Durata: h 1.54 Nazionalità:
USA2011 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi" di Matt Baglio
Al cinema nel Marzo 2011
E' la storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non credere, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione...
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ennesimo film sul tema della possessione, che ha l'unico pregio di essere ispirato a documentazioni della chiesa e sopratutto al lavoro svolto da padre amorth (un esorcista ancora attivo in vaticano). certo si tratta di un film la cui trama è pura finzione, ma alcuni fatti riportati nel film (come l'eruzione del vulcano che si sente al telegiornale) rende davvero plausibile che le cose siano siano successe davvero (bel giocetto signor Hafston) alla fine la storia è la solita, scettici contro credenti ecc. ma il punto forte del film sta nelle location (roma è sempre splendida) e nella recitazione dei due protagonisti.
Sarà anche il solito film sulla possessione, ma l'ho trovato ben confezionato, dai dialoghi alle ambientazioni. Il mezzo voto in più va ad Hopkins, impeccabile come sempre.
Assieme a "The exorcism of Emily Rose", rimane la sola punta degna di nota del demoniaco contemporaneo. Vale la pena guardarlo, per appassionati e non. Benché del resto il film sia costruito impiegando tutti gli elementi canonici della letteratura esorcistica, riesce comunque ad interessare e a creare sottile inquietudine (merito soprattutto di alcune sequenze oniriche alquanto pungenti). Gli attori se la cavano, Hopkins troneggia dimostrando ancora una volta perché è un grande attore (sempre perfetto in ruoli luciferini). La regia si muove bene e per fortuna, nel finale, si decide di non esagerare in effetti speciali, trucchi e cgi. Non siamo di certo ai livelli dell'inarrivabile Esorcista di Friedkin, lo preciso (ma come si potrebbe del resto ?), ma ho apprezzato in ogni caso la visione e la trama. Consigliato !
Non male, potrebbe essere migliore. Il commento associato al voto mi sembra sia perfettamente riassuntivo della mia opinione. Gli elementi positivi sono l'atmosfera inquietante di una Roma cupa e sinistra, l'interpretazione mefistofelica della Gastini e il dubbio che si insinua nel prete giovane. Ma per il resto si gira tanto attorno ai soliti concetti, e il Possession Movie ha un pò stancato, nonostante non si possa discutere sul fascino eterno di quella tematica.
"L'Esorcismo di Emily Rose", "L'Esorcista", "E Liberaci dal Male", "Stigmate" e... "Il Rito". Tutti film sul tema inflazionato delle possessioni demoniache e sul vacillante equilibrio della Fede. Nella nutrita schiera si inserisce anche questo validissimo horror di Mikael Hafstrom, già tessitore di incubi paranoici nella Stanza "1408": Hopkins, che riesce ad essere a tratti più dissacrante dell'indimenticabile Hannibal Lecter, è un carico da novanta che il regista si spende bene, affiancandolo al giovane Colin O'Donoghue, che si trasfigura nella parte seriosa del seminarista dimissionario, dopo avere deliziato le platee femminili con il suo gigionissimo "Capitan Uncino" nel serial tv "Once Upon a Time". Rinfrescanti i cammei di Ciaran Hinds, Rutger Hauer e Toby Jones, solida l'interpretazione di Marta Gastini (Rosaria), meglio i gattini della Cucinotta. Sceneggiatura possente che ispira rilfessioni anche filosofiche e razionaliste (che ben possono adattarsi al Mistero della Fede divina). La frase topica resta, infatti, quella pronunciata dal giovane prete: E' incoraggiante se non sapere nulla dell'esistenza del Diavolo rappresenta l'unica prova della sua esistenza stessa. Qualche strizzatina d'occhio alla missione purificatrice universale del Vaticano nella frase: "Facciamo vedere al Diavolo chi comanda", scandita da Hopkins mentre pratica un esorcismo sullo sfondo di San Pietro... Ma è veniale orpello in un film abbastanza equidistante..
