antichrist regia di Lars Von Trier Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009
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antichrist (2009)

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locandina del film ANTICHRIST

Titolo Originale: ANTICHRIST

RegiaLars Von Trier

InterpretiWillem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Storm Acheche Sahlstrøm

Durata: h 1.40
NazionalitàDanimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2009

•  Altri film di Lars Von Trier

Trama del film Antichrist

Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l'amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (251 voti)6,55Grafico
Miglior attrice (Charlotte Gainsbourg)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attrice (Charlotte Gainsbourg)
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Voti e commenti su Antichrist, 251 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  10/01/2024 18:40:59
   5½ / 10
Ecco un film di Trier che non mi è piaciuto. Il regista danese sembra voler realizzare qualcosa che, dal punto di vista artistico, è fuori dalle sue corde; troppo autocompiaciuto scivola spesso nel grottesco involontario con sequenze che vorrebbero in realtà essere fortemente simboliche.
Nonostante tutto siamo comunque dalle parti della sufficienza perché l'atmosfera c'è (mi da una forte sensazione di nordico/scandinavo, quasi un richiamo alla mitologia norrena nonostante non ci sia nessun elemento di quest'ultima) e alcune scelte visive sono indubbiamente azzeccate.

Strix  @  23/11/2020 00:07:47
   5 / 10
Lentezza:
tre eventi in croce, che potevano durare al massimo 40-50 minuti, vengono diluiti in 100. Il cinema è, fra le tante cose, intrattenimento; se non sai intrattenere lo spettatore più restio, non sai fare cinema.

Ermetismo:
troppo esasperato e di difficile interpretazione. Le allegorie lasciamole ai vari Aronofsky che le sanno fare bene davvero e riescono anche a farle comprendere allo spettatore (e non venite a dirmi che non sono io ad averle capite, perchè anche dopo averne letto i vari significati sui vari blog, le trovo ancora forzatissime).

Salvo la fotografia, alcune sequenze, la recitazione degli attori. Per il resto, confermo la mia impressione su questo regista: gli preferisco Michael Bay.

Attila 2  @  21/11/2020 19:54:23
   6½ / 10
Il racconto della storia di Adamo ed Eva in versione satanica,secondo Lars Von Trier.L'Eden rappresntato al contrario , come se fosse stato il diavolo in persona a crearlo.I due protagonisti distrutti dalla morte del figlio , vanno al centro delle loro paure e della loro depressione intrinseca,immergendosi sempre di piu' nell'incubo di un'esistenza ormai impossibile da vivere.Un film davvero disturbante,con scene esplicite di "torture-porn" ma non fini a se stesse,ma come catarsi del loro "peccato originale" ovvero aver fatto l'amore avendo lasciato loro figlio incustodito e che e' caduto dalla finestra morendo.Di chi e' la colpa,di "adamo" che ha staccato la mela dall'albero,o di "Eva" che l'ha convinto a farlo? In questo rimbalzo di responsabilita',Lars Von Trier ci porta per mano in questo "Inferno terrestre" dove qualunque tentativo di redenzione e' inutile e la soluzione finale e' solo quella che si vedra' alla fine.Un film lentissimo e deprimente,forse solo "Requiem of a dream" e' riuscito a toccare livelli piu' profondi di disperazione.Ma che comunque ti fa perdere nel suo "labirinto" nel quale si viene risucchiati,senza via d'uscita

Jokerizzo  @  20/02/2020 15:36:47
   9 / 10
Ingiustamente sottovalutato! Devastante!

BenRichard  @  24/04/2018 16:31:02
   10 / 10
Capolavoro di Lars Von Trier. Un film stracolmo di simbolismi, girato in maniera sensazionale, grottesco ai massimi livelli, la pura depressione, forse un film che in effetti può essere molto più comprensibile da chi nella vita si senta realmente depresso, un pò come me. Psicologicamente disturbante e malato come pochi io abbia mai potuto vedere nel corso della mia inutile esistenza. Interpretato da un duo di attori fenomenali che portano i nomi di Willem Dafoe e soprattutto in questo caso da una strepitosa Charlotte Gainsbourg.
Tecnicamente un lavoro eccezionale. Mi trovo pienamente d'accordo con chi dice che questo film non è un semplice film, ma una vera e propria esperienza di vita che si intrufola nei meandri più tortuosi della psiche umana. Una discesa irrefrenabile verso la parte più oscura del proprio animo e del proprio essere scaturita da un lutto da cui è quasi impossibile riprendersi.
Capolavoro!

Mattia100690  @  28/08/2017 14:08:55
   7 / 10
Regia come al solito straordinaria di Von Trier, condita da una fotografia esemplare. Disturbante e brutale.

Biasx  @  20/01/2017 00:01:11
   5 / 10
Non è facile da un voto ad un film di Von Trier. Certo questo Anti Christ è inquietante e a tratti scioccante. Ma si sa che questo regista è famoso per l'avere l'ardire di entrare in territori dove molti altri suoi colleghi neanche hanno mai pensato di fare un passo. Al di là delle forti provocazioni, in questo caso credo che abbia esagerato coi simbolismi, rendendo complicata la comprensione del significato del film. Non lo consiglio.

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Ash Quercia  @  30/03/2016 13:07:26
   4½ / 10
Niente di che. Lento e noioso.

lucio marchini  @  02/12/2015 09:11:22
   5 / 10
A me non e' piaciuto e non piacciono i film di von trier pero' l ho visto una voltae parecchiio tempo fa....bisognera' dare un' altra occhiat per giudicare meglio!

Filman  @  02/02/2015 15:22:34
   7½ / 10
Al termine di un periodo artistico ben asservito alla propria spiritualità artistica, firmata sotto forma di Dogma, Lars Von Trier dirige ANTICHRIST rinnovando il proprio repertorio e coinvolgendosi in un cambio di rotta a centottanta gradi, che trasforma una precedente estetica essenziale e povera, al fine di lasciar spazio all'intrinseco lato della pellicola, in una barocca composizione più ermetica e surrealista di qualsiasi altra opera precedente del regista, seppur costantemente dedita ad una controversia tecnica e narrativa.
Sequenze oniriche ed ermetiche di catartico effetto, disegnano qui una storia intensa e cruda, ben recitata, diretta e fotografata con misura, oltre che scritta con evidente ed anticonvenzionale personalità, come testimoniano la presenza di elementi "torture porn", probabilmente, usati per la prima volta per un immaginario esplicativo e non fine a sé stesso, e la presente poetica del regista sul caos regnante nel mondo e sulla violenza che lo permea.

william sczrbia  @  11/01/2015 11:14:55
   8 / 10
a me è piaciuto molto

narko80  @  17/10/2014 06:27:41
   1 / 10
film inutile come il regista. Da una visione che solo lui comprende, e chi lo guarda crede di vederci il capolavoro. Se giro un video di una mela marcia per 100minuti mi danno del pazzo idiota, se lo gira lui è la metafora della società moderna in un cospetto di iper evoluzione. Regista sopravvalutato. Se volete vedervi film "visionari" con una linea logica guardatevi kubrick, Lynch o Polanski ma lasciate perdere questo cialtrone.

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Ultima risposta 02/02/2015 14.40.50
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LordWotton  @  07/07/2014 22:38:04
   7 / 10
non è per nulla facile commentare questo film, che si lascia a molteplici interpretazioni, volutamente soggettive, posso dire che non credo d'averlo capito del tutto, ma per quel che mi ha trasmesso ne consiglio la visione, Von Trier ti porta nel suo mondo e fai fatica a tornare indietro senza nulla...se riesci a tornare

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/06/2014 17:24:36
   6½ / 10
Dopo la pinteresque ove Lars inizia a togliersi i sassolini di dosso, Ibsen suo target prediletto, ancor prima la contraddittoria società americana orfana di un ultimo capitolo per archiviare la trilogia, si interroga sulla natura della vita, fecondata nel male, nell'Eden con novelli Adamo ed Eva a scontare i loro peccati. La 'depressione' pretesto narrativo qui sarà poi il motivo da cui partorirà 'Melancholia', citazionista ma lucido nelle intenzioni, salvo un incipit che non ho mai digerito neanche nei futuri epigoni che dispenserà e che si autociterà come in 'Nymphomaniac', un viaggio visionario che si nutre delle 2 nemesi Eros e Thanatos,che fa ritornare alla mente quel pianto irritante nel finale di 'Epidemic' la cui mente della ragazza veniva incanalata nella visione metanarrativa dell'epidemia.La sua rilettura biblica mi riporta ancora una volta a Dreyer, alla sua riflessione sulla natura di Satana, creato da Dio stesso, poiché come ci insegnano le regole della romanzatura, ogni eroe deve avere un'antagonista, e in assenza di tale, va inventato.
Diciamo che qui Dreyer è fuori luogo, la citazione è su Tarkovskij, il quale procedeva per ellissi, la sua era poesia narrativa, Trier è più compatto, niente è lasciato al caso, e anche in 'Nymphomaniac' quando ricerca le metafora bada bene a spiegarle (o anche quando si scagiona dalle accuse di antisemitismo di cannesiana memoria), esige la recezione, raramente fruibile il sovietico, Trier invece finalizza allo spettatore, questo lascia intravedere un sottotesto più complesso, forse si incorre anche nel difetto comune di vederci cose che non ci sono, ma almeno c'è adito all'interpretazione.

