solaris (1972) regia di Andrei Tarkovskij URSS 1972
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solaris (1972)

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locandina del film SOLARIS (1972)

Titolo Originale: SOLARIS

RegiaAndrei Tarkovskij

InterpretiDonatas Banionis, Natalya Bondarchuk, Juri Jarvet, Nikolai Grinko

Durata: h 2.45
NazionalitàURSS 1972
Generefantascienza
Al cinema nell'Agosto 1972

•  Altri film di Andrei Tarkovskij

•  SPECIALE SOLARIS (1972)

Trama del film Solaris (1972)

Sulla stazione scientifica orbitante attorno al pianeta Solaris c'è qualcosa che non va: dei tre scienziati che vi lavorano uno si è suicidato, gli altri due danno segni di squilibrio mentale. Il dottor Kris Kelvin, noto psicologo, viene così incaricato di indagare ed inviato sul pianeta. Il dottore scopre che Solaris è in realtà un pianeta vivente, in grado di materializzare i sogni ed i ricordi degli uomini; questo è proprio ciò che ha fatto impazzire gli scienziati della base. Quando anche lo psicologo crede di incontrare sua moglie, morta suicida sette anni prima, inizia a sentire ancora di più la responsabilità della sua morte.

Film collegati a SOLARIS (1972)

 •  SPECIALE SOLARIS (1972)

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Voti e commenti su Solaris (1972), 104 opinioni inserite

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stratoZ  @  03/07/2023 16:09:03
   9½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Opera straordinaria di Tarkovskij, un'esperienza riflessiva unica, un viaggio nella coscienza umana profondo come altre pochissime volte si è visto nella storia del cinema (e forse un'altra di quelle pochissime volte è sempre un film dello stesso regista di sette anni dopo :) )

Per quello che ho "sentito" io dal film e cercando di semplificare tantissimo, Solaris si basa principalmente su un dualismo: essere felici o conoscere. Coscienza contro scienza, il che riconosco, mi viene difficile da esprimere a parole.

Il percorso, almeno quello interiore, del protagonista è un progressivo realizzare, di non aver realizzato, lo so che sembra un paradosso, ma la crescita e il cambiamento del personaggio principale passano attraverso queste dinamiche, da una limitata conoscenza dei fatti sul pianeta Solaris, si passa ad una parziale conoscenza dei fatti che però causerà lo scardinamento ogni certezza acquisita fino a quel momento.

Tarkovskij utilizza la fantascienza solo come tramite, più che "la risposta sovietica a 2001" di cui al limite ne può condividere vagamente le tematiche esistenziali, vedo quest'opera concettualmente più vicina - se proprio dobbiamo fare un paragone - alle esplorazioni e ai conflitti dell'animo di Bergman.

Per quanto riguarda l'evoluzione dello stile del regista russo, l'ho trovato un po' meno simbolico rispetto alle due opere precedenti, sebbene ce ne sia comunque un uso ricorrente, rispetto ad Andrej Rublev per esprimere concetti c'è un uso maggiore del dialogo e sicuramente una sceneggiatura più lineare. Fanno Eccezione alcune scene, tra cui una che ho trovato particolarmente efficace: il protagonista che ha un malore, causato dai continui sbalzi psico-emotivi, viene portato a spalla dagli altri due membri della base spaziale, la testa del protagonista muovendosi un po' barcollando impalla la luce diretta sulla telecamera, ma quando si sposta la luce torna prepotente sull'occhio dello spettatore, causando anche dei fastidi. Questa scena in particolare mi ha rimandato a pensare alla luce come alla conoscenza, che nel momento in cui viene svelata arriva addirittura ad accecare il soggetto, e non è un caso che il protagonista e lo spettatore si trovino frontalmente rispetto ad essa, vedendola dalla stessa prospettiva. Ecco questa scena l'ho trovata azzeccatissima e di un'evocatività eccezionale.

Il finale, assimilabile ma difficilmente catalogabile è la ciliegina sulla torta di un'opera spaziale(?) si può dire spaziale? Forse no perché è tanto, ma tanto, oltre, ma ci siamo capiti.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/06/2023 13:07:37
   9 / 10
Opera enorme, violentata nella sua edizione italiana, ma per fortuna restituita nella sua completezza. Più che un film, "Solaris" è un saggio di filosofia in immagini, dove lo spettatore diventa egli stesso protagonista del pensiero di Tarkovskji. Il DOP era un genio assoluto, la scena della levitazione è una delle cose più belle che siano mai state riprese.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/01/2022 21:20:41
   7½ / 10
Sventrato in modo imbarazzante dall'edizione italiana, presentato poi a Venezia negli anni '70.
Non è un fantascientifico normale: l'esperienza che comporta la visione di questo film è molto personale. Ognuno ne può trarre le proprie conclusioni.

Il susseguirsi è lento, contemplativo, rilassante come una passeggiata riflessiva. Il regista russo ci rende partecipici alla sua visione con piani sequenza molto belli, e molta attenzione rivolta alle luci e alle scenografie.

"Ma perché andiamo a frugare l'universo quando non sappiamo niente di noi stessi?"
L'universo che ci mostra Tarkovskij è fatto d'acqua, l'elemento della vita, l'elemento principale. L'acqua può essere mossa o ferma, e può rispecchiare noi stessi.

C'è il tema del doppio, persone e fantasmi che ricompaiono, proprio come dei riflessi. E il ritrovare se stessi... una ricerca che si conclude solo quando si ritorna a casa. Ma è quella la soluzione?

Tanti i quesiti che vengono posti. Da vedere solo con la giusta propensione ma senza paura. 7,5 è il voto che mi sento di dargli.

Filman  @  10/12/2021 11:33:03
   9 / 10
Misterioso ma criptico, tormentato ma inviolato, tutto il film, così come il lungo prologo, così come i pensieri del protagonista, così come la fantascienza che SOLARIS prova a ipotizzare, una fantascienza che non unisce l'uomo all'infinito attraverso la filosofia ma attraverso l'uomo stesso, la sua mente, la sua personalità e la sua psicologia, l'uomo che è granello e al tempo stesso diventa chiave per il funzionamento dell'universo.
Andrei Tarkovskij vuole raccontare la tristezza e la solitudine del protagonista, disordinando, sporcando o per meglio dire ammalando i luoghi dove egli mette piede, quasi a proiettare la depressione dello stesso. Nel farlo l'autore si adopera di una fantascienza semplice e che tutto rende possibile, anche plasmare traumi e sentimenti. Questo capolavoro altro non fa che raccontare un evento concreto ma non raccontabile a parole attraverso un'avventura riflessiva che da forma alle stesse relative emozioni, con la durezza del cinema russo.

cort  @  09/04/2020 23:21:26
   7½ / 10
Film filosoficamente complesso e profondo corredato da una regia ed una fotografia magnifica(con i limiti della vecchiaia). Ma troppo lento soprattutto all'inizio(nei primi 40 minuti 20 superflui). Visto in russo ed in italiano devo dire che è OBBLIGO vederlo in lingua originale versione completa sottotitolata, le modifiche del doppiaggio sono assurde e limitanti, pure di bassa qualità.

antoeboli  @  15/03/2020 00:24:45
   6½ / 10
Un film affascinante,visionario e autoriale come solo un genio come tarkosky poteva girare.Dialoghi particolari conditi da lunghi piani sequenza,anzi lunghissimi nella scena 'metropolitana'.
Peccato che in mezzo a tanta bella visione la pellicola viene tirata troppo per le lunghe e giunto ad una certa scena speravo davvero fossimo ai titoli di coda.
Film non per tutti,se Stalker mi aveva incuriosito e piaciuto parecchio di questo non posso dire lo stesso parere.

zerimor  @  29/07/2019 02:25:26
   9 / 10
"Perché andiamo a frugare l'universo, quando non sappiamo niente di noi stessi?"

