il papa' di giovanna regia di Pupi Avati Italia 2008
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il papa' di giovanna (2008)

 Trailer Trailer IL PAPA' DI GIOVANNA

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locandina del film IL PAPA' DI GIOVANNA

Titolo Originale: IL PAPA' DI GIOVANNA

RegiaPupi Avati

InterpretiSilvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio, Alba Rohrwacher, Serena Grandi, Gloria Cocco

Durata: h 1.44
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2008

•  Altri film di Pupi Avati

Trama del film Il papa' di giovanna

Giovanna è una bambina timida, insicura e non troppo bella. Il papà, un pittore fallito e sposato, è alle prese con la difficile educazione (anche sentimentale) della piccola. Lui vuole darle solo un grande futuro ma tutto rischierà di andare a rotoli. Famiglia compresa.

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Voto Visitatori:   6,83 / 10 (93 voti)6,83Grafico
Migliore attrice protagonista (Alba Rohrwacher)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore attrice protagonista (Alba Rohrwacher)
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Voti e commenti su Il papa' di giovanna, 93 opinioni inserite

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fabio57  @  09/03/2016 15:00:24
   7 / 10
Doloroso e struggente, questo film di Avati con un Silvio Orlando in un ruolo decisamente drammatico, un padre così affezionato alla figlia da non vederne il lato mostruoso, un personaggio diverso dai soliti interpretati dall'attore, ma di grande spessore umano. Anche il contesto storico in cui si svolge la storia è ben tratteggiato, a proposito Greggio, quando non si sforza di far ridere è veramente bravo. Alba Rohwacher al suo primo impegno da protagonista è straordinaria.

sweetyy  @  09/03/2016 04:44:27
   7 / 10
Storia triste, con un bravissimo Silvio Orlando come protagonista.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  09/03/2015 15:41:25
   6½ / 10
Buona la ricostruzione storica del periodo in cui è ambientato in cui si dipana un dramma familiare abbastanza improponibile. Buona la prova del cast con la Rohrwacher su tutti. Una visione la merita.....

Matteoxr6  @  14/10/2014 22:04:13
   4½ / 10
Sembra una bozza. Gli attori fanno pena, compreso Silvio Orlando, che questa volta non ne esce bene, mentre di solito se la cavicchia (soprattutto perché deve recitare sempre la parte di se stesso, per capirsi; mentre in questo film aveva, o meglio, avrebbe dovuto avere tutt'altro peso). La sceneggiatura si perde ed è oltremodo raffazzonata. Peccato, perché di spunti interessanti ce n'erano.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  15/03/2014 17:22:42
   6 / 10
Molto bella la prima parte, poi però non ho ben capito dove volesse andare a parare. Peccato perchè, a mio parere, poteva uscirne un film decisamente più consistente. Ottima la prova di Silvio Orlando.

Slich  @  04/02/2014 02:00:09
   5½ / 10
no, pupi avati, no. non mi piacciono le sue storie.
bella l'atmosfera, il patos... ma poi c'è da liberarsene...
questa storia non ha ne' capo ne' coda, il carisma dei personaggi è invisibile, tutto molto approssimativo.
questa è una storia qualunque, non ci sono le basi, ovvero le idee e i colpi di scena per farci un film.
greggio poco più che mediocre, francesca neri piuttosto indegna

pak7  @  03/01/2014 07:36:54
   8 / 10
Meraviglioso Avati, che colpevolmente ho ignorato per parecchio tempo, secondo me, questa, la possiamo considerare una delle sue migliori produzioni degli ultimi anni, un dramma che ti rimane nel cuore, che ti scava dentro, con la semplicità che trova un coltello a spalmare la nutella sul pane. Una famiglia apparentemente con pochi problemi, ma con una figlia che fatica a trovare una persona da amare, precipita nel baratro quando si scopre che tale ragazza è autrice di un efferato omicidio. Il padre (un grande Orlando, lo devo dire) perde il lavoro e la famiglia si sgretola. Bellissimo.

Lavezzi78  @  21/11/2013 13:30:00
   7 / 10
Film crudo, commovente ed estremo.......Un grande cast di attori (Silvio Orlando immenso) ottimamente diretti dal maestro Pupi Avati!...un vero pugno nelllo stomaco!!!

C.Spaulding  @  01/08/2012 23:02:15
   8 / 10
Film tristissimo ma ottimo. Pupi Avati ha diretto un intenso dramma con abilità ed ha scelto un ottimo cast, bravi tutti gli attori ma un elogio va fatto allo straordinario Silvio Orlando. La storia è davvero triste e drammatica ma coinvolge in pieno e non annoia. Un film da vedere e rivedere.....a me è piaciuto molto.

