il diavolo veste prada (2006)

Da questo film ho scoperto che il ceruleo è un colore meraviglioso.


SPOILER

SPOILER

SPOILER

una commedia ben riuscita. ottime interpretazioni di maryl streep ed emily blunt

Non capisco questa media così bassa, credo sia una delle commedie meglio riuscite degli ultimi anni, con una Hathaway deliziosa e una Streep fantastica, sono ben altri i film che meritano la sufficienza strappata o addirittura l'insufficienza.
La trama funziona bene, è molto lineare, in più per un film di questo genere ha anche una sceneggiatura superiore alla media.
Da guardare con occhio meno critico.

ho letto vari commenti di gente che pensa che il film sia adatto solo ad un pubblico femminile...beh da un certo punto di vista è vero dal momento che ci sono quasi solo donne che parlano del loro guardaroba, però chissà perchè è piaciuto più al mio ragazzo che a me!! segno che non bisogna mai generalizzare troppo o si rischia di toppare. io l'ho trovato noioso e snervante, la streep è formidabile come sempre ma da sola non basta, la hathaway non mi piace per niente nè come attrice nè come bellezza, i vestiti che si vedono fanno venire l'acquolina in bocca a volte però francamente non me la sento proprio di farmi piacere un film solo per questo. la protagonista e la sua solita storiella in stile cenerentola mi sta davvero antipatica, persino di più del suo terribile "capo", il finale prevedibile e zuccheroso come si conviene a tutte le commedie moderne (ma non è un pregio... sopratutto la prevedibilità), molte situazioni sono noiose e poco interessanti...anzi direi che tutta la trama è poco interessante, nonostante non sia proprio la solita solfa e spicca abbastanza tra le commedie recenti, ha cmq affrontato il mondo della moda in modo superficiale e quasi mitizzandolo: poteva venir fuori qualche cosa di graffiante e chissà anche di velata denuncia verso una realtà irrimediabilmente squallida e invece, niente... bah non mi piace quasi per niente mezzo voto in più solo per la streep, un film che non riguarderò.

Un giorno qualcuno mi spiegherà perché tanta gente si è eccitata vedendo questo film la cui (presunta) presa per i fondelli al disgustoso mondo del lavoro nella moda viene mandata a farsi benedire dalla solita morale dei buoni valori e della banalità.
5 solo per Meryl-Crudelia-Streep e per la bella e brava Emily Blunt.

La sagra dell'inutilità. Filmetto insopportabile che perlomeno ci permette di scoprire la favolosa utilità di quello straordinario strumento che è il telecomando.

Mi trovo d'accordo con il commento di kubrickforever. Pure io ho avuto modo di vederlo due sere fa su canale 5 ed ho trovato lo svolgimento della trama prevedibile ed ovvio, il portare sul grande schermo una rappresentazione cinica e beffarda sul mondo della moda è un tema di tutto rispetto, ma se l'argomento viene trattato dal regista in questo modo, no grazie.
Frankel pretende di fare una critica sull'ambiente della moda, ma pretende di farlo con leggerezza, troppa leggerezza. Anche la figura della ragazza maldestra che con il passare del tempo diventa una donna in carriera è vecchia come il cucco. Questo ''Il diavole veste prada'' non porta a nulla di originale e il contenuto potenzialmente buono viene trattato con i guanti di velluto invece che in modo graffiante e pungente. Per non parlare della vita sentimentale della ragazza, niente di più scontato.
Le poche note positive sono la sempre grande Streep e Stanley Tucci molto bravo.
Però così non va.

prima di guardare il film ieri sera avevo letto i commenti e vi dirò.....rispetto a quello che ho letto sono rimasta piacevolmente sorpresa. Non l'ho ritenuto banale come molti hanno detto. Certo non è un filmone strappalacrime, ed è proprio questoil punto: bisogna prenderlo per quello che è, una commedia simpatica e piacevole da guardare. Inoltre credo sia fatto molto bene e mi sono piaciuti molto alcuni atteggiamenti di lei con il suo ragazzo, non scontati come in moltissimi altri film. Per non parlare dei vestiti che anche non essendo assolutamente una patita di moda, ho trovato praticamente fantastici

un film per donne e gay...fatto per loro, dove ogni dettaglio è diretto all'inutilità...una lunga serie di marche ed altre sciocchezze e di falsi sentimentalismi, diete e taglie di abiti...il resto se non è inutile è niente....interpretazione della streep? direi che era fuori parte, la carica dei 101 lo giravano da un altra parte!!