Approcciarsi a Tarkovskij è tutt'altro che semplice. Solaris è un film complesso, onirico, simbolico, filosofico, a tratti inquietante... un film che scava nell'animo umano, che mette in risalto gli interrogativi esistenziali.
Regia superlativa.

Romi  @  12/04/2019 18:50:22
   9½ / 10
Film difficile da commentare. Ho visionato il dvd in versione integrale e non si puo' dire che sia un film facile da seguire, bisogna scegliere lo stato d'animo adatto per vederlo. E' indubbiamente un film molto poetico sia nelle immagini che nel significato. Un viaggio nell'anima umano il quale e' spesso insondabile e profondo non meno dell'universo.

Plinius  @  19/08/2018 17:33:37
   7 / 10
Visto nella versione integrale, con la prima parte in russo con i sottotitoli in italiano. Non è mai facile commentare film come questi, sarebbe come discutere di un trattato di teologia o filosofia, comunque rimane difficile pensare ad un'unica chiave di lettura. A me ha trasmesso un senso di smarrimento e pessimismo, ineluttabilità....

fabio57  @  27/10/2016 14:12:14
   8½ / 10
Geniale film di fantascienza, tratto da un capolavoro letterario di Stanisław Lem, ha avuto un buon remake con Clonney. Il tema dell'identità e del doppio, nonché quello di un incontro con una intelligenza aliena, è affascinante ed è sviluppato in quest'opera in maniera originalissima. Quando uscì, all'epoca, fu definito la risposta sovietica a "2001 odissea nello spazio". In realtà la dimensione del racconto è completamente diversa, qui ci troviamo di fronte a interrogativi sulla natura dell'uomo, sulla sua umanità. Nel film americano si scandagliavano le origini e il futuro dell'umanità, insomma un'altra storia.

Cianopanza  @  25/11/2014 12:43:34
   10 / 10
Va visto in lingua originale con sottotitoli. Versione integrale. Fotografia splendida soprattutto nelle scene in esterni. Colonna sonora elettronica/pionieristica di Artemjev (stupenda la sequenza del viaggio in autostrada con suoni riprodotti e sincronizzati al sintetizzatore). Solaris è un viaggio nell'io.

_Hollow_  @  21/06/2014 03:40:40
   9 / 10
Che mattonata. A confronto Stalker sembra Natale a Rio. Parlo ovviamente della versione integrale, non dello stupro italiano (fatto non solo di intere sequenze tagliate ma pure di dialoghi totalmente rimaneggiati e instupiditi).
Se si riesce a sopportare la pesantezza, ci si ritrova davanti ad una sorta di capolavoro. Più che 2001, comunque, direi che vada confrontato proprio con l'altro capolavoro già citato di Tarkovskij. Ci sono molte somiglianze, tra Solaris/stanze, cani, finali ecc.
Il finale mi ricorda tantissimo altri due capolavori (ovviamente posteriori): "L'isola" di Kim Ki-Duk e "L'uovo dell'angelo" di Oshii (che almeno cito e propongo, visto che qua su filmscoop ha solamente 2 commenti e non si merita di essere così sconosciuto).

GianniArshavin  @  18/03/2014 21:26:34
   8½ / 10
Andrei Tarkovskij è un dei pochi registi che poteva permettersi di prendere un capolavoro letterario come quello di Lem,cambiare,togliere e aggiungere delle cose senza sfigurare ma anzi arricchendo l'opera originale.
Solaris è semplicemente un film monumentale,un'esperienza intima e visiva che affronta,in maniera mai banale e superficiale,i più grandi interrogativi che da sempre l'uomo si pone. La profondità di quest'opera è pari a quella del romanzo,e le sensazioni che lascia a visione conclusa sono difficili da riportare in un breve commento .
Da evitare come la peste la vergognosa versione italiana tagliata di 40 minuti e doppiata in maniera scandalosa.
Nota di merito per la regia del cineasta russo e per un'attrice protagonista magnetica e fantastica nel caratterizzare il personaggio più riuscito della vicenda.
Naturalmente ci troviamo di fronte ad un lavoro con effetti non più all'avanguardia e nel complesso lento,che si prende i suoi tempi per scandagliare al meglio la natura umana e il mistero intorno all'oceano di Solaris. Questi due fattori potrebbero scoraggiare qualcuno,ma credo che chi riuscirà a farsi rapire dalla storia e dalle riflessioni di questo film (volendo anche implementando il tutto col romanzo)non potrà non portarselo dietro per il resto della vita.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/01/2013 20:23:53
   9 / 10
"Solaris"...un oceano nello spazio capace di ricreare fobie, ossessioni o amori di chi si accosta ad esso.Un viaggio nella propria coscenza e nei propri desideri...puo' uno scenziato accettare l'irrazionale anche se questo rappresenta il ritorno alla vita di un caro morto da tempo?
E' un po' quello che si chiede il protagonista che inizialmente cerca di uccidere questa "visione" poiche troppo lontano dalle sue idee o dalla sua missione.
Un bellissimo viaggio nella coscienza dell'uomo costretto sempre a fare i conti con il proprio Padre che, ovviamente, è quello che ha ragione su tutto!
Incredibile lo scempio che hanno fatto del film qui in Italia togliendo una parte fondamentale del film che si lega al finale...chi ha visto la versione ridotta non puo' capire il messaggio di "Solaris".
Sono uno dei pochi che ha apprezzato piu' questo che "stalker"...

4 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2013 22.55.45
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Oskarsson88  @  25/09/2012 19:18:22
   7 / 10
Ci troviamo di fronte ad un mattone, di sicura qualità, perchè secondo me perchè riesce a digerirlo può essere un capolavoro. Io, da umano normale, ho apprezzato moltissimo la prima parte che incuriosisce e fa salire il mistero di Solaris e il finale abbastanza ambiguo e spiazzante. La parte centrale, con pochi dialoghi e un'atmosfera lenta, alla lunga mi ha un po' stancato. Comunque, beh è da vedere, almeno una volta. Doppiaggio italico veramente vergognoso...le parti non tradotte rendevan tutta un'altra atmosfera!

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  24/07/2012 00:05:56
   7½ / 10
Visto in versione completa (2 ore e 45) ma con ancora i doppiaggi osceni dell'epoca (Dacia Maraini e Pasolini, evidentemente, non erano quei geni che si pensa). I primi 40 minuti del film (tagliati nella versione italiana) li ho trovati molto + interessanti del resto del primo tempo, attraverso il quale è praticamente impossibile uscire svegli. Il secondo tempo torna ad essere interessante, in un'intensa riflessione sui limiti dell'uomo e le sue miserie. Da un lato c'è una gran bella fotografia, dall'altro degli effetti speciali sotto la sufficienza. Bello ma inutilmente lungo e, come apparentemente tanto di quel che arriva dalla Russia, pesantemente tragico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  27/05/2012 21:59:38
   7½ / 10
Potentissimo, di grande impatto emotivo. Per molti aspetti un capolavoro, a partire dalla regia praticamente perfetta; i dialoghi poi, sono di una bellezza disarmante. L'unico difetto riscontrabile, se di questo si può parlare, è la difficoltà di assimilazione. Non è certo un film per chiunque, più che altro un'opera d'arte cinematografica riservata a chi ne sa cogliere le infinite sfumature. Onore al merito.

