the elephant man regia di David Lynch Gran Bretagna 1980
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the elephant man (1980)

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locandina del film THE ELEPHANT MAN

Titolo Originale: THE ELEPHANT MAN

RegiaDavid Lynch

InterpretiAnthony Hopkins, Anne Bancroft, John Hurt, John Gielgud, Wendy Hiller, Freddie Jones

Durata: h 2,05
NazionalitàGran Bretagna 1980
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1980

•  Altri film di David Lynch

Trama del film The elephant man

John Merrick, con il cranio orrendamente deformato a causa di una malattia, è usato come attrazione in un circo. Viene salvato da un medico che lo introduce nella Londra vittoriana, dove la sua situazione di "diverso" non cambia...

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Voto Visitatori:   8,79 / 10 (318 voti)8,79Grafico
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Voti e commenti su The elephant man, 318 opinioni inserite

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Sestri Potente  @  29/03/2010 22:37:38
   9 / 10
The Elephant Man è un grandissimo film drammatico, che riesce davvero a far soffrire lo spettatore vista la terribile vicenda che viene raccontata.
John Merrick, tanto buono dentro quanto deforme fuori, commuove e fa discutere: ma i "freaks", troveranno prima o poi un posto dove stare?
In definitiva, direi che si tratta di un film ricco di significati e di straordinaria intensità; da vedere assolutamente.

Sheovan  @  29/03/2010 21:56:41
   10 / 10
Dov'è, il mostro?

tnx_hitman  @  25/03/2010 20:05:10
   9½ / 10
Puro cinema struggente e drammatico..interpreti straordinari e storia che e' difficile dire che non sia coinvolgente.Lynch un regista stupendo.

Romi  @  25/03/2010 19:10:33
   9 / 10
Film veramente toccante, veramente bello

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  20/03/2010 15:31:35
   7½ / 10
Riflessione di lynchana maniera sull'alienazione e la diversità. La colpa è tutta della pochezza umana che non và mai oltre le apparenze. L'uomo elefante di Lynch, del resto, è un uomo così bello dentro da potersi di lui innamorare perdutamente. Bianco e nero eccellente.

James_Ford89  @  19/03/2010 03:30:23
   10 / 10
Non avevo mai pianto tanto! Non solo per un film, ma neanche in tutta la mia vita. Un capolavoro estremo questo da parte di Lynch che porta sul grande schermo(in un ipnotizzante b/n) un tema importante, come sempre, questa volta parla di emarginazione e di razzismo. Un film straziante come pochi che è pura poesia.. Vedere John Merrick dire


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è un qualcosa che mi ha fatto traboccare di lacrime e che ricorderò a vita. Un uomo leale, onesto, dolcissimo che viene sottovalutato per le apparenze. La crudeltà dell'uomo non ha limiti e ammetto che nella scena con il suo vecchio padrone e tutti i bifolchi presenti nell'ospedale volevo vomitare e spegnere tutto. Ho avuto la forza come John di andare avanti in questa magnifica visione che ti lascia qualcosa di insostenibile dentro. Un qualcosa di meraviglioso e triste al tempo stesso..
L'opera meno 'Lynchiana' di tutte ma...CHE BELLEZZA. Da oggi è assolutamente il mio film preferito.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gunny  @  18/02/2010 16:49:25
   10 / 10
Struggente.....triste....poetico......STUPENDO!!!........impreziosito dal B/N.........Grazie Linch......

Dr.Orgasmatron  @  14/01/2010 02:26:09
   9 / 10
Il film meno lynchiano di David Lynch è comunque un gran bel prodotto. E' una sorta di horror dove la paura è quella di apparire, un film sulla dignità e il dolore interiore di chi è umano interiormente ma deve passare da una maschera mostruosa, di sconvolgente impatto per chiunque la veda. Fotografato con uno splendido bianco e nero, si avvale anche di ambientazioni veramente suggestive.

USELESS  @  05/01/2010 05:06:59
   9 / 10
Un pò come il Kaspar Hauser di Herzog, due uomini, due registi, stesso intento:
L' indifferenza di Dio e la crudeltà dell' uomo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Merrick
http://it.wikipedia.org/wiki/Kaspar_Hauser

paride_86  @  05/01/2010 03:40:45
   8 / 10
Diretto in maniera magistrale con l'uso di un morbido bianco e nero, "The Elephant Man" è un film d'autore che strizza parecchio l'occhio al grande pubblico. E' un film commovente, quasi stucchevole in alcuni momenti, ma si tratta comunque di un'intelligente storia sulla diversità.
Un film di Lynch che non sembra suo, se si pensa al resto della sua filmografia.

4 risposte al commento
Ultima risposta 09/03/2010 09.32.34
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Zanibo  @  23/12/2009 23:51:22
   8 / 10
Girato benissimo, bella storia ma in alcuni punti l'ho trovato un po' troppo scontato e "studiato a tavolino". Preferisco altri film di Lynch molto piu` misteriosi, suggestivi e sorprendenti.

suspirio  @  20/12/2009 00:40:41
   9½ / 10
Film a tratti commuovente che fà riflettere sull'emarginazione. Bellissimo!

Invia una mail all'autore del commento zanzom  @  17/12/2009 11:52:27
   10 / 10
Struggente... poetico... magnifico. Cosa dire di più? Ben vengano capolavori del genere..... Grazie Lynch.

edmond90  @  11/12/2009 14:14:34
   10 / 10
Uno dei film più struggenti che io abbia mai visto.L'opera forse più accessibile di David Lynch,fotografata in uno splendido bianco e nero.Hopkins e Hurt magnifici.

Manu90  @  10/11/2009 12:59:02
   8½ / 10
Vabbè, non credo ci sia bisogno di commentare. Immenso Lynch. Bravissimi Hurt e Hopkins. E l'Adagio for Strings finale è la ciliegina sulla torta di questo capolavoro del cinema. Preparate i fazzoletti, qualora voleste vederlo.

spadaccino  @  02/11/2009 18:41:03
   8 / 10
lynch dirige sapientemente un film il cui tema principale è quello della differenza sociale:infatti mostra come un uomo malformato(l'essere inferiore in questo caso)venga trattato minormente rispetto ad altri dall'uomo "sano"(l'essere superiore).
toccherà il cuore di certi fino a farli commuovere,risulterà noioso per altri,ma ci sarà sempre chi lo giudicherà un cult.