Tiene bene finché è didattico e si discosta dagli altri film sugli esorcismi, poi è sempre peggio. Ad oggi dopo Friedkin, il migliore rimane Emily Rose, segue L'ultimo esorcismo, poi tutti gli altri dispersi tra sufficienza e mediocrità. Io ho un problema con Anthony Hopkins, non riesco a digerirlo quasi in nessun ruolo al di fuori di Hannibal Lecter, non so il perché.
io ormai mi sono vista così tanti film sugli esorcismi che ormai so come iniziano, come si svolgono e come vanno a finire. La storia è sempre quella, però in questo film ho trovato una variante
il ragazzo che era scettico e non credeva nè in Dio nè nel diavolo. mi sembra che sia il primo film sul demonio dove c'è un ragazzo che sta studiando per diventare prete e non ha fede in Dio, e non crede al diavolo. Ma dopo si dovrà ricredere quando viene posseduto il prete esorcista con il quale stava facendo tirocinio. come sempre all'inizio c'è una donna posseduta (non è una novità ma stavolta è una donna incinta), ma gli uomini sono esenti dalle possessioni????? per fortuna almeno in questo film un uomo viene posseduto ed è pure un esorcista!
ho trovato un pò ripetitivo le "piaghe" (rospi, locuste)
però tutto sommato a me è piaciuto e devo dire che preferisco questo film in confronto ai vari "L'ultimo esorcismo" e "L'altra faccia del diavolo". Altra novità i posseduti vomitano chiodi. Chissà col prossimo film sugli esorcismi cosa si inventeranno!
E' un film discreto su una tematica religiosa molto delicata e tabù. Da un lato c'è lo scetticismo di un ragazzo cresciuto con il padre in un'agenzia di pompe funebri, dall'altro la figura onnipotente e coraggiosa di un prete. Però il male può trovare rifugio ovunque, anche nei corpi più impensabili. La prima parte molto bella, la seconda più scadente a causa di personaggi con una recitazione qualitativamente bassa. Un Nome? La Cucinotta, presenza che si dimentica facilmente.
Do la sufficienza solo per l'ennesima interpretazione fantastica di Hopkins che mantiene tutto il film , parlando del film in generale non è nulla di che ... non mi ha dato nulla , né emozioni né voglia di rivederlo , se lo rivedrei sarà solo per Hopkins :)
Film che non aggiunge nulla al mondo degli esorcismi, eppure riesce ad essere in gran parte diverso da molte altre pellicole. Un pò scontata la fine, ma la sufficienza c'è.
Il diavolo fa le pentole... Un film di buona ambientazione e dalle tematiche forti e interessanti come quelle dell'esorcismo e dell'accettazione di Dio, vengono affrontate con sufficiente trasporto, anche se enfatizzate in maniera fin troppo schematica e prevedibile. Il cast è abile, la regia appare calibrata, così pure il ritmo della storia non presenta grossi cali e la visione scivola via in maniera lineare, pur non rappresentando il massimo in termini di coinvolgimento e paura. Sufficientemente interessante ma certamente non trascendentale.
Che film ti sei visto? "Uno dei soliti filmotti sugli esorcismi". E com'era? "brutto. Insomma, il solito filmotto sugli esorcismi". Ah! E perché te lo sei visto, se sapevi che era il solito filmotto sugli esorcismi?! "Boh..." Perfetto. E' vero, il Rito non aggiunge nulla di nuovo al genere dei filmotti sugli esorcismi. Ma non è brutto!!! Anzi, è un film abbastanza godibile e che non ti annoia. Chiaro che i cliché del sotto-genere ci sono proprio tutti, a cominciare dal solito pretino scettico che, guarda caso, ha studiato psichiatria e non crede per nulla al diavolo e alle possessioni demoniache. No, per lui, ogni roba che succede, è un problema psichiatrico! L'indemoniato di turno, poveraccio, cerca di far di tutto, ma proprio di tutto, senz'aver speranze di convincere sto pretino scetticone: conosce cose che non potrebbe conoscere? No, è un problema psichiatrico. Parla in russo, in aramaico, in latino? E', naturalmente, solo un problema psichiatrico. VOMITA CHIODI? No, anche quello è senz'altro un problema psichiatrico!!!
Ma dai! Ma che cavolo deve fare per convincerti? Sputare fuoco dalla coda!?!