Filmetto frivolo, banale e scontato. Troppo buonista e retorico il finale.

E' la puntata allungata di un telefilm, stesso filo narrativo stessa regia. Un pò banale e scontato, tutto già visto mille volte. Purtroppo più che divertire annoia e alla fine della visione non rimane praticamente nulla. La brava Meryl Streep assomiglia a Crudelia de Moon

mhhh, non mi ha fatto impazzire, e non disdegno assolutamente nè le commedie romantiche nè il glamour sberluccicoso.
gli metto 6 per emily blunt, ironica e bellissima, e per una grande meryl streep, mentre anne hathaway l'ho trovata davvero inutile, pur essendo la protagonista.

Difficile da recensire questo film. Taluni lo considerano una commedia divertente e riuscitissima, altri un filmetto come tanti altri, che alla fine è banale e dal quale ci si aspetta di più. Personalmente io rientro tra i secondi. A tratti questo film mi ha anche annoiato, non ne rimasi chissà quanto entusiasta sia quando lo vidi al cinema, sia quando lo rividi su Sky. Chiariamoci, non è certo pessimo, ma mi aspettavo sicuramente, se non un capolavoro, almeno un qualcosa di più. Lo trovo un film sottovalutato, alla fine non si distacca da tante altre simili pellicole mediocri. Mezzo voto in più perchè comunque è godibile.

decisamente molto al di sotto delle mie aspettative......tanto clamore per un filmetto noioso e molto prevedibile.decisamente orrenda la protagonista....unico cameo positivo e'ovviamente quello della streep.....

Superficiale, banale, insulso, inutile, patetico, irritante. Vi dico tutto il film tanto dopo 3 minuti (e dico 3) si capisce già tutto.
Una semplice ragazza laureata viene assunta come seconda assistente della dispotica direttrice della più importante rivista di moda. Non se la caga nessuno perchè veste troppo normale così per farsi notare e fare carriera inizia prima a vestirsi da z.occola e poi a comportarsi come tale, tradendo il fidanzato (bravissimo ragazzo che fa quasi pena) con un insulso e montato personaggio del jet set modaiolo parigino. Poi ha l'illuminazione e torna dal fidanzato come se nulla fosse successo, dimenticandosi che solo poche ore prima aveva stava a gambe aperte e a succhiare il c.azzo di un altro. Fine della storia.
Complimenti, davvero un gran bel film!

Il film parte benissimo con un primo tempo veramenete strabiliante, si perde molto nel secondo fino ad arrivare ad un finale prevedibile e scontato. E' una commedia piacevole gli attori bravi, Meryl Streep poi da far morire dalle risate (specialmente all'inizio) !!! Col passare del tempo però si allenta il ritmo, fino ad arrivare alla fine, che credo tutti abbiano immaginato. Un vero peccato mi aspettavo qualcosa in +....

La solita storia del brutto anatroccolo che diventa cigno.
Solo che al posto del brutto anatroccolo c'è una stragnocca e al posto del cigno una stragnocca vestita meglio.

Carino, non male, più che altro l'ho visto mentre tornavo dalle vacanze in sardegno ed ero in nave, davano questo film in DVD sui televisori e me lo sono goduto fino appieno.
Non ho capito una cosa però, se qualcuno può aiutarmi....Cosa centra Prada con il film?Tra l'altro non si nomina nemmeno come marchio...E' un pubblicità ad hoc?

