crocevia della morte regia di Joel Coen, Ethan Coen USA 1990
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crocevia della morte (1990)

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locandina del film CROCEVIA DELLA MORTE

Titolo Originale: MILLER'S CROSSING

RegiaJoel Coen, Ethan Coen

InterpretiGabriel Byrne, John Turturro, Jon Polito, Steve Buscemi, Sam Raimi, Marcia Gay Harden, Albert Finney

Durata: h 1.55
NazionalitàUSA 1990
Generethriller
Al cinema nel Novembre 1990

•  Altri film di Joel Coen
•  Altri film di Ethan Coen

Trama del film Crocevia della morte

Tom Reagan è il consigliere di Leo, un boss mafioso di una città dell'era del proibizionismo. Quando Leo e Johnny Caspar, un boss rivale, scoprono una truffa ai danni di Caspar, Tom cerca mantenere la pace. Si trova invece nel bel mezzo di una guerra fatta di imboscate e di strane alleanze in cui niente è quello che potrebbe sembrare.

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Voto Visitatori:   7,73 / 10 (115 voti)7,73Grafico
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Voti e commenti su Crocevia della morte, 115 opinioni inserite

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stratoZ  @  25/05/2024 17:06:00
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Al terzo lungometraggio i Coen alzano ancora l'asticella e ci regalano uno splendido gangster movie che oltre a giocare tanto con gli archetipi del genere contiene i prodromi del loro stile e del postmodernismo che da lì a breve esploderà grazie agli stessi, a Tarantino, Stone e compagnia bella, "Miller's Crossing" è un'opera non facilissima, neanche perfetta, l'ho sempre ritenuta parecchio macchinosa nella parte centrale, con un intreccio e una svariata mole di personaggi che possono mettere in difficoltà lo spettatore alla luce del fatto che essendo totalmente infarcito di dialoghi, si possa perdere tra un nome e l'altro e non ricordare esattamente tutto, però, la forza dell'opera sta nella componente stilistica particolarmente avanti per l'anno in cui è uscita, con questo ritmo forsennato e questo gioco di intrighi, coperture, mascheramenti, infiltrazioni, che da pochi punti di riferimento sia allo spettatore che ai personaggi stessi, col protagonista, un Gabriel Byrne sugli scudi, che si divincola dallo stereotipo del gangster e costruisce un personaggio non tanto duro, quanto furbo come una faina, capace di balzare da un'organizzazione criminale all'altra, destreggiandosi in un modo fatto di corruzione e tradimenti. I Coen in mezzo a questo fiume di dialoghi però riescono a regalarci diverse sequenze di estremo valore, alcune sono delle vere e proprie perle, come il tentato omicidio a Leo, in cui fuoriesce tutta la verve ironica degli autori, in cui lo stile sfiora il cartoonesco, tra una mitragliata e l'altra e la faccia soddisfatta di Finney che fuma il sigaro dopo aver fatto fuori i sicari, il tutto condito con la musica lirica, uno dei tanti esempi di scene violente con la colonna sonora che agisce per contrasto, l'ennesima riminiscenza di Kubrick e il suo "A clockwork orange", così come i momenti ambientati nel crocevia, in quella foresta dai tratti inquietanti con questi alberoni altissimi, dal finto omicidio di Bernie ai successivi ritrovamenti, con svariati comprimari che vengono caratterizzati in maniera macchiettistica in quello che può sembrare un omaggio al genere stesso, dal boss italoamericano che ricade perfettamente negli stereotipi, al personaggio di Turturro, qui in una delle sue prime performance e già estremamente istrionico, tipico criminale viscido e un po' picaresco, fino a Verna, tipica femme fatale di stampo noir, manipolatrice e affascinante, impegnata col boss della cosca ma che allo stesso tempo va a letto con Tom, tutti dipinti sotto uno sguardo ironico, quasi dissacrante.

Alla fine della fiera, dopo aver vissuto questa storia, che definirei addirittura corale, i nodi vengono sciolti velocemente tra un ribaltamento di posizione e l'altro, sparatorie, cazzotti e intrighi, i Coen propongono una bella ricostruzione dell'era proibizionistica, affascinante e allo stesso tempo esaltata da una fotografia particolarmente vivida, offrono una prova registica di ottimo livello, oltre per il già citato stile, spesso in bilico tra la malinconia e l'ironia, avanti per il tempo, anche per la componente tecnica che magari potrebbe passare in secondo piano vista la quantità di dialoghi, in ogni caso è uno splendido gangster movie, freschissimo e seminale, tra le opere che preferisco dei fratelli.

cort  @  07/01/2021 22:12:03
   7½ / 10
Più che un thriller(poca tensione) sembra una gangster story di qualità. La caratterizzazione dei personaggi è di altissimo livello(i coen sono una garanzia) e gli attori bravissimi nelle interpretazioni. Ottima la colonna sonora e la regia. Non raggiunge le vette dei migliori ma ci sta benissimo assieme.

sciroppo  @  03/09/2020 23:48:46
   6½ / 10
Un film un po' scialbo, alla fine. Come voto io gli appioppo tra il sei e mezzo e il sette, dipende anche dal meteo.
All'inizio sembra di stare nella Contea del Signore degli Anelli, infatti qualche battuta della colonna sonora è, oltre che soporifera (ma coerente con lo stile del film), anche molto simile alla famosa litania che si ascolta quando ci si reca nella Contea.
Dicevo che la musica sta bene con questo film perché lo stesso ha un tono particolare, la sua crudezza è come attutita, è un noir rosé.
Assolutamente cannato l'attore protagonista, Gabriel Byrne, secondo me un ciocco di legno senza personalità, poco incisivo. La migliore prova l'hanno data il mafioso ciccio che ora mi sfugge il nome e tu tu tu tu Turturro. Non apprezzabile il cameo di Buscemi, infatti quasi non si riconosce che si tratta di lui da quanto è giovane e ancora poco Gollum.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/07/2019 22:05:32
   5½ / 10
Altra delusione questo ennesimo lavoro con fama di cult dei Coen, registi con i quali proprio non riesco ad entrare in sintonia.
Un protagonista sciapo ed ordinario (un Byrne che ha visto tempi migliori) che si muove in uno scenario altrettanto ordinario (se penso ad altri film con perlomeno lo sfondo gangster) e una successione degli eventi, troppo tendenti all'ironico e spesso slegati, che generano se non confusione, noia. Tanta.
Nonostante la fastidiosa ambiguità del protagonista, non c'è chiarezza in niente.
Qualche sporadica sequenza indiscutibilmente memorabile (quelle con Turturro) ed una fotografia adatta al contesto non mi bastano.

