milano calibro 9 regia di Fernando Di Leo Italia 1972
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milano calibro 9 (1972)

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locandina del film MILANO CALIBRO 9

Titolo Originale: MILANO CALIBRO 9

RegiaFernando Di Leo

InterpretiPhilippe Leroy, Lionel Stander, Frank Wolff, Mario Adorf, Barbara Bouchet, Gastone Moschin

Durata: h 1.41
NazionalitàItalia 1972
Generepoliziesco
Tratto dal libro "Milano Calibro 9" di Giorgio Scerbanenco
Al cinema nel Settembre 1972

•  Altri film di Fernando Di Leo

Trama del film Milano calibro 9

Regolamento di conti all'interno di una banda di criminali italo-americani che agisce a Milano, imperniato su Ugo Piazza (G. Moschin) che, fatti tre anni di carcere, è sospettato dai suoi compari di avere intascato 300000 dollari in contanti.

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Voto Visitatori:   8,44 / 10 (94 voti)8,44Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Milano calibro 9, 94 opinioni inserite

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Italo Disco  @  29/11/2023 19:47:35
   9½ / 10
Noir antieroico e poliziesco disilluso costruiti in un ambito di critica sociale e morale. Moschin e Adorf sugli scudi, la Bouchet da infarto, Leroy ben calato nel ruolo del picciotto d'onore, bene anche Wolff. Di Leo rapisce l'attenzione sin dai primi minuti e non mollerà più per tutta la durata, la sceneggiatura è ottima, così come i dialoghi. Notevolmente drammatiche le musiche.

enigmista  @  02/11/2023 05:46:17
   10 / 10
L'ho rivisto stanotte per l'ennesima volta, e resto convinto che si tratti davvero di un capolavoro. Tutto è ai massimi livelli, regia, cast fantastico, musiche incredibili e la bellissima storia uscita dalla penna di Scerbanenco. Da vedere assolutamente, anche se non siete amanti del genere.

alex94  @  26/08/2023 08:47:12
   8 / 10
Filmone di Di Leo che sfruttando al meglio un cast di tutto rispetto firma uno dei migliori noir degli anni 70.
La musica mescolata alla violenza mantiene alta la tensione,confondendo le idee allo spettatore che non sa praticamente mai di quale personaggio fidarsi.
Di Leo al meglio di sé ci regala delle inquadrature ed alcuni momenti semplicemente memorabili,aiutato da un ottima sceneggiatura,sviluppata in modo intelligente.
Cult assoluto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  04/07/2021 00:11:57
   7½ / 10
Di Leo traspone Scerbanenco e sforna un cult del cinema italiano di genere. Memorabile il personaggio di Ugo Piazza interpretato da Gastone Moschin. Accenni sociopolitici in un poliziesco che trasuda violenza. Pur essendo un'opera pienamente calata negli anni '70 - e forse proprio per questo - risulta ancora oggi una visione interessante.

CyberDave  @  13/06/2021 13:47:52
   8 / 10
Grandissimo film di Di Leo che riesce a rendere ottimamente l'idea di cosa possa essere una vendetta mafiosa.
Sicuramente si utilizzano delle figure stereotipate, come il personaggio di Rocco ad esempio, però l'atmosfera resta sempre malsana, un continuo susseguirsi di scene dove il protagonista sembra potersi arrendere da un momento all'altro, invece regge il colpo fino alla parte finale, molto d'impatto e, per certi versi, inaspettata.
Nel film ci si chiede se i soldi siano stati presi davvero oppure no, ci si chiede come ne usciranno i protagonisti e il finale ci ripaga di tutte queste risposte.
Un plauso all'interpretazione di Moschin, davero ottima nel ruolo.

VincVega  @  26/02/2021 14:01:32
   8 / 10
Cult del cinema italiano, "Milano Calibro 9" è un noir da vedere e rivedere. Le sequenze che rimangono impresse sono diverse e le caratterizzazioni sono ottimamente definite. Finale da antologia. Ottimo il cast e bella la colonna sonora degli Osanna.

Scuderia2  @  23/12/2018 00:32:36
   6½ / 10
Breve viaggio di 3 film nelle metropoli da cronaca nera dove Fernando Di Leo tratteggia le sue vicende di malavita, ******** e Mario Adorf.
È utile evidenziare subito quelle che saranno le caratteristiche di regia comuni nei 3 film: Di Leo rotea la macchina da presa, riprende le persone da dietro i soprammobili o da dietro la nuca (possibilmente coi capelli unti) di un altro personaggio.

Prima tappa: Milano calibro 9

Mario Adorf: presente
********: Barbara Bouchet
Uomo col tic alla spalla destra: presente (Omero Capanna)

MC9 parte molto male. Cioè, la scena del pacco di soldi che passa di mano tra i corrieri è fatta molto bene. Ma non ha senso.
Un pacco di 300 mila dollari viene consegnato in p.zza Duomo sotto la supervisione del malavitoso Capanna. Poi, dopo diversi passaggi, lo stesso pacco, con gli stessi dollari, torna nelle mani di Capanna ma chiaramente c'e stato un problema...
Non si capisce però perché Capanna non l'abbia preso subito il pacco...E Capanna sparisce dal film.
Vabbè.
Ci si consola con Barbara Bouchet: scena al Night, iconica.
Lei non balla neanche tanto bene, pesta i piedi sul tavolino. Ma è grande cinema a 90 gradi.
Le vicende si susseguono poi un po' noiosamente con Moschin troppo ingessato e Adorf bello impomatato.
Da notare che i 300 mila dollari si scopriranno custoditi in una bella borsa col logo del Milan.
Condiscono il tutto un po' di critica sociale, ancora attuale, e una brutta sparatoria amatoriale in Villa.
Rivisto con piacere il maggiordomo di Cuore e Batticuore.

albert74  @  09/10/2018 23:25:06
   8 / 10
Indubbiamente un film molto forte in diverse scene e - ammetto - che non è esente da difetti tra cui una caratterizzazione un po' parodistica dei personaggi che appaiono, in diversi casi, stereotipati, la sceneggiatura non è inecepibile e alcune scene appaiono un po' ripetitive.
Ma per il resto abbiamo una fotografia superlativa, un'ambientazione di Milano veramente eccellente, uno sfondo piuttosto azzeccato per questo genere di noir anni '70, un'interpretazione degli attori ottima e delle musiche di grande impatto.
Su tutta una regia eccellente con campi lunghi, riprese minuziose, bellissimi primi piani cittadini. Si nota una cura superiore e il tocco di un grande regista di genere.
Mi sono piaciuti meno gli intermezzi politici che oggi apparirebbero ridicoli e che potevano essere tranquillamente evitati.

insomma come concludere? un ottimo film malgrado le pecche di cui sopra. Del tutto trascurabili considerato che è avvincente e godibilissimo.
Certo la violenza c'è ed è innegabile e fu motivo di aspre critiche cinematografiche in passato ma - a mio avviso - non si poteva fare diversamente se si voleva delineare quel periodo delicato della nostra storia, tra violenza cittadina messa in atto da gruppi malavitosi.

