la classe - entre les murs regia di Laurent Cantet Francia 2008
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la classe - entre les murs (2008)

 Trailer Trailer LA CLASSE - ENTRE LES MURS

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locandina del film LA CLASSE - ENTRE LES MURS

Titolo Originale: ENTRE LES MURS

RegiaLaurent Cantet

InterpretiFrançois Bégaudeau, Arthur Fogel, Damien Gomes, Esmeralda Ouertani, Rachel Regulier, Louise Grinberg, Rabah Nait Oufella, Franck Keïta, Agame Malembo-Emene, Angélica Sancio, Boubacar Toure, Burak Özyilmaz, Carl Nanor, Cherif Bounaïdja Rachedi, Dalla Doucoure, Eva Paradiso, Henriette Kasaruhanda, Juliette Demaille, Justine Wu, Laura Baquela, Lucie Landrevie, Nassim Amrabt, Qifei Huang, Samantha Soupirot, 黄薇, Cécile Lagarde, Anne Langlois, Jean-Michel Simonet, Olivier Pasquier

Durata: h 2.08
NazionalitàFrancia 2008
Generedrammatico
Tratto dal libro "Entre les mures" di François Bégaudeau
Al cinema nell'Ottobre 2008

•  Altri film di Laurent Cantet

Trama del film La classe - entre les murs

L'inizio di un nuovo anno scolastico in una scuola di un quartiere disagiato, riserverà a François, insegnante sui generis di francese una brutta sorpresa. Nonostante i suoi metodi non siano per niente severi, ma, al contrario il suo modo di porsi nei confronti degli alunni é piuttosto malleabile, alcuni studenti mettono in discussione il suo comportamento, mettendo in crisi il suo rigore professionale...

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Voto Visitatori:   6,76 / 10 (73 voti)6,76Grafico
Migliore sceneggiatura non originale
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Migliore sceneggiatura non originale
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su La classe - entre les murs, 73 opinioni inserite

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Goldust  @  04/12/2023 11:38:28
   7½ / 10
Crudo ritratto sulle difficoltà di dialogo tra le istituzioni scolastiche - professori e gli adolescenti - alunni, che potrebbe probabilmente calzare per qualsiasi realtà europea ma che nella multietnica Francia registra incomprensioni o barriere culturali, oltre che personali, ancora più marcate. Girato con attori non professionisti ed in modo semi documentaristico, restituisce tutto il senso di precarietà di messaggio che la Scuola vuole trasmettere ( non tutti gli approcci con gli alunni sono corretti; alcuni insegnanti sono sopraffatti dagli eventi e sono sul punto di alzare bandiera bianca ed interrompere l'insegnamento ) e dall'altra parte tutta la spontanea leggerezza dei ragazzi, che di studiare non hanno voglia e che non si fanno problemi a manifestarlo. Non è un film semplicissimo ma sicuramente vale una visione.

DogDayAfternoon  @  06/06/2023 21:29:36
   6 / 10
L'ho trovato un film un po' troppo pretenzioso, che vuole andare oltre le sue possibilità: per fare un film del genere, tra l'altro con un durata che supera le 2 ore, devi avere dei dialoghi solidi che tengano vivo l'interesse di chi guarda/ascolta, e ovviamente dei grandi attori che buchino lo schermo anche solo stando fermi a parlare. Direi che in entrambi i casi siamo qui a livelli abbastanza mediocri, soprattutto all'inizio vengono fatti discorsi parecchio assurdi; c'è ad esempio un ragazzo cinese che parla italiano (avendo visto il film doppiato) meglio di me ma che non sa cosa vuol dire "austriaca" (???), o un'altra che non sa cosa significa "snob" (???) quando nel corso del film tutti gli studenti della classe parlano normalmente come un adulto senza alcuna difficoltà.

Il discorso della multietnicità mi è sembrato anche troppo forzato, c'è da dire che comunque aldilà delle assurdità iniziali si riesce comunque a seguire senza troppi problemi fino alla fine, soprattutto mano a mano che le personalità degli studenti vengono fuori. Forse un insegnate può trovarlo un film più interessante rispetto a me, dato che è girato più dal punto di vista del docente che dello studente.

6-

BALUNZEN  @  08/09/2019 12:40:04
   4½ / 10
Due ore di prolisse scaramucce tra allievi–professori-genitori, in uno stile documentario che non riesce a rendere partecipi. Soprattutto dopo avere visto il magnifico "Freedom Writers" di R. LaGravenese, con una splendida Hillary Swank.

Spera  @  16/04/2018 09:00:02
   8½ / 10
Film semplicemente stupendo dalla regia quasi documentaristica.
Mi ha ricordato il dogma di Trier grazie anche all'assenza di colonna sonora che gli conferisce un realismo molto alto.
Riflessioni continue tra le 4 mura di una classe, professori e giovani studenti a confronto, non si esce mai dalla classe o dalla scuola, ecco perchè "entre le mures".
Mi è piaciuto perchè il maestro protagonista non è solo un buon professore ma sa mostrare anche il lato umano e i suoi limiti, quindi non è del tutto un personaggio positivo.
I ragazzi invece sono talmente bravi che sembriamo assistere a vere lezioni in aula, siamo li seduti al banco con loro.
Non so molto sulla produzione ma immagino che abbiano fatto davvero delle lezioni in classe con gli attori, come andare a scuola davvero o almeno questa è l'impressione che da.

Le due ore e passa volano via che manco te ne accorgi.
Davvero un film da non perdere, non conoscevo questo regista che si è rivelato una vera sorpresa, premi meritati.

Cinema francese ad alti livelli, peccato non averlo visto sul grande schermo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  16/01/2015 11:49:05
   6½ / 10
Attuale, basta entrare in una qualsiasi scuola media o superiore per vedere questo film.
Una vera presa di coscienza per quello che sono gli adolescenti oggi. E qui c'è anche un ulteriore input, ovvero la controparte multi-etnica, il tutto visto dagli occhi di un professore, tral'altro molto bravo secondo me.
Mi è piaciuto lo stile sperimentale, ma trovo che non appassioni molto.

-Uskebasi-  @  03/12/2013 17:40:40
   7½ / 10
Un tuffo nel passato, nel periodo più bello della vita e nell'ambiente più bello che questa possa offrire.
Dentro le mura, persi tra parole, risate, riflessioni e discussioni, finché non suonerà l'ultima campanella.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/11/2013 08:40:00
   7 / 10
Il film di Cantet mostra quello che succede durante un intero anno scolastico in una scuola media Francese... periodo fondamentale per la crescita dei giovani alunni che studiano in una classe multi-etnica.
Questo miscuglio di razze e il suo conseguente razzismo sociale è al centro del film. Sara' compito del professore in questione risolvere le diatribe senza mai prendere le difese di uno o di un altro studente. Un ruolo difficile incrementato anche dal comportamento sempre piu' agguerrito e strafottente delle classi di oggi... e non solo in Francia ovviamente.
Un racconto asciutto, forse troppo, quasi un documentario, cha lascia allo spettatore la propria analisi personale...
Un esame di coscienza per tutti, figli e genitori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  15/07/2013 10:00:47
   8½ / 10
Un ''finto'' documentario sulla scuola europea, sull'evoluzione che sta subendo in seguito a fenomeni come l'immigrazione e la globalizzazione. Interessante vedere come Cantet mantenga sempre dei toni realistici, non scada mai nei cliché tipici, e si sofferma in modo chiaro sulle dinamiche interne della classe, sul rapporto insegnante- alunno, sui sentimenti di ciascuno legati alle proprie esperienze familiari e al proprio vissuto sociale. La classe rappresenta una 2' generazione, piccoli adulti logorati dal conflitto multietnico- sociale, sono indomabili, inarrestabili, mancano di una visione ''aperta'' della vita perché si riducono a vivere nel più riduttivo dei modi, precludendosi il sapere, la cultura, la lettura. Per loro la vita è ''alzarsi, andare a scuola, mangiare e dormire'' e non c'è nulla di interessante eccetto questo. Ci penserà il prof Francois a sollevare i ragazzi dalla loro situazione, attraverso una dialettica che ''dia spazio a tutti'' e una didattica pedagogica. Anche incontrando difficoltà, è decisamente ''adeguato'' nel suo ruolo di prof, e non solo, è anche un ''modello'' d'ispirazione per coloro che insegnano o vorrebbero farlo, a significare metaforicamente quanto sia importante abbandonare un insegnamento asettico e concentrarsi sull'instaurare un rapporto coi propri alunni. Sarebbe potuto essere un capolavoro, se non fosse che alcune microstorie della sceneggiatura rimangano inconcluse, spezzate da un finale d'effetto, freddo, spietato, geniale. Nel complesso un'opera che sa di un fascino e di un'originalità particolare e che si merita senz'altro il suo ''premio Cèsar''.