Filman  @  16/09/2018 22:21:44
   8 / 10
Il romanticismo che ha trascinato il gangster movie d'ambientazione proibizionista fino agli ultimi decenni del XX secolo, come conseguenza di una romantica nostalgia espressa da vari autori contemporanei verso un certo tipo di cinema classico, è lo stesso che ha spinto Joel e Ethan Coen ad approfittare del sostrato drammatico tipico del noir, compreso di atmosfere dense e imperscrutabili, per strutturare un film moderno nei dialoghi, nell'uso dei caratteristi e nella tecnica in generale. MILLER'S CROSSING è un filo narrativo ingarbugliato che trova senso nel compimento delle stesse scelte del protagonista e che è minimalista per via di un linguaggio semplice quando contemplativo e sincero quando formale, definizione di un primo vero esperimento di rielaborazione al presente di un tema d'altri tempi, modello creativo che porterà i fratelli Coen al compimento di una notevole carriera artistica.

Mattia100690  @  28/08/2017 14:24:44
   7 / 10
Omaggio dei fratelli Coen al thriller e al noir di altri tempi: la dinamica degli eventi si trascina lentamente, la trama risulta a tratti eccessivamente forzata. Tuttavia, la regia e la fotografia dei Coen è - come al solito - ineccepibile.

Goldust  @  10/05/2017 16:48:02
   6 / 10
Per come la sceneggiatura muove la "pedina" Tom Reagan tra le fazioni rivali di una guerra tra bande senza esclusione di colpi, questo gangster movie dei Coen vorrebbe ( forse ) fare il verso al "Per un pugno di dollari" di Leone, ambientando però i fatti nell'America proibizionista degli anni venti ( con un grande lavoro di Barry Sonnenfeld sulla fotografia, da sempre elemento fondamentale nei lavori dei fratelli registi ). Colpi di scena, personaggi sopra le righe e sequenze magistrali non mancano ma la storia è troppo complessa da seguire e non bastano le dita di due mani per contare i voltafaccia presenti. Tra i malavitosi c'è qualche stereotipo di troppo - anche se il fumantino Caspar di Jon Polito funziona bene - ma il vero punto debole della pellicola per me è Gabriel Byrne, poco carismatico e fin troppo dimesso.

DogDayAfternoon  @  22/11/2016 13:37:18
   6 / 10
Ottima la regia con delle belle inquadrature e una fotografia degna di nota. Però il film nel suo complesso non mi ha convinto, un gangster movie dalla trama troppo intricata che si perde tra mille personaggi, tutti appena abbozzati e che spuntano dal nulla confondendo lo spettatore.

Direi che non c'è nemmeno una storia vera e propria con un inizio ed una fine, è più che altro uno spaccato di vita quotidiana nel mondo dei gangster, ma che coinvolge poco lo spettatore proprio per la confusione generale. Non mi è piaciuto per niente poi anche il protagonista, veramente troppo inespressivo, oltre ad una colonna sonora a mio avviso fuori contesto.

Prese singolarmente ci sono comunque alcune ottime scene, che insieme alla confezione curata strappano una risicatissima sufficienza.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/06/2016 21:00:20
   9½ / 10
"Nessuno conosce nessuno fino in fondo"
Il genere gangster e noir sotto la lente dei Coen risplende paradossalmente nelle zone d'ombra dei personaggi, perchè è un film fatto dai personaggi, dove gli intrecci narrativi passano quasi in secondo piano rispetto all'agire degli stessi. Le dinamiche e le interazioni fanno riflettere il doppio gioco di ognuno di loro per i più svariati motivi e Tom Reagan, lontano dall'essere un deus ex machina che prevede tutto e domina gli eventi, si limita ad adattarsi e operare contromosse in qualsiasi situazioni che si presenta, senza ragionamenti a lungo termine. Indovina mosse e contromosse di pari passo alla sua capacità di perdere in continuazione le scommesse ai cavalli. A differenza del gangster movie è poco letale con le armi, ma micidiale con le parole in un film composto per la maggiorparte da dialoghi ben scritti e parole che arricchiscono le sfumature dei personaggi, ma come detto prima risaltano di fascino le loro zone d'ombra. E' il primo vero capolavoro dei Coen, un film ancora oggi un po' sottovalutato.

Juza21  @  26/03/2016 10:16:32
   7 / 10
Buon thriller, storia un pò complicata da seguire ed alcune scene un pò forzate. Nel complesso non è niente male...

eruyomè  @  15/07/2015 17:31:19
   7½ / 10
Un thriller d'altri tempi. Questo omaggio/rivisitazione ironica del noir è eccellente. Trama ingarbugliatissima fino all'ultimo, ambientazione cupa ma affascinante, momenti assolutamente sopra le righe e grotteschi, ma in fin dei conto epici.
Turturro è bravissimo, ma qui mi butto a capofitto su Gabriel Byrne, il personaggio è splendidamente disegnato, e lui è magnetico, affascinante, uno dei pochissimi attori ad intrigarmi così tanto, son cotta di lui da anni e anni. :D

genki91  @  05/06/2015 01:17:13
   8 / 10
Sofisticato thriller in mano a due fratelli che il loro mestiere lo sanno fare, e lo sanno fare bene.
I Cohen sono un'istituzione.
Crocevia della morte è un classico che va visto. Non ci sono frasi esaltanti, la sceneggiatura non è un capolavoro, eppure l'intreccio della storia, così ingarbugliato e così semplice, tessuto per essere risolto step by step, con una massiccia dose di aiuto del caso per il protagonista, un ottimo Gabriel Byrne, spingono lo spettatore a sviluppare una curiosità che lo incolla allo schermo dall'inizio alla fine.
Sarà il genere che più mi appassiona, ma adoro questa tipologia di film.
E adoro i Cohen.

Rollo Tommasi  @  22/05/2015 20:11:00
   7 / 10
Saranno i Cohen, saranno i due boss mafiosi improbabili che si lasciano ipnotizzare dai magheggi di un sempre compassato Gabriel Byrne, sarà la solita stereotipata femme fatale, annoiata dalla vita, qui interpretata da una sprecatissima Marcia Gay Harden, la petulanza del personaggio di Turturro, o le solite carneficine grottesche da gangster movie, con italoamericani ingordi e poco perspicaci, in una scia rossa in cui l'unico a rimanere illeso risulta sempre lo scaltro (ma con la corrività dell'idiozia altrui..) protagonista...ma questo film mi è parso puro fumo negli occhi, un ibrido dimenticabile e sopravvalutato (come molti film dei Cohen, del resto, a parte i notevoli Fargo e Blood Simple-Sangue Facile).
Tra i "capolavori al contrario" del Cohen, non riesco purtroppo a dimenticare i brividi raccapriccianti di A Proposito di Davis e l'inutile e melenso L'Uomo che non C'Era. Forse è il caso che mi arrenda all'evidenza che il Loro repertorio non mi appartiene.