eccellente

marcogiannelli  @  13/05/2017 13:28:33
   9 / 10
Noir/Poliziesco storico, firmato Fernando Di Leo, che ha dato l'esempio a molti registi, anche americani, su come si può girare un film di questo tipo.
Si può vedere una certa modernità nel montaggio (vedere scena iniziale), nella regia, nei dialoghi, nella fotografia. Uno degli aspetti fondamentali è la colonna sonora, impossibile che non l'abbiate mai sentita.
La direzione degli attori è azzeccata e tra tutti spiccano un Gastone Moschin alla Clint Eastwood e un Mario Adorf con un personaggio quasi antagonista di Moschin (forse no come vediamo nel finale) che è un piacevolissimo vedere. Barbara Bouchet invece è molto credibile e meravigliosamente bella, e sicuramente chiunque si innamorerebbe di lei guardando la scena che la introduce, quella del ballo, condita da virtuosismi registici. Magnifica anche la contrapposizione politica tra il commissario fascistone, a favore dei ricchi e contro gli studenti e il vicecommissario comunista che ha le idee diametralmente opposte a cui Di Leo mette in bocca parole che in realtà direbbe lui stesso.
La sceneggiatura è ben arzigogolata ma ben comprensibile e ben gestita.
Tarantino ha molta ragione su questo film.
Finale allucinante.

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Thorondir  @  20/08/2016 00:10:17
   8½ / 10
Quando il cinema italiano era ancora cinema. Di Leo gira uno dei più grandi polizieschi italiani di ogni tempo, scavando nelle psicologie dei personaggi, tormentati dalla colpevolezza di Piazza, con lo stesso spettatore che si arrovella se abbia veramente rubato i 300mila dollari. Un film di rara compattezza, un noir viscerale, poetico e amarissimo, profondamente intriso di quella critica sociale di cui erano infarciti molti film dell'epoca. Esemplificativi in questo senso i batti e ribatti tra i due poliziotti in questura. Se a tutto ciò si aggiunge il tema musicale, l'iconicità di alcuni personaggi, da Piazza (un gigantesco Moschin) a Rocco, e la regia di Di Leo, ecco che il risultato è qualcosa rimasto nella storia del nostro cinema, sebbene anni di riscoperta e rivalutazioni. Vero che a 40anni di distanza alcuni pestaggi e sparatorie possono apparire raffazzonati e datati, ma Di Leo non aveva certo il budget dei registi americani. Motivo in più per celebrare la grandezza formale, visiva e tematica di uno dei più riusciti esempi di noir all'italiana.

Goldust  @  27/07/2016 17:14:59
   7 / 10
Uno dei prodotti di punta del genere poliziottesco made in Italy, deciso nelle caratterizzazioni dei personaggi, violento ma non eccessivo nella rappresentazione dell'azione e capace di rapire l'attenzione dello spettatore in alcune sequenze ( il vertiginoso scambio di pacchi iniziale sulle trascinanti note di Bacalov, la convocazione finale di Piazza in Centrale ). Non mancano tuttavia i difetti: le dissertazioni politiche tra l'ispettore di polizia ed il suo vice è fuori contesto; la squilibrata ( per forze in campo ) resa dei conti del prefinale, con la sparatoria a casa del Boss, fa un pò ridere per come è orchestrata. Cast comunque ben scelto in cui spicca Mario Adorf.

Spotify  @  15/06/2015 00:59:15
   7 / 10
Ottimo film. Forse il poliziottesco per eccellenza, girato dal maestro di tale genere, quale Fernando Di Leo. Un autentico cult, questi erano gli anni dove il cinema italiano sfornava degli autentici gioiellini. E' una pellicola scorrevole, fluida, ti appassioni subito alla storia, vorresti non finisse mai e ti affezioni anche al personaggio di Ugo Piazza. Di Leo sforna un ottima regia, numerosissime scene di tensione pura, altre invece con tantissima azione, una su tutte (scusate se spoilero) la sparatoria alla villa dell'americano, fantastica. Poi c'è una grandiosa direzione degli attori, i quali davanti alla macchina da presa rendono uno meglio dell'altro. Moschin è bravissimo, Adorf è fantastico e Leroy sa cosa vuol dire la parola espressione. Un cast davvero eccezionale. Ah, poi naturalmente, personaggi caratterizzati al massimo. Poi c'è la scena della lap-dance della splendida Bouchet che ormai è cult. Poi l'abilità di Di Leo è proprio quella di spiegare la storia con estrema fluidità, rendendola semplice e scorrevole. Il finale poi è geniale. L'unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stato il costante scontro che ci sta tra i commissari, poi per carità, attraverso essi si è voluto fare della sanissima critica sociale, che ci può tranquillamente stare, però visto che accade qualche volta di troppo, in questi punti, si esce un po' fuori trama. La sceneggiatura è validissima, semplice ma molto solida e con dei dialoghi quasi capolavoro. La fotografia invece l'ho trovata un pochettino insipida. Ho apprezzato molto la scelta del regista di non esagerare troppo con la violenza, cioè, nella pellicola ci sono diverse sparatorie e quant'altro, però di sangue non se ne vede molto, a differenza dei poliziotteschi venuti dopo. Ahh, e poi, ragazzi miei, ma vogliamo parlare delle musiche?? Semplicemente sublimi e non dico altro.

Gran film, magari risente un po' degli anni che ha, però se la gioca con moltissimi polizieschi moderni. Cult è l'aggettivo più giusto. Guardatelo. 7++.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  24/08/2014 12:23:55
   9 / 10
Del libro di Scerbanenco (che tra le altre cose non è un romanzo ma una raccolta) c'è ben poco a livello di trama, solo qualcosina preso qua e là, però l'atmosfera noir sembra proprio quella descritta dallo scrittore italo-ucraino. Un'atmosfera grigia (Milano in questo senso è davvero un'ottimo sfondo) che Di Leo ricrea non facendo rimpiangere la scrittura di Scerbanenco -talentuosissimo giallista che non ho ben capito perchè in pochi conoscono- e dimostrando in molte sequenze (soprattutto in quella iniziale) un'abilità dietro alla macchina da presa davvero fuori dal comune. Dialoghi ottimi e una sceneggiatura impeccabile, praticamente perfetto il cast, Adorf su tutti, a parte forse Stander nella parte dell'Americano. E non scordiamoci della bellissima colonna sonora. Tutti tasselli che ritroviamo non solo in "Milano Calibro 9" ma in molti altri film di genere prodotti in quegli anni, pellicole che hanno reso grande e famoso il nostro cinema anche e soprattutto all'estero. Pellicole che, purtroppo, non siamo più in grado di produrre.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  28/06/2014 17:35:15
   6½ / 10
La criminalità organizzata sparge sangue per le vie della Milano bene.
Chi ha fatto sparire 300.000 dollari nel corso di una vecchia rapina?
Una buona trama viene annegata in molta retorica: basti pensare al ruolo del vicecommissario, un riempitivo puramente moralizzatore. Non c'è equilibrio nelle recitazioni, che sono o caricaturali, o abbozzate (si distingue solo l'ottimo Moschin).
Difetti un po' difficili da perdonare. Forse la sua rilevanza storica non sta tanto nella pura qualità, quanto nelle "intenzioni" e nei "modi", visto che Tarantino ha espresso ammirazione e ne ha tratto ispirazione.
Il peso dei suoi anni (over 40) ti induce a perdonargli questi difetti, ma al contempo ti toglie la voglia di definirlo un ottimo film.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  20/10/2013 15:22:15
   6 / 10
Avevo grandi aspettative dalla visone di quello che è considerato tra i migliori polizieschi mai realizzati, invece sono rimasto un pò deluso. I colpi di scena ci sono, la storia ti prende abbastanza, però alla fine sono rimasto con l'amaro in bocca per cui non vado oltre al sufficienza.