vieste84  @  17/01/2012 23:06:32
   9 / 10
Stupendo film di fantascienza secondo solo a 2001. Scena finale bellissima, visionaria, forse un po angosciante, stupefacente, vale le visione del film, che nonostante la lunghezza non annoia anzi prende lo spettatore facendolo immedesimare nei tormenti del protagonista. Da vedere

kirk h.  @  08/12/2011 19:37:12
   8½ / 10
Ho avuto la fortuna di averlo visto in edizione integrale e per questo sono riuscito a capire il senso del film, che poi mi è stato anche spiegato e che non dirò adesso ma consiglio questo film a tutti coloro che vogliono vedere un capolavoro semi-sconosciuto e rimanerne incantati alla visione dei titoli di coda. Non ho altro da aggiungere perchè è già stato detto tutto nei commenti precedenti!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  24/10/2011 11:46:54
   9½ / 10
Sconvolgente capolavoro. Ora comprendo da dove Malick attinga la sua esperienza cinematografica.
Solaris ha poco di fantascientifico. Solaris è un dramma totalmente umano. E quell'Oceano altro non è che la Vita.
"Una domanda vuol dire sempre desiderio di conoscere, e per conservare le semplici verità umane ci vogliono i misteri: il mistero della felicità, della morte, dell'amore."
Un film, una lezione. Il gnozi sauton dei greci (non a caso viene citato il Mito di Sisifo) viene rivelato una seconda volta dal grande Cinema di Tarkovskij a monito perenne e incancellabile. L'interiorità ha un nuovo occhio.
Uno dei film più importanti dell'Occidente. Una pietra miliare del Cinema esistenziale, che ancora ha somma importanza nel discorso cinematografico e artistico moderno.
È un film che non merita voti, perché è troppo bello.
Però non concedo il voto pieno per l'eccessiva lentezza di alcuni passaggi e per un doppiaggio da crocifissione immediata.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/06/2011 08:39:18
   8½ / 10
Ipnotica riflessione sull'uomo e sul suo inconscio. Un film di fantascienza che risente pochissimo del tempo passato, assolutamente superlativo soprattutto per il clima che Tarkovskji riesce a creare.
Il finale è da antologia, assolutamente eccezionale peccato per il prologo iniziale che è indispensabile per comprendere la quadratura del cerchio ma troppo lungo.

Certo il cinema di Tarkovskji non è facile e a volte l'estrema lentezza diventa un limite quasi insormontabile nella visione, in tal caso però riesce quasi a diventare una risorsa nella creazione di quell'atmosofera rarefatta e di immersione surreale del mondo che ci propone.

Ad ogni modo da antologia

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  28/03/2011 17:53:34
   7½ / 10
Molto più piatto rispetto a "Stalker", a cui ho dato l'unico dieci che abbia mai dato (finora). Questo film di Tarkovskij, dunque, mi sorprende un pò negativamente, nonostante sia un gran bel film, non lo metto in dubbio. Però non è pregno di significati come "Stalker". Più debole rispetto a "2001: Odissea nello spazio", a cui viene accostato da chi ha realizzato la locandina. Inoltre, i significati "profondi" lasciano qui spazio alla vera e propria fantascienza e ad una "love story". Comunque sia sette e mezzo non è un brutto voto. Spero che il prossimo film del cineasta russo che gusterò sarà migliore.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/01/2012 15.35.01
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bebabi34  @  08/02/2011 14:55:40
   9 / 10
Prendetevi il tempo necessario per godervi questo capolavoro. Un film in cui i fatti sono da sfondo a riflessioni filosofiche pacate e coinvolgenti, non compromesse dalla discutibilità dei personaggi che si trovano spesso in altri film del genere.

Mothbat  @  14/11/2010 14:42:15
   6 / 10
Niente a che vedere con Stalker o 2001. Sarà pure profondo nei significati ma è veramente di una noia mostruosa. Un 6 solo per alcune scene.

RedPill  @  06/11/2010 18:46:27
   6 / 10
Provante.
Questo il primo aggettivo che mi è passato per la mente una volta terminata la visione.Sprofondato in uno stato di torpore permanente per tutta la durata del film, sin dalle prime immagini, si possono facilmente intuire i tempi dettati dal regista.Introdotto da una - neanche troppo breve - parentesi semi-esplicativa, amalgamata con intelligenza all'inizio della storia stessa, la trama viene narrata senz'alcuna dinamicità; lunghe pause accompagnano le riflessioni del protagonista, mentre l'apatia recitativa dello stesso Kelvin non concilia di certo l'attenzione.Innumerevoli piani sequenza si rincorrono mentre la colonna sonora rimane "latitante", lasciando di tanto in tanto qualche fugace traccia della propria presenza tra le tinte asettiche di una location fredda ed ermetica.Sulla base di questi presupposti, il regista ci ricorda quanto difficile può essere accettare la perdita di una persona a noi cara, finché il Sentimento perdura e alimenta i nostri ricordi.Sviluppando questo concetto all'interno di un contesto puramente fantascientifico, può uscirne qualcosa d'interessante, e in effetti, l'originalità del soggetto resta indubbiamente il vero punto forza dell'intero prodotto.Non avendo mai letto il romanzo di Lem, non saprei dire quanto fedele possa essere la trasposizione di Tarkowskij, ma di una cosa sono sicuro, non è certamente semplice da metabolizzare.

fiesta  @  05/11/2010 14:08:35
   9 / 10
trovo meraviglioso l'utilizzo del genere fantascientifico per fare un film sull'uomo. ogni dubbio o convinzione che accompagna i protagonisti è relativo all'uomo,anche se si tratta di scienza essa viene trattata come argomento per una riflessione e quindi diventa l'oggetto di un punto di vista umano.
non mi ha cambiato la vita,nè mi ha "svegliato". si tratta di domande che penso tutti gli esseri umani (tranne proprio le belve) si sono poste,e le risposte finiscono per essere sempre arbitrarie. ma lo rivedrei e lo farei vedere ad ogni appassionato d'arte perchè questo film è un oceano di conoscenza.

paride_86  @  18/06/2010 04:09:53
   6½ / 10
Complesso e cerebrale film di Andrei Tarkovskij, mutilato e snaturato nella versione italiana.
La storia è quella di uno psicologo che arriva su una stazione presso il pianeta Solaris, dove accadono strani fenomeni parapsicologici.
Sicuramente si tratta di un film interessante e di ampio respiro che mostra il talento narrativo e intellettuale di un grande regista, ma devo ammettere che il sentimento prevalente durante la visione è stato il tedio.
Per quanto riguarda il paragone con "2001: Odissea nello Spazio", al di là dei contenuti, bisogna ammettere che il film di Kubrick, al contrario di questo, non è invecchiato di una virgola in tutti questi anni - e ne sono passati parecchi!

pinhead88  @  02/06/2010 18:16:18
   6 / 10
A differenza del grande Stalker dove la dilatazione dei tempi non si sente,qui si trasforma in una conta di agonizzanti minuti verso la fine.sono riuscito a seguirlo bene per circa un'ora,poi è stata una faticaccia,sono sincero.i troppi momenti morti tra amore e trattati filosofici riescono a far perdere gran parte dell'atmosfera e soprattutto la concentrazione e l'interesse da parte dello spettatore.l'inizio e la fine mi sono piaciuti,peccato per tutta quella lunghissima e asfissiante parte centrale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  21/03/2010 22:08:55
   9½ / 10
Grandioso,un capolavoro di Tarkovskij.
Funereo,cosmico,quest'opera dal ritmo lento e martellante parla dei limiti della conoscenza umana,dei rapporti tra gli esser umani e dell'amore per l'illusione sempre riguardanti quest'ultimo.

Chiaramente è la versione integrale quella che va visionata,non lo stupro che fece Dacia Maraini, versione tanto vergognosa da indignare il regista al punto di disconoscere la versione italiana del film.

