videocracy - basta apparire regia di Erik Gandini Svezia 2009
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videocracy - basta apparire (2009)

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locandina del film VIDEOCRACY - BASTA APPARIRE

Titolo Originale: VIDEOCRACY

RegiaErik Gandini

Interpreti: -

Durata: h 1.25
NazionalitàSvezia 2009
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 2009

•  Altri film di Erik Gandini

Trama del film Videocracy - basta apparire

Erik Gandini, regista, vive in Svezia ma è nato e cresciuto in Italia. Con questo film, torna nel suo Paese d'origine, per raccontare dall'interno le conseguenze di un esperimento televisivo che gli italiani subiscono da 30 anni. Riesce ad ottenere accesso esclusivo alle sfere più potenti e rivela una storia significativa, derivata dalla spaventosa realtà della televisione italiana.

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Voto Visitatori:   5,52 / 10 (58 voti)5,52Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Videocracy - basta apparire, 58 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Crabbe  @  29/04/2017 15:37:39
   4 / 10
Un documentario che a neanche 10 anni dalla sua uscita é già datato.

Curioso che il regista critichi la "videocracy" italiana dalla Svezia, uno dei paesi più degradati a livello etico

LaCalamita  @  04/02/2017 02:46:55
   10 / 10
Non è il miglior documentario della storia, ma assolve alla sua funzione. Informare. Anzi in questo caso illuminare, soprattutto i crani vuoti e bui.

Inoltre Videocracy mostra anche un certo stile, grazie a un interessante montaggio, e uso ad hoc di musiche, di silenzi oppure di semplici inquadrature lasciando l'audio della scena (come dire "c'è poco da dire...guardate coi vostri occhi"). L'effetto risultante a tratti risulta straniante. Quegli stessi fenomeni che ahimè gli zozzi hanno fatto diventare comuni visti da un'altra prospettiva rivelano il marcio. Tonnellate di marcio. Inondati di marcio. L'aria stessa è marcia. A portare tutte queste belle cose è stato quel nano da giardino. Da notare poi che fine hanno fatto i membri del suo team del degrado.

outsider  @  21/06/2013 11:33:09
   7 / 10
che dire, sono profondamente disgustato dalla degradazione e vuotezza della societa' italiana in cui il berlusconismo ha trionfato sulla poverta', sulla voglia di apparire, sul materialismo, sulla mancanza di amore. su tutti questi ingredienti la torta di berlusconi non poteva che poggiarsi bene, sorretta da una base di uno stato vuoto e carogna, che ha visto il trionfo della prevedibile voglia di apparenza degli italiani negli anni '80 e inizio '90. Il resto e' stato un rotolamento nell'inevitabile inerzia on frenata, poiche' nulla di sostanzioso poteva contrastare questo schifo. La televisione certamente e' l'80 per cento della fonte informazioni per gli italiani. Pertanto il film, fatto con i migliori propositi da questo abile regista, fornisce solo il lato immaginabile e un ottimo spunto di riflessione e una osservazione giusta. Sul fronte di come venga manipolata l'informazione invece, dico, se la gente sapesse la verita' probabilmente rimarrebbe a bocca aperta, poiche' viviamo praticamente in una matrix virtuale dove nulla e' come sembra. Si resta addolorati vedendo questo mondo di ignoranza e vuotezza, la voglia di apparire e l'azzeramento della parola talento. Oggi parlare inglese per i giovani, anche per chi ha preso il pezzo di carta,csigifica mettere parole in fila simulando l'accento anglofono. Chi ha studiato come me con una Prof. madrelingua sa che la lingua e' ben altro. Certo, un pizzaiolo che sia vissuto all'estero e' piu' spedito forse, ma cosi' non si pone l'accento sulle basi, sullo studio, sul sudore, sulla substantia su cui poi, negli anni, il giovane dovra' riflettere per trovare la propria via e far scaturire il talento. Insomma, la gente che oggi ha 60 anni vede alcune cose che i giovani purtroppo non riescono ad intuire. E' questo che addolora, che nel vuoto di valori queste pecorelle smarrite che sognano di andare in tv, questi pargoli muscolarizzati o queste starlette non abbiano l'intuizione che si stanno perdendo nella droga dell'apparenza. Un personaggio ignobile, basso, laido, viscido, vuoto come corona che metre la foto di scarface e che e' piu' sporco di una biscia dovrebbe solo essere radiato da qualsiasi apparizione televisiva. In questo schifo allora non toccatemi Moccia, non toccate il sano amore e sensualita' e sessualita' fra gli esseri umani la cui societa' mediatica e apparente ha snaturato e svilito. Se avessi oggi 20 anni andrei via dall'italia, per vivere all'estero, con una moto in giardino e la chitarra da suonare, senza tv, in un mondo scandito da un lavoro per sopravvivere e la voglia di vedere l'alba od il tramonto, nel romanticismo, nella sensibilita', nella vibrazione di quello che producono due corpi uniti nel ricordo di sensazioni ancestrali. Il mondo finto, pargoli, lasciatelo fuori da voi. E che il demone berlusconiano vada all'inferno con tutta la sua schiera diabolica e corrotta, con i demoni manovratori, con le schiere diaboliche dei corona e delle bestie materialiste, tutte ingarbugliate in questa italia fatta di complotti, servizi segreti, potenti industriali foraggiati dallo stato, mafia, politici laidi e arraffoni, ignoranti, falsi cristiani sotto la bandiera cattolica e potrei continuare. che schifo l'italia di oggi. E vi meravigliate dei voti? Che obbriobrio.

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Ultima risposta 21/06/2013 11.38.40
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farfy  @  13/06/2013 21:58:58
   10 / 10
Avete paura della verità?