DogDayAfternoon  @  19/10/2013 13:33:13
   8 / 10
Violenza, intrigo, azione, sarcasmo e un pizzico di denuncia sociale: "Milano calibro 9" è un film completo, con una trama non molto originale ma efficace soprattutto grazie all'ottima sceneggiatura e ad una buona prova del cast, su tutti Adorf e Moschin. Regia impeccabile, da degno precursore di Tarantino. Magari qualche caxxottata poteva essere resa più realistica, ma va bene anche così.

Favolose le musiche di Balacov, sottolineano perfettamente la suspense del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  31/08/2013 15:56:38
   8 / 10
Gran film di Di Leo, notevoli anche gli interpreti, su tutti il "Melandri" Moschin, qui in un ruolo decisamente diverso rispetto alla trilogia di "Amici miei". Sicuramente un punto di riferimento per i polizieschi all'italiana, film a tratti forse un pò lento, ma i pochi momenti di lentezza val la pena di sorbirseli per un lungometraggio nel complesso bellissimo, così come è bellissimo anche il finale. Magistrale Di Leo.

Rosario5000  @  15/05/2013 20:40:35
   8 / 10
Non so perché ma ogni volta che torno a casa e cerco qualche film da vedere per passare la serata alla fine scelgo sempre questo... saranno le musiche, la magnifica interpretazione di Mario Adorf e Gastone Moschin, o sarà semplicemente che si ratta di uno dei film polizieschi mai stati creati, non parlo solo nel nostro paese ovviamente... e poi la scena iniziale, mamma mia è un pugno dato allo spettatore mentre si sistema nella poltrona, da non perdere!!!

Crazymo  @  23/01/2013 22:18:38
   9 / 10
Sono sempre stato affascinato dall'atmosfera dei film polizieschi anni '70 che avevo visto in giro per la TV, ma ho sempre rimandato il mio "ingresso" in questo mondo, oggi finalmente mi sono deciso di guardare questo film, considerato uno dei capostipiti del genere, e non ho trovato semplicemente quello che mi aspettavo, ma molto di più! Questo film è a partire dall'esplosivo inizio fino ai minuti finali un susseguirsi di grandissimi colpi di scena, senz'altro il merito va in primis alla grande sceneggiatura, poi alla regia di Di Leo (e anche la fotografia, zoommatine incluse) che lascia senza fiato e senz'altro agli attori, a partire dal protagonista Gastone Moschin che molti conosceranno per il suo ruolo in Amici Miei, che qua risulta un grandissimo anti-eroe immerso in questa Milano cupa, oscura, misteriosa, onirica, popolata da tante "facce" da poco di buono le quali si muovono per il film, ogni personaggio è indimenticabile, ogni azione compiuta da un soggetto ed ogni relativa conseguenza sono indimenticabili. Ritornando sulla figura dell'anti-eroe devo dire che il film mi ha ricordato in molti momenti appunto gli spaghetti western che andavano in voga nello stesso periodo, mi è sembrata una storia di "uomini senza nome" ambientata negli anni '70 del secolo scorso. (Peccato per i discorsi palesemente politici nel commissariato... visto oggi come oggi risultano veramente fuori luogo, piccola pecca del film, anche se molti discorsi fra il commissario e vice-commissario sono giustissimi.) Grande Di Leo!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  20/01/2013 23:07:56
   5 / 10
Mi aspettavo di più da questo "Milano Calibro 9", a detta di molti uno dei migliori polizieschi che il cinema italiano abbia mai sfornato.
La sceneggiatura è semplice e dozzinale, azione e tensione sono quasi del tutto assenti, e il ritmo è spesso e volentieri soporifero (sbadigli a profusione). Anche gli attori fanno abbastanza pena, per non parlare del finale, prevedibile non tanto per l'identità del misterioso individuo che insegue il protagonista per tutto il film, ma più che altro per i destini scontati riservati ai personaggi principali.
Salviamo giusto la bellezza della Bouchet e le ottime musiche di Luis Bacalov (unica vera nota brillante di tutta l'opera).

In definitiva, di tutti i poliziotteschi in voga in quegli anni, "Milano Calibro 9" rimane senza dubbio uno dei più piatti e noiosi; e l'età non centra nulla, in quanto a filmoni come "Milano Odia: La Polizia non può Sparare" di soli due anni dopo, questo Calibro 9 gli fa na bella pippa.


Comunque niente da fare, ultimamente per me è il periodo delle delusioni cinematografiche. Aspettative crollate come un castello di sabbia.

ostix  @  02/10/2012 17:56:29
   9 / 10
Opera imprescindibile che rappresenta il cinema italiano di genere degli anni 70.
Non ho visto gli altri di Di Leo della cosiddetta "trilogia del milieu", questo MIlano Calibro 9 era da anni che rinviavo e mi sono deciso dopo anni di ascolto della colonna sonora degli Osanna , essendo un amante del prog italiano.

Il film celebra la violenza, l'onore, la furbizia, la fiducia mal riposta negli altri, il tradimento, in una Milano dove è un po' un tutti contro tutti, e la polizia fatica a combattere le organizzazioni criminali, che finiscono spesso con l'autoeliminazione.

Da manuale i primi minuti di film , un ritmo serratissimo con una spirale di violenza e cattiveria ottimamente interpretata da un superlativo Mario Adorf , sempre sopra le righe fino all'ultimo minuto e fino all'ultima scena.
Il sottofondo musicale degli Osanna , e anche dei New Trolls, sotto la direzione del maestro Bacalov sono la perfetta cornice di questo cult , grazie a Tarantino, di livello mondiale.

Amaro il finale, perfettamente in linea con lo svolgersi della narrazione.
Menzione per Adorf, come già detto, Leroy, la Bouchet e l'eclettico Gastone Moschin, dallo sguardo freddo e impenetrabile.

