memorie di un assassino regia di Joon-Ho Bong Corea del Sud 2003
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memorie di un assassino (2003)

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locandina del film MEMORIE DI UN ASSASSINO

Titolo Originale: SALINUI CHUEOK

RegiaJoon-Ho Bong

InterpretiKang-ho Song, Kim Sang-kyung, Kim Roe-ha, Song Jae-ho

Durata: h 2.09
NazionalitàCorea del Sud 2003
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 2020

•  Altri film di Joon-Ho Bong

Trama del film Memorie di un assassino

Negli anni '80, viene trovato il corpo di una giovane donna assassinata nei pressi di Hwaseong, un quartiere in sviluppo della periferia di Seoul. I due detective chiamati a investigare sul caso sono molto diversi tra loro: Park si affida ai suoi istinti, mentre Seo si basa sulle moderne tecniche di indagine scientifica. Mentre le vittime del killer si moltiplicano, la coppia di detective non riesce a trovare indizi consistenti ed entra in conflitto. L'unico filo conduttore degli omicidi è una misteriosa canzone...

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Voto Visitatori:   7,78 / 10 (74 voti)7,78Grafico
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Voti e commenti su Memorie di un assassino, 74 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Elfo Scuro  @  11/05/2024 02:36:24
   8 / 10
Per molti versi questo film di Bong potrebbe definirsi antesignano dell'altrettanto interessante "Zodiac" di David Fincher, nonostante le dinamiche del primo non siano poi così simili al secondo. Spiegandomi meglio, se il film di Fincher basa la sua natura su un caso mitologico irrisolto della criminalità americana, non lo è quello di Bong che trae ispirazione da un caso risolto, nonostante l'amplio spazio di tempo nell'emergere della colpevolezza del killer. A parte queste comparazioni, il film di Bong si gioca tutte le più grandi carte della sua sceneggiatura nella dicotomia dei due detective che fanno da protagonisti, il primo un campagnolo rozzo dai metodi anticonvenzionali e il secondo un raffinato quanto pignolo in ogni singolo indizio uomo di città, che irrimediabilmente su presunti colpevoli e indizi poco chiarificatori non caveranno un ragno dal buco, lasciando il killer a piede libero. Oltre all'epoca delle indagini, a cavallo tra il drammatico e il grottesco, la pellicola sfoggia l'audacia della regia che si permette bellissime riprese (quella del tunnel è spettacolare) che sfruttano gli scenari nel miglior modo possibile. La fotografia di Kim Hyung-ku ritae la bellissima campagna come anche l'oscurità degli ambienti chiusi con dettaglio e perizia. Per il fan del genere questo è un film immancabile.

Cianopanza  @  25/08/2023 16:15:27
   7 / 10
Interessante. Girato in colori grigio-beige molto anni 80. Un thriller noir con l'intento di descrivere certe condizioni della società coreana. Ma è/era davvero così? L'innefficienza e gli abusi della polizia, alla ricerca di soluzioni semplici per casi complessi, senza ricavarne un bel niente e forse nel tentativo di salvare le apparenze. Anche chi parte con corretetzza e buone intenzioni, ne resta irrimediabilmente impantanato. Per certi versi mi ricorda quei noir francesi alla Flic Story. Forse per esser un poliziesco cinico e talvota grottesco, dall'ambientazione urbana-campagnola, squallida, umida e piena di fango... per le sequenze che indugiano qua e la su particolari sciatti, gesti e dialoghi quotidiani.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  15/07/2023 00:07:58
   7½ / 10
In effetti la definizione di Zodiac alla coreana è molto azzeccata per questo film del sempre ottimo Joon-Ho Bong, anche se rispetto al gran film di Fincher quindi indugia un po' troppo sul grottesco: i due poliziotti campagnoli a volte sono irritanti oltre i livelli di guardia. La regia però è magnifica, e la fotografia plumbea rende perfettamente il senso di cupezza che il regista vuole trasmettere.

Un tassello essenziale nella carriera di un grande regista.

polbot  @  10/01/2023 21:05:41
   8 / 10
Splendido thriller

Thorondir  @  29/03/2022 12:49:26
   8 / 10
Fuori dalle immagini della Corea del Sud della tecnologia e dell'innovazione c'è una Corea che sembra più quella del Nord, sporca, brutta, povera e cattiva. In questo retroterra sociale che sembra di un paese diverso dalla "grande Seul", la polizia appare ancora come quella dell'epoca della dittatura militare (qui il riferimento politico di Joon-ho pare evidente) e quasi grottesca nella sua goffaggine e incapacità. Ma di fronte al male che sembra emanare da questa Corea periferica e uggiosa anche il "metodo scientifico" (il detective di Seul) sembra vacillare, tanto che alla fine è la stessa violenza che diventerà modus operandi anche dell'educato ed istruito uomo della città. In questo racconto crudo, da commedia nera quando non da vero e proprio film grottesco, si innesta una trama poliziesca che dalla seconda metà inizia a crescere in forza ed intensità, con i personaggi che progressivamente perdono la loro aura "coeniana" e demenziale per diventare strumenti schiacciati da un più brutale meccanismo del male. Il finale è tragico, quasi fatalista, ma allo stesso tempo potentissimo e capace di lanciare un messaggio diretto allo spettatore: noi siamo parte di quel meccanismo, noi e le nostre facce ordinarie.

ValeGo  @  27/08/2021 23:48:35
   7½ / 10
Film di denuncia di un potere corrotto e incompetente che non riesce a proteggere le persone e che, in modo grottesco ma violento , tenta di trovare i colpevoli più improbabili. Il male è comune, è un viso qualunque, per trovarlo non servono magie o minacce , servono uomini, servono mezzi. Quando manca una gestione all'altezza del compito il risultato è il caos, è la beffa, è l'arrendersi, è il continuare a morire.

Scuderia2  @  10/07/2021 07:46:44
   5 / 10
Lo Zodiac d'oltrebosforo (Paolo Fox)

Il Se7en agricolo (David Beckham)

Un Bong stupefacente (Bob Marley)


No

Fotografia seppia, 2 detective campagnoli approssimativi aiutati da uno che fa il serio urbanizzato.
Qualche buona, molto buona ripresa nei campi e una in galleria.
E tutte queste facce di coreani 'normali' che rendono inspiegabile lo stupore finale nel canale.

cort  @  13/01/2021 19:45:14
   7 / 10
Nella prima ora risulta macchiettistico e punta molto nel mostrare una realtà di forze dell'ordine incapaci risultando irritante(certo che per i coreani è anche un film storico quindi sarebbe da vederlo pure da quel punto di vista) poi inizia a carburare sempre di più con atmosfere cupe e con i personaggi che cadono lentamente verso il gran finale.

