nuovomondo regia di Emanuele Crialese Italia, Francia 2006
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nuovomondo (2006)

 Trailer Trailer NUOVOMONDO

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locandina del film NUOVOMONDO

Titolo Originale: THE GOLDEN DOOR

RegiaEmanuele Crialese

InterpretiVincenzo Amato, Francesco Casisa, Charlotte Gainsbourg, Filippo Pucillo, Aurora Quattrocchi, Isabella Ragonese

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2006

•  Altri film di Emanuele Crialese

Trama del film Nuovomondo

Inizi del Novecento. Sicilia: una decisione cambierà la vita della famiglia Mancuso, scegliere di lasciarsi il passato alle spalle e iniziare una vita nuova nel Nuovo Mondo. Salvatore vende tutto per portare i figli e la vecchia madre in un posto dove ci sarà più lavoro e più pane per tutti. Salvatore Mancuso, è uno delle migliaia di emigranti italiani che misero in gioco tutto. Non è un eroe, è un uomo semplice, ma guidato da una lucida consapevolezza che lo spinge ad affrontare il lungo e pericoloso viaggio attraverso l'oceano, per giungere a New York agli albori del XX secolo. Non va in cerca di grandi fortune, né di gloria. Trovare un lavoro e una casa per i suoi familiari sono il suo unico obiettivo. Una sottile e allo stesso tempo fitta atmosfera di mistero avvolge l'intero viaggio: dai riti prima della partenza, alle cure che la madre di Salvatore riserva agli abitanti del villaggio affetti da strane patologie, riconducibili ad arcane presenze e spiriti, che da sempre accompagnano la vita dei contadini siciliani. Niente spaventa i Mancuso, nemmeno le minuziose analisi fisiche e psicologiche a cui gli immigrati dovevano essere sottoporsi una volta sbarcati, che sentenziavano il diritto a rimanere nel Nuovo Mondo o l'obbligo a tornare nel Vecchio...

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Voto Visitatori:   7,77 / 10 (113 voti)7,77Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Migliore scenografiaMigliori costumiMigliori effetti speciali
VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore scenografia, Migliori costumi, Migliori effetti speciali
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Voti e commenti su Nuovomondo, 113 opinioni inserite

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Wilding  @  23/07/2021 21:41:14
   5 / 10
La sceneggiatura (ne esiste una?!) assai scarna impedisce al film di ergersi a capolavoro, visto il giusto riconoscimento per i Costumi e la Scenografia. Ne risulta un quadro splendido ma che presto stanca tantissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  04/05/2020 19:07:32
   7 / 10
Buon film sull'immigrazione . recitato in siciliano ,con costumi e scenografia bellissimi ha comunque una sceneggiatura un pò scarsa,nel senso che succede poco, e un finale criptico anche se melanconico e drammatico .
Bene gli attori ,da Crialese mi aspettavo un pò più di stile personale invece la storia non offre molto oltre ad una linearità di narrazione e qualche visione onirica qua e la .

DarkRareMirko  @  06/06/2019 00:50:13
   8 / 10
Film sulla scia di Amelio, che lievita letteralmente a causa della Gainsbourg (non alla sua prima trasferta italica), dolce ed indicata.

Teatrale, qua e là surreale, è un film più realistico ed ispirato di quanto possa sembrare superficialmente.

Da ripescare.

pak7  @  18/03/2019 00:24:55
   6 / 10
Dopo un inizio davvero soporifero, il film si riprende bene dalla metà in poi tanto da scorrere bene fino a un finale che lascia lo spettatore indifferente.
A parte l'dea interessante di rappresentare la fantasiosa immaginazione del protagonista con quelli che poi sarebbero stati anche i suoi sogni (il bagno nel latte, per esempio) , Crialese non mi ha colpito.

kafka62  @  16/05/2018 10:06:14
   7½ / 10
Assistere alla proiezione di un film di Crialese è un'esperienza affascinante e singolare, perché vi si possono plausibilmente rintracciare, mescolate tra loro, suggestioni tanto del Visconti de "La terra trema" quanto del Vigo de "L'Atalante". Senza scomodare definizioni come "realismo magico", in "Nuovomondo" assistiamo al viaggio della speranza in America di una famiglia di meridionali, raccontato con un verismo tale che quasi si possono annusare gli odori pesanti degli affollati dormitori sulla nave o sentire sulla propria pelle le umiliazioni subite dagli immigrati durante gli "esami" di ammissione a Ellis Island, verismo però corretto da sorprendenti intermezzi fantastici in cui i personaggi immaginano di nuotare in un candido mare di latte attraversato da ortaggi giganteschi. Realtà e illusione sono pertanto i due poli dialettici che il film attraversa, dallo scabro e pietroso esordio in terra siciliana sino al lirico finale ritmato dalla musica di Nina Simone. In mezzo c'è il lento e meticoloso dipanarsi del viaggio: la vendita degli animali per comprarsi scarpe e abiti civili, l'addio alla casa natia, il disorientante arrivo al porto di imbarco, la tempesta in alto mare, fino all'approdo nell'"anticamera" del Nuovo Mondo. L'America però non si vede mai: la nebbia, il giorno dell'arrivo, copre i grattacieli di New York, e perfino le finestre di Ellis Island sono opache, impedendo lo sguardo alla tanto agognata Terra Promessa. Vincenzo Mancuso troverà sì la moglie in una misteriosa ragazza inglese conosciuta in nave, ma perderà molte delle illusioni su ciò che attende al di là dell'oceano la sua famiglia. Se la maggior parte del film è claustrofobico, illuminato da una fotografia buia e sporca (tutto il contrario di film come "Titanic" o "La leggenda del pianista sull'oceano"), pure molte scene hanno un respiro epico e solenne: la scalata della montagna a piedi nudi e con un sasso in bocca per chiedere al crocifisso se è opportuno partire o rimanere; la partenza della famiglia Mancuso per la città, sotto un cielo plumbeo, a bordo di un carretto; la folla degli emigrati assiepata sulla nave alla partenza che si svolta sbigottita al suono mai ascoltato prima della sirena; la visione dei corpi ammassati sul pavimento dopo la notte di tempesta. Crialese possiede il piglio del narratore di razza e con "Nuovomondo" dimostra di avere il coraggio di volerlo mettere in gioco, come pochi altri registi sanno fare (in Italia forse solo Amelio), per percorrere territori cinematografici scomodi, o talmente sfruttati in passato fino a diventare degli abusati stereotipi o evitati dall'industria per mancanza di un'adeguata spettacolarità, fino ad estrarre dai suoi personaggi quell'umanità semplice, schietta e antiretorica che aveva già fatto grandi in passato le opere di Rossellini, De Sica e Visconti.

pernice89  @  17/08/2015 13:47:48
   8 / 10
Non mi aspettavo granché e invece non mi ha deluso, lo immaginavo più noioso. Fa vedere come, ai quei tempi, l'Italia immaginava l'America, e come l'America voleva essere immaginata dai popoli migranti.

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Il tema principale sono comunque i test che gli immigranti dovevano superare per entrare in America
Ottimo tutto il cast, la Gainsbourg in gran forma e merita una menzione anche Pucillo nel ruolo del ragazzo sordomuto.
Consigliato.

david briar  @  18/04/2014 17:34:00
   6 / 10
Personalmente,un film deludente,da cui mi aspettavo di meglio.Non tanto per l'acclamazione della critica italiana(spesso esaltano i film per il tema o per paura di non averli capiti)ma soprattutto per i pareri positivi del sito e della critica estera,che facevano ben sperare in un film dal respiro internazionale capace di piacere un po' a tutti.

Purtroppo,nonostante alcune ottime cose,"Nuovomondo" rimane troppo in superficie per soddisfare pienamente.La scelta di usare il dialetto siciliano garantisce un certo realismo,con una prima parte che a tratti sembra uscita da qualche opera di Giovanni Verga,ma non è ampiamente supportata dai sottotitoli,non sempre presenti.Il modo stretto di parlare di questi isolani è quasi sempre incomprensibile,perché non mettere i sottotitoli in tutte le scene?Non ne hanno avuto voglia e tempo?La mancanza più grave è quella del finale,in cui all'incirca si capisce quello che viene detto,ma con le scritte sotto sarebbe stato più chiaro.E' più semplice capire l'inglese di Charlotte Gainsbourg.Proprio lei però è uno dei maggiori problemi della sceneggiatura,in quanto non sappiamo niente di lei e niente ci viene rivelato,rimane anonima e poco interessante,e va bene usare il personaggio per rappresentare la ricerca dell' emancipazione femminile,ma ci sarebbe voluta una caratterizzazione maggiore.Va meglio con la famiglia siciliana,ma cade nello stereotipo degli italiani emigranti ignoranti,come se debbano essere necessariamente tutti così.Per tutta la sua durata,la pellicola sembra non sapere bene che strada prendere,mancano degli archi narrativi ben definiti e un evoluzione compiuta dei personaggi.Non porta avanti un discorso o un tema in maniera completa,fornisce qualche spunto dato dalla vicenda narrata senza mai andare più a fondo.
E poi,come facciamo ad appassionarsi a queste persone se non sappiamo niente di loro?Sembra un po' di vedere un documentario che li riprende da lontano,con freddezza,eppure non sembra la strada voluta da Crialese,che ogni tanto si abbandona a momenti lirici riuscitissimi(il bagno nel latte è una scena stupenda sia per come è girata sia per il suo significato)che colpiscono e coinvolgono,peccato che siano isolati.Di certo dal punto di vista tecnico e dei costumi è buono,ma non basta a innalzare il livello dei contenuti.

