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Sarà anche un film importante dato che ha ispirato Carpenter a realizzarne un remake formidabile, però qui davvero non ho avvertito nemmeno per un istante quell'atmosfera pesante e nefasta che invece è riuscito a restituire il buon John col suo rifacimento. Passando ai personaggi poi vi è molta "spensieratezza" e nessun timore per la "cosa". Cioè, spesso pare che prendano alla leggera la creatura aliena e il pericolo incombente: lo si nota da alcuni scambi e dalle loro reazioni. Mi dispiace ma non posso dare più di una sufficienza che ripeto, è solo di stima.
Un classico dalla notevole importanza cinematografica,che si fa ancora apprezzare dopo decenni per la sapiente costruzione della tensione. Cast composto da nomi non particolarmente celebri ma in grado di regalare una discreta prova. Per il resto presenta tutti i limiti del tempo tra cui una forse eccessiva verbosità. Cult imprescindibile.
grazie a rai play sono riuscito a recuperare questo film, il film originale di uno dei miei film preferiti e mi ci sono approcciato con aspettative bassissime dato che da sempre mi sono sentito ripetere che il remake è nettamente superiore su tutto (e grazie al cavolo mi viene da dire, nel trentennio che divide i due film c'è stato un miglioramento nello storytelling, negli effetti speciali e nelle tecniche di regia) ma questo non vuol dire che ci troviamo di fronte ad un film terribile, anzi! la storia è ben raccontata, non annoia e per gli standard dell'epoca è anche discretamente recitato, interessante anche guardare le differenze nella storia. nel complesso ne sono rimasto contento e posso consigliarlo.
I film di fantascienza non avevano ancora la giusta considerazione in quegli anni, a differenza dell'horror. Questo spiega il budget piuttosto ridotto e le sembianze dell'alieno tutt'altro che aliene. Ma prima dell'apparizione, scadente, del "mostro" THE THING FROM ANOTHER WORLD era riuscito a proporre grandi scenari e soprattutto grandi atmosfere, trasmettendo un'idea di isolamento dal fascino immortale. Persino la sceneggiatura, piena di dialoghi un po' buttati là, è capace di ragionare su grandi temi come la scoperta scientifica e la paura nella scienza, criticando l'intervento ignorante e distruttivo dell'uomo su ciò che non conosce. Howard Hawks ci mette dentro tutto ciò che contraddistingue i suoi film, ovvero sequenze aeree niente male, personaggi ben piantati con il loro carattere e rapporti uomo-donna tutt'altro che di serie B.
THE THING FROM ANOTHER WORLD è un film di fantascienza del 1951 in cui mi sono imbattuto quando la bambina Lindsey lo sta guardando alla televisione insieme al fratellino Tommy e alla baby sitter Laurie nel film HALLOWEEN (1978) di John Carpenter. Da qualche parte in Alaska vicino al polo nord il pilota dell'esercito capitano Patrick Hendry (Kenneth Tobey) viene chiamato per indagare su un misterioso atterraggio di fortuna avvenuto vicino a una delle basi polari. A terra l'equipaggio scopre i detriti congelati di un disco volante, che distruggono sconsideratamente quando cercano di scongelare il ghiaccio. Tuttavia riescono a ritagliare un blocco contenente i resti di un essere alieno, che però non è così deceduto come ci si potrebbe aspettare...Essenzialmente più un thriller che un horror, Howard Hawks offre una versione troppo sobria del breve racconto John Wood Campbell Jr "Who Goes There?" (Chi va la?) del 1938. Rivisitato con risultati molto migliori da John Carpenter nel 1982 col classico THE THING, mentre Carpenter si attacca più strettamente alla fonte del testo, Hawks approfondisce maggiormente la mania difettosa degli UFO degli anni '50 e il tentativo dell'umanità di contrastare la minaccia mortale. Come sempre due parti si scontrano: lo scienziato (qui il dr. Carrington) con la sua immortale attenzione alla scoperta di misteri cosmici e l'eroe più ragionevole (qui il cap. Hendry) intento a salvare la sua pelle (con l'umanità che ne beneficia nel processo). La dicotomia si dimostra abbastanza solida nell'era, così diffusa nella società a causa del terrore della guerra nucleare. Ciononostante, ciò che rende il film di Hawks così inferiore alla versione di Carpenter è stato il voler mantenere i punti di forza del romanzo (a parte l'ambientazione antartica del libro): il volto sconosciuto del male, mentre il terrore si trasforma e assume varie forme portando la suspense a un livello completamente nuovo. Nel frattempo THE THING FROM ANOTHER WORLD vacilla per creare tensione, qualcosa che si avverte meglio tra gli attacchi della mostruosità a base vegetale, in cui l'equipaggio vittima di battute si siede, apparentemente non del tutto coinvolto dall'orrore in agguato fuori. Il mostro stesso non riesce ad essere veramente avvincente solo saltando brevemente fuori con le braccia agitate, ma facendo poco in termini di azioni per instillare paura. Nonostante il gioco del "gatto e topo" con gli umani come prede, i personaggi raramente sembrano essere gettati fuori dalla loro zona di comfort. Alcuni momenti rimangono allettanti con una dose significativa di atmosfera creata dalla tempesta di vento sotto zero surrogata della claustrofobia. Tuttavia, i difetti complessivi della sceneggiatura che si distinguono rispetto al film del 1982, rendono Hawks originale nient'altro che una curiosità. Naturalmente gli effetti speciali e la capacità tecnica sono ben lontani dalle norme odierne, ma l'adeguamento dell'era considera questi problemi minori. Così a mio parere i veri "punti di forza" di questo film rimangono le parti più comiche, come per es. quando tutti arrivano di gran carriera in elicottero (da Anchorage) sulla scena dell'incidente, si rendono conto che qualunque cosa sia sepolta sotto il ghiaccio era così calda che ha bruciato attraverso la neve e il ghiaccio e subito ecco che allora i nostri curiosi ufficiali usano bombe alla termite per sciogliere la neve e il ghiaccio attorno all'UFO e si rendono conto che sotto c'è qualcosa a forma di umano, quindi lo riportano alla base. Tornati alla base, il responsabile Hendry insiste