Wilding  @  19/12/2020 20:42:03
   4½ / 10
Lo sviluppo lento e confuso di una trama così così, l'interpretazione tipica, la stessa ambientazione per quanto ben curata, non sono riusciti a farmi apprezzare questo film di Joon-Ho Bong come invece avevo apprezzato "Parasite". Personalmente non mi è proprio piaciuto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  10/11/2020 00:45:12
   8 / 10
Dramma poliziesco dai tratti grotteschi che, ispirandosi a fatti realmente accaduti, mette in scena un ritratto della Corea anni '80 in cui sembra non salvarsi nessuno, nemmeno lo spettatore. Bravo Joon-Ho Bong, gran film.

topsecret  @  11/09/2020 14:54:41
   7 / 10
Il finale lascia l'amaro in bocca, ma visto che si ispira a fatti reali, rimasti insoluti per molto tempo, ci può stare che il regista abbia voluto mantenere quel senso d'incompiuto.
Un buon film, anche se non esente da piccole sbavature, interpretato bene e dotato di un mix riuscito tra i pochi momenti tragicamente grotteschi e quelli più corposi di tensione, investigazione e congetture.
Bene cast e regia, merita la visione e un voto positivo.

newalessiomarta  @  03/09/2020 13:35:25
   8½ / 10
Wow ragazzi che film! Ti prende e ti trasporta in una maniera assurda. Le due ore e passa volano in due secondi. La cosa migliore, però, è il finale completamente inaspettato e sorprendente.

Goldust  @  17/06/2020 16:30:16
   8 / 10
La stoffa di Joon-Ho Bong si vedeva già dalle sue prime opere: non quella tecnica intendo, che pure c'è ed è indiscussa, ma soprattutto la capacità di raccontare un paese contraddittorio fatto di una marcata stratificazione sociale utilizzando le armi del sarcasmo, della malinconia e ovviamente della verità. Una storia terribile come quella del primo serial killer sud coreano ci è quindi riportata in un'insolita veste grottesca dove singolari detective fanno il paio con reietti della società scambiati per capri espiatori, dove l'emarginazione è una realtà fin troppo facile e la violenza è spesso fine a se stessa. La farraginosa indagine alla base del plot si sviluppa con una certa vivacità sia formale che fisica che rende l'opera un calderone di generi ( comico, thriller, dramma, horror ) tenuto però sempre in elegante equilibrio, che diverrà un marchio di fabbrica riconoscibile del regista. Avevo visto fin qui solo due film di Joon-Ho Bong ( "Snowpiercer" e "Parasite" ) dove il finale non era all'altezza del resto del racconto: questa volta l'epilogo è addirittura il punto migliore della pellicola, un piccolo capolavoro sospeso tra lirismo e rassegnazione. Essendo un film così denso di avvenimenti, personaggi, invenzioni registiche e anche di sorprese due ore abbondanti di pellicola possono però "saziare" oltre il consentito. Se devo muovere una critica al film scelgo quella della durata.

zerimor  @  13/04/2020 19:58:33
   7½ / 10
Thriller girato bene con poche sbavature. La fotografia è di quelle che mi piacciono, prevalentemente lugubre dove la pioggia la fa da padrone. Un film che mi ha tenuto incollato alla sedia e che mi è piaciuto molto, seppur alcune cose mi abbiano fatto storcere un po' il naso ma allo stesso tempo scappare anche una sana risata (i calci volanti alla tiger man, per dirne una).

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marcogiannelli  @  22/03/2020 20:27:54
   8 / 10
Bong è uno di quei registi di cui riconosco la grandezza, ma che non capisco a pieno. E' il mio P.T. Anderson orientale.
Diciamo che bisogna quantomeno capire il senso di questo film. A Bong interessa sì la storia dell'assassino (scoperto oltretutto un anno fa) che era il loro Zodiac, ma quello che vuole illuminare nello schermo è la critica alla polizia e alla società coreana. I poliziotti della cittadina sono degli incompetenti che provano a incastrare a tutti i costi un povero cristo pur di lavarsene le mani. E lo fanno prevalicando i diritti dei cittadini, in modo violento. E questo tema prevalica anche la storia stessa dell'assassino.
Bong (come anche in Parasite) allegerisce spesso con delle scene comiche la sua narrazione, un pò alla film del Trucido.
Il personaggio del detective Seo sembra il classico personaggio del detective senza macchie, quello bravo, con un grande intuito, una voglia di arrivare alla verità, il predestinato a risolvere il caso. Beh anche lui ad un certo punto farà vedere dei lati non perfettamente allineati a questa descrizione. Perché Bong ha deciso di picchiare forte.
Grandissimo il cast devo dire con Song Kang-Ho su tutti, un personaggio dalle mille sfaccettature che si odia, ma con cui a tratti si empatizza, che ci fa riflettere e ci fa fare a volte grasse risate.
E' un film di sconfitti (e la popolazione e gli indagati sono lì a dimostrarlo) e Bong caratterizza tutto con una bravura pazzesca nella regia, nella fotografia, nel sonoro, nella sceneggiatura. Bong tecnicamente è un mostro, parliamo di uno che allora aveva 33 anni. E aiutano tanto queste scenografie così cupe e sporche.
Però, e sarà una mia opinione nel vento, questo film non è un capolavoro. Sarà per la totale assenza di tensione, sarà perché non posso capire la Corea di quegli anni. E' un gran film, diverso dal solito poliziesco, ma a mio avviso non rientra nei film di categoria superiore.
Ma resta un gran film, ecco.

Mauro@Lanari  @  11/03/2020 10:30:19
   5½ / 10
"Quid est veritas?" (Giovanni 18, 38) e "unde malum?" gravano sull'esistenza d'assai prima del latinorum. Nel noir i tunnel con tale connotazione tragica apparivano già in "The Third Man" (Reed/Welles 1949) o nella filmografia d'un altro "muso giallo" come Kurosawa. Consigliato agl'imberbi e ai recidivi.

Mauro Lanari

suzuki71  @  03/03/2020 13:56:25
   7½ / 10
Sporco e ruvido, dalla cupa fotografia, sul finale si innalza a stato di grazia. Gran bel thriller scritto benissimo, bella colonna sonora e regia sicura.