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Consigliato , da vedere e rivedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/10/2012 12.05.17
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Leonardo76  @  01/09/2012 13:21:57
   9 / 10
Uno dei migliori del suo genere. La parte del leone la fa Mario Adorf nella parte di un gangster chiacchierone, crudele ma con un codice d'onore. Tutti gli altri attori portano a casa la pagnotta. Unica nota stonata il duello ideologico fra il commissario reazionario e il suo vice progressista che risulta un po' fuori dal tema del film.

vieste84  @  30/08/2012 19:01:46
   8½ / 10
Onori al primo film di genere italiano che vedo firmato da uno che a quanto pare sapeva il fatto suo e che sono sicuro mi piacerà un casino:Fernando Di Leo. Regista amato da tarantino grazie l quale ha avuto la sua giusta rivalutazione, anche perchè scrediitare un film come questo insieme ai 2 seguiti, conosciuti come la "trilogia del Milieu" per me è una vera e propria bestemmia. Qui ci troviamo di fronte ad un capolavoro del cinema italiano(e dico mondiale dato che all'estero se li scordano questi film), sicuramente se fatto ad hollywood oggi sarebbe stato uno stracult. Non si puo dare il 10 solo per il budget ridotto(si vede) e forse per un paio di piccole frivolezze nell trama,

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Ultima risposta 30/08/2012 19.03.36
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Trixter  @  12/07/2012 22:55:02
   7½ / 10
Giù il cappello per questo bel film di Di Leo: ottima regia (magari un pò macchinosa in certi punti ma, comunque, trascurabili); eccellenti dialoghi, buonissima e fluida la sceneggiatura, fantastica l'atmosfera plumbea di Milano. Insomma, un mirabile noir all'italiana, condito da un grande Gastone Moschin e tanti altri ottimi attori di contorno. Forse lo sviluppo della trama presenta qualche buco, ma nel complesso la visione rende decisamente soddisfatti. L'unico vero, grande rammarico è che, purtroppo, film come questo il nostro piccolo cinema italiano ormai può solo sognarseli: mancano i registi, mancano gli attori, mancano gli sceneggiatori, manca l'atmosfera.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  18/05/2012 14:41:48
   8 / 10
Ammetto di non essere un grande appassionato del poliziottesco italiano, ma "Milano Calibro 9" di Fernando Di Leo è realizzato davvero brillantemente... Per cominciare, è semplicemente impeccabile la sceneggiatura, liberamente ispirata ad alcuni racconti di Giorgio Scerbanenco, padre del noir italiano, uno scrittore oggigiorno, purtroppo, non molto ricordato. Eccellente è la direzione degli attori, tra i quali spiccano: uno strepitoso Gastone 'occhi di ghiaccio' Moschin nei panni del protagonista, il gangster Piazza, affiancato da un bravo Mario Adorf, un po' troppo animalesco, da un altrettanto in parte Philippe Leroy, splendido nelle vesti di Chino, e da una sensuale Barbara Bouchet. Bravissimi anche Woolf e Pistilli, nei panni dei due poliziotti, e da citare è anche il cameo di Ivo Garrani... un po' eccessivo invece, secondo me, è stato Lionel Stander nel ruolo dell'Americano, troppo anziano e poco credibile nel ruolo del gangster spietato statunitense. Sarebbe stato meglio un Cyril Cusack, a mio parere.
In ogni caso, film epico. Travolgente nelle musiche di Luis Bacalov, semplicemente perfette; immenso nella godibilità del prodotto (1.37 h che pare davvero un quarto d'ora); e spettacolare nelle ambientazioni milanesi anni '60, plumbee e degradate.
Sequenza iniziale da antologia.
Un po' eccessivo in alcune scene, tipo in alcune riprese nella sparatoria della villa e nell'esplosione della grotta, altrimenti davvero notevole.

ValeGo  @  21/02/2012 11:17:02
   8 / 10
Davvero un gran bel poliziesco..oserei dire geniale!

7219415  @  25/08/2011 20:07:56
   8 / 10
Poliziesco avvincente e ricco di colpi di scena...davvero niente male...ottima la prova del Montalbano senza collo...

Oskarsson88  @  12/08/2011 23:14:49
   8½ / 10
Ancora grande film di Di Leo, lo metto alla pari con Il Boss... bellissimo e triste il finale. Grandi attori e musiche, più o meno avete detto già tutto. Comunque è tristissimo che il cinema italiano sia caduto così in basso, perchè negli anni 70-80 sto scoprendo davvero tanti piccoli capolavori!

guidox  @  08/07/2011 19:06:58
   8½ / 10
sono un fan di Scerbanenco e avevo letto la raccolta di racconti che dà il nome al film e quindi speravo in un film di livello; aspettative non deluse, mi è proprio piaciuto.
Moschin e Adorf una spanna sopra a tutti, anche se la Bouchet, specie nella scena dove balla, ruba veramente l'occhio.
serrato, spietato, d'atmosfera...veramente buono.

DarkRareMirko  @  30/06/2011 07:09:48
   8½ / 10
Fondamentale film di Di Leo, tra i suoi migliori in assoluto.

Scorrevolissimo (100 minuti che paiono 10 da quanto sono interessanti, ben montati e ben diretti), pieno di mostri di bravura (Moschin e Adorf difatti fanno a gara; presente pure una sexyssima Bouchet - la sequenza che la vede assieme a Moschin nel locale sarà anche oggetto di un ottimo video musicale di nonmiricordochi, che però vede la musica di sottofondo cambiata rispetto al film), ritmico, semplice ma non banale, privo di speranza, violento e scorretto (il pugno in faccia alla Bouchet nel finale è però magari esagerato ed un pò trash), come il cinema di genere doveva essere.

Qua e là un pò di macchinosità, ma c'è anche tempo per ottimi dialoghi e pure un pò di critica sociale fa capolino (i meridionali, dice un tipo nel film, diventano malavitosi perchè svolgono lavori da molti anni snobbati dai più).

Idolatrato da Tarantino, ai tempi famosissimo, oggi purtroppo un pò meno diffuso e trasmesso, come poliziottesco va visto eccome.

spockino  @  19/05/2011 09:47:29
   10 / 10
UN film cult, un capolavoro italiano, con un cast stellare , da Moschin ad Adorf a Leroy, io lo giudico al primo posto in assoluto, da vedere e soprattutto da avere nella propria videoteca....

chem84  @  31/01/2011 21:40:23
   8 / 10
Ultimo, ma solo in ordine di commento, dei 3 più famosi e forse anche più belli film italici anni ’70 di stampo noir/poliziesco, anche se qui effettivamente di polizia ce n’è ben poca.
Un Gastone Moschin buono, ma a mio avviso non eccellente (Adorf invece grande idolo) si erge a protagonista in una storia tutto sommato convenzionale, ma sapientemente diretta e raccontata dal maestro Di Leo.
Scena finale magistrale, quella sigaretta che brucia lentamente poi è la ciliegina sulla torta.

