non si sevizia un paperino regia di Lucio Fulci Italia 1972
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non si sevizia un paperino (1972)

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locandina del film NON SI SEVIZIA UN PAPERINO

Titolo Originale: NON SI SEVIZIA UN PAPERINO

RegiaLucio Fulci

InterpretiTomas Milian, Irene Papas, George Wilson, Florinda Bolkan, Barbara Bouchet

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 1972
Generethriller
Al cinema nel Settembre 1972

•  Altri film di Lucio Fulci

Trama del film Non si sevizia un paperino

Selvaggia e ispida fattucchiera viene accusata dell'assassinio di tre ragazzini in un paese della Lucania. Lei confessa, ma non è colpevole.

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Voto Visitatori:   7,59 / 10 (114 voti)7,59Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Non si sevizia un paperino, 114 opinioni inserite

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stratoZ  @  25/10/2024 12:41:27
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Splendido giallo di Fulci che approfitta dell'intreccio per creare un contesto incredibile dove riesce a far emergere la sua critica ad una società chiusa e bigotta, denunciando efficacemente l'arretratezza della popolazione in questo paesino del sud Italia dove accadono i macabri eventi, il tutto nasce da alcuni omicidi dei bambini che richiameranno l'attenzione delle forze dell'ordine e di un giornalista di cronaca nera, fin da subito si vede come il tutto diventi un gioco al massacro alla ricerca di un capro espiatorio, inizialmente viene coinvolto Barra, un picaresco personaggio del paese che sembra aver ucciso il ragazzino ma in realtà si scoprirà aver solo trovato il cadavere e averne approfittato per spillare qualche soldo alla famiglia per il ricatto, ma già da queste prime sequenze si vede il moto popolare alla ricerca di una giustizia privata nei confronti del sospettato, senza che si abbia effettivamente la certezza sia stato lui, ma il film decolla nella sua nera critica con i successivi omicidi e la cattura della Maciara, una donna appassionata di occultismo che vive nelle campagne adiacenti al paese ed è mal vista dalla popolazione, dopo aver confessato però si capisce che lei effettivamente è innocente, in quanto ha soltato lanciato delle maledizioni sui bambini colpevoli di essere andati a giocare sulla tomba del figlio, rilasciata dai carabinieri si scatenerà l'ira della gente del posto che andrà a cercarla per un senso di giustizia di pancia, arrivando ad una scena terribile quanto straordinaria registicamente, in cui la Maciara viene massacrata a colpi di catene con in sottofondo una canzone della Vanoni - c'è da dire che anche stilisticamente è una scena che è avantissimo e potrebbe aver influenzato in maniera consistente il cinema postmoderno - arrivando a ridosso della strada in cui muore agonizzante tra l'indifferenza generale, questa scena abbinata al contesto è una spietata denuncia alla chiusura mentale di un posto rimasto eccessivamente arretrato, "Ecco qua, abbiamo costruito le autostrade e non siamo riusciti a vincere l'ignoranza, la superstizione" esclama uno dei magistrati, ed effettivamente è questa la chiave di lettura del film, con la modernità che avanza, simboleggiata da questa grande autostrada nel bel mezzo del paesaggio naturale adiacente al paesino ma la mentalità della gente che è rimasta ancorata a riti e superstizioni di un remoto passato.

La parte finale, in cui le forze dell'ordine si defilano e il giornalista e la giovane e ricca hippie continueranno ad indagare risulta essere ancora più sovversiva, diciamo che la risoluzione è una scelta estremamente coraggiosa per il tempo, ribaltando ancora una volta la prospettiva dei delitti, che con precedenti indizi era andata in tutt'altra direzione, ma confermando ancor più insistentemente i concetti espressi precedentemente, considerato il movente dell'assassino.

Fulci è straordinario nel trasmettere una forte tensione, che si impenna nella parte finale, grandioso registicamente, sia nel far passare quella soffocante chiusura del contesto - la camera in mezzo alla folla prendendo la soggettiva del primo accusato è una trovata incredibile - sia nel suo mostrare senza fronzoli degli omicidi estremamente trucidi, il ritrovamento dei corpi dei bambini, strangolati e colpiti alla testa, senza censurare nulla, risultano estremamente impattanti per un film nero come la pece, di forte denuncia, Fulci piega il genere al suo volere e ai messaggi che voleva far passare in maniera straordinaria, ben lontano dagli altri grandi autori di genere, sfociando efficacemente in una critica sociale coraggiosa e sovversiva.

Boromir  @  23/11/2023 21:28:38
   10 / 10
La scena più famosa, che vede protagonista la sempre intensa e affascinante Florinda Bolkan, basta da sola a raccontare alla perfezione tutte le differenze tra un microcosmo rurale rimasto legato alla superstizione e il resto dell'Italia, modernizzata, capitalistica, rampante e indifferente (l'omissione di soccorso da parte della famiglia imborghesita, in macchina).
La violenza dei sottotesti viene enfatizzata da Fulci con un'atmosfera arsa dal sole del Sud che rende tutto, se possibile, ancor più duro da guardare e accettare. Un film talmente pieno di idee visive e critica sociale da andare oltre i confini tracciati del thriller. Gli si perdona facilmente l'orribile manichino del grandguignolesco finale (forse posticcio pure per il 72).

Italo Disco  @  12/07/2023 17:12:43
   8½ / 10
Thriller ben gestito ambientato in luoghi solari paesani, che contrastano il macabro della vicenda. Molto bene gli attori, ottime alcune intuizioni. Gli effetti speciali finali lasciano a desiderare. 36° posto in classifica nella stagione 1972/73.

VincVega  @  31/07/2022 09:21:20
   8 / 10
Un giallo/thriller avanti anni luce per il periodo. "Non si sevizia un Paperino" è tra i migliori film di Fulci, con quell'ambientazione retrograda della provincia del Sud Italia resa molto bene, la suspense con gli omicidi dei bambini, i depistaggi tra i vari presunti colpevoli, la morbosità e la violenza di alcune scene. Una pellicola non esente da difetti

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, ma comunque di alto livello. Bene anche gli attori, non era scontato in questo genere di film in Italia.

Filman  @  16/11/2021 22:40:03
   9 / 10
Investigazione sul campo e morti truculente erano il dictat del giallo all'italiana, un giallo dalle atmosfere lugubri, stregonesche e con serial killer perversi. Sostanzialmente il primo noir moderno.
Ed è a dir poco moderno NON SI SEVIZIA UN PAPERINO nel suo decidere di porsi tra le rupestri e rurali povertà di provincia, in questo caso quella del Sud Italia, la cui mentalità sociopatica non può che emergere a contatto con il mondo contemporaneo. Come se non bastasse il tema e l'ambientazione avanti di quarant'anni, Lucio Fulci comprende a pieno le potenzialità di tutto questo e le usa per descrivere pregiudizi e chiusura mentale di tale provincia, causa di ogni male che accade in questo capolavoro, compresa la demonizzazione della sessualità in un contesto dalle radici cattoliche.
Il divertimento nell'utilizzare e la cura nel proporre le carni macellate e il sangue finti, il buio, la pioggia, il fango, le musiche infernali e tutto ciò che poteva creare terrore vero sono al massimo. Riuscire ad essere filosofico, antropologico e sociale per un film di questo genere è quasi unico.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  16/03/2021 13:59:57
   7½ / 10
Notevolissimo thriller che oscilla di continuo tra idee semplicemente geniali (l'ambientazione, i personaggi che si aggirano per il paesino tra superstizione e razionalità, la colonna sonora in contrasto con la crudezza delle scene) e scivoloni di sceneggiatura (non è chiaro chi sia il protagonista maschile: sembra che le indagini siano condotte dal procuratore, ma da un certo punto in poi questi scompare a vantaggio del giornalista che poi

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Gli elementi positivi però sono di gran lunga preponderanti: non saremo dalle parti di Bava o Argento, ma resta un ottimo thriller anni '70

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/03/2021 03:33:11
   8 / 10
Le note di un bellissimo brano della Vanoni aggiungono un inconsueto lirismo a un giallo/horror tanto efferato, che devono aver mandato a memoria in tanti, in primis Pupi Avati. Un film che, tra riferimenti a Socrate e a Nietzsche, racconta il Male che dimora nel Bene, il Giudizio Universale del Potere Ecclesiastico (anche Biblico cit. Apocalisse). Con una Polizia incapace (guidata dal padre di Lambert Wilson) e un'Ignoranza Sociale che genera odio per i Diversi, e in questo senso il mirabile ritratto della Bolkan ha profondi Echi Verghiani. Non tutto è calibrato in modo efficace, anzi stride nella sua assurdità l'omaggio agli Spaghetti-Western nell'Epilogo ma conserva una lucidità, una grandiosità di intenti, rimasti immutati nel tempo. Racconta la Giustizia Privata di un Piccolo Squallido Mondo che ci appartiene e fatica ad adeguarsi alla Modernità e, appunto, al mondo dei Giusti. Uno dei migliori film di genere del Cinema Italiano. Non sottrae né dispensa motivo per cui questo Cinema ci ha messo decenni per essere apprezzato e riscoperto