DarkRareMirko  @  05/09/2009 23:51:20
   10 / 10
Senza dubbio il film più struggente e commovente di Lynch (nonchè uno dei suoi più canonicamente girati), a tratti davvero insostenibile in quanto a drammaticità; si rifà poi, seppur con errori vari (tipo, John Merrick in realtà si chiamava Josef, e non è sempre stato deforme, ma solo a cominciare dall'adolescenza mostrò i primi segni della malattia, ossia una particolare sindrome a metà strada tra neurofibromatosi e sindrome di Proteo); immensi Hurt, Hopkins, Gielgud e la Bancroft; a tratti nel film si posson carpire i processi di rappresentazione della mente umana, soprattutto in quelle più fotograficamente scure; finale poeticamente impareggiabile.

Girato in un bianco/nero confuso, "sporco", il film cattura, colpisce, comunica molte cose.

Mel Brooks appare come produttore non accreditato; tante nominations all'Oscar, manco una statuetta.

Un grandissimo film.

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Ultima risposta 05/09/2009 23.53.37
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/08/2009 19:18:18
   9½ / 10
Un film immenso e bellissimo. Gira tutto alla grande,dalle interpretazioni alle musiche,e naturalmente la regia di Lynch,un Lynch che deve narrare una storia lineare e ci riesce in pieno dimostrando di essere un regista in grado di fare film anche più "convenzionali",se si può dire. Lo reputo una delle sue opere più belle,ma è l'interpretazione di Hopkins che dà al film un altra marcia in più. Forse a tratti puo sembrare troppo semplicistico nel suo significato che è quello dell'alienazione del diverso. In realtà è tratto da una storia vera,cosa che dovrebbe far riflettere ancora di più chi guarda il film.

carriebess  @  23/07/2009 16:17:27
   7½ / 10
il più narrativo dei film di lynch. non male.

mikeP92  @  19/07/2009 14:02:12
   10 / 10
Un film bellissimo e drammatico.
Un film che rappresenta l'apice della crudeltà e del razzismo umano e lo condanna, ma allo stesso tempo tenta una riconciliazione.
Un film inquietante, e affascinante che non può non essere inserito tra i capolavori del cinema.

bulldog  @  16/07/2009 11:24:56
   7 / 10
Buon film ma nulla a che vedere con la filmografia di Lynch.

marfsime  @  23/06/2009 17:34:08
   10 / 10
Questo film ti tocca veramente il cuore..una delle opere meno ermetiche di Lynch si rivela anche uno dei suoi film migliori..non so se il migliore in assoluto..di certo uno dei più profondi e toccanti. Il personaggio di John nonostante la sua deformità è molto più umano di tante altre persone definite "normali" che lo considerano un fenomeno da barracone disgustoso..il suo continuo chiamare "amico mio" il dottore che lo segue è indice di quanto affetto e amore gli siano stati negati..un film che consiglio veramente a tutti perchè è veramente un capolavoro..il 10 è d'obbligo.

baskettaro00  @  20/06/2009 14:44:08
   7½ / 10
bellissimo film sulla differenza sociale ke mi ha molto colpito.....certo il film skorre molto lento ma vale la pena vederlo....

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/03/2010 12.49.25
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john_doe  @  19/06/2009 12:43:05
   10 / 10
Capolavoro assoluto del maestro David Lynch. Imperdibile.

RedPill  @  14/06/2009 22:25:06
   7 / 10
Bel film che sicuramente non manca di colpire lo spettatore; è ben realizzato e l'accoppiata Hopkins/Hurt sono stati in grado di offrire una prestazione veramente notevole.L'idea del bianco e nero poi, ha contribuito molto perché si sposa benissimo con l'ambientazione londinese di fine 800. Coraggiosa è invece la scelta di supportare solo di rado le immagini con basi musicali, che avrebbero aiutato ulteriormente il regista nel suo intento.Nota di merito, va anche anche al doppiaggio di Merrick, che lo fa risultare ancora più educato e compassionevole.A differenza del solito, Linch questa volta si dedica ad un tema non molto originale, rischiando quindi di essere poco coinvolgente nel suo sviluppo.Il film infatti, per tutta la sua durata ha come unico scopo, evidenziare le difficoltà di vivere e convivere con una società che ti disprezza per quello che sei.Per far questo il regista punta il dito contro l'uomo "normale", morbosamente attratto dalla spettacolarizzazione del "diverso", nel tentativo di condannare la sua natura profondamente voyeristica. Dal mio punto di vista però, Linch eccede nel far questo e la scelta di utilizzare un unico mezzo per raggiungere il suo scopo risulta, alla fine delle due ore, un pò annoiante.Nel complesso rimane comunque un buon lavoro, ma di più non riesco a dargli perché nonostante il messaggio lanciato e le scene proposte, non è mai stato in grado di commuovermi veramente.

dave89  @  11/06/2009 23:43:26
   9½ / 10
gran film.....indimenticabile....ottimo lynch

cristiano1970  @  07/06/2009 20:50:04
   9½ / 10
FIlm a mio parere che sfiora il capolavoro

trama coinvolgente e scorrevole

ottima (come sempre) l'interpretazione di Anthony Hopkins

da vedere e rivedere

simone p  @  07/06/2009 18:27:45
   7 / 10
Ottima l'interpretazione di Anthony Hopkins e interessante il tema trattato ma il film non è riuscito a coinvolgermi più di tanto.

lapensocosì  @  04/06/2009 14:43:08
   10 / 10
Capolavoro assoluto, uno dei film più belli e più emozionanti di sempre...

