Un'odissea attraverso il tempo e la memoria, incentrata su un luogo ben preciso del New England; da quando era solo natura selvaggia fino al momento in cui ha ospitato la sua prima casa, testimoniando l'amore, la perdita, la lotta, la speranza e gli insegnamenti che si sono tramandati di famiglia in famiglia, di generazione in generazione.
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Robert Zemeckis sfoga il proprio istinto sperimentale delimitando lo spazio ed alterando il fattore tempo. La cinepresa è fissa nello stesso punto, partendo dall'era dei dinosauri fino al giorno d'oggi, seguendo il passare del tempo dei vari personaggi che vi hanno dimorato. "Here" non annoia ma neanche riesce ad esprimere e trasmettere emozioni come avrebbe voluto il regista. Il trascorrere del tempo viene raccontato in maniera non cronologica, qualche scena dura pochi secondi, creando un pò di confusione generale. Si ricrea il quartetto di "Forrest Gump" con Zemeckis, Tom Hanks e Robin Wright che vengono ringiovaniti nelle varie fasi della loro vita e Alan Silvestri che compone un'altra armoniosa colonna sonora. Qualche scena messa per riempitura con alcuni personaggi che ci azzeccano poco, la domestica che scopre di avere il "Covid" e la famiglia di colore non hanno alcun senso nella trama del film. Personalmente mi ha trasmesso poco.