Sestri Potente  @  02/03/2020 16:13:39
   8 / 10
Grazie al capolavoro Parasite, ora stanno spuntando diversi film coreani che prima venivano seguiti soltanto da una piccola nicchia di mercato.
C'è da dire però che la distribuzione in Italia non aiuta e non è sempre facile riuscire a raggiungere queste produzioni.
Memorie di un Assassino è un gran bel thriller, non mancano scene tragicomiche, ma anche i momenti di riflessione come l'ultima mezzora.
È un bene che un film come questo torni al cinema.

simonpietro92  @  29/02/2020 11:31:02
   6½ / 10
Il regista, ormai diventato famoso per parasite firma un thriller molto particolare. Guardandolo ho visto molto la critica verso una nazione inetta che non riesce a stare a passo con i tempi. Poliziotti violenti fregati per sempre da un piccolo chiodo nella gamba. Poliziotti che vogliono finire la loro carriera in maniera "pulita" risolvendo il caso utilizzando impronte finte.
Buon film ma non siamo ai livelli geniali di parasite

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pak7  @  26/02/2020 11:38:40
   7 / 10
Buon lavoro per il regista di Parasite, Joon - Ho - Bong: meno virtuosismi, meno ritmo, meno empatia rispetto al capolavoro premiato agli Oscar, ma sicuramente pellicola apprezzabile.

codino18  @  20/02/2020 17:26:16
   7½ / 10
Premetto che nn sono amante del cinema coreano ma questo film mi é piaciuto parecchio
Non lo trovo un capolavoro, Parasite che cmq é un altro genere si avvicina molto ad un capolavoro questo no, ma merita cmq

antoeboli  @  19/02/2020 15:38:37
   8 / 10
Memorie di un assassino è quel thriller di cui avevamo bisogno.Uscito ormai tanti anni fa,ma in italia riproposto solo col trionfo di Bong con Parasite,narra vicende accadute realmente nel periodo della Corea fine anni 80'.
Scritto e diretto in maniera straordinaria,il regista questa volta vuole far capire come il sistema della polizia coreana sia fatto di marciume,con persone che vengono trattate come potenziali assassini solo perchè lo si legge in faccia o perchè sono poveri da far schifo,usando nella maggior parte dei casi le maniere molto forti.
Incredibile il cast,con gli attori tutti scritti e diretti in maniera straordinaria,tra cui ritroviamo anche l attore che abbiamo ammirato di recente nello stesso Parasite.
Diverse scene sono fonte di ispirazione anche di altri film americani prestigiosi e in aggiunta delle robe che solo nei film asiatici possono avere le palle di mettere in scena.
Il finale poi è da pelle d oca!

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Manticora  @  15/02/2020 07:46:02
   8 / 10
Secondo film di Bong Joon-Ho è un film se vogliamo "tradizionale" con una struttura in cui stereotipi e contraddizioni in realtà servono da critica alla società, in questo caso ancora una volta la società della Corea del Sud degli anni 80. Ambientato durante la dittatura, nel 1986 il regista svolge un accurato lavoro nostalgico, ricreando ambienti, vestiti e mentalità della Corea strizzando l'occhio alla commedia ma anche al dramma e facendo un ottimo lavoro. Pensare che il film è del 2003 può far sorridere e invece coinvolge. Grazie anche al suo attore feticcio, già visto in Parasite Kang-ho Song che interpreta il poliziotto di provincia, rozzo, sboccato, poco incline a seguire le regole e soprattutto presuntuoso il film costruisce la storia sul confronto-scontro tra il protagonista della provincia e il poliziotto di Seul completamente l'opposto. Attento, meticoloso, duro ma giusto. Spiccano anche l'ispettore capo e il quarto incomodo, il poliziotto tirapiedi di Park, di cui esegue sempre gli ordini

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Il film non ha un lieto fine, e gia questo è un idea interessante, che ribalta il genere sui serial killer, portando a nudo le contraddizioni e i terribili limiti della società coreana, incapace di fare i conti con la propria inadeguatezza. Le riprese nei campi e i movimenti di macchina mostrano già le capacità e la grande inventiva del regista coreano, che ci regala un finale amaro ma giusto

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Da consigliare per gli estimatori di Bong Joon-ho

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2020 19.36.56
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Jokerizzo  @  14/02/2020 09:10:09
   10 / 10
Capolavoro indelebile della storia del cinema!

7219415  @  31/01/2020 00:49:37
   7 / 10
Discreto thriller. Voglio andare in Korea solo per capire se davvero i poliziotti entrano a piedi uniti sui futuri arrestati

Oskarsson88  @  30/01/2020 11:06:24
   7½ / 10
Buon thriller atipico e a tratti divertente, ottima fotografia, soltanto un po' lento nella parte centrale. Tratto da una storia vera, anche se credo ampiamente rimaneggiato. Molto belle le scene iniziali e finali con il campo e i bambini...

BlueBlaster  @  21/01/2020 17:48:43
   7 / 10
Da non amante del cinema orientale devo dire che è un buon thriller che sa catturare lo spettatore più o meno per tutta la sua durata...
Carina la mistura (misurata e mai eccessiva) con l'ironia, mi son piaciute le interpretazioni e le location così come la regia.
Io non direi che assomigli a "Seven" tuttavia si notano assonanze con il cinema di genere occidentale degli anni 90.
Peccato non si abbia osato un poco di più nella "cattiveria".

VincVega  @  04/10/2019 20:41:00
   8 / 10
Il poliziesco di Joon-ho Bong parte come quasi fosse una commedia. Gli investigatori ne combinano una più del diavolo: cadono giù dai dirupi, mangiano e guardano la tv assieme ai sospettati, attaccano altri colleghi pensando siano il serial killer che cercano, vanno dalle veggenti. La critica alla polizia è palese, gli investigatori locali si inventano di tutto per far sputare fuori qualsiasi cosa dai sospettati, giusto quello che viene sa Seoul vuole cercare realmente il colpevole

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. La prima parte è quasi tutta così, non che sia un difetto, ma spiazza sicuramente. La seconda parte si sposta più sul versante drammatico/thriller, fino al bel finale. Non mancano le sequenze da ricordare, non le cito per gli spoiler, ma sono svariate.
A Joon-ho Bong non importa se gli dai un budget piccolo, medio o grande. Ti realizza sempre un gran bel film.

