L'integerrimo magistrato Bonifazi sospetta lo speculatore edilizio Santenocito di essere colpevole della morte di una studentessa. Fra i due si scatena un duello serrato...
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Risi,con umorismo ed energia colpisce sia il potere giudiziario piegato all' ideologia,sia la borghesia reazionaria e ipocrita,senza mancare di assestare qualche sferzata pure al popolino. Ne viene fuori una pellicola che è uno degli apici del cinema politico e di impegno civile italiano,retto da un cast semplicemente eccezionale,dominato da un composto Tognazzi e da un istrionico Gassman ed in grado di regalarci anche un finale assolutamente perfetto che va a ricollegarsi alle frasi iniziali di Tordi. Ancora oggi attuale,in grado di raccontare meglio di tante altre pellicole l'Italia di ieri e di oggi,da vedere.
La vittoria e i conseguenti festeggiamenti dell'altra sera della nostra nazionale di calcio contro l'Inghilterra, mi ha fatto tornare alla mente lo splendido finale del film di Dino Risi, quasi visionario nel dipingere nel viso e nei modi del personaggio di Santenocito (interpretato magistralmente da Gassman) il classico Italiano medio che furbescamente e ambiguamente si fa largo nella vita ai danni del prossimo. Il magistrato Bonifazi (un grande Ugo Tognazzi) lo vedrà tra la folla in più di un'occasione nei festeggiamenti in piazza e questo cambierà le carte in tavola. Un film da vedere assolutamente anche per lo scontro tra due grandi attori protagonisti.
Filmone di stampo sociale di Risi. Molto bello e amaro, cinico. La bellezza del film sta proprio nel fatto che non ci sia un personaggio positivo, solo negativi (a parte la povera ragazza uccisa). Un magistrato (Tognazzi) tronfio e presuntuoso di idee fortemente di sinistra che vuole a tutti costi carcerare un ricco e noto magnate dell'industria (Gassman) di idee vicine alla destra perchè lo vede come il suo ideale nemico. Accecato dall'odio nei suoi confronti non riesce più a distinguere la verità e quindi la giustizia che egli stesso dovrebbe difendere. Uno dei migliori film di Risi nonchè uno dei migliori di Tognazzi e Gassman. La scena finale è amarissima e dovrebbe portare a far riflettere molto. Capolavoro.
Film da proiettare nelle scuole. La scena finale è un epilogo degno di tutta la costruzione, come se il film vivesse solo per raccontarla nel suo realismo. Bene e male, giustizia e vendetta che si confondono e si sfumano in un film sull'umanità che oserei persino definire "horror". Una pellicola che interroga.
Deprimente per l'attualità mostrata. Il duo Tognazzi/Gassman come due colonne portanti,magistrali. Film senza sbavature o punti deboli, Risi fresco come una rosa realizza una delle sue pellicole più forti(ovviamente punto di vista personale) L'uso della regia precisa nel raccontare una storia per niente banale, che mira ad un ragionamento specifico e alla "colpevolezza" probabilmente di una categoria di persone. O forse a tutti.
Film interpretato da due grandi del cinema italiano,non propriamente una commedia,ma un film di denuncia recitato magistralmente,che ha quasi 50 anni ma resta ancora attualissimo. Spettacolare la parte finale.
Uscito nel periodo magico di Dino Risi , In nome del popolo italiano è un grande film di denuncia sociale che si incastona al meglio fra le pellicole imperdibili di questo filone. La pellicola poggia su una trama di grande fattura che intreccia giallo e critica sociale , ha un ritmo sostenuto e non presenta nessuna sbavatura in fase di scrittura. Ovviamente il punto forte dell'opera sono i dialoghi e i confronti verbali fra Ugo Tognazzi , magistrato comunista disilluso ma dal forte senso della giustizia e Vittorio Gassman , imprenditore senza scrupoli che si è arricchito grazie a brogli e azioni economiche di dubbia moralità. I duelli fra i due , il continuo confronto politico,morale e sociale sono la colonna portante della pellicola e rappresentano anche il definitivo scontro cinematografico fra due ideologie cosi contrapposte . Magnifici i due attori protagonisti , con Tognazzi che la spunta di poco sul comunque perfetto Gassman. Altro punto di forza del titolo è il finale: geniale , cattivo e che lascia molto da pensare anche a visione conclusa. Dunque merita un posto di tutto rispetto nella nostra cinematografia In nome del popolo italiano ,forse meno famoso rispetto ad altri film simili ma non per questo meno valido. Qui ci troviamo dinanzi ad una delle vette del cinema di Risi che vanta uno dei migliori duelli cinematografici mai realizzati.
