babel regia di Alejandro Gonzalez Inarritu USA 2006
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babel (2006)

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locandina del film BABEL

Titolo Originale: BABEL

RegiaAlejandro Gonzalez Inarritu

InterpretiCate Blanchett, Brad Pitt, Gael García Bernal, Mahima Chaudhry, Mahima Chaudhry, Kôji Yakusho, Shilpa Shetty, Lynsey Beauchamp, Adriana Barraza, Elle Fanning

Durata: h 2.15
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2006

•  Altri film di Alejandro Gonzalez Inarritu

Trama del film Babel

Il film è diviso in tre storie; durante un viaggio organizzato in Marocco, una donna che si trova in vacanza col marito viene ferita da un colpo di fucile sparato per sbaglio da due ragazzi. La coppia ha affidato i propri figli ad una tata messicana a San Diego, ma la donna non può assolutamente mancare al matrimonio del figlio. Nel contempo un ragazza giapponese sordomuta, vive la sua adolescenza con i disagi del suo handicap.

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Voto Visitatori:   7,51 / 10 (225 voti)7,51Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
Migliore colonna sonora
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore colonna sonora
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior film drammatico
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico
Miglior regia (Alejandro Gonzalez Inarritu)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Alejandro Gonzalez Inarritu)
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Voti e commenti su Babel, 225 opinioni inserite

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  Pagina di 3   Commenti Successivi »»

Wilding  @  26/12/2021 12:01:55
   7½ / 10
Intenso, asciutto, originale. Davvero un bel film che si segue senza pausa alcuna riflettendo.

Filman  @  23/09/2021 15:05:22
   6½ / 10
Alejandro Gonzalez Inarritu inizia la sua carriera promuovendosi come un regista moderno, e lo è, al passo tecnico con grandi registi contemporanei, e lo è, per attirare subito l'attenzione di tutti, e lo fa. Questo però non lo rende né un regista interessante né un regista bravo.
BABEL, per esempio, è un film così ambizioso da essere intercontinentale, pur non avendo un vero motivo per esserlo, e piace molto a pubblico e critica, perché all'interno di standard accademici che lo vogliono intellettuale, pur non essendolo, e capace di fare il solletico alla pancia dello spettatore medio.
Non si tratta di un film brutto ma di un film semplicissimo, che parla del nulla e vuole semplicemente commuovere con 3 storie al prezzo di una, che prese singolarmente sarebbero anche bei soggetti.

130300  @  08/05/2020 01:34:26
   7½ / 10
Film molto ben fatto e incentrato su una storia da cui si possono prendere molti spunti di riflessione.
Il film però non è riuscito ad emozionarmi più di tanto se non nella parte finale.

Thorondir  @  11/01/2020 14:47:27
   8½ / 10
Con Babel Inarritu prosegue la sua riflessione sul destino e il caso che incidono sulle vite degli esseri umani. Ma ci parla anche di sentimenti, incomunicabilità, riavvicinamento nel dolore. Da chi perde qualcosa (la badante messicana, costretta ad abbandonare i due ragazzini, lei che li ha cresciuti, e quì il film ha una chiara valenza politica) a chi nel dolore trovo il modo di riavvicinarsi (la coppia Pitt/Blanchett e padre e figlia giapponesi). Ma è anche una riflessione sulla responsabilità, su come questa si esplica in forma diversa a seconda dei luoghi in cui si vive (Marocco, Messico, Giappone), su come si affronta la difficoltà andando al fondo della natura umana e del suo spirito di sopravvivenza. Babel è tutto questo: è un film che racconta la precarietà della natura umana (e lo fa con l'utilizzo reiterato della camera a mano, a incastonare cinematograficamente la precarietà) e la speranza insita in ogni essere umano. E a tratti il trionfo di immagini, musica e sentimenti raggiunge livelli di inusitata bellezza.

daniele64  @  08/11/2017 16:11:21
   5 / 10
Per fortuna il mio modesto commento negativo non abbasserà la media di questo film ... Purtroppo non capisco quale sia il senso di questa pellicola , girata sì elegantemente , ma pesante , prolissa e piena di forzature ... Vuole forse dimostrare a quali abissi di imbecillità possano arrivare i comportamenti umani , magari abbinati alla cinica sorte , o sfi.ga che dir si voglia ? Tenendo conto poi che in fin dei conti ogni conseguenza nefasta si origina da una buona azione ( un regalo , sia pure di un fucile ) si può ritenere che la visione della vita di Inarritu & C . sia più pessimistica di quella del Leopardi ... Altro che problemi di incomunicabilità ! Qui vale in pieno il detto " la strada dell' Inferno è lastricata di buone intenzioni " ! Oltretutto , siccome la Fortuna è cieca ma la Sfi.ga ci vede benissimo , non sarà un caso se alla fine la ( ricca ) famiglia americana e la ( ricca ) famiglia giappone ne escono senza gravi danni , mentre la ( povera ) famiglia messicana e la ( poverissima ) famiglia marocchina invece finiscono decisamente male ... Non è proprio il mio genere ma , visto che l'ho visionato , gli do il voto che ritengo opportuno : 5 .

VincVega  @  28/01/2017 14:07:12
   7½ / 10
Inizio e fine si incontrano nella telefonata struggente di un padre alla nutrice dei propri figli, perfetta scena ripetuta da due punti di vista e luoghi differenti, questo fa parte dello stile di Inarritu, un regista a volte criticato perchè indugia (forse troppo per alcuni) sulle emozioni, ma non si può negare che ne offre tanta allo spettatore.
Le interconnessioni fra persone di diverse culture sono tracciate in questo racconto in cui la non linearità è un punto forte.
La sofferenza, l'incomunicabilità, l'incomprensione sono i temi principali.
Ma di chi è la colpa di quello che succede? O è forse il fato? Forse entrambe le cose...
Babel è difficile da valutare, non è facile capire a fine visione se ti è piaciuto o meno, sicuramente è un film forte, potente, intenso le immagini sono più importanti dei dialoghi ma non è nemmeno esente da difetti come alcune cose dell'episodio messicano o di quello ambientato in Giappone (ha una scena di grande impatto in discoteca) , bello, ma slegato dal resto dei racconti, a parte x un cavillo (il fucile).
Molto bella la fotografia di Prieto e anche le musiche sono molto appropriate.
Bene anche tutto il cast, dai più noti Pitt-Blanchet a quelli meno degli altri episodi.