che il ghiaccio intorno "la cosa" non debba essere sciolto ma uno degli ufficiali curiosi non può resistere e copre "la cosa" con una coperta termoelettrica in modo che il ghiaccio si sciolga e "la cosa" scappa, seminando il caos all'interno della base militare. Tutto ciò fa davvero sembrare i personaggi degli sprovveduti, e la mancanza di comunicazioni col quartier generale dell'esercito causa tempesta di neve non basta a giustificare questo 'disordine operativo' (verso la mezzora il dr. Carrington dice "propongo che il capitano Hendry comunichi subito coi suoi superiori" e il giornalista Scott subito replica "era la prima cosa da farsi" :) Come accennato sopra la più grande differenza con il racconto (e col remake di Carpenter) è il fatto che nel film la "Cosa" non è in grado di assumere l'aspetto degli altri esseri umani, e anche il suo aspetto è completamente diverso...nel film infatti assomiglia esternamente vagamente al mostro di Frankenstein, mentre nel racconto e nel remake del 1982 è un grande umanoide ricoperto da striscianti filamenti vermiformi simili a ciglia o capelli blu e con tre occhi rossi (qui invece internamente è una specie di pianta vegetale pensante che si nutre di sangue e con un cuore che batte). Gli effetti speciali per l'epoca sono migliori del solito film di fantascienza. Howard Hawks sembra aver voluto fare uno sforzo in più, per evitare che fosse banale. è abbastanza buono. storia plausibile. tranne quando un ragazzo continua a dire "Chiuderesti la porta per favore?"... penseresti che le persone al polo nord lo saprebbero meglio. Certo, parte della scienza qui è dubbia, ma questo film è una produzione migliore rispetto ad altri film di fantascienza dell'epoca. In definitiva un film decente per la sua epoca, che continua ad attrarre spettatori e critici cinematografici oltre 60 dopo la sua uscita e che nel 2001 è stato indicato per essere conservato presso l'US National Film Registry. John Carpenter ha fatto due cose...COSE...collegate a questo film. La prima è che ha cercato di promuoverlo, l'altra è che lo ha reso completamente privo di significato...La prima è stata avere sia le babysitter che i loro bambini a guardare questo film nell'originale HALLOWEEN, e in realtà entrarci...Nessuna ragazza adolescente o bambino avrebbe trovato questo film divertente, ma Carpenter ce lo ha infilato lo stesso. La seconda, ovviamente, è che Carpenter ha rifatto il film con meno personaggi, tutti realisticamente maschili (non avrebbero messo una bella donna in un recinto artico con un gruppo di uomini soli), e lo ha trasformato ne LA COSA, uno dei suoi tre lavori migliori, senza scherzi: un thriller horror di fantascienza che affascina lo spettatore e in cui si impara a conoscere la personalità di ogni personaggio abbastanza da essere importante per capire come sono sopravvissuti e non...La parte 'aspettativa' più bella nell'originale in bianco e nero è quando gli scienziati circondano il sito di atterraggio innevato con razzi, e Carpenter rende omaggio nel suo film tramite videocassetta che i nuovi personaggi stanno guardando della scoperta iniziale dell'ultima spedizione condannata...e lo vediamo per pochi secondi su un monitor tramite nastro VHS, e questo è tutto ciò che potevano guardare prima di indagare ulteriormente, cioè progredire in una trama migliore. Ma questo non è stato l'unico film di Howard Hawks ad aver subito un brusco ridimensionamento dal remake di turno, anche SCARFACE del 1932 infatti è stato strizzato per benino da Brian De Palma nel 1983 con la straordinaria interpretazione di Al Pacino. Ma anche limitatamente a questa pellicola, lo stesso 'Mac(Ready)' (Kurt Ruissell) del film di Carpenter ha un carisma che non è minimamente avvicinabile da Patrick Hendry qui. Insomma, i remake a volte sono migliori.
Ho letto la maggior parte delle recensioni degli utenti e tutte le recensioni dei critici. La maggior parte ama questo film. Forse è nostalgia o che il film è stato uno dei primi che trattava di visite aliene o invasioni. Molti dei revisori parlano di Howard Hawks che ha davvero diretto questo e che Christian Nybe aveva bisogno di crediti alla regia o di simili assurdità. Che come Sci-Fi fosse disprezzato e che Hawks non voleva che il suo nome fosse associato come regista. E che ha i dialoghi sovrapposti per cui è noto Hawks. Per la cronaca, ho trovato disgustoso questo dialogo sovrapposto. È fonte di distrazione e stupidità. La maggior parte dei recensori lo adora, perché lo adorano, forse come pecore. Io non. È possibile che abbiano le tende per cavalli a sinistra, a destra e davanti, e tappi per le orecchie. Ho trovato il film quasi guardabile. Ma mi ha lasciato annoiato. E dopo aver letto le recensioni e sapendo che la storia, che non ho letto, era più vicina alla 'cosa' di Carpenter, ho iniziato a odiare la versione del 1951. Ora su questo film, inizia alla grande. Abbiamo una musica inquietante, e la sequenza del titolo "The Thing" "From Another World", poi vento artico, neve, freddo, altri titoli di testa. Tutto bene. 10 stelle finora. Vediamo quindi il joker giornalista Scott entrare in una caffetteria militare e venire presentato ai capi militari della spedizione. Alcuni avanti e indietro parlano e scherzano. Molto ben fatto. Buona recitazione. Questi personaggi sono in Alaska e vengono inviati vicino al Polo Nord per indagare su un avvistamento. Volano, atterrano e veniamo presentati agli scienziati alla base. Ancora tutto bene. Buona recitazione. Un po' di scherzo. Bene. Ci viene presentata la segretaria, Nikki, dello scienziato capo (il dottor Carrington) che ha avuto una relazione con il capitano militare, Hendry. Va tutto bene, un piccolo diversivo va bene. Carrington spiega a Hendry che aveva osservato un oggetto del peso di 25.000 tonnellate cadere dal cielo. Wow! Questa è ancora roba fantastica. Volano sul luogo dello schianto e vedono che un disco volante è congelato sotto il ghiaccio. Fanno dei rilievi sommari e misurano il diametro a vista basandosi sull'ombra che trapelava da sotto la coltre di ghiaccio e sulla sommità della deriva che invece