Alpagueur  @  12/10/2020 12:25:53
   7½ / 10
Forse il film più bello di Fulci, ambientato ad Accendura, un ipotetico paesino pietroso della Basilicata, nel quale l'ignoranza e la superstizione regnano sovrane. Qui si muove un assassino che sembra prendere di mira i ragazzini più smaliziati di un oratorio... siamo di fronte ad un giallo atipico, dove gli esterni assolati e sassosi la fanno da padrone e dove l'assassino non ha mai subito alcun trauma (il vero trauma lo subisce il suo parente più stretto) ma è semplicemente spinto da un movente abbastanza pretenzioso, non usa armi taglienti ne guanti, agisce sia di notte che di giorno. I ritmi non sono serrati ma la trama scorre bene fino al finale a sorpresa (molto toccante e commovente, anche se col solito pupazzo strafinto che cade dalla scogliera, inquadrato ripetutamente in faccia ad ogni urto, così come all'inizio di 7 note in nero). Originale l'idea della testa del paperino ritrovata sul luogo del secondo omicidio (Antonino) e pubblicata sul quotidiano, che, così come la gabbia dello zoo de "L'uccello dalle piume di cristallo", si rivelerà fondamentale per la localizzazione geografica della casa dell'assassino. Da annoverare anche le scene del linciaggio della maciara (straziante) e del nudo di Patrizia (morbosa). Molto buone le musiche di Riz Ortolani (anche se il bravissimo compositore il suo massimo per me lo raggiunge in "Cannibal Holocaust" ma soprattutto ne "L'etrusco uccide ancora"). Ottime le interpretazioni di Tomas Milian e di Marc Porel (quest ultimo si ripeterà, alla grande, in 7 note in nero, dello stesso Fulci, 5 anni dopo). Un film che si lascia apprezzare e che offre spunti interessanti di dibattito, che risulta coinvolgente sentimentalmente per la presenza costante dei bambini (Fulci sceglie la via più facile per arrivare dritto al cuore dello spettatore), alcuni anche sfortunati dalla nascita (come la bambina sordomuta). Come dicevo prima l'assenza di un trauma scatenante (che avremo invece, anche se in età adulta, in altri due gialli interessanti di Fulci, "Lo squartatore di New York" -che riecheggierà tra l'altro la figura del papero, in particolare il caratteristico verso, al telefono- e in "Murderock") e la presenza di un movente sicuramente nobile, ma decisamente pretenzioso, costituiscono a mio parere delle criticità e penalizzano un po' questo film dal punto di vista puramente giallesco (per come inquadro io il genere), i trascorsi dell'assassino non vengono minimamente accennati e le storie che commuovono veramente alla fine sono quelle delle sue vittime e di alcuni personaggi marginali come la bambina sordomuta, lo stupido del paese e la fattucchiera. Forse un film che meriterebbe di più, ma 7 e mezzo (lo stesso che ho dato alle 7 note, purtroppo qui ci sono solo i mezzi voti altrimenti lo avrei posizionato leggermente sopra, diciamo 7 e 3/4) è comunque un ottimo voto.

Mattia100690  @  17/12/2017 12:53:28
   9 / 10
La regia di Fulci è assolutamente perfetta in questo film, in quanto è riuscito a creare un tipico thriller inserendo però elementi tipici dell'horror all'italiana. Ottimo, uno dei migliori film italiani del genere.

Elfo Scuro  @  27/11/2017 13:13:09
   8 / 10
Lucio Fulci è stato un terrorista ad ogni genere a cui si è approcciato in vita. La peculiarità del film "Non si sevizia un paperino" è la messa in mostra di una mentalità retrograda e bigotta in una realtà di tutti i giorni (cosa non tipica del cinema di quei anni). Fulci mette in visione una trama agghiacciante e macabra dove un feroce assassino uccide degli infanti in un paese dove domina il pregiudizio e l'impressione dettata dalle apparenze. La metodologia decisa da Fulci racconta la macabra sensazione che può trasmettere un killer del genere, senza scordarsi all'inquietudine del cieco e furioso desiderio di vendetta della gente comune quando si sente impotente e minacciata nei propri pensieri, tradizioni e superstizioni.


Si nota sin da subito la completa libertà artistica del regista da parte dei produttori, iniziando dala trama in se passando anche per varie contaminazioni come l'esplosione di violenza dei cittadini sulla Maciara (roba da far mangiare le mani a Tarantino) o l'eros che suscita il personaggio della Bouchet che si mette in mostra di fronte ad un bambino (sostituito nel body double da un nano, da cui poi Garrone ci fece un film ma questa è ben altra storia). Il soggetto scritto da Lucio Fulci e Roberto Gianviti (a cui si unirà poi in fase di sceneggiatura Giabfranco Clerici) è basato su un fatto reale avvenuto a Bitonto nel 1971 dove ci fu una serie di omicidi con bambini come vittime.


La parte puramente tecnica del film vanta grandi nomi: Carlo Rambaldi agli effetti speciali, Riz Ortolani alle composizioni e Sergio D'Offizi alla fotografia. Tutto il comparto diegetico e non risulta ottimamenye gestito dal regista che non lascia indietro niente pur di amplificare la visione del film senza mai troppo esagerare nella cupezza. Senza contare poi il gran cast ottimamente immedesimato dove brillano un ottimo Tomás Milián, una sensuale e provacante Barbara Bouchet, una trasformata Florinda Bolkan e un ambiguo Marc Porel.


Sicuramente uno dei migliori film di Fulci. Un ottimo giallo, ma anche una pellicola che affronta molti tabù e mostra degli inaspettati risvolti di critica sociale.

Colibry88  @  26/03/2017 01:58:17
   7½ / 10
Buon thriller di Fulci. La prima mezzora è veramente intrigante e coinvolgente. Fulci ricrea con impeccabile maestria ambienti e situazioni tipiche dell'Italia del Sud. Discreto il cast, che sebbene non eccelli particolarmente, comprende una stupenda Barbara Bouchet. Discreta anche la fotografia. È un buon giallo, a mio avviso uno dei migliori dell'epoca.

antoeboli  @  07/12/2016 02:47:48
   8 / 10
Film che rientra nella mia top Fulciana ,anche se non lo considero il punto più alto del regista.
Innovativo per l epoca in cui venne girato , con questa ambientazione povera e degradata , tra ignorantissimi contadinotti e bigottismo a dismisura .Vediamo personaggi davvero scritti bene , e una trama che cattura sin da subito , anche con quei dialoghi in dialetto lucano , che danno un impronta unica secondo me.
Cast davvero eccezionale con un ottimo T.Milian ,una bellissima e brava B.Bouchet, e sugli scudi una grande Florinda Bolkan nei panni di una pazza di paese , in un contesto che crede a tutto ciò che propinano le religioni .
Il film infatti affronta molti temi ancora attuali , proprio per questo risulta godibile al 100% ancora nel 2016.
La canzone della Vanoni poi è da pelle d oca ragazzi !

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  28/09/2016 13:46:38
   7 / 10
Fulci, il "falso regista di serie B". Un po' come Cronenberg, che guarda caso io adoro. "Non si sevizia un paperino" non é solo un whodunit ma anche un'indagine sociale su come l'arretratezza, l'ignoranza, la superstizione, la mistificazione religiosa, insomma la paura - madre e motrice delle azioni umane, soprattutto quelle violente - creino mostri "inconsapevoli", carnefici degli altri e soprattutto di sé stessi. Neanche l'arrivo della modernitá, della "civiltá" (i personaggi di Tomas Milian e di una Bouchet da infarto) può evitare le cacce alle streghe e i processi sommari di chi vuole trovare un colpevole a tutti i costi. Neanche l'autostrada, che zitta e muta in mezzo alle montagne osserva una donna in fin di vita e passa oltre ("abbiamo costruito le autostrade ma non siamo riusciti a sconfiggere l'ignoranza). Neanche il sesso, l'unico elemento potenzialmente (e cronenberghianamente) liberatorio, riesce nell'intento, ed é anzi avvolto da un alone di nero..
Un film coraggioso (si becco denunce per un paio di scene), un bel giallo con quel tocco di gore che non può prescindere da Fulci.

DogDayAfternoon  @  02/09/2016 14:00:23
   6½ / 10
Un giallo/thriller sufficientemente godibile, che non eccelle in nulla ma tutto sommato si lascia guardare. L'ambiguità dei personaggi permette di tenere una certa suspense fino alla fine e di depistare lo spettatore, ma sono talmente pittoreschi che è mi è stato abbastanza difficile appassionarmi alle loro sorti. Abbastanza irritante e fuori luogo la musica con il flauto che si sente in alcuni momenti chiave.

marcogiannelli  @  14/06/2016 23:05:04
   8½ / 10
Il film più famoso di Fulci è un giallo all'italiana che però ben si discosta anche da quel genere.
Partiamo dalla regia, che ritengo buona ma non eccezionale, all'inizio la presenza della telecamera si avverte troppo.
Benissimo il sonoro (anche se evitabile l'effetto cazzotti alla Bud Spencer) così come le ottime recitazioni.
Il bigottismo del paesino rurale viene messo sul piatto ed è protagonista quanto i personaggi e raggiunge il picco con la famosa scena della magiara.
L'atmosfera inquietante aleggia sin dalla prima scena, e si manifesta anche in vena erotica con la famosa scena con la Bouchet nuda. La violenza e la cattiveria comunque sono componente principale del film.
I bambini come vittima erano un qualcosa di visto pochissimo nel cinema e rendono il tutto ancora più particolare.
La critica alla chiesa è forse uno dei temi più cari a Fulci in questo film, e lo si vede specialmente nel finale (l'assassino che cade dal dirupo è chiaramente un pupazzo)
Infine anche un disprezzo per le forze dell'ordine, più che incapaci, soprattutto di gestire una situazione del genere in un paese di ignoranti .
Insomma una critica alla società che sfiora il capolavoro con 2 lire.

