nodo alla gola regia di Alfred Hitchcock USA 1948
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nodo alla gola (1948)

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locandina del film NODO ALLA GOLA

Titolo Originale: ROPE

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJames Stewart, Farley Granger, John Dall, Joan Chandler, Dick Hogan

Durata: h 1.20
NazionalitàUSA 1948
Generethriller
Al cinema nel Gennaio 1948

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Nodo alla gola

Philip e Shaw, due giovani studenti omosessuali che vivono assieme, trovano nell'uccisione per strangolamento di David, un compagno di collegio, I'occasione, da tempo cercata, di provare I'ebbrezza del delitto fine a se stesso, del gesto gratuito. I due, sprezzanti ed arroganti, si sentono al di sopra di una società dedita solo a valori materiali. Nascondono il cadavere in una cassapanca e, non contenti, arrivano addirittura ad invitare per un cocktail i genitori e la fidanzata di David nella stessa stanza dove c'è in bella vista la cassapanca. Inoltre invitano un loro ex professore, Rupert Cadell, che, a loro modo di vede- re, è stato il teorico delle idee alla base del loro delitto. Durante il cocktail Philip e Shaw, sicuri di non poter essere mai scoperti e convinti che, in ogni caso, il professore dovrebbe apprezzare il loro gesto, iniziano a far trapelare larvatamente qualcosa sull'accaduto e poi lo stimolano sempre più, rendendo il gioco via via sempre più eccitante, attraverso indizi.

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Voto Visitatori:   8,21 / 10 (121 voti)8,21Grafico
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Voti e commenti su Nodo alla gola, 121 opinioni inserite

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Godbluff2  @  22/09/2022 23:46:35
   8 / 10
Dopo il mezzo disastro de "Il Caso Paradine" Hitchcock ritorna sui suoi consueti livelli e torna a sperimentare sulla materia cinematografica e narrativa come sempre e anzi in maniera più decisa e prepotente di quanto avesse fatto fino a quel momento, escludendo probabilmente solo alcuni dei primissimi film del periodo muto fine anni '20. Ne viene fuori uno dei suoi film più sperimentali, a livello tecnico e a livello narrativo e l'esperimento è decisamente riuscito, al netto di vari problemi sparsi.
Primo problema, il mai abbastanza maledetto Codice Hays, che impedì l'esplicita rappresentazione del rapporto omosessuale tra i due assassini protagonisti, solo vagamente intuibile in modo allusivo nella messa in scena e nella caratterizzazione dei rapporti tra i due.
Secondo problema, il terrore dei produttori di far interpretare ad un attore celebre per un certo tipo di ruoli o personaggi, un tipo di carattere diverso, più ambiguo o negativo, oltre alle diffidenze degli attori stessi in questo senso, per timore che il pubblico reagisse male alla cosa, un pessimo vizio nel vecchio cinema americano: è il motivo per il quale il personaggio di James Stewart non è complice dell'omicidio come sarebbe dovuto essere in origine.
Terzo problema: lo stile di ripresa pensato anche per restituire la continuità di uno spettacolo teatrale è un'arma a doppio taglio perché alla lunga rende il ritmo un po' piatto e lo sviluppo narrativo stesso, nonostante l'abilità nella costruzione della suspense da parte del Maestro inglese, non sembra mai decollare del tutto. Non è noioso, ma lo è più di quanto le premesse non lasciassero presagire, diciamo così.
Problema bonus (solo per chi non lo ha mai visto in originale): l'adattamento italiano è davvero pessimo, compie aggiustamenti non richiesti, annacqua e ammorbidisce ulteriormente il tutto cambiando il senso principale del film tutto, il punto centrale, il movente stesso; terribile davvero.
"Rope" però ha talmente tante cose valide e interessanti al suo interno da mostrarsi più forte dei suddetti problemi.
L'idea di girare il film con dieci lunghissime inquadrature da dieci minuti l'una, mascherando tra l'altro (in modo spesso molto ingenuo, che strappa un sorriso, ma va bene così) i necessari e rari stacchi per cercare di mantenere la continuità e il senso di "film in un'unica ripresa" è ovviamente la perla del film a livello tecnico, un uso per l'epoca molto estremo del piano sequenza, con un gran lavoro di costruzione scenografica per consentire alla mdp i movimenti più liberi e fluidi possibili nel seguire i personaggi lungo quello che è a tutti gli effetti il palcoscenico. Un gioco di trucchi e illusioni all'interno del gioco di trucchi e illusioni per eccellenza (il cinema) quello che Hitchcock mette in piedi e con il quale coinvolge lo spettatore in una delle sue trappole più letali.
Lo svolgimento si dipana in un ambiente unico e nel corso di un'unica serata; quella di thriller serratissimi ambientati praticamente sempre nello stesso ambiente da "Rope" in poi diventerà una specialità di Hitchcock che la sublimerà in capolavori come "Rear Window" e "Dial M for Murder".
Per tenere alta l'attenzione degli spettatori in un film mono-scenografico come questo serve una sceneggiatura brillantemente studiata e scritta e quella di "Rope" (Arthur Laurents) ha dei tocchi di grandissima ispirazione.
Hitchcock e Laurents basano il loro centro narrativo su questo omicidio compiuto per il semplice gusto intellettuale del gesto, un omicidio "puro", per mettere alla prova la superiorità morale e intellettuale che i due fautori ritengono di possedere, superuomini che si discostano rispetto alla mediocrità comune e dunque, nella loro mente, impunibili e moralmente superiori ai concetti di "bene e male", si ritengono giustificati nel togliere la vita, ispirati anche dai concetti "rivoluzionari" del loro vecchio docente universitario (Stewart). Tra cronaca (il film e il libro dal quale è tratto prendevano spunto da un fatto reale) e letteratura (molti di questi concetti sono fortemente rintracciabili in "Delitto e Castigo" di Dostoevskij) il film ci mostra immediatamente questa premessa, motore di tutto il film.
Lo spettatore sa già tutto fin dall'inizio, cosa già consueta nel suo cinema, solo che questa volta Hitchcock si spinge più in là e non si limita a mostrarci o a farci intuire il colpevole e poi passare sul protagonista e sullo svolgimento dell'intreccio o a mostrarci l'atto criminoso del colpevole attraverso gli occhi del protagonista; questa volta conosciamo i protagonisti-colpevoli fin dal principio ed è su di loro che resteremo concentrati per l'intero film.
L'innesco della suspense è naturalmente "scoprire se verranno scoperti e in che modo" ma è portato avanti dal punto di vista stesso degli assassini; questa volta, colpevoli e protagonisti sono la stessa cosa, data la struttura formale e la messa in scena del film, non ci staccheremo mai da loro ed attraverso loro nascerà in noi la tensione per il proseguimento della storia.
Hitchcock non aveva mai reso in maniera così netta lo spettatore partecipe delle preoccupazioni, delle tensioni e dei pensieri dei colpevoli più che dei protagonisti; si finisce con l'immedesimarci in loro, la nostra suspense sta nell'attendere con trepidazione il momento in cui si tradiranno, commetteranno un errore, cederanno, verranno scoperti e smascherati dal professor James Stewart. Ma quando accadrà ? Come se la caveranno questa volta i nostri assassini-protagonisti ? Cosa si inventeranno in questo scambio di battute ? La loro superiorità morale/intellettuale verrà smontata, come la loro arroganza ? Verrà scoperto infine il corpo della vittima che fin dall'inizio è rimasto, consapevolmente solo per lo spettatore e gli assassini, sotto gli occhi di tutti ?
"Rope" è un ribaltamento di fronte geniale a livello di racconto hitchcockiano così come è un ribaltamento totale a livello di forma e messa in scena rispetto ai suoi precedenti film; è un film nuovo, coraggioso, anche se non perfetto, anche se in un sistema diverso da quello hollywoodiano avrebbe potuto essere anche migliore, anche se ha uno sviluppo non sempre appassionante allo stesso modo, purtroppo.
I dialoghi sono molto interessanti, si muovono in concetti delicati e come detto affronta tematiche importanti e ciò che muove le azioni dei due ragazzi è raggelante, inquietantissimo...perché è il "Nulla". E l'idea del "corpo del reato" sempre sotto gli occhi di tutti ma abilmente celato, con la consueta sicurezza di impunibilità quasi "di diritto", è un altro colpo di genio. Anzi, è il maggior "carburante" per la suspense degli spettatori, complici involontari che "sanno" ma sono impotenti.
In "Rope" dunque si crea tensione e coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore verso gli assassini, pur diviso con l'aspettativa nei confronti di Stewart/Cadell, che "deve" scoprire i due biechi colpevoli.
Molto bravi i tre protagonisti, Stewart, Granger e Dall. Soprattutto il primo inizia con questo film una proficua collaborazione con Hitchcock, che lo porterà ad essere il suo attore di punta negli anni '50, il decennio d'oro di Hitch, protagonista di alcuni dei film migliori del maestro britannico ("Rear Window" il remake di "The Man Who Knew Too Much" e soprattutto "Vertigo", il più bello di tutti).
Anche Farley Granger lo ritroveremo, pochi anni dopo "Rope", protagonista nel bellissimo "Strangers on a Train" (tra l'altro film con in comune il punto della tensione e del coinvolgimento verso il cattivo-colpevole di turno, anche se lì sarà circoscritta ad una sequenza in particolare e qui è meccanismo onnipresente).
Caratterizzati benissimo i personaggi di Dall e Granger, così diversi tra loro, uniti dal gesto criminoso ma in totale contrasto caratteriale.
Come ulteriore punto di novità nella filmografia hitchcockiana, questo fu il suo primo film a colori, girato in Technicolor.
Dopo le confusioni paradiniane, un Hitchcock che torna in campo più in forma che mai, fermato da una certa piattezza dell'impostazione teatrale che forse non infonde alla vicenda tutta la forza e la vivacità necessarie, eppure trasmette molto della forza espressiva di una storia con grandi punti d'interesse.
Un filmone, di quelli che ci aspettano sempre da lui.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/02/2022 17:38:52
   8½ / 10
Film forse non molto citato fra i migliori di Hitchcock, ma molto interessante per la tecnica con cui è stato girato. Nonostante (per via della presenza di soli piani sequenza) il montaggio sia praticamente quasi assente, il film riesce comunque a mantenere alta la tensione, e a funzionare molto bene dall'inizio alla fine. Diciamo che "Nodo alla gola" fa parte dei tanti film di Hitchcock in cui è difficile trovare difetti.