Nudols85  @  13/02/2013 20:18:00
   5 / 10
DELUSO ! Pensavo di vedere un film più documentario che scavasse per portare alla luce qualcosa di più interessante per giustificare il tanto clamore e censura di questa pellicola. Niente di più di quello che si può ascoltare tranquillamente accendendo la tv alle 5 su i talk show di qualsiasi rete, inizia bene sembra aprirsi ma cominci a beccarti sti primi piani e i nudi di sti personaggi odiosi che finiscono per stancare ben presto, abbiamo capito che la loro stupidità si giustifica da sola, ma il film non parla di niente altro, una bella occasione sprecata potevano toccare meglio l'argomento scendendo di più, ma alla fine toppa clamorosamente. Deludente.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  26/11/2011 02:29:20
   7 / 10
Voce profetica alla Adam Kadmon a parte, Erik Gandini racconta la telecrazia con un degradante accavallarsi di immagini, un accumularsi di testimonianze video ai limiti del grottesco (tutti fanno notare la performance oscena di Lele Mora nel ruolo di sè stesso), utilizzando uno stile che aderisce appieno al mondo che racconta e dà il voltastomaco.
C'è il giusto distacco nella regia, come a voler dire che le immagini si commentano da sole; effettivamente il racconto di Gandini serve solo come riempitivo orientativo, giusto per sapere qualche data e nome.
Credo sia una delle cose più tetre mai uscite in Italia. Agghiacciante.

bebabi34  @  13/03/2011 21:54:47
   5 / 10
Piuttosto statico nel montaggio. Poco coinvolgente. Interessante il contenuto nella relazione che crea tra diversi personaggi.

Rockem  @  11/03/2011 10:13:36
   5½ / 10
Doveva essere un film denuncia, una pellicola scomoda per molti, una testimonianza di corruzione, di decadenza della meritocrazia, di stanchezza morale ed etica sociale. Ma la regia ha reso un film drammaticamente lento, gonfiato da scene ed inquadrature inutili, prosciugate da qualsiasi messaggio riflessivo o accusativo. Non c'è un giudizio, non ci sono dati pesanti alla Micheal Moore, non c'è raffinatezza nel montaggio, mentre ci sono troppi pregiudizi costruiti senza essere seguiti da una tesi falsificatoria. Insomma, un film che probabilmente riesce a fare più che altro una involontaria pubblicità a chi, invece, credeva di doverlo temere. Un'occasione persa.

maurimiao68  @  12/01/2011 20:29:58
   2 / 10
Pura spazzatura!

DarkRareMirko  @  12/10/2010 23:35:54
   9 / 10
Non il miglior Gandini (Surplus è infinitamente meglio presempio) ma ad ogni modo un buon documentario (non furbo come certi dicono, ma invece molto veritiero e sentito).

Il film è comuqnue impegnato, ben montato, ben realizzato, non banale.

Devastanti i momenti con Lele Mora, che guarda al fascismo con malinconia e quindi si mette suonerie sul cell. di quell'epoca per potersi sentire meglio.

Certe parti, come l'inizio, paiono essere messe lì a caso, ma ad ogni modo un buon senso di denuncia riesce a trasparire. Ciò che non appare in tv quindi non esiste proprio, come diceva un tizio in Citizen Berlusconi, altro documentario da non perdere.

Il viscidissimo ghigno Berlusconiano, il machismo di Corona, l'ostentazione di Mora lasciano trasparire tutto, ma proprio tutto, riguardo l'italiano medio.

Meditiamoci su e cerchiamo di cambiare.

Comuqnue come dicono in Zeitgeist Addendum, spegniamo per sempre la tv e usiamo Internet, la nostra unica salvezza.

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Ultima risposta 15/11/2011 21.20.41
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LR9000  @  20/08/2010 14:27:45
   6½ / 10
Ancora non capisco perchè si è alzato un gran polverone per Videocracy.....eppure è un documentario come altri.
Erik Gandini (un nuovo Michael Moore??) narra l'evoluzione della tv privata al servizio degli italiani....nulla di nuovo insomma ma è comunque gradevole.

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Ultima risposta 20/08/2010 16.01.16
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gingerbread_man  @  13/07/2010 20:44:41
   6 / 10
Premetto col dire io non guardo molta tv e conosco veramente poco di grandi fratelli e trasmissioni varie. Questo documentario è l'autocelebrazione del nulla, mostra una carrellata di persone senza talento manovrate da gente senza scrupoli; io stento a credere che il sogno di tanti sia di apparire in TV(il van damme della brianza non fa testo, è il ritratto triste di un uomo senza autostima e intelligenza) ...stento a credere che la gente guardi la tv per vedere le ragazzette sexy, che sono, ahimè, un fenomeno esclusivamente italiano (all'estero ci sono le stesse trasmissioni, ma senza ballerine)
Un popolo manovrato dalla TV? non saprei, magari visti i successi elettorali di certa gente, mi viene da sospettarlo.