Arguta e graffiante commedia di gusto agrodolce. Malgrado abbia 45 anni non li dimostra affatto, a riprova che il malcostume e i vizi degli italiani non sono cambiati. E' il ritratto di un paese in stato confusionale, dove regna incontrastato il malaffare, costruttori senza scrupoli edificano dappertutto in barba a qualsiasi piano regolatore e a qualsiasi regola di buon senso. E' un popolo il nostro che diventa solidale grottescamente e maldestramente, solo per festeggiare una partita vinta e anche qui mostra tutto il suo degrado morale e umano. Le maschere dei due protagonisti sono perfette per raccontarlo. Gassman è il cialtrone industriale, arrivista, arricchito sulla pelle dei poveracci, bugiardo, puttaniere, corrotto e smargiasso, Tognazzi è il suo inverso, solido, sobrio, corretto ed onesto. Dino Risi come sempre ci regala una grande pellicola
Il film che sancisce la somma artistica di Risi è "Il Sorpasso" , a distanza di qualche tempo, ossia negli anni settanta (1972) , è la stessa regia a salire nuovamente in cattedra con una produzione che possiamo definire, senza dubbio alcuno, robusta ed importante. "In nome del popolo italiano" ha la trattazione social politica nel sangue, ricorda altri film del genere, sempre impegnati, ricordate "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"? Gli anni, più o meno, sono quelli; Dino Risi come (meglio) Elio Petri.
In questo del 1972 dunque sono presenti tanti temi cari a regie impegnate, come accennato appena, Petri, Francesco Rosi, furono grandi autore di film con analisi nei tessuti nevralgici italiani, fra politica ed inganni, potere e giri poco leciti. Non vogliamo creare parallelismi, ci vorrebbe del tempo e il mondo va di fretta; ma sommariamente affermiamo, con certezza che questo di Risi ha qualcosa in più del più famoso film di Petri. "In nome del popolo italiano" ha già un pregio incredibile, ha due attori (contrapposti) di altissima caratura, parliamo di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman; lo scontro fra il magistrato e l'imprenditore inizia ad avere un'aurea di grandezza e finezza di dialoghi; si raggiungono grandi livelli. Già questo basterebbe a sancire le enormi positività del film italiano, ma dulcis in fundo, la produzione di Risi prosegue attraverso una storia non banale che quasi, in modo ovviamente relativo, si avvicina alle peculiarità del thriller, le sequenze hanno sempre una portata importante e la durata breve della produzione sigilla tutto nel nome di un interesse/intrattenimento veramente importante. Non manca poi un finale amaro e assai simbolico che la dice lunga sul popolo italiano, poi il titolo sembra parlare in modo alquanto chiaro e netto.
Buon duello interpretativo tra i due mostri sacri. Tematiche ancora attuali dopo quasi 45 anni in questa commedia "politica" dal sapore amaro e dall'ironia caustica in cui spesso prende posto la serietà Purtroppo però ha alcuni passaggi noiosi e molta verbosità. Personalmente lo reputo un buon film ma speravo in meglio.
Basterebbero i duelli verbali fra due mostri sacri del nostro cinema per consigliare la visione di questo film, ed invece c'è molto di più. Trattando del potere discrezionale di cui i magistrati godono nell'esercizio della propria funzione, senza dimenticare le contrapposizioni politiche che qui sono abbastanza chiare ( Bonifazi legge l'Unità, Santenocito odia i figli dei fiori e viene apostrofato come fascista ) è infatti una pellicola di tremenda attualità ( l'accostamento con Berlusconi viene automatico) e di grande coraggio, visto il quadretto disperato che ne deriva. Agli antipodi anche le prove di Tognazzi e Gassman, alle prese con personaggi che più diversi non si potrebbe. Al contrario che nel film la loro sfida finisce pari.
