la casa dalle finestre che ridono regia di Pupi Avati Italia 1976
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la casa dalle finestre che ridono (1976)

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locandina del film LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO

Titolo Originale: LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO

RegiaPupi Avati

InterpretiLino Capolicchio, Francesca Marciano, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani, Vanna Busoni, Andrea Matteuzzi

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 1976
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1976

•  Altri film di Pupi Avati

Trama del film La casa dalle finestre che ridono

Stefano è un pittore che viene chiamato da Antonio, un suo amico in un paesino della Pianura Padana per restaurare un affresco di Buono Legnani che si trova in una chiesa. Mentre il suo lavoro procede iniziano a succedere cose strane: Antonio si suicida proprio dopo avergli detto che aveva scoperto delle cose molto importanti e la gente in paese comincia ad evitarlo...

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Voto Visitatori:   7,53 / 10 (209 voti)7,53Grafico
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Voti e commenti su La casa dalle finestre che ridono, 209 opinioni inserite

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Crabbe  @  16/08/2024 13:47:31
   7 / 10
Film culto di Pupi Avati con incursioni nel gotico.

DogDayAfternoon  @  14/08/2023 17:30:17
   6 / 10
Non mi ha entusiasmato onestamente. Ha un certo fascino soprattutto per il mistero che permea un po' in tutta la pellicola, però i personaggi li ho trovati abbastanza anonimi, i dialoghi anche, la trama non così avvincente e dopo un po' comincia pure ad annoiare. Ci sono comunque delle scene molto artistiche e a loro modo forti che fanno sicuramente salire il livello del film, che comunque difficilmente riguarderei.

VincVega  @  04/03/2023 13:24:21
   8½ / 10
Pellicola tra giallo, thriller e horror sicuramente agli apici del cinema nostrano (ma non solo, perché anche in ambito internazionale può essere considerato tra le migliori del genere), personalmente insieme a "Profondo Rosso" di Argento la mia preferita perché Pupi Avati qua azzecca tutto (o quasi), storia, atmosfera, ambientazione, attori. Un incubo sempre più progressivo per il protagonista (un bravo Capolicchio) sempre più portato a voler risolvere i misteri dietro all'apparente suicidio dell'autore dell'affresco che deve restaurare. L'ambiguità dei vari personaggi che si ritrova attorno é onnipresente, è praticamente impossibile fidarsi di qualcuno e la parte finale è qualcosa di memorabile, tra momenti di tensione e colpi di scena incredibili. Forse l'unico difetto è stata la scelta sulla giovane attrice che ha interpretato Francesca, poco convincente.

biagio82  @  11/01/2023 22:47:42
   8 / 10
gran bel film di Avati, forse il suo primo grande vero capolavoro, che inquieta sin dalle prime scene, ed ha i suoi punti forti non solo nell'ottima scrittura, ma anche nelle location decadenti.
forse risente un po' del tempo, è un film calato in tutto e per tutto negli anni 70 italiani e ne risente soprattutto la fotografia anche se solo in alcune situazioni, ma la regia convince e la recitazione pure.
però il finale è prefetto ed ancora oggi, inaspettato ed agghiacciante.
uno dei migliori prodotti italiani di sempre.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/10/2022 16:53:41
   9 / 10
Che piccolo grande capolavoro. Se dovessi indicare un punto di incontro tra il cinema di Hitchcock e quello di Lynch, sarebbe sicuramente "La casa dalle finestre che ridono". Mi piacerebbe sapere se il caro vecchio David, quando ha diretto "Velluto blu", "Cuore selvaggio" e ovviamente "Twin Peaks", aveva visto questa incredibile perla di Avati. Probabilmente no, ma resta il fatto che la sonnacchiosa Bassa emiliana con i suoi tempi lenti e i personaggi fuori dal mondo sono quanto di più lynchiano abbia visto. Pupi, da far suo, recepisce anche alla grande la lezione di Hitchcock, con una gestione dei tempi da vero maestro.

krystian  @  11/07/2022 10:44:42
   6 / 10
Se l'avessi visto ai tempi in cui uscii forse mi avrebbe fatto un altro effetto, e forse mi avrebbe addirittura inquietato o spaventato, ma oggi lo trovo invecchiato e poco convincente. Onestamente mi sono annoiato per la maggior parte del tempo e il finale "inaspettato" mi ha fatto sorridere e basta…

Lucio 1982  @  07/10/2021 21:13:44
   7 / 10
Ci sono passato per caso qua
E visto che non avevo ancora votato lo faccio ora
Nel complesso mi e piaciuto
Thriller ben diretto e ottima fotografia
Forese un po' lento in alcune parti ma per il resto merita una visione
Consigliato , soprattutto per gli amanti dei gialli/thriller

