l'uomo in piu' regia di Paolo Sorrentino Italia 2001
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l'uomo in piu' (2001)

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locandina del film L'UOMO IN PIU'

Titolo Originale: L'UOMO IN PIU'

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiToni Servillo, Andrea Renzi, Angela Goodwin, Nello Mascia

Durata: h 1.40
NazionalitàItalia 2001
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 2001

•  Altri film di Paolo Sorrentino

Trama del film L'uomo in piu'

Antonio Pisapia, in arte Tony, è un crooner partenopeo dalla voce seducente, artista da balera conteso dalle donne, coccolato dai manager, rispettato dai pusher. Antonio Pisapia è invece uno stopper ammirato, allenatore dilettante ma geniale, inventore di un modulo alla Sacchi anni prima dell'avvento di Sacchi. Per loro sembra iniziare un periodo di successo. Ma nel 1984 le loro vite sono cambiate. La loro carriera e la loro vita vanno in mille pezzi.

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Voto Visitatori:   7,54 / 10 (89 voti)7,54Grafico
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Voti e commenti su L'uomo in piu', 89 opinioni inserite

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130300  @  26/01/2023 00:33:10
   8½ / 10
Film divertente e intrigante

VincVega  @  11/09/2020 15:23:38
   8 / 10
Le parabole di due personaggi caratterialmente agli antipodi, accomunati dallo stesso nome, che verranno piano piano messi ai margini negli ambienti da loro vissuti, come il calcio e la musica. Un grande esordio, forse il mio preferito di Sorrentino (insieme a "Le Conseguenze dell'Amore"), il quale mette subito in evidenza le sue doti dietro la macchina da presa ed in scrittura, quest'ultima forse non perfetta, magari qualche difetto veniale che da un'opera prima gli si può perdonare, ma generalmente "L'Uomo in più" è molto riuscito e sentito, con certi passaggi che riescono a colpire nel segno. Il regista napoletano tratta con originalità un argomento difficile da affrontare al cinema come il calcio, non rendendolo mai televisivo, anzi donando un fascino visto raramente in altri film. Ottimo il cast, soprattutto un grande Servillo, qui probabilmente al suo primo ruolo di una certa rilevanza al cinema.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  24/11/2016 14:58:20
   9 / 10
Ho avuto il privilegio di guardare questo film molto dopo che Sorrentino è diventato il Giovane Papa del cinema italiano (e mondiale).
Bisognerebbe stare a parlare per ore della perfezione che questo giovane regista aveva già saputo raggiungere col suo film d'esordio. Bisognerebbe parlare per ore dei sentimenti devastanti che questa storia suscita, dell'eleganza della messinscena, delle musiche, delle interpretazioni. Stilo qui, invece, una classifica certamente provvisoria (e non inclusiva del tutto) dell'operato del mio regista preferito:

1. The Young Pope (serie televisiva, 2016, in produzione)
2. La Grande Bellezza (film, 2014)
3. L'Uomo in Più (film, 2001)
4. Le Conseguenze dell'Amore (film, 2004)
5. Hanno Tutti Ragione (romanzo, 2010)
6. Il Divo (film, 2008)
7. This Must Be The Place (film, 2011)
8. Youth (film, 2015)

Escludo corti, spot e teatro.

7219415  @  09/05/2016 11:52:24
   7 / 10
Molto diverso dallo stile di Sorrentino di ora, che si piace troppo. Commedia drammatica con, come sempre, un ottimo Servillo.

Goldust  @  05/03/2016 11:51:55
   6½ / 10
Con uno stile già personale ma mai predicatorio l'esordiente Sorrentino segue i destini di due omonimi napoletani, dai successi alla disgrazia. Parabola amara eppur non così pessimista come potrebbe sembrare, che lega in modo arbitrario due anime vivisezionate nel profondo; riesce meglio il lavoro sul crooner amorale di Servillo, anche per merito della sua gigantesca interpretazione, un pò meno quello sull'ex calciatore cocciuto che vuole fare l'allenatore. Due perdenti di successo discretamente ritratti anche se, qui più di ogni altro film del regista, un ritmo maggiormente spedito ne avrebbe rafforzata la dimensione tragica. La scena clou è il monologo finale di Tony in tv, da brividi.

fabio57  @  13/01/2016 15:24:57
   8½ / 10
Notevole questo lavoro di Sorrentino, forse opera prima. Originale l'espediente del racconto di due storie che si svolgono parallele, per incrociarsi fortuitamente solo per pochissimi istanti. Lontanamente Ispirato alla storia di Califano e a quella di Di Bartolomei, è lo spietato quanto realistico ritratto della nostra società, che fa ascendere facilmente il campione su di un piedistallo e altrettanto facilmente lo scaraventa a terra, lo si usa quando serve e ha ancora stoffa e lo si getta via subito dopo quando il suo valore sta sfumando,non c'è umanità e comprensione o compassione ma solo mero interesse. La gloria e la fama sono carogne, perché molto volatili, seguono gli umori del pubblico che per definizione è volubile, gestirle è impresa difficile, ci vuole equilibrio, misura realismo. Non tutti ce l'hanno e i più fragili o i più sensibili crollano.

Oskarsson88  @  20/12/2015 00:01:00
   7½ / 10
Molto bello, la storia di due omonimi, dal diverso carattere, ma da, per differenti motivi, una storia simile, un sogno infranto e un declino a cui approcceranno in maniera differente. A tratti un po' onirico e misterioso (specie nel finale e nei brevi incontri tra i due), molto ben diretto e recitato. Mi ha piacevolmente sorpreso.

Nic90  @  03/07/2015 21:41:57
   7½ / 10
Ottimo esordio,un film che sin dall'inizio ti prende con una trama che è molto semplice ma ben resa.
Attori ottimi (in particolare il solito Servillo capellone).

Il finale è stato all'altezza del film.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  01/07/2015 15:04:22
   7 / 10
Esordio di uno dei migliori registi Italiani del nostro tempo. Gia' intravediamo le sue potenzialita' registiche e la cura con cui gestisce la recitazione del cast.
Il suo connubio con Servillo inizia, ovviamente, da qui e come nelle successive occasione l'attore Campano è straordinario.
Due Pisapia accomunati dal successo, prima, e dalla sfortuna, dopo.
I due reagiranno in modo diverso, solo dopo aver incrociato per la prima volta gli sguardi.
Intenso

JOKER1926  @  29/01/2015 15:29:36
   7 / 10
"L'uomo in più" nello scrigno dei lavori dell'ormai famoso Sorrentino ha valore essenziale, la pellicola in questione segna il debutto nel Cinema dell'italiano, alla base artistica già presenti attori come Toni Servillo che col tempo hanno scalato vette di successo incredibili e meritatissime.
L'architettura della narrazione svolge qui con Sorrentino un ruolo importante andando ad intrecciare, artisticamente, le vite di due omonimi, Antonio Pisapia. Due persone diverse legate da un qualcosa che può vivere sotto le concettualità della percezione, oltre la materia.

"L'uomo in più" è un suono triste ove i personaggi esistono in una discesa psicologica e sono risucchiati in un buco di depressione con pochissima luce. A gestire e a magnificare la scena un Toni Servillo di grande energia (come sempre) e un Andrea Renzi in una parte quanto mai sofferta ma vera.
Il lavoro musicale e le inquadrature (specie quelle dei sogni) sono un'altra stoccata vincente nell'egemonia del film di Sorrentino.