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Jumpy  @  08/06/2010 01:27:22
   5 / 10
Un ritratto maledettamente reale di quello che è diventata una fascia piuttosto estesa della nostra società, tra apologia del fascismo, ragazzine che sognano di "diventare veline per sposare un calciatore", ed altre nullità di varia natura.
La cosa davvero preoccupante è che c'è chi davvero la pensa così.
Il migliore è

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Ultima risposta 22/06/2010 23.35.44
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pinhead88  @  01/05/2010 01:17:41
   7 / 10
Un documentario semplicissimo dal montaggio curioso,basato su tematiche a cui penso tutti siano abituati,ma che in realtà mostra dei retroscena profondamente inquietanti.un concentrato di monnezza con sequenze che fanno davvero rabbrividire(Lele mora che mostra orgogliosamente il suo ultimo modello di telefonia con tanto di canzoncina nostalgica guarnita da svastiche e croci celtiche),un classico esempio di squallore involontario che la televisione italiana cela dietro le quinte.vedere gente come Fabrizio Corona che prende diecimila euro ad ogni serata che passa in discoteca a firmare autografi a giovincelle ingenue e mentecatte fa davvero deprimere,e questo credo non sia ancora nulla a confronto con tutti gli altri loschi e vergognosi procedimenti che si nascondono dietro questa deplorevole realtà.per fortuna l'Italia non è tutta così,ma c'è una parte di ceti più o meno popolari che vede nella possibilità di apparire in televisione come una risposta ai propri sogni per una vita sociale più adagiata e dove l'adorazione dei vip televisivi può diventare una vera e propria mania,a questo ceto probabilmente non verrebbe mai in mente di andare a vedere tale film,ma se anche lo vedessero non si scandalizzerebbero di certo ma troverebbero tutto molto più stimolante.questo penso sia il vero problema,anche perchè i ceti di cui parlavo prima sono più di quanto si pensi e questa ossessione così morbosa per il "basta apparire" si sta espandendo anche in ceti più alti.
questa problematica genealogia del nostro sistema politico-mediatico ha un solo nome:Silvio Berlusconi.

carriebess  @  23/03/2010 14:19:38
   8½ / 10
Una fotografia dell'allarmante situazione del nostro Paese, un documentario sul potere del mezzo catodico e sul modo in cui i potenti lo usano per incanalare le nostre coscienze e le nostre menti per distrarci da quello che realmente conta. Un affresco lucido dell'esperimento iniziato decine di anni anni fa, voluto dal nostro caro Premier, che guarda caso possiede anche le televisioni, un'indagine lucida e cinica sul marcio che c'è dietro lo schermo.

DeTanzo DeTanzo  @  11/03/2010 00:13:32
   7 / 10
Il film non mi è dispiaciuto, ma, a parte alcune scene, di una tristezza assoluta (l'iPhone di Mora e la canzoncina elettorale), non è un film che va in profondità come lo fa invece "Citizen Berlusconi", sebbene il tema lì sia leggermente diverso. Ma, del resto, come è stato già detto, Gandini non ha voluto occuparsi della parte politica, ma ha lasciato spazio a tre figure odierne di valore nullo. Mora, poi, è un viscido, eccome se lo è. Sputa in faccia anche a chi lavora(va) per lui...

E comunque è vero, anche in Rai si sono visti nudi femminili, ma si lasciava spazio alla cultura e all'informazione, come ha fatto Luttazzi con "Satyricon". Il tutto prima di quell'orribile evento avvenuto nel 2000...

...ma questo è un fatto che viene accennato nell'altro documentario che ho citato poco sopra.

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Ultima risposta 20/08/2010 16.04.18
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pinnazza  @  07/02/2010 22:43:42
   5½ / 10
nulla di nuovo. tutto già perfettamente conosciuto.
rivoltante la musichetta del cellulare di quel viscido di Lele Mora

l8k47  @  13/01/2010 17:10:10
   6 / 10
Effettivamente questo documentario è l'ennesima risposta ai problemi della gente. Secondo me è da premiare con 6 solo per il fatto che chi lo ha prodotto, lo ha prodotto!!!!
Secondo me è un'argomentazione troppoevidente.

El_Baro  @  10/01/2010 14:49:03
   5½ / 10
Che dire. Documentario particolare, interessanti alcune scelte stilistiche anche se ho trovato artificiosa la pseudo-neutralità di fondo. Certo, suggerisce cose che si sanno, ma lo fa in un modo che fa risultare quasi simpatico quello psicopatico di Corona (che in fondo è il figlio degenere che non ha rispetto per i padri, colpevoli della sua foggia). Forse questo è un merito, non lo so. Di sicuro è il documentario è talvolta noioso e ovvio, e la triste avventura del minus VanDamme-Ricky Martin non significa niente.
In fondo anche negli anni '30 si parlava già di vittime del divismo e di mandrie di "wannabe" senza qualità.

statididiso  @  28/12/2009 18:45:46
   1 / 10
mi verrebbe subito da dire: a Erik... proooot..! grazie di averci aperto gli occhi!! seriamente, un documentario inutile!! capacità di andare a fondo nelle cose pari a quella di un bambino: Berlusconi e Corona sembrano i nuovi Schwarzenegger e De Vito. mi rendo conto che è facile e remunerativo fare della demagogia spicciola (poi, dicono del centrodestra )... analisi ad ampio respiro e capacità di autocritica sono ormai merce rara!!

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Ultima risposta 04/05/2010 01.16.22
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drobny85  @  02/12/2009 22:52:32
   5½ / 10
Un cast così ricco e farcito non vale la sufficenza per il documentario di Gandini.
Unire il "gotha" della tv italiana non basta per entrare nelle nostre coscienze, si perchè se il tentativo è perlomeno ammirevole, i contenuti scarseggiano.
Il regista gira e rigira un argomento a noi (non proprio tutti) tristemente conosciuto senza mai affondare in profondità la lama del suo coltello.
Un analisi di un italia in crisi di valori veri dove l'apparire viene prima di tutto e tutti che poteva essere ben più approfondita. Tanto fumo e niente arrosto sulle varie vicende di Berlusconi, Lele Mora e Corona, uniti da vicende personali e affari al limite della legalità e moralità.
Un occasione purtroppo sprecata per discutere e fare luce su molte vicende.

bulldog  @  28/11/2009 11:56:10
   8 / 10
Leggendo i commenti precedenti avevo creduto si trattasse del solito documentarietto su Berlusconi,Corona e la TV.
Invece io ci ho visto solamente un metraggio dalla narrazione fortemente catartica e angosciante che mostra una terribile fotografia moderna del nostro paese.

