inland empire regia di David Lynch USA, Polonia, Francia 2006
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inland empire (2006)

 Trailer Trailer INLAND EMPIRE

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locandina del film INLAND EMPIRE

Titolo Originale: INLAND EMPIRE

RegiaDavid Lynch

InterpretiJulia Ormond, Scott Coffey, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Jeremy Irons, Laura Dern, Mary Steenburgen, Nastassja Kinski, Michael Paré

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA, Polonia, Francia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Inland empire

A Inland Empire, zona residenziale ai margini di Los Angeles, una donna è in grave pericolo...

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (269 voti)7,75Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Inland empire, 269 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  07/02/2009 17:41:44
   3 / 10
Quando finisce un film e ti riproponi che non lo vorrai mai piu rivedere vuol dire che ha fallito..
Viaggio psichedelico in umondo intrinseco e sconclusionato per una Pellicola lunghissima e ad un certo punto noiosa.
MD aveva un accenno di trama e l'ho promosso...Lynch stavolta forse ha esagerato.

pessimo. 3

Necrogenesis  @  31/01/2009 16:17:37
   10 / 10
Incongruente, provocatorio, pessimista, paranormale animato da una lucida razzionalità.
INLAND EMPIRE non è solo un film è soprattutto un'opera d'arte, una serie di immagini e suoni, apparentemente a casaccio, che infondono grandi emozioni.

Jack Torrone  @  26/01/2009 16:06:15
   7½ / 10
tentare di comprendere il film è sciocco oltreché sbagliato.
I film di Lynch non vanno capiti, bensì interpretati, e questo film non è affatto una furbata di Lynch per mandare in solluchero i critici e i suoi fan, intenti a dipanare una matassa che potrebbe persino non esserci.
il nostro smarrimento non è dissimile a quello della spaesata Laura Dern.
Si "limita" a (ri)portarci in un'altra dimensione in un caleidoscopio (a tratti terrificante) tra il metacinema l'arte e il sogno.

Trovo che sia ugualmente ambizioso come Mulholland Drive ma meno riuscito

gasy  @  03/01/2009 14:14:37
   7 / 10
Troppo confuso e delirante, totalmente privo di piani di lettura e praticamente incomprensibile, però molto affascinante.

buzzy73  @  24/12/2008 21:17:10
   2 / 10
ma per favore,il film piu brutto che ho visto negli ultimi anni,non vedevo l'ora finisse e purtroppo e' pure lungo....forse david lynch e' troppo avanti...ma come per l'arte io preferisco quella classica a quella astratta.almeno qualcuno,(meglio se lo stesso regista) spiegasse il senso di questo film, 3 ore buttate al.....!ORRENDO

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Ultima risposta 04/01/2009 10.21.50
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Ciaby  @  24/12/2008 12:52:13
   10 / 10
incredibile capolavoro

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/01/2009 14.41.42
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GuidoM88  @  21/12/2008 12:38:10
   6 / 10
6...solo perchè è un gran regista...ma qui ha davvero esagerato...il film non ha senso...e non capisco coma la gente possa "lasciarsi trasportare" nel mondo di lynch e dare 10 a un film nel quale non si capisce assolutamente nulla.
Impossibile trovare un senso a questa pellicola...ma lynch che droghe prendeva??

Parsifal  @  14/12/2008 17:48:40
   1 / 10
La produzione di un film parte generalmente da un'idea. Lo sviluppo di questa idea porta alla stesura del soggetto, una prima bozza di quello che potrebbe diventare il copione di un film.

L'intento dei fratelli Lumière era quello di dare allo spettatore la sensazione del vero, e ci riuscirono pienamente. Infatti in uno dei loro primi corti ripresero un treno che rientrava in stazione e chiunque lo vedeva aveva paura che il treno lo travolgesse.

Più tardi, lo sviluppo tecnologico permise di creare una colonna sonora sincronizzata con le immagini sullo schermo, e che poteva essere registrata a parte dalle riprese del film. I film sonori vennero inizialmente conosciuti come "film parlanti".

Quindi anche il volume ha una sua importanza forse non tuttu lo sanno in questo film ho dovuto alzare ed abbassare 30 volte in 3 ORE.

?Thriller:

Questo film preoccupa/terrorizza quelli che non l'hanno capito poiche' convivono nello stesso pianeta del regista ,produttore e ovviamente degli amanti di INLAND EMPIRE.

sconnesso disturbato dialoghi assenti

parzialmente in LINGUA POLACCA ma sottotitolato;

a tratti in MASCHERA (CONIGLI)

la protagonista ha 3 personalita'

Jeremy Irons e' presente in 4 scene da 3 minuti l'una.(Capendo che non doveva lasciar traccia)

i personaggi non verranno mai presentati ed inseriti realmente nella storia

le parte girata in Poloni in Polacco verra' spiegata indi compresa 2 gg dopo le esequie di Linch che lascera' un testamento professionale per i cultori della sue opere

Insistente nel non dire niente e nel confondere tutti e tutto fino all'ultima scena

Se il cinema e' comunicazione questo non riesce nell'intento NP
Non Pervenuto

Quindi dico negativo.Pollice verso.
(il minimo ad oggi era 5 e' il voto piu' basso che ho messo da quando sono iscritto).

Non voglio che me lo spieghiate e' stato sufficiente usare il mio piccolo cervello -elaboratore per rimanerne disturbato non ne sono in grado.

Chiedo scusa per aver abbassato la media avrei voluto mettere S.V. poiche' non lo merita un voto

PS nel trailer si diceva: UNA DONNA IN PERICOLO

IN PERICOLO INVECE e' IL PUBBLICO

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Ultima risposta 31/05/2009 14.42.11
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Brundle-fly  @  11/12/2008 20:27:57
   5 / 10
“INLAND EMPIRE”: DISCRIMINAZIONE SESSUALE AL CONTRARIO?

Ogni generazione ha il proprio drappello di cineasti visionari, onirici e allucinati, e la nostra ha avuto soprattutto Herzog (1942), Cronenberg (1943) e Lynch (1946). Herzog è partito dall’ostentazione panica della natura, secondo i dettami del romanticismo ottocentesco, per giungere di recente a un’adesione incondizionata all’ortodossia buddhista. Cronenberg si è disteso, da “Videodrome” (1983) a “Spider” (2002), lungo una traiettoria dedicata al delirio psicotico in quanto malfunzionamento del principio di realtà, dopodiché è tornato a una forma narrativa persino didascalicamente pedante quale quella di “A History of Violence” (2005). E Lynch?
Ce lo possiamo immaginare angosciato dal problema felliniano per antonomasia: in che modo abbandonare il (neo)realismo così d'approdare a una rappresentazione sospesa fra sogno e incubo, i cui indizi però appartengano al simbolismo universale, archetipico, e non a un ermetismo eccentrico e astruso? Fra “Eraserhead” (1978) e “The Elephant Man” (1980), egli ha poi scelto la terza via d’una strutturazione tramite il più immediato dei canovacci disponibili nell’inconscio, il complesso edipico da lui esplorato in “Velluto blu” (1986). Negli anni successivi ha sondato gli ulteriori bassifondi della nostra psiche: si è impratichito come Cronenberg dei meandri preedipicamente psicotici ed è entrato come Herzog nell’orbita della meditazione trascendentale. Da questo mix gli è scaturita la tesi in base alla quale la follia non sarebbe altro che il pensiero femminile nella “prospettiva” e nell’”inquadratura” maschili, distorcenti quanto il grandangolo de “L’infernale Quinlan” (1958) e letali quanto “L’occhio che uccide” (“Peeping Tom”, 1960), dunque brutalmente violenti nei confronti dello yin e dell’Anima sia umani che cosmici. “Mulholland Drive” (2001) era già configurato come un’elegia dell’amore saffico e dell’annesso psichismo liberatoriamente destrutturato. “INLAND EMPIRE” è ancora più estremo, teorico e metafilmico.
La ferocia critica di Lynch sfocia nella parodia autoreferenziale. I vincoli demiurgici imposti dal regista (maschio) in qualità di colui che pretende di mettere in scena e in ordine enti ed eventi; il cast degli attori costretti a frammentarsi in una moltitudine coatta di ruoli e di parti; il fruitore obbligato a sorbirsi una tessitura di identificazioni alienanti: tutto questo finisce con l'essere abiurato, respinto, ripudiato. L’intreccio drammaturgico si accartoccia su di sé cortocircuitandosi (la protagonista è un’attrice che interpreta il personaggio d’una prostituta drogata e moribonda, o viceversa, o chissà cos’altro); Laura Dern smette di recitare e indossa una sorta di maschera neutra (l’espressione facciale con la bocca dischiusa per circa metà della durata del film), tanto da potervi leggere a piacimento, grazie a un effetto Kuleŝov parossistico, qualsiasi tipo di emozione; infine una spettatrice solitaria riesce a far prevalere decostruttivamente le proprie identificazioni proiettive sulle dispotiche intenzioni autoriali. Mediante l'apporto di queste novità, l’emancipazione femminile viene raggiunta e sui titoli di coda le donne festeggiano il catartico affrancamento delle storie e della Storia dalle oppressioni-ossessioni-imposizioni logiche addebitabili ai soggetti umani di classe genetica xy.
Lynch si spinge fino all’autoparodia anche sul versante stilistico. Per tre ore in "I.E." sembra accadere troppo e invece i vuoti sono frequenti al punto da dover essere colmati col più trito armamentario d’antologia: musiche da “film de paura”, citazionismi fuori tempo massimo delle avanguardie storiche, surrealismi buñueliani del periodo con Dalì, espressionismi tedeschi, luoghi comuni shininghiani, illuminazione dei volti con torce elettriche dal basso come un qualunque “The Blair Witch Project” (1998), cavie da laboratorio tratte dal suo “Rabbits” (2002) ma ancor prima dal “Mon oncle d’Amérique” (1980) di Resnais, quello stesso Resnais di cui vengono riciclati il collasso spaziotemporale e la con-fusione identitaria de “L’anno scorso a Marienbad” (1961), vertice cinematografico del Nouveau roman antesignano del decostruzionismo. E le porte di connessione assonica (”axxonn”-ica) non sono che rottami cyberpunk come le neurosi dell’Abel Ferrara di (appunto) “New Rose Hotel” (1998).
Insomma, un tripudio rivolto al pensiero liberato da un tirannico “Impero della mente” d’origine soltanto maschile, una celebrazione delle icone protofemministe che hanno sdoganato dalla psicopatologia il Disturbo Dissociativo dell’Identità elevandolo a virtù: il flusso di (in)coscienza della Woolf, il monologo interiore, anzi il soliloquio senza soluzione di continuità dispiegato dalla Molly Bloom del 18° e ultimo capitolo dell’”Ulisse” di Joyce, le associazioni libere tramite la terapia delle parole (“talking cure”) suggerite da “Anna O.”, cioè Bertha Pappenheim, al Breuer e al Freud degli “Studi sull’isteria” (1892-95).
Eppure: perché mai questa tesi lynchiana, così monoliticamente e fideisticamente unilaterale, dovrebbe essere additata a capolavoro (Ghezzi/RaiTre e Infascelli/Mtv-“brand:new” über alles), mentre la tesi opposta, quella d’un logos maschilmente antiginecocratico, si trova enunciata in un film di LaBute, “Il prescelto” (2006), che è stato candidato al “Razzie Awards” come peggiore pellicola dell’anno? Discriminazione sessuale al contrario?

