ladri di biciclette regia di Vittorio De Sica Italia 1948
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ladri di biciclette (1948)

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locandina del film LADRI DI BICICLETTE

Titolo Originale: LADRI DI BICICLETTE

RegiaVittorio De Sica

InterpretiLamberto Maggiorani, Enzo Staiola, Lianella Carell, Elena Altieri, Gino Saltamerenda, Giulio Chiari, Vittorio Antonucci, Michele Sakara, Carlo Jachino, Emma Druetti, Giulio Battiferri, Sergio Leone, Mario Meniconi, Checco Rissone, Peppino Spadaro, Nando Bruno, Eolo Capritti, Memmo Carotenuto, Umberto Spadaro, Fausto Guerzoni, Piero Heliczer, Massimo Randisi

Durata: h 1.33
NazionalitàItalia 1948
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1948

•  Altri film di Vittorio De Sica

Trama del film Ladri di biciclette

Dopo il furto della propria bicicletta, mezzo che gli permetteva di lavorare, un uomo vaga per la città con tutta la famiglia sperando di poterla ritrovare. Preso dalla disperazione non gli resta che rubarne una a sua volta ma viene bloccato dalla polizia...

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Voto Visitatori:   9,04 / 10 (174 voti)9,04Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Premio onorario al miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Premio onorario al miglior film straniero
Miglior film straniero in lingua straniera
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero in lingua straniera
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Voti e commenti su Ladri di biciclette, 174 opinioni inserite

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zerimor  @  23/08/2024 16:32:44
   9½ / 10
Tra i più grandi capolavori di De Sica credo che "Ladri di biciclette" sia il migliore per quanto concerne fotografia, regia e montaggio. Monumentale! Un toccante sguardo all'Italia neoralista, mostrato con grande perizia e cuore da Vittorio. Scene che tolgono il fiato per come tutto è accuratamente realizzato e per le pregevoli interpretazioni. Tanta empatia per Antonio e il suo adorabile figliolo Bruno.
Difficile trattenere le lacrime alla fine.

Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  26/04/2022 00:26:22
   9 / 10
Un grande capolavoro sull'amarezza della vita. Ottimi attori, ottime scene. Nonostante la semplicità della storia è incredibile come entra nel profondo ogni scena, ogni espressione del viso.
E' vero che il bianco e nero mette in risalto questi aspetti, ma proprio per questo rende importante l'espressività degli attori.

cort  @  25/12/2021 21:08:40
   8 / 10
Un Drammatico con la D maiuscola. Riesce ad andare in profondità nell'animo grazie alla semplicità della trama e dell'interpretazione perfetta di attori e regia.

VincVega  @  15/09/2020 20:24:16
   9 / 10
Capolavoro struggente ed amaro di De Sica, perfetto ritratto della miseria e della disperazione del dopoguerra.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/04/2020 01:07:52
   9 / 10
Quanto può essere amara la vita. Capolavoro.

pak7  @  25/02/2020 23:39:00
   8 / 10
Altro splendido esempio di cinema neorealista, Vittorio De Sica regala agli spettatori una perla da far vedere alle nuove generazioni. Amarissimo, è però, mancato a tratti di una certa e completa empatia per convincermi a fondo. Da vedere.

Niko.g  @  23/08/2018 19:00:44
   10 / 10
Non so come sia stato possibile ottenere questo risultato con un numero considerevole di attori non professionisti.
Vittorio De Sica firma un capolavoro del neorealismo e della cinematografia in generale.
Uno dei film più tristi e disturbanti che mi sia capitato di vedere (disturbante in senso costruttivo, non come potrebbe esserlo un horror).
Tra le comparse: Sergio Leone.