Detto questo, Hopkins è sempre Hopkins, la fotografia è buona e la regia mi è piaciuta, con tutti questi cambiamenti di apertura focale sui crocefissi e sui primi piani. Belle le riprese di Roma: rappresentano bene il caos che c'è in quella città, ma le inquadrature lasciano spazio anche per il suo lato più mistico e più affascinante. Sembra che neanche noi riusciamo a valorizzarla come fanno invece gli Americani. Mi è piaciuta molto Marta Gastini, davvero brava nel recitare la difficile parte dell'indemoniata. Grande!
Film godibile. Un bel pacchettino regalo... anche se sai già quel che troverai nel pacco, prima di scartarlo. Comunque, premetto, io non sono un gran esperto di Fede. Anzi, proprio tutt'altro. Però l'equazione: "ora che credo nel Diavolo, posso quindi (=di conseguenza) credere anche in Dio", mi sembra una logica un po' opportunistica, nevvero? Mi sbaglio io, o non dovrebbe ragionevolmente essere il contrario? Ditemelo, per favore, che se no vado in confusione, non ci capisco più niente. Se voglio avvicinarmi a Dio, devo ascoltarlo? Perchè invece qui, a veder sto film, sembra che farei meglio ad andare nel giardino a sgozzare un capretto, per vedere prima se esiste Satana!
Film che fondamentalmente non regala nulla di nuovo in confronto agli altri film del genere, ma è lodevole l'intento del regista nel sottolineare le difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino dell'eterna guerra tra bene e male.. E tu, da che parte stai?? Fino a che punto sei disposto a credere? (immenso Hokpins, come sempre tra l'altro)
L'ho appena rivisto in blu ray perchè non me lo ricordavo.Sicuramente è un film tecnicamente ineccepibile sia a livello di regia che in recitazione ( straordinario Anthony Hopkins ) e anche la fotografia è ottima e questo lo fa arrivare al sei e mezzo ma finisce li. La storia è ormai super sfruttata e non regge per tutta la durata del film che comincia ad annoiare già dopo mezz'ora ( un paio di volte mi ha fatto sbadigliare ) in più la lunga durata non aiuta. Consiglio la visione solo se si è belli svegli altrimenti vi auguro sogni d'oro !!!!
Una pellicola che usa un argomento abusato al cinema e che quindi non può certo portare linfa vitale, soprattutto se la sceneggiatura è scialba e senza picchi. Non parliama poi del contesto stereotipato: Roma è piena di traffico, gli ospedali sembrano risalire alla seconda guerra mondiale, le suore fumano in macchina sembrando così moderne ed emancipate e per finire le case sembrano tutte risalire al periodo della ciociara... Bravo ovviamente Hopkins con alcune scene che non sono da buttare.
difficile rinnovare un genere strasfruttato,pero' nel contesto non e' da buttare,alcune situazioni sono originali,anche se la storia e' un po statica. bravo hopkins,ma il resto del cast non regge.
ciao a tutti, è la prima volta che scrivo. uuuu che emozione -.-. cmq, volevo commentare questo film che ho visto ieri sera, e debbo dire che nn mi è dispiaciuto molto.
Alcune scene del film sanno di gia visto, di sicuro non è il primo film del genere quindi me lo aspettavo. Bravo hopkins
Ennesimo film sugli esorcismi ennesime scene gia viste. Se piace il tema è da vedere, se non piace si può evitare. Certo Hopkins in qualche occasione parla solo con l' espressione come al solito... poi c'è il fascino di Roma. Curiosità: gli americani sono rimasti colpiti dalla confusione, traffico, gatti...e li hanno inseriti.
Giudizio: poco da dire, è quello che si aspetta, un film sugli esorcismi.
