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Altro esperimento del regista americano. A differenza di "Six Figures Getting Sick" qui Lynch riesce a fare quello che era nelle sue intenzioni (anche se quando si parla delle intenzioni di Lynch il condizionale è sempre d'obbligo), l'inquietudine prende forma attraverso immagini, sequenze e filastrocche: l'incubo è servito!
un corto ispirato ad un incubo avuto dalla nipote di Lynch, nel quale si ripetevano le lettere dell'alfabeto!! riassume sia l'idea di incubo in sè, sia il disprezzo per gli insegnamenti scolastici....con i quali si cerca di pilotare le nostre menti! simbolico il vomito finale, come rigetto di tutto ciò.....ciò nonostante, a me personalmente, questo corto non ha colpito più di tanto! in giro c'è di meglio... (vedesi Svankmajer)
Interessante corto di lynch. Alcune immagini sono veramente belle e angoscianti(specie la parte finale è veramente ottima), tuttavia se avesse usato meno stop motion e più recitazione , avrebbe(secondo me) realizzato qualcosa di ancora migliore.
L'inesprimibile, al confronto i film di kenneth anger sembrano commedie spensierate... un corto sull'imposizione dei codici, puro surrealismo disturbante e non privo di (notevole) fascino
Che dire... i primi lavori di quel genialaccio che è David Lynch, oltre ad essere i miei preferiti, sono di un disturbante che non ha eguali nel cinema americano dell'epoca. Nel lontano 1968 il regista decide di trasporre su pellicola l'incubo avuto una notte dalla nipote di sua moglie (Peggy Lentz), la quale ha cominciato a pronunciare le lettere dell'alfabeto nel sonno. Il risultato non poteva essere migliore di così, se vogliamo ancora migliore del successivo THE GRANDMOTHER, anche se la differenza è proprio minima. Con THE ALPHABET Lynch ha materializzato l'onirico nella sua forma più realistica e palpabile, costruendo la strada che lo porterà a quella che sarà l'apoteosi assoluta dell'incubo : ERASERHEAD !
Tra i più interessanti e meglio riusciti corti di Lynch, che in questo campo ha sempre un pò difettato; qui difatti, seppur tutto sia al solito incomprensibile, audiovisivamente i soggetti riescono a convincere.
Riuscita ed indicata anche la breve durata; da non perdere.
Il Genio lynchiano partorisce una creatura strana, inquietante a dir poco, decisamente d'effetto. Un'opera d'arte surreale di appena 4 minuti, più che sufficienti per colpire nel segno.
"Per favore, ricordati che devi concordare con la forma umana". (Ma anche no, grazie a Mister Lynch).
Però... sono in seria difficoltà... un corto difficile questo "The alphabet", il primo film di Lynch che vedo (a breve dovrei vedere "Mullholand Drive"). Ognuno da la sua interpretazione, ma, ripeto, non è un film semplice e ha significati ambigui.
Questo sì che è un buon corto di Lynch, ideale preludio del capolavoro che sarà Eraserhead. I corti di Lynch condividono con Eraserhead quell'atmosfera malata, surreale(nel senso kafkiano, ma anche perturbante del termine)e angosciante. E' inutile cercare un senso in questi lavori, in questi cortometraggi, soprattutto se teniamo presente che si tratta di Lynch. Personalmente il cortometraggio mi sembrava la rappresentazione dell'incubo dell'educazione infantile, del linguaggio. Il cortometraggio mi riporta molto ai quadri di Bacon e l'estrema visionarietà è forse emblema del rifiuto del linguaggio come forma comunicativa da parte di Lynch, da sempre apologo delle immagini.
Non si può capire. A modo suo dà un senso al fatto di sua nipote. L'ordinaria monotonia non è nel repertorio di Lynch, solo con delle immagini riesce a trasmettermi inquietudine e tensione. Amo Lynch!
Difficilissimo da valutare e comprendere è un corto che esprime il talento di Lynch e molti aspetti che si ritroveranno nelle sue opere future. Assurdo.
mi lascia di stucco questo corto lynchano. so che il senso dei suoi corti va interpretato e che ogni persona lo farà a modo suo,ma in questo"alphabet"non sono proprio riuscito a trovarne uno. mi sembrano più una serie di eventi(molto ben realizzati,c'è da dirlo)messi li e il regista cerca di farli quadrare il più possibile,non riuscendoci a mio parere. se qualcuno cortesemente può spiegarmi almeno un interpretazione che secondo lui il regista ha voluto trasmettere gliene sarei grato.
