blindness - cecita' regia di Fernando Meirelles Giappone, Brasile, Canada 2008
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blindness - cecita' (2008Film Novità

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locandina del film BLINDNESS - CECITA'

Titolo Originale: BLINDNESS

RegiaFernando Meirelles

InterpretiJulianne Moore, Mark Ruffalo, Alice Braga, Danny Glover, Gael García Bernal, Sandra Oh, Joe Pingue, Yusuke Iseya, Yoshino Kimura, Don McKellar, Jason Bermingham, Maury Chaykin, Mitchell Nye

Durata: h 1.58
NazionalitàGiappone, Brasile, Canada 2008
Generedrammatico
Tratto dal libro "Cecità" di José Saramago
Al cinema prossimamente

•  Altri film di Fernando Meirelles

•  Link al sito di BLINDNESS - CECITA'

Trama del film Blindness - cecita'

Una piccola cittadina é colpita da una strane "epidemia" di cecità, solo la moglie di un medico sembra esserne immune. Per capire quello che sta succedendo e che ha gettato la comunità cittadina nel caos, la donna fingerà di essere malata per prendere la stessa cura che viene data al marito…

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Voto Visitatori:   6,80 / 10 (63 voti)6,80Grafico
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Voti e commenti su Blindness - cecita', 63 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  08/01/2024 14:46:52
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Buonissimo film di Meirelles qui impegnato a raccontare la storia di questa epidemia di cecità, uno stratagemma per scendere a fondo nel degrado umano e scovare tutto il marcio che c'è sotto, l'epidemia vista come una sorta di reset delle sovrastrutture create fino a quel momento sarà il pretesto per la proliferazione di violenza, ricatti, saccheggiamenti, l'uomo ridotto da un momento all'altro in uno stato di non autosufficienza, avrà bisogno della collaborazione altrui ma come mostra il film lo sciacallaggio e i meri interessi prenderanno il sopravvento. Lo si vede bene già dalla prima sequenza, col primo ceco a cui viene rubata la macchina, lo si vede nello sviluppo successivo, durante la quarantena, con la progressiva stratificazione dei ruoli, la creazione di nuove gerarchie, l'instaurazione di una pseudo dittatura basata sulla disperazione altrui, la forza di Blindness è proprio qui, riporta la legge del più forte, domina quello che è riuscito a procurarsi una pistola, quello che ha le scorte alimentari, arrivando a compiere gesti terribili pur di mantenere il potere.

La metafora, probabilmente presente già dal romanzo, è quella della cecità bianca, che rispecchia gli abbagli a cui è già sottoposta l'umanità, il decadimento etico, empatico, morale a favore degli interessi materiali, di potere e di status. Da lode il lavoro tecnico: la fotografia costantemente sovraesposta è la peculiarità del film, geniale quanto espressiva per la rappresentazione di un soggetto simile, quasi a mettere lo spettatore in condizione di percepire l'abbaglio, rendendo alcuni momenti al limite dello stremante e del lisergico, la regia di Meirelles detta i tempi, dilatando molto, specie nella parte centrale e permette di metabolizzare le situazioni che si vengono a creare. Ci regala anche sequenze dal fortissimo impatto, a partire dai momenti di baratto sessuale imposto per avere approvvigionamenti alla sequenza al supermercato che mi ha messo una tensione altissima, ricordandomi gli zombie movie, con la Moore inseguita da quest'orda di gente cieca, lo spettatore si sente soffocare assieme a lei, ma anche assieme alla disperazione degli altri.
La scenografia così sporca e sudicia, ovviamente a causa della mancata manutenzione fa anch'essa parte della rappresentazione che riflette la sporcizia all'interno come all'esterno.

Blindness è spietato, tuttavia nel suo enorme pessimismo, riesce a regalare uno spiraglio di speranza, col personaggio della Moore quasi come un'entità divina in quel momento, essendo l'unica ad avere un senso in più, a percepire molto di più, che contribuirà o comunque proverà, a riportare l'umanità sulla retta via.

BenRichard  @  01/11/2020 22:48:28
   4½ / 10
Epidemia di cecità. Ho sentito parlare bene del libro di Josè Saramago e in generale avevo riscontrato pareri piuttosto negativi sulla trasposizione cinematografica. Ammetto infatti che non mi aspettavo di vedere una media voto così alta sul sito per questo film avendone sempre sentito parlare piuttosto male; anche perchè avendolo potuto finalmente visionare mi ritrovo d'accordo con i pareri negativi. Mi aspettavo una pellicola che gestisse tutta la faccenda in maniera completamente diversa. L'ho trovato scarso, molto debole e per niente solido nonostante il potenziale dovuto dalla trama principale e da un cast di un certo valore ma che non lascia il segno in fatto di interpretazioni. Che dire, non mi è piaciuto, personalmente lo boccio.

demarch  @  06/02/2016 12:35:27
   7½ / 10
Mi ha ricordato molto il film the Lobster che ho visto di recente.
In entrambi i casi lo spettatore deve essere disposto a prendere per verità alcuni aspetti del mondo descrittoci per apprezzare la pellicola.
Mi e'molto piaciuta la scelta di rendere lo spettatore "cieco" come le persone del film, abbagliandoci in molte occasioni.
La moore mi piace molto come attrice, potrebbe recitare anche con dei manichini a fianco e anche stavolta dove la metti sta, e ci sta bene.
Belle le considerazioni finali che rispetto a lobster sono più felici.
Ps: non ho letto il libro, potrei quasi quasi farlo dato che il film mi ha interessato.

TheLory  @  05/08/2014 22:18:34
   5 / 10
Two balotas. biancore. noia. lattiginosità. sbadigli. latticini allucinescion. assurdità. latte milka.

Matteoxr6  @  03/07/2014 01:15:28
   4½ / 10
Non lo consiglio. Premetto che non ho letto il romanzo e quindi non posso fare paragoni.
Considerando che si tratta di una pellicola del 2008, e non del 1928, non c'è niente di straordinario (nell'accezione etimologica del termine: extra-ordinario), innovativo o esaltante (dal punto di vista dei contenuti) nel film.