topsecret  @  13/04/2012 10:26:26
   7½ / 10
Pupi Avati è bravo nel descrivere e presentare al pubblico il ritratto di una famiglia sull'orlo del precipizio, minata dai fallimenti e dalle delusioni che ogni suo componente porta con sè da sempre e che con il progressivo aumento della fragilità psichica di Giovanna (la figlia), la porterà al definitivo tracollo.
Personalmente il film di Avati mi è piaciuto nella sua interezza: la prova degli attori, Orlando e Rohrwacher soprattutto, mi è sembrata precisa e calorosamente umana, capace di emozionare e tenere alta l'attenzione dello spettatore, il contesto storico è puntuale nell'inquadrare lo stile di vita di quegli anni e i dialoghi contribuiscono in maniera determinante alla riuscita del film.
A parere mio va premiato con un buon voto.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  04/04/2012 10:18:12
   9 / 10
Strepitosa quanto amara pellicola di Pupi.... prove commoventi di tutto il cast.... ottimo anche il buon Ezio Greggio..... un film forte, non semplice, proprio per la sua carica emotiva.....forse il miglior Pupi dell'ultima fase.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  30/03/2012 12:51:01
   7½ / 10
O.k, questo sarà periodo di innamoramenti per me, su questo non ci piove.
Dopo il devastante falling in love per Synecdoche ecco infatti che non posso permettermi nemmeno di vedere un piccolo e bel film italiano in tutta tranquillità che mi scatta qualcosa per una delle attrici, la meravigliosa Alba Rohrwacher, interprete di cui avevo sempre sentito parlar benissimo ma che ha saputo letteralmente stregarmi in questo ottimo, misurato e ben scritto film di Pupi Avati, regista di cui ho apprezzato tante cose ma che, forse perchè troppo prolifico, non ho mai considerato grandissimo.
Ma torniamo alla Rohrwacher. Credo che la sua interpretazione dimessa, ingobbita, sfuggente, malinconica ma allo stesso tempo semplice, pura, a tratti vitale, dolcissima sia davvero meravigliosa, c'è una grazia e un sentimento nella sua arte recitativa davvero sorprendente. Anche nelle scene più esagerate e a rischio di macchietta (come nel manicomio, sul quale torneremo) la sua tecnica e la sua magia la salvano dal rischio del ridicolo involontario. Tutte le scene con Orlando sono da incorniciare anche perchè risiede forse qua il maggior pregio de Il Papà di Giovanna, in una accuratissima e delicata analisi di certe dinamiche affettive e familiari. La cornice, l'Italia fascista negli anni della Seconda Guerra, tutte le vicende narrate, tutti gli snodi narrativi sono e restano, appunto, semplice cornice per una storia di genitori e figli, di tristezza, di incomunicabilità, di possesso e di distanza, di amore e della difficoltà di saperlo esprimere.
Il problema del film, l'unico, sono delle piccole tare che certo cinema, specie quello italiano, non sanno eliminare.
Ad esempio il ricorso al "pettegolezzo", all'avere informazioni nel film da gente che cicaleggia alle spalle è di un finto pazzesco. Ho contato almeno 4 scene in cui dietro i protagonisti la gente commentava la situazione (ad esempio il fatto che Michele, il padre, sia padre di un'assassina) in un modo veramente imbarazzante, fuori da qualsiasi realtà. Sembra una cavolata, ma questi son problemi di sceneggiatura secondo me abbastanza gravi, da fiction televisiva. Il non plus ultra è la scena dal panettiere.
E sto ancora aspettando un manicomio dove non ci sia uno che canta da solo, uno che strilla, due che fanno a botte, uno che ruota la testa, un altro che parla al muro etc,, etc... . Davvero, il ritratto dei manicomi nel cinema è quasi sempre di un macchiettistico davvero imbarazzante, e Avati non è da meno, anzi.
Anche se per rischiare di affondare il film il tentativo più grande lo fa la fucilazione sulla quale preferisco soprassedere....
Per il resto il film è davvero buono, perfette le ricostruzioni degli ambienti, ottime le interpretazioni dei 4 protagonisti (bravissimo anche Ezio Greggio, davvero), mentre nei secondari a volte c'è da mettersi le mani tra i capelli. E davvero sorprendente è la scrittura di tutti i rapporti reciproci nella famiglia di Michele (il titolo sembra banale ma secondo me è assolutamente perfetto in questo senso, questo è semplicemente il film di un padre e di sua figlia). Nello specifico spicca la bellissima e quasi struggente scena del ballo con l'avvenente madre (Francesca Neri, scusa eh) che si diverte, la figlia bruttina che la guarda rapita e il padre che goffamente cerca di farla volteggiare. Magistrale.
"I figli belli li fanno i genitori che si vogliono bene", in questa malinconica frase che Giovanna dice al padre c' dentro tutto il film, l'assoluta inadeguatezza che si sente addosso Giovanna, il dolore per sè e per i suoi genitori, la consapevolezza dell'assenza d'amore, il motivo originario di tutta la sua tristezza, il ruolo di Michele, uomo che sa ma che vuol far finta di non sapere.
Son persone semplici sto padre e sta figlia, persone che si bastano l'un l'altra ma che vorrebbero, come tutti, poter non essere soltanto in due.
Quando due solitudini si incontrano, quando due anime semplici si trovano, quello che ne può venir fuori è qualcosa di incredibile, straordinario.
Però sono e restano due solitudini che si sono fatte una.
Sono e restano una solitudine con due facce.

gemellino86  @  05/11/2011 16:34:38
   6 / 10
Carino ma c'è di meglio. Attori così così e storia accettabile. Gli italiani non ci sanno proprio fare con le commedie.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/04/2012 10.12.50
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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  25/10/2011 08:00:31
   8½ / 10
uhm...ieri giornata un po' angosciante....il tempo kupo....la tensione x le date dei konkorsi ke ankora non eskono....la signora kon la falce un po' troppo presente (ma x fortuna non vicina !!!).......e quindi, a konklusione di giornata, sarebbe stato più opportuno vedere un bel film trash-skorreggione, giusto x sorridere un po'...
e invece...mi sono lasciato ammaliare dal promo di questo film, ke, in realtà, non konoscevo.....cioè...non avevo mai sentito nominare prima (ah.,..beata ignoranza !!!) e quindi....inkuriosito me lo so' visto !!!
Storia alquanto tragika, ma non x questo meno appassionante.....anzi.....tiene kon gli okki sullo skermo x tutti i 100 e rotti minuti ke dura....il merito è soprattutto degli interpreti.....tutti bravissimi......anke Ezio Greggio fa 'na bella figura, eh.....
bella la fotografia e l'ambientazione bolognese.......sarà xkè adoro Bologna...ma vabbè...i "deliri" bolognesi li riserverò in un'altra okkasione....
quindi...tirando le somme....un bellissimo e tokkante film.....uno dei più bei film made in Italy ke mi sia kapitato di vedere di recente !!!!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/11/2011 12.54.32
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  14/09/2011 18:47:49
   7 / 10
Bel film, emotivamente di forte impatto, solido nella narrazione e nello scandaglio psicologico che lega i tre personaggi principali (padre, madre, figlia), più avventato nella descrizione di un pretestuoso contesto storico che fa tanto 'cornicetta'. Non posso negare che mi sia piaciuto, sicuramente per la vena intimista tipica dell'ultimo Avati, per il giallo con venature psichiatriche che fa il suo effetto, per la delicatezza della descrizione di un rapporto filiale che va al di là di tutto e tutti e per la magnifica interpretazione degli attori. Orlando è toccante e tragico, la Rohrwacher è di impressionante mimetismo e ineccepibile levatura drammatica, brava anche la Neri.
Purtroppo due enormi difetti gravano sul tutto, la deprimente recitazione di Greggio in un ruolo troppo importante per essere affidato ad uno così, ed una clamorosa ingenuità di sceneggiatura : in pieno fascismo, la povera Giovanna sarebbe stata fucilata per l'assassinio della nipote di un importante alleato del fascio, altro che internamento...

ale..  @  31/12/2010 11:31:56
   9 / 10
gran bel film..
emblematica la figura di questo padre che , introverso e incapace di rapportarsi alla moglie ,donna affranta e debole la quale è quasi un estranea in quella famiglia , si aggrappa morbosamente alla figlia giovanna ,con la quale instaura un rapporto esclusivo , facendo di questo "amore malato" il suo unico scopo di vita ,cieco di fronte alla tragica realta' che caratterizza le vicende dell'intera famiglia.
Ottime le interpretazioni .

minut  @  30/12/2010 11:21:58
   8½ / 10
Storia struggente e delicata come il migliore Avati sa confezionare.
Un malessere familiare che ha inizio quando dell'unica figlia si scopre una sua demenzialità incipiente e dalle quali problematiche la madre ( una Francesca Neri magistrale nella sua interpretazione che caratterizza le scene anche quando non è presente) non riesce più ad uscire facendo della sua esistenza una espiazione continua.
Il padre ( un Silvio Orlando impeccabile ), accecato dall'amore per la figlia, nasconde anche a se stesso il dramma che lo consuma e che spersonalizza la sua esistenza fino a farlo calare nella quotidianità inferme della figlia.
Bravo Greggio che solo nel finale tradisce un po la sua comicità nascosta.
Il tutto in una ambientazione post bellica non del tutto convincente, ma questa è un'altra storia.