Inquietante e surreale. Ottimo corto di Lynch. Con il suo surrealismo Lynch ci narra dei danni causati dall'educazione scolastica. Oppure non ci narra nulla ma l'impatto visivo è notevole.
Superiore al primo corto,ma non ancora ai livelli di The grandmother,questo corto di Lynch è suggestivo e inquietante e vuole mostrare piu che raccontare,un incubo.è un Lynch alle prime armi,gia si intravedono però le sue potenzialità. Continuo a non capire dei commenti tipo "il corto non ha senso" e altri di questo genere.Si trovano decine di opinioni diverse riguardo il vero significato di un film di Lynch ma non bisognerebbe mai dimenticarsi il piu importante,ovvero che molto probabilmente questo corto non ha un significato,ma è semplicemente un incubo.Come Inland Empire e altre cose di Lynch,d'altronde.Chi vede un film di questo regista dovrebbe essersi informato su di lui prima di vederla,altrimenti perderebbe troppo tempo durante la visione di un suo film a cercare "un senso"a tutto ciò che vede dimenticandosi le sensazioni che gli da il film.
Ho tirato un sospiro di sollievo con questo The Alphabet, felice di non aver ritrovato l'infausto virus, debellato con tanta fatica e solamente molti mesi dopo la visione del precedente Six Figures Getting Sick. Qui almeno si possono ipotizzare chiavi di lettura; alcune composizioni grafiche risultano inoltre affascinanti e di impatto. Ciò non basta però, a mio parere, a far raggiungere la sufficienza.
Quindi Lynch stava male già da giovane! Mi rifiuto di pormi domande sul significato(che non c'è), cerco di giudicare solo quanto mi sia piaciuto quello che ho visto. Beh, alcune cosucce non mi sono dispiaciute.
"The alphabet" di Lynch a mio modo di intendere può esprimere una sorta di disgusto per gli schemi classici che alle volte ci vengono imposti,di cui puo' essere l'arte in generale o anche delle piccole cose.visto superficialmente puo' essere espresso solo come un delirio senza senso del regista,ma un senso si può comunque riuscire a trovare.
In questa cantilena ossessiva e inquietante ci sono le basi del Lynch futuro in questo cortometraggio molto interessante seppur di difficile valutazione.
Una notte la nipote di Peggy Lentz ( moglie di Lynch) ha un terribile incubo. La trovano mentre ripete l'alfabeto nel sonno in maniera tormentata. Dopo l'episodio David Lynch gira nel 1968 un cortometraggio che riassume sia l'incubo di Peggy sia l'idea che qualcuno sta cercando di pilotare la nostra mente attraverso l'effetto negativo degli insegnamenti scolastici.
COMMENTO: Inquietante capolavoro di David Lynch. Meriterebbe 11 considerando l'epoca. Disturbante, inventivo, surrealista. Avrebbe inorgoglito Bunuel
1968… Il Maestro David Lynch sfodera dalla sua "folle" mente un cortometraggio davvero inquietante e "macabro"; il regista "farcisce" il suo film con delle suggestive animazioni e con delle brevissime e importantissimi recitazioni (la bambina sul letto); Lynch riesce ad inquietare lo spettatore grazie alle immagini e al sonoro, da notare, celebrare le "cantilene" infantili (un coro allarmante recita le lettere dell'alfabeto). Il visionario regista esprime in modo pazzesco le sue idee grazie alle immagini, da notare le "particolari" lettere dell'alfabeto che si "introducono" cinicamente nel meccanismo concettuale infantile dei bambini. Infatti "The Alphabet" è un cortometraggio che milita nella metafora, le scene, le animazioni svolgono ovviamente funzioni allegoriche, la suggestione, la tensione sono elementi che nascono e si diffondono grazie a queste "maledette" animazioni che, grazie a particolari inquadrature, devastano in tutti i sensi lo spettatore.
