primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera regia di Kim Ki-duk Corea del Sud, Germania 2003
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primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera (2003)

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locandina del film PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA

Titolo Originale: BOM YEOREUM GAEUL GYEOUL GEURIGO BOM

RegiaKim Ki-duk

InterpretiOh Yeong-su, Kim Ki-duk, Kim Young-min, Seo Jae-kyeong, Ha Yeo-jin, Kim Jong-ho, Kim Jung-young, Ji Dae-han, Choi Min, Park Ji-a, Song Min-Young

Durata: h 1.43
NazionalitàCorea del Sud, Germania 2003
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2004

•  Altri film di Kim Ki-duk

•  Link al sito di PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA

Trama del film Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera

Nessuno è immune dal potere delle stagioni e dal loro ciclo annuale di nascita, crescita e declino. Nemmeno i due monaci che dividono l’eremo galleggiante su un laghetto circondato dalle montagne. A mano a mano che passano le stagioni, ogni aspetto delle loro vite si fonde con una intensità che porta entrambi ad una maggiore spiritualità – e alla tragedia.

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Voto Visitatori:   8,34 / 10 (133 voti)8,34Grafico
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Voti e commenti su Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera, 133 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  02/09/2022 13:47:36
   8½ / 10
Incredibilmente poetico.

topsecret  @  02/09/2021 14:15:15
   6½ / 10
I bambini monaci sono dei gran bastardi.
Film dalla narrazione volutamente lenta che cerca di mettere l'accento sulla natura umana, naturalmente attratta da comportamenti errati ma che poi cerca redenzione nella spiritualità.
La storia raccontata è abbastanza interessante, resa ancor di più dall'ambientazione e da una fotografia brillante, nonostante i dialoghi ridotti all'essenziale e il ritmo narrativo compassato.
E' un film apparentemente semplice ma ricco di significati.

tarr97  @  11/05/2020 11:35:09
   10 / 10
Che posso dire di Kim Ki Duk è un regista amato da tutti quelli che adorano il cinema fatto di simbologie ed è odiato da tutti quelli che lo vedono come un maniaco che mette il sesso ovunque. io sto nella via di mezzo (guarda la coerenza nel buddismo esiste la via di mezzo ) ovvero adoro come nei suoi film riesca a far parlare con le immagini senza dialoghi e allo stesso tempo detesto il modo in cui a volte si esprime in maniera eccessivamente retorica. Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera insieme a Ferro 3 la casa vuota è il picco più' alto di qualità raggiunto da Kim Ki Duk. ambientato su un monastero buddista galleggiante sul lago Jusanji in Corea del sud. il film narra delle varie fasi della vita di un monaco tramite le stagioni
Primavera : infanzia
Estate : giovinezza
Autunno: età adulta
Inverno : vecchiaia
E ancora primavera : nuova infanzia
abbiamo varie simbologie come lo scorrere del ruscello che rappresenta la vita
ci sono diversi animali nel monastero in base alle stagioni
nella primavera è presente un cane
nell'estate è presente un gallo
nell'autunno è presente un serpente
nell'inverno non è presente nessun animale
nel ritorno della primavera è presente una tartaruga
ho letto su vari siti buddisti le diverse simbologie e allusioni che ci sono nel film,
le inserisco nella zona spoiler.
in breve un capolavoro del cinema coreano e asiatico
il cinema asiatico mi sta piacendo davvero tanto e spero di fare altre recensioni su altri film che mi stanno affascinando.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 11/05/2020 12.09.55
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zerimor  @  06/05/2020 18:42:51
   8 / 10
Visivamente meraviglioso. Contemplare questa pellicola infonde un senso di pace indescrivibile, merito di una fotografia sublime e della location da sogno (più volte durante la visione mi ci vedevo a passare del tempo lì, in quel posto paradisiaco).
La storia è ricca di significati ed è un processo che si ripete, in loop, proprio come appunto le quattro stagioni.
Davvero molto bello... merita di esser visto anche solo per l'ambientazione.

Javier81  @  18/04/2020 23:23:34
   7½ / 10
Buon film, dove come già detto da molti si ripercorre in un allegoria la vita dell'uomo in quattro stagioni, qui personificato da un bonzo che tra lezioni di vita impara a sua volta a... mi fermo qui. L'atmosfera, i luoghi e il lavoro del regista fanno quasi tutto.
Esperienza che consiglio, ma a mio avviso Kim a fatto di meglio (io preferisco sia la samaritana che l'arco, oltre a ferro3). Ma è questione di gusti.

