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Un discreto episodio,caratterizzato da una buona regia e da una sceneggiatura leggermente più curata rispetto agli standard della serie. Ben interpretato e con qualche momento di tensione che male non fa,peccato per il finale,prevedibile e mal sviluppato..... Da Brad Anderson forse era lecito aspettarsi qualcosa di più,ma il risultato finale non è disprezzabile.
La solita storiella dell'uomo dal passato tormentato che finisce in una casa infestata. Tutto sa di già visto. Mediocre anche per gli standard televisivi.
Primo della serie che ho visto, una delle medie più alte. Invece una grande delusione questo episodio. Da Brad Anderson mi aspettavo francamente di più. Lo sviluppo della storia non sta in piedi, gli elementi che dovrebbero "impaurire" sono confusi ed assurdi, in più l'interpretazione del navigato Eric Roberts mi è sembrata davvero pessima, svogliata. Mentre le altre interpretazioni sono sotto il livello "telefilm". Riesce ad annoiare pur nella sua breve durata. Lo sconsiglio.
Dopo un primo episodio bruttino il secondo è sicuramente meglio ma anche qua bello l'incipit iniziale ma poi si trasforma in unaccozzaglia di idee viste e riviste inutili tra l'altro(Spoiler) Nel complesso è salvabile sia per la location sia per lattore del poliziotto molto bravo a mio parere ma comunque sia nulla di piu.
Sarebbe stato molto meglio che la bionda non centrasse nulla con la casa e lui andando li si pente di cio che ha fatto precedentemente e la casa lo uccide..sarebbe stato sicuramente meglio per me
Primo episodio che ho visto di questa serie e quindi ci sta una breve premessa. E' chiaramente la terza stagione di Masters of Horror...è creata sempre da Mick Garris, trucco ed effetti sempre di Nicotero-Berger, finali beffardi e registi famosi a rotazione. In questo caso dietro alla mdp nomi meno altisonanti ma comunque noti ai patiti del genere, un notevole miglioramento a mio gusto è la durata ridotta a 40 minuti che evita di annoiarsi e permette di vedere 2 episodi alla volta :) Infine gran bella scelta quella dell'orecchiabile "Lie Lie Lie" di Serj Tankian (adoro i S.O.A.D.) come tema sonoro in apertura e chiusura, era ottima anche quella dei Masters.
L'episodio in questione è mediocre ma comunque vedibile grazie alla buona interpretazione di Eric Roberts ed un insieme di fattori tecnici apprezzabili...atmosfere malsane ed algide e più che discreta regia di Brad Anderson che richiama al suo "Session 9". Peccato che la storia non solo mi sapeva di riciclato ma sopratutto mi è parsa confusa al punto tale che non vedo l'ora finisse sto episodio...come inizio di visione della serie non mi era dispiaciuto (non a caso sto vedendo pure gli altri) ma poteva essere migliore.
Un secondo episodio a mio parere leggermente migliore del primo, ma comunque niente di speciale. Eric Roberts è in parte e ha carisma, e Cynthia Watros è bellissima. L'atmosfera è malsana e allucinata, e un po' di tensione c'è, ma la trama sembra buttata lì senza tanta elaborazione. Guardabile.
Un poliziotto troppo violento con i criminali viene licenziato e 15 anni dopo si vedrà che lavora come investigatore privato pedinando i mariti di donne che sospettano il tradimento. quando si presenta una donna bionda che sospetta di tradimento il marito gli dice di appostarsi nella casa abbandonata che c'è di fronte a casa sua (per non dare nell'occhio), ma quando lui e il suo collega si apposteranno in quella casa incominceranno strane cose! qualcuno parla nelle cuffie ma nella casa di fronte non c'è nessuno, si vedono luci che si accendono, persone, ma in realtà non c'è nessuno. mi è piaciuta molto la casa abbandonata con quei disegni, quei 4 bambini disegnati che cambiavano il metodo della morte, le allucinazioni che aveva l'ex poliziotto, e poi si viene a scoprire che da bambino ha ucciso involontariamente il fratello (sparandogli con la pistola del padre pensando che fosse scarica). Alla fine scoprirà che la casa dove abita la signora, che lo ha assunto, in realtà era vuota e in vendita. e la donna in realtà è la sorella di un uomo che l'ex poliziotto aveva ucciso! per me è un episodio fatto molto bene. da vedere!