Può sembrare assurdo che ci sia gente (donne) che che ucciderebbe la madre per un paio di sandali di Manolo Blanhik o una borsa croissant di Fendi, eppure esiste una stretta minoranza della popolazione che lo farebbe… ed è la minoranza che detiene o vorrebbe detenere il potere nel mondo della moda, un mondo tanto frivolo quanto privo di autoironia.
E ci sono quelle mille sceme che farebbero carte false per diventare le assistenti di Mirando Pristley, costruita sul personaggio realmente vivente di Anna Wintour, guru delle fashion victim di tutto il mondo, crudele direttrice di Vogue America, colei che con l’aggrottamento di un sopracciglio decreta il successo o la defenestrazione di uno stilista. La Wintour è una vera, incredibile, totale, incrollabile stron.za: un diavolo appunto, capace di distruggere chiunque lavori per lei con le calcolate cattiverie di una che in verità è anche un po’ cessa, ma dall’alto della sua cozzaggine si permette di tirare con sadica soddisfazione la catena del cesso in cui ha sbattuto il malcapitato di turno.
Meryl Streep è perfetta nel ruolo dell’alter ego di questo demonio inguainato in capi spettacolari che butta con insolente noncuranza sul tavolo delle povere cretine che leccherebbero la terra dove cammina, ma a parte la sua svettante interpretazione e un incipit che fa ben sperare, nel film non c’è null’altro da segnalare.
Una sceneggiatura povera e prevedibilissima fa presto naufragare la storiella in un mare di noia; la protagonista prima ingoffata in abitucci di grande magazzino (indossati su qualche imbottitura strategica che rende facilissimo il dimagrimento verso l’agognata taglia 40…) si lascia presto irretire dall’atmosfera dorata e dalle perle di Chanel. Ma il suo animo è candido e non deve nemmeno cadere troppo in basso per rendersi conto che sta perdendo la propria purezza.
È proprio qui il punto: la nostra Andrea non cade abbastanza in basso… su, non sarà mica un delitto chiacchierare a una festa con un tizio famoso o arrivare tardi a una festa di compleanno o andare alla settimana della moda di Parigi lasciando a casa la ex prima assistente! Troppi i buoni sentimenti elargiti nel corso del film, poco credibili alcuni passaggi

SPOILER.
E il finale fa definitivamente cadere i denti che si sono cariati nel corso della storia, anche perché quel fidanzato con un moccio vileda al posto dei capelli, la barba malfatta e le sopracciglia incolte fa decisamente ca.gare, diciamocelo (ma fa abbastanza cag.are anche il biondo imbalsamato ma famoso).
Menzione speciale per Stanley Tucci, abitutato a ruoli diversi ma molto simpatico nei panni del gayssimo braccio destro di Miranda (ma anche qui qualche concessione di troppo al buonismo e alla tenerezza in stile “portiere-d’albergo-di-pretty-woman” fa cadere le braccia).
Menzione speciale e un po’ di calci nel cul.o virtuali anche per le due merdose gemelle che vogliono leggere il manoscritto dell’ultimo Harry Fotter ancora da pubblicare.

Boh, ho speso anche troppe parole per sto filmetto.

Caruccio per la commessa in carriera o per la fashion victim, divertente e ben fatto. Ma anche no dai, la sceneggiatura è zeppa di situazioni irreali, il fidanzatino di lei che le spacca i maroni per non si qual motivo, lei che fa mea culpa perchè si è venduta per dei panta firmati, insomma non capisco, sta qui lavora e tutti li a spaccarli le palle perchè finalmente si veste decentemente, boh! finale osceno!

a volte mi chiedo se chi produce e dirige un film ha idea di quello che fa :per esempio chi confeziona un film porno sa quello che fa perchè è assolutamente esplicito e chiaro,oppure un film dell'orrore deve mettere paura.Il diavolo veste prada è un film pornografico ed orrorifico senza che il regista se ne sia accorto rischiando di fare molto male alle adolescenti che hanno visto questo inno alla ripugnanza ed alla taglia 36: complimenti a tutti!! io vado a vedermi Cicciolina almeno so quello che mi aspetta

Sapete quei film che vi hanno divertito, leggeri e simpatici.
A me il Diavolo Veste Prada mi ha rapito e so anche che ha tantissimi difetti.
Solita commediola, convenzionale e sdolcinata è l'esatta copia del Pilot di Ugly Betty telefilm che a breve andrà in onda anche in italia
Stereotipati i personaggi
MA C'E' LA STREEP
ed è tutto
Mi ha conquistato e non so spiegarvi il perchè

Il film senza Meryl Streep sarebbe stato inesistente?