Tutto è al suo posto,nel momento esatto e con il ritmo giusto. Ogni sequenza ha un suo perché,una sua analisi filosofica,in alcuni casi sono sequenze straordinarie come quella dell'assenza di gravità,un quasi balletto commovente.
Unica pecca,la lentezza inutile a mio vedere di alcuni pezzi: ad esempio quello del viaggio in macchina è veramente senza senso.

Per quanto riguarda il paragone con 2001,direi che ci può stare ma i punti in comune si fermano al genere e alla profondità dell'opera: il film di Kubrick (che preferisco) parla dell'universo rendendo la sua infinità in cui l'Uomo riesce ad immergersi superandosi, Tarkovskij parla dell'Uomo che deve rendere conto di dover avere limiti,emblematica e splendida la frase del protagonista in tal senso (Perché esplorare l'infinito se non conosciamo nemmeno noi stessi?).

Finale geniale,spiazzante e inaspettato: per quanto non stia a me dirlo,non mi è sembrato un finale rassicurante nè consolante. Ho avvertito un senso di malessere nel vederlo. L'Uomo vive nella sua illusione,o si potrebbe dire che è l'illusione a vivere nell'Uomo.

Clint Eastwood  @  03/02/2010 01:21:34
   7 / 10
Visto in originale, versione integrale, conoscendo quel poco di spirito russo di cui ne faccio anche parte (in parte), posso capire perchè anche ai giorni d'oggi sia un film poco preso in considerazione e poco conosciuto in Russia : è poco russo.

Da quello che la mia mente riesce a elaborare, la bellezza del film consiste nei silenzi, nelle inquadrature (per carità alcune mi son piaciute anche), nel filosofeggiare sulla vita sula morte sull'amore e altro ancora. Beh, comunque sia non condivido molto lo stile Tarkovkskij di cui ho visto solamente Lo Specchio, non mi convince. Sarà la colpa di averlo visto in originale e non in italiano ... non credo.

acompagn  @  27/12/2009 14:37:56
   9½ / 10
la materializzazione delle coscienze, le isole della memoria in mezzo al mare cosciente di Solaris, la progressiva umanizzazione dell'essere-Hari fino al sacrificio, la carezza rassicurante della madre, la solaristica in crisi, la solitudine dello psicologo prima di partire, il distacco tra padre e figlio, la riappacificazione con il padre in quello che pare un quadro, la forza naturale degli elementi, l'amore perduto e poi ritrovato...

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  03/12/2009 16:48:11
   9 / 10
Difficile da commentare. sicuramente riduttivo definirlo come: "La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio".
Quello che va denunciato è lo stupro subito da questo film nella versione italiana manomessa da Dacia Maraini. Già tagliare un film dovrebbe essere un reato penale ma, amputarne addirittura i primi 40 minuti meriterebbe l'ergastolo.
Il film è grandioso, definito giustamente come: "un'opera di fantacoscienza".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/09/2009 20:04:23
   10 / 10
La solaristica negli ultimi anni non ha fatto progressi. Invero, allo sviluppo tecnologico e scientifico, non è seguito parimenti quello conoscitivo, mistico, dell'uomo col proprio subconscio.
"Parigi cambia!" diceva Baudelaire: "l'aspetto di una città, ahimè, muta più in fretta del cuore d'un uomo"

Acque immobili, arbusti inanimati, sgocciolii, silenzi; e un primo inquietante viaggio attraverso gallerie "metalliche", strade trafficate, svincoli muti: questa è l'introduzione importantissima (e sciaguratamente tagliata in un'edizione italiana) a Solaris; pianeta enigmatico, oceanico, indefinito, una distesa immensa di vapori che ha poteri straordinari, indicibili, di materializzare "ospiti" del passato, anche defunti, che sanno rigenerarsi di continuo e non possono essere allontanati.
Un viaggio stagnante che può essere accostato, come giustamente è stato individuato da molti, a quello dell'ultima parte di "2001", per potenza visiva, ambientazione e affinità tematiche: anzi Solaris sembra essere un'ulteriore astrazione del monolito, una figurazione dell'eternità, come la "casa" finale del capolavoro di Kubrick, o luogo stesso della memoria, quella soprattutto dei complessi e sofferti rapporti umani. Non un nuovo pianeta, dunque, ma uno specchio metafisico per l'umanità.

Magnetico, difficile, avvenente, e di lentezza solenne, suadente, planetaria (straordinaria la scelta del commento musicale affidato al preludio al corale di Bach, che acquista qui un valore cosmico), il capolavoro di Tarkovskij finisce là dove era cominciato; in una natura gelida, in quella casa austera, remota, rammemorata, centro del cosmo e della memoria, nucleo vitale dell'imperturbabile oceano Solaris.

Guy Picciotto  @  06/09/2009 17:40:07
   10 / 10
Questo film mi ha commosso, é un buco nero così ambiguo da poterci vedere assolutamente tutto dentro, ogni tuo incubo o sogno, questo penso sia il film di una certa levatura più ambiguo mai concepito (assieme a Inland Empire di Lynch e Satantango di Tarr), l'equivalente musicale di opere quali irrlicht e cyborg del maestro Klaus Schulze

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Ultima risposta 06/09/2009 20.10.17
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The BluBus  @  23/08/2009 11:10:12
   10 / 10
Una visione opposta a quella di "2001", dove l uomo diventa superuomo e conquista l'universo.
L'uomo di solaris si rende conto di non essere neanche capace di guardare dentro se stesso e capisce che comprendere l'universo non è (ancora) una sfida alla sua portata...
Grandioso.

Tautotes  @  02/08/2009 16:39:11
   7½ / 10
Premessa: è decisamente difficoltoso seguire un film di questo genere con un doppiaggio a spezzoni, ed è questo un limite della trasposizione italiana che fa veramente infastidire.

Diciamo che questo film lo ritengo inferiore a Stalker. Tarkovskij ci ripropone un ente metafisico (la fantascienza fa solo da sfondo) come l'Oceano di Solaris, simile alla Zona in Stalker, ove l'uomo incontra, sostanzialmente, il suo limite: in Solaris, tuttavia, l'Oceano agisce materialmente sull'uomo, facendogli materializzare i suoi ricordi, e tutto questo porta nei protagonisti diverse reazioni. C'è l'uomo di scienza (Saltorius) fermamente convinto della necessità di preservare la verità scientifica, e che di fatto finisce per costruire un oggetto che annichila le visioni dei protagonisti (in Stalker, l'uomo di scienza, il professore, voleva addirittura distruggere la Zona stessa, la culla dell'irrazionale e della divinità); abbiamo poi Snautz, il quale sembra porsi in una posizione di equilibrio tra l'assolutismo scientifico e la volontà di abbandonarsi all'irrazionalità di Kelvin (difatti è il mediatore tra le liti di Saltorius e Kelvin); qlo psicologo è l'unico realmente consapevole del "limite" umano alla conoscenza dell'aspetto irrazionale e divino, che comunque viene desiderato dallo psicologo se non altro perchè gli restituisce l'amore. Ci sarebbero molte altre cose da dire, comunque in definitiva abbiamo un altro ottimo film di questo regista, ma l'incisività raggiunta in Stalker è maggiore.