Vada per il sei, se non altro mi ha fatto passare la serata. E' il solito film di esorcismi, tutto nasce dal caposaldo di Friedkin che, ad oggi, resta ancora il più terrificante: un prete che non ha fede, la acquista grazie all'incontro col diavolo. Qui in particolare il tema della spiegazione scientifica ha maggior vigore, tenta anche di sedurre lo spettatore che, però, non può cambiare idea con quello che si vede sullo schermo. In questo senso, se trattavasi di un'opera equidistante, dato che è tratta da un libro/inchiesta di un giornalista, fallisce nel suo intento di indagare razionalmente il mondo degli esorcismi. Questo tipo di film, cmq, nonostante le prodezze sataniche siano sempre le stesse, ha sempre il suo fascino. E anche Roma, con la Basilica michelangiolesca e il traffico perenne, ha il proprio.
Un film che parla delle possessioni, degli esorcismi e di tutto questo genere di cose in maniere non classica, ovvero ispirata al film "L'Esorcista" del 1973. C'è l'importante tema del "non credo se non vedo e non tocco" e del "ci devono essere prove scientifiche". Il film vuol far capire che se c'è il male ci deve essere per forza e c'è infatti il bene. Non si capisce bene cosa c'entri il diavolo con il padre di Michael e altri piccoli dettagli, ma è comunque ben strutturata la trama. Inoltre il tocco horror è sempre ben presente durante tutto il film, dall'inizio con le pompe funebri fino allo svolgimento nella città di Roma il clima o comunque lo "sfondo" è sempre buio, piovoso, tetro, spettrale, gotico e freddo. Gli attori sono stati impeccabili, dagli esorcisti agli esorcizzati.
Le rane sono state secondo me un tocco del regista per confondere le idee, infatti prima si è indotti a pensare che siano solo un imbroglio ma poi quando c'è l'invasione si capisce che hanno qualcosa di demoniaco e ti fanno capire che hai sbagliato tutti i ragionamenti
Nel catalogo delle pellicole sugli esorcismi risiede pure "Il rito", film del 2010. Fra le cose da segnalare, immediatamente, č la presenza tra gli attori dell'esperto e noto Anthony Hopkins che nella fattispecie "Il rito" assumerŕ ovviamente un ruolo di vitale importanza.
Dopo aver tracciato una breve linea informativa su "Il rito" arriva comunque il momento di muovere un critica, un parere intorno a questo determinato prodotto. Partendo dalla "cronica" premessa che negli ultimi anni i film Horror eccedendo in quantitŕ numerica son deficitari a livello contenutistico, in breve a livello di qualitŕ non offrono dopotutto garanzie assolute, tutti i film possono rivelarsi dei flop e specie per quanto concerne un film di specifico genere "esorcismo" posson riservare insidie e delusioni maggiori per lo spettatore; in pratica regie avvisate! Mikael Hafstrom corre dunque il rischio di confezionare una pellicola che per quanto riguarda contesti e trama non puň non essere, seppur genericamente, canonica e ripetitiva. Purtroppo si, il termine ripetitivo deve esser per forza posto e riposto quanto si parla di film demoniaci, č vero che il tema č assai intrigante ma la materia prima forse giŕ č finita da tempo. "Il rito" nonostante tutta la sua sagacia e voglia di sorprendere sbatte ( ma per fortuna non si schianta) sul muro delle consuetudini del genere, o meglio sottogenere, dell'Horror. La narrazione dunque seppur buona č lineare, i personaggi poi sono sempre gli stessi, il giovane prete e l'esperto esorcista. Il film dopotutto, bisogna dirlo, non annoia e regala pure qualche chicca (grande la scena in cui č esposto il concetto della conoscenza dell'inconoscibile), ma oltre qualche impennata di alto livello si ritorna a calcare un binario dritto formato dalle solite sequenze diaboliche con dialoghi paranormali e robusti effetti speciali. Si giunge piano piano ad un finale classico e abbastanza pronosticabile. Il film qualche spunto lo offre, ed č importante dire che non si cade mai nel ridicolo, le scene buone non sono tantissime ma in conclusione ci sono. Sul genere in questione "Il rito" resta una pellicola onesta e dignitosa seppur, giocoforza, ancorata ai parametri tradizionalisti circa pratiche esoteriche e demoni di turno.