sporgeva dal ghiaccio. Ora, qui è dove l'intera faccenda inizia a crollare (notare già che che un B-52 pesava poco meno di 90 tonnellate, quindi questo disco volante, del diametro di meno di una ventina di metri, pesava la bellezza di 285 volte un B-52!). Questi geni provano a scongelare la navicella con le bombe a termite e a far esplodere l'intera dannata cosa. Non troppo intelligente per un gruppo di scienziati e militari. Come minimo, se si fosse trovato qualcosa di simile, la prima cosa che avrebbero dovuto fare sarebbe stata quella di metterlo in quarantena e chiamare migliaia di ricercatori per costruire un campo intorno a questo sito e studiarlo attentamente. E le radiazioni? Nessuna preoccupazione per questi geni. Certo è un film e abbiamo bisogno di un set per la distruzione. Ma andiamo. Quindi, dopo che il velivolo è esploso, trovano un alieno congelato rigido. Hanno tagliato questo pezzo duro in un blocco di ghiaccio del peso di oltre una tonnellata e lo hanno riportato alla base. Ancora una volta, nessuna preoccupazione per le radiazioni. Tengono questa cosa congelata in un gigantesco blocco di ghiaccio in una stanza laterale senza riscaldamento, con una guardia. La guardia di soccorso, come uno sciocco, mette involontariamente una coperta riscaldante collegata al ghiaccio, il ghiaccio si scioglie e attacca lo sciocco. Lo sciocco gli spara e corre fuori. A questo punto il film fa cadere le stelle al secondo. Lo sciocco corre nella caffetteria dicendo istericamente che la "cosa" è viva, finché qualcuno gli schizza dell'acqua sul viso. Era nella sceneggiatura o uno degli attori si è stufato di questa roba e non ce la faceva più e ha deciso di prendere in mano la situazione e cercare di terminare la produzione? Comunque, trascorrono quelli che sembrano 10 minuti, finalmente decidono di indagare sulla fuga della cosa. Guardano fuori dalla finestra e vedono la cosa che combatte con i cani da slitta. Questa scena era piuttosto buona. Il problema è: perché i cani sono lasciati fuori al freddo? La cosa uccide un paio di cani, ma i cani strappano un braccio della cosa. Gli scienziati studiano il braccio alieno e decidono che è vegetale. Ok. Quindi il braccio prende vita. Bene. Ora abbiamo un sacco di ragazzi su questa base che camminano con un contatore geiger. Il dottor Carrington trova uno dei cani da slitta morti nella serra e cospira per salvare l'alieno, in nome della scienza, mentre i militari vogliono uccidere questa cosa. Ad un certo punto uno degli scienziati incaricati di aspettare nella serra entra nella caffetteria tutto rotto e dice che la cosa è tornata nella serra e ha ucciso e impiccato due scienziati. Ok. Siamo negli anni '50, quindi forse non potevano mostrare un paio di corpi rigidi appesi a testa in giù. Almeno abbiamo alcune immagini mentali. I militari vanno alla serra e quando aprono la porta, al momento giusto, la cosa è spettacolo, solo per avere la porta chiusa in faccia. È Frankenstein! Gli è ricresciuto il braccio. Il dottor Carrington viene messo agli arresti domiciliari per non aver informato i militari della cosa nella serra. Il Doc viene quindi mostrato mentre cresce bambini alieni con sangue umano. I militari decidono di bruciare la cosa. Questi geni stanno scaricando la benzina nei secchi e bisogna dire a uno di loro di spegnere la sigaretta! Ridicolo! La cosa irrompe in una stanza, scaricano il gas e accendono la cosa in fiamme e la cosa esplode al freddo e decolla. Quindi decidono di fulminare la cosa. La cosa apre una porta verso l'esterno e la barricata della porta è ancora in piedi. Che senso ha questa barricata per una porta che si apre verso l'esterno? Qualcun altro ha scoperto questo difetto? La cosa poi prende un 2x4 e cammina verso i nostri "eroi". I nostri "eroi" hanno bisogno della cosa per calpestare la trappola del cavo elettrico e chiudere l'arco voltaico, quindi uno di loro spinge una cassetta degli attrezzi o qualcosa del genere verso la cosa, e dobbiamo guardare questa cosa saltare e saltare. Che scherzo. Il Doc spegne l'elettricità perché vuole salvare la cosa in nome della scienza. Il Doc va a ragionare con Frankenstein, dico sul serio. La cosa spinge semplicemente il dottore di lato. I militari accendono l'elettricità e riducono Frank in polvere. Chiedono quindi al giornalista burlone Scott di scattare una foto. E dobbiamo assistere a questo nonsocomedefinirlo svenire. Molto triste. L'ultima scena è quella nella base in cui la segretaria di Doc entra con il caffè e tutti scherzano sul fatto che lei e Hendry dovrebbero essere sposati. Tonnellate di stupide battute. È lo stesso film in cui gli umani hanno appena trovato una forma di vita aliena e l'hanno distrutta? Dove sono stati uccisi un paio di scienziati? Dove hanno distrutto un'astronave aliena? Il giornalista burlone poi diventa tutto serio alla radio e dice qualcosa come "Guardatevi dal cielo d'ora in avanti". La fine. Non scopriamo nulla su questa creatura, un essere intelligente che ha pilotato un'astronave sulla terra. Niente. Si spende tempo prezioso in una storia d'amore non necessaria. L'unica cosa che è stata utile è che la segretaria ha rovesciato i fagioli sull'esperimento di Doc. Il giornalista, il signor Scotty (non dell'Enterprise) è uno scherzo. È un comico seduto. Le sue battute non sono divertenti quando è in piedi. Va in giro con una macchina fotografica mentre impugna goffamente la mannaia. Veramente stupido.La commedia dovrebbe essere lasciata ai film commedia. Da dramma a dramma, Soap Opera e così via. Horror, Sci-Fi non dovrebbe essere cosparso di battute. All'inizio alcune battute e conversazioni senza senso vanno bene per l'interazione con i personaggi. Ma una volta trovata una forma di vita aliena, i personaggi di scienziati e militari dovrebbero essere tutti seri. Così triste. Alcune delle idee aliene andavano bene, ma non abbastanza. È un'idea sempliciotta. Abbiamo bisogno di più. Quello che abbiamo invece è riempitivo di recitazione mediocre, con dialoghi spazzatura e battute. Se almeno si fossero lasciate molte cose all'immaginazione (fuori campo)...sic!