Nic90  @  13/06/2016 17:32:35
   7 / 10
Un giallo di buona fattura,buona tensione durante tutto il film,fa credere in diversi indiziati e ci riesce discretamente,ho scoperto il colpevole solo dopo l'assoluzione della maciara.
Buon prodotto.

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dagon  @  12/06/2016 20:45:41
   6½ / 10
Uno dei film più famosi del regista romano, andrebbe contestualizzato al periodo in cui uscì, per immaginare l'impatto che ebbero sul pubblico alcune scene.
Visto oggi si apprezza ancora per l'atmosfera creata dal regista romano e per un discreto cast, meno per una vicenda con qualche buco e con una soluzione, francamente, prevedibile. Non mancano un paio di scene gore anche se una è veramente ridicola

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DitaAppiccicose  @  05/06/2016 21:00:10
   7 / 10
La terza prova di Fulci alle prese col giallo mi è piaciuta più delle prime due ma non mi ha entusiasmato. Il taglio onirico dell'autore è sempre presente ma in misura minore rispetto ai due precedenti gialli; rimane invece abbastanza alto il tasso erotico rappresentato da una Barbara Bouchet ripresa nuda di fronte ad un bambino...
Al di là dell'aspetto estetico, comunque, l'interpretazione di Barbara Bouchet mi è piaciuta, come ho trovato buona quella di Florinda Bolkan ( Milian mi è piaciuto meno ).
La regia è buona ma non mi convince appieno, le scene splatter sono ridotte al minimo

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E' interessante la denuncia del bigottismo e dell'ignoranza popolare; ancor di più il fatto di far rappresentare il "bene" da un personaggio ambiguo come quello interpretato da Barbara Bouchet ( ragazza spudorata dedita al consumo di droga ed adescatrice di ragazzini )

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Alla fine, a piacermi di meno di questo film presentato da più parti come il capolavoro di Fulci, è proprio la sua regia, la sua "mano", il suo mescolare i generi ( il giallo, il neo realismo italiano, l'erotico, una punta di horror... ) che alla critica piace ma che io ritengo sia stato ottenuto in maniera un po' spartana.

IL GATTO  @  09/03/2016 02:01:29
   8 / 10
Un piccolo paesino della Basilicata nei primi anni 70, l'autostrada che gli passa accanto. La modernità che stride con la mentalità retrograda degli abitanti. Iniziano a morire bambini strangolati da un serial killer, si mobilitano la stampa e logicamente i carabinieri del paese. Oltre al giallo in questo thriller del grande Fulci, a essere interessante è il microcosmo malato che è questo paese. Non c'è un vero protagonista,ma i personaggi sono tutti caratterizzati benissimo. La regia poi è magistrale. Tanti movimenti di macchina e un forte uso della soggettiva ci trascinano letteralmente dentro la storia. Buona la recitazione di Milian.

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enigmista  @  19/02/2016 03:23:25
   10 / 10
Capolavoro assoluto. Uno dei migliori thriller-gialli del cinema italiano. Fulci è una garanzia, e questo è il suo film più bello. Ottimo cast, ottima location, storia davvero coinvolgente ed inquietante.

alex94  @  19/09/2014 13:31:16
   8 / 10
Ottimo giallo girato da Fulci nel 1972.
La trama anche se tutt'altro che originale è sviluppata in modo quasi perfetto ed incuriosisce per tutta la durata,fino all'ottimo finale.
Ottima anche l'ambientazione rurale e la regia,discretoccia invece la recitazione.
Sicuramente nel suo genere è uno dei migliori,un cult da vedere almeno una volta.

Paperino Killer  @  24/06/2014 21:14:32
   10 / 10
Il mio preferito di Fulci.

Ci sarebbe moltissimo da scrivere, soprattutto per i tanti messaggi che il film manda allo spettatore attraverso le varie allegorie veramente ben riuscite, ma mi limito ad affermare che la sequenza sulle note di Vanoni/Ortolani vale da sola tutte le uscite attuali.
Bolkan/Bouchet strepitose.

Ciao lucio (minuscolo come piaceva a te)
Grazie per la tua bellezza

GianniArshavin  @  30/03/2014 22:51:23
   7½ / 10
Non si sevizia un peperino è al momento il miglior lavoro di Fulci che ho visto,un giallo davvero notevole,innovativo e fra i migliori del genere insieme a "Profondo rosso" e "La casa dalle finestre che ridono".
La prima cosa che balza all'occhio di questo film è la location,un assolato e rurale paesino del sud Italia dove gli abitanti vivono d'ignoranza e bigottismo. Questa atipica scelta di Fulci è perfetta perché,oltre all'aspetto thriller,il regista può evidenziare e condannare delle realtà retrograde che non si fanno pregare nel giudicare ed emarginare il diverso. Questo aspetto è una novità assoluta per il genere e rende il titolo unico e pieno di contenuti al di la del "mero" thrilling.
La sceneggiatura e l'elemento giallo della pellicola sono curate perfettamente e la vicenda sorprende,intriga e coinvolge fino alla fine anche grazie alla regia di Fulci e ad alcune sequenze ormai entrate nella storia del cinema italiano.
Gli attori sono tutti funzionali ma la voce grossa la fanno le interpretazioni femminili,davvero di grande livello e credibili in tutto e per tutto.
Per quanto riguarda il ritmo siamo su buoni livelli, mentre lo splatter è ridotto al minimo,cosa inusuale (e a mio parere positiva) per il cineasta romano.
Gli unici difetti che ho trovato al prodotto sono tutti legati al finale,fra un elemento finale decisivo per le indagini un po forzato,uno scontro conclusivo assolutamente banale e delle motivazioni dell'assassino poco approfondite.
In conclusione Non si sevizia un paperino è da considerare il top per quanto riguarda i gialli all'italiana e forse anche per quanto riguarda il cinema del regista (anche se devo ancora vedere "L'aldilà" e "Una lucertola con la...").

BlueBlaster  @  25/02/2014 01:08:43
   6 / 10
Un giallo senza infamia e senza lode per Fulci e vi dico subito perché l'ho trovato tutt'altro che un ottimo film...
Ho individuato l'assassino il primo istante che è entrato in scena (avrò avuto intuito o fortuna) e da quel momento ogni indizio

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER mi confermava che avevo ragione e quando si vede un thriller in cui la soluzione è così ovvia non è facile farselo piacere poi molto perché il bello è l'effetto sorpresa!
La scena del linciaggio, abbastanza cattiva, è accompagnata da musiche assurde...ed in generale tutto lo score musicale di riz Ortolani non mi è piaciuto perché poco teso e spesso melodrammatico.
Le atmosfere, per quanto il tema del film sia torbido, non sono abbastanza cupe e degne della "gravità della situazione", non è colpa della fotografia ma proprio della sceneggiatura.
Ci sono molte figure grottesche e ridicole, oltre che personaggi abbozzati e marginali...attori non certamente grandiosi, nonostante i loro nomi siano noti, a parte la bellissima e bravissima Barbara Bouchet che ci regala un bel nudo iniziale tanto per cambiare.
Lo spiegone finale, patetico e accompagnato da una musichetta stupida, poi è la ciliegina sulla torta del ridicolo con pure del leggero splatter di bassa lega.
Fulci, e Roberto Gianviti co-sceneggiatore, provano a depistare le indagini dello spettatore concentrando man mano l'attenzione da un personaggio all'altro e su varie caratteristiche della società chiusa ed ignorante del Sud Italia rurale dell'epoca: ritardati mentali, bigotti, malafemmene, individui dediti alla magia, forestieri.

Quello che mi è piaciuto del film è appunto il grido di accusa a queste società...non appena accade qualcosa di terribile sono subito pronti a puntare il dito contro il diverso, il blasfemo, l'atipico, il malato ecc...
Reali limiti di società ignoranti e timorate di Dio, chiuse in se stesse tra aride colline di un territorio povero e retrogrado!
Appunto lo spaccato di questa comunità, unito alla stessa location, è un aspetto positivo non indifferente che da realismo alla vicenda (tratta dalla cronaca nera) e di conseguenza intrigante al punto da essere unico motivo di visione.

Ripeto è un thriller degno di visione ma non un capolavoro ne sotto l'aspetto tecnico-registico (comunque apprezzabile) ne come sceneggiatura da giallo.