JOKER1926  @  08/01/2011 17:17:33
   7 / 10
Autore de "Il boss", "La mala ordina" Fernando di Leo non cambia mira e regala un ulteriore film di sangue e criminalità: "Milano calibro9".
Di questi film l'Italia degli anni settanta era piena, ma comunque, gran parte di questi polizieschi, riuscivano e soprattutto riescono, ancora oggi, a colpire lo spettatore, l'intrattenimento è assicurato e le storie sono sempre (abbastanza) ben congeniate.

"Milano calibro9" inizia in un mare di violenza e finisce sui medesimi binari, la regia scandisce a meglio il personaggio principale Ugo Piazza interpretato per l'occasione da un ottimo Gastone Moschin.
E' proprio la caratterizzazione e l'agire di questo determinato personaggio che cambia le carte in gioco elevando il prodotto.
Ugo Piazza, come vuole la trama, è un reduce del carcere e nasconde, presumibilmente, un bel gruzzoletto di soldi, rubati in precedenza. Partendo da questo punto, la narrazione non mostra falle esagerate, fra azione, prepotenza e violenza è molto bravo di Leo ad offrire un prodotto dinamico ed intenso, e come vuole la tradizione, circoscritto nella durata.
Si alternano pure congetture filosofiche da parte dei personaggi (quelli della polizia) concordanti in discorsi reali cadenti di seguito in questioni politiche e sociali.
"Milano calibro9" esplode poi nel finale ornato da uccisioni e sangue (come da copione, è un classico!), si giunge alla sequenza terminale con pathos e curiosità.
Leo confeziona un altro dignitoso prodotto che gode tuttora di un'elevata fama.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  14/12/2010 22:09:26
   7½ / 10
Decisamente un ottimo thriller/noir. La storia è impostata molto bene e gira attorno al mistero della scomparsa di 350.000 dollari (un bel gruzzoletto agli inizi degli anni '70). L'ambiente è quello della mafia siciliana trapiantata a Milano (a tal proposito un personaggio pronuncia una battuta: "bisognerà aprire l'antimafia anche a Milano", che all'epoca pareva assurda e che ha finito invece per diventare quasi realtà). Il traffico criminoso trattato è quello dell'esportazione illecita di valuta (piaga molto diffusa all'epoca presso quasi tutti gli imprenditori del Nord).
La banda gabbata (quella dell'Americano, in realtà un si**** neoarricchito in versione truce) sospetta che sia stato Ugo (un bravissimo Gastone Moschin) e lo pedina strettissimo appena uscito di prigione per una banale rapina. Sarà stato realmente lui? Se non lui, chi? Questo dubbio ci attanaglia per tutto il film e fa da efficace motore della suspense e dell'interesse intorno alla storia.
C'è da dire che la prima impressione che se ne ricava è che Ugo sia in realtà innocente. Prima di tutto il regista/sceneggiatore Di Leo ci fornisce un ritratto molto particolare del personaggio. Si tratta un criminale molto "sui generis". Infatti ha un atteggiamento molto distaccato, dei modi molto misurati e composti. In pratica si comporta come un eroe di un film esistenzialista: amareggiato, sconsolato, quasi dimesso e modesto (addirittura paga i danni in un albergo non provocati da lui!). L'unica consolazione rimasta sembra essere la sua donna (una sexy e bella Barbara Buchet) a cui perdona addirittura tutte le infedeltà. Lei, insieme all'amico Chino, rappresenta l'unico appiglio rimasto in un'esistenza amareggiata e precaria. Tutto questo nobilita molto il personaggio che conquista subito la simpatia e il "tifo" dello spettatore.
Tanto più che i rivali di Ugo sul fronte "criminale" sono ritratti sì come delle persone dure, violente e spietate, ma allo stesso tempo appaiono a volte quasi comici. Soprattutto il personaggio di Rocco (un bravissimo Mario Adorf) spicca per i modi coloriti e rozzi e la loquace parlantina sicula. Insomma un personaggio molto ben caratterizzato e interpretato.
L'originalità del film sta però soprattutto nelle scene che si svolgono in questura, negli scontri verbali fra il Commissario (democristiano, che intende la legge come pura e semplice difesa dell'ordine costituito, da applicarsi in maniera dura e severa soprattutto al crimine spicciolo) e il Vicecommissario (comunista, che intende la legge come giustizia sociale che deve colpire soprattutto il grande crimine, i colletti bianchi, ed essere indulgente nei confronti di chi subisce il degrado sociale). Si tratta di qualcosa di molto singolare, in quanto le scene sono quasi ininfluenti sul corso della storia. Evidentemente sono argomenti che stavano molto a cuore a Di Leo e poi quella era un'epoca altamente politicizzata. Il Vicecommissario è un personaggio caratteristico, trattato nel film come un perdente. La storia sembra però dargli ragione. L'ufficio dell'Americano è in uno dei principali palazzi della finanza milanese. I potenti malviventi (altro che piccolo crimine) non esitano poi a usare il tritolo, addirittura in piena Stazione Centrale di Milano. Gli agganci con l'attualità dell'epoca (Piazza Fontana, ecc.) sono evidenti.
Il film comunque lascia sullo sfondo le implicazioni politiche e si dedica nel finale a rimescolare le carte, a svelare aspetti sorprendenti e inaspettati nei personaggi principali. Un finale ironico e beffardo che lascia sorpreso e "ingannato" lo spettatore e che fa risaltare la bravura di Di Leo. Ottime le scenografie in una Milano nebbiosa e indifferente, con i suoi monumenti, i grattacieli e le case a ringhiera. Belle anche le musiche.
Nel suo genere è uno dei migliori.

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Ultima risposta 15/12/2010 09.25.44
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luciela86  @  17/11/2010 14:06:47
   10 / 10
Un mio amico un giorno mi consigliò di guardare questo film, che io ancora non conoscevo, e da allora è diventato uno dei miei preferiti.
E siccome è anche italiano ora gli do un bel DIECI!
Gli attori sono strepitosi e la colonna sonora è magnifica, non perdetelo per nulla al mondo, è avvincente fino alla fine.