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/05/2022 18.28.16
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Alpagueur  @  13/12/2020 19:23:20
   7½ / 10
Arrivando in una piccola cittadina dell'entroterra ferrarese, Stefano (Lino Capolicchio) viene accolto dal sindaco Solmi, (Bob Tonelli) e invitato in una chiesa locale, dove deve restaurare un dipinto macabro (il martirio di San Sebastiano) danneggiato all'interno. Dopo pochi giorni inizia a sospettare che qualcosa non vada nel dipinto, e il suo amico Antonio Mazza, (Giulio Pizzirani) lo mette in guardia, ma viene subito tagliato fuori e decide di non farlo. Cercando di portare a termine il lavoro mentre scopre il mistero, viene presto coinvolto in una storia molto profonda e contorta che gli abitanti della città non sono disposti a rivelare. Quando la residente locale, Francesca (Francesca Marciano), decide di aiutarlo ad andare fino in fondo, viene attratto ancora di più dai segreti oscuri della città, che presto attirano l'attenzione di un misterioso assassino. Con i pezzi che pian piano vanno al loro posto e incapace di fidarsi di nessuno, Stefano segue il suo istinto per risolvere il mistero una volta per tutte. La buona notizia: per quanto riguarda l'horror italiano degli anni '70, questo non era poi così male. Che questo derivi la maggior parte della sua suspense dal segreto della città e dalla conseguente ricerca per risolverlo è un vero punto alto. Come raramente accade, il mistero qui è intrigante e si svolge in questo modo per tutto il film. Questo è un caso raro, poiché la maggior parte delle volte ci si è imbattuti semplicemente senza che accadesse nulla di realistico. Invece, poiché questo è gestito nel modo più reale possibile, lo scenario è credibile e questo aggiunge quantità incalcolabili di suspense al film. È facile crederlo, soprattutto perché la verità viene alla luce sempre più vicino alla fine e rende ciò che è accaduto prima ancora più spaventoso. Il finale è semplicemente eccezionale, poiché stanno accadendo molte grandi cose. Il conteggio dei corpi aumenta notevolmente, l'inquietudine viene amplificata e diventa ancora più guardabile e creativa. Ci sono alcune morti da sciorinare, inclusa quella di quattro persone in quindici minuti che presenta un vero e proprio standout mentre uno di loro si da fuoco deliberatamente e corre fuori urlando nell'oscurità ancora in fiamme. È uno spettacolo impressionante, così come il luogo da cui proviene il titolo. È difficile non rimanere colpiti da questo, e il terreno adiacente offre una delle scene più inquietanti del film. Dalla scoperta di quello che sta succedendo all'identità del killer e alla condivisione del segreto della città, tutto questo avviene in breve tempo l'uno dall'altro, dando a questo una sensazione davvero straordinaria che al resto del film manca davvero. È difficile non rimanere sbalorditi da questo, così come dalla trama generale del film. Questo è solo creativo, realistico e credibile. Questi qui sono tutti motivi di qualità per cui questo è guardabile. La cattiva notizia: non c'è molto di sbagliato in questo, ma sono tutti fattori importanti. Non c'è davvero sangue, tranne alcune scene, o anche sporcizia in questa, che sono entrambe difficili da credere. Il sangue è il risultato del conteggio dei corpi. È ben al di sotto delle doppie cifre e con diverse morti che si verificano fuori dallo schermo o non confermate (fuori campo), quelle che sono necessarie per fornire il materiale. Avere effetti collaterali come fonte principale di sangue non è una mossa saggia, mentre la corruzione è un po' più difficile da perdonare. Ci sono diverse opportunità, attraverso lo svestirsi per scene di sesso, che tuttavia non portano ancora a niente. Ci sono opportunità anche per incassare. Il problema principale del film, però, è che ci sono così tante chiacchiere nel mezzo che trascinano il film fuori. Questo è facilmente dieci minuti troppo lungo e, di conseguenza, ha un ritmo molto lento e prolungato per accogliere tutte le conversazioni. La parte strana è che sono tutti elementi necessari per il film, a volte è troppo lungo e avrebbe beneficiato di un po' di inasprimenti per accelerarlo. Questa è la cosa principale sbagliata e l'unico difetto che lo tiene basso. Il verdetto finale: sebbene sia ancora divertente e piacevole, questo ha alcuni difetti che lo penalizzano e che emergono proprio nel finale travolgente. Questa è una visione facilmente consigliata a tutti gli appassionati di film horror gialli o italiani, mentre coloro che non amano davvero quel tipo di film saranno scoraggiati. Un plauso a Gianni Cavina, bravo come sempre, attore tanto caro ad Avati, e anche ad Eugene Ferdinand Walter jr., sempre a suo agio nei ruoli un po' ambigui/effeminati ("La tarantola dal ventre nero", "La ragazza dal pigiama giallo"...). Lino Capolicchio non spicca più di tanto, piuttosto noioso il suo personaggio, due anni dopo reciterà nel film giallo di Bido "Solamente nero" trascinandosi dietro sempre queste peculiarità, nome compreso. Il motivetto inquietante di Amedeo Tommasi fa il suo bravo lavoro, ma brucia tutto il suo 'potenziale' in 4 minuti e non ha derivazioni o arrangiamenti per tutto il film, ci viene propinato all'inizio, alla fine, e durante le scene più spaventose, sempre uguale, mi riesce difficile classificarlo come vera colonna sonora. Capolicchio per Capolicchio (Stefano), cittadina omertosa per cittadina omertosa (Ferrara/Venezia), giallo italiano per giallo italiano, Cipriani ha composto (per i Goblin) di decisamente meglio in "Solamente nero". Ma stiamo parlando appunto di Stelvio Cipriani.

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andrea90  @  11/12/2020 16:51:27
   10 / 10
Gran film di Pupi Avati ambientato in una sonnacchiosa e assolata cittadina della provincia ferrarese ,un posto dove il tempo sembra non trascorrere mai, assai insolito per una vicenda dai toni orrorifici.
Solo Lucio Fulci aveva scelto una ambientazione simile (in questo caso il Sud Italia) 4 anni prima con il suo "Non si sevizia un Paperino".
Film dall' incedere lento, a tratti lentissimo specie nella prima parte dai toni quasi fiabeschi che pero' permette di mettere a fuoco le psicologie dei vari personaggi, alcuni molto pittoreschi e macchiettistici ( ottimo il minuscolo Bob Tonelli attore feticcio del regista).
Dopo questa introduzione (registicamente magnifica) che ricopre quasi metà del film iniziano gli omicidi che dilagano in un clima di opprimente omertà e forse collusione ,senza permettere mai di comprendere se gli abitanti siano solo spettatori ignari o complici silenziosi.
Attorno a questo plot si sviluppano diverse piccole sottotrame di amori impossibili e paure ancestrali tipiche del periodo (la vicenda è ambientata negli anni '50).
E i tanti dubbi rimangono anche dopo i titoli di coda preceduti da un finale spiazzante, angoscioso e inquietante.
Ancor più per via della sua irrisolutezza.
Un film unico nel suo genere e nel contesto italiano e forse anche mondiale.
Peccato che in seguito Avati non si ripeterà più a questi livelli.

Thorondir  @  01/02/2020 14:48:37
   7 / 10
Avati alle prese con un horror misterioso e profondamente umano, che decide di giocare il film più sull'espediente visivo e le location piuttosto che sul suo sviluppo narrativo. Il film in questo senso finisce per specchiarsi nel suo formalismo e nella sua ricercatezza visiva, che forse impedisce l'esplodere delle tensioni thriller di cui è venata tutta la pellicola.

AMERICANFREE  @  06/12/2019 19:12:48
   8 / 10
Uno dei miglior film di Pupi Avati, la trama e' ben articolata e coinvolge sin dall'inizio. Ottima recitazione e regia di assoluto valore. Nel suo genere e' imperdibile , da vedere

tarr97  @  21/09/2019 10:20:08
   10 / 10
Autentico capolavoro di Avati, forse il suo miglior film insieme a "regalo di natale".
siamo sul finire degli anni cinquanta nella provincia di Ferrara, Stefano "pittore fallito" e restauratore sta riportando alla luce un affresco del martirio di san Sebastiano nella chiesa di un piccolo paesino nel ferrarese. cominceranno ad accadere strani avvenimenti, telefonate anonime, l'amico di stefano che cade dalla finestra misteriosamente, i paesani che sembrano sapere qualcosa ma che taciono
le voci che corrono sul pittore dell'affresco Buono Legnani, si verrà poi a scoprire delle misteriose sorelle del pittore che sembrano non essere scomparse del tutto.
il film pur cavalcando la cresta dell'onda di un altro capolavoro ovvero profondo rosso di Dario Argento, (notare le diverse similitudini le vecchie assassine,il dipinto che nasconde un fatto avvenuto anni prima, la villa, il cadavere nascosto,il registratore) il film riesce a vivere di natura propria , nel caso di argento il film è più' un thriller/horror mentre nel caso di Avati è un gotico horror. qui non esiste l'assassino alla Mario Bava con il capotto nero e il borsalino sulla testa. nel film di Avati il tutto è molto piu' rustico e antico dal punto di vista degli omicidi e delle due donne assassine . vengono affrontati temi come superstizione contadina, presunta stregoneria delle sorelle che avrebbero imparato in Brasile. i personaggi secondari hanno tutti dei lati oscuri per dare la confusione su chi sia il presunto omicida. la regia si muove per lo più' su brevi carrellate e campi lunghi che rendono alcune inquadrature dei veri e propri quadri, la fotografia alterna una notte scura con la calda luce del sole cocente e fastidioso . questo mi ricorda molto "non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci dove anche li gli omicidi avvenivano sotto la luce del sole, dando quindi una aria molto realistica e in contrasto con l'atmosfera solare del luogo. tra le parti migliori del film ci metto il finale aperto, i flashback dell' infanzia di Coppola, la soffitta della villa , il casolare con le finestre ridenti, la canzone della vecchia. che dire capolavoro assoluto se ci riesco faccio la recensione degli altri horror di Avati

venetoplus  @  28/08/2019 11:40:43
   9 / 10
Ho appena 'segato' il Signor Diavolo.. Mi sento in colpa e pertanto rimedio all'istante dando il giusto tributo ad un autentico cult/capolavoro/pietramiliare della.cinematografia Thriller/horror (nn solo italica). La scena finale, la prima.volta ke la.vidi (avevo 10/11 anni) nn mi fece dormire per quasi tutta l'estate..

