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Il migliore episodio della serie,molto suggestiva la location, la trama e' carina e la suspance si sente per tutta la durata della puntava.Per non farci mancare nulla una buona dose di gore.Brava la Elisabeth Moss e Stephen R. Hart
Tra gli episodi più riusciti della serie troviamo proprio questo " il suono della morte" diretto dal bravo Stuart Gordon,un episodio che presenta una trama piuttosto semplice,una poliziotta alle prime armi si trova a dover passare la notte all'interno di una stazione di polizia con un pericoloso serial killer cannibale... Nulla d'originalissimo certo,però è un episodio ben interpretato,la regia riesce a sfruttare al meglio l'atmosfera claustrofobica per trasmettere tensione e riesce a regalare anche un finale abbastanza convincente. Difficile pretendere di più,vista la qualità complessiva della serie si può essere più che soddisfatti da questo lavoro di Gordon.
Uno dei miei episodi preferiti piu che altro per la location e per lottimo reparto sonoro che ti accompagna per tutto il film anche se la trama non ha delle i grandi idee originali ma il film grazie a tutto cio detto prima risulta sicuramente unottimo epusodio da vedere
Il finale con lei che si fa uccidere e lo ammazza mi è sembrato ancora una volta un po forzato sembra che il colpo di svena finale sia stato imposto ai registi
Straordinario episodio firmato da Stuart Gordon che a differenza dei suoi colleghi "Maestri dell' Horror" ha stagionato molto bene. Tensione a mille per buona parte del film, location perfetta (consiglio di vedere il film "Last Shift" a riguardo), belle idee prese da vari sottogeneri del Cinema dell' orrore, buone interpretazioni ed appunto ottima regia! Il killer è davvero tenebroso, la fotografia darkissima, il sonoro funziona alla grande, non mancano spaventi... Questi 40 minuti mi hanno inquietato a dovere!!
Finelmente vedo un episodio di questa serie che mi ha quasi sorpresa. Ottima la tensione, l'ambientazione sinistra e la storia anche se non originalissima, ma con un colpo di scena finale bellino davvero.
Tre agenti, fra cui una giovane recluta, si apprestano a passare la notte in stazione di polizia in compagnia di un pericoloso cannibale… la lunga nottata che li attende si rivelerà un vero incubo. Piacevole episodio della serie Fear Itself ben diretto da Stuart Gordon. La sensazione di un male in agguato dietro l'angolo, il classico luogo chiuso senza via di scampo e un'aura cupa rendono il contesto interessante. Il divoratore è un personaggio riuscito, sadico e inquietante quanto basta. Buono anche il lato gore e il livello di tensione in certi momenti. Gordon difficilmente delude, e anche in questo caso il suo lavoro è più che dignitoso.
il serial killer di turno è molto inquietante e ha dei poteri soprannaturali (io impazzisco per queste cose), si mangia il cuore delle vittime e ne prende le sembianze. anche quella strana lingua parlata, e quello strumento musicale, sono troppo belli. La location azzeccata, una stazione di polizia decadente e sporca, colleghi maschi uno più disturbato dell'altro che fanno mobbing alla povera collega poliziotta solo perchè donna. ma alla fine sarà lei ad uccidere il killer e loro faranno la fine dei polli. molto macabro quello che il killer faceva alle sue precedenti vittime (se le mangiava, le scuoiava vive e con la pelle faceva abiti e accessori per la casa, ecc.). Bella la scena dove taglia la lingua ad una sua precedente vittima, la frigge in padella e se la mangia!
L'inizio è molto più inquietante e pieno di suspense, poi man mano che ci si avvicina al finale un pò perde, però rimane sempre un buon episodio!
Ahaahahah! Ragazzi, voi non state bene!! 7 di media a sta schifezza??? Raramente ho visto qualcosa di così vergognoso! Il film è un susseguirsi di cavolate senza senso. Tra tutte, quella che mi ha fatto scompisciare dal ridere, è stata:
la protagonista che va dal sergente (il nero) e gli dice che il serial killer, mangiando il cuore delle sue vittime, può prendere le sembianze del malcapitato, portandogli, come elemento a favore della sua tesi, il fatto che i due poliziotti si sono seduti nello stesso modo! E il bello è che lo spettatore non ne sapeva ancora niente di tutto ciò!
con lei che scappa mentre il tizio la prende a mozzicate. Ma poi la genialata del regista: la protagonista si cosparge di veleno per topi e si fa mangiare dal cannibale!