PS: che pacchia scrivere dove non ti si può imporre la puerilità del voto. Così vi potete risparmiare di dovermi bannare e/o censurare e/o controbilanciare con delle valutazioni date dai vostri fake. Questo commento è stato scritto dopo aver letto le recensioni di (in rigoroso ordine alfabetico:) cash, Harpo, Jellybelly, paul, Quilty e tutti gli altri “diecinari” di “I.E.”
2°PS: ho modificato la mia firma digitale, così chi è interessato all'audio oltre che al video sa come e dove informarsi su di me.

Discussione proseguita su:
http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=7871&KW=Mauro+Lanari

Mauro Lanari

Max78  @  11/12/2008 20:08:20
   6½ / 10
Soltanto una seduta di ipnosi regressiva riporterebbe a galla ciò che NON/ho visto per + di 2 ore.

Che non sia un test di Lynch per verificare il grado di masochismo dei suoi adepti? Se così fosse, ha ampi margini di peggioramento.
Né brutto né bello, indiscutibilmente pazzerello.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  24/11/2008 23:35:41
   9 / 10
Salite tutti a bordo... Lynch ci porta tutti a fare un giro all'interno della sua mente... lasciate ogni velleità di orientamento, non abbiate timore di perdervi... fatevi prendere dal buon David, riponete ogni fiducia in lui... e lasciatevi ammaliare dal suo mirabolante universo...
Non fate sforzi inutili nel tentare di afferrare illusorie esegesi, non cercate di misurarvi su di lui... sarete sconfitti in partenza...
Degno del Bunuel più surrealista David Lynch realizza l'ennesimo capolavoro

abbabbomorto  @  03/11/2008 23:40:47
   1 / 10
Io non so' come si puo' finire a vedere un film del genere!!! é come fare zapping in tv e cercare di capire il nesso logico che lega ogni programma!!!! Saranno belle le scene, l'ambientazione, gli attori, ma per il resto non si capisce una mazza!! E' un'accozzaglia di immagini e sequenze senza senso e bisogna avere qualche deviazione mentale per riuscire a capirci qualcosa. Mai piu' film di questo regista!!!

xanter  @  13/10/2008 22:51:03
   2 / 10
Premessa:
Per chi come me non conosce Lynch consiglio di evitarlo perchè potrebbe avere un attacco di rabbia (specie dopo i titoli di coda).
Come film è un pò lento e lungo ma in qualche modo tiene alta l'attenzione dello spettatore intento a trovare qualche nesso logico.
Non dubito della genialità di questo regista ma per capire i suoi film bisogna entrare nella sua "ottica" o forse ancora più difficile nella sua mente.

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Developer  @  13/10/2008 18:31:18
   10 / 10
Il primo film di Lynch che ho visto fu Fuoco cammina con me. Rimasi colpito, ed ancora oggi lo ritengo un film enormemente sottovalutato. Poi vidi The Elephant Man, e conobbi il lato più "normale" del regista americano: capolavoro anch'esso. Quando uscì Mulholland Drive pensai di essere di fronte all'opera migliore ed imbattibile di Lynch... finché, dubbioso (per i commenti discordi che leggevo su internet) acquistai il dvd di INLAND EMPIRE.

L'opera da battere adesso è questa. Per me il capolavoro di Lynch, in quanto la summa del suo modo di concepire il cinema.

Invia una mail all'autore del commento Atmosferico  @  26/09/2008 14:29:25
   10 / 10
L'unico film che mi ha veramente terrorizzato dall'inizio alla fine!


Un'horror mentale,psicologico,disturbante di ottimo livello!

Superbo!

marfsime  @  17/09/2008 13:49:22
   9½ / 10
Un film sconvolgente..in tutti i sensi..o meglio..per il suo "no-sense". Ma tutto ciò non costituisce di certo un fatto negativo..anzi..questo è il cinema di Lynch..questo è il suo stile narrativo..pensieri..sogni..deliri..tutti buttati dentro a un calderone ed espressi attraverso una pellicola. E' il caso di Inland Empire..non cercate una trama..non cercate significati..semplicemente perchè non ve ne sono..volutamente. Il film va gustato per quel che è..ma soprattutto per ciò che vuole trasmettere..pure e semplici emozioni. La scena iniziale con la musica struggente di sottofondo e la ragazza che piange m'ha creato più di qualche brivido..mi sono quasi emozionato io stesso pur non sapendo i motivi per i quali la ragazza piangeva..eppure è stata una scena struggente per me. Durante la pellicola si passa dal dramma..alla commedia..al thriller..al musical..diversi generi miscelati assieme per far provare in ogni scena e in ogni fotogramma un'emozione diversa. Lynch è un artista del cinema..senza ombra di dubbio uno dei più (o il più) regista ermetico di tutti i tempi..questo film rappresenta forse la produzione più "caotica" e intricata della sua cariera..avvicinata solo da Eraserhead probabilmente. Che dire..immergetevi nella visione di questo film senza porvi domande..limitatevi ad "ascoltare" ciò che le immagini dicono.

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  21/07/2008 16:28:31
   10 / 10
Lynch a piede libero.
Un incubo o un sogno? Non lo so. Più i minuti passano e più si viene ipnotizzati e trascinati all'interno di questo mondo malsano e oscuro, inquietante ed opprimente. Un'esperienza filmica unica ed indimenticabile.
Lo si ama o lo si odia, io ne sono rimasto a dir poco affascinato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  20/07/2008 14:47:37
   7 / 10
Be dai, e il primo film di Lynch che vedo e sinceramente mi ha soddisfatto, anche perche mi piacciono questi genere di film, con tutti quei colori, che mischia tutti i generi, si insomma riesco a guardarli tranquillamente.
Be per il film, secondo me, l'unica cosa da fare e lasciarsi trasportare, in alcuni tratti si e abbastanza lento, però dai in alcuni casi le scene sono abbastanza forti e terribili, e poi io sono rimasto piacevolmente incantato da tutti quei colori, mi hanno veramente impressionato.
Per il resto, è un film che non puo piacere a tutti, io personalmente lo consiglio, però i gusti sono gusti.

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Ultima risposta 31/05/2009 19.06.09
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mr orange  @  26/06/2008 00:37:31
   6½ / 10
troppo, troppo ma davvero troppo lungo e lento. e mi dispiace perchè fino alla prima parte il film mi aveva preso, interessanti i dialoghi i suoni le immagini ma poi dopo la prima ora e mezzo incomincia a stancare. la trama più o meno credo di averla capita, c'è ovviamente una fusione tra diverse versioni, tra realtà, sogno, fantasia. insomma probabilmente stilisticamente è un capolavoro ma di certo io non lo riguarderei volentieri.

vale1984  @  30/05/2008 22:22:34
   6 / 10
Il film sicuramente è fatto per essere amato o odiato, per i suoi continui frammenti, per lo sconcerto che provoca, per il senso di spaesamento. Tuttavia mi trovo a cavallo...non avevo mai visto un film di Lynch ma siccome ritengo che un vero amante di film debba provare tutto mi sono apprestata a vederlo con le migliori intenzioni, malgrado i commenti e la lunghezza...ritengo abbia una scenografia fenomenale, così come lo studio delle luci e la particolarità dei personaggi, tuttavia non riuscendo a cogliere bene le distinzioni tra realtà e sogno, questo aspetto che in teoria arricchisce per me è stata una pecca. Forse solo perchè non conosco bene il decostruzionismo nel cinema se così lo posso definire, forse perchè è così sconcertante che non ci sono abituata. Trovo sia una pellicola ottima ma solo per chi può davvero apprezzarla e forse questo non è il mio caso. Probabilmente per gli amanti di questo regista è un capolavoro ma per chi come me ama tutt'altro genere ritengo possa essere un'esperienza conoscitiva ma non molto di più. E' giusto sapere che non è un film facile né tantomeno per tutti...interessante, misterioso per certi aspetti ma totalemente irreale.

Burdie  @  17/05/2008 09:11:37
   1 / 10
Voto di protesta, per tutti coloro che si apprestano a vederlo senza saperne nulla, peggio se a pagamento. Cambiate scelta.

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Ultima risposta 19/05/2008 19.54.02
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Phelps  @  22/04/2008 22:09:25
   5 / 10
no stavolta proprio non ci siamo.ho adorato lynch in mulholland drive e strade perdute cui reputo capolavori nel vero senso della parola.Cn inland empire ho provato noia frustrazione un nervoso che ancora nn è stato sbollito del tutto il che è giustificabile dopo aver visto tre e dico tre ore di film senza capire una benedettissima mazza.Lynch ha veramente esagerato...

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Ultima risposta 28/08/2008 19.00.32
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divino  @  12/04/2008 19:37:27
   8 / 10
bello! non c'ho capito una mazza e verso l'ultima mezz'ora devo ammettere che ho iniziato a cedere di resistenza però grandi atmosfere! Questa è arte non è semplicemente un film.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  06/03/2008 11:54:10
   10 / 10
Al principio ci sono ben quattro film: uno è MD, l'altro è Strade Perdute, poi Fuoco Cammina con Me (passando per TP) e all'origine di tutto EreserHead.
Chiarisco subito dicendo che reputo Lynch il più grande cineasta vivente, Fellini (uno dei punti di riferimento di Lynch) il più grande regista mai vissuto e che il decostruzionismo mi intriga molto. Queste che seguono sono considerazioni personalissime, magari completamente sbagliate.