Non è un brutto film,ma rimane un'opera per me inconcludente,eppure il regista sembra avere un buon talento,infatti l'opera ha anche un certo fascino e stile,ma la sceneggiatura è veramente debole e carente.Sicuramente è un film importante per il cinema italiano,ma forse è troppo "da festival",fatto per piacere alla critica.
Personalmente mi ha un po' annoiato e mi è rimasto ben poco,pur con le molteplici riflessioni che potevano scaturire da una storia simile, così vicina e attuale per tutti noi..

clint 85  @  02/08/2013 01:13:42
   7 / 10
Non è ne un capolavoro ma nemmeno la ciofeca che si può evincere da alcuni commenti; siamo di fronte ad un buon film, ben strutturato e recitato. L'ennesima pellicola che dimostra che c'è tutt'ora del buono nel cinema italiano; peccato solo per gli italiani che continuano a riempire botteghini per boiate natalizie targate boldi-de sica(scritti volutamente in minuscolo)

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  26/03/2013 22:05:51
   8 / 10
Privo di ogni enfasi, di ogni magniloquenza è freddo il suo incedere mesto verso la terra promessa, accusato in "Respiro" di manierismo all'italiana, qui opta un radicale cambio di rotta eterogeneo ma non scombinato, impressionismo che sfocia in sulfuree visioni illusorie. Si riassume in 3 atti (sostanzialmente le sue tematiche) sradicamento/emigrazione, viaggio/speranza, Ellis Island/filtrazione opposta all'unità del nucleo famigliare.
Sarà il nostro sud a comporre l'imponente America che già rifletteva in sé i primi sintomi di autocompiacenza da razza eletta.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  28/12/2012 13:47:29
   8½ / 10
Ottimo da tutti i punti di vista!

Lory_noir  @  21/08/2012 21:45:29
   8 / 10
Un film sorprendete sin dai titoli di testa, al culmine della sobrietà con la loro scritta bianca su sfondo nero e senza musica. L'assenza di musica continua per tutta la prima metà del film lasciando molto spazio alle immagini e ai suoni: sin dalle prime immagini si nota una fotografia piena di luce; il linguaggio dialettale rende più realistica la vicenda seppur con qualche scena surreale che si intreccia con la realtà in una spirale di pensieri e superstizioni del vecchio mondo. Nella seconda metà del film la scena si ribalta come per sottolineare la dicotomia tra il vecchio e il nuovomondo del titolo: la musica si insinua di prepotenza nel silenzio, i personaggi sono trasportati come in un limbo dove tutto è molto misurato, razionale e analitico. La vicenda si sposta al chiuso.
L'unico protagonista del film sembra essere il film stesso. La vicenda sembra agire i personaggi, non il contrario, impedendo loro di essere protagonisti.
Un progetto molto ambizioso che rende bene, originale e ben realizzato.

TheLegend  @  05/06/2012 04:32:55
   5½ / 10
Il film di Crialese che mi ha annoiato di più,nonostante in molti lo abbiano apprezzato.
La prima metà mi è risultata abbastanza pesante e non mi ha dato stimoli per continuare la visione,visione che ho ripreso il giorno dopo e che è risultata più piacevole.
Molto meglio altri lavori di questo regista.

Testu  @  21/08/2011 18:26:14
   5 / 10
Film fondamentalmente senza una storia e che ha un tema portante spesso trascurato, ma ancora una volta non affrontato sulle sue cause. Rende forzatamente le illusioni reali di quel tempo in chiave onirica e l'effetto è grazioso ma più comico di quanto si vorrebbe. Purtroppo nel dipingere i soggetti hanno confuso spesso e volentieri l'ignoranza con la stupidità e per il tempo che la pellicola occupa, si digerisce poco il fatto che sia inconcludente.


Non è pesante e qualche sorriso lo strappa, ma non è nulla di così artistico.

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Ultima risposta 05/12/2011 03.07.35
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/06/2011 11:14:39
   9 / 10
Noi questo genere di cinema e di autori non ce li meritiamo proprio. è giusto che Crialese sia più apprezzato all'estero che in Italia dove questo film ha ricevuto critiche entusiastiche a festival vari ma in realtà a conti fatti pochi lo hanno visto e chi lo ha fatto raramente ne ha colto la grandezza.
Per il sottoscritto? Questo è uno dei film italiani più belli degli ultimi 10 anni,cosa rara da poter dire.

Crialese conferma la sua vena evocativa dietro la macchina da presa dopo il bellissimo e sorprendente Respiro. Lo stile è lo stesso molto neorealista ma capace di lasciarsi andare ad immagini surreali di una potenza clamorosa e che nel finale,speculare a quello di Respiro,lascia letteralmente i brividi e la voglia di rivedere tutto da capo un'altra volta.
Il tema è quello dell'immigrazione in America agli inizi del Novecento,in particolare della famiglia siciliana dei Mancuso alla ricerca di un nuovo mondo,una sorta di paradiso dove il mare è fatto di latte,i frutti e gli ortaggi sono enormi e i soldi possono piovere dal cielo. Dallo splendido incipit che presenta tutta l'arretratezza e la miseria primordiale di questa famiglia si arriva alla partenza con la nave,un momento di cinema che lascia col fiato sospeso per semplicità e forza di immagine: la nave che si stacca da terra lentamente con migliaia e migliaia di persone ammassate è una scena incredibile che riesce ad evocare ciò che suscita con semplici parole.
Al viaggio verso il paradiso è dedicata la parte centrale,ricca di claustrofobia e primi piani stretti che rimandano alle persone ammassate all'interno della nave,tra migliaia di corpi sporchi,sudati ma speranzosi.
Con l'arrivo ad Ellis Island il film prende un'altra piega,più documentaristica ma non per questo meno riuscita. Crialese mostra con piglio realistico quello che quotidianamente avveniva allo sbarco di clandestini con allusioni vagamente razziste e retrogade proprio da quel nuovomondo dove sarebbe dovuta esistere la prosperità materiale e spirituale. Si comincia a capire che questo mondo idealizzato non era forse ciò che si aspettava prima della partenza e ci sarà chi proprio non riuscirà ad adattarsi all'America ancora prima di entrare,condannato a restare per sempre nel proprio mondo primordiale,come è giusto che sia.
Se il Nuovomondo porterà prosperità e assomigli all'idea che si è fatta il protagonista Salvatore di questa terra non è dato saperlo; d'altronde Crialese questa terra di bella speranza non la mostra mai se non attraverso gli occhi di un protagonista attaccato alla speranza come ad una zattera nella corrente.
Rimane la bellezza assoluta di un film dalla tremenda forza evocativa che parla con un linguaggio universale di antiche speranze,distacchi e immigrazione con un sentimento primordiale,come primordiale è l'umanità ritratta.
Cast meraviglioso e bravissima la Gainsbourg,affascinante e metafora di quell'America che i Mancuno vanno ad esplorare senza conoscerla.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2011 16.45.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  19/05/2011 16:39:53
   8 / 10
L'emigrazione italiana dei primi del ‘900 sta all'America come l'immigrazione di oggi sta all'Italia. Un'equazione che non ha fondamenti matematici, ne' propositi politici. Solo un'inevitabile riflessione che sorge durante la visione dell'ultimo film (un altro, "Terraferma", è in produzione) del bravo Emanuele Crialese.

Dai piedi corrosi da un'arrampicata sulle rocce di ieri, al terreno fertile e pieno di speranza che per tanta gente è l'Italia odierna. Le scarpe, forse quelle sono le stesse. Quelle che, quando ci sono, si indossano sulle strade più belle, dove ci possono vedere anche gli altri; le pietre in bocca a sanguinare, in un sacrificio appassionato estremo, sognando piogge di monete e verdure giganti. L'uomo completato nella/dalla Natura, scialuppa di salvataggio che sfama perfino l'amore.
In "Nuovomondo" non si vedono mai le rive odierne del nostro paese: tuttavia le immagini non possono far altro che evocarle, in una specie di impietoso confronto tra i bisogni urgenti della gente antica di allora e la riottosità dell'italiano moderno. Perché tutto è grande in America/Italia. Tutto è bello. Senza miseria, fame, ingiustizie. E allora si sogna. Si sogna di partire per quel paese fiammeggiante, elegante. Anche se nessuno l'ha mai visto.