Alpagueur  @  05/11/2020 13:32:33
   7½ / 10
Questo film potrebbe tranquillamente intitolarsi "L'arte dell'omicidio". Alfred Hitchcock ha infranto i confini nell'industria cinematografica. Ha superato le probabilità di creare non solo film, ma opere d'arte. Poteva raccontare una storia come nessun'altra e da allora è stata copiata. Horror, thriller, criminalità e misteri erano le sue specialità. Il suo senso unico di come dovrebbe apparire un film non ha eguali in nessun altro. Uno dei più creativi e interessanti da guardare deve essere "Nodo alla gola" (alias "Rope"). "Rope" è la storia di due giovani uomini, Brandon Shawe Phillip Morgan (John Dall e Farley Granger), che si uniscono per compiere l'omicidio perfetto. Il loro unico motivo è che sono esseri superiori come dice Nietzsche. Allora perché uccidono il loro amico David Kentley? Sono davvero molto al di sopra di tutti gli altri? Sembrano pensarla così, ed è l'insegnante della loro vecchia scuola Rupert Cadell (James Stewart) a dare loro l'idea in primo luogo. Sembra però che Brandan e Phillip si siano spinti troppo oltre...Dopo aver strangolato David (Dick Hogan) con un pezzo di corda, devono prepararsi per la festa che stanno dando nel loro appartamento. Il cibo è pronto, David viene messo in una cassapanca in salotto e presto arriveranno gli ospiti. È necessario un ulteriore cambiamento per renderlo davvero un'opera d'arte. Il cibo viene spostato dalla sala da pranzo e posto sulla parte superiore della cassa dove David riposa in pace. La signora Wilson, la cameriera, sembra non capire ma non è il suo lavoro. Adesso è tutto pronto. Tutto ciò che serve sono i loro ospiti, incluso il padre di David! Il loro amico Kenneth Lawrence (Douglas Dick), la fidanzata di David nonchè ex fidanzata di Kenneth, Janet Walker (Joan Chandler), il padre di David, la signora Anita Atwater (Constance Collier) e Rupert arrivano e iniziano a mangiare. Phillip è stordito a causa dell'intera situazione avvenuta in anticipo. Non si è ancora del tutto sistemato ed è molto a disagio. Brandon d'altra parte è piuttosto allegro, balbetta per così tanta eccitazione. La festa include un po' di accompagnamento musicale da parte di Phillip e parla di dove si trovi David, perché avrebbe dovuto essere lì...vivo. Non riesce a credere di esserci riuscito davvero. Tutto ciò che deve accadere è che gli ospiti se ne vadano in modo da consentire a loro due di recarsi in campagna per smaltire il corpo di David. Hitchcock ha preso la commedia teatrale del 1929 di Patrick Hamilton e ne ha fatto un capolavoro assoluto. Hitchcock ha dovuto togliere alcuni elementi ai personaggi di Brandon e Phillip, principalmente la loro omosessualità. Inizialmente sul palco i due sono omosessuali, ma a causa del periodo in cui è stato girato il film, ha dovuto essere adattato agli standard americani. L'Europa aveva già affrontato la questione nei film, ma gli Stati Uniti non erano ancora arrivati a tanto. Il vero protagonista di questa immagine deve essere la cinematografia. L'intero film è fondamentalmente girato in una ripresa continua, uno dei più famosi e lunghi piano-sequenza della storia del cinema (all'epoca non era possibile girare in sequenza per più di 10 minuti, perché era la durata standard di un rullo di pellicola, il regista britannico risolse il problema girando 10 piani sequenza da 10 minuti ciascuno e staccando su oggetti completamente neri o comunque molto scuri, in modo che gli stacchi necessari per cambiare bobina non venissero notati dallo spettatore, il quale aveva così la sensazione che l'intero film fosse costituito da un'unica ripresa), principalmente nel salotto dell'appartamento, a New York. La telecamera si muove con i personaggi nell'appartamento. È fatto per sembrare come se lo vedessi sul palco. Vedi tutto quello che succede e senti tutto, focalizza la tua attenzione sui personaggi che stanno parlando e su quelli che si muovono. L'unica volta in cui Hitchcock fermava la telecamera era quando una persona ci passava accanto ingrandiva sulla schiena per un secondo o due, solo così l'intero film non veniva girato ininterrottamente e rendeva il montaggio molto semplice. C'è solo un'impostazione per l'intero film, quindi sai esattamente cosa sta succedendo ovunque in ogni momento. Puoi sentire la suspense addensarsi mentre via via il segreto dei due ragazzi sta per essere scoperto. "Nodo alla gola" è un film perfetto e non avrebbe potuto cadere in mani migliori di quelle di Alfred Hitchcock. La sua visione di realizzare un film basato su un'opera teatrale supera tutti gli altri tentativi di realizzazione di questa conversione. Il film dura solo 80 minuti ma è comunque esaltante dall'inizio alla fine. Purtroppo a causa dei riferimenti omosessuali, il film non ha funzionato come avrebbe dovuto, ma ha lasciato il segno nella storia del cinema. Il delitto compiuto in "Nodo alla gola", con il suo movente 'filosofico', traeva ispirazione da un reale caso di cronaca nera: l'assassinio nel 1924 del quattordicenne Bobby Franks da parte di due ragazzi di neppure vent'anni, Nathan Leopold e Richard Loeb. Passato alla storia come il caso Leopold e Loeb, questo crimine avrebbe ispirato in seguito i film "Frenesia del delitto" di Richard Fleischer (1959), "Swoon" di Tom Kalin (1992) e "Formula per un delitto" di Barbet Schroeder (2002), ma in un periodo in cui era ancora in vigore il famigerato 'Codice Hays' (conosciuto anche come 'Motion Picture Production Code', una serie di linee guida morali che per molti decenni ha governato e limitato la produzione del cinema negli USA), "Nodo alla gola" conserva, seppure in maniera implicita, anche uno degli aspetti più controversi del caso Leopold e Loeb: l'omosessualità dei due protagonisti. Il Production Code avrebbe proibito qualunque riferimento in merito, eppure il film aggira tale ostacolo con una naturalezza stupefacente per gli standard dell'epoca. Non fartelo scappare.

JOKER1926  @  14/04/2020 03:34:14
   6 / 10
Si nota molto sperimentalismo intorno al lavoro targato Hitchcock del 1948, "Nodo alla gola".
La curiosità e l'importanza di questo film, risiedono essenzialmente, in un quattro o cinque trovate tecniche di livello non banale.
"Nodo alla gola" è girato in un unico spazio, questa è una caratteristica molto cara ad Alfred Hitchcock, la scena inoltre è impostata su piani sequenza, significa che non c'è stacco di montaggio e gli attori sono tenuti ad allenare la mente per le battute del copione. Qualche altra scena è costruita su un accattivante campo lungo. Fotografia di ottima fattura e gioco coreografico di livello altissimo.
In questo ambaradan di pregevolissimi giochi tecnici, "Nodo alla gola", riesce a trarre benefici, con una durata sapientemente circoscritta, il film riesce, senza troppe difficoltà, a non perdere ritmo e risulta essere persino godibile (molti film di Alfred Hitchcock perdono molto in termini di dinamismo e vivacità).