#Lou  @  04/06/2009 14:13:11
   10 / 10
A volte, leggendo i vari commenti, mi viene il dubbio che la gente sappia che questo è un film biografico.
Joseph Merrick è nato veramente così deforme, il suo stato mentale era veramente quello che aveva nel film e le sue gesta sono pressappoco quelle riportate nel film.
Non so perché alcuni hanno detto che sia poco credibile o altri che avrebbero voluto vederlo fare cose diverse.
Questo è un film che tocca l'anima, come suggerisce la prima reazione di Hopkins alla vista dell'uomo elefante. La società ottusa e bigotta dell'età vittoriana, ricalca l'antisemitismo e l'ignoranza della massa giornaliera, un punto di vista messo in luce prendendo e ritraendo un fatto di cronaca vera, risaltando i sentimenti di un uomo respinto dalla vita e un altro che non crede di salvargli veramente l'esistenza.
La fine è riportata fedelmente in maniera poetica.

statididiso  @  04/06/2009 02:31:25
   8½ / 10
tra i film piu commoventi in assoluto... bravi tutti, nessuno escluso... ma questo film ha soprattutto il merito di avermi iniziato all'arte del Maestro... L

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  02/06/2009 16:41:07
   8½ / 10
Emozionante, non ci sono altre parole per definire questo ennesimo capolavoro del geniale Lynch. Subito la sceneggiatura e resto mi ha fatto molto ricordare il suo capolavoro d'eccezione, cioè Eraserhead, la trama e la storia e inutile dirlo ma è quasi il copione di Freaks, ma se posso essere sincero: questo film di Lynch mi ha colpito di più a livello emozionale, qua in alcuni tratti mi veniva da piangere, invece ritengo Freaks più straziante, ma comunque i 2 film secondo me a livello di bellezza sono uguali, nessuno supera nessuno. Parlando del film, c'è da dire che l'inizio non mi ha convinto tantissimo, cioè mi spiego meglio: io sono partito con il pressuposto di assistere subito ad un capolvaroro, quindi magari pretendevo di più ecco (ma purtroppo c'è da dire che è un mio difetto questo), ma poi e riuscito a coinvolgermi sempre di più, anche perchè il tema trattato, e un tema molto toccante, delicato e ampio che riguarda purtroppo il "diverso", rappresentato dall'uomo elefante, ma ovviamente la domanda che si pone Lynch e questa (come ovviamente a fatto Browing con Freaks): non e che il mostro, sia soltanto l'essere umano? la risposta penso che sia ovvia, come si e visto in Elephant man, certamente il discorso e molto più ampio anche, però alla fine facendo un resoconto il punto centrale e quello, l'essere umano si basa su aspetti che purtroppo sono ridicoli, come l'aspetto fisico per esempio, quindi il film centra in pieno il discorso con una denuncia nei confronti del vero e unico mostro.
Insomma, un film emozionate senza ombre di dubbi, Lynch realizza una pellicola che e fatta per scoinvolgere ed emozionare, infine voglio fare i compilmenti per le bellissime colonne sonore, a proposito: l'ultima scena e semplicemente favolosa. Da vedere.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/05/2009 00:02:17
   10 / 10
Mi è rimasto dentro questo film. Non me lo dimenticherò mai. E’ bellissimo non solo per gli splendidi valori che esprime, ma soprattutto per come vengono espressi, anzi è proprio la tecnica cinematografica l’aspetto decisivo che fa di questo film un capolavoro.
I singoli elementi tecnici del film s’incastrano alla perfezione, con in evidenza soprattutto il montaggio. Ogni scena si fa notare per la sua concentrazione e per la sua essenzialità. Tutto, ma proprio tutto contribuisce a dire qualcosa, a creare la progressione emotiva e riflessiva, a rafforzare il messaggio. Non c’è nemmeno un’inquadratura che sia superflua o inutile. Sono rimasto sbalordito. Raramente ho visto un film così concentrato sul suo messaggio e così efficace nel trasmetterlo.
Già le prime inquadrature di natura simbolica e onirica stabiliscono subito lo stato d’animo, lo spirito del film: qualcosa di sofferente, sentimentale, interiore. Seguono immagini in uno splendido, nitido e affascinante bianco e nero che descrivono una fumosa Londra ottocentesca. Automaticamente vengono alla mente i grandi film degli anni ’30 basati sull’horror (tipo Frankenstein) e soprattutto Freaks di Browning, espressamente citato in più di una scena. Quello dell’ambientazione è un aspetto importante del film. Spesso ci sono panoramiche su ciminiere fumanti, operai al lavoro in fabbrica. Si vedono sordidi quartieri con frotte di poveri spesso ubriachi e donne di facili costumi. Allo stesso tempo c’è la bella, ricca e raffinata società. Questo per non farsi illusioni sui miti di “progresso” dell’epoca e di come accanto alla civiltà e alla bellezza di forme esteriori conviva un mare di sfruttamento, abbandono, degrado e bruttura soprattutto morale. Insomma il brutto non viene dalle deformità fisiche esteriori, ma dall’ambiente e dalle deformità dell’animo (perversioni e morbosità). Questo è il messaggio base del film: è il normale che è abnorme, brutto e schifoso, non chi appare come tale.
Vista l’importanza e la forza del messaggio si perdona a Lynch di avere creato personaggi e situazioni fin troppo perfetti e puri, a cominciare dal protagonista: L’Uomo Elefante. All’inizio viene presentato come una specie di bestia; la mdp ce lo fa solo intravedere e ce lo mostrerà in pieno solo nel momento in cui lo vede spaventatissima un’infermiera, trasmettendo a noi spettatori la stessa impressione. Sembra a tutti gli effetti un ritardato e invece rivela improvvisamente linguaggio e doti intellettive inaspettate. Questo è forse un punto debole del film. Lo si può spiegare con il fatto che lui stesso si è forse introiettato la figura di ebete e bestia imposta dagli altri e ha finito per identificarsi e per mostrarsi così con tutti. Come un gattino abbandonato, si è rassegnato a subire in silenzio e a diffidare di tutti e questo senso di inferiorità, di rassegnazione fatale se lo porterà dietro fin quasi alla fine del film, quando in una scena cruciale avrà finalmente il coraggio di affermare se stesso, la sua identità. A questo punto il percorso spirituale e paradigmatico del film si è completato e Lynch ci fa accomiatare dal suo personaggio/messaggero proprio al culmine della parabola, apposta per non sciupare l’effetto partecipazione/commozione e lasciarlo al suo zenit, quasi santificandolo. Così l’Uomo Elefante entra a pieno titolo in quella sublime categoria di personaggi umili, insignificanti ma così belli interiormente e grandi di sentimento, come l’Idiota di Dostoevskij e il Vagabondo di Luci della Città.
L’impronta tutto sommato ottimista (o almeno fiduciosa nella ragione) è rafforzata dal personaggio di Treves. Razionalista e filantropo – tratti tipicamente ottocenteschi - è però molto moderno nel suo interrogarsi e mettersi in discussione di fronte al valore delle sue azioni. Anche lui quindi deve fare i conti con una figura imposta dagli altri che si è dovuto introiettare (quella di medico di fama e di successo) e anche lui alla fine trova il coraggio di affermare la sua parte genuina e profonda di uomo solidale e pari – non superiore – agli oggetti che studia e che cura.
A contrasto con Treves c’è la figura del padrone dell’Uomo Elefante, che rappresenta invece la parte oscura, istintiva, morbosa e irrazionale dell’animo umano. Il suo rapporto con L’UE è molto oscuro, fatto di amore-possessione-distruzione. E’ questa, secondo Lynch, la parte negativa che va sconfitta.
E’ interessante fare un confronto con Pigmalione di G.B. Shaw e con Il mistero di Kaspar Hauser di Herzog. In entrambi vicende simili sono viste in maniera molto più pessimista e distaccata. Non c’è sentimentalismo ma molta normalità e banalità. Le persone che istruiscono mantengono sempre il loro ruolo di maestri superiori e indifferenti nei confronti degli oggetti studiati, i quali non vengono considerati come esseri dotati di sensibilità e sentimento. Lynch invece ci fa intravedere che forse è possibile usare insieme e in armonia la ragione e il sentimento. Si può capire, si può amare. Bello, splendido messaggio. E poi niente muore, niente muore, niente muore.