Crialese inscena una traversata dell'Oceano movimentata nell'animo: nella puzza di chiuso delle cambuse, grovigli umani di speranze, affetti, dolori e pianti, si rintanano come spettri nel comune e angosciato intento di approdare alla felicità. C'è tempo anche per una parentesi romantica quasi accidentale: se non si può avere l'amore vero, bisogna prenderne almeno una ciocca di capelli.

I tempi filmici sono quelli giusti. Ci si ferma su cose, volti, persone e personaggi, in modo da far assorbire le emozioni, farle penetrare sottopelle. Straordinaria la direzione degli attori, tra i quali spicca la notevole intensità di Vincenzo Amato e l'eterea presenza di Charlotte Gainsbourg. Con i piani sequenza della prima parte, e i ralenti tra i boccaporti della fase centrale, il regista italiano da' il meglio di se. Fino a dar sfogo, qua e là, al suo talento astratto.
Da manuale le scene dell'imbarco sulla nave e la prospettiva che separa definitivamente dalla terra natia i protagonisti, conquistati da sguardi smarriti, completamente circondati dalla vastità delle acque, senza case e alberi. Senza più radici. E' comprensibile come la giuria della Mostra del Cinema di Venezia del 2006 ne sia rimasta conquistata, e abbia riconosciuto al film un Leone d'Argento per meriti artistici quale consenso creato ad hoc.

Nell'ultima parte la pellicola si fa un po' troppo didascalica e, quasi documentaristica, si attacca a monotoni particolari sui metodi di accoglienza a Ellis Island. L'attenzione è distolta e si ritarda la crescita emotiva della chiusura. Che arriva, splendida, nella sua balenante irrealtà, a dirci che la nuova via è un mare latteo, dove nuotare verso una terra promessa sconosciuta e (si confida) liberatoria, dalla quale si affaccia il miraggio di case di cento piani.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  04/05/2011 11:40:20
   9 / 10
Da dove cominciare...
Forse dal fatto che Nuovomondo è senza dubbio una delle più importanti pellicole italiane (almeno) degli ultimi 5 anni? Che Crialese ha flirtato col Capolavoro ed è riuscito quasi a portarselo a letto? Che è forse nata una nuova corrente di neorelismo moderno e visionario?
Già son lungo di mio, qua per stare nei limiti ho bisogno di asciugare parecchio.
Crialese affronta, se posso permettermi l'espressione, una specie di autobiografia diacronica, cioè prende un fatto personale (la sua emigrazione negli Stati Uniti) ma lo analizza agli albori del fenomeno, il primo '900. E' molto importante che un nostro rappresentante formatisi in America senta però così forti le proprie radici (vedi anche Respiro, la sua opera precedente).
La storia non è semplice, di più, è quasi un paradigma: la famiglia siciliana dei Mancuso vende tutti i propri averi (qualche animale) per imbarcarsi verso il Nuovo Mondo, l'America, terra di ortaggi giganti, soldi che cadono dagli alberi e fiumi di latte. Stop.
Tra le tante una delle cose che sorprende di Nuovomondo, e che ad una visione superficiale non viene in mente, è che Crialese non ci mostri mai in realtà l'America. Lo sbarco avviene nella nebbia più fitta e gli ultimi 40 minuti sono tutti in uffici (non luoghi) senza aver mai una minima visione dell'esterno (paradossalmente se ci pensate dal momento dell'imbarco in poi non c'è più un esterno, se non il ponte della nave). C'è una scena emblematica in cui alcuni dei protagonisti si affacciano da una finestra e vedono "palazzi di 100 piani"; quello che vedono ci viene raccontato e non mostrato a dimostrare la precisa scelta di Crialese.
E un'altra curiosità sta nel fatto che un film che ha tutte le carte in regola per essere considerato una specie di romanzo popolare in realtà non prende mesi, anni, decenni, ma racconta soltanto (a parte il periodo in nave, necessario per il collegamento) 2,3 giorni della vita dei protagonisti, quello dell'imbarco (e il giorno prima presumibilmente) e quello dello sbarco, geniale.
Parla dell'America ma non mostra l' America, ha le caratteristiche del romanzo ma racconta 2 giorni.
Credo che pochissime volte mi sia capitata una pellicola in cui mi trovo costretto a citare così tante sequenze. In realtà Crialese infila, come in una collana, una perla dopo l'altra. La scalata iniziale dei due protagonisti, la consegna delle scarpe e dei vestiti, l'arrivo nel porto con la claustrofobica scena dei venditori di pesce, la panoramica sulla gente in attesa di imarcarsi, la partenza della nave presa dall'alto con le due masse di teste che si staccano una dall'altra (impressionante), la sistemazione nelle cuccette, il gioco di sguardi tra Lucy e Salvatore, la tempesta vissuta e mostrata solo dall'interno della nave con la successiva panoramica sui corpi addormentati e stremati, la pettinatura con il canto di Fortunata, la doccia (scena quasi lirica e profondissima) , i matrimoni combinati, la stessa Fortunata che urla "siete Dio?" riferendosi al potere di decidere del destino di una persona, il saluto dei figli alla madre. E ne ho saltate parecchie.
Prova attoriale incredibile dove, tra tutti, spiccano una straordinaria Gainsbourg e la coppia Quattrocchi (Fortunata), Pucillo (Pietro), protagonisti della scena emotivamente più forte. La regia è meravigliosa, a suo agio tanto nelle scene ampie (panoramiche in campo lungo e splendide riprese dall'alto, vedi quella dei visi che al suono della sirena della nave si voltano all'unisono) che in quelle più strette e concitate (la tempesta, l'arrivo al porto).
Forse l'unico difetto è un leggero periodo di stanca nell'ultima mezz'ora, con le scene degli "interrogatori" troppo lunghe e ripetute.
E' un vecchio cinema sposato perfettamente al nuovo. Forse qualcuno storcerà il naso alle scene visionarie, ma hanno una propria coerenza con il resto. L'america è un Mito, un Sogno, e così lo tratta Crialese. Salvatore ha 3 visioni e tutte sono basate su accadimenti reali. Le prime 2 (gli ortaggi giganti, la pioggia d'oro) sulle foto che gli aveva mostrato Pietro, la 3° (il fiume di latte) sui racconti in cuccetta. Sono quindi soltanto proiezioni, non proprie invenzioni. Visioni magnifiche.
Mai come la nostra, quella di Nuovomondo.

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Ultima risposta 09/05/2011 11.52.54
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MidnightMikko  @  25/05/2010 15:32:34
   9 / 10
Capolavoro! Registicamente una delizia per gli occhi, attori veramente formidabili. A dir poco splendido

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  21/04/2010 23:29:29
   8 / 10
Splendido, uno dei film italiani più belli e 'importanti' degli ultimi anni.
Il sogno americano visto con gli occhi di una famiglia siciliana ingenua e speranzosa, in una faticosa odissea per mare nei primi del '900.
Un affresco storico e sociale pieno di umanità, in cui il neorealismo della nostra migliore tradizione trova un magico punto di incontro col surrealismo raffinato e toccante di cui Crialese può ormai considerarsi un maestro.
Superlativo il cast e superbo lo straniamento della Gainsbourg.
Un opera da non perdere per nessuna ragione al mondo.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  06/03/2009 20:04:13
   5 / 10
Molto vuoti e poco caratterizzati alcuni personaggi, vedi quello della donna inglese che rimane avvolto nel mistero ed incompiuto fino alla fine. Finale veramente da dimenticare....

SuperLucky  @  20/12/2008 16:43:49
   4 / 10
personalmente non è piaciuto

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/12/2008 16.45.04
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Parsifal  @  24/11/2008 21:54:08
   6½ / 10
I piu' sono fotografia,costumi e ambientazione....che sono valse le tre statuette.Ma considerandone ritmo comunicazione e sceneggiatura e' una pellicola da vedere con estrema attenzione se non 2 volte per poterne cogliere il messaggio.
Un film per pochi.Non per tutte le sere.

vale1984  @  13/10/2008 23:13:27
   7½ / 10
Bel film anche se 1 ora e 20 di viaggio mi sembra un pò esagerata soprattutto dato il finale un pò tagliato via...tuttavia il carattere drammatico misto ad un approccio da racconto storico lo rendono interessante, pesante ma mai troppo, lento ma articolato. Belle le scenografie anche se limitate a 3 scene chiave, con antefatto, parte centrale del viaggio e finale...poteva essere più coinvolgente raccontando le vite dei personaggi con maggiore dovizia di particolari.

gabbo  @  13/05/2008 23:23:27
   8 / 10
Sicuramente non leggero, ma molto bello e interessante. Buona la regia e bravi gli attori, secondo me paga un po'' una certa freddezza, ma altre scelte stilistiche lo premiano in pieno.