Hagen di Tronje  @  13/07/2018 12:20:31
   8 / 10
Un thriller in bilico sull'horror che, grazie all'ottima ambientazione e alla trama avvincente, anche se non particolarmente complessa, genera una tensione palpabile che costituisce il punto di forza del film. Si tratta quindi di un film basato più sull'atmosfera inquietante in cui la vicenda si svolge che su scene di grande impatto visivo, scene che comunque non mancano. La pecca del film è, forse, una certa inverosimiglianza, soprattuto in alcune situazioni spinte all'eccesso.

Tangolino  @  18/01/2018 21:03:24
   8 / 10
Ne è sbucato un altro. Questo film è la dimostrazione di quello che il cinema può creare: atmosfera. Avati, sfruttando anche un desolato e misterioso paesaggio emiliano, mantiene alta la tensione per tutto il film giocando con lo spettatore sul contrasto tra curiosità di andare a fondo della vicenda e repulsione per i comportamenti e situazioni che man mano vengono svelati.

jason13  @  18/01/2018 19:57:55
   10 / 10
Leggere il commento prima del mio...ma perche' ste' persone non vengono censurate?? preferisco una persona che scrive bestemmie a questi incopetenti che si divertono a sparare voti e sentenze a caso senza vedere il film e probabilmente senza sapere nulla della cinematografia. Comunque...uno dei piu' rappresentativi film italiani veramente bellissimo e un finale che resta impresso. Pupi Avati d'altronde e' un Regista con la R maiuscola.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/01/2018 21.08.28
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Mattia100690  @  28/08/2017 13:05:33
   9 / 10
Eccezionale ed agghiacciante lavoro, capace di far terrorizzare lo spettatore dall'inizio alla fine e - soprattutto - senza effetti speciali. Imprescindibile capolavoro del cinema horror nostrano.

Colibry88  @  14/05/2017 03:17:07
   7½ / 10
Un cult firmato Pupi Avati. Sebbene la storia di fondo non si presti a grandi sviluppi, tutto viene reso appetibile e coinvolgente fin dalle prime battute. Ottime le ambientazioni e le interpretazioni del cast, in particolare quella del "prete". Nonostante qualche breve momento di stallo, la vicenda scorre ad un buon ritmo fino a raggiungere l'inquietante e sorprendente finale, il quale vale la fama della pellicola.

antoeboli  @  24/09/2016 15:17:54
   8 / 10
Film che ho trovato all interno di una classifica riguardo ai migliori horror mai usciti . Tra i vari titoli che spuntavano , molti li avevo gia visti , ma questo di sicuro mi ha incuriosito.
Non sono mai stato un fan di Avati , e credo di non aver mai guardato un suo film , quindi quale modo migliore se non la pellicola che lo ha fatto conoscere al pubblico
E che pellicola!
Un thriller horror di altri tempi , con una regia bella ma non perfetta , dove un ritmo lento fa accrescere una curiosità su cosa accade intorno al piccolo paesello dell Emilia Romagna , con bei paesaggi all italiana .
Vero difetto , la presenza massiccia di attori dalla cadenza di quei luoghi , che stona con i thriller/horror migliori di quel periodo (vedi profondo rosso), quasi a rendere divertenti alcune scene.
Altra nota negativa , e che tecnicamente ci sta una scena con un cadavere che però in più di un inquadratura si vede muove gli occhi . Strano che la regia non se ne sia accorta!
Sceneggiatura davvero bella , non intricata , ma per il periodo era shockante , specie il finale.
Ancora più sorpresi si rimane a vedere che tra gli scrittori troviamo un M.Costanzo , oggi ormai dimenticato dalla tv , ma che fino a qualche anno fa produceva porcherie come Troppo Belli.
A tratti veramente geniale nelle sue situazioni ,vi farà trascorrere una bella serata , specialmente per chi adora questo genere e piace il cinema italiano di un tempo.

Allen90  @  06/09/2016 17:57:28
   7 / 10
Un inizio interessante, uno svolgimento un po' sottotono, un finale entusiasmante.
In media un film discreto, con picchi di fascino verso la fine che lo rendono uno dei cult horror italiani dei suoi anni.

musdur  @  15/08/2016 11:51:56
   7 / 10
Partiamo dalle cose positive. Fanno un certo effetto la scena sui titoli iniziali e la voce registrata del pittore con la sua cadenza a mitraglia. Il finale inatteso è il vero gioiello del film.
Passiamo agli aspetti negativi. La recitazione e alcune parti della sceneggiatura sono le pecche più vistose. Sarei curioso di vedere un remake con attori migliori e correzione delle parti della sceneggiatura inutili e ridicole.

Nic90  @  02/08/2016 16:47:08
   7½ / 10
Buon Thriller Horror diretto da Avati,buona suspance e non annoia mai,forse una delle pecche e' la prova mediocre di alcuni attori.
Un mezzo capolavoro la scena finale.
Da vedere.

enigmista  @  26/07/2016 20:07:51
   9 / 10
Capolavoro dell'horror italiano. Insieme ad alcuni classici di Fulci, Bava e Argento, questo film si colloca tra i migliori horror italiani. Funziona tutto bene....

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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  21/07/2016 22:43:49
   7 / 10
Cerco di attestarmi nella media poichè non sono certamente un cultore del genere e conosco Pupi Avati per altri generi, non certo per i gialli/horror. Direi che la storia è interessante e ben recitata ma cerco di inserire anche gli SFX (effetti speciali) nel loro tempo: oggi risulterebbero posticci e patetici. Se faccio questo sforzo lo considero un bel film. Nota negativa invece sulla colonna sonora. Molto adatto ad un film nostalgicamente nostrano alla (appunto) Avati, oggi, ma affatto non indicato per un (quasi) Horror.

DitaAppiccicose  @  05/06/2016 11:24:31
   7½ / 10
Ho visto per la prima volta "La casa dalle finestre che ridono" ed in generale un film di Pupi Avati… E' un giallo con sfumature horror sui generis sia per l'ambientazione ( il delta del Po al posto delle solite isole, le solite città o castelli in montagna ) che per la trama e soprattutto per il finale. La recitazione, a parte Gianni Cavina, non mi è sembrata granchè; meglio la regia, ma il punto di forza del film è la vicenda del pittore pazzo e delle fantomatiche sorelle. Il film ha un andazzo lento ma con una suspance sempre crescente: per buona parte della sua durata sembra che non succeda niente e che anche quanto man mano emerge non sia così shockante. Poi, nell'ultima mezz'ora, è un susseguirsi di eventi, di colpi di scena, fino a quello finale, la vera trovata geniale del film. Fino a quel momento le scene che maggiormente mettevano paura erano create tramite le musiche o i soliti espedienti tipo cigolii, porte che sbattono, finestre socchiuse, vento ecc... Alcuni aspetti non sono chiari, senza contare quelli inverosimili: perchè, ad esempio, la gente del paese conserva questa omertà nei confronti delle due vecchie, che magari in passato hanno seviziato della gente del posto ?