Dom Cobb  @  22/07/2018 00:09:22
   9 / 10
Nella Roma dell'immediato dopoguerra, un uomo riesce a trovare lavoro come attacchino dopo aver guadagnato abbastanza da procurarsi una bicicletta, oggetto indispensabile allo scopo. Purtroppo, la bicicletta gli viene rubata il primo giorno e all'uomo non resta che vagare per la città insieme al figlioletto sperando di ritrovarla...
Il cinema neorealista è uno di quelli che non hanno bisogno di presentazioni, in quanto le sue qualità tipiche sono arcinote e immediatamente riconoscibili; si tratta anche di un genere che, in pochi momenti, è in grado di dire più di quanto un qualsiasi altro film di qualsiasi altro genere potrebbe comunicare in due ore e mezza. Le immagini, le facce, gli sguardi, sono sufficienti a immergere lo spettatore in una realtà deprimente, miserevole, ancora più tangibile considerando che essa è davvero esistita, e tutto questo senza l'aiuto di tecniche o trucchi di alcun tipo.
Con "Ladri di biciclette", Vittorio de Sica porta questa importante pagina del cinema italiano e mondiale alla perfezione, nella quintessenza di un certo modo di fare film che all'epoca rappresentava i traumi ancora vivi e presenti nella coscienza collettiva e alle condizioni tutt'altro che favorevoli di una società appena uscita dalla guerra sconfitta e sgretolata e ancora in pieno sfacelo, ben lontana dalla ripresa che arriverà solo alla fine del decennio successivo. Parlando da spettatore per il quale questo Cinema non è esattamente il genere solito, posso dire che tutto funziona perfettamente: i personaggi in sé, le loro relazioni nel corso della vicenda e tutto lo svolgersi della trama trasudano un'autenticità e una naturalezza che nessuna finzione è in grado di ricreare, i volti "sconosciuti" presi per interpretare le parti funzionano meglio del migliore attore professionista visto che, a conti fatti, si limitano a interpretare sé stessi; è proprio il rapporto fra l'uomo e il figlio a dare al film quella marcia in più che lo rende, per quanto mi riguarda, di un livello lievemente (ma proprio di poco) migliore delle pellicole di Rossellini. E le musiche del maestro Alessandro Cicognini sono azzeccate, anche se in alcuni punti si ha la sensazione che stia un po' esagerando; ma visto che funziona, non è poi un difetto così grande.
L'unico neo che potrei trovare, sebbene si tratti di un'opinione strettamente personale, è che il film forse funziona anche troppo bene: come ho già accennato, bastano poche immagini al lungometraggio per dire ciò che ha da dire, e questo rende la trama da sola forse insufficiente a sostenere una lunga durata; per questo, anche se limitata a solo un'ora e mezza, la pellicola da comunque una certa sensazione di dilatato in cui si nota una sostanziale assenza di ritmo. Ma in questo caso, è un fatto che non disturba molto: questo è un quadro, uno spaccato di realtà e non un dramma solidamente strutturato in tre atti, dove alla fine tutto viene risolto in un modo o in un altro, perciò la mancanza di ritmo e il formato episodico hanno un loro perché, così come il perfetto finale aperto.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Inutile perciò sprecare altre parole sull'opera magna di de Sica, visto che già sono state dette e si limiterebbero ad esprimere quello che è già ovvio di suo, della perfezione formale e contenutistica del film e dell'importanza capitale dei valori e delle riflessioni che si porta dietro.

DogDayAfternoon  @  27/07/2017 13:20:30
   8 / 10
Tra le punte più alte toccate dal neorealismo italiano del dopoguerra, e dopo quasi 70 anni siamo ancora qui a discuterne.

Colpisce per la semplicità della trama e degli stessi protagonisti, gente qualunque alle prese con la miseria del dopoguerra la cui vita dipende da una bicicletta. Veramente toccanti e profonde alcune scene soprattutto nella seconda parte, in particolare la cena al ristorante e il tentativo di furto di un padre a cui ormai non è rimasta altra scelta.

E' una banalità dirlo, ma è un cinema di altri tempi non replicabile ai giorni nostri. Purtroppo.

antoeboli  @  27/05/2017 01:03:58
   8 / 10
E' sempre difficile commentare film del genere . Neorealismo del dopoguerra dove la tecnica registica contava poco , ma la facevano da padrone la trama ,le idee e gli attori .
In questo caso quasi tutti presi dalla strada , o per amicizie con lo stesso De Sica , o spediti senza se e senza ma sul set , ma bisogna dire che il rapporto tra Maggiorani e Staloia , rimane un simbolo della storia del cinema italiano .
Perchè sembrano davvero un padre vero con il proprio figlioletto , alla ricerca di questa fantomatica bici sparita , e di un futuro che possa apparire più roseo .
Da ricordare inoltre Roma con le sue piazze , le sue strade , le persone , e i suoi vari ceti sociali , che questo film vuole mostrare . una Roma in fase di rinnovamento nell immediato dopoguerra con la voglia di rinascere , lo stesso che vorrebbero i due protagonisti .
Un film che qualunque cinefilo dovrebbe vedere !

Matteoxr6  @  10/10/2015 00:28:52
   7½ / 10
Anno 1948, ma, per certi versi, purtroppo atemporale. Il voto è dato chiaramente dal contesto storico e sociale, oltre che dalla resa veramente realistica, e marcatamente distaccata dalla finzione filmica, data dai protagonisti (non attori, ricordiamolo) sotto la sapiente guida di De Sica. Forse si sarebbe potuto aggiungere valore in più nella parte centrale.

Truman84  @  12/01/2015 22:00:53
   10 / 10
Un capolavoro assoluto del Cinema. C'è una poesia unica in Ladri di biciclette.

CitizenKane  @  31/10/2014 23:27:09
   10 / 10
Il film descrive, con incredibile realismo, la storia di un uomo che si trova a dover sopportare le fatiche di un'epoca stravolta dalla guerra, l'illusione di un futuro migliore

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

JOKER1926  @  25/09/2014 16:56:43
   7½ / 10
Cantore di una filosofia e di una idea di film prettamente italiana avvolta nel nome del Neorealismo (corrente che caratterizzò gli anni del post guerra mondiale), Vittorio de Sica, senza tante esitazioni, resta forse il numero uno di tutta la schiera, mista e nutriente, dei registi neorealisti.