Jumpy  @  22/01/2015 15:31:46
   7½ / 10
Un grande gangster-movie. Ambientazioni eccellenti. Personaggio forse troppo stereotipati, eccetto per Tom/Byrne: l'unico che mostra una certa sfaccettatura.
Penalizzato anche secondo me dalla trama che dopo un po' diventa davvero ingarbugliata e va seguita con attenzione.

Neurotico  @  14/01/2015 16:43:08
   8½ / 10
Il terzo film dei Coen è un grandissimo omaggio al noir, splendidamente fotografato, magistralmente diretto e superbamente scritto. In Miller's Crossing non manca nulla per raggiungere i livelli d'eccellenza che sono propri ai fratelli registi e a cui hanno abituato i loro fan a partire da questo straordinario affresco dell'epoca del proibizionismo. L'intreccio non si può dire sia semplice ma gradualmente acquisisce una tale fluidità e avvince in modo così netto da rimanere abbacinati di fronte a uno spettacolo a volte grottesco, a volte violento, a volte spiazzante. Tom Reagan, un elegante e quasi impassibile Gabriel Byrne, è il protagonista, il centro di una storia dove gli amici sembrano confondersi con i nemici in un gioco al massacro in cui ogni personaggio nasconde la sua strategia volta al proprio interesse.

Tuco ElPuerco  @  19/12/2014 11:54:51
   9 / 10
Il primo film che mi è venuto in mente guardando "Crocevia della Morte" è probabilmente il film dal quale i Coen è probabilmente il simbolo di un genere/epoca , cioè i"Il Grande Sonno" con Humphrey Borgart , più che un classico , un opera d'arte. Ed infatti la trama ingarbugliatissima , le ambientazioni , il personaggio stesso di Byrne è il tipico drittone che vive tra due fuochi, due capi gangster che si fanno la guerra. Veramente un bel film

deliver  @  13/09/2014 21:17:49
   9 / 10
Merita di stare nell'Olimpo dei gangster movies. Anzi, forse e' l'ultimo adepto del genere di cui valga la pena ricordarsi. Lo giudico una perla.

Nic90  @  25/07/2014 21:21:22
   6½ / 10
Buon film.
Gabriel Byrne non lo riesco proprio a digerire non so perchè.

Oskarsson88  @  08/04/2014 00:10:39
   7 / 10
Buon film, anche se ho faticato a capire tutti i personaggi e i loro scopi. Diciamo che vederlo da stanco me lo ha reso un po' troppo ingarbugliato.

Alex22g  @  13/03/2014 10:33:20
   10 / 10
Il top dei Coen. Se si adorano le loro sceneggiature e lo stile registico qui , per me, siamo all'apice . Splendido, grazie anche all'ottimo cast .

MonkeyIsland  @  12/07/2013 22:26:45
   8 / 10
Gran film sulla mafia da parte dei Coen.
Regia ottima e fotografia molto bella, la sceneggiatura è veramente notevole e i personaggi sono tutto tranne che stereotipati visto che ognuno ha un suo perché all'interno della trama e nasconde qualcosa.
Atmosfera noir ben fatta come la ricostruzione storica, Byrne nel cast spicca in bravura.

hghgg  @  16/06/2013 18:28:20
   8½ / 10
Terzo film per i fratelli più famosi del cinema contemporaneo, dopo l'ottimo esordio "Blood Simple" e la spassosa commedia "Arizona Junior". Qui siamo di fronte però al primo grandissimo film dei Coen, meraviglioso omaggio a decenni di storia del cinema e in particolare al Gangster-Movie. Opera piena di ottime soluzioni registiche, alcune buonissime idee, citazionismo a dir poco raffinato, interpretazioni di prima qualità, ha tutto ciò che serve ad un film per essere un gran prodotto. Se proprio bisogna trovargli un difetto è che la sceneggiatura non è esattamente la migliore dei fratelli, a tratti un po' troppo ingarbugliata e pasticciata, seppur buona e con dei dialoghi splendidi. L'eccessiva intricatezza irrisolta della sceneggiatura è causata probabilmente dal blocco dello scrittore in cui incapparono nel tentativo di mettere su carta le tante idee, scene e situazioni che avevano in testa (da cui verrà poi Barton Fink). Ma a questa debolezza il film risponde con i pregi già elencati sopra, regia sopraffina con alcune scene da antologia come

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER oppure tutta la parte finale, l'esecuzione nel bosco e altre ancora. I Coen non dimenticano inoltre il versante commedia di cui il film è impregnato. Ora, assolutamente rilevanti le interpretazioni degli attori grazie ai quali il film resta sempre godibile e coinvolgente. Gabriel Byrne è eccellente, Albert Finney una garanzia (lo ricordiamo, straordinario, in coppia con Audrey Hepburn in Two For the Road di Donen) i fedelissimi John Polito in forma smagliante e John Turturro al solito impeccabile in un ottima prova. Buona anche l'interpretazione della Harden. Piccola apparizione per Buscemi (la sua esplosione con "Le Iene" era vicina) che fa quello che gli riesce sempre tanto bene

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.

Insomma un grande gangster-movie impregnato e contaminato dal grottesco e dalla commedia, peccato solo che anche Scorsese avesse fatto lo stesso anno il film simbolo del gangster-movie moderno inserendoci forti elementi di commedia, cosa che fa (giustamente) passare questo pur bellissimo film in secondo piano.

Resta in ogni caso il mio film preferito dei Coen dopo l'insuperabile triade composta da "Fargo" (1996) "Il Grande Lebowski" (1997) e "L'Uomo che non c'era" (2001).

Invia una mail all'autore del commento Constantine  @  20/04/2013 13:58:44
   8 / 10
Il terzo lungometraggio dei fratelli Coen è un tributo al gangster movie ispirato ai romanzi di Dashiell Hammett "Piombo e sangue" e "La chiave di vetro".
Un film di genere con un cast granitico, una sceneggiatura densa e intricata ai limiti del sopportabile ed un impianto visivo magistrale. A scatenare tutto una femme fatale che mette l'uno contro l'altro il gangster irlandese ed il suo algido, scaltro e misantropo braccio destro, un grande Gabriel Byrne che fa il verso a Bogart. I Coen riescono ad imporre il loro stile unico all'intera opera, con sequenze degne dei grandi maestri e una sceneggiatura che con maestria, fa scorrere sotto la lente dell'onore, dell'etica e della morale una squallida sfida tra gang incentrata sul tradimento; tra doppie facce, colpi di scena, misteri, fedeltà e false speranze. Le cose migliori la pellicola le offre dal punto di vista dell'indagine psicologica del suo memorabile protagonista, Tom Reagan dovrà fare i conti con se stesso per venire a capo del guaio in cui si è cacciato l'amico/padre Leo, scavando nel suo carattere e chiarendo i suoi sentimenti per Verna oltre che cercando di rimettere in ordine la sua vita, ordine che passa dal suo vizio per le scommesse e sublima con la ossessione compulsiva per il suo cappello, che non farà altro che raccogliere e sistemare in testa per tutto il film. Il personaggio, inoltre, condivide con il protagonista de "Il grande Lebowsky" diverse caratteristiche: sembra super partes, indifferente alla violenza, benvoluto dalla fortuna. La pecca del film è un eccessiva prolissità narrativa ed almeno un paio di vicende che andavano chiarite meglio allo spettatore, l'aspettativa durante la visione cresce a tal punto che il finale risulta alquanto deludente.