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simonpietro92  @  18/01/2017 09:43:12
   8 / 10
Grandissima pellicola di Inaritu che già cominciava a regalare emozioni.
Ti parla in maniera cruda e sincera di amicizia, disabilità, mancanza di amore senza essere mai banale.

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djciko  @  11/07/2016 01:02:28
   9 / 10
Capolavoro assoluto. La differenza di approccio delle nazioni sulle cose, le strane interconnessioni fra le persone, anche distanti migliaia di chilometri. La sofferenza dell'essere umano dipinta in varie forme.
Se non lo avete visto ed apprezzate Inarritu, non perdetevelo.

marcogiannelli  @  12/01/2016 18:28:02
   7½ / 10
episodio più debole della trilogia di Inarritu, con dei difetti ben evidenti
ad esempio la storia in Giappone è un'evidente forzatura
peccato, perché la storia invece dei due fratelli meritava più spazio

m3tal  @  28/02/2015 09:32:00
   9½ / 10
La comprensione del dolore che annulla ogni discriminazione implicitamente imposta dalle istituzioni. La compassione per l'altro, che non ha barriere razziali, culturali, linguistiche. In poche parole, la riscoperta del vero significato di "umanità". Un tentativo coraggioso - e riuscito, sebbene si vociferi di "forzature" - di comunicare l'universalità della condizione umana, che per me vale a quest'opera il riconoscimento di quasi-capolavoro. Fenomenale ogni singola prova attoriale - e mi riferisco anche ai non-attori - con una menzione speciale alla Barraza (giuro che ho pianto per quella povera donna), la Kikuchi (vincitrice in vari festival), e la coppia Pitt-Blanchett. Che dire dell'aspetto tecnico? Sarebbero elogi superflui: vi basta avere vista e udito.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  27/02/2015 10:52:41
   7 / 10
Inarritu prosegue in questo terzo film sul tema della morte e della sofferenza umana, perdendo, secondo me, di efficacia ogni volta. In particolare qui ci sono ben 4 storie diverse che si intrecciano (in maniera anche poco plausibile) e, nonostante la lunghezza del film, risultano per questo meno approfondite. Ho trovato anche la coppia Pitt-Blanchett molto ingombrante e fuori luogo nella splendida folla di varia umanità che è il resto del film. Tecnicamente però è molto ben fatto (e certi paesaggi sono splendidi)

genki91  @  19/09/2014 13:35:40
   8 / 10
E' Inarritu. E con questo, completo la trilogia della morte.
Cosa dire, se non che questo regista è uno dei miei preferiti?
Supportato da un cast eccezionale, Babel riesce ad esprimere tutto il pathos che ha dentro. L'angoscia in certe scene, è quasi tangibile. Credo sia arrivato ad affondare il colpo ed ad arrivare al proprio intento.
Babel è il più Hollywoodiano dei tre film precedenti, il più ricco, magari, di luoghi comuni

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, ma non per questo inferiore agli altri due.
Inarritu riesce ancora, con le sue storie ad intreccio, a strappare consensi ed ad essere apprezzato per quello che è: un Grande regista.

krypton  @  29/05/2014 11:47:21
   6½ / 10
Malgrado i miei sforzi, Babel è uno di quei film che non riesco a comprendere fino in fondo. Attraverso la narrazione di tre storie parallele, Inarittu ci vuole dimostrare che esiste un destino, un'interconnessione tra gli esseri umani indipendentemente dal loro luogo d'origine. Paradossalmente però, la storia della ragazza giapponese risulta fuori contesto, oltre ad essere poco interessante e indipendente dai fatti che si svolgono in Marocco e in Messico.

Avrei trovato più interessante l'approfondimento della globalizzazione, dello choc tra culture differenti: non si può comprare l'aiuto di un marocchino con i soldi, non si possono affrontare con superficialità le leggi di un altro paese (vedi tata), non si può pensare di conquistare un uomo giapponese con i facili costumi...

Un film interessante dunque , ma a tratti un po' confusionario e forzato in alcune situazioni. A livello di colonna sonora, a mio avviso, siamo ben lontani dall'Oscar...a meno che non bastino tre ballate messicane e September degli Earth, Wind & Fire per vincerlo.

Alex22g  @  22/05/2014 08:46:33
   10 / 10
Altro capolavoro di Innaritu, che anche qui supportato da un cast eccezionale , crea un altro film profondo e struggente . Il suo stile registico riesce a far immedesimare lo spettatore totalmente nel contesto del film. Cast e musiche ,insieme alla splendida fotografia del film fanno il resto. Avrei dato l oscar alla Blanchett anche qui :) superba

Hyogonosuke  @  07/01/2014 01:13:50
   7½ / 10
Nonostante veda sempre volentieri storie e spaccati della terra d'oriente,a mio avviso la storia ambientata in Giappone è la più debole del film.
Le altre 2 storie sono invece buone e coinvolgenti, soprattutto quella ambiantata nel sud del Marocco.

DogDayAfternoon  @  10/11/2013 15:37:00
   7 / 10
Delle tre storie la migliore è sicuramente quella ambientata in Marocco: momenti di vera angoscia, suspense e drammaticità accompagnati da una bellissima musica che ben risalta queste emozioni. La storia che vede per protagonista la tata messicana è ben congeniata, non è così coinvolgente come la prima ma meritevole. Totalmente insufficiente dal mio punto di vista la parte che vede per protagonista la giapponese sordomuta, scene abbastanza estranee al resto del film. Cast ottimo, così come la regia.

Bello il fatto di mettere a confronto tre (anzi quattro) culture diverse, ma se poi nel film tutti parlano americano tanto vale.

danyz74  @  26/09/2013 00:02:14
   9 / 10
Cosa dire...che adoro Inarritu! Penso sia il migliore che abbia girato,amche se mi manca di vedere Biutiful. Non cè un interpretazione fuori posto,e non sono per nulla contrario alla lentezza del film. Qui cè del talento,la babele confusionaria del regista,viene assorbita in modo molto dolce e poetico..a volte malinonico e triste. Il messaggio,penso,sia quello della continua speranza,cioè,anche nei peggiori dei casi cè sempre una soluzione dentro di noi. Forse l'unica pecca,è la Blanchett che ho trovato un po fuori luogo dal personaggio. per carità,bravissima,ma non l avrei scelta per il ruolo da partner a Brad Pitt. Lo consiglio vivamente a tutti,2 ore e mezza catapultati in un calderone cosmopolita,dove alla fine ci resta qualcosa dentro. Colpisce.