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unpoeta67  @  05/01/2008 19:28:42
   8 / 10
veramente un bel film che traccia nella coscienza solchi , per non dimenticare coloro che hanno poi dato vita al grande impero americano in fondo , in un paese in fortissima espansione , dove tutti potevano trovare in fondo , l'agognata quiete...
ottimo , lento solo a tratti e comunque non infastidisce .

pippo  @  03/12/2007 01:46:56
   8½ / 10
Film di valore, in cui ci sono molti messaggi ma quasi niente viene declamato pomposamente o presuntuosamente. Ha un andamento molto fluido (seppur non molto dinamico), è scritto con intelligenza e girato in maniera elegante, senza strafare ma con molte bellissime inquadrature e vera cura per il particolare. Ce ne sono davvero pochi di film interessanti come questo nel panorama del cinema italiano recente. Crialese può davvero diventare un regista importante, e se continua così ci regalerà molte sorprese.

Beefheart  @  22/11/2007 15:40:01
   7½ / 10
Buon film documentaristico, che riesce a raccontare in maniera efficace quella che era la visone del leggendario "mondo nuovo", l'America, per gli emigranti, o aspiranti tali, del sud-italia ad inizio 1900. In più di un passaggio, al tratto realistico si affianca una originale e funzionante contaminazione onirico-surreale che esplicita una volta di più quella che era la percezione, rigorosamente distorta e fuorviante, che gli interessati di allora (generalmente contadini e pastori bifolchi) avevano circa le abbondanti opportunità da sfruttare se solo avessero intrapreso il lungo viaggio verso la nuova terra. Un film nel quale si racconta la dimensione degli italiani ad inizio secolo scorso (e quella degli emigranti in generale, anche odierni, anche verso l'Italia stessa): un popolo di gente semplice, ignorante e credulona, ma spesso onesta, ben intenzionata ed alla comprensibile ricerca di qualche forma di ricchezza che possa migliorarne le sorti. Il prezzo da pagare è altissimo: abbandonare le proprie case, le proprie origini e le proprie radici ed accettare di affrontare un viaggio senza ritorno verso realtà e compromessi mai conosciuti prima. Una situazione unica, estrema, difficilmente comprensibile sino in fondo se non vivendola direttamente, eppure, in questa pellicola, resa decisamente chiara e percettibile dalla magistrale interpretazione degli attori e dalla loro conduzione. Vincenzo Amato ed Aurora Quattrocchi, nelle parti rispettivamente dei protagonisti emigranti Salvatore Mancuso e madre, forniscono una prova semplicemente superlativa ed assolutamente convincente. Azzecatissima anche la scelta di
mantenere il più possibile l'integrità dei personaggi e del contesto nel quale sono calati facendoli parlare in un inevitabile siciliano stretto, mitigato dai sotto-titoli. Ad onor del vero devo annotare qualche semplificazione non proprio credibilissima, come l'eccessiva facilità con la quale la britannica Luce riesce a capire ed interloquire con le donne, sue compagne di viaggio, che parlano tra loro e si rivolgono a lei in un vernacolo agrigentino quasi sempre incomprensibile anche per un italiano non siciliano. A parte questo, lo spettacolo resta assai godibile anche da un punto di vista prettamente visivo grazie alle pregevoli inquadrature, ad un'ottima fotografia (sempre piuttosto tenue e mai aggressiva) ed alle suggestive location e scenografie di ambientazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  13/11/2007 11:59:26
   7½ / 10
Film dai contenuti buoni e veri ma un po' povero di movimento e bellezze fotografiche.

Il cinema è movimento, quando lo capiranno i nostri registi emergenti?
Si può parlare di storie tristi e veriste mantenendo uno stile fotografico di buon livello e facendo entrare il sole nelle scene, ciò nulla toglierebbe all'intensità drammatica.

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Ultima risposta 14/11/2007 22.18.23
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  05/11/2007 11:11:49
   7½ / 10
Nuovomondo è certamente un buon film ed un film che deve essere visto.
Crialese ha un grande talento soprattutto tecnico e grazie a questo riesce ad ottenere in questo film momenti o meglio, immagini difficili da dimenticare, dai bagni nei fiumi di latte agli alberi carichi di "piccioli".
Molto bella la prima parte del distacco dalla terra arida e povera italiana, meno riuscita la seconda parte sulla nave e mal descritta la parte ambientata ad Ellis Island dove si era costretti a fermarsi in quarantena. Mi è piaciuto il fatto che Crialese fermi il film prima del vero ingresso nel Nuovo Mondo.
Non ben approfondito il personaggio interpretato da Charlotte Gainsbourg, molto bravi invece i componenti della famiglia di Salvatore Mancuso.
Belle le musiche adattissime al film.
Concordo con chi prima di me ha affermato che si riscontra un po' di freddeza in questa opera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/11/2007 23:37:22
   6½ / 10
dopo un'ottima prima parte il film si perde un po quando sbarcano in America...tutta la parte burocratica del finale non fa altro che riproporci quello che gia sapevamo dalla prima parte e cioè che chi andava a fare questo viaggio erano dei disperati e per lo piu ignoranti!
il "tribunale" finale serve a poco...e anche il personaggio della ragazza americana rimane troppo misterioso e fino alla fine avvolto nel nulla!
ma parlando delle cose positive posso dire che come opera prima questo regista mi ha sorpreso in positivo...molto bello il legame che fa tra sogno e realtà e bravi anche i protagonisti!
ma della seconda parte salvo solo le ultime frasi...
buono

Invia una mail all'autore del commento jan di leyda  @  03/11/2007 15:13:46
   8 / 10
Innanzitutto mi scuso per aver visto in ritardo-su SKY-Nuovo Mondo.Ma sonostato ben ripagato.Questo si' che e' grande cinema.Ho trovato l'opera densa di un realismo magico onirico e simbolico -in letteratura, alla Calvino, per intenderci- che rende il film fruibile sia dalle grandi platee che dal pubblico piu' smaliziato.Grazie a Nuovo Mondo, ho capito che noi italiani-napoletani, calabresi e siciliani soprattutto-abbiamo diritto ad un risarcimento da quelli d'oltreoceano, e sono certo che la Storia ci renderà giustizia per tutti i torti, presenti e passati, che abbiamo ingiustamente subito.

AMERICANFREE  @  31/10/2007 22:19:38
   8 / 10
film molto bello e intenso ho apprez molto la regia poi gli attori sn bravissimi......davvero una piacevole sorpresa! da vedere

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  18/10/2007 23:40:36
   6 / 10
Non mi ha particolarmente emozionato..Ma mi ha fatto capire certe cose...Certo la sceneggiatura alla fine è troppo semplice e a tratti e' lento e noioso. Di commovente non ha nulla, ma è ben girato e ben interpretato.

sonhador  @  13/10/2007 16:40:12
   9 / 10
Oh che bella sorpresa...finalmente un film italiano davvero magnifico..
Ottimo crialese, straordinari gli attori.
Credo però che coloro che non comprendono bene il dialetto siciliano non possano carpire appieno la bellezza del film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/08/2007 16:37:41
   8½ / 10
Un film che mi ha particolarmente emozionato. Ben strutturato, la combinazione tra il realismo di fondo del film (l'asprezza del paesaggio siciliano e la freddezza "burocratica" di Ellis Island), con scene fortemente surrealiste stimolate dalla visione di foto artefatte (ortaggi giganteschi, pioggia di "piccioli", fiumi di latte) che rappresentano la profonda ingenuità degli immigrati prima della scoperta del nuovomondo. Nuovomondo che viene celato allo spettatore e solo intravisto dai vetri opachi di Ellis Island dagli immigrati. Bravissimi inoltre tutti gli interpreti.

gustavone  @  21/08/2007 15:09:41
   5½ / 10
piatto e noiosetto..

non mi è piaciuto..non l'ho capito...

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Ultima risposta 06/12/2007 02.13.45
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frapix  @  12/08/2007 20:01:47
   9 / 10
Non ho strumenti per commentare...dirò solo che u è un film che ancora ricordo dopo un anno dalla prima visione...e che mi ha profondamente emozionato

paride_86  @  05/08/2007 18:44:14
   7½ / 10
concordo con i commenti precedenti! peccato che questo film non abbia avuto il successo che meritava.