"Ladri di biciclette" è una summa, il titolo di Vittorio de Sica del 1948 entra di diritto nella storia (almeno) del nostro cinema italiano, insomma la produzione di de Sica racchiude nel suo ventre tutte le cose, simbolicamente, che hanno scalfito la vita (misera) di tanti cittadini italiani, in un mare di povertà in determinati lassi storici.
L'alone creato dal regista è pesante, i personaggi (quelli principali) preservano goliardia e forza di animo ma sono ancorati a situazioni di tragedia sociale, l'acme per il nostro protagonista è il fatale furto del mezzo di trasporto, la bicicletta.
Inizia, a questo punto, una rincorsa spietata e senza sosta nel nome del recupero del mezzo; ennesimo spaccato offerto dal regista nei bassifondi di una Roma devastata dalla povertà. Si sovrappongono vari gruppi di personaggi nell'idealità di un dramma che non ha fine. Lo stesso finale è una stoccata mortale, il film sigilla se stesso nella totale ombra, le vie di una rinascita nemmeno sembrano visibili.

Ad oggi nel valutare il lavoro di Vittorio de Sica il critico si trova in una situazione dal risvolto assai netto; in pratica c'è veramente poco da obiettare, la pellicola è storia dell'Italia, e come capita con la regia in questione, le piccole sfumature retoriche e compiacentemente melodrammatiche sono cose che possono passare, insomma sono anche queste giocate artificiali che consacrano film ed idee.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  12/04/2014 20:34:22
   8 / 10
Di grande spessore. Certo l'anno di produzione influenza il giudizio, tuttavia l'animo drammatico è più attuale che mai. Straordinari gli interpreti e magistrale la regia.

Spera  @  23/02/2014 15:07:32
   9½ / 10
Senza parole.
Uno dei miei film neorealisti preferiti, toccante, commovente e di più ancora.
Vero e grande cinema senza eguali.

Con uno sguardo alla storia cinematografica del nostro paese ci possiamo ben sorprendere di come si sia arrivati al cinema scadente prodotto oggi in italia.
Teniamo vive queste perle e tramandiamole alle future generazioni.

Dompi  @  23/02/2014 14:35:13
   8½ / 10
Il personaggio del bambino è geniale.
Un bel film, molto struggente.
Pochi sanno che fra i sacerdoti tedeschi che si rifugiano per ripararsi dalla pioggia è presente Sergio Leone.

Gualty  @  13/02/2014 00:50:16
   10 / 10
"Ladri di Biciclette" è il film sull'Italia del dopoguerra. E' il film sull'Italia dei giorni nostri. E' un film su una famiglia che lotta per sopravvivere onestamente, su un padre che cerca di sbarcare il lunario e spera un futuro per il proprio figlio. E' un film sulla società che si abbatte sulle spalle troppo fragili dei singoli e che nell'immensità di una città imponente, imperiale, imperitura ed eterna rende quasi un miracolo un piatto fumante di spaghetti, un privilegio.
Immenso il non detto, una poetica che sola e in sordina grida la grande tragedia personale di chi ha ancora qualcosa da perdere oltre a tutto ciò che gli è già stato portato via.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  19/01/2014 23:39:30
   8 / 10
Potrei dire anche solo "commovente", ma è ben di più.
Premesso che non vado matta per il neorealismo, il film merita, senza nessun dubbio.
Triste, ma veritiero ed ottimamente recitato. Povero diavolo lui ed il suo bimbetto.

Trucebaldazzi  @  13/11/2013 10:35:34
   5 / 10
Una mattonata!

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/01/2014 14.57.02
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BrundleFly  @  25/10/2013 11:32:46
   9 / 10
Non mi dilungherò....capolavoro!

vieste84  @  12/10/2013 14:33:16
   8 / 10
Il classico dei classici del neorealismo e del cinema italiano. Vedrò altri film di Desica. Bello e in alcuni momenti toccante, da vedere assolutamente anchè perchè ha fatto scuola nel mondo

ilmoro88  @  09/09/2013 15:39:25
   10 / 10
Unico commento degno di nota: non si può non vedere!

sossio92  @  02/08/2013 00:54:42
   9½ / 10
Lo vidi a scuola , tratta in pieno la difficoltà di quegli anni con tanta semplicità , capolavoro :)

horror83  @  01/08/2013 23:11:07
   10 / 10
capolavoro italiano

freddy71  @  07/07/2013 21:30:16
   9 / 10
che dire film stupendo un capolavoro del cinema italiano...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Egobrain  @  03/07/2013 02:16:50
   10 / 10
Capolavoro immenso del Neorealismo italiano.
Il miglior film del maestro De Sica. "Ladri di biciclette" sarà per sempre una pagina indelebile della nostra storia.