federicoM  @  20/08/2018 15:15:16
   9 / 10
Il più bel thriller coreano che abbia mai visto. Una certà comicità, che caratterizza alcuni personaggi, rende diverso questo thriller da quelli americani, dove non s'è mai visto l'investigatore che si fa spulciare da una prostituta. L'indagine permette di conoscere meglio tutti i protagonisti della storia, tutti un pò inadeguati alla situazione, ma tesi tutti a risolvere il mistero, tanto da non riuscire a non dimenticarselo mai.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  14/12/2016 19:40:47
   7½ / 10
Thriller alla Seven in salsa COREANA..
Bel film ,sadico ,notturno,violento,immorale e cattivo..
Un pò lento nella parte centrale,ben interpretato da attori a noi sconosciuti ..
Bello anche il finale atipico.

eruyomè  @  31/10/2016 14:47:02
   8 / 10
Film ottimo, che mi ha fatto fare un po' di fatica all'inizio, ma che quando ingrana, poi parte alla grandissima, catturando bene l'attenzione, sempre più in crescendo mano a mano che si procede, arrivando ad un finale che tocca vette di drammaticità e lirismo notevoli.
Sempre stranissimo l'impatto coi film coreani, strano, stranissimo (ma riuscito) guazzabuglio di cose apparentemente inconciliabili, thriller, dramma, grottesco, ironia, demenzialità, leggerezza e macabro, tutto mischiato insieme. E, tutto, miracolosamente amalgamato, forse perchè scritto benissimo, in un prodotto finale eccellente.

Nic90  @  15/09/2016 21:36:17
   9 / 10
SPOILER
Un gran film!
Non può non piacere a chi ama i thriller,indagini spettacolari,interrogatori inusuali e false piste a gogo...ironico,crudo,violento e con un finale particolare (anche se ero curioso di sapere chi fosse stato il killer e un po mi ha lasciato l'amaro in bocca) che lascia di stucco lo spettatore.
Consigliato.

tenson95  @  30/07/2016 17:30:58
   8½ / 10
Un "Seven" in alghe e salsa di soia? Può darsi...
Ad un occhio disattento si può cogliere un certo debito Fincheriano nella sceneggiatura, ma siamo lontani anni luce dalla classica concezione occidentale e post-moderna del thriller.
Si gioca un po' a sbirro buono e sbirro cattivo ma senza meccaniche binarie o dicotomie di sorta: bontà e cattiveria sono poste su un continuum labile dove non ci si appiattisce mai su alcuna delle due estremità.
L'orizzontalità della trama passa in secondo piano rispetto alla critica nei confronti della polizia...anzi, nei confronti del poliziotto.
Il poliziotto è mediocre, è inetto, è guidato unicamente dall'istinto e dalla violenza che non portano a niente se non alla tortura verso gli innocenti...

Un Thriller dai risvolti macabri e drammatici (sopratutto durante l'ultima mezz'ora) come tanti altri usciti dal 2000 in poi, ma che riesce a miscelare in maniera impeccabile forma e sostanza.
Bong Joon Who non è Fincher....e menomale.

Consigliatissimo.

colorants  @  12/12/2014 14:34:47
   7 / 10
Io sinceramente non l'ho compreso al 100% però ho apprezzayo molto l incedere della storia e degli eventi. Il film lo consiglierei a tutti.

horror83  @  13/10/2014 13:54:56
   7½ / 10
Wow che thriller!!!! Dalla Corea del sud mi aspetto sempre dei bei film, e anche in questo caso non mi ha delusa. Ammetto che mi aspettavo un pochino di meglio, ma tutto sommato è un buon thriller, di quelli che non siamo più abituati a vedere da un bel pezzo! E' stato paragonato a Seven, (dicendo che è un Seven orientale), e io sono d'accordo, anche se ovviamente con le proprie differenze. Cmq è un thriller che ti fa entrare nel dramma di questi omicidi a danno di donne e ragazze. I cadaveri ritrovati fanno effetto, tutta la storia è abbastanza inquietante, e tiene in tensione lo spettatore. Nello stesso tempo la tensione è un po' smorzata da qualche ironia del poliziotto protagonista. Quindi il cinema coreano riesce a mescolare bene tensione, ironia e dramma. Gli attori li ho visti nella parte, e il killer fa sentire la sua presenza per tutto il film (come se fosse un entità paranormale)

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Anche dopo la visione, questo film ti lascia un angoscia dentro, e la sensazione di aver visto un bel film. In più c'è anche una denuncia, verso la polizia coreana, per i metodi usati verso i sospettati (venivano picchiati).
Consigliato!

Tango71  @  25/05/2014 15:17:31
   5 / 10
mi aspettavo di più

Spera  @  27/04/2014 15:07:13
   7 / 10
Bong si rivela ancora un ottimo regista, con buone idee e la capacità(cosa molto importante e rara) di dirigere sceneggiature solide in modo egregio.
Nella campagna coreana avvengono dei misteriosi omicidi di giovani ragazze.
Un assassino libero di compiere le sue malefatte viene inseguito per tutto il film dai nostri tre poliziotti che ne combinano un pò di tutti i colori.
Ad un certo punto la stupidità (idee, botte, violenza verso i cittadini, voglia di uccidere, ecc) dei protagonisti sembra quasi voler sfiorare una fievole critica al sistema delle forze dell'ordine.
Il film è lento ma mai noioso, capace di tenere viva sempre l'attenzione.
Alla fine però, come per "the host", c'è sempre qualcosa che non mi convince a pieno e dopo la visione sento sempre un piccolo vuoto nonostante la sensazione di aver visto un gran bel film.
Ottima recitazione, ottima regia, buone le musiche.
Forse ha risentito della precedente visione di "Confessions" che ho trovato straordinario.
Sempre ottimo cinema dalla Corea.

david briar  @  31/03/2014 19:30:36
   7½ / 10
Considerato fra i capolavori coreani del 2000,forse è stato un po' sopravvalutato,seppur rimanga un film solido e immancabile per gli appassionati del genere.

Il ritmo è particolare, perché non sembra rispettare i parametri del tempo noti a tutti.La durata sembra sospesa nel suo periodo storico,in quel breve lasso di tempo,da li non può uscire,e questo rende l'atmosfera molto chiusa fra i pochi ambienti utilizzati,ma allo stesso tempo complessa e difficile da inquadrare.Il tono che il regista vuole dare alla vicenda spesso non è chiaro,si assiste a una continua alternanza fra humour nero ironico e momenti più calcati,non si capisce bene cosa si stia guardando e a tratti le parti che dovrebbero essere più intense non funzionano proprio perché non si riesce a prenderle sul serio.