Invia una mail all'autore del commento eddiguff  @  07/12/2010 11:42:27
   7 / 10
Film ben ambientato e scorrevole. Certo non il capolavoro di cui sentivo parlare quando uscì nelle sale. Non mi ha convinto la psicologia di Giovanna, caratterizzata superficialmente.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  30/11/2010 18:59:11
   7 / 10
Un bel film di Avati ambientato nel periodo bellico con un ottimo Silvio Orlando(vincitore della coppa Volpi)
Bene anche Greggio al primo ruolo serio della sua carriera

Invia una mail all'autore del commento sam is here  @  24/11/2010 18:53:37
   9 / 10
Un capolavoro del cinema italiano! Questo film drammatico narra come, ai tempi del fascismo, bastava un semplice disturbo mentale (per esempio aggredire una persona, o urlare nel bel mezzo della notte) per vederti chiusa in un istituto psichiatrico dove sei costretta a spogliarti di tutti i tuoi averi e affetti, farti radere i capelli a zero e venir bloccata in camicie di forza o "sedate" tramite bagni ghiacciati.
Ecco, questa è la fine che la povera Giovanna, dopo aver ucciso una sua amica, deve subire. Giovanna è figlia di un insegnante di disegno iperprotettivo con la figlia, tanto da non accorgersi di piccoli particolari che ben presto si riveleranno una tragedia per la famiglia.. il padre, Michele, interpretato da un perfetto Silvio Orlando, chiede aiuto al suo vicino-amico Sergio interpretato da Ezio Greggio, ma non per questo cade in angoscia e si sorregge con la speranza di rimanere accanto alla figlia, chiusa in un vero e proprio manicomio. Speranza che verrà premiata e nonostante i disturbi mentali della figlia, resterà sempre la sua...Giovanna. Nel film campeggia come contorno la Liberazione del '45 da parte degli alleati e l'entrata a Bologna delle prime squadre partigiane.

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/09/2010 15:55:17
   7 / 10
Pupi Avati è bravo a raccontare queste storielle e lo dimostra anche in questo film che non figura tra i suoi più riusciti.
Carina la storia ambientata prima-durante-dopo la Seconda Guerra Mondiale.
A parte qualche caduta di stile il film è gradevole e il cast adatto. Bravissima Alba Rohrwacher. Sarebbe stato meglio qualcun altro al posto di Greggio che, oltre a non essere un grande attore, da un tono troppo televisivo al tutto.

the_walrus  @  05/05/2010 11:57:33
   7½ / 10
Non penso sia il miglior film di Pupi Avati,ma mi è molto piaciuto, anche se velato da una profonda tristezza che attraversa gran parte del film. Silvio Orlando strepitoso!

*-sky-*  @  29/04/2010 19:30:05
   7 / 10
mi è piaciuto.. è interessante.. un po triste

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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  10/03/2010 12:17:46
   8 / 10
Promuovo a pieni voti questa fatica di Pupi Avati, un vero gioiello del cinema italiano.
A parte le interpretazioni magistrali di tutti gli attori (soprattutto Orlando e la Rochwacher, ma anche Greggio è convincente), il film è davvero prezioso.
La ricostruzione storica è filtrata dall'intimismo surreale e un pò macchiettistico del papà che vive una vera e propria vita a parte rispetto a quella di tutti gli altri, ossessionati dal fascismo e dalla logica della sopravvivenza. Ma come un vero Pickwick, solamente italiano e davvero avatianamente cinico, il prof. Casali riuscirà a uscire indenne dalla devastante potenza della guerra che invece sconfiggerà implacabilmente chi anche in qualche modo se l'è sempre cavata (Greggio). Il matto infatti vince in una logica di capovolgimento carnascialesco, lo scettico e il realista ne stanno fuori; il matto ha una possibilità di redenzione, il sano ne risulta grottesco e ironizzato (la madre della vittima nelle ultime scene); il matto alla fine riconquista tutto, il borghese non può che accettare la sconfitta (la madre).
Davvero triste e commovente, soprattutto sul finale dove Avati riacquista un pò di umanità anche se si vede dal commento che le logiche sono di sopraffazione. e pure "il papà di giovanna" è velato da un melanconia dolce che riesce a bilanciare, come solo un bravo regista riesce a fare, la terribilità della storia narrata.

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  07/02/2010 17:29:25
   8 / 10
Ottima prova di Pupi Avati, sia dal punto di vista della regia sia da quello della sceneggiatura.
Il Papà di Giovanna presenta un'unità di stuttura e una compattezza narrativa assai rare oggigiorno in Italia.
Avati racconta una storia che insinua nello spettatore un senso di disagio e di malessere che cresce istante dopo istante e non lo abbandona neppure dopo che le luci in sala si sono accese. Un dramma duro e intenso, senza nessuna pietà nei confronti dei suoi personaggi né nessuna pietà nei confronti del pubblico, che si trova avviluppato in una spirale di desolante umanità.
La regia è semplice ma elegante e regala alla storia narrata il ritmo e l'intensità dovute. La suggestione visiva è coadiuvata dal color seppia, assai caro ad Avati, e dall'ottima fotografia di Pasquale Rachini. Le musiche di Ortolani, poi, completano l'opera.
Eccellenti tutti gli interpreti, mai fuori le righe e sempre perfettamente misurati. Il riconoscimento tributato a Venezia a Silvio Orlando non avrebbe potuto essere più meritato.
La trama meriterebbe un'analisi approfondita, propria di una recensione e non di un commento. L'appofondimento psicologico dei personaggi è studiato nei minimi particolari e spesso è descritto attraverso piccoli gesti, quasi impercettibili, resi dagli attori in modo impeccabile e colti con grande maestria dalla macchina da presa.
Un film che non rivedrei con piacere a causa della sua drammaticità, ma comunque un'opera quasi impeccabile. A mio giudizio uno dei migliori film di Avati.

6 risposte al commento
Ultima risposta 10/03/2010 16.21.56
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Ironkarlo  @  19/01/2010 09:47:50
   7 / 10
è un buon film, che non annoia e che scorre molto bene.
la storia è bella, anche se un po' prevedibile, però è raccontata con la drammaticità degli okki del padre.
S.Orlando sempre ottimo.

dare un 4 o 5 non ha senso, è un film da vedere!

kirk h.  @  17/01/2010 20:29:12
   7 / 10
come storia è messa bene nel grande schermo, i personaggi interpretano delle parti difficili e drammatiche in maniera quasi ottima con pochi errori, non vedo bene ezio greggio nel suo personaggio (forse perchè sono abituato a vederlo in tv che fa ridere), la storia è molto drammatica e, mostra come una ragazza può "vendicarsi" del suo quasi-ragazzo, bravissimo l'attore che interpreta il padre che tiene sempre accesa la speranza alla figlia....
secondo me è un film da evitare per la drammaticità...però è girato bene!!!!