Oh Dae-su  @  11/11/2013 15:52:49
   7 / 10
Bel thriller di Fulci, contraddistinto da particolari ed inquietanti atmosfere anni '70.. riusciti i personaggi, buona la trama e i colpi di scena, ottimi gli effetti per un film che avrebbe meritato indubbiamente maggior riscontro.

ferzbox  @  05/09/2013 22:01:01
   8 / 10
Lucio Fulci è stato uno dei registi italiani più versatili che sia mai esistito.
Nella sua filmografia si scorgono pellicole appartenenti ad ogni genere..dai film comici con Franco e Ciccio alle commedie osè con Lando Buzzanca ed Edwige Fenech.
Tuttavia,tra i cultori di cinema,è sopratutto rinomato per la produzione di singolari pellicole horror,prodotte a basso o medio costo,rilevanti per la loro crudezza e particolare atmosfera inquietante.
Se ne potrebbero nominare alcune tra le più famose come "Quella villa accanto al cimitero","Zombi 2",o "Paura nella città dei morti viventi",ma quello che secondo me risulta essere il suo gioiellino macabro,è questo thriller ambientato in un ipotetico paesino del sud Italia.
La particolarità di "Non si sevizia un paperino" è l'incredibile analisi di una mentalità retrograda...si assiste ad una realtà di vita agghiacciante dove un assassino comincia ad uccidere dei bambini indifesi in un paese dove regna sovrano il pregiudizio e l'impressione dettata dalle apparenze.
Una delle cose che mi ha colpito di più è la metodologia decisa da Fulci per raccontare questa storia;non solo si è dedicato all'orrenda sensazione che può trasmettere l'assassinio cruento e spietato di un bambino,ma anche all'inquietudine che può arrivare dall'ignoranza e dal desiderio di vendetta della gente comune quando si sente impotente e legata ai propri pensieri,tradizioni e superstizioni.
Per tutta la visione ero assalito da un senso d'angoscia indescrivibile;un angoscia che mi infastidiva,ma allo stesso tempo mi attirava.
La stessa innocenza dei bambini fa parte dei vari ingredienti che compongono il fascino di questo film.
Poi arrivò il finale.....il meraviglioso finale.....

Il tutto condito dalle splendide musiche tipiche degli anni 70....dolci,in un ambiente spietato....

Sono dell'idea che Fulci abbia realizzato un film davvero significativo per quell'epoca....possedeva all'ora,e possiede tutt'ora,una forza non indifferente.
Mi viene voglia,di tanto in tanto,di rivedermelo...ed ogni volta le sensazioni sono sempre le stesse....

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Woodman  @  14/08/2013 18:54:44
   8 / 10
"Noi eravamo in due che adoravamo te. Una ero io, l'altro eri tu, e non avevi il tempo di volere bene a me. Ma se è così chissà perchè penso ancora ai giorni insieme a te"

Grande esempio di film a basso costo che riesce ad essere forte e credibile.
Un bel pugno nello stomaco, fra i film di Fulci che ho avuto il (dis)piacere di gustare sicuramente il più bello.
Oramai un must la sequenza della terribile punizione inflitta alla Maciara-Bolkan.
Inusuale per l'epoca un tema simile, molto scabroso e per questo facilmente incompreso. O frainteso. Non è una pellicola fine a sè stessa, ma un forte piatto a base di macabro giallo condito di denuncia e tensione alle stelle. Attori buoni, figura anche la Papas in un ruolo non troppo rlevante.
Da antologia la scandalosamente nota scena delle nudità della Bouchet esibite al bimbetto dai caldi appetiti voyeuristici (l'iniziale scena delle grassone non è certo piazzata a caso).
Il finale è di una violenza incredibile.
E quando dico violenza non mi riferisco solo al sangue che sprizza e coagula schiumeggiante sulle teste sfondate dei bambini. Penso alla follia estrema, al bigottismo che pervade le menti e le azioni degli abitanti delle provincie (e questo vale oggi come allora, credo varrà per sempre), alle sberlone che becca la mezza putt.ana Bouchet, poi piantata lì.
Musiche bellissime e splendida la canzone della Vanoni.
Tarantino deve averlo amato.
Fulci a mio parere appena successivo ad Argento e Bava, gli unici due autori italiani in nero divenuti popolari a livello internazionale e in un certo senso mainstreamers.

peppe87  @  12/06/2013 23:16:13
   6½ / 10
bel giallozzo di fulci

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  26/04/2013 22:47:30
   7½ / 10
Bello, anche se mi aspettavo di più considerato che è indicato come il capolavoro di Fulci

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Ultima risposta 17/05/2013 20.47.59
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Lucignolo90  @  27/01/2013 03:18:47
   8½ / 10
Un giallo dalle tinte forti. Un tema delicato come quello dell'omicidio seriale di bambini. Un' inedita (fino ad'allora) location come un paesino del mezzogiorno.

Le tre carte vincenti che Lucio Fulci cala dando vita a questa gemma del thriller italiano. L'utilizzo della collettività turbata come cuore pulsante di questo film, il fatto che entrino subito in scena un gran numero di personaggi principali (su tutti il giornalista interpretato da Tomas Milian e la ricca possidente, una radiosa BB italiana, la Bouchet) e secondari di maggiore o minore importanza, accresce notevolmente il numero di sospetti sin da subito e l'incalzare delle indagini è lungi dal districare la matassa che si viene a creare. Abilità peculiare del regista in tutti i film giallo/thriller che ha girato è quella di saper far distogliere momentaneamente l'attenzione dello spettatore dalla vicenda principale grazie a eventi che si rivelano presto dei bluff



Che però hanno la sapiente funzione dell'accrescimento dell'enigma mano a mano che il cerchio si restringe.
Grandioso l'apporto al film donato da una spiritata Florinda Bolkan, la fattucchiera, che in un minutaggio di apparizioni relativamente scarso, dà una grandissima prova di sè in un ruolo davvero complesso ed è infelice protagonista di una scena brutale e superbamente girata



E finalmente si arriva al grande colpo di scena finale, e chi ha visto il film sà quanto sià straordinario l'epilogo di questo film, sia per l'incredibile movente del killer che ci viene spiegato, oltre che per l'assoluta abilità del girare l'ultimissima scena in un luogo simile riuscendo a creare quegli attimi di grandissima tensione. Fulci non è nuovo a grandi finali (vedere quello del film sotto ma anche L'aldilà o Zombi 2, per fare altri nomi) ma qui credo si sia davvero superato a livello di abilità.

Tutto sommato dovendo fare una sintesi ritengo questo il suo film più riuscito e uno dei migliori italiani del genere

danielplainview  @  25/01/2013 10:38:11
   8 / 10
Fulci era un grande regista, peccato sia stato sempre e troppe volte sottovalutato rispetto a colleghi più famosi ma meno meritevoli.
Critica ad una delle istituzioni più inflluenti e importanti della storia dell'uomo.


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DA vedere, anche solo per la genialità del titolo (peculiarità per i film di fulci, anche se certe volte, ad onor del vero, è meglio il titolo che il film, ma non tutte le ciambelle vengono con il buco, ma nonostante questo, grande Fulci.)

InvictuSteele  @  12/01/2013 13:49:35
   7½ / 10
Non il migliore di Fulci ma comunque un ottimo giallo con tinte gore antesignano di un genere nel quale è difficile intuirne l'assassino fino alla fine.
Bella la regia con tanti movimenti di macchina e zoom sui volti degli interpreti, belle le musiche spesso in contrasto con le azioni, buonissima la recitazione di tutti gli attori, peccato ci sia qualche buco di sceneggiatura che rende spesso troppo artificioso l'incedere degli eventi (ma questa è una costante degli horror-thriller made in Italy).
Importante il tema trattato (la violenza sui minori) dal quale scaturisce una violenza ancestrale nel classico paesino bigotto del meridione che vive di pregiudizi, follie religiose e arti magiche dove gli stranieri non sono integrati nella comunità perché visti con diffidenza (vedasi la Bouchet).
La chiusura mentale e la violenza grottesca e atavica sono resi esplicativi dal poliziotto attraverso una bella metafora "Siamo capaci di costruire le autostrade ma ancora non riusciamo ad essere civili tra di noi".
In definitiva in grande thriller targato Fulci, regista purtroppo molto sottovalutato all'epoca ma creatore di un genere tutto suo e menzione speciale per una Barbara Bouchet bella da morire. Consigliatissimo.

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Ultima risposta 12/01/2013 14.17.50
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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  12/01/2013 11:30:32
   6½ / 10
La prima incursione nel gore di Lucio Fulci è un prodotto interessante per molte ragioni. La singolare (e all'inizio opprimente) ambientazione meridionale, i temi della stregoneria (un topos dell'horror italiano) e della superstizione nell'era del progresso. La sceneggiatura ha buchi come voragini, e i meccanismi della suspence sono rozzi. Un cult sopravvalutato nella riuscita, ma consigliatissimo per gli appassionati. Fulci diventerà superbo nelle opere successive.

Imperdibile per una scena cult: una violentissima e compiaciuta lapidazione.