Un poliziotto dai metodi a dir poco ortodossi, dopo aver ferito a morte un criminale per costringerlo a rivelargli dove teneva nascosto un bambino, viene privato del proprio distintivo e licenziato. Anni dopo si guadagna da vivere facendo l'investigatore privato e, in particolare, pedinando i mariti di donne che sospettano il tradimento. Proprio durante un appostamento in quella che sembra una casa abbandonata si troverà a dover combattere contro alcuni lati oscuri del suo passato.
Episodio migliore rispetto a quello commentato in precedenza per due motivi: il primo riguarda la mia personale preferenza circa l'argomento trattato, il secondo invece è Eric Roberts che regala una buona interpretazione. Anche la regia è diversa, e la mano di Brad Anderson (che ha comunque fatto di molto meglio) si sente. Momenti di tensione e suspence si alternano a punti fin troppo statici, ma in sostanza sono i primi a prevalere. Mezzo punto in meno per il finale e per l'identità della donna, prevedibile in anticipo.
Harry è un uomo che per tutta la vita lavora in una zona grigia: quel territorio, quella striscia di confine che separa la legalità dai metodi poco canonici. Quella zona in cui l'unica regola morale è che il fine giustifica i mezzi. Lo faceva prima, quando faceva il poliziotto; lo fa ora, che sopravvive facendo l'investigatore privato. La sua coscienza nasconde terribili segreti in un ostinato silenzio, che viene turbato quando fantasmi del passato torneranno per chiedere un conto mai saldato.
Parecchia delusione. Brad Anderson era stato geniale nell'episodio "Sounds like" (Masters of Horror, serie 2), ed era stato abile nel ricostruire una pesante angoscia nel capolavoro "L'uomo senza sonno". Qui mancano entrambe queste denotazioni. "Spooked" non è affatto geniale, anzi si appiattisce su una storia estremamente banale e veramente prevedibile nel suo sviluppo. E non è neanche angosciante: la prevedibilità e l'ambientazione (la casa diroccata è più finta di quella di un qualsiasi luna park) tolgono quel coinvolgimento emotivo che sarebbe legittimo aspettarsi. Poco credibile persino Eric Roberts, protagonista di una storia che attinge a mille tematiche differenti per arrivare ad un finale così stupido da non far salvare né capra né cavoli. Insomma, tempo perso.
Siamo buoni, Natale è passato da poco... Da un regista come Brad Anderson ci si aspetta qualcosa di più, ed è desolante constatare come in questo episodio di Fear Itself si riduca solo a lampi del suo geniale talento cristallino e citazionista (le scene più riuscite rimandano al Polanski de L'Inquilino). Ma la sceneggiatura è imbarazzante, e quando sembra riprendersi con le sequenze oniriche da incubo nella casa il finale precipita in un umorismo involontario ai limiti della decenza. Non fosse per un Eric Roberts che ci si mette d'impegno e tira fuori un'ottima e strabiliante interpretazione lo avrei cestinato e non sarei stato indulgente, perché è vero che non annoia mai ma Anderson non può permettersi di scendere tanto in basso.
Ma da quel poco che si vede, questo Fear Itself sembra essere girato da registi che svolgono un compitino con fare svogliato.
Da Anderson mi aspettavo molto di più. Miscela L'uomo senza sonno e Session 9 e tira avanti fino alla fine con poca inventiva, malgrado Eric Roberts si faccia valere ed in fondo è una delle poche note positive di questo episodio. Il personaggio della Watros è imbarazzante e sul finale è meglio stendere un velo pietoso.
Con una trama confusionaria e recitazioni mediocri, l'episodio si limita a narrare una storia di fantasmi priva di mordente e sciatta, come del resto sciatto è il banale finale.
Da non crederci,il regista di questa boiata sarebbe quel Brad Anderson di "Session 9" e "L''uomo senza sonno"?Che scivolone per il ragazzo… brutto forte quest'episodio della serie "Fear Itself",sconcertante non solo per l'inefficacia delle immagini ma soprattutto per la debolezza della storia,aggrovigliata negli intrecci di una trama che accumula argomenti come piovesse andando a risolverli in modo velleitario. La casa infestata con i suoi infantili graffiti è di un artificioso che probabilmente pure Ed Wood se ne sarebbe vergognato,la tensione è totalmente inesistente e il finale in stile thriller vendicativo è molto deludente,congegnato in maniera affrettata e poco funzionale.Il banalissimo poliziotto "cattivo",ossia Eric Roberts,con il suo viso stiracchiato dal lifting è più imbarazzante del solito.