Il mio commento si allinea esattamente con quello dell'utente GuyPicciotto con cui condivido TUTTO tranne che il voto.

Alcor  @  27/11/2009 15:00:33
   3½ / 10
Videocracy o Novella2000? Mah!
Banale e gratuito, non si capisce bene dove voglia andare a parare e alla fine non fa altro che sortire quasi un effetto contrario di quello proposto.
Ridicola e quasi bigotta la scena iniziale dai toni apocalittici. Per non parlare della voce narrante del regista.
Un’occasione sprecata.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  24/11/2009 18:11:31
   3 / 10
pseudo-documentario inutile
cerca di remare contro un sistema invece quasi ne esalta i non-contenuti

Io avrei potuto fare di meglio semplicemente montando insieme qualche video preso da yt

aiemmdv  @  21/11/2009 00:50:31
   2 / 10
Cosa racconta di nuovo?
Ecco un bel documentario con tutto ciò che già sappiamo.
Spazzatura..

benzo24  @  18/11/2009 12:44:36
   1 / 10
videocracy non è un documentario è soltanto un manifesto anti berlusconiano e anti italiano commisionato da chissà chi che racconta bugie, falsifica la storia della tv privata italiana, fa una confusione di luoghi, personaggi e fatti. La tv del presidente? l'emittente televisiva con cui tale gandini indica la tv del presidente è una televisione piemontese che non ha nulla a che fare con berlusconi, poi se non ricordo male colpo grosso non lo trasmettevano nelle reti finivest, e la rai stessa ben prima della creazione delle reti di berlusconi, mostrava soubrette, showgirl che ballavano mezzo nude, o addiritura in topless. la tv italiana non è dissimile da quello che succede all'estero, voglio ricordare che i vari reality sono stati tutti inventati all'estero e questo dimostra che la videocracy, come la chiama tal gandini non è certo una fenomenologia italiana, ma semmai anche italiana.
e poi cosa vuole dimostrare? che un cretino che cerca di essere la fusione di van damme e ricky martin è meglio delle veline, che le veline rubano il posto ad un cretino come lui? bè meno male dico io.

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Ultima risposta 18/11/2009 13.36.36
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rob.k  @  17/11/2009 09:37:20
   2 / 10
Un film con budget zero, considerando che è solo un mix di immagini riciclate altrove (e montate anche abbastanza male). Fosse stato stile Blob forse sarebbe stato meno noioso. Non dice assolutamente nulla di nuovo rispetto a quanto ogni italiano medio già conosce. Un film che ha sfruttato proprio la "videocrazia" per portare la gente al cinema a vederlo e guadagnare tanti bei soldi sul nulla come Corona...

uomosuono  @  25/10/2009 17:38:28
   7 / 10
Il film non dice niente di nuovo rispetto a quello che è chiaramente visibile a tutti. Guardatelo con indignazione e sofferenza ma ricordate che, se le cose sono arrivate a questo punto, è anche merito nostro.
Le persone che studiano, lavorano e fanno sacrifici per costruire qualcosa non otterranno mai nulla in Italia finchè verranno idolatrate "persone" come Lele Mora, "tronisti", gente del Grande Fratello, quel rott...lo di Corona oppure fin quando al potere ci saranno determinate persone...
Che Paese di m.... quanta amarezza....

gkorps  @  16/10/2009 21:08:58
   6½ / 10
Un documentario, soprattutto per l'estero, sulla triste situazione italiana.

Vimark  @  16/10/2009 13:11:18
   5½ / 10
Film che si fa vedere ma alla lunga si rivela monotono e non brilla per originalità.

Guy Picciotto  @  12/10/2009 12:13:27
   6½ / 10
devo dire che come voto il sei e mezzo che metto si avvicina alla media di quelli che mi hanno preceduto ma mentre leggo abbastanza lamentele e delusioni da parte di chi mi ha preceduto nei commenti io invece sono rimasto abbastanza soddisfatto della visione, non si poteva pretendere di più, questo documentario credo abbia mostrato quello che c'era da mostrare, exploit mancati sinceramente non ne vedo, la realtà mostrata è squallida esattamente come l'ambiente televisivo che ben conosciamo, il film si limita a mostrare quello che è un paese avviato senza speranza verso il declino etico, morale e sociale, io credo, e lo fa senza patinature, senza compiacimenti, ed è già una bella impresa, il regista scandinavo mostra un paese dove la dittatura dei Sei Canali attraverso seni e glutei nudi, attraverso la prostituzione legalizzata televisiva ha portato non alla resa della democrazia, che pure è la realtà, ma ha portato a qualcosa di più terribile, alla resa culturale di quello che una volta era il medio basso ceto sociale, una classe sociale annebbiata dal mezzo televisivo, vero è proprio preservativo invisibile tra gli esseri umani.
I 3 minuti sul primo piano di Lele Mora con la sua musichetta delle canzoncine fasciste anni 30 col balletto di svastiche incorporato sull'i phone di ultima generazione credo siano tra i minuti più angoscianti del cinema degli ultimi anni, il simbolo della melensa e mafiosa anima retriva ed ignorante di questa penisola in putrefazione, vergogna del mondo e vassallo delle oligarchie massonico-palladiane che hanno spinto da 40 anni affinchè si creasse una società ultra edonista come questa.

Flavietta2  @  11/10/2009 22:28:29
   6½ / 10
Discreta costruzione dell'Italia di oggi.Mediamente tratta argomenti già conosciuti, ma riesce ad inserirli in un contesto completo,in modo da render chiara la situazione.
Documentario che mostra senza apparentemente giudicare, la triste reatlàdel nostro paese.
Un buon lavoro, ma che manca di qualcosa che lo faccia spiccare.
Fra qualche anno verrà rivalutato secondo me.