Infatti la tematica dell'Homo homini lupus viene affrontata troppo linearmente, secondo me, senza fornire lo spesso necessario né ai personaggi, né allo sviluppo concettuale che la riflessione comporta.

cort  @  12/05/2014 01:10:36
   6½ / 10
bella la trama, alcuni sprazzi di ottima regia ma la sceneggiatura dopo un inizio ottimo cade nella superficialita rendendo alcune azioni dei personaggi forzate e innaturali. nel complesso sufficente.

Burdie  @  10/04/2014 23:20:51
   6 / 10
...recitazione al limite di un film per la tv

GianniArshavin  @  19/02/2014 14:52:02
   7 / 10
A Fernando Meirelles devo riconoscere che ha avuto molto coraggio e sfrontatezza nell'assumersi la responsabilità di portare sul grande schermo un capolavoro della letteratura moderna come "Cecità" di Saramago;se poi l'opera in questione rispetta e non stravolge in maniera negativa la controparte cartacea non posso che fare i miei più vivi complimenti al regista brasiliano.
Il film infatti riprende e segue tutti i punti fondamentali e più importanti dell'opera originale,non ne stravolge il significato di base ed evita di cadere nella pericolosa trappola della banalità.
Le emozioni che la pellicola trasmette sono molto forti,soprattutto nella parte finale,e i messaggi filosofici,sociali e religiosi che Saramago ha cosparso nel suo lavoro sono stati tutti trattati e rispettati da Meirelles.
La resa visiva di questo mondo devastato da una pandemia è ottimale e alcune trovate registiche del regista sono davvero degne di nota.
Mi sono piaciute molto anche le location e le scenografia scelte,che esaltano al meglio la desolazione di questo mondo post-apocalittico.
Il cast è di grande livello capitanato senza ombra di dubbio da una Julianne Moore davvero perfetta per rappresentare questa donna\speranza in un mondo caduto in disgrazia.
Passando ai difetti,quello che più reputo dolente è il mancato approfondimento sui personaggi e sui rapporti che intercorrono fra essi. Infatti il romanzo in questo aspetto raggiungeva vette di analisi psicologica e sociologica incredibili,mentre il film rimane un po troppo superficiale. Non a caso molti personaggi centrali nel libro qui sono abbastanza marginali. Inoltre avrei calcato un po di più la mano sulla decadenza dell'umanità (specie nella fase quarantena),e sul degrado morale,fisico,igienico e mentale che i protagonisti sono condannati a raggiungere.
Quindi questo lavoro di Meirelles si presenta come un degno e onorevole tributo ad un'opera ineguagliabile,confermando il coraggio e la buona vena di questo regista.

paride_86  @  10/11/2013 23:36:20
   6½ / 10
Tratto da un romanzo di Jose Saramago, "Blindness" è un film interessante penalizzato da una regia mediocre. Notevole il cast di attori tra cui spicca la bellissima Julianne Moore.

ferzbox  @  17/06/2013 17:30:56
   7 / 10
Ho letto il romanzo di Saramago un paio di anni fa;mi era risultato interessante,la tematica non era originalissima ma lo sviluppo della storia e lo stile narrativo dello scrittore rendevano il libro molto particolare.
Sapevo del film ed ero curioso di vedere come rendeva questa storia in pellicola.
Se devo fare un confronto con il libro il risultato è molto buono,però il problema sta proprio in questo...esattamente come il romanzo,il tutto risulta interessante ma non eccezzionale.
La regia non è magistrale e le musiche scelte per il film a mio avviso non vanno bene,troppo lente e mosce,smorzavano la tensione degli eventi.
Un buon film,ma niente di spettacolare come affermano altri.....(stessa cosa per il libro).

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  02/06/2013 18:34:17
   7 / 10
Un film a tratti veramente disturbante che mette a nudo in modo anche abbastanza crudo tutta la meschinita' dell animo umano, tutta la parte dell isolamento forzato crea un climax di tensione veramente insostenibile, peccato che da li in poi il film prenda una piega piuttosto soporifera culminando in un emblematico quanto scialbo finale.

Jumpy  @  19/05/2013 15:05:13
   7½ / 10
Film carico di simbolismi, che tira fuori la cattiveria e la miseria umana.
Anche a me la parte centrale ha un po' deluso: troppo piatta e tirata per le lunghe, ma nel complesso merita almeno una visione :)

Febrisio  @  31/03/2013 01:26:18
   7½ / 10
Privandosi di uno dei cinque sensi, un'irrinunciabile e oggigiorno talmente proficuo, "Blindness" si trasforma in un apocalittico ambiguo, dai risvolti molto più che interessanti.
Ricostruendo una società basata altri su altri principi, la situazione e la quarantena avvicina una calda convivialità, lasciando in disparte l'amante segreto del pregiudizio.
Situazione che non potrà distogliersi dalla continua e prepotente legge del più forte. Approfittando dell'unica protagonista scampata all'agonia, il film le dona una parte da mediatrice per alcune buone riflessioni tra "ciechi" e lo spettatore.
Particolare.

7219415  @  18/03/2013 03:56:10
   7 / 10
Segue in maniera molto preciso il bellissimo libro di Saramago

James_Ford89  @  23/02/2013 03:59:33
   8 / 10
Intendiamoci, non era per nulla facile portare su schermo la storia raccontata da Saramago nel suo libro. Invece, sono rimasto veramente sorpreso nel constatare la grandissima fedeltà al romanzo, Meirelles ha saputo gestire alla grandissima una situazione spinosa, che pochi altri registi avrebbero saputo sfruttare in questo modo.
Leggendo qualche commento negativo, si evince chiaramente che non è stata compresa la metafora della cecità vera e propria, quella morale. Suggerirei a costoro di affrettarsi a leggere il libro e capire il perchè del mistero che avvolge questo stranissimo morbo nella pellicola.

gemellino86  @  01/02/2013 10:51:54
   8 / 10
Meirelles si conferma un regista di grande talento. L'essere ciechi e il non vedere ti spingono a fare cose che non vorresti mai fare ma il senso del film è quello di capire da dove viene questo contagio. Molto brava Julianne Moore. A me è piaciuto molto.