Inland Empire è IL film di Lynch. Volete una trama lineare? Non guardate questo film. Non rimarreste mai tre ore di fila davanti ad uno schermo? Non guardate questo film. Se decidete di guardare Inland Empire mettetevi in testa una cosa: la realtà non esiste, se non nel sogno. Almeno secondo Lynch. In questa pellicola bene e male si confondono, realtà e finzione sono impossibili da distinguere, la realtà è cinema, il cinema è la chiave di lettura del reale (Pasolini, Pasolini, dove sei?) e noi siamo spettatori involontari e attori inconsci.
Questo è il punto più alto raggiunto dal cinema del Maestro, il picco. Dopo Inland Empire Lynch dovrà cercare altrove, o smettere di girare.
E non pensiate che parlo per partito preso: a me Dune non è piaciuto e Fuoco cammina con me non ho ancora capito se sia stato una mossa commerciale sbagliata o un incidente di percorso (pareri personali, sia chiaro).

Lynch finalmente è libero di girare: totale libertà, final cut, durata infinita. Le citazioni sono infinite, il cinema polacco (no, non quello di Zelig) è stata una lezione importante e Freud non è mai morto. I generi si mischiano e si annullano. Allo spettatore rimane un'opera d'arte, le sei figure non hanno mai smesso di muoversi e anzi, hanno iniziato a camminare tra noi. E non chiedetegli cosa volesse rappresentare, un film non deve essere spiegato, pena il completo fallimento. Dal canto suo un aiutino ce lo dà (in un'intervista): la trama è linearissima, la parte difficile è ricomporla. Per farlo bisognerebbe rivedere questo lunghissimometraggio non so quante volte. Io ho rinunciato.
Ah, e se vi chiedete cosa diavolo sono quei conigli, la risposta la sapete già, in fondo: quei conogli siamo noi.

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Ultima risposta 28/08/2010 14.01.57
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M|zaR  @  01/03/2008 01:12:40
   10 / 10
Non esistono mezze misure. O lo si odia o lo sia adora senza riserve. Per me è un capolavoro. Mi ha sconvolto, emozionato, terrorizzato, impressionato, affascinato come forse pochi altri film hanno fatto. I film di Lynch sono come l'arte... l'arte è di tutti ma purtroppo non è per tutti. Con questo nn sto assolutamente dicendo che mi sento superiore o inferiore a qualcuno che ha già commentato il film. Piuttosto intendo dire che mi ritengo sensibile a questo genere di pellicole, a questo particolare modo di far cinema, ed è sacrosanto che qualcun altro nn posso aver avvertito le stesse sensazioni. Una cosa che non tollero, però, sono considerazioni del tipo "LYNCH è SENZA SENSO"...oppure "LA STORIA NON HA SENSO". Ma cavolo...ancora siamo a questo? Magari i suoi film non hanno senso dal punto di vista narrativo, ma sta proprio qui la chiave di lettura del suo cinema... il suo cinema non è narrazione... il suo cinema è legato ai deliri, alle riflessioni, alle speranze, ai desideri, ai tormenti, ai sogni della mente. Tutto è legato alla mente e all'inconscio. Dannazione...anche i nostri sogni non hanno senso dal punto di vista lineare, ma hanno senso se li valutiamo in base a quanto di particolare abbiamo pensato, desiderato per tutto il giorno prima di lasciarci cadere nel sonno. Quindi... per favore... evitate stro.nz.ate del genere. Se non vi è piaciuto, se non vi ha emozionato, se non vi ha trasmesso nulla, vi prego, dite soltanto che il suo cinema non è di vostro gradimento, ma non lo screditate soltanto perchè VOI non lo avete apprezzato. Di fronte ai "tagli" di LUCIO FONTANA cosa dite, o cosa direte? Che non hanno senso? che sono una stupidaggine? Mi dispiace, amici miei... FONTANA è un grande pittore e scultore, può piacere o non piacere, ma di sicuro non è un ciarlatano. LYNCH è un regista, un'artista, il suo cinema può piacere e affascinare o non piacere e risultare noioso, ma di certo non è un mentecatto. PS: sinceramente con un po' di attenzione non ci vuole molto almeno a capire qual'è la tematica portante del film. Poi se uno un film se lo vede con la fretta di fare qualcos'altro, allora mi ripeto forse nn è questo il cinema di suo gradimento. UN SALUTO A TUTTI

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Ultima risposta 02/03/2008 14.49.56
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KAFKA  @  27/02/2008 09:33:53
   9½ / 10
INLAND EMPIRE non è un film, forse ne sono due, forse tre, forse infiniti...forse è il film.
Un esperienza sensoriale DISTURBANTE,sconvolgente,un vortice di immagini,suoni,emozioni.
Non credo serva capirlo.
MA è OPPORTUNO SUBIRNE IL SUO EFFETTO..............................

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  02/02/2008 11:32:30
   3½ / 10
Credo che questo sia uno di quei film o adori o ritieni pessimo; io faccio parte della seconda categoria. Concordo con chi afferma che più che un film sembra un esercizio stilistico del regista. La domanda che mi pongo è la seguente: in un film non ci dovrebbe essere una trama, quantomeno abbozzata? Durante la visione di questo film ti continui ad illudere che prima o poi si riesca a comprendere qualcosa, invece tra salti temporali, presunto dualismo realtà/finzione, confusione non ne esci più. Ci sono poi alcuni punti in cui il disorientamento ha livelli tali da voler rinunciare a seguire il film e non vedere l'ora che escano i titoli di coda. Davvero un brutto film senza capo nè coda!

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Ultima risposta 07/02/2009 17.34.38
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eddybi  @  01/01/2008 14:36:55
   7 / 10
Beh diciamo che qui Lynch ha un pò esagerato...sia per la complessità della trama che unita alla durata del film...garantiscono un'alta possibilità di annoiare lo spettattore. Se per Mullholland Drive mi è servita una seconda visione, qui mi sa che ce ne vorranno altre 7 o 8...in ogni caso so che il risultato sarà avere un'idea personale di ciocchè voleva raccontare il regista, forse non sarà la visione corretta, ma forse era proprio questo l'intento del regista...raccontare i suoi sogni, le sue visioni e prendersi il gusto di entrare nella nostra mente.

giuliapra  @  27/12/2007 14:53:54
   8 / 10
è sanz'altro un film molto particolare.. tuttavia non ho capito molto la trama, diciamo che ho dato un voto anche per non rovinare la media.. certo è inquitante al massimo!! ne esistono pochi come questo!!

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Ultima risposta 07/01/2008 20.05.52
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Mama-kin  @  24/12/2007 19:52:18
   10 / 10
SPIEGAZIONE DI INLAND EMPIRE IN POCHE RIGHE : La ragazza polacca ha colto in flagrante suo marito che faceva sex con una prostituta. Il suo istinto le direbbe di uccidere entrambi col primo oggetto che trova, ma decide di tornare a casa, chiudersi in camera e aspettare che la rabbia svapori. In questo lasso di tempo pensa a come ha buttato via la sua vita con quell'uomo, a quello che avrebbe potuto essere e via dicendo, ma soprattutto pensa se uccidere il marito oppure no... prevale infine il no, per cui non le resta che uccidere virtualmente la dern (che rappresenta appunto il dubbio) ed uscire dalla sua camera per perdonare il marito. Per qualsiasi domanda sono qui.

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Constantine  @  21/12/2007 18:06:09
   4 / 10
Da grande fan di Lynch mi sono avvicinato con tutti i migliori propositi alla visione di questa pellicola, osannata, che doveva segnare il suo capolavoro, ma che per quanto mi riguarda non ha assolutamente colto il segno. Insomma il cineasta compie un esperimento, percorre un certo tipo di cinema che raramente (se non mai) è stato percorso prima, non c'è una linea temporale definita, i personaggi stessi si fondono e mutano, la realtà non è minimamente distinta dalla finzione e sbuca fuori anche un teatrino televisivo, con dei conigli stile Robinson e risate registrate. La Bellezza delle immagini proposte e la magnifica prova della Dern non riescono però ad ammortizzare il lunghissimo periodo del film, troppo anche per il maestro David; se la lentezza della pellicola contribuisce al senso di smarrimento ,assieme alla durata contribuisce anche all'estraniamento dall'opera, non ci si trova minimamente coivolti e si perde il senso. Credo che difficilmente anche rivedendolo comprenderei altre trame al di fuori di quelle che si colgono ad una prima visione, visto che Lynch sembra divertirsi molto disorientando e prendendo libertà artistiche al di fuori delle stesse o del film stesso. In poche parole resta una visione obbligata, per tutti coloro che amino il cinema e Lynch, in particolare ,ma credo che sia un opera che divide, a me ad esempio non mi è piaciuta questa smania di ricerca dell'astruso, questa voglia di complicazione, anche a discapito della trama, degli attori, ho avuto più l'impressione di assistere ad un esercizio stilistico che non ad un vero e proprio film, un esperimento, che in fin dei conti non mi ha soddisfatto in pieno, inoltre resto convinto che tre ore per un film siano davvero ,davvero troppe.

france  @  05/12/2007 10:18:39
   10 / 10
sconvolgente, inquietante, disturbante, pauroso...
che film...