marimito  @  09/12/2011 20:58:40
   6 / 10
Magari un po' troppo lento e relegato in spazi angusti. Non mi ha entusiasmato

Mr.619  @  17/11/2011 14:03:07
   8½ / 10
Il film, diretto da Laurent Cantet, può essere considerato un'antropologia dei rapporti conflittuali e d'insegnamento che si instaurano fra un professore, che prova ad aprire le menti ad una visione panoramica del mondo, ed i suoi eterogenei alunni.I ragazzi, totalmente sopraffatti dai loro pregiudizi e dalle loro diversità, vivono ermeticamente chiusi gli uni nei confronti degli altri, e, di conseguenza, in relazione al mondo.La pellicola, vincitrice della Palma d'Oro a Cannes e nominata all'Oscar come miglior film straniero, è interamente basata sul dialogo, inteso non alla stregua di pura retorica e facile morale, ma come mezzo attraverso il quale poter trovare l'apertura alla soluzione di problemi e patemi esistenziali insiti dentro e fuori la classe.La scelta stessa, da parte del regista francese, di utilizzare come novelli attori alunni "veri",tratti da scuole "vere", lascia intendere in che maniera il sentimento di universalità e coscienza poetica e cinematografica sia profondamente radicato all'interno dell'opera.Ciò che viene rappresentato non è, se così si può definire, un semplice "filmino" della realtà transeunte, ma il delineamento autentico di una situazione storica attuale.La figura dell'insegnante (termine di derivazione qui prettamente socratica) si erge a simbolo e manifesto della dolce illusione di poter insegnare qualcosa ai propri studenti che vada oltre la pura nozione scolastica e didattica, in modo da renderli partecipi di una grandiosa scoperta che li sconvolgerà: la vita.I suoi tentativi di creare un contatto umano con la classe, cosa che si può facilmente intravedere dal suo complesso gesticolare (a tal proposito, una nota di merito va all'attore François Begaudeau), e, soprattutto, il suo continuo soffermarsi sul significato delle parole, rendono chiaro il desiderio, che egli ha, di elevare culturalmente gli alunni, affinchè essi, un giorno, facciano, del loro bagaglio culturale, bagaglio di vita.Egli tende a valorizzare ogni atto espressivo, orale od artistico che sia, da parte dei giovani, in quanto percepito come strumento con cui far sì che, mediante il confronto e la discussione, nasca una visione diversa delle cose che antecedentemente non si poteva possedere (la scelta dell'"auto-ritratto", per conoscere più a fondo se stessi, è di rilevante importanza).Ma, naturalmente, laddove vi sono contrasti e onerosa incomunicabilità, non può che esservi anche tensione e confusione: la scena del consiglio disciplinare diventa esemplare, giacchè rasenta il climax ascendente (e, nello stesso tempo, discendente) che, in seguito, sfocerà nell'ultima rivelazione finale, fatta da un'alunna, tanto umile, quanto, quantunque sia turpe ammetterlo, pessimista: "Professore, io non ho imparato nulla".Ma questo è soltanto l'avvio di una comprensione a livello individuale e collettivo, che lo stesso professore, forse a loro insaputa, ha perpetrato, riuscendo, almeno per coloro che hanno saputo codificare il suo messaggio, nel compito pedagogico che gli è stato affidato: l'educazione e la formazione (la lettura della "Repubblica" di Platone da parte di un'alunna indisciplinata è, ironicamente, "sconcertante" ).Per concludere, "La classe- Entre le murs" è un film dai toni non certo mistificati e mortificati, quadro a sfondo psico-sociale di un'afflitta realtà odierna, in cui però, ed anche in ciò risiede l'importanza della scena finale, è sempre possibile apprendere la dimensione del pensiero e della comunicazione, che, riflettendosi su di sé, permette all'uomo, in fase di crescita soggettiva, di prendere cognizione di se stesso.Reale.

clubdelmariachi  @  25/07/2011 14:39:49
   5½ / 10
Film lento, senza una storia o dei colpi di scena. In pratica nn è un film ma un documentario su cm sia la situazione attulae delle scuole, dove, almeno nella realtà del film, regna l ignoranza e il bullismo. Ci vuol mostrare inoltre l impotenza dei professori su un problema più grande di loro a volte. Quindi il messaggio è importante x carità........però il film è pur sempre troppo lento e noioso, quindi buona l idea ma mal applicata secondo me!!

Febrisio  @  12/05/2011 16:46:02
   7 / 10
Prediligendo la via realistica, La classe di Cantet, rimane un film che riesce a trarre delle buone, visto che siamo in tema scolastico, interrogazioni. Un film ingiusto e giusto, che mette l'accento sulla situazione attuale, e il grande potere dell'insegnamento; a chi adeguato, a chi no.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  22/02/2011 17:12:26
   6 / 10
Tutta l'impreparazione del sistema scolastico transalpino ad affrontare la multiculturalità nella pellicola di Cantet vincitrice della Palma d'oro al Festival di Cannes nel 2008; da vedere assolutamente in lingua originale, la sceneggiatura ha intenti meritevoli, ma per larghi tratti assomiglia più ad un docu-film. La realizzazione sul piano registico è semplice e lineare, senza troppi fronzoli; ottime le prove dei ragazzi.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/09/2010 18:25:57
   8 / 10
Mi viene da paragonare questo film scolastico della serie "ragazzi difficili in classi difficili in situazioni difficili" a un altro bel film, completamente diverso, che ho visto ultimamente..Freedom Writers.
Laddove quest'ultimo sia un film americano, di tutt'altra estrazione culturale, di tutt'altri toni, il tema è il medesimo. Interessante è confrontare due mentalità diverse con cui si affrontano il problema.
Il problema è la sfida dell'educazione nel sistema scolastico odierno.
L'opera di Begaudeau è strepitosa e il film (ben più conosciuto), anche grazie a una lodevole interpretazione di questo autore-scrittore-attore, è strepitoso.
Un film che rispetto all'altro punta più sulla sceneggiatura, sul confronto ideologico e generazionale nel difficile rapporto studenti-docenti. Un film probabilmente più realistico, più crudo, più scientifico, più mirato. In questo che è sicuramente il suo punto di forza (c'è un'attenzione più specifica ai problemi, più accurata, probabilmente meno retorica e più verace), si cela anche il suo punto debole. Già è stata osservata l'asetticità della storia, del girato: Freedom Writers (che consiglio caldamente, come anche questo bel film francese) ha il pregio di osare più in fatto di retorica, di esagerare con il pedale della lacrima e della passione, ottenendo un effetto più smorzato in fatto di critica e lucidità sui problemi reali, ma un effetto decisamente più accentuato e preponderante in fatto di sentimentalità ed emozione. Penso che quando si tratti di ragazzi e di scuola, le due componenti (difficilissime da combinare insieme) siano insostituibili e debbano agire con lo stesso grado di efficacia.
Non per questo "La Classe" è un brutto film. Anzi mi è piaciuto molto.

gemellino86  @  30/08/2010 17:28:07
   6 / 10
Non sopporto i film francesi ma questo è appena sufficiente. Il tema trattato poteva essere sviluppato meglio soprattutto verso la fine dove non ci ho capito assolutamente niente. Troppe cose vengono lasciate in sospeso. La noia comanda tutta la parte centrale del film. Personalmente non lo consiglio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/08/2010 16:29:28
   7½ / 10
"Io non ho imparato niente".