Romi  @  13/06/2018 09:25:33
   7½ / 10
Film abbastanza interessante e ricco di sfumature. Bellissima la fotografia. Il finale forse nasconde piu' di un significato... Il giovane monaco espia l'omicidio commesso e la donna che muore nel lago dovrebbe essere la suocera. Arrivato sulla montagna c'e' la statua di un Budda, ma sembrerebbe avere connotati femminili... Rivolta verso il piccolo monastero sul lago. Forse sta a significare quel lato femminile estromesso nella vita contemplativa dei monaci e che ha provocato l'assenza di esperienza, come una presenza negativa. La statua femminile forse rappresenta l'accettazione del lato femminile che esiste anche nell'uomo e la sua presenza protettrice e complementare nella vita.

ferzbox  @  22/04/2018 14:37:27
   8 / 10
Di Kim-ki-duk avevo visto solo "L'arco" che sinceramente, rispetto ad altri film orientali, non mi aveva fatto impazzire, quindi sono partito un pò prevenuto con questa pellicola, sperando di trovare qualche stimolo in più rispetto all'altra.
Mi è andata bene; il film mi è piaciuto abbastanza questa volta....forse un pò troppo scontato e stereotipato in alcuni contenuti, ma sicuramente di grande valore nel suo significato che, con una certa dose di semplicità, riesce ad illustrare il percorso della vita utilizzando gli stessi due personaggi in momenti temporali differenti, creando un circolo chiuso metaforicamente simile al percorso di qualunque essere vivente.....il passato, il presente ed il futuro legati da un unico filo ciclico che riesce con una certa fluidità a dare messaggi profondi e riflessivi....
Ottima pellicola.......consigliato alla grande.....

MonkeyIsland  @  05/07/2016 15:39:36
   8 / 10
Pensavo di trovarvi davanti a un film pretenzioso e moralista nei primi minuti, invece l'alta media qui sul sito è giustificata.
Il film è molto introspettivo e intimista ma riesce a catturare l'interesse senza mai perdersi in virtuosismi tipici da cinema indipendente, bravi gli attori ma la cosa più sorprendente è la parte tecnica : fotografia e regia sono spettacolari e per questo consiglio caldamente di cercarsi la versione in alta definizione di questa gioiellino.

Vax87  @  06/06/2016 10:52:27
   9 / 10
Uno dei migliori lavori del maestro e forse il mio preferito sebbene sono tutti capolavori, ma in questo lavoro c'è di tutto, ottime immagini , infiniti spunti di riflessione e fotografia meravigliosa, senti tutte le stagioni correrti in un ora e 40, ricche di metafore ed evoluzioni.

horror83  @  18/03/2015 12:41:42
   9 / 10
Stupendo. un film ricco di significati e metafore, che ti fa riflettere sulla vita e ti da una pace interiore molto piacevole. L'ambientazione è bellissima, e il susseguirsi delle stagioni rendono tutto molto bello. Anche se il ritmo narrativo è lento non annoia per niente, perché è proprio grazie alla sua lentezza che si riesce ad assaporare il messaggio del film. Solo gli orientali riescono a fare film così introspettivi e di spessore. Bellissimo!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  15/01/2015 23:39:11
   8 / 10
Film che mi è piaciuto leggerissimamente di più rispetto a "Ferro3" (a cui ho dato lo stesso voto di questo). Grande regia e grande sceneggiatura, bellissime le ambientazioni, per quel poco che ho visto Kim Ki-Duk mi pare che stilisticamente somigli per qualche verso a Kurosawa e per qualche verso a Tarkovskij (non può quindi non piacermi). Il pericolo è che possa sopravvalutarsi, ma non mi sembra il tipo.
"Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera" è un film diviso in cinque parti (come suggerisce il titolo), che corrispondono alle tappe della vita di uno dei due protagonisti. Metafora che forse sa un po' di già sentito ma è comunque molto funzionale. Il film è da non perdere per chiunque ami il cinema, quello serio.

impanicato  @  29/12/2014 21:08:09
   8 / 10
Il cinema del silenzio di Kim Ki-duk mi sorprende sempre. Ammetto che preferisco ancora "Ferro-3", ma probabilmente mi trovo davanti al suo film piú completo della sua produzione, almeno tra quelli da me visionati.
La perfezione estetica delle ambientazioni e dei dettagli potrebbe non far focalizzare su tutto il resto che viene presentato, che é davvero tanto.
Perno della situazione é la pagoda in mezzo al lago. Da qui tutto inizia e finisce, a cicli continui che si ripropongono in eterno. Cicli fatti da stagioni, le stagioni della vita che si susseguono inesorabilmente. Primavera come esperienza, estate come passione, autunno come peccato, inverno come responsabilitá, e poi di nuovo primavera...
Purtroppo per me, molta della simbologia buddista mi é sconosciuta e non ho potuto carpire appieno certi significati ed allegorie.
Regia e sceneggiatura superbe ed il finale, come in quasi tutte le opere del maestro coreano, é riuscitissimo e di effetto. Consigliato.

mauro84  @  22/11/2014 12:12:12
   8 / 10
Una mattinata impegnativa questa trascorsa, avevo bisogno di un film davvero pesante e me lo son trovato in sto capolavoro di trama\fotografia\scenografia di spessore immenso.