Butterfly Knive  @  22/10/2010 00:12:40
   9 / 10
Che filmone...rimango sempre più stupito davanti alla genialità e alla "pazzia" dei registi che avevamo noi italiani negli anni 70!!!..Milano calibro 9 è un noir-poliziesco adrenalinico, diretto alla perfezione ed interpretato magnificamente (difficile dimenticare l'interpretazione di Moschin e di Adorf!!!)..condito da dialoghi ottimi e da una bella colonna sonora..da avere, vedere e custodire gelosamente!!!

axel90  @  03/10/2010 14:08:17
   8 / 10
Il noir italiano per eccellenza. Rozzo, primitivo e violento, ma allo stesso tempo oppressivo, pulsante e diretta in maniera spettacolare. Solo la scena iniziale vale la visione. Incredibile nel saper trasportare lo spettatore in un gioco di inganni e segreti tra una Milano mai così tetra e buia. Bravissimo Moschin, ma la palma di migliore va ad Adorf e il suo Rocco...
"Di fronte ad uno come Ugo Piazza il cappello ti devi levare!"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  03/10/2010 13:18:14
   9 / 10
Mi tolgo il cappello anche se non davanti ad Ugo Piazza (ma lo tolgo anche per lui,perché no) ma davanti ad un film di genere eccezionale che dimostra la forza del cinema italiano che fu,capace di sfornare film autoriali con mostri sacri alla Fellini,Visconti,De Sica e anche di avere quei cosidetti mestieranti nelle retrovie che magari all'estero sono in alcuni casi (giustamente) più conosciuti con questi film girati con pochi mezzi,molte idee e anche una certa rozzeria in fase di sceneggiatura e di regia. Ma quello di Milano calibro 9 non è proprio il caso.
Stiamo parlando del noir italiano per eccellenza,un lavoro apprezzato da tantissimi e senza il quale Tarantino oggi lavorerebbe ancora come commesso in una videoteca.
Di Leo dirige con una certa classe e imprime un ritmo veloce e serrato che risulta raramente smorzato,principalmente dai dialoghi "politici" nel commissariato magari interessanti ma forse un tantino slegati dal contesto (vanno bene pure questi,però). Le musiche progressive sono splendide.
Poi gli attori scelti sono maschere immortali,quella che più rimane impressa tralasciando il protagonista è quella di Mario Adorf che è davvero eccezionale. Poi c'è l'immagine della Bouchet che danza muovendo le sue grazie,altra sequenza rimasta nell'immaginario collettivo e forse quella più ricordata da tutti. E infine un Gastone Moschin silenzioso e ruvido,parla poco e agisce molto.
La forza di una sceneggiatura che vuole solo essere al servizio di un cinema senza intellettualismi di sorta è l'abbozzo essenziale dei caratteri dei personaggi a cui contribuiscono gli attori: ad esempio in un cinema di genere sia precedente che successivo immagino sia raro trovare un protagonista criminale che dimostra dietro la scorza ruvida lampi di umanità,e questo ce lo fa ammirare e ci fa parteggiare per lui. Lo stesso discorso vale per la doppia faccia che hanno anche tutti gli altri malavitosi,Adorf in primis quando si riesce a palpare l'odio che nutre per Ugo Piazza ma anche il tremendo rispetto. E non dirò altro altrimenti rischio di rovinare i colpi di scena che si susseguono fino all'ultima sequenza. E a proposito di sequenze,ce ne sono a bizzeffe che andrebbero ricordate dagli scambi di pacchi a quella dell'agguato,ma impossibile non citare l'incipit furiosamente animalesco e il finale che raggiunge vette di emotività che mai avrei pensato di avere per un lavoro del genere (di genere).
Meglio ancora,ciò che ci fa amare Milano calibro 9 è la sua forza di trasportare immediatamente lo spettatore in un mondo criminale grigio e senza patetismi,nichilista e senza speranza alcuna.

vehuel  @  24/09/2010 17:46:12
   9½ / 10
Magnifico poliziesco anni 70, un must del genere. Insuperabile!!!!

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  19/08/2010 12:16:22
   9 / 10
Il poliziesco italiano per eccellenza, con attori perfetti, sceneggiatura perfetta, colonna sonora perfetta.

Adorf immenso: "Tu uno come Ugo Piazza non lo devi neanche toccare".

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Ultima risposta 21/08/2010 13.46.46
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connor  @  16/08/2010 18:22:31
   7½ / 10
Il primo poliziottesco non si scorda mai...
Grande Gastone Moschin.

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dave89  @  06/08/2010 10:58:50
   8½ / 10
davvero molto bello...da vedere..

h.chinaski  @  06/07/2010 00:03:41
   9 / 10
UN CLASSICO, non solo del cinema di genere...non ha bisogno di inseguimenti folli per essere spettacolare, spettacolare è la regia del maestro Di leo e la recitazione.Solidissima la storia, e immortale la colonna sonora ( nell album della colonna sonora ,suonato dai mitici osanna c'è una traccia chiamata Canzona che è stupenda,peccato che non sia stata utilizzata nel film).

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  17/06/2010 16:19:50
   8 / 10
Bel noir ben diretto da Fernando Di Leo,tratto da un romanzo.
La trama è ben costruita e si lascia seguire molto bene,ottima l'interpretazione di Moschin,col suo sguardo serio e duro.
Tra i film del genere che ho potuto vedere questo è tra i migliori,se non il migliore.
Da vedere,per gli appassionati un cult senza dubbio.

BlackNight90  @  25/04/2010 20:32:07
   9½ / 10
Una Milano criminale come Chicago, un Mario Adorf meglio di Joe Pesci (!), una sceneggiatura tratta da Scerbanenco. E soprattutto un immenso Di Leo alla regia: qui si va oltre il cinema di genere, questo non è un semplice poliziottesco, questo è un capolavoro e basta.
Primo e per me migliore della trilogia, Milano Calibro 9 è uno di quei film che ha fatto scuola nel mondo e per cui si dovrebbe esserne fieri, e invece la maggior parte neanche sa che esistono, uno di quei film per cui ogni giorno Tarantino ringrazia il cielo in ginocchio.
Uno sviluppo avvincente, una colonna sonora magnifica, indimenticabile il rapporto fatto di rivalità e rispetto tra Rocco Musco e l'anti-eroe Ugo Piazza, indimenticabile il ballo della sensualissima Barbara Bouchet.
C'è anche un interessante risvolto ideologico nel conflitto tra il commissario e il suo vice, ma sembra più un corpo estraneo al film che non un elemento funzionale alla storia (non c'era bisogno di rallentare il ritmo visto che il film si fa vedere tutto d'un fiato).
Lasciate stare Argento&co, erigete una statua a Di Leo che se la merita.

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Ultima risposta 30/04/2010 00.18.51
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  10/11/2009 12:34:50
   8 / 10
Grande "poliziottesco" tratto da un racconto di Giorgio Scerbanenco, un autore che consiglio vivamente a chi ama il noir: scrittore prolifico e brillante, è fonte di ispirazione per i pochi giallisti italiani in circolazione, e in particolare per Lucarelli.
Il film non tradisce le attese dei lettori e rispetta il fascino asciutto della storia di mala milanese: si intuisce il puzzo di sigarette e di sudore, si respira la paura del protagonista nascosta dietro la maschera di uno straordinario Gastone Moschin, si ammira la giovane e bellissima Barbara Bouchet. E in assoluto si gode di un cinema passato eppure contemporaneo, minimalista, incalzante e non scontato.
Un classico da vedere.

Icyhot  @  16/09/2009 22:21:32
   7 / 10
Sebbene i noir non sono il mio genere preferito, devo riconoscere che questo film è molto bello.

Yuri Orlov  @  31/08/2009 14:27:25
   8 / 10
Questo è il primo "poliziottesco" che vedo e penso proprio che non sarà l'ultimo.
Come hanno già detto in tanti, grandi Moschin e Adorf.