Beefheart  @  12/11/2007 11:05:52
   5½ / 10
Che dire? Rimandare ogni giudizio e commento ad una seconda visione? Magari ad una terza? Probabilmente non c'è un numero minimo, o consigliabile, di visioni e re-visioni necessarie per venire a capo della contorta arte visionaria di David Lynch. Probabilmente, come capita davanti ad un quadro, ciò che conta non è tanto la sua decodifica concettuale, quanto la percezione sensoriale che si ha di esso. Questa ennesima opera del regista trasuda, come ai tempi d'oro, mistero, delirio, allucinazione, visionarietà... Tutto rigorosamente inspiegabile ma, al solito (e ci mancherebbe altro), dotato di un'innegabile spessore tecnico-artistico che si evince dalla superba prova degli attori (esclusi i deludentissimi Irons e Stanton), dalla loro magistrale conduzione, dalle inquadrature, da alcuni movimenti di macchina, dall'utilizzo delle luci e degli ambienti... Certo che a livello di contenuti bisognerebbe prima riuscire ad individuarne ed isolarne qualcuno per poterlo analizzare e quindi apprezzare o meno; ed in tal senso, per il vostro umile scrivano, l'operazione si rivela assai ardua... Al momento non mi rimane dunque che ribadire l'indubbia validità di svariati passaggi, di volta in volta cinematograficamente apprezzabili grazie alle capacità e qualità degli addetti ai lavori, tra i quali però rinuncio a cercare un vero filo conduttore che abbia senso compiuto e che sappia unirli in una sceneggiatura apprezzabile. Nel complesso non posso che ridurre il tutto ad un (ingiusto? riduttivo?) livello di fruibilità unicamente visiva, totalmente disgiunta, estranea, da qualsivoglia riscontro intellettivo che risulterebbe solo fatica sprecata. Certo che tre ore di pura, ininterrotta, follia ormai mi risultano eccessivi e dopo anni ed anni di cieca fedeltà assoluta credo sia arrivato il mio momento di dichiarare che il ripetitivo e monocorde Lynch, pur bravissimo nel suo pezzo forte, mi ha stancato. Spiacente ma non fa più per me. Sconsigliato.

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Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag  @  18/10/2007 00:35:35
   10 / 10
"Un bambino un giorno andò fuori a giocare quando aprì la porta di casa
egli vide il mondo, nel passare attraverso la porta per uscire egli causò un riflesso ,il male era nato e seguiva il bambino".


"Una fanciullina andò fuori a giocare si perse nella piazza del mercato come una creatura incompiuta, non era proprio la piazza del mercato,ma il vicolo appena dietro la piazza del mercato,quella è la via che conduce al palazzo".

Lei non ricorda?

"Qualunque azione ha delle conseguenze ciò nonostante ci resta la magia
se fosse domani lei sarebbe seduta su quel divano".


Vede?


Spezzato l'oblio, la prima porta è stata aperta, inizia la strada del ricordo, lunghi corridoi, in questo labirinto senza tempo, verso il trauma,la ferita,il foro
per andare al di là dell'ultima porta...47.

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sonhador  @  13/10/2007 17:22:04
   6 / 10
Riconosco che si tratta del film di Lynch più originale ma ciò non toglie che sia davvero un macigno..per la prima volta un suo film mi ha fatto annoiare..escluse poche scene all'altezza del suo capolavoro "Strade perdute". Delusione

badovino  @  08/10/2007 04:10:22
   10 / 10
Una fotografia esplosa in miliardi di flash a due millimetri dagli occhi. Un capolavoro dell'inconscio e subconscio. Un'opera d'arte degna dei più grandi cineasti. Lynch parte dalla pittura e si vede e si sente e si tocca quasi. L'aspetto narratologico è quello più ermetico e difficile da comprendere. E' necessario vederlo e rivederlo, almeno un paio di volte, per mettere assieme i puzzle di questo mosaico infinito. E ogni volta cresce il desiderio di rivisitarlo, di osservarlo da più angolazioni, di riscoprirlo, di farsi più e più volte trascinare dalle immagini, dalle vorticose immagini che sprofondano in un incubo senza fine, lungo i limiti e i confini che segnano il passaggio tra realtà e finzione, tra vita e fantasia, tra paradiso e inferno. Inland Empire è un giocattolo, una matrioska dentro un'altra matrioska, un infinito gioco di specchi, un coacervo di realtà le une incastonate nelle altre e ognuna confina con le altre trasfigurandosi in esse. Tanti mondi, tanti piccoli racconti, microracconti surreali e inquietanti infestano quest'opera e ogni mondo, ogni microracconto è in qualche modo visitato dallo spettatore, che è invitato ad entrare ora in questa ora in quella porta e a vivere quasi sulla propria pelle il movimento drammaturgico. Movimento drammaturgico che poi non c'è, è tutto un muoversi in più mondi, in più realtà, come quella dell'attrice famosa, quella dei conigli a teatro, quella della ragazza che guarda la tv chiusa in una camera d'albergo (se si nota bene, sta guardando proprio Inland Empire). Lo spettatore va su e giù come quando fa zapping o come quando cambia stazione alla radio e così ormai è la vita dell'uomo contemporaneo, un'eterna lotta fra realtà e finzione; la fusione fra realtà fittizia del cinema, della televisione, dello show business, e la realtà cosiddetta "normale" fa si che non ci siano più linee di demarcazione nette: l'una va a finire nell'altra e viceversa. Mentre lo si guarda si ha la sensazione di essere guardati dai personaggi del film, un effetto quasi metafisico. Lynch ha realizzato insomma il suo 8 1/2, il suo 2001 Odissea nello spazio. E se oggi questo film non è stato capito da molti è perchè è molto avanti, molto ma molto avanti, è oltre ogni limite drammaturgico moderno. All'epoca, i film suddetti, di Fellini e Kubrick, ricevettero molte critiche e non furono compresi nella loro reale grandezza. Sono sicuro di star davanti a un capolavoro, ad un' autentica opera somma del cinema contemporaneo che rispecchia la confusione mentale in cui l'uomo vive all'inizio del nuovo millennio. La storia comincia con un radiodramma e continua con un'attrice di Hollywood che interpreta il remake di un film non più realizzato molti anni prima, a causa dell'assassinio dei due protagonisti. Da qui cominciano le trasfigurazioni, gli sbalzi temporali, tramite i quali l'attrice vede se stessa in più realtà: ora è una povera ragazza che vive con un marito che non può avere figli, ora è una prostituta. E si rivede proprio come se stesse guardando un film. Nel frattempo, la storia dei conigli al teatro, la storia della vicina di casa delirante e ambigua, la storia dell'ipnotizzatore, la storia di qualsiasi personaggio implicato, si mischia con le precedenti. Gli attori sono formidabili. Laura Dern passa da un valore all'altro nel range del sentimento umano. Le luci e i suoni e la musica contribuiscono all'atmofera disturbante dell'opera. Una regia realisitca e surrealistica al contempo. Alla fine lascia come un buco dentro, un enorme buco, un misterioso desiderio di entrare in questo buco ed eplorare le più recondite e oscure grotte della nostra mente.

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kosmonotte  @  03/10/2007 23:27:01
   9½ / 10
pensate ad un flusso perpetuo di immagini surreali che vi trapassa il cervello...alla fine (ma nella mia mente il film nn è ancora finito e spero nn finirà mai) pietrificati cercate di tornare alla realtà... scossi, turbati, increduli, spaesati...felici

ps. il 9 e mezzo xkè mulholland drive è x me impareggiabile

bandafratelli  @  01/10/2007 16:40:00
   7 / 10
Sarei curioso di conoscere il pensiero di Lynch riguardo il film. Comunque, ha prima lettura risulta incomprensibile. Poi, forse, rivedendolo più volte, si riesce a dargli una qualche interpretazione. La pellicola comunica delle sensazioni e degli stati d'animo ma è troppo lunga. Stancante in diversi punti, poi si riprende suscitando emozioni. In ogni mometo, durante la visione, si guarda il film cercando di collegare i pezzi del puzzle lynciano per dare un senso a ciò che, probabilmente, non ha alcun significato. Si cade in un incubo lungo (troppo) e quando finisce, si ha la sensazione di aver vissuto qualcosa di unico Per tali ragioni, nonostante il suo esplicito ermetismo, la ritengo interessante.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  28/09/2007 12:11:12
   9½ / 10
finalmente l'ho visto, volevo essere sicuro di avere tre ore libere e dedicarmi completamente al film!! ne è valsa la pena?? bhè, ca--o se ne è valsa!!!
questo è un lynch elevato al quadrato, molto più misterioso del lynch di mulholland drive e più inquietante di quello di strade perdute!! la trama è complessa, ma penso che segua un filo quasi logico: certo dopo una prima visione non si può comprendere, ma lo riguarderò, non so quando, ma lo riguarderò!
per non parlare dei primi piani, degli attori, dei conigli... tutto fantastico, tutto un incubo, tutto talmente affascinante da portare il tuo interesse verso un film incomprensibile al massimo!!
forse questo sarà l'ultimo film del maestro, perchè oltre a INLAND EMPIRE non si può andare!

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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 14:41:03
   9 / 10
DIFFICILE COMMENTARE UN FILM DEL GENERE. CIO' CHE RIMANE E' LASCIARSI TRASPORTARE DALLE EMOZIONI E DALL'ANGOSCIA CHE SUSCITA LA VISIONE DI UNA PELLICOLA COME QUESTA. QUI SIAMO DAVANTI A UN LYNCH ALLE ESTREME CONSEGUENZE, CHE E' RIUSCITO AD ANDARE ANCHE OLTRE ALLE ALLUCINAZIONI DI "STRADE PERDUTE". E' UN VIAGGIO NELLA COSCIENZA DELL'UOMO TRA REALTA' E IRREALTA', TRA INCUBO E VEGLIA. INQUIETANTI GLI INSERTI DI "RABBITS", CHE POTREBBERO DARE ADITO A DISPERATE INTERPRETAZIONI. UN FILM/NON FILM PAZZESCO, CHE SOLO UNA MENTE COME QUELLA DI LYNCH POTEVA CONCEPIRE. PUO' NON PIACERE, MA LASCIA COMUNQUE IL SEGNO... E CHE SEGNO.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/09/2007 12:25:49
   9 / 10
Ciò che ha concepito David Lynch è qualcosa che definire originale sarebbe troppo semplicistico. Tentare di razionalizzare questo film, significa sbagliare approccio e non lasciarsi trasportare da quel flusso di immagini che ti trascinano dentro l'universo lynchiano. INLAND EMPIRE è un viaggio nell'opera cinematografica di David Lynch, la summa di tutta la sua carriera. Quello che mi domando è: cosa farà adesso? INLAND EMPIRE è il suo limite? E' possibile andare "oltre"?

Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  02/09/2007 00:14:24
   4½ / 10
Taglio i ponti con Lynch, stavolta per sempre.
Ci ho provato, giuro, a capire qualcosina ma credo di essermi perso più o meno dopo 5 minuti...
E contando che il film dura 3 ore è tutto dire.
Ottima prova di Laura Dern che non ho capito cosa ha fatto ma l'ha fatto divinamente.

P.S. Mi è venuto il terrore dei conigli.