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Goldust  @  17/10/2015 10:32:38
   7 / 10
C'è una bella descrizione della provincia padana in questo thriller di Avati, in cui risaltano misteri e contraddizioni di una comunità un pò retrograda ed omertosa. Il racconto ha i suoi momenti di stanca e le sue implausibilità,

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abusa nell'utilizzo di cigolii e di finestre sinistramente socchiuse eppure sa costruire un'atmosfera malata in diversi tratti davvero inquietante e tratteggia alcuni personaggi secondari ( Coppola e Lidio su tutti ) molto interessanti.
Il colpo di teatro finale vale da solo un voto in più e lo innalza da onesto prodotto di genere a film di riferimento per il filone thriller- horror nostrano.

vinicio  @  21/08/2015 00:33:15
   9 / 10
film notevole, per il mio gusto personale, rientra nella mia top Ten di film horror... ambientazioni e personaggi sporchi tipo la scena nella casa della nuova maestra, dove la ragazza apre il frigo pieno di lumache (scena fantastica)..
se si cerca lo splatter questo prodotto non ha grandi quantità di sangue se non all inizio e alla fine del film e questo per me è una cosa molto positiva, anche senza sbudellamenti vari il film ti tiene incollato alla sedia/divano fino al gran finale che ti lascia spiazzato e disorientato nelle ultime scene...
p.s. scusate per la calligrafia e la stesura ma ho scritto un po di fretta)

alex94  @  06/06/2015 18:06:43
   8½ / 10
Capolavoro del thriller/horror italiano,oltre che il miglior film diretto da Pupi Avati.
Avati realizza una storia gotica piuttosto angosciante ed inquietante,caratterizzata da un ritmo parecchio lento ma mai noiosa,sempre coinvolgente fino ad un finale abbastanza inaspettato e pienamente convincente.
Atipica ma buona l'ambientazione.
Nonostante il film sia stato girato con un budget abbastanza limitato (appena 150 milioni di lire) devo dire che è piuttosto curato dal punto di vista tecnico,la regia è ottima ricca di soluzioni efficaci e in grado di mantenere alta l'attenzione fino alla fine,bellissima anche la fotografia ed azzeccate le musiche.
L'aspetto meno riuscito del film è sicuramente la recitazione,purtroppo non sempre convincente.
Consigliato ad ogni amante del genere,assolutamente imperdibile.

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Ultima risposta 11/06/2015 14.45.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  18/02/2015 02:31:22
   7½ / 10
Stefano ama il suo lavoro di restauratore di dipinti.
Deve portare alla luce un affresco disastrato in una chiesetta del ferrarese.
Iniziano una sequela di minacce, ostruzionismo e una specie di morbosa tranquillità nella piccolo paese difficili da superare.
L'unico personaggio col quale Stefano può parlare, o comunicare sinceramente è Coppola che non sa nemmeno da che parte è girato.

Ok, basta così.
Per me questo vecchio film è convincente. Non si mostrano contraddizioni né stupidi dilungamenti sui particolari. E' essenziale e ben coordinato.
Ottima l'ambientazione, buona la recitazione e tensione quanto basta.
Inquietante.
Buono Legnani: il pittore delle agonie.




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Ultima risposta 01/03/2015 17.58.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  14/07/2014 13:49:45
   8 / 10
Il primo thriller/horror di Pupi Avati è un lavoro splendidamente imperniato su atmosfere inquietanti e malsane.
L'ambientazione è quella dalla bassa padana, un luogo in cui il legame con la terra e con le proprie tradizioni è presentato come solido e poco ricettivo nei confronti del mondo esterno. Gli abitanti vivono in un microcosmo agreste scandito dallo scorrere delle stagioni in cui è preferibile non dar troppo fiato alla bocca.
Qui capita un restauratore incaricato di recuperare alcune opere di un pittore del posto morto suicida anni prima, considerato un po' da tutti come personaggio poco raccomandabile soprattutto per il tema dei soggetti da lui ritratti, ovvero persone in fin di vita o agonizzanti.
Avati per il personaggio dell'artista maledetto probabilmente si ispira ad Antonio Ligabue -pittore di inizio '900 considerato folle- per poi costruire una storia di sangue, misteri sussurrati e legami famigliari debosciati. Nella provincia omertosa il regista fornisce una versione di comunità piuttosto retrograda e chiusa, in cui l'elemento forestiero non è ben accetto, soprattutto se il suo arrivo coincide con la riesumazioni di ricordi che è bene restino sepolti.
Gli enigmi vengono dipanati seguendo ritmi blandi, l'andatura è controllata e ciò favorisce uno sviluppo accorto dei fatti oltre una definizione di buon spessore dei personaggi. La scene sanguinose sono centellinate ma significative, il finale è tra i migliori mai escogitati nel filone del cinema di paura italiano. Gli scenari naturali sono davvero inquietanti, li si potrebbe accostareagli sfondi dei romanzi di Eraldo Baldini o a pellicole come l'interessante mockumentary "Road to L".
Avati utilizza bene lo stereotipo dello straniero vittima della piccola comunità isolata, facendone un nemico involontario di quel fragile e crudele mondo.

markos  @  04/07/2014 11:20:32
   7½ / 10
Bello, inquietante. Personalmente mi ha fatto rabbrividire in alcune scene.
Recitazione sufficiente.

zeppelin  @  29/06/2014 00:18:19
   7½ / 10
Un film che ti tiene incollato, come capita raramente. Bella l'idea e la costruzione, ottima l'ambientazione e la suspance; forse il punto debole sono gli attori, che comunque se la cavano. Già sono state segnalate le ingenuità e le incongruenze, ma sono veramente trascurabili (Profondo Rosso, estremamente sopravvalutato, ne ha di più ed enormemente maggiori).

Pupi Avati non sarà forse il miglior regista italiano, ma senz'altro il più capace a muoversi bene tra generi completamente diversi.

GianniArshavin  @  23/03/2014 14:05:08
   8 / 10
Primo mistery\giallo per Avati,che nel 76 diede alla luce "La casa dalle finestre che ridono",uno dei più agguerriti antagonisti di "Profondo rosso" per il titolo di miglior film di genere in Italia.
Il titolo all'uscita venne apprezzato ma solo negli anni è diventato un cult assoluto,grazie ad un mix di elementi innovativi per il periodo ed anche abbastanza atipici per il cinema italiano. In primis abbiamo la quasi totale assenza di sangue e nudi (elementi abusati dai colleghi di Avati)in favore di un'atmosfera inquietante e malsana che ancora oggi incute timore. Il film gioca molto sul non visto e sul mistero,intrigando lo spettatore con una serie di trovate semplici ma efficaci,che ottengono come risultato la totale attenzione di chi guarda.
Un'altra scelta vincente è l'ambientazione dell'opera: infatti il paesino dove si svolge la vicenda apparirà subito omertoso e freddo,luogo ideale per nascondere ed occultare segreti inconfessabili.
I personaggi sono tutti funzionali alla vicenda,e nonostante gli attori siano poco credibili,nel complesso il meccanismo funziona.
La storia ci viene narrata con calma,con un ritmo non elevatissimo,in un crescendo di orrore che culminerà in un finale malato e fra i più sorprendenti che abbia mai visto.
La sceneggiatura forse in alcuni passaggi è poco curata,ci sono alcune situazioni non approfondite,ma nel complesso la trama è ben congegnata e i colpi di scena sono ben dosati e credibili. Male invece alcune situazioni poco realistiche che riguardano la storia fra Francesca e Stefano che tuttavia, fortunatamente, non influiscono troppo sul tema principale.
Quindi La casa dalle finestre.. è da considerare di diritto un capostipite del genere nel nostro paese,uno dei pochi film che possono rivaleggiare per importanza e valore con "Profondo rosso" di Argento. L'unico rammarico è che Avati solamente di rado tornerà ad esplorare il giallo\mistery,preferendo dedicarsi maggiormente ad altro nel corso della carriera.