Particolare caso in cui il remake è notevolmente superiore all'originale. Ebbene sì, è raro ma può succedere. Non metto in dubbio l'importanza storica di questa pellicola, ma indubbiamente "La Cosa" di Carpenter è di ben altro registro. Questo film, che merita comunque rispetto, appare oggi molto ingenuo e poco incisivo. La creatura protagonista poi fa quasi sorridere in confronto alle inquietanti mutazioni presenti nel film dell'82. Rimane in ogni caso un cult del genere fantascientifico. Sufficienza piena.
Avendo visto prima il capolavoro di Carpenter, nonché uno dei miei film preferiti in assoluto, sapevo che sarebbe stato difficile per me apprezzare appieno la prima trasposizione de "La cosa". Non metto in dubbio che all'epoca della sua uscita avrà fatto scalpore, ma visto oggi non regge il paragone ed è invecchiato male...soprattutto il mostro.
Questo classico del fantasy anni '50 è passato alla storia più per aver ispirato il celebre remake di Carpenter che per oggettivi meriti propri: il vero problema di quei tempi era quello di riuscire a conferire un aspetto spaventevole alla "cosa" senza poter ricorrere agli effetti speciali. Questa diventa quindi per esigenze di copione una sorta di Frankenstein alieno, che la sceneggiatura fa comparire e scomparire alla bisogna con lo scopo di gettare nello scompiglio gli occupanti della base. Il risultato è sicuramente ingenuo ma non sortisce spaventi nè annoia facilmente percui la sufficienza mi pare meritata.
Inutile prendersi in giro: il film di Carpenter è cento volte migliore di questo però considerando che il film ha oltre 60 anni bisogna ammettere che non è male e all'epoca avrà fatto sicuramente il suo effetto! Oltretutto dopo averlo visto mi sento di dire che il vero remake di questo "La cosa di un altro mondo" è "La Cosa" del 2012 e non il film di Carpenter che si discosta parecchio, il recente prequel ha molte più cose in comune con il film del 1951: il ritrovamento della navicella e dell'alieno, lo scongelamento, la caccia da parte dei soldati... Gli effetti speciali sono d'altri tempi, i dialoghi sono troppo veloci e si sormontano le voci e il "mostro" fa sorridere (assomiglia più che altro a Frankeinstein)...però la storia è ottima, sono ottime per i tempi le strampalate teorie scientifiche sull'essere vegetale, il film scorre veloce e riesce a creare una certa tensione! Anche se non amo il Cinema di quegli anni non potevo non guardarlo essendo un estimatore de "La Cosa" che è uno dei miei film preferiti...però visto una volta non sono interessato a rivederlo.
Mmm...Indubbiamente é un film importante del sottogenere fanta-horror, apripista della stagione d'oro della fantascienza anni 50 con una bella storia e un'ambientazione insolitamente originale, ma a mio giudizio ci sono troppe chiacchiere e la suspense latita parecchio. Gli attori mi sono sembrati modesti e alcune battute simpatiche che snocciolano, anche nei momenti di tensione, da una parte mi hanno favorevolmente colpito facendomi a volte anche sorridere, ma dall'altra hanno abbassato di molto l'inquietudine generale già di per sé precaria, per non parlare delle voci che si sovrappongono, che danno si una certa vena realistica, ma a volte danno un po' fastidio. L' "uomo carota" fa la sua figura, però non mi ha impressionato, più divertenti, al limite del trash, i boccioli umani che vagiscono come neonati. Immancabili poi il giornalista impiccione e lo scienziato borioso di turno. Ho visto tante volte il remake di Carpenter, che ritengo bellissimo, quindi il mio commento di questo film rimane sicuramente di parte avendolo visto per la prima volta da poco, comunque sia lo ritengo sufficiente.
Film piu' "importante" che "bello" (il che non significa che sia un brutto film), sicuramente (caso piu' unico che raro) inferiore al remake.
Il problema non e' tanto negli effetti speciali (visti i pochi mezzi dell'epoca difficile chiedere qualcosa di piu') o nell' iconografia del mostro (e' il primo film su un mostro alieno e risente di un iconografia classica dell'epoca, simil-Frankenstein) quanto nel fatto che non riesce ad appassionare e a creare tensione come dovrebbe.
Troppi dialoghi senza soluzione di continuita', personaggi logorroici che spesso dicono cose che potrebbero benissimo non dire o che fanno battute cosi' veloci da non riuscire a stargli dietro e questo ammazza la tensione (che a tratti e' ben costruita). Altro limite sono i personaggi, si puo' perdonare una recitazione non eccelsa ma i personaggi sono troppi e soprattutto stanno sempre assieme, fanno battute, si confrontano continuamente. Viene meno quel senso di solitudine e impotenza che e' alla base del remake di Carpenter, a tratti i personaggi sembrano quasi divertirtirsi nel cacciare questa bestia anziche' temerla (va bene che eravamo appena usciti dalla seconda guerra mondiale ma credo che lo scopo fosse di creare tensione). Non c'e' la sensazione di non potersi fidare di nessuno, di essere sperduti e isolati dal mondo.
Mancano insomma tutte quelle caratteristiche che rendono il remake un capolavoro, di cui gli effetti speciali (ovviamente migliori nel remake) sono l'ultimo dei problemi (altrimenti l'ultimo remake uscito poco tempo fa dovrebbe essere il migliore dei 3 anziche' il peggiore).
Un film insomma da vedere per capire come venivano concepiti i film horror di un tempo e per due/tre scene davvero ben girate, ma il film di Carpenter e' di tutt'altro livello.