P.P.S. Ho paura di essermi drogato e di non ricordarlo.

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Ultima risposta 26/03/2008 18.02.54
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edo88  @  26/08/2007 17:26:32
   9 / 10
Avrei decisamente preferito capirci di più, ma non sono comunque mai riuscito a distogliere lo sguardo per un secondo, e in più la tensione, il phatos, e se vogliamo l'ansia da paura che questo film ti trasmette non sono facili da trovare, e mi hanno decisamente colpito.
Prove recitative ottime, regia superba, buona colonna sonora...però, come per Mulholland Drive, non sarò contento finchè non troverò risposta a tutto quello che Lynch ha avuto la gentilezza di non volerci far capire.
Sta in questo il suo genio, direi, no?
9 perchè, anche se forse è un ragionamento sbagliato (potreste dire che tanto valeva dare 8 o 10), sono troppe le cose rimaste inspiegate.

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Ultima risposta 09/01/2009 13.06.41
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sestogrado  @  26/08/2007 02:25:19
   8½ / 10
ho dovuto vedere due volte inland empire prima di farmene un'idea. mi piace dunque trascendere il significato della storia in se (che forse non esiste) e pensare a questo come una grande critica al cinema di oggi, un po' trash, e soprattutto al mondo che vi ruota attorno. un piccolo mondo merdoso disposto a fare qualsiasi cosa pur di rimanere sotto la luce di questo potente sole che è il cinema. io so solo che non esiste nessun altro regista che riesca a fare dei film del genere. non esistono montaggi simili, e le atmosfere dei film di lynch mi mandano in delirio, anche se a volte incomprensibili è come se vi fossi naturalmente attratto..

rapture  @  17/08/2007 19:44:12
   7 / 10
Qualche gradino sotto Mulholland Drive. Il principale difetto è l'eccessiva lunghezza. E' un giudizio post prima visione, mettendo al bando razionalizzazioni inutili e lasciandomi semplicemente trasportare dalle sequenze.

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Ultima risposta 26/08/2007 02.26.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  14/08/2007 11:23:20
   7½ / 10
Non avevo mai visto un film di Lynch prima d’ora, e così ho voluto cominciare con il suo lavoro più introspettivo. E’ stato un viaggio molto interessante, in mezzo a scene surreali e oniriche che ti rimangono impresse nella testa, luci e colori ad effetto e musiche azzeccatissime (mi sapete dire chi è il compositore e la cantante?). Si varia da parti misteriose e claustrofobiche a momenti più leggeri o strani. I conigli presi dal suo cortometraggio Rabbits (sono scene originali o modificate?) ci stanno proprio bene. Poche cose sono collegate nella vicenda.
Forse un po’ eccessiva la lunghezza, perché dopo esser stati stravaccati per tre ore nel divano a tuffarsi in questo mondo ipnotico, ti alzi che ti gira la testa. Ma ne vale la pena. A volte però la fotografia non è così suggestiva come dovrebbe, e mi da l’impressione che tutto sia stato girato un po’ in fretta.
Il doppiaggio italiano è pessimo; peccato che nel dvd non si poteva opzionare la lingua inglese.
Le interpretazioni sono discrete.
Secondo me un’ottima forma d’arte che tutti i registi potrebbero provare, così tanto per curiosità e vedere il loro approfondimento psicologico.

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Ultima risposta 03/10/2007 15.50.20
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aiemmdv  @  06/08/2007 15:40:49
   10 / 10
Sicuramente qualcosa di MAI VISTO PRIMA.
Almeno 3 piani temporali di narrazione sono presenti all'interno della pellicola che si intrecciano e si deliniano in maniera delirante agli occhi dello spettatore.
Un insieme di scatole cinesi dove lo spettatore cerca snervandosi di trovare il principio le cause i sogni.
Ma se si parte dal principio che è reale solo ciò che è intuibile e visibile tramite i nostri sensi, questo processo puo' ridursi ad un qualcosa di superfluo e quasi superato.
Fermatevi un attimo e lasciatevi trasportare dal clima onirico e delirante di INLAND EMPIRE e rimarrete senza fiato alla continua ricerca di un perchè e di una spiegazione..ogni spiegazione vi darà l'idea di essere quasi accettabile ma ritornerete sempre ad un punto in cui qualcosa non è spiegabile.
Rendetevi partecipi di questa esperienza e create il vosto mondo REALE

shock1  @  01/08/2007 12:55:45
   6 / 10
Perchè quando un film è incomprensibile viene definito un capolavoro? Memento può essere definito un film difficile, questo è senza senso. punto. Metto la sufficienza perchè l'unica idea che mi è piaciuta è quella di mescolare film e vita reale, a volte sono stato colto di sorpresa e sicuramente l'abilità di linch in questo è tangibile, ma la maggior parte del film è composto da flash senza senso e definirlo una rappresentazione della follia della protagonista è una giustificazione troppo facile.

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Ultima risposta 02/08/2007 09.38.03
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Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  @  29/07/2007 19:52:05
   10 / 10
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..........................................IL CAPOLAVORO DI DAVID LYNCH..........................................

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Ultima risposta 02/04/2011 04.52.13
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max67  @  27/07/2007 10:46:12
   4½ / 10
SARA' UN CAPOLAVORO PERO' A ME HA FATTO VENIRE DUE MARONI COSI'
AMMETTO TUTTA LA MIA IGNORANZA PER NON ESSERE RIUSCITO AD APPREZZARE IL FILM PERO ' DEFINIRE UN CAPOLAVORO UN FILM COSI' CONTORTO MI SEMBRA ESAGERATO .

Ch.Chaplin  @  24/07/2007 12:47:43
   9 / 10
è una mitica esperienza sensoriale..è un apice di pazzia...
lynch non cambia il suo stile, ma rivoluziona la cinepresa..
x il resto è un incrocio tra strade perdute e mulholland drive (forse + quest'ultimo)

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tatum  @  18/07/2007 15:49:25
   10 / 10
....lynch sprigiona tutta la sua genialità col digitale...e osa più di quanto sia permesso a chiunque...tranne che a lui. Un gradino al di sopra di Mulholland drive, il regista ci dimostra come la mente umana possa essere ancora più contorta di quelle descritte nei film precedenti. Un capolavoro.
Mi dispiace molto per quelli a cui non è piaciuto ma questo è un capolavoro.

jess  @  18/07/2007 11:42:59
   10 / 10
Drammat6ico?
Mamma mia che terrore questo film.
Un capolavoro.

Equilibrium  @  18/07/2007 11:38:23
   10 / 10
In fin dei conti, è un capolavoro.

erano anni che un film non riusciva a trasmettermi emozioni così intense, terrorizzanti, profonde e viscerali. E tutto attraverso la lo sguardo allucinato dell'anziana vicina di casa, il sorriso di plastica di Laura Dern, che lentamente si accartoccia mentre lei sprofonda nel suo incubo personale trascinando dietro anche chi è dall'altra parte dello schermo. E poi il tappeto musicale insistente/lascivo/ipnotico, i colori forti, gli angoli bui e riempiti da qualcosa che non si riesce a vedere, ma che risultano essere densissimi di percezione.

i silenzi.

Il dilatarsi del tempo, che quasi si sfilaccia, si sfalda, viene risucchiato insieme ai suoni, alla luce, alla materia. come se ci si trovasse in bilico sui bordi di un buco nero.
Ecco cos'è Inland Empire, è un buco nero.
Un luogo dello spazio dove non valgono più le leggi della fisica, dove la realtà sublima per un attimo e poi si scioglie, mischiandosi con l'immaginazione, dove l'eco delle paure più sottili riemerge e scorre sulla pelle come ghiaccio secco. E non ci si chiede il perchè, ma ci si lascia andare mentre precipitiamo dentro, e il precipitare stesso è dolce, erotico, terribilmente attrattivo nella sua violenza e nella sua oscurità.
Le pupille dilatate, le maschere grottesche, le risate fuori posto della sit-com, il volto in disfacimento della vittima, le pesanti tende rosse, "va tutto bene, stai solo morendo" che ancora mi rimbomba nella testa, la puntina del giradischi che raschia la superfice del vinile come unghie sulla lavagna.

Questo e molto altro, troppo altro...troppe informazioni, troppi significati, troppe emozioni.
Troppo per una sola visione. Ci sono cose da mettere a posto, pezzi del puzzle da recuperare e incastrare. E se poi il disegno è troppo complicato, pazienza. Non si ha davvero il bisogno di guardare il puzzle completo.

Anche i singoli pezzi hanno il loro fascino.

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Ultima risposta 20/08/2007 16.45.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  17/07/2007 17:47:50
   10 / 10
C'è da rimanere secchi dopo la visione di questo "horror-mentale". Estremamente angosciante, mai visto qualcosa del genere...
Lynch mette in discussione l'arte o meglio la "visione del reale": una visione cinematografica o televisiva, ma che contiene sempre una "realtà" a sè stante, tangibile, che nel momento in cui viene sfiorata svanisce o rifugge in altri mondi, universi con identità differenti in una sorta di scatola cinese infinita e tormentosa. Questà visione/verità pare esista in due tipologie: una visione bassa (televisiva) che da l'impressione che il mondo circostante sia più vicino, una visione alta (cine-artistica) che da l'impressione di una visualizzazione del mondo lontana e quindi più chiara. Ma in verità è possibile che una semplice immagine fissa, un solo scorcio ci dia più possibilità di un infinito, invece che da un puzzle di impressioni, proprio per l'"unità universale" di concetti, ideologie, pensieri e persone, inutilmente alla ricerca di qualcosa di complementare con noi stessi, quando in realtà siamo proprio noi che giochiamo con ciò che di vuoto c'è nella nostra mente. Ci divertiamo a riempirlo inventando mali da sconfiggere, riflessi deturpati di noi stessi: falsi nella misura in cui sono l'opposto di noi stessi e veri nella misura in cui li creiamo noi. La completezza sta nel sapere che si può partire dall'infinito per arrivare a uno, come che si può partire da uno per arrivare all'infinito.
La vera liberazione, l'esplosione/accettazione del reale (che esista o non esista non importa, sappiamo solo che imprimerlo nella nostra mente è possibile ed è la cosa più semplice) che c'è anche in Eraserhead, sta nel "deformalizzare" la ricerca rendendola propria e facendone tesoro.
E' impossibile consegnarla agli altri: il percorso è personale come il film che Lynch ha realizzato. Si può essere solo testimoni.