Tuonato  @  05/09/2012 14:01:23
   4½ / 10
Polpettone a metà tra "Zombie" e "28 days later".
Regia estremamente valida ma la sceneggiatura è piatta e non incide come dovrebbe (l'unico salvagente poteva essere la genesi e la spiegazione del male bianco).
Buona prima mezz'ora poi trionfa la noia con la sfilata di tutti i cliché del genere survivor.
J Moore, GG Bernal, D Glover. Che gran spreco! Mezzo punto in meno.
Meirelles. Cidade de deus, The constant Gardener. Che tonfo! Altro mezzo punto in meno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/08/2012 11:13:43
   8 / 10
La prima che ti viene in mente da fare dopo un film come Blindness (altro grande mistero, ma nemmeno tanto, della distribuzione italiana) è leggere il libro da cui è tratto. Un ritratto di un'umanità dolente dove la cecità fisica è solo il riflesso di una più grave cecità morale e tenuta in vita da quel sottile filo di speranza rappresentato dal "vedere" della Moore. A livello cinematografico la deriva romeriana dell'umanità è fin troppo evidente ma il film di Mereilles non sconfina mai nell'horror puro, anche se situazioni orribili non mancano di certo nella regressione umana agli istinti primari, alla mancanza di fare fronte comune, sottomettendosi alla regola dell'uomo mangia uomo.
Da applausi a scena aperta tutta la parte visiva dell'ultima mezzora di film con scenari apocalittici così realistici da rimanere affascinati.

guidox  @  01/05/2012 12:41:51
   7 / 10
peccato per la parte centrale del film, altrimenti il mio voto sarebbe stato più alto.
un assist quello di Saramago, che Meirelles sfrutta bene, ma che non trasforma in qualcosa di unico, come ci si poteva anche aspettare, vista la fonte e colui che ne attinge.
un film che ha la sua debolezza più grande proprio dove dovrebbe trovare più forza, ovvero nello sfruttare il personaggio, l'unico, che non perde la vista.
la scena del supermercato è di romeriana memoria.

thetruth34  @  23/02/2012 18:45:30
   7½ / 10
a me è piaciuto molto l'idea, lo svolgimento (mai banale) e i personaggi. il film risulta sempre coinvolgente ed appassionante regalando molte emozioni. da vedere, promosso!!

Eratostene  @  07/02/2012 00:23:46
   6½ / 10
Pellicola che a tratti mi ha attratto ed a tratti mi ha fatto quasi ridere per alcuni fatti in verità troppo difficili da poter concepire. Una sorta di survivor movie che riesce ad intrattenere dall'inizio alla fine e che stimola la curiosità di sapere come vada a finire. Un plauso a tutti gli attori, i quali devono essersi impegnati davvero tanto per realizzare questo film.

Dan of the KOB  @  16/01/2012 22:31:23
   8 / 10
Adattamento magistrale del romanzo di Saramago.
Siamo tutti ciechi senza nemmeno rendercene conto, solo un'epidemia di cecità potrebbe riportare la luce nell'anima!

Bobby Peru  @  29/12/2011 20:58:24
   6½ / 10
La trama mi ha incuriosito. La prima parte è peggio della parte centrale e forse anche della parte pre-finale. Il che ha reso la visione più "facile" di come si prefigurava inizialmente ed è un merito poichè le cartucce le spara piano piano. Tutti diventano cechi.. causa un virus. Ma il film ha ben altre pretese del solo tema-cecità e le mantiene.

Giudizio: particolare, a tratti prepotente. Godibile.. non è di certo però un film da serata con amici.

desertoceano  @  05/12/2011 09:49:38
   6½ / 10
La cecità di cui si parla in questo film non é la cecità fisica ma quella morale..la razza umana può diventare la peggior specie esistente su questo pianeta e questo film lo descrive in pieno. Nel momento di difficoltà prevalgono gli egoismi e la brutalità, questo può avvenire anche tra animali, ma a differenza loro noi diciamo sempre di essere superiori in quanto esseri razionali, invece dimostriamo sempre il contrario. Le scene pìu crude non sono piacevoli da vedere ma sono necessarie a rendere il film più crudo e reale. Bello il finale.

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Ultima risposta 24/01/2013 23.39.25
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  04/11/2011 16:19:04
   6 / 10
L'idea è molto buona e poteva sicuramente essere sfruttata meglio. Il film comunque è particolare e merita una visione. Ottima Julianne Moore.

Invia una mail all'autore del commento Alexxander  @  30/10/2011 20:48:31
   3½ / 10
Non mi è proprio piaciuto, la storia in se può anche starci...ma la trama è pessima, film stupido ed irreale. (la scena che ha toccato il fondo è stata quando le donne cieche sono state violentate dagli uomini ciechi).

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  01/10/2011 21:35:12
   8 / 10
Allegoria sulla (dis)umana miseria morale dell'uomo, pronto a calpestare i suoi simili per smania di potere, per cibo, per sesso.
Meireilles, in uno scenario di squallore degno di un girone infernale, porta sullo schermo il "Saggio sulla cecità" di Saramago ed il risultato è eccellente perché facile sarebbe stato scadere nel solito polpettone catastrofico ad alto tasso retorico, mentre il film mantiene saldissima una condotta asciutta e senza sbavature con uno stile orgogliosamente anti-spettacolare, con momenti di altissima drammaticità e una sensazione generale di grande suggestione emotiva.
Doloroso e spietato, è un perfetto ritratto di società che 'brancola nel buio', pronta da un momento all'altro a cadere in un baratro senza fondo.
Eccezionale interpretazione di Julianne Moore, sul cui volto traspare tutto il conflitto interiore ed il peso di un ruolo da 'messia' improbo per chiunque, e ottimo cast di supporto.
Una volta di più, la distribuzione italiana ha negato ad un film dall'importantissimo contenuto riflessivo il buio della sala, relegandolo all'uscita in dvd con quasi tre anni di ritardo dalla realizzazione. Una vergogna che non ha giustificazioni alcune.