La mano registica in "Nodo alla gola" viene fuori in maniera quasi esuberante, ma da sola, evidentemente, non basta a decretare la (presunta) grandezza di questo film di fine anni quaranta.
La trama è allestita su una base alquanto forzata, il senso di artifizio narrativo è pregnante. Il film, forse, vorrebbe giocare sulla psicologia sfruttando l'assist di una narrazione un po'assente. Quindi, in teoria, cosa dovrebbe succedere: la storia funge da apripista lasciando le redini del gioco ad una sceneggiatura sottile e perspicace. "Nodo alla gola", però, non ha forza né a livello di narrativa né a livello di introspezione.
La scena teatrale non può debordare su particolari incastri, la stessa sceneggiatura non riesce mai, fino in fondo, a far decollare i personaggi; si avverte molta retorica nelle ritualità degli attori. Tutto poco naturale, tutto costruito a tavolino. Da escludere inderogabilmente, i moventi dell'omicidio, un'accozzaglia indicibile di pseudo filosofie degne del peggior millantatore dell'ultimo bar di campagna.

"Nodo alla gola" muore lentamente nel suo sperimentalismo mistico, decretato da una discutibile osmosi teatro/cinema, ove Hitchcock sembra esaltarsi in un gioco senza particolari obiettivi di trazione e pathos.

JOKER1926


Dom Cobb  @  11/02/2019 19:18:45
   8 / 10
Due studenti universitari uccidono un loro amico nel loro appartamento; non avendo il tempo di disfarsi del cadavere, in vista di una cena con invitati fra i quali i parenti del defunto, decidono di occultarlo in un mobile nel salotto e attendere che la serata si svolga in completa naturalezza. Fra gli invitati c'è anche un loro ex professore...
L'esordio di Alfred Hitchcock nel cinema a colori è anche uno dei pochi lavori del suo periodo d'oro a non godere di particolari affetti, sia da parte della critica che da parte del pubblico; la critica più comune che sento è che si tratta di un esercizio di stile fine a sé stesso, una sorta di pezzo teatrale filmato più che un film vero e proprio, con una trama e dei personaggi delineati in maniera molto labile. Sarà anche vero, ma visto il risultato, non vedo granché di cui lamentarmi: non saremo ai livelli del miglior Hitchcock, ma stiamo comunque parlando di un prodotto più che valido.
La trama in sé, in effetti. è quanto di più classico si possa trovare, almeno se si prende in considerazione il repertorio hitchcockiano: c'è un cadavere nascosto e stiamo a vedere quanto ci vuole prima che qualcuno se ne accorga, apposta o per sbaglio. Ma a rendere il film speciale è proprio nella sua realizzazione, un unico, gigantesco virtuosismo registico che molti potrebbero trovare inappropriato, ma che personalmente ritengo un principale motivo di fascino: se oggi molti pensano che registi come Inarritu siano dei geni per aver inventato la tecnica della ripresa unica dall'inizio alla fine, con tanto di montaggio "nascosto", si da il caso che Hitchcock questa idea la utilizza già qui, in un film di oltre settant'anni fa, e la porta all'estremo.


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Non sono sicuro del perché Hitchcock abbia deciso di farlo proprio con questo film e solo con questo; forse ha a che fare con l'ambientazione unica nell'appartamento, anche se una situazione simile si ripeterà nel successivo "Il delitto perfetto". In ogni caso, funziona a meraviglia e basta questo a rendere il film un tesoro per qualsiasi appassionato di cinema. Ma per fortuna non è l'unico motivo: abbiamo infatti un Technicolor sgargiante e acceso e delle interpretazioni da brivido, soprattutto da parte del solito, affidabile James Stewart. Inoltre, a dispetto della tecnica insolita, Hitchcock riesce in ogni caso a infilare il suo inconfondibile tocco.


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Certo, il risultato non è completamente privo di difetti


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e la suspense, seppur presente in particolar modo nella seconda parte, non arriva ai livelli dei migliori film del maestro; ma rimane un esperimento in gran parte riuscito, sorretto tra l'altro da una sceneggiatura di ferro, che nonostante la trama esile sforna una serie di serrati dialoghi, del genere che oggi non se ne sentono più.
Vorrei menzionare un ultimo aspetto del film, ossia la traduzione italiana, che in effetti stravolge un po' il significato generale della storia.


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Personalmente, ancora non posso dire se l'una o l'altra versione mi paiono migliori o peggiori,


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ma posso dire che il movente e le spiegazioni filosofeggianti che vengono messe in campo nel corso del film rimangono delle panzane impossibili da prendere sul serio, dunque nel grande schema delle cose non conta più di tanto. Semmai mi sento di lamentarmi della mancanza di rispetto nei confronti della versione originale, di cui sotto certi aspetti la traduzione italiana tradisce lo spirito, anche se non di troppo.
Dunque, a conti fatti, e col senno di poi, "Nodo alla gola" forse non rappresenta uno dei migliori thriller del maestro, ma è senz'altro uno dei più godibili e scorrevoli, complice anche la breve durata. Si ha la sensazione che si tratti di una specie di prove generali per le meraviglie che Hitchcock serberà per il decennio successivo, il suo periodo di gran lunga più fruttuoso.


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Ursus88  @  03/11/2018 17:05:35
   6½ / 10
Più teatro che cinema. Discreto.

The BluBus  @  19/05/2018 23:22:10
   8½ / 10
Molto molto bello. Da vedere assolutamente in lingua originale, la traduzione lo snatura pesantemente.

Mildhouse  @  11/09/2017 13:06:22
   8 / 10
Dialoghi magnetici e tensione palpabile in questa grande prova del regista inglese

Amanda Young  @  10/09/2017 21:32:23
   7 / 10
ottimo thriller con una trovata macabra davvero originale....

DitaAppiccicose  @  03/08/2017 22:00:45
   8½ / 10
Ennesimo colpo da maestro da parte di Hitchcock: l'uso della camera mobile e senza stacchi fa si che allo spettatore sembri di essere sul set di una rappresentazione teatrale e dona al film un ritmo spigliato e particolare. "Nodo alla gola" mi ha colpito immediatamente per questo, ma i contenuti del soggetto, aiutato da una sceneggiatura magistrale, non sono da meno degli aspetti tecnici: l'omosessualità velata e mai dichiarata, il superomismo da cui uno dei ragazzi sembra essere attratto… E poi l'abilità registica nel creare tensione, come nella scena in cui la cameriera porta i libri sopra la cassapanca dove c'è il morto mentre i ragazzi parlano proprio di lui e la telecamera indugia sulla stessa cassapanca in prospettiva… Un film che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine, nonostante non ci fosse assolutamente niente da scoprire.

Filman  @  26/06/2017 20:58:13
   10 / 10
Apogeo artistico della fusione tra teatro e cinema espresso sotto forma di primo lungometraggio girato in piano-sequenza, metodo che esalta il continuum visivo dello spettatore, coinvolgendolo al massimo dentro al film, ROPE non è altro che l'ennesimo esperimento tecnico e narrativo di Alfred Hitchcock ma anche uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, lode riconosciutogli all'unanimità. La riduzione degli spazi obbliga uno stretto rapporto tra le materie accademiche e uno studio approfondito dei dettagli (approccio linguistico generalmente solito all'autore) che diventano interruttori sensoriali comunicanti sottotraccia e dispongono, con notevole efficacia, lo status di ogni personaggio, elementi cruciali in un film così composito, non solo per l'importanza della performance attoriale ma anche per l'onnipotenza del dialogo, leva di ogni cosa che sta intorno, compresa un'atmosfera macabra al limite del grottesco che esalta l'esautorazione delle moralità umane e lasciano lo stesso uomo in preda all'istinto, decretando la malvagità come ripiegamento o minimo dispiegamento di forza e possibilità intellettiva.