Classico della fantascienza questo film è un piccolo gioiellino. Tratto da un racconto di John W. Campbell questa pellicola ha avuto un remake "la cosa"del 1982 e un prequel del 2012. Una pellicola carica di atmosfera che coinvolge molto e non annoia. Questa è storia...da vedere !!!!
altro classico grandissimo,riesce a creare tensione constantemente seppur con una sceneggiatura semplice;imitato piu' volte,seppur con piu' mezzi a disposizione ma mai all'altezza dell originale(cmq carpenter e' quasi riuscito nel miracolo).
Non si può non tenere conto dell'età della pellicola, nè del periodo in cui è stata girata. Parte molto bene e crea una buona tensione. La creatura più che di effetti speciali scarsi soffre di poca inventiva: sembra Karloff in Frankenstein. L'atmosfera dei militari mi ha ricordato Arcipelago in Fiamme dello stesso Hawks. Poco apprezzabile la forzata presenza femminile e buona parte dei dialoghi purtroppo.
I 60 anni appena compiuti si sentono eccome in tutto e per tutto però è una pellicola assai importante per essere stato uno dei primi film, forse il primo, assieme a "Ultimatum sulla Terra" ( anche se quest' ultimo meno) a trattare, a fondere il mondo dello sconosciuto con le tematiche dell' horror, a generare quello che è da sempre il mio genere prediletto, appunto il Fanta-horror. Quel fascino per me ineguagliabile dato dall' estrema curiosità verso l' infinito, l' ignoto, verso tutto ciò che c'è aldilà dei confini del minuscolo mondo terrestre; la consapevolezza (?), la speranza (?) e persino il timore, che, sebbene non ancor certificato, anzi ben lungi dall' esserlo, di una possibile esistenza di forme di vita intelligenti e con fattezze più o meno simili alle nostre, provenienti da mondi sconosciuti. E' su queste solide attrattive che il cinema, ma anche la letteratura ad esempio, ne han tratto giovamento accostandone svariati generi. Il film di Nyby ed Hawks si ispirà all' ottimo breve racconto di John W. Campbell, ed è assai prematuro perchè assolutamente non fedele. Prematuro e non fedele in quanto visto il magistrale lavoro compiuto da Rob Bottin nel remake del più vicino '82 che lo portò al ricovero ospedaliero, sarebbe stato impossibile compiere, rendere credibili per gli addetti ai lavori di quel tempo le continue evoluzioni della creatura campbelliana. Nonostante ciò, il make up ed alcuni effetti sono di notevole rilievo e la creatura non poteva non discostarsi molto dalle fattezze di una delle icone horror più famose ed autentico spauracchio dell' epoca, ovviamente parlo del vecchio Frank Junior. Ottima la ricostruzione della gelida location, il punto debole maggiore stà nella poco convincente recitazione in quanto delle volte i maschietti della base più che preoccupati dalla situazione, sembrano maggiormente intenzionati a fare colpo sulle 2 belle donnine dell' equipaggio. Però va anche detto a discolpa che in quel periodo gli Stati Uniti erano da poco usciti vincitori nel conflitto mondiale e detenevano la leadership assoluta. Insomma per loro tutte le cose erano più facili, persino quelle impossibili ( Vabbè che nulla è cambiato....). Nel 1982 dopo cinque anni di gestazione, il grande John Carpenter, da sempre fan sfegatato della pellicola di Hawks, decise di compierne il remake molto più fedele al racconto, che è proprio il caso di dirlo, MASSACRA codesta pellicola, e che tuttora rappresenta una delle vette massime del Cinema di genere e non. D' altronde come dare torto ad un GENIO che dice che per lui "la scena iniziale dove due tizi in elicottero nel gelo dell' antartide danno la caccia ad un cane tentando di sparargli incarna perfettamente l' Apocalisse". Ma ritornando al film, 7/8.
Claustrofobico fanta/horror firmato Hawks. Teso, avvincente, e ricco di colpi di scena, mantiene alto l'interesse dello spettatore dall'inizio alla fine. Purtroppo però, il fatto che siano trascorsi 60 anni a volte si sente eccome, e il mostro, ovviamente guardato con gli occhi di oggi, fa ridere e basta. In ogni caso, rimane un cult indiscusso di quegli anni. Naturalmente, il remake del re John Carpenter gli è superiore in tutto e per tutto. E non solo perchè più moderno, sia ben chiaro.
Un classico del genere fantascienza, riportato in auge dalla premiata ditta Carpenter/Russell più di 30 anni dopo, denso di atmosfera ansiogena e di discreto impatto. Ritmo che non cala mai e mantiene inalterato il coinvolgimento dello spettatore, attori che offrono una buona prova e regia che pare essere sapiente. Unico neo, se così possimo dire, è la qualità degli effetti speciali che non sembrano essere trascendentali, ma è un difetto molto trascurabile che non inficia la bontà della storia. Gli ingredienti per una visione godibile ci sono tutti, non vi resta che dargli un'occhiata.
Un indubbio pilastro della fantascienza anni'50. Howard Hawks,in veste di produttore,affida la regia al suo fido montatore Nyby,ma certamente mantiene il controllo assoluto delle operazioni. Il film infatti è pregno di tutte le situazioni classiche del suo cinema:un tono scanzonato da commedia,battuttine ironiche,esaltazione dell'amicizia virile tra un pugno di uomini.La narrazione è veloce e spigliata,non si perde in fronzoli e assicura un ritmo elevato e un certo livello di tensione per tutta la durata della pellicola. A dire il vero la resa visiva della"cosa"risulta ovviamente datata al giorno d'oggi,e per questo ho preferito il bellissimo remake di John Carpenter,dove questo difetto diventa uno dei punti di forza del film
Una media di quasi otto per un film il cui "mostro" é un tizio che porta un paio di guanti artigliati e che ha una buffa testa squadrata mi sembra un po' eccessiva. Fortuna che la "cosa" si vede pochissimo nel film, aumentando notevolmente il suo livello di tensione, rendendolo a tutti gli effetti un cult del genere che ha dato inizio ad un genere cinematografico molto prolifico. Cito giusto due belle scene:
un film che certamente deve esistere nella collezione di un appassionato del genere. Da vedere prima del remake, soprattutto per chi non è proprio appassionato del genere. Potrebbe deludere moltissimo se visto dopo il remake.