DarioArgento  @  04/09/2011 15:40:05
   2 / 10
film stupido e irreale.....sta gente veniva messa in quella struttura senza nessuno a prendersi cura di loro!!! nella vita qieste cose non succederebbero mai....

fabrix  @  04/09/2011 14:26:59
   5½ / 10
premetto che il mio voto estremamente basso e dettato dalla necessità di voler abbassare la media generale. Personalmente avrei votato meno di 6.
La storia in se è magnifica, ma non è stata trasformata in un buon film di successo. Avrei preferito che fosse energico ed incalzante, proteso verso la ricerca della vera sopravvivenza e non un film, in cui si vede una civiltà viziata, completamente allo sbando. Poteva essere rappresentata così, se l'intera umanità fosse stata malata, ma così non era. Un barlume di speranza c'era, qualcuno ancora vedeva, quindi perchè in pochi mesi, l umanità dovrebbe ridursi allo stato brado? perchè ?? ok immagino perchè siamo una razza umanamente finita ?? .... in ogni caso NON condivido.

jb333  @  29/08/2011 14:41:53
   6½ / 10
direi che e un buon film, che potrebbe essere magnifico ma alcune cose mi hano lasciato perplesso. SPOILER:

per il resto e un ottimo film che si lascia guardare senza problemi e direi che e addiritura un gradino sopra ai ultimi film "catastrofici" che ho visto.. cmq consigliato..

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trickortreat  @  26/08/2011 17:07:51
   9½ / 10
Stupendo dramma a tinte catastrofiche sorretto da una regia ottima e da una fotografia eccelsa! Julianne Moore bravissima, molto professionali anche gli altri attori. Ma il punto forte del film è la storia, tratta da un libro che non ho letto ma rimedierò presto! Un gioiellino che andrebbe visto almeno una volta!!!

JB488  @  26/08/2011 07:11:04
   4 / 10
Assurdo ! a questo punto mi viene il dubbio di non averlo capito,come può l'unica donna scampata agli effetti del morbo sopportare tutto quello che abbiamo visto,come fa a non prendere l'immediato controllo di tutta la situazione,pur essendo in una situazione di panico e paura potrebbe aggirare le avversità che le si presentano con una certa scioltezza,ed invece è li quasi ad essere lei in difetto quasi a voler intendere che il vero handicap ce l'abbia lei,poi dopo aver subito le peggiori angheria si accorge improvvisamente che forse potrebbe addirittura trarne non dico qualche vantaggio ma perlomeno riuscire a contrastare in qualche modo questa banda di animali ! il finale poi è semplicemente ridicolo,vuole assumere questa vena poetica e profonda assolutamente fuori luogo,come al solito la vecchia julianne sprizza sesso da tutti i pori quindi non possono mancare le scene erotiche in cui lei risulta sempre a suo agio.Bocciato.

mauropalermo  @  22/08/2011 09:28:56
   8 / 10
sono "capitato" in questo film davvero per caso... ho letto distrattamente e velocemente la trama e poi l'ho visto.

BELLISSIMO!

in seguito ho fatto una breve ricerca e ho visto che è una trasposizione fedele (e riuscita a quanto mi sembra di capire) di un libro "Cecità" che correro' a leggere.

la storia inizia come qualsiasi altro film catastrofico ... ma si sviluppa in maniera altamente cruda , profonda , intelligente , riflessiva ,delicata ma nello stesso tempo dura.

sento veramente di CONSIGLIARLO A TUTTI... anche a chi non ama il genere catastrofico/apocalittico... il film ti lascia dentro qualcosa di inspiegabile... un film che emoziona davvero!

valeriap  @  15/08/2011 02:35:49
   7 / 10
insomma è difficile non paragonarlo al magnifico libro..e ogni volta che un libro viene trasportato sul grande schermo tutte le mutilazioni fatte al racconto ti pesano come massi..il film è buono ma hanno tolto delle parti secondo me molto toccanti del racconto..ma tutto sommato è stato bello vederlo! Saramago for ever!

Scuderia2  @  12/08/2011 12:02:43
   4 / 10
Tutto nasce da un tizio che si è comprato una Punto tre volumi:se non è cieco,poco ci manca.E gliela rubano pure.L'epidemia di questa strana cecità da sovraesposizione (tutto bianco) prende piede e si allarga:il film rende bene l'atmosfera squallida e sporca che si viene a creare.
Lo spettatore però rimane all'oscuro (appunto) di tutto.Da dove arriva questo morbo?Perchè una persona ne rimane immune?
Lacunoso.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2011 23.40.34
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Noodles_  @  22/07/2011 11:06:46
   8 / 10
L'angoscia alla stato puro.
Il classico film-ipotesi (come il celebre Gli Uccelli) che si regge sulla domanda "cosa succederebbe se...?"
Non ho letto il libro ma non ne posso prescindere nel commentare il film in quanto la geniale idea che ne sta alla base è una delle componenti che più me l'hanno fatto apprezzare.
Non è certo il tipo di film, per sua natura, in cui bisogna cavillare sulla verosimiglianza (cosa succede? e perchè? perchè tutti i cattivi - e che cattivi!- da una parte e tutti i remissivi - ma quanto remissivi! - dall'altra? Perchè le Autorità si comporttano così? ecc), bensì tutta l'attenzione è da riporre nella costruzione della narrazione, nell'evolversi di una situazione assurda, nella cura dei particolari (degli ambienti) e dei caratteri dei personaggi, tutti elementi che ci fanno dimenticare l'assurdità della storia e ci fanno accartocciare lo stomaco per l'ansia e l'angoscia che ci assalgono durante la visione. La lunga parte centrale ambientata nell'ospedale è un capolavoro sia (soprattutto) dal punto di vista psicologico che dal punto di vista della regia e della recitazione (julianne Moore è immensa).
Evidenti, e probabilmente involontari, i richiami ad altri grandi film, dai più celebri che parlano di contagi e quarantene, agli zombi di Romero, al più recente The Road...

L'essere umano purtroppo lasciato in balìa di se stesso, senza leggi né Autorità, è ancora questo...