InSaNITy  @  25/07/2007 15:24:32
   8½ / 10
Uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, secondo me. Una piacevole sorpresa.

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Ultima risposta 08/11/2007 01.35.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Silly  @  10/07/2007 16:58:33
   8 / 10
Qualcuno lo ha commentato alla perfezione, xciò non mi ripeto. Questo è un film di grande eleganza, tenero, sincero. Quando lo guardavo pensavo:"Eh, sì... In effetti era proprio così...." Davvero un ottimo film. Ammetto che non me l'aspettavo, quindi ne sono rimasta entusiasta. Finale da applausi! GUardare x credere.........
Meravigliosa Charlotte, assomiglia in modo esagerato a mia cognata, in tutto e x tutto!

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  28/06/2007 18:36:28
   7½ / 10
Concordo con quanti (pochi) in precedenza hanno parlato di una certa freddezza della pellicola, della scarsa capacità di coinvolegere della stessa. Questo in tutta probabilità è dovuto allo sguardo scelto da Crialese per raccontare, attraverso la famiglia Mancuso, un periodo storico, un tema particolare; il suo, infatti, è uno sguardo distaccato che si risolve in quel taglio quasi documentaristico(aspetto, per contro, comunque positivo) alla base di "Nuovomondo".

Il reale fascino della pellicola, a mio avviso, risiede nella parte tecnica.
L'uso del binomio ossimorico neoralismo-surrealismo(che spesso sfocia in sequenze oniriche) è magistrale e degno del miglior Bunuel messicano**; conferisce alla pellicola una certa originalità e le dà quella leggerezza necessaria a rendere scorrevole un tema che non è facile affrontare senza imbattersi nella noia dei soliti luoghi comuni.
Secondo aspetto, anch'esso fondamentale, per la riuscita della pellicola è rappresentato da quelle particolari sequenze che vedono protagonisti gli sguardi e null'altro, accompagnati da una colonna sonora, ottima, che, non più solo in sottofondo, li ritaglia, li isola da tutto il resto e, appunto, li inquadra con primissimi piani (sono infatti i momenti di maggior impatto emozionale)
A ciò, infine, si aggiunge la prova ottima di Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi e Charlotte Gainsbourg che danno ai propri personaggi una essenziale, in questo film più che in altri, credibilità.

Un'ottima regia, una fotografia stupenda, un'indubbia maestria nell'accostare momenti di spontanea ironia a momenti di cruda drammaticità; in definitiva un prodotto ben più che valido, originale, il cui unico difetto, ripeto, è forse solo la scarsa capacità di coinvolgere.
Finale Stupendo, e così sono due, insieme a quello di Inland Empire, i finali che "Sinnerman" accompagna e rende indimenticabili.

**vedi "I Figli della Violenza" del regista spagnolo ed in particolare la scena dell'incubo di Pedro. Esempio perfetto di surrelismo al servizio del neoralismo.

jess  @  28/06/2007 09:06:00
   10 / 10
Molto bello.


A qualche scena ti fa addirittura riflettere!!!

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Ultima risposta 06/12/2007 02.15.04
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  27/06/2007 13:53:44
   8½ / 10
ottimo film, gioiello italiano che si spera abbia attribuito grande onore a un cinema che dormiva da anni un sonno profondo. fedele al glorioso passato italiano cinematografico, l'abilissimo Crialese gestisce un problema delicato come quello degli sbarchi in suolo americano degli italiani stupidi e della selezione divina di quei farabutti.
colonne sonore rare, ma in alcuni momenti bellissime e geniali. un film da ricordare e di cui vantarsi.

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Ultima risposta 27/06/2007 14.30.28
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vehuel  @  20/06/2007 18:14:59
   9 / 10
Un fim bellissimo e suggestivo che ricostruisce nei minimi dettagli le vicissitudini degli emigrati agli inizi del XX secolo.
Tutto perfetto dalle scenografie, agli attori. Mi è piaciuta tantissimo la recitazione del figlio sordomuto, impeccabile e molto commovente nel finale quando decide di parlare.
Un film assolutamente da vedere.
Evviva il cinema italiano!!!!

style  @  05/06/2007 23:35:30
   8½ / 10
gran bel film!

il tema probabilmente è già visto e rivisto in altri titoli, comunque l'opera riesce ad essere originale e godibile.

Ottimi gli interpreti, e anche la ricostruzione storica, spassose e insolite le scene "oniriche"

Un bell'esordio per il regista, la storia alla fine mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca, ma è dovuto al fatto che l'immedesimazione e il coinvolgimento erano tali da farmi pensare ai personaggi "dopo" i fatti avvenuti nel film...

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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  10/05/2007 17:04:15
   10 / 10
Un film d'altri tempi. E, effettivamente...

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Gruppo COLLABORATORI Victor  @  30/03/2007 16:11:44
   8 / 10
Bello ed intenso come se ne vedono pochi sui nostri schermi, delicato nel mostrare l'amore e la speranza del protagonista e coraggioso nell'affrontare l'intero film in siciliano stretto.
Gli attori sono tutti eccezionali, su tutti il protagonista, Vincenzo Amato, che ci piacerebbe vedere anche diretto da altri registi, ma si difende bene anche l'aristocratica Charlotte Gainsbourg, memorabile la scena della foto.
Degna di nota anche l'idea del fiume di latte percorso da carote.

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Ultima risposta 30/03/2007 18.43.33
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davil  @  20/03/2007 10:47:42
   7 / 10
pur essendo abituato a vedere pellicole d'autore molto impegnative, ho trovato questo film, probabilmente per la mia scarsa predisposizione il giorno in cui l'ho visto, piuttosto pesante nella prima parte.
Il regista però è magnifico nelle inquadrature e nella visione pittorica della scenografia. Un film di cui riconosco ed intuisco il valore ma la cui storia non mi ha preso più di tanto. Nella seconda parte ha catturato molto di più la mia attenzione, dal viaggio in nave agli interrogatori dei funzionari agli immigrati

devis  @  12/03/2007 00:39:01
   6 / 10
Peccato, il tema era interessante ma, a mio parere, non si è risucito a sviluppare. Si è persa una bella occasione per fare un gran film. La prima mezz'ora è noiosa. Poi, strada facendo, il film si fa sempre più interessante ma, sul più bello, il film finisce.

Macs  @  04/03/2007 21:14:27
   7½ / 10
Finalmente ho visto questo film, una bella ricostruzione storica. Forse il soggetto manca un pò di forza, lo stile è molto documentaristico e di fatto non esiste una vera trama. Ma ci sono altri pregi, bravissimi tutti gli attori, eccellente Amato mentre la Gainsbourg è un pò ingessata.
Da italiano emigrato all'estero, mezzo punto in più perchè anche se i tempi sono cambiati, mi ritrovo in parecchie delle speranze e delle paure di questi coraggiosi siciliani di 100 anni fa.

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Ultima risposta 10/05/2007 17.22.43
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vori  @  26/02/2007 09:41:55
   2 / 10
Più che un film un documentario, la storia è stata più volte proposta e questo film non porta nulla di innovativo o di diverso.

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Ultima risposta 31/05/2007 20.46.12
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fabiodeep  @  17/02/2007 22:21:58
   1 / 10
Questo è il peggior film che ho mai visto, la prima ora e mezza è da suicidio, fastidioso, dopo diventa accettabile.

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Ultima risposta 25/07/2007 15.23.10
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  13/02/2007 14:54:33
   7½ / 10
Un piccolo grande film italiano che strizza l'occhio alla grande tradizione neorealista cinematografica nostrana come pure a un certo lirismo che a me ha ricordato non so perchè i fratelli Taviani. Sicuramente non un film facile (anche a causa del dialetto parlato durante il film), ma troppo normale e minimalista per meritare la nomea di capolavoro. Perfetta la ricostruzione della selezione razziale fatta dagli americani allo sbarco degli emigranti e fastidiosi i matrimoni tra emigranti della prima e della seconda ondata decisi a tavolino che mostra il film. Ho trovato poco chiaro, ambiguo e persino poco funzionale allo sviluppo del film il personaggio interpretato dalla Gainsbourg.

Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  12/02/2007 17:20:24
   9 / 10
Toccante senza retorica alcuna. Crialese è riuscito nell'ardua impresa di riportare adeguatamente sullo schermo le paure, le angosce, le speranze di chi si apprestava a partire per il Nuovo Mondo: terra di promesse, di sogni e desideri; terra magica dove ogni fantasia trova il suo corso elargendo sorrisi nelle facce spente, affaticate di chi è stato disposto a rischiare tutto e a lasciare nella sua patria gli affetti, la nostalgia.
Il film si divide in due parti, fortemente legate tra loro. La prima si svolge nella brulla Sicilia, tra pastori e superstizioni, onestà d'intenti e povertà. L'arretratezza culturale è palpabile e questa sensazione ci accompagna per mano durante tutta la visione, ma è una mancanza genuina, senza colpe: aumenta, anzi, il merito di queste persone disposte a tutto pur di migliorarsi sia pur economicamente e materialmente. Il primo troncone, insoma è una piccola perla storica. Un buco da cui sbirciare il passato.
La seconda metà invece è ambientata nell'asettico e inospitale centro di accoglienza di New York, simbolo delle porte d'ingresso per il sogno americano. Anche qui i complimenti a Crialese si sprecano: ogni particolare condisce di veridicità la toccante odissea di persone povere ma ricche di spirito. Da un lato la rigida, seppur necessaria, burocrazia degli States e dall'altro l'onesta supplica di chi desidera un futuro, una vita, migliore. Da notare la commovente testardaggine della madre anziana, troppo attaccata alle sue origini per apprezzare un benessere a lei sconosciuto.
Parentesi tra queste due parti è la traversata dell'ocenao in nave: luogo di scambio di timori tra i passeggeri stivati come merci in cuccette spoglie di qualsiasi comodità.
Per concludere, una pellicola stupenda che riporta lustro al cinema italiano. Un racconto lucido e pulito di una delle più grandi tragedie emotive del nostro paese.

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Ultima risposta 21/02/2007 15.43.59
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max67  @  31/01/2007 11:07:08
   6 / 10
se diciamo che e' un film fatto bene sono d'accordo ma pero' che due maroni che vengono , dopo 10 minuti non vedi l'ora che finisce ,mi ricorda come regista ermanno olmi ,bravo ma che noia .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  31/01/2007 10:22:37
   8½ / 10
Un film di ottima fattura,impreziosito da uno stile registico eccezionale con inquadrature bellissime che danno vita a scene emblematiche e dal forte impatto.
“Nuovomondo” è una sorta di “Lamerica” di Amelio vista al contrario,il paese dei sogni e del riscatto non è l’Europa ma gli U.S.A.,un posto rappresentato splendidamente da Crialese che lo dipinge ,mediante la semplice immaginazione degli emigranti,come un luogo dove gli ortaggi sono enormi,dove i soldi crescono sulle piante e scorrono fiumi di latte.
Il film si suddivide in tre spezzoni,quello ambientato in Sicilia che mostra i protagonisti alle prese con i preparativi per la partenza,quindi quello del duro ed estenuante viaggio ed infine quello ad Ellis Island dove verranno sottoposti ad un’umiliante quarantena per testare la loro idoneita’ ad entrate a far parte del nuovo mondo..
Crialese non giudica,si limita a mostrarci i fatti per come presumibilmente si svolsero,è mirabile nella messa scena, mai banale o scontato,è abile a spezzare la tensione della dura realta’ con scene onirico/visionare decisamente azzeccate,ma è soprattutto bravo a farci entrare in contatto con i personaggi,facendoci provare le loro paure,le loro illusioni,la loro rabbia o la loro gioia.
Ottimo il livello recitativo con Vincenzo Amato e Charlotte Gainsbourg davvero perfetti per la parte,ma è il cast in generale a fare la differenza.
E’ scandaloso che una pellicola di questo livello non sia stata ammessa alle nomination finali per gli Oscar,è confortante pero’ sapere che in Italia c’è un regista che sa fare cinema in maniera cosi’ mirabile.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  30/01/2007 11:04:49
   9½ / 10
Crialese rivelatosi per un caso in Respiro, grazie al premio ottenuto a Cannes che gli ha permesso di essere ridistribuito ad una distratta platea italiana ed ad una balorda distribuzione. Questa affermazione internazionale gli ha fatto ottenere le garanzie necessarie per fare questo film con una forma di cooproduzione ampia. Un film che affronta l'argomento dell'immigrazione agli inzi del secolo scorso, ma in maniera non ovvia e scontata, che oggi sarebbe facile dedurre. Come in Respiro, Crialese parte dalle radici del grande cinema italiano, lì da Rossellini di Stromboli, qui dalla letteratura del Verga dei Malavoglia fino alla Terra Trema di Visconti, fino ad intingersi nella parte centrale nel Tornatore di La Leggenda del Pianista Sull'Oceano, riportandola ad un discorso suo e originale. La prima parte ci fa entrare in un mondo primordiale di una Sicilia in cui vivono persone al limite dell'animalesco, ma che l'intelligenza li porta ad una reazione, con i mezzi loro a disposizione, per prendere una direzione diversa. Abbiamo un padre ed un figlio che raggiungono, scalzi e con stretto fra i denti una pietra che li fa sanguinare, un santuario da cui pretendono un segno di speranza e di consiglio; abbiamo due ragazze che decidono di abbandonare la terra che le ospita, ma che prima si vogliono liberare di un germe che imprigiona una delle due; il secondo figlio di Salvatore ridotto ad un vegetale che si rifiuta di emettere suoni o parole; la vecchia madre di Salvatore, fiera figura orgogliosa del suo Vecchiomondo e che non esita a rifiutare il nuovo, quando le vengono a meno le prerogative del suo essere individuo,un' Aurora Quattrocchi che ci regala un'interpretazione che ci commuove e ci fa andare fieri. La figura femminile di Luce, non è un personaggio appiccato, e serve a rendere umano Salvatore dal lato affettivo ed ha farci riflettere sulle sue possibilità di pensiero. L'arrivo in America ci porta ad una situazione politica ed organizzativa quasi inaspettata; una programmazione delle persone ospitate per formare un popolo nuovo e creatore di una società superiore: matrimoni combinati, test per misurare l'intelligenza, visite accurate e non solo a scopi protettivi. Da cult la scena della nave che si stacca dal molo siciliano, in un silenzio assordandante e pieno di interrogativi; come anche la scena delle due sorelle costrette ad un matrimonio organizzato o quello di Fortunata che reagisce ai test americani. Insomma un film che prende e ci coinvolge in maniera non ricattatoria ma dal di dentro, che affascina con una fotografia di Agnés Godard che capisce in pieno lo spirito di Crialese.
Una conferma di un regista che va oltre le sue due esperienze precedenti ed affronta un grande cinema che senz'alro lo imporrà all'attenzione internazionale
Charlotte Gainsburg. Attrice particolare che si mette addosso un personaggio non facile, fatto di sfumature e che solo un'anima sensibile come la sua può portare in porto.
Vicnenzo Amato. Davvero bravo e speriamo per noi in una carriera di buon cinema, ne ha tutti i numeri, ed in qusto film lo dimostra in pieno

stanferla  @  30/01/2007 09:16:35
   10 / 10
bellissimo film,bravissimi gli attori.

piernelweb  @  26/01/2007 22:58:08
   8 / 10
Nuovomondo è l'eterna storia migratoria dell'uomo che cinica e indifferente si ripete uguale a se stessa, è la deformazione delle speranze che si materializza in forme abnormi e fasulle, è il grande cinema che rinasce rigoglioso dalle sue ceneri. Crialese rielabora il sogno de "Lamerica" suddividendo la sua portentosa opera in 3 distinte parti: lo sradicamento e l'abbandono dalle antiche e spoglie natie radici, il parrallelo doppio viaggio transoceanico e metafisico verso certezze idealizzate ma ignote, il confronto amaro con la realtà della "golden door" di Ellis Island, anticamera del paradiso. Diverse le sequenze da ricordare, dalle oniriche visioni del protagonista, agli incroci di sguardi sul ponte della nave "fantasma", al drammatico confronto finale per l'amissione. Bravissimi tutti gli interpreti, ma un plauso particolare va a Vincenzo Amato e a Charlotte Gainsbourg. Un film che da lustro non solo al cinema italiano; un opera che ci restituisce un regista su cui si può tranquillamente contare.

bartlisa  @  19/01/2007 14:29:13
   6 / 10
l'ho trovato un pò sconclusionato

Rusty il Selvag  @  23/11/2006 00:23:43
   9 / 10
Molti hanno fatto paragoni con Fellini,

sinceramente mi ha riportato alla memoria " L'albero degli zoccoli "

di Ermanno Olmi, che ho visto l'anno scorso per la prima volta.

Unica critica, un pò troppa retorica nel finale.

Comunque consigliatissimo ad un pubblico di ogni età,

immergetevi con gli occhi e con il cuore in un sogno bianco come il latte.


Grande fotografia e ottima sceneggiatura,

Un film che fa riflettere commuovere e sorridere.