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bulldog  @  16/07/2009 10:57:20
   9 / 10
Secondo solo a Stalker

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Ultima risposta 05/09/2009 09.39.49
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  26/06/2009 10:12:09
   7½ / 10
Premetto, io il Cinema di Tarkovskij, questo filosofeggiare cervelloticamente coi suoi piani-sequenza, non lo sopporto quasi più. Ed io che di cervello ne ho poco, per lo più martoriato da anni di metanfetamine (ma va' che scherzo) non riesco proprio a scervellarmi il cervello per un film cervellotico di 3 ore. E non metto in dubbio che sia tutta una mia disgrazia non capire fine in fondo, e riuscire a sviscerare queste che sono, con ogni probabilità, delle vere e filosofiche opere d' arte. "Solaris" è "un oceano intelligente in grado di creare una natura organica", il film si basa anche su un interessante escamotage cinematografico/narrativo, e cioè la materializzazione del recondito. Una costante del Cinema dell' autore russo è la presenza di una superficie circoscritta, di una zona particolare, di un posto (meta)fisico, che va' oltre, in profondità, come la focalizzazione di tutti i suoi film; o l' esasperazione delle prospettive de "L' Infanzia di Ivan", spazio sovradimensionato dove ha luogo l' infanzia, abbastanza semplicemente. O "Nostalghia", il luogo circoscritto di un sentimento che è più di un semplice disagio (a detta di Tarkoso), o "Lo Specchio", superficie imperfetta del doppio, della riflessione di un' intera esistenza. "Solaris" e "Stalker" sono invece esempi di quella zona particolare della quale, del secondo, è meglio parlarne a tempo debito (sì ma a quando un' altra visione). Tutto il Cinema di Tarkovskij è anche imperniato sulla difficoltà che ha l' uomo nell' interagire con la propria coscienza. Cinema del dilemma morale. "Sai credo che qualcuno ci stia imbrogliano" dice la moglie a Kris, e quel qualcuno è proprio Kris, usato dal regista come elemento "unico" ma per un discorso certamente universale. Stop.

DarkRareMirko  @  10/06/2009 06:55:09
   10 / 10
L'unico film di fantascienza a riuscire nell'intento di non uscire con le osse sbriciolate se messo a confronto con 2001 - A space odissey.

Questo per merito di una sapientissima regia, di una sceneggiatura altrettanto sapiente che, partendo dallo spazio và a perdirsi nei mendri della mente umana e di un gran bel gruppo di attori.

In Italia purtroppo è uscito monco del lungo intro sulla terra per cui il regista stravedeva; ne esiste anche un fiacco e solo medio remake ad opera del buon Soderbergh, con George Clooney.

Per tutti e 165 minuti di durata non son riuscito nè a stoppare il film nè a distogliere gli occhi dallo schermo; credo che questo la dici lunga sulla qualità del film.

Un capolavoro da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/01/2009 14:26:37
   9 / 10
Solaris è un film che mette a nudo la coscienza dell'uomo moderno, di un uomo di scienza di fronte ai propri fantasmi privati, incarnati nella moglie morta suicida anni prima. E' un confronto di cui il pianeta sottostante rappresenta il catalizzatore di un passato irrisolto fatto di errori mai riparati. Il finale forse rappresenta la necessità del sacrificio e del perdono (caratteristica molto presente nelle pellicole di Tarkowskij) affinchè avvenga un recupero delle relazioni umane.
Il film è complesso, non facile da seguire, ma a chi sa apprezzarlo possiede un fascino che rimane impresso e non lascia indifferenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  04/08/2008 16:25:40
   9½ / 10
Quando il cinema diventa arte. Un film indimenticabile di Tarkovskij, un viaggio nella mente dell'uomo, e sul suo destino.
Si è un film di fantascienza ma tocca temi molto profondi. Il pianeta Solaris è una scusa per far compiere al protagonista un viaggio interiore, dove dovrà confrontarsi con i suoi ricordi, le sue paure e i suoi desideri, un viaggio che durerà per l'eternità.
Definito come il 2001-Odissea nello spazio in versione sovietica, è comunque inferiore all'odissea di Kubrick, ma solo perchè quest'ultimo rappresenta la perfezione.
La regia è geniale, nella sua lentezza e nella sua capacità di tramettere angoscia e solitudine. Da brividi moltissime sequenze condide con una colonna sonora eccezionale. Consiglio assolutamente di vedere la versione integrale completa di sottotitoli, per apprezzare anche la splendida prova del cast.
Questo film mi è entrato nell'anima.

" E' l'Uomo che rende la scienza morale o immorale"

"La Vergogna... È il sentimento che salverà a noi tutti"

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Jude  @  18/07/2008 17:52:19
   9 / 10
Premettendo che ho visto il film in versione integrale, ovvero con le parti tagliate riaggiunte e sottotitolate. Il film è un riuscito film anche se lo si volesse vedere come solo di fantascienza, tuttavia definirlo solo di fantascienza sarebbe un errore. Nel film si indaga la psiche umana, i ricordi e i dolori ad essi annessi. Bellissime le ambientazioni e la tensione che si "respira" in alcune parti del film. La caratterizzazione dei personaggi è evidente, le loro differenze lampanti: il cinico scienziato, dedito in tutto e per tutto alla scienza e ricercatore di una verità "assoluta", lo scienziato ormai disilluso dalla "tecnica" (come può un uomo conoscere la verità se conosce a malapena se stesso?) e infine il protagonista, un uomo infelice, quasi inetto nel film, indeciso, disperato forse. Molto bello anche il finale.

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Peppo81  @  03/03/2008 13:47:56
   8 / 10
questo è il 23simo film preferito

bello, tema affascinante, visivamente a tratti poetico, a tratti mmmmm.....

dovrò rivederelo presto...........

Beefheart  @  08/01/2008 12:03:01
   6½ / 10
Quella che, al momento dell'uscita, venne denominata come "La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio", non mi ha del tutto convinto. Allora la principale destinazione delle critiche negative fù la sconsiderata opera di taglio e cucito imposta dalla distribuzione italiana, ma, a mio avviso, anche la versione integrale (di 2 ore e 40 minuti circa) è ben lontana dall'evocare le atmosfere ipnotiche e lisergiche del mitico film di Kubrik. Non che Tarkovsky non sappia il fatto suo in materia cinematografica e nemmeno che in questo "Solaris" non se ne veda l'impronta, eppure trovo che il risultato sia meno suggestivo ed avvolgente di quanto avrebbe dovuto o potuto essere. Il soggetto, fanta-coscientifico, della materializzazione dei pensieri (che siano ricordi piacevoli o paure) dell'uomo, è di una certa efficacia (tanto che in seguito verrà più volte ripreso e riproposto) e nelle mani del cineasta bielorusso si carica ulteriormente di pathos, fornendo l'occasione per riflettere sull'uomo e la sua condizione di solitudine e fragilità. Condizione dalla quale esso cerca di fuggire attraverso l'innaturale compagnia di riproduzioni, repliche, idealizzazioni materializzate, di figure che animarono il suo passato ed alle quali esso si appoggia per non fronteggiare la dura realtà del presente. Non solo: se l'uomo, reale, cosciente, fatto di atomi, si arrende alla debolezza e si rifugia tra le braccia di un ricordo animato, quest'ultimo, teoricamente immateriale, composto da soli neutrini, che nella realtà terrestre non avrebbe ragion d'essere, su Solaris prende coscienza di sè e della situazione, si arma di coraggio e consapevolezza e si sacrifica per il bene del suo involontario creatore, debole e spaventato. Insomma: un film dai contenuti social-filosofici assai pretenziosi e dalla forma virtuosa sia in termini di sceneggiatura, lentissimissima e faticosa, che di fotografia, pesante ed opprimente nei suoi colori desaturati, che di inquadrature, lunghe e fisse su particolari non preponderanti (immancabili i particolari su scrosci, o rivoli, o pozze d'acqua e gli scorci di vegetazione selvaggia). Le scenografie ovviamente futuriste, dalle geometrie abbastanza rigide, con una netta prevalenza di rosso, bianco e marrone, che, a turno, si contendono il dominio cromatico della scena, effettivamente richiamano parecchio gli ambienti dell'astronave kubrikiana e fanno un certo effetto. Non male la prova degli attori, praticamente sconosciuti, che riescono a mantenere un livello di trasporto ed emozione tale da rislutare credibili. Peccato per la scarsa fruibilità di un'opera che richiede un certo sacrificio, forse non ripagato a dovere.