TheLegend  @  13/07/2011 21:13:31
   6½ / 10
Idea interessante ma sviluppata in modo mediocre.
Un pò troppo piatto ma almeno pieno di spunti riflessivi.

laconico  @  12/07/2011 03:51:08
   9 / 10
Film bellissimo. Apologo assurdo e surreale di una comunità di ciechi a causa di un'epidemia. Si mescolano sentimenti, emergono soprusi, si ama, si uccide, ci si abbrutisce e ci si eleva. Una girandola di situazioni che avvincono lo spettatore allo schermo in un complesso gioco di psicologie a confronto. Non è ottima solo l'idea (merito di Saramago) ma è eccellente anche la regia, giocata sull'uso del bianco. Raffinatissima e curata. Questo dvd merita un posto nello scaffale dei grandi films!

idefix77  @  02/07/2011 20:46:47
   7½ / 10
Un buon film, un pò lento nella parte centrale ma più ci si avvicina al finale più si riesce ad intuire le intenzioni della sceneggiatura, fa pensare molto. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  01/07/2011 02:06:19
   7½ / 10
L'uomo del 2000 e la sua rapida regressione allo stato selvaggio: questo è quello che accade se costretti a lottare per la sopravvivenza.
Blindness è un'opera dura e commevente, il tipo di pellicola che prediligo senza riserve, lontanissimo sia dai facili meccanismi del blockbuster movie, sia dall'intrattenimento fine a se stesso. Come termine di paragone mi viene subito in mente The Road, altra prodotto sostanzialmente ignorato dal grande pubblico, propio perchè antispettacolare fino al midollo.

La storia possiede fin da subito un valore metaforico accessibile e importante: Meirelles ricrea alla perfezione un microcosmo ostile in cui le corsie di un centro di accoglienza assumono le sembianze di due stati in aperta lotta tra loro. Un conflitto in cui sentimenti come civiltà e moralità vengono subito sostituiti da rabbia e sopraffazione. Ottimo il lavoro svolto per quanto riguarda le caotiche atmofere iniziali, fastidioso e claustrofobico il restante 80 per cento della pellicola, quello vissuto all'interno della lurida struttura dove i contagiati vengono messi in quarantena.

Non ho letto il libro di Saramago, ma credo che la coralità dell'opera sia stata ampiamente rispettata: nella pellicola, nonostante il personaggio della Moore risulti forse il più importante, non esiste un protagonista, nessuno ha un nome, tutto ruota intorno alla figura dell'uomo, unico " colpevole " di una regressione molto vicina all'istinto animale. Un grido di allarme importante che nel cartaceo avrà sicuramente tutto un altro peso. Tampono a breve questa mancanza, e rimedio assolutamente il libro. Applausi sacrosanti alla Moore, un vero e propio gigante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  21/06/2011 21:23:10
   7½ / 10
Un epidemia improvvisa di cecità costringe il governo a internare i malati temendo un contagio globale...nessuno riuscirà a fermare il contagio e nessuno riuscirà a capire perche una sola Donna riesce a vedere...
E' un film che mostra la lotta per la sopravvivenza del genere umano che rimane legato ai beni primari...nutrirsi!
In piccole società,che sono quelle in quarantena, si rispecchiano i pregi e i difetti del Mondo che sta fuori,con il solito capo-dittatore...
Film emozionante che offre parecchi spunti di riflessione proprio perche il regista, e l'autore del libro, decidono di lasciare aperte molte domande...
Anche se sembra che sia stato...

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Coinvolgente!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  20/06/2011 00:05:41
   8 / 10
Letto e amato il romanzo di Saramago mi sono avvicinato con grande curiosità a questo film considerando che insipiegabilmente non è stato distribuito in Italia.
La domanda sorge spontanea ma cosa deve avere un film per essere distribuito se non essere tratto da un capolavoro di uno dei più grandi registi contemporanei, avere un cast di tutto rispetto e trattare una storia interessante ????? Non c'è risposta

Tornando al film va fatta la premessa che sotto il punto di vista della trama Saggio sulla cecità di Saramago dice poco, tutto quello che conta è il come, ecco perchè il lavoro di Fernando Meirelles avrebbe potuto facilmente tradire lo spirito del libro ma così non è.
Cecità rende in pieno non solo cosa accade all'umanità in una situazione simile ma soprattutto lo squallore infinito in cui l'uomo è capace di precipitare.
Meirelles rende tutte le insistenti descrizioni in immagini, osa e mostra quel mondo sbirciato che Saramago ci raccontava dagli occhi della moglie del medico.

Bravissima Julliane Moore ma tutto il cast è credibilissimo e soprattutto bravissimo Fernando Meirelles, non era difficile la trasposizione cinematografica del libro ma era difficile trasmetterne il vero significato.
Missione completata DA VEDERE.

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Ultima risposta 01/10/2011 21.12.24
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Black Eight  @  18/06/2011 15:44:19
   8 / 10
Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla trasposizione cinematografica di quello che è forse il romanzo più conosciuto di Saramago, splendidamente messa in atto da Mereilles. Si perché si può realmente affermare che in questo caso la regia è pienamente funzionale al racconto e alle sensazioni espresse. La camera a mano dinamica e confusionaria alternata a riprese di ampio respiro nei momenti chiave della narrazione permette un coinvolgimento maggiore, si sente costantemente lo smarrimento dei protagonisti che diviene subito lo smarrimento dello spettatore, immerso sin da subito nella sensazione di incapacità totale. Il risultato quindi è molto apprezzabile, così come l'aspra denuncia mossa contro l'uomo e la sua bestialità (in realtà questo concetto appartiene più o meno a tutti i film post-apocalittici). Le prove degli attori sono discrete e ovviamente la presenza della Moore non fa altro che elevare la qualità complessiva del film. Davvero consigliato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  17/06/2011 10:03:01
   7½ / 10
Il romanzo di Saramago probabilmente verrà considerato nei prossimi decenni al livello dell'Amleto o di Guerra e Pace; ragion per cui non è pensabile fare un paragone. D'altro canto bisogna ammettere che la pellicola di Meirelles è molto vicina nello spirito e nello sviluppo della trama al capolavoro dello scrittore portoghese; ci sono tutte le scene salienti, i protagonisti sono bravi (soprattutto la Moore), l'idea di caos e di anarchia sono resi bene (i ciechi malvagi mi sembravano molto più malvagi nel libro, ma queste sono sensazioni personali).
Il problema principale di questo film è che sembra un film di fantascienza senza spiegazione del fenomeno cecità (chi si ricorda il romanzo il giorno dei Trifidi di John Wyndham?) ma la colpa non è del film perchè è impossibile trasferire a livello di immagini la metafora dell'indifferenza, il tema centrale del libro, che secondo il premio Nobel portoghese è il male principale nelle relazioni umane di questi tempi.

maitton  @  16/06/2011 13:20:15
   6½ / 10
film sicuramente originale nella sua idea di base, alcune scene mi hanno rimandato agli zombie di romero o alla coppia orientale di lost.
non credo sia un capolavoro, ma è sicuramente un film che ti lascia l'amaro in bocca, soprattutto dinanzi ad alcune scene davvero dure da mandare giù.