Stupendo il finale, con tanti colpi di scena, ma

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edmond90  @  26/07/2009 23:08:30
   9½ / 10
Il piu bel poliziesco italiano di tutti i tempi.Straordinarie interpretazioni di Adorf e Moschin.Tante le scene cult

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Max78  @  29/06/2009 23:10:51
   9 / 10
Ho le lacrime agli occhi, sono commosso.
Non è bello rendersi conto che un tempo il cinema italiano raggiungeva codesti livelli di eccellenza ed era fonte di ispirazione per molti registi + blasonati...

Tony Montana  @  16/06/2009 18:44:50
   8 / 10
Ottimo noir/poliziesco d'azione all'italiana che apre la mitica ''Trilogia del milieu''. Sceneggiatura originale e mai banale, scene sempre in riga con il soggetto (apparte le conversazioni tra il commissario e il suo vice, di cui il regista fa uso per una personale critica e denuncia sociale), ritmo e suspance ad alto livello, regia più che discreta, un grande cast (in cui spiccano Moschin e sopratutto Adorf), e alcune sequenze cult (la scena iniziale, il balletto della Bouchet e il finale).


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Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  15/06/2009 00:46:14
   7½ / 10
Noir molto bello, Adorf il migliore di tutti. Xrò ripsetto allo stupefacente "la mala ordina" e "il boss" deve dare un voto + basso. Forse la mancanza del volto di Henry Silva, forse la colonna sonora mancata,ma "milano calibro 9" è al di sotto degli altri 2 gioielli di Di leo.

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ROBZOMBIE81  @  29/03/2009 20:00:39
   9 / 10
uuueee uuuueee ugo piazzaaaa!!!!bei tempi....

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  26/03/2009 10:10:38
   9 / 10
A parte la colonna sonora, che è tra le più belle mai sentite, il film è un cult ed è la prova che il cinema di genere italiano era tra i migliori del mondo. Io dico, dove sono finiti quei registi lì, in grado di farti rimanere incollato al video per quasi 2 ore? Di Leo dirige egregiamente, padrone della macchina da presa e maestro indiscusso del poliziesco. Moschin interpreta il proprio personaggio magistralmente, tanto che fino alla fine non sembra nemmeno il duro che in realtà è. Ottime le altre prove. Il finale è bellissimo, me lo sarò rivisto 4 o 5 volte. Peccato solo per qualche momentino morto, come quello della Bouchet, che sarà anche bona ma non si può vedere recitare.

HATEBREEDER  @  17/02/2009 11:24:50
   10 / 10
Il primo ed il migliore della trilogia, con una trama sempre avvincente e personaggi - pure quelli secondari - indimenticabili, davvero caratterizzati in modo superbo. Un capolavoro.
Resta un mistero come dario argento sia divenuto nel tempo così celebre per un paio di film mentre il povero di leo in pratica non se lo fili mai nessuno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  04/02/2009 14:40:11
   9½ / 10
Capolavoro assoluto del cinema italiano di genere. Uno dei migliori polizieschi di sempre.
Credo che, senza il personaggio e l'interpretazione di Moschin, probabilmente un Bruce Willis, o decine di altri attori, non sarebbero mai esistiti. Tarantino si è chiaramente ispirato a questo film per qualche scena di "Le Iene". E perfino Rodriguez ha copiato la scena del ballo di Barbara Bouchet in "Planet terror" e in quella porcheria di "Sin City".
Regia stupefacente del grandissimo Di Leo, colonna sonora come sempre ottima di Bacalov e interpretazione perfetta di Mario Adorf. Tu quando vedi uno come Ugo Piazza, il cappello ti devi levare!!!
Pochi giri di parole, un film semplicemente sublime.

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Robgasoline  @  31/12/2008 00:39:40
   9 / 10
Uno dei pochi film polizieschi dei primi anni 70 che impersonifica bene gli anni di piombo.
Colonna sonora grandiosa (curata dagli Osanna,con aggiunta di alcuni brani dei New Throlls) ottima interpretazione e la Bouchet bella come sempre.
Finale mai scontato...
Insomma si è capito che è uno dei polizieschi di serie B tra i miei preferiti?

pinhead88  @  07/10/2008 18:19:09
   9 / 10
stracult di Di Leo,perfetto in tutto..un vero poliziesco coi contro********

manera4  @  20/08/2008 22:11:24
   8 / 10
Ooooh un film italiano sulla mafia non demenziale...che strano! Forse perchè oggi non siamo più abituati a questi grandi caratteristi che venivano dal teatro, ma dobbiamo sorbirci dei papponi pseudo sentimentali che ci fanno quasi pensare che il mafioso in questione sia la vera vittima del film.
Per questo dico grazie a Di leo per le sue pellicole.

Tom24  @  17/08/2008 21:01:18
   8 / 10
Sporco e cattivo, il fascino irresistibile dei polizieschi italiani di quegli anni.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  16/06/2008 12:04:30
   9 / 10
Poliziesco capolavoro di Di Leo, che dimostra di aver studiato bene la lezione di Huston e dei classici della vecchia Hollywood, rivisitandone i topos portanti con uno stile originalissimo e spiazzante.
Da antologia la sequenza finale.

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Ultima risposta 17/06/2008 08.06.01
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Dan of the KOB  @  08/06/2008 11:55:27
   7½ / 10
Gran poliziesco di Di Leo, con una storia solida e un ritmo serrato!
Bellissimi i dialoghi specialmente quelli all'interno della caserma della polizia, un cast di tutto rispetto (grandi Adorf e Moschin) e 10 minuti finali veramente fantastici, con dei colpi di scena e un'intensità unici!
Per gli amanti del genere sicuramente è un capolavoro, per tutti gli altri un film da vedere!

Sestri Potente  @  06/06/2008 20:41:18
   9 / 10
Un giallo a tinte forti: tiene col fiato sospeso dall'inizio alla fine, e le splendide interpretazioni degli attori lo rendono memorabile. Oltre al magnifico finale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, sono i dialoghi a fare la differenza. Belle le discussioni fra i poliziotti, e il carisma dei personaggi rende Milano Calibro 9 un film da vedere assolutamente.

Pink Floyd  @  29/05/2008 21:42:48
   8½ / 10
Il poliziottesco nel suo pieno: prendere o lasciare!
Moschin da paura!!!

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  24/05/2008 10:09:27
   10 / 10
ke filmone!!!! togliamoci il cappello!!!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  25/04/2008 01:35:24
   7½ / 10
le roy perfetto. un altro lavoro di classe e ingegno da di leo,un regista da non dimenticare mai

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/04/2008 10:37:51
   7½ / 10
Primo capitolo della trilogia di Di Leo, Milano Calibro 9 è un noir-poliziesco spiazzante, che non lascia via d'uscita. Il ritratto di questa Milano impossessata da sangue e violenza è impietoso e girato davvero molto bene. Ottima la colonna sonora e convincenti gli interpreti. Tra tutti spicca sicuramente Adorf, bravo anche Moschin. Peccato che in Italia non si realizzino più film di genere così ben congegnati.