Invia una mail all'autore del commento lapucciosauro89  @  08/08/2013 01:23:49
   6 / 10
Non scorre molto bene......troppo lungo a mio avviso.....comunque nel complesso è più che guardabile

Matteoxr6  @  02/06/2013 21:58:22
   10 / 10
Il migliore di Inarritu.
Grandissime interpretazioni di tutti i protagonisti, ottima regia e montaggio, buona la fotografia e la colonna sonora.

nyc93  @  27/10/2012 22:03:10
   7 / 10
mi aspettavo un filmetto da niente, invece le tre storie anche se sono così diverse tra loro, si intrecciano in un modo fantastico, insieme ad una colonna sonora magnifica.

dano  @  27/08/2012 16:40:16
   7½ / 10
Inarritu piazza un altro film con un intreccio complesso ma ben studiato. Il filo che lega le storie è fragile ma perfettamente sintetizzato proprio dal titolo.
Intenso dall'inizio alla fine.

gustavone  @  23/08/2012 14:14:12
   8½ / 10
Un intrecci bello e appassionante di storie attuali e contemporanee.. che coinvolge dal primo all'ulitmo fotogramma...

Bravo Brad Pitt..

drobny85  @  26/05/2012 12:33:19
   7 / 10
Tre storie così diverse e distanti che si intrecciano fantasticamente.
Ottimo lavoro in mezzo a tante pellicole banali.

david briar  @  23/04/2012 17:02:37
   7 / 10
Avevo stroncato il precedente film di Inarittu,21 grammi.Mi sembrava un film furbescamente triste e drammatico,scorretto nel montaggio,scarsamente intenso,un cinema del dolore fasullo,pesante da vedere e dimenticabile,oltre che inutile e irritante.Devo dire che "Babel"invece è un passo avanti rispetto a quella pellicola.

C'è una maggiore empatia verso questo film,un maggiore coinvolgimento.Soprattutto non si ha l'impressione di stare a vedere una rappresentazione gratuita del dramma,come si poteva rischiare.
Il cast è molto più vero rispetto all'altro film.Se lì alcune interpretazioni apparivano artefatte,qua si ha un lavoro credibile e ben fatto.
Brad Pitt è bravo,in particolare nelle scene molto drammatiche,Cate Blanchett anche,ma tutti e due hanno ruoli molto limitati,soprattutto la seconda,in una storia interessante e sofferta ma poco approfondita.
Adriana Barraza è bravissima in un personaggio molto difficile da interpretare,che deve sostenere diversi cambiamenti.Anche gli altri interpreti appaiono convincenti,i bambini su tutti,giusto alcuni attori della storia giapponese non sono a proprio agio.

La sceneggiatura è buona,ben costruita in tutte le storie e i personaggi,non tutto convince,nella seconda parte alcuni sviluppi sono poco credibili.Buono anche il montaggio.

Inarritu fa un distinto lavoro di regia,dimostrando abilità con la macchina da presa e un'ottima capacità a coinvolgere in tutte le scene,ma conserva ancora qualche difetto.Talvolta sembra troppo auto-compiaciuto di se stesso e della sua bravura,e le inquadrature risultano troppo costruite,fredde. Così,si spreca un enorme potenziale emotivo nel finale e in altre scene,che non emoziona no come potrebbero e come dovrebbero.

"Babel" è un film sull'incomunicabilità del mondo,non a caso si intitola così.Fra incomprensioni,fraintendimenti,conseguenze e catene provocate da una sciocchezza,si induce una riflessione sul mondo in cui viviamo e un messaggio sulle casualità della nostra vita.Contenuti interessanti,sfortunatamente non trattati al meglio,colpa un po' di Inarittu e un po' di alcuni sviluppi forzati della sceneggiatura.

Comunque,se questo regista corregge un po' il tiro può fare qualcosa di grandioso."Babel" a volte ci arriva vicino,ma non ci riesce per i problemi già menzionati.

In ogni caso,consigliabile,speriamo che il messicano ci regali film anche migliori,ne ha le possibilità..

Ciaby  @  11/02/2012 14:43:20
   9 / 10
Un incantevole e crudele dramma che lega tre nazioni lontane nel mondo, un dramma che prende piede da un atto infantile di due ragazzini che vorrebbero diventare adulti. Ma il film parla proprio di questo: la ragazza giapponese che soffre del suo handicap e vede attorno sé la scoperta della sessualità dei suoi coetanei che vorrebbe provare, l'enfant terrible messicano che fa il duro, ma poi abbandona i suoi cari per scappare e i turisti americani che pensano prima a se stessi che a chi soffre davvero. è un film duro, ma anche vero, reale, sanguigno, che riesce a ridestare un minimo di speranza in un finale bellissimo e sofferto.

Ha degli attori straordinari (Rinko Kikuchi, Koji Yakusho, Gael Garcia Bernal, Adriana Barraza) e un pathos emotivo invidiabile, che trova il suo apice nella storia giapponese, sicuramente la più sofferta e bella: la bella e giovane Chieko viene ritratta nella sua disperata e triste scoperta della vita. Dura, fredda e disturbata, apre le gambe mostrando il suo segreto al mondo esterno, con estrema disinvoltura, ma con l'idea di raggiungere un vero rapporto umano. Quando si lascia sorprendere totalmente nuda dal padre, si raggiunge un apice di poesia estrema.

Un film che unisce e divide il mondo e i suoi esseri umani, tutti verso l'autodistruzione e la redenzione. Livido, a tratti isterico, altre volte silenziosissimo, con dei momenti registici straordinari (la scena nella discoteca di tokyo, con l'audio forte della musica che, a scatti, sparisce, costringendoci alla sordità di Chieko).

"Babel" resta dentro.

alescar84  @  11/02/2012 01:28:36
   8 / 10
Gran bel film. Il suo punto di forza è la scansione temporale e l'intreccio tra le diverse storie. Musiche incantevoli, giustamente premiate con l'Oscar e fotografia spettacolare. Mezzo voto in meno per la parte di storia giapponese, un po' troppo slegata, a mio modo di vedere, dalle altre. CONSIGLIATISSIMO.