Diciamo che senza di lei non avrebbe avuto spessore, sarebbe stata relegata come una mediocre commediuccia sulla moda e sul lavoro che i critici tendono sempre a stroncare con solerzia, e forse invidia per una 38 che non hanno mai avuto. Il fatto è che molta gente resta ingessata sulla tematica. Se il film non parla di quello che dico io, nel modo che dico io, e con il senso che dico io, allora il film è mediocre. La moda, il jet-set, le donne carismatiche e in carriera sono particolarmente attaccate. Chi ha bocciato SEX AND THE CITY perché non rappresenta altro che le confessioni di 4 donne newyorkesi annoiate, arrapate o depresse, non avrà sicuramente capito niente di questo film. Per ridurre il più possibile questa ridicola associazione di idee, il regista ha cercato IL MEGLIO. E Meryl Streep ci ha regalato una Miranda Priestly che non è il direttore di RUNWAY, ma una donna. Determinata, forte, volitiva, ma più umana di quello che sembra. Dietro la visione "stupidina" della segretaria magra e alla moda, oppressa da un capo che È la moda, si cela un'analisi, lucida e dissacrante, su un mondo che di irreale non ha nulla: competizione, rinunce, scelte. Il mondo della moda si toglie la sua patina e si avvicina un po' di più alla realtà.

Ero stato trascinato al cinema da amici e, solo il fatto che avevo dimenticato di votare questo film...
Non che mi aspettavo chissà che, ma a parte una fantastica Streep, il film scorre su un binario unico; che è evidenziare l'esasperazione del perfetto, della meticolosità, insomma della MER.DA che c'è nel mondo della moda.

Non è un brutto film.
Voglio dire: si lascia vedere anche da uno che, come me, non è affatto appassionato di moda...

E' la classica storiella della ragazza che, attraverso diverse scelte sbagliate, trova la propria strada, l'amore e la felicità.

Tra gli attori, mi ha impressionato Stanley Tucci che ormai trovo naturale in ogni ruolo che gli affidino!
Applausi per lui.

film x *****ttine che si riconoscono nella protagonista e credono di essere ancora delle ragazze semplici.....ragazze ce ne sarà una nel mondo come la protagonista è inutile che sognate al cinema...il film fa schifo e anche il tipo di pubblico per cui è stato prodotto....io non pagherei un euro x vedere questo film....

Davvero un film carino, Meryl Streep è formidabile come sempre. L'unico messaggio sbagliato è stato definire indirettamente la 42 una taglia da grassona.... Che stupidaggine.

buon film visto in compagnia è ancora + bello brave le due attrici ke interpretano miranda e andy.
è un film ke ti fa capire i veri ideali molto bella la fine quando lei lascia tutto perchè alla fine quello ke conta è una vita semplice e modesta!

carino.. ho riso come una deficiente in molti punti, ma di certo non ti lascia niente..

SPOILER

Meryl Streep.. avete mai visto "La morte ti fa bella?".Questa che ho appena nominato è una commedia da 10 e lode che vi consiglio ardentemente(da pisciarsi sotto dalle risate)che vede come protagonista la stessa attrice di "Il diavolo veste Prada":che filmettino insulso,vuoto e sterile.Il sottoscritto è uno di facili risate,ma se la commedia è così bassa è davvero dura "ridersela di gusto"e di certo non è un film che "ti coccola".Uffi.. non è come un "Notthing Hill"(si scrive con 1 o 2 "t".. va beh,poco importante).. una favola romantica.. viva emotivamente,calda,esilarante e ben recitata.. uno spasso.. altro film da 10.. ma questo Il diavolo veste Prada".. nemmeno il titolo è congeniale.. MAGARI CI FOSSE STATO UN BEL DIAVOLETTO DISPETTOSO.. ;o)
N'somma.. non mi è garbato un gran che.. esci dalla sala.. con quel:"si.. dai.. carino.. oddio.. ma si dai.. carino..cioè..etc.etc. ;o)

bel film.. attrice veramente bella.. vestiti scarpe borse di marke sfrenate... mia sorella avrebbe dato un 10 xke è il sogno di ogni ragazza vivere e lavorare nella moda.. un po scontate alcune scene però diveretente..

gabbana si scrive con 2 b??? ahahahah

Una vera delusione questo filmetto ed è inspiegabile tutto il can can creatogli intorno. Oltre al finale, veramente pietoso, per tutto il film si respira un'aria di deja-vu con corrispettiva noia.