Abbiamo in apertura parlato di narrazione, è obbligatorio parlare anche della sceneggiatura, più che è importante essa è praticamente fondamentale. In effetti, "L'uomo in più", vive nella psicologia dei suoi uomini, fra miserie e sogni di rinascita. E' questa la più grande macchinazione del film, ossia una sceneggiatura significativa, simbolica.
L'unica cosa che sembra sfuggire, però, in questo bellissimo spaccato desolato e desolante di Sorrentino è tutto ciò che avviene verso la fine del film (escludendo lo straordinario monologo alla camera di Servillo). Sopraggiunge ne "L'uomo in più" una aria troppo filosofica che non spiega alcuni passaggi e quasi si orientalizza vertendo in modo pesante sul significante tralasciando, forse definitivamente, il significato. Sembra essere, in senso calcistico, un gioco di prima, cristallino e sublime ma forse eccessivo e per pochi.
Anche il titolo del film vuole o vorrebbe filosofeggiare circa il prolungamento e lo stroncamento di un'anima, il discorso diviene ben presto vago.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  29/09/2014 00:10:10
   7 / 10
Sicuramente notevole per essere un esordio, è soprattutto una prova della grandezza di Servillo (che si è cantato da solo tutti i suoi brani musicali, scritti apposta per il film insieme al fratello, frontman degli Avion Travel). Non tutti gli attori sono però all'altezza (e pure le due storie parallele non mi hanno convinto in egual modo).

GianniArshavin  @  04/08/2014 10:10:46
   7½ / 10
Al suo debutto cinematografico Paolo Sorrentino già faceva mostra di quelle qualità che poi,una volta affinate,l'hanno portato all'attenzione internazionale di cui gode oggi.
Ambientato in una Napoli fredda e uggiosa , "L'uomo in più" è una storia sul tema del doppio, che il regista tratta a modo suo dando vita a due personaggi dalle esistenze parallele tratteggiati sapientemente,senza mai scadere nel cliché.
Il personaggio di Servillo,maestoso anche in questo film, è un cantante all'apice del successo dedito al sesso e alle droghe , mentre quello del bravo e sorprendente Renzi (chiaramente ispirato dalla reale vicenda del compianto Agostino Di Bartolomei) è un giocatore di calcio molto apprezzato da tifosi e addetti ai lavori che sogna di fare il mister. Queste due vite , cosi invidiabili,subiranno una caduta verso il basso portando i due protagonisti a sfiorarsi e a "conoscersi" pur senza farlo realmente.
Tecnicamente Sorrentino,ancora un po acerbo, mostra già di che pasta e fatto , cura benissimo la regia e la sceneggiatura , sceglie come sempre una colonna sonora trascinante e pertinente e si inventa alcuni dialoghi/monologhi da pelle d'oca. Molto marcato lo stampo teatrale della recitazione che però non infastidisce minimamente.
Forse "L'uomo in più" (bellissimo il significato di questo titolo) perde un po di smalto nella seconda parte e sul finale, ma nel complesso rimane un grande prodotto , il primo di una lunga serie firmati dal miglior regista italiano al momento in circolazione.

TonyStark  @  28/03/2014 11:32:44
   7 / 10
non una novità rappresentare la discesa di due personaggi noti, ma è ben diretto e ben recitato (soprattutto da Servillo)

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  14/01/2014 16:51:14
   7 / 10
Più sofisticato di quanto sembri a livello di scrittura, questa narrazione paratattica per 3/4 di film sviluppata con sin troppa linearità, nessun eccesso di stile, d'altra parte invece la forma registica è ancora meno nobilitata di quanto riuscirà ad assurgere in futuro. Per il resto c'è tutto Sorrentino, in questa discesa dalla fama di 2 omonimi (il calciatore doppelganger del cantautore) che toccato il vertice non sapranno se non il 2° ispirato dall'altro ad aggrapparsi a qualcosa per non farsi trasportare dagli ostili eventi che lo attanagliano, 'la vita è na strunzata' è l'amara verità a cui giunge.Sorrentino raggiunge vertici di drammaticità che intensifica con un paio di soliloqui di alto grado suggestivo, ma è la direzione degli attori la carta vincente, spremuti in quei corti frangenti che si rimbalzano l'un l'altro, Servillo gigione ma non istrionico, Renzi che si cala in un'espressività teatrale, comunica con sguardi profondi, laddove la timidezza del suo personaggio lo mantiene distaccato dagli altri. Poi ovviamente c'è tutto il repertorio musicale che Sorrentino veicola come trasporto emotivo tra un cambio sequenza e l'altro.

musdur  @  13/07/2013 21:28:50
   7 / 10
Un voto in meno per il finale abbastanza inverosimile, che rovina un po questo film degno di nota.

debaser  @  08/07/2013 09:59:55
   7 / 10
L'ho visto per curiosita' dopo aver visto gli altri film del regista. Il film e' sicuramente interessante ben diretto e recitato. molto bella la parte di Servillo mentre quella del calciatore risulta molto piu' piatta, meno interessante e fuori logica. Un buon film.

Sestri Potente  @  29/05/2013 13:35:42
   8½ / 10
Un film azzeccato e molto coraggioso, dove si intravede l'indiscusso talento di Paolo Sorrentino.
Due protagonisti dallo stesso nome dotati di sicuro talento, anche se in ambiti diversi, uno è un cantante e l'altro un calciatore.
Le loro vite vanno in mille pezzi e poi che succede? Si incrociano gli sguardi... E da li comincia l'epilogo di questo bellissimo film.
Nient'altro da scrivere, solo applausi!

Lucignolo90  @  12/05/2013 02:04:27
   8½ / 10
L'esordio é forse anche il mio film preferito di Paolo Sorrentino, nonostante non lo ritenga il migliore che abbia girato. La vicenda dei due omonimi, di etá e occupazioni estranee tra loro ma uniti quasi spiritualmente dal rifiuto sociale che hanno da tutti, doppelganger alla Lynch, scene memorabili a ripetizione, dal discorso dell' allenatore, al piano sequenza continuo del ballo in discoteca, dal concerto con 4 gatti al monologo televisivo da lacrime agli occhi per L'intensitá della prova recitativa di Servillo, qui piú camaleontico che mai, e non parliamo poi del finale. Bravissimo anche Andrea Renzi davvero in parte nel ruolo dell'ex calciatore in cerca di una possibilitá di tornare alla ribalta in panchina da mister. Sorrentino si lascia andare a meno virtuosismi del solito ma questo non ci permette troppo di distrarci e ci fa seguire con ancora maggiore attenzione questa amara parabola discentente delle vite di due persone che una volta erano qualcuno e ora vengono trascinati a fondo dalle loro stesse illusioni.