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2009 08.52.07
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satko  @  19/05/2009 10:14:04
   9 / 10
Il film di Linch che preferisco,molto profondo,a tratti sentimentale con sprazzi di horror,il bianco e nero lo rende ancora più bello!

TheLegend  @  19/05/2009 05:19:57
   8 / 10
Buon film di Lynch sulla scia di Eraserhead incentrato sulla diversità e sulla paura del diverso.
Il film è tecnicamente ottimo;bella la scelta del bianco e nero e buono il montaggio e la regia che hanno dato al film un buon ritmo con scene molto veloci.
Personalmente preferisco un altro tipo di film di Lynch ma la bellezza di questa pellicola è innegabile.

Gui80  @  30/03/2009 19:25:17
   9 / 10
Emozionante capolavoro... come pochissimi.
Tutto bellissimo, dalla scelta del b/n al finale... splendido!

VikCrow  @  07/03/2009 14:12:07
   10 / 10
Altro capolavoro diretto dalla sfolgorante mente di Lynch. Non sono ammissibili voto appena sufficenti.

Clein  @  13/02/2009 11:14:13
   9½ / 10
Capolavoro. Infonde una forte carica emotiva, diretto ed interpretato splendidamente. Anthony Hopkins mostra una fra le sue migliori interpretazioni.
Da vedere ad ogni costo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  06/02/2009 13:25:55
   9 / 10
Il Lynch d'autore, uno dei migliori film della storia del cinema, punta ancora sulla diversità puntando dal punto di vista esterno.

Un film classico che nello stesso tempo vuoi il bianco e nero vuoi alcune (poche per la verità) rimandi onirici, ci presenta un personaggio unico e drammatico.

Non è compiaciuto, non è sdolcinato e alla fine nemmeno eccessivamente triste tranne alcune cadute di stile come quella del bacio in cui si lascia prendere e cade nel melenso (però non lo farà MAI PIU').

Comunque non caricando mai enfatizzando la drammaticità della storia anche alcune piccole ingenuità non incidono sul generale giudizio positivo del film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2009 23.06.11
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/02/2009 09:46:00
   8½ / 10
Bello, di una delicatezza unica. Giustamente commovente, privo di quella ricerca della lacrimuccia tipica delle pellicole odierne.
Un applauso a Lynch che confeziona questa ottima pellicola, buona parte del merito è da spartire con tutto il cast. Ottimo Anthony Hopkins.
Sebbene la pellicola non sia perfettamente fedele alla vera storia di Joseph Merrick, la storia non è stravolta, è resa in maniera tale da avere una più gradevole visione. Inutile dilungarsi sul fatto che il mostro non sia l'uomo elefante ma chi lo tratta come una bestia cioè il suo "proprietario" e più in generale la società.
Merita assolutamente una visione !!!

zoscolo  @  10/01/2009 13:20:23
   8 / 10
film un po lento ma che racchiude in se un ottimo messaggio...
hopkins si rivela per quello che è ..un grande attore degno di essere chiamato tale...
da vedere e riflettere

JOKER1926  @  07/01/2009 19:51:30
   8½ / 10
“The elephant man” di David Lynch e’ un quadro drammatico del concetto di non uguaglianza, il baluardo del “dramma” “Lynchano” pone beffardamente le sue basi sulla sfortunata personalità dell’ “Uomo elefante” (John Merrick); l’uomo nato deforme e’ usato (nel vero senso della parola) in un circo, Merrick e’ maltrattato, offeso, umiliato…

I complimenti per il Maestro David Lynch sono praticamente un Must, il regista riesce a portare nel suo film una grandissima suspence “contornata” da qualche scene di Humour Nero e da tanta, tantissima drammaticità…

Da celebrare la scena del teatro (magnifica e megalomane) che consacra (per l’ennesima volta) l’immensa capacità tecnica, cinematografica del regista.