Tuonato  @  09/01/2010 16:56:03
   6½ / 10
Ma Giovanna che aveva di così diverso dalle altre?
Forse solo un grande vuoto. Quello dell'indifferenza - o peggio vergogna - della madre nei suoi confronti.

harlan  @  30/12/2009 15:26:34
   7½ / 10
bel film.una struggente storia familiare dove dolore e tristezza prendono vita e trovano il loro rifugio in immagini e fotogrammi sapientemente messe insieme da pupi avati. tematiche familiari trattate in maniera cosi' cupa e angosciante che quasi ti sembra di percepire il dolore di cui il film si nutre.ottima la scelta delle location e una fotografia che più adatta non si poteva, tagliente.silvio orlando è strepitoso. peccato per i suoi comprimari, francesca neri e ezio greggio che non c'azzeccano una mazza coi i ruoli che interpretano ma comunque tant'è-

The Legend  @  07/12/2009 22:28:56
   4½ / 10
E' nun film decisamento piatto.

Anche il racconto del dolore deve riuscire ad emozionare e a coinvolgere, e qui Avati manca decisamente il bersaglio, anche per (de)merito della protagonista, che incarna una figura assolutamente insignificante.

L'unica cosa da salvare del film?

Ezio Greggio impegnato, per la prima volta, in un ruolo drammatico. Credibile: un esperimento azzardato e riuscito.

pinhead88  @  06/11/2009 22:48:39
   7 / 10
cupo e triste.comunque un film che ha molti aspetti interessanti,dalla fotografia alla storia.
da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  13/10/2009 23:22:32
   6 / 10
Un film davvero molto,troppo triste...davvero Orlando fa una pena.
Un uomo accecato dal bene che prova per la figlia disposto a tutto pur di farla sembrare il piu' normale possibile!
L'ambientazione storica è quasi assente,cio che si vede di piu' è la crisi economica di quei tempi...
Il personaggio migliore è quello della Madre combattuta nell'animo...in realta' il personaggio sembra combattuto fin dall'inizio non perche non accetti una figlia delinquente ma perche non accetta una figlia che non è normale,che non segue i canoni di tutti i ragazzi della sua eta'!
Come tematiche affrontate sembra un film di Bergmann ma senza Bergmann,purtroppo...
Riuscito a meta'

outsider  @  06/10/2009 19:34:42
   8½ / 10
Grande Orlando in questo ruolo. Mi sarei aspettato di meno in verità. Invece, solo per la sua interpretazione, alzerei il voto.
Avati è Avati, unico e basta.

NandoMericoni  @  29/09/2009 10:19:57
   6 / 10
mah, diciamo che l'idea è buona ma poi frana del tutto nel finale. Buona la ricostruzione degli ambienti e della società del tempo, diventa frettoloso e confuso nel finale. Peccato, occasione persa...

Invia una mail all'autore del commento bustegoal  @  25/09/2009 09:12:47
   7 / 10
Altra bella opera di Avati.
Orlando è strepitoso.
Guerra e pazzia visti da un punto di vista crudo ma realistico.

metafisico  @  21/08/2009 16:59:07
   1 / 10
premiare Orlando è stato uno scandalo

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/12/2010 08.28.17
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Phelps  @  12/04/2009 21:07:19
   4 / 10
Lento e pesante.Fondamentalmente non dice nulla.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  12/04/2009 14:48:11
   6 / 10
E’ difficile immaginare che cosa sia passato per la testa a Pupi Avati al momento della scelta del cast di attori di questo film che ad onor del vero risulta essere un prodotto dignitoso soltanto se lo si guarda esclusivamente dal punto di vista del difficile rapporto padre-moglie-madre-figlia, molto ben sviluppato e di forte impatto emotivo, e non ci si sofferma sull’inutilità del conflitto bellico, forzato e poco approfondito, che fa da contorno alla storia (non so perché ma qualcosa mi ha fatto pensare che se il film fosse stato ambientato negli anni ’60 il tutto sarebbe risultato più credibile, soprattutto perché non avrebbe avuto modo di esistere una delle scene più grottesche della storia del cinema di cui tanto si è parlato nei commenti che hanno preceduto il mio) e, come dicevamo all’inizio, non si puntualizza sulla scelta del regista di far recitare Ezio Greggio, decisamente imbarazzante pur nella sua volontà di far bene, e di inserire una Francesca Neri con tanto di labbrone palesemente rifatte che a considerarle fuori luogo è usare un eufemismo ( purtroppo in film ambientati in un’epoca che non è quella che viviamo, certi particolari saltano agli occhi).
Da sottolineare, a contrasto con l’opaca prova del resto del cast, la bellissima interpretazione della semi-sconosciuta Alba Rohrwacher e del pur sempre bravo Silvio Orlando.

tarax  @  27/03/2009 04:32:23
   7½ / 10
Una storia ben raccontata, con bravi attori,completamente nella parte (anche se francesca neri non ha inciso più di tanto),con la sorpresa (per me) di ezio greggio, capace di recitare in un ruolo di certo a lui non ideale... OTTIMO Silvio Orlando. Bravo Pupi, hai fatt odi meglio è vero, ma se tutti i film fossero come regalo di natale e rivincita di natale saremmo nel mondo dei balocchi :D

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  26/03/2009 12:08:47
   7 / 10
L’ultimo lavoro firmato da Pupi Avati e presentato alla Mostra di Venezia.
Film sincero, schietto che affonda le radici, ancora una volta, tra personaggi socialmente “sconfitti” che trovano nella purezza dei propri sentimenti l’unica risposta valida alla propria esistenza ..calato nel contesto storico bolognese degli anni ’30-’40 (sostanzialmente il biennio fascista e l’immediato dopoguerra), il racconto si lascia decisamente apprezzare, soprattutto nella sua prima parte, per il modo di disegnare e al contempo presentarci i due protagonisti, una relazione padre-figlia dai tratti “ossessivi” ma puri, innocenti, come due anime che, nel reciproco amore, si rendono avulsi dal contesto che li circonda, fino a diventare uno la regione dell’altro.
Molto belle le musiche, così come le interpretazioni di Silvio Orlando (tra i migliori attori che possa vantare attualmente il nostro cinema e giustamente premiato con la Coppa Volpi) e della giovane Alba Rohrwacher ..discutibile invece la rappresentazione del contesto storico (didascalico e poco addentro al racconto), la caratterizzazione delle figure di contorno (quelle interpretate da Francesca Neri e un inedito Ezio Greggio) ed infine alcuni passaggi, principalmente nella seconda parte del racconto, decisamente affrettati e in fin dei conti prevedibili.
Pur lontano dall’essere un capolavoro, questo film del regista bolognese è senza dubbio apprezzabile, soprattutto a guardare le proposte cinematografiche nostrane prodotte nella passata stagione..

Sourire  @  22/03/2009 01:26:26
   8 / 10
L'ho visto con piacere e lo consiglerei tutto sommato un buon film italiano...una storia drammatica riuscita più che bene e si l'ambientazione nel perido fascista mi è piaciuta che dire d'altro si greggio non lo vedo a far film seri è inutile gli altri bravi tutti

floyd80  @  16/03/2009 18:47:50
   7 / 10
Il film vale la visione, soprattutto sei si vuole vedere un buon film italiano. Il periodo è ben strutturato e non va ad intaccare la vera storia del film.
Le musiche sono ottime e Silvio Orlando è come sempre impeccabile nel suo ruolo.
Avati sembra a volte troppo autorefenzialista, ma questo è un limite che si porta dietro da tempo e che in alcuni film può diventare un pregio, ma non in questo.