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taras bulba  @  04/01/2008 18:24:48
   7½ / 10
Film di fantascienza ? No, sarebbe fuorviante.
Solaris è un film sulla pische umana, sulla metafisica.
Pesante, pesante come un mattone, ma affascinante e realizzato alla grande.
Scenografie copiate(molto bene) da odissea 2001 nello spazio, grandissima fotografia.
Il voto non è altissimo solo per la pesantezza dell'argomento, sconsigliato ai depressi cronici.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  31/12/2007 12:07:45
   10 / 10
Sono stato molto colpito da questo film. Mi è sembrato perfetto nella sua tematica molto profonda, nella sua resa visiva affascinante, con la sua atmosfera rarefatta e suggestiva. Questi temi generali o che possono sembrare astratti, sono invece vissuti sulla pelle e nelle emozioni di personaggi veri, naturali e paradigmatici allo stesso tempo. Ogni parte quindi è ben equilibrata con il tutto per fare quello che secondo me è un capolavoro di quel periodo eccezionale a cavallo fra anni 60 e 70, in cui i temi universali erano all’ordine del giorno nelle opere d’arte.
In Solaris si respira l’atmosfera di 2001 Odissea nello Spazio. Anche qui l’ambientazione fantascientifica rarefatta serve per evidenziare i quesiti cardine della conoscenza umana, riflettendo sui suoi limiti, i suoi scopi e il suo significato. La conoscenza è etica dice il padre di Chris e quindi perché volere a tutti i costi scoprire i segreti dell’universo e volersi sostituire alle sue leggi? Chris giustamente dice che la conoscenza è conoscenza e che sono le convenzioni umane che le danno senso. Involontariamente individua la falla nella gestione umana della conoscenza che anche lui sperimenterà sul pianeta Solaris. Il punto debole è la parte “altra” rispetto alla razionalità: i sentimenti, l’amore, la solitudine, la pietà, la nostalgia.
Solaris è un plasma vivo e intelligente e reagisce alle sollecitudini degli umani rendendo concreti il desiderio e il bisogno segreto che stanno nel loro animo. Così a Chris appare la moglie morta da tempo: un essere non umano fisicamente ma che in tutto e per tutto (pensieri, dolori, amore) è tale e quale a una persona e forse ancora più perfettamente umana degli umani veri. La figura della moglie è trattata in maniera molto delicata e intensa, finendo per essere il personaggio più bello del film. Questo tema verrà ripreso in Blade Runner anche se in maniera più inquinata dalle convenzioni filmiche e spettacolari. Qui è tutto molto poetico e riflessivo.
Va così a finire che l’illusione sopperisce e scardina il reale, sostituendosi a esso. Chris cede all’illusione e preferisce vivere per essa su Solaris. L’importante è la felicità, il sentimento, non importa la sua natura, questo è quello che in definitiva interessa all’uomo.
In Solaris si accenna a una tricotomia di personaggi che sarà tipica dei film successivi di Tarkovskij. Oltre a Chris c’è Sartorius, che rappresenta il fanatismo integralista scientifico. Ha un carattere freddo e impietoso e vorrebbe distruggere tutto quello che non è alla sua portata intellettiva. Il personaggio è comunque schematico e non sviluppato, come pure Knut, che sembra essere la persona più equilibrata e ferma della stazione spaziale, anche lui però vittima dell’agrodolce incantesimo di Solaris.
In questo film Tarkovskij misura bene la durata delle scene (sempre molto suggestive) e non indulge nelle sue simbologie ermetiche. La resa è coronata da una splendida colonna sonora. Insomma un capolavoro, secondo me.

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onda  @  26/11/2007 12:42:18
   8 / 10
Da vedere nella versione integrale, per quanto sia, a tratti, estenuante per la lentezza (onirica) della narrazione.
Come nel successivo Stalker, uno spunto fantascientifico diviene un'occasione per una complessa riflessione sull'essere umano e sulle poche certezze che possono derivare dalla conoscenza scientifica.
Il finale è da brividi.

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garamount  @  07/10/2007 13:46:47
   9½ / 10
Più che un film di fantascenza si tratta di una esplorazione dei sentimenti, di ricordi, immagini impresse nella memoria. Splendido, nei Flashback, nella scena della gravità zero, il suicidio con resurrezione, il finale a mio parere stupendo. L'oceano di Solaris è a mio giudizio compassionevole, ha una coscenza propria che sfocia in realizzazioni neutriniche, quasi un desiderio di umanità.
Le realizzazioni presentano difetti che ne evidenziano la caratteristica di copie emozionali di un ricordo (il vestito che si toglie solo strappandolo, la pioggia che cade in casa, sulla testa di suo padre, nella isola neutrinica finale)
Mi ha conquistato, inarrivabile realizzazione di Tarkovsky.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 13:12:10
   10 / 10
ALLA BASE DI QUESTO CAPOLAVORO ASSOLUTO STA UN'IDEA ECCEZIONALE: QUELLA DI IPOSTATIZZARE E RENDERE CARNE I RECESSI DELL'ANIMA, LE PARTI PIU' NASCOSTE DEL NOSTRO IO. GRANDIOSO, LO ADORO.

vehuel  @  20/07/2007 12:24:45
   10 / 10
non è soltanto fantascienza, questa è arte allo stato puro.
Film immenso, non mi aspettavo fosse così bello, è la 1 volta che lo guardo e sono senza parole.
Grandioso.

AKIRA KUROSAWA  @  05/06/2007 16:48:12
   8 / 10
il film tratto dal romanzo di fridrich gorenstejn fu pubblicizzato cm la risposta sovietica a 2001:odissea nello spazio di mr. stanley kubrick; tuttavia i film sono molto diversi, infatti aa adreij tarkovskij cio che interessa nn è il mistero dell universo, cosa che invece interessava a kubrick, ma è l ignoto che è in noi ad interessarlo, tuttavia anche per il regista sovietico la fantascienza è un pretesto per riflessioni filosofiche.
il regista sovietico usa in continuazione simboli ed allegotrie per parlare dell uomo e della sua condizione cm del resto anche in stalker, tuttavia ho preferito di gran lunga il secondo.
bella la musica , ma nn raggiunge in bellezza neanche lontanamente quella di stalker. bellissimo il finale e la fotografia. uno dei film piu difficili che abbia mai visto.quello sciagurato di de laurentis ha fatto accorciare il film a 115' minuti e nella versione integrale , le scene " in piu" sono in lingua russa sottotitolate in italiano. che peccato, cm rovinare un capolavoro..........
inguardabile il seguito , molto piu commerciale con un mediocre attore quale è george clooney che nn è neppure adatto a quel ruolo, un film a mio avviso rovinato dalla commercializzazione che oggi sta davvero superando tutti i limiti........