HATEBREEDER  @  21/11/2006 18:06:18
   4 / 10
Crialese sfoggia uno di quei film storici/terronici soporiferi che tanto piacciono ai critici, alle maestre di italiano (come ho detto nel mio commento de "Il gattopardo" provo pietà per i poveri alunni che si dovranno sorbire questa palla mostruosa) e a quanto vedo anche alla setta degli 'utenti con stellina colorata' (non è che vi fate un pò influenzare? Mmmm...) di filmscoop.
Mi piacerebbe disintegrare con una totale stroncatura questo mirabile esempio di noia cinematografica, ma, duole ammetterlo, in fin dei conti è realizzato molto bene: ottima fotografia, regia di alto livello, recitazione soddisfacente.
Comunque a parte il settore tecnico non mi ha lasciato davvero nulla a livello di sensazioni positive, sarà che in linea di massima il genere storico non è proprio il mio, sarà l'odiato dialetto del sud (se mi avessero tolto il pomo di Adamo con un cucchiaino da caffè, probabilmente avrei sofferto di meno): non so. So solo che stò film mi ha proprio svangato i maroni.

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Ultima risposta 12/08/2007 20.05.50
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  14/11/2006 09:02:51
   8 / 10
I "maestri" riconosciuti del nostro grande cinema ci hanno lasciato una preziosa eredità, segni che raramente i giovani autori colgono e sanno rielaborare con stile semplice e limpido, Crialese ci è riuscito.

La poesia del suo "Nuovomondo" ci rappresenterà all'estero e noi ne siamo orgogliosi: il cinema italiano è ancora grande.

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Ultima risposta 16/11/2006 17.59.49
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641660  @  12/11/2006 13:26:13
   6 / 10
Sostanzialmente un film lento e poco comprensibile. Un viaggio al limite tra sogno e realtà. Allucinazioni di una mente che per ritrovare una ragione di vita cerca oltre il mare e la razionalità.
...a me non è piaciuto, produce sonnolenza. Assolutamente da evitare a tarda sera.

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Ultima risposta 20/11/2006 23.32.15
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Giomineoz87  @  09/11/2006 16:49:42
   10 / 10
Assolutamente perfetto..regia sceneggiatura fotografia tutto perfetto..la scena della partenza dal porto è qualcosa di meraviglioso..grande crialese alla faccia di quelli che dicono che il cinema italiano è allo sfascio...spero con tutto il cuore vinca l'oscar..

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Ultima risposta 15/12/2006 13.02.46
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Ciccio  @  05/11/2006 18:30:48
   6 / 10
Film visto e rivisto in altri film. Crialese come Tornatore, come i Taviani, come Fellini. Minchia! L'oscar? Ma di cosa stiamo parlando?

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Ultima risposta 14/11/2006 14.14.31
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callaway  @  04/11/2006 00:54:59
   8 / 10
ottimo film, ben interpretato e con una fotografia eccellente.
dopo aver visto questo film, voglio tornare sui miei passi riguardo il voto dato ad un film: shangai dreams (in quel caso ne apprezzai molto la fotografia e la regia ma bocciai interpretazione e scenografia)
Probabilmente ho compiuto l'errore di chi non ha conosciuto e non conosce la realtà raccontata nel film ed ha giudicato unicamente con parametri a lui noti per cultura e forma mentis.
Probabilmente un tedesco cosi come un francese poco apprezzerà NuovoMondo.
Per noi Italiani questa pellicola è come una vecchia foto di famiglia che ci ritrae in quella che fu la nostra identità di paese in via di sviluppo (o se preferite di 3° classe).

Già immagino le code ai botteghini delle scolaresche ed il titolo dei temi che le insegnanti di italiano daranno agli alunni.

Infine vorrei che James Cameron guardasse questa pellicola (magari rivedendo il suo titanic si farà una grossa risata nel vedere come lui stesso ha rappresentato la terza classe).

darminew  @  03/11/2006 11:40:46
   4½ / 10
Devo essere sincero... da quanto avevo letto dalla recensione e dai vari commenti, mi aspettavo molto ma molto di più.. sarà che non mi piace il genere, però mi ero incuriosito... mi è sembrato molto più lento di tanti altri film considerati tali... dal punto di vista tecnico mi sembra invece ben fatto... ma in generale non mi è piaciuto!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/11/2006 13.03.28
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Akni  @  03/11/2006 11:28:55
   1 / 10
voto uno xkè nn posso votare zero, lentissimissimo e senza senso!!! e sopratutto palloso!

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Ultima risposta 18/11/2006 13.17.50
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  01/11/2006 21:53:02
   9 / 10
Il cinema italiano ha bisogno di questo genere di film. Stupendi gli attori e la presa diretta, immagini surrealiste mai fini a se stesse. Imperdibile.

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Ultima risposta 12/11/2006 13.33.41
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Paolo70  @  30/10/2006 23:37:43
   10 / 10
Un gran bel film inerente le migrazioni in America, in questo caso di persone siciliane. Davvero ben fatto con delle belle interpretazioni schiette.

xxxx  @  26/10/2006 19:23:57
   8½ / 10
aspettavo crialese alla controprova dopo respiro e devo dire che il risultato è davvero eccellente (l'ultima scena comunque mi ha ricordato molto quella finale di respiro).
film da far sedimentare dentro per poterlo cogliere appieno. riesce a narrare una storia che di per sè si presenterebbe banale offrendo spunti unici.
unico appunto che posso fare è la battuta fatta pronunciare al ragazzo a fine film. non sembrava necessaria.

ps. però finiamola col sparare addosso al cinema italiano. mi sembra che prove di capacità ne offre quanto (se non di più) del restante cinema mondiale. mi sembra che parlarne male stia diventando quel luogo comune dal quale non si possa prescindere

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Ultima risposta 30/10/2006 12.20.47
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Gruppo COLLABORATORI L.P.  @  26/10/2006 14:13:02
   8½ / 10
Credo sia il solo film italiano degli ultimi anni da cui sono uscita contenta di aver speso i soldi del biglietto.
La bellezza di Nuovomondo sta proprio nel fatto di essere un film che parla di una vicenda tipicamente italiana senza cadere nel provincialismo tipico del cinema italiano cosiddetto "d'autore".
E' un film universale e allo stesso tempo intimo. Toccante, ma che non cade mai nel patetismo o nella facile pietà.
Aggiungi che è girato da D.io...
Grandissimo Crialese.


P.S. ma quanto è bello il distacco della nave dal molo!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  25/10/2006 11:25:22
   8 / 10
Non ricordo quando fu l'ultima volta che uscii dalla sala soddisfatto dopo la visione di un film italiano. Crialese è riuscito a stupirmi con un film onirico, dolce, agro, toccante. Ecco i film che in Italia mancano da troppo tempo. Pellicole dall'aria europea con una regia esaltante. E' incredibile ma finalmente ciò che risalta agli occhi è il lavoro di regia. Bravo Crialese!!
Unica nota negativa del film è un inizio troppo incerto, con un paio di trovate non proprio all'altezza (soprattutto nelle scene oniriche), ma la seconda parte del film è da capolavoro assoluto con un finale bellissimo e toccante.
Perciò mi associo al tono entusiastico di molti commenti anche se non pronuncierei la parola "capolavoro".

Invia una mail all'autore del commento dr.slump  @  21/10/2006 11:21:45
   3 / 10
ATTENZIONE!
Classico film ottimo per la critica e i finti intellettuali, in realtà il film è vuoto, lento, sembra girato da una troupe di pischelli di T9.
Preferisco decisamente essere ignorante!
VOTO T-R-E!

18 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2006 15.18.45
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  17/10/2006 12:20:27
   9 / 10
Guardando le cartoline che i miei avi emigrati mandavano dall'America ai parenti rimasti a casa penso ai sentimenti che li hanno spinti verso quella terra, a come deve essere stato difficile e contemporaneamente esaltante intrapprendere quel viaggio, quali erano le speranze e quante sono state le promesse mantenute. La prospettiva qui era coltivare terre avare per l'intera vita, mentre oltre "il grande Luciano" crescevano alberi di soldi e tutto era enormemente più abbondante. Come recita la canzone Amerigo di Guccini:

l'America era Atlantide, l'America era il cuore, era il destino;
l'America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata...

Crialese dipinge un bellissimo affresco partendo dalla terra di Sicilia, i visi cotti dal sole e dalla fatica; il rito, la tradizione e attraverso la stessa tradizione di penitenza la ricerca del "segno" per distaccarsene, perchè in quella terra sarebbe già scritto l'intero iter di un'esistenza, che lì non si può cambiare.
Ognuno dei protagonisti parte con sentimenti diversi, verso l'America che noi non vedremo mai, se non sotto forma di uffici, di funzionari, di test. L'America (forse) immaginata dai nostri emigranti la vedremo solo attraverso i sogni di Salvatore, l'unico a desiderare davvero una vita diversa, l'unico a subire la fascinazione del Nuovomondo.
Un film bellissimo, con un cast perfetto, la cui profondità si coglie soprattutto attraverso le immagini.