Quanto mi è piaciuto questo film, a pensare che se ne parla poco o nulla. Non ha la serietà del film di denuncia per eccellenza di Elio Petri, ma per bellezza gli si avvicina. Grandissimi gli interpreti e pure la storia è molto attuale, ma non mi soffermo su cio che già han detto gli altri ma mi concentro su 3 punti davvero spassosi in cui Gassman da il meglio di se in una delle sue migliori interpretazioni. Unico rammarico personale è che questo film non ha il blasone che merita , non annoia un attimo, discorsi sublimi e trama davvero tagliente, uno dei migliori film di Risi senza dubbio, forse gli anni 60 erano passati cosi come l'euforia per la commedia all italiana e quindi anche se venivano fatti capolavori non avrebbero mai ricevuto lo stesso entusiasmo di film come il sorpasso o i mostri che forse gli è sotto. Detto questo eccovi i tre punti che meritano di essere visti: 1. Quando Gassman, vestito da romano, è costretto ad andare dal giudice senza potersi cambiare e fa irruzione recitando questa inpronunciabile frase:
"Taluni abusi autoritaristici in paesi a conduzione totalitaria sono deprecazionabili, il prevaricazionismo implicante il maggior indice di repressività è quello fluente del massimo libito demandatogli dalla designazione collettiva, caro signore!"
2. Dopo il lungo discorso al mare tra i due protagonisti, il giudice capisce il doppio gioco di Gassman, quest ultimo per cambiare le carte in tavola dice:
- Lei mi fa paura ... fin dal primo momento ho letto nel suo sguardo una parola agghiacciante: cioè ideologia! Lei mi odia a livello, a livello ideologico! Lei è prevenuto contro di me! Lei non è un buon giudice!!!!!
3. Il terzo punto è il migliore, mi ha fatto sbellicare dalle risate per almeno 50 volte. Tognazzi ha le prove per condannare l'ingegnere Santenocito ma il diario puo salvarlo e immagina che cosa succederebbe se bruciasse il diario, cioè un Vittorio Gassman, impazzito che finisce in un ospedale psichiatrico come suo padre, dove il suo linguaggio aderenziale si trasforma in un misto di frasi senza senso:
.............in una clinica psichiatrica come l'assessore Petrucci e come il commissario Scirè, siamo tutti uguali davanti alla legge!! La maledizione di mio padre mi ha gia contaminizzato, io sono fruitore del suo marasma, sono marasmizzato, sono schizologorroico a livello fenomenologico, fenomenologizzatecepi recepizionisti contatto,contatticizzar fruicici-livel-popolar-contuzion po po ci ci
Possibile che nessuno ha nominato sta scena? Cmq sia Gassman e sia Tognazzi sfoggiano una delle loro migliori prestazioni, il che è tutto dire
Film che è un pò lo specchio dell'Italia oggi a distanza di 40 anni...un vero e proprio duello antropico prima che giudiziario quello tra il magistrato Bonifazi (Ugo Tognazzi) e l'imprenditore, costruttore e semi-celebrità delle feste mondane di Roma, l'ingegner Santenocito (Vittorio Gassman), accusato dal pretore di essere coinvolto nella morte di una giovane studentessa. Il primo è integerrimo, zelante, va a lavoro leggendo l'Unità, il secondo è praticamente l'esatto opposto ideologicamente parlando: un uomo che non nasconde il disprezzo che ha per gli hippy (che "rinchiuderebbe in un recinto spinato") senza scrupoli, che ha capito che nella vita l'unico modo per avere il potere è sporcarsi le mani, corrompere i politici a suon di mazzette e fregarsene di tutto e di tutti, deturpando la flora e la fauna con le costruzioni abusive, inquinando i mari con gli spurghi delle sue aziende del settore plastico e che alle accuse del magistrato risponde con veemenza proclamando la propria innocenza, disposto a fare qualsiasi cosa, legale o meno, pur di insabbiare le prove che lo accuserebbero e non creare scandali attorno al suo nome. Il rischio per Bonifazi però diventa quello di concentrarsi troppo sul confronto personale e perdere di vista il caso...