Butterfly Knive  @  16/08/2012 15:11:17
   8 / 10
probabilmente il migliore o comunque uno dei migliori prodotti di Fulci, regista ancora sottovalutato da molti..questo è un giallo che si differenzia dai tanti prodotti (buoni) simili che uscivano in quel periodo, per l' ambientazione, per le vittime (bambini), per gli argomenti trattati, non tanto per l'intreccio; Se nel primo tempo non vi è nulla di particolarmente impressionante (eccetto la scena tra il bambino e la Bouchet nuda) nel secondo tempo sono tante le scene meritevoli di nota che culminano nello "sterminio" della Bolkan, una delle sequenze più forti, drammatiche e direi anche epiche che il buon Fulci ci regala, con in sottofondo "Quei giorni insieme a te" della mitica Vanoni, sequenza, ormai risaputo, ripresa da Tarantino per "Le Iene". Assassino forse intuibile ma fino alla fine non del tutto scontato e buono il finale anche se eccessivamente irrealistico, comunque un prodotto molto molto buono, con un ottimo cast, una discreta sceneggiatura, bellissime location e una grande regia, da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  30/07/2012 17:24:26
   6½ / 10
"Non Si Sevizia un Paperino" è considerato tra i maggiori film di Fulci. Sicuramente è un buon film, ricco di scene morbose, ma secondo me sopravvalutato.
Come thriller in sè non vale molto in quanto l'assassino non è affatto difficile da sgamare. Funziona decisamente meglio come raffigurazione della vita di un paesello rurale in cui regna sovrana l'ignoranza e l'ipocrisia. La Bolkan è stupenda, ancora più di Barbara Bouchet, e le emozioni suscitate dal suo triste destino, conseguenza della sopracitata ignoranza, sono probabilmente la cosa più riuscita del film.
Più che un thriller un realistico spaccato di una società retrograda.

outsider  @  29/07/2012 11:04:35
   7 / 10
un prodotto che ho acquistato ora in dvd, non lo avevo mai visto.
molto bella l'intervista al critico presente negli extra, ci racconta molto di fulci.
conoscendo il regista si vede il film con interesse, giacche' quest'opera vale in quanto e' un prodotto del 1972. oggi, a 40 anni, anche un'attrice da spruzzo incontrollato nelle mutande quale la bouchet e' per un BaFFo del '70 come outsider, si rivela ai nostri occhi ( poiche' appare nuda integrale a 360gradi) come carente di esercizio fisico, proprio lei che del fitness ha fatto un must. insomma, tutto era congruo al periodo, oggi nessuno girerebbe un prodotto con grandi attori con quel contorno eccessivamente monotono, perche', come e' quasi ridicolo vedere una topa del genere nuda e non rassodata da un po' di esercizio, peraltro davanti ad un bimbo, nota ancora piu' forte, oggi cadrebbe la noia, come un po' accade anche pensando all'anno di produzione, nella visione di Fulci che suggerisce e sottolinea l'ignoranza della gente e del modo di vedere, la cattivera del divenire inumani, l'arretratezza incredibile, la misera.
queste cose diventano anche oggetto del dialogo dei protagonisti, infatti in contrasto troviamo Milian e colleghi nei panni di inviati giornalisti in trasferta, la stessa Bouchet, il cui ruolo e' funzionale allo scopo, il tenente dei carabinieri, pesce fuor d'acqua, attonito davanti alla gente primitiva.
la trama e' il cuore del film, una storia possibile, pertanto non vedo critiche da fare su questo.
raccapricciante la morte della bravissima e bella bolkan trasformata da attrice di lusso in magiara arretrata, tutta a sottolineare il pregiudizio e il lato primitivo, inumano di quelle terre. queste le uniche sequenze del film che mi hanno infastidito, violente, cattive, forti.
l'opera va vista senza leggere approfondimenti sulla trama ex ante, si rovinerebbe il piacere di capire perche' accade quello che accade.
film da collocare e votare nel riquadro epocale dei primi'70, invero stampo '60, vista la scenografia eccessivamente realistica nel voler rappresentare i luoghi arretrati, cosa, a parer di fulci, evidentemente funzionale allo scopo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  24/06/2012 21:25:52
   7 / 10
Santi numi, considerato che è un film del '72 è un gran film. Peccato che io abbia intuito poco dopo l'inizio che fosse colpevole.

Inquietante, talvolta angosciante. Bellissima e bravissima la Bolkan.
Le donne si limitano a sputare a terra il loro disprezzo, gli uomini... Orribile.
Per chi non avesse l'intuito di capire chi è che uccide può anche essere un thriller non da poco. I colpevoli potrebbero essere molteplici.

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C.Spaulding  @  24/06/2012 13:38:43
   9 / 10
Un assassino uccide bambini in un piccolo paese.Uno dei più bei film di Fulci . Ottima regia e ottima interpretazione degli attori. Un film molto inquietante che tiene col fiato sospeso fino al tragico finale. CONSIGLIATO !!!!!

musdur  @  10/06/2012 23:11:52
   7½ / 10
Indubbiamente il miglior film di Fulci, trama ben congegnata, solo il finale non proprio all'altezza ma non va a modificare la sostanziale bontà dell'opera

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/04/2012 19:44:57
   8 / 10
Gran bel film, probabilmnete il miglior lavoro di Fulci.
Buon thriller ambientato in un sud Italia arretrato, ignorante e violento.
A differenza di altri film di Fulci, la sceneggiatura è buona anche se non perfetta.
Tematiche scabrose e ottima resa visiva fanno di questo film un vero cult.

7219415  @  23/01/2012 00:32:33
   8 / 10
Bel thrillerozzo...

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Ultima risposta 23/01/2012 23.26.52
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Leonardo76  @  15/08/2011 11:49:47
   8 / 10
Bel giallo con molti spunti interessanti. Tipico film di "una volta" con recitazione almeno sufficiente e una storia che appassiona senza tanto finto buonismo.

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Crazymo  @  27/07/2011 11:13:32
   8 / 10
Bel film, che mette la realisticità del sud italia in primo piano, parlando di questo paesino retrogado, dove praticamente tutti gli abitandi credono ancora a credenze popolari ed altro. Devo ammettere che ho capito solo alla fine che l'assassino era

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Geniale la scena dell'omicidio della maciara, veramente ben girata con un assonanza musicale che da' poeticità al tutto (Vedasi "Le Iene", ti torturo lo stesso!) peccato solo per le parti in dialetto che donano diciamo al film appunto una marcatura b-movie... magari sarebbe stato bello far parlare il minimo gli abitanti del paese, magari per accentuare la chiusura mentale...
Comunque, grande Fulci!

Oskarsson88  @  04/06/2011 12:47:38
   8 / 10
Un'opera importante questa di Fulci, un thriller che ti svia più volte per poi sbatterti il mostro in faccia nel finale. Bella l'idea del paesino del Sud Italia, molto caratteristico, bellissime le musiche malinconiche e dolci in pienissimo contrasto con il massacro di una persona, e splendida anche la famosissima scena che vede il bambino davanti ad una provocante Barbara Bouchet completamente nuda. Francamente, nonostante le critiche di qualcuno, ho anche apprezzato l'ultimissima scena, anche se non è proprio delle più realistiche. Bravo Fulci, non mi aspettavo un film così, giustamente diventato un cult!

ROBZOMBIE81  @  24/04/2011 19:00:35
   8 / 10
Sicuramente uno dei migliori film del Maestro Fulci,un suggestivo e isolato paesello colmo di pregiudizio e ignoranza fà da scenario a un giallo che spicca per un grande montaggio preciso nel depistare ogni volta lo spettatore.Fulci ci spiega che le cose non sono sempre come sembrano e che la ricerca di una verità qualsiasi è cosa sbagliata.La bellissima scena della Bouchet nuda davanti al bambino è una cosa che si fatica a vedere oggi immagino le critiche dell'epoca.Da segnalare anche il linciaggio al cimitero sotto le note della Vanoni come autentica perla di questo film.Un'altra prova del genio di questo regista che si spinge sempre oltre la soglia e genera censure di ogni tipo.Per la prima volta ho apprezzato anche una splendida fotografia e dialoghi sempre coerenti e credibili che peccano invece a mio avviso nei suoi horror storici.

CyberDave  @  09/04/2011 02:09:52
   5 / 10
Mi sono fatto ingolosire dalla media voto alta, ma questo film mi ha abbastanza deluso, un classico giallo all'Italiana anni 70 con poche emozioni e nessun sussulto, si risolleva negli ultimi 15/20 minutied esce un pò dalla scontatezza in cui era entrato ma, a mio avviso, non basta a risollevare le sorti di una pellicola che dimenticherò molto presto.

incubodimorte  @  03/04/2011 19:40:30
   7 / 10
Film carino. Fulci non mi fa impazzire, questo è uno dei pochi che apprezzo fra i suoi film.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  22/03/2011 08:44:36
   7½ / 10
Buon film del grande Fulci.
Tutto si svolge e si incastra in maniera perfetta, e l'atmosfera malatissima contribuisce al senso di disagio che avvolge lo spettatore lungo tutta la visione.
Ottimi gli attori, e splendide le protagoniste femminili.
Finale che avevo largamente intuito, ma forse solo perché ormai, a forza di vedere thriller, sono un pochettino più scafato.