Lopan88  @  05/02/2012 20:39:46
   7 / 10
Bello ma l' idea di intrecciare tante storie per un filo così sottile non mi ha convinto del tutto.

kako  @  31/01/2012 13:31:19
   7½ / 10
Sullo stesso livello di 21 Grammi, forse meno triste e angosciante. Un film intenso e forte che interseca 4 storie molto bene, belle colonna sonora e fotografia. Forse certe parti sono un po' troppo allungate ma nel complesso il film è riuscito decisamente bene

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  15/01/2012 21:05:25
   7½ / 10
Un buon film che ben incastra quattro storie. Dal deserto marocchino a quello messicano con qualche puntatina nel deserto metropolitano giapponese. Bravo Inarritu.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  01/01/2012 19:27:14
   6½ / 10
Ho trovato ottimo l'inizio del film, che mi ha decisamente preso, così come il montaggio, ben fatto, in cui sei a conoscenza di eventi non ancora accaduti a livello cronologico nella storia principale, che permette di farti macchinare il cervello, senza però che tutto venga svelato subito, quindi l'interesse si tiene alto per tutta la durata della pellicola.
Delle tre storie, la migliore sia a livello di sceneggiatura che di attori (non mi riferisco nè a Brad Pitt, nè alla Blanchett) è quella ambientata in Marocco

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Qualche forzatura (episodio del Messico) e la storia giapponese, poco interessante e soprattutto slegata dal resto della vicenda, non mi fanno arrivare ad un 7.

tobbie  @  20/12/2011 11:56:33
   7 / 10
Non ho gradito come è stato girato, per il resto un buon film. Ottimo l'episodio asiatico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Peter Lyman  @  22/11/2011 12:01:49
   10 / 10
Un film intoccabile, perfetto in ogni suo aspetto. Intrigante, commovente e bellissimo, strutturato perfettamente e per niente scontato. Babel è come un polipo che ti afferra e ti trascina sempre sempre di più. Merita il 10 perchè è davvero un capolavoro moderno, meriterebbe più attenzione. Ma del resto, la fama non fa il buon film.

Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  29/10/2011 14:33:10
   8 / 10
"Per questo la si chiamò Babele, perchè là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra" (Genesi 9, 11).

"Babel" è un intreccio di storie ambientate su sfondi variopinti, "disperse su tutta la terra": un viaggio che tocca diversi angoli del pianeta, dalla California al Messico, dal Marocco al Giappone. In ognuno di questi luoghi ci sono vite tra loro connesse tramite un sottile filo superficiale, un legame quasi invisibile.
Vite comunque indipendenti, che vengono a stravolgersi, a sovrapporsi, a collidere nello spazio di un solo secondo: il tempo di uno sparo di fucile. Un colpo secco, una crudele ingenuità infantile da cui scaturisce un cinico dolore,
una spietata storia in cui il caso genera un implacabile "butterfly effect". E quelle vite che apparivano indipendenti si ritrovano intimamente legate, una Babele al contrario, nel momento in cui tutti sembrano ritrovarsi a parlare l'unico comune linguaggio della disperazione. Perchè la disperazione entra in tutte le vite, una tenebra che mette alla prova il tenace attaccamento alla vita e la capacità di amare dell'uomo.

Babele è il mondo odierno: uomini sparsi in tutto il pianeta che parlano lingue diverse. "Babel" ne è metafora, sia geografica (i poveri villaggi africani, le zone desertiche centroamericane, la ricca metropoli orientale) sia fonetica (l'arabo, l'inglese, lo spagnolo, il giapponese e la lingua dei segni, perchè non si deve dimenticare che anch'essa è un linguaggio).
E' in quest'ambientazione globale che si chiude la trilogia di Inarritu, iniziata con "Amores Perros" e proseguita con "21 grammi". Sebbene alcuni la definiscano "trilogia della morte" o "trilogia del dolore", il filo conduttore sembra essere principalmente il caso: è sempre un episodio casuale a dare origine agli intrecci che si sviluppano nei diversi episodi. E secondo Inarritu il caso, in ogni angolo del mondo, può spingere l'uomo sull'orlo della disperazione, ma è anche e soprattutto strumento salvifico: portando l'uomo al limite, lo mette alla prova sulla forza e consistenza del proprio amore, o quantomeno gli insegna l'importanza della solidarietà umana (lo stesso regista parla di "compassione").

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"Babel" viene raccontato egregiamente: nelle immagini emozionanti di panorami mozzafiato; nella vicinanza ai protagonisti nei momenti più palpitanti; nella colonna sonora, semplice e malinconica.
Va detto che alcuni momenti appaiono un po' fragili o forzati: la storia di Chieko è quasi un capitolo a sé, essenzialmente avulsa dalla trama che unisce le altre situazioni, mentre la storia della coppia americana in crisi è piuttosto banale e non regala nulla di nuovo.
In compenso, le storie narrate traboccano di una toccante drammaticità: la povertà dignitosa di una famiglia marocchina, l'amore quasi materno di una badante per i bambini che accudisce, e ancora di più la storia di Chieko, ragazza sordomuta di cui viene narrato il dramma umano di una convivenza difficile, se non impossibile, con la gente "comune". Intelligente, e per questo tremendamente realistica, la scelta di rappresentare alcune scene vissute da lei stessa in soggettiva, nel completo silenzio, con l'effetto di sottolinearne l'isolamento (poetica, di una triste tenerezza la scena in cui Chieko danza nel mezzo di una discoteca chiassosa al suono di una musica che lei non può sentire).

Non è solo un film che racconta storie in maniera piacevole, ma anche una metafora della condizione umana; è un racconto coinvolgente ed uno spunto di riflessione. Un film che sa, con intelligenza, parlare all'uomo dell'uomo è senz'altro da apprezzare.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  24/10/2011 20:30:03
   7½ / 10
A differenza del precedente "21 grams", in "Babel" la sceneggiatura arzigogolata e deframmentata è funzionale al racconto, lo rende appassionante e teso. Tuttavia balza agli occhi (e alla mente) lo schematismo assoluto della narrazione, divisa in quattro tronconi ben distinti che si incastrano con perizia notevole ma che, rimeditando il tutto a visione terminata, lascia un senso di programmatico mal celato.
Per il resto è un ambiziosissimo apologo sulla confusione culturale mondiale (il titolo non ne fa certo mistero), una meditazione sulla distanza tra popoli e persone che va al di là della lingua. Meglio la prima serratissima parte in cui personaggi e situazioni hanno modo di disvelarsi con autentica forza drammatica, più artificiosa la seconda in cui non tutte le piste trovano una conclusione degna (l'episodio messicano sembra il più realistico e toccante, gli altri soffrono qualche banalità, specie quello giapponese).
La magnifica regia di Inarritu ancora una volta non si lascia schiacciare dai labirinti di Arriaga e si dimostra capace di momenti di inusitata bellezza visiva, complici le musiche superbe di Sakamoto e Santaolalla. Anche gli attori fanno la differenza, mi ha colpito la straziante tata di Adriana Barazza.
Lo sforzo di tutti è stato ripagato dall'acclamazione generale ma il sodalizio Inarritu-Arriaga termina qui (e non è detto che sia un male).

gemellino86  @  21/10/2011 10:14:06
   7½ / 10
Un bel film intenso e con grandi attori. Ottima colonna sonora e dialoghi interessanti. Il tema non era facile da affrontare ma il regista ci è riuscito alla grande.

