le vite degli altri regia di Florian Henckel von Donnersmarck Germania 2006
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le vite degli altri (2006)

 Trailer Trailer LE VITE DEGLI ALTRI

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locandina del film LE VITE DEGLI ALTRI

Titolo Originale: DAS LEBEN DER ANDEREN

RegiaFlorian Henckel von Donnersmarck

InterpretiMartina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer, Ludwig Blochberger, Werner Daehn

Durata: h 2.17
NazionalitàGermania 2006
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2007

•  Altri film di Florian Henckel von Donnersmarck

•  Link al sito di LE VITE DEGLI ALTRI

Trama del film Le vite degli altri

Anni 80'. Georg Dreyman, drammaturgo, e Christa-Maria Sieland, sua compagna ed attrice famosissima, si trasferiscono a Berlino Est. I due sono considerati fra i più importanti intellettuali dal regime comunista anche se non sempre sono in sintonia con le azioni intraprese dal partito. Quando il ministro della cultura, vede uno spettacolo di Christa-Maria, se ne innamora e darà l'incarico ad un suo fidato agente di seguire la coppia ed osservare i loro interessi.

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Voto Visitatori:   8,36 / 10 (217 voti)8,36Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Miglior film dell'Unione Europea
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film dell'Unione Europea
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Le vite degli altri, 217 opinioni inserite

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acompagn  @  25/10/2009 13:42:03
   9 / 10
Un bellissimo crescendo, con attori straordinari, il compianto Muhe su tutti, e un finale esaltante e memorabile.

Il film del riscatto di tutto il Cinema tedesco, da troppi anni incapace di produrre un capolavoro come questo.

Aspettiamo un film italiano di questo livello per riscattare pure noi la nostra mediocrità

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/01/2010 19.02.17
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rob.k  @  19/10/2009 08:40:41
   7 / 10
Indubbiamente un film di un certo livello... L'unico problema è la lentezza, la lunghezza e la sonnolenza che provoca...

Mambo  @  30/09/2009 09:41:47
   9 / 10
Non ha bisogno di un commento,senza dubbio è un'opera straordinaria.

topsecret  @  30/08/2009 21:19:49
   6½ / 10
La prima parte non mi ha coinvolto in maniera decisa, anzi il lento scorrere delle immagini mi confortava nel non sentirmi in colpa per aver aspettato più di 9 mesi a vederlo, nonostante lo avessi già reperito da tempo. Una storia che non riusciva a trasportarmi, anche perchè ammetto di non essere predisposto volentieri verso questo genere di pellicole, e che non mi spingeva verso una maggiore comprensione delle tematiche trattate. La situazione personale di stasi (non l'organo di spionaggio) durante la seconda parte del film ha cominciato ad evolversi, trasformandosi in coinvolgimento e costante interesse verso gli intrighi e le situazioni che prendevano forma e facevano risultare la pellicola più scorrevole e più comprensibile.
Il cast mi è sembrato molto abile e convincente, così come la regia e la fotografia.
E' un film che forse non rivedrò a breve, ma che comunque valeva la pena guardare.

carriebess  @  21/07/2009 13:57:40
   7 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  10/07/2009 16:25:58
   8 / 10
Film molto bello, una sorpresa. I premi sono ampiamente meritati vista l'atmosfera perfetta spionistica e sentimentale di questo mezzo capolavoro. Mi ha ricordato "La conversazione" altro film sul genere molto interessante. Il cast è davvero in gamba sa davvero recitare questi difficili ruoli. Finale godibile ma con qualche intoppo. Da vedere.

DarkRareMirko  @  05/07/2009 23:09:25
   10 / 10
Praticamente un capolavoro il felicissimo esordio registico di von Donnersmarck, contant epure su un attorone come ne nascono ogni 100 anni, ossia il compianto Ulrich Mühe (Funny Games, Benny's video).

La trama è più intricata di quanto parrebbe inizialmente (almeno secondo me), ma le interpretazioni, la cura generale, la regia, l'interesse scaturito dalla sceneggiatura e la caratterizzazione dei vari personaggi è davvero di eccelso livello.

Strepitoso quindi sia a livello descrittivo/contenutistico (con anche un'apprezzabilissima analisi di un certo periodo storico), sia a livello tecnico, virtù che ormai pare scemare sempre più col passare del tempo, e cosa sempre meno comune ai vari film recenti.

Visione imprescindibile.

checcomalas  @  22/06/2009 19:16:03
   8½ / 10
veramente bello,da vedere.

john_doe  @  14/06/2009 14:13:34
   8½ / 10
Grandi prove di Ulrich Mühe e Martina Gedeck. Da vedere con attenzione,merita.

TheLegend  @  14/04/2009 04:53:42
   7 / 10
un film importante e ben fatto non c'è dubbio ma troppo lento nella prima metà,si salva con una bella parte finale.
da vedere sicuramente ma non un capolavoro.

Neu!  @  25/02/2009 19:15:08
   10 / 10
uno dei capolavori degli ultimi anni. coinvolgente ma allo stesso tempo sobrissimo. degli anni 00' (dal 2000 fino ad oggi) dopo la Città Incantata e insieme a Valzer Con Bashir è il film che preferisco in assoluto. capolavoro

VaRvi92^^  @  16/02/2009 16:10:21
   9 / 10
Vorrei essere più brava a scrivere per rendere meglio omaggio a questo capolavoro di film. Ma siccome non trovo le parole...