LoSpaccone  @  12/03/2009 19:49:11
   5 / 10
Film approssimativo, sia per l'analisi dei personaggi e che per la ricostruzione del contesto storico-sociale (non basta un quadro di mussolini alla parete per far capire che la vicenda si svolge al tempo del "ventennio"). Le interpretazioni non emozionano, solo Orlando se la cava abbastanza bene, eccedendo forse un pò troppo nel pietismo; su Ezio Greggio è meglio stendere un velo pietoso, già ai tempi di Drive-in sfigurava per espressività di fronte al bassotto As Fidanken, figuriamoci in un film... meglio come spalla del gabibbo. La storia in sè secondo me è bella ma il semi-professionismo (non dico dilettantismo perchè riconosco a Pupi Avati la lunga esperienza) del cinema italiano di oggi l'ha rovinata. Forse sono troppo esigente.

Sulla mediocre ricostruzione storico-sociale: pensate veramente che ai tempi del fascismo un tribunale si sarebbe espresso contro le posizioni di un gerarca fascita parte in causa (in questo caso il padre della ragazza uccisa)?

McLovin  @  02/03/2009 21:35:06
   6 / 10
Buon film questo di Pupi Avati: ottima la ricostruzione d'ambiente (la Bologna durante la seconda guerra mondiale) e soprattutto molto bella e commovente l'analisi del rapporto padre-figlia, anche grazie ad un Silvio Orlando monumentale. Poco approfondita però la relazione tra Giovanna e la madre e gratuite alcune scene come quella della fucilazione con conseguente fuga sul tram. Ezio Greggio si impegna al massimo, ma resta il dubbio che la sua presenza nel film sia dovuta più a una questione pubblicitaria che ad altro.

dgarofalo  @  21/02/2009 16:44:36
   7½ / 10
una bella trovata di pupi avati di intrecciare una storia psico drammatica con la seconda guerra mondiale, la quale ha dato un tocco in piu di fascino

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1 risposta al commento
Ultima risposta 02/07/2010 10.14.50
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Chemako  @  08/02/2009 07:48:28
   7 / 10
Film abbastanza drammatico.
Bravi gli attori.
Lei brutta forte!!!
:D

giumig  @  04/02/2009 19:53:55
   7½ / 10
Ottima pellicola, con una storia originale e interessante e sullo sfondo dell'italia fascista. Ottimi attori, buovna regia.

paride_86  @  03/02/2009 21:50:27
   6½ / 10
"Il papà di Giovanna" è, secondo me, un film riuscito a metà.
Avati si avvale delle ottime interpretazioni di Silvio Orlando e di Alba Rohrwacher, ma alla fine gli eventi che propone si incastrano in maniera piuttosto insignificante, cioè non vanno a parare da nessuna parte. Mi ha deluso soprattutto il finale, dal quale mi sarei aspettato un qualcosa in più. Insomma, il film tocca tanti argomenti (la guerra, l'omicidio, l'amore di un padre, l'insoddisfazione di una madre, le esecuzioni partigiane) ma non ne approfondisce nessuno e alla fine l'unica cosa che rimane è il ritratto di Michele: il regista vuole dimostrare che, pur essendo un perdente, questo professore ha un'anima candida e volenterosa. Niente di nuovo all'orizzonte, insomma (anzi, essere professore negli anni '30 era una situazione molto molto fuori dal comune, quindi perché Michele dovrebbe essere così straccione e mediocre come viene proposto nel film?).
Per quanto riguarda Ezio Greggio e Francesca Neri...diciamo pure che se la sono cavata, ma il merito è più del talento di Avati che delle loro reali capacità interpretative.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/02/2009 14:40:39
   7 / 10
L'ultimo film di Avati è un racconto drammatico di amore paterno, di affetto imprescindibile. Ambientato in una Bologna fascista questo dramma famigliare consta di una grandiosa prima parte in cui tutto funziona quasi alla perfezione per scadere un po' nella seconda, inncui la descrizione della contingente guerra è superficiale e alcune scene risultano involontariamente comiche. Bravissimo Orlando, straordinaria Alba Rohrwacher, inguardabile Greggio e piuttosto sciatta la prova di Francesca Neri. Bellissime le musiche di Ortolani.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/02/2009 14:27:27
   7 / 10
L’amore di un padre nei confronti della figlia complessata,mentalmente instabile che si macchia di un gravissimo delitto.Nel periodo che va dall’inizio della Seconda guerra mondiale sino al termine di questa,Pupi Avati tratteggia un rapporto fatto d’affetto incondizionato e sensi di colpa dovuti ad uno spropositato eccesso di premura,affidandosi alla straordinaria coppia Orlando-Rohrwacher.
I due,uniti da un rapporto che va oltre il senso di responsabilità di un genitore verso il figlio,sono vittime di un’alienazione comune,rifiutati dal mondo circostante,vivono nel loro universo circoscritto mentre le vite degli altri vengono sconvolte dalla guerra.
Avati parte benissimo,affronta di petto avvenimenti e personaggi nel migliore dei modi,costruendo un noir dell’anima di grande impatto,azzecca i colori che ricordano le foto d’epoca ingiallite e ci trascina in un dramma famigliare,inserito in un contesto tragico dall’immane portata.
Il racconto a lungo andare però perde qualcosa,incappando in alcuni snodi non necessari e perdendo di vista a tratti il fulcro dell’opera,ovvero il dramma di un uomo.
La sensazione è che la volontà di raccontare la guerra sia azzardata,Avati rappresenta uno spaccato storico affrettato,poco amalgamato con la storia principale ed il film ne risente.Nonostante alcuni passaggi notevoli,molto intenso quello in cui il protagonista lascia libera la moglie di rifarsi una vita propria, il film non coinvolge come potrebbe.I continui rimandi al passato,spesso presenti nella filmografia del regista bolognese,in questo caso non sono sempre ben calibrati risultando più una necessità del regista di esorcizzare tragici ricordi che un’occorrenza narrativa.Nel complesso un’opera soddisfacente alla quale avrebbe giovato lasciare sullo sfondo alcune situazioni per approfondirne maggiormente altre.

Parsifal  @  01/02/2009 01:43:57
   8½ / 10
Un grande film ,soggetto interessante ambientazione e fotografia originali davvero in un'appassionante storia che lascia intravedere l'Italia del ventennio.
Orlando super quindi un film che consiglio a tutti.

fabius  @  23/01/2009 11:38:30
   9 / 10
ottimo..film...ottimo orlando e greggio, magnifica nel suo ruolo la figlia giovanna!!!