Tra i migliori della serie Fear Itself, e si che Gordon svolge il compitino. Ma si dimostra un esperto del genere, firmando una bella storiella abusata e piena di cliche che però nella sua atmosfera malata e disgustosa non stanca mai, intrattiene e funziona a dovere. Ottime le citazioni, bella l'interpretazione della protagonista Moss (che per inciso è Peggy Olson di Mad Men... non centra niente ma mi fa piacere scriverlo lo stesso, tiè). Tra tutti gli episodi di MoH e Fear Itself, Gordon è stato l'unico regista a mantenersi sempre su buonissimi livelli. Da esperto qual'è.
Gordon mi piace sempre di più e anche con questo episodio della serie Fear Itself non delude affatto. Buona suspance e il protagonista è davvero inquietante, peccato per il finale, troppo banale e frettoloso.
Più mi addentro nella filmografia di S.Gordon e più sono soddisfatto da quello che per me inizia ad essere un maestro dell'horror e del grottesco. Questi 40minuti sono un gioellino, su un filone che magari è anche già stato visto, ma viene sviluppato con grossa originalità, soprattutto nel finale. Gran lavoro.
pur nella semplicità della realizzazione, piccoli momenti di tensione e di splatter tutto sommato salvano il mediometraggio, regalando un "cattivo" di turno credibile e ben caratterizzato. Ovviamente il tutto resta nella superficie dei miseri quaranta minuti, e forse è proprio questo che danneggia in modo pesante l'esperimento Fear Itself!
Sostanzialmente la differenza con gli altri episodi sta tutta nel manico.In questo caso infatti dirige Stuart Gordon,non il solito "signor nessuno",ma un regista preparato che pur non essendo mai riuscito ad entrare nella cerchia dei filmaker horror più venerati almeno sa maneggiare con professionalità il soggetto riuscendo a solleticare un po' di tensione. L'episodio ricorda "Distretto 13",sia per l'ambientazione che per altre lievi analogie con il noto lavoro di Carpenter, anche se in questo caso l'isolato comando di polizia non subisce un assedio ma viene sconvolto dall'interno a causa delle gesta sanguinarie di un prigioniero,più precisamente un serial killer cannibale dall'inquietante fisionomia.La storia non dispiace e si rivela un accettabile passatempo,peccato per un finale discutibile e qualche concessione di troppo ad imbarazzanti riti magici in stile voodoo e simili.
Tutto sommato è un discreto episodio che riesce a trasmettere una certa tensione. Ad onor del vero mi aspettavo qualcosa di più dopo un inizio molto buono. Il serial killer era presentato in maniera adeguata ed aveva il giusto carisma accentuato da una certa una eco lovecraftiana (rituali dalle formule ignote ed incomprensibili, l'origine cajun) cara allo stesso Gordon, considerate le sue precedenti pellicole. Purtroppo queste caratteristiche si smarriscono man mano che l'episodio procede verso il suo epilogo, snaturandosi anch'esso ad una simil caricatura alla Freddy Krueger versione umoristica. Peccato perchè poteva essere un signor episodio.
Non avendo mai sentito parlare di questo Fear Itself, mi sono imbattuto per caso in questo episodio, decisamente scontato ed irrazionale, ma tutto sommato godibile, anche a causa dello scarso minutaggio che limita parzialmente i danni. Rendendomi però conto che il suddetto "EATER" risulta essere quello con la media più alta, credo che non mi addentrerò troppo nell'approfondimento della serie...
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.