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Febrisio  @  11/01/2009 22:39:25
   9½ / 10
Un altro film denuncia, cose risapute, ma qui riportate per un pubblico più vasto. Più improntato sui protagonisti e nelle sue vicende. Molto bello vedere il trasformarsi dell'agente, l'affezionarsi ad una vita. La stesso succede allo spettatore seguendo i protagonisti. Lento, ma coinvolgente.
In questo caso viene rappresentato con la "stasi" dell'ex DDR ch punta al totale controllo di pedine importanti. Sermbra quasi assurdo, non reale, fantascienza, eppure avevano già allora i mezzi necessari, molto avanzati, per poter spiare chi gli pareva. Se a qualcuno piace l'argomento può informarsi cominciando da Gunther Wiesler, ex stasi, scomparso misteriosamente in quel di Milano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  07/12/2008 14:49:57
   8 / 10
Un film molto bello ed intenso che descrive la situazione delle Germania Est prima della caduta del muro di Berlino ed una storia umana che mostra come nella vita si sia sempre in tempo per cambiare.

L'inizio è un po' lento ma dopo una quarantina di minuti diventa molto coinvolgente.

Ottime le interpretazioni degli attori e la colonna sonora.

Parsifal  @  30/11/2008 20:47:56
   9 / 10
Da vedere lungo ma non stanca ,mantiene la tensione di un Thriller ed insegna che nella vita si puo' cambiare ....veramente un'ottima pellicola.
Il tema trattato e' interessante e funziona anche come insegnamento per i giovani dal lato umano e storico.
Da noleggiare.

simonssj  @  22/11/2008 12:28:05
   9 / 10
Ottimo, non scade in moralismi nè in scene "bondiane", si limita a raccontare una storia di un determinato periodo storico con la crudezza necessaria. Eccellente la colonna sonora, gli attori e il ritmo

SOFI  @  02/11/2008 16:54:55
   9 / 10
Privo di retorica, sbavature e banalità di ogni tipo, questa perla d'immagini e parole è un lento turbine che svela le penombre di qualunque potere. Regia sapiente e accurata, fotografia realistica, ma affascinante, dialoghi superbi e attori perduti nei loro ruoli... Che dire? Pazzesco.
Il cinema è ancora vivo... svegliamolo più spesso!

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minoidepsp  @  22/10/2008 20:56:35
   9 / 10
Un magnifico spaccato della vita a Berlino Est, dove il capitano Wiesler in perenne ascolto è assalito dai dubbi sul senso e sulla giustizia della sua missione. Porterà fino in fondo il peso delle proprie scelte. Bello, potrà deludere solo gli amanti dell'azione, ne troveranno poca.

scabo  @  08/10/2008 23:36:00
   8½ / 10
Perla assoluta premiata con l'oscar per il miglior film straniero. Non è soltanto un film sulla Stasi e sulla DDR ma anche sulla solitudine e sul conflitto interiore del protagonista (un grande Ulrich Muhe). Funziona tutto, dall'ambientazione alla sceneggiatura fino ai personaggi azzecatissimi. Un tuffo nella Berlino est negli anni 80, assolutamente da vedere.

TIGER FRANK  @  04/10/2008 23:08:16
   10 / 10
EIN MEISTERWERK GEHEN UND SEHEN ES JETZT!

10 risposte al commento
Ultima risposta 08/10/2008 07.53.56
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  29/09/2008 15:10:30
   8 / 10
La Germania Est poco prima della caduta di Berlino, i metodi liberticidi della Stasi, la Stasi stessa, tutti argomenti snobbati incurantemente dalla cinematografia, forse sovrastati dal fascino immenso emanato invece dal nazismo, su cui Florian Henckel von blablabla, regista esordiente, con quest'ottima prova fa luce.
Il film si fa notare grazie alle ottime prove attoriali (su tutti la Gedeck e Muhe, morto poco dopo l'uscita del film), al perfetto svolgimento della trama che si fa avanti a momenti di suspance degni del miglior Hitchcock e alla potenza di molte scene e dialoghi.
La costruzione del personaggio Wiesler è talmente esauriente già nei primi minuti che lo spettatore può facilmente intuire il suo (determinante) ruolo nella storia e prevedere le sue mosse.
Molto bello, consigliato vivamente.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 18/05/2013 22.50.26
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Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  08/08/2008 12:55:00
   9 / 10
Folgorante esordio di Von Donnersmark, che firma un sentito spaccato della Germania orientale comunista poco prima del crollo del muro.
Cinema europeo totale. Notevole anche il cast dove brilla il protagonista Ulrich Mühe.

Desk88  @  01/08/2008 18:47:31
   8 / 10
Un ottimo film. Tratta del regime comunista nella Germania dell' est durante gli anni 80, analizzato dagli occhi di una coppia un po' particolare. A tratti devo dire mi ha un po' annoiato però, per questo non ho dato un voto più alto.

everyray  @  19/07/2008 14:19:45
   9 / 10
Film che ha tutti i requisiti dei grandi film di spionaggio degli anni passati!
Bello,intrigante ed intelligente e diretto con altrettanta intelligenza ed arguzia,da abbinare alla visione di un altro grande film "BLACK BOOK - IL LIBRO NERO"

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  06/07/2008 13:35:21
   9½ / 10
Decisamente è un capolavoro, non c'è nient'altro da aggiungere ad un film di questo calibro.
Un consiglio: chi non lo avesse ancora visto - noleggiate, scaricate, comprate ... e guardatelo. Buona Visione!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  15/06/2008 11:18:35
   10 / 10
Il primo film dell'esordiente Florian Henkel Von Donnersmark è di impressionante livello.
Il regista dice di essersi rinchiuso negli archivi per 2 anni e di aver studiato qualsiasi notizia sull'argomento.
Il risultato è a dir poco straordinario: Il film è un appassionante melodramma spionistico che qualche volta ricorda addirittutura alcuni capolavori degli anni '70 americani (come il cinema di Pollack, o quello di Pakula) e il paragone con lo spione Muhe e L'Hackman di "La conversazione", viene spontaneo.