Anche se tutti gli attori\ e dico tutti, la presenza femminile sta volta non c'è, son di spessore, interpretazione degna

Il regista fa quello che sa fare, film, e come se li fa!.. capolavoro che racconta qualcosa di diverso dal solito, monaci, una vita diversa, una scelta.. silenzio e parlate intervallano qualcosa che va oltre il cinema!

Film capolavoro dell'annata 2003.. ha 11 anni sto film ma ne dimostra molti meno!

Film da vedere, trovate ogni modo per farlo, non ve ne pentirete!

Il Fauno  @  21/08/2014 20:43:03
   7 / 10
Pellicola ricca di significati che eccelle nella fotografia e nelle ambientazioni. Silenzio e pace ne fanno da padrone ma dietro si nasconde ben oltre.

Sayurisama  @  14/08/2014 13:45:37
   7 / 10
Il mio voto va prima di tutto alla fotografia e alla scenografia che mi hanno particolarmente stupito per la loro accuratezza e forza evocativa. Come ci si può aspettare da un film di Kim Ki Du, anche questo è portato avanti dai simboli che prendono vita e gravità con il progredire della storia che svela sempre più il dramma di un amore carnale ed effimero.
Una delle pellicole più interessanti di questo autore.

Neurotico  @  11/04/2014 20:12:13
   5½ / 10
A parte la solita lentezza dei suoi film, Kim ki-Duk questa volta produce un film non eccessivamente stucchevole e patetico. L'ambientazione del film è senz'altro evocativa. Certi comportamenti dei personaggi sono ridicoli (la ragazza che prima fa la preziosa e dopo si concede fa ridere, come l'atteggiamento da stupido del ragazzo) e negli ultimi venti minuti si sbadiglia un pò, oltre che ridere ancora per la signora con la testa bendata che sprofonda nel buco dell'acqua ghiacciata. Molto meglio della ciofeca di Ferro 3 e del soporifero e presuntuoso Crocodile. Questa volta a Kim risparmio qualche sonoro ceffone.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  03/04/2014 19:55:08
   9½ / 10
La vita dell'uomo scandita dalle quattro stagioni. Poesia allo stato puro!
Sicuramente il più lirico tra i film di Kim Ki-duk anche se per qualità e forza dei sentimenti suscitati rimane un gradino sotto a "Ferro3".

GianniArshavin  @  18/02/2014 21:08:43
   7 / 10
Quadro in movimento questo film del 2003 firmato Kim-Ki-Duk che racchiude in se molti elementi ricorrenti nelle opere del regista coreano.
Primavera,estate...ripercorre le stagioni della vita di un novizio monaco buddista,dalla stagione dell'infanzia (primavera)sinonimo di scoperte e apprendimento,a quella dell'esplosione della vitalità e delle pulsioni (estate) e cosi via.
Molti i simbolismi e gli elementi che ritornano in questo film e che ritroviamo anche in altre opere del regista,come:gli animali;la location isolata;molti silenzi;pochi dialoghi;l'acqua;stretti rapporti fra persone con grande differenza d'età.
Straordinaria l'ambientazione,che trasmette calma,pace e serenità assolute.
La regia e la fotografia sono come sempre di grande livello,ed esaltano al meglio la location e i vari passaggi nella vita dei protagonisti.
Quindi questa pellicola di Kim-Ki-Duk conferma questo autore come uno dei più eccelsi della nuova generazione. Fra filosofia Zen,contemplazione,simbolismi e profondità poetica il regista asiatico ci conduce in questo viaggio alla scoperta dell'uomo.

Horrorfan1  @  27/01/2014 13:51:45
   6½ / 10
Dovrei rivederlo, ma devo dire che non mi ha entusiasmato. Forse potrei dare anche un 6 tirato tirato, per i miei gusti, ma preferisco essere generoso.

Diciamo che salvo il film per la bellezza del paesaggio e per il messaggio che viene trasmesso al ragazzino all'inizio del film, quando lui non rispetta gli altri esseri viventi.

Poi io inizio a perdermi e a non seguire più così bene quello che mi si vuole raccontare... sarò distante dalle filosofie orientali, o forse sarò allergico ai film lenti e lunghetti, ma il resto del film non mi convince a pieno e spesso la noia è vinta solo grazie alla bellezza e maestosità del posto naturale in cui il film è stato girato.