Crazymo  @  09/05/2013 23:47:02
   8½ / 10
Un'opera prima di questo grandissimo regista che mette in gioco già tutte le sue qualità nel suo film che preferisco dopo "Le conseguenze dell'amore" e che ritengo pari se non superiore a "Il Divo"; i virtuosismi sono già presenti seppur in maniera meno barocca e più dosata, il che permette un maggiore coinvolgimento dello spettatore e meno distacco, così la discesa dei due protagonisti diventa un pò la nostra e le emozioni si fanno molto vivide, soprattutto nei minuti finali. Abbiamo anche l'ottimo uso delle canzoni e delle musiche in generale, e una grandissima interpretazione dell'istrionico Servillo in un ruolo impersonato alla perfezione, una maschera di scorbuticità che nasconde un uomo molto profondo e profondamente martoriato, così come molto interessante il personaggio dell'altro Pisapia malgrado un'interpretazione non sempre al top. L'intreccio di queste due storie di declino che non si scontrano mai e che arrivano solo a sfiorarsi, ma che al tempo stesso hanno così tanto in comune rendendo il film omogeneo, molto intenso, con dei momenti di pura poesia e dei momenti che fanno abbozzare un sorriso malinconico... il monologo finale di Servillo è magnifico, e gli applausi finali sono una chiusura perfetta che mi ha veramente commosso; due storie drammatiche, tristi, in continua discesa, che si muovono in un mondo così ben ripreso dal regista che sembra quasi una presa in giro verso i personaggi, un mondo così bello eppure con così tanta tristezza e rimpianti. Bellissimo, il cinema italiano non è morto... qualcosa si muove, Sorrentino è il più grande regista attualmente in circolazione.

FurFante9  @  17/04/2013 10:13:56
   5½ / 10
Come l'ultimo commento

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  28/02/2013 13:19:33
   5 / 10
Sebbene si noti la particolarità di Sorrentino, trama e personaggi mi sono apparsi inconcludenti e senza sostanza. Tra l'altro non sono stato per niente entusiasta di Servillo, che generalmente mi piace troppo.

Invia una mail all'autore del commento OpheliaQueen  @  27/01/2013 06:25:23
   7½ / 10
Stiloso, molto più che l'indecenza ultima con Sean Penn. L'accoppiata Servillo e Sorrentino mi sembra azzeccata, grande attore e grande regista che coglie le sfumature di un grande attore.
Tutto si sposa tra trama fotografia ed epoca. Un amara consapevolezza di quel che siamo e non quel che gli altri vedono di Noi.....

Gabrielendil  @  24/10/2012 17:12:33
   8 / 10
Toccante e intenso, grande come sempre Servillo

Xavier666  @  14/10/2012 23:00:36
   8½ / 10
Con colpevole ritardo mi avvicino al cinema di Sorrentino, dopo aver visto this must be the place... Bella sorpresa, un film molto amaro, sulla vita di due uomini e le loro traiettorie discendenti, il riscatto e l'andar a sbattere con la realtà. Un film triste e Servillo davvero bravo. L'ho trovato un film molto italiano e molto attuale.

TimBart  @  13/09/2012 13:08:12
   7½ / 10
Commedia? Mah, non direi.
L'opera di esordio di Sorrentino è un film che sembra già maturo, girato con sapienza, dosato, che ai pochi soldi rimedia con una grande sceneggiatura (vincitrice del premio Solinas) e un grande attore, Tony Servillo. Un parallelo tra due omonimi, che sembrano non avere molto in comune, che forse non dovrebbero incontrarsi, o forse dovevano. Anche solo guardandosi. La metafora calcistica e musicale viaggiano bene insieme riproducendo più che l'azione dello sport e della musica, il lato intimo e personale, cosa c'è dietro, ovvero uomini, forti nel loro ambito che è ormai solo amarcord e fragili nella loro vita di essere umani piegati da passioni diverse che a lungo andare diventano condanne. Strepitoso il monologo finale di Pisapia/Servillo.

edmond90  @  21/12/2011 11:05:28
   7½ / 10
Più che per la storia,abbastanza pretenziosa a dirla tutta,questo esordio colpisce soprattutto per la dirompente prova di maturità tecnica e stilistica di Sorrentino.
Un film che risplende comunque nella desolante aridità dell'odierno cinema italiota.
Grande mattatore Toni Servillo.

DarkRareMirko  @  30/11/2011 14:45:22
   8½ / 10
Stupendo esordio per un regista sempre un pò superbo e sempre un pò di maniera, ma che comunque ha sempre dimostrato di essere tra i migliori sulla piazza.

La storia è semplice ma comunque interessante e sfrutta anche una questione che, personalmente, mi ha sempre terrorizzato, ossia l'omonimia.

Tutto ok sotto molteplici punti di vista, ma ogni tanto ci son un pò troppe macchiette (l'allenatore sboccato, i compagni di squadra disonesti ecc).

Strepitoso, incredibile, sublime Servillo - che con Sorrentino lavorerà più volte- (tra i migliori attori di sempre, punto e basta), musiche calzanti, scene oniriche ottimamente realizzate, regia e montaggio professionali.

La qualità della filmografia di Sorrentino sarà sempre questa anche se, forse, non si abbisognava di attori internazionali per gli ultimi lungometraggi.

Gabo Viola  @  24/10/2011 14:08:59
   2 / 10
Per un grande film non bastano le spalle infinite di Toni Servillo, attore eccelso e multiforme. Sorrentino ci "regala" la sua solita regia, densa di virtuosismi per nulla funzionali alla storia narrata. La sceneggiatura è un collage di articoli di giornale scandalistici e mormorii dal parrucchiere. Mi pare un film del tutto cinico e ragionato e probabilmente anche furbo. Un piano sequenza in particolare mi è rimasto impresso per la sua inutilità. Sorrentino non è il nuovo cinema italiano.
Mi allontano dal coro delle ovazioni per Sorrentino. E'un film decente, manca però quel lampo di genio e la capacità di smarginare come i maestri del nostro cinema ci hanno insegnato. Non si tratta ovviamente nè del cinema letterario di Bergman o Lean nè del furore di Fellini o Ferreri. Sorrentino rimane, per me, un regista troppo scolastico, accademico, incapace di essere pericoloso o ammaliare lo spettatore. Toni Servillo è il miglior attore italiano da tanti anni a questa parte, ok: bisogna però anche munirlo di un grande direttore d' orchestra.

14 risposte al commento
Ultima risposta 04/11/2011 00.59.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  28/05/2011 04:15:11
   6 / 10
Il film d'esordio di Paolo Sorrentino non mi ha convinto appieno. E' girato molto bene e si vede già la mano dell'abile regista, ma a mio parere è la sceneggiatura che non regge. Chi segue anche solo un poco il calcio non può fare a meno di notare che tutti i riferimenti a questo mondo non sono credibili, ma anche il personaggio del cantante mi è parso molto forzato e la sua vicenda improbabile. Alcuni momenti poi sono esageratamente didascalici, come le interviste in tv nella parte finale. Comunque si rifarà ampiamente nel bellissimo "Le Conseguenze dell'Amore".

tonnorefanio  @  24/04/2011 01:58:25
   8½ / 10
la_gradisca  @  09/03/2011 08:08:18
   10 / 10
Per la qualità dei film odierni, non sembra neanche un film italiano.
Sebbene entrambe le storie dei due Pisapia ti catturino, la staordinaria bravura di Toni Servillo ha rubato più scena a Renzi. Sono certa che Paolo Sorrentino è a suo modo un valido erede di Fellini.

Sabatoun  @  27/02/2011 11:43:35
   10 / 10
Ma chi li cataloga i film ? commedia ?? bah...