Il regista, in questo esordio memorabile, usa il genere Thriller per raccontare la Germania degli anni '80 e la Stasi, la polizia segreta che spiava tutto e tutti. Il ritratto che ne fa è desolante e viene riassunto dall'espressione di Ulrich Muhe, in una delle interpretazioni più convincenti intense e commoventi degli ultimi anni.
L'attore morto a 54 anni lo scorso anno, pare visse sulla propria pelle una situazione simile e rispose "ho ricordato" alla domanda su come si fosse preparato al personaggio . Qusto spiega la sua impressionente bravuta in "le vite degli altri".

Convincente tutto il cast, anche Kock (che poi ci ha riporovato nel 1000 volte inferiore "Black Book" di Paul Vehroven) e la Gedeck.
Ma il film, dedicato nello splendido finale al protagonista, inconsapevole di essere stato un vero e proprio simbolo, è merito dello straordinario talento di un esordiente poco più che trentenne.


In definitiva un film folgorante e splendido, premiato, giustamente, ovunque. Sidney Pollack eveva pensato addirittura di farne un remake sull'America del Patriot Act.

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Ultima risposta 07/10/2008 19.20.04
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gei§t  @  10/06/2008 11:24:14
   8½ / 10
la storia emozionante di un piccolo grande eroe; verso la fine arriva ad essere toccante (bellissima la scena dell'ultimo interrogatorio).
Non mi aspettavo un film tanto bello, bella sorpresa.

laide  @  02/06/2008 12:10:11
   9 / 10
trovo questo film veramente bellissimo...un dramma dall'inizio alla fine...bellissima l'impronta rossa alla fine...da edere assolutamente

mainoz  @  13/05/2008 09:14:06
   7 / 10
Gli ultimi 30 intensi minuti riscattano un film che altrimenti sarebbe stato troppo pesante. Non un capolavoro, ma da vedere come film impegnativo, anche nelle scuole...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/04/2008 17:25:00
   8 / 10
I meccanismi di controllo della Stasi raccontati dall'ottica interna di uno "spione" di Stato. Uno spione che lentamente si trasforma in angelo custode degli spiati. Il film mostra i meccanismi capillari di controllo della Stasi, di come questo strumento di dittatura opprimesse il suo popolo, ma il regista, non trasforma la pellicola in un atto di accusa plateale verso il passato regime, ma resti sui suoi personaggi seguendone il loro percorso interiore.

Jambo  @  22/04/2008 20:02:32
   9 / 10
Film veramente interessante e drammatico...Da vedere!!!

ds1hm  @  22/04/2008 18:36:59
   6½ / 10
Nel cinema l’osservare chi a sua volta osserva, chi scruta o spia gli altri è potenzialmente fonte di grande ispirazione per qualsiasi sceneggiatura. Seguire quel percorso di conoscenza del proprio intimo attraverso la conoscenza dell’intimità degli altri è da sempre seguito e non solo nel cinema dal rovesciare spesso anche su se stessi le conseguenze di quell’eterna bivalenza e convivenza del proprio essere diabolico ed innocente, vittima e carnefice.
Il film si sviluppa intorno a questo tema psichico dominante ma risulta povero, troppo poco ci è dato circa il trauma doloroso del protagonista, perché solo un trauma può condurre un tanto devoto interprete della spia a tradire i propri ideali, troppo scontata la rappresentazione della sua solitudine, troppo meschino il suo deserto sentimentale, e troppo misero appare lo scritto sovversivo dell’intellettuale di regime che si limita al banale tema dei suicidi ignorati dalle statistiche e per ben due volte, le sole due volte, vengono ascoltate le stesse identiche frasi estrapolate dall’articolo pubblicato.
E poi odio le scritte 4 anni dopo, 2 anni dopo. Si frantuma nel cinema quel continuo che lo spettatore tesse con il film. Il film perde anima, diventa solo immagine, diventa miseramente solo un film.
E’ un film tedesco ma sa tanto di cinema statunitense, ossessionato dalla ricerca di una fine, ma il cinema migliore è quello del sospendere. Bella la fotografia che cerca di trasmettere sospetto, odio.

Beefheart  @  13/04/2008 11:36:26
   8 / 10
Ottimo film che descrive assai bene l'atmosfera che, dal dopo guerra alla metà degli anni '80, ha avvolto i cittadini della ex DDR: oppressi, ingabbiati e frustrati da un regime soffocante e castrante. In tal senso, lo stile asciutto, la fotografia spenta ed l'interpretazione all'altezza concorrono allo scopo di rendere il tutto credibile ed efficace; forse eccessivamente didascalico in alcuni passaggi, ma funzionante nel raccontare l'intreccio narrativo che porta i personaggi a fare i conti con la realtà e la propria coscienza e lo spettatore a venire a capo di una situazione che ad un certo punto si fa piuttosto intricata. Veramente bravissimo Ulrich Muhe nella parte dell'agente della Stasi (il servizio di spionaggio della Germania Est) che, con zelo prima e coscienza poi, porta avanti le indagini sui soggetti controllati dal potere centrale. Ben fatto, coinvolgente e decisamente consigliato.

castoro79  @  06/04/2008 00:26:14
   8½ / 10
Un gran bel film, che apre gli occhi sulla realtà della dittatura in Unione Sovietica. Un dramma davvero ben girato, commovente e coinvolgente. Buona la fotografia e le musiche.
Assolutamente da vedere!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/04/2008 22:01:30
   8½ / 10
film che mi ha sorpreso e non poco!il dramma,il combattimento interiore vissuto da un uomo che sembrava tutto tranne che uno che si facesse condizionare dai sentimenti...bravi tutti i protagonisti ma in portacolare il "glaciale" protagonista!
il finale poi...
sorpresa!