Colpisce allo stomaco quest'ultima frase pronunciata dalla ragazza prima del congedo vacanziero. In quel volto smarrito è racchiusa l'impotenza di un sistema scolastico impreparato alla multiculturalità.
Un sistema scolastico affidato più alla buona volontà dei singoli docenti, più che da un'azione collettiva del sistema stesso di fronte a quella che può essere considerata una sfida.
I canali di comunicazione tra docente e alunni sono scarsi e costantemente in precario equilibrio. Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e lo spettro delle banlieu (e relativi disordini) a fare da sottinteso sottofondo.

despise  @  18/02/2010 19:04:52
   4½ / 10
Mi aspettavo davvero qualcosa di troppo da questo film che mi è sembrato davvero niente di che... in verità in poco più di 2 ore non succede davvero niente.... per me piatto, lento e pesante all'inverosimile... ho rischiato anch'io di addormentarmi! Grossa delusione per me, oltretutto l'ho considerato pure superficiale nelle tematiche trattate...

uzzyubis  @  01/02/2010 18:40:33
   6 / 10
Megio di Cous Cous ma ancora abbastanza noioso!

gandyovo  @  17/12/2009 18:31:46
   4 / 10
mi sentivo in colpa ma vedo che anche altri si sono addormentati.
non aggiungo altro.

ronaldinho80  @  11/12/2009 18:47:35
   9 / 10
Un film capace di riportarti tra i banchi di scuola, non solo, capace di farti rivivere i brividi della domande a bruciapelo del professore, l'ansia di rispondere sbagliato o il fremito di saperla e di non vedere l'ora di dirla...il suggerimento al compagno, la battuta che fa ridere tutta la classe...insomma un gran film! considerato il fatto che lo scenario è sempre la classe od al massimo il cortile della scuola..rimani incollato con l'orecchio teso e non vuoi perderti una battuta, ti sembra di partecipare e ti viene voglia di intervenire! Complimenti.

pinnazza  @  30/11/2009 21:07:39
   4½ / 10
soporifero e piatto.
ne avevo sentito parlare molto bene ma, ahimè, ne sono rimasto totalmente deluso.

Silver  @  21/11/2009 17:39:41
   4 / 10
Una piccola occasione sprecata. Non ci mostra (o almeno parlo per me) niente di nuovo o che non sia già stato trattato in altri film o documentari. Sinceramente mi sembra un film estremamente sopravvalutato. Tira in ballo i soliti problemi rimanendo distaccato da una qualsivoglia posizione in merito.
INUTILE.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  19/11/2009 15:10:33
   9 / 10
Tutti i film di Cantet contengono allusioni al mondo contemporaneo che travalicano la storia e l'ambiente cui sono circoscritti, e tutti i film di Cantet, al limite, possono essere visti come allegorie di qualcosa di più vasto, che riguarda la società in cui viviamo. "La classe" non fa eccezione. Sia chiaro: esso vale tantissimo anche visto "solamente" come ritratto vivace e affascinante del "caos" di una classe multietnica della banlieu parigina. Vale quasi da sola la palma d'oro la riuscita dell'esercizio di stile rappresentato dal fatto di esser stato girato interamente all'interno di una scuola ("Entre les murs"), lasciando largo spazio all'improvvisazione. Ma "La Classe" ha anche un valore aggiunto. Descrive benissimo, per allusione, e come in uno specchio (come un microcosmo rispecchia un macrocosmo) l'impossibilità e l'incapacità di governare il globo da parte dei "poteri forti" mondiali; il fermento inarrestabile del "sud del mondo"; i limiti di comprensione e l'ottusità del "nord" che vorrebbe arrogarsi la guida e fare ordine, e infine le modalità con cui si innescano dinamiche conflittuali fra le due parti - che nel film sono ritratte nella classe da un lato, e nel corpo insegnante dall'altro (con tutte le sfumature rappresentate da ogni singolo individuo appartenente a una delle due parti). Tale è poi la vivace cacofonia e l'importanza dei diversi accenti parlati, che il film va visto necessariamente in lingua originale.

ricky_the_crow  @  17/10/2009 01:00:29
   1 / 10
concordo con morrison81, un film INUTILE, ho dormito la metà del tempo ed io non dormo mai ai film. c'era persino un gatto che vedeva il film con me e ha vomitato da tanto che era brutto. Non è una critica gratuita ma ho sentito paragoni con Truffaut, cose così..sono BESTEMMIE per un film del genere... senza ritmo, tutto piatto, non incisivo...tempo perso..piuttosto fatevi una passeggiata se dovete guardare 'sta robaccia...

morrison81  @  17/10/2009 00:42:21
   1 / 10
che tristezza questo Grande Fratello girato in una scuola di handicappati!!!!! Ho perso 2 ore della mia vita con questa palla. Ragazzi non vi aspettate nulla, non succede praticamente nulla dall'inizio alla fine!!! zero!!!! Ci sono un branco di studenti del *****. un professore insipido e nessuna trama!!! si sente solo un vocio per due ore!!!!!!!! da impazzire!!!!!!!!!!!!!!!

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  20/09/2009 14:33:37
   8 / 10
Sembra che a Cannes prediligono i film metà documentaristici di cui ne fa parte anche Entre le Murs di Laurent Cantet. Un film che mi ha coinvolto e non poco ma con cui non condivido in pieno. La guerriglia tra prof e studente è presentato molto bene e ci fa riflettere su come sia cambiata la scuola, l'effetto della globalizzazione. Giusto per fare un confronto con i 400 colpi di Truffaut, siamo di fronte a due realtà diverse.
Ebbene, la pellicola non vuole incolpare nessuno, nè lo studente ne i prof; il bello che alla fine le vittime sono gli studenti.
Forse esagerata la Palma d'Oro, ma va apprezzato per il suo impegno nel tema trattato.
Un film impegnato da vedere.

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Tuonato  @  04/09/2009 00:26:26
   7½ / 10
Documentario essenziale - nessuna voce narrante fuori campo, musiche assenti - girato interamente tra le mura di una scuola. Nonostante detesti la camera a spalla devo ammettere che invece non ci poteva essere scelta più azzeccata, ben presto si rimane incollati allo schermo rapiti dagli sviluppi della storia.
E qui - sulla storia - qualcuno potrebbe storcere la bocca se cerca chissà quali sviluppi o qualcosa di eclatante: nel film viene ripreso un intero anno scolastico nel quale i docenti si confrontano coi ragazzi e viceversa, e ognuno di loro fa i conti con se stesso. Sono i temi trattati che appassionano, più della trama: la difficoltà di insegnare, il disagio dei ragazzi, l'integrazione razziale.
Lo scenario è attualissimo, prevedo che ben presto si verificheranno le stesse tensioni anche qui da noi: sarebbe bello e opportuno prevenire e imparare qualcosa da chi questo lo problema lo affronta da anni - la Francia - ma credo che alla fine la nostra italica pigrizia ce lo imperdirà fino a quando ci sbatteremo violentemente il muso. E scommettiamo pure che i problemi che emergeranno saranno pari pari a quelli francesi moltiplicati per quattro.