_Hollow_  @  01/06/2014 00:21:36
   7 / 10
Premettendo che non adoro Von Trier, va detto che il film rimane un buon "prodotto" dove si avverte chiaramente il suo stampo.

Il problema principale penso ricada nella totale mancanza di empatia: è veramente difficile fondersi col fascio di luce sulla propria testa ed entrare nelle parti. La naturalità di grandi capolavori viene meno, si ha l'impressione che il tutto sia molto costruito (anche se c'è chi ha fatto notare l'opposto, sarà che sono abituato alla sincerità filmica del cinema asiatico). Non lo trovo certo all'altezza di un Dogville o similari.

Comunque la regia e in generale il comparto tecnico tiene alla grande; la prova recitativa idem; ottima soprattutto l'idea di unire mitologia a psicanalisi, religione a filosofia e includere diversi spunti onirici che ricordano molto, in certi punti, le pubblicità di Lynch per la Playstation (mi riferisco soprattutto quando di mezzo ci sono gli animali).
C'è un sacco di roba a bollire in pentola: la sacra famiglia capovolta, gli animali/parche, aspetti della "misoginia" vontrieriana ovunque (ma in realtà la donna è sempre la figura centrale e più complessa in ogni suo film).

Il mio è indubbiamente un voto "contenuto". Perché come ho detto, in generale non adoro Von Trier, e questo è sicuramente un suo film. Ma gli va dato atto di riuscire sempre a realizzare lavori mai banali e superficiali, a meno che non li si voglia leggere a quel modo.
E, come già detto da altre parti (forse Evangelion? Boh), schifo chi giudica male un film per non averlo capito. Se è criptico son ***** tuoi.
Bello il finale autocatartico che tenta di uscire dal proprio incubo depressivo.

Crystal_89  @  31/05/2014 23:31:31
   5 / 10
Ero prevenuto in negativo verso Antichrist e l'ho visto gratis scaricandolo, preparato a vedere un film lento e claustrofobico ma, ciò nonostante, sono rimasto deluso. Sarebbe molto interessante dal punto di vista intellettuale, ma la lentezza, la lunga durata e la difficoltà della materia psicanalitica rendono quasi impossibile cogliere il vero significato del film. Un vero peccato: gli attori sono fenomenali e l'atmosfera inquietante, ma niente viene approfondito nonostante il tempo a disposizione. Le scene di sesso non mi hanno entusiasmato perché mi sembravano poco spontanee, finalizzate a scandalizzare i critici cinematografici ben pensanti. Gli spunti horror, pochi ma efficaci, mi avevano fatto sperare in uno svoglimento migliore.

Silence is Sexy  @  30/05/2014 18:42:34
   10 / 10
Un Waldgaenger di juengeriana memoria - ma in chiave nichilista - per il film di Lars Von Trier che più ho apprezzato.
"Antichrist" conferma la tesi del regista danese: gli artisti devono soffrire, il risultato è migliore; la pellicola, non a caso, è stata concepita durante uno dei periodi più bui (leggi luminosi) di Trier.
La storia è carica di simbolismi, enigmatica e pessimist(ic)a. La colonna sonora, superato il meraviglioso Haendel del memorabile prologo iniziale, viene rimpiazzata da un torbido, strisciante e interminabile stato d'angoscia che accompagna il percorso dei due protagonisti, interpretati da attori molto credibili- soprattutto la bellina/bruttina "heroin chic" Gainsbourg -, sulla via verso la rEDENzione.


Allora, considero questo "Antichrist" un grande film e ve lo (s)consiglio, ma tenete presente che a (s)consigliarvelo è un depresso esiliato.

Lasciate ogni speranza o voi seguaci dell'esattore di prepuzi.
E dateci un (qui didascalico) taglio!

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2 risposte al commento
Ultima risposta 25/06/2020 22.07.05
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Someone  @  14/05/2014 15:53:05
   5½ / 10
Medesimo discorso fatto per 'Melancholia', anche se qui abbasso di un poco il voto.

Per niente coinvolto/entusiasmato dalla visione di questa pellicola. Non ho neanche cercato di dare un senso particolare a quanto visto, in quanto mi trovo di fronte a un'opera alquanto ostica per il mio modo di concepire/percepire le cose. Metafore a mio avviso poco fruibili quelle che Von Trier ci propone nei suoi ultimi film.
Detto questo, la pellicola è meritevole se non altro dal punto di vista tecnico/estetico, con delle buone recitazioni e delle ambientazioni quantomeno interessanti.

Sufficiente

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Ultima risposta 31/05/2014 18.07.13
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Invia una mail all'autore del commento FlatOut  @  18/04/2014 10:45:29
   8½ / 10
Uno dei film più potenti e complessi degli ultimi anni, con il prologo più bello e struggente che ricordi in mia memoria.
Un film complesso, che contiene una favolosa introspezione alla depressione appena passata dal regista. Analizza diversi temi su quest'argomento: la perdita del figlio il rapporto marito/moglie, Psicologo/cliente con grande maestria facendo capire nel miglior modo il rapporto che si instaura tra la coppia.
Tra i temi trattati troviamo anche il male della natura nella donna, un tema veramente difficile da trattare che Trier ha saputo volgere a suo favore, la prima volta che lo vedo trattare in modo così bello e allo stesso tempo furbo.
è un film impossibile da comprendere appieno nella sua reale essenza essendo che il regista ha analizzate le sue paure e le ha esposte in un modo molto (troppo) personale per essere captato dalla critica e dal grande pubblico e probabilmente è questo che fa altalenare il film da critiche fortemente negative a critiche positive senza una via di mezzo.
Infatti la seconda parte del film "il caos regna" non l'ho compresa appieno, con queste eplosioni di estrema violenza mischiate ad erotismo, che lasciavano sperare a qualcosa di più...l'unica esplosione che mi è piaciuta però è stata

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è una scena veramente molto forte che ti fa comprendere la vera natura della donna dal punto di vista della protagonista, quello che realmente lei pensava di se stessa.
Il messaggio finale invece non sono riuscito a comprendere perchè a mio avviso è una delle scene a mio parere di maggior introspezione del regista.
è uno di quei film da rivedere a distanza di 10 anni una visione dall'altra, a mio parere forse ora come ora l'ho visto un po prestino (15 anni) ma sono sicuro che questo film mi riserverà non poche sorprese.
Io questo film non lo consiglierei a tutti, solo ad un pubblico che sa a cosa va incontro ed ha gia visto uno o più film di von trier

GianniArshavin  @  05/04/2014 00:18:42
   6½ / 10
Scritto da Von Trier durante un lungo e sofferto periodo di depressione , Antichrist è il suo film più personale e intimo.
Fra simbolismi, filosofia,psicologia e violenza il regista danese ci trascina in questo incubo oscuro e cupo, un viaggio doloroso e Travagliato alla scoperta della sofferenza di una coppia causata dalla morte del figlio.
I temi sono tanti e sono convinto di averne colti davvero pochi; la pellicola richiede allo spettatore più di una visione ed anche una conoscenza discreta in campi come: l'astrologia,l'astronomia,la psicoanalisi e la religione.
Von Trier si destreggia fra queste numerose tematiche molto bene, gli ingredienti sono quelli giusti e le riflessioni si sprecano. Purtroppo dopo una prima parte molto profonda il cineasta si lascia prendere la mano scadendo nella violenza, a tratti gratuita, e nell'esagerazione totale.
Il ritmo è lento, ma la bravura dei protagonisti e i dialoghi curatissimi non appesantiscono più di tanto la visione. Da manuale alcune scene come quella iniziale o quella dell'albero della copertina. Enigmatico il finale.
Nel complesso Von Trier si conferma uno dei cineasti più geniali degli ultimi anni,coraggioso e profondo nei contenuti ma anche nelle provocazioni che nel suo cinema non mancano mai. Antichrist è un film che divide, forse troppo personale per essere capito da chiunque; tuttavia ci troviamo di fronte ad un buon lavoro, al momento il meno bello fra quelli che ho visto del regista, che poteva essere migliore se si fossero evitate cadute di stile cosi palesi.