“The elephant man” e’ una pellicola in “bianco e nero” del 1980, Lynch nella sua Opera riporta degli inquietanti e metaforici flashback (stile “Eraserhead”); fra le tantissime “gemme” cinematografiche del regista questa e’ sicuramente una delle piu’ “lineari”, trama semplice, dinamica prevedibile ma concezioni abissali…

E’ utopia, follia cercare e trovare difetti, imperfezioni a questa “gemma”; gli attori, la fotografia (molto curata, ben fatta) sono enti molto importanti che elevano inesorabilmente il film e lo fanno sprofondare nell’immenso dell’ ideazione…

Il regista prende importanti spunti dal film “Freaks” di Tod Browning pellicola dell’arcaico 1932…
Gli scenari circensi, la “deformazione” mentale della gente “normale” sono “tasselli” concettuali che si “collocano” nel supremo mosaico di concezione e metafora.
L’apparenza fisica e’ solo polvere, la sostanza non e’ l’estetica, la bontà, l’intelligenza, la premura spesso si nascondono in un qualcosa di non determinato…
Il regista mostra in questo film la falsità, l’arroganza della borghesia, occhio alle scene…
Tutte queste concezioni dunque si collegano divinamente con il film di Browning, per apprezzare a meglio “The elephant man” e’ ( a Mio avviso) indispensabile “esplorare” il “piano” sostanziale di “Freaks”, infatti tale pellicola e’ una sorta di “introduzione” al prodotto di Lynch…

“The elephant man” e’ una pellicola che dona al mondo della Cinematografia una icona importantissima: John Merrick…
Questa icona spiana divinamente la strada a concezioni “ultra visive”, di ragionamento esistenziale…

La pellicola del 1980 inoltre mostra allo spettatore la bontà del “mostro”, John Merrick nasconde tanta sensibilità; altre icone nel film (come i dottori e i “freaks” del circo) giocano una carta imprescindibile per l’economia del “piano” dottrinale della regia.
Il finale e’ pura drammaticità, in questo momento scoppiano nella mente diversi sentimenti di commozione; Lynch impeccabile ( a tratti cinico) “dipinge” il tutto con estrema drammaticità ed emozione… L’universo, le parole della madre di Merrick spingono la massa spettatrice in un vortice di immenso come quello dell’universo, scenario “idealizzato” per l’atto finale dalla regia…
Questa scena finale e’ il top…

“The elephant man” e’ un film abissale , la “maschera” di Merrick e’ la vera faccia degli altri finti buoni, l’apparenza, la retorica, la magniloquenza e’ un “costume” che nasconde la cattiveria, la “deformità” caratteriale…
Il “mostro” del film e’ il meglio, ma per questo mondo il tutto e’ troppo difficile da capire, il concetto dell’apparenza purtroppo non conosce decesso…

JOKER1926

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Ultima risposta 09/01/2009 21.02.03
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edo88  @  05/01/2009 16:59:19
   9 / 10
Da brivido.
Solo Lynch poteva fare un film così profondo e a tratti sentimentale ma costruito come un horror (o forse il contrario, a tratti horror ma construito come un dramma sentimentale).
Non importa la deformazione fisica di John, il tutto circolerà attorno all'amore che la gente prova per lui; amore che in alcuni casi è disprezzo e maltrattamento.
John Merrick che recita, legge o costruisce cattedrali in miniatura sono immagini davvero forti.
Ottimo tutto il cast.

topsecret  @  19/12/2008 17:55:15
   8½ / 10
John Merrick era un uomo fortunato. Fortunato perchè aveva incontrato persone che non vedevano in lui un essere deforme mostruosamente deturpato dalla malattia, ma semplicemente una persona sensibile, un uomo intelligente, un amico sincero.
David Lynch dirige e racconta una storia tragicamente umana, un dramma di malattia, solitudine ed umiliazioni. Un film che evidenzia l'inettitudine, la bestialità e la paura di chi non accetta e non capisce la diversità. Una pellicola amara, commovente e di straordinaria intensità, che ha il merito di farci riflettere. L'interpretazione di John Hurt è magnifica e struggente, Anthony Hopkins è umanamente straordinario.
I titoli di coda sono accompagnati dal rumore del vento in sottofondo, un vento che sembra spazzare via le paure ed i soprusi che John Merrick ha dovuto subire. Un vento che spazza via anche il tanfo che appesta quelle persone senza morale con le quali, sfortunatamente John ha dovuto subire nella sua travagliata vita.

Piotr  @  28/11/2008 13:42:16
   9 / 10
Mi ha fatto piangere.
Finale lancinante.

gingerbread_man  @  22/11/2008 13:49:07
   10 / 10
Ogni volta che guardo questo film sento dentro una tristezza che non so descrivere, tanto è infinita.
David Lynch non ha solo raccontato magistralmente la storia di un uomo e della sua lotta per essere riconosciuto come tale, non ha solo creato un capolavoro dal punto di vista tecnico e stilistico, ma è riuscito a fissare sulla pellicola il dolore e la sofferenza (quasi fisica), con una crudeltà disturbante e a trasmetterla agli spettatori.
il personaggio di John Merrick colpisce al cuore per la sua mitezza (che è anche la sua forza), la sua dignità e la sua delicatezza.
Impeccabile la prova di tutti gli attori e la meticolosa ricostruzione storica della tetra londra vittoriana (bellissimi i particolari della vita all'interno dell'ospedale).

lampard8  @  04/11/2008 11:19:50
   9 / 10
Il solito buon vecchio Lynch. The elephant man è un signor film, costruito ad arte, con dei momenti di estasi pura e di grande cinema(vedasi le scene iniziali et finali) e con due attori principali davvero ispiratissimi. Qui Lynch riprende alcuni spunti dal precedente Eraserhead e dal capolavoro di Browning(Freaks) anche se la storia del suo Freaks è molto più positiva e straziante. Pochissimi registi si sono accostati al mondo dei diversi e quelli che l'hanno fatto hanno saputo tirare fuori delle pietre miliari nonostante il rischio di cadere nella retorica e nei facili sentimentalismi fosse dietro l'angolo. Ecco, la grandezza di Lynch, qui, è proprio quella di non far cadere il tutto in qualcosa di banale e retorico e ci riesce alternando momenti "stucchevoli" a sequenze strazianti. Non va dimenticata la eccelsa fotografia e la cura maniacale dei dettagli in questo film, nonchè l'ottima scelta del bianco e nero che rende ancora più maestosa e potente questa opera. Chapeau signori, questo è cinema.