ste 10  @  18/08/2009 03:35:40
   7½ / 10
A me questo film è piaciuto, racconta molto bene il problema della scuola che vuole formare senza però comprendere i problemi che ogni ragazzo deve affrontare nella vita quotidiana, soprattutto in certe zone, come la periferia di Parigi, luogo dove è situata la scuola del film, non aspettatevi una trama particolarmente appassionante ma solo un ritratto della realtà per me riuscito

pat3  @  16/07/2009 18:27:13
   8 / 10
in originale si intitola "entre les mures". i muri sono quelli di una scuola alla periferia di Parigi,il regista si chiama Laurent Cantet che ha deciso di girarlo dopo aver letto il romanzo (bellissimo, a mio modesto parere, pieno zeppo di dialoghi bizzarri, a volte comici altre volte ironici) scritto da un professore di francese, François Begaudeau (tra l'altro interpreta se stesso nella pellicola). C'è tutto nel film, arroganza, violenza, maleducazione, mancanza di valori e tanta, troppa indifferenza e vuoto interiore. soprattutto c'è la crisi d'identità che l'adolescenza porta con sè, ma anche la difficoltà di svolgere un mestiere, quello di insegnante, nel migliore dei modi. un mestiere importante eppure poco considerato non solo nel nostro bel paese ma anche oltralpre presso i nostri cugini francesi. La classe è multietnica, un autentico crogiolo di culture, razze, religioni e la scuola può, anzi deve, riuscire ad unire tante diversità nel segno di una lingua comune. alla fine La classe è un gran bel film: girato molto bene, ben interpretato, emozionante, divertente e anche commovente. Da vedere!


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  03/07/2009 16:30:30
   4½ / 10
Sarà perchè è un film di produzione francese,perchè ho avuto una sorta di costrizione nel vederlo,sarà perchè il tema del disagio degli alunni,secondo il mio onesto parere,non è spiegato poi cosi bene(a differenza di molti di voi,lo so!),ma io mi sono annoiato a morte.

Alex89  @  13/06/2009 17:31:29
   7 / 10
Film non per tutti...
A me è piaciuto per il suo realismo,mostra la scuola di oggi,con ragazzi di ogni dove,ognuno difende il proprio essere e si riesce tra i banchi a malapena a convivere..
Il Prof,fuori dalla norma..xkè ad oggi nessuno si cura dei problemi dei ragazzi cerca di unire a se la classe..tenta e ritenta ma crea un effetto boomerang..la classe si ribella come succede oggigiorno..a fine anno sono tutti(quasi) (finti)contenti, ma molti hanno deciso la loro vita in quell'anno scolastico...in un giorno qualsiasi..
Mi è piaciuta la scelta di mostrare la vita dei ragazzi solo a scuola, ma per me c'è stata un superficialità nel dettagliare la personalità dei ragazzi,non so se voluta dallo stesso regista..
cmq è un'ottima sfaccettatura dei problemi scolastici odierni..un film che fa pensare..però un finale scialbo..cosi insensato..quasi a rendere il film inutile...
Rimane un film da vedere..meglio da soli..

p.s.io ho notato anche la critica verso la scuola,i prof non si preoccupano della vita al di fuori dei ragazzi..pensano solo al benessere nel loro ambiente,un menefreghismo spietato,il prof di lettere sa di sbagliare ma alla fine cede al pensiero fisso imposto dalla società..

Ciaby  @  24/05/2009 10:49:06
   10 / 10
CAPOLAVORO.

Forse per la mia giovane età e per la mia adolescenza, ma questo film mi ha ipnotizzato. Girato con splendido realismo in bilico tra la serie "The Office" e un Ozu rimodernizzato.

Un realismo così vitale e struggente da farti entrare a capofitto in una classe complicata.

E non continuate a dire che ci sono dei buchi narrativi: il punto focale della narrazione resta nella scuola, non al di fuori. Se la mamma di Wey è tornata in CIna e se Soulyman è stato cacciato non interessa al punto di vista scolastico (anche se...osservando bene tra le ultime scene, non compare tra gli alunni).
La narrazione è solo scolastica.

Visto dapprima in lingua originale e acquistato in dvd (senza versione francese).
Rivisto in italiano posso dire che il doppiaggio non è vergognoso, ma fuori luogo: rovina la bellezza di un realismo perfettamente riuscito.
Io sono stato in Francia in mezzo ai miei coetanei e vi posso assicurare che parlano e gesticolano così.

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/10/2009 01.02.33
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vale1984  @  18/05/2009 23:02:28
   6 / 10
Il film mi ha lasciato perplessa, mi ha aspettavo un finale diverso, una morale forte...si parla di adolescenti e di insegnanti ma non si entra davvero nel merito di nulla, resta tutto molto superficiale. Si affrontano le dinamiche con leggerezza e poca cura...un peccato. Non meritava secondo me la palma d'oro...è stato sopravvalutato.

LoSpaccone  @  29/04/2009 17:48:50
   7 / 10
Non so se meritasse di vincere la Palma d'oro a Cannes, sicuramente è un buon film che si distanzia abbastanza dai soliti clichè, per un taglio più realistico, quasi da documentario; non c'è infatti la storiella consolatoria del ragazzo che nonostante tutto "ce la fa". Il film è accompagnato fino alla fine da una costante vena di pessimismo che non risparmia ovviamente gli alunni ma nemmeno l'ambiente scolastico e i docenti, ritratti in tutta la loro impotenza ma anche impreparazione (basti vedere la scena finale del film). Quel che ne emerge alla fine è un distaccato ritratto delle difficili situazioni di alcune realtà francesi, non ci sono particolari interpretazioni o morali. E' inutile dire che bisognerebbe essere francesi o almeno vederlo in lingua originale per comprenderne a pieno il senso.

KILL 74  @  14/04/2009 10:33:29
   5½ / 10
PER ME è STATA UNA DELUSIONE... SI è UN FILM DIVERSO PARLA DI REALTà, E NON LE SOLITE STORIETTE DA SCUOLA. PERò è PESANTE.... E LASCIA TROPPE COSE SENZA SPIEGARE....

paride_86  @  29/03/2009 22:01:10
   7½ / 10
Dopo "Elephant", "Fahrenheit 9/11" e "4 mesi, 3 settimane e 2 giorni", il festival di Cannes torna a premiare un film di taglio spiccatamente verista. Perciò niente musiche, niente sottigliezze tecniche, soltanto narrazione documentaristica.
Il tema è interessante, si tratta del sistema scolastico francese e, di conseguenza, tutte le problematiche legate all'integrazione di studenti provenienti da culture diverse.
Sicuramente è un film ben realizzato, fresco e spontaneo; fa riflettere e affronta (anche se sarebbe più corretto dire "pone", più che "affronta") questioni interessanti, ma a mio giudizio, per giustificare uno stile così asciutto bisogna avere tra le mani un soggetto particolarmente drammatico (come per "Elephant" o "4 mesi, 3 settimane e 2 giorni"), altrimenti il confine col documentario rischia di diventare troppo sottile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  29/03/2009 16:22:03
   7½ / 10
malgrado la lunghezza e la tematica il film è interessante, non perde mai il ritmo, fa riflettere e soprattutto rispecchia in toto la crisi del mondo scolastico nei paesi industrializzati. da vedere e commentare