Invia una mail all'autore del commento lunapapa69  @  15/11/2008 15:57:37
   4 / 10
Avati si conferma regista da un film all'anno con tutti i difetti che ne derivano.
"Il Papà di Giovanna", è un'opera piatta, incolore, incapace di fondere il dramma particolare di un famiglia nell'ambito del dramma piu grande del Fascismo e della guerra. Piacevole il racconto della prima parte, frettoloso e con il respiro corto, la seconda. A reggere il film, da solo, Silvio Orlando (magnifica prova d'attore). mal aiutato dal resto degli attori che disegnano dei personaggi bozzettistici. Televisivo. NIco

zeta  @  24/10/2008 22:36:57
   7 / 10
La bravura dell'ultima stagione di Pupi Avati e nel ricreare atmosfere lontane nel tempo. Così come ne il Cuore altrove e la Seconda notte di nozze, anche in questo film è apprezzabile l'immersione nel periodo storico, stavolta l'Italia fascista della guerra. Il primo tempo scorre via con un Silvio Orlando eccezionale, mentre il secondo temporeggia troppo sul rapporto tra padre e figlia, tralasciando l'evoluzione degli altri personaggi e degli eventi. Si riprende nel finale. Come al solito Avati è un maestro della confezione.

alex75  @  21/10/2008 11:32:18
   5 / 10
Un delitto tanto assurdo quanto agghiacciante sconvolge le vite di una famiglia piccolo borghese nella Bologna degli anni Trenta.
Un padre tragicamente iperprotettivo e una figlia bruttina e squilibrata, legati da un rapporto che trasuda turbamenti edipici.
Le porte del manicomio che si richiudono implacabili sulla pazzia della protagonista.
Peccato per questa ennesima occasione sprecata di raccontare una storia magnifica, che poteva trasformarsi in un bellissimo film sulle oscurità delle relazioni familiari, sulla follia e sui terribili anni del fascismo. Una regia piatta e disomogenea, una sceneggiatura debole, interpretazioni tra il sufficiente (Orlando) e il mediocre (Neri-Greggio), una ricostruzione curata ma finta fanno della pellicola di Avati un film francamente brutto.
La potenza drammatica e la forte emotività della storia non emergono mai, i brutti dialoghi non fanno che rendere debole la narrazione e il padre, il tragico borghese piccolo piccolo, sprofonda nell'indifferenza del regista e, purtroppo, dello spettatore.

AKIRA KUROSAWA  @  05/10/2008 01:14:31
   7 / 10
bello l ultimo film di pupi avati, sono rimasto molto sopreso: ero carichissimo , io kubrickforever e castelvetro dovevamo andare a vedere l ultimo film di de niro e al pacino, io ero carichissimo, poi all ultimo momento si opto per questo film, con molta delusione da parte mia, quindi rimasi molto scettico su questo film..
e invece devo dire che quest ultimo film di avati è 100 volte meglio del suo penultimo lavoro mediocre ovvero il nascondiglio, girato a bologna, ambientata negli anni 40 , bravo stranamente greggio da serio, un film che mi ha sorpreso molto in positivo

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Ultima risposta 24/01/2009 12.28.12
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inferiore  @  04/10/2008 23:18:37
   8 / 10
Bellissimo film targato Pupi Avati sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Mi è piaciuto molto, trovo sensazionale l'ambientazione, molto dettagliata! Attori bravissimi, soprattutto Orlando e Greggio

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Non è affatto noioso, anzi, sono rimasto stupito dalla sala piena dopo quasi un mese dalla sua uscita!! Non si vedono spesso film cosi oggi giorno, soprattutto con una produzione italiana! Consigliato vivamente!

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diego83  @  04/10/2008 00:06:38
   8 / 10
Splendido...ambiente,musiche,costumi...Grandissimi tutti gli attori protagonisti di una storia nuova,mai banale.
Tanti aspetti psicologici trattati:da quello del padre amoroso per la filglia che cerca di farla sentire una principessa,a quello della figlia stessa che affronta problemi e gelosie fino al punto di uccidere,per finire poi a quello della mamma infelice che scopre poi che la vera felicità la aveva in casa....
Davvero bello..da PREMIO !

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Ultima risposta 08/10/2008 20.12.29
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alesfaer  @  03/10/2008 02:13:57
   3 / 10
ultimamente si grida al capolavoro troppo facilmente. il film annoia e non si differenzia da 100 e passa pellicole molto simili. i 2 coprotagonisti sono patetici.
con l'inverno torna anke la stagione dei pacchi cinematografici. dopo la mummia, 2° bidone consecutivo

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Ultima risposta 05/10/2008 11.00.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  02/10/2008 14:10:25
   7 / 10
Buon film. Pupi Avati è riuscito a caratterizzare abbastanza bene i personaggi e la ricostruzione storica appare abbastanza curata. Il cast offre una buona prova, anche se è strano vedere Ezio Greggio recitare in un film drammatico...

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azzeccate inoltre le musiche di Ortolani.
Sul personaggio di Giovanna però mi è sorto qualche dubbio, che non mi permette di dare un voto più alto.

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castelvetro  @  02/10/2008 02:04:02
   8 / 10
Un film che mi ha molto divertito.
E' bello vedere come Pupi finisce per esasperare il suo buonismo. Persone che ancora a distanza di anni riconoscono la giovane per strada e l'accusano ancora, la Neri che nonostante fosse mantenuta e andasse a letto con Greggio non batte ciglio mentre i partigiani lo portano via!

Poi c'è la scena veramente CULT in cui Greggio in atteggiamenti "aum aum" cerca di sciogliersi la corda dalle mani e scappa sul pulmino che vale il prezzo del biglietto...

Si, forse non uno dei migliori di Pupi...
Tecnicamente il suono in alcuni punti non è perfetto, le inquadrature a volte sembrano un po' andare a nascondere ciò che è moderno e ciò che è dell'epoca a Bologna e a Reggio E.
Quindi vediamo inquadrature strette a iosa e direi quasi mai campi lunghi.

Anche la storia è un po' prevedibilotta...
Conta però su attori molto validi e una colonna sonora di Riz (la garanzia) Ortolani

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Ultima risposta 07/10/2008 18.34.43
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margò  @  30/09/2008 18:54:23
   7 / 10
Tipico film di Avati, caratterizzato perciò da un lento procedere della storia, malgrodo questa si sviluppi nell'arco di svariati anni, ma belle interpratazioni di Orlando e della Rohrwacher (ma il premio non potevano darlo a lei: penso sia la migliore attrice emergete in Italia!)

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Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  27/09/2008 10:20:04
   7 / 10
Sarò banale e ripetitivo. Quindi vi esorto a non leggere questo commento:
il film è nell'insieme ben recitato, con una bellissima fotografia e ricostruzione storica.
A tratti un po' carente nella sceneggiatura e senza che Pupi si discosti mai dalle sue tradizionali inquadrature "scolastiche" e ci inventi magari un bel carrello.
Bravi Orlandoe Rohrwacher, che certo hanno una recitazione che ben si incontra col personaggio.
Direi anche, cosa rara, che il film può essere assai istruttivo per tutti quei genitori che, per l'intenzione di tenere stretto cio' che hanno di caro e prezioso, finiscono col deformarlo.

Invia una mail all'autore del commento Shuk  @  26/09/2008 21:28:34
   7½ / 10
Ancora una volta Pupi Avati dimostra di essere un veterano del cinema italiano e di meritarsi questa fama...
Il Papà di Giovanna è caratterizzato dalla tipica fotografia di Avati che rende bene il momento rappresentato e soprattutto gli interni dell'epoca...
Ottime interpretazioni,deliziosa la scelta di Greggio in attitudini serie,ho sempre stravisto nella capacità dei comici o presunti tali di interpretare ruoli drammatici!
Tutto sommato un film fatto molto bene e da vedere assolutamente in questi periodi di magra cinematografica...Silvio Orlando che secondo me è il miglior attore italiano,da quasi il meglio di se',forse ho visto sue riuscite ancora migliori in film quali "Il posto dell'anima" e "La Scuola"...