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Ultima risposta 16/06/2011 14.44.52
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Lory_noir  @  16/06/2011 10:15:23
   7½ / 10
Anche per me non è eccezionale ma mi ha trasmesso la voglia di leggere il libro. La fine è davvero affascinante e ci sono molte scene di suspance grazie anche alla bravura dei protagonisti. Un giudizio sicuramente positivo.

Gastone  @  14/06/2011 23:59:30
   7½ / 10
non sono un lettore di libri
ma il film non eccezionale in se, trasuda un qualcosa di straordinario

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  12/06/2011 21:34:19
   7 / 10
ATTENZIONE: il commento contiene anticipazioni.

C'è da fare una doverosa premessa. Quello che significa per me Cecità di Saramago è difficile da spiegare. Basti dire che lo considero senza ombra di dubbio tra i 5 libri della mia vita; basti dire che dopo aver letto l'opera omnia dello straordinario scrittore portoghese (saggi esclusi) ho praticamente smesso di leggere perchè ingenuamente (e scusate se la frase sembra uscita da un libro di Baricco) non credo che potrei mai trovare niente di altrettanto bello; basti dire che se avessi trovato compagnia sarei andato ai funerali del Maestro; basti dire che ho chiamato il mio cagnolino Jose in suo onore.
Quindi per una volta mi sono approcciato alla visione del film col bastone e non con la carota convinto che l'avrei stroncato. Di solito tendo a scindere l'opera filmica da quella letteraria ma esistono casi in cui questo non è possibile, e questo avviene quando la seconda è così importante da risultar quasi "intoccabile". Insomma, se qualcuno facesse la trasposizione della Commedia di Dante, come si potrebbe giudicare il film senza constatare se ha rispetto per l'opera originale?
Malgrado tutto, applaudo Meirelles. Certo lo spaseamento, l'angoscia, l'orrore e la profondità del testo originario sono lontanissimi ma era comunque difficile far meglio. L'incredibile stile di Saramago, quello di una prosa che raggiunge per carica emotiva e "altezza" quasi il lirismo, un tragico e surreale lirismo (in questo lo vedo opposto ad esempio ad Alda Merini la cui poesia, al contrario, diventa prosa drammaticamente "reale"), non l'ho mai considerato traferibile in pellicola malgrado le sue trame, i suoi soggetti, sarebbero invece in potenza tutti film meravigliosi.
Meirelles ha avuto rispetto. Nessun nome proprio ai personaggi, stessa se non identica dinamica degli eventi, presenza di tutte le "scene" emotivamente più importanti del libro, anche quelle apparentemente minori, nessuna spiegazione nè delle cause dell'epidemia nè della guarigione.
Ah, per chi non lo sapesse, Blindness (o meglio Ensaio sobre a cegueira) racconta la storia di un'improvvisa cecità generale. Una cecità particolare, bianca come il latte e non classicamente nera. I primi uomini colpiti vengono messi in quarantena in una specie di vecchia caserma senza alcun comfort, come animali. Gli viene mandato del cibo razionato, non possono nè uscire nè venir curati. Sono soli. E ciechi. In mezzo a loro però c'è una donna e lei, incredibilmente, vede.

L' unico grosso errore che addosso al regista è quello di aver voluto inserire la coppia orientale che parla nella propria lingua. Nessuno mi leva dalla testa che l'operazione non sia stata decisa a tavolino copiando Sun e Jin di Lost. Molto mal riuscita anche la figura dell'uomo con la benda, veramente centrale e carismatica nel libro. Per il resto c'è (quasi) tutto. La terribile scena degli stupri "contrattati" (forse quella che emotivamente và più vicina al testo), l'omicidio con le forbici, il senso di sporcizia (fisica e morale) che più vai avanti più si fa forte, la Chiesa, il ripostiglio del supermercato, la doccia nude sul terrazzo, il cane che asciuga la lacrima, il finale nel quale per un momento la moglie del medico crede di esser diventata lei stessa cieca.
Solo in un fondamentale passaggio il film si discosta dal libro: la scoperta dell'avvenuta guarigione del primo cieco. Meirelles passa dal bianco latteo della cecità al bianco del vero latte, poi "sporcato" dal caffè. Saramago passava dal bianco al nero degli occhi chiusi. Chapeau per Meirelles che osa in un momento decisivo e riesce forse persino a migliorare l'originale.
Per il resto interpretazioni buone ma non esaltanti (il doppiaggio poi...) ma c'è una spiegazione. Ci sarà sempre un'enorme differenza tra un attore che interpreta un cieco ed un vero cieco, puoi esser bravo come ti pare ma non vedere è diverso da far finta di non vedere, c'è poco da fare. L'attenzione resta sempre su buoni livelli, la storia, per chi non la conosce, è davvero affascinante. Insomma, un buon film, forse ottimo, arrivato in Italia con anni di ritardo per il famoso problema che coinvolse anche The Road (troppo deprimente). Ci sarà senz'altro qualche "pseudointellettuale librofilo" che distruggerà il film. Saramago ha pianto alla prima e questo vale più di tutto, più di qualsiasi cosa ognuno di noi abbia l'umiltà o la sfacciataggine di scrivere in merito.