Delfina  @  17/02/2011 12:43:46
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di più. Il film è interessante (e decisamente cult) per la perfetta atmosfera primi anni '70, per la fotografia e per i magnifici posti nel Parco nazionale del Gargano, in un'Italia che, di sicuro, oggi sarà molto diversa, "postmoderna". Ci troviamo qui a uno stadio ancora premoderno, seppure, per certi versi, già invaso dalla modernità (rappresentata dalle utilitarie che partono per le ferie, dalla tv, dai "giornalini sconci" nelle edicole che turbano i ragazzini, da una splendida, "metropolitana" e spregiudicata – magnifica bellezza – Carol Bouchet).
In questo contesto, il fim merita di esser visto per assaporare appieno un'Italia che non c'è più, ma esisteva fino a l'altro ieri.

Come thriller invece, non funziona molto, è molto prevedibile se non addirittura dall'inizio (gli indizi non mancano), certamente dalla metà in poi.
In conclusione, non mi sento di giudicarlo un grande film. Certo, contiene alcune scene efficaci di violenza, ma la tensione a un certo punto scompare, proprio per la facilità di indovinare l'assassino.

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Ultima risposta 18/02/2011 19.07.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  07/01/2011 13:42:32
   7 / 10
Bel thriller italiano, sicuramente tra le opere più riuscite di Fulci. Il regista romano, grazie ad una sceneggiatura agghiacciante e una location sperduta ed inquietante, riesce a trasmettere allo spettatore un'angoscia e una tensione semplicemente da manuale. Crudele, efferrato e di gran atmosfera, con delle belle musiche, un'affascinante quanto macabra fotografia, e un paio di sequenze storiche davvero disturbanti (il barbaro omicidio in pieno giorno della Bolkan e la Bouchet completamente nuda davanti a un bambino). Ottimo anche il modo in cui il regista chiude la storia, un colpo di scena imprevedibile, esplicativo (vengono spesso inserite inquadrature di bambini - creature pure ed innocenti - che pregano) e tutt'altro che banale.
Cinema di genere come non se ne fa più, ed uno dei Fulci (piuttosto originale) che oggi riesco veramente ad apprezzare. La storia è bella e la confezione di classe (se si tiene conto dei futuri lavori del regista). Da vedere.


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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  04/01/2011 00:01:55
   8 / 10
Di questo film mi ha colpito soprattutto la grande maestria registica di Fulci. L'immagine che ci offre la mdp è di una potenza visiva ed espressiva di prim'ordine. Il lavoro tecnico-registico è il vero protagonista del film, in quanto tutta la suspense, il coinvolgimento dello spettatore nella storia è guidato da quello che Fulci ci fa e non ci fa vedere. Un'enorme importanza la riveste anche il montaggio, poiché certi passaggi da una scena all'altra tendono a suggerire connessioni, complicità e legami diretti che lì per lì prendiamo per buoni. Alcuni finiranno per rivelarsi fittizi o fatti apposta per portare lo spettatore fuori strada (vedi la scena della telefonata al bambino, montata in successione con Barbara Buchet che riattacca il telefono).
L'immagine e il modo con cui viene proposta è anche la chiave ideologica di tutto il film (il contrasto fra il moderno/razionale e il primitivo/selvaggio e fra chiusura e apertura mentale). Grande maestria si riscontra anche nell'uso del punto di vista della mdp che svaria di continuo da oggettivo a soggettivo, immedesimandosi di volta in volta in quasi tutti i personaggi del film (il tenente, la Maciara, il bambino della governante, il giornalista, l'assassino, ecc…). Ne deriva completezza, varietà, azione, suggestione e una perfetta riproduzione emotiva di ogni singola scena. Un ruolo importante lo svolgono anche le bellissime musiche di Ritz Ortolani che fanno da degno sottofondo alle splendide immagini.
Il grande pregio del film finisce paradassolmente per esserne anche il principale difetto. In altre parole tutta la storia sembra a volte congegnata per far funzionare i meccanismi dello sviamento, della continua illusione e del dubbio, per poi portare improvvisamente alla soluzione finale. Tanto che alcuni passaggi appaiono piuttosto forzati (come il particolare che permette la scoperta del vero maniaco). Il concatenarsi della storia in sé ha non pochi difetti; questi comunque scalfiscono appena l'impressione molto forte che emana dalle immagini e dal loro succedersi.
Come detto, il film non è solo suspence e tensione. C'è una precisa posizione ideologica tipica del periodo a cavallo fra anni '60 e '70, anni in cui dominati culturalmente da una specie di "illuminismo", dalla fiducia nella tecnologia moderna, nei nuovi stili di vita laici, civili e liberi che avrebbero spazzato via il vecchio vivere rurale, isolato, dominato da ignoranza, superstizione, vizio e ipocrisia. E' il moderno che penetra in queste terre lucane dove pure Cristo si era fermato e che viene simboleggiato dal grande cavalcavia che taglia la desolata campagna, come ci mostra lo splendido inizio. Il film ci mostra che a due passi dal cavalcavia si svolgono ancora vecchi riti, vecchie credenze, e il sesso è visto come tabù e morbosità (la visita delle due prostitute, la censura del prete). Un paese molto tradizionale (mostrato da splendidi campi lunghi e panoramiche) dove ci si scaglia contro capri espiatori (i più deboli, i più diversi come la Maciara). Il commissario lo dice chiaramente: "abbiamo portato la tecnologia ma non siamo riusciti a sradicare l'ignoranza e la superstizione".
E' il periodo in cui l'orribile e il pauroso veniva visto soprattutto nel sopravvivere ostinato del primitivo, dell'incivile e del rozzo (vedi "Un tranquillo weekend di paura", "Non aprite quella porta").
Comunque Fulci non si fa illusioni. Anche il moderno porta la sua dose di "inciviltà". La Maciara morente viene vista ma ignorata da frotte di gente in viaggio verso i divertimenti. E' un'immagine premonitrice dei tempi attuali.
L'etica libertaria e progressista di Fulci la si nota anche nel ruolo tutto sommato positivo attribuito al personaggio disinvolto interpretato da Barbara Buchet (anche se tutte le sue ambiguità non verranno mai risolte o svelate) e soprattutto nel trattamento negativo riservato a chi si attacca a una purezza innaturale e paradossale, un fanatismo di natura religiosa che si converte nel suo opposto, cioè in qualcosa di diabolico. Il finale di questo film assomiglia alla conclusione di certi romanzi gotici del 700, in cui ci si accaniva con atroci punizioni contro l'ipocrita e il perbenista che si rivelava diabolico e malvagio.
Questo film lo ricorderò però soprattutto come quello con la scena più erotica che abbia mai visto. Come si fa a non immedesimarsi, a non provare le stesse intense conturbanti sensazioni di un ragazzino vergognoso e inesperto (ma tanto desideroso di sesso), che si trova davanti improvvisamente Barbara Buchet completamente nuda (!!!), la quale lo invita a guardare, ad avvicinarsi, lo stuzzica con le parole e gli sguardi. E' una fantasia che fa venire la pelle d'oca a tutti gli uomini amanti dell'altro sesso e non solo.

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Ultima risposta 06/01/2011 19.05.03
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  17/12/2010 01:37:41
   5½ / 10
Un film decisamente sopravvalutato.
L'assassino è ampiamente intuibile dopo neanche mezz'ora di film e fra l'altro le motivazioni x le quali agisce rasentano il ridicolo.
L'ambiente pieno zeppo di terroni ignoranti dovrebbe essere inquietante e trasmettere suspence ma risulta soltanto fastidioso,effetti speciali imbarazzanti e poco credibili

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recitazione mediocre.
Non mi ha trasmesso davvero niente, altro che atmosfere sporche ,malate e film violento !!
Si salva solo la Bouchet, davvero ARRAPANTISSSSSSSSSSSSSSIMA

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  07/11/2010 14:22:14
   6 / 10
Ogni volta che vedo questo film mi convince sempre meno anche per una recitazione tutt'altro che da capogiro. La tensione c'è, come anche le ottime musiche d'accompagnamento, ma non ho mai gradito la maniera con cui Fulci ha girato questa pellicola e non basta il consenso della massa per farmelo apprezzare. Un gradevole giallo con un discreto Milian ma nulla di più.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  04/08/2010 18:54:57
   8 / 10
Un gran giallo come oggi non ne vediamo più, anche se Salvatores nel suo adattamento da Ammaniti "Io non ho paura" mi sembra ne abbia riproposto alcuni pastosi riflessi.
Una catena di infanticidi si consuma nell'arretrata, profonda provincia lucana, in un contesto di dicerie, superstizioni e ignoranza tesa a celare un calderone sessuofobico inconfessabile. Spettacolare atmosfera di mistero mediterraneo, impeccabile partitura musicale di Ritz Ortolani, interpreti in parte con nota di merito per una Bolkan assolutamente fantastica, qualche ingenuità nella sceneggiatura. Ma è irripetibile cinema di genere che con gli anni acquista sempre maggior interesse e diventa sempre più bello. Indimenticabile la sequenza dell'assassinio della 'maciara' con la Vanoni in sottofondo.