McLovin  @  29/03/2009 15:20:36
   9 / 10
Una delle più efficaci rappresentazioni della vita scolastica mai apparse sul grande schermo. Un film straordinario, che ci ci immerge in una realtà difficile; non pretende di dare giudizi, ma con un finale amarissimo. Senza fronzoli, con il consueto stile quasi documentaristico (e chiunque abbia visto qualche film di Cantet sa di cosa parli) e lontano dalla retorica tipica dei film scolastici americani. Grande cinema.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  25/03/2009 13:38:37
   6½ / 10
Vita quotidiana all'interno di una scuola francese tra problemi adolescenziali, disciplinari e di comunicazione. Un film abbastanza interessante, ben interpretato e ben girato. L'ho trovato eccssivamente lungo e per questo noioso in più tratti e superficiale in altri. Un prodotto discreto ma mi aspettavo decisamente di più.

benzo24  @  15/03/2009 18:13:18
   1 / 10
che film orribile! senza storia, superficiale, girato da cani. insomma o fai un documentario o un finto documentario (stile office), con tanto di interviste. ma sorbirsi più di due ore "dentro le mura" di una scuola per dirci quello che già tutti sanno (che i professori sono ignoranti, e gli alunni sono stupidissimi) sono veramente troppe, sopratutto se non si ha niente da raccontare. ai monty python nel senso della vita sono bastati 5 minuti per descrivere il mondo dell'istruzione...ma si sa la sintesi è un arte, qui invece siamo lontani anni luce dall'arte e dal cinema o dalle fiction tv d'alta qualità.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  09/03/2009 15:40:37
   7 / 10
La vita “entre les murs” (scolastiche) di un professore di lettere deciso a far rispettare l’ordine e ad insegnare quanto più possibile,cercando di comprendere al meglio le esigenze dei suoi ragazzi,nucleo umano molto vivace e multietnico proveniente dalla periferia parigina.
Cantet concentra il suo obiettivo esclusivamente sulla scuola,non concedendo nulla al mondo esterno,facendo solo intuire che indubbiamente questo influisca sulle vite degli alunni non ritenendo però necessario illustrarlo,come a voler entrare in massima sintonia con gli elementi di cui un professore dispone per poter conoscere,capire ed eventualmente aiutare un ragazzo.
La figura del docente disposto alla comprensione ed al dialogo non sempre si sposa con l’attitudine ribelle ed in alcuni casi autodistruttiva dei ragazzi,Cantet tenta di dimostrare quanto sia difficile educare ed al tempo stesso crescere ed imparare.
La quotidianità del mondo scolastico è ben riportata,seppur soffra di una narrazione a tratti piuttosto ripetitiva e limitata negli spazi.Sicuramente è facile percepire il messaggio di fondo che tende ad illustrare come la società cambi,di conseguenza i ragazzi di cui ne fanno parte, e non sempre la scuola riesca a stare al passo con i tempi,spesso ancorata a programmi desueti ed approcci educativi troppo rigidi.
Da sottolineare la buona prova di François Bégadeau, di professione insegnante, ed autore del libro da cui è tratta la pellicola,attore per caso come del resto tutti i giovani e convincenti protagonisti.
“La classe” appare interessante anche se a volte troppo accondiscendente in situazioni che si stenta a credere possano essere realmente gestite come rappresentato,il disordine dell’aula poi, nei momenti più concitati,è reso bene ma finisce a lungo andare con l’indisporre un poco.Nel complesso un film originale,ben girato ma che non sempre riesce a tenere viva l’attenzione.

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Neu!  @  07/03/2009 16:16:19
   8½ / 10
un film bellissimo. uno dei più belli del 2008, e anche un po sottovalutato.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  07/03/2009 16:10:21
   7½ / 10
Un pezzo di vita attuale che coinvolge giovani di 13 anni e insegnanti, visto nel suo naturale svolgersi, se possibile senza filtri intermedi: questo è il progetto di Cantet con il film “La Classe”. Non è però qualcosa di formalistico o fine a se stesso. Con questa scelta si vuole mostrare in maniera concreta, realistica e spassionata una piccolissima parte della realtà grezza, che faccia però da modello per qualcosa di più generale, lasciando allo spettatore il compito di trarre le conclusioni.
Che non sia qualcosa di casuale lo dimostra la scelta di far svolgere la storia nelle banlieu parigine. Si tratta di ambienti periferici per lo più degradati con un’altissima incidenza di ragazzi i cui genitori provengono dalle più diverse località del mondo. Lì, più che mai, si gioca il futuro di una società, la sua capacità di integrare, inserire e far convivere nel suo tessuto persone e ambienti così difficili. C’è poi il discorso del perennemente difficile rapporto fra adulti e ragazzi. Che atteggiamenti prendere nei loro confronti? Che tattica usare per “insegnare” loro qualcosa? E poi, davvero, cosa insegnare?
Il concentrarsi su temi di natura pedagogica lo si vede dallo stile particolare del film. Prima di tutto si svolge rigidamente dentro il perimetro di un edificio scolastico (il titolo è chiaro: “fra le mura”). Viene poi tralasciato tutto quello che si svolge fuori della scuola, ad esempio dell’insegnante protagonista, della sua storia personale non sappiamo niente. La mdp cerca di essere il più possibile nascosta e allo stesso tempo si appiccica alla faccia delle persone. Seguendo i dettami dello stile Nouvelle Vague si cerca di ricreare la realtà così com’è, nel suo svolgersi più banale possibile, nella sua naturale imperfezione. A priori nessuno è buono o cattivo, nessuno ha sempre ragione o sempre torto. Inevitabilmente ci si concentra di un unico personaggio (l’insegnante) e su alcuni suoi alunni, ma l’intenzione è quella di farceli giudicare oggettivamente, ognuno con le proprie ragioni e i loro torti. Siamo liberissimi di giudicare come vogliano. Il film ci riporta i fatti e a noi spetta il giudizio.
La protagonista del film è quindi la Pedagogia. Le aspirazioni e i metodi di chi svolge il proprio lavoro non vengono enunciati apertamente ma si possono facilmente dedurre. L’insegnante cerca più che altro di rendere i ragazzi coscienti di se stessi, li invita a riflettere sul loro mondo, piuttosto che usare un metodo nozionistico. Il problema è che forse lui stesso non ha ben chiaro in testa cosa vuole fare. Emblematica è la scena finale in cui una ragazza ammette di “non avere imparato niente”. Lì l’insegnante non sa cosa controbattere alla ragazza. Avrebbe dovuto dirle che le ha insegnato a conoscere se stessa e gli altri e a convivere con essi. Secondo me è questo il compito principale di una scuola.
Alla fine il problema verte sui ruoli e sulla disciplina. C’è in gioco il concetto di autorità, di obbligo al lavoro, di sottomissione. Il fatto è che i ragazzi di 13 anni non si sentono minimamente inferiori all’adulto che hanno davanti e pretendono da lui lo stesso rispetto e il riguardo che loro devono a lui. Questo purtroppo ogni tanto l’insegnante se lo dimentica e inevitabilmente fa scoppiare tensioni e incidenti. Un briciolo di umiltà a volte non guasta. Anche qui secondo me non si hanno le idee ben chiare. Si vorrebbe dare confidenza agli alunni, stabilire un rapporto di confidenza, ma poi al momento opportuno si gioca la carta dell’autorità e della punizione senza soppesare bene le conseguenze che potrebbe avere.
Insomma di spunti di riflessione ce sono molti. Cantet tutto sommato ci ha fatto un quadro reale dello stato in cui si trova la scuola, con tutte le sue contraddizioni e il suo sforzo quasi sovrumano di dare la possibilità di un futuro migliore ai giovani, ben sapendo ormai che non ci riesce purtroppo con tutti.

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giumig  @  01/03/2009 19:44:59
   6½ / 10
la rima parte è molto lenta e sembra di essere alunni in una classe! Dopo il film di eisveglia e alla fien risulta godibile

Zanibo  @  06/02/2009 00:29:09
   7 / 10
Sembra di vedere un "reality" con telecamera nascosta all'interno di una classe e il tutto incentrato particolarmente sul ruolo del professore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  17/12/2008 23:43:51
   5 / 10
Dopo Cous Cous ecco un altro polpettone in salsa francese e come tale I-N-D-I-G-E-R-I-B-I-L-E, sarà la cinematografia più interessante d'Europa ma io non la sopporto!