Questo soprattutto per quanto riguarda la prima parte,mentre la seconda parte,seppur con qualche elemento un po' confuso,è un ottimo crescendo fino a uno splendido finale che lascia l'amaro in bocca,in cui finalmente la drammaticità della vicenda appare palpabile e fortissima.Fra regia,montaggio,colonna sonora,fotografia e interpretazioni quella scena è semplicemente perfetta,da annali del cinema,capace non solo di portarci in totale empatia con le contraddizioni e i dilemmi dei due protagonisti,ma anche di dare un significato davvero importante e memorabile alla pellicola.E se il film a tratti non sapeva che strada prendere,la chiusura ce lo spiega chiaramente lasciando il groppo in gola.

Bong è un regista dal buon talento,con uno stile personale e diverse idee interessanti,ma urlare al genio,per ora,sembra decisamente esagerato.A tratti ricorda l'americano David Fincher e il suo Seven,modello da cui ha evidentemente preso esempio.

"Memories of murder" è,pur con i suoi squilibri,un ottimo film che rappresenta anche l'inefficienza della polizia,seppur a tratti si insista troppo su questo punto,una bella sforbiciata non avrebbe fatto male.
Ma nonostante ciò,rimane un prodotto importante nel suo genere,grazie al finale incisivo e significativo che colpisce gli occhi e affonda nel cuore..

uito  @  28/03/2014 18:23:09
   8½ / 10
ottimo thriller che si tuffa nei meandri più oscuri di quel macrocosmo indefinito della psiche umana. Momenti di estrema crudezza a cui si contrappongono stille di denso lirismo e poesia filtrate attraverso la pioggia e la musica che fanno da contorno e ne scandiscono i tempi. Quasi sempre la verità è davanti a noi, la tocchiamo... ma finiamo per non accorgecene....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/03/2013 09:56:57
   8½ / 10
Tosto thriller coreano privo di qualsivoglia moralismo facile e dal set "storico".
Lento ma mai noioso, ci mette un pò ad ingranare ma poi c'è solo da goderselo.
Gli attori sono perfetti, la regia è senza troppi fronzoli ovvero possiede un tono secco e realista di grande efficacia, il coinvolgimento emotivo sale in maniera esponenziale. Nessuna banalità né poliziotti buoni o cattivi. Eppure è un film "semplicissimo" (si fa per dire).

Badu D. Lynch  @  05/02/2013 22:11:57
   9 / 10
Ecco, questo è tra i miei Thriller preferiti. Sceneggiatura perfetta ; un esempio di eccellente "scrittura cinematografica". Storia coinvolgente. Il finale, inquietante e gelido, è eccezionale.

mr orange  @  17/01/2013 23:06:01
   8½ / 10
uno dei migliori thriller che ho visto, inpeccabile dall'inizio alla fine con uno stile che sa spaziare dal drammatico al più umoristico, personaggi ben caratterizzati e storia coinvolgente.

M.R.  @  18/11/2012 17:41:23
   8 / 10
Bello!!
E la finale, così intensa e spiazzante, è un duro colpo.

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Ultima risposta 18/11/2012 23.06.44
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statididiso  @  27/08/2012 17:22:33
   9 / 10
thriller decisamente atipico, a tratti quasi un documentario. abile la regia, non ci si annoia nemmeno un minuto, anzi Bong riesce a strappare anche qualche risata. finale spiazzante. tanto di cappello!

TheLegend  @  31/07/2012 16:18:10
   7½ / 10
Comico e drammatico si fondono per creare un giusto mix.
Un thriller originale e ben diretto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  24/06/2012 21:49:13
   6 / 10
Joon-Ho Bong forse non è il regista che fa per me. Trovo che i suoi film abbiano buone idee e bellissime fotografie, purtroppo però hanno uno sviluppo fin troppo lento.
Due ore un po' lunghette per arrivare al finale per fortuna molto bello e che mi costringe a mettere almeno 6.
Eh sì, perchè forse l'assassino ha un'apparenza "ordinaria" e non è quello che desta sospetti solo al primo sguardo come credono gli investigatori protagonisti (tra cui Song Kang-ho, che ormai è il mio attore coreano preferito).

speXia  @  05/06/2012 22:51:29
   9 / 10
Un capolavoro di thriller che trova la sua forza in una sceneggiatura assolutamente perfetta, intricata e geniale, che tra cruenti crimini, accuse inconsistenti e false piste, riesce a mantenere l'attenzione e il cervello dello spettatore sempre svegli per 2 ore e 8 minuti, cosa non da poco. E contemporaneamente si assiste al declino psicologico di detective disperati, con scene che raggiungono il picco massimo dell'emozione, della tensione o della malinconia. E il finale, così misterioso, spiazzante e pieno di punti interrogativi (per niente fastidiosi), si rivela sorprendente proprio per il fatto che non cerca chissàquale colpo di scena imprevedibile, ma è anzi molto, molto realista.

Regia superba, fotografia perfetta e location inquietanti, il tutto condito con musiche che rendono l'atmosfera cupa e deprimente. Grandissimi gli attori, tra cui eccelle, secondo me, non tanto il comunque grande Kang-ho, ma Kim Sang-kyung, perfetto nella parte del detective furioso e disperato.

Memories Of Murder è sicuramente uno dei migliori thriller coreani, da vedere assolutamente per ogni amante del cinema asiatico.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/04/2012 00:45:06
   7½ / 10
Un film godibile. Mi sarebbe piaciuto mettere 8 ma il finale non è all'altezza. Peccato. Resta un'ottima pellicola. Discreta la regia.

Febrisio  @  27/11/2011 17:22:25
   8½ / 10
Un film completo e coinvolgente. Che io sappia non c'è nemmmeno una traduzione italiana. Racchiude più generi senza usarli, ma sforzandosi di amalgamarli tra loro. Ricostruisce in modo realistico e coerente un tema d'eccellenza nel mondo cinefilo, il delitto, giocando con esso tra umana crudeltà e poesia. Una bella sorpresa.