Macs  @  15/02/2014 19:33:34
   6 / 10
In due aggettivi, definirei questo film: claustrofobico e insidioso. E anche un po' incompiuto. Ci sono molti esterni in questo film, ma il senso di claustrofobia è dominante, forse perché i personaggi sono ritratti come prigionieri delle loro anime, e della loro presunta malvagità. La regia di LVT qui gigioneggia un po' troppo però: è un intento nobile insidiare lo spettatore con domande e questioni esistenziali, ma non c'è alcun bisogno di ricorrere alla provocazione continua. Il tutto condito poi da un certo snobismo registico che rimane, a mio umile parere, il difetto principale di LVT - e da cui si è divincolato con classe in "Melancholia". Scopriremo se la direzione intrapresa è quella giusta solo se "Nymphomaniac" confermerà la tendenza.

Spera  @  07/01/2014 10:26:23
   6 / 10
Se questo signore non si chiamasse Lars Von Trier dovremmo spiegargli qualcosa sulle regole base del linguaggio cinematograficamente, dalla continuity agli scavalcamenti di campo è tutta una trasgressione alle regole.
Ma lui è Lars e abbiamo imparato a conoscerlo per il suo particolare modo di fare cinema.
Bisogna ammettere che il suo stile è unico ma che non sempre questo linguaggio è digeribile o funzionale alla sceneggiatura.
Punti forti: attori eccellenti, ottima fotografia, atmosfera davvero oscura e soffocante.
Il problema principale a mio avviso sta nella sceneggiatura che a partire da una scena clamorosa da antologia come quella iniziale poi si assopisce nella ripetitiva e lenta lotta di una coppia che ha perso un figlio e viene stretta nella morsa della disperazione e del dolore.
Problemi sessuali e psicologici dei due protagonisti si abbracciano e si intrecciano in una battaglia fisica e mentale senza esclusione di colpi.
Il tutto è condito da molti, troppi, spunti su psicanalisi, religione, animali parlanti senza mai veramente approfondire.
Rispetto a questo film ho adorato invece "gli idioti", a mio avviso un capolavoro.
Si ecco questo Antichrist non mi ha esageratamente colpito e se non fossero state presenti scene disturbanti di alto livello sarebbe stato di una noia pazzesca.
Ovviamente consigliato in versione integrale.

Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  21/12/2013 12:00:01
   6½ / 10
Simpatica e istruttiva campagna di sensibilizzazione sulla violenza, il maltrattamento domestico, l'infibulazione e una sottile riflessione su quanto possano rivelarsi pericolosamente fastidiose alcune mascotte disney come cip e ciop e bambi.

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Oh Dae-su  @  16/10/2013 13:07:12
   7 / 10
LVT è talmente coraggioso che a volte sembra un pazzo superbo.
Non tutte le pellicole del Danese mi hanno soddisfatto in pieno.. questa, a mio avviso, è una di quelle più controverse e provocatorie.
Io ho visto della poesia, oscura, cattiva e disturbante, ma pur sempre poesia.
La clip iniziale è indelebile e splendida (poteva evitare la pornografia gratuita) e il resto del film è malvagio, con esplosioni di delirante violenza.
La natura è femmina ed è cattiva e anche grazie alla Gainsbourg (doppiata in maniera pessima) riesce a rendere questo concetto.
Una misoginia latente, un concetto diverso di Anticristo.
Gli unici difetti che ho trovato sono il doppiaggio, quei momenti di apatia, che spesso LVT ci propina e qualche scena estrema che poco serviva al film stesso.
Non riuscirai a dimenticarlo e ti farà pensare.

harlan  @  14/10/2013 13:46:42
   4 / 10
Von trier è un regista poco convenzionale che fa film poco convenzionali.
Il rischio di questi particolari film, a mio avviso, è che il regista/sceneggiatore vada a perdersi in eccessivi grovigli ed inutili lungaggini che rendono la pellicola difficile da seguire.
è il caso di antichrist, film dal tema interessante ma difficile da trattare. E se il regista, anzichè rimuovere tali difficoltà, le accentua con un'ora e più di nulla assoluto in termini di accadimenti (leggi "noia totale"), diventa automaticamente impossibile da seguire e si perdono i concetti chiave che si cerca di trasmettere.
pure il finale, magistralmente costruito, e che forse insieme alla osannata scena iniziale costituisce l'unico punto di interesse del film, risulta svuotato di significati in quanto nel suo ermetismo, fa riferimento a situazioni durante le quali lo spettatore non aveva quell'attenzione necessaria perchè magari tediato da una sciattezza delle scene di riferimento.
Tutto poteva essere trattato in ben altra maniera e le competenze per farlo c'erano come dimostra la bellissima scena iniziale.
Bocciato

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horror83  @  21/09/2013 19:42:56
   7 / 10
commentare questo film lo trovo abbastanza difficile perchè è un film molto strano, con scene surreali e con tante domande! non sono neppure sicura di averlo capito al 100%. sinceramente mi aspettavo tutt' altro film.

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molto bravi gli attori protagonisti: Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg

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Invia una mail all'autore del commento Waldesrauschen  @  17/08/2013 18:52:21
   9 / 10
- Contiene spoiler -

Antichrist è una pellicola complessa, oscura, disperata; un film esoterico e inquietante; alienato e alienante; siamo di fronte a uno dei lavori più nichilisti e soffocanti del buon Von Trier.
Gli attori si dimostrano all'altezza di un compito veramente arduo: lei – Charlotte Gainsbourg, ormai una "musa" per Von Trier - è una donna malvagia ed egoista, ha uno sguardo sfatto, indemoniato ed è totalmente incapace di controllare le proprie pulsioni sessuali; lui – Williem Dafoe, veramente un ottimo attore – è uno Psicoterapeuta in balia del proprio "paziente speciale", una moglie traumatizzata che nasconde dentro di sé il segreto di una noncuranza pressoché fatale.
Il film si apre con un prologo destinato a rimanere nella storia del cinema, incantevoli quei 5 minuti scarsi in bianco e nero - accompagnati dalla sublime "Lascia ch'io pianga" - durante i quali il regista ci stordisce con una fotografia dalla bellezza struggente, ci fa vedere un orgasmo sotto la doccia, la neve, i soldatini giocattolo – ben visibili le diciture "dolore", "angoscia" e "disperazione" – e la morte del figlio dei due che cade (involontariamente o volontariamente?) da una finestra.
Successivamente, all'interno di una camera d'ospedale, troviamo una scena didascalica: lui le porta dei fiori, l'inquadratura stringe sul vaso (trasparente) e l'acqua diventa sempre più sporca; una sequenza che forse vuole sottolineare i risvolti torbidi della vicenda stessa alla quale assisteremo.
Da qui in poi inizierà la discesa agli inferi di questi moderni Adamo ed Eva, i due raggiungeranno l'Eden (nome con il quale viene chiamato il bosco), faranno sesso sotto un albero molto speciale (ma le sequenze e i rimandi da citare sarebbero davvero un'infinità), fino alla rottura che li porterà a combattersi a vicenda.
La parte veramente importante è quella che ci mostrerà lei, l'estate precedente, già nell'Eden, sola con il bambino, impegnata in una tesi sulle torture perpetuate nei confronti delle "streghe"; una sequenza fondamentale anche per apprezzare a pieno il rogo con il quale Charlotte verrà punita nel finale.
Per il resto ognuno trae le proprie conclusioni, io dico solo questo: la natura è il tempio di satana (il campo da gioco di tua moglie, la tana della volpe), avresti dovuto tenerne conto, Williem.

Bellissimo l'attraversamento del bosco (ah, in inglese mette i brividi, anche la sequenza della volpe), mai provata un'angoscia simile; lei che diventa... verde! Magnifico.
Vorrei precisare che ho trovato fenomenale la sequenza del taglio del (), con quel bellissimo stacco sulla cerbiatta (già incontrata mentre era intenta a partorire), ma non ho gradito la visione della penetrazione iniziale, del tutto fuori luogo in quegli attimi così poetici, e quell'eiaculazione insanguinata (probabilmente buttata lì a caso, nonché una brutta copia della trovata geniale con la quale Buttgereit chiuse in maniera fulminante il film "Nekromantik"); poteva essere ricordato come un film sofferto, di difficile lettura e con una scena "estrema", invece verrà ricordato da molti (non da me) come un film perverso, pieno di forzature e scene pornografiche.