Ancora un episodio senza infamia e senza lode. L'idea che emerge da questa serie è che gli episodi difficilmente possono essere valutati con voti sotto il 5 o superiori al 7. Anche questo Fantasmi risulta apprezzabile per certi aspetti ma non convince del tutto. La durata di certo non li aiuta. Anderson continua nella sua ossessione del senso di colpa.
Si vede chiaramente la mano di Anderson. Il prtagonista infatti è turbato da cose passate e nascoste. Come se la caverà affrontando i fantasmi del suo passato? Finale tragi-comico. 42 minuti della mia vita non sprecati! Ottimo Roberts a trasmettere paura,violenza e inquietudine
Insomma..sinceramente m'aspettavo di più..concordo nell'abilità registica e nell'interpretazione del protagonista..ma per il resto la trama lascia parecchio a desiderare..epilogo finale compreso. Prodotto quindi confezionato bene ma di scarso spessore..così così.
Il miglior episodio in assoluto della serie Fear Itself.
E si capisce subito anche il perchè, visto che dietro la mdp c'è il bravo Brad Anderson, che già ci aveva deliziato con un episodio dei Masters of horror e con la perla Session 9.
Se poi ci si mette pure la nomination all'Oscar Eric Roberts (Wolves of Wall street) il gioco è davvero fatto.
I temi son più o meno quelli soliti del regista (colpe, rimorsi, fantasmi mentali) ma la trovata dello spiare case da camioncini ben appartati (Traffic???) rende abbastanza bene, almeno per 40 minuti; quando è il regista a fare la differenza insomma.
Anche in questo episodio, dalle tonalità più scure e ben costruite, alberga estrema banalità. La trama per quanto piatta scivola bene e senza intoppi (e te credo), buona anche la caratterizzazione del detective privato. E' un vero peccato che l'intreccio sia talmente prevedibile.
mi ha intrattenuto bene, certo nessun colpo di scena e il film risulta molto semplice da prevedere, tuttavia qualche scena è ben fatta, il protagonista è ben caratterizzato e in fin dei conti un pò di tensione alberga nell'aria.
Buon episodio questo "Spooked" di Anderson, anche se non a livello di "skin & bones". Qui la tensione viene trasmessa in maniera diversa, è un horror psicologico dove i rimorsi e le colpe del personaggio si prendono la loro rivincita.
Episodio della terza serie di Master of Horror (che ha cambiato nome e minutaggio) Spooked è un altro esempio delle qualità di Brab Anderson uno dei registi emergenti più interessanti del momento con all’attivo un paio di lungometraggi di grandissimo livello (Session 9 e L’Uomo senza Sonno)…
Malgrado il minutaggio ridotto e un trama esile Anderson riesce a caratterizzare bene il personaggio principale, detective privato alle prese con una casa che tira fuori i ricordi più abietti, un sordido segreto alle spalle e una carriera da poliziotto non proprio irreprensibile… Regia di buon livello, cast in parte (bravissimo Roberts), qualche dubbio può nascere da una storia che per buona parte del suo svolgimento avanza in maniera abbastanza telefonata ma Anderson a bravo a gestire i vari momenti del mediometraggio e quando serve fa provare un paio di brividi allo spettatore e riesce anche a comunicare tensione o disagio palpabile… A tratti addirittura inquietante Anderson ci accompagna per mano al finale beffardo ma paradossalmente positivo che chiude il cerchio narrativo alla perfezione…
Niente di innovativo, niente di sorprendente, niente di sconvolgente ma il mediometraggio funziona alla grande e Anderson si conferma regista dalle doti non comuni… Peccato che i suoi prodotti tendano ad assomigliarsi un po’ tutti a causa del rimorso e del senso di colpa che fa sempre da base alla trama… Forse lo stesso Anderson cerca così di superare un suo personale senso di colpa! Comunque un prodotto indubbiamente da recuperare…
il solito, bravo, brad anderson, sempre a parlare dei temi a lui cari: il rimorso, il passato, il senso di colpa. non è molto originale e non passerà alla storia, ma le feroci critiche mosse da molti sono del tutto gratuite. tensione palpabile, momenti di paura ben dosati e il sempre valido caratterista eric roberts mi spingono a consigliarlo.