Thorondir  @  02/12/2016 12:12:00
   9 / 10
Film agghiacciante nella sua semplicità asettica, disturbante senza avere la necessità di scatenare scene thrilling, ma costruendo suspense con il dubbio, gli sguardi, le piccole azioni, le cose dette. Da questo punto di vista la scelta di utilizzare lunghi piani sequenza è congeniale a far entrare lo spettatore nel ritmo delle azioni attraverso il tempo reale della messa in scena. Poco importa se verso la fine ho avuto la sensazione che il film sia monco, come se mancasse di un vero epilogo. Resta una straordinaria lezione di cinema e sceneggiatura da cui tantissimi altri registi hanno solo imparato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  12/08/2016 13:57:23
   7 / 10
Altra lezione del grande maestro del brivido.
Affascinante ed innovativo nella regia (sulla quale è già stato detto tutto) recitato con classe e coinvolgente dal primo all'ultimo minuto.
L'intreccio tuttavia mette tensione solo all'inizio, nel momento in cui avviene il misfatto, poi a mio avviso la stessa viene a mancare sempre più non tanto per un qualsivoglia scivolone in regia quanto per certi comportamenti poco credibili dei due assassini (che sembrano tradirsi con troppa facilità, anche se il portamento ambiguo di quello più lucido suggerisce una ricercatezza voluta anche nei cedimenti); chi guarda è già a conoscenza dei fatti, quindi si è più propensi ad essere critici distaccati sulle azioni/errori dei personaggi anzichè farsi trascinare dalla suspense, che di certo non manca, della situazione; in questo senso la presenza di Stewart, di una compostezza e di un fare nello scrutare la gente assolutamente magnetico, avvalora l'ambiguità dell'intreccio (non si sa se la sua eventuale reazione sarà pro o contro) e contribuisce all'aritmia cardiaca dello spettatore ogni volta che i suoi occhi puntano in direzione della cassapanca.


Perfetto esempio esplicativo di come si possa costruire un grande thriller con pochi e semplici mezzi. Senza annoiare per un secondo. Del 1948. Incredibile.

Project Pat  @  18/03/2016 23:54:54
   7½ / 10
Il delitto perfetto, o quasi, per un film invece assolutamente perfetto dal punto di vista dell'intrattenimento, pur se non un capolavoro e di quelli che magari non ti riguardi più di una volta, per ovvie ragioni di sceneggiatura.
Il primo Hitchcock a colori, tra parentesi.

Larry Filmaiolo  @  11/02/2016 13:29:19
   7 / 10
un progetto di portata palesemente modesta, però entro i limiti di tale portata gioca e svolge i suoi compiti egregiamente. tensione a sufficienza per farne oggetto d'interesse, non alla pari dei veri pezzi da novanta sfornati da alfredone.

fabio57  @  01/02/2016 14:29:13
   8½ / 10
Grande prova del maestro del brivido ,da un piccolo spunto ricava un gran film.Di una semplicità ed efficacia sorprendente,senza effetti speciali, peraltro all'epoca non c'erano gli strumenti per farli, senza scene splatter, ,ma con una geniale regia dirige uno stuolo di grandi attori, in testa un James Stewart nel suo periodo migliore, regalandoci una vera e propria perla del suo vastissimo e pregevolissimo repertorio.

Nic90  @  13/04/2015 21:37:52
   6½ / 10
Non un capolavoro,buon film fatto bene come al solito ma molto prevedibile con i dialoghi che non mi hanno preso più di tanto.

SaimonGira  @  27/03/2015 18:39:22
   9 / 10
Non sarà il migliore di Hitchock, ma è un grandissimo film!! Pellicola che vede svolgersi tutti i fatti nella medesima stanza, con capovolgimenti dettati dallo scenario che nonostante non muti di location riesce a sembrare ben diverso a seconda della scena. Dialoghi pazzeschi, continuamente pieni di elusioni e doppi sensi taglienti, in questo senso il protagonista supera sè stesso nel ruolo che interpreta. Un thriller di classe, con grandissima qualità in regia e per la sua trama. Non fatevi ingannare, anche se si svolge in una stanza sola è un film che vi incuriosirà sempre più fino a risucchiarvi.

nevermind  @  13/03/2015 00:28:22
   8 / 10
Peccato averlo visto in italiano, avendo saputo dal principio che i dialoghi furono stravolti completamente nei fatti iniziali, lo avrei visto in lingua originale.

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Ad ogni modo è il primo film a colori di Hitchcock e tanto di cappello per quello che è il risultato finale.

Essendo una storia realmente accaduta questa volta manca una certa originalità nella trama, non fra i migliori del maestro, ma di sicuro un film di un certo effetto.
Ottimi e bravi anche gli attori, pochi ma buoni insomma. Una cosa però mi suscita interesse, come mai i due protagonisti non si sbarazzano dei guanti usati per l'omicidio? Vengono semplicemente e maldestramente nascosti in un cassetto della scrivania... mah....

william sczrbia  @  29/01/2015 00:02:24
   9 / 10
meraviglioso

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2015 21.41.46
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  17/12/2014 09:28:04
   8 / 10
Brandon (John Dall) e Phillip (Farley Granger) uccidono, strangolandolo con una corda, l'amico David (Dick Hogan) nascondendone il corpo nella cassapanca del salotto. La stessa dove sarà imbandita una tavola per un piccolo ricevimento...

"Nodo alla gola" rappresenta forse l'unico film di Alfred Hitchcock identificabile da una specifica accortezza tecnica: il piano-sequenza. Considerazione che niente ha da spartire con l'estro fine a se stesso. La pellicola infatti concentra gran parte del suo contenuto proprio grazie al montaggio di bobine che sfumano a nero sulle schiene dei protagonisti, in una sorta di richiamo all'unità temporale (originale elemento di suspense) e alla teatralità della messa in scena.

La prima volta che lo vidi, ancora bambino, persi tutti i tratti distintivi che identificano i protagonisti come omosessuali (così come è ben evidente dal dramma inglese di Patrick Hamilton dal quale il film è tratto). Rivisto oggi non si può non sorridere di fronte all'affanno col quale lo sceneggiatore dovette strigliare il testo originale per adattarlo al codice Hays.

Al centro della vicenda c'è la moralità e l'etica dell'assassinio: esiste una razza superiore in grado di decidere chi e perchè deve morire? E' possibile uccidere per svago, per il solleticante piacere di commettere il delitto perfetto e godere del tormento degli astanti? A Hitch piace provocare e "apparecchiare" una specie di confronto antropologico che poggia alcune radici nell'attualità dell'epoca.

Da non perdere.

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  14/10/2014 15:52:29
   8½ / 10
Originale idea di creare ( o meglio far credere) un piano sequenza lungo tutto il film, ottimi attori grande artista Hitchcock, i difetti del tempo ( l esterno dipinto ) non cambiano il risultato. quasi eccellente

_Hollow_  @  23/08/2014 01:17:31
   7½ / 10
Importante per certi versi (quella sorta di falso, continuo piano sequenza all'interno della casa, esperimento di teatralità), ma un po' piatto in fin dei conti.
Nonostante l'intrigo (i piatti sulla cassa, la corda per i libri) e certe trovate da maestro indiscusso della suspense (l'inquadratura statica ad aspettare che la domestica, per un momento persa di vista dai due, arrivi fatalmente a cercare di riporre i libri), il film fatica a tenere incollato lo spettatore. Come detto, risulta decisamente piatto e sottotono e i personaggi tutti stereotipati (la coppia e la domestica in particolare). Difficile che la vicenda, di per sé fin troppo semplice, riesca a catturare tra una donnicciola che sta per crollare, il blaterare di una domestica alla Agatha Christie e il rapporto tra due innamorati melensi.

Si apprezza la regia di Hitchcock ma il resto è da scartare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/08/2014 00.38.21
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EmmyMonty98  @  18/04/2014 13:52:02
   8 / 10
Bellissimo thriller, una delle opere più interessanti di Hitchcock. È totalmente ambientato in una stanza e ciò non gli fa perdere punti, anzi, ma, più dell'aspetto tecnico di questo film, mi interessano le tematiche profonde e i dialoghi ricchi di humour macabro. Gli attori sono tutti molto bravi; James Stewart, in un ruolo insolito, è bravissimo, John Dall è una perfetta carogna e Farley Granger riesce a trasmettere allo spettatore la sua inquietudine. La tensione è costante.

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marcogiannelli  @  16/02/2014 13:26:53
   9½ / 10
Quasi perfetto esercizio di stile del maestro, la trama, i dialoghi e l'uso della cinepresa è da 10.. Ho trovato perfetto Dall, snervante al punto giusto Granger , Stewart invece alterna momenti impeccabili (le sue occhiate, i suoi discorsi e il modus operandi nell'indagare) a momenti pessimi (la reazione finale e il sospetto fin dall'inizio)
Da dove capite che i 2 sono gay? Che se Brandon era stato con Janet

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  26/12/2013 08:50:39
   8 / 10
Hitchcock ci delizia con la sua serie di piano-sequenza all'interno di un gioco al gatto e il topo mozzafiato.
Il ritmo è blando ma poco importa,il tutto poggia su delle interpretazioni(James Stewart in primis nel ruolo dell'investigatore) e su una sceneggiatura eccezionale,e poi si è totalmente rapiti da quanto ha messo in piedi il regista:una location(la sala di una appartamento),un omicidio da mascherare,due colpevoli che preparano la festa proprio li in quel luogo e mettono a posto il banchetto sopra la bara della vittima.
Tanto basta per creare un thriller vecchio stile che ancora non perde i colpi.
Notare che non vi è nessun intervento con brani e quant'altro,l'attenzione la dobbiamo rivolgere alla storia e da come si devono scogliere i nodi con delle pedine affiatate pronte a confrontarsi e a scontrarsi l'un l'altro.