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byuzna  @  09/10/2009 21:46:56
   5 / 10
Avrei voluto dare un voto molto più alto a questo lavoro ma purtroppo sono d'accordo con la maggior parte degli altri commenti: Il documentario non fa altro che ribadire situazioni, fatti e personaggi già noti.
Per l'estero.

keLe8  @  06/10/2009 16:47:00
   5 / 10
Cioè il documentario ci ha fatto vedere cose che sappiamo benissimo, a parte la vita piu approfondita di Lele Mora con i suoi leccapiedi che si divertono tutto il giorno a casa sua... e la sua suoneria fascista, pensavo in un documentario piu approfondito, il narratore come parla sembra ammalato... se uno va su You tube scopre cose molto piu scandalose di questo film,pensavo c fossero appunto piu colpi di scena... la vita di Corona che guadagna 10.000 € a serata ecc... insomma si sa gia tutto di questo... gente che si vende per apparire in tv, noi che ci lamentiamo ma possiamo benissimo eliminare sti pazzi spegnendo la tv e guardare un film o un documentario di storia che è molto meglio...

atpco  @  06/10/2009 13:16:08
   5 / 10
Documentario che non punge e si limita a scorrere via tra collage di vicende note già accomunate da un filo conduttore facilmente intuibile, quindi alla fine Videocracy si limita solo al loro ribadimento. Forse all'estero verrebbe apprezzato di più. In Italia chi ne condivide l'idea di base era già a conoscenza dei fatti, tutti gli altri nemmeno lo guarderanno.
Un documentario ridotto ad essere un montaggio di videoclip su persone da condurre in una fossa comune.

marfsime  @  05/10/2009 18:21:42
   6 / 10
Documentario riuscito solo in piccola parte..purtroppo Gandini analizza il mondo della televisione e delle sue inclinazioni negative in un modo troppo superficiale mescolando un po' di sana critica a Berlusconi riguardante il suo potere mediatico..la rappresentazione dell'ambiguo Lele Mora..e la storia dell'opportunista Fabrizio Corona. Un documentario che rimane un po' nel limbo..nel senso che non riesce a intraprendere una strada ben definita..si parla un po' di questo un po' di quest'altro ma senza entrare a fondo negli argomenti come dicevo in precedenza. L'inizio è promettente quando vengono descritti i sogni delle ragazze di oggi che aspirano a diventare veline..forse Gandini avrebbe dovuto pigiare su quel pedale..ed invece ha successivamente introdotto gli altri personaggi in un calderone di idee di critica troppo eterogeneo. Si poteva fare sicuramente di meglio..peccato.

@Chiara@  @  03/10/2009 22:35:41
   5 / 10
Mi duole dare un voto così scarso perchè i tentativi di smuovere le coscienze vanno sempre apprezzati ma il livello questa volta è davvero troppo basso. Non si mostra niente di più e niente di meno di ciò che abbiamo sotto gli occhi tutto il giorno, senza approfondire, senza affondare la lama dove occorre, senza far emergere un punto di vista articolato. Forse questo film era rivolto a chi un senso critico proprio non lo possiede (probabilmente la maggior parte della gente!!) e in questo senso è da lodare come tentativo ma credo fosse logico che non poteva funzionare...chi non è in grado di accorgersi dell'evidente lavaggio del cervello di cui siamo vittime non è neanche spinto ad andare a vedere un film che tratta argomenti similli!! Per chi è già cosciente di essere una pedina del sistema, vederlo o no spiaccicato e ribadito su uno schermo è inutile! Personalmente non mi ha dato nulla, ha solo aumentato il mio sconforto!!

Rorschach  @  03/10/2009 16:36:37
   3 / 10
Le premesse di questo documentario non sono state rispettate. Doveva essere una lama incandescente che penetrava un panetto di burro e invece è stato un coltello di gomma che si è afflosciato su se stesso. Il regista non è mai andato oltre la superficie del degradante sistema dei mass-media italiano e sembra quasi che si faccia coinvolgere da questo passando da denunciatore a parte integrante del sistema. Parti davvero penose sono:

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pardossi  @  29/09/2009 16:40:37
   2 / 10
Uno dei film più faziosi e inconcludenti mai partorito dall'ideologia di sinistra, stucchevole e fin dall'inizio si capisce qual'è lo scopo finale, un copia e incolla pazzesco di scene denunciate come verità assoluta solo perchè manca la controparte, che potrebbe rispondere e ribaltare il concetto che purtroppo ad uno spettatore non immune da certi "vecchi" giochini potrebbe sfuggire, oltretutto molto offensivo sia per gli operai che per gli Italiani, insomma un polpettone vergognoso consigliabile solo per verificarne l'assoluta cattiva fede e tediosità nei confronti di un sistema politico che a "certi" da molta noia.............