Rosario5000  @  05/04/2013 14:37:12
   8 / 10
naturalmente credo che sia uno di quei film che, chi ama il cinema, dovrebbe assolutamente vedere almeno una volta nella vita.... ovviamente non fa l'effetto che avrebbe fatto a vederlo al cinema negli anni 50, dove la maggior parte della gente si sarebbe incredibilmente immedesimata nella storia, ma devo dire che anche passati i 60 anni è ancora una pellicola che coinvolge e spinge a vederlo tutto... grandissimo finale!

ferzbox  @  11/01/2013 21:28:29
   9½ / 10
Immenso capolavoro di Vittorio De Sica,un film che mostra la cruda realtà del dopo guerra e delle conseguenza nel nostro paese..
Una realtà di vita mostrata da uno dei più grandi registi che abbiamo mai avuto....il significato della vita,la voglia di riprendersi dai disagi bellici,il dover crescere un figlio in una situazione così drammatica,il dover attaccarsi ad una bicicletta per poter vivere....una bicicletta che ti permette di poter svolgere un lavoro umile ma allo stesso tempo sacro e prezioso per fare sopravvivere la propria famiglia.....ma se qualcuno te ne priva rubandola?...cosa faresti?...cosa insegneresti a tuo figlio?...come faresti a mantenere la tua famiglia e la tua dignita?
Un film dall'incredibile regia degna di un maestro...
Una delle perle del nostro cinema...
Magistrale!

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 10:56:28
   10 / 10
Uno dei capolavori del neorealismo. Praticamente perfetto per capacità di coinvolgere lo spettatore (all'epoca di certo, ma spero anche ora), e un'abilità nella direzione degli attori impareggiabile.

C'è emozione e sostanza, intelligenza registica e puri sussulti emotivi. Bellissimo!

prof.donhoffman  @  28/11/2012 11:41:27
   8½ / 10
Non è il mio De Sica preferito ma è comunque molto bello.

Goldust  @  23/10/2012 18:10:41
   9 / 10
Sofferto e struggente, il capolavoro del neorealismo che andrebbe visto obbligatoriamente almeno una volta nella vita. Prima parte superba, finale poetico. Irresistibile per simpatia e gestualità il piccolo Enzo Staiola.

Atlantic  @  25/06/2012 20:24:35
   9 / 10
Capolavoro di vittorio De Sica alla regia , niente da dire.
Straordinario come pochi Lamberto Maggiorani accompagnato da un giovanissimo Enzo Staiola.
Finale indimenticabile.

DeciSex  @  21/06/2012 19:17:21
   8½ / 10
Un film esistenzialista: si basa sul macrocosmo della vacua e sofferente esistenza introdotta nel microcosmo del sofferente secondo dopoguerra. Una scena da ricordare è la scena al ristorante: la gioia forzata, un aggrapparsi a varie speranze (come il cibo che soddisfa) che improvvisamente vengono distrutte dalla triste realtà. Il finale non poteva essere più calzante.

Oskarsson88  @  01/03/2012 17:47:38
   8 / 10
Indubbiamente un classico e nel suo genere un capolavoro...la storia più o meno la sapevo già grazie a C'eravamo tanto amati che lo cita ripetutamente..comunque ottimi i due protagonisti e tutta l'atmosfera di Roma, con le parti iniziali e finali che sono sicuramente il punto forte, mentre nella parte centrale c'è a mio avviso un po' di rallentamento e dispersione che non lo eleva ad un voto maggiore. comunque sia tanto di cappello per quel che rappresenta, e poi bisogna sempre ricordarsi che ha più di 60 anni....

ValeGo  @  21/02/2012 11:20:47
   9½ / 10
Non si può non aver visto almeno una volta questo film-capolavoro.

baskettaro00  @  25/01/2012 20:13:39
   8½ / 10
magnifico ritratto d'un'italia da poco uscita dalla seconda guerra mondiale,una rappresentazione della vita della povera gente,e di come un mezzo come la bicicletta,oggi considerato un bene secondario dai piu',possa rappresentar per i protagonisti uno strumento estremamente importante.
ottima la scena del ristorante,ed ottima raffigurazione di una roma non indifferente,nella quale i cittadini non si chiudon in se stessi ma cercan d'aiutarsi tra loro.

Fratuck89  @  06/12/2011 01:00:02
   10 / 10
film emozionante, una cartolina dell'Italia che arranca, storie di quotidiana povertà, le difficoltà nel vivere giorno per giorno tra mille sacrifici e nessun regalo, un capolavoro made in Italy (che ormai si vedono solo in bianco e nero), il finale è amaro ma in linea con la trama e la drammaticità degli eventi. Consiglio la visione.