Cliff72  @  09/03/2008 20:26:49
   8 / 10
Senza dubbio è un bellissimo film, ben giarato, montato ed interpretato. Un film che mi ha fatto riflettere ed anke commuovere.
Trovandomi d'accordo con qualche precedente giudizio, l'unica pecca del film è a mio parere la frettolososa e poco approfondita redenzione del Capitano della STASI, che, se fosse stata analizzata maggiormente dal regista, mi avrebbe giudicare più positivamente quest'opera.

Phelps  @  08/03/2008 16:59:04
   7 / 10
Quoto in toto cn NandoMericoni sembra mi abbia rubato il commento

NandoMericoni  @  06/03/2008 16:51:52
   8 / 10
Molto bello, anche se ho trovato la "redenzione" del capitano della stasi poco approfondita...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  04/03/2008 16:01:06
   8 / 10
Uno sguardo, un'attenzione particolare su vite sospese, in bilico tra un'apparente libertà ed un'angosciante prospettiva di costrizione carceraria.
Questo drammatico film ambientato nell'ex DDR negli anni Ottanta è uno straordinario esordio alla regia.
L'atmosfera di un paese diviso, controllato, spiato è resa perfettamente dai toni cupi della fotografia, dagli ambienti spogli della scenografia e soprattutto dal magnifico cast. Gli attori infatti ci conducono per mano nel loro incubo che pare senza fine, anche per chi una fine tragica ce l'avrà o per chi forse si ribellerà. Tra tutti da sottolineare la performance di Ulrich Muhe, purtroppo scomparso.

denny86  @  01/03/2008 21:40:42
   7 / 10
Film che cerca di caratterizzare la situazione in cui si trovava la Germania est durante gli anni del comunismo. La trama è ben sviluppata ma per lunghi tratti il film può risultare noioso ed il finale appare quasi scontato. Nel complesso comunque il film è da vedere.

alex75  @  13/02/2008 10:32:24
   7½ / 10
Nella terribile e squallidissima Germania dell'Est della metà degli anni Ottanta, un agente della Stasi incaricato di registrare e trascrivere le conversazioni di una coppia di intellettuali scomodi "perde la ragione" e tradisce l'asservimento al partito passando "dall'altra parte"e proteggendo i sospettati.
Un bel film sulla solitudine umana e sui meccanismi persecutori di certi regimi, un viaggio all'interno di un personaggio ipercontrollato e freddo di cui alla fine si capisce la tragica umanità. La Storia da un lato e la storia di Gerd Wiesler dall'altro che si intrecciano continuamente in un crescendo emotivo fino a quando l'umano trascende l'ideologia politica e modifica lo sviluppo della storia.
La prima parte un po' fiacca e non del tutto riuscita ma la seconda bellissima in un film da vedere non soltanto per il meritatissimo oscar

plackbull  @  09/02/2008 00:16:27
   6½ / 10
forse non capisco nulla di cinema, anzi sicuramente...
il film mi ha fatto pensare, ha voluto ritrarre uno scenario della germania divisa dal muro però la trama non è per niente travolgente...

rapture  @  01/02/2008 11:24:45
   7 / 10
Dopo un primo tempo molto promettente, carico di ritmo e tensione, dell'ottimo squarcio nel panorama tedesco orientale, la pellicola perde vivacità e capacità di coinvolgimento, con un finale in cui azioni e parole sono più meccaniche che spontanee.

renee  @  26/01/2008 16:47:46
   9 / 10
bellissimo film, all inizio scorre un pò lento a mio parere, ma poi si riprende alla grande... ottima trama e molto bravi gli attori, specialmente l'agente della stasi...che paura quel periodo..

ghiro  @  19/01/2008 21:26:56
   9 / 10
veramente eclatante cm racconta il periodo prima della caduta del muro...penso ke sia il film ke abbia descritto +da vicino e in modo reale tutte le discrepanze politiche dell'RDT e del RFT...tutto ciò è stato chiaramente strutturato su una seconda storia x attirare +folla al cinema...ma quest'ultima si incastrava benissimo con la discrezione filosovietica ben interpretata dal regista...COMPLIMENTIIII!!!!!!

popoviasproni  @  19/01/2008 11:41:00
   9 / 10
Che dire ... Bello, glaciale, originale!
Sarà per la storia, le tradizionie e il talento ma quando se ne ha voglia in Europa non abbiamo rivali nel Cinema!

AC90  @  11/01/2008 20:37:45
   9 / 10
film splendido..e ripeto splendido..ben poche altre volte mi sn imbattutto in un film di tale qualità

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  03/01/2008 13:36:25
   8 / 10
Interessante opera cinematografica tedesca giustamente vincitrice dell'Oscar.
Ambientato sul finire del regime socialista della Germania Ovest (dalla metà degli anni '80), il film è uno sguardo attento, consapevole e critico sul "mondo delle dittature", sulle conseguenze di un regime totalitario che mina le basi di qualsivoglia vivere civile ..ma è anche un viaggio nell'io profondo di un uomo convinto degli ideali portati avanti con rigidità dal suo Paese, asservito al potere e strumento dello stesso ma che alla fine subirà una vera "rivoluzione" interiore vivendo "la vita degli altri" (non a caso quella di due artisti, emblema del pensiero libero).
Alcune sequenze sono davvero ben fatte, perfette per mostrarci la solitudine del solerte agente della Stasi (tra tutte quelle con la prostituta) ed al contempo per raccontarci la sua presa di coscienza (i primi stralci delle conversazioni non trascritte) che lo induce a titubare sulla reale fondatezza delle regole istituzionali connesse al proprio ruolo ..certo non tutti i passaggi sono perfetti, qualche forzatura narrativa per incasellare avvenimenti altrimenti difficilmente avvicinabili (vedi l'incontro al bar o l'incidente con l'auto), ma ciò rimane del tutto trascurabile in un quadro d'insieme fluido ed omogeneo, senza pause e con un intenso crescendo d'emozioni che si può avvertire in maniera tangibile suoi volti dei protagonisti ..il finale è struggente ma induce anche a riflettere sul passaggio tra passato e futuro in cui, inevitabilmente, bisogna chiudere alcune porte per aprirne altre, pur nella assoluta consapevolezza di un necessario spazio di continuità che rappresenta poi la base per proiettarsi con forza verso un nuovo avvenire.
Davvero ottime le interpretazioni di tutto il cast, con una menzione particolare per il protagonista Ulrich Muhe, capace come pochi di esprimere sentimenti estremi, contrastanti con tanta abilità e convinzione ..di buon livello anche la regia del giovane Florian Henckel Von Donnersmarck, palesemente vicino alle tematiche trattate.
Uno dei migliori film europei della scorsa stagione cinematografica ..imperdibile!