Trovo questi film sempre pretenziosi ed anche qui mi sembra una fusione fra "La scuola" di Lucchetti e qualche solito film americano di impegno sociale.
Preferisco i francesi quando fanno gli americani alla Besson, sono sempre pretenziosi ma per lo meno sono gli unici in Europa ad avere i mezzi tecnici per produrre ottime pellicole di genere.

Sarò sincero, sono partito prevenuto, migliore DI GOMORRA E IL DIVO, mi sarei aspettato chissà che e invece siamo in presenza del solito film di denuncia sulla gioventù, solito prof che cerca di unire la classe oltre le distanze sociali e bla bla

FRANCAMENTE SONO TEMATICHE TRITE E RITRITE si il film ha una sua dignità ma da qui a alla Palma d'oro ce ne corre ma ovviamente Cannes sponsorizza la Francia e questo il risultato.

La cosa peggiore è che molti in Italia hanno trovato la scelta giusta, sarà che i critici nostrani hanno mediamente l'età di Napoleone e quindi vivono ancora con il mito della Francia

Mancini23  @  10/12/2008 18:03:06
   8 / 10
Grande film! Sicuramente sara' il favorito per l'oscar come miglior film straniero. Doppiaggio da dimenticare......

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  08/12/2008 15:42:42
   7 / 10
E' un buon film, ma io ho preferito la Scuola di Luchetti; nel senso che in quel film venivano mostrate le miserie umane di studenti e professori con grande realismo e ironia, qui mi sembra che al di la di qualche parolaccia e rissa (tra l'altro appena accennata) di troppo non sia mostrato fino in fondo l'abisso che c'è tra gli studenti di origini diverse da un lato e tra gli studenti e i professori dall'altro.
Mi è piaciuta molto l'interpretazione del professore, che cerca coi suoi poveri mezzi di venire a capo dei suoi difficili alunni senza crear loro troppo danno anche quando ne combinano di grosse, ma l'ho trovato un film freddo, patinato, che a fatica riesce a trasmettere qualcosa allo spettatore. E infine non capisco come possa essere stato preferito a Gomorra per la vittoria della Palma d'oro. Gomorra è un film epocale, spartiacque, questo è solo un buon film.

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Ultima risposta 17/12/2008 23.45.52
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Ingeborg  @  07/12/2008 23:08:12
   8 / 10
Un film difficile e non adatto a tutti. Peccato per il doppiaggio, davvero pessimo.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  27/11/2008 21:59:30
   7 / 10
Asciutto e asettico. E' un buon film che riesce a costruire una storia sui micromondi di una classe (prof. + studenti) senza cadere nella banalità più cupa. Il suo maggior pregio è quello di scorrere molto bene, grazie ai bei dialoghi (anche se a tratti un pò fasulli). Il suo difetto maggiore invece risiede nel non concludere ageguatamente le microstorie. Restano tutte sospese, senza avere un adeguato approfondimento. Il mio pensiero è che Cantet non abbia voluto addentrarsi troppo per evitare i clichè (d'altronde storie sulla scuola ne sono state fatte a decine); così facendo, però, limita fortemente il film alla solo apparenza sociologica, senza quindi riuscire ad approfondire il proprio pensiero.
E' come avere davanti un pollo "succulento" (cit.), e mangiarne solo la pelle: buona, ma è un peccato limitarsi e non mangiare la carne.
Per quanto riguarda lo stile freddo, alla Dardenne, a me non piace (ma in questo caso è funzionale), ma evidentemente porta bene per la palma d'oro (soprattutto se sei francese).
Infine un altro piccolo appunto: la visione dei professori è troppo buonista. Per quanto mi riguarda ho avuto certi S.tronzi (con la S maiuscola) che avrebbero meritato ben altre raffigurazioni.

bucci  @  27/11/2008 17:59:53
   8 / 10
Parabola della società attuale tra il punire e il comprendere, la scampa la prima però, e attenti a non perdere i punti, la coscienza civica e la morale di un popolo a scalare. Nella classe la claustrofobia delle vite di oggi animata però del colore delle diversità. Se hai ancora tutti i punti puoi combinarla veramente grossa.

Prof  @  26/11/2008 06:58:13
   5 / 10
Una vera delusione rispetto alle aspettative che nutrivo quando l'ho scelto.
Non che sia fatto proprio male, ma ripropone moduli stantii ed avvilenti, che ormai non fanno più sensazione: il prof di lettere (in quanto tale sospettato di essere gay) giovane ed innovativo, la classe di maleducati dalla scolarizzazione estremamente precaria, l'endemico conflitto tra vita (fuori dell'aula) e convenzioni fittizie ed irreali (dentro le pareti scolastiche), gli inutili sforzi del docente di accorciare le distanze tra questi due mondi.
Mi era piaciuto di più il nostrano La scuola con Silvio Orlando.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  25/11/2008 20:37:24
   8 / 10
Intenso instant movie sulla scuola delle banlieue francesi, nella quale la difficile integrazione razziale passa anche attraverso le diverse sensibilità dei docenti coinvolti in "prima linea".
Dall'autore del capolavoro "Risorse umane", L. Cantet.

Giorgione  @  15/11/2008 09:45:40
   6 / 10
Il film crea un fastidioso senso di claustrofobia. Due ore ambientate quasi esclusivamente in una classe con dialoghi serrati e tesi mettono mi hanno messo veramente a dura prova.
Detto questo, i temi trattati sono interessanti, e stimolante è anche l'insegnamento di fondo che credo di poter trarre: la complessità della realtà non si può approcciare con schemi preconcetti, che inevitabilmente si rivelano inadeguati, ma con l'umiltà di chi vuole prima di tutto capire.
Secondo me un tema indubbiamente fecondo come questo doveva però esere sviluppato in modo diverso. Non saprei come, sicuramente con più "arte", perchè secondo me l'arte del cinema è tale se interpreta la realtà trasfigurandola, non se la riproduce pedissequamente.

antigone  @  11/11/2008 16:22:16
   7 / 10
NON MALE, IN EFFETTI... CHE ANGOSCIA, PERO'!
BEN CONCEPITO E BEN GIRATO, L'HO TROVATO ANCH'IO UN PO' SPOCCHIOSETTO.

NE EMERGE UN'IMPOSSIBILITA' DI COMUNICARE CHE TI PRENDE DAVVERO ALLA GOLA... COMPLICI LE RIPRESE SEMI-CRAUSTROFOBICHE...

PER FORTUNA LA SCUOLA VERA NON E' COSI' NERA! :-)

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  10/11/2008 00:16:39
   6 / 10
La realtà in una classe un pò vivace.A dire il vero non mi ha entusiasmato questa pellicola,sono rimasti troppe cose non spiegate alla fine.Il Film dura più di due ore e sinceramente mi aspettavo risposte.Spoiler.
Non me la sento di dare un voto alto,forse un giorno rivedrò la pellicola per capirci qualcosa di più.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  09/11/2008 20:17:36
   7½ / 10
Uno spaccato su una realtà sociale magistralmente diretto e interpretato, capace di sfiorare il cuore in più di una occasione. Purtroppo però la trama si perde, proprio quando avrebbe potuto raccontarci di più di questi ragazzi così ben caratterizzati. Credo non sia inopportuno un paragone con il film italiano di qualche anno fa "La Scuola", che seppur inferiore in termini di dialoghi e di aderenza al reale , riusciva a seguire un filo narrativo sensato offrendo nello stesso momento molti punti di riflessione sul rapporto scuola/ragazzo. Cmq consigliato, un bel film.