Hakeem  @  14/10/2011 16:29:48
   9½ / 10
Il vertice assoluto del neorealismo.
L'essenza del cinema italiano.
Capolavoro imprescindibile senza tempo.

gemellino86  @  09/09/2011 20:55:27
   8½ / 10
Considerato dai critici uno dei grandi capolavori del neorealismo. Un classico che ha fatto storia e magari sarà un po' datato ma la qualità è indiscutibile. A quel tempo il cinema italiano aveva qualcosa dalla sua parte.

Lopan88  @  24/07/2011 13:02:45
   10 / 10
7219415  @  03/07/2011 22:30:41
   8½ / 10
Il mio prima di De Sica...davvero bello e commovente

guidox  @  22/03/2011 21:09:19
   8½ / 10
splendido affresco dell'Italia nel dopoguerra, dove tutto ruota intorno ad una bicicletta, che oltre che semplice mezzo di trasporto, diviene vero e proprio mezzo di sopravvivenza per il protagonista.
suggestivo seguire questo film e fare un confronto col nostro presente, vedere come la società si è evoluta nel tempo, osservare come in tempi duri ci si accorga di tutti coloro che ci circondano e di come a loro volta si accorgano di te (quando il protagonista viene aiutato nella ricerca della bicicletta rubata, ma addirittura quando il ladro viene difeso da tutto il quartiere).
bravissimi gli attori, che con una Roma superbamente proposta, ti fanno respirare quell'aria che loro stessi respirano.
l'unica parte che non mi è piaciuta è quella della ricerca del barbone, troppo lunga per i miei gusti, seppur si colgano anche in quei frangenti scene di vita vissuta, nella miseria e nelle difficoltà del tempo.
comunque rimane un signor film, con una regia di altissimo livello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  08/03/2011 15:34:06
   8½ / 10
Quando una semplice bicicletta diventa ragione di vita in un'Italia confusa e miserabile,dove un padre ed un figlio si imbarcano in un'avventura di struggente quotidianità tra ladruncoli,poveracci e carabinieri che hanno di meglio da fare... Perché anche una bici può diventare l'unico motivo per andare avanti,e quando non sai più come riuscire ad arrivare al giorno dopo puoi ridurti al peggio,pure tu puoi diventare un ladro di biciclette.

Film di enorme spessore culturale,al di là dei gusti (ho preferito Sciuscià) è nella storia del cinema per quello che rappresenta e per lo spaccato romano pieno di partecipazione ma anche senza ipocrisia di un'umanità ritratta senza filtri. Sul banco d'accusa non va nessuno in particolare ma le freccate a chiesa e istituzioni sono forti,e le vicissitudini che colpiscono padre e figlio scatenano un forte senso di amarezza nello spettatore perché entrambi,alla fine,sono persi in balia della strada come di una metaforica corrente che li sballottola di qua e di là.
C'è una sensazione di impotenza che non diminuisce mai anche grazie alle facce rassegnate dei bravissimi protagonisti presi direttamente dalla strada,che tra l'altro dimostrano l'incredibile capacità del regista di poter far recitare con convinzione chiunque e soprattutto i bambini; ancora una volta infatti il bambino e l'innocenza dell'infanzia ha un ruolo centrale: accompagna il padre all'interno di questa ricerca disperata,è quello che lo salva più volte prima col proprio giudizio (chiama il carabiniere quando sta per essere aggredito),poi con il proprio dolore (le sue lacrime lo salveranno dall'arresto) e nel finale probabilmente sarà l'unico motivo di conforto e speranza per andare avanti,in una fine che di speranzoso ha poco o nulla.
Troppo pessimista,ma lo è perché ritratto di una realtà senza compromessi e senza alcuna forma di mascheramenti in cui il campionario di facce umane passa dal compagno di partito che aiuta il povero disgraziato amico al pedofilo che tenta di farsi amico il bambino in maniera subdola e viscida. Tutto è esplicito ed empatico senza bisogno di forzatura alcuna,questo è il grande merito del cinema di De Sica.

jkrb  @  14/02/2011 19:27:40
   6½ / 10
ok che è un film ricco di particolari e dettagli e coinvolge molto ma cosa ci trovate di così stupendo in questo film? si puo' dire che è un film particolare e fatto alla perfezione ma di contenuti zero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  09/02/2011 19:35:11
   9 / 10
Un film struggente che non offre consolazione di sorta. Con De Sica, come con il "secondo" Verga, la miseria perde ogni residuo di dignità.
In un'intervista Sergio Leone parlò della sua comparsa nel film, nei panni di uno dei preti tedeschi che trovano riparo dalla pioggia sotto una terrazza. In quell'occasione il piccolo Bruno dimentica per un istante il dramma della bicicletta e con una curiosità tipicamente infantile tenta di afferrare il significato delle parole straniere. Leone descrive la scena come una geniale quanto improvvisata trovata di De Sica.

donfabios  @  23/01/2011 09:59:54
   10 / 10
eh già, è uno dei capolavori del cinema italiano.
Trasuda dramma e umanità da ogni fotogramma, si percepisce una tensione vibrante degna di un film horror, si fa beffe degli stereotipi della società del dopoguerra (santoni, calcio, polizia disinteressata...). Gli sguardi degli attori sono densi di emozione e commoventi.
Un film da conservare come documento storico.

nolan87  @  11/01/2011 12:24:29
   10 / 10
Nn ho parole per descrivere questo film...straordinario...assolutamente capolavoro!