Mizoguchi  @  03/01/2008 11:12:49
   5½ / 10
Un film mediocre, molto televisivo, sia nella messa in scena, nella direzioni degli attori, e soprattuto nella scrittura, prevedibile, facile, "buona" al punto giusto.
Della trama già capisci tutto quasi da subito.
Probabilmente deve il suo successo all'interesse e al coinvolgimento scaturiti dalla pagina di storia trattata, che ovviamente ha la sua dignità ed importanza, ma che non può certo essere l'elemento fondante della bellezza di un film.
Insomma un film didascalico e senza guizzi, adatto, più che altro, ai cineforum scolastici.

7 risposte al commento
Ultima risposta 28/01/2008 20.39.37
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antigone  @  02/01/2008 10:44:16
   10 / 10
E' bellissimo! Il miglior film della stagione, senza ombra di dubbio.
Gli do un 10 MERITATISSIMO!
Bella storia, avvincente, ottimamente costruita, personaggi memorabili, 2 ore e 30 che scivolano via senza accorgersene...

dgarofalo  @  24/12/2007 12:07:37
   8½ / 10
film molto profondo e significativo dove mostra la realta in quel momento della germania divisa un film ottimo fatto con molto semplicita
da vedere

vitocortesi  @  16/12/2007 12:50:51
   9½ / 10
Un vero capolavoro ed uno dei più bei film degli ultimi anni e poi finalmente un film con una trama originale e con una ambientazione diversa (l'ex DDR).

nextam  @  09/12/2007 20:23:00
   9 / 10
lo squallido vuoto della propria vita scoperto e messo a nudo dalle vite degli altri. il protagonista se ne innamora e mosso da sana invidia e compassione, allo stesso tempo, rida' "eroicamente" un senso alla propria esistenza e non solo. che grande attore Sebastian Koch.
mi chiedo come mai nel cinema si tragga raramente spunto da un tema cosi' denso di argomenti come il mondo dell'ex europa comunista.

Giasone  @  09/12/2007 11:46:24
   9 / 10
Film delicato e allo stesso tempo profondo, pervaso di acuta sensibilità e capace di coniugare con finezza intrecci personali ed una realtà complessa e contraddittoria come quella della DDR.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/11/2007 00:49:12
   7 / 10
quando ci si avvicina a un film tanto blasonato c'è sempre la paura di rimanerne delusi.
Ci troviamo al cospetto del più classico dei film europei, intimista e psicologico, con messaggio politico, roba far strappare i capelli dall'entusiasmo ai critici del nostro paese.
Un film vecchio nello stile e nel linguaggio, con una svolgimento convenzionale senza nessun tocco particolare, teatrale e letterario, da una sceneggiatura che è un incrocio di 1984 (IL TRADIMENTO FINALE SEMBRA QUASI UNA CITAZIONE) e L'Insostenibile legerezza dell'essere di Kundera.
Caratterizzato da interpretazioni fenomenali, il film comincia abbastanza lento con alcune lungaggini francamente noiose ma necessarie.
Superati i primi 40 minuti cominciano ad affiorare le tematiche portanti, i personaggi escono allo scoperto e gli avvenimenti cominciano a scuotere lo spettatore assopito.
In un finale splendido si conclude questo gioiello retrò bell'esempio di cinema ma non un capolavoro

Paolo70  @  12/11/2007 17:39:50
   7½ / 10
Bel film sulla drammaticità della vita (controllate) nella Germania dell'Est prima della caduta del muro di Berlino. Il film ogni tanto risulta un pò lento, bravi gli attori.

crimal9436  @  09/11/2007 18:29:17
   8½ / 10
Libertà di espressione contro potere politico,
potere politico contro sentimento,
sentimento contro libertà di espressione

Un altalenante susseguirsi logico di scontri in cui a trionfare, alla fine, è la libertà... forse

shogun  @  26/10/2007 11:09:27
   7 / 10
Voto non troppo alto a causa di una prima parte poco coinvolgente, monotona e alquanto noiosa. Questo a discapito di una seconda molto emozionante e ricca di tensione.
Fa comunque piacere vedere che in giro ci siano registi ancora in grado di produrre qualcosa di buono, ma soprattutto in grado di riflettere e far riflettere su cose che non siano supereroi o vicende amorose adolescenziali.
Proprio per questo il film non è per tutti.