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guidox  @  31/12/2010 17:43:32
   7½ / 10
inferiore a Le conseguenze dell'amore, che però personalmente reputo uno dei migliori film italiani usciti negli ultimi anni e quindi fa corsa a sè.
tornando a bomba comunque, L'uomo in più è un film che attrae, sia per lo stile registico e la fotografia, sia per quel grandissimo attore che risponde al nome di Servillo.
due vite parallele che alla fine convergono pur non incontrandosi mai direttamente, due reazioni differenti al declino che però si intersecano aggiungendosi l'una all'altra.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  21/09/2010 15:30:32
   8½ / 10
" Ma voi lo sapete cosa cazz.o sono stato capace di combinare, in passato, io? "


L'esordio del regista italiano più interessante e autoriale degli ultimi venti anni è un film sul moto parabolico della vita, il più realistico e meno onirico dei quattro, e anche il meno compiaciuto e ambizioso.
Anche essendo un Sorrentino poco maturo, si cominciano a vedere alcuni suoi tratti caratteristici: tanta tecnica alla regia; grande perizia nello scegliere attori, scenografia, musiche e ambientazioni; una non indifferente dimensione teatrale (giù più scoperta nel successivo, che sarà definito dal Morandini "troppo recitato", finto) che porta alla scelta di numerosi attori di teatro.
Napoli è il perfetto quadro di sfondo alla storia dei due Antonio Pisapia: cantante di successo uno e calciatore che sogna di allenare l'altro, due figure accomunate da un destino calante, il cui parallelismo è imposto dalla stessa omonimia. Indicative le aperture sui due personaggi - Tony che si esibisce davanti a un folto pubblico d'alto rango, Antonio che entra in un San Paolo gremito - in forte contrasto con la fine che vedremo loro fare: il primo in una piccola piazzetta semideserta di un paesino abruzzese, il secondo, suicida, in un campo da calcetto.
Il realismo, che sarà stato utile a Garrone per Gomorra, fa scorrere il film con estremo piacere: la bestemmia, l'allenatore furioso, il dottor Tagliaferri, Salvatore a mare, le canzonette neomelodiche...
Attori sopra le righe, a volte anche eccessivamente, Toni Servillo devastante e fenomenale Ce Matin La degli Air in chiusura.
Sorrentino ENORME. Napoli è la nuova frontiera.

Lavezzi78  @  12/09/2010 19:07:09
   8 / 10
Film bello e coinvolgente. La storia dei due Pisapia coinvolge. Quest'opera prima piace per il modo in cui vengono raccontate le due storie: Prima il grande successo, e poi la caduta nell'inferno della solitudine e dell'indifferenza. Bravissimi Servillo e Renzi! Le musiche poi, sono straordinarie.. ...Un'opera prima da urlo!!!! razie Sorrentino per questo piccolo grande capolavoro!!!!

DizionarioFilm  @  31/07/2010 15:44:50
   6½ / 10
primo film di Sorrentino in cui già traspare, almeno in parte, il suo talento. Ritratto di due personaggi di successo (un cantante e un calciatore) con lo stesso nome, caduti entrambi in disgrazia per cause diverse. apparentemente molto diversi tra di loro i due sono in un certo qual modo simmetrici, complementari. Sorrentino (come confermerà, per esempio, con "Il Divo") è molto bravo a rappresentare dei "tipi" di persone, a penetrarne l'animo; è questo il perno principale (ma forse anche il limite) di questo film come del suo cinema in generale.

ivan78  @  19/06/2010 22:45:19
   7½ / 10
Il fascino oscuro dei due protagonisti si amalgama con quello ammaliante di una città che, come poche, sa essere luce ed ombra in una sola immagine. Una Napoli stupefacente e spettrale valorizza questa storia di successi e di sconfitte. L’abitudine alla bella vita non permette errori, che sia il fato o la depravazione il prezzo da pagare è alto. La struttura del soggetto può apparire semplice ma è sviluppata con grande maestria. Le inquadrature sono avvolte da una colonna sonora che emoziona ed aiuta ad interpretare da un lato la disarmante apatia del Pisapia calciatore, dall’altro gli eccessi e le malinconie del Pisapia artista. Entrambi i protagonisti risultano essere, a modo loro, carismatici e nonostante la presenza di qualche passaggio leggermente ridondante, rendono credibile questa storia di rivalse e di sconfitte, di normalità e di vergogna, di vite che si spezzano e di vite che continuano.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  06/05/2010 10:25:55
   7½ / 10
Questo è un film che fa male, raschia l'anima e seppur non sia totalmente riuscito, è un vero e proprio connubio di cinismo e ironia. La storia di due uomini complementari tra loro, omonimi e simili nella sorte, anche se sceglieranno il loro destino in maniera totalmente diversa. Un film sulla vita, che sa di vita.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  05/05/2010 16:31:42
   7½ / 10
L'amarezza della vita così come la racconta Sorrentino è qualcosa di particolare: sarà per le origini partenopee del regista, ma si sente forte quel modo rassegnato ma non pessimista di prendere la vita e accettarla così come viene, con i suoi alti e bassi e di amarla nonostante: nonostante la sconfitta, nonostante gli errori, nonostante sembri non promettere più nulla di bello.
Le parabole identiche di due omonimi, dall'apice del successo all'infamia, dalle luci dei riflettori al rifiuto ipocrita, gli affanni della risalita sotto il segno di un grande denominatore comune qual è la solitudine.
Chi resiste lo fa anche per riscattare chi non ce la fa.
E cucinare da d.io il pesce

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sarà il primo momento di vero calore umano.
Bravissimo, dolente Servillo, un suo monologo cattura completamente.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  31/03/2010 18:18:06
   6½ / 10
Neanche troppo velato proababilmente il riferimento al LAGO DEI CIGNI, dove i due Pisapia altro non sono che i due cigni protagonisti. Sorrentino però ci mette del suo e mischia le carte dirigendo una storia di alienazione e di sbarramento. Per un errore ci si ritrova ad essere un uomo di troppo nell'ambito di una società. A noi la scelta... arrendersi o continuare a crederci. Anche di Pisapia purtroppo ce n'è uno di troppo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/03/2010 15:45:37
   8 / 10
Folgorante debutto all’ombra del Vesuvio.In una Napoli irriconoscibile,grigia ed invernale,Paolo Sorrentino muove le sorti di due uomini accomunati dallo stesso nome e da una parabola discendente.
Antonio Pisapia è un calciatore della massima serie,onesto,gentile,umile,ma anche un cantante neomelodico arrogante,volgare,tossico e sessuomane.Due caratteri diametralmente opposti, uniti prima nella gloria,poi nella disperazione di una fragorosa caduta nel fango dalla quale è difficile rialzarsi.Entrambi non si arrendono,cercano il rilancio e mentre uno è arroccato sulle proprie posizioni e convinto delle proprie capacità,l’altro cerca di riemergere accantonando i propri sogni e sfruttando la tanto celebrata arte d’arrangiarsi.
Toni Servillo e Andrea Renzi,eccezionali nelle loro interpretazioni,vengono raccontati da Sorrentino mediante un film che alterna le loro vite,così diverse eppure straordinariamente simili.Le atmosfere rese dal regista alimentano un senso di fallimento che aleggia in maniera evidente ma mai patetica.
Sorrentino non compatisce i suoi protagonisti,ne segue il destino determinato da scelte che diventano punti cruciali delle loro vite,ne racconta le vicissitudini senza nessuna retorica o giudizio,la sua visione del mondo (il film è ambientato negli anni ’80) è accostabile alla realtà odierna,in cui nulla è cambiato e continuano a prevalere i profitti,il potere e le raccomandazioni.Compiere sbagli vergognosi o rimanere moralmente integri poco importa,per tutti gli Antonio Pisapia di questo mondo c’è da combattere per rialzarsi e in una società simile non è semplice.Uno fugge via,lontano da tutto,l’altro si accontenta e ritrova un pezzettino di mondo pronto ad accoglierlo,ma per entrambi il sipario si chiude,per sempre.
Mai banale Sorrentino intreccia le vite dei protagonisti mediante un incrocio di sguardi,una foto sulla parete di un ristorante,una trasmissione televisiva,momenti durante i quali l’Antonio in cerca di rivalsa “tocca” quello sconfitto,scatenando la volontà di attenuare quel senso di colpa che alberga da anni nel suo cuore e in fondo al mare,luogo dove ha perduto il fratello,quello morto al posto suo.