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Ultima risposta 20/07/2007 13.45.51
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Zanibo  @  03/05/2007 22:04:56
   8 / 10
Nella versione ridotta di due ore scorre abbastanza bene anche se e` ovviamente un film lento e deve piacere il genere... Sara` per la musica, sara` per la suggestione ipnotica di alcune scene ma e` un film che fa riflettere anche dopo che lo si e` visto e fa venire voglia di rivedere alcune scene per capire meglio quello che il regista voleva dire e trasmettere. In ogni modo preferisco Stalker sempre dello stesso regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  02/04/2007 15:53:15
   9 / 10
In attesa di rivedere Stalker dello stesso regista mi ritrovo a commentare questo grandissimo film di Tarkowsky purtroppo rovinato dal ridicolo doppiaggio romagnolo quando lo vidi quasi 15 anni fa. Fu definito la risposta sovietica a 2001 Odissea nello spazio, e pur non arrivando alle vette del capolavoro di Kubrik fu uno dei più nobili e riusciti tentativi di nobilitare la science fiction facendogli indagare l'animo umano e soprattutto il subconscio. In fondo 2001 e questa pellicola rispondono ai due grandi temi di cui si diceva ammaliato il filosofo tedesco Kant: ossia il cielo stellato sopra di me (la metafisica di 2001) e il mondo morale dentro di me (la psicanalisi di Solaris) e questo conferma che la fantascienza quado usata da grandi registi è l'unico genere che ha potenzialità filosofiche ed escatologiche immense. Non è il primo film di fantacoscienza (il primo è il Pianeta Proibito) ma, tratto dal grande romanzo di Stanislav Lem, rimane il più superbo esempio di commistione tra racconto scientifico e dramma psicologico.

Vegetable man  @  13/03/2007 22:56:44
   9 / 10
Un film davvero molto interessante e ricco di spunti di riflessione. Forse però alcuni espedienti narrativi alla lunga diventano fuorvianti, e si interrompe, seppur in modo molto sottile, quella tensione emotiva che invece tiene legato lo spettatore ad altre opere del regista, come Stalker. Quindi, il voto è di conseguenza: un gradino sotto il 10.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  07/01/2007 03:13:52
   9 / 10
emozionante e profondamente meditativo. sono film,come si suol dire,che no nsi fanno più

Crimson  @  10/12/2006 20:51:18
   8½ / 10
"Perchè esplorare l'universo quando non conosciamo noi stessi?". L'interrogativo di Kris è solo una delle molteplici sfaccettature di un film di grande fascino quale è 'Solaris'. Personalmente il punto di vista del regista è molto distante dal mio, tuttavia i suoi film sono sempre fonte di tantissime riflessioni e introspezioni. Questo è un dato di fatto che mi spinge ad amare il suo cinema, e al tempo stesso a violentare me stesso perchè in realtà odio il suo 'solito' protagonista ricco di fede, in netto contrasto con altre figure dipinte maliziosamente come prive di spessore perchè 'colpevoli' di annientare tutto ciò che non sia razionale, che rifuggono e anzi sembrano aver paura dei propri desideri, della memoria, delle pulsioni più profonde. Mi sembra di rivedere il trittico di 'Stalker', e in particolare in Kris l'uomo che cerca solamente di essere felice ne 'lo specchio'. Eppure è enormemente affascinante interrogarsi su questioni che riguardano i sensi di colpa, il rapporto tormentoso con la memoria, la nostra coscienza nuda e cruda. Quale sia realmente, che importanza abbia e che peso deve assumere nelle nostre riflessioni e azioni, nella ricerca o meno del senso di ciò che facciamo.
Molti dialoghi mi son rimasti in mente. In particolare quelli che intercorrono tra i protagonisti durante il compleanno di uno degli scienziati.
Avrei voluto scrivere tante altre cose, ma francamente il turbine di riflessioni è talmente allucinante che faccio fatica io stesso a uscirne fuori.
Devo aver passato dei giorni a interrogarmi su alcune sequenze del film. Bonariamente, " 'maledetto' Tarkovskij, te e i tuoi trip!".

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Ultima risposta 31/12/2007 16.27.35
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Brohymn  @  06/10/2006 13:01:27
   6½ / 10
Film originale e molto profondo. Un vero caposaldo nella storia dei films di fantascienza.

Purtroppo la brillante trama non viene corrisposta da un film gradevole da guardare (come Stalker, del resto). In molte parti risulta addirittura nioso e la lunghezza (oltre 2:30) non fa che aumentarne la pesantezza...
Anche il fatto che la doppiatura in italiano non sia completa (e comunque sia di basso livello) non aumenta di certo la scorrevolezza della pellicola.

Comunque resta un film da vedere!

doppiak  @  01/10/2006 12:41:00
   8 / 10
beh molti paragonano questo film a 2001 odissea nello spazio... se li dobbiamo mettere a confronto quest'ultimo vince almeno 3-0... però non male, come del resto tutti i film di Tarkovskij, anche se è un film per pochi non adatto a tutti ecco perchè si trova gente che da 1... però le immagini in alcuni frangenti sono poetiche e solo per quello meritano un bel voto....

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Tino Tinone  @  20/07/2006 12:26:31
   10 / 10
Un capolavoro, gli e' superiore come fantascianza solo 2001.

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Ultima risposta 10/12/2016 10.58.39
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Rusty il Selvag  @  09/06/2006 08:21:08
   10 / 10
Catalogare questo film, solo come film di fantascienza mi sembra riduttivo

proporrei di inserire accanto un: - FILOSOFICO

lo stesso discorso vale per: 2001 odissea nello spazio,Arancia Meccanica,La sottile linea rossa,Stalker,Il settimo sigillo,Il posto delle fragole,Rashomon...

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Ultima risposta 18/10/2006 20.44.32
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  07/04/2006 18:33:40
   7 / 10
No. Solaris proprio non mi è mai andato giù. Riconosco grandissimi meriti al film, soprattutto in ambito filosofico e poetico, ma la dilatazione dei tempi e i lunghissimi (prego leggere pesantissimi) tempi morti del film non fanno altro che far crescere in me una noia mortale.
I capolavori di Tarkovskij sono altri: "Lo specchio" e il magnifico "Stalker".
Questo lo considero invece solo un'anticamera per i temi e le modalità del grande regista russo. Ha i pregi di quelli che saranno i suoi prossimi film, ma è ancora troppo "acerbo" per essere elevato a capolavoro.
Resta però il concetto e la forma mentale che Tarkovskij impartisce al film. Quella si. E' grandiosa.

Anders Friden  @  29/01/2006 20:20:18
   9½ / 10
Colossal impareggiabile, l'eterno conflitto di Tarkovskij, scienza e fede, Capolavoro storia del cinema.

azzurrino  @  30/12/2005 14:43:56
   9½ / 10
E' il primo (e per ora l'unico) film di Tarkovskij che ho visto, purtroppo ho scoperto questo regista solo da poco (e se non fosse stato per internet difficilmente l'avrei conosciuto, vista la spazzatura che ogni giorno sfornano gli altri media). E' tra i miei film preferiti, l'ho visto nell'edizione integrale... spettacolare. Non gli do 10 pieno perchè tale voto l'ho riservato solo a quello che giudico il film migliore (2001: Odissea nello spazio).

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  23/11/2005 15:48:48
   10 / 10
Commentare i film di Tarkovskij è impossibile... troppo da dire... ogni film è da vedere più volte... ed ogni volta si scoprono nuovi significati....


Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  01/10/2005 09:01:06
   10 / 10
Ho visto Solaris in edizione integrale in lingua russa (30 minuti in più).
Qualcuno vuole paragonarlo a tutti i costi a 2001 Odissea nello spazio ma ciò non ha nessun senso a meno che non si vogliano fare delle classifiche storiche. I due film hanno scopi e intenti diversi, 2001 è un film che cura molto le percezioni sensoriali visive e auditive della propria storia, Solaris è un film che cura di più i contenuti filosofici e psicanalitici, concetti che vuole comunicare con proiezioni fantascientifiche e dialoghi prolungati , l'aspetto visivo è molto meno ricco di 2001.
Solaris è uno splendido film di dialoghi ed espressività di volti, ha tratti stilistici più vicini al teatro che al cinema.
Solaris pone la questione dell'Altro, il senso della ricerca di altri mondi. Cercare veramente altri mondi o ricercare eternamente qualcosa di sè che ci riporta al nostro stupido narcisismo?