Io ho contato tre stacchi netti(ovviamente coperti dalle inquadrature ravvicinate sui costumi dei protagonisti).
Per il resto la solita grande organizzazione meticolosa in fase di regia(sorprendente quando la cinepresa si mette nei panni di Stewart dal momento in cui si parla di come avrebbe compiuto un omicidio,e percorre assieme a lui le fasi da effettuare).

Da vedere.

Ciaby  @  15/11/2013 16:41:19
   8½ / 10
Al di là del motivo per cui è famoso (è costituito da un unico - finto- pianosequenza), è un thriller eccellente, di quelli che non se ne fanno più, dove la tensione si fa davvero sentire. Idea di partenza geniale, recitazione e personaggi irresistibili e almeno due momenti di grandissimo cinema. Da non perdere.

Ale-V-  @  09/07/2013 02:22:47
   6 / 10
Sei politico per un film che ha deluso non poco le mie aspettative. Sei politico per la bella idea ed il coraggio di ambientare un film in una stanza. Purtroppo, la maggior parte dei dialoghi, sono troppo fini sé stessi e i colpi di scena latitano (non ce n'è nemmeno uno) piatto, scontato, dall'inizio alla fine, senza un sussulto che faccia virare il film e sorprenda lo spettatore.
Sei politico.

DogDayAfternoon  @  06/07/2013 13:53:53
   7½ / 10
Tecnicamente impeccabile, un film all'avanguardia per essere del 1948. La storia si rende subito interessante, e nonostante tutto il film sia girato in un'unica stanza (come ho già detto nel commento a La parola ai giurati film del genere ahinoi non se ne possono più fare) dialoghi serrati e mai banali, ottime interpretazioni degli attori (tutti, ma saranno sei-sette in tutto) rendono Nodo alla gola un film molto interessante, da vedere assolutamente.


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hghgg  @  04/06/2013 12:47:12
   8½ / 10
Per quanto mi riguarda, il miglior film di Hitchcock negli anni '40 dietro a Notorious. In realtà è più che altro un esperimento, un esercizio di stile (riuscito incredibilmente bene, però), un tentativo di girare un film "istantaneo" come fosse solo un unico piano sequenza di ottanta minuti. Vista l'impossibilità della cosa (siamo solo nel 1948) Hitchock realizza lunghe inquadrature da 10 minuti l'una (il massimo che un rullo potesse durare), realizzando quindi un film con 10 piani sequenza per le relative scene e mascherando tutti gli stacchi (se ben ricordo, 7 in tutto) con espedienti e trucchi vari, alcuni dei quali intuibili e forse ingenui, ma a loro modo geniali, come

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Come detto è un film "istantaneo", tutto avviene quella sera stessa senza il minimo stacco o interruzione della vicenda, forse il primo film ad utilizzare una simile tecnica di sceneggiatura, oltre che di regia (e non ce ne sono stati poi moltissimi nemmeno dopo). Come spesso accade nei film del maestro britannico, anche qui lo spettatore è totalmente coinvolto, perfettamente consapevole dell'identità del/dei colpevoli e lanciato nel meccanismo della suspance dal fatto di star seguendo la vicenda proprio dal suo/loro punto di vista, tutta la tensione è data dall'incognita: come faranno a cavarsela ? Li scopriranno ? La faranno franca ? Al contrario di altri film del Sir qui per il motivo suddetto non si ha un attimo di respiro. Senza svelare null'altro della trama e dello svolgimento del film, un plauso va all'ottima interpretazione di John Dall e Farley Granger, veri protagonisti di questo gioiello, oltre che al sempre favoloso James Stewart (attore eccezionale) nei panni di colui che risolverà l'intreccio. Il tutto in una sola serata senza stacchi temporali o interruzioni di sorta. Siamo di fronte ad un grandissimo film, un esperimento ambizioso ma assolutamente riuscito grazie all'abilità sconfinata di un maestro; tecnicamente appunto è uno dei 3 film migliori di Hitchcok, probabilmente anche uno dei 3 più coraggiosi, e nel complesso si difende bene nella filmografia di Hitchcock, vasta e piena di capolavori e grandi film.

dagon  @  02/06/2013 23:07:00
   8 / 10
Ma quanto era un genio Hitchcock? Concepire un film come un unico piano sequenza 65 anni fa (!!!!!!!!!) con i limiti tecnici che si potevano avere allora, senza l'aiuto delle manipolazioni digitali, senza la steadycam, con macchine da presa ingombranti..... tutto nascondendo i raccordi per i cambi rullo.... la storia è quasi irrilevante, si resta attoniti di fronte allo sfoggio di una tale tecnica, di un tale virtuosismo e di una tale visione filmica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  30/05/2013 01:21:01
   7½ / 10
Buonissimo film di Alfred Hitchcock, veramente intrigante.
Film girato praticamente in un stanza d'appartamento, nodo alla gola e un opera intrigante, ricca di suspance, teatrale, bellissima la recitazione degli attori, con dialoghi formidabili e discorsi veramente forti.
La cosa che mi è piaciuta di più di nodo alla gola (oltre i dialoghi e l'interpretazione degli attori) e come viene svolto il film, con un piano sequenza formidabile, gli stacchi vengono nascosti in grande stile! e come se si stesse assistendo alla scena in diretta nella stanza, veramente coinvolgente.
Mi ha lasciato perplesso solo la scena iniziale, magari con una visione più ampia dell'omicidio sarebbe stato più capibile il movente.
Nodo alla gola è certamente un grande film, non lo considero un capolavoro, ma un film in grande stile di un regista storico.
Una visione è consigliata a tutti.

DarkRareMirko  @  10/04/2013 22:21:01
   7½ / 10
Piano sequenza falsato (ma ai tempi trovata comunque originale) per un thriller atipico ed anticonvenzionale, sia nella trama, sia nella tecnica.

Fondamentalmente grottesco e macabro, si avvale di una grande interpretazione del solito Stewart, di un grande lavoro generale e di molte furbizie (sia nel girare attorno a limiti tecnici, sia nell'evitare proibizioni tematiche dei tempi, tipo l'omosessualità).

Non starebbe male neanche a teatro; un altro grande Hitchcock.

ZanoDenis  @  17/03/2013 20:54:00
   8½ / 10
Altro capolavoro, la scena più bella è quella ...

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deliver  @  17/02/2013 12:39:58
   7 / 10
Se dovessi riassumere il merito di Hitchcock nel cinema direi: una messa in scena altezzosa al servizio di un'idea geniale. Nodo alla gola, come tanti altri film di Alfred, ci presenta proprio questo: un'idea geniale, che precorre. Ma sulla recitazione e psicologia dei personaggi sono molto meno entusiasta, e Nodo alla gola in tal senso risulta sufficientemente convenzionale. Il colpo di teatro alla fine, la psicologia dei due ragazzi fin troppo rivelatoria, anche di quello che accadrà, troppo legata a certi stereotipi. Più che nella resa, il grande merito di Alfred sta nell'aver partorito delle idee, idee che sarebbe state riprese molte volte nella storia del cinema e perfezionate.

ferzbox  @  28/12/2012 16:47:43
   9 / 10
A parte la sequenza iniziale in "Esterno",il film si svolge tutto all'interno di una sola location....una casa.
Due ragazzi che si ritrovano a dover tenere nascosto il cadavere di un loro coetaneo ucciso da loro stessi....ma il tempo è nullo e in quella casa stanno per arrivare gli invitati ad una festa ormai imminente....
Grande tensione continua,situazioni assurde,espedienti esasperati...fino ad una conclusione dalla morsa agghiacciante....
Alfred....come facevi ad essere così geniale?......
Bellissimo dall'inizio alla fine...

N.B.Se guardate attentamente il film,dopo l'unica scena iniziale all'esterno..da quando incomincia all'interno della casa,non si percepisce nessuno stacco...è tutto un piano sequenza continuo....impressionante.....anche se in realta Hitchcock dichiarò che di stacchi ce ne sono ben due...uno sono riuscito ad individuarlo(molto furbo come espediente per nasconderlo)...ma l'altro non lo so proprio dove sta....
Che Uomo strepitoso....

gemellino86  @  13/09/2012 16:34:08
   10 / 10
Delirio puro. Un thriller mozzafiato come solo il grande maestro sa fare. Stewart è davvero bravissimo. La perfezione è raggiunta.

Naitsirk  @  01/08/2012 10:10:02
   8 / 10
Thriller teatrale e innovativo del maestro, con una regia perfetta. Attori al top, (alcune scene sono da manuale).