uzzyubis  @  02/02/2010 18:29:48
   7 / 10
Buon film sulla parabola calante della notorietà nella vita di alcuni personaggi.
Servillo sempre grandissimo!

gandyovo  @  11/01/2010 17:57:13
   8 / 10
un'altra bella storia in un ottimo film

TheLegend  @  15/12/2009 16:09:12
   8 / 10
La malinconia che si respira guardando questo film è qualcosa di unico.
Sorrentino già con una delle sue prime opere si dimostra un grande regista.
Bravissimo Toni servillo come sempre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  14/11/2009 16:26:16
   7½ / 10
Non ha ancora lo stile dei film successivi ma è un grande esordio quello di Sorrentino con questa storia comica e triste allo stesso tempo. Toni Servillo,attore feticcio che collabora con il regista napoletano sin dal suo primo film,è grandissimo come sempre e non a caso oggi è probabilmente il più bravo attore italiano. Il film è privo di momenti noiosi,anzi diverte fino al finale. Ricalca una storia vera e lo fa alla grande. Preferisco il Sorrentino successivo,sono innamorato del suo stile particolare che qui non si fa neanche intravedere ma è un bel film,sorretto da Servillo e il fatto di non scadere nel melodrammatico più insulso e triste.

donfabios  @  14/11/2009 15:17:16
   8½ / 10
primo film per Sorrentino che firma un debutto di alto spessore.
Originale e poco prevedibile. In più interpretazioni e colonne sonore ottime.

Nutless  @  28/08/2009 17:53:12
   8½ / 10
Sorrentino esordisce con la storia di due perdenti accomunati dal nome e, in qualche modo, dall'ambito lavorativo, ma diversissimi in tutto il resto. Un film che coinvolge, diverte, commuove e, soprattutto, rende noto fin da subito che il talento di questo regista è secondo a pochi (forse a nessuno oggi in Italia).
Pessimista, spietato, tagliente "L'uomo in più" è un inno alla sconfitta e un requiem al mondo vacuo dello spettacolo/sport.
I due straordinari monologhi (quello di Italo Celoro e quello di Toni Servillo) che aprono e chiudono il film racchiudono il senso di un esordio eccellente.

Jumpy  @  18/08/2009 20:56:12
   7½ / 10
Come sarà anche per "Le conseguenze dell'amore" non è facile intuire dove il regista andrà a parare, fino all'innescarsi di una serie di eventi che porta...

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Misurate e calibrate le interpretazioni, mi è sembrato particolarmente riuscito il personaggio di Pisapia/Renzi, sia per profondità che per complessità psicologica.
Infine, viene resa molto bene l'atmosfera della prima metà degli anni '80

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Dott.Gex  @  22/06/2009 20:32:22
   9 / 10
Ero molto scettico alla visione di qst film... ma dopo averlo visto sono rimasto molto colpito da qst film.
Tony Servillo davvero superlativo...

USELESS  @  26/02/2009 03:22:16
   8 / 10
Film ispirato e/o dedicato ad Agostino Di Bartolomei morto suicida il 30 maggio 1994... (De Gregori anche gli dedico una canzone bellissima) pure non essendo affatto un' appassionato di calcio ...e non potendomene fregare di meno (come si dice a Roma) ...
Comunque il film lo fa Toni Servillo, e qui, ancor più che in "Conseguenze dell' amore" ci fa davvero rammaricare, che solo raramente ci è concesso qualcosa di valore in questi tempi fasulli di fiction!




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Gruppo COLLABORATORI paul  @  02/01/2009 13:14:56
   6 / 10
Non mi ha entusiasmato questo primo Sorrentino, probabilmente perchè questo film l'ho visto a lunga distanza dai capolavori "Il Divo" e "Le conseguenze dell'amore". Già si vede la mano del futuro grande regista, ma la storia non è riuscita a coinvolgermi.

Tommy Vercetti  @  05/12/2008 12:39:21
   8 / 10
Esordio di Sorrentino incentrato su due perdenti in cerca di riscatto.
Solo uno riuscirà a salvarsi e a trovare una nuova vita ma solo dopo la sconfitta definitiva dell'altro.

Regia di grande livello, ottimi gli attori!

phemt  @  02/12/2008 11:58:46
   7½ / 10
"Nella vita può succedere di tutto!"
"Sarà… A me non succede mai niente…"

Esordio cinematografico per Sorrentino che mette subito in mostra doti registiche non comuni… Il regista partenopeo prende Agostino Di Bartolomei e Franco Califano, romanza le loro storie, gli chiama con lo stesso nome e ne intreccia i destini…
Uno è un uomo fondamentalmente triste e ossessionato dal gioco del calcio, l'altro è un cantante cocainomane ed irrequieto ossessionato dalla morte del fratello…
Cadranno lo stesso giorno: il Pisapia calciatore si infortuna in allenamento, il Pisapia cantante si fa beccare con una minorenne… Entrambi in un attimo si sono giocati la carriera!

Proveranno, anni dopo, a rialzare la testa e a rilanciarsi (la carriera di allenatore per uno, il ritorno on stage o anche solo la gestione di un ristorante per l'altro) ma gli sforzi saranno inutili; la fine di uno dei due (L'Uomo in più del titolo non è solo l'invenzione tattica del Pisapia calciatore) farà però da perfetto controaltare alla rivincita dell'altro che finalmente riuscirà a trovare una via di sbocco e un posto dove stare…

Amara e decadente parabola sulla sconfitta esaltata da una coppia di attori in grande forma (perfetto Servillo ma va benissimo anche un Renzi triste e dimesso) e dalla solita regia sopraffina di Sorrentino che come la solito gestisce alla grande la colonna sonora e che ci regala alcune sequenze da ricordare… Su tutte lo scambio di sguardo al mercato e il monologo di Servillo in tv…

Di esordi di sto livello in Italia ne sono stati fatti pochi…

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  03/11/2008 16:29:25
   6½ / 10
E' la prima prova registica di Sorrentino il quale, cercando disperatamente di fuggire da un'apatia virtuosistica, innesca spesso un meccanismo di ripresa inutilmente "carico" e privo di significato.