F.to
MM(iranda)

Un film ad uso e consumo degli ammiratori di Meryl Streep (tra cui io); senza la sua presenza il film non avrebbe senso di esistere.
Si regge unicamente sulla figura di Miranda e la sceneggiatura le regala quella umanità che, nel libro da cui è tratto il film, le è estranea. Meryl imperversa e a noi signore e signorine non resta altro che ammirare la lunga carrellata d''abiti d''alta moda e le scarpe di Manolo Blahnik o Jimmy Choo. Forse questo film voleva timidamente sottolineare che, per quanto superficiale, il mondo della moda conserva in se una nota fascinosa e che l''opera di alcuni stilisti si potrebbe davvero considerare "arte"... ma di questa idea non c''è che una labile traccia, troppo sottile, polverizzata inoltre da un finale moraleggiante come nella peggiore tradizione americana.
E'' tutto.

veramente una bella commedia e simpatica,e non è vero che i finali sereni sono scontati quelli che lo dicono sono solo dei cinici,che non sono contenti se non c'è morte o sangue in un film,o se un film finisce male,io invece ringrazio che ci siano questi film che mi facciano sorridere in modo intelligente,e che rasserenino una serata.

Bel film.
Lei bella e simpatica, Meryl grande come sempre!!!

Oh ma che bel titolo ruffiano ed accattivante, vediamo quello! Ma sì, magari due risate ci scappano e sicuramente il finale non potrà essere il solito misero happy end, sarebbe troppo scontato. Già, già...
Siamo difronte alla trita e ritrita fiabetta con l'ennesimo climax per poi risolversi nel migliore dei modi a tempo debito. Oh per carità, la confezione è di pregio, no forse esagero, diciamo che è ben curata e si lascia guardare ma in alcuni momenti ho pensato di osservare una gara a chi dice più luoghi comuni e frasi fatte in un determinato arco di tempo; se poi mettiamo nel calderone pure qualche bel stereotipo, del tipo New York agitata, Parigi romantica e Uomini che s'interessano alla moda finocchi, beh... vi lascio immaginare.
Già dopo pochi minuti s'intuisce gran parte della storiella, si comprende che presto la strega cattiva capirà il valore della povera fanciulla di campagna che tutto fa per entrare nel giro delle migno... ehm nel giro dell'alta moda; del falso amico altrimenti detto il tromba e del vero, inizialmente acido, amico gay e del cavaliere puro d'animo, squattrinato ma con un fascino da uomo vissuto. Più o meno il tutto si risolverebbe in circa dieci minuti se non fosse che abbiamo il dispiacere di assistere ad un susseguirsi a ruota libera d'eventi magistralmente creati per essere la colonna portante della trama: ovvero la vicenda esiste come conseguenza dell'occasione e non, come dovrebbe essere, il contrario. Quasi dimenticavo la chicca del vittimismo portato all'assurdo della povera, poverissima protagonista (che tra l'altro in due giorni cambia idea perfino sulla teoria dei qubit) che si vede mazziata a causa di un uragano non previsto, da lei ovviamente. Normalmente una qualsiasi persona avrebbe consigliato al proprio principale un restaurante ricovero in extremis nella più vicina clinica per malati di mente ma lei, imperterrita e anche un pò tocca, accusa il colpo, si dispera e lotta per tenersi stretto il posto che un milione di ragazzine vorrebbero fare. E che lo facciano pure, avrei suggerito io...

Evitiamo dubbi: pessimo film.
E' una sfida alla sospensione dell'incredulità.
Lei buona e brava viene traviata dal lato oscuro dell'eleganza ma si salva in corner.
Questa è la trama.
Non temete, se anche foste interessati a vederlo non avrei rovinato nessuna delle vostre aspettative. Avreste capito la fine dopo 3 minuti.
A meno che non abbiate 12 anni.