Bobby Peru  @  20/10/2011 22:41:33
   7½ / 10
e l' avevo sulla scrivania da anni.. ogni volta lo saltavo e preferivo affittarmi qualcosa di diverso in videoteca. Istintivamente fiutavo il pacco. Finalmente mi sono deciso a vederlo. L' episodio di Brad Pitt è quello che mi ha interessato di meno. Interessanti i collegamenti tra le storie che si intrecciano, drammatico ma senza esagerazioni.

Giudizio: nessun pacco, anzi interessante, ripensando alle storie, a posteriori mi è piaciuto di più di quando lho visto.

PignaSystem  @  14/09/2011 20:22:13
   5½ / 10
Della famosa "trilogia della morte" solo Amores Perros è un capolavoro, Inarritu ripete lo schema ma stavolta è troppo teorico, anzi teoretico. Antiamericano in modo programmatico e schematico, tutto l’intenso esistenzialismo del primo film è qui sintetizzato in ostinate triangolazioni del caso, con una chiusura ispirata ad un fuorviato ottimismo.

White chicks  @  28/08/2011 13:01:33
   7½ / 10
Bel film che non ti fa mai perdere il senso, nonostante la varietà di ambientazioni e personaggi.

Glamdring  @  04/07/2011 01:53:21
   7½ / 10
Finita la visione da poco, i film di Inarritu andrebbero "digeriti" un po prima del commento, ma non credo che la mia critica cambierebbe molto.
Intreccia interessante di 4 storie, anche se si potrebbe parlare di 2, dato che solo nel caso della ragazza giapponese l'ambiente è pulito e quasi edulcorato in varie inquadrature, mentre quello delle altre tre storie è polveroso ed arido, e comunque sono storie più vicine, più intrecciate.
I puzzle spazio/temporali creati dal regista sono sempre molto apprezzabili e più definiti rispetto a 21 grammi. Colonna sonora da brivido ed inquadrature alterne, ravvicinate e veloci a tratti, lente e di ampia spaziatura varie volte.

Non ho apprezzato alcuni dialoghi ma sopratutto gli attori ( tranne Pitt e la giapponese), gli altri non mi hanno comunicato molto, anzi per lunghi tratti della visione mi sentivo molto distante dalle vicende e dalle emozioni dei protagonisti

Complessivamente, come detto da altri, è un film di qualità davvero alta e va visto.. certo che con un Penn di 21 grammi in più il voto sarebbe stato almeno 8

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  29/06/2011 11:48:55
   8 / 10
Terzo capitolo della Trilogia della Morte del messicano Inarritu e i temi sono sempre gli stessi: dolore,morte,tragedia inseriti in un contesto fatto di umanità varia. Questa volta però la galleria di uomini e vicende è incredibilmente varia e lo sottolinea già il titolo stesso,Babel; le 4 storie che si intrecciano sono tutte appartenenti a contesti culturali profondamente diversi e in qualche modo vanno a rappresentare l'incomunicabilità e la differenza tra i diversi personaggi,costretti a rapportarsi tra loro anche contro la loro volontà. In questa Babele di lingue e violenze soltanto la lingua della sofferenza unisce la galleria di personaggi,costretti loro malgrado ad entrare in uno stato di profonda coscienza di sé,di rimorso e magari anche di redenzione,oppure nella tragedia finale. La cosa più importante che ancora non è stata detta è che in questa Babele l'unico Di0 esistente è quello del Caso,che tutto fa accadere insieme alla complicità della superficialità degli uomini.
Unica pecca: la storia della giapponese; troppo estranea rispetto agli altri contesti culturali di enorme degrado (stesso dicasi affrontare una storia di handicap comunque ben scritta),e come a volerlo sottolineare il filo labile che lega questa vicenda alle altre viene rivelato nel finale ed è una cosa quasi di poco conto,eppure anche questa di fondamentale importanza. Non sono d'accordo con quanti hanno scritto di assurdità dell'intreccio laddove per il sottoscritto in Babel si raggiunge la perfezione di un intreccio comandato dal caso,perfetto nelle sue complicazioni ed assurdità. Un pò forzato? Possibile, è pur sempre un film ma rimane verosimile e questa è la cosa più importante.

Grazie allo stile di ripresa dinamico e velocissimo,Inarritu si conferma uno dei registi migliori sulla piazza capace di trascinarti all'interno delle storie che racconta,grazie anche all'aiuto di Arriaga. Babel è il loro ultimo lavoro insieme tra l'altro,i due hanno litigato perché Arriaga voleva essere inserito come coautore del film che rimane per me una pretesa assurda: la sceneggiatura è ottima ma senza Inarritu e la sua capacità di non fare mai abbassare la guardia allo spettatore per due ore e venti,Babel non sarebbe la stessa cosa.
Ottimo anche il supporto degli attori con un Pitt ormai maturo che non delude e conferma la sua credibilità (e sceglie sempre bei ruoli da anni) alla Blanchett,senza dimenticare tutti gli altri,compreso quel Bernal che proprio il regista messicano ha lanciato nel suo primo lungometraggio.

In un ideale classifica della trilogia,metterei Babel in mezzo ad Amores Perros (il migliore) e 21 Grammi (bello ma non riuscito del tutto). Cinema di altissimo livello e grande tasso emotivo,anche se in Babel c'è il difetto di aver tirato un pò troppo la corda col dolore nella parte finale,forse troppo lunga ed eccessivamente tragica.
Le musiche sono stupende,ulteriore completamento di una bella esperienza che piaccia o no dovrebbe essere affrontata.