Non è un film visivo, è più introspettivo e basato sui dialoghi e sulla attessa di vedere cosa succede. Ottima idea e sviluppata egregiamente con i limiti del periodo. DA VEDERE.
Film avvincente. Un buon ritmo e un doppiaggio come oggi non se ne sentono più. Tensione mai altissima a causa di un gradevole ed elegante humor che aleggia sui personaggi. Scenografia molto ricca e ambienti ben curati.
Non è che l'epoca giustifichi tutto. Il film è sicuramente avanti e coraggioso, ma i limiti si vedono. Incredibili i dialoghi, non per il contenuto che a dire la verità è molto buono con addirittura qualche battuta che mi ha sorpreso, ma per il modo in cui avvengono, spesso parlano uno sopra l'altro e il tempo massimo tra l'ultima parola di un personaggio e la prima di un altro è di 0,7 secondi. La Cosa è lontanissima da un essere super intelligente come lo descrivono e come dovrebbe essere, assomigliando molto di più alla creatura di Frankenstein, ma più impacciata. Non è che poteva essere molto meglio, ed è giusto così, ma non ha senso esaltare sempre il passato. La pipì del '50 non era migliore della pipì attuale.
un bel film di fantascienza dove il "mostro" si vede alla fine e naturalmente ,con gli occhi di oggi e dopo il remake di carpenter, fa un pò sorridere.leggermente claustrofobico, dialoghi serrati e quel pelino di angoscia nell'aspettare "la cosa" che nel 51 deve aver spiazzato non poche persone.per tutti gli appassionati della vecchia sci-fi è un titolo irrinunciabile.da vedere assolutamente.
Dall'ottimo racconto di Campbell, Hawks realizza un film fin troppo legato ai canoni di una certa science fiction, perdendo, nelle pieghe delle regole di un genere, i punti di forza dell'originale cartaceo (la natura della cosa e le conseguenze che genera in un ambiente forzatamente circoscritto in termini di confini e di individui), fortunatamente recuperati in maniera mirabile da Carpenter oltre trent'anni dopo. L'inquietudine si stempera in una paura verso un nemico alieno sì, ma riconoscibile e quella sensazione di viscida sfiducia verso tutto e tutti, così evidente e comprensibile tanto nel racconto quanto nel film di Carpenter, non viene minimamente accennata. Nonostante tutto "The Thing" resta un discreto film di genere in cui non mancano le qualità di un grandissimo regista come Hawks, che gioca tutte le proprie carte onestamente, ma che perde l'occasione per essere un ottimo film.
Classicone della fantascienza: sceneggiatura perfetta e ottima prima parte incalzante che decade, prevedibilmente, con la comparsa della cosa. Naturale che oggi questi film appaiano più datati rispetto ad altri, cmq una cosa è certa: Hawks sapeva come mandare a casa soddisfatti gli spettatori.
Non uno tra i più memorabili sci-fi anni '50,almeno per me.il tutto si svolge in modo molto fiacco,monotono per tutta la sua durata e senza mai nessun colpo di scena,togliendo così la maggiorparte dell'atmosfera e della suspance del tutto inesistente.il mostro dello spazio si vede si e no due volte,e nemmeno quelle due volte che appare si riesce a vedere bene.insomma si poteva fare molto di meglio,anche per l'epoca.la media è improponibile.
Sarà, ma io credo che ci sia molto più di Hawks che di Nyby in questo splendido classico della fantascienza. Sono presenti all'appello tutte le componenti del cinema Hawksiano: il cameratismo maschile; l'avventura e l'ironia; la storia d'amore all'interno di un clan ristretto. Un po' come nell' "Avventurieri dell'aria" o "Arcipelago in fiamme", così come nei tardi Western (uno su tutti "Un dollaro d'onore"), anche in questo film Hawks si rivela uno dei grandi narratori del novecento. Il remake di Carpenter lo vidi molti anni fa e quindi non posso fare un lucido paragone (lo ricordo molto bello, comunque); ma il fascino di questo bianco e nero, e la meraviglia di certe ingenuità che rendono ancora più fiabesco il film di Hawks, me lo fanno preferire.
Classico della fantascenza anni 50' diretto da Nyby ma probabilmente aiutato dal grande Hawks che è il produttore...Il famoso regista deve per forza aver messo le mani sulla sceneggiatura che ricorda molto il suo modo brillante di scrivere! Comunque è un film che visto oggi perde un po' di fascino soprattutto se paragonato al remake-splatter di Carpenter! Qui molto spazio viene occupato dai sentimenti piu' che dal mostro che si vede in poche scene... riuscito ma sorpassato
Siamo negli anni'50, l'idea è splendida è rivoluzionaria! Peccato che questo film visto ai giorni nostri perda molto mordente. Troppi i dialoghi sul filo della commedia, e la mancanza di scene d'azione (non servivano certo grossi effetti speciali... Ma forse erano i tempi!) lo rendono un tantino noioso. Tuttavia, merita di essere ricordato come film cult per il genere che rappresenta.
A livello di trama e suspence il film merita un 7 (giudicato coi parametri attuali), considerando che ha aperto un genere (e` del 1951) un 10. Il voto finale e` una media.