Gli elementi di contorno sono i soliti: amici sinceri ed autentici.
Fidanzato bello e comprensivo.
Arguzia da vendere.
Ma nel buio della superficialità ammicca affascinante la nostra perfida direttrice.
___
Non basta?
Avete presente tutti i film in cui lei/lui si fa irrettire dall'ovattato e attraente mondo del jet set?
Sono centinaia.
Bene questo si colloca molto in basso in quella speciale classifica.
Si, si, Stanley Tucci è strepitoso, certo la Streep ...oh quanto è brava a recitare.
Ma non prendiamoci in giro: il canovaccio è a dir poco risibile.
Le battute sono scandalose.
Gli avvenimenti assolutamente TELEFONATI (Chi mai si sarebbe atteso che lei finisse a parigi??? boh...a parte me e tutto il resto della sala intendo)
(lui povero zerbino maltrattato fino all'inverosimile...la sera del suo compleanno stavo male per lo sceneggiatore...)
E' un film con un taglio preciso e un target chiaro.
Ma il target sono le sedicenni e il taglio è quello dell'accetta di Nicholson in Shining.


Gli do 2 perchè gli voglio bene.

Eheh.. l'ho appena visto..
direi che si può conordare con Stratocaster in merito alla morale di fondo, effettivamente il film mostra alcuni comportamenti "esagerati" (che poi chiaramente intende criticare) in modo troppo poco distaccato.. pertanto il film rischia veramente in alcuni punti di far pensare " ma questi fanno sul serio?? "
Ad ogni modo devo dire che l'ho trovato piuttosto divertente, pertanto se non siete come Stratocaster, ovvero colpiti da strali e disavventure personali , andatelo pure a vedere!

Film palesemente finanziato dal mondo della moda, è tutto incentrato su borse cinte scarpe per una buona mezz' oretta con marchi e spot vari si usa persino la tecnica della pubblicità in un paio di scene e non nel senso del film ma tipo -guarda che bella roba ti stai perdendo-
Veniamo alla trasformazione del personaggio, dal bellissimo e romantico fiore di campo passa lentamente al essere uno dei tanti asettici fiori di un vaso, al quale piano piano inizia a mancare l' acqua, infatti Lei inizia a morire lentamente......
Era quindi più il caso di far vedere la corsa sempre più spinta ai vestiti ecc ecc ed al peso forma (la battutina "no sono passata alla 40" la dice lunga) cose che prima invece odiava, per far anche vedere che queste cose alla fine non colmano il vuoto che Ti stai creando dentro. Infine, scena pessima, il cambio del letto col primo ******** ma ancora peggiore la riconquista del letto passato... Molto negativo.
In sostanza un film che doveva far aprire un po' gli occhi a qualche ragazza che dietro a ste ca44ate ci si perde troppo, ed invece manca nel segno e invece rilancia subdolamente quel mondo veramente marcio (parlo per esperienza)......
Da Uomo compatisco le donne veramente, Vi invito solo ad avere più Autostima incapperete in meno fregature.

Bella interpretazione di Meryl Streep, grande attrice ma per il resto un filmetto banale e scontato che si capisce come va a finire dopo 10 minuti. Non mi ha divertito, speravo in qualcosa di meglio sinceramente. Meriterebbe 5, mezzo punto in più alla Streep.

Primo tempo lento e un po' noiosetto.Secondo tempo migliore e piu' interessante.Film di donne su cio' che le donne hanno di piu' caro cioè la Moda con una Meryl Streep Streep...itosa che ben rappresneta la crudeltà al femminile come la Crudelia Demon del film in carne ed ossa.

Scialbo, come i miei vestiti...