Per concludere vorrei dire che Lars Von Trier è fatto così, abbiamo imparato a conoscerlo, con i film combatte le proprie paure e i demoni che lo attanagliano; come non essere d'accordo con la sua frase "Gli artisti devono soffrire, il risultato è migliore"?
E allora augurategli pure tutto il male possibile, lasciate che vomiti altre nuove perle.

Taglio del clitoride, era ora che qualcuno ci pensasse seriamente.

tommy95  @  17/08/2013 12:36:48
   9 / 10
Una catarsi, un processo di purificazione estremamente personale che non si riduce a una semplice e manichea eliminazione fisica del male, ma va oltre e si mostra libera in un'incredibile apertura finale che rivela un'energia interiore prima di allora rimasta nascosta nei più profondi aneliti del cuore in attesa del risveglio.

TheJoker96  @  17/08/2013 02:01:33
   6 / 10
Certamente non è un film per tutti e non può essere preso alla leggera.
Antichrist vuole essere la trasposizione di un malessere interiore del regista e la simbologia che regna per tutta la pellicola potrebbe anche essere interessante se tutto non fosse estremamente esagerato al limite pugnalando lo spettatore con scene macabre e, a volte, al limite del disgusto. Insomma, una sorta di autoanalisi che si trasforma in un delirio dove lo spettatore si ritrova impotentea a guardare.
Do la sufficienza per il coraggio di mettersi così a nudo e per la sequenza iniziale e altre rare scene che secondo me sono un capolavoro di regia

Eddie993  @  20/07/2013 11:55:38
   8½ / 10
Grande film di Lars Von Trier che trasmette allo spettatore il proprio malessere e il proprio stato d'animo, riuscendo in quella che è ed è stata la prerogativa di tantissimi artisti nel corso della storia.
Tecnicamente ineccepibile, una fotografia perfetta e una regia estremamente personale. L'interpretazione dei due attori attorno ai quali tutto il film ruota è incredibilmente realistica e sofferta (anche se nella versione italiana Charlotte Gainsbourg viene decisamente penalizzata dal doppiaggio).
Molte scene forse diventano troppo esplicite e fini a loro stesse, ma si rendono comunque funzionali alla descrizione della condizione psicologica morbosa nella quale la coppia protagonista cade.
Il film alla fine diventa un'enorme allegoria, ogni immagine o particolare ha un significato preciso che acquista senso sempre più concreto ad ogni visione, cosa che "obbliga" a rivedere la pellicola in questione varie volte per coglierne ogni sfumatura.
Un film non per tutti e assolutamente non per chi vive il cinema come semplice intrattenimento. Per gli altri non ci saranno mezze misure; o lo si odierà o lo si amerà.

MonkeyIsland  @  16/06/2013 14:26:59
   7½ / 10
Un film difficile.
L'introduzione è una delle migliori che abbia mai visto in un film, Dafoe e la Gainsbourg bravissimi.
Alcune scene sono veramente da voltastomaco, il film secondo me si perde in eccessivi simbolismi.
Una pellicola che quindi merita più di una visione per essere compreso a pieno.
Non per tutti.

mabumba77  @  02/06/2013 22:19:52
   1 / 10
Ho cercato di vederlo con tutte le buone intenzioni ma l'arroganza registica e filosofica di Von Trier, per nulla giustificata dalla pochezza simbolica trasmessa su pellicola, e' francamente insopportabile.Se avete intenzione di vederlo tenete il cuscino vicino.

Italo Disco  @  17/04/2013 23:54:00
   6 / 10
La dimensione da incubo che il regista dà al film é affascinante, però ho l'impressione che si compiaccia un po' troppo. La prima parte é troppo lenta e la noia prende il sopravvento, la seconda é sulla stessa falsariga però contiene alcune scene che mi hanno onestamente svegliato dal mio torpore. Fra i 2 attori ho preferito la Gainsbourg, molto tenebrosa, soprattutto nella parte finale quando la trama prende una svolta inaspettata. Musiche appropriate al tono del film.

bagninobranda  @  31/03/2013 01:04:34
   3 / 10
Chi mette come voto 3 o anche meno non è perché è superficiale o perché si è scandalizzato per le scene hard, ma perché il film è troppo simbolico anche per il più malato mentale. Il film è talmente personale che solo Lars Von Trier riesce a capirlo. Chi mette 10, è perché pensa di aver colto qualche significato che lo riguarda. Ma il cinema deve essere raggiungibile per tutti, e non per quei pochi psicoanalisti o presunti cinefili che pensano di aver apprezzato questo film solo perché è fuori dall'ordinario. Adoro Von Trier perché è molto particolare, ma qui non è riuscito a stupire nessuno.

Scuderia2  @  28/03/2013 21:29:30
   3½ / 10
Il Cinema è Arte.
Quella di Von Trier è Arte Contemporanea.
Ma non quella che dici: "…questo lo facevo anch'io!".
No,quella che dici:"…per fortuna non l'ho fatto io!".
Perché Von Trier sta male e questo Antichrist se lo è trafitto addosso.
Le sue paure,le sue ossessioni,le sue fobie servite su un vassoio familiare.
Lui,Lei,il figlio che fa Superman dalla finestra e la tragedia che serve da incipit per l'angoscia.
Ma era tutto già scritto,Lei era già fuori di melone e Lui talmente in banana da non aver capito di avere una Strega in casa.
Al rogo.

Non ho ancora capito se Lars è un pazzo che fa il regista o un regista che fa il pazzo. Ma propendo più per la prima ipotesi,ossia che gli abbiano messo una cinepresa in mano per tenerlo calmo e impegnato.
Devo ammettere però che i 'colpi' ce li ha.
Andrebbe un po' addomesticato,ma allora non sarebbe Von Trier.

eletar  @  25/02/2013 16:58:18
   1 / 10
è un film che, al di la delle immagini più o meno forti, resta confusionario ed ermetico. Può anche darsi che sia io che non capisca, ma la cosa non mi tocca. Il cinema può essere simbologia, allusione o altro, ma non può richiedere una terapia di psicanalisi collettiva per essere apprezzato. orribile

Badu D. Lynch  @  13/02/2013 14:09:17
   9½ / 10
Capolavoro.. Un'opera straordinaria, una grande architettura visionaria, una misticheggiante allegoria sulla figura dell'Anticristo.. Potrei non smettere più di scrivere.. Lars Von Trier è un genio..

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Ultima risposta 25/03/2013 21.31.38
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danielplainview  @  23/01/2013 10:13:19
   7½ / 10
Un film diverso, volutamente provocatorio, ma realizzato con perizia e maturità stilistica. Gli interpreti sono perfetti per il film.
In un mondo dove regnano produzioni con budget stellari, qui, si cerca di offrire allo spettatore qualcosa che prescinde dagli effetti speciali, se poi vogliamo disquisire se il regista si è spinto troppo oltre, ognuno può avere la propria opinione, ma almeno se proprio bisogna criticare, si critica qualcosa di diverso.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/01/2013 14:53:25
   3 / 10
Lars Von Trier alza le ambizioni e confrontandosi con temi filosofici, religiosi e psicoanalitici dimostra tutta la sua inconsistenza di intellettuale e, visto il lavoro che svolge, registica.

L'angoscia, che indubbiamente trasmette una messa in scena suggestiva e gotica, si sgonfia in una lunga serie di sequenze a volte criptiche, gratuite o inutilmente volgari (e attenzione al ridicolo involontario). La regia è più controllata e ancor più palese è la mancanza in Von Trier di un qualsivoglia talento nella messa in scena e nello scegliere punti di vista che abbiamo una logica e un contatto con la trama e il senso che si vuole dare all'opera.

Una pietra tombale per un cinema di ricerca. I peggiori, o più accademici o pedanti, lavori di Bergman sono lontani anni luce.

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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  28/12/2012 13:32:51
   4½ / 10
La vera vittima di questo film è Tarkovskij. Un po' come se Moccia dedicasse una sua pellicola alla memoria di Billy Wilder. Per il resto abbiamo un film girato molto bene, con buone prove dei due attori, ma con dei dialoghi banalissimi ed una sceneggiatura inconsistente. Ragionando per assurdo sono più comprensibili gli 1 dei 10.

EndlesSummer  @  26/12/2012 18:20:10
   10 / 10
L'ho adorato.