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Ultima risposta 01/09/2010 13.01.30
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goldtw  @  14/07/2007 02:54:48
   9½ / 10
finalmente l'ho visto!!!era da 7-8 mesi che aspettavo questo "impero della mente" e devo dire con tutta onestà(non lo dico perchè stravedo per lynch)che ha superato tutte le mie aspettative!!me lo immaginavo discreto..invece questo è un capolavoro che si scoprirà con gli anni avvenire!
nella prima parte lo stile di riprese e di fotografia mi ricorda molto lost highway e la narrazione rimanda a mulholland drive(non dico che è uguale,eh!)...e quei tendoni rossi alla twin peaks..ahhh..che nostalgia...non gli ho dato un dieci pieno perchè alcune scene psichedeliche le trovo superflue e ripetitive,avrei dato più spazio ai dialoghi al posto di alcune parti surreali più "deboli".ho apprezzato relativamente l'uso della macchina digitale..in molte sequenze l'immagine traballa e lo spettatore potrebbe essere infastidito alla lunga..a parte queste lievi sbavature(relative ai miei gusti)in questo lungometraggio le mie emozioni si sono congelate e stanno continuando a fluttuare nel mio stomaco nonostante abbia finito di vederlo qualche ora fa!!:)anzi,ne voglio ancora!!e poi ancora!!
insomma..lunga vita a Lynch!!*_*

PS: sò perfettamente che è uno dei film minori del regista...sò perfettamente che non è paragonabile ad Eraserhead,Lost Highway,Mulholland Drive...ecc...ma l'adrenalina e l'angoscia che mi ha causato sono la prova che il suo cinema è immortale.

addicted  @  11/07/2007 16:45:05
   10 / 10
Premetto che sono un ammiratore sfegatato di Lynch.
Premetto che ho visto IE una volta sola.
Premetto che già prima di vederlo sapevo che sarebbe stato un capolavoro.
Secondo me Lynch è tra i più grandi autori in attività, al livello di Rohmer, Resnais, Chabrol, Tarantino, Almodovar, Herzog e pochissimi altri.
Cosa accomuna tutti questi autori, cosa li rende GRANDI AUTORI???
Perchè i loro film sono sempre infinitamente superiori a quelli di tutti gli altri???
Certamente non è solo una questione di tecnica. Forse neanche solo una questione di livello culturale.
Credo che il discrimine sia rappresentato dal coraggio. Un grande autore ha il coraggio delle proprie idee ed è coerente solo con la propria ispirazione.
Da questo punto di vista Lynch è esemplare.
Solo il coraggio di produrre un'opera così OLTRE andrebbe premiato con tutta la benevolenza e il sostegno possibili.
Siamo OLTRE il surrealismo, OLTRE l'onirico, OLTRE il Novecento. Si respira un'aria che profuma di MAI VISTO PRIMA.
Per me, che sono sempre alla ricerca di qualcosa che mi metta in funzione i neuroni, è praticamente il paradiso.
Per me che ho fame di NUOVO è praticamente una leccornia.
Per tutti gli altri potrebbe essere sciocco, irritante, insensato, presuntuoso, osceno, antiestetico.
Per me è raffinato, coinvolgente, mistico, umile, provocante, bellissimo.
Non vedo l'ora di rivederlo, ancora, ancora, ancora, ancora...

Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  26/06/2007 13:23:06
   2 / 10
ho vistoil film con molta attenzione e forse mi aspettavo molto di più perche avevo letto qualche commento, ma purtroppo mi rendo conto che si può trarre qualsiasi conclusione perchè la tramanon esiste aparte per i primi 45 minuti dove sembra molto intetressante, ma dopo solo scene sensa senzo, di una lentezza micidiale.Si potrebbe dire che erano scene utili ma nn servivano a nulla.
Si potrebbe dire che il film interpreta il pensiero e la confusione mentale della protagonista, ma si può dire pure che erano scene a caso e sensa senso, alla fine chi ha ragione??
Do il 2 solo per la prima parte altrimenti il voto sarebbe zero perchè mettere tante immagini sensa senzo non signiffica girare un film; inoltre in 3 ore si poteva sviluppare bene e in maniera dettagliata una storia, qui invece si sviluppa solo una noia mortale.

A tutti i critici e veri intenditori di cinema quali siete, spiegatemi bene la storia, perchè io da sempliciotto non ci vedo niente.

11 risposte al commento
Ultima risposta 25/07/2007 23.57.51
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ELY81  @  25/06/2007 17:46:52
   9½ / 10
Credo almeno che grazie alla settima arte è stato possibile superare la nota distinzione fra arti spaziali e temporali lessinghiana. Il cinema è principalmente linguaggio per immagini, ma forse l’avvento del sonoro ci ha distratto da questa riflessione che potremmo tuttavia maturare attraverso la visione delle pellicole mute. Con Linch il cinema si potrebbe ridefinire linguaggio per immagini in senso pieno, perché ci troviamo dinanzi a vere e proprie pitture in movimento. Egli percorre una via diversa da altri registi, un percorso indipendente, che lo porta a manifestare appieno la sua creatività. Persino in Inland Empire il digitale diviene il mezzo piegato a introflettere il suo registro stilistico-espressivo. I mezzi impiegati dal regista per raccontare una storia che si potrebbe definire più precisamente un’esperienza visiva, sono quelli che ha impiegato nei precedenti Strade perdute e Mulholland Drive. Trama non lineare, disgregazione e sdoppiamenti di personalità che evidenziano la perdita di certezze circa la propria identità (molto affine al pittore Francis Bacon, con le sue figure deformate e i volti sfigurati), figure premonitrici e veggenti, figure mostruose appartenenti ad un sottomondo che è all’opposto della nostra realtà percepibile e razionalizzabile , corridoi bui e percorsi labirintici che coinvolgono lo spettatore rendendolo attore. È proprio lì che l’incubo di Fussli come di altri “pittori dell’immaginario” sembra trovare il suo gemello in Inland Empire, un sogno senza fine, dove realtà e finzione si intrecciano al punto da non distinguere più entrambi. Inland Empire è la storia di un film maledetto che non è mai stato portato a termine , quindi è il film del film. In una trama quasi inesistente il materiale visivo abbonda(prostitute polacche, sfruttatori, anziani signori, volti sinistri, artisti di circo ed esseri mostruosi con volti da conigli che ogni tanto appaiono) in percorsi diversi attraversati dalla Dern, che figura nei panni dell’attrice protagonista del film, che sembra vivere diverse realtà, costruendo di volta in volta una nuova identità. L’ennesimo capolavoro linchiano, conferma che il suo autore, malgrado la sua esperienza dietro la macchina da presa, è rimasto fondamentalmente un grande pittore, ed è lui stesso a dare conferma di ciò.

9 risposte al commento
Ultima risposta 09/03/2008 12.33.56
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  22/06/2007 12:55:55
   10 / 10
Lynch ha creato un “prima” e un “dopo” nella storia del cinema, ha concepito quello che forse molti registi desiderano creare o ideare.
In questo film ho ritrovato la dolcezza mostruosa di Elephant Man, l’utopia futuristica di Dune, la violenza grottesca di Cuore Selvaggio, il mondo onirico di Twin Peaks, la fantasia sensazionale di Mulholland Drive.
Lynch sperimenta e abusa del potere manipolatore dell’immagine e trasmette inquietudine, mistero e paura in questi spazi opprimenti e angoscianti.
Inland Empire è un labirinto di corridoi, porte, saloni, camere da letto, strade, set cinematografici. Inland Empire non si vede, ci si entra.
Inland Empire lo viviamo, lo sperimentiamo e lo percorriamo.
E’ come il disco in vinile della prima scena, non avanza in modo lineare ma in modo circolare; circoli che portano dall’esterno verso l’interno e all’interno di questo sogno (incubo!?) si rimane.

12 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2007 08.55.54
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easy  @  21/06/2007 00:12:27
   9 / 10
Un''esperienza. Inland Empire di David Lynch non è un film organico, lineare, comprensibile, con un inizio e una fine definibili tali, ma è innanzitutto un''esperienza sensoriale. Un flusso di pensiero libero di un artista, che non richiede spiegazioni, ma solamente intuizioni, emozioni personali, positive o negative che siano. . . Lo si può amare, odiare, rifiutare, non giustificare.
Inland Empire è un''esplorazione, un esperimento, un varcare i confini noti e verificarne la possibilità e i limiti. Fra dieci anni, chissà, sarà considerato un capolavoro.
tratto da: http://www.mymovies.it

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Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  19/06/2007 19:36:25
   10 / 10
ATTENZIONE!!!

QUESTO NON E' UN FILM COME TUTTI GLI ALTRI, E' QUINDI SOTTOINTESO CHE NON E' UN FILM PER TUTTI!!!!
NON LASCIATEVI INFLUENZARE DALLA MEDIA COSI' ALTA, PERCHE' RIPETO, QUESTO NON E' "ASSOLUTAMENTE" UN FILM ALLA PORTATA DI TUTTI, E VI GARANTISCO CHE ALMENO LA META' DI QUELLI CHE HANNO MESSO 10, NON HANNO CAPITO NEANCHE IL MOTIVO.

Non guardatelo assolutamente se:

1) Siete di semplici gusti
2) Odiate i film d'autore con vena decisamente artistica
3) Non amate Lynch o registi tipo Kubrick, Cronnemberg, Von Trier, Van sant, Tarkovskij ecc ecc
4) siete facilmente irritabili, o impressionabili

Non aspettatevi una trama, ne un finale risolutorio, non provate a capire, perchè non occorre, lasciatevi trasportare dalle immagini sparate qua e la sensa un apparente significato, il risultato sarà devastante.
Consiglio di vederlo in totale isolamento, e al buio, al massimo in due persone, quando si è in troppi risulta difficile entrare in un film del genere.

Venendo al mio giudizio...questo non e' un film, e' un esperimento, un incubo a occhi aperti, e va vissuto come tale.
Mi sono sempre battuto contro i voti fuori media, ma in questo caso...non esistono voti fuori media, penso si possa dare tranquillamente, 1 o 10, esclusivamente in base al prorpio gusto personale.
Non credo si giusto neanche una mezza misura, come 5, o 6, questo titolo nasce per essere così, o lo si ama, o lo si odia. Quindi piantatela di rompere il caz.zo a quelli a cui non è piaciuto, perchè ripeto non è un film normale, anzi...non è proprio un film.