Piergirgio  @  03/11/2008 17:30:41
   4 / 10
A mio avviso un film senza alcun senso...Il realismo è portato all'esasperazione e nel film sostanzialmente non accade assolutamente nulla di interessante...E' semplicemente la narrazione da un punto di vista esterno di una realtà scolastica difficile... Il tutto condito da un doppiaggio penoso...Sconsigliato

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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  01/11/2008 12:18:14
   7½ / 10
Un buon film, descrive efficacemente una situazione scolastica difficile senza cadere mai nello scontato. Da quel che ho capito tutti i ragazzini sono stati presi dalla "strada" e sono quindi un esempio reale di ciò che si vuole denunciare. I dialoghi, su cui si basa praticamente tutto il film, sono ben costruiti anche se a volte troppo serrati e forzati per apparire reali.

Detto questo, mi ha lasciato un po' perplesso questo stile documentaristico che però non ha il coraggio di essere tale fino in fondo, introducendo anche, qua e là, elementi di fiction (tipo il senso di colpa del prof per l'alunno cacciato). Io sono una persona drastica e dico che se uno vuole fare un documentario che faccia un documentario fino in fondo, mentre la sensazione che mi ha dato la visione di questa pellicola è stata quella di vedere un finto documentario a volte un po' furbetto, seppur riuscito.

Invia una mail all'autore del commento patt  @  27/10/2008 10:49:31
   6½ / 10
Non mi ha convinto, in bilico tra film e documentario non si colloca realmente da nessuna parte. L'ho trovato un po' troppo sopra le righe e in alcuni passaggi mi ha quasi infastidito per i dialoghi incalzanti (a volte sembrano quasi forzati), ma incompiuti. Sii avverte il disagio ma non si delineano appieno le motivazioni e le turbolenze del confronto-scontro.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  23/10/2008 15:51:08
   7½ / 10
Il realismo di Cantet non è così realista. Intendo dire che il film inquadra all’interno della vita di una classe una situazione non sempre veritiera e oggettiva. Tanto per fare un esempio: consigli di classe costituiti di docenti e presidi così collaborativi, così pronti al confronto e al dialogo io non ne ho mai visti, se ci sono, credo rappresentino l’eccezione purtroppo.

Ciò che però colpisce del film è la sua naturale capacità di cogliere il respiro dei protagonisti, sia essi alunni o insegnanti, attraverso un affascinante scontro dialettico tra differenti registri linguistici, specchio di diverse realtà sociali e contrastanti culture. E tutto ciò con una naturalezza sorprendente, raramente percepita in altri film sullo stesso argomento.
Ciò che colpisce è inoltre la capacità di trasmettere, compito impervio oggi, come spesso l’insegnante sia sempre meno soggetto distaccato dalla classe, sempre più parte di essa, anima partecipante, anima sofferente tra successi e fallimenti educativi e comunicativi, ostaggio dei sensi di colpa perchè sempre più intimo “divulgatore” di quella funzione educativa di cui si fa personalmente carico e nel contempo ne è scelleratamente caricato dalle altre istituzioni, che dovrebbero invece dividerne le responsabilità.
Ciò che colpisce, infine, è il chiaro messaggio che l’istruzione passa attraverso la crescita lenta e sofferta dell’insondabile rapporto tra allievo e professore, il resto sono solo parole al vento.

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Ultima risposta 24/10/2008 21.36.05
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forzalube  @  22/10/2008 15:02:31
   8 / 10
Un ottimo spaccato del mondo scolastico. Un film decisamente realistico che merita la visione.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  20/10/2008 11:28:24
   8 / 10
Esame sulla profonda relazione tra professore e alunni in una scuola alla periferia di Parigi. Non serviranno a nulla i buoni propositi e la dedizione di alcuni professori, i giovani studenti rimangono sul piede di guerra senza cedere un millimetro nella loro posizione estrema.
La narrazione di Cantent è semplicemente geniale concentrando la telecamera in una classe e dando peso ad ogni parola e ad ogni gesto.
Ma non è soltanto un film sui problemi educativi in Francia, è anche una storia che racconta la creazione di una nuova identità francese, (ed europea), che cresce sempre di più, rappresentata da multiculturalità, sentimento nazionale, da immigranti che parlano la lingua nazionale ma si sentono rifiutati; ed è proprio li che si concentra gran parte della storia del film sul conflitto e sull’adolescenza.


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Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/10/2008 22:35:28
   7½ / 10
Cantet, con sguardo da entomologo, analizza la situazione attuale della scuola europea ai tempi della globalizzazione.
Una scuola composta da nipoti e pronipoti del sessantotto, dove il padre è assente ed è necessario un 'lei' per illudersi ci possano essere differenze tra studenti e professori.
Il fim è utile nel descrivere la confusione che ingenera l'assenza del Padre, inteso come padre autorevole, dotato di etica, che possa permettere al simpatico professore di districarsi tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato senza il timore di colludere con dei quattordicenni.

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Ultima risposta 20/10/2008 11.29.01
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  17/10/2008 21:04:49
   8 / 10
Sicuramente rimarrà un film memorabile, già da ora senza dubbio uno dei migliori della stagione. Rimando alla recensione di mimmot.
Due scene mi hanno particolarmente colpito: l'alunna che dice che non ha imparato nulla durante l'anno scolastico, ma si è letta a casa La Repubblica di Platone; e l'altra studentessa, mai vista durante tutto il film, che invece dice alla fine al professore protagonista che non proseguirà negli studi. Mai macchiettistico, mai buonista, senza una musica, girato tutto dentro una scuola: questo è cinema.

Delfina  @  16/10/2008 13:11:18
   6½ / 10
Piuttosto deludente, questo film di Cantet, del quale pure avevo apprezzato molto "Risorse umane".
Il tema della scuola è interessante, ovviamente presenta subito, dalla sua, la possibilità di interessanti primi piani sui volti dei ragazzi, di zoomate sui momenti più vivi, sfibranti o anche esilaranti delle psicologie in fase di sviluppo.

Eppure, guardando il film, fra l'altro anche esageratamente lungo, viene quasi da provare una certo fastidio per il professore: troppo "democratico", fin troppo rispettoso verso atteggiamenti insolenti e inaccettabili. E poi, come gli dice una ragazzina – la cosa a mio avviso più sensata del film – "siamo qui per studiare letteratura, non per parlare di noi". I limiti della pedagogia moderna emergono in pieno, anche se ormai pare che l'unica cosa da fare sia arrendersi e accettare che un epiteto come "sgallettate" sia considerato una grave offesa.

Insomma, non da buttar via, ma consigliato solo agli amanti dei registi francesi e a chi può reggere più di 2 ore ambientate sempre in una classe scolastica.

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Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  16/10/2008 10:33:24
   7 / 10
interessantissimo film-documentario sulla difficoltà di insegnare e comunicare con gli adolescenti di oggi soprattutto in realtà multietniche dove diventa arduo persino un semplice colloquio con i genitori. La responsabilità enorme di idecidere se infliggere punizioni o lasciar correre...ogni parola, ogni azione possono avere conseguenze enormi sulla vita di questi ragazzi già in molti casi persi per l'istruzione. Verissimo e, mi sembra, giustamente rassegnato all'impossibilità di risolvere i conflitti di ruolo, di cultura e di generazione...anche se si intravede una speranza quando una delle alunne più indisciplinate rivela di aver letto "La Repubblica" di Platone. Difficile essere buoni professori...in alcune situazioni quasi impossibile. Bravissimi i tagazzi. La pecca è nella lungheza, secondo me eccessiva, per il tipo di linguaggio adottato perché, se una delle funzioni del cinema è mostrare la realtà ed informare lo è anche farlo in modo da mantenere vivi la tensione e l'interesse, cosa che non avviene per tutta la durata del film che soffre di alcuni momenti ripetitivi, dilungati ed estenuanti...cosa che accadeva giò del resto in "Risorse Umane". Il problema non è la lunghezza in sé: infatti, per dirne una, Altman riesce a tenerti interessato per oltre tre ore ed a chiederne ancora quando il film finisce...difficile che accada in due ore di vita filmata con tutti i suoi punti morti e le sue ripetizioni. Chiudo ricordando, con le dovute differenze di stile, di intenti e di tempi. due altri bei film sulla scuola e sul rapporto insegnanti-alunni: "La Scuola" di Daniele Luchetti che nol suo essere leggera commedia affrontava comunque in modo abbastanza nuovo ed interessante il tema ed il meraviglioso "Gli Anni in Tasca" di Truffaut...chi non l'ha visto si precipiti a farlo!!!