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Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  22/10/2012 15:48:47
   7 / 10
Difficile votare un film di Von Trier. A me ha turbato abbastanza, e tanto basta.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  09/10/2012 18:28:00
   4 / 10
Ormai Von Trier non mi piace più! prima faceva grandi film con sceneggiature immense, belle storie. Adesso si è dato ai simbolismi e ai film "impegnati": delle ciofeche enormi! Dispiace, perchè è davvero una gran testa. Speriamo la pianti di girare ste *******te e riprenda a fare del vero cinema...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  15/09/2012 23:10:18
   3 / 10
un film ripugnante,brutto,sconclusionato,noioso (tantissimo) e schifoso,malato (vedi le scene esplicite messe tra l'altro gratuitamente).
Le immagini shock non fanno proprio effetto,sembra un'accozzaglia di banalità con lungaggini assurde che fanno sbadigliare più di una volta.
Non lo consiglierei a nessuno,evitatelo,altro che capolavoro.Qui il regista ci vuole trasmettere solo angoscia,niente altro.Magari ci è anche riuscito,ma non è un film godibile o guardabile.Neanche per gli appassionati.
Si salva solo per la bella fotografia.
PS : è vero che le persone al cinema se ne andavano disgustate e deluse?
Pensate che io ho dovuto interrompere dopo quasi un'ora di visione,perché mi si chiudevano gli occhi.

cort  @  05/07/2012 23:59:15
   6 / 10
ottima la prova registica e veramente efficace la fotografia ma la trama è troppo lenta e rischia di appisolare.

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  26/03/2012 17:36:50
   7 / 10
L'effetto dei primi 10 minuti del film sono bellissimi nella realizzazione e fortemente tragici nell'evento rappresentato.
Credo che molto del buono del film sia il regista e la fortuna di aver trovato attori che lo hanno supportato bene. Fossero stati altri attori, meno espressivi e coivolgenti, forse il film sarebbe un fiasco.
Quello che è certo, questo regista si ama o si odia... non ci sono vie di mezzo, credo.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  06/03/2012 15:53:34
   6 / 10
Dannazione, questo sì che è un commento difficile.

Su alcune cose si può storcere il naso, ma è innegabile che "Antichrist" colpisca con efficacia. Un disperato crescendo che prende le mosse dalla tanto citata scena iniziale, girata con maestria, mentre il seguito della visione trasmette perfettamente le sensazioni di un'atmosfera angosciante, malata e deprimente. Grandissimo merito alla regia, alle luci, agli attori.
La storia è essenzialmente una discesa all'inferno. La morte accidentale di un bambino lascia profonde tracce nella vita e nella coscienza di sua madre, la cui psiche si sfalda in frammenti che il marito psicoterapeuta cercherà di ricomporre. Quattro passi, quattro capitoli dai titoli esplicativi (i primi tre sono "Dolore", "Pena", "Disperazione"). Paradosso significativo, il fatto che la vicenda si sviluppi per la maggior parte in un bosco chiamato Eden.

Non ho i mezzi e nemmeno l'intenzione di fare un'analisi accurata di questa complicata opera di un complicatissimo regista, visto e considerato che tante cose le ho capite o sapute leggendo quanto scritto da altri. Mi soffermo su un paio di riflessioni personali.

Quel che è certo è che dietro ad "Antichrist" pulsa una vena distruttiva. Il titolo non costituisce richiamo alla divinità, bensì all'umanità. Se Crìsto venne per sottolineare la bellezza del creato e per esaltare la dignità e la sacralità della donna, Von Trier scova le radici del peccato proprio nella natura, e la donna è creatura tremenda per eccellenza, il cui sesso dà origine alla vita e al contempo è origine di ogni male.
Così ideato, così strutturato e così letto, "Antichrist" parrebbe un capolavoro straordinario, e in effetti mi ha colpito molto e mi è rimasto parecchio impresso. Però a tratti ho trovato esagerato il simbolismo, e non ho apprezzato la deriva quasi fantasy del capitolo finale: posso capire che la parte sui "tre mendicanti" abbia per Von Trier un suo significato ed una sua importanza, ma per me è la parte peggiore del film ed è forse quella che più di tutte frena il mio giudizio.

Dopo la prima visione gli avrei dato un voto infimo. Poi, come al solito, a mente fredda ho saputo capire ed apprezzare meglio alcuni punti. Il mio voto è quindi una diplomatica via di mezzo tra istinto e ragione.

franzcesco  @  05/03/2012 23:45:59
   6 / 10
Il film dovrebbe essere valutato a volte da 10 (prima ed ultima scena, idee geniali nella realizzazione) ed altre da 2 (immagini troppo forti e crude senza motivo).
La giusta media è 6 (voto che non gradirebbe il regista....).
Non per tutti, ma questo è cinema di emozioni, nel bene o nel male.

Beefheart  @  04/03/2012 21:11:26
   6½ / 10
Drammone con sfumature horror non del tutto convincente. Lars von Trier viola per l'ennesima volta il decalogo del suo Dogma '95 infarcendo la pellicola di suoni, musiche, luci, filtri, artifici ottici, omicidi e brutture varie, per confezionare un'opera suggestiva ed evocativa che riflette sull'elaborazione del lutto, la depressione, l'espiazione e la sua fisicità. Peccato che il tutto risulti spesso eccessivamente ermetico, metafisico, onirico, confuso, a scapito di immediatezza ed efficacia. Tecnicamente ineccepibile per uso del rallenty, luci, fotografia in generale; buona l'interpretazione degli unici due attori, azzeccati ed a proprio agio anche nelle esplicite scene di sesso. Non mancano un paio di errori (vedi spoilers) ma a mio avviso il difetto più grande è appunto la ridondante gratuità di simbologismi di alcuni passaggi. Nel complesso è comunque un film molto forte, sicuramente affascinante per gli appassionati, probabilmente troppo duro, eccessivo e delirante per tutti gli altri.


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mauro84  @  14/02/2012 01:05:31
   7 / 10
lars von trier registra che ormai lo definito folle.. ogni suo film può far molto scandalo.. lui ricordiamocelo può far tutto.. secondo me è il nuovo kubrik.. le idee le ha.. le mette in pratica.. trova attori sempre pronti e perfetti nell'interepretare in sto caso un film ben reso.. che ti tiene allo schermo.. psicologico horror.. che mi ha lasciato solo un dubbio alla fine..dei 3 animali.. poi bè la storia è abbastanza seria..resa bene.. ambientazione giusta..

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sonoalessio  @  13/12/2011 10:31:39
   4 / 10
Sapendo apriori che il regista fosse quello stramboide danese, prima ancora di vederlo, mi aspettavo un film fuori dagli schemi. Ma sinceramente non mi aspettavo un film così eccessivo. E pensare che il giorno prima avevo visto Andrò come un cavallo pazzo. Ritengo che ci siano dei limiti di volgarità e disgusto che non debbano essere mai superati. Lui li passa abbondantemente. Il messaggio che vorrebbe lanciare si può o meno condivere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. E aggiungo anche che per carpirne altri dettagli lo dovrei rivedere. Ma rivederlo è l'ultima cosa che mi sogno di fare. Quello che mi ha però lasciato perplesso è il modo in cui lo ha rappresentato. diverse scene si potevano proprio evitare.

movieman  @  10/12/2011 01:08:32
   6½ / 10
Il film mi ha lasciato smarrito e anche un po' sconvolto. Pur leggendo le varie interpretazioni, nessuna sembra convincermi appieno, nessuna sembra giustificare completamente la crudezza di alcune scene. Tutto ciò che mi è rimasto è una profonda inquietudine unita al disgusto. Il film tende a focalizzare l'attenzione su alcune scene degne di nota per la loro violenza con il risultato di penalizzare il messaggio globale, che si perde. Nessuna interpretazione mi ha convinto, proprio perchè non riesco a focalizzare l'attenzione sul messaggio globale ma solo su singole scene che prese di per sè non dicono nulla. Riconosco però l'abilità del regista, sopratutto per come ha utilizzato le telecamere.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/11/2011 23:42:42
   9½ / 10
Ormai, dopo tutti questi anni, se capito che a Lars Von Trier piace essere provocativo, Molto provocativo!e qui lo troviamo che si getta appieno nel proporre allo spettatore scene violente piene di sesso. Come il prologo: un porno girato in b/n.
Lars rimanendo il solito grande sadico della situazione lascia a tratti il suo stile per cimentarsi nel voyerismo. Ciò non toglie, oltre al fatto di avere due attori che danno uno prova magnifica a disposizione, che ANTICHRIST non sia un film pieno di orrore inconscio dato da tutti i simbolismi nascosti e le immagini subliminali, dove troviamo una dura e precisa filosofia: il male vince sul bene. Solo il pensiero che Satana possa vincere sull'umanità terrorizza la maggior parte degli animi umani visto che molte volte in natura il male vince e come ci appare nitido nella nostra mente così Von Trier lo concretizza in immagini crude, spietate, e al contrario, lui, esprime i suoi pensieri con sfrontatezza e senza paura.

the saint  @  12/11/2011 16:39:25
   4 / 10
mah secondo me questo film piace o non piace.. non ci può essere una via di mezzo!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  22/10/2011 15:10:28
   6 / 10
Il film dove Von Trier ha osato di più rivelandoci ancora una volta il suo lato misogino. In questo minestrone il regista danese mescola il panteismo, Bosch, la psicanalisi e i suoi problemi con la depressione (e le donne). Visivamente abbacinante è un film troppo personale per essere amato dai più e anche io che li amo praticamente tutti non lo considero tra i suoi migliori.
Ma non vedo l'ora di vedere Melancholia. Von Trier o lo si ama o lo si odia come dissi già una volta. E io appartengo alla prima categoria, sempre e comunque.