MARMELlata  @  21/12/2010 23:06:06
   8½ / 10
carino , non è il genere di film che più amo ... ma comunque dare a questo film cult un voto inferiore all'8 dovrebbe essere un reato !! piccola annotazione.. l'interpretazione data da enzo staiola (il piccolo bruno) è fenomenale !!! da 10 e lode !!! " Ma perchè m'hai menato .."

camifilm  @  30/11/2010 21:13:24
   8 / 10
fantastico. tutto ok. perfetto...
da vedere e rivedere.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  30/11/2010 18:53:04
   10 / 10
il capolavoro del neorealismo

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  28/11/2010 22:30:16
   10 / 10
Ora capisco perchè "Ladri di biciclette" è uno dei maggiori capolavori che il cinema abbia mai prodotto. Ne avevo sentito parlare molto e bene ma non mi sarei mai aspettata un film così forte, meglio di "Umberto D" e "Sciuscià". Questo film è una delle opere fondamentali del Neorealismo. Il critico francese Andrè Bazin lo descrive anche come uno dei migliori film comunisti; il fatto che nel 1949 abbia però ricevuto l'Oscar come miglior film straniero fa capire che negli Stati Uniti non venne percepito in quel modo. Ironicamente, l'unica scena che incappò nella censura americana fu quelle in cui il bambino fa pipì per strada. Il film è frutto della collaborazione tra lo sceneggiatore Cesare Zavattini, il regista Vittorio De Sica, attori non professionisti e molti altri soggetti, ma tutti appaiono così orientati verso l'unica volontà creativa che non c'è alcun motivo di provare a separare i meriti e dubitare della coesione del film. "Ladri di biciclette" contiene quella che è forse la più grande rappresentazione della relazione tra un padre e un figlio nella storia del cinema, ricca di vibrazioni sottili e di mutevoli sfumature tra i due personaggi in termini di rispetto e fiducia. Il film presenta anche degli accenni di commedia alla Chaplin, come nel comportamenti dei due ragazzini che pranzano al ristorante. Associato a "La vita è bella" (1997), questo film ci ricorda come il cinema mondiale e il suo rapporto con la realtà si siano spesso ispirati allo sguardo dell'infanzia.

rob.k  @  28/11/2010 21:33:17
   7 / 10
Conservavo un vago ricordo di aver visto questo film da bambino, e ricordo che all'epoca lo trovai noioso. Rivisto oggi ha sicuramente un altro effetto, la qualità è ottima, anche se continua a darmi l'impressione di essere un po' polpettoso... Alla fine è un bel quadro dell'italia del dopoguerra e dei suoi problemi, ma non molto di più.

Lory_noir  @  28/10/2010 22:23:32
   7 / 10
Mi sono piaciute molto la prima parte e la fine, per il resto mi sono un pò annoiato. Buonissima la prova degli attori, specialmente il bambino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/10/2010 21:38:33
   8½ / 10
Grandissimo film di Vittorio de Sica, il primo di lui che vedo, e come esordio devo dire che non c'è proprio male, anzi. Una trama abbastanza semplice, ma sviluppata molto bene e con dei dettagli che contribuiscono man mano ad alzare il voto. Una pellicola molto

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Fa riflettere anche sulla condizione di molta gente dell'epoca, ma soprattutto cerca in qualsiasi modo di far commuovere lo spettatore sottoponendo il protagonista a molte umiliazioni e ingiustizie. Prende dall'inizio alla fine, bisogna assolutamente vederlo tutto una volta che inizia.
Perché non si fanno più film così???
Oggi c'è "Scarface 2000" con Corona. Ma non è di questo che devo parlare nel commento di un film di De Sica padre. Anzi, Corona non dovrei proprio nominarlo.

cris_k  @  27/08/2010 14:11:43
   10 / 10
I film di De Sica sono tra i pochi in grado di trasmettere emozioni. E' un film che trasuda umanità, che coinvolge. E' uno di quei film che non ti escono mai dalla mente, che ti ricordi scena per scena a distanza di mesi. Capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  15/06/2010 14:16:39
   8½ / 10
Altra grandissima prova di De Sica, dopo aver visto Umberto D, un altro film che rappresenta L'Italia del dopoguerra con un realismo che uccide.
Il film si basa sulla storia di questo pover uomo e della sua bicicletta, unico mezzo disponibile e indispensabile per lavorare.
Quando gli viene rubata la bicicletta, il film entra in un situazione di miseria tale da provocare uno straziante malessere nello spettatore, con un realismo da brividi, che fa prendere coscienza della situazione italiana di quegl'anni.
Straziante anche la visione del bambino, soprattutto nella scena finale, penso che qualsiasi persona al mondo si possa commuovere davanti al pianto di quel bambino, che vede il padre accercchiato dalla folla dopo aver tentato il furto della bicicletta.
Una rappresentazione dell'Italia dell'epoca straordinaria, anche a livello visivo, con una Roma del dopoguerra estremamente affascinante.