Suggestivo, sinuoso, a tratti ermetico, "L'uomo in più" è un film che merita interesse ma che suscita una sensazione di frammentarietà: non è un film sul calcio, non è un film sul mondo dello spettacolo, non è nemmeno un'analisi degli anni 80.

Semmai è un ritratto sulle convergenze degli eventi, sull'imprevedibilità dell'esistenza (e qui Sorrentino uscirebbe perdente da un confronto con la nitidezza con la quale Kieślowski era solito trattare queste tematiche).

plackbull  @  14/10/2008 09:19:20
   7 / 10
Come al solito sono scettico verso i film italiani, e poi Toni Serivillo non mi era piaciuto nel film 'Conseguenze dell'amore'.
Però devo dire che il film è piacevole, bello l'intreccio dei personaggi ed ottima parte di Servillo... soprattutto il monologo che fà in TV.
Da vedere.

pinnazza  @  03/09/2008 23:31:37
   7 / 10
Certamente inferiore ai due successivi di Sorrentino ma ugualmente curato in ogni dettaglio.
Inquadratura, colonna sonora, dialoghi, monologhi,tutto!

Tutto il film è permetato da un'architettura minuziosa e ricercatissima.

Un po' come tutte le opere di Sorrentino, non è molto facile da seguire, ma alla fine lascia un certo senso di soddisfazione

forzalube  @  03/09/2008 12:19:30
   8 / 10
Anche il film d'esordio di Sorrentino (che io ho visto per terzo dopo "Il Divo" e "Le conseguenze dell'amore") si rivela un bel lavoro.
Ottimi interpreti, trama interessante e gran colonna sonora.

rizz85  @  11/08/2008 00:40:56
   8 / 10
bellissimo,ottimi attori e trama.
da non perdere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  12/07/2008 12:14:04
   8½ / 10
Grandissimo film di Sorrentino. Non esagero assolutamente ma questo è un piccolo capolavoro. Finalmente un regista che ci possa risollevare dall'oblio in cui eravamo precipitati.
Due storie, due uomini che hanno tutto e per circostanza diverse lo perdono. Due uomini abbondanati dalla famiglia nel momento del bisogno. Due uomini che si incontreranno nel tragico finale, in cui si scopriranno essere molto simili ma anche completamente diversi.
Un monumentale Toni Servillo, che ci regala un'interpretazione unica, e nello splendido monologo finale, uno dei momenti da consegnare agli annali del cinema. Bravissimo anche Andrea Renzi.
Una critica allo star system, al mondo del calcio e a quello della musica così potenti e così marci allo stesso tempo.
Una regia splendida, una gran sceneggiatura scritta da Sorrentino e una azzeccatissima colonna sonora. Grande cinema.

Zanibo  @  18/06/2008 13:07:04
   8 / 10
Un film che cattura perche` mostra la facilita` con cui si puo` perdere il timone della propria vita per troppo successo, per un colpo di sfortuna, per aver inseguito troppo un proprio ideale staccandosi dalla realta` e della fatica di rimettersi in careggiata. Bravissimi gli attori.

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Invia una mail all'autore del commento franx  @  11/06/2008 15:54:26
   8 / 10
Un film validissimo sotto ogni aspetto, forse un po' puerile in alcune parti, ma sempre reale.
Aggiunge poi anche un tocco di sovrannaturalità alla situazione, particolarmente sfortunata, dei due protagonisti, come un collegamento invisibile, una sorta di entanglement tra le loro vite.
Picconate al mondo dello sport e della musica, errori o sfortune dei numeri uno, che mettono allo scoperto le verità di un mondo fondamentalmente finto e senza fondamenta.
Fine per alcuni versi esagerata, che però fa tornare alla mente due interrogativi:

Se i due si fossero incontrati o fossero riusciti a parlare, si sarebbero salvati a vicenda?
Nella vita quanto conta quello che facciamo e quello che avremmo sempre voluto fare o che siamo nati per fare?

tavullia86  @  21/05/2008 20:12:13
   6½ / 10
film d'esordio di quello che spero diventi un grande regista. come sempre Sorrentino ha idee geniali, e va sempre a scovare personaggi incredibili, unici, fortemente caratterizzati, curati nel dettaglio...di questo gliene devo dare merito. strepitoso Servillo, come sempre del resto. nota dolenti: esagerato nel finale secondo me, quasi come una fine "normale" fosse poco scenica e non adatta...e rovina un pò il film


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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  14/05/2008 19:15:18
   8 / 10
Esordio straordinario di Sorrentino ambientato in una Napoli spettrale e lontanissimo dalla banalià-schematicità dei prodotti attualmente in circolazione nel belpaese.

Ottima la regia,sempre attenta a dosare con equilibrio i vari elementi,perfetta la sceneggiatura,ricca di sfumature nelle costruzione dei due personaggi principali,da fantascienza il cast,con un Toni Servillo qui ai massimi livelli e un Andrea Renzi vera e propia rivelazione della pellicola (il suo sguardo maliconico è una pugnalata al petto).

Purtroppo la fine mi è sembrata un pò affretta o comunque non all'altezza della prima parte,ma parliamo di un prodotto imperdibile,un bell'esempio di cinema italiano capace di coinvolgere e commuovere senza sentimentalismi idioti o battute a vuoto...recuperatelo senza pensarci nemmeno un secondo.

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Ultima risposta 15/05/2008 00.14.33
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  01/05/2008 09:40:54
   7½ / 10
Ho visto le opere di Sorrentino a ritroso, quindi proprio il film d'esordio per ultimo. Pur essendo più grezzo del successivo splendido "Le conseguenze dell'amore" ci trasmette già nitidamente la prospettiva o meglio le prospettive esistenziali dell'eccellente regista, confermando Sorrentino come il migliore.
Il disagio di vivere come solo lui riesce ad inoculare nel suo pubblico, qui è reso più forte dalla desolazione di quegli insulsi anni '80, anni in cui la storia dei due Pisapia speculari è non a caso ambientata.
Toni Servillo è strepitoso nel donarsi completamente al suo personaggio, qualità tipica dei grandi attori e Servillo attualmente è il più grande.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/04/2008 19:04:46
   7½ / 10
Due storie che corrono in parallelo di due uomini con lo stesso nome e un destino in comune: all'apice del successo, per cause diverse, comincia la loro caduta verso l'oblio e il tentativo di diffcile risalita. Bel film d'esordio di Paolo Sorrentino, autore anche della sceneggiatura, che in una Napoli quasi irriconoscibile, tratteggia la parabola di questi due uomini così diversi tra di loro, seguendo passo passo l'evoluzione dei due protagonisti: un Toni Servillo cantante in preda agli eccessi e dal passato doloroso e Andrea Renzi, calciatore pulito, frustrato nelle proprie ambizioni (l'accostamento ad Agostino Di Bartolomei viene spontaneo).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  14/03/2008 18:54:22
   8 / 10
Anche l'esordio di Sorrentino è un ottimo film, forse leggermente inferiore agli altri due lavori ma pur sempre caratterizzato da quella malinconia tipica del regista partenopeo.
Servillo è veramente un gran attore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  28/11/2007 23:45:32
   8 / 10
Grande film di Paolo Sorrentino, la figura del crooner è fighissima. E che dire del modulo a rombo? Il mitico modulo a rombo forse una delle invenzioni più grandi del calcio moderno. Per il resto è una bella storia, la s**** di due personaggi omonimi dai sogni infranti, che vengono traditi dal mondo. Sarà un tema ricorrente del regista quello dell'esclusione dalla società, del tradimento e dell'alienazione da Le conseguenze dell'amore fino all'apice della tristezza in L'amico di famiglia.