Una delle più classiche rivisitazioni dei film sugli esorcismi. Trama piuttosto lineare, che segui i canonici temi del rito religioso, con qualche effetto speciale e pochissimi brividi. Una delle poche cose che si salva di questa pellicola è l'interpretazione di Anthony Hopkins, che dimostra ancora una volta di trovarsi a perfetto agio in questo tipo di ruolo, lugubre, macabro e indemoniato. In conclusione, film horror non male ma che non rimarrà sicuramente negli annali, una delle tante comparse sul tema dell'esorcismo.
il film è uno dei tanti (troppi..) film sulle possessioni e indemoniati usciti dopo "l'esorcista", da questo punto di vista non brilla in originalità. Abbiamo il prete giovane e scettico; il prete anziano e più saggio e la ragazzina posseduta da un diavolo. L'esito è scontato, la regia è buona e il film si lascia vedere senza annoiare, il doppiaggio di alcuni attori è osceno ma complessivamente il film si regge. L'unico problema è che io mi sono un po' stufato di questi film che non aggiungono nulla a questo tema già abbondantemente eviscerato da una mezza dozzina di film (da l'esorcista fino al Presagio e tutta la conseguente serie).
Appena finito di vederlo,devo dire che da non amante del genere,mi ha colpito molto.Magnifico come al solito hopkins,ma anche il resto del cast nn male,da vedere.
Realistico nel raccontare le perplessità di un giovane che non sa se scegliere la via della fede o no. Gli esorcismi non sono i soliti da cinema.... Hopkins al solito bravissimo!
Non ho letto il libro ma penso che lo farò, gli argomenti sono buoni, ma peccato perchè si poteva fare molto di più e non mi riferisco alle scene horror ecc ma all' approfondimento nel conflitto tra scienza medica e mali dell' anima, la figura dell' essere esorcista o sacerdote comune, tra credente e scettico, poteva uscirne un film che avrebbe dato spunto a numerosi interrogativi e riflessioni certo solo ad alcuni, sarebbe una cosa buona dato che la figura dell esorcista è poco conosciuta, molto criticata e parecchio sottovalutata. I vari interrogativi posti dal prete inizialmente scettico e le risposte da parte di un credente dovevano essere più argomentati,anche se sarebbe comunque inutile dato che non c è una risposta assoluta, che ognuno trova le risposte a modo suo percorrendo un proprio cammino spirituale; con esperienze diverse e conclusioni differenti, le stesse persone che intraprendono cammini di fede anche prendendo i sacri voti si rende conto che non tutto si apprende sui libri. Nonostante questo rimpianto del "se" il film offre una buona storia un tantino esagerata sul finale, adeguati gli attori, non male la sceneggiatura. Si doveva fare di meglio
"Il Rito" si discosta abbastanza dai soliti film di esorcismo mettendo in risalto più che altro il combattimento interiore del protagonista (bravino l'attore a mio parere) e dedicando solo una parte marginale al rito dell'esorcismo (comunque inevitabilmente presente) vero e proprio. Questo è senz'altro l'aspetto più positivo del film. Purtroppo viene a mancare quasi completamente l'atmosfera di paura che il film avrebbe voluto creare e alcune situazioni risultano davvero poco credibili:
anche ammesso che uno creda alla possessione demoniaca non penso proprio che il diavolo si diverta a passare da un corpo all'altro come fa nel film trasferendosi a Padre Lucas.
quando sono entrata nella sala ero molto prevenuta, e non mi aspettavo praticamente niente, invece... un film riuscito, che riesce sorprendentemente a essere anche abbastanza preciso sul piano teologico, a parte qualche banalizzazione del concetto di fede, che è qualcosa di profondo, che va oltre il piano razionale (con tutte le sue obiezioni)...
...non è qualcosa della serie: siccome tu esisti, allora lui esiste... fede vuol dire principalmente fiducia, affidarsi, mettersi nelle mani di... non entra in campo la mente, ma il cuore, è una scelta del cuore... dopotutto anche il diavolo crede che Dio esiste (dato che lo vede), ma non per questo ha fede. Non è quella la fede!