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Ultima risposta 04/08/2010 19.52.50
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Kymmy  @  08/07/2010 11:08:21
   9½ / 10
E' stato il secondo film di Fulci che ho visto dopo Luca il contrabbandiere. Se quest'ultimo risulta abbastanza carino e degno di nota(dal mio punto di vista), Non si sevizia un paperino è finora il mio film preferito del regista romano. Mi fa venire sui nervi sentire che un'immonda (e su questo non ho altroda dire) porcheria degenere come Cannibal Holocaust abbia "scoinvolto il mondo intero", per la sua estrema violenza e la sua estrema morale.... Il film di Fulci in questione riesce ad essere molto più estremo senza bisogno di tanti sventramenti o violenze reali inflitte su animali (e non voglio pensare alle persone...lasciamo stare...) o tanto sangue o tanto schifo messo per immagini, questo è il capolavoro per eccellenza del giallo italiano, trama sconcertante e allucinante, forse unica a quel tempo, con protagonisti un'otima Bolckan, una bellissima quanto perversa Bouchet e il sempre ottimo e leggendario Tomas Milian. Scabroso, tagliente, pesantissimo, impossiile dimenticare un film del genere. Questo è a mio parere anche il film più bello di Lucio in generale, sebbene sto pazzo mi abbia fatto incazzare più e più vlte nel corso della sua carriera..., ma con questo film indelebile, perfetto, ben diretto, ben interpretato e con quel gusto un po kitch, quella contraddizione in caratteri

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER , Fulci ha perfettamente centrato nel segno. Il thriller made in Italy per eccellenza, elegante e angosciante come pochi film nella storia hanno saputo essere. Un applauso alle musiche di Riz Ortolani.

Da non perdere

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Ultima risposta 08/07/2010 11.39.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  30/06/2010 17:36:00
   6 / 10
Il primo film di Fulci che vedo non mi è completamente dispiaciuto: ha una corposità quasi appiccicosa nella tempera adoperata; magmatica nell'impasto di situazioni e di personaggi; aspra nell'illustrazione di una (sotto)realtà del paesino meridionale, schiava delle sue superstizioni, dei suoi pettegolezzi, delle sue fattucchiere, della scabrezza dei suoi paesaggi asciutti.
Attraverso il volto di tre donne (strega puttàna e madre) passa l'identità dell'omicida.

Il film è rozzo, volgare talvolta, per sua stessa volontà. Ha quella passione Leoniana per il sudore e lo sporco, per le facce ruvide, per il pathos: ma più ancora di Leone, Fulci enfatizza, drammatizza, calca la mano; c'è forse, assieme alla rabbia, anche del compiacimento nel suo sputo di disprezzo.
Il finale, poi, l'ho trovato un pochino banale, e un tantino sciocco.

Spesso noto come in certi autori manchi un vero rispetto, una certa sensibilità nei confronti dei drammi e delle tragedie che inscenano… Allora mi ricordano, chissà perché, un po' quei bambini nella sequenza che apre ‘Il mucchio selvaggio', paperini oziosi che si divertono a guardare una colonia di formiche divorare degli scorpioni.

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Ultima risposta 01/07/2010 21.02.43
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pinhead88  @  24/06/2010 11:42:31
   7½ / 10
Onesto thriller del Fulci nostrano.
trama originale e con ottime trovate.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  20/05/2010 18:06:30
   8 / 10
Non posso dargli un voto inferiore. Il luogo dei delitti è inquietante già di per sè. Ottimo thriller di Fulci.

chem84  @  19/04/2010 21:30:48
   8 / 10
Dando un'occhiata ai commenti mi sono reso conto che la versione che ho visto un bel po' di tempo fa aveva subito qualche taglio di troppo dalla censura bacchettona; per carità le scene tagliate erano poche (3 in tutto direi, per un totale di pochi minuti), ma il pretesto era buono per rivedere quest'ottimo giallo-thriller del buon Lucio Fulci.
Personaggi interpretati in maniera ottimale all'interno di un contesto assai particolare e fuori dal mondo, storia credibile e buon colpo di scena finale (forse intuibile, ma si sa...tutti siamo bravi a dire "Io l'avevo capito" una volta finito il film).

Fita8589  @  05/04/2010 19:43:20
   7 / 10
L'unico film di Fulci che sono riuscito a vedere dall'inizio alla fine senza annoiarmi e che ho apprezzato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/01/2010 14:49:06
   6½ / 10
Buon lavoro di Fulci merito soprattutto della sua regia che in alcuni tratti taglia bruscamente una scena per passarne ad un altra in maniera velocissima.
La storia è cosi cosi ma bello e intelligente anche il fatto dei pregiudizi dei paesani nei confronti di chi è innocente,dovrebbe farci riflettere molto visto che ancora oggi abbiamo questo forte senso di repulsione verso "lo straniero" e il diverso. Non sempre frutto di una mentalità paesana ma anche di persone che ci trasmettono le loro infondate paure.

La Bouchet è meravigliosa e soprattutto incensurata. La sequenza con il ragazzino è incredibilmente malata ma anche erotica. Avrei voluto essere il nano che fece da controfigura al bambino.
L'assassino si capisce subito,ma come detto il film è diretto con maestria e alcune sequenze sono incredibilmente suggestive. Anche il finale da molti considerato trash


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mi ha soddisfatto.
Purtroppo non mi ha coinvolto più di tanto la storia,tirata troppo per le lunghe.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  23/09/2009 14:31:07
   6½ / 10
film giallo, con una location molti suggestiva contornata da credenze popolari.
La bouchet fa sempre il suo effetto..

Più che sufficiente

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  19/09/2009 09:23:18
   7 / 10
Giallo ambientato in un piccolo paesino di montagna, in cui vive una comunità chiusa composta da personaggi con determinate peculiarità che vengono guardati male e additati come gli "strani" del paese e da personaggi apparentemente comuni e normali.
Un film ben diretto da Fulci con un ritmo incalzante che riesce a mantenere viva l'attenzione dello spettatore.
Buona prova di Milian nei panni del giornalista che arriverà poi alla soluzione del mistero. Intensa prova anche di Florinda Bolkan.

ninodettoerpais  @  03/09/2009 15:59:13
   10 / 10
Il massimo dei voti, che vuole essere un omaggio ad un cinema italiano ormai scomparso, che ha fatto scuola in tutto il mondo e troppo spesso denigrato in patria. Lo dimostrano gli attacchi che subi' questo capolavoro dalla critica quando usci' nelle sale, e l'accanimento della censura nei suoi confronti. Rivalutato solo vent'anni dopo, risulta a mio avviso, una delle vette piu' alte mai raggiunte dal cinema giallo italiano. Ottima questa volta la sceneggiatura scritta dallo stesso Fulci; le ambientazioni assolutamente atipiche del paesello meridionale, con la sua ignoranza popolare, le superstizioni,l'omerta' e tutto il resto, mischiata all'esoterismo ed ai feticci della "Maciara" (una strega di paese cosi' chiamata dalla gente del luogo), creano un habitat perfetto per lo svolgimento di una storia affascinante legata all'omicidio di alcuni bambini. Personalmente la trovo un opera impeccabile, dotata, oltre che di un cast di fama assoluta per l'Italia di quegl'anni e che compie al meglio il suo dovere,anche di una colonna sonora notevolissima curata da Riziero Ortolani ,che all'epoca vantava gia' una carriera ventennale, con la splendida voce della Vanoni che accompagna il linciaggio della "Maciara". Rappresenta una tappa nella carriera di Lucio Fulci, che si discosta molto da certe pellicole non proprio sopraffine da lui dirette e secondo me, e' indubbiamente l'opera migliore della sua carriera.

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Ultima risposta 02/01/2010 23.19.25
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/08/2009 06:34:33
   8 / 10
Tra omicidi piccoli, esoterismo, ignoranza, superstizione, i capezzoli della Bouchet come dei confetti Falqui, una grandissima colonna sonora, una dignitosissima regia, un sonoro sempre fuori sincro, e una sceneggiatura non del tutto scialaquona ha luogo questo bellissimo giallo di Lucio Fulci; probabilmente la sua opera migliore. Bellissima anche la fotografia e le ambientazioni, inoltre, prestigiosa l' interpretazione di Tomas Milian nei panni del giornalista ficcanaso (e che risolverà praticamente il caso) prima del ruolo del villain che l' ha reso celebre.

paride_86  @  25/07/2009 18:56:58
   6 / 10
Sopravvalutato thriller anni '70.
Un maniaco assassino fa strage di bambini e una magiara confessa gli omicidi.
Seppure siano presenti alcuni elementi critici di ritratto sociale e l'assassino non sia facilmente intuibile, il resto è piuttosto banale ed artefatto.

baskettaro00  @  19/06/2009 14:04:51
   8 / 10
uno dei film piu belli del maestro romano..........film ke si distakka completamente dai film di fulci.........fotografia bella...........assassino nn intuibile.........