Black Eight  @  10/05/2011 01:15:43
   8½ / 10
Questo film è superlativo per per quanto riguarda regia (fenomenale), fotografia e colonna sonora (premiata giustamente con l'oscar). Inarritu dimostra non solo di essere un grande narratore di storie, ma un regista talentuoso e versatile, uno che sembra avere sin dall'inizio un grandissima visione di insieme e la capacità di saper gestire in modo coerente una tale quantità di materiale narrativo. La fotografia svolge un supporto notevolissimo e dietro lo svolgersi di questo intreccio "mondiale" la colonna sonora straordinaria (in particolare i pezzi con la chitarra classica) guida lo spettatore all'empatia senza mai stancarlo. Gli attori sono incredibili e sorprendenti, soprattutto le 2 attrici candidate all'oscar (molto bravo anche Pitt in un ruolo comunque minore, meno la Blanchett). La pecca del film è sicuramente la sua lunghezza oltre ad uno sviluppo narrativo forzato e poco credibile a causa di intrecci assurdi e inverosimili che Innaritu riesce in qualche modo a far coincidere. Sul regista naturalmente piovono le solite critiche per cui sarebbe capace di realizzare solo una certa tipologia di film: le storie corali legate nel formare un unico grande affresco del genere umano con le sue sofferenze e le sue gioie (poche). E' vero, Innaritu è perlopiù autoreferenziale e magari anche ripetitivo. Sta di fatto che quello che fa lo fa incredibilmente bene, coinvolge e appassiona godendo di una capacità innata di saper raccontare perfettamente il dramma e l'essere umano.

Oskarsson88  @  17/04/2011 09:59:08
   7½ / 10
Si chiude la Trilogia sulla Morte, con questo ennesimo intreccio (stavolta le storie sono 4) di Inarritu... personalmente resto sempre lievemente interdetto dai suoi film, in quanto certi frangenti li trovo eccessivamente prolungati e un po' inutili mentre altri sono davvero trascinanti. La fotografia sà, al solito, il fatto suo, e le emozioni non mancano. Nel complesso dò il consueto 7 e mezzo, sperando che un giorno ai suoi prossimi film (Biutiful e quelli che usciranno) possa dargli anche qualche cosina in più.

sergiolandia  @  02/04/2011 23:57:26
   8 / 10
Molto bello, Inarritu è proprio bravo.
Film che non si può spiegare perchè, come nello stile del regista, è pieno di storie incrociate che lo spettatore non vede l'ora di scoprire e capire.
Ottimo cast...grande Brad Pitt, talentuoso come sempre.

MMarco  @  30/03/2011 17:14:45
   9 / 10
WoW! L'ho visto ieri notte e mi ha catturato fin da subito. In lacune scene mi sudavano le mani talmente la mia partecipazione alle vicende dei protagonisti.
un Filmone veramente.
Eccellente e spettacolare la Performance dell'attrice messicana Adriana Barraza candidata all'Oscar proprio per questo film.

Hyspaniko9  @  17/03/2011 19:07:55
   9 / 10
Un film STUPENDO, il regista Alejandro Gonzalez Inarritu ha creato un vero gioiellino, attori bravissimi, musiche azzeccatissime e tante altre cose..

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  14/02/2011 00:43:35
   7½ / 10
Arriaga alza il tiro e decide di parlare dell'universo mondo.
Il tema – programmatico sin dal titolo (di una sfacciataggine quasi presuntuosa) – è la separazione e incomprensione fra anime, mondi, ceti sociali. L'incomunicabilità globale nell'era in cui le possibilità di comunicazione fra individui hanno raggiunto l'apice.
Se l'ambizione è ai massimi livelli, il film riesce a stargli dietro. Merito soprattutto della regia e della direzione degli attori (oltre che di una narrazione sì a incastri, però cronologicamente per lo più lineare).
Il film è visivamente superlativo, e, specie in Messico e in Giappone, trasmette emozioni forti attraverso le scelte di messinscena. Le musiche di Santaolalla e Sakamoto sono eccezionali.
Le sfumature umane dei personaggi arrivano vibranti, ma quelle più intense giungono dall'episodio della ragazza giapponese, il quale però sconta il difetto di essere "appiccicato" agli altri con un pretesto.

Il limite del film sta nel modo troppo programmatico con cui il dramma dei personaggi delle quattro diverse nazionalità è modulato sulla base di una scala brutale in cui, mentre i paesi "avanzati" (USA e Giappone) scontano l'incomunicabilità, ma si fermano a un passo dalla tragedia, nel "terzo mondo" il dramma sortisce effetti più gravi. C'è una modulazione persino tra Messico e Marocco, che sembra prevista a tavolino (il che fa affiorare purtroppo il sospetto di una compiaciuta commiserazione). Infatti in Messico si compie una vicenda profondamente drammatica, mentre sono solo i più "arretrati" di tutti, i marocchini, che vedono succedere una tragedia assoluta.
Vizi di uno sceneggiatore di cui Inarritu ha fatto benone a liberarsi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  03/02/2011 17:52:39
   7 / 10
Sono convinto che tutti i film di Inarritu meritino più di una visione per essere valutati a dovere, Babel incluso. Dopo averlo visionato due volte ho avuto conferma dei pregi e dei difetti di questo film.
La bravura di Inarritu con la macchina da presa non si discute assolutamente, come le performances di tutto il cast. I miei dubbi però restano legati alla storia della ragazza giapponese, troppo slegata dal resto della trama principale e che non fa altro che rendere il film maggiormente prolisso.
Babel resta sicuramente un buon film, a cui manca però la linearità che ha reso, fino ad ora, Amores Perros il miglior film del regista messicano.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/02/2011 23.38.04
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mario89  @  24/01/2011 14:06:43
   8 / 10
Invia una mail all'autore del commento IL MITO.  @  04/01/2011 15:26:07
   7 / 10
Questo è il terzo film di Inarrittu che vedo, ma è anche quello che mi è piaciuto meno. Per carità è pur sempre un bel film molto godibile, ma secondo me non è ai livelli di 21 grammi e soprattutto di Amores perros.
Brad Pitt, come già detto da qualcun altro, mi è sembrato un po' svogliato, addirittura peggio degli attori non professionisti del film.

franky81  @  15/12/2010 15:38:12
   7 / 10
qui , al contrario di 21 grammi il film mi ha preso di piu. non vedevo l'ora che arrivasse la fine per vedere a che livello di demenza potesse arrivare la badante dei piccoli! non ne combinava una giusta. carino l'intreccio delle storie .

ValeGo  @  08/12/2010 23:16:18
   7½ / 10
Mi è piaciuto..bel film!