Ippo  @  24/10/2007 08:46:20
   10 / 10
É la prima volta che assegno un dieci, ma non c'é niente da fare, per tanto che mi sforzi non riesco a trovarci una sola nota stonata, una forzatura o qualcosa che non mi sia piaciuto. Era davvero tanto tempo che un film non mi colpiva in uqesta maniera, e se é piaciuto anche alla mia morosa nonostante sia un film drammatico... ;-)

tati  @  23/10/2007 09:09:31
   10 / 10
ebbe'.quando la perfezione fa capolino escono dei capolavori del genere........non c'e'una nota stonata...........BELLISSIMO

Inn10  @  23/10/2007 00:36:05
   9 / 10
Stupendo, andate a vederlo!

super zik  @  15/10/2007 23:19:19
   10 / 10
sonhador  @  14/10/2007 16:11:20
   8½ / 10
film struggente e passionale ambientato in un'intrigante e suggestiva Berlino est in piena era socialista. la sorprendente rivelazione dell'anno.

the saint  @  02/10/2007 23:51:33
   7½ / 10
Regia perfetta, musica bellissima, fotografia azzeccata e così pure il "ritmo" del film. Trama insolita, tema difficile, tattato con garbo e intelligenza. Due ore che passano in un lampo. Interpretazione magistrale di Muhe (un peccato che non ci sia più ......). Complimenti a Donnersmarck !! Un film raro, intenso.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  22/09/2007 19:41:30
   8½ / 10
L'esordio a livello internazionale del giovane regista tedesco von Donnersmarck è un folgorante esempio di cinema d'autore moderno, che evita autocelebrazioni concedendosi apertamente alla visione dello spettatore. I grigi anni nella Germania a est di Berlino prima della caduta del muro, segnati dal regime di controllo della Stasi, sono raccontati con rigore storico ed equilibrio narrativo attraverso le vicessitudini del drammaturgo Georg Dreymane e della sua compagna, segnate dal terrore e dall'umiliazione per opera dei loro controllori (uomini della sicurezza di stato) assetati di trovare nuovi intelettuali avversi al sistema più per ambizioni di carriera e potere che per reale integrità politico-ideologica. Ma "Le vite degli altri" oltre a documentare una periodo importante nella storia europea moderna, è un film che scava nella solitudine dell'animo, nella mancanze affettive ed esistenziali di un uomo del partito (uno straordinario e davvero compianto Ulrich Muehe), diventando una meravigliosa scalata di coscienza democratica dinnanzi ad una realtà non più sostenibile. L'ideologia prevale ancora. Quel "No è per me" alla cassiera della libreria, accompagnato da un sorriso, l'unico di Wiesler in tutto il film, ha un valore specifico e simbolico straordinario. Varebbe la pena vedere il film solo per quell'attimo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/09/2007 18.25.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/09/2007 14:13:30
   8 / 10
Folgorante esordio alla regia per Florian Von Donnersmarck che realizza un film molto intenso ed angosciante.
Ambientato nell’ex DDR a circa meta’ anni ’80 “Le vite degli altri “ è un intelligente trattato sulla forza dei sentimenti e su quanto questi possano incidere sulle vita di ogni uomo.
E’ infatti mirabile come il regista metta in scena l’atteggiamento verso il proprio dovere dell’integerrimo Capitano Weisler,spia della Stasi ed inflessibile mastino al servizio del governo.
Cio’ che non si potrebbe mai immaginare ad inizio film accade,in maniera lieve,quasi senza accorgersene,lo spettatore viene affascinato dal cambiamento di Wiesler che costretto ad una vita frugale ,priva di emozioni,solitaria ed anonima,si fara’ travolgere dalla vitalita’ e dalla ricchezza di sentimenti sprigionati dalla coppia che ha messo sotto controllo.
Wiesler mettera’ a repentaglio tutti i suoi ideali e la vita stessa in un crescendo drammatico dall’epilogo molto emozionante e davvero straziante in una particolare scena.
Incredibile poi il racconto di come venivano preparati gli agenti della Stasi,addestrati ad essere dei segugi infallibili ed inarrestabili attraverso addirittura dei corsi universitari,la sottomissione di un popolo viene trasmessa con efficacia e la paura di dire o fare qualcosa di perseguibile è palpapibile per tutta la durata della pellicola.
Il regista ci cala in un incubo che è una sorta di “Grande Fratello” in chiave drammatica,dove nulla è lasciato al caso, dalle splendide musiche al pianoforte alla cura quasi maniacale dei dettagli,dagli scenari grigi agli ambienti freddi,il tutto a denotare la grande cura con cui è stata preparata la pellicola in seguito premiata un po’ ovunque.
Da sottolineare anche la prestazione degli attori tra cui spiccano l’affascinante Martina Gedeck e soprattutto Ulrich Muhe,ahime’ recentemente scomparso.
Il cinema tedesco dopo anni bui torna a mostrare grandi idee,”La vita degli altri” è solo uno dei buoni titoli passati in sala ultimamente al quale vorrei aggiungere “La caduta”,”4 minuti” e “Goodbye Lenin!” tanto per ricordare qualche titolo che andrebbe recuperato.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 12:50:12
   8½ / 10
FILM BELLISSIMO E INTENSISSIMO.

vivi79  @  07/09/2007 14:10:25
   9½ / 10
wow bellissimo, ve lo consiglio vivamente, è veramente fatto bene.......si merita tutti i premi che ha vinto! finalmente un film europeo decente

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  03/09/2007 12:29:20
   7½ / 10
finalmente sono riuscito a vederlo e seppur in condizioni non del tutto propizie (all'una di notte) l'ho apprezzato abbastanza!! certo la trama non è delle più semplici, visto l'enormità di personaggi che vengono presentati, e soprattutto i loro nomi impronunciabili, ma a circa un'ora dall'inizio il film prende una piega estremamente affascinante ed attraente, proprio quando il protagonista incontra la moglie dell'uomo che sta spiando!! un viaggio all'interno dell'animo umano, che a volte và contro le cattiverie e le avversità per ritrovare la propria pace!! bravissimo muhe, scomparso purtroppo pochi mesi dopo la fine delle riprese del film; già lo avevo apprezzato molto in funny games, qua si era riconfermato grande attore! non riesco a dargli più di questo voto proprio per l'inizio un pò troppo pesante! magari quando un giorno lo riguarderò e mi ricrederò!!