Guy Picciotto  @  05/09/2011 19:29:29
   8½ / 10
Cupissima visione di Von Trier, un regista che non ho mai veramente tanto amato, tranne il the kingdome del 1994 e appunto questo antichrist che considero senza ombra di dubbio il suo migliore dato che pare abbia smosso davvero le acque e spero che continui fino all'autodistruzione su questi sentieri inimicandosi tutta l'industria mefistofelica giudaica cinematografica internazionale.
La situazione della razza umana non è che sia così incoraggiante, i cicli vichiani lasciano i tempi che perdono….."il caos regna", verità facilmente confutabile, se pensiamo che perfino Spinoza disse che è impossibile che l'uomo non sia parte della natura e possa non subire altri mutamenti diversi da quelli che si possono conoscere mediante la sua sola natura, e dei quali egli è causa adeguata, la potenza , mediante la quale le cose singole, e quindi l'uomo, conservano il loro essere, è la potenza stessa di Dio / Satana e quindi della natura , non in quanto è infinita, ma in quanto è il tutto, quindi la potenza dell'uomo in quanto si esplica mediante la sua essenza attuale, è parte dell'infinita potenza, cioè dell'essenza di dio, OSSIA DELLA NATURA

la protagonista dice:
"La natura è il tempio di satana"
Questo secondo me è il fulcro dell'opera, la natura vista come esito puramente malvagio, e l'atto sessuale che è uno dei momenti clou nel quale questa natura animale ed umana si esplica è impura senza se e senza ma, il piacere sessuale stesso si origina da fantasie che sono violente, raccapriccianti, grottesche, oblique…direi folli per non dire fantasiose, la protagonista si taglia il clitoride per espiare (lascia di fatto cadere il figlio proprio al culmine dell'orgasmo).

Come diceva anche il primo Freud, ci sono forze pulsionali che sono al servizio della morte, non solo della vita, queste pulsioni di morte, la cui meta è la soppressione di ogni tensione energetica e il ripristino di uno stato inorganico, e il drammatico dualismo tra vita e morte, le pulsioni hanno un carattere regressivo, ovvero la tendenza a ripristinare uno stato anteriore, la scoperta di questo carattere regressivo della pulsione, insieme all'individuazione delle pulsioni d morte spinse Freud a formulare una paradossale concezione monistica secondo al quale tutte le pulsioni che operano nella vita umana sono pulsioni di morte.
Queste pulsioni sono perciò destinate a dare la falsa impressione di essere forze che tendono al cambiamento ed al progresso, mentre, in realtà, esse cercano semplicemente di raggiungere un antica meta seguendo vie ora vecchie ora nuove, ogni cosa che vive muore per cause interne, tornando allo stato inorganico allora bisogna anche avere il coraggio di dire come fecero sia Feud che Lacan che " la meta di ogni vita è la morte e nient'altro".

In questo quadro alle pulsioni di auto conservazione viene assegnato il compito di garantire all'organismo il suo cammino verso la morte, l'organismo desidera inconsciamente solo di morire a modo suo.

Oltre il dualismo vita / morte Von Trier analizza il dualismo maschile/femminile; solamente facendo fuori la parte femminile il protagonista nelle battute finali torna in pace col mondo, in quanto ha superato il dualismo, l'apollineo si è disfatto del dionisiaco, ha imparato a provocare dolore, il dualismo si è risolto. Dafoe ora uomo libero le dà fuoco come si faceva con le fattucchiere. Ma non sono d'accordo con Von Trier che vede nella donna il dionisiaco e nel maschio l'apollineo, secondo me è sballata questa credenza e la storia delle arti lo dimostra.
Spero per Von Trier che si tratti solo di esigenze di copione e nient'altro.

Così quando l'esercito femminista di donne senza volto , streghe giustiziate al rogo colpevoli di tentare di sovvertire "l'ordine divino delle cose" (oggi più che mai in epoca di deregolamentazioni e di neoliberismo giacobino femminista massonico), viene giù dalla collina, Dafoe ci passa quasi attraverso con lo sguardo e quasi non fa più caso a loro, quasi come un castrato, quasi come si sia davvero liberato.

"A questo buio dentro noi femmineo e la luce del giorno disastro"

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Ultima risposta 10/10/2011 15.43.56
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Charlie Firpo  @  06/08/2011 17:42:40
   5½ / 10
Un film basato solo per stupire , Lars Von Trier si presenta osando dove gli altri non osano.

Ridicolo il titolo del film , che non ha nulla a che vedere con la vicenda rappresentata , dove viene elaborato il dolore della perdita di un figlio con la perdita dell' equilibrio mentale della madre , il tutto messo in scena dalla mente paranoica e malata del regista che confeziona la storia a volte un pò banale e un pò lenta ispirandosi a un miscuglio di pellicole come L'impero dei sensi di Nagisa Oshima, Hostel , e i film porno , il risultato è Antichrist.

L'unica cosa che si salva sono le atmosfere e alcune scene il quale il regista dimostra di saper gestire bene la macchina da presa , per questo merita quasi la sufficienza , ma alla non resta altro ,l'unica cosa che si ricorda sono sole alcune scene shock che colpiscono durante la visione , tipo quella della donna che si automutila nei "paesi bassi" , in sostanza il sadico Lars sfrutta queste scene per abbindolare lo spettatore , altrimenti la pellicola meriterebbe al massimo un voto oscillante fra 4 e 4,5

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Ultima risposta 08/11/2011 18.46.56
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RedPill  @  01/08/2011 20:24:52
   7 / 10
Considerato alla stregua di mera pornografia da buona parte della critica e da un certo tipo di pubblico, Antichrist, fu il pericoloso biglietto da visita del Grande Danese Depresso, al festival di Cannes 2009.Ora, su quali siano le reali oscenità all'interno (e non) dell'attuale panorama, ci sarebbe parecchio da discutere, ma in effetti, fu il regista stesso a definire il suo prodotto, un horror pornografico.Personalmente, mi trovo parzialmente d'accordo con questa definizione, in quanto, di volgare e indecente ho visto ben poco; ciò che invece si può notare molto bene e apprezzare, è il lento incedere dello squilibrio psicologico - più che convincente nella sua rappresentazione - della protagonista, frutto di quel logorante senso di colpa che, in casi come questi, può veramente essere devastante.Tra ossessioni e inquietudini, le incertezze prenderanno il sopravvento, alimentando un malessere fisiologico, sul quale, il regista, "ricamerà" senza compromessi.
In palese contraddizione con una conclamata avversione per qualsivoglia tipo di fede o religione, Von Trier, parte da un concetto di bene/male fortemente cristiano, operando però l'ipotesi inversa riguardo il concepimento dell'uomo, ossia che, l'origine di quest'ultimo, data la sua natura, non sia propriamente il risultato finale di "un’equazione celeste", ma bensì il contrario… sulla base di ciò, l'incipit per l'Antichrist di Lars; un "poeta maledetto" moderno che, nelle sue opere, amalgama con grande cura sensazioni e stati d'animo, portandoli spesso e volentieri all'eccesso.Probabilmente un'opera ben lontana dal poter esser considerata un Capolavoro, ma che certamente non può esser nemmeno equiparata ad inutile spazzatura - ce ne fossero di drammi narrati con tale personalità e indifferenza morale - ... questo è Von Trier, prendere o lasciare!

-... una donna che piange è una donna che trama.

suzuki71  @  11/07/2011 10:42:05
   7½ / 10
Puo' forse risultare - alla fine - poco interessante, ma questo film di Lars Von Trier è affascinante come pochi. Magnifica fotografia, attori straordinari, inquietudine di normale follia. Notevole davvero, ma qualche scena in meno di sesso avrebbe giovato a un formidabile equilibrio.

p.s.
RAGAZZI... QUESTO FILM AL MOMENTO DEL MIO VOTO HA COME MEDIA 6,66..... CA***!!!!!!!!! QUI C'E' QIALCOSA SOTTO......

Elisha  @  24/06/2011 13:36:00
   7 / 10
Angoscia allo stato puro, bello ma non so se riuscirei a guardarlo di nuovo.