Drugo.91  @  30/10/2008 20:44:58
   10 / 10
che classe ...un cult monumentale che scandalosamente su 8 candidature non ha vinto neanche un oscar

deus  @  24/10/2008 11:11:32
   4½ / 10
sicuramente un cult, e la pellicola in bianco e nero sicuramente rende, la trama sicuramente fila, i personaggi sicuramente sono ben interpretati, parla del diverso e della sua emarginazione, sicuramente per tutti questi motivi voleva mandare un messaggio forte. Ma proprio quest'ultima è stata l'arma secondo me contro, quella di mandare un messaggio cosi palese può diventare un arma contro se poi non ci riesce in pieno, ci sono film magari meno famosi di questo e forse con un cast e interpretazioni meno evidenti ma efficaci e mi rifaccio a film come "may" per esempio che ancora oggi mi rimane impresso, sinceramente di questo film dopo già qualche ora me ne sono scordato, certo è commovente, interessante il finale dove lui vole apparire almeno per una volta normale, ma proprio perchè voleva essere a tutti i costi un film incentrato su questa tematica, pecca di eccessiva sfacciatagine, e purtroppo devo bocciarlo, almeno in questo caso anche se io sono un patito di film cult!

Moiaca  @  14/10/2008 19:06:30
   10 / 10
Non posso che riportare paro paro il commento di pinhead88 : Sono rimasto estasiato,uno dei film più belli e commoventi che io abbia mai visto..superconsigliato

gei§t  @  30/09/2008 01:24:11
   7 / 10
Storia biografica di un uomo orribilmente deforme che riesce a trovare un po' di felicità grazie all'aiuto di qualche persona con una certa umanità. Il vero mostro è l'uomo crudele e non John.
Film ben realizzato anche se si distacca dal Lynch che preferisco.

marco1309  @  15/09/2008 12:18:44
   9 / 10
come non rimanere impassibili di fronte alle vicende di john!!!

la sua storia è molto triste, simile ad altri ke sfortunatamente sono nati con gli stessi problemi.

pinhead88  @  15/09/2008 01:04:20
   10 / 10
Sono rimasto estasiato,uno dei film più belli e commoventi che io abbia mai visto..superconsigliato

BlackNight90  @  13/09/2008 00:39:31
   9 / 10
Questo film è senza dubbio uno di quelli ke più mi ha colpito x la crudezza e il dolore ke riesce a trasmettere.
Si capisce subito ke Lynch è un regista fuori dal comune, la scelta del bianco e nero è azzeccatissima x sottolineare il grigiume di una società ke ha un continuo bisogno di fenomeni da baraccone da celebrare dietro lo sguardo ipocrita provocato dalla novità, dal diverso, ma ke in realtà nasconde il disgusto, come accade anke oggi.
La speranza è ke ci saranno sempre al mondo dei Frederick Treves onesti e generosi...
Bravo Anthony Hopkins ma soprattutto John Hurt a interpretare una commovente vittima della malattia e del destino.

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Ultima risposta 28/08/2009 15.40.01
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Federico  @  30/08/2008 17:35:03
   6 / 10
Mi aspettavo di più.

Sinceramente questo film mi ha pure annoiato. Non essendo un esperto di cinema non giudico la pellicola dal punto di vista tecnico ma semplicemete da quello che mi lascia dentro.
Se il film non mi ha emozionato è perchè ho trovato il tutto "artificiale" e poco credibile. Ecco, durante il film non ho mai avuto la sensazione di essere dentro a una storia vera, forse perchè


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Ecco, io non ho "creduto" a questo film che quindi non è stato in grado di emozionarmi.

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Ultima risposta 10/07/2017 16.02.37
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johnwayne  @  12/08/2008 13:16:44
   9½ / 10
Film straordinario, incredibilmente emozionante e toccante. L'ho visto una volta e non lo rivedrò: è doloroso.

somberlain  @  19/07/2008 09:57:54
   6½ / 10
Film bello e commovente, ma a mio parere troppo commovente, esasperato e scontato nonostante sia nobile il proposito di raccontare il tema, sempre attuale, dell'integrazione del diverso all'interno della società.
Concordo con chi ha scritto che è un film facile, io aggiungo anche furbo perchè fa tremendamente leva sui buoni sentimenti.
Il b/n sembra essere fatto apposta per evidenziare la semplificazione del film rispetto alla realtà, in quanto viene presentata come netta la distinzione tra buoni e cattivi, tra giusto e sbagliato, senza sfumature o vie di mezzo.
Consiglio comunque la visione per la regia (che ha poco a che vedere con il successivo, incasinatissimo Lynch) e per Hopkins, impeccabile come al solito.

polsiak  @  05/07/2008 10:27:28
   7 / 10
Un bel film che gioca totalmente ed escusivamente sul nostro senso di pietà e compassione nei confronti di questo "aborto di natura". Impossibile non commuoversi. Fin troppo facile la riflessione che sorge spontanea su chi sia il vero mostro.
Sinceramente credo che David Lynch abbia confezionato un film alquanto facile. Non è difficile smuovere l'animo dello spettatore con una storia del genere. E lui ci riesce molto bene.
La mente mi dice un voto, il cuore me ne suggerisce un altro.
La media è 7.




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roy rogers  @  05/04/2008 23:58:39
   8 / 10
Un film davvero toccante...propone la tematica di una storia realmente accaduta attraverso un velato utilizzo di poesia. Illustra l'ignoranza ,l'ipocrisia della gente e secondo me il messaggio che vuole lasciare è che per giudicare qualcuno non bisogna fermarsi alle apparenze. Lo sfortunato Merrick viene usato come fenomeno da baraccone da gente senza scrupoli e il dottore interpretato dal bravissimo Hopkins lo prenderà in affidamento inizialmente per scopi lavorativi ma successivamente lo introdurrà nella società. Molto azzeccata la scelta del bianco e nero per rendere di èpiù l'idea della durezza delle tematiche e del contesto storico: la Londra Vittoriana. Un film che certamente fà riflettere su molte cose. A volte si considera diverso qualcuno perchè ci si ferma all'apparenza senza "scavare" in profondità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  12/03/2008 15:12:42
   7 / 10
Un buon drammatico, l’uomo elefante è un personaggio davvero splendido sebbene sia il più deformato della storia del cinema. La sceneggiatura è dignitosa e si vedono i chiari riferimenti all’insuperabile Freaks. Comunque di Lynch gli preferisco le sue pazzie frastornanti, un elemento che lo ha caratterizzato alla grande in Mulholland Drive e IE.