C.Spaulding  @  31/05/2012 23:01:46
   9 / 10
Bellissimo questo film.Tra i migliori del regista.Pur essendo ambientato tutto dentro una stanza,non annoia mai,,e tiene incollati alla poltrona fino all'ultimo. Questo grazie alla bravura degli attori tra tutti James Stewart nel ruolo del professore un po ficcanaso. Da vedere.

Lory_noir  @  12/03/2012 19:04:56
   8 / 10
Un'altra perla di questo grande maestro che ancora oggi rimane ineguagliabile. Un film che si svolge tutto in una stanza ma pieno di brio, di suspance, di sottigliezze nei dialoghi che ti tengono incollati davanti la tv. Una prelibatezza per gli occhi e per la mente.

Dante69  @  17/01/2012 20:54:20
   7½ / 10
bel film di hitchcock che gioca molto sulla continua suspence della situazione , davvero sorprendente , bravi e carismatici gli attori e bella storia , assolutamente consigliato agli amanti e non del regista .

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  08/01/2012 15:03:01
   7½ / 10
Superbo esercizio di stile in un ambiente circoscritto e con pochi protagonisti. Il regista dà abilmente risalto agli impulsi perversi della natura umana e alle loro conseguenze. Da brividi la scena iniziale, epilogo altrettanto efficace. Non sarà "Delitto perfetto", ma che classe signori.

baskettaro00  @  29/12/2011 12:20:06
   8 / 10
piu' di 70 minuti in una casa,non vi si esce mai..personaggi che entrano e personaggi che escono,l'importante è che la noia non entri.
girato con una manciata di pianosequenze il maestro dirige basandosi su una storia semplice infarcendola di azzeccatissimi e a tratti spiritosi dialoghi.
ne esce fuori un film che non ha tanto da invidiare agli osannati capolavori del regista inglese.
consigliatissimo!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  11/11/2011 19:08:56
   7½ / 10
Il primo film a colori di Hitchcock è un sapido esperimento di virtuosismo registico che mai fino ad allora nessuno aveva avuto l'ardire di provare. Leggenda vuole che il film fosse stato girato con un lunghissimo pianosequenza per non tradire l'unicità di tempo, luogo e azione della fortunata piéce teatrale di Patrick Hamilton; in realtà Hitch unì tra loro una serie di panisequenza di una decina di minuti ciascuno attraverso un uso prodigioso del montaggio (i tagli vengono camuffati col nero delle giacche e dei mobili che riempiono lo schermo, ma alcuni stacchi netti ci sono, come quando entra in scena il personaggio di Janet o quando Philip grida in merito all'uccisione dei polli). Nonostante tutti noi conosciamo la verità, il film riesce a creare tensione proprio perché ci chiediamo come farà Stewart a capire l'arcano, ed è questa la grande genialità del regista: informare lo spettatore ma non il protagonista, così da renderci doppiamente partecipi. Di fondo resta una smaccata costruzione scenica e una certa rigidità teatrale, ma è un esercizio di stile superbo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/10/2011 16:59:00
   8 / 10
Ottimo film in chi Hitchcock mette in mostra tutta la sua bravura. L'effetto teatrale del piano sequenza, cattura lo spettatore, lo fa quasi sentire dentro quella stanza.
Un'opera originale che merita senz'altro di essere vista.

Leonardo76  @  18/08/2011 14:16:23
   9 / 10
Ottimo giallo (struttura simile ai telefilm di Colombo), spettacolare James Stewart che gioca al gatto con il topo.

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7219415  @  11/05/2011 00:33:39
   8 / 10
Thriller atipico...non tra i miei preferiti...ma merita decisamente una visione...

pinhead88  @  08/03/2011 16:35:24
   8½ / 10
Uno dei film più originali del maestro. Ambientato in una sola location insieme ai suoi successivi "Dial M for murder" e "Rear window". Fantastico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/02/2011 23:51:22
   8½ / 10
Uno dei film più intriganti di Hitchcock. Lunghi pianosequenza amnbientati in un unica stanza dove lo spettatore sa già cosa è successo, con il contrappunto di una riunione conviviale che da un tocco oltremodo macabro alla pellicola, basti pensare alle portate messe sopra la cassapanca dove è custodito il cadavere. Oltre alla maestria tecnica del regista inglese, bisogna sottolineare le ottime prove degli attori e James Stewart offre una caratterizzazione eccellente, forse una delle sue migliori con Hitchcock.

Marga80  @  16/02/2011 10:29:41
   7 / 10
Per l'epoca penso abbia generato un po' di scalpore ma Hitchcock è stato a bravo a dissimulare certe situazioni e a sfumare certe verità...
La storia è interessante, ben calcolata e ragionata, sebbene l'Italia d'allora(come d'abitudine) abbia falsato il vero motivo del delitto sustitando in me un po' di confusione.

Goldust  @  07/02/2011 12:01:14
   7½ / 10
Ispirato da un fatto di cronaca nera veramente accaduto, Nodo alla gola è un sublime esercizio di tecnica registica ed un solido thriller psicologico, dove il limitato numero di protagonisti e l'unica unità di tempo giovano al racconto. Difficile capire, almeno nella versione italiana, come mai sia così celebrato come icona omosessuale, non essendoci rimandi impliciti ed espliciti alla cosa.

camifilm  @  14/12/2010 21:26:06
   7½ / 10
Non si nota direi la omossessualità dei protagonisti. Quindi se così doveva essere, risulta essere un difetto del film. Oppure, per gli anni in cui è stato realizzato, altro non si poteva rischiare di inserire o era quella l'idea della omossessualità. Una idea basata su considerazioni di uomini deboli e deboli, cosa che ad oggi risulta banale e non certamente veritiera.

Detto questo il film, da considerare una prova di regia, risulta essere intrigante quanto basta. La storia forse è più avvincente leggerla che vederla. Direi che mancano alcune caratteristiche che lo facciano apprezzare ad un pubblico di massa odierno.

In conclusione è un buon film. Da vedere sicuramente. Magari da riprendere in un remake fatto bene.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  14/12/2010 20:24:53
   7 / 10
Non male ma assolutamente non un capolavoro. Innanzitutto l'idea dell'unico piano sequenza a me sembra fine a sè, stessa: un po'come sfoggio di abilità. che non riesce, perchè si vede benissimo dove sono le giunture. per carità, ben fatto, ma secondo me, a parte un paio di momenti, la cosa non aggiunge proprio niente al film (niente che non si possa fare a teatro, insomma). ci aggiungo che gli "esterni" sono fintissimi e che, soprattutto, secondo me il film voleva essere coraggioso e invece non lo è per niente. Qui sopra si scrive che i 2 protagonisti sono gay (e se non erro l'idea era che lo fosse anche il professore). Beh, secondo me dal film la cosa non salta fuori proprio per niente. Detto questo, non è comunque male e la bravura di tutti resta.

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Ultima risposta 04/12/2011 22.35.11
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Tigrero91  @  14/12/2010 20:12:26
   8 / 10
filmone,tutto ambientato in una stanza,dove regna la suspance e il timore.Alfred e` proprio un maestro.Attori bravissimi,dialoghi perfetti,mai noioso,regia di alto livello,uno dei miei preferiti suoi, e pensare che risale al 1948!!!

BrundleFly  @  14/12/2010 17:30:23
   8 / 10
All'epoca deve essere stato qualcosa di fenomenale a livello tecnico. Solo Hitchcok è in grado di creare suspense con una storia da quattro soldi e tutta ambientata in una stanza. Come afferma il commento sotto di me, peccato per molto alcune situazioni/comportamenti un po' surreali.
Assolutamente consigliato per chi vuole vedere un film rivoluzionario per la storia del cinema dal punto di vista tecnico.

goodwolf  @  09/12/2010 16:48:46
   7½ / 10
Idea di base e realizzazione tecnica meravigliosa,ma, a mio parere, il grosso cruccio del film è il comportamento di uno dei protagonisti, che rende irreale un'idea innovativa e magnifica. Peccato. Bel film, in ogni caso.