DarioArgento  @  22/03/2014 14:18:24
   9 / 10
uno dei migliori horror made in italy........
l unico vero horror di Pupi Avati.....gli altri che ha fatto... non hanno lo stesso fascino e atmosfere di questo

Horrorfan1  @  12/01/2014 18:26:42
   9 / 10
Insieme a Zeder, capolavoro horror di Avati.

Spotify  @  02/01/2014 02:35:45
   7 / 10
Intanto dico buon anno a tutti gli utenti del sito. Passiamo al film: finito di vedere poco fa e l'ho trovato un film davvero strano. Un film a metà tra l'horror e il thriller che poi giustamente è diventato un cult del nostro cinema. Analisi tecnica: c'è da dire che trama e storia in generale sono molto intriganti e misteriose come piacciono a me e ne viene fuori una buona miscela. La tensione c'è abbastanza e si fa sentire nelle parti dove c'è più suspance. Poi è anche una pellicola molto molto inquietante, non molto violenta (eccetto il finale). Gli ambienti e le atmosfere sono quelle tipiche dei gialli/horror anni 70 e ancora oggi fanno la loro bella figura. Il finale poi è davvero strano e particolare. Ci sono anche dei difetti, alcuni non da poco, come ad esempio la sceneggiatura che è abbastanza mediocre e a volte salta da una scena all'altra; oppure quando Francesca fa entrare Stefano a casa sua non conoscendolo nemmeno! Poi gli attori sono davvero scadenti, specialmente il protagonista. La suddetta casa dalle finestre che ridono si vede pochissimo e non sembra nemmeno così importante da come vuol far capire il titolo. Infine il film per decollare definitivamente ci mette un po' ma non annoia. Detto questo il mio voto comunque è 7 ma non pieno, diciamo 7= , perchè alla fine non è un film da 6 e mezzo. Comunque è una pellicola originale e di stampo puramente italiano stile anni 70. Buono ma non eccezionale.

BlueBlaster  @  27/11/2013 00:03:45
   5½ / 10
Mi schiero con coloro che reputano questo film sopravvalutato...sarà anche per patriottismo che si dice così bene di questa pellicola di Avati perché credo non abbia nulla di tanto spettacolare o ottimo!
Per tre quarti di film mi sono annoiato a parte alcuni momenti di buona regia che regalano delle sane atmosfere nostrane...ho notato parecchie lacune a livello interpretativo e anche delle sciocchezze di sceneggiatura che stonano con la cura generale del film, tipo l'incontro tra Stefano e Francesca la quale lo invita dentro in casa di notte che neanche lo conosce e dopo poco sono più che intimi!
I paesaggi sono interessanti e la Casa in questione, che poco si vede, ha un certo fascino straniante ma non basta.
Infine è un giallo macchiato di horror come tanti ne furono fatti all'epoca, il livello si alza di parecchio nel finale che devo dire mi è piaciuto abbastanza anche se lo avevo intuito in buona parte...il "finalissimo" invece è inaspettato e parecchio inquietante, unico motivo perché non boccio in toto il film.
Non è un'opera per cui spenderei soldi per vederla ne ovviamente per acquistarla, da qui il mio voto non del tutto sufficiente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  18/11/2013 16:16:05
   7 / 10
Film che sicuramente ha un'anima ben delineata,ma purtroppo presenta anche numerosi difetti.
è il primo film di Pupi Avati con cui mi cimento, e non nascondo che fossi notevolmente intrigato.
Provo a fare due scalette per i pro e per i contro.
Pro:
- locations italiane che sono funzionali al contesto, e buona la fotografia,
- Avati riesce a sopperire i punti deboli del film con buone inquadrature ed una regia sicuramente degna di nota ( notevoli alcune riprese con luce-buio, come quella del protagonista che sta per entrar nel solaio),
- atmosfera che riesce a trasmettere tensione, seppur non in maniera costante ,
- perfette le musiche che accompagnano il film,
- conclusione spiazzante, a cui è impossibile pensare ( se non nelle ultime battute ).
CONTRO:
- recitazioni veramente scarse da parte di tutto il cast ( il protagonista in certe facce era veramente penoso ),
- si percepisce una lentezza nella parte centrale, che purtroppo danneggia la costruzione della tensione che era stata fatta in alcuni frangenti,
- doppiaggio assolutamente da rivedere ( la registrazione su nastro sarebbe stata un'ottima scena classica di paura, ma non si capisce nulla della voce ),
- gestione non efficiente delle morti: quasi tutte si concentrano negli ultimi 20 minuti,
- alcune scene francamente sono poco realistiche ( Francesca che al buio ascolta il nastro, oppure lui che entra in casa di Francesca senza che neanche si conoscano),
-sceneggiatura non banalissima, però la narrazione risulta sfilacciata e poco logica nello sviluppo,
- molti personaggi vengono proposti , però poi vengono trascurati e fatti apparire ad intermittenza, quasi come se fossero inutili ( tanto per fare presenza),
- il finale è sicuramente un'idea da lodare, però nella realtà sarebbe francamente impossibile "darla a bere" ( chi ha visto il finale, capirà ).

Conclusione : thriller che ha dalla sua un'atmosfera che alcuni film moderni sognano, una regia interessante ed alcune idee veramente azzeccate ed inquietanti.
Fanno da contraltare numerosissimi difetti, forse secondari rispetto ai pregi, però sono presenti in maggior quantità.

Jack_Burton  @  16/09/2013 10:32:01
   5 / 10
Film ampiamente sopravvalutato, con una sceneggiatura e regia passabile, ma con attori pessimi che rovinano tutto quello che c'è di buono.
Mi è sembrato un film da TV più che da cinema...

clint 85  @  12/09/2013 12:53:00
   6 / 10
A parte l'attore principale che se non recita come un cane ci manca poco, è un film senza infamia ne lode che non toglie ne lascia nulla. EVITABILE

ragazzoinblues  @  23/08/2013 16:13:10
   4½ / 10
Visto anni fa e ancora mi chiedo cosa ci veda di così trascendentale la gente in questo film. Trama che scorre lenta, annoiando. Finale che mi ha lasciato indifferente, non sembra né un thriller né un horror, forse al livello delle porcate di dario argento.

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Ultima risposta 23/08/2015 22.54.05
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giovielory  @  23/08/2013 15:05:45
   10 / 10
CAPOLAVORO!! un film che va oltre il 10

film perfetto angosciante ,cupo , sceneggiatura geniale , girato in maniera pefetta , scene da brivido, che dire dell pittore buono legnani quando continua a ripetere la frase ( i colori i colori ti entrano dentro ti entrano dentro sotto la pelle i colori i colori)
ho visto che un utente gli ha dato 1,mi chiedo che film abbia visto?lo stesso vale per chi gli ha dato 3.
questo non e un film HORROR,ma e un giallo thriller,quindi chi pensa di vedere un horror stile americano,rimarra deluso, e non fa neanche tanta paura,ma e piu basato sul mistero,sull'angoscia,sull'ansia che trasmette allo spettatore,allora se lo guarderete con questae prospettive,sara un capolavoro, altrimenti rimarrete delusi.

torno a ripetere che noi italiani in questo genere siamo I PRIMI AL MONDO!