E' un buon film horror/drammatico..non si punta mai interamente sotto il punto di vista degli esorcismi (anzi se questi non mancano affatto) ma si tenta di andare oltre proponendo il conflitto interiore del giovane prete pieno di dubbi sulla sua stessa fede e sul credere o meno all'esistenza del demonio. Ottima la prova di Hopkins decisamente adatto al ruolo interpretato..ma un po tutti gli attori se la cavano. Il film è girato bene..buoni gli effetti speciali..nel complesso una pellicola soddisfacente.
E' un buon film horror.. non capisco l'accanirsi sulla presunta assenza di messaggi e approfondimenti sul male, o sui misteri della fede oppure sul visto e rivisto..... E' un film horror *****..... un film che tratta l'esorcismo aspirato a fatti accaduti, che tratta principalmente di un giovane seminarista cresciuto in un particolare contesto familiare che condice un viaggio verso la fede attraverso una forte esperienza. Incontra Roma, Padre Lucas e il male... A supporto una sceneggiatura solida con spunti veramente interessanti, ottima fotografia e una dignitosa tensione. Difficile disfarsi del film di Friedkin oppure di Hannibal Lecter che a tratti pesano come macigni.... ma il film scorre bene, intrattiene e non è eccessivo. Inutile negare l'importanza della presenza di Hopkins... ma tant'è.... Andatevi a vedere qualche film di Bergman se volete riflettere necessariamente sull'esistenza, sulla fede, sulla morte etc....
Mr. Hopkins risalta in assoluto in quello che è cmq un film niente male, anche se alcune scena non mi hanno convinto.. Diciamo che non sono stato molto coinvolto, ma di dare l'insuf. ad un film dopo aver visto un'interpretazione del genere, non me la sento proprio..
Riguardo alla cucinotta, si è vista poco.. ha parlato ancora meno, ma, per chi mi capisce, suggerirei la frase che Ferretti rivolge spesso ad una sua attrice... (sono ironico.. non voglio cadere nel volgare ;) )
Interessante il conflitto interiore degli esorcisti che con più imparano del male (per combatterlo) e con più rischiano di venire corrotti da esso. Interessante anche il protagonista che si ritrova ad un passo dai voti per diventare sacerdote senza fede e che poi, man mano, fa sempre più sua la missione della lotta contro il male.
Iniziamo con il dire che se pensate di andare a vedere un horror avete sbagliato proprio film.Diciamo prima di tutto che il film si basa sul libro omonimo nel quale vengono raccontate varie storie di esorcismo e qui vengono trasposte abbastanza bene percio per me il film non riesce a dare quell'intensita che ci si aspetta e poco efficaci sono gli effetti speciali.Il film si gira principalmente sui due protagonisti mettendo tutti gli altri in disparte e come al solito bravissimo Hopkins che io adoro in qualsiasi film abbia fatto e devo dire che č stato pure bravo O'Donoghue .Non mi pronuncio sulla Cucinotta che io ritengo una cagna assoluta e per fortuna in questo film non gli hanno fatto dire nulla...ci siamo risparmiati.Da sottolineare che apprezzabile č l'esorcismo della ragazza incinta.Devo dire che non mi hanno soddisfatto molto le ambientazioni. Per concludere un buon film ma niente di che.
N.B. il film non è horror per me questo film vale molto più dell'esorcista. l'esorcista rimane un grande film del genere horror, ma in generale questo è fatto molto meglio e non banalizza con ridicolagini un aspetto molto delicato della fede ma soprattutto della vita. hopkins è al solito sopra le righe. solo 6,5 per come gli americani vedono l'italia e gli italiani e per il ritmo un po' blando.
partendo dal presupposto che non è facile fare un buon film su un argomento consumato come questo..posso dire che il film è coinvolgente e qualche salto sulla sedia lo si fa
Un capolavoro sull'esorcismo, ormai, non lo vedremo mai piů. Al giorno d'oggi, bene o male, tutti sanno cos'č un esorcismo e come avviene. O meglio: tutti lo sanno a livello epidermico, anche se sulle questioni piů specifiche c'č un'enorme ignoranza in materia - discorso che vale anche per me, nonostante alcuni studi in materia. Diventa quindi ancor piů difficile, per un film che ne parli, colpire o sconvolgere lo spettatore. "Il rito" ci prova, raccontando la storia di Michael, un ragazzo che condivide la vita e il lavoro con il padre: insieme si occupano di comporre le salme dei defunti per la sepoltura. Ad un certo punto, il giovane decide di entrare in seminario, una scelta dettata piů dall'esasperazione che dalla convinzione. Ma proprio nel momento in cui i dubbi di fede lo fanno sentire sempre piů inadeguato per una vita da sacerdote, qualcuno vede in lui una forza particolare: Michael viene quindi introdotto nel particolare mondo degli esorcisti, un mondo affascinante, sconvolgente, insidioso.