Un film più che mai attuale. Una commedia cinica e realistica. Due protagonisti straordinari per un film da vedere assolutamente. Corruzione, politica, falsa testimonianza, presunta e non innocenza... tutto è presente in questo affresco convincente e coinvolgente. Imperdibile.
Una descrizione perfetta di un'Italia che negli anni non è cambiata, come dice la recensione stessa, Dino Risi è stato grandioso nello descrivere i diversi grandi di cattiveria di ognuno dei personaggi, dove persino la vittima stessa non fa eccezione, senza mai cadere nell'irreale o nell'assurdo. Eccellente, da vedere almeno una volta e non solo
Da vedere e rivedere spesso. Anticipa molto quel che sarà nel nostro paese. Tognazzi e Gassman da sballo come al solito. Risi graffiante. Purtroppo i giudici alla Bonifazi sono veramente pochi, mentre son tanti i Santenocito. Finale alla Ruenol. Capolavoro del cinema italiano. Fuori discussione.
Moralità, corruzione, perbenismo e onesta: sono alcuni tra i temi trattati da "in nome del popolo italiano", film tanto attuale quanto sprezzante e cinico. Il finale è certamente liberatorio, ma condanna tutti i personaggi alla bassezza. Bel soggetto e bella sceneggiatura; lo stile di Risi, invece, è un po' troppo immediato e televisivo. Per quanto riguarda gli attori c'è ben poco da dire: Tognazzi e Gassman sono la storia del cinema italiano. Il secondo, però, la fa da padrone. Il film si distingue anche per le musiche: rimangono impresse.
film a dir poco sconcertante per l'attualità dei temi trattati e per i dialoghi che lasciano spunti di riflessione continui. E poi il cast ... Grandissimo film Italiano, andrebbe proiettato nelle aule scolastiche ...
Trovo che questo film di Dino Risi meriti un voto altissimo per la critica intelligente e per le questioni morali che solleva... film così hanno davvero un significato, altro che la spazzatura odierna. Bellissimo poi il finale con la tanto vera quanto triste festa calcistica italiana che è poi causa della scelta di Bonifazi... Quello che non mi ha invece entusiasmato eccessivamente, forse, è la trama, che di per sè è interessante, ma forse un po' troppo statica rispetto al punto centrale della vicenda. Comunque sia è un film di valore in cui si ha un'aspra denuncia e ciò gli fa meritare un mezzo punto in più rispetto alla semplice trama. Il genere è difficile da stabilire... commedia lo è in realtà poco... ha un che di giallo, di drammatico... insomma non si può dire. Poco da dire anche sui bravi Gassman e Tognazzi. Bella prova...
PERDONAMI BASKETTARO! Pari pari il tuo commento è quel che penso anche io. Copia e incolla... per non perdere tempo...
È proprio vero, i film come li si facevano una volta oggi son quasi estinti. Film che fanno riflettere, ridere.Film che non hanno bisogno di volgarità per suscitare simpatia allo spettatore. In questo troviamo inoltre due ottime interpretazioni di due tra i più grandi attori italiani di sempre, in formissima come sempre. Mi è piaciuto il finale, cattivo e beffardo. Seguite il mio consiglio, vedete questo signor film e non ve ne pentirete.
Inizio soporifero, poi più passa il tempo e più ti interessi della vicenda, nonostante qualche punto morto in alcuni dialoghi continui ad esserci. Il finale di denuncia mi è piaciuto. E' un buon film, non un capolavoro come leggo. Ottimi Gassman (soprattutto) e Tognazzi.
Uno dei film più belli ed attuali(e perciò poco trasmessi)Tognazzi giudice onesto e Gassman potente arricchito che sfrutta il suo potere per i suoi comodi.