Vegetable man  @  20/08/2007 19:28:17
   10 / 10
Mi sono accostato a questo film, il più celebrato ed incensato della stagione, con ragionevole ritardo. Ragion per cui c'era il notevole rischio di partire prevenuto.
Invece "Le vite degli altri" cattura lo spettatore di per sè, grazie a personaggi di spessore come se ne vedono pochi negli ultimi anni, ed a una sensazione diffusa di malinconia, il cupo grigiore dell'esistenza a ridosso della cortina di ferro, che tiene conto anche delle luci, oltre che delle molte ombre. Tutto ruota attorno a Ulrich Mühe, autore di una straordinaria interpretazione. L'agente della Stasi che interpreta è combattuto tra il perseguimento di un ideale senza più molto riscontro nella realtà, e l'empatia con la sorte delle persone che controlla.
Molti si sono chiesti quale giudizio esprime il film sul regime comunista. Come i grandi film, penso che quello di von Donnersmarck sia tutto fuorchè retorico, ragion per cui non ci tiene ad ostentare un giudizio univoco, ma parte dal basso, dalle persone che effettivamente vivevano il clima del periodo, per tracciare un quadro di Berlino tanto struggente quanto intenso, ed in definitiva ammantato di quella luce che hanno solo i capolavori.

fio81  @  20/08/2007 00:17:14
   8½ / 10
Un film che mi ha sbalordito, innanzi tutto per la sua scorrevolezza: 2 ore e 17 minuti di immagini che scorrono senza sentirne minimamente il peso, ma che appassionano ogni minuto di più alla storia, come accade, solitamente, con le pagine in un libro.
Una storia "buona" nella vita cinica e crudele, una sonata per persone buone, triste e malinconica e persuasiva, una ricerca di quella scintilla che provoca nell'uomo l'istinto che impone di fare la cosa giusta, e della convinzione che ogni uomo possa cambiare in meglio anche nella vita reale, e non solo in una commedia teatrale.
Una nota particolare a Ulrich Muhe, che ha segnato il film con una stupenda e profonda interpretazione.

gustavone  @  10/08/2007 16:56:31
   10 / 10
Grande storia...gran bel film..pensato benissimo...realizzato bene...
soprattutto per il senso di gelo che riesce a infondere quando descrive la Stasi e le sue pratiche..

meritato l'oscar..grndi temi trattati...un finale da ricordare..

una storia appassionante che si svolge nella Storia...

da vedere..in silenzio..

Nemo_bis  @  10/08/2007 16:43:15
   9 / 10
Mi è piaciuto molto. La sala era piena per un terzo (stranissimo per agosto: tutte le altre erano vuote), e ho visto che erano tutti soddisfatti, alla fine.
[Unico commento tecnico: ottimo il finale, che ci risparmia il ricongiungimento strappalacrime fra Wiesler e Dreyman.]

Dopo questo giudizio a pelle, serve qualche approfondimento. Infatti i personaggi non mi sembrano affatto stereotipati, bensí problematici, come l'opera e il suo messaggio nel complesso.
Personalmente, nell'agente Wiesler ho visto il visionario idealista, in questo caso comunista, che ad esempio si scandalizza per gli scherzi e la superficialità del suo superiore Grubitz, ma soprattutto per la decadenza dello Stato comunista (e del comunismo in sé, forse), rappresentato dal ministro Hempf, membro del comitato centrale grasso, brutto, corrotto, puttaniere e incapace.
In questo senso, Wiesler non si converte affatto: continua a perseguire l'ideale della Giustizia e della Verità, ma piuttosto capisce che lo Stato comunista, guidato da personaggi come Grubitz e Hempf, non risponde piú a questa esigenza, ma non vuole fare l'eroe; semplicemente, impedisce al Partito di commettere quello che per lui è un errore, ma non mette in discussione il suo potere o la sua legittimazione, non fa il (contro)rivoluzionario, ed è per questo che alla fine si adatta a fare il postino. Oppure, si può pensare che, completamente disilluso, si rinchiuda nella propria coscienza; ma non sembra questo il piano privilegiato del film, che è concentrato sulle vite singole piuttosto che sulla macrostoria, rappresentata soltanto dall'articolo sui suicidi.

La domanda è: il risultato è una condanna dello Stato comunista? Prima di tutto, mi sembra del tutto falso che si voglia rappresentare uno Stato da Panopticon o Grande fratello stile 1984: questa è solo una storia individuale, e niente nel film fa supporre che tutta la popolazione sia sottoposta a un trattamento simile (senza contare che la Stasi si dimostra fallibile, anche senza eroi: il Partito e lo Stato non sono macchine perfette, perché la perfezione logica non esiste e non è possibile nella vita [sembrano i commenti di Razumichin in "Delitto e castigo"]: forse anche questo è un messaggio collaterale).
Quello che realmente appare di negativo è la gratuità della sorveglianza contro Dreyman, dovuta solo ai meschini interessi personali di Hempf, che rappresenta lo Stato e il Partito ed è tendenzialmente l'unica figura del tutto negativa (forse in un modo in effetti esagerato: era davvero tanto terribile la DDR, o c'è in questo una banalizzazione anticomunista?).
Ma anche qui c'è un dubbio: il suo corteggiamento a Martha è brutale, certo, però anche lei lo è con lui, perché lo vede sempre solo come membro del Comitato centrale e non come essere umano; dopotutto Hempf è un uomo solo che è rinchiuso nel proprio ruolo di spietato esercitatore del potere dispotico per il solo fatto che gli altri interpretano in questa chiave ogni sua azione: potrebbe davvero essere sincero e umano con qualcuno? Con chi si potrebbe confidare, chi parlerebbe con lui come a una persona, chi lo comprenderebbe, chi lo amerebbe disinteressatamente, chi non lo rifiuterebbe, chi non sarebbe pregiudizialmente e irrevocabilmente diffidente e timoroso con lui? No, anche lui forse è prigioniero della Storia.
E con lui, l'intero regime comunista che rappresenta: il messaggio potrebbe essere che il socialismo reale ha avuto effetti disastrosi, che però non sono dovuti a Satana, al Male o a chissà che cosa, bensí sono scaturiti da persone generalmente normali. Insomma, l'URSS non è l'anticristo che una volta sconfitto apre la strada all'eterna gloria. Che è un po' l'ideologia di 1984 (che proprio in questo rivolgersi all'Occidente è stato sottovalutato, mentre non vedo come si possa definire sottovalutato "La fattoria degli animali", uno dei romanzi piú strumentalizzati a fini propagandistici, che fu stampato se non ricordo male in mezzo milione di copie contro poche migliaia degli altri libri di Orwell).