"The Alphabet" nasce come denuncia subliminale ai metodi oppressivi, sistematici dell'educazione, del comportamento, della cultura, notiamo la ragazza nel finale, il sangue, il vomito, il disprezzo per il tutto… (importante è precisare che Lynch nella sua infanzia amava logicamente dedicarsi all'arte "sbarazzina", ovvero l'educazione "statica", ferrea era boicottata da David, il Maestro amava l'arte figurativa…)
In linea di massima "The Alphabet" è una grandissima Opera "Lynchana" , ovviamente il regista pone le sue concezioni su pellicola in modo agghiacciante (a volte il tutto è "enfatizzato" ma va bene così!); questo corto è una sorta di anteprima di "Eraserhead", da notare le ambientazioni tetre, il sonoro e quei maledettissimi vuoti di silenzio che atterriscono in modo beffardo lo spettatore. Lode per il Maestro della concezione…
Per dare la sufficienza a un film, devo capire il significato, ammesso che abbia... Questo corto non ha assolutamente uno sprazzo di senso, visto che è la riproduzione cinematografica di un incubo... In quei quattro minuti si sente una petulante cantilena che più di irritare non fa, una donna che sbocca sangue ed un' altra in decomposizione e miriadi di lettere disegnate che svolazzano senza senso. Insomma, se non era datato e non era di Lynch questo corto sarebbe stato scartato e ammirato solo dagli appassionati di questo strano "genere". Questo corto è stato creato solo per darti un po' di angoscia e senso di incubo, e un po' ci riece. Insomma, un 5 simbolico...
Veramente un cronometraggio devastante, irreale e penetrante, con scene di vera e propria paura ed effetti sonori semplicemente straordianari. Non sto tanto li a cercare il significato del cronometraggio, anche perchè non saprei cosa dire, dico solo che è devastante in tutti i sensi.
! Anche rivedendolo le forme di intrepretazioni potrebbero essere tante e forse anche errate! Tuttavia secondo le mie logiche di interpretazione e le varie ricerhe sul web, non riesco a dare piu di tale voto a questo cortogmetragi!
Il genio immaginifico dell’appena ventiduenne David Lynch partorisce questo “incubo cinematografico” (ibrido tra animazione in “stop-motion” e parti recitate), che –come lo stesso regista spiega in un’intervista- trae spunto da un sogno turbolento della nipote di sua moglie, durante il quale ella pronunciava convulsamente le lettere dell’alfabeto. Ne viene fuori un cortometraggio angoscioso, caratterizzato da atmosfere disturbanti –generate da colori cupi e da inquietanti sonori distorti- che preannunciano quelle che si ritroveranno nel successivo “The Grandmother”, e soprattutto nel primo lungometraggio del grande cineasta americano: “Eraserhead”. Lynch, in meno di 4 minuti, rappresenta il tormento infantile (patito dallo stesso regista quando era un bambino) dovuto agli effetti deleteri e coercitivi di una educazione restrittiva, in cui le dure imposizioni sono vissute come veri e propri traumi: come palesa l’ultima sequenza, che mostra la ragazzina protagonista del corto vomitare sangue sul suo letto.
Non li capisco i primi cortometraggi di Lynch, sono irritanti, pretenziosi, girati male e sperimentali, fini a sé stessi. Ognuno si può scervellare come vuole, ma secondo me è inutile. Piuttosto mi scervello sui suoi lungometraggi capolavori.
Assurda, decisamente assurda sequenza di immagini in stop-motion, devastante in ogni sua singola parte. Preludio ai suoi film più visionari, primo fra tutti Eraserhead.
troviamo un lynch alle prime armi,che riesce a realizzare brillantemente una critica verso l'istruzione,mettendo a risalto un blocco di apprendimento e quindi un disagio per una negativa educazione nella società,con fantastiche animazioni in stop motion in salsa surrealista ed un sottofondo "musicale" avvolto da una cantilena quasi isterica e ossessiva di una voce distorta ----->a,b,c,d,e,f,g......
Indecifrabile. Sicuramente il sogno della protagonista è un preludio a ciò che caratterizzerà i veri film di Lynch in seguito. Sicuramente meglio di Six men getting sick.
Il preludio di "Eraserhead". Una vera e propria anticipazione dell'esordio nel lungometraggio una decina di anni dopo. Girato da Lynch quando era giovanissimo, è un vero gioiello.
Non so, lettere grandi che partoriscono lettere più piccole, una cantilena di bambine che ripetono le prime tre lettere dell'alfabeto, una donna reale sdraiata in un letto ed un'altra figura femminile astratta che si decompone, forse abbiamo a che fare con qualcosa che riguarda l'apprendimento, le difficoltà della conoscenza, boh!. La ragazza riesce a pronunciare tutte le lettere dell'alfabeto poi ha uno sbocco di sangue. Va bene il surrealismo, l'ermetismo, la visionarietà però....... Di difficile comprensione. Molto meglio The Grandmother