guidox  @  14/11/2010 13:44:38
   9 / 10
splendido film girato tutto in una stanza, con dialoghi a dir poco fantastici, in un contesto di trama tanto semplice, quanto geniale nella sua messa in scena.
la cura del dettaglio, la scelta di determinate inquadrature...la parte iniziale subito dopo i titoli di testa, la stessa apparecchiatura della cassapanca...sono scelte stilistiche eccezionali.
i personaggi sono molto ben tratteggiati e si passa da situazioni di humor notevoli (quando le due donne dialogano niente popò di meno che sul raffreddore, o quando James Stewart prende in giro la donna su quel suo modo di esprimersi praticamente dicendo nulla) a momenti di tensione crescente, con la cassapanca che incombe lì a pochi passi.
bellissimo davvero, uno dei (tanti) capolavori del grandissimo regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  29/09/2010 16:59:38
   8 / 10
Coraggioso esperimento del buon vecchio Hitch che come al solito centra il bersaglio mettendo in scena una storia intrigante, teatrale, girata in una sola stanza e arroccata con discorsi spettacolari. C'è chi dice che Stewart non è adatto per il ruolo che Alfred ha disegnato per lui ma a mio avviso, soprattutto nel finale, la maestria e l'impatto scenico dell'attore vengono fuori così che il film riesce ad ottenere uno strepitoso finale "Rivelativo".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  03/05/2010 07:20:09
   8½ / 10
Film piuttosto sperimentale di Hitchcock, in cui tutto l'intreccio si svolge all'interno della stessa stanza e in cui il tempo di proiezione è lo stesso di quello all'interno del film. Ciò è sottolineato dal cielo che si vede in sottofondo, che all'inzio del film è azzurro e alla fine è ormai scuro. La seconda guerra mondiale è appena finita e si sente ancora l'odore di certe teorie che hanno fatto sprofondare il mondo nell'orrore. Molto ambiziosa l'idea di girare il film in un'intero piano sequenza (anche se tecnicamente irrealizzabile all'epoca), e soprattutto interessanti i due protagonisti quasi a rappresentare due diversi stati d'animo di una stessa persona. Sente un po' gli anni unicamente in quelli che oggi risultano dialoghi e elucubrazioni un po' forzati.

BlackNight90  @  02/05/2010 15:46:42
   9 / 10
Bellissimo esercizio stilistico per Hitchcock, che lo definì amabilmente un suo 'pasticcio'.
Un sfida tecnica notevole, che credo non sia mai stata fatta prima, quella di girare in un unico piano-sequenza mascherato, oltre al fatto di essere il suo primo film a colori: Hitchcock usa l'assurda teoria del delitto premeditato e giustificato dalla superiorità morale ed intellettuale per dare sfoggio del suo humor nerissimo e del suo cinismo che sfiora nel grottesco atto di mangiare pochi centimetri sopra un cadavere: che terribile questo vecchiaccio!
Ad Hitchcock non interessano le questioni morali o filosofiche, sui cui molti ci hanno ricamato sopra, quanto piuttosto instaurare un legame intrigante ed ambiguo tra lo spettatore e i due assassini che ci porta a sperare che il loro delitto perfetto vada in porto, che le loro provocazioni e i loro errori non destino troppi sospetti sul loro ex-maestro, personaggio già di per sè innaturalmente sospettoso.
Tuttavia l'impostazione teatrale fa risentire qualche dialogo della dovuta tensione (e poi diciamolo, si sa che quella cassapanca non verrà aperta se non alla fine); altro piccolo difetto, uno Stewart non in parte e fuori luogo, a differenza del diabolico John Dall.
Chapeau.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/04/2010 19:16:27
   10 / 10
Una finestra di un palazzo,di giorno.
Una musica ci introduce ai titoli di coda.
Poi si sentono all'improvviso delle urla e lentamente l'inquadratura,e noi con lei,entriamo in un'appartamento.
E ci viene sbattuto subito davanti agli occhi un omicidio. Ed una corda.

Geniale capolavoro di Hitchcock,tutto ambientato in un appartamento senza un attimo di pausa.
Il (finto) pianosequenza della durata di quasi ottanta minuti è una scelta fantastica e coraggiosa,il virtuosismo tecnico del regista qui si scatena: dai piccoli dettagli come la corda (componente fondamentale del film,d'altronde si intitola proprio Rope in originale) alla cassapanca,fino alla mdp che raramente si ferma,segue,mostra e non mostra.
Merito anche agli attori,specie John Dall luciferino e presuntuoso,e anche uno Stewart che regala un finale memorabile.

Nodo alla gola non lascia mai il tempo di fermarsi,la suspance raggiunge livelli altissimi (specie quando qualcuno si avvicina alla famosa cassapanca),i dialoghi come la trama sono eccezionali.
L'omicidio inteso come piacere e come arte è la teoria che è il fulcro del film e Hitchcock a modo suo è un amante dell'omicidio inteso come arte. Ma solo filmica. Stewart potrebbe essere l'Hitchocok della situazione,magari.
La storia si rifà ad un fatto realmente accaduto,i profili psicologici dei personaggi sono delineati benissimo e l'humor nero del regista raggiunge vette esplicite che prima non si erano mai viste. E,naturalmente,è girato da D.io.

D'altronde tutto è costruito con maestria e credo ci troviamo di fronte ad uno dei film meglio girati (e innovativi) della storia del cinema.
Tra l'altro è pure il primo film a colori del maestro. Strano che sia stato dimenticato e spesso non venga neanche nominato tra i suoi migliori.

Libss  @  07/03/2010 18:13:20
   7½ / 10
Classico hitchcockiano, superbo per maestria tecnica (girato utilizzando diversi piani sequenza poi allacciati per simularne un unico) supera il rischio per un film sperimentale di cadere nella banalità della sceneggiatura. Sicuramente ben recitato, non ha un momento di pausa. Non è però uno dei suoi migliori, ma d'altronde nella carriera di Hitchcock c'è stato spazio per così tanti capolavori....

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  22/02/2010 22:32:26
   10 / 10
Capolavoro straordinario per sceneggiatura e regia.
Tutto girato in una stanza, il film è l'apoteosi delle "scene alla francese" (come ne "La parola ai giurati"), mentre la regia filma tutto con un finto piano sequenza.
Opera davvero ardita e innovativa nella ricerca dei tempi e della costruzione filmica/registica.
Da applausi il discorso finale che Stewart farà ai ragazzi.
E' il film di Hitchcock che preferisco insieme a "Vertigo".

MidnightMikko  @  15/02/2010 15:11:35
   9 / 10
Capolavoro di Hitchcock. Interpreti fenomenali,ottimi i piani sequenza (anche se si nota troppo lo stacco tra una sequenza e l'altra),suspense altissima.
Quasi perfetto

Manu90  @  28/12/2009 10:24:18
   8 / 10
Questo film ha il pregio di tenerti incollato allo schermo dall'inizio alla fine...incredibile. Tutto girato in una stanza, eppure il film scorre che è una goduria, grazie anche alla tensione che si viene a creare minuto dopo minuto. Grande Hitch!

topsecret  @  02/12/2009 11:24:36
   7½ / 10
Secondo film di Hitchcock che vedo.
Memore dei consigli ricevuti da Lot, quando mi è capitato sottomano questo dvd l'ho subito visionato, spinto dalla curiosità di scoprire questo grande regista, da me finora colpevolmente ignorato.
Il film è ispirato a fatti di cronaca realmente accaduti, intende raccontare il delitto perfetto e si svolge in un'unica location che diventa sia il luogo dove si consuma l'omicidio che quello in cui gli attori si alternano, offrendosi in varie disquisizioni. E sono proprio i dialoghi ad essere il punto di forza del film, traboccanti di feroce ironia, lo humor nero di Hitchcock riesce a risultare ben calibrato ed efficace nel raccontare la personalità dei vari personaggi e la loro natura.
"Il delitto è un'arte riservata a pochi eletti", quella di Alfred Hitchcock è un'arte, un'abilità ed una tecnica riservata invece a tutti e spero che nessun altro la ignori come ho fatto io in passato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  30/10/2009 16:41:56
   9 / 10
Una delle più virtuose genialate di Hitchcock

Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  18/07/2009 19:35:04
   9 / 10
Come accade anche ne Il delitto perfetto (a mio parere leggermente superiore), anche qua l'ambientazione unica è una stanza, ma la ricerca maniacale della perfezione da parte di Hitchcock è strabiliante. Il film si innalza notevolmente di livello quando entra in scena James Stewart, che sciorina dialoghi veramente entusiasmanti

ulisseziu  @  09/06/2009 19:23:04
   7½ / 10
Girato in maniera sopraffina, la scelta di non usare stacchi evidenti si addice perfettamente al film, che ti tiene incollato fino alla fine per vedere se i due riusciranno a farla franca.