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Ultima risposta 20/10/2006 08.37.12
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  16/10/2006 22:40:22
   8 / 10
Nell’anno del New World di Malick l’America torna ad essere scoperta anche dal cinema italiano, di Crialese, anche questa volta come un Nuovo mondo: terra forse non più “vergine”, ma di grandi speranze e prospettive. A differenza del film di Malick, Crialese scopre un’America non più pura e selvaggia, da conquistare e “civilizzare” secondo i canoni europei. Quella che Salvatore e la sua famiglia trovano al loro arrivo è già una terra civilmente ostile, che non permette – almeno inizialmente – l’ebbrezza della scoperta, che respinge e offende, celandosi dietro la nebbia e oltre le mura e i vetri della barriera disumana di Ellis Island.
Il pregio meggiore del film è la rappresentazione dei soggetti, dei loro movimenti e atteggiamenti, degli ambienti in cui vivono. La Sicilia è depurata da ogni fronzolo cartolinesco e il paesaggio brullo e selvatico è degno ospite di altrettanto selvagge presenze umane in continua lotta con il proprio ambiente, la propria stessa terra. Gli uomini, scalzi e laceri, si abbarbicano tra le rupi calcaree dell’isola in cerca di un segno divino sul loro futuro; le donne curano malanni e malocchi. Superstizione, magia, religione, mito.
L’antiTitanic(o) viaggio è segnato da un muto, dignitoso e lacerante distacco (si parte per non ritornare mai più, o quasi…), dallo “scambio” di culture povere contadine del sud, di odori, corpi, musiche. In viaggio si muore, ma non c’è modo di piangere. Così vanno le cose, così devono andare.
Lamerica. Per alcuni finisce a Ellis Island. L’assurdità dei test d’intelligenza viene messa in discussione dalle soluzioni ingenue, rozze, ma autenticamente geniali di Salvatore, che nel valutare i problemi fa riferimento, giustamente, al proprio genuino immaginario di contadino, limitato, ma vitale ed essenziale. La mossa di Salvatore, che costruisce case e pagliai con le figure geometriche da incastrare nel quadrato, è semplicemente fantastica. In quell’atto si produce un piccolo, devastante, inconciliabile scontro di civiltà: quella dell’essenzialità, della pragmaticità di chi lotta per la sopravvivenza in un mondo ormai lontano e quella del superfluo, principio del capitalismo, che iscrive i nuovi arrivati già in una logica di competizione. Per il funzionario americano la soluzione di Salvatore è ovviamente sbagliata, se non ridicola e suggestiva, segno della rozzezza e della povertà intellettuale degli emigrati. Ad elusione della grande potenza visiva che, invece, vi è dietro quella “costruzione”. A esaltazione della presunta superiorità della “nuova” civiltà americana d’ascendenza anglosassone. Le parole e gli atteggiamenti non condiscendenti dell’anziana madre ad indirizzo dei funzionari governativi della dogana sono eloquenti: “chi sei tu, D.io, per poter giudicare chi va bene e chi no?”. Parole che idealmente potrebbero essere rivolte ai nostri funzionarietti di oggi, Bossi e Fini…
Crialese ci offre un cinema di “respiro” (anche in senso fisiologico). Ma anche un cinema di poesia, nel senso pasoliniano. Del poeta bolognese, però, manca la forza espressiva dei volti ruvidi e spigolosi pre-mutazione antropologica, nonostante la straordinaria bellezza non conformista degli attori di Nuovomondo sia fuori discussione. Senza dimenticare la lezione neorealistica di Visconti. Crialese sottrae tutto il superfluo alla visione e ci restituisce, come ossi di seppia, quadri, sezioni di realtà pregni di efficacia narrativa ed estetica, e per questo si affida alla cura di quel genietto di Agnés Godard (sua la fotografia di quel piccolo grande gioiello che è “La vita sognata degli angeli”), che desatura la Sicilia e ritaglia i volti, consegnandoli alla storia.
Un elemento curioso del film è il ruolo attribuito alla “straniera” Charlotte Gainsbourg, Lucy o Luce per gli italiani. Potrebbe ella rappresentare il primo elemento di diversità e di comparazione tra il proprio mondo arcaico e l’altro da sé (di un sé allargato), il nuovo mondo, ovvero la personificazione della speranza e della progettualità con e in un ambiente sconosciuto ma affascinante. Il gioco di sguardi tra lei e Salvatore, rallentato (con la tarantella in sottofondo), sul ponte della nave, rimanda ai ben più eleganti ambienti e seduzioni di “In the mood for love”, ma questa è davvero un’altra storia.

In linea di massima, però, pur apprezzando molto Nuovomondo, mi sento di preferire il precedente Respiro…

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Ultima risposta 19/10/2006 18.39.28
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  16/10/2006 15:27:04
   8½ / 10
Benché nessuno dei miei avi abbai mai visitato “l’isola delle lacrime” negli anni dell’emigrazione dalla Sicilia, alla mia terza visita a New York ho voluto ripercorrere le strade di tanto popolo e tanti sogni. Ciò che mi colpì di Ellis Island fu proprio il suo “spiritus loci”: troppe speranze, sogni, trepidazioni di hanno albergato, fino a saturarne la pur enorme Registry Room in cui è rimasto posto unicamente per un paio di banchi degli ispettori e di bandiere americane. L’eco dei passi lontani ci accompagna nelle stanze per i colloqui, rivestite di piastrelle bianche che ricordano più una prigione o un sanatorio… certo molto lontane dalla terra dai verdi pascoli e fiumi di latte sognata nel ventre scuro di una nave.

Il film di Crialese parte proprio da lì… da una storia scritta negli occhi, nelle unghie annerite, fra le rughe del viso, fra le pieghe degli abiti a festa intrisi di sudore, lacrime e tarme, dissepolti dai bauli per entrare da principi nel nuovo mondo. Bellissimo il tatto e la tenerezza con cui si accarezzano i personaggi, ognuno chiuso nella sua storia muta. A parlarci delle folli speranze di Salvatore saranno i suoi sogni, del disincanto di Fortunata (privata del proprio prestigio di “medica” e costretta all’umiliazione del contatto con mani estranee) le pieghe amare della sua bocca, della delusione di una giovane sposa la curva del collo.

Emozionante e sincero, fiero e pragmatico; questo film con piccoli, profondissimi tratti intenerisce e inorgoglisce nel ritrarre un popolo forse ignorante e rozzo, ma con una scintilla viva negli occhi nel trasformare i mattoni di uno sciocco gioco di logica nelle pareti di un piccolo presepe.

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Ultima risposta 20/10/2006 22.11.33
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  16/10/2006 10:08:58
   6 / 10
Sono perfettamente d'accordo con il commento che mi ha preceduto....a me non ha detto e lasciato NULLA un bella "carolina" ma nulla di più: lento e con i sottotitoli che almeno nel film dove l'ho visionato io non erano molto chiari....poteva essere migliore la sceneggiatura e gli attori sono "validi" ma ho avuto come l'impressione che tutto si "sfilacciase" piano piano fino a restare "niente" ...osannare al "capolavoro" poi....molto meglio il precedente "Respiro"...

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Ultima risposta 16/10/2006 19.51.13
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viagem  @  15/10/2006 11:21:43
   7 / 10
Probabilmente siamo in 2 ad essere pazzi Polbot.
Il film è sicuramente ben fatto, ma non riesco ad urlare al capolavoro, e non credo dipenda dall'afonia dei primi freddi autunnali.
Ci sono scene indiscutibilmente meravigliose, quella del distacco della nave su tutte, il finale, così come l'inquietante tempesta vissuta da dentro la nave. Tutto il film è sognante, onirico, quasi un affresco ed ha la rara qualità di non essere moralistico nè di alludere a qualcosa: non giudica, ma descrive, racconta, è lasciato a noi il compito di riflettere sul fenomeno dell'emigrazione e su quanto accade ai nostri giorni. Anche la colonna sonora è meritevole, ma tutte le note positive sono una sorta di contorno a una storia che effettivamente non c'è o quanto meno non prende.
Ho la sensazione pure io di un'occasione persa, di un film che poteva restare nella storia del cinema e che invece rivela solo le straordinarie doti di questo regista ma che presto verrà dimenticato.

5 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2006 19.53.37
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lupin 3  @  14/10/2006 19:25:51
   5½ / 10
Mi dipiace andare controcorrente ma a me questo film non mi ha entusiasmato più di tanto...
Preferisco RESPIRO...

9 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2006 14.33.15
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