11 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2009 18.00.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/09/2009 15:54:45
   5 / 10
Ammirevole negli intenti ma piuttosto scarso dal punto di vista dei contenuti “Videocracy” nulla aggiunge a ciò che noi italiani già ben conosciamo.Sarà magari interessante registrare le inevitabili reazioni che potrà suscitare tra le platee d’oltralpe,ma francamente il ritratto della tv nostrana da parte di Erik Gandini,regista da anni ormai residente in Svezia,è un affresco nel complesso superficiale e incapace di graffiare a dovere.
L’analisi si sofferma sulla genesi delle tv private e sul potere mediatico che queste hanno raggiunto nel corso degli anni.Berlusconi,Lele Mora e Corona sono i vertici di un metaforico triangolo delle Bermuda che ha fagocitato con estrema facilità un modo di fare televisione in cui cultura ed educazione erano il punto di partenza imprescindibile,ora soffocato da un’esigenza di apparire a tutti i costi anche al punto di travalicare le regole del buon gusto e del buon senso.Emblema di questa discesa agli inferi è Ricky,operaio della provincia bresciana che per poter far parte a sua volta del grande circo non stenta ad autoumiliarsi con un’imbarazzante apparizione ad X Factor.La radicata cultura dell’apparire regge le fila di tutto ciò,fanno quasi pena le aspiranti veline che voluttuosamente dimenano fianchi e chiappe durante un provino che rende bene la misera mercificazione del corpo cui si è giunti,mentre i grandi burattinai dai loro immacolati divani ostentano con arrogante orgoglio la loro ricchezza raggiunta alle spalle di un popolo bove,nascondendo dietro sorrisi da squali la loro vera natura egocentrica e sfruttatrice.
Fondamentalmente “Videocracy” è solo potenzialmente una gustosa pietanza,manca infatti di quel sale e (soprattutto) pepe che renderebbe appetibile un prodotto che proposto in questa maniera risulta ben poco coraggioso o illuminante.Sempre che non ci si scandalizzi per le suonerie fasciste del cellulare dell’ambiguo ed inquietante Mora ,per le imposizioni dettate a un regista tv affinché chiuda prima il suo show per dare spazio a chi di dovere,o per lo sprezzante Corona,sguardo da guappo,sicurezza come se piovesse,martire del tubo catodico nonostante le note e ripetute malefatte.
Non dico che quelle mostrate non siano situazioni vomitevoli,ma si sarebbe potuto far meglio…mi chiedo un Michael Moore cosa ne avrebbe ricavato,fazioso quanto si vuole, ma veramente efficace nel portare alla luce tante belle magagne che in questo caso rimangono ancora una volta ben celate sotto la sabbia.

ughetto  @  29/09/2009 01:17:20
   6½ / 10
Trattandosi di un documentario, è impossibile utilizzare le categorie usuali.
Uno degli elementi più importanti per il giudizio potrebbe essere la coerenza strutturale. Giudizio positivo: il filo che lega Mora a Corona è ben srotolato. Di entrambi colpisce il candore e la tranquillità nel manifestare comportamenti che configurano un reato: l'apologia del fascismo; l'estorsione. Entrambi si muovono in ambienti estranianti, estraniati: il biano di casa Mora, la doccia con gli olii di casa Corona. Le riprese sono intelligenti. Dietro questi due momenti focali del film si intrecciano altre storie, fra cui quella di un imprenditore dei media che diviene presidente del consiglio. I due ruoli che egli riunisce in se sono legati? In che modo l'uno ha influenzato l'altro? Nel frattempo il film scorre, pacato. Forse è proprio questo il suo maggior pregio: il ritmo, la voce, il montaggio pastoso, la sincerità di chi vuole spiegare. Il voto si ferma poco sopra il sei: non è certo un'opera brillante; non è innovativa. Credo sia onesta. Mi sento di dover replicare alla più diffusa accusa dei commenti precedenti, cioè che le cose "si sapevano già". Non credo che il compito del cineasta sia quello di farci scoprire cose nuove, ma quello di riflettere, unire, dividere, discutere, scandagliare, accostare, riprendere, estetizare, ma soprattutto chiedere. Per le informazioni ci sono le sentenze e i dati dei centri studi. Un giovane operaio del nord ci dice che forse sarebbe disposto a farsi sodomizzare per avere successo. e noi?

DiReCtOr  @  27/09/2009 18:46:31
   4½ / 10
A parte che per trovare un cinema che lo proiettasse ce ne è voltuo.
Come ha già detto qualcuno secondo me questa è un'occasione sprecata, chiunque abbia internet e gli occhi per vedere queste cose già le sa bene... mi aspettavo qualcosa di più compromettente, che potesse colpire maggiormente chi già non la pensa così sul nostro sistema televisivo e governativo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  26/09/2009 11:56:59
   4½ / 10
Salvo di questo documentario lo stile un pò rarefatto e la potenza comunicativa ma resta il fatto che Gandini è un ottimo venditore di aria fritta.
Utilizzando le stesse regole che tanto critica è riuscito a fare grande promozione al suo documentario.

Se è vero che la sinistra e il suo antiberlusconismo hanno alimentato il berlusconismo stesso, è vero anche l'inverso, il continuo battersi del premier contro l'opposizione ha fatto si che personaggi di piccolo cariblo (politico non cinematografico) come i Moretti, i Guzzanti e i Gandini ecc... si ergessero a chissà quali paladini della democrazia.

Ed ecco che le sale di Videocracy si riempiono di un pubblico che si crede "sovversivo" e che si illude di poter sapere............in realtà il film è una raccolta di materiali di scarto, di banalità conclamate e di conclusioni pretestuose.

Il paese dell'apparire non l'ha creato Berlusconi ( siamo o no la nazione che si vanta di essere la capitale della moda? E che cos'è la moda se non la mercificazione dell'apparire? )
Il concetto di "fare la bella figura" ha origini antiche e già i nostri nonni erano i grandi promotori di questo concetto.
Siamo il paese dove il più alto consumo di oggetti di lusso viene fatto dalla popolazione meno abbiente perchè cosi si "può sembrare ricchi all'occhio della gente".

E allora è forse colpa di Berlusconi se sono proliferati i Lele Mora, i Costantino o i Corona?
E il fenomeno dell'apparenza è solo italiano? Non è forse una malattia del mondo occidentale?

Quindi non solo il documentario non dice niente di già noto ma arriva anche a delle conclusioni assolutamente gratuite, riuscendo a cavalcare sterili polemiche prima con la Rai, poi con un presunto nudo non voluto di Fabrizio Corona (peccato che a momenti si masturbasse compiaciuto davanti alle telecamere!)