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Ultima risposta 15/08/2011 01.47.28
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-Uskebasi-  @  11/06/2011 15:19:37
   7½ / 10
Quando viene a mancare il senso più importante, ecco l'inevitabile discesa dell'uomo verso la sua selvaggia natura e gli istinti più antichi. Un mondo di ciechi governato dal caos della lotta per la sopravvivenza dove probabilmente l'individuo più sofferente è una donna (interpretata dalla sempre più che dignitosa Julianne Moore), la sola che può vedere, ma non sopportare, quello che sta succedendo. Nel finale risulterà tutto una grande metafora, forse una lezione divina, e così inspiegabilmente come era arrivata la cecità sparirà, ma per alcuni significherà semplicemente aprire gli occhi per la prima volta. Meirelles riesce discretamente a trasformare in immagini l'immensa angoscia di questa storia attraverso una regia originale e azzeccata, ma alcuni personaggi forse non sono stati sviluppati bene, così da non entrare nel cuore dello spettatore, la noia, soprattutto nella parte centrale, potrebbe quindi venire fuori. E' un film apocalittico che come The Road si impegna a mostrare la realtà e la desolazione di un mondo devastato, rimanendo però sempre inferiore al capolavoro di Hillcoat.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/05/2011 12:15:29
   7½ / 10
Tratto dal noto romanzo di Saramago "Cecità" è un film purtroppo passato sotto silenzio in Italia, cosa che assolutamente, come è capitato ad altre pellicole precedentemente, non è giustificata. Aldilà di questa breve parentesi il film è un film apocalittico, incredibilmente drammatico. Forte nei contenuti e reso bene nella sua messa in scena.
Ottime prove degli attori da un Ruffalo in perfetta forma a una sempre brava Julianne Mooore, qui eletta a guida di un'umanità persa e disperata.
L'ambientazione nella prigione-lager è davvero suggestiva.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  02/05/2011 16:46:02
   7½ / 10
Un'epidemia di cecità apre scenari da incubo sul futuro del genere umano,non vi è spiegazione al contagioso morbo e il governo interviene in modo risoluto segregando gli infetti in strutture fatiscenti.Da uno splendido romanzo di Josè Saramago un film che rilegge con intelligenza il genere apocalittico filtrato attraverso l'elegante inventiva dello scrittore portoghese.
In superficie c'è un'analisi di certo non rivoluzionaria riguardo la regressione umana sino al raggiungimento di pulsioni quasi primordiali,ad una reciprocità imperniata esclusivamente sulla prepotenza e l'aggressività,un copione quindi già visto ma ben descritto da Fernando Meirelles che di ferocia umana se ne intende,basti ricordare il suo degradato spaccato urbano nello straordinario "City of God".
Il regista brasiliano arricchisce questa drammatica discesa agli inferi ,ambientata in una sorta di lager in cui si sviluppa una regolamentazione interna sancita con la forza, attraverso inquadrature inconsuete,con immagini sfocate che rievocano le difficoltà dei non vedenti e rimpiazzando i tradizionali stacchi di montaggio con dissolvenze in bianco.
Il buio provocato della cecità è sostituito da una luce ottenebrante,riferimento allegorico a quelle tenebre che avvolgono l'uomo dotato della vista ma al tempo stesso incapace di andare oltre il mero sguardo,sopraffatto da indifferenza ed egoismo.
La luce si tramuta nel buio di un castigo esercitato tramite un innegabile e interessantissimo paradosso accentuato da una voce narrante a volte superflua,mentre l'ultima barriera che divide dal totale imbarbarimento resta appesa all'inspiegabile immunità di uno dei protagonisti (la sempre ottima Julianne Moore).Eletta per forza di cose a guida di un'umanità non più indipendente,come un Mosè dei tempi moderni, trascina il suo minuscolo popolo all'attraversamento di un Mar Rosso sostituito da una città completamente devastata,nelle cui strade zeppe di rifiuti prevalgono una lancinante disperazione e un furioso istinto di sopravvivenza.

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Ultima risposta 03/05/2011 09.25.03
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Dosto  @  18/08/2010 18:35:50
   7½ / 10
L'ho visto con dei sottotitoli fuori sincrono, ma questo non toglie che questo film sia ottimo. In verità al regista non va che una minima parte dei complimenti, il merito, quasi tutto, è di Saramago che ha scritto una storia così bella. A parte il finale patetico e con il solito monologo ad effetto, il film è di grande impatto.

Aztek  @  27/05/2010 12:54:06
   7½ / 10
Che bella sorpresa questo film, nella mia collezione personale mancava il virus della cecità, ma a parte questo devo dire che la sceneggiatura è molto coinvolgente.
Vedere inizialmente l'uomo che si muove sicuro e potente all'interno della sua città, e dopo questo virus,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER...vedere quest'ultima trasformarsi in un labirinto mortale mi ha inquietato abbastanza.
Più che discrete le interpretazioni, con una grande Moore

BlackNight90  @  09/05/2010 03:28:35
   8 / 10
Bastano le lacrime di Saramago (che tra l'altro assomiglia terribilmente a Napolitano) dopo la prima del film a spiegare perché questa è una trasposizione riuscitissima.
Lo stile dello scrittore portoghese, poetico, ironico e grammaticalmente unico, è impossibile da rendere su pellicola. Non resta che affidarsi alla durezza delle immagini ed alle riflessioni (che non sono completamente le stesse già viste in altri film 'apocalittici') che una storia del genere provoca, specie se supportate dal ricordo delle emozioni suscitate da uno dei romanzi migliori degli ultimi anni.

7HateHeaven  @  06/04/2010 11:14:25
   6 / 10
Personalmente sono rimasto deluso, magari anche per le alte aspettative. L'idea di partenza (non ho letto il libro) è molto originale, ma è solo lo spunto per poter far partir la critica alla società umana. Questo tema che è il perno del film, a mio parere non è stato trattato in maniera convincente. Un analisi troppo "normale", cioè sa di cosa già vista, anche se non posso che essere d'accordo con il punto di vista. Inoltre il ritmo è troppo lento e mi ha coinvolto troppo poco, così anche il dramma dei protagonisti non è riuscito a uscire appieno dallo schermo.
Rimane di sicuro un buon film, e qualcuno potrebbe anche trovarci un mezzo capolavoro.
Ottima la regia, che fa alzare il livello, così come Julianne Moore.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  20/03/2010 19:05:13
   5½ / 10
Soggetto interessante da cui poteva scaturire un capolavoro...invece l'ho trovato compresso..... la parte al chiuso nelle corsie non convince... l'idea di uno pseudo campo nazista pur in un contesto anormale non è credibile e manca di poesia, dove invece si nota nell'ultima parte quando il gruppo esce allo scoperto.... l'unica vedente non incide come dovrebbe e non si pone domande, nessuno se le pone per questo presunto giudizio universale...incompiuto direi......
Accattivante cmq la regia di Meirelles.