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Ultima risposta 21/04/2008 15.15.18
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/03/2008 00:18:28
   8 / 10
Un poliziesco-noir con i fiocchi, quando in Italia riuscivamo a fare ottimi film di genere, oggi purtroppo quasi del tutto scomparsi. Avvincente fin dall'inizio, sceneggiato con maestria da Di Leo e interpetato con da un cast ben assortito che va Moschin, un animalesco Mario Adorf, un perfido Stander e una Bouchet bellissima (ed in piena forma nella scena del ballo). Sullo sfondo una Milano molto lontana da quella "da bere", dove la violenza la fa padrone e la polizia è più occupata a discernere fra discorsi proto-fascisti e proto comunisti che dare la caccia ai criminali, dal delinquente di mezza tacca al colletto bianco. Molto bello il contrappunto della colonna sonora di Bacalov, quello del "Concerto Grosso" dei New Trolls presente fra l'altro anche in una scena del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  24/02/2008 12:02:53
   8 / 10
Le note degli Osanna sulle suggestive e malinconiche immagini della metropoli milanese aprono la trilogia del milieu.
Scarno, crudo, diretto e violento, Milano Calibro 9 è forse uno dei picchi del cinema italiano di genere in grado di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso fino alla sequenza finale quando l'enigma con cui si era aperto il film viene finalmente risolto.
Ottimo il trio Adorf-Moschin-Leroy, soprattutto il primo si dimostra un grande caratterista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/02/2008 10:46:03
   8½ / 10
Ottimo esempio di cinema di genere,”Milano calibro 9” è un noir di grandissimo valore,basato su una trama incalzante e strutturata con efficacia,primo capitolo della cosiddetta “Trilogia del Milieu” della quale fanno parte anche “La mala ordina” e “Il boss”.
Di Leo è abile a trasportare sullo schermo una Milano fredda ed anonima,all’interno della quale si muovono malavitosi di ogni genere,regolati da un codice morale apparentemente inviolabile ma pronto ad essere calpestato in nome del dio denaro.
Rispetto ad altri film appartenenti a questo filone è riscontrabile un minor tasso di violenza,Di Leo,indiscutibilmente una delle migliori firme del genere,preferisce curare in maniera più approfondita ogni risvolto della narrazione senza dimenticare di approfondire gli aspetti psicologici dei vari personaggi.
Ottimi gli attori,superlativo Adorf ma molto efficaci anche Moschin,Leroy e l’incantevole Barbara Bouchet ,buona la regia ed ottima la colonna sonora firmata da Louis Bacalov ed eseguita dal gruppo degli Osanna.
“Milano calibro 9” non tralascia neppure un messaggio di denuncia sociale,ben esposto tra i frequenti alterchi tra il commissario ed il suo vice…interessante anche il confronto tra malavitosi,si passa infatti dalla pacatezza di Ugo Piazza (Moschin) al furore sanguigno di Rocco Musco (Adorf).
Di Leo per la sua opera prese spunto da alcuni racconti noir contenuti nel volume che dà il titolo al film ad opera di Giorgio Scerbanenco,che affiancò il regista nella stesura dello script.
Ennesimo grande esempio di un cinema ormai scomparso,ma assolutamente valido e da riscoprire, soprattutto se rapportato con il (quasi) nulla dell’attuale cinematografia italica.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/11/2007 22:00:29
   8 / 10
Un noir veramente ottimo, dalle interpretazioni alla bellissima colonna sonora. Non conosco il regista tanto meno un elemento del cast a parte la Bouchet della Falqui, quindi non posso dilagarmi oltre.

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/01/2008 16.25.55
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  17/11/2007 18:48:32
   9 / 10
Grandissimo poliziesco firmato Fernando Di Leo,nella mia personale classifica secondo solo a "Il Boss"...tratto dalla penna dell'immenso Giorgio Scerbanenco,il film e'dotato di una sceneggiatura caratterizzata da colpi di scena a ripetizione,un cast da urlo con il grande Mario Adorf padrone incontrastato della scena,musiche sempre accattivanti grazie a Bacalov,dialoghi ben architettati e un finale nerissimo,spietato e imprevedibile,roba da rimanerci secchi...il cinema di Fernando Di Leo va recuperato assolutamente,qui siamo quasi ai massimi livelli.

castelvetro  @  12/11/2007 13:15:25
   9 / 10
Essì, leviamocelo questo cappello...
Gastone Moschin, o meglio Ugo Piazza, è davvero un grande...

Film davvero intramontabile...

A questo però ho preferito "la mala ordina", il primo della trilogia:
Henry Silva e Woody Strode insieme fanno troppo furore!
Poi doppiati in quel modo... Straordinari...

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Trash A Go-Go  @  12/10/2007 09:39:24
   9 / 10
Bellissimo, il migliore di Di Leo

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  16/09/2007 16:08:50
   8 / 10
Poliziesco cinico e tirato capace di incollare allo schermo già dalle sequenze d'apertura. Sceneggiatura ottima, come ottima è anche la colonna sonora ma, cosa ancor più importante, intepretazioni, se non altro quelle principali, in grado di conferire una assoluta credibilità ai personaggi.
Il ritmo serrato non lascia spazio alla benchè minima pausa, fino ad un finale adrenalinico e stupendo.
"Tu... "

AKIRA KUROSAWA  @  04/09/2007 01:49:06
   9 / 10
che devo dire...grazie paul di avermelo consigliato.... sicuramente il piu bel film poliziesco che ho visto fino ad ora.... senza parole....

gli attori sono perfetti in ogni ruolo, la storia è bellissima e molto coinvolgente il finale poi ... tanto di cappello... complimenti a di leo

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  24/05/2007 23:51:03
   8 / 10
Ma com'era bello il cinema italiano degli anni '70. E come li sapevamo fare bene i film di genere...
Tanta nostalgia, qualche rimpianto nel constatare come ci siamo ridotti e nell' assaporare ciò che eravamo.
Splendido poliziesco, duro e cinico.

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peppe87  @  09/05/2007 23:57:08
   10 / 10
con gli altri 2... il trio delle meraviglie

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/08/2007 16.54.17
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private_joker  @  18/04/2007 18:03:28
   9 / 10
Grandissimo film, non c'e altro da dire. Tra i personaggi non saprei propri scegliere il migliore...

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/10/2007 17.36.04
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rombo  @  24/03/2007 00:47:11
   9 / 10
Lo so, è già stato detto... ma è decisamente un bel film!!!
Non avevo mai visto film di Di Leo, e sono abbastanza ignorante sui polizieschi dell'epoca (appena ho tempo vedrò di colmare queste gravi lacune!!), ma questo è decisamente ben fatto, attori eccellenti, azione e violenza, ma mai in modo esagerato, trama coinvolgente fino alla fine e bella colonna sonora..
Da vedere!!

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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