Concorde con gli altri commenti,qualche pecca la si può trovare nel finale e nella rocambolesca morte di Greggio..
Comunque...
Pupi Avati...il regista umile...promosso senza alcun dubbio!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/09/2008 10:05:53
   6½ / 10
Avati è un regista che offre film abbastanza solidi nel suo complesso: ricostruzione accurata, intepreti e fotografia eccellenti (Alba Rohrwacher su tutti, veramente brava), il corpo centrale della storia ben sviluppato (le dinamiche familiari, per intenderci).
Tuttavia i difetti ne ho riscontrati: Il contesto storico poco approfondito e la presenza di un non-attore come Ezio Greggio che non cambia espressione nemmeno se gli dai un calcio nei testicoli. Non affermo che un qualsiasi altro attore avrebbe fatto meglio, ma poco ci manca...

Jumpy  @  25/09/2008 11:52:35
   7 / 10
Complessivamente l'ho trovato un bel film, bella la fotografia con colori tendenti al seppia ed abbastanza curata la ricostruzione storica, inaspettatamente bravo e misurato Ezio Greggio, ma è penalizzato da qualche colossale caduta di stile...

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In alcune parti è un po' mattonazzo e troppo melodrammatico.

Crimson  @  23/09/2008 19:30:01
   6 / 10
Mi sono apprestato alla visione di questo film senza aver letto ne trama ne altre informazioni. Quando ho cominciato a leggere il cast, tra i titoli di testa, mi stavo sentendo male: Ezio Greggio? Serena Grandi? Francesca Neri? Nonostante ciò il film, benchè polpettone surriscaldato fatto di buoni sentimenti e finale telecomandato, non è stato male. Il giallo si lascia seguire e la figlia schizofrenica è un personaggio delizioso. Deludente il contesto di fondo, troppo abbozzato per essere credibile. Buona la prova di Silvio Orlando, ma non a tal punto da meritare una Coppa Volpi. Un film sufficiente in cui l'anaffettività materna è di sicuro interesse, oltre a qualche spunto melodrammatico ma non troppo qua e là, che si lascia vedere. Sufficiente ma sconsigliato.

alexp79  @  23/09/2008 17:27:18
   7 / 10
Veramente al di sopra delle aspettative, grandissimo Orlando e Greggio.

folletto007  @  22/09/2008 18:07:34
   9 / 10
Grande Capolavoro di Pupi Avati!!! Bellissima interpretazione di S.Orlando unico davvero nelle sue espressioni. Ottima la scenografia e il colore. Che ti trasporta in quegli anni!!!

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3 risposte al commento
Ultima risposta 20/08/2009 21.14.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  22/09/2008 14:47:16
   6½ / 10
Affresco familiare farcito da toni drammatici ai tempi del fascismo; sceneggiatura solida, musiche ottime di riz ortolani, regia onesta e senza fronzoli, ottima prova di silvio orlando premiato a venezia con la coppa volpi più che giustamente, soddisfacente ezio greggio e cameo magnifico di edoardo romano dei tretre...continua il buon momento del cinema italiano

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  21/09/2008 22:19:24
   7 / 10
Onesta opera di Avati, lontano dai tempi migliori ma pur sempre all'altezza del compito. Diviso tra dramma familiare, affresco storico e "thriller" psicologico, il film vive sul rapporto padre-figlia nella Bologna degli anni 30-40, con un'ottimo Silvio Orlando spalleggiato dalla miglior sorpresa di questo 2008: Alba Rohrwacher, attrice "vera" al di là della sua giovane età. Pochi i punti deboli nonostante la prima parte risulti decisamente più riuscita, con un grande clima di suspance (e in questo Avati è un maestro) mantenuto fino alla scena madre dove il film cambia nettamente direzione. Per il resto ottima la ricostruzione della Bologna fascista, stupende le musiche di Ortolani, ben delineati i personaggi di contorno, buono il cast nonostante la presenza di Ezio Greggio sia del tutto improponibile (ogni volta che apriva bocca nella mia mente partiva la voce del gabibbo o la sigla di veline) e la Neri non sia una delle prime scelte nel nostro panorama cinematografico. Buono.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  21/09/2008 17:35:58
   6 / 10
Non male questo film, il buonismo di Avati c'è tutto, ma la Rorwacher si conferma una delle più grandi attrici italiane (e non solo) in circolazione e la storia scorre via senza troppi patemi d'animo ma senza nemmeno annoiare. Ottime musiche di Riz Ortolani e buona prove di Orlando e di Greggio (meno convincente la Neri): peccato che

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  21/09/2008 16:28:42
   7 / 10
Bella storia del sempre prolifico Pupi Avati, regista che gode di tutta la mia stima per il suo amore incondizionato per il cinema e la sua capacità di presentarsi ogni anno con film sempre di buon livello e caratterizzati da un'eterogeneità strabiliante.
In questo caso, il suo sguardo si posa sulla figura di Giovanna e di suo padre, personaggi eccezionali e caratterizzati in modo attento e commovente. Giovanna è una ragazza bruttina e complessata che vorrebbe solo qualche attenzione, ma che un'eccessiva fragilità condanna alla follia; Michele è un professore timido e colto, sposato con una donna algida e bellissima che lo tratta con sufficienza, ma è soprattutto un padre totalmente devoto alla propria figlia, che ama oltre ogni considerazione: meravigliosi i dialoghi regalati agli occhi tristi di Silvio Orlando, che dice alla figlia "Vorrei che tu restassi qui, per poterti guardare tutta la notte".
Purtroppo il film soffre di alcune cadute di sceneggiatura

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e non riesce a dedicare agli altri personaggi lo stesso approfondimento che è riservato alla coppia di protagonisti, che sembrano muoversi tra tante figurine di cartone; Ezio Greggio, poi, non si può proprio vedere.
Gli aspetti positivi prevalgono comunque di gran lunga sulle piccole pecche descritte, anche grazie alla superlativa prestazione di Alba Rohrwacher, che offre una prestazione di livello mondiale, caratterizzando con pochi sguardi un personaggio di una complessità unica; un'attrice stratosferica, come raramente se ne sono viste.
Al fianco della Rohrwacher l'interpretazione di Orlando sembra poca cosa ma rimane eccellente, sui soliti livelli dell'attore napoletano, che quando interpreta il "suo" personaggio raramente sbaglia mira.

FABRIT  @  21/09/2008 00:12:37
   8 / 10
Finalmente Pupi Avati è tornato ai suoi livelli,quelli di un grande regista che, dopo qualche film poco convincente di troppo,torna a fare grande cinema!Silvio Orlando immenso e bravo anche il resto del cast con un Greggio sorprendente!Film pieno di significati e denso di emozioni,correte al cinema!