Non vedere questo film sarebbe un peccato (per gli amanti del genere), ma non vedere la versione di Carpenter un delitto!!! :-)
Originale da cui Carpenter ha tratto un ottimo film, qui siamo ad un prodotto più modesto dati anche i tempi...in B/N e con dialoghi forzati, si salva la suspance e qualche scena ma è ampiamente prevedibile ormai, scene telefonate e regia scarna
Il remake de "La cosa" di Carpenter non è poca roba anzi, è molto riuscito, ma questo è l'originale...il primo film con un mostro alieno. Indimenticabile film cult che non smetterà mai di ispirare altri. La regia divisa in due è altalenante, ma si riconosce lontano un miglio quando ci sono le parti di Hawks( con tutto rispetto per Nyby! )!!!
recentemente ho visto anche la versione a colori... cult che ha fatto scuola, il primo che tratta di un visitatore alieno; ma esiti più felici sortì il remake di Carpenter, che in quell'occasione ci mise molto del suo e colpì maggiormente nel segno: rispetto a quest'ultimo il film di Nyby (il vero regista) finisce per approdare sul piano politico, in pieno clima di guerra fredda (vedi la trasmissione radio di Scotty nel finale), alla stregua di 'Blob, il fluido che uccide' e 'Pomodori assassini', ma con una veste diversa... L
Dovrebbe essere un fantahorror. Dovrebbe, perché nonostante il potenziale di una trama simile, si è creato un "mostro", anzi un umanoide travestito, che fa quasi pena ed è più innocuo di Heidi. Penosa al massimo la regia con attori che al posto di essere spaventati e dare la caccia a questo (povero) nemico se la spassano alla grande nella base, tra un bicchierino e la ricerca di una facile conquista di segretaria. Per fortuna, per fortuna, per fortuna Carpenter ne ha fatto il remake ("La cosa" - 1982).
M'è piaciuto più il remake di Carpenter..sia perchè l'ho visto cronologicamente prima di questo (e quindi c'era l'effetto sorpresa non conoscendo a fondo la trama) sia perchè ovviamente il masetro negli anni '80 aveva decisamente più mezzi tecnici per realizzare forse il suo più bell'horror. Ma non posso trascurare il fatto che questo film è l'originale dal quale lo stesso Carpenter ha preso spunto. Inoltre è un film molto "avanti" per l'epoca in cui è stato girato ed anche fatto molto bene..con un'ottima sceneggiatura carica di tensione che viene di tanto in tanto smorzata da una buona dose di ironia dei protagonisti. Considerando che al remake ho dato 9 mi sento di premiare con lo stesso voto anche questo che pur essendomi piaciuto leggermente di meno perchè come dicevo fu fonte di ispirazione per lo stesso John.
Capolavoro della fantascienza anni '50, senza effetti speciali il grande Hawks realizza un'opera che sarà punto di riferimento non solo per questo genere. Assolutamente non datato, si conserva benissimo e riesce a coinvolgere e anche a spaventare grazie a ottimi colpi di scena e a dialoghi tutti riusciti. Buona anche la prova del cast. Carpenter ne ha fatto un remake che preferisco, ma non di molto. Il film con Kurt Russel è completamente diverso, credo sia stato più un omaggio che un vero remake.
Un classico di fantascienza, a pochi anni dal caso dei primi avvistamenti Ufo e dell' Area 51, una pellicola che ne ricalca le atmosfere, le paure e le incognite. Già di per sè superiore al remake di Carpenter, soprattutto nella sceneggiatura, se lo si decontestualizza ne esce una vera perla di questo genere. Molto interessante nella trama, assolutamente fantasiosa ma non del tutto strampalata nel mostrarci una possibile forma vivente superiore alla nostra, anche se in parte vegetale, per non avere quei "limiti" dell' essere umano, dall' impulso sessuale al semplice provar emozioni, che entrambi, nei casi estremi, rappresentano dei veri e propri ostacoli nel corso della vita. Certo ci sono delle incongruenze logiche di base ma non ha alcun peso nella valutazione dell' opera. Diretto dal montatore di almeno tre film di Hawks, questo certo Nyby, è supervisionato dallo stesso regista di "Scarface", e dai dialoghi -di evidentissimo stampo delle commedie americane di allora come le "sophisticated"- lo si sente nettamente. Grande film.
Classico della fantascienza ispirato al racconto Who Goes There? di John W. Campbell e firmato dal grande maestro Howard Hawks, il cui eclettismo è a dir poco prodigioso (è stupefacente il modo in cui riesce a passare con una disinvoltura dal western alla commedia, dal genere della guerra alla fantascienza). La trama del film, che ha ad oggetto lo scontro tra un alieno -rimasto superstite da una spedizione extraterrestre finalizzata a colonizzare la Terra- e un gruppo di uomini presso una base allocata in una zona del Polo Nord, costituisce il pretesto per il resista per enunciare il suo pensiero sui limiti e gli abusi della scienza, disposta a mettere a repentaglio la stessa umanità pur di conseguire discutibili quanto inutili scoperte in materia. Di qui la riflessione sull’uomo che, a dispetto del grado di civilizzazione raggiunto di cui è il riflesso lo stesso progresso scientifico, non è ancora in grado di vivere in armonia con il prossimo, garantendo così il benessere proprio ed altrui. La storia è narrata con la consueta sobrietà di Hawks, il quale coniuga sapientemente momenti di tensione ad altri contrassegnati da un azzeccato sarcasmo (teso soprattutto a mettere in luce l’ottusità degli alti esponenti dell’esercito), senza risparmiare neanche una velata incursione nel sentimentalismo che suggella un lieto fine all’insegna del trionfo dell’amore. Da ricordare la splendida rivisitazione realizzata da John Carpenter, per il quale la filmografia di Hawks costitituisce una inesauribile fonte di ispirazione. Non è tra i classici della fantascienza che preferisco (per esempio, considero di gran lunga superiore ad esso “L’invasione degli Ultracorpi” di Don Siegel) né lo ritengo tra i migliori film del regista statunitense; tuttavia ne riconosco l’importanza come caposaldo del genere.
Un film che non ha niente del 1951, poiché la storia è attualissima e il pathos e l'emozione superano i film di fantascienza più moderni. Molto bello anche il secondo, ma questo è senz'altro superiore per l'originalità e la scelta dell'ambientazione.
Strepitoso. A quasi sessant'anni di distanza riesce ancora a emozionare. Una perla di fantascienza/horror, un capolavoro di ironia e ritmo narrativo, magnificamente diretto da Nyby e guidato saggiamente dal Maestro Howard Hawks. Bravi gli interpreti e indimenticabile la figura della Cosa, entrata di diritto nell'immaginario collettivo di ogni cinefilo che si rispetti. Soprendente la sceneggiatura che non delude e pone scomodamente e sapientemente la questione scienza/sicurezza della ricerca e del progresso grazie al dualismo fra il personaggio del comandante e dello scienziato. Da menzione il capolavoro di Carpenter a cui sono particolarmente affezionato (e che gli preferisco).