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Ultima risposta 25/06/2009 15.55.02
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xGiOv  @  15/10/2008 19:38:33
   8½ / 10
veramente un'ottima pellicola....interpretazioni perfette...Tratta di temi moderni e importanti....Da vedere

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/10/2008 19:36:06
   7 / 10
E' un buon film, ma si prende troppo sul serio. Cantet realizza un "compito in classe" (ehm) praticamente perfetto, ma tutto sommato privo di vera anima.
Giocare di sottrazione è sicuramente un obiettivo benevolo ai fini di evitare il ricorso agli stereotipi, ma il punto è che "La classe" non sembra (o non è) tanto coraggioso e invadente come si dice in giro, o come ci si aspetta da un autore sensibile come Cantet (ho ancora i nervi scossi, a distanza di anni, dal suo "Emploi du temps").
Sotto sotto, prevaricante una celata ma evidente grandeur francese (si veda anche l'ormai insostenibile diatriba calcistica Matterazzi-Zidane, per intenderci).
Diciamo allora che il film è spocchiosetto, perchè la realtà non è mai tutta in bianco e in nero,e la controparte non ha modo di respingere le accuse al mittente: se esistono studenti de(l)generi(e) esistono pure insegnanti sciagurati, che compromettono non poco la crescita umana e culturale di un'individuo.
Il punto di forza del film è rappresentato dall'efficace descrizione delle etnìe, o la stessa persecuzione del "diverso" (in questo caso un dark), il monolitismo di gruppo che trova stimolante sfogare la propria rabbia contro la collettività (cfr. i compagni di classe) di cui fa parte...e per questo la prima parte gira alla grande, con le divergenze etniche le difficoltà di inserimento le problematiche ambientali (i banlieu) e familiari e linguistiche, tutti disagi che nel film di Cantet si percepiscono ma non vengono mai del tutto approfonditi...
viene da chiedersi: la scuola educa veramente? Perchè non mi basta dire che esiste un mondo giovanile coatto dove l'unica spiegazione plausibile diventa l'atteggiamento neutrale e dissociato, per non dire "bullista", dei ragazzi...
il prof. Francois sembra impotente davanti all'assoluta ignoranza di questi giovani, all'apatia e al disinteresse dei loro sguardi ("Non capisco quello che facciamo" dice una studentessa) ma inconsciamente ammicca allo spettatore, reclamando un aiuto che non possiamo dargli.
A me sembra sempre che il monolitismo istituzionale, con tutto il rispetto per Francois, abbia fatto più danni generazionali di quanto siamo disposti ad ammettere (con i politici inetti che, specialmente in Italia, vogliono affossarlo definitivamente).
Pertanto, stima incondizionata per Cantet, ma avrei voluto un film capace di divorare molta più amarezza anche "oltre le mura", altrimenti saremo sempre in balìa dell'influenza negativa o positiva dell'istituzione e dell'influenza comportamentale che porta la sua esistenza

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Ultima risposta 16/01/2015 11.46.37
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/10/2008 19:09:20
   8½ / 10
Un anno di ordinaria umanità scolastica condensato in un'ora e mezza di una pellicola splendida, che riesce appieno lì dove Gus Van Sant fallisce con la propria trilogia elephant-last days-paranoid park: fare un ritratto asciutto, chiaro, scevro di sensazionalismi ed orpelli dell'adolescenza e dei suoi disagi. Ma Cantet ed il suo sceneggiatore/attore Bégaudeau vanno oltre, riuscendo a tratteggiare con pochi ma decisi colpi di pennello anche il disagio di chi è dall'altra parte della barricata e si trova a dover gestire ed educare degli adolescenti quasi imponendo loro un'educazione, nel disperato ma sincero tentativo di salvarli. Con la consapevolezza però che ogni singola scelta potrà causare una reazione a catena forse incontrollabile o forse no, chissà.
Tante piccole storie, tante grandi emozioni in cui emergono le figure vere, reali, di alunni e professori, in un mondo disilluso ma sincero.
Un'opera che nasce particolare, ma tende con vigore all'universale.

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Ultima risposta 17/10/2008 19.15.57
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  13/10/2008 17:47:25
   8 / 10
Forse il miglior film sulla scuola visto fino adesso, privo di retorica e molto realistico. Dentro le mura di una classe multietnica di un quartiere periferico di Parigi si raccontano la situazione e i problemi di una città intera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  13/10/2008 11:40:59
   8 / 10
Molti film americani avevano già affrontato il tema dell'educazione scolastica in situazioni difficili con una certa complessità etnica e sociale, ottenendo risultati altalenanti e e non troppo vicini alla situazione nostrana.

Arriva dalla Francia forse il lavoro più convincente su questo tema dove l'integrazione delle diverse culture europee, nordafricane ed asiatiche assomiglia sicuramente di più a quello che sta avvenendo o potrebbe avvenire in futuro nel nostro paese (pur tenendo conto il maggior impatto del colonialismo francese nella composizione della sua società moderna).

Realismo ai massimi livelli per un lavoro con toni vicini al documentario, in grado di far sorridere con una vena nostalgica in alcuni casi ma getta nello sconforto e nella frustrazione per una difficile battaglia dove la natura umana mostra tutti i suoi pregi e difetti: dagli insegnanti agli alunni, nessuno è esente da sbagli e nessuno è colpevole, forse entrambi vittime di un struttura sociale estremamente complessa.

Ottimo la prova del protagonisti e dei giovani alunni, su tutti un eccellente Esmeraldà.

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Ultima risposta 13/10/2008 11.49.33
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Crimson  @  23/09/2008 19:28:44
   8 / 10
Il tema è molto affascinante e oltretutto mi riguarda da vicino (e ha riguardato il mio passato non troppo lontano coi ragazzi), e devo dire che qualsiasi figura professionale che lavori nel campo dell'educazione non può non essersi mai imbattuto in determinate riflessioni: fino a che punto deve giungere il compito dell'educatore, il metro da utilizzare in talune situazioni, la deterrenza e la lode. Un film che potrebbe apparire come niente di particolarmente innovativo e per certi versi è così, eppure è lo stile che non può lasciare indifferenti. La classe in presa diretta con gli scontri quotidiani tra due mondi difficili da conciliare. La visione è gradevolissima, si sorride molto e ci si sconforta altrettanto. La naturalezza dei piccoli attori è sorprendente, l'ho trovata indovinatissima. Francois Begaudeau ottimo nel suo personaggio, che non appare mai come colui che ha la verità in tasca, la parte della ragione per intenderci: ecco l'altro importante elemento di qualità della visione ai fini della riflessione, che si fà fortunatamente sempre varia e ardua allo stasso tempo pur girando su temi sui quali è capitato di soffermarsi più volte e a lungo, ma la cui risposta assolta, probabilmente, non esiste. L'importante è limare la differenza: sembra essere questo il messaggio finale.

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