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Ultima risposta 01/10/2005 23.09.49
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mister_snifff  @  23/09/2005 00:01:47
   10 / 10
gran bel film, anche se dal titolo mi sarei aspettato un grande action movie con brus willis , stallone ,svarzneggher e del piero

Invia una mail all'autore del commento Strangelove'90  @  12/09/2005 19:25:19
   9 / 10
Per una volta sono d'accordo con la mai opinione. Insieme a 2001 (nonostante non si possano trovare due film più diversi) rappresenta uno dei vertici della fantascienza "filosofica". Assolutamente da vedere nell'edizione originale più lunga di oltre 40 minuti.
Capolavoro, ma è un pelino sotto Andrei Rubliov.

la mia opinione  @  09/08/2005 22:58:08
   10 / 10
Assieme a 2001 uno dei film precursori del genere. La mano di Tarkovsky è cinonfondibile. Gusti personali.

Dark Funeral  @  05/07/2005 21:58:54
   10 / 10
Tarkovskij rulez!!

Iris '91  @  13/06/2005 21:31:33
   1 / 10
sul serio, 1 film + noioso nn l'ho veramente mai visto, lento, lento, lento e ancora lento, nn guardatelo xkè vi rallenta la vita

18 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2005 12.59.33
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controsenso  @  01/06/2005 15:50:50
   8 / 10
Innanzitutto consiglierei di vedere l'edizione integrale e in lingua originale sottotitolata. Il film ne guadagna rispetto alla orrorifica versione distribuita in italia, doppiata e mutilata atrocemente. Ne guadagnano la storia ed i personaggi. Persino i testi sono stati cambiati in italiano rendendo a tratti il film proprio incomprensibile. Mah!!!
Comunque capisco che bisogna essere ben ispirati per vedere questo film che mette a dura prova per la sua lentezza, ma credo che ne valga davvero la pena. Molta carne al fuoco (La figura paterna, complessi edipici, rimorsi, i rapporti tra la scienza e la religione, dio, ecc. ecc.) Il finale è comunque bellissimo e vale tutto il film.

Nightcrawler  @  23/03/2005 15:38:05
   9 / 10
Bellissimo film di Tarkovskij, che di meglio ha fatto soltanto con Stalker. 9 perché, lo confesso, a differenza di altri "mattoni fantascientifici" (in particolare 2001 e proprio Stalker), una tazza di caffè per reggere sino in fondo me la sono dovuta bere. Però ne è valsa la pena.

Invia una mail all'autore del commento cochise81  @  18/01/2005 15:58:45
   2 / 10
mi ricordo la prima volta che vidi codesto capolavoro , ero appena arrivato da parigi con il mio concorde privato dopo aver fatto visita al mio amico il presidente della repubblica per prendermi un caffè quando arrivato a casa ebbi voglia invece di leggere un libro ( o di scriverlo) di vedere uno di quei film poco inpegnati che danno su italia uno il sabato sera quindi dissi al mio amato assistente di accendermi il proiettore e di mettere il film con mio grande gaio invece che mettere su italia uno misi prima su odeon tv e data l'ora tarda vidi un cortometraggio di una certa cicciolina , poi sarà stato il jet-lag, piuttosto che il mio status di uomo importante pieno di impegni (premesso che sto dettando alla mia segretaria e amante in differita satellitare e delegando il mio cuoco a responsabile alle relazioni pubbliche) che spostando il mio regale e per quanto nobile didietro toccò il telecomando mettendo su Raitre e li vidi solaris film che trovo tuttora interessante , anche se un poco corto un paio di giorni fa ne parlai con il mio amico professor pico de paperis e pensandoci adesso sono giunto all inevitabile conclusione che il film non sia adatto alle maestanze o a chiunque non abbia una o due lauree o non abbia insegnato ad Harvard almeno come supplente.
Spero di aver scritto in maniera chiara in modo che le masse operaie possano capire
cordiali saluti "il professore"

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Il.Dottore.  @  03/01/2005 18:59:53
   10 / 10
Cosa dire di questo solaris.
Quando feci la tesi di laurea e intervistai l'amico andrei tarkoskij nella sua casa
in russia in 5 ore di dialogo sul film la cosa che mi rimase più impressa fu che questo film non è per tutti ma viene capito e apprezzato da poche persone
che hanno l'amore della solitudine, conoscono e sanno amare la solitudine.
Solaris resterà sempre un film per pochi e non stupisce il fatto che gente nella norma un po in tutto il pianeta lo disprezzi o gli dia come in questo sito,sintomatico appunto, un giudizio negativo. E' perfettamente normale che sia cosi e anzi aggiungo come han detto anche altri esperti tra cui il mio amico enrico ghezzi che questo film è giusto che sia precluso alla massa perchè se non fosse cosi non sarebbe solaris. Quando proiettai nella clinica psichiatrica questo film di mosca, notai come molti pazienti risposero positivamente alla visione, formulando pensieri retroattivi positivi e alcuni di loro guarirono grazie alla profonda sensazione di solitudine creativa che il film trasferiva nei soggetti con una forte collaborazione da parte loro nel processo di guarigione
tentata.Si potrebbe dire di più ma mi fermo qui e concludo che il film resta giustamente escluso dalla gente e verrà ricordato appieno da quel mondo a parte che non si percepisce nemmeno cosi sensi ma che esiste nella mente di pochi eletti.


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Ultima risposta 18/01/2005 15.52.35
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killer  @  31/12/2004 19:25:01
   2 / 10
A confronto a 2001,solaris e davvero una schifezza.
Ma come si può paragonare solaris a 2001?

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Ultima risposta 03/01/2005 20.14.54
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Dragon  @  26/12/2004 19:36:57
   4 / 10
mea culpa sine excusatio ( et sine accusatio )

a questo film dovete fare solo 3 cose:
1) prendere il titolo
2) togliere la scritta 1972 e RIS
3) ammirare il risultato ottenuto

La risposta russa a Star Wars? a 2001? certo che per pubblicizzare i lassativi si farebbe di tutto, eh?

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Ultima risposta 04/01/2005 17.03.10
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pacotorres  @  25/12/2004 19:21:48
   10 / 10
In questo caso non mi trovo d'accordo con Master Cash. Secondo me dopo Stalker è il migliore del grande Tarkovskij. Ad ogn maniera, non all'altezza di 2001 (anche se resta un capolavoro).

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Ultima risposta 26/12/2004 19.40.18
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  23/12/2004 14:46:14
   6 / 10
PAUL NON LEGGERE; a mio avviso il film più famoso di tarko è anche il più sopravvalutato. la dilatazione dei tempi qua non ha nulla del fascino di stalker, ma induce a noia pura. Come risposta russa a 2001 è semplicemente ricola, anche se alla fine ci sono molte analogie. Lo so che tarko è un grande e tutto il resto, ma vorrei proprio essere lì con voi mentre lo guardate. Voglio vedere che lo guardate realmente estasiati. Non ci crederò mai.

32 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2004 14.28.31
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adorno  @  10/12/2004 22:14:47
   10 / 10
Stupendo, ed anche questo, come molti film del regista russo, difficilissimo nei suoi significati. Da vedere nella versione originale, non tagliata dalla De Laurentiis.

butcher  @  10/12/2004 17:25:02
   10 / 10
Il viaggio nello spazio diventa un pretesto per un viaggio di psicanalisi pura, che tocca vette altissime e che raramente hanno trovato una eguale risposta emotiva sul grande schermo.

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