E infine, ci si chiede se si condanna il comunismo come ideologia, o si sostiene la solita tesi del "è stato applicato male". Questo non lo so, però quel che è certo è che non viene mai messo in discussione; tendo a credere però che sia soprattutto perché questo piano interpretativo è completamente escluso dall'opera, che non si occupa molto della macrostoria.

viagem  @  05/08/2007 12:00:40
   8 / 10
Sembra di ritornare ai tempi dell'Ispettore Derrick guardando questo film: ambientazione a Berlino Est fine anni '80 con i classici interni delle abitazioni al tempo dei regimi comunisti (Il Decalogo di Kievsloski presentava spesso interni analoghi), fotografia un po' "artigianale" e scolorita, e pochissimi movimenti di attori e macchina da presa. Il film descrive in maniera efficacissima la sensazione di angoscia e soffocamento dovuta all'attività della Stasi che aveva letteralmente occhi e orecchie ovunque.
L'opera, potremmo dire tedesca sino al midollo, procede passo dopo passo senza colpi di scena, effetti speciali o emozioni particolari a ricostruire quel clima e contemporaneamente a sviluppare le due figure protagoniste:il funzionario e l'artista.
Il primo risulta sicuramente più interessante:grigio, inespressivo nel volto e nel vestire quasi per potersi infiltrare più facilmente nelle vite degli altri non dando nell'occhio, ma soprattutto ortodosso e rigoroso verso la causa comunista più di buona parte dei membri del partito, riconoscerà gli abusi di potere di quest'ultimi, che non rendono il regime comunista diverso da qualunque altro regime. Il finale da un lato tradisce, cedendo sulle emozioni, dall'altro riesce con un bell'escamotage a esprimere riconoscenza all'agire del funzionario.
Nota a margine del film: ho pensato a come mi sentirei se un giorno scoprissi di avere un fascicolo a me dedicato, con tanto di telefonate registrate, elenco di persone frequentate, dialoghi trascritti e così via. E che potessi conoscere anche l'identità di chi mi ha spiato...devastante. Chissà quanto ci siamo lontani. O vicini.

onda  @  24/07/2007 23:23:40
   7½ / 10
La tematica ricorda la Conversazione di Coppola. Comunque è decisamente interessante nel mostrare l'ottusità e il grigiore di un regime che fino a poco tempo fa esisteva accanto al mondo democratico. Allo stesso tempo, la trama è ben sviluppata, attraverso la parallela presa di coscienza dei protagonisti (anche se questo elemento risulta non completamente persuasivo) e poi c'è un finale bello e non retorico.

Misia71  @  22/07/2007 15:00:44
   9 / 10
Bisogna vederlo. E' toccante e meraviglioso.

Ch.Chaplin  @  06/07/2007 16:24:39
   9 / 10
nn è un film sul comunismo..è un film sull'impedimento dell'esercizio della cultura nei paesi con regimi dittatoriali, conferma ke la cultura è nemica del potere e soprattutto dei regimi autoritari ke negano le libertà dell'uomo. un vero socialista non può tollerare vincoli di questo tipo..
passando al film mi ha stupito, veramente ben fatto in tt e x tt..inutile ripetere cose già scritte..

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jess  @  03/07/2007 07:23:59
   10 / 10
Bellissimo film.
Ottima sceneggatura e ottimi attori.

Tom24  @  23/06/2007 19:22:14
   8 / 10
L'oscar lo merita davvero, questo è proprio cinema di alto livello. Una regia ottima e una storia bellissima, dove non mancano tensione e colpi di scena, e che, pur essendo drammatica, ha un finale molto positivo.
Interessante anche lo sfondo della vincenda, una Berlino ancora proibizionista e oppressiva. Merita sicuramente uno sguardo.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  11/06/2007 01:08:43
   8 / 10
Ottima opera prima di un regista dal nome troppo difficile perchè io lo riporti senza errori.
"Lei vite degli altri", prima che un film di denuncia o di spionaggio, è un film sulla natura umana e sulla solitudine, visto attraverso gli occhi del severo capitano Wiesler (un superlativo Ulrich Muhe, che mi ha ricordato l'algida freddezza del Kevin Spacey dei bei tempi), la cui vita squallida e vuota viene riempita per adesione da quella di Dreyemane della sua compagna, con cui entrerà in totale empatia al punto da rischiare tutto pur di aiutarli, silenzioso deus ex machina dallo sguardo compassionevole.
Forse eccessivamente superficiale in alcuni passaggi e dispersivo nel finale, "Le vite degli altri" rimane un ottimo prodotto dalla forte personalità.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/06/2007 10.09.40
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