In finale..."regalo" 10 , ma non è stata una bella esperienza.


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Ultima risposta 07/06/2008 15.07.30
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private_joker  @  19/06/2007 16:57:51
   9 / 10
Ieri sera, ore 21: vado in videoteca e noleggio Inland Empire con l'intenzione di vedermelo subito e andare a letto presto; solo che poco dopo mi chiamano gli amici per fare un giro, giro che si rivelerà molto lungo.
Torno a casa alle 00:30, metto il dvd nel lettore in camera mia, spengo la luce rimanendo nell'oscurità totale, infilo le cuffie e via.

Sono sprofondato in un autentico incubo a occhi aperti per le tre ore circa successive. Pensavo di aver già visto qualunque cosa che mi potesse spaventare, ma a un simile viaggio nell'orrore e nell'angoscia purtroppo non ero preparato, come mi sono accorto, a mie spese, durante la visione. Anche nelle scene, diciamo così, "tranquille", stavo rabbrividendo al pensiero di ciò che sarebbe potuto succedere in quelle successive, visto che, grazie ad un montaggio allucinante e a musiche semplicemente fantastiche, si passava tranquillamente da un semplice dialogo ad una scena da incubo senza alcun preavviso. Più di una volta ho fatto un bel salto sulla sedia, e in alcune parti è stato anche peggio.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Forse ho fatto il passo più lungo della gamba vedendo questo film senza conoscere bene Lynch (prima di ieri, avevo visto solo Mulholland e Velluto blu), ma sia i vostri commenti sia i racconti di un mio amico mi avevano fatto venire la curiosità.

Non ho nessuna intenzione di fare un'analisi del film nè di provare a capire la trama (???) perchè non ci riuscirei mai, non adesso comunque, visto che ieri mi sono solo fatto trascinare dalle immagini. In ogni caso prossimamente lo rivedrò con molta più attenzione, e soprattutto sapendo già cosa mi aspetta, e magari tutto mi apparirà un po' più chiaro. In ogni caso, questo film si merita il voto che sto dando solo per le emozioni che mi ha fatto provare.

Scusate la prolissità, ma dovevo assolutamente scrivere quello che avevo provato.

Ciao a tutti.

9 risposte al commento
Ultima risposta 01/10/2007 12.03.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/06/2007 13:05:27
   8 / 10
Cercare di spiegare in un voto e in un commento Inland Empire ha senso quanto cercare di razionalizzare il film stesso.
Iniziamo con ordine:lo visto in un cinema alle 13.00, ora probabilmente non ideale per un’esperienza del genere ma almeno si è sicuri di non essere circondati da caproni. Le uniche cose che sapevo del film erano la sua complessità e la sua non esatta collocazione tra sfera onirica e reale; ho cercato il più possibile di evitare di leggere commenti e recensioni per non farmi influenzare.

La prima parte scorre tranquillamente: si riesce lo stesso a percepire la mano e la presenza di Lynch con le atmosfere che solo lui sa creare ma si ha come la sensazione che stia solo scherzando con le spettatore, si riesce a sentire che da li a poco le cose cambieranno per entrare nel film vero e proprio.
E questo avviene quando Nikki per la prima volta confonde il set cinematografico con la realtà.
Da li in avanti, il delirio.
Conoscendo il regista e memore delle esperienze precedenti, sapevo di non dover far l’errore di dover razionalizzare ogni singola scena, mi sono limitato a cercare di tenere a mente almeno i piani temporali: cosa totalmente inutile, in quanto a breve si sarebbero intrecciati e fusi tra loro. Il viaggio della ragazza polacca/Susan/Nikki regala delle sequenze straordinarie ma allo stesso tempo lascia senza un punto di riferimento lo spettatore.
E questo è il punto chiave del film: c’è chi si è fatto trasportare completamente in questo viaggio, c’è chi ha passivamente assistito a questo senza farsi coinvolgere, c’è chi ha detto “oh, questo film è fuorissimo!” e poi gli ha messo 10 senza sapere il perché e c’è chi, vista anche la durata del film, verso la fine e rimasto spiazzato e sfinito dalla sequenza apparentemente senza senso degli eventi.
Ma il senso c’è: leggendo successivamente più o meno tutti i commenti del film, alcune cose sono venute fuori (soprattutto dalla lettura di un certo Quilty) e sono a dir poco geniali.

Personalmente, mi sento di far parte dell’ultima categoria elencata: credo che questa volta l’opera di Lynch sia troppo ermetica e la decisione di fare un film di quasi tre ore con questa struttura non mi ha coinvolto al 100 %.

Sia ben chiaro, siamo comunque di fronte ad un’opera unica, inclassificabile: il fatto che sia stata capace come nessun altra di dividere il pubblico e gli stessi fans del regista americano lo dimostra. Alcuni sono già riusciti a vederlo una seconda volta e lo hanno già apprezzato di più. Forse sarà lo stesso per me.

Mulholland Drive probabilmente è il mio film preferito in assoluto e rappresenta il film perfetto sotto ogni punto di vista. Dalla visione di Rabbits avevo la sensazione che qualcosa stesse cambiando ma speravo fosse appunto un esperimento. Invece no, sembra che il buon David sia diretto e spedito verso la sperimentazione più pura.
Geniale, come sempre, ma lo preferivo prima.

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Ultima risposta 20/06/2007 16.43.13
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mainoz  @  14/06/2007 20:09:55
   6 / 10
Volendo una trama c'è (leggete lo spoiler di Quilty, dopo aver visto il film), il fatto è che non è facile arrivarci da soli. Da premiare le immagini oniriche ed inquietanti. Durante il film salirà molto il vostro livello di "irritazione" per l'impossibilità di capire il senso delle scene.

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9 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2007 15.44.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  14/06/2007 15:42:32
   10 / 10
Ero veramente indeciso su che voto dare a questo film. E allora gli ho dato 10, essenzialmente per due motivi: il primo è che mi è piaciuto tantissimo. Era tanto che un film non mi angosciava, turbava, elettrizzava e prendeva così tanto. C'è una quantità di scene che mi ha sconvolto che è allucinante, proprio come il film. Interpretazione della Dern favolosa. Un incubo ad occhi aperti, che è continuato dopo la visione del film perchè la notte ho dormito malissimo. Atmosfere malatissime che facevano spazio improvvisamente a scene tranquille dove però la presenza di un qualcosa di perverso rendeva il tutto ancora più angosciante. Per poi tornare alla malattia. Primi piani che spaccano lo schermo e ti violentano. Una colonna sonora utilizzata come solo Lynch sa fare e che ti uccide il cervello. E di film malati di mente ne ho visti tanti, ma raramente mi hanno fatto prendere così male. Pensavo di essere diventato quasi insensibile di fronte anche alle cose più angoscianti che possono passare sullo schermo, ma Inland Empire ha fugato ogni mio dubbio e mi ha fatto capire che un film può ancora farmi sobbalzare e stringere lo stomaco.

Il secondo motivo è che non ci ho capito un'acca. Ho appena provato a leggere la spiegazione di quilty, ma mi è risultata ancora più complicata del film. Sicuramente quella di ieri sera non sarà la mia ultima visione, e proverò a riguardarlo cercando anche di seguire il filo (il)logico. Nonostante l'impresa si prospetti molto più ardua rispetto a Mulhonnad Drive o a Strade Perdute, che, come linearità della trama, se paragonati a IE si trasformano in Cappucceto Rosso e La Bella Addormentata nel Bosco. E allora, se il film mi è piaciuto moltissimo, che diritto avevo di abbassargli il voto se non ci ho capito niente? (o.O')
E poi dato che è pieno di lamer è sempre meglio tendere verso l'alto per riequilibrare un po' i giusti valori.

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/06/2007 17.00.19
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tarantino92  @  14/06/2007 12:18:10
   10 / 10
non c'è che dire.
propio un bel film.
moltopresto lynch entrerà nella mia classifica di registi preferiti.
STAFF TOGLI I VOTI BASSI *****

Tirolese  @  12/06/2007 16:29:49
   2 / 10
Forse sbagliero'...ma per fare un bel film nn basta girare scene,anke di forte intensità magari, di irreale confusione e poi spacciarle per costruzioni mentali...X fare un bel film,questo" tipo" di bel film, le introspezioni mentali del regista o dei protagonista devono coinvolgere lo spettaore e dargli la possibilità di essere interpretate su una base che dovrebbe essere la trama... in questo film la trama eè totale assente e il fatto ke possa essere interpretato in un milione di modi mi sembra un modo un flebile x salvare dall'insufficenza questa pellicola...

3 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2007 15.20.07
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641660  @  09/06/2007 14:24:21
   4 / 10
Voglio essere originale oltre ogni limite. Voto ora, mentre vedo il film e non dopo. Rifiuto il senno del poi esattamente come questo regista rifiuta il senno del prima nelle sue opere...

Cervellotico, adatto a chi ha una vita ambigua e cerca lo svago nel disordine mentale degli altri...

Questo ERIPME DNALNI mi irrita, ma al tempo stesso mi affascina. Credo continuerò a guardarlo fino alla fine...

97 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2008 14.42.21
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beta789  @  03/06/2007 21:42:19
   10 / 10
Immenso, capace di portare la filosofia quantistica nel cinema. Quasi tre di cinema allo stato puro, che ridanno allo spettatore un ruolo attivo e non di passivo fruitore. Si potrebbe raccontarlo partendo da quanto accade dopo un minuto o dopo un'ora e venti, e sarebbe sempre un perdersi nei meandri della psiche umana.
Da studiare nelle scuole, per mostrare quanto il cinema possa essere un'esperienza.

sweetyy  @  29/05/2007 04:04:24
   8½ / 10
E' il quarto film di Lynch che guardo e nemmeno questo mi ha delusa.
Sicuramente ''Inland Empire'' è un'opera di grande spessore... Peccato solo per la durata eccessiva,che a tratti rende monotona la visione del film,per il resto è ok!

ulisseziu  @  29/05/2007 01:24:12
   9½ / 10
Questo film di Lynch è come un quadro di arte astratta, che ti affascina in ogni suo dettaglio, ma non riesci a dargli un significato oggettivo, se non un susseguirsi di emozioni diverse.