Gabo Viola  @  20/11/2011 17:56:34
   9 / 10
Lirico, divertente, poetico, crudele, serrato. Un esempio di thriller perfetto per il 2000. Mi chiedo gli occidentali quanto vogliano andare avanti con il modello "poliziotto bianco, poliziotto nero" che fa sempre più acqua da tutte le parti. Occidentali imparate.

trickortreat  @  26/09/2011 19:06:46
   9½ / 10
Meraviglioso! Una sceneggiatura arguta in mano ad un mostro del cinema = poesia, bellezza, perfezione. Bong, credo qui al suo esordio, dimostra un talento indescrivibile. Atmosfera opprimente, umida, sensazionale, attori perfetti, inquadrature stupende, colonna sonora incalzante e finale spiazzante che

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Delfina  @  01/07/2011 01:30:53
   9½ / 10
Meraviglioso film: poesia, thriller, e umorismo nero si condensano in questa pellicola vergognosamente ignorata in Italia.
Struggente la fotografia – davvero strepitosa nelle inquadrature, nelle textures e nei colori –, intelligente e divertente, caustica e malinconica la sceneggiatura, sempre alta la suspense.

Un grande film da guardare assolutamente, capace di spaziare in tutti i generi mantenendo una grande coesione narrativa. Il cinema coreano contemporaneo svela troppo poco i suoi tesori.

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Ultima risposta 03/07/2011 18.39.24
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laconico  @  10/05/2011 17:44:26
   6½ / 10
Non griderei al capolavoro ma è sicuramente un buon film, in cui si mescola suspance e qualche spunto comico, dramma e naturalismo. Le riprese esterne sono davvero belle, la regia funziona, la trama pure. Spassosa l'accozzaglia di investigatori improvvisati del paese, arguto il detective di Seoul: due spaccati della società in conflitto. Nell'attesa di vedere chi la spunterà, tra qualche sospetto più o meno fondato, il film giunge a conclusione in cui... no, la conclusione non si racconta! Buona visione!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  25/04/2011 00:33:08
   9 / 10
Una solare campagna da cartolina nasconde cadaveri di vittime e mostri in agguato, mentre nel paese le proteste e i sommovimenti politici fanno sentire la loro voce. Un thriller molto cupo in cui due poliziotti innescano una gara reciproca per acciuffare l'assassino, ognuno con il proprio metodo, chi usando l'istinto l'altro privilegiando la razionalità. Ognuno cadendo in macroscopici errori, vuoi per grossolanità o per pura presunzione. Per quel poco che conosco del cinema orientale (ma nel film ci sono precisi riferimenti a Seven di Fincher), è sicuramente uno dei migliori film che visto negli ultimi anni, attentissimo nella definizione dei personaggi e curato in tutte le sue componenti tecniche. Ottimo il finale, calice amaro da bere fino in fondo.

private_joker  @  31/03/2011 12:12:39
   9 / 10
Stupendo. Un film su un serial killer che punta tutto sulle indagini e sugli effetti psicologici che esse provocano, soprattutto sul povero Seo Tae-Yoon. E' presente anche molta ironia, soprattutto negli scontri (verbali e fisici) tra i due protagonisti tanto diversi tra loro, ma questo solo nella prima parte. Infatti, man mano che si va avanti e si moltiplicano gli omicidi, il film rivela la sua vera natura, trasformandosi in un dramma cupissimo e devastante, che fa quasi sentire sulla propria pelle la frustrazione e l'impotenza dei poliziotti, il tutto supportato da una colonna sonora magnifica. Finale di una tristezza incredibile.

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El_Baro  @  27/02/2011 18:42:11
   9 / 10
Assolutamente straordinario.
Superato l'impatto (che sto scoprendo classico nel cinema coreano) con il ridicolo che sfiora l'assurdo, il film vira verso un finale lirico e quasi miracoloso.
Inquietante e geniale, molto più profondo di quanto non possa apparire superficialmente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  10/01/2011 21:59:16
   8½ / 10
Bellissimo e atipico thriller che intreccia magistralmente tensione a umorismo, dramma umano a dramma sociale, in un equilibrio e in un crescendo che, ben lungi dal portarci alla meta, punta tutta l'attenzione alla costruzione dell'indagine e ai risvolti umani che ne scaturiscono.
Man mano che procede tutto si fa più difficile e cattivo, la vena comica che illuminava il confronto tra gli stili opposti dei due detective cede il passo a toni acri e rabbiosi, gli sguardi rivelano il rimorso: impossibile perdonare chi ha colpa per un motore che non si avvia.
Il finale è quanto di più gelido e inquietante poteva esserci.

Cannibal Bunny  @  06/11/2010 23:39:27
   7 / 10
Mi aspettavo di più, ma c'è da dire che le mie aspettative erano veramente alte avendone letto benissimo praticamente ovunque. Il film è fatto bene e non annoia - anche se la scena con il secondo sospettato è un inutile lungaggine che non serve alla narrazione - che dosa sapientemente thriller, commedia e dramma. Ottimo anche il cast. Mi ha ricordato molto ZODIAC per lo sviluppo della storia, anche se questo è fatto meglio ma privo di tensione.
Mi dispiace un po' per il finale - comunque bello - perché speravo che finisse diversamente.
Resta pur sempre uno dei migliori thriller degli ultimi anni.

Noodles_  @  28/10/2010 12:40:02
   8 / 10
Ho poco da aggiungere ai commenti positivi precedenti. Un film che non ha difetti. La narrazione della vicenda e lo sfondo politico/sociale sono in perfetto equilibrio, rendendo la visione accattivante e istruttiva in egual misura. Finale obbligato (in quanto storia vera) molto toccante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/04/2010 12:00:50
   8 / 10
Una perfetta mistura tra il comico e il drammatico, nel senso che non assistiamo mai a scene che s'imprimano esclusivamente dell'uno o dell'altro elemento: ed anzi sono proprio le parti più comiche a risultare maggiormente drammatiche. Quando ridiamo del demente, per esempio, e ne facciamo anche il nostro zimbello, al contempo subiamo il sentimento della compassione, e ciò rende amaro il nostro riso, come colto da un rimprovero.
Tale commistione d'altronde è già patente nell'accostamento dei due investigatori protagonisti, nella faciloneria dell'uno e nell'estrema serietà dell'altro; ma più si procede nell'indagine e ci si avvicina all'identità dell'assassino, e più il film verte verso toni drammatici, e si fa piovoso sin dentro, in ciò che si intuisce ma non lo si comprende appieno, e assume la malinconia della canzone dei delitti.

Da una parte il brutto, sfigurato, goffo, stupido ometto; e dall'altra il bel ragazzo dalle mani vellutate: entrambi portati via, per diversi binari, mentre ancora piove. Un thriller davvero molto bello.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  21/01/2010 10:49:36
   8 / 10
Partendo dal presupposto che il cinema coreano è un tipo di cinema lontano anni luce dalla concezione occidentale, probabilmente lontano anni luce dalle altre concezioni orientali e che presenta tratti somatici particolarmente fastidiosi per alcuni (lentezza, humorismo nero, grottesco), questo film è sicuramente il Seven coreano.