7219415  @  07/12/2010 13:16:48
   7½ / 10
Frankys  @  03/12/2010 14:38:04
   5 / 10
Un film che non mi ha per niente entusiasmato ...
L'oscar per la colonna sonora non l'ho trovato così meritato ...
Così così ...

rapture  @  03/12/2010 11:00:32
   4 / 10
Non mi piace la regia di Inarritu, 21 grammi almeno aveva ottimi interpreti, gli episodi sono trattati in modo sommario e superficiale. Evitabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  15/11/2010 22:23:58
   6½ / 10
Di qualità, indubbiamente. Bisogna anche considerare che è mooolto drammatico, e questo può spiazzare molti spettatori, cosa che infatti è successa anche a me, pur essendo un amante del genere.
I punti deboli vanno ricercati nelle forzature che questo film vive.
La prima: scegliere di avere nel cast attori come Brad Pitt e Cate Blanchett, per quanto da me stimatissimi, sembra più che altro una mossa commerciale, dato che il resto del cast è composto di volti poco noti sul panorama internazionale, ma che proprio per la loro bravura danno maggior valore agli argomenti trattati.
La seconda: spiacente ma, pur apprezzando il filo conduttore che lega i tre episodi, ho trovato certe situazioni al limite del paradossale, specialmente nelle ambientazioni messicane. Una sensazione purtroppo difficile da digerire, che inficia un'ottima idea di base.
Detto questo, bisogna apprezzare le doti del regista, oltre che all'eccellente colonna sonora, specialmente negli arpeggi, e all'ottimo episodio giapponese, che tratta con delicatezza e introspezione i disagi di una persona disabile in un mondo più che mai materialista come quello nipponico.

RORIG  @  14/11/2010 00:07:29
   9 / 10
Una babele di culture diverse accomunate dagli stessi sentimenti, desideri, dolori, in una parola dalla stessa umanità si intrecciano attraverso tre storie collegate tra loro.
Un film sull'essere umano, sulla sua capacità di amare il prossimo e nello stesso tempo sulla sua incapacità di comunicare, sul desiderio di amare e di essere amati, sul dolore come catalizzatore della parte migliore dell'uomo che fa superare le barriere dell'incomprensione e della diffidenza. Un film malinconico ma che lascia spazio alla speranza, un film magnifico di un realismo ed una intensità che ad ogni visione fa meditare sull'essenza dell'umanità.

guidox  @  06/11/2010 00:20:49
   5 / 10
ma anche basta!!
non solo Inarritu ci propina un altro film praticamente ricalcante il suo Amores perros e simile a 21 grammi (format, tematiche da pessimismo leopardiano, caso e fato ormai al limite del ridicolo), ma ci arriva dopo che ormai chiunque (lui per primo) ha spolpato fino all'osso l'argomento....Magnolia? Crash?
inoltre è tutto troppo finto e ormai siamo all'esercizio di stile, tipico di chi non riesce più a distaccarsi dall'elemento che così tanta fortuna e gloria gli ha portato.
come al solito lo salvano gli attori, però solo nel primo episodio con Pitt-Blanchett.
gli altri due episodi lasciano il tempo che trovano.
meno male che è una trilogia.

elmoro87  @  31/10/2010 17:17:22
   8 / 10
Bellissimo film di Inarritu, con un grande cast che confeziona questo film molto particolare, dotato di una lettura molto sottile. Babele è per il regista una metafora per una apparente disuguaglianza, ma alla fine le diveristà sono estremamente labili poichè pur parlando diverse lingue e avendo culture diametralmente opposte, tutti ci ritroviamo nei valori comuni, che possono essere la gioia, il dolore, la solitudine, l'incomprensione...

Davvero ottimo film, molto riflessivo, che si fa apprezzare per il suo essere particolare.

Tom24  @  22/10/2010 23:43:07
   8 / 10
Il Miglior Film Di Inarritu è un intreccio fatale, dal volto troppo umano.

Federico  @  17/07/2010 10:37:11
   7 / 10
uhmmm.....

gli oltre 130 minuti scorrono via senza problemi e questo è già un fatto positivo... fotografia e colonna sonora eccellenti...

però... però... c'è qualcosa che rende alcuni episodi un pò forzati... non parlo tanto dell'intreccio tra le storie ma di certi episodi specifici quali, ad esempio,


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

resta un film di buona qualità di cui consiglio la visione anche se, temo, non sarà di quelli che rimarranno impessi a lungo.

CinePULCHER  @  06/07/2010 20:57:39
   4½ / 10
Questo film sinceramente non mi è piaciuto per niente, sembra una rappresentazione del dolore fine a se stessa, senza nessuna logica.
Sconclusionato, lento e macchinoso...gli intrecci tra le varie storie sono alquanto forzati! soprattutto quello della ragazza giapponese! sembrano quasi tre storie a se. L'ho trovato veramente PESANTE! non lo consiglio.

Bono Vox  @  02/07/2010 18:14:54
   5½ / 10
Bah, non mi è piaciuto, c'è un pò di confusione nel montaggio e inoltre le prove di Pitt e Blanchett non sono granchè, persino superte da attori di seconda fascia.

Manu90  @  02/07/2010 10:21:18
   7 / 10
Buon film, ottimi gli intrecci. Pitt mi è sembrato un pò forzato in questa parte, onestamente non ce l'avrei proprio messo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/09/2010 01.50.07
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  01/07/2010 11:10:05
   8 / 10
Ottimo, Inerritu si conferma regista abile nel creare le atmosfere (e nel far scendere anche la lacrimuccia) e nel incrociare storie apparentemente con nessuno contatto tra loro.
Questo terzo episodio della personale trilogia del regista conferma la sua abilità nel trattare storie ai margini, facendole diventare punto focale di una realtà descritta con fermezza e durezza, senza peli sulla lingua.
Il montaggio, che alterna il suo essere serrato all'ampio respiro di un'intimità "allargata", e abile e funzionale. Inarritu destruttura i tempi, li comprime e li sconvolge, mischiando le carte in tavola senza apparire (quasi) mai confuso.
La sensazione di disagio che la pellicola trasmette è lo stesso provato dai protagonisti, quasi in una catarsi dei sentimenti e delle sensazioni.
Se qualche problema c'è, nel film, è sicuramente da trovare nell'amalgama degli episodi, in quanto quello giapponese sembra essere poco inserito nel contesto. Nulla di che, considerando il progetto che, di certo, è ambizioso e riuscitissimo nel suo tentativo di rappresentare l'incomunicabilità, di razze diverse ma anche di persone appartenenti alla stessa razza, una Babele non solo linguistica ma sociale.
Ottima, come sempre, la fotografia.
Per me di poco inferiore ad Amores Perros, più semplice, lineare e "amalgamato"

pinhead88  @  30/06/2010 23:39:33
   9 / 10
Il capolavoro di Inarritu.
montaggio favoloso.