Il solito lavoro all'italiana che si maschera dietro una bandiera svedese

5 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2009 18.39.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  25/09/2009 23:39:49
   5½ / 10
Una grande occasione sprecata.
Videocracy ha tutte le potenzialità per essere un buon prodotto. Cerca di rappresentare lo squallore della televisione italiana causa di una deriva culturale che si fa chiara nelle nuove generazioni e della politica. Una televisione che manipola e plasma le coscienze diventando strumento di gestione del popolo.
Di materiale la piccola italietta ne ha tanto ma ahimè in Videocracy è sfruttato male. Infatti il documentario non graffia, non scuote, non punge.
Il senso di squallore è presente ma non sconvolge. E questo è un grosso limite.
Comunque ci fornisce una doverosa riflessione sui livelli che il nostro paese ha raggiunto.

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TheLegend  @  22/09/2009 03:08:35
   6 / 10
Peccato perchè questo film poteva essere una bella occasione per dire qualcosa di interessante,invece si limita a dire cose che in teoria dovrebbero essere di pubblico dominio e senza affondare tanto il colpo.
In molte parti si dilunga su argomenti particolarmente inutili e poco interessanti.
Il 6 lo dò soltanto perchè condivido alcuni messaggi che lancia.


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Invia una mail all'autore del commento ziotony  @  21/09/2009 09:17:26
   6½ / 10
Purtroppo è difficile dare un voto a questo documentario, visto da un italiano non è percepibile il messaggio che vuole trasmettere , ormai tutto ciò che compare nel film è assorbito e reso e visto come normale dall'intera nazione spaghettara .
Vorrei ricordare che questo film non è italiano, ma svedese, quindi presumo che l'impatto che videocracy ha all'estero è tutt'altra cosa. E poi nonostante non dica nulla di nuovo , come mai nessuno in tv ne ha parlato ? nessun seppur piccolo spazio dedicato in un TG , che trova sempre posto per le nuove fidanzate dei calciatori , o per la nuova dieta della verdura...ma ormai tutto è dato per scontato...è meglio non farsele certe domande...meditate gente, almeno quello non ce lo possono togliere

zeta  @  17/09/2009 10:26:09
   2 / 10
Da antiberlusconiano vedendo questo film ho pensato che se la controinformazione di sinistra è a questo livello siamo proprio a pezzi e a Silvio non ce lo toglieremo mai da mezzo. Videocracy è il nulla, una serie di immagini televisive montate senza una logica, e personaggi di cui viene detto quanto già è di dominio pubblico. E' un documentario che non fornisce informazioni, noioso, lento e pregno di finto intellettualismo di sinistra. Sembra girato da un punkettone di 16 anni.

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Ultima risposta 05/10/2009 18.46.06
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Invia una mail all'autore del commento lunapapa69  @  14/09/2009 10:14:26
   4½ / 10
Al di là dell’ottimo ‘cast, Corona, Berlusconi, Lele Mora e un aspirante talento incompreso, che forniscono materiale invidiabile (per un film grottesco) l’opera appare noiosa, ripetitiva, a tratti fin troppo lenta, con una struttura narrativa precaria e frammentata. L’autore limitandosi a fare la cronachetta di cose che, occhi e orecchie (non narcotizzati), possono vedere e ascoltare ogni giorno, perde di vista l’idea principale di fondo: come si è arrivati a creare una videocrazia? Con quali conseguenze? Non svolge alcuna analisi a fondo: dal punto di vista sociologico si pone poche domande (piuttosto superficiali), e sembra sfiorare appena l’aspetto politico della ‘scatola magica’. Poco originale non aggiunge nulla a quanto già detto da opere (‘Il Caimano’ e il documentario ‘Citizen Berlusconi’) che hanno fatto prima e meglio di lui. Colpevolmente a metà tra inchiesta giornalistica e film documentario, un’occasione mancata,

papagna  @  11/09/2009 02:24:10
   2 / 10
Videocracy è un documentario che documenta poco(o almeno poco che vivendo con occhi e orecchie non si possa vedere/sentire tutti i giorni) e non analizza niente. Inoltre il film si trascina letteralmente in scene lente, ripetitive e noiose in più punti(primi piani su corona, mora, il presidente etc etc).
Inoltre credo che il film poteva essere una buona occasione per dire perchè si è arrivati ad una videocrazia o almeno presentare qualche punto di vista di come si è arrivati qua e quali peculiarità ha l'Italia rispetto agli altri Paesi che non sono così ma ciò non viene fatto. E' un film che non si pone domande (perchè tutte vogliono essere veline? perchè il GF esiste in tutto il mondo ma il connubbio tv/potere è cosi' forte solo in Italia? perchè ci sono donne nude ovunque ma pochi uomini nudi?) ma semplicemente fa vedere alcune caratteristiche della nostra italia chesecondo me gli italiani ben conoscono, oltre a fare un po' di pubblcità(forse negativa, ma come sempre l'importante è che se ne parli...) a personaggi come Mora o Corona.
Superficiale, noioso, poco originale.
papagna

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/09/2009 10.16.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  09/09/2009 10:00:41
   8 / 10
Non c'è nulla in videocracy che una qualsiasi persona di buon senso e mediamente informata non sappia, non pensi o non immaginasse. Eppure, lo stile catartico e visionario con cui si svolge la narrazione mi ha letteralmente inchdiodato alla poltrona. Sembrava di assistere ad un racconto dell'assurdo, ad un surreale mondo kafkiano dove personaggi indimenticabili e bizzarri prendono il loro posto in un cerchio che sembra un girone infernale. In fondo, il titolo è emblematico: VIDEOCRAZIA. Questo non è un documentario informativo, ma un film sui principi filosofici che stanno alla base di questa forma di potere chiamata videocrazia. Molto bello, secondo me.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2009 21.16.48
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Luca Pepas  @  08/09/2009 14:00:22
   7 / 10
Premetto che mi è piaciuto, ma l'ho trovato in certi punti fin troppo poco incisivo. Insomma, non a livello di un Michael Moore. davvero da sentirsi imbarazzati di essere italiani di fronte ad un Lele Mora o ad un Corona.