Voto per l'esperimento e l'innovazione che ha portato nelle tecniche di comunicazione visiva: 10

Voto per il mio personale film estrapolato da tutto questo: 8 e 1/2
Dato che voglio premiare l'idea arrotondo per eccesso.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

lupin 3  @  25/05/2007 04:45:25
   8 / 10
Non capita tutti i giorni di guardare una pellicola di un certo spessore come INLAND EMPIRE, certo non è da tutti apprezzare il cinema di David Lynch perchè può risultare irritante, soprattutto in questo caso dove si ci ritrova proiettati in 2.52 di puro incubo.
Penso che INLAND EMPIRE è un buon film e sicuramente va visto, l'unica nota negativa è la durata del film forse un pò troppo eccessiva.
Sicuramente ho preferito MULHOLLAND DRIVE per la sua trama più delineata e meno delirante.
Chissà se un giorno qualcuno come Banchelli o lui stesso riuscirà a dare una spiegazione sensata nei minimi particolari a questo film anomalo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  23/05/2007 23:07:15
   9 / 10
Incubo visionario assolutamente incomprensibile tanto che cercarne di capire la trama appare quantomeno inutile;cinema sperimentale allo stato puro,susseguirsi di visioni sganciate l'una dall'altra che non si ricompogono neppure nella stupenda scena finale(è sufficiente vederla per capire l'intero universo lynchiano),lasciando le conclusion all'immaginario dello spettatore.....il bello è proprio qui,ognuno può ricostruire la trama come crede e ognuno può avere a suo modo ragione......capolavoro?difficile dirlo,ma comunque imperdibile

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/05/2007 15:18:00
   9 / 10
Credo sia impossibile e soprattutto inutile spiegare questo film, anzi questo esperimento di Lynch.
Quelli che hanno commentato il film prima di me ritengo abbiano già detto tutto di ciò che umanamente è possibile affermare e capisco il giudizio di chi lo trova eccellente e di chi lo percepisce, al contrario, come eccessivamente arrogante.
IE è un quartiere periferico di Los Angeles, il buio accanto alle stelle della walk of fame, così come i sogni e gli incubi della nostra mente.
Sta alla nostra singola individualità percepire questa lunga visione come arte o come presa in giro.

9 risposte al commento
Ultima risposta 29/06/2007 20.58.48
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PetaloScarlatto  @  20/05/2007 16:17:51
   10 / 10
Non si può non dare che dieci a questo capolavoro che poi non è possibile classificare, in quanto film non visibile e visione filmica al di là di certi sforzi umani.

Quello che penso l'ho scritto nel forum, perchè sia chiaro, INLAND EMPIRE va visto da chiunque ami il cinema di LYnch, da chiunque ami il cinema d'autore, da chiunque ami il cinema in generale, ma sarà apprezzato soprattutto da coloro che abbandoneranno l'idea fissa che un film possa avere una trama solida, un sentiero tracciato, qualcosa di simile a un acarezza d'inverno che ti scalda.

C'è Laura Dern che mostra i suoi anni ( ah, i tempi in cui si accoppiava con Nicolas Cage in Cuore selvaggio e filtrava in cittadine oscure e piene di mistero in velluto blu!!

Le rughe ci sono e ci saranno anche sul viso di Lynch e c'è anche lei che impazzisce per quasi tre ore, ma, soprattutto, NON vuole farlo da sola.

Dice, venire con me, vi do la mano, ma ogni unghia che vi sfiorerà sarà il sinonimo eclatante della follia visivoauditiva cinematografica in filmica salsa!!!

Ok, OK, non arrendiamoci e continuaiamo ad osservare, ad esplorare, ad annusare il film.

Facciamolo crescere come fungo sui nostri lombi e che i lembi di pelle scoperta regalino anfratti di sete onnivora.

Principalmente un film fatto di suono con la fine dei rumori che partorisce la claustrofobica assenza della camera e allora benvenuta nel tempo moderno Laura, non girovagare a vuoto fra due epoche; la Polonia non è mai stata tratteggiata così selvaggiamente. E' inquietante. Io, che sono vegetariano, mangerei la paura dei conigli, ma quei conigli alti due metri che mettono paura!!!

Molto più intricato di altri suoi films, molto meno trama e più particolari!!

E' il trionfo della pittura di Lynch.

Un'immagine. Lui, per dipingere certe scene si scoperchia il cranio e conficca un pennello nella cervice e ritrae. e Ritrae. E RITRAE!

....e ritrae....

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  19/05/2007 19:13:38
   2 / 10
Da Eraserhead a Strade Perdute fino a Mulholland Drive l'evoluzione del cinema Lynchiano che ambisce alla sua vetta massima, il summa di una carriera: INLAND EMPIRE. Purtroppo quest'ultimo lavoro del maestro americano si rivela invece un tonfo di inaspettate proporzioni; in relazione alle ambizioni e alle intenzioni certamente il suo peggior film. Se questa volta la frammentazione onirica non dà spazio a reinterpretazioni plausibili, (tutte possibili ma nessuna convincente) a dar fastidio in verità è principalmente la noncurante arroganza dell'autore che si sente un Re mida del cinema capace di trasformare in sequenze da antologia un qualunque suo personale stato emotivo. Per i primi 45 minuti (i migliori) si risente l'universo di Strade Perdute, poi il film deraglia completamente, diventando un'interminabile susseguirsi di situazioni e ambientazioni, ripetitivamente insopportabili, che invece di alimentare e far condividere lo stato di angoscia della protagonista diventano uno stillicidio di noia e non sense. Lo stesso Lynch ha più volte ammesso di essere partito da uno script basato su pochi elementi per poi lasciarsi andare all'improvvisazione e alle idee che giorno dopo giorno maturava sul set. Questa genesi a dir poco azzardata si riflette in maniera evidente sulla narrazione (o sulla non narrazione) che in conclusione non conduce da nessuna parte e che non ha nulla da dire. In più, incoraggiato dal low-budget del digitale in bassa qualità (in alcune sequenze la qualità video è simil-amatoriale), Lynch allunga drammaticamente la durata di IE fino alle 3 ore circa snervando e infastidendo oltre ogni limite. La Dern è brava ma ben presto affonda nel suo personaggio "annaspando nel vuoto senza storia, senza centro, senza parole" e la sua mimica diviene una involontaria e ridicola caricatura del dolore e dell'orrore. "Lasciate che sia il film a guardare voi" ha detto Lynch; troppo comodo mi sembra. Da dimenticare in fretta. Orribile.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2007 13.27.14
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AKIRA KUROSAWA  @  19/05/2007 16:19:11
   10 / 10
il miglior film del maestro lynch. non so cosa altro dire. grande

Dies Irae  @  18/05/2007 14:53:45
   4½ / 10
anormale, con tutte le bivalenze che ogni anormalità porta con se.
privo della necessità di essere capito, perchè in caso contrario si va incontro a inutili sofferenze e Lynch non merita tanto (non per quello che ha fatto in passato ma per ciò che non ha fatto in termini di semplicità per Inland Empire), è un ottimo viaggio nella mente di un essere umano ma che finirà per urtare con la propria psiche e quindi inevitabilmente per infastidire.
10 - se penso alla media della programmazione attuale cinematografica.
2 - se penso alle difficoltà create volutamente dal regista.
-2 - se penso alla delusione che mi ha invaso alla visione.
8 - se penso all'idea dei titoli di coda
10 + 2 + (-2) + 8 / 4 = 4,5

6 risposte al commento
Ultima risposta 16/08/2007 15.02.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/05/2007 14:39:37
   10 / 10
Lasciate ogni speranza, voi ch’ entrate…citazione banale quanto volete ma efficace per riassumere cio’ che deve aspettarsi lo spettatore dal nuovo lavoro partorito dalla geniale mente di David Lynch.
IE è un sogno( o un incubo) lungo quasi tre ore,un delirio di immagini e suoni destabilizzanti,fuorvianti,privi di un’ apparente logica che finiscono con il trascinare chi guarda in una sorta di maelstrom fatto di mille sensazioni.
E’ difficile dire cosa sia esattamente IE,forse un capolavoro,forse un ‘immensa presa per i fondelli,per quanto mi riguarda posso affermare che è stata un’esperienza allucinante,mai provata prima durante la visione di un film,non c’è nesso, non c’è logica eppure si rimane inebetiti ed affascinati dallo spettacolo messo in campo da Lynch.
IE non lascia indifferenti ,colpisce pesantemente in continuazione mettendo a dura prova le capacita’ intellettive dello spettatore,a mio avviso è il film che Lynch avrebbe voluto fare da sempre,tant’è vero che potrebbe essere l’ultimo,un film altamente criptico e simbolico,dagli argomenti miscelati senza sosta con situazioni,location e personaggi che cambiano con l’aprirsi di una porta,con il manifestarsi di un rumore o con un semplice cambiamento di luce.
Si potra’ parlare di vite parallele,di sogni,di realta’ ,di finzione,ma questo film è molto di piu’,è un esperimento fortemente voluto dal regista che si spinge fin dove non aveva mai osato, i suoi precedenti (capo)lavori piu’ tortuosi appaiono strutturati in maniera quasi elementare al cospetto di IE,che rimane un oggetto assolutamente fantastico nella sua misteriosita’ e nella pazzia che trasuda.
IE è Lynch all’ennesima potenza,è l’apice estremo della sua filmografia,una miscela inquietante di pensieri messa in immagini con la consueta classe,esaltata da un tappeto sonoro eccellente e da un’interpretazione “mostre” di Laura Dern, eccezionale sul serio nella molteplicita’ di personaggi che impersona.
Non vale la pena cercare una spiegazione,vale la pena pero’ abbandonarsi senza remore in questo viaggio in digitale nei meandri della mente,costruito con un montaggio sublime,esaltazione estrema del caos e del sogno,della realta’ e della finzione,del falso e del vero.
Normale che si rimanga spiazzati e distrutti dopo una visone del genere in quanto demolisce i parametri cinematografici a cui siamo avvezzi,onore quindi a Lynch che riesce a creare qualcosa di completamente diverso e fuori dagli schemi,qualcosa che mi riesce anche difficile commentare ma che ho gradito in maniera evidente.
Per quanto mi riguarda questo è l’ennesimo capolavoro del regista che mi auguro continui nella sua eccellente carriera.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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