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  20/09/2008 17:01:39
   5½ / 10
Non mi ha convinto il nuovo di Avati, un regista che comunque apprezzo moltissimo per la sua capacità di spaziare attraverso generi all'interno dell'ormai statico cinema italiano. Certo, stilisticamente è sempre ottimo, regia sicura (anche se sottotono alcune volte, Pupi ha fatto di meglio) e una fotografia eccellente che richiama i colori sbiaditi di certe foto d'epoca per rappresentare la Bologna del 1938, ma c'è qualcosa che non convince: troppo monocorde, a volte noioso, con certe lungaggini che francamente da un esperto con quarant'anni di cinema sulle spalle non mi sarei aspettato, la ripetizione delle scene è sempre la stessa: casa-cucina e spaghetti-ospedale, raramente succede qualche evento catalizzante. Un ritmo più dinamico non avrebbe guastato, bravissima la Rohrwacher, bravo Orlando, pessima la Neri. Ezio Greggio è una sorpresa, benchè non sorprenda riesce comunque a non stonare in una storia così drammatica e a dirla tutta entra bene nel personaggio del poliziotto buono, anche se Pupi lo rovina in una particolare scena completamente sbagliata (vedere SPOILER). Sempre eccelse comunque alcune scelte del regista, tipiche del suo cinema, come la scelta dei visi dei comprimari, lo squallore del manicomio, la malinconia che regna sovrana. Ottime le musiche di Ortolani con le sue melodie inquietanti e opprimenti.

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9 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2008 18.36.34
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rapture  @  19/09/2008 23:56:42
   3 / 10
Sottoscrivo quanto detto precedentemente da forzalube, film approssimativo, scontato, che si sofferma su banalità e non affronta come si deve la relazione padre-figlia, figlia-madre, madre-amante... di tutto il film si salvano solo i costumi del ventennio...

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Ultima risposta 22/11/2008 20.18.52
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marco86  @  19/09/2008 23:32:30
   6 / 10
francamente non ne ho capito il senso più profondo.
do la sufficienza per la bellissima interpretazione della protagonista e anche per Orlando, che mi è sempre piaciuto. greggio non riesce proprio a fare la parte di una persona seria, ma non sfigura nemmeno del tutto:diciamo che se la cava.
la fotografia è un pò troppo ricercata nell'intento di ricreare un'atmosfera d'epoca; il finale non mi è piaciuto e l'ho trovato mieloso eccessivamente.

non ho capito proprio dove il film volesse arrivare: penso che, come suggerisce il titolo, non ci si voleva soffermare troppo sulla figlia (di cui non si capisce bene come si sia ridotta così), ma sul padre, personaggio certo commovente ma anche un pò caricaturale.
boh, aspetto che qualcuno me lo spieghi...

SOFI  @  19/09/2008 15:57:26
   7½ / 10
Con una sequenza velatamente ironica si schiude questa appassionante pellicola: uno scorcio realistico e commovente, un viaggio attraverso il nostro passato regime, ma soprattutto all'interno di una sfortunata famiglia. Alle disgrazie della società, affogata nelle pazzie del fascismo e della guerra, si sommano quelle di un microcosmo piuttosto fuori dal comune, ma profondamente umano. Il reticolo delle emozioni, gli amari cammini delle psicologie si dipanano dalla figlia al padre, dal padre alla madre, dalla madre alla figlia, per infine ricongiungersi, dentro un finale, a mio avviso, solo apparentemente lieto. Non c'è retorica, non ci sono punti di vista, è la storia a parlare, gli sguardi dei personaggi a toccare. Dov'è la verità? Qual è il modo giusto per agire? Niente risposte, niente spettacolarizzazioni a minare o banalizzare percorsi di vita senza tempo. Perfetta l'attrice nel ruolo della figlia.

forzalube  @  19/09/2008 13:07:37
   3 / 10
Film sconcertante che non sta né in cielo né in terra ed a mio parere indifendibile.
Fulcro della vicenda dovrebbe essere Giovanna e la sua "malattia", ma di lei il film non ci spiega quasi nulla: non si sa cos'abbia, non sappiamo quasi nulla di come si comporta, non conosciamo quasi mai i suoi pensieri, le sue emozioni, ecc. Accanto e vero protagonista del film abbiamo un padre che sembra più pazzo e più suonato della figlia

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La scelta di Ezio Greggio per il ruolo dell'amico è inspiegabile, ma ancora di più lo è la figura del personaggio che interpreta:

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Fastidiosa la fotografia in stile retrò.
Per quel che riguarda la colonna sonora alcune musiche sembravano avanzate da "Il Nascondiglio" e messe lì come i cavoli a merenda.
La "chicca" più ridicola è comunque questa:

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Per concludere un finale deludente.

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Ultima risposta 04/04/2012 10.23.02
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Invia una mail all'autore del commento Larry King  @  18/09/2008 16:29:24
   7½ / 10
Sebbene con alcuni limiti in alcun caso molto evidenti, fra i quali l'ennesima riproposizione dell'ambientazione storica a cavallo fra le due guerre, la figura reotrica del perdente di Orlando, vicina nei toni e nella mimica ai personaggi avatiani recenti interpretati da Marcorè ne" Il cuore altrove" o Albanese de "La seconda notte di nozze", il film riesce ad emozionare e a coinvolgere per quasi tutta la sua durata. Avati si conferma unico nel saper dirigere gli attori e a disegnare ritratti umani. Ne sono ad esempio soprattutto i personaggi minori, come Serena Grandi o Edoardo Romano, che pur rimanendo in scena per poco rimangono impressi nella mente. Molto più che convincente la prova di Ezio Greggio, che ha l'unico difetto di essere un personaggio televisivo di spicco e di portarsi dietro alcuni ingiustificati pregiudizi sulle sue capacità recitative.
Orlando e la Rothwacher sono dei fuoriclasse, ma il film rimane soprattutto un grande ritratto corale, al quale l'impostazione teatrale di alcune scene, le cene nell'appartamento di Greggio, il processo di Giovanna, non può far altro che giovare. Sottile il filo citazionista di alcune scene e l'ispirazione dei grandi classici della cosidetta "commedia all'italiana". Non solo il Borghese piccolo di Monicelli; come molti hanno sottolineato, ma rimandi anche alla "Giornata particolare" di Scola, soprattutto nella descrizione del vivere una diversità ai tempi del regime. Altrettanto azzeccato l'auto-citazionismo delle campagne ferraresi, con le figure grottesche della propietaria della casa e del figlio sordomuto che fumano alla finestra, che sembrano uscire da "La casa dalle finestre che ridono".
Unico neo ulteriore, aver solo marginalmente descritto il rapporto fra le due ragazze, e il fatto che il fim, ma quanti se ne saranno accorti, sia raccontato da Giovanna in prima persona, cercando forse un tono assolutorio al suo atto scellerato, o forse con la presunzione di voler fare della sua storia una parabola della diversità, in nome della quale si può perdonare tutto? Fatto che mi lascia perplesso e non mi permette di assegnare un voto più alto

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2 risposte al commento
Ultima risposta 02/10/2008 09.13.45
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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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