Junipher  @  05/06/2011 02:23:12
   6 / 10
Sopravvalutato. Tedioso e pretenzioso nella sua autoindulgente depressione cosmica, non manca di qualche efficace momento di tensione, specialmente quando si fa palese lo squilibrio mentale della Gainsbourg. A tratti però si rischia di cadere nel ridicolo...

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  03/06/2011 15:07:37
   10 / 10
Il tipico film in cui voto e commento sono totalmente ininfluenti.
Ma in generale Von Trier è un regista che esce da questi parametri. A me piace molto.

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Ultima risposta 06/06/2011 21.02.01
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DarioArgento  @  19/05/2011 22:09:53
   10 / 10
gli do 10 perchè nel suo genere è un capolavoro....ma spero di non ritrovarmi mai piu a vedere un film del genere

CyberDave  @  04/05/2011 12:42:48
   2 / 10
Mi trovo davvero in difficoltà a commentare questo film, e leggendo i commenti ho notato che non sono il solo ma poi ho pensato che è giusto che ognuno esprima i suoi pensieri senza problemi.
Questo film è davvero troppo troppo particolare, ammetto che il dramma di questi due genitori, la madre malata e depressa e il padre più razionale, sia raccontato in modo stupendo e t fà davvero capire cosa si prova a vivere una tragedia del genere. Il film però non è per me, non è nelle mie corde e infatti sono stati i 100 minuti più lunghi della mia vita (parlando di film).
Ho provato solo noia, noia e ancora noia, pur come detto, riconoscendo la bontà del prodotto che infatti non voglio giudicare, anzi voglio fare un plauso ai due attori che da soli hanno retto il film e sono stati bravissimi nella loro recitazione.
A me non è piaciuto ma, come detto già da altri, a questo film o dai 9 o dai 1/2 perchè è troppo particolare e introspettivo e si lascia godere solo se si amano questi film, io non sapevo a cosa andavo incontro prima di guardarlo altrimenti l'avri evitato e consiglio di fare altrettanto a chi non è pronto a spararsi oltre 1he40 di dialoghi, paure e riflessioni di due genitori sconvolti.

lupostorto  @  06/04/2011 01:11:33
   1 / 10
Veramente orribile.credo abbia la sufficenza come media solo perchè c'è scritto LARS VON TRIER , regista che reputo sopravvalutato fin troppo

IlSignorWolf  @  03/04/2011 18:01:05
   9 / 10
La prima volta che vidi questo film,ricordo di aver trovato la storia piuttosto noiosa (infatti il film è molto lento nel procedere)ma,alla fine della visione,andai a dormire con un profondo senso di angoscia che non seppi e che non riesco tuttora a spiegarmi.Il film non fa paura,non c'è nessuna scena che lasci col fiato sospeso o che faccia balzare in piedi dalla sedia,eppure ci sono alcune scene,di per sè anche banali,ma che mi hanno inquietato più di qualsiasi altra ghost story(ad esempio la scena della pioggia di ghiande in slow motion o quella della volpe nascosta dalle felci).
L'Anticristo del titolo potrebbe riferirsi alla malvagità innata nella natura dell'uomo( della donna in questo particolare caso),tema caro al regista Lars Von Trier,ma,secondo me,il significato di questo film è più profondo e complesso ed io non sono ancora riuscito a trovarlo.Ci sono anche parecchie altre cose di questo film che non mi sono chiare( es. Perchè la volpe ha un campanello al collo e gli altri due mendicanti no?Chi sono gli uomini senza volto che salgono la montagna nella scena finale?),ma non posso che congratularmi con il regista danese per il coraggio dimostrato nel proporre questa pellicola scomoda e intensa che purtroppo non ha ottenuto il successo che si meritava,probabilmente anche per l'asprezza di certe scene e di altre prettamente pornografiche

Fugit  @  28/03/2011 14:25:22
   10 / 10
Uno dei film più originali che abbia mai visto.

Degno di essere paragonato ad altri capolavori come "Shining" di Kubrik.

Forte dose di mistero, surrealismo e insana distorsione mentale.

Questo è il tipico film che, surrurandoci nell'orecchio, ci dice che non c'è bisogno di scene piene di sangue per farci capire cos'è la paura, l'angoscia e l'horror.

Da vedere più volte, e da capire fino in fondo.

BraineaterS  @  20/02/2011 22:35:02
   7½ / 10
Bello. Un po' difficile in alcuni passaggi e arricchito da alcune scene fastidiose e angoscianti. Notevole che a reggere il film sono solo due attori.

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Ultima risposta 31/03/2011 00.06.06
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Oskarsson88  @  15/01/2011 00:27:14
   7½ / 10
La follia di una donna che non riesce a sopportare la perdita del figlio... il suo uomo razionale che cerca di curarla attraverso la terapia. Tante immagini crude e angoscianti ma anche elementi fiabeschi. Questo film mi ha sorpreso positivamente!

phemt  @  23/11/2010 10:25:29
   7 / 10
Dedicato a Tarkovsky e ci può anche stare, in quanto altro non è che un viaggio all'interno dell'inconscio umano, l'ultima fatica di Von Trier è stata sonoramente fischiata a Cannes e non potrebbe essere altrimenti visto che è un film molto difficile ed "esigente" nei riguardi dello spettatore…

Percorso di espiazione di una coppia di coniugi alla deriva per i sensi di colpa derivanti dalla ricerca di un attimo di piacere che ha portato alla morte del loro bambino e alla loro disperazione, Antichrist è un affresco sulla natura considerata alla stregua di una psiche esterna… Riflessione (a tratti quasi accorata, a tratti addirittura weird) sulla natura, sul male e sul dolore, sulla condizione umana e su quella femminile che da essa deriva…

Pieno zeppo di simbolismo e allegorie non solo a sfondo religioso, due attori on screen, una manciata di location, confezione elegante e patinata, ritmo molto misurato… Ma in realtà è anche un film duro con quel suo lambire costantemente la pornografia e con alcune sequenze shock (taglio del clitoride specialmente)…

Film per pochi forse, di sicuro bisogna approcciarsi ad una pellicola del genere con il giusto animo e con la capacità di poter essere recettivi nei confronti di quello che cerca di comunicare il regista…
In realtà non si capisce quanto di quello visto on screen sia figlio di un reale processo logico del regista e della voglia di comunicare qualcosa e quanto sia invece messo in bella vista solo per provocare scandalo ma questo è un vecchio problema del cinema borderline… Bisogna ammettere però che ha dalla sua un fascino indiscutibile diretta conseguenza del sottotesto deprimente e oscuro che si respira durante la visione… E in più mi ha dato l'impressione che in un certo senso è un film autobiografico con Dafoe che altro non è che Von Trier…
Non per nulla Von Trier è uno che fondamentalmente se ne frega di critici e pubblico, lui gira perlopiù per sé stesso!

Mothbat  @  21/11/2010 21:36:48
   4½ / 10
Messa in scena scipita e triste di fronte ad un soggetto che poteva essere potenzialmente gratificante.

anima79  @  20/10/2010 13:17:44
   1 / 10
Una via di mezzo tra un porno ed uno snuff movie con un titolo che non c'entra col film ma solo per vendere di più visto la crisi della religione.


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Media voto: 1
sconsigliatissimo a uomini e donne di qualsiasi età.

5 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2011 14.30.40
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filmviewer  @  19/10/2010 16:09:47
   7 / 10
grandissimo film!
credo però che chiunque abbia intenzione di vederlo non debba leggere i commenti o eventuali recensioni.
questo film è troppo " personale", per la visione consiglio di essere il più liberi possibile e privi di preconcetti.

guidox  @  17/10/2010 15:52:49
   9 / 10
questo è un film che sia ama o che si odia (e lo stesso quasi sempre può dirsi dello stesso Lars Von Trier), come dimostrano i voti e i commenti presenti.
quindi un consiglio a chi ancora non l'ha visto: non fatevi ingannare dalla media-voto, perchè potrebbe essere il peggior film che abbiate mai visto oppure potrete gridare al capolavoro, ma molto difficilmente lo troverete un film più che sufficiente o leggermente insufficiente.