Mi imbatto casualmente per la prima volta in un Fear Itself, e a quanto pare anche tra i migliori della serie. Davvero tanta le potenzialità, ma o non espressa o espressa male. I primi 20 minuti sono straordinari, ambientazione perfetta (una quasi deserta stazione di polizia) facce giuste, storia giusta (un orribile serial killer, divoratore delle sue vittime, da controllare in cella) e soprattutto tensione a mille. Poi c'è il solito scalino che molti horror non sanno superare, quello della manifestazione susseguente all'attesa, del momento cioè in cui al clima psicologicamente importantissimo della suspense( etimologicamente sospensione, attesa) si sostitisce quello dei fatti, delle azioni, dell'horror "visivo". E qui "il suono della morte" diventa quasi un baraccone. Addirittura deprimente e disastroso il finale in cui si susseguono in pochi minuti diversi errori di sceneggiatura. - La ragazza viene ferita all'orecchio (forse addirittura amputato) e nella scena successiva non ha niente. - La ragazza assume del veleno per topi per trasmetterlo al "mostro" una volta morsa. Il piano riesce e il serial killer ha in 5 secondi tremende convulsioni. E lei che l'ha preso 5 minuti prima, perdipiù in maniera diretta (per bocca) stava bene? - Una creatura del genere che prende forza e sembianze di tutti, soprannaturale, mi muore così, come un addetto delle pulizie? Insomma, Gordon crea un'ottima atmosfera ma non riesce a tradurla, o meglio "proseguirla" con le immagini, i fatti. Peccato. Ottima la protagonista, un pò troppo macchiette gli altri 2 poliziotti.
P.S: tiolo italiano incommentabile, fuorviante e senza senso.
Tra quelli della serie che ho visto sino ad ora sicuramente il migliore..buona la regia..bravi anche gli attori..ottima ambientazione "decadente" molto claustrofobica..la tensione c'è per buona parte della pellicola..finale magari non totalmente all'altezza ma rimane comunque un ottimo episodio della serie.
Tra i più felici risultati della serie; avevo dimenticato d citare Gordon difatti tra i nomi più capaci riguardo questa Fear Itself.
Molto inquietante, lodevole che il tutto abbia efficacia riguardo un'unica location mostrata (leggasi stazione di polizia), bravi attori, bella la fotografia funzionale, per un episodio riuscito, che non rinuncia nemmeno all'ironia e al gore.
Bella la trovata del linguaggio dei morti stile Collie Entragian dello Stephenkinghiano "Desperation".
Pur essendo sostanzialmente prevedibile, a parer mio, il regista ha svolto un buon lavoro. "Eater" si differenzia dai precedenti mediometraggi della serie per svariati ed ovvi motivi. I principali? Una buona dose di tensione (l'impiego dei neon "epilettici", se così possono definirsi, la enfatizzano ulteriormente), sceneggiatura intelligente e soprattutto, una trama abbastanza solida che non presenta lacune. Il risultato è un prodotto discreto che non sfigurerebbe tra i MOH, indubbiamente superiori (almeno quelli della prima stagione).
Ennesimo colpo a segno di Stuart Gordon regista che raramente ha fatto errori in una carriera però sottovalutata dai più…
Una location, una manciata d’attori, una storia a metà tra l’horror onirico e lo slasher con protagonista un “mutaforma” (mi ha vagamente ricordato Sotto Shock), ritmo serrato, attori convincenti, tensione costante, fotografia oscura, regia dinamica ma non troppo videoclippara e ambientazione riuscita…
Magari il finale poteva essere gestito un pelo meglio ma rimane uno dei migliori episodi in assoluto (comprese le prime due serie di Masters of Horror)… Davvero da recuperare!
Bello questo episodio, certo la trama non è niente di originale, ma la regia è più che discreta, anche gli attori se la sono cavata bene. Si percepisce una tensione costante per tutta la durata.
è il solito gordon. solido, sicuro, un regista che magari non farà mai il capolavoro definitivo, ma che rimane un metronomo che non sbaglia mai un film e non delude mai i suoi estimatori. grande tensione, valorizzata da una regia molto dinamica in un ambiente ristretto e claustrofobico, la figura dell'eater è affascinante e regala brividi a iosa. azzeccata la colonna sonora, fatta di musiche tribali indiane, rantoli e sospiri. suscita qualche dubbio un finale esageratamente eroico, poco in linea con l'originalità e la coerenza che di norma è nel bagaglio di questo regista.