Un film da vedere, un capolavoro italiano firmato Vittorio De Sica.

tnx_hitman  @  29/04/2010 23:15:29
   10 / 10
Lode ad una delle storie piu' emozionanti di sempre.
Di pellicole cosi'autentiche..di perle cosi' realistiche e crude..non se ne vedono oggi giorno.
Vittorio De Sica ci mette l'anima e il cuore..tanto che viene ammirato da tutti per le sue storie narrate e la sua sontuosa regia.
Il Film che lascia un segno in una maniera dirompente nella coscienza di tutti.

Franz13  @  25/04/2010 13:48:02
   9½ / 10
Grandissimo film di De Sica. Un twist di emozioni che difficilmente si riesce a trovare anche nei migliori film dei giorni nostri.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  26/03/2010 09:54:10
   9 / 10
Uno dei migliori film italiani di sempre e forse il miglior film della storia sul rapporto tra padre e figlio. Ritratto crudo e realistico della condzione italiana nell'immediato Dopoguerra, è un film spietato e tristissimo che non mancherà di commuovere lo spettatore e di farlo riflettere.
Meriterebbe oggettivamente dal 9 1/2 in su, anche se mi sono limitato ad un 9.

unza capiten  @  24/03/2010 06:10:15
   10 / 10
Nella top five dei migliori film italiani.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  20/03/2010 15:22:39
   10 / 10
Uno dei capolavori del neorealismo italiano. Riesce nel trascinare lo spettatore nell'anima dei due protagonisti coinvolgendolo nelle loro paure, delusioni e speranze... e purtroppo anche nella misera e travagliata realtà sociale di quella Roma del dopoguerra. Intensa interpretazione di Maggiorani

LEMING  @  19/03/2010 08:06:36
   9 / 10
Premetto che non sono un conoscitore dei film del periodo, però questo film è talmente famoso anche qui su questo sito che avendone la possibilità, non potevo esimermi dal vederlo.
Se il mio commento si fosse basato su quello che ho visto fino a 10 minuti dalla fine del film, sarebbe stato "tutto quì?..si bel film ma niente di particolare da giustificare tutto questo parlare", invece gli ultimi dieci minuti del film sono stratosferici, di una potenza drammatica che mai mi era capitato di vedere, e senza che accada nulla di così trascendentale come nei film attuali (uccisioni,bombe, pianti e sevizie varie), ma ogni sguardo, ogni movimento dei due protagonisti (il padre ed il figlio) è permeato da una rabbia, da uno sguardo di umiliazione agghiacciante, ripeto sono stato letteralmente folgorato da questo momento di grandissimo cinema.
Per cui il mio voto che poteva essere un 6 e mezzo stiracchiato, sale a 9, meritatissimo.

ilcippo  @  02/03/2010 11:31:37
   5 / 10
Mi dispaice ma il film non mi è piaciuto, non mi ha preso per niente, l'ho trovato noioso..forse dovrei rivederlo con più attenzione, vista la media, ma non mi è mai capitato di rivalutare un film dopo averlo visto la seconda volta..
Dal punto di vista tecnico non mi esprimo perchè non me ne intendo.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  29/01/2010 16:09:26
   10 / 10
Raramente si ha l'occasione di assistere a film più profondi, struggenti ed emozionanti di questo. Il manifesto del neorealismo italiano, incommensurabile capolavoro di un regista straordinario e poetico. Un colpo al cuore.

Lore.84  @  14/01/2010 15:34:52
   9 / 10
Quando una semplice storia diventa Cinema!
Tutto il film è molto reale e toccante, i due protagonisti ("presi dalla strada") Lamberto Maggiorani e il piccolo Staiola sono straordinari.
Il finale è un capolavoro!
Ladri di biciclette (insieme a pochi altri film) è uno dei punti più alti del Neorealismo.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

slint  @  09/01/2010 12:47:05
   9 / 10
bellissimo,foto della dura condizione dell'epoca.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  22/12/2009 01:34:18
   8 / 10
De Sica è a mio modesto avviso il più grande regista italiano della storia, il "suo" neorealismo è quello che sa toccare maggiormente lo spettatore grazie all'esilità delle sue storie.
Zavattini forse ha rappresentato la freccia in più del suo arco, capace di sviluppare su appunto esili presupposti trame fantastiche.