"Beh, se il film di Frankler (co-autore di "Sex and the city" e si vede) avesse mantenuto lo stesso ritmo e la stessa efficacissima requisitoria sul mondo dorato ma opprimente delle working women, avremmo avuto probabilmente la piu' audace e divertente commedia degli ultimi anni.
Eppure già così, il film è assolutamente magnifico, specialmente se coglie negli umori di un mondo superficiale come quello dell'alta moda il bisogno, per realizzare, di interiorizzare atteggiamenti spregiudicati e cinici (v. Miranda) degni di un uomo in carriera.
Non a caso la Streep ha raccontato questo del suo personaggio: nel femminismo imperante e (apparentemente) facile del mondo globale contemporaneo, una donna come Miranda deve imparare a farsi strada comunque, imponendo un decisionismo e una freddezza ehm virile.
Lo script non è nè sciocco nè particolarmente innovativo, e inizialmente l'affannoso abisso tra Andy (nome maschile non a caso?) e il mondo degli atelier e delle riviste patinate fa pensare per l'ennesima volta a "Pygmalion" e a tutto quello che rievoca, narrativamente, quella storia.
E in effetti il film è intelligente anche perchè riesce a imprimere nello spettatore la sensazione che quel mondo, di cui disconosciamo volutamente ogni sfumatura, è qualcosa di imperturbabile, di resistente, e di avvilente al tempo stesso.
Ma è anche un mondo che possiamo riconoscere vagamente noi stessi, se abbiamo a che fare con un lavoro dipendente, e le cui pur vaghe scorie del nostro quotidiano vengono direttamente anche da lì, dall'implacabile legge che rievoca nel prestigio anche la brutale sconfessione affettiva e umana.
Nella società contemporanea, non è piu' tempo di manifesti abbacinanti (Cukor aveva visto giusto, nel 1954, con "La ragazza del secolo") e la nuova Judy Halliday è un'ingenua il cui candore si presta potenzialmente alla metamorfosi opportunista imposta o suggerita dalla strana società in cui chiede di far parte.
Essa è ora vittima, ora dipendente delle sue stesse scelte, ed è in questo modo che la globalizzazione funziona: ammiccando a uno stile di vita durissimo ma invitante ("tutti vogliono essere NOI" cfr. Meryl Streep - Miranda) e al tempo stesso raccomandando biecamente di starne alla larga.
E' per questa ragione che il film merita sperticati elogi, poichè riesce a descrivere senza ipocrisie questa sorta di "amore e fuga impossibile" dalle responsabilità che uno/a si è scelto (a Andy viene continuamente ricordato il senso della sua ambizione, e di conseguenza è una ferita nell'orgoglio piu' intollerabile di tutti i sacrifici atti a valorizzarsi).
Altro spunto particolarmente intrigante, il ruolo del subalterno rispetto alla dipendente: in molti casi, avviene come nel film.
Esiste forse una valorizzazione interiore prima che un gesto o un'azione compiuti per l'approvazione del Capo? Molto spesso entrambi le cose sono complementari, e non sempre (anzi quasi mai) l'umiltà e l'obbedienza alle ferree regole del lavoro portano a stimare i propri superiori.
Ovviamente l'interpretazione della Streep è superlativa: quando cede a un'improvviso sorriso empatico, nel finale, cattura quasi un bisogno idealista di vivere una vita diversa, e la consapevolezza del suo ennesimo fallimento privato cede pero' presto il passo all'implacabile durezza che deve sostenere, sempre e comunque.
Ma è proprio questo segno di insindacabile freddezza a sancire il passaggio impossibile tra il "nuovo mondo" e l'altro, che Andy (la fresca e spontanea Anne Hathaway) si illude di poter ugualmente preservare.
I dialoghi sono a dir poco entusiasmanti ("in fondo questa mostra multimiliardaria gira intorno a questo, la bellezza interiore"), lo stilista gay Tucci praticamente perfetto anche quando ammicca ai consueti stereotipi, e la fotografia è una meraviglia, eppure c'è qualcosa che non riesce comunque a esaurirsi - come avrei voluto - nel capolavoro.
Passi una Parigi scintillante che ormai nel cinema abbiamo visto mille volte (già che ci siamo anche nell'ultima puntata di "sex and the city"), o il Kitsch del servizio "giungla urbana" al Central Park, ma tal belloccio vezzato a parties e cherry (Christian Thompson) è realmente un personaggio scialbo e inutile.
E la parte finale, vero, scade nella caricatura e nella prevedibilità (a parte quell'illuminante sequenza che immortala il volto della Streep), come del resto la non eccelsa colonna sonora tremendamente (troppo) cool.
Pero' vale proprio la pena abbandonare le reticenze (io che ne ho tante, riguardo a script del genere) e lasciarsi andare a un paio di domande forse irrilevanti e imprudenti:
A) Quanto si è disposti a sacrificare della propria dignitè per vendere se stessi?
B) E' vero amore quello di un uomo che lascia la donna che ama per sfavorire il suo (rispettabile) traguardo?