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LEMING  @  18/06/2009 08:19:42
   6½ / 10
Piuttosto originale questo thriller, se non altro per l'ambientazione certamente inusuale (nelle grulle campagne lucane) e devo dire anche molto corraggioso e ardito (la Bouchet che sedice il ragazzino, per i tempi, è sconvolgente), però in certi frangenti compreso il finale è piuttosto ingenuo ed assurdo, e sente tutto il peso degli anni, comunque una visione la merita.
Lemming

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  24/05/2009 23:26:25
   6½ / 10
Stavolta sono piu' le luci che le ombre in questo film di Fulci!
Ottima la scelta della location e storia ricca di azione e scene di tensione!Poi quando le vittime sono dei ragazzini i sentimenti dello spettatore vengono tirati ancora di piu'!
Certo il colpevole si capisce quasi subito e quindi è difficile classificarlo come giallo...
Carino

forzalube  @  18/05/2009 18:56:49
   7½ / 10
La regia mi è sembrata di un esperto del genere (conosco Fulci di fama, ma è il suo primo film che vedo), la sceneggiatura ben strutturata, il ritmo buono e gli interpreti (soprattutto quelli femminili) azzeccati. Ottima la location che con i suoi paesaggi rende bene l'atmosfera. In più è un film di denuncia contro la superstizione popolare e contro

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Ultima risposta 02/01/2010 23.22.06
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gambero  @  12/01/2009 16:08:33
   7½ / 10
non male questa pellicola di fulci...ho trovato per caso il dvd e l'ho assolutamente dovuto comprare...allora,la trama è piuttosto originale e tratta un tema forte,le interpretazioni degli attori sono tutte decisamente buone e non mancano i colpi di scena...si vede che è stato girato con pochi mezzi economici ma forse è un bene!!!finale piuttosto sorprendente ed alcune scene di discreto impatto emotivo!!!una cosa non ho capito:perchè è vietato ai minori di 18 anni??!!mah...da vedere,forse è il miglior prodotto di fulci,almeno lo è tra quelli che ho visto io...

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Ultima risposta 02/01/2010 23.24.56
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/01/2009 20:00:11
   6½ / 10
Pregevole giallo alla luce del sole di Fulci, dove molti sono gli argomenti messi sul fuoco ma spesso vengono liquidati frettolosamente. Un incipit sicuramente interessante: la morte di 3 ragazzini in un paesello del sud scuote gli animi del suoi cittadini e ne mostra i lati più ignoranti e superstiziosi. Fra arti magiche vodoo e violenza gratuita il film arriverà ad un finale prevedibile e, diciamocelo, anche un pò stupido (le motivazioni del killer mi hanno strappato qualche risata).

Reso benissimo il pestaggio della megera, mentre lo scontro conclusivo non può non considerarsi trash (fra s*****ttate alla Bud Spencer e Terence Hill e caduta plastica dal dirupo).

In conclusione, ottimo e ben costruito lo svolgimento ma poco convincente il finale.

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Ultima risposta 19/06/2009 13.59.26
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donfabios  @  24/12/2008 02:10:59
   7½ / 10
mi è piaciuta molto l'idea di tessere il giallo nelle maglie della credenza popolare e della stregoneria, ma ...spoiler... . Il voto è più che positivo, visto che non annoia mai, le interpretazioni sono degne di nota, e mi è piaciuta quella punta di verismo si****.

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Ciaby  @  23/12/2008 19:50:58
   1½ / 10
sopravvalutato trashone

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Ultima risposta 02/01/2010 23.17.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  19/12/2008 18:49:36
   8 / 10
Squisito giallo di Lucio Fulci. Costruito sull'ottima sceneggiatura e impreziosito dalla grande regia e dalle musiche bellissime di Ortolani. Certo non brilla per tensione e suspance, ma l'eleganza e insieme la sporcizia con cui è stato confezionato, le ambientazioni, le musiche lo rendono un film che ha indubbiamente inciso sul futuro del genere.
Risulta decisamente coraggioso, inoltre, per l'anno in cui è uscito.
Impressionante la sequenza dell'uccisione della maciara perchè diversa, una scena davvero riuscita e di forte impatto. Inquietante descrizione della desolazione dei paesi e dell'ignoranza delle persone che li abitano, separati dal mondo dalle autostrade.
Ottimi attori, anche i bambini e splendida la Bouchet.
Splatter e effetti molto grezzi per i pochissimi mezzi a dispozione, tuttavia la genialità di Fulci trova spazio e risulta decisiva per la buona riuscita.

HGWells  @  15/11/2008 18:25:28
   9 / 10
Uno dei migliori del grande Lucio, e uno dei gialli che mi piacciono di più. Ambienti e personaggi fantastici, adattissimi per un film del genere.

"Abbiamo fatto le autostrade e non siamo riusciti a debellare l'ignoranza."
Grandioso!

Promosso a pieni voti.

castelvetro  @  01/10/2008 16:38:08
   8 / 10
Praticamente mi sono fregato da solo...
Ho preso prima la colonna sonora del film e l'ultimo
titolo dell'ultima canzone mi ha svelato l'assassino.

Ho provato a lasciar passare i mesi, cercando di dimenticare
chi fosse, ma niente... Dunque mi sono arreso ed ho guardato questo film!

Probabilmente è il miglior film di Fulci, gli attori sono tutti molto bravi
(Florinda e Barbara Bouchet sono assolutamente stupende) poi le azioni sono tutte molto realistiche (su tutte quelle della folla del paese).
Poi alcune scene sono accompagnate dalla musica strepitosa di quegli
anni e da quella di Riz come quella del cimitero... Stupenda!

Stupenda anche la fotografia, peccato solo per il montaggio in classico
stile B-Movie che rovina tutta la pellicola...

Gruppo COLLABORATORI julian  @  27/08/2008 02:34:13
   7½ / 10
Una perla made in italy, il capolavoro di Fulci pare.
Il regista crea un mondo di violenza all'interno di una realtà piccola come quella di paese e infarcisce di peccato la vita dei modesti contadini, delle donne, addirittura di uomini di chiesa e di bambini.
Non c'è pietà per nessuno.
La sua insistenza nel proiettare i sospetti sui due personaggi femminili può facilmente far capire fin dall'inizio che non siano loro l'assassino (ma ciò non significa che sia facile capire chi è...).
Val la pena guardarlo.

andrea9002  @  09/07/2008 22:44:52
   7 / 10
Un buona film che vale la pena vedere, uno spaccato di una certa Italia degli anni 70.

Ben girato e anche ben recitato dall' ottimo Tomas Milian, un pochino meno la Bouchet ma lei compensa con la sua bellezza....

Unico neo - vedi spoiler

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JOKER1926  @  23/04/2008 19:46:24
   7 / 10
Lucio Fulci confeziona un grande giallo... "Non si sevizia un paperino", film "oldstyle" che, si estranea dalla massa e gioca molto sulla particolarita', film inedito.
Buone le interpretazioni dei vari attori, discreta la fotografia, "Non si sevizia un paperino" non e' un film di tensione, ma, come detto prima, e' un gran bel giallo...
A tratti sembra un film di Argento, buone le ambientazioni, ci sono pochi difetti nel film, forse la pecca piu' grande riguarda il finale...
Film costruito in modo impeccabile, bello l'episodio della telefonata, belle le scene delle sagome dei bambini che vengono uccisi…
Dario Argento ne prenderà spunto, e non solo, la scena della chiesa e' fantastica e, Argento (cambiando luoghi e personaggi) la ripresenterà nel supremo "Profondo Rosso" ove la veggente avra' un allucinazione e, evocherà l'assassino…
"Non si sevizia un paperino" e' un film che si fa "rispettare" nel suo genere, Fulci per gran parte del film inganna lo spettatore e, ci riservera' un bello e inaspettato colpo di scena…
Addirittura neanche ad un minuto ( o poco piu') dalla fine si riesce a capire chi e' l'assassino..!
Lucio Fulci riesce (in modo forse un po' forzato…) a dare un "alibi" all'assassino...
Gli omicidi del film sono un po' troppo semplici ( ma, era difficile fare di meglio, non tutti hanno la vena di Argento..!), ripeto, pochissima tensione, film un po' lento, le afose atmosfere in cio' non sono assolutamente d'aiuto…
Lucio Fulci cerca di dare anche uno schiaffo alla superstizione e, alle malelingue e, ci riesce in buon modo, eloquenti, i dialoghi della polizia che "mostra" la mentalita' del paese, "la gente vuole un'assassino"… La gente vuole essere "accontentata" vuole giustizia, giustizia immediata, Fulci ci invita a diffidare da cio' e. consiglia di usare la testa, non bisogna giudicare (nel film si arriva addirittura ad uccidere…) una persona per il semplice motivo di essere una maga o qualunque altra diavoleria simile!
Comunque bella la scena dell'uccisione della "maga", scena abbastanza violenta, la musica in sottofondo e' una grande trovata del regista!
Film che quindi presenta pochissime pecche, non so' se il regista lo faccia apposta a scegliere ambientazioni rustiche (forse non aveva scelta). colonna sonora scadente e la scena finale (la morte dell'assassino) e' ridicola….
Film che in linea di massima poteva esser fatto ancora meglio, le idee non mancano, un po' piu' di sangue e, un finale piu' "cattivo" e meno "picchiaduro" sarebbe stato il top…
Prima dei titoli di coda il film cambia incredibilmente rotta, esso si trasforma (per brevi attimi) in un film "strappalacrime", l'assassino viene quasi esaltato… (scelta molto ma molto discutibile…)

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Ultima risposta 20/07/2008 11.52.39
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