forzalube  @  08/09/2009 02:39:11
   8 / 10
Il film mostra il risultato di 30 anni di tv commerciale unendo immagini di repertorio alle “interviste” di Lele Mora, di Fabrizio Corona, di una “vicina” di Berlusconi in Sardegna, e di un ragazzo lombardo che sogna di fare tv. La voce narrante del regista tiene le fila del discorso. Alcune sequenze sono scioccanti e nel complesso reputo il film molto buono anche se, secondo me, riflette un’immagine dell’Italia soltanto parziale: non credo, o almeno spero, che quello di apparire in tv sia il sogno della maggioranza delle persone.

Il film è pensato per essere distribuito nei paesi nordici (e quindi è vero che alcune cose risultano note ed alcune precisazioni risultano inutili per noi italiani), ma non mi pare un grosso difetto. Io, poi, ho trovato interessante che a parlare fossero più i protagonisti (Mora, Corona, ecc...) che non il regista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/09/2009 22:53:24
   6½ / 10
Un tono molto misurato ma che lascia trasparire la sua giusta indignazione verso un paese in piena metastasi dei bassi istinti, dei cu.li e poppe, dell'imposizione di modelli che hanno lavato il cervello di un paese e nella consapevolezza e accettazione di questo lavaggio. Il discorso però scivola troppo sulle derive estreme di un Mora o di un Corona, a loro modo personaggi consolidati del sistema, ma resi troppo importanti, anche come semplici esempi, rispetto al loro effettivo ruolo. Rimane comunque un documentario interessante anche se graffia solo in superficie.

Mama-kin  @  07/09/2009 22:05:18
   6½ / 10
occasione mancata ! il film racconta fatti già noti a chi è dotato di un computer molti) e di 2 emisferi cerebrali funzionanti (pochi), senza riuscire mai ad andare a fondo nel perchè di tutto questo ... difficile comunque riaccendere la tv dopo la visione del film senza provare un istante di panico .

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/10/2009 18.49.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/09/2009 14:07:48
   5½ / 10
Il film, purtroppo, è una buona occasione mancata. L'occasione di mettere alla berlina un'universo che è già troppo ancorato nel nostro dna per conoscere una caduta imminente
Videocracy arriva a riconoscere come arbitrario il diritto di esercitare una forma-spettacolo agghiacciante ma dai più condivisa.
Qualche momento è azzeccato: le serate al Millionaire o il narcisismo di Corona. Ma lo stile da gossip politically uncorrect non fa che aumentare la popolarità di codesti figuri (Corona che giustamente si chiede il perchè del suo successo: non è il solo...).
Un senso di soffocante squallore nella tv di oggi (rileggere per favore un libretto come L'Italia spensierata al proposito) e allora l'uomo qualunque che vuole diventare star medianica finisce per essere il più vero di tutti: emblema patetico della sua utopica consapevolezza

Rand  @  06/09/2009 22:29:49
   9 / 10
Si esce sgomenti dalla visione del film: Gandini con acutezza e notevole sapienza registica ci mostra ciò che è diventata l'Italia della televisione pubblica, la fissazione del voler apparire, la povertà mentale di un paese e dei suoi individui, sono evidenziati anche in alcune chicche nello spoiler, a mio parere, certo Gandini non mostra tutto, perchè sennò il film durerebbe almeno 3 ore, ma va detto che adotta volutamente un registro neutro, poi ognuno si fa le idee che vuole, ne facessero di più di "opere" del genere, forse oggi non staremmo ad interrogarci su dove ci porterà la dittatura della televisione e il controllo dei cervelli, con una pochezza culturale allarmante che è il sintomo poi della ignoranza e opportunismo dell'italica gente, ormai divisa tra opportunisti (appunto) e (pochi) idealisti, un opera da far vedere nelle scuole, educativa e immediata, ci mostra per quello che siamo diventati e ci fa meritare tutto il disprezzo del resto del mondo, notevole e ben fatto.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  06/09/2009 01:02:00
   6½ / 10
Il dokufilm di Gandini è opera destinata più all'estero che all'italia e agli italioti, quanto narra è oramai arciconosciuto da tutti. Il merito sta nel far riflettere sul connubio tra potere e televisione o a mio avviso tra potere e popolarità acquisita attraverso il mezzo televisivo. Il demerito sta nel non riuscire ad approfondire certi temi e nel dare eccessivo spazio ad un personaggio come Corona che ben poco ha a che fare con la gestione del potere. Il picco del film si raggiunge comunque quando Gandini lancia il video di "meno male che silvio c'è"...a quel punto un pò tutti in sala si chiedono "ma come è stato possibile arrivare a questo punto?"

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2009 18.53.22
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hellknight2  @  04/09/2009 23:00:47
   5½ / 10
Videocracy è a mio parere un documentario molto deludente, un occasione mancata per attaccare lo schifoso mondo della televisione italiana. Le scoperte interessanti sono davvero poche per chi è italiano. Il film in realtà parte abbastanza bene all'inizio dipingendo la figura di Lele Mora ma si sofferma troppo su Corona. Il regista avrebbe dovuto cercare di rendere il suo film piú graffiante e anche meno lento. Il documentario resta inoltre molto superficiale non riuscendo ad approfondire nessun argomento particolare.

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