Un film di fantascienza con i controca.zzi (1951!!!), capace ancora di infondere una reale angoscia. Sceneggiatura eccellente, musiche ottime, attori in parte, scenografie suggestive, fotografia più che buona, regia (ci vedo il tocco di Howard Hawks) "sapiente". Non si becca il votone per una questione soggettiva: ho preferito di gran lunga il remake del maestro Carpenter, che, enfatizzando il "fascino" dell'alieno" e servendosi di alcune trovate davvero geniali, riesce a raggiungere un livello di "spannung" oserei dire perenne (cioè che il livello di massima tensione non esiste, in quanto questa è onnipresente).
davvero molto bello, un capolavoro, difficile dire se sia meglio questo o quello di carpenter, perche anche quello di jonh è davvero ben fatto e anch esso un capolavoro.. questo cmq icuramente è piu oriinale, fotografato davvero bene ed ottima è la regia, sicuramente c è lo zampino di hawks.. bellissio il finale; pilastro della fantascienza anni 50, altro che la guerra dei mondi...
Un grande cult della vecchia fantascienza che purtroppo ho visto dopo il remake di John Carpenter. Resta comunque un film dalla realizzazione tecnica ineccepibile e dalla trama ben sviluppata.
Secco, scandito, razionale, in piena Guerra Fredda, quando la ragione non era di questo mondo. Si vede la mano dell’autore Hawks, che figura solo come produttore
Un classico della fantascienza anni 50, con più di una venatura horror, anche per le sembianze della Cosa che ricorda molto da vicino il Frankenstein di Karloff come incedere e la pesantezza del trucco applicato ad un giovane James Arness, attore divenuto poi protagonista oltre della serie la conquista del west, anche di Gunsmoke. Il film, malgrado il mezzo secolo e passa dalla sua uscita, possiede ancora una sua forza suggestiva e l'inserimento tra i classici del genere è un atto doveroso.
Grandissimo film di fantascienza degli anni ''50, che permise a John Carpenter di prendere spunto per girare il più famoso "La Cosa "negli anni ''80, forse il suo film migliore. Qui ci troviamo di fronte ad un piccolo capolavoro che ha il suo punto di forza nella sceneggiatura e nell''ambientazione claustrofobica dell''interno di una base al polo nord. Con qualche richiamo al cinema horror, il film ha un buon ritmo ed una buona suspence. Dove nella pellicola di Carpenter "La Cosa" aveva le sembianze di un orribile mostro stile Alien , qui, la creatura, ha le sembianze quasi umane, gigantesco, ( quanto lo era già a 28 anni l''attore James Arness, ammirato negli anni 78-79 nella bellissima saga televisiva Alla Conquista Del West, dove interpretava Zeb Macahan) , ma altrettanto impressionante. Per gli amanti dei film di fanta-horror un film da non perdere.
Si scrive Christian Niby, ma si legge Howard Hawks, produttore e praticamente anche regista di questo classico della fantascienza. Il grande regista americano infatti nella sua carriera ha toccato ( e spesso fondato o rinvigorito) praticamente tutti i generi . Qui affronta il genere fantascientifico, con il suo geniale tocco che si riconosce molto facilmente nei dialoghi brillanti nelle tematiche e nella trama (anche qui come spesso nei suoi film un gruppo isolato dal mondo).
"La cosa da un altro mondo" rimane un piccolo capolavoro , tipico negli anni '50, quando il genere andava molto di moda. Ed è indubbiamente, insieme ad altri 3 o 4 titoli , uno dei migliori in assoluto.
Fu rifatto nell'82 dal più grande fan del cinema Hawksiano, ovvero il re dell'horror John Carpenter. Ma il suo (altrettanto bellissimo) remake, ne è in tutti sensi agli antipodi, persino- simbolicamente- nell'ambientazione.
Questo è veramente un gran film, se considerate che siamo nel 1951, e in quegli anni la tecnologia non poteva in nessun modo sostenere i registi nel proporre un difficile genere che richiedeva e richiede, ovviamente, oggetti, rappresentazioni e creature viventi estranee alla nostra realtà.E così sono le idee, la trama, le atmosfere e la bravura degli attori che devono portare il peso del l'intero film. Con questo film Howard Hawks (non accreditato ufficialmente ma sembra che sia stato lui a dirigere il film) ci offre questo capolavoro della fantascienza classica, un film che ha segnato ed influenzato molte pellicole successive. Una spedizione scientifica in Antartide trova sepolto tra i ghiacci un oggetto che poi si rivela essere un apparecchio volante danneggiato. Dal suo interno viene estratto un blocco di ghiaccio che sembra contenere una forma vagamente umana e che viene portato alla base. La tensione e l'eccitazione per la scoperta è altissima: dal quartier generale arriva l'ordine di "preservare" la creatura fino all'arrivo di una squadra, che ritarda a causa delle condizioni del tempo. Ben presto le teorie e le riflessioni su questa grande scoperta fanno posto al terrore e alla tensione quando il blocco di ghiaccio si scioglie e libera la creatura... Una cosa molto particolare di questo film è il dialogo: questi è talmente fitto, velocissimo e ricco di gag ironiche al punto che quando si trattò di doppiare il film, ci furono molti problemi, arrivando addirittura alla rinuncia da parte della compagnia dei doppiatori: per fortuna fu poi possibile doppiare il film che è un ricco insieme delle più famose voci dello schermo. All'inizio la pellicola durava due ore e mezzo, ma poi furono tagliate moltissime scene che mostravano la "cosa", che infatti si vede infatti pochissimo, e questa scelta rende il film estremamente convincente.Il film fu girato in appena 4 mesi sulle montagne del Montana, grazie agli attori rivelatisi all'altezza. La stupenda musica è di Dimitri Tiomkin, e alla sceneggiatura ha collaborato Orson Welles. Il film è tratto da un racconto breve di John W. Campbell, "Who goes there?" (1939). Un grande classico della fantascienza di tutti i tempi.