Non per riferimenti o citazioni, ne per somiglianze stilistiche particolari. Più che altro lo è per l'impatto sullo spettatore e per l'aurea di cult che lo circonda.

Un poliziesco dai toni scuri ma che non rinuncia a pizzichi di ironia, contornando personaggi in maniera originale ma soprattutto umana. Non c'è posto per la compostezza, ne per attori impomatati. Questa non è hollywood. Tutto qui è eccessivo, cattivo, stupido e contraddittorio, ma soprattutto è ben girato e ti inchioda alla poltrona, ribaltando le certezze ma soprattutto la pscicologia dei personaggi, quasi vivi tra le mani di Joon-Ho Bong, di cui vedrò sicuramente altro. E se a tratti la lentezza potrà far sembrare il film monotono, c'è il magnifico finale (che fa rizzare i peli di tutto il corpo) a svegliare chi sarà caduto in un insensato torpore.

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Ultima risposta 12/02/2010 23.21.15
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marfsime  @  03/09/2009 23:18:47
   8 / 10
Veramente un bel film..molto lontano dai canoni dei classici thriller occidentali. La cosa migliore è la caratterizzazione dei personaggi e tutte le loro sfumature caratteriali e non..ma ho apprezzato moltissimo anche l'abilità del regista di miscelare molto bene gli aspetti drammatici del thriller e anche momenti comici presenti all'interno della pellicola. Qualcosina in più in termini di voto per un bel finale a dir poco frustrante..consigliato.

Kesson  @  25/03/2009 17:55:53
   8½ / 10
Bellissimo thriller diretto con grande maestria da Bong Joon-Ho, che sa mescolare come pochi elementi quali la tensione, comicità, dramma. Una trama affascinante fin da subito, tra l'altro tratta da una storia vera, con interpreti davvero bravissimi (anche se parzialmente penalizzati da un doppiaggio tutt'altro che eccelso), e una storia nuova con risvolti molto ricercati ed originali. Va lodata anche l'ambientazione davvero particolare ed ottimamente resa, quella di una piccola cittadina koreana, schiacciata dalla povertà e sovrastata dall'ombra incessante della dittatura. La regia è davvero notevole, con una cura nei dettagli davvero sorprendente ed una fotografia meravigliosa.
Un film completo che rasenta l'eccellenza sotto tutti i punti di vista, un thriller come non se ne vedevano da un bel po'.

Ciaby  @  28/02/2009 19:31:49
   8 / 10
mi sono dimenticato di votarlo...grande filmone thriller in una corea anni '80 terrorizzata da un serial killer di donne. La pioggia mette una malinconia disarmante e il mistero dura anche dopo vent'anni, sospeso tra i campi di grano e un sole cocente. Lo sguardo fisso di un uomo e di una ragazza che non ricorda.

the saint  @  28/05/2008 00:29:05
   5 / 10
mah.. ricorda molto zodiac per la storia.. (lo sviscerarsi ossessivo nelle indagini che non portano a nessun risultato concreto) anche se qui di tensione a differenza di quest'ultimo c'è ben poco... mi aspettavo qualcosa di più!!!!!

benzo24  @  07/12/2007 18:49:53
   7 / 10
mi aspettavo meglio, certo è chiaro che questo in confronyo a zodiac è un capolavoro, però non mi ha convinto totalmente, non c'è suspance e il caso non attira per niente...al contrario invece delle scene ironiche che sono il vero spasso del film...voto 7 sopratutto per quelle.

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Ultima risposta 24/11/2010 13.08.28
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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  29/11/2007 13:47:04
   7½ / 10
Non aggiungo a quanto detto da altri in precedenza; dico solo che è un film che lascia soddisfatti, e con un finale che mi ha stranamente sorpreso e mi ha fatto pensare. Fotografia stupenda ed attori perfetti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  08/09/2007 11:16:20
   7½ / 10
Film riuscito, anche se presenta qua e là qualche esagerazione di troppo: come la lite a suon di botte tra i due ispettori di polizia nello studio, dopo una falsa confessione di un indiziato.

Smussando alcune truculenze di troppo il cinema coerano può diventare un buon cinema perché ha gli ingredienti giusti per piacere.

Sembra essere ritornati agli anni '50, la società coreana è in via di sviluppo ma ancora povera, ciò si riflette nel modo di girare. Il regista usa espressioni e linguaggi cinematografici naturali, al di là di ogni effetto speciali artificiale.
La metonimia naturale ritorna in auge, vedi l'associazione " chiodo nella gamba carne alla brace".

Il film intreccia bene i vari episodi, curando anche inseguimenti, liti, grinta dei personaggi in funzione di un codice cinematografico classico ineludibile.