"...Nulla è più ridicolo di un uomo che insegue il suo cappello"

keisersoze  @  19/01/2013 16:04:21
   7 / 10
Avvincente, bella la regia. Trama forse un po troppo ingarbugliata. Comunque un buon film da vedere.

JOKER1926  @  02/07/2012 17:54:20
   5 / 10
Avranno certamente uno stile particolare nel confezionare un film, fra inquadrature originali e scenografie fastose e impareggiabili, ma analizzando da vicino l'operato in campo cinematografico dei fratelli Coen qualcosa di negativo emerge.
"Crocevia della morte" è uno dei diversi film che fotografa in modo fulminante ciò che rappresentano, o meglio "sono" i Coen , ovvero essi sono un Cinema fuori schema ove alberga quell'ironia nera così sottile da far diventare i personaggi così bizzarri che, in una fattispecie come quella del Cinema, li rende più che insopportabili.

Nato nel 1990, "Crocevia della morte" è un film che parte col presupposto di illustrare il mondo dei Gangster decenni addietro, siamo negli anni '20.
La storia messa in piedi dalla regia prevede lo scontro e lo sviluppo dello stesso fra un boss e il suo braccio destro, pedina scatenante del "disastro", una donna.
Fin questo punto il tutto sembra esser accettabile ma, come al solito con i Coen, a venir meno è l'esposizione della storia. Si vive spesso in un circuito di episodi statici e di conseguenza di poca caratura emotiva. Manca il pathos e il film sembra non prendersi troppo sul serio. La sceneggiatura poi è la fatale mazzata, gli episodi di "Il crocevia della morte" offrono al pubblico una non chiara ( e quindi confusionaria) dinamica dei fatti, troppi nomi, troppo caos narrativo, troppa la carne sul fuoco.
Oltre le scempiaggini contenutistiche il film si rifà, perlomeno, grazie ad una sfavillante fotografia e ad un cast di grande prominenza. Da ricordare Gabriel Byrne. Il tutto , facendo una sommatoria, rimane lontano da encomio e approvazioni.

BlueBlaster  @  15/06/2012 14:20:33
   7 / 10
Thriller piuttosto avvincente ma che a tratti può annoiare, comunque confezionato in modo impeccabile e con ottimi intrepiti!

Wally  @  28/05/2012 19:44:54
   5 / 10
Cast stellare e in gran forma alle prese con un film che annoia a morte, che non decolla mai e che non interessa lo spettatore in messun modo!

Adoro i Coen ma a mio parere personale dico che del loro omaggio ai Gangster Movie se ne poteva fare a meno...

Buona la fotografia.

Da evitare

gantz88  @  12/12/2011 11:43:39
   4½ / 10
l'ho visto un po di tempo fa e mi annoiai la storia ricordo ke era molto interessante ma era molto lento e troppo poca azione

PignaSystem  @  16/11/2011 17:01:50
   8 / 10
Bellissime ambientazioni e atmosfere e grandi interpretazioni dei protagonisti

baskettaro00  @  11/10/2011 16:03:53
   7½ / 10
validissimo gangster-movie diretto da joel coen ed interpretato da un bravo gabriel byrne(il suo cognome è il nome di uno dei protagonisti della vicenda).
la storia,seppur complessa,è davvero interessante e ci son alcune scelte registiche degne di nota,come la ripresa dei pini all'inizio.
varie figure son lontane dagli standard dei film del genere,come il bosso leo,che tra un po' si fa mettere i piedi in testa!
mi è piaciuto,ribadisco che la trama è intricata e ogni tanto ho dovuto mandare indietro perchè non son riuscito a capire tutti i dialoghi e i vari nomi.
la gay harden non è adatta per il ruolo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/06/2011 12:00:31
   8½ / 10
Cosa si può criticare ai Coen? Sono due cervelli in uno,naturale che abbiano una marcia in più. Il loro stile in meno di vent'anni ha già fatto scuola e le loro riletture di generi categoricamente lasciano a bocca aperta,a parte un paio di errori ma è naturale che in una carriera quelli siano da mettere in conto...
Miller's Crossing nello specifico è una revisione totale del genere gangster; totale nel vero senso della parola: scordatevi il Padrino e simili,si riprende certo l'atmosfera quasi malinconica nella ricostruzione degli anni del proibizionismo ma il resto è una sottilissima e quasi inavvertibile rivoluzione di genere.
L'ironia prima di tutto,il sarcasmo dei fratelli e il loro non prendersi mai sul serio anche quando la situazione sembra farsi disperatissima; poi l'intreccio complicatissimo in cui sembra di assistere ad una partita di poker: non sai chi sta bluffando,se si sta bluffando e chi stia in realtà tradendo chi,però la trama si capisce benissimo ed è il punto di forza maggiore quando si arriva al finale.
Tecnicamente una meraviglia da vedere: fotografia fantastica e la regia regala alcune perle fantastiche come l'ecatombe di Leo con il mitragliatore.
Altro indiscutibile punto di forza sono i personaggi,caratterizzati benissimo anche quando sembrano essere all'apparenza inutili macchiette.
Ma quello che colpisce ancora una volta di più è anche la capacità dei fratelli di arrivare a momenti di un emotività sconcertante,come quello particolare che è anche nella locandina ed è il vero Crocevia della Morte (titolo italiano per una volta non malvagio): da quel momento Tom perde il controllo e le proprie certezze di fronte alla prospettiva della morte nuda e cruda.
Strano a dirsi,o forse no,ma il film migliora se rivisto più volte e già mi aveva colpito con le strepitose interpretazioni di Byrne,Turturro,Polito e Finney senza dimenticare la parodia del prototipo di femme fatale fragilissima Marcia Gay Harden.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  24/05/2011 02:35:40
   7½ / 10
Al loro terzo approccio con il cinema - dopo essersi cimentati con il neo-noir in Blood Simple e con la commedia nel divertentissimo Arizona Junior - i Coen si misurano con l'ambiente della mafia americana dell'epoca della Grande Repressione e del Proibizionismo (anni '20/'30), e lo fanno nel loro solito modo spiazzante ed anticonvenzionale. La volontà di rompere gi schemi imposti dalle grandi opere del genere si manifesta sin dalla prima inquadratura, omaggio alla scena d'apertura de Il Padrino, dove ad un riverente e misurato Bonasera che chiede vendetta per sua figlia al grande Don Vito Corleone, si sostituisce Johnny Caspar (uno spettacolare Jon Polito), buffo boss italo-americano, accompagnato da un gelido tirapiedi, che chiede al vecchio boss irlandese Leo di permettergli di uccidere l'ebreo Benny Birnbaum per averlo fregato. E l'ironia continua per tutto il film, tra parentesi umoristiche quando non del tutto comiche (moglie e figlio di Jon Polito fanno sdraiare), gangster omosessuali, sindaci cacciati dai propri uffici dai mafiosi e marcantoni incapaci di picchiare.
Un'intricata storia di tradimenti, amore e fedeltà giocata tutta attorno all'interessante character protagonista di Tom Regan (un ottimo Gabriel Byrne), un gangster che fa il verso ai grandi personaggi del noir pur stravolgendone le caratteristiche: dominato dall'insicurezza, rassegnato alla solitudine, imprigionato dalla sua stessa condizione, ma sempre fedele alla propria "etica" - altro concetto sul quale i Coen sviluppano la loro ricerca dell'effetto straniante (come si può parlare di etica in un ambiente come quello mafioso?).
Molto bella la fotografia di Barry Sonnenfeld, aficionado dei Coen (terzo loro film e terza sua collaborazione con loro) che rinuncia ai suoi amatissimi grandangoli per concentrarsi sull'uso delle luci, studiate per creare un'atmosfera grigia (quando non oscura) attorno ai propri personaggi.
Bella e brava anche Marcia Gay Harden (merito anche dei ben realizzati costumi) che ispirandosi alla Jean Harlow di Nemico Pubblico di Wellman - parole sue - sa plasmare la propria figura affascinante di dark lady.
Anche all'inizio della carriera i Coen si rivelano capaci di sbattersene delle etichettature critiche e di genere, e di proporre il proprio nuovo e personale stile - è proprio per questo che, tranne qualche rara pisciata fuori dal vaso (vedi Il Grande Lebowski) a mio parere possono essere considerati fra i più importanti registi statunitensi degli ultimi tempi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/05/2011 03.09.22
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kako  @  03/05/2011 01:10:08
   9 / 10
eccellente gangster movie che scorre in modo superbo tra tradimenti, ricatti, minacce e omicidi coinvolgendo lo spettatore in una trama articolata al punto giusto. Ottime interpretazioni in questo film che ci mostra il mondo mafioso in tutti i suoi agganci anche all'interno del mondo politico e delle forze dell'ordine, piegate al comando malavitoso e pronte a proteggere questa o quella banda a seconda di chi abbia il potere in quel momento. Eccezionale Turturro!