Questo regista è incredibile come riesca a ricostruire certi classici clichè italiani anche del passato, dall'usuraio accattone e storpio che cammina con i sacchetti di plastica e va sgranocchiando gianduiotti, alle persone inguaiate nel gioco d'azzardo in tutte le sue forme, alle feste patronali di paese e le bomboniere per i motrimoni. Quello che stupisce è la minuzia dei particolari, la bravura nei dettagli che forse suggerisce una visione un pò appannata e infantile della realtà. A tutto ciò si aggiungono le immagini dell'Italia piccola e cupa, di paesi e paesini, di tradizioni radicate, di una religione ossessiva, di piccoli capi e capetti che cercano di incular*ti appena possono per fregarti e derubarti, di mofiosazzi schifosi senza pietà, l'italia marcia insomma, di show televisivi scadenti, di presidenti mafiosi alla Ferlaino e calciatori con la quinta elementare. L'Italia da bar sport se vogliamo...

Penso che ci sia una malinconia profonda in tutto ciò, uno sguardo unico, pessimista, sconcertato, intelligente, ma al contempo satirico di un paese che va letterelmenta a rotoli.

E poi... quei fantastici anni '80 sembrano l'habitat naturale di questi personaggi, tutto sembra filtrato dalla atmosfera patinata di quegli anni.
Che dire tutto ciò incanta, è poetico e patetico al contempo ma il risultato è spettacolare. Indimenticabile.

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Ultima risposta 29/11/2007 16.47.30
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Reservor dog  @  12/10/2007 16:11:23
   7 / 10
Come già detto nei commenti precendenti al mio, L'uomo in più non brilla certo per originalità, quantomeno nell'idea di due personaggi omonimi, e ad una visione distratta, come del resto è stata la mia, potrebbe apparire come la solita commedia che si trascina senza pretese. Ma ruminandoci sopra, e magari riguardandolo, ci si accorge come Sorrentino abbia usato il pretesto di un nome comune per due uomi totalmente diversi al fine di rappresentare tutte le pecche del nostro paese. Un Italia che cioè ama i suoi figli, che li coccola, li porta su un palmo di mano, li idolatra per poi dimenticarli e persino farli sentir di troppo. Ma il film racconta anche di un'Italia godereccia, furbetta, che strizza l'occhio e ammicca a vanvera per poi finire col ritrovarsi impantanata nei suoi limiti e nella sua pochezza. Dentro a questo groviglio si muovono appunto i due protagonisti che per errori personali o indifferenza altrui ne escono sconfitti. Ma comunque ne escono.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/10/2007 10:34:25
   7 / 10
L'esordio alla regia di sorrentino è una ventata d'aria fresca per il cinema italiano, finalmente si riesce ad intravedere un autore talentuoso e visionario dietro l'occhio indiscreto della telecamera.
La storia del doppio, dei due Pisapia, raccontata non è il massimo dell'idea originale, però è sviluppata in modo convincente e coinvolgente.
I personaggi sono esattamente doppi, sebbene le sembianze fisiche non lo siano, entrambi vittime di una forte sordità sentimentale, entrambi incapaci di inseguire fino in fondo le proprie ambizioni. Essendo appunto due doppi c'è un uomo in più, che non è solamente la quarta punta nel film, è che uno dei due doppi deve soccombere per fare sentire l'altro un uomo libero.
Straordinario Toni Servillo!

addicted  @  26/09/2007 16:35:51
   8½ / 10
Una delle più belle rappresentazioni della sconfitta.
La sconfitta è più eroica della vittoria.
Nel dolore infonde la speranza.
Epico.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  25/09/2007 14:15:33
   7½ / 10
Lo si capisce fin dalle prime sequenze quando storie e stati d’animo un regista li sa raccontare; è di altrettanto immediata comprensione che Sorrentino sia uno di loro.
In questa pellicola, come nella successiva e più famosa, co-protagonisti, insieme ai personaggi, sono le loro stesse emozioni, tanto che più importante del cosa loro fanno, come agiscono è il cosa loro provano. S. è in grado di descrivere e dare visibilità a quel “cosa” ed è questo il motivo primario, a mio avviso, per cui “riuscito” è tra i primi termini che viene in mente dopo aver visto un suo film, che sì, può anche non piacere, ma al quale non si può negare il raggiungimento del proprio obiettivo.
SPOILER:
Quanto detto, ovviamente, vale anche per “L’uomo in più” che non parla dell’incontro tra le vite di due perdenti, ma dell’incontro tra la vita di un perdente e la vita di un vincente, sebbene provato e reo di essersi in gran parte distrutto, comunque un vincente. L’uno non ce la fa, l’altro si, e, quest’ultimo, oltre ad occuparsi di sé, si occupa anche della memoria dell’omonimo, troppo debole per riuscire a riscattare da solo la propria persona.
E’ necessario, nella vita, non rinunciare mai a se stessi ed esser capaci di ridere, ridere di gusto, anche solo per l’unica cosa che ci è rimasta (benché futile, come saper cucinare il pesce da D.io), anche se si è dietro le sbarre, perché “uagliò, la vita.. iè ‘na strunzat”.

syugi  @  24/09/2007 15:14:36
   8½ / 10
Un parallelo ben riuscito tra le vite di due uomini, due personalità diverse, due modi di stare al mondo differenti. Entrambi all' interno di ambienti corrotti, l' aspirante allenatore cerca di affermarsi attraverso l' onestà, la passione e dedizione, il cantante con la stessa passione cerca invece di arraffare quanto più possibile con ingordigia, guidato unicamente dal conseguimento del piacere personale. Ad un certo punto tutto va in malora, cadono nell' anonimato, abbandonati dalle persone più vicine, soli. Una paralisi della coscienza, un' isolamento interiore devastante, la lotta disperata per riemergere, per riappropriarsi della loro vita o meglio della vita che vorrebbero condurre. Un incontro inaspettato, un incrocio di sguardi intensissimo, più eloquente di qualsiasi discorso. Un momento di vera umanità, l' uno di fronte all' altro, nudi, senza speranze o vacue illusioni...dimenticati, perchè esistere? Per chi esistere? Per amor della vita stessa che è libertà nella sua essenza..allora il suicidio non è contemplato all' interno delle possibilità di un uomo, ma è rinuncia di quest' ultime.
Un film che senza moralismi cerca di ritrarre l' esistenza nella sua verità, con disincanto Sorrentino inneggia ad una piena adesione alla vita possibile soltanto con un pizzico d' ironia e leggerezza (momenti che non mancano all' interno della pellicola).
Una poetica esistenziale che conduce all' esaltazione dell' uomo libero..meraviglioso Sorrentino.

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polbot  @  19/09/2007 13:49:51
   6 / 10
S'intravede lo spessore e la genialità del successivo Sorrentino, ma non mi convince più di tanto in questo suo esordio.