Prendete:
1.L’attricetta tutta occhioni e sorrisoni, preconfezionata da futura Julia Roberts.
2.L’attrice, degna di questo nome, che da sola regge l’intero film.
3.L’attore s****to che si cala nel solito ruolo di factotum omosex, dispensatore di buoni consigli e di battute sferzanti(?).
4.Il finale impregnato di falso moralismo , riciclato da altre cento commediole americane
Riempite lo shaker con abiti d’alta moda e accessori di grido, con alcune hit del momento, con le immagini di una New York frenetica (che novità!) e di una Parigi mai così incantevole. Agitate energicamente: ed ecco il cocktail “ il diavolo veste prada”.

Assaporarlo con leggerezza non basta ad eliminare il retrogusto nauseabondo del finale.

Il brutto anatroccolo(che tanto brutto non è) che viene fatto diventare cigno e poi torna alle origini....
Ragazzi....questo film e' un immensa cavolata....una storia trita e ritrita....
Solo le donne hanno apprezzato questo film...ma sappiamo tutti che basta far vedere un bell'abito e una bella borsetta per attirar l'attenzione ....

Commediola carina si salva per due cose tra il serio ed il faceto: il serio è la grande interpretazione di Meryl Streep SEMPRE INECCEPIBILE E MERAVIGLIOSA !!! ed un Stanley Tucci condannato ormai a ruoli di contorno ma davvero un GRANDE INTERPRETE;
il faceto sono lo sfoggio dei bellissimi abiti indossati sia dalla Streep che dalla Hathaway STUPENDI !!! li avrei voluti tutti (credo che più della metà del budget del fim sia andato in abbigliamento); il resto è solo sfoggio di espisodi carini ed a volte impossibili: il manoscritto inedito di Harry Potter ma dai !!!

SPOILER

Banalissima commedia, trama già vista un milione di volte, finale telefonatissimo ed anche poco divertente. Davvero mediocre....

Banalissima commediola Hollywoodiana, con un soggetto già visto mille volte: la 'brutta anatroccola' (ah, che ovviamente è una gnocca allucinante) dall'animo candido che viene scaraventata in un turbine di 'simpatico' cinismo lavorativo, e ne esce vincente, ma senza perdere di vista i suoi valori morali.
Insomma... Il vuoto. Come il cervello di quelli che si s*******no stipendi, permettendo a gente come Dolci & Gabbana di campare e di palparsi il pisellino a vicenda.

Pensavo di averlo votato!! :D
Bè l'ho visto in lingua originale, e già dal trailer in italiano la voce della Hathaway risulta sbagliatissima. Sembra una bambina stupida.
Vabbè, spero si capisca anche con il doppiaggio nostrono che lei dà una buona prova e si conferma una delle migliori giovani donne americane. Poi il suo sorriso a 42mila denti che potrebbe dar fastidio e renderla una bambolina è ammaliante!
La parte è sua, lei è perfetta, e poi Maryl Streep...wow per me non solo pure lei è perfetta nella parte ma è seriamente in grado di dare uno spessore reale a Miranda, il suo personaggio. Alcune scene che la ritraggono in momenti più umani che quelli mentre sta dietro la scrivania a dare ordini lo confermano. Ci starebbe un Golden Globe come miglior attrice protagonista :D
In generale è un film divertente, leggero, non troppo banale e accompagnato da un cast praticamente perfetto e all'altezza. Mi dispiace per Tucci che HA E AVRA' SEMPRE, per me, questo tipo di ruoli!
Comunque consigliato :)
Và, alzo di mezzo punto il voto...