maitton  @  26/04/2011 18:39:36
   7½ / 10
primo lavoro dei fratelli coen, e'il risultato e'sensazionale.
noir bellissimo, ritmi perfetti per il genere, tutto fila liscio con una trama che alla fine e'molto piu semplice di quella che potrebbe sembrare.
tecnicamente il film e'di altissimo livello, da tutti i punti di vista, e le interpretazioni, byrne su tutti, sono esemplari.
un cult per gli amanti del genere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  16/03/2011 18:39:43
   7½ / 10
Grande regia, splendida fotografia e ottime interpretazioni. Il punto debole di quest'opera coeniana è una storia che impiega troppo tempo per ingranare e diventa interessante soprattutto nella seconda parte pur senza suscitare grandi emozioni. Rimane comunque un esercizio d'alta scuola consigliato a tutti gli amanti del noir e dei fratelli più geniali di Hollywood.

FIO__93  @  26/02/2011 21:06:21
   9 / 10
L'unico film che mi mancava dei coen..il primo loro film e forse anche il più bello, regia mozzafiato che da vita ad un film incredibile!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

guidox  @  04/01/2011 14:10:47
   7½ / 10
all'inizio si fatica qualche minuto per inquadrare i personaggi, visto che per farci entrare nella storia, vengono sparati nomi a raffica ben prima della loro comparsa in scena.
pian piano si prende gusto, perchè seppur la situazione sia sempre ingarbugliata, si inizia a capirne il senso e l'intreccio viene costruito benissimo ed ogni meccanismo è ben oliato e tutti i pezzi vanno al loro posto.
il ritmo non è serrato, ma tutto sommato è in linea col genere e con il dipanarsi della storia.
l'unica pecca, visto che lo adoro, il ruolo marginale del grande Steve Buscemi.

7219415  @  21/11/2010 20:56:05
   8½ / 10
Decisamente uno dei migliori dei Coen

Larry Filmaiolo  @  10/11/2010 18:16:31
   9½ / 10
Dal mio punto di vista il miglior film dei Coen, o almeno il più divertente. Una chicca per chi ama il genere gangster/noir, qui splendidamente omaggiato. Conservando tutti gli ingredienti di un classico gangster movie, questa geniale pellicola quasi li storpia, portando tutto all'esagerazione (polizia corrotta fino all'inverosimile, thompson che sparano per mezz'ora senza cambiare caricatore) e condendo con sano umorismo nero alla Coen. Oltre a tutto ciò si aggiungono una trama ben articolata, e perfettamente comprensibile, sebbene machiavellica, e lo straordinario talento di attori quali Gabriel Byrne, perfetto nel ruolo di Tom, e del sempre stralunato e superbo John Turturro (comparsate del mitico Steve Buscemi e del regista Sam Raimi).
Se volete divertirvi, guardatelo.
Andiamo a Miller's crossing.....................

nick9001  @  19/10/2010 13:08:49
   5½ / 10
Buoni l'aspetto tecnico ed interpretativo ma la narrazione complicata e lenta, per i miei gusti, mi porta a questo voto.

BlackNight90  @  18/10/2010 00:30:53
   9 / 10
È un film all'apparenza poco coeniano, se con questo termine si intende quella specialissima abilità dei due fratelli nel mettere in risalto l'idiozia e il grottesco del quotidiano, l'humor nero ed opaco della vita: rispetto ad altri film dei Coen questa caratteristica è presente in minor misura però c'è eccome, e si trova soprattutto nella testa dei personaggi: come quei cappelli calcati sul capo di gangster e pùttane, a nascondere i volti, i tradimenti e i doppi giochi, le illusioni dei protagonisti di riuscire a sopravvivere restando fedeli alla propria etica personale sono così ingenue e leggere da volar via al minimo soffio di vento.
In un mondo privo di leggi e di sicurezze infatti, tutto soggetto ai capricci del caso e della stupidità umana, dove chi dovrebbe assicurare l'ordine cambia schieramento più in fretta di Mastella, c'è ancora chi pretende di raggiungere la propria realizzazione seguendo una linea tracciata, una moralità distorta e predeterminata.
Tom invece, degno erede della tradizione hard-boiled del grande Chandler e Hammett, sa che deve fare buon viso a cattivo gioco, prenderle piuttosto che darle, aggrapparsi a qualcosa di caro come l'amicizia ma saper anche abbandonarlo se questa si rivela indegna.
E deve lasciare aperta la porta del sogno, che rende il Miller's Crossing un luogo mistico quanto reale, dove morte e speranza si incontrano e si mescolano.
Questo intreccio complicato ma per nulla impossibile da seguire rende la maggior parte dei personaggi sfuggevoli ed indecifrabili ma è intrigante, dannatamente intrigante: il volto di Byrne è statico ed impenetrabile, e la sua bravura sta proprio nel riuscire a trasmettere parte di questa enigmaticità, così come Turturro, tanto astuto e odioso che vien voglia di strozzarlo.
È un'opera in cui si riassapora l'aria dei vecchi gangster-movie e allo stesso tempo questi vengono elaborati dai due fratelli registi nella loro personalissima visione delle cose.
Film adorabile e sottovalutato, tanto di cappello ai Coen
.