Invia una mail all'autore del commento nerofelix  @  23/02/2008 19:53:02
   7½ / 10
E' un bel film, in cui il regista ritaglia poco spazio per sé stesso e i suoi consueti virtuosismi visivi (ma da antologia lynchiana sono le scene iniziali del film). Quasi un esercizio d'accademia, molto ben riuscito perché sa coinvolgere lo spettatore, sa farlo commuovere e riflettere. E' da vedere, infatti, per meditare sulla natura umana, sulle sue aberrazioni e mostruosità (interiori e non esteriori) e sui buoni sentimenti. Il film narra una storia vera, la vicenda di un uomo nato deforme nella puritanissima Inghilterra vittoriana. Magistrale (come sempre) la prova di Hopkins nei panni del dottore buono. Sia la sceneggiatura che la fotografia risultano assolutamente credibili, memorabili i rari squarci visionari e onirici incastonati nel film. Lo spettatore partecipa ai sentimenti del protagonista, John Merrick. Il bianco e nero non è solo un espediente per immergere la pellicola in un'atmosfera datata ma anche il modo per celebrare il trionfo di certo cinema d'autore, senza distrazioni visive, fatto di storie a tutto tondo e di contenuti autentici. Unica pecca (perdonabile) è la tendenza "politicamente corretta" ad un certo pietismo di maniera. Da vedere e interpretare come un saggio sulla diversità umana, la tolleranza e la conoscenza di quei "mostri" che sono gli altri.

FedericoBlasco  @  20/02/2008 16:26:47
   10 / 10
Uno dei più bei film della storia.Un racconto amaro della mentalità ignorante e ipocrita della società nei confronti di una persona che ha le sue sfortune fisiche.Una persona creativa,sensibile e gentile,condannato dalla mediocrità

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  12/02/2008 11:33:10
   9 / 10
Un film commovente,straziante e davvero indimenticabile.Ispirato ad un personaggio realmente esistito,ovvero John Merrick,sfortunato ragazzo inglese affetto da una grave forma di neurofibromatosi ,”The elephant man” è il secondo lungometraggio firmato da quel geniaccio di David Lynch.
Il regista come nel precedente “Eraserhead” si affida ad un inquietante bianco e nero per rappresentare la cupa Londra vittoriana di fine ottocento,quindi affronta il tema del diverso per mostrare l’ipocrisia degli uomini,in questo caso abili a sfruttare le sfortune del povero John per il proprio tornaconto.
Tra i tanti personaggi deprecabili presentati nella pellicola,ne fanno eccezione alcuni,in particolar modo il Dottor Treves,interpretato dal bravo Anthony Hopkins,il quale dopo un iniziale interessamento dettato da motivi personali di carattere scientifico e di immagine, comprenderà che all’interno di quella aberrante prigione di carne umana si nasconde un animo gentile,profondamente sensibile e assetato di conoscenza,un animo per nulla distrutto da anni di angherie e vessazioni di ogni genere,cosa che indurrà il medico a difendere e proteggere strenuamente il povero John dalla malvagità e dalla curiosità morbosa delle persone.
Lynch affronta anche il tema del voyeurismo mettendo in luce come questo faccia parte della natura umana,assetata di vedere,spiare ,osservare anche quando lo spettacolo è palesemente ripugnante.
Il merito del film è di non scadere mai nel patetico gratuito o nel banale,la dignità umana di John è ben rappresentata e induce lo spettatore ad andare oltre le apparenze,a squarciare quel velo di diffidenza creato da un involucro esterno ributtante ma sicuramente dimenticabile grazie ad un animo estremamente fulgido e affabile da parte del protagonista.
Lynch,noto soprattutto per il suo cinema cervellotico e criptico,dimostra di saper coinvolgere anche alle prese con una sceneggiatura più classica e lineare, come del resto manifesterà anni dopo con lo splendido "Una storia vera".

debaser  @  11/02/2008 19:19:39
   10 / 10
Uno dei pochi film che mi ha emozionato quando ero piccolo e' mi ha fatto innamorare di Lynch e del cinema, in generale.

valerio1989  @  11/02/2008 11:50:59
   9 / 10
Film profondo, commovente e delicato. Con delle interpretazioni perfette e una regia sublime.

LEMING  @  01/02/2008 14:32:46
   10 / 10
Film delicato nella sua drammaticità, un Lynch stanamente crepuscolare e molto semplice. Intensissimo e assolutamente non commerciale. Film così non se ne fanno più (come mi sento vecchio!)
Capolavoro
Lemming

fraza77  @  27/01/2008 15:26:18
   10 / 10
Favoloso!!! Dovrebbero vederlo tutti...
Grande morale! Grandioso!!!

greaser  @  20/01/2008 15:12:15
   10 / 10
John Carpenter  @  15/01/2008 17:28:02
   8 / 10
Bellissimo film drammatico strappalacrime di David Lynch, uno dei miei registi preferiti.
I due attori Anthony Hopkins e John Hurt, i 2 protagonisti meritano di stare in quest'opera commovente, dalla fine dov'è impossibile non commuoversi.. una grande sceneggiatura per un grandissimo finalone da urlo.
Essenziale per chi ama il cinema.
Strano perchè è stato girato tutto in B/N... qualcuno mi può spiegare il motivo?