La sceneggiatura è ottima, scioglie bene gli eventi strutturalmente complessi messi in campo. La fotografia finale è splendida.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/08/2007 11:04:52
   7½ / 10
Ispirato a fatti realmente accaduti, è il resoconto presumibilmente romanzato, delle indagini svolte da un manipolo di detective al fine di catturare un assassino seriale che tra il 1986 e il 1991 uccise 11 donne di eta’ variabile in una zona rurale della Corea del Sud.
Il regista riesce a rendere bene l’ossessione che attanaglia sempre di piu’ gli uomini impegnati in questa caccia apparentemente senza speranze,il punto di vista che ci viene proposto è quello delle forze dell’ordine,il killer appare in pochissime sequenze e praticamente mai all’opera,intuibile quindi che siamo lontani anni luce dai film sui serial killer a cui la filmografia occidentale ci ha abituato nel corso degli anni,questo prodotto è infatti imparagonabile a lavori come “Il silenzio degli innocenti” o “Seven”, in questo caso non è la follia dell’assassino, il dramma delle vittime, o il sanguinario “modus operandi” del maniaco ad essere messo in primo piano,bensi’ la disperazione e l’ossessione delle autorita’ rese impotenti dall’abilita’ del killer e soprattutto dall’inadeguatezza degli strumenti a disposizione per catturarlo.
Non mancano delle accuse da parte del regista alle autorita’ coreane,decise a falsare le prove pur d’incastrare qualcuno,ovviamente meglio se considerato”strano” dal resto della comunita’,il trattamento violento e umiliante riservato ai sospetti è realmente fastidioso e ben rappresentato.
L’opera di Bong Joon-Ho appare affascinante e ben diretta,peccato non sempre la narrazione proceda in maniera fluida,risultando in alcuni punti piuttosto tediosa ed anche venata da una sorta d’ironia che a mio avviso non appare molto compatibile con le tematiche del film.
Come spesso accade ai prodotti provenienti dall’estremo oriente anche in questo caso il doppiaggio è penoso ed appare evidente che alcuni dialoghi siano stati tradotti in maniera diciamo “superficiale”,la visione è quindi consigliata in lingua originale con sottotitoli.
Complessivamente un prodotto interessante che esula dai canoni consueti del filone,consigliato soprattutto a chi ha voglia di vedere un prodotto di genere da un’altra angolazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  09/07/2007 17:52:46
   9 / 10
fantastico. non vorrei scordarmi qualche titolo, ma così a memoria credo di non ricordare un crime/thriller di questo livello dai tempi di se7en.
anche qui, come in the host, non bisogna prendere il film come una storia e basta, ma è necessario immergersi per catturare i dettagli, necessari per coglierne lo stupefacente valore.
questo non è un sk movie, ma è il piccolo affresco di un periodo cupo e ben preciso della storia koreana. la dittatura militare, le furiose repressioni dello stato di polizia, il malcontento e la sfiducia dei cittadini sono tutti argomenti che bong joon-ho abbraccia. magari mostrando un fotogramma, uno sguardo, una reazione che, quando un regista è capace, valgono come un documentario di 2 ore.
da notare poi anche qui la bravura del regista nel mixare ironia e atmosfere opprimenti, che invece di stonare si evidenziano vicendevolmente in un perfetto bilanciamento.
colonna sonora magnifica (a me ha messo addosso una tensione super) e interpretazioni fantastiche. ogni personaggio ha mille sfaccettature, e nella ricerca del killer è intuibile un percorso, se non di maturazione, quantomeno di cambiamento interno.

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Ultima risposta 10/07/2007 10.20.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  20/06/2007 22:22:44
   8 / 10
Poco da aggiungere a quello scritto da Satyr: Bong Joon-oh è assolutamente un ottimo regista che conferma quanto di buono avevo già visto nel suo film successivo "the host" (a cui ho forse dato un punto in meno rispetto a quello che si meritava).

La sua è una regia senza troppi fronzoli ma estremamente efficace: anche se il tema principale del film è completamente diverso da quello del mostro di Soul, il suo stile è inconfondibile.
Riesce a far divertire (nella prima parte), spaventare, appassionare alla storia e criticare allo stesso tempo alcuni aspetti della società coreana, soprattutto le forze dell'ordine e la dipendenza del suo paese dagli Stati Uniti (evidente nella scena dell'esame del DNA).

E gran merito è anche di Song Kang-Oh, attore estremamente versatile che ho apprezzato anche nella parte dell generale nordcoreano in JSA del famoso Chan-Wook Park. Le scene più esilaranti del film sono dovute proprio a lui.
Ora attendo di vedere con impazienza il primo film di questo regista e Zodiac..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  13/06/2007 11:59:54
   8½ / 10
Grandissimo thriller di Bong Joon-Ho,regista coreano di cui in futuro sentirete sicuramente parlare.Ultimamente l'eco del suo successo e'arrivato nel nostro paese grazie alla scorpacciata di premi ricevuta per il fantastico "The Host",ma in patria il regista e'gia'una star,grazie soprattutto al capolavoro che lo ha lanciato come uno degli artisti piu'promettenti della sua generazione:Memories Of Murder.

Tratto da un fatto realmente accaduto(ma estremamente romanzato),il film racconta l'indagine di un gruppo di uomini sulle traccie del misterioso killer che ha terrorizzo' la Corea dal 1986 fino al 1991.

Il regista ricostruisce alla perfezione il clima di tensione respirato nella Corea degli anni 80,minato dalla dittatura e dagli scontri tra studenti e forze dell'ordine.La storia e'ambientata nella realta rurale di un paesino alle porte di Seul,e come nell'ultimo capolavoro di Fincher(Zodiac),il tema principale e'rappresentato dall'ossessione dei protagonisti verso questo misterioso serial killer,abile nel non rilasciare alcun tipo di prova,furbo e invisibile.Come in Zodiac siamo davanti alla storia di un caso irrisolto,e il fascino che emana tale realta'rende la pellicola ancora piu'inquietante.

Oltre al formidabile cast(non chidetemi il nome del protagonista,ma e'lo stesso fantastico caratterista di The Host...)Memories Of Murder e'dotato di una sceneggiatura complessa, perfetta e tesissima,con il regista che si rivela un vero mestro nel caratterizzare e dare spessore ai suoi personaggi,in un mix di tragico e grottesco,comico e drammatico.

In conclusione direi che Memories Of Murder e'uno di quei film da non lasciarsi scappare assolutamente,e lo dico soprattutto a chi ha amato particolarmente l'ultimo lavoro di Fincher...

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Ultima risposta 22/06/2007 15.57.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  11/01/2007 23:48:20
   9 / 10
Trama: In un tranquillo paesinio di campagna si sta indagando su alcuni efferati omicidi.
Tutte le vittime, stuprate e strangolate, erano molto belle, vestivano un abito rosso e sono state uccise in un giorno di pioggia.
E' il 1986 e questa è la vera storia del primo serial killer della storia coreana. Sono anche gli anni bui della dittatura militare e del regime marziale.

...Dopo la visione di MEMORIES OF MURDER viene in mente subito una domanda: ma perchè film di questo livello nn vengono prodotti in Italia in favore di quei thrilleretti da 4 soldi adolescenziali e stupidi? La dura legge del mercato questa è la risposta...
...Memories of murder è un ottimo thriller con un ritmo serrato nonstante la sua lunghezza e diretto molto bene da Bong Joon-ho, un regista veramente ricco di buone idee... A tutto ciò si aggiunge una trama mai scontata e ben archittettata fino alla fine e una investigazione che cattura lo spettatore...
Ottimi attori, su tutti Song Kang-ho, sempre bravo, per un film che sicuramente merita qualcosa in più che il solo successo nazionale...

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Ultima risposta 16/01/2007 21.45.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  09/01/2007 00:16:43
   8½ / 10
famosissimo triller coreano che tratta la veria storia di un serial killer che uccise parecchie donne nel periodo delle rivolte studentesche; i metodi violenti della polizia non sono di certo invenzioni cinematografiche, un film bello e importante che riesce a descrivere un periodo importante per la cultura coreana.


in sintesi lo si può descrivere come un "seven" all'orientale

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