Invia una mail all'autore del commento Gualty  @  15/10/2010 18:18:21
   9 / 10
Esercizio di grande stile per i fratelli Coen che affidano sulle spalle di Gabriel Byrne il successo di questo piccolo gioiello noir. Il volto impassibile di Tom, in un bluf impossibile al quale non si sa che credere, una sceneggiatura brillante e il tocco di classe della regia ci regalano un ottimo prodotto inserito nel genere ma a suo modo eccedente, come ogni gran film dovrebbe essere.
Magistrale l'uso del cappello....
e "non c'è nulla di più ridicolo di un uomo che insegua il suo cappello".

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  05/10/2010 23:14:21
   7½ / 10
Film molto incasinato (anche troppo) con personaggi memorabili interpretati da attori in gran forma (a parte Marcia Gay Harden che non mi ha convinto molto). Forse in certi punti Byrne passa un po'di là e sconfina nel fumetto, ma il risultato è comunque molto buono.

al_pacino  @  11/08/2010 13:00:22
   5 / 10
Questo film è sicuremente ben girato, ma noioso e lentissimo. Ottimo cast non utilizzato adeguatamente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/08/2010 13.30.03
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Manu90  @  15/06/2010 10:01:27
   7 / 10
Niente male questo Miller's Crossing. Diretto benissimo e interpretato egregiamente. Consigliato.

Clint Eastwood  @  25/02/2010 13:10:03
   8½ / 10
Uno dei migliori titoli dei fratelli Coen avendone a disposizione una sceneggiatura solida mescola il genere gangster con quello noir confezionando un bel thriller con un Gabriel Byrne in stato di grazia.

Cinema puro.

floyd80  @  02/02/2010 12:05:15
   7 / 10
Bellissimo film dei grandi Coen. Ironico, malinconico e a tratti capolavoro. Purtroppo dopo i 3/4 del film ci si annoia un po', ma si rimane comunque al di sopra della sufficienza. Bravissimi gli attori Byrne e Turturro su tutti. Grande regia, bel film.

topsecret  @  25/01/2010 18:30:18
   7½ / 10
Buon film dei Coen che da veri cineasti imbastiscono un gangster movie per certi versi dissimile da altri del genere.
La storia è interessante anche per la nera ironia di cui è rivestito, come molti altri lavori dei fratelli registi e sceneggiatori, e si segue in maniera spigliata senza sbavature di sorta. Gli attori contribuiscono positivamente a far sì che il film risulti riuscito grazie a prove convincenti e particolarmente calibrate, supportate anche da dialoghi poderosi e scene di buon impatto emotivo.
Ancora un buon prodotto dei fratelli Coen che merita la visione.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  24/01/2010 17:38:21
   8 / 10
Gangster-movie atipico filmato dai Coen, impregnato della solita ironia e sarcasmo che contraddistingue il loro raffinato cinema. Vale il prezzo del biglietto già soltanto la scena del MILLER CROSSING. Gabriel Byrne estroso e particolarmente ispirato dal personaggio, ma John Turturro quando è in scena dà lezione.

uito  @  15/01/2010 19:20:25
   8½ / 10
poche parole per descrivere il solito marchio di fabbrica dei Coen: geniale ed appassionante!!

7HateHeaven  @  30/12/2009 14:49:40
   6 / 10
Continuo a vedere gli osannati film dei Cohen, ma tolto il Grande Lebowski ci rimango sempre male...
Anche in questo film non ci trovo niente di particolare, certo una buona trama, anche se il ritmo a volte rallenta eccessivamente, qualche ottima trovata, ma niente di più. La cosa migliore è l'interpretazione di Turturro, sempre un grande.
Sufficiente, ma non mi ha colpitoi per nulla, ma probabilmente sono io che non apprezzo i Cohen!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/12/2009 15.01.16
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axel90  @  10/12/2009 17:17:44
   9 / 10
Ora che mi sono appassionato ai Coen non posso smettere di vedere i loro fantastici film. E devo ammettere che fino ad adesso questo per me è il loro film più riuscito. Non è una commedia, ma riescono comunque ad imbastire la sceneggiatura con un ironia graffiante, una storia arzigogolata (che devo ammettere a tratti resta difficile da capire) ma comunque sorprendente negli incastri narrativi, alimentati da doppigiochi, truffe e lotte di potere. Eccezionale il cast, tra cui spunta un Byrne stellare, impassibile e metodico. Ciò che posso dire è che i Coen ci sanno fare: ci vuole un pò ad entrare nella storia e a farsi coinvolgere, ma chi saprà aspettare ne resterà soddisfatto. Ancora una volta un capolavoro.

camifilm  @  19/08/2009 01:44:09
   7 / 10
Da vedere assolutamente. A chi piace il genere... non si può perdere questo.

corey  @  02/07/2009 18:53:13
   7 / 10
film che secondo me non decolla mai abbastanza,la storia è abbastanza incasinata però è fatto bene,su questo non si discute..qualche scena è degna di nota e ottima la fotografia però non regge il confronto con i capolavori del genere..turturro sempre una spanna sopra gli altri e bravo anche byrne

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  01/04/2009 14:42:07
   6 / 10
Un gangster-noir che non mi ha convinto. La storia è intrecciata e un bel cast ne ruota intorno ma qualcosa non mi quadra. Richiama un pò alle scene noir di alcuni film del passato tipo "il mistero del falco" e ho notato come Gabiel Byrne cerca un pò di rifare Bogart imitandolo nei movimenti del corpo e facciali. Realizzato molto bene con ottime inquadrature supportate da una bella fotografia. Rimane il fatto che la sceneggiatura è troppo "Incrostata" e senza troppe emozioni.