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  15/08/2013 01:02:33
   9 / 10
Oltre all'ossesione verso la morte, il richiamo al passato è una cifra stilistica tipica di Pupi Avati. A volte nostalgico, con qualche rimpianto ma La casa dalle finestre che ridono il passato è qualcosa di oscuro e perverso che l'impermeabilità del paese garantisce atraverso una rigida omertà verso ogni forestiero. In un contesto cosi sinistro e angosciante, Avati sviluppa la sua storia con pazienza, attento a ricomporre le tessere del puzzle, attraverso le vicissitudini del protagonista verso quei segreti inconfessabili celati in vecchie case diroccate, negli affreschi di un folle.
Il resta emiliano usa tutto l'armamentario del genere con maestria dosando nei tempi giusti colpi di scena e tenendo sempre sulla corda lo spettatore fino ad un finale da antologia. Per me è il capolavoro del regista emiliano.

DarkRareMirko  @  09/08/2013 12:06:56
   8 / 10
Altro buon horror di Avati, co-sceneggiato, come per Zeder, da Maurizio Costanzo.

Low budget con anima (e che anima) è divenuto, nel tempo e con merito, un fortunato cult movie.

Gusto nell'esposizione, mistero, brividi, finale aperto, indicati accompagnamenti musicali, tanto talento e si usa lo spunto dell'arte per impaurire e creare mistero.

Un horror italiano del quale andare veramente fieri, di recente restaurato.

ZanoDenis  @  17/06/2013 23:40:31
   7½ / 10
Ottimo film, belle ambientazioni, bella storia e bellissimo colpi di scena, nel suo genere e in generale come film italiano, uno dei migliori!

ferzbox  @  03/05/2013 18:05:12
   8 / 10
Gli anni 70 sono gli anni 70,l'atmosfera che avevano alcuni Thriller italiani era unica,tipica di un periodo che non ci sarà mai più.
Questo film di Pupi Avati è probabilmente una delle opere più rappresentative di tale genere.
Consiglio caldamente di non far troppo caso al livello recitativo di alcuni attori(unica pecca rilevante di questo film) e di concentrarsi pienamente su quello che si dimostra la sceneggiatura.
Si sente decisamente l'atmosfera "paesana" della Padania che contribuisce a dare quel tocco realistico al mistero arcano che circonda il protagonista(e grazie a questo riusciamo a perdonare la scarsa qualità recitativa menzionata prima).
Si tratta di un Thriller ben congeniato,riesce a farci sentire vicino al protagonista fino alla fine e la conclusione è decisamente agghiacciante.
Un gran bel film che dimostra chiaramente che noi Italiani eravamo tra i migliori a realizzare questo genere di pellicole.
Consigliato a chi vuole viversi un bel Thriller che gioca le sue carte sull'inquietudine,il realismo e la psiche contorta.

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guidox  @  21/04/2013 23:19:30
   8½ / 10
gran film, mi ha colpito specialmente per le ambientazioni e quel fascino retrò che ispira sempre una pellicola di questi anni qui.
la storia mi è piaciuta, anche se riconosco non si debba alambiccarsi troppo il cervello per risolvere i vari misteri che vengono proposti.
interpretazioni non indimenticabili, ma comunque credibili.
però la location, ripeto, è il vero punto di forza, con questa desolazione che colpisce e rende tutto molto funzionale all'atmosfera che si vuole creare.

FranBri  @  10/04/2013 18:32:07
   7½ / 10
Buon film di un regista che mi era inedito come autore di pellicole horror o thriller. Buonissima la fotografia, con un paesaggio e una cittadina che seppure dall'esterno sembrano portatori di pace e rassicurazione nascondono invece il Male. Bravi anche gli attori che non mi sembrano famosi ma che svolgono il loro compito come si deve. Niente sangue che zampilla da tutte le parti e fantasmi o anime in pena. Nel complesso un film decisamente godibile! Da vedere!!!

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Crazymo  @  21/02/2013 20:09:29
   8½ / 10
Inquietante fin dai titoli di testa questo thrillerone dell'eclettico Pupi Avati, veramente difficile da valutare; uscito un anno dopo il Profondo Rosso che ha segnato la storia del cinema è evidentemente ispirato alla matrice Argentiana in un paio di scelte, ma riesce alla perfezione nel compito di staccarsi da quello stile e creare qualcosa di veramente seminario come lo sono stati tantissimi film usciti negli anni '70, un'epoca cinematografica indimenticabile, piena di generi e di film che sono ancora tutt'oggi d'ispirazione per tutti i giovani cineasti e per le migliaia di fan del grande cinema; questo film ne è uno degli esempi migliori. Ambientato in questo sperduto paesino emiliano popolato da personaggi ambigui e bizzarri, specchio di una certa realtà di periferia, ricorda vagamente il "Non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci, creando però ogni personaggio indipendente dagli altri, senza creare un gregge di bigotti, ma un insieme di persone tutte spinte da una forza onirica, sovrannaturale a raggiungere un obiettivo (e un ruolo fondamentale nella storia) che non ci è mai veramente chiaro, il tutto è sempre nascosto da un velo di oniricità, infatti il film ha una storia ed uno svolgimento praticamente realistico, però non è raro trovare porte che sbattono, finestre che si spalancano e rumori fuori campo che danno la continua sensazione di essere in un luogo che ha un che di magico e stregato, dove il nostro protagonista appena arrivato in questo paese è continuamente spaesato, senza capire cosa sta accadendo, consapevole che le proprie convinzioni in questo posto sperduto non hanno più alcun valore. La regia e la fotografia sono perfette, l'ambientazione umida, selvaggia e misteriosa di queste terre è bellissima ed Avati non poteva muoversi meglio dietro la macchina da presa, fra bellissimi e fluidi movimenti di camera e momenti di suspence in cui la prospettiva viene distorta e si avverte un vero senso di inquietudine; bravi gli attori, su tutti il protagonista, azzeccate le musiche e ribadisco, complimenti all'orchestrazione del film, mai noioso, con un ritmo fantastico, cosa che non si direbbe visti i molti momenti che ci vengono concessi per riflettere su ciò che sta accadendo, e soprattutto pieno di colpi di scena inaspettati, ed un paio di momenti veramente disturbanti ed indimenticabili. L'ansia nel camminare da soli nella nebbia al crepuscolo, l'inquietudine nel sentire passi durante il pieno della notte mentre si cerca di prender sonno, il disagio che mette il non capire chi sono le persone con cui si parla ogni giorno, la paura di tornare a casa e trovare tutto a soqquadro ed il terrore che le nostre peggiori fantasie si avverino davvero: è questo quello che mette paura ad ognuno di noi, no? Ecco, questo film l'ha capito, e seppur con 37 anni sulle spalle, non perde mai la convinzione di volerci inquietare e di farci sentire sperduti in questa atmosfera magica che dura dall'inizio alla fine. Con alcune sbavature tipiche di molti filmoni degli anni '70 "La casa dalle finestre che ridono" è un film immancabile per un amante del cinema, veramente tesissimo fino alla fine, mi ha incuriosito tantissimo e mi ha messo paura come pochi altri film, da vedere senza esitare un attimo!

danielplainview  @  25/01/2013 10:24:50
   8 / 10
La dimostrazione che per fare un ottimo film horror non servono necessariamente litri di sangue, mostri e cos'altro. Un quadro o un semplice telefono che squilla se usati bene possono far venire i brividi.
Superiore secondo me a Profondo Rosso.
FIlm intelligente e curato, con un finale che fa urlare al capolavoro.

topsecret  @  08/12/2012 20:58:39
   5½ / 10
Se devo essere sincero non mi ha ispirato grandi sensazioni positive questo thriller di Avati.
La storia mi è sembrata abbastanza avara dal punto di vista della fluidità, alcuni momenti sfioravano il grottesco e qualche personaggio dava l'impressione di essere poco credibile. Il finale non mi ha convinto anche se tutto sommato pareva essere logico, ma è nell'insieme che questo film non mi ha colpito in maniera particolare lasciandomi un po' di delusione da smaltire.
Forse avevo delle aspettative troppo alte.

prof.donhoffman  @  29/11/2012 13:22:03
   8 / 10
Lo vidi di notte, aspettandomi un film noioso e non ritenendo Avati adatto al genere.
La casa dalle finestre che ridono è opera di autentico terrore.
Solo i titoli di testa sono come la carta moschicida.

deliver  @  16/11/2012 12:25:47
   8½ / 10
Questo film viene è passato alla storia come un vero cult.. e direi che il blasone è più che meritato. Ha vantato nel tempo innumerevoli tentativi di citazione, omaggi, ispirazione - anche Mazzacurati in Notte Italiana nel finale citerà questa perla.