È proprio vero, i film come li si facevano una volta oggi son quasi estinti. Film che fanno riflettere, ridere.Film che non hanno bisogno di volgarità per suscitare simpatia allo spettatore. In questo troviamo inoltre due ottime interpretazioni di due tra i più grandi attori italiani di sempre, in formissima come sempre. Mi è piaciuto il finale, cattivo e beffardo. Seguite il mio consiglio, vedete questo signor film e non ve ne pentirete.
bellissimo. una trama coinvolgente, colpi di scena, dialoghi incalzanti e curati. Affronta con approfondimento le tematiche sociali in questione. E a volte fa anche ridere. veramente senza parole. Inoltre è di un'attualità disarmante. 10
Grandissimo film di denuncia, con due dei migliori attori italiani di sempre, che interpretano due personaggi apparentemente agli antipodi ma pieni di sfumature e chiaroscuri. I duetti tra loro sono strepitosi e valgono da soli la visione. Finale sorprendente e amarissimo,
con il giudice che praticamente rinnega tutte le sue precedenti convinzioni, arrivando a distruggere delle prove pur di condannare il suo avversario, un personaggio schifosissimo ma, almeno in quel caso, indiscutibilmente innocente.
Io penso una cosa, il cinema italiano anni 70, 60 e anni 50 e stato il miglior cinema di sempre in Italia, e probabilmente in Italia periodi così difficilmente li rivedremo. Questo film degli anni settanta firmato Dino Risi, è uno dei capostipiti di quei trent'anni di cinema, non solo perchè racconta dei fatti che circondavano la società italiana di quegli anni, ma perchè sono fatti che in Italia esistono ancora! è un peccato che film di questo livello, non vengano fatti vedere nelle scuole e in altri posti invece che essere accantonati e lasciati a qualche amante del cinema. Questa più di tanto non è che sia una commedia, la si può definire commedia perchè in alcuni momenti il film riesce con un ironia molto spumeggiante a raccontare delle tematiche italiane anni settanta molto scottanti, ma definirla commedia non è proprio il metodo esatto. Per quanto riguarda la realizzazione non darei più di sette, ma grazie ad una denuncia sociale potentissima che mostra la vera situazione che circondava non solo l'Italia degli anni 70, ma anche quella dei giorni nostri, il voto non può essere che otto, se poi aggiungiamo le ottime interpretazione degli attori il mezzo voto in più ci sta alla grande! con Gassman e Tognazzi straordinari. Questo era un'altro modo di fare cinema, il cinema verità che mostra senza paura quello che ci circonda, e purtroppo nei giorni d'oggi, trovare questo cinema in Italia è impossibile.
Piccolo capolavoro italiano da vedere perchè insegna molto!
E' gia stato detto tutto nei precedenti commenti...cosa aggiungere?? Una persona che sacrifica sé stesso in nome del popolo italiano. Tognazzi e Gassman: due attori "maledettamente" bravi. Questo film non penso lo dimenticherò.
Che rabbia però..che rabbia.....mi viene in mente una cosa detta da homer a lisa nella puntata di stasera: "Anch'io credevo nelle cose quand'ero piccolo"
Un film di inquietante attualità. Due giganti attoriali danno vita a personaggi che oggi conosciamo fin troppo bene. La giustizia a servizio dell'ideologia è qualcosa di perverso e alla fine dittatoriale; ci siamo andati molto vicini in occasione del caso 'Eluana Englaro'. Per poco il governo non assumeva il potere di commutare la sentenza di una Corte di Cassazione! In questo film vediamo assai bene quanto sarebbe dannoso questo principio. In Italia oggi di film così ne fanno solo Moretti e Sorrentino (parlo anche della qualità tecnica, ovviamente, e non solo del messaggio sociale).
Davvero un bel film,avvincente, non tanto per la trama ma per i dialoghi dei 2 personaggi, bravissimi Gasman e tognazzi!! Sinceramente l'ho trovato di grande attualità...