Tuonato  @  28/03/2009 00:32:04
   7 / 10
Ritengo che questo "Miller's crossing" sia per certi versi l'altra faccia della medaglia di "The man who wasn't there". Infatti in entrambi i lavori sono le coincidenze fortuite che mutano clamorosamente gli eventi, botte di cXXo nel primo e un concatenarsi di circostanze sfiXXtissime nel secondo.
Il film è un gangster movie pefetto e diretto magistralmente, nel quale si vede lontano un miglio la mano dei Coen, ambientazione alla Al Capone a loro tanto cara e colla scuderia al gran completo.
Impagabile Jon Polito nel ruolo del boss napoletano.
Un pò deluso per le parti assegnate a Turturro(non centrale) e Buscemi(assolutamente marginale).

inferiore  @  14/03/2009 00:39:11
   7 / 10
Buon film diretto dai frateli Coen che danno prova della loro capacità in questo Gangster Movie a tinte noir.
Per prima cosa devo elogiare la fotografia che è praticamente perfetta. Alcune inquadrature sono bellissime.
Gli attori sono in parte, su tutti John Turturro che si ritroverà a lavorare nuovamente in seguito con i Coen. Da segnalare il cameo di Frances McDormand e di Steve Buscemi.
Il film possiede tutti i cliché del genere, bellissimi gli ambienti e le atmosfere di ogni scena, sopratutto quelle dov'è presente il Miller's Crossing del titolo.
Però è la sceneggiatura che non mi ha convinto più di tanto, l'intreccio è ben congeniato ma non riesce a coinvolgere, quell'black humor tipico delle pellicole dei Coen ho fatto fatica a riscontrarlo. I dialoghi sono salvabili ma non eccelsi, fortunatamente quel tocco di grottesco non fa sfigurare nulla.
I colpi di scena ci sono ma fondamentalmente non sono nulla di sconcertante o sbalorditivo. Insomma, da quei geniacci che stanno alla regia mi aspettavo di più.
Non un pilastro del genere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

paride_86  @  08/02/2009 03:31:03
   6½ / 10
"Crocevia della morte" è un western travestito da gangster-movie, ma non può assolutamente reggere il paragone con altri film simili usciti in quegli anni: uno su tutti "Quei bravi ragazzi".
La storia è complessa e a volte difficile da seguire anche perché alcuni personaggi - peraltro piuttosto importanti - non compaiono mai e le loro azioni vengono solo "raccontate" nei dialoghi di altri.
Il protagonista - interpretato da un ottimo Byrne - è fastidioso e doppiogiochista, mentre Marcia Gay Harden non è abbastanza sexy per il suo ruolo.
Insomma, questo film non è male ma nemmeno eccezionale.

Sestri Potente  @  04/12/2008 22:43:48
   6½ / 10
Concordo con il commento precedente: fra i film dei Coen questo è uno di quelli meno entusiasmanti. Buono il gioco degli intrecci, oltre all'interpretazione del protagonista, un uomo freddo, calcolatore, ed opportunista pronto a sfruttare chiunque pur di raggiungere i suoi scopi.
Sostanzialmente direi che la storia è buona, ma quanto è noiosa... Per questo motivo, secondo me, il film perde molto.

tabularasa  @  15/11/2008 19:17:47
   7 / 10
non è certo il film dei coen tra i più entusiasmanti complice forse l'ambientazione gangster vista e ritrita in tutte le maniere in altri film.promossa a pieni voti la trama nell'aspetto dell'intreccio degli avvenimenti.cmq i fratelli si dimostrano all'altezza del loro nome.

Max78  @  24/09/2008 15:57:37
   8 / 10
Gangster Movies con le cosidette palle, i Coen sono qualitativamente un gradino sopra tutta quella robaccia che ci propina solitamente Hollywood.

phemt  @  06/08/2008 16:28:02
   7½ / 10
Gangster movie a firma Coen questo Crocevia della Morte rappresenta uno dei tasselli più importanti nella notevole filmografia dei due fratelli…
Noir che alterna genialate a massicce dosi di humor nero può vantare un cast perfettamente adeguato e una splendida la fotografia… Ottima la caratterizzazione dei personaggi, avvincente la trama ma qualche passaggio poteva essere meglio gestito…

Gran film in parte diverso dai classici del genere (rispetto ai quali perde qualcosa)... Chiaramente meritevole di più una visione ma i Coen hanno fatto di meglio...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/06/2008 11:07:06
   8½ / 10
I fratelli Coen rivisitano alla loro maniera il genere del gangster-movie ammantandolo di forti connotazioni noir e spingendo ovviamente sul pedale del grottesco e dello humor nero.
La storia si svolge in un’imprecisata cittadina degli States in pieno proibizionismo,in questo ambito si muovono svariati personaggi legati in maniera più o meno palese alla criminalità organizzata e concentrati ad assurgere al potere cittadino.Tra le gang in lotta (una di origine italiana, l’altra irlandese)si staglia il personaggio di Tom,uno splendido Gabriel Byrne i cui piani machiavellici stravolgeranno in maniera radicale non solo la propria esistenza ma anche il panorama malavitoso.
Grazie ad una sceneggiatura solida ed incalzante,nonché piuttosto arzigogolata, i Coen imbastiscono uno spettacolo molto emozionante ricco di spunti geniali riuscendo ad incastrare alla perfezione doppigiochi,tradimenti,pestaggi e omicidi che oltre a sorprendere lo spettatore lo avviluppano in un storia da gustare fino all’ultimo minuto.L’affresco di personaggi deprecabili che la coppia di autori dipana sullo sfondo di atmosfere e locations adatte nel riportare certe suggestioni legate a questo filone cinematografico è molto curato,a conferma della capacità dei Coen di illustrare con grande naturalezza e profondità le psicologie dei loro protagonisti,delineando così dei soggetti indimenticabili come i due boss interpretati splendidamente da Albert Finney e Jon Polito,o l’untuoso ed inaffidabile Bernie,ovvero sia John Turturro.
In piccole parti appaiono Steve Buscemi,Frances Mc Dormand ed il regista Sam Raimi.
Molto bella la metafora tra i cappelli,oggetti spesso inquadrati in balia del vento e gli uomini, che pur essendo a loro volta segnati degli eventi a volte possono far cambiare il proprio destino non senza però sacrificio e dolore.
Un film straordinariamente trascinante,capace di rileggere gli schemi più solidi del genere modellandolo a proprio piacimento senza perderne le caratteristiche peculiari.

Invia una mail all'autore del commento BIONDO  @  26/05/2008 05:23:02
   4 / 10
la regia è buona,gli attori anche,ma resta un film con una trama incasinata a tratti molto noioso e anche stupido...delusione.