Avati il meglio di sè lo ha sempre dato nel thriller/horror. Ed è un peccato ne abbia girati così pochi..

manuakacoach  @  08/11/2012 19:11:54
   7½ / 10
Buon film che fa della trama il suo punto di forza. Mi sono piaciute anche le prove attoriali. A parte qualche incongruenza la storia (molto affascinante ed originale) scorre bene e la tensione si sente. Consigliato

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  22/08/2012 22:39:06
   8 / 10
Un'opera di Avati molto originale e ben realizzata, tetra nell'ambientazione romagnola ed epica e travolgente nella trama. C'è senza dubbio un po' di lunghezza nella storia, come l'arrivo del protagonista in paese e la sua storia amorosa con una donna del luogo, ma il film scorre molto bene e la trama horror si sviluppa molto concretamente soprattutto nel finale, terrificante a dir poco. Un Capolicchio in ottima forma contorna il tutto, affiancato da un grande Cavina; da segnalare anche il cameo di Bob Tonelli, un attore non molto ricordato, famoso soprattutto per la sua statura, ma espressivamente perfetto in questo ruolo. Dello stesso regista, segnalo un altro film, forse un po' più bello... "Zeder" con un altro grande protagonista: Gabriele Lavia.

C.Spaulding  @  26/07/2012 16:19:42
   5½ / 10
Film poco più che mediocre. La storia non coinvolge lo spettatore e verso la metà del film comincia ad annoiare.....sarà che l'ho visto a notte fonda ma mi ha fatto anche sbadigliare e chiudere gli occhi in un paio d'occasioni. Tecnicamente non è fatto male ma non basta a fargli raggiungere la sufficienza.

Signor Wolf  @  05/06/2012 00:59:54
   6½ / 10
Per quanto ammetto che l'idea di fondo di questo thriller sia suggestiva, al giorno d'oggi la lentezza con cui questo film avanza risulta indigeribile

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/05/2013 21.19.31
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NotturnoInRosso  @  16/05/2012 23:31:14
   7 / 10
Viene presentato come un cult per cui lo guardo. A essere onesti un pochino sono rimasto deluso; il film è buono nei primi minuti, poi scivola nel niente. La trama viene svelata poco poco poco alla volta ma per un fatto saliente uno si becca 15 minuti di nulla. Ci sono delle scene che non servono a nulla: ed è la verità. Gli attori non sono malissimo ma nemmeno il top della professionalità; in particolar modo il protagonista sembra insensibile a "quanto gli succede intorno" (niente spoilerate). Il finale è assolutamete spettacolare; solo quello merita di vedere il film. Un altro punto a favore è l'ambientazione; ottima quella di ambientare una storia come questa nella campagna vicino ferrara, la villa in decadenza poi è il top. Il mio voto è per queste due cose; finale e ambiente sennò il film più di sei non lo prende. In un certo senso è meglio profondo rosso; la trama è un pò più articolata (e malata) e il film tiene più col fiato sospeso.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  18/04/2012 01:38:12
   6½ / 10
Sono rimasto molto deluso da quello che speravo fosse un film grandioso...Buona l'interpretazione degli attori, buona la regia, ottimo il finale ma...speravo in qualcosa di meglio, in qualcosa insomma che non si dimenticasse facilmente...è invece non mi resta nulla, tranne la delusione. In generale comunque un film discreto o poco meno, che non consiglio

hideakianno  @  13/02/2012 00:02:19
   7½ / 10
le atmosfere inquietanti e malsane di questo horror nostrano ne fanno un piccolo capolavoro del genere.....la paura ,la tensione che permeano il paesaggio di questo sperduto angolo della campagna emiliana colipiscono profondamente lo spettatore,molto piu degli squartamenti e della violenza data gratuitamente in pasto ....piu che la prova degli attori(sufficente,ma non memorabile tranne che per cavina) è propio l'atmosfera creata da avati a gelare il sangue nelle vene.....

tris  @  10/02/2012 01:25:56
   10 / 10
C'E' UNO SCONTRO FRA SCUOLE DI PENSIERO DEI FAN DEL GENERE SU QUALE SIA IL PIU' BEL CAPOLAVORO THRILLER ITALIANO DI TUTTI I TEMPI, ALCUNI COME LO SCENEGGIATORE DI HORROR DARDANO SACCHETTI SOSTENGONO CHE SIA PROFONDO ROSSO ALTRI LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO. COME PAURA SIAMO ALLA PARI - COME ORIGINALITA' MEGLIO LA CASA - COME CATTIVERIA FORSE MEGLIO PROFONDO ROSSO...

E' DIFFICILE ANCHE PER ME DARE UNA RISPOSTA. VOI CHE NE PENSATE?

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2012 22.11.20
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lupin 3  @  02/02/2012 13:57:32
   3 / 10
Personalmente non lo consiglio.
Delusione!!!

sweetyy  @  29/01/2012 03:29:11
   3½ / 10
Grandi aspettative per quest'horror, data la buona reputazione...aspettative purtroppo deluse. Non c'è un minimo di suspance, di tensione, per quanto mi riguarda, mi ha persino annoiata.

Max_74  @  18/01/2012 20:06:12
   10 / 10
capolavoro di suspense, tensione e atmosfera. Questo è più di un semplice noir ma è qualcosa di geniale.Sin dall'inizio si respira tensione, e la fotografia, la musica accompaga tutto questo, fino all'esplosione finale.
Dimostrazione di come anche a bassissimo costo si possano realizzare grandi cose. Attori in stato di grazia, compres ala Marciano, utura sceneggiatrice di tanti film tra cui anche Verdone.
Un piacere peraltro vederlo di recente recensito da Eli Roth nel suo 'Trailers from hell'

terubisco59  @  28/12/2011 20:48:22
   10 / 10
Film povero di mezzi in cui il regista ha potuto esprimere al meglio il proprio genio.
La trama è fortissima, una storia torbida e allucinante. Il ritmo è piuttosto lento, bene così, un voto in +. Il tema musicale, macabro e inquietante, si insinua in un ambiente campagnolo rassicurante e fa presagire un orrore sepolto dagli anni. I due attori protagonisti non mi hanno convinto, ma gli altri, da Gianni Cavina fino all'ultima comparsa, sono semplicemente perfetti. La regia magistrale, a volte geniale. La morte della madre dell'ubriaco, il misterioso canto in portoghese della sorella paralitica, la moglie pazza del ristoratore che raccoglie i fiori: sono chicche da grande regista. L'ultima parte ("tu sei un tipo curioso, eh?") è quanto di meglio si sia visto al cinema.