"Il rito" č l'adattamento cinematografico del libro "The Rite: the making of a modern exorscism", un libro interamente basato su testimonianze di episodi reali, rese all'autore da esorcisti tramite racconti e testimonianze dirette. Le scene del film possono colpire, ma la realtŕ, che č documentata, puň anche essere peggiore. Tutti hanno la libertŕ di credere o non credere, ma tutti devono ricordare che la vittoria piů grande del Diavolo č convincere l'uomo che esso non esista.
Dopo "L'esorcista", indiscusso capostipite del filone cinematografico sugli esorcismi, nessun altro film č riuscito a rappresentare con la stessa intensitŕ un rito d'esorcismo su un caso di possessione diabolica. I film successivi hanno puntato tutto su effetti speciali sempre piů evoluti, ma senza aggiungere nulla all'argomento: l'esorcismo č sempre esorcismo. Lo stesso Hopkins, ironizzando, fa qui una battuta chiaramente riferita alla pochezza degli effetti speciali presenti ne "L'esorcista", eppure anche ne "Il rito" ritroviamo un elemento giŕ visto proprio nel film di Friedkin: un esorcista anziano e un esorcista giovane, scettico ed inesperto. Qui ci sono due storie di fede personale: quella di Michael, il cui scetticismo č solo l'inizio di un cammino di ricerca di risposte; e quella di padre Lucas, che mostra come in ogni momento della propria vita non ci si puň mai ritenere soddisfatti delle certezze acquisite, perché ci saranno sempre debolezze che torneranno a farsi vive. Citando un arguto comico, "la vita č un eterno ritorno, un pendolarismo esistenziale".
I due protagonisti tolgono ogni luce agli altri. Ottimo l'esordiente Colin O'Donoghue. Splendido Hopkins: il personaggio che interpreta č cosě particolare che dŕ modo all'attore di farsi apprezzare in un'altissima ed eclettica prova d'attore. La conseguenza inevitabile č che gli altri personaggi sono relegati a ruoli di cornice: basti dire che la bellissima Cucinotta č purtroppo inutile, visto che non pronuncia una sola battuta. Anche la giornalista č un personaggio palesemente riempitivo: inserita come riferimento biografico all'autore del libro, purtroppo riveste due altre inutili funzioni, di cui si sarebbe potuto benissimo fare a meno: addolcire i toni tetri della storia e fare da voce della coscienza di Michael. Interessanti le scene in cui si esorcizza la ragazza incinta: forse un furbo espediente per aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, o forse un richiamo ad un altro capolavoro, "Rosemary's Baby".
Infine, due critiche specifiche. Primo: forse č una notazione soltanto personale, ma mi č sembrato fuorviante il fatto che la possessione sia a tratti rappresentata come se fosse una malattia contagiosa. Secondo: si č persa una bella occasione per le ambientazioni. La cornice della cittŕ di Roma non viene sfruttata in modo opportuno: sarebbe stato bello proporre qualche scorcio piů caratteristico e appropriato della Divina Urbs (sarebbe bastata semplicemente qualche immagine delle sue bellissime Chiese), piuttosto che metterne in risalto solo il caos, il traffico e i turisti.
Tenendo presente tutto questo, do come voto un sette, anche se gli affianco il commento proprio del sei: "poteva essere migliore".