personalmente amo Von Trier (solo Idioti mi ha deluso) e dopo aver visto Antichrist, lo adoro ancor di più.
leggendo qua e là altri commenti, ho notato che gli vengono mosse critiche assurde, non tanto sul piano del gusto personale (il film può piacere o meno, ci mancherebbe), ma quanto su un discorso di presunti difetti che sono il marchio di fabbrica del regista e che quindi non sono propri del film in questione, ma in caso di tutta la produzione di Von Trier.
per esempio: la messa a fuoco dell'immagine dopo un certo traballamento nell'inquadratura, è una tecnica che qui raggiunge quasi la perfezione e il risultato deriva da anni di sperimentazioni, che vanno dal Dogma ad arrivare ad oggi e si parte da un discorso di low budget per poi sfociare in una ricerca ben precisa che non esclude costi e tecnologia più avanzata.
prima di girare Antichrist è stato fatto un test; praticamente l'intero film è stato recitato da altri attori solo per studiare le luci, le inquadrature migliori, le scene, i filtri.
non si può ridurre il discorso sulla tecnica accostando il film a roba tipo The blair witch project...
anche la scena iniziale (divina), più che un'innovazione è una trasposizione in cinematografia di concetti espressi in video art, per esempio da artisti contemporanei del calibro di Viola (la resurrezione di Cristo è quello a cui ho subito associato l'inizio di Antichrist).
Von Trier comunque riesce a costruire un capolavoro di pochi minuti che probabilmente faranno scuola.
sui temi del film non mi dilungo troppo, ognuno di noi può dargli un'interpretazione differente e che potrà risultare calzante.
gli attori accrescono la bellezza di questa pellicola, la Gainsbourg è eccezionale (doppiata malissimo...), ma anche Dafoe è all'altezza.
anche in questo caso, è conosciuto il sadismo di Von Trier nei confronti dei propri attori (attrici...), quindi non stupisce più di tanto che la Kidman di Dogville in confronto alla Gainsbourg si faccia una passeggiata di salute.
la volpe parlante? quando si è così coraggiosi nell'andare oltre, alla fine è facile anche cadere in alcuni punti in una comicità involontaria...anche se guardando anche ad altri lavori di Von Trier (the Kingdom), ci sarebbe da chiedersi quanto sia involontaria...

Invia una mail all'autore del commento stuntman bob  @  14/09/2010 18:45:13
   3½ / 10
Premetto che io in genere non voto,non che non guardo, non voto i film di Von Trier e Polanski, dato che non ho mai condiviso loro come persone e dei contenuti dei loro film e i miei voti non sarebbero diversi da questo e non voglio abbassare le medie gratuitamente, ma esprimo le mie ragioni in questo commento, se dovessi dare un voto realmente sentito a questo film darei 1, ma il film come percorso psicologico, come interpretazioni, anche come fotografia, inoltre la sequenza iniziale è veramente memorabile....ma quel senso di fatalismo, quegli aspetti filosofici e onirici che danno quel senso di impotenza e angoscia riuscirebbero a deprimere anche l uomo più solare del mondo, perchè questo regista deve infettare con la sua negatività e il suo disagio interiore gli altri? Questo genere di film come molti dicono va valutato per quello che trasmette, non rientra certo nella categoria dei film senza trama fatti per intrattenere con l azione, nè con le risate, nè con altro, è uno di quei film che deve "trasmettere" qualcosa, bhè a me fa un brutto, bruttissimo effetto, eppure questi registi hanno grandi capacità, sarà l infanzia che hanno avuto, Polanski soprattutto, Von Trier si può dire "che si è fatto da sè" non è un segreto che la sua personalità sia piuttosto singolare, fobie comprese, se questo film riflette lui spero di non trovarmelo mai davanti.

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Ultima risposta 14/09/2010 19.08.52
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/09/2010 13:27:28
   7½ / 10
Diversamente ce lo ricordava Herzog col suo cinema: c'è una continuità sofferente nella natura, per sé agonizzante - addirittura demoniaca per Von Trier - un immenso organismo scorticato che geme come un bambino - dove?

Dappertutto. Gli alberi si consumano lentamente. Le ghiande precipitano con fragore continuo. Nei vasi ci sono gambi recisi.

L'introduzione di 'Antichrist' è struggente, bella, alle note dell'aria ‘Lascai che io pianga' di Hendel, sotto l'acqua che è simbolo vitale, avviene l'ultimo amplesso amoroso; il figlio precipita, attirato anch'egli dal sublime, dal cadere della neve; i volti dei genitori precipitano; nella lavatrice i panni vorticano come le situazioni nella vita; si ferma, il mondo smette di ruotare. ‘Lascia che io pianga'.

Come la natura, schiava del morire, ossessionata dalla prolificazione, che sembra provare una continua remissione dalle sue pene attraverso la riproduzione, l'uomo e la donna - è lui che lo vuole - riprovano a farlo, più e più volte nel corso del film, ma senza gioia, anzi con sempre maggiore violenza. La eiaculazione è sanguinosa. Tra la coppia c'è l'ombra di un figlio soltanto nel passato, non nel futuro.

Tutto l'incipit è un primo omaggio al cinema di Tarkovskij, ma dal regista russo il film riprenderà in verità altre suggestioni: alla sua natura glaciale, mutevole e metafisica, Von Trier ne propone una più dolente, non più attorno alle sorti dell'uomo ma in esse profondamente radicata.

Poi ha inizio la terapia psicanalitica, via via il film si complica e si macchia della componente esoterica, che rimanda ancora a Dreyer; gli stessi animali che compaiono dilaniati come testimonianze dalla sofferenza naturale, diverranno tre segni dei tarocchi, costellazioni, simboli ambigui.

Von Trier sembra volersi scindere, diviene l'uomo, diviene la donna. C'è lui soltanto come protagonista.
Dunque il dualismo prevale: il bene e il male, l'ordine e il caos, la razionalità e il panico.
L'Eden diviene la chiesa di Satana - ma c'è mai stato paradiso terreste?
E' l'uomo che trascina la donna nel bosco o viceversa?
E' il pensiero che distorce la realtà? E' la realtà che distorce il pensiero?
Entrambe le cose, probabilmente. Von Trier s'impone una risposta, forse non giusta ma per sé necessaria, sceglie di indicare nella parte femminea che è in lui, quella distruttiva, quella depressa, tutta la colpa.
Il bosco piangeva già l'estate scorsa. Al bambino venivano fatte indossare 'diabolicamente' le scarpe al contrario. La donna, la madre e amante disattenta, crudele forse, la strega che porta ancora le ustioni di roghi antichi, s'è fatta demonio per davvero: va sacrificata. Adoperando come messaggeri quegli animali che a inizio film si facevano scambiare per apparizioni sataniche, è la stessa natura che lo reclama.

Il regista dichiara che il film è stato concepito come una sorta di sfogo terapeutico: non è una novità nell'arte. Tuttavia non vi ho avvertito una completa sincerità: m'è parso un po' troppo compiaciuto, troppo ragionato ed esteticamente attento. Dal dogma al 'caos regna', dallo scampanio in 'Le onde del destino' all'anticristo, qualcosa non riesce a convincermi. Scava troppo nel dolore, lo guarda quasi con soddisfazione, senza temerlo, viene da pensare che lo usi più che altro per colpire; l'eccesso di violenza horror non serviva ad aumentarne l'angoscia.

L'epilogo vuole l'uomo salvo nel suo Eden, donne liberate da secoli di supplizi e sottomissioni uscire dal bosco - Ma poi l'uomo reale, Von Trier, e la natura reale, sono guariti?

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Ultima risposta 06/09/2010 20.42.07
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giulymovie  @  05/09/2010 17:21:21
   10 / 10
SANDROO  @  03/09/2010 20:25:47
   2 / 10
Mamma mia che porcheria!!!! Uno dei film più imbarazzanti che abbia mai visto.... La Gente in sala si alzava per andarsene dal ridicolo che era.........
IMMONDIZIA!!!!!

Dosto  @  29/07/2010 22:02:40
   10 / 10
Il mio film preferito! L'ho visto al cinema, in una sala quasi deserta, e a stento riuscivo a tirare il fiato per l'angoscia(non mi ha fatto la stessa impressione in dvd ma credo sia normale). Gli attori sono stratosferici(la Gainsbourg è a livelli elevatissimi). L'introduzione è incantevole e "lascia ch'io pianga" esalta al massimo l'intensità delle scene rallentate. A qualcuno potrà sembrare un pò lento ma, per quel che mi riguarda, non sono riuscito a staccare lo sguardo per un secondo. Von Trier è il più grande regista del mondo e, tralasciando qualche ****** che ha fatto in passato, lo conferma anche con questo film.
Non c'è che da aspettare Melancholia!

chem84  @  29/07/2010 12:27:00
   8 / 10
Tutti d’accordo che Von Trier non sia un regista propriamente convenzionale e tale convinzione non viene certo smentita in questo film dai molteplici significati, che di convenzionale ha davvero poco, così come suggerito verso metà film da un inquietante animale parlante.
Non convenzionale quindi, ma tecnicamente eccellente, con una Charlotte Gainsbourg davvero superlativa e un paio di sequenze che fanno male.

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