goodwolf  @  18/06/2010 11:33:59
   7 / 10
Gran bel film, con un'impronta registica spiccata e con degli intrecci ben congeniati. Tutte le storie sono ben sviluppate, nonostante rappresentino dei mondi e delle prospettive estremamente diverse. L'unico difetto che gli trovo è che qualche sequenza si dilunga più del necessario, qualche accorciatina qui' e li' avrebbe sicuramente giovato. Eccezionali Pitt e la Blanchett (ma non è una novità, per lei)

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/09/2010 01.44.20
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Silver  @  23/05/2010 02:01:51
   9½ / 10
Depressione, portami via!
Arriga e Inarritù alla massima potenza!
Una regia maestosa, il film meglio diretto da Inarritu.
Preso a piccole dosi, un regista strepitoso che purtroppo inizia a stufare.
Avendo visto in anteprima il suo nuovo Biutiful a Cannes, posso dire che faceva bene a non litigare con il suo mentore Arriga, di scriversi un film da solo non è in grado... o almeno, per ora non ha dimostrato il contrario.
Inizia davvero a rompere le scatole con ste storie da lametta ai polsi.
Però oh... mi riesce sempre a fare emozionare e storie ed intrecci sono geniali.
Colonna sonora, sceneggiatura, regia, fotografia, in Babel sono tutti alla massima potenza.

|otioti|  @  04/05/2010 12:44:36
   7½ / 10
Molto bello, l'intreccio delle storie funziona perfettamente e sono tutte quante molto interessanti da ogni punto di vista.
Le diverse realtà sono raccontate in maniera semplice ma molto efficace e risultano tutte realistiche.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

ste 10  @  27/04/2010 13:25:11
   8 / 10
Un film "globale" molto ben riuscito.
Emozionante e ottimamente diretto.

Cardablasco  @  06/03/2010 14:14:43
   8 / 10
Bello e duro, mi è piaciuto piu' di amores perros, ottmo lavoro

Stone Face  @  21/02/2010 14:15:12
   7 / 10
L'intreccio, tanto caro a inarritu, a mio parere non funziona come altre volte. Alcune storie sono più deboli rispetto ad altre ma il progetto del film è ambiziosissimo e al regista è quasi riuscito tutto. Il dolore percorre il mondo in modo endemico e si esprime diversamente in ogni cultura, tutto è rappreso in un'interiorità che la cinepresa indaga in modo quasi impertinente.

MidnightMikko  @  12/02/2010 16:36:27
   8 / 10
Eccezionale,sorprendente Inarritu. Coinvolgente e ottimamente realizzato.
Da vedere assolutamente

tnx_hitman  @  02/02/2010 11:07:47
   8½ / 10
Una delle colonne sonore più travolgenti

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERe un'interpretazione da parte di tutto il cast superbo(una delle migliori prove di Pitt precisiamo). Ottimo film drammatico intrecciato squisitamente.Unica pecca l'episodio della ragazza sordomuta... mi è risultato mal inserito.Il voto è pur sempre alto però... guardatelo.

uzzyubis  @  02/02/2010 10:58:31
   7½ / 10
Grande intraccio oramai unn classico per Innaritu. Mi aspettavo qualcosina di meglio in relazione ad Amoresperros

gandyovo  @  17/01/2010 17:51:12
   7½ / 10
bello, bello anche questo; solito stile narrativo, belle prove degli attori... 21 grammi mi è piaciuto di +

cippilippo  @  14/01/2010 00:39:53
   7½ / 10
Inarritu è proprio bravo!.. e originale direi!
Bel film!..non perdetevelo!

pumbadog  @  06/01/2010 12:21:47
   8 / 10
..aspro,molto aspro..ma altrettanto bello.

Clint Eastwood  @  03/01/2010 23:58:50
   8½ / 10
Il denominatore comune delle quattro storie è l'incomunicabilità tra le persone, individui, popoli. Molto maturato come stile, Inarritu è maledettamente abile a trasportarci in quelle situazioni chiave, come per esempio lo sparo all'autobus in cui il personaggio di Blachett viene colpita, da mattere davvero un paura folle, un realismo tutto Inarritu.
Per chi ancora avesse dubbi sul Brad Pitt attore che si veda questa pellicola. Amara, pessimista/nichilista, travolgente. Colonna sonora penetrante ed azeccatissima.

8.5/9

kierkegaard1000  @  30/12/2009 01:59:49
   8 / 10
Film notevole, a mio parere, davvero...basato sulle difficoltà di comunicazione tra persone, razze e culture, sulle conseguenze negative delle incomprensioni, come la confusione, la solitudine, la rabbia e l'isolamento. Lo consiglio come da vedere, anche tenendo conto del fatto che a me piace particolarmente il modo di trattare storie differenti ma contestualmente intersecate fra loro...tra l'altro riguardanti tutte la stessa tematica, sviluppata diversamente a seconda della storia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  07/12/2009 15:45:50
   8½ / 10
La terza fatica della coppia Inarritu-Arriaga ( che si separerà per mai precisati motivi subito dopo) è una pellicola sulla condizione dell'uomo moderno di impatto dirompente. L'uomo è continuamente sulla graticola, come sull'orlo del precipizio un qualunque evento può farlo precipitare nel vuoto. Come in "Amores Perros" e "21 grammi", Babel è sviluppato secondo una ansiogena trama ad incastro che ricollega tutti i personaggi attraverso elementi anche secondari come ad esempio il fucile quale filo comune che corre dal Giapppone fino alla Tunisia; quattro storie e altrettanti personaggi che pur essendo emotivamente legati non si conoscono e sono fisicamente separati. Al centro i rapporti padre-figlio, madre-figlio, moglie-marito e le barriere che si devono superare per imparare ad amare o per lasciarsi andare all'amore.
Un cast multietnico riecheggia inoltre il tema dell'immigrazione e conferma come la condizione dell'uomo sia universale e prescinda da supposte razze in quanto ne esiste soltanto una ed è quella umana. Sullo sfondo una fotografia perfetta e una colonna sonora giustamente premiata con l'oscar fanno di Babel probabilmente il miglior film del regista messicano.

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