Il mio momento preferito nel film. La ragazza incinta, posseduta, č legata al letto. Riversa il capo all'indietro, verso una finestra su cui si vede riflessa l'immagine della Basilica di San Pietro, e sputa sul vetro. Michael fa per abbassare la tenda, padre Lucas fermandolo gli replica: "Lascia. Deve vedere chi č che comanda".
nulla di nuovo sotto il sole. solito argomento della possessione trattato alla solita maniera (se non peggio). è tuttavia da segnalare l'ottima regia ed le interpretazioni di pregievole fattura, soprattutto il solito , grande hopkins. suggestive le location scelte in territorio italico, che ben si miscelano con l'atmosfere cupe e grigie di cui il film è caratterizzato. buon film insomma, sotto vari punti di vista, purtroppo per niente originale, ma comunque utile per passare una serata senza annoiarsi davanti allo schermo.
Visto al cinema. Detto sinceramente mi sarei aspettato di peggio! Dopotutto il film è mediocre, ma l'interpretazione di Hopkins lo salva abbastanza... almeno è guardabile! Niente di nuovo e tematiche trite e ritrite, però tutto sommato è sviluppato non malissimo e gli attori sono decenti quantomeno... il voto realistico sarebbe 5 e quello personale 6,5 - 7 , quindi medio con un 6.
A me sinceramente è piaciuto...rispetto a tanti film inutili degli ultimi anni, almeno questo ha un pò di veridicità...forse la gente si aspettava sangue e giramenti di testa some il vecchio film cult dell'esorcista, ma in verità a me ha dato tensione, emozione e non mi ha annoiato affatto...per me vale sicuramente la pena vederlo.
Il film č bello ed emozionante, molto bello lo scetticismo del seminarista, il fatto che i fatti sono veri aggiunge fascino alla cosa. Hopkins in gran forma.
Onestamente non riesco a capire tutti questi voti negativi!? Solo l'interpretazione di Hopkins vale il prezzo del biglietto, io l'ho trovato un film interessante....la continua battaglia tra bene e male, tra scienza e chiesa il tutto con un giusto mix di momenti di tensione e di angoscia, insomma io mi aspettavo proprio questo tipo di film! GRANDISSIMO IL VECCHIO HOPKINS.
Ripreso in mano il genere dell'esorcismo il regista sembra essere molto incerto tra seguira strade nuove e guardare al passato...da un lato tenta un impostazione più psicologica che porta gli spettatori anche a riflettere su un tema assai delicato, dall'altro però segue la via dell'horror classico basato su colpi di scena, provando a spaventare lo spettatore. Il problema è proprio che non sceglie una strada precisa e mischia le due soluzioni e il risultato è una trama per certi versi abbastanza prevdibile. Ad alzare il voto (che non sarebbe andato oltre un 6.5-7) è però la perfetta, direi quasi sublime interpretazione di Anthony Hopkins, che come sempre è in grado di dare quel tocco in più ad ogni personaggio che interpreta. Anche il resto del cast se la cava assai bene. Consigliato
Film apprezzabile per gli amanti del genere... Ricorda "L'esorcista" in diversi punti della storia che non spicca certo per originalità.. La pellicola risulta comunque buona anche grazie all'ottima interpretazione di Hopkins.
l'ho trovato un buon film... mai noioso... Hopkins come al solito superlativo ma anche gli altri attori hanno fornito una prova superba... interessante la storia, buona anche la regia...
Non male la trama e nemmeno l'ambientazione. Rimane qualche buco qua e la, ma certamente il film non addormenta e ti tiene molto sveglio ed incollato alla poltrona.
Grande prova e grande presenza di Hopkins.
GRAN TORINO su RETE4...e sulla RAI daranno l'isola dei famosi..grrrrrr
Così come suggerirebbe il voto stesso: "non male, potrebbe essere migliore". Secondo me, un tentativo di dare nuova linfa a un genere (Esorcismo&co) che ormai sta facendo un pò il suo tempo. Tentativo che, tuttavia, è riuscito solo parzialmente: buone le recitazioni (Hopkins in primis), ma storia vista stravista e rivista. Niente di nuovo sotto quel lato lì, forse qualche tentativo di modernizzazione nell'
Buon Inizio , ritmo un po lento ma sufficiente fino ai 3/4 del film, poi decade nell'ultima parte quando tutti gli input dati durante lo svolgimento dovrebbero ritornare ( e magari dare anche qualche risposta).