John.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2008 10.47.19
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  28/12/2007 18:28:56
   8½ / 10
Dopo "Eraserhead", Lynch seguita a sviscerare la tematica della deformità e della diversità, trasponendo una storia vera, unica e tragica: quella di Joseph Carey Merrick, noto per una rara malattia deformante. Rispetto al suo primo lungometraggio, tuttavia, il regista americano non si sofferma sul profilo introspettivo del personaggio, mettendone in luce la dimensione interiore, psicologica, onirica e allucinata; ma pone lo spettatore di fronte ad una vicenda umana estremamente drammatica e commovente, nella quale la disgrazia dovuta al "Caso" o a un imperscrutabile disegno "divino" si somma a quella determinata dalla nequizia degli uomini, i quali per soddisfare i loro laidi desideri morbosi o per perseguire vili fini di lucro non si fanno scrupoli nel prendersi beffe e approfittarsi di una persona remissiva e indifesa. Fortunatamente Joseph (che nel film ha il nome di John) incontrerà il dott. Frederick Treves, il quale lo sottrarrà dalla realtà brutale della strada e gli donerà dei momenti felici, che fino a quel momento erano limitati al ricordo della mamma morta quando era ancora un bambino.
Ma esiste veramente la misericordia? Un altruismo puro? Un amore incondizionato, slegato da qualsiasi forma di tornaconto personale? E' ciò che sembra chiedersi Lynch quando il dott. Treves, al cospetto della moglie, con sguardo attonito e quasi atterrito afferma di non essere tanto diverso da coloro che si sono profittati dello sciagurato Joseph come fenomeno da baraccone, poichè anche lui si è prestato al "gioco" dello sfruttamento per conseguire titoli e meriti nel campo della ricerca scientifica.
In un mondo pervaso dalla morbosità (tema che verrà meglio analizzato in "Blue Velvet"), dall'egoismo, dalle angherie e dalla barbarie risalta l'animo nobile, raffinato e dignitoso di un uomo "imprigionato" in un corpo che "non gli è proprio" e che invece appartiene idealmente ai veri mostri: gli uomini cattivi.
Nonostante la differenza radicale (effettiva o solo apparente?) con la pellicola precedente, la sequenza finale quasi trascendentale, in cui il sogno sfuma nel trapasso, evoca l'incipit di "Eraserhead".
Molto appropriata la scelta stilistica del bianco e nero che, insieme ad alcuni momenti del film, sembra omaggiare alcuni classici della cinematografia, tra cui soprattutto "Freaks" di Tod Browning.

Il film è stato prodotto da Mel Brooks, il quale rimase particolarmente colpito da "Eraserhead". Questi, dopo aver visto il primo lungometraggio di David Lynch, ammise di non averci capito niente, ma fortunatamente riconobbe il genio del regista americano.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/12/2007 18.48.57
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amoreblu  @  28/12/2007 12:34:12
   9½ / 10
Gran film. Commovente, stilisticamente ineccepibile. Attori veramente grandiosi

hyothehunter  @  24/12/2007 16:47:28
   9 / 10
stupendo capolavoro.
Lynch ci mostra un film crudele e triste....un film vero. Un'opera che regala perle di saggezza in ogni singola scena girata.
Le sensazioni che riesce a trasmettere sono veramente forti e la lezione che ci insegna è grande. Inchiniamoci.

Max78  @  11/12/2007 16:27:06
   9½ / 10
Difficilmente dimenticherò quel cappuccio inquietante a coprire il volto ,
la camminata lenta e affannosa, quelle parole quasi sussurrate ma soprattutto la dolcezza infinita del buon John Merrick.

Munirsi di fazzoletto durante la visione......

TheJolker  @  10/12/2007 17:17:59
   10 / 10
Lynch da qui la grande dimostrazione che nn è soltanto regista di film cervellotici ed onirici.
sensazionale,pieno di emozioni e soprattutto contro i pregiudizi verso le sembianze sfigurate che nn sono indice di crudeltà,c'è da renderlo ancora oggi nel 2008 cn grande eloquenza

vitocortesi  @  30/11/2007 01:49:11
   9 / 10
Film molto bello e commovente.

luca2012  @  16/11/2007 15:11:10
   9 / 10
Bellissimo film, commovente come pochi, anche se non proprio perfetto.

antocucs  @  16/11/2007 00:07:29
   10 / 10
IO NON SONO UN ANIMALE, IO SONO UN "UOMO".
- Cio' che non si conosce spaventa - , queste sono le frasi piu'' toccanti dette da John, un essere deforme, dall'animo puro e semplice la cui dignita' e' stata tolta dall'UOMO stesso.
Bellissimo film, non ricordo di aver mai versato tante lacrime, John e' una figura che inorridisce e apre il cuore, un mostro da deridere e da amare , un fenomeno da baraccone e un AMICO.
Questo film e' un CAPOLAVORO, dalla scelta del bianco e nero, alle musiche e le scenografie, la fotografia e' stupenda e l'interpretazione di Hopkins sublime. Lo ricordero' per sempre!!!

doppiak  @  12/11/2007 12:28:54
   9 / 10
non è il solito lynch ma comunque bello e commovente

wega  @  11/10/2007 12:51:42
   9 / 10
Meraviglia creata dall'uomo.
Un film che ti commuove come pochi grazie ad una sceneggiatura ben curata e alla scelta del doppiatore dell 'uomo "elefante" che di elefante ha ben poco.
Memorabile e incredibilmente commovente la frase "non sono un'elefante..sono un'uomo".Superba la regia del Lynch e finalmente vedo una pellicola dove trovo un Hopkins che mi piace.
Straordinaria la colonna sonora della sequenza finale..la stessa usata poi in platoon.un film da avere

private_joker  @  27/09/2007 12:18:08
   10 / 10
Un film davvero magnifico, Lynch sta diventando sempre più uno dei miei registi preferiti. Qui si cimenta con il dramma di un uomo che, per la sola colpa di essere orribilmente sfigurato, si attira contro l'odio e il ribrezzo degli altri. Solo un medico, interpretato splendidamente da Anthony Hopkins, tenterà di salvarlo...

Di grande impatto alcune scene, come ad esempio quella in cui John viene aggredito nella sua stanza, oppure quella dell'inseguimento alla stazione, e naturalmente il bellissimo finale... Voto: 10

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