Sinceramente avrei dato almeno 1/2 voto in più se la fine fosse stata diversa: vi è nella scena finale, prima che finisca la partita, un momento in cui Bonifazi vorrebbe già buttare via il diario, ma non lo fà, lo fà dopo la fine della partita, il punto è che vista che società di merda eravamo (ed oggi anche peggio) ci meritiamo le zecche come Santenocito, quindi secondo mè avrebbe meglio concluso, non distruggendo il diario.
voto 2 a filmscoop ed alla scheda di questo film, come troppo spesso accade viene svelato il finale. Il film è ottimo, molto attuale, come penso lo sarà per chissà quanti anni. Il significato per me è tutto intorno al titolo, il popolo italiano merita i corrotti, merita che anche un magistrato integerrimo bruci prove per arrestare il malfattore. Nel finale tutta la risposta, il popolo non merita, è preso solo da partite di calcio.......ma sarà una povera indifesa, vittima dei tanti Santenociti a far cambiare idea.....
Vedendo per la prima volta questo film a 37 anni dalla sua data di produzione quello che sorprende (in positivo sul giudizio del film, in negativo per la nostra nazione) è l'attualità del soggetto, molto interessante. Ottimi anche i dialoghi e la coppia di interpreti (Tognazzi-Gassman).
In nome del popolo italiano. Un film stupendo, un'immagine ad ampio specchio della nostra Bell'Italia, quasi non cambiata in questi 30 anni, tranne per il fatto che i mascalzoni non vengono più incastrati (sarebbe uno spoiler se la trama non dicesse già tutto). un'italia "desemplificata", mafiosa, paralizzata nelle sue strade distrutte dalla necessità di poterle rifare in tempo per le elezioni, un italia in cui "si combina di più in un ristorante, e in un letto, di quanto si possa fare in una sala convegni". Un film di dure lotte, giudiziarie e interiori. TO BITCH or NOT TO BITCH ? l'italia ha scelto la prima, e si lascia tranquillamente usare dai "detentori del potere economico", dalla "corruzione che è la spinta del progresso". e se in un qualsiasi altro paese CIVILE le azioni del "buon" Santenocito sarebbero sufficienti a emarginarlo socialmente e moralmente, qui da noi senza la condanna all'omicidio sarebbe stato invitato a una partita di scala 40 il giorno dopo la cauzione. così ci resta il dubbio: il giudice sceglie di agire così per antipatia personale, ideologica, politica, o per dare al popolo italiano un futuro migliore? accollandosi il peso di una scorrettezza inaccettabile nella sua professione. ma è altresì inaccettabile che certa gente sia i circolazione.
Ho registrato per sbaglio questo film che non era previsto in palinsesto, ma è stato tramesso in omaggio alla morte di un indimenticabile Regista - Dino Risi. mi sono ritrovata davanti a un vero capolavoro, non divertente come il sorpasso, ma con dei dialoghi di una sagace e cinica raffinatezza più unici che rari nella storia del cinema. Grazie per questo (e tanti altri)doni a Risi, e a due più che straordinari interpreti come Gassman e Tognazzi, qui più in forma che mai!
è strano che un film di questo spessore non abbia avuto la risonanza che merita.. non è la solita bellissima commedia all'italiana che ha consacrato grandi maestri come risi e monicelli. E' qualcosa di più. Il film tenta, riuscendoci pienamente, di dare uno spaccato della società italiana avvilita dalla corruzione e dagli scontri ideologici senza far ricorso ai personaggi-macchietta che distinguono la commedia all'italiana appunto.. la grande caratterizzazione dei personaggi non manca neanche qui ed è impreziosita dalle interpretazioni della coppia gassman-tognazzi (quest'ultimo in un ruolo un piuttosto insolito).. è un film che fa riflettere.. da guardare assolutamente.
mi fa piacere vedere film Italiani di questo livello in un periodo dove si parla del nostro cinema attuale...la differenza è abissale! a questo regista(che ho conosciuto da poco)esce fuori un film di denuncia perfetto in ogni sua macchinazione! grande personaggio quello di Gasman! splendido il finale... e visti i soli 3 commenti lo consiglio vivamente a tutti!
Film dall'eccezionale attualità, recitato da due mostri sacri del periodo d'oro del cinema italiano. Imperdibili gli scambi di battute al vetriolo tra Gassman e Tognazzi, con un linguaggio divertente anche se elevato. Ultimamente per far ridere si usa ricorrere invece a frasi del tipo "Li mortacci tua" (vedi i più beceri Vanzina)... Tutto un altro stile!