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 13.38.56
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/05/2008 21:56:49
   9 / 10
Un filmone compatto, con grandi attori e solidissime caratterizzazioni. Uno dei migliori Coen che abbia visto, che qui confermano una volta di più tutta la loro sapienza cinematografica.

vale1984  @  14/05/2008 22:47:20
   7½ / 10
Strepitosa regia come al solito...bellissima la scena iniziale con il cane, il bambino e il morto con il parrucchino. Solo un pò troppo lento in alcuni punti dove poteva essere più movimentato...bel film.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/05/2008 20:30:08
   8½ / 10
I fratelli Coen riescono sempre nella pericolosissima formula di trattare i loro film ad un passo dalla parodia, e restare sempre credibili in qualunque parte la pellicola verti.
Questo, è un gang-movie atipico, molto più di "Donnie Brasco", stereotipi completamente ribaltati se non assenti, il Boss si fa rispettare a mala pena, i luogotenenti di fiducia si schierano da una famiglia all'altra, il protagonista "piuttosto di fregare uno si farebbe suora", ma, ripetendomi, il tutto con un'efficacia ed una drammaticità al pari di qualsiasi altro film di genere.
Particolare menzione alla fotografia, eccellente davvero, difficile trovarne una con questa "grana" negli anni '90.

Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  02/05/2008 17:05:27
   5½ / 10
storia incasinata che non decolla mai

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/03/2009 16.58.52
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  29/04/2008 15:15:19
   8 / 10
Altro giallo esemplare dei Coen, con la solita punta di ironia e con personaggi assolutamente singolari, i cui ruoli vengono saggiamente stravolti e scambiati all'interno della storia stessa.
Il protagonista, doppiogiochista, le prende da tutti; Bernie, bistrattato e umiliato, diviene decisivo; alcuni addirittura non compaiono per niente sebbene svolgano un ruolo abbastanza rilevante nella storia.
La bravura dei registi è innegabile: gli scontri tra gang, gli affari, gli accordi, i traffici e in generale la malavita americana sono raccontati con sedie, scrivanie e parole.
La violenza si esplica raramente e quasi sempre a Miller's Crossing.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  08/04/2008 00:32:39
   9 / 10
Questo tipo di cinema mi piace, i Coen vanno dritti al punto, i loro film non vanno a patti con il tipico cinema americano. Film bello dall'inizio alla fine, con un Byrne che fa paura, con una sceneggiatura goduriosa e uno humor nero che smorza le scene più violente. Imprevedibile (o almeno, io non ci ho capito niente per più della metà del film) anche se a tratti un po' lento. Bello!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  29/03/2008 20:55:13
   8½ / 10
Altro capolavoro dei fratellini. Gabriel Byrne, la grande trovata del film: immutabile, imperscrutabile, ma fortemente calato in una parte apparentemente facile, ma in quanto poco umana difficilissima.
Ho sempre sorriso al pensiero che pur prendendole per tutto il film da ogni personaggio che incontra, uccidendo solo l’antagonista-chiave (Turturro), riuscirà a prendere le redini dell’intero gioco di potere in cui da sempre ha avuto una parte marginale.
Osserviamo dunque che nell’escalation di personaggi mefistofelici a cui il cinema dei Coen ci ha sempre abituato, questo è, credo, l’unico a divenire dominatore della propria realtà invece che vittima. Forse è appunto per la grande sofferenza dalla quale è vessato per tutto il film, che alla fine viene ripagato di quello che nella sua società è il bene più grande e pericoloso, il Potere. Non i soldi, non le donne, non la rispettabilità, solo un Potere che se non apparentemente appagante, lo è in quanto sublime elevamento (vedi il mio commento a Barton Fink) al divino. Non è appagante altrimenti una condizione per cui ci si deve guardare le spalle in continuazione ed essere sempre relegato dietro a una scrivania quando fuori infuria una festa…è appunto una forte contraddizione che nel personaggio stesso di Byrne (ma anche negli altri) il regista si cura di sottolineare. Fantastico il duetto fra Turturro e la sorella, bravissimi entrambi e profondi: nella loro debolezza da indifesi alla fine tiratori delle fila di una società basata sulla megalomania di personaggi frustrati e paranoici, umorali e irresponsabili. Solo che alla fine morirà chi non avrà di che darla via, l’Uomo.

G-nomo  @  21/03/2008 10:29:27
   8½ / 10
Grandi Cohen che si destreggiano in un noir superbo. Come giocano loro con le inquadrature, pochi altri lo sanno fare. Ottimi attori.

popoviasproni  @  14/03/2008 09:13:53
   8½ / 10
Perfettamente ironico e speziato al punto giusto con attori in gran forma e caratterizzati benissimo, una trama avvincente e come sempre dialoghi spumeggianti.
Ottimo lavoro!

walkabout  @  11/03/2008 02:03:19
   7 / 10
Uno dei pochi Coen che non mi ha convinto: dialoghi e regia sono notevoli come sempre, rimane intatto il loro modo di rappresentare la violenza; però, complice anche lo score, mi sembra che sia un po' troppo facile, troppo lineare.

Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  26/02/2008 21:01:26
   8 / 10
a tratti un po lento forse, ma mi è piaciuto, anche se non lo trovo il migliore dei coen.

EcceBombo  @  21/02/2008 17:53:55
   9 / 10
Cavolo bel film davvero...
Mi convinco sempre di più che i fratelli Coen ci sanno fare...
Splendide interpretazioni,ottima scenografia e musiche azzeccate...
Merita anche questo!

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/02/2008 15:05:44
   8½ / 10
Un gran bel film, in cui i due fratelli Coen attingono alla tradizione del gangster-movie coniugandovi il loro tipico sarcasmo un pò sopra le righe.
Una sorta di spettacolare partita a scacchi, nella quale le varie mosse sono dettate dai diversi sentimenti che animano i giocatori: amore, invidia, amicizia, voglia di rivalsa, cupidigia... Alla fine prevarrà il più scaltro, ma il prezzo da pagare per la vittoria sarà alto.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  26/01/2008 14:54:35
   6 / 10
purtroppo non sono riuscito a cogliere i lati positivi da altri utenti sottolineati prima di me!!
l'ho trovato un film macchinoso, con un umorismo nero non ai livelli degli altri film dei fratelli più bravi del cinema (es: fargo, il grande lebosky)!
comunque da apprezzare l'atmosfera da film vecchio stampo e la grande prova di tutti gli attori!

Aztek  @  11/01/2008 15:35:07
   8½ / 10
Grandissimo film ambientato negli Stati Uniti degli anni 30 che parla della rivalità tra due boss.
Film molto intrecciato che inizialmente è molto difficile da seguire, sopratutto per i tanti nomi che ci sono, ma poi pian piano tutto diventa chiaro...e ti accorgi di stare vedendo un film stupendo.
Da vedere !!!

everyray  @  11/01/2008 04:30:13
   8 / 10
film che 17 anni dopo funzionerebbe forse più che allora...
Duro fin dalle prime battute,si rende sempre più gradevole man mano che le battute aumentano...
ottimo cast

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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