Ottimi gli attori, da vedere.

alexp79  @  04/05/2009 18:00:13
   7½ / 10
originale e inquietante....non ho apprezzato tantissimo il finale, forse perchè mi aspettavo qualcosa di originalissimo....

inferiore  @  10/04/2009 23:59:20
   7 / 10
Bel thriller firmato Hitchcock alla sua prima collaborazione con Jimmy Stewart davvero bravo in questa parte.
La tensione che il film insinua nell'animo dello spettatore aumenta sempre più con il passare dei minuti, la storia è originale e si fa seguire senza creare punti morti all'interno dello svolgimento, la breve durata aiuta certamente a collegare questi aspetti fra loro.
Il punto debole del film sono i dialoghi spesso troppo lunghi e fini a se stessi, senza essere brillanti o originali.
Il cast partecipa a far scaturire una valutazione positiva al film, Hitchcock come sappiamo è un maestro nel creare tensione, alcune inquadrature danno questa sensazione, ad esempio quella dove la cameriera sperecchia il cassone.
Più che meritevole di una visione.

kalin_dran  @  24/03/2009 16:33:21
   7½ / 10
Un bel film. Breve, ma intenso e di sicuro effetto. Inizia molto lentamente, ma poi accellera di ritmo e suspence fino al bellissimo finale.
Ottimo Hitchcock con delle soluzioni alla regia davvero fantastiche e molto bravo James Stewart.

Neu!  @  09/03/2009 19:41:03
   7½ / 10
un esercizio virtuosistico, un po troppo cervellotico e fine a se stesso, ma assolutamente apprezzabile e originale.

heartbreaker  @  05/03/2009 16:21:53
   8 / 10
Un film magnifico, un film dove la trama passa in secondo piano e dove si nota la grandissima abilità registica di Hitchcock. E pensare che questo film è ambientato praticamente in una sola stanza, ma nonostante questo Hitchcock riesce a stupire con una trama a orologeria e con delle trovare registiche davvero interessanti da scoprire guardando e riguardando il film. Questo film cambierà l'immagine del thriller, del noir e darà grande, grandissimo successo a quello che giustamente è considerato uno dei Maestri del cinema. Un film per tutti gli amanti del cinema, per quelli che vogliono distrarsi ma anche per chi ama il cinema "tecnico".

TimBart  @  11/02/2009 12:59:54
   10 / 10
Solo 46 votanti? Su questo capolavoro è stato detto tutto, libri, commenti, recensioni, di solito non commento i grandi capolavori della storia del cinema perchè mi pare inutile (come rispondere a commenti di chi è capace, alla faccia dell'arte, di dare 1 a 2001, o Citizen Kane) ma questa è una delle mie opere preferite e forse la migliore del maestro del brivido (se qualcuno me lo consente). Tecnica mostruosa, maestria di una mdp virtuosa nonostante il film sia girato in piano sequenza e le scenografie si muovevano con la scena... la città che si vede dall'attico è stata ricostruita con migliaia di lucine che cambiavano colore a seconda del tempo metereologico che dovevano riprodurre...un lavoro da veri perfezionisti, troppo per tutti. Questo è 10.

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Ultima risposta 11/02/2009 13.14.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  24/01/2009 01:05:29
   10 / 10
Un unico pianosequenza che si dipana in un climax trascendentale per quanto sublime, seppur spezzato ad arte da stacchi delicati e trasparenti.
Film che par esser stato diretto da Di0 in persona.

9 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2009 14.59.44
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giusss  @  27/12/2008 18:42:24
   7 / 10
Il film merita sicuramente la visione:per la trama,la breve durata,i dialoghi e la grande regia e riprese di Alfred Hichcock,un pò meno per James Stewart a mio avviso non pienamente dentro il personaggio e la poca tensione.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  12/12/2008 21:13:23
   8 / 10
Non mi meraviglia che Truffault e in generale i teorici del cinema nella Francia del dopoguerra ammirassero così tanto Hitchcock. Solo lui riusciva a costruire opere che accontentassero i gusti dello spettatore medio e allo stesso tempo fossero dei piccoli gioielli tecnici, con invenzioni e esperimenti. La caratteristica dei suoi film è il fatto che indirizza l’attenzione degli spettatori non sull’avvenimento in sé, ma sulle cause, i risvolti psicologici e le conseguenze di questi avvenimenti. Il lato “didascalico” spesso s’impone e si identifica con il lato “spettacolare” e questo è uno dei film più didascalici e più interessanti che abbia mai visto.
Lo si vede subito fin dalle prime scene; il delitto rimane quasi sullo sfondo, inesplicato e misterioso (accende così la curiosità e la voglia di sapere dello spettatore, lo rende perciò parte attiva). Hitchcock comincia fin da subito a costruire psicologicamente i due personaggi protagonisti, Brandon e Philip, facendoli parlare e agire in maniera misurata e esatta, quel tanto che occorre per dimostrare in maniera diretta di che pasta sono fatti. L’agitazione è molto ben rappresentata, come pure il fatto che “godano” ancora del loro atto, anche se cominciano anche a essere in qualche maniera atterriti per le conseguenze. Seguono poi le autogiustificazioni teoriche e da qui si dipana il filo che tiene insieme tutto il film: una riflessione sulle cause che possono giustificare l’uccisione di una persona.
I due ragazzi danno voce a una corrente ideologica che ha avuto fortuna anche negli Stati Uniti, quella che teorizzava una società che si basasse su “persone forti” a cui tutto era permesso, le uniche in grado di arrivare all’eccellenza da trasmettere poi a tutta la società.
Nel film entra in scena guarda caso proprio il maestro (James Stewart – una delle sue migliori interpretazioni) che ha insegnato loro questi principi. Un personaggio che risulterà alla fine molto ambiguo, in quanto enuncia certe teorie (non si sa bene se sul serio o se per scherzo) molto nette a favore della completa libertà morale di questi superuomini, per poi giungere quasi all’improvviso a una delle più belle e appassionate confutazioni di queste teorie. Il succo della confutazione è “che qualità hai tu per arrogarti il titolo di superuomo? Come ti permetti di togliere dalla faccia della terra chi ama e opera per il bene collettivo infinitamente più di te?”. Ma qui forse più che la coerenza interiore di un personaggio, interessa a Hitchcock presentare certe teorie e confutarle e bisogna dargli atto di averlo fatto in maniera molto chiara e pulita, anche se l’incoerenza e la prevedibilità dei comportamenti dei personaggi pesa come un macigno sul valore del film (molto didascalico ma allo stesso tempo molto stimolante a livello di riflessione etica).
C’è poi la sottile ambiguità del fatto che a volte si parteggia per i due assassini e si desidera che la facciano franca, per questo spesso ci si arrabbia quasi quando “si tradiscono” o svelano involontariamente, in maniera a volte ingenua, quello che si agita dentro. In questo film si continua a ritenere che la “coscienza” di certi atti negativi estremi turbi profondamente l’animo umano, cioè che l’assassinio è pur sempre qualcosa di “innaturale” che sconvolge il normale comportamento di una persona (tutti temi poi ripresi e aggiornati da Woody Allen). A voler controbilanciare questa adesione emotiva alle ragioni dei protagonisti cattivi, s’introducono i personaggi della ragazza e del padre della vittima e soprattutto della madre, la quale agisce nella nostra immaginazione. In maniera naturale e semplice viene fuori il quadro di una vittima buona, semplice, amata e che ama e ciò rende i protagonisti un po’ odiosi e proprio spocchiosi nella loro senso di superiorità e nel loro cinismo. C’è da dire comunque che questi personaggi “positivi” sono anche un po’ scialbi e duramente colpiti dalla classica ironia del maestro. Insomma le ambiguità e i contrasti sono tantissimi in questo film ed è proprio questo il suo difetto e la sua ricchezza allo stesso tempo.
A me non ha dato assolutamente alcun fastidio il fatto che si svolga tutto all’interno di una stanza, anzi ho ammirato tantissimo la capacità del regista di suggerire il passare del tempo (lo sfondo di New York con le varie luci della sera), come pure l’esperimento intrigante di considerare la storia come un presente in presa diretta (i piani-sequenza). Altra novità è il fatto che spesso l’occhio della mdp inquadra il corridoio o le poltrone vuote mentre gli altri parlano, suggerendo una priorità emotiva e riflessiva al modo di vedere la storia, cioè l’inquadratura non ha lo scopo di mostrare qualcosa di materiale (il corridoio o la poltona in se) ma di suggerire uno stato d’animo, un pensiero o un’emozione. Questo modo di concepire l’immagine sarà poi molto usato dai registi della Nouvelle Vague.

Dan of the KOB  @  15/11/2008 10:23:46
   6½ / 10
Non lo trovo il miglior Hitch! Anzi non mi ha proprio soddisfatto!
Tecnicamente perfetto, cast in parte con un sempre fantastico James Stewart, ma per il resto, la tensione dov'è???
Per dirla con un termine calcistico è stato il classico "tiro telefonato al portiere"!
Nonostante tutto vale la pena vederlo come tutti i film di Hitchcock!

3 risposte al commento
Ultima risposta 15/11/2008 13.51.45
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johnny86  @  10/08/2008 14:06:44
   7 / 10
La tecnica di Alfred Hitchcock non si mette in discussione nemmeno in questo film... A mio avviso però non uno dei migliori, anche se il cast se la cava egregiamente....

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