Contestualizzato nell'ottica storica questo è un film unico ma sicuramente anche oggi potrebbe tranquillamente trovare ambientazione in una Mombay o in qualche paese dell'Africa.
L'universalità del messaggio ma anche la denuncia tutta italiana all'ipocrisia religiosa e politica del nostro paese denota grande sensibilità.......di chi aveva capito tutto prima ancora che quel TUTTO cominciasse.
Film coraggioso, molto ben fatto forse però in alcuni tratti eccessivamente marcato, De Sica saprà fare ancora di meglio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  14/12/2009 16:31:11
   8 / 10
Uno dei film più tragici di sempre; il film simbolo del periodo neorealista.
Alla sua uscita non fu accolto per niente bene, né dal pubblico né dalla critica. Per fortuna che qualcuno si è accorto della grandezza di questo film, e non è stato dimenticato.

Dr.Orgasmatron  @  15/09/2009 13:12:45
   10 / 10
Il miglior manifesto neorealista del cinema italiano di sempre.

Lunatico  @  10/08/2009 23:06:49
   8 / 10
DA VEDERE....

A TUTTI I LADRI DI BICICLETTE: BASTARDI!!!!!!!!!

Xavier666  @  20/07/2009 17:55:06
   10 / 10
Uno dei migliori film che abbia mai visto in vita mia. Triste, crudele ma a tratti anche pieno di momenti sublimi ( a me la scena alla trattoria mi ha scosso ... " A tutto c'è rimedio, meno alla morte") Oppure la scena finale, il suo sguardo, triste che fissa il nulla con tutta la disperazione che riesce poi a trasmettere a chi guarda. Senza perdermi in voluttuosi giochi di parole sul neorealismo, questo fillm dice tantissimo, nella sua dolcissima semplicità. Storico.

Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  18/07/2009 14:03:26
   8½ / 10
Ritratto asciutto e senza fronzoli di un'epoca. Pieno di metafore da cogliere, il film di De Sica è un grande esponente del Neorealismo italiano, con attori che purtroppo non hanno avuto la fama che meritavano

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  13/07/2009 06:02:19
   10 / 10
Senza una rima, senza ricamate parole, senza simbolismi o grandi metafore, esistono in arte poesie toccanti e bellissime. E “ladri di biciclette” ne è uno degli esempi più luminosi, e non solo del periodo neorealista, ma di tutto il Novecento.
In una Roma ancora affranta dal passaggio della recente guerra, un padre e suo figlio vagano in cerca della bicicletta rubata. In bilico continuo tra forza della disperazione e totale sconforto, incontreranno altra miseria, ostilità, ovunque indigenza. Il viaggio disperato dei due, in cerca di quell’oggetto che affolla oggi, per lo più inutilizzato, i nostri garage e le nostre cantine, e che per loro significa invece àncora di sopravvivenza, suscita in chi lo segue un senso esteso d’impotente compassione. Il finale sarà uno dei più avvilenti di tutta la storia del cinema.
Esistono poesie dolcissime, piene d’acrobazie sintattiche e virtuosismi concettuali, esistono poesie che parlano di sentimenti sublimi, acrostici amorosi, teneri madrigali (per dirla alla Poe); ma questa di “Ladri di biciclette” (e non sarà la sola firmata da De Sica) è una delle più belle che io abbia mai letto.

Apocalypse_Now  @  19/06/2009 01:23:22
   8 / 10
Amaro e reale spaccato dell'Italia passata. Una sorta di istituzione del cinema italiano, anche se visto adesso perde un pò di quel fascino mitico

ste 10  @  13/06/2009 15:50:29
   10 / 10
Straordinario, sinceramente non mi sento neanche degno di esprimere un giudizio su questo film, posso solo apprezzare e rimanere estasiato, uno dei capolavori del cinema italiano

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  10/06/2009 17:21:56
   9½ / 10
Poco da dire, è giustamente considerato uno dei migliori film di sempre.
Splendido affresco della dura vita del proletariato romano di metà '900.
Splendide interpretazioni, indimenticabile il bambino.
Un film che dovrebbe essere assolutamente visto da tutti gli italiani.

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  09/06/2009 20:42:43
   9 / 10
Ottimo lavoro da parte del grande regista Vittorio De Sica che è perfettamente riuscito nell'intento di dimostrare la situazione italiana, e in questo caso quella romana, degli anni subito successivi alla guerra.
Interessante come per una famiglia la perdita di un oggetto apparentemente di secondaria importanza come una bici potesse invece rappresentare la rovina economica di un'intera famiglia. Consigliatissimo!

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  07/06/2009 12:49:04
   10 / 10
Capolavoro senza tempo, imprescindibile per comprendere un dato periodo storico italiano ma non solo, manifesto di un'umanità universale che non chiedeva altro se non la possibilità di avere un pasto caldo in tavola mantenendo la propria dignità.
Perfetto e commovente.

Someone  @  21/05/2009 08:22:46
   9 / 10
Commovente ritratto dell'Italia che fu. Per riflettere.

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