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Ultima risposta 21/04/2012 23.55.54
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PignaSystem  @  15/12/2011 21:10:26
   7½ / 10
Inquietante thriller-horror che tiene attaccati alla poltrona per tutta la sua durata.
L'atmosfera di oppressione ed inquietudine che avvolge il paesello ed i suoi abitanti trova completa soddisfazione nei paesaggi di campagna e dalle giornate nebbiose e nuvolose; la tensione è ben costruita e non mancano i colpi di scena, ottima fotografia!

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  11/12/2011 20:40:05
   10 / 10
Il classico capolavoro di Pupi appartenente al suo filone horror gotico padano... da lui stesso brevettato.... visionario, malato e teso un film all'avanguardia che và oltre l'horror, il thriller o il giallo all'italiana assai in voga in quegli anni.
Geniale e irripetibile

Butterfly Knive  @  04/10/2011 11:39:23
   8 / 10
Come ha detto qualcuno prima di me, un piccolo gioiellino horrorifico italiano, ben girato e carico di atmosfera, con qualche buco in sceneggiatura ma comunque regala ottimi attimi di suspance e qualche colpo di scena degno di nota, come il finale..film consigliatissimo e complimenti a Pupi Avati.

The BluBus  @  01/09/2011 13:09:16
   7½ / 10
Ottimo! va visto senza entrare nel dettagli (un po come Argento) e fa il suo effetto in pieno;)

mikeP92  @  31/08/2011 01:35:59
   4½ / 10
Brutto pseudothriller, lento, pesante, mal recitato, mal fotografato che scorre senza dare particolari emozioni per oltre un'ora in cui non succede praticamente nulla. Ho sperato inutilmente, dopo la visita alla casa dalle finestre che ridono verso la fine, che il ritmo si risollevasse, ma il finale è orrido e la scena col prete poco plausibile (per non dire ridicola). Tra l'altro avevo capito quasi subito la vera identità della donna paralitica e i buchi di sceneggiatura non si contano. Per esempio:

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Secondo molti l'idea geniale é stata ambientare la pellicola nei tranquilli paesi della Pianura Padana, ma se uno non é in grado di valorizzare gli scenari e i paesaggi a cosa serve? Cioè pratini, fiumiciattoli, case diroccate dovrebbero inquietare? Alla luce del giorno poi? Fa più paura il quartiere dove vive mia nonna, allora potrei girarci un thriller horror anche io. Che poi horror non lo é nemmeno, visto che solo due scene in tutto il film potrebbero farlo rientrare in questa categoria. Dario Argento é e rimarrà sempre l'unico maestro del genere in Italia!

Per concludere lascio un quesito al quale non sono riuscito a darmi una risposta, spero che qualcuno mi aiuti, grazie:

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Ultima risposta 13/10/2011 18.07.15
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looking-glass  @  22/07/2011 10:12:50
   9 / 10
capolavoro poco conosciuto! non ha bisogno di altri commenti da vedere e basta.

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Ultima risposta 23/07/2011 12.04.31
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bucho  @  22/07/2011 02:00:29
   10 / 10
per me è un capolavoro, un horror inquietante come non ne ho mai visto, sceneggiatura ottima, caratterizzazione dei personaggi fatta molto bene, girato con pochi mezzi ma efficaci, uno specchio della realtà sociale torbida di certe zone d'italia, un finale terrificante.

Leonardo76  @  07/07/2011 18:46:08
   10 / 10
ecco un bel film del terrore come piace a me ^_^:
mistero e la giusta dose di sangue, senza esagerare

CyberDave  @  30/06/2011 16:51:43
   7½ / 10
Un film che se non fosse per alcune "macchie" potrebbe tranquillamente essere comparato ai migliori film italiani del genere.
Un inizio molto bello dove si capisce subito la bontà della storia e che rapisce subito l'attnzione dello spettatore, poi però diventa molto lento, troppo forse e a tratti stufa, poi negli ultimi 20 minuti diventa di nuovo di un livello altissimo fino ad un finale un pò Hitchcockiano che resterà nella storia.
Troopo poco pubblicizzato e conosciuto, questo film merita di stare tra i grandi film e se non fosse per la lentezza sarebbe anche qualcosa in più.
Da non perdere.

Ale-V-  @  21/06/2011 02:37:12
   8½ / 10
Dopo un bellissimo inizio e una parte centrale un po' soporifera, ecco un finale davvero d'antologia... Peccato per le indagini un po' "statiche" sarebbe potuto essere un 10.

rinuzeronte  @  11/06/2011 00:28:22
   10 / 10
Non lo so, non lo so, ....NON LO SO.

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Ultima risposta 27/12/2011 12.22.13
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Frank Kaufner  @  27/04/2011 20:23:46
   7½ / 10
bell'horror made in italy, peccato che Avati abbia abbandonato il genere...

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Ultima risposta 27/04/2011 22.09.21
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76eric  @  17/03/2011 19:12:37
   9 / 10
Assieme a Profondo rosso, tanto per citare il più famoso, ed a pochi altri titoli, è la pellicola che meglio rappresenta il mitico "giallo all' italiana".
Avati ed i suoi collaboratori, fra cui si annovera pure Maurizio Costanzo, fanno tesoro delle svariate precedenti opere di genere ed incentrano l' inquietante vicenda nell' anonima e soleggiata realtà campagnola padana.
Un luogo che mette a disagio, popolato da persone ambigue nella quale spicca fortemente il senso di smarrimento e di solitudine (eccezion fatta per Francesca) del protagonista restauratore, al quale una minacciosa voce gracchiante vieta di toccare il quadro della chiesetta per il quale esso è stato commissionato.
Come dicevo Avati nel bene (e nel male) della sceneggiatura evolve la storia secondo i canoni, avvalendosi della forza e dell' interesse che può suscitare la storia maledetta del tipo "incredibile ma vero", data appunto dalla casa infestata dai fantasmi unito al forte senso di desolazione del luogo.
Un segreto che è rimasto sepolto per anni ed anni e che pare tutti vogliono ignorare, ma che per l' avvento del protagonista e per la sua tenacia nel voler fare chiarezza sulle sorti del povero Buono Legnani, porterà ancora ad una lunga scia di sangue.
Le interpretazioni ed alcune situazioni a volte stonano e più che il protagonista Capolicchio, che nel complesso se la cava piuttosto bene, m' ha colpito l' ottima performance del prolificissimo Gianni Cavina nel ruolo di Coppola.
Magnifico e veramente inquietante poi il sonoro della registrazione, nella quale sentiamo l' ansimante voce dello sventurato Legnani raccontare le sue tormentate sensazioni, i suoi deliri.
Fantastico il finale rivelatore sospeso. Davvero un film eccellente. Speriamo che Avati in un futuro non molto lontano si cimenti nuovamente nell' horror. Perchè? Perchè lo sa fare.

Oskarsson88  @  24/01/2011 20:29:54
   6½ / 10
si lascia vedere, ma non spaventa tanto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  23/12/2010 00:40:13
   3 / 10
Uno dei film più brutti che abbia mai visto. Insulso, mal recitato, mal diretto e che riesce nell'intento di non far paura, anzi, la noia regna sovrana.
Evitatelo se potete.
Orribileeeeeeeeeeeeee!!!!

4 risposte al commento
Ultima risposta 24/08/2013 15.47.03
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