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Ultima risposta 22/09/2007 15.33.38
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  26/08/2007 15:37:54
   7½ / 10
Ottimo esordio di Sorrentino, che lascia intravedere le propri potenzialità in questo film ambizioso ma onesto, governato dall'ombra del fallimento aleggiante sui destini - rectius, sul destino - dei due protagonisti.
Straordinaria la prova di Toni Servillo, ma sia lui che Sorrentino daranno il meglio di sè nel successivo "Le conseguenze dell'amore", piccolo capolavoro del nostro cinema.

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  24/08/2007 16:19:49
   7½ / 10
Alla prima visione di "le conseguenze dell'amore", pensai immediatamente che sorrentino avesse un nonsochè di kieslovskiano. "l'uomo in più" conferma la mia idea, pur ammettendo che le tematiche dell'immenso polacco sono qui sdoganate un po'alla casereccia, come latenti possibilità che lottano, inquadratura dopo inquadratura, per venir fuori. Il rapporto speculare tra i 2 pisapia gestisce il corrispettivo vuoto dell'esistenza, riempito da una parte con l'esile speranza (ma con la consapevolezza della negazione del desiderio) di divenire allenatore, dall'altra con una vita all'eccesso da cui però non sarà difficile separarsi. Noto un parallelo con "la doppia vita di veronica" di kieslovski: alla consapevolezza reciproca del doppio non si può rimanere entrambi vivi, e come la veronica polacca moriva in seguito alla visione di quella francese (facendo sì che la sopravvissuta assumesse una consapevolezza prima negata, con conseguente mutamento dello stile di vita), un pisapia scompare per lasciar posto all'altro.
2 vite insoddisfatte che in un'unione metafisica trovano consolazione, rendendo possibile i'agognato incontro con il fratello defunto di tony, ora una persona completa.
E finalmente soddisfatta.

tatum  @  18/07/2007 15:59:36
   8 / 10
forse il miglior film di sorrentino, un prodotto fatto bene, una ricostruzione degli anni 80 (soprattutto negli interni) precisa euna sceneggiatura notevole. Sorrentino dimostra di esser un ottimo regista, e riesce sempre a tirar fuori il meglio dagli attori a disposizione(molto bella la scena dell''inocntro tra i due antonio pisapia). Passato tristemente inosservato come tutti i migliori film italiani del nostro tempo.

andreapau  @  03/07/2007 11:52:03
   7½ / 10
Cio' che amo del cinema di Sorrentino,è la possibilità di seguirne il canovaccio poetico brandendo la matassa in qualunque punto,invertendo l'ordine dei fattori senza che il risultato di comprensione cambi.Nella mia esperienza,aver visto nell'ordine la sua opera seconda,poi la terza e infine la prima,non è stato infatti fonte di problema alcuno.Sembra nascere e morire ad ogni film,crescere e svilupparsi nel volgere del lungometraggio,svilppare e sviscerare la poetica dei perdenti vincitori,degli eroici mediocri,degli stopper,dei mediani,delle miss Latina,dei banchieri usurai,della città di provincia,delle squadre di provincia,dell'Europa di provincia,degli amori di provincia.Insomma,con Sorrentino i riflettori si spostano da Bene e Male,a Medio o meglio Mediocre.La Medietà elevata a poetica,che finalmente appare ai nostri occhi,giustamente e misuratamente esaltata a fronte della consueta eclisse di cui è oggetto.Tutto è medio,i nomi sono medi(Pisapia Antonio,Di Girolamo Titta),che fanno i calciatori ma non sono centravanti,o che lavorano con i soldi ma non sono bancarottieri da spy story,che vengono da un Sud che non è "quel Sud",giocano per le coppe europee ma non "quella coppa europea",che lavorano in Europa,ma non in quella di Bruxelles dove si giocano i destini nostri...è l'Europa ospedaliera asettica,la Svizzera pulita della quale si parla poco.E'la poetica del cantante di successo,del crooner all'amatriciana,dell'americano a Rieti(nemmeno a Roma).E'un'Italia che esiste,galleggia e non strepita,si arrangia e sopravvive senza avere voce.Forse nemmeno si accorge di vivere,sogna di andare via,di fuggire lontano,di meritare qualcosa che nemmeno immagina cosa possa essere.Ci sei?non ci sei?non è un problema,chiunque di noi,a scelta,puo' essere L'uomo in piu'.inutile quanto superfluo.

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Ultima risposta 01/05/2008 10.11.02
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Beefheart  @  26/05/2007 22:30:28
   6½ / 10
Discreta commedia dai "Toni" amari, a quanto pare, ispirata alle storie di due personaggi reali: Franco Califano ed Agostino DiBartolomei. Due omonimi, baciati dal successo prima e decaduti poi, portano avanti, nella stessa città, negli anni '80, vite diametralmente opposte ma sostanzialmente molto simili e drammaticamente convergenti. La doppia trama, che si snoda parallelamente con semplicità e linearità, può, effettivamente, richiamare Kieslowski. Lo stile asciutto ricrea efficacemente un'atmosfera essenzialmente dura e ostile. Tra gli attori spicca l'eccezionale Toni Servillo, nonostante venga impietosamente ridicolizzato per 3/4 di film da un improbabile parrucchino che lo fa sembrare un Al Pacino dei poveri. Non mi ha per niente convinto invece la prova dell'altro protagonista, forse oscurato dall'ombra del primo, Andrea Renzi. Nel complesso comunque non è male.

aiemmdv  @  22/04/2007 23:52:44
   7 / 10
Film interessante e piacevole ma inferiore rispetto a le conseguenze dell'amore e l'amico di famiglia

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  05/04/2007 13:09:15
   8 / 10
L’uomo in più è quello in campo, nello schema a rombo, o uno dei due Antonio Pisapia? Uomo in più o uomo di troppo?
“Il calcio è un gioco, e tu sei sempre stato un uomo triste”.
“Io mi ricordo tutto, ho tirato coca per vent’anni ma mi ricordo tutto. Io sono un uomo libero”.
Un Antonio troppo integro, un Antonio devastato, un Antonio silenzioso, un Antonio fin troppo loquace, uno distratto, uno troppo presuntuoso, uno arroccato nei suoi schemi, uno traditore, egoista, sordo, inabile a condividere ma capace di umiliarsi, schiavo di un passato di gloria che si riflette ormai solo in una casa sfavillante ma piena di polvere ed echi di vuoto.
Due Antonio Pisapia diversi dal difuori, ma che si confondono negli aggettivi, legati dal nome e dal destino che li condanna all’oblio, all’abitare un unico possibile non-luogo. Due Antonio Pisapia sconosciuti l’uno all’altro fino alla catarsi circolare di un curioso riscatto finale.

Meno iconica e “straniera” del successivo “Le conseguenze dell’amore”, questa splendida opera prima di Sorrentino possiede un’altrettanto esplicita, lacerante malinconia che traspare sconvolgente da ogni inquadratura: disegna con tratto sottile e realistico i volti di due uomini che avevano scritto il proprio nome sulla strada della fama e lo ritrovano nelle pagine della cronaca nera provinciale.
Il film è accompagnato da una bellissima colonna sonora, con canzoni à la Fred Buongusto scritte da Peppe Servillo (il vero fratello di uno degli Antonio) e dallo stesso regista, affiancate a pezzi degli Air – tra gli altri – e da un’intrigante versione di “I will survive” riarrangiata dai Cake.
Sorrentino è decisamente uno dei migliori autori del cinema italiano contemporaneo.

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