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Ultima risposta 20/03/2010 20.49.08
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  07/12/2009 00:50:49
   7½ / 10
Non ho letto il libro ma il film è sicuramente un gran bel film. Nulla di nuovo all'orizzonte ma tutto è raccontato in maniera così decisa e diretta che è inevitabile non farsi "contagiare".
E' come sei D.io ci avesse aperto gli occhi per un attimo e tutti ci fossimo resi conto di quanta codardia e quanta ingordigia è prerogativa di noi esseri umani.

Uomini come zombie, assetati di carne, si aggirano per una città priva del progresso ma colma della sua corruzione. Finale poetico e toccante.

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Ultima risposta 25/01/2010 10.18.43
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Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  04/11/2009 19:44:40
   7½ / 10
L'ho visto un pò di tempo fa e non sapevo fosse tratto da un libro, comunque mi era piaciuto. C'è qualche passaggio poco credibile e quando si arriva alla fine la prima domanda che molti si porranno (oddio che brutto) sarà: "...ma che cazz??". Però gli attori sono bravissimi (Julianne Moore su tutti), tecnicamente è fatto molto bene e ogni personaggio è delineato al meglio. Un film un pò strano, nemmeno troppo originale perchè tratta della solita malattia dagli effetti apocalittici, però il tutto è (non)visto in modo diverso.
Boh. A me è piaciuto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  04/11/2009 19:31:29
   7½ / 10
Tratto da un capolavoro di Josè Saramago il rischio delusione era enorme. Fortunatamente non è cosi,non siamo ai livelli del libro ma Meirelles è un bravo regista,la scelta registica a tratti sfocata e particolare è ottima.
Julianne Moore brava come il rest del cast. Alla fine è vergognoso solo il fatto che un film cosi non conosca distribuzione in Italia.
Il romanzo è riportato quasi tutto fedelmente. Si perde qualcosa rispetto al romanzo anche perché Saramago ha uno stile tutto suo che in un certo senso lo rende parecchio più accattvante del film.
Ma se lo stesso Saramago piangeva alla fine della prima del film c'è un perché.

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Ultima risposta 04/11/2009 21.54.48
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Invia una mail all'autore del commento click  @  27/08/2009 20:24:44
   6½ / 10
Per me Mereilles è una garanzia, almeno dal punto di vista tecnico. Ha uno stile personalissimo e realmente cinematografico. E infatti Blindness è pieno di inquadrature stupende, scelte registiche accattivanti, una fotografia bruciata affascinante come in pochi altri film, una colonna sonora diversa e recitazioni di alto livello.

Per quanto riguarda la storia, sono partito con un'aspettativa molto alta, ma dopo un'ora di racconto in cui viene rappresentato il ritorno allo stato primitivo degli uomini mi sono messo l'anima in pace perchè ho capito che non si sarebbe andati troppo oltre nello sviluppo della trama. Peccato.

Alla fine, blindness risulta un misto tra 28 giorni dopo, i figli degli uomini, e l'ultimo uomo sulla terra. Non è molto incisivo e non capisco perchè si sia insistito tanto sulla regressione comportamentale che mi ha rimandato al molto più profondo "il signore delle mosche".

Bello eh, ma un po' evanescente.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Lele87  @  10/08/2009 02:20:09
   6½ / 10
Avendo appena finito di leggere il libro sono rimasto un pò deluso dal film, ma in fondo c'era da aspettarselo, sono pochi i film tratti da libri che escono perfettamente, la storia è sviluppata troppo velocemente e mancano alcune parti importanti, un vero peccato perchè avrei voluto dare molto di più

BrundleFly  @  28/06/2009 12:56:23
   5 / 10
Un film che, a parte l'idea iniziale (l'epidemia di cecità), non propone niente di nuovo. Scenari apocalittici, emergere dell'istinto animale dell'uomo che pur di sopravivere non ci pensa due volte a mettersi contro il suo simile; tutte cose che si erano già viste nei precedenti "28 Giorni Dopo", "I Figli degli Uomini" e simili. La prima mezz'ora risulta ancora interessante, ma poi regna la noia e il film risulta ripetitivo e troooppo lungo.
Da Meirelles mi aspettavo di meglio, per non parlare che la regia non è delle migliori: telecamera ballerina e scene confuse.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

4 risposte al commento
Ultima risposta 28/06/2009 16.12.32
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marfsime  @  10/06/2009 16:56:56
   7½ / 10
Molto molto bello..una vera sorpresa. La storia narra essenzialmente di una sorta di epidemia che produce una "cecità bianca"..ovvero una cecità che porta non a vedere tutto nero come si potrebbe pensare..ma tutto bianco. La malattia si diffonde in fretta e il governo ghettizza i malati in dei fabbricati lasciandoli abbandonati al loro destino..fornendo un'assistenza medica nulla e lo stretto necessario per vivere..giusto un po' di cibo insomma..e soprattutto sono sorvegliati a vista da delle guardie con il compito di sparare a chiunque tenti di andarsene. Ben presto la situazione all'interno degenera..emergeranno conflitti interni tra i vari reclusi della struttura che si basa soprattutto sulla distribuzione del cibo. Tra i vari protagonisti emerge la figura di una donna che non è cieca ma si insinua all'interno della costruzione in cui c'è il marito cieco..quì guiderà la rivolta contro coloro che abuseranno della loro posizione di possessori di cibo sino alla svolta finale. Blindness non è solo un film che narra una vicenda drammatica..è anche uno spunto di riflessione di come in determinate situazioni particolari la gente possa regredire nel proprio modo di comportarsi a un livello quasi primordiale..dove la lotta per il cibo è tutto e i rapporti umani e la dignità vengono lasciati indietro. Per me un bel film che merita assolutamente una visione.

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