Immaginatevi però uno stesso film girato presso un laghetto di pesca sportiva del milanese, e poi vediamo se la vostra/nostra media non scende di uno o due punti netti, pur restando uguali tutti gli altri fattori (trama, regia, silenzi, messaggi filosofici, ecc.)... :-)

pinhead88  @  30/07/2013 19:10:07
   8 / 10
Un film da gustare.
Ogni fotogramma sembra un quadro, l'eleganza e la leggerezza della natura, la barchetta di legno, quella porta surreale che introduce alla pagoda, un film che trasmette serenità e lascia in estasi per qualche momento.
Finale paradisiaco.

opeth74  @  18/04/2013 18:59:41
   9½ / 10
Poesia null'altro che poesia....

Invia una mail all'autore del commento diderot  @  10/03/2013 11:23:16
   7 / 10
Un film interessante di grande significato, anche se povero di dialoghi si lascia guardare senza fatica, incuriosisce e coinvolge fin dall'inizio. La mia ignoranza sulla cultura che traspare non mi ha permesso di goderlo appieno purtroppo... bellissima fotografia. Da vedere!

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  07/02/2013 16:11:36
   8 / 10
Aver passato un capodanno vedendo questo film è una delle cose che più mi ha rinforzato. Tempo, saggezza e sofferenza

SelFxTreem  @  19/11/2012 14:04:42
   7 / 10
Mi spiace dare un voto così basso ad un film oggettivamente bello, ma alcune cose non mi son proprio piaciute. Numero uno, la trama non è originale. Chiunque abbia una minima cultura di filosofia orientale capisce tutta la trama (a grandi linee) dopo la prima scena. Secondo, fotografia bella ma vince facile perchè si basa sui paesaggi stupendi e nulla più. Infine mezzo punto secco in meno per quelle due ******

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Assolutamente senza senso e fuori contesto. Nel complesso lo consiglio solo se si è amanti del regista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  08/10/2012 12:11:52
   8 / 10
Un'escursione nella natura incontaminata. Un viaggio interiore per la comprensione della natura umana, e anche della civiltà.

Un film per lo spirito.

elettra84  @  02/10/2012 10:31:10
   9 / 10
Il tempo del film è effettivamente lento ma si riempe di tutte le riflessioni interiori.

Il ciclo dell'uomo sarà sempre il medesimo, e seppure ci siano degli uomini che sono maestri e che sanno già la verità, l'uomo deve esplorare e provare e passare dalla gioia, al dolore, al deserto, alla purificazione, alla salvezza, alla rinascita.
La fotografia è eccezionale. Il posto incantevole.
Credo anche però che dalla "città" e le sue trappole l'uomo debba passare per forza o non ha modo di lottare.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Supercecco  @  01/10/2012 08:46:28
   8 / 10
E' uno di quegli epici film che parlano della vita e di tutto, lo accosto ad American Beauty e Forrest Gump senza problemi. Molto particolare, a tratti trasmette una pace immensa. L'ambientazione è fantastica... Non svelo nulla della trama. Il film è diviso in "periodi". Veramente magico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/09/2012 02:28:12
   8½ / 10
Non si sa più cosa affascina di questo film: se la metafora della coscienza o la bellezza visiva della pellicola. Quel che è certo, è che è una di quelle esperienze che sanno cogliere entrambi gli aspetti, snaturano il disagio e lo portano a un recesso passivo di stupore e di bellezza. Rilassatezza e sofferenza convivono nello stesso spazio. E a proposito di ambivalenza, nemmeno si può disconoscere la complessità del tema davanti a una rievocazione tanto semplice, un'astrazione tanto pura nella sua neutralità

paride_86  @  24/09/2012 00:01:54
   9 / 10
"Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera" è sicuramente uno dei migliori film di Kim Ki-Duk.
Esteticamente splendido, compatto, mai banale o scontato, ha un messaggio chiaro e limpido sulle età della vita, sul male di vivere e sulla pace interiore.
Molto emozionante.

gemellino86  @  09/09/2012 21:24:44
   9½ / 10
Per me è un piccolo capolavoro questo film del regista coreano dove tutto è poesia. Ora film così ne fanno davvero pochi. Trovo che il famoso regista sia molto bravo anche a recitare.

Tuonato  @  02/08/2012 16:29:35
   7½ / 10
La primavera, la stagione dei giochi.
L'estate, la stagione delle scoperte.
L'autunno, la stagione dei peccati.
L'inverno, la stagione della consapevolezza.
E di nuovo primavera...

Come un affresco circolare su cui è rappresentato l'intero ciclo vitale.
Mistico. Potente.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/05/2012 20:56:49
   8½ / 10
Film stupendo...Un gradino sotto Ferro 3: la casa vuota a parer mio! Consigliatissimo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  28/04/2012 22:56:17
   9 / 10
Non c'è bisogno di ulteriori parole per descrivere il miglior film di Kim Ki-Duk insieme a Ferro3: una meraviglia.
Uno dei suoi lavori più schematici per la suddivisione ciclica in stagioni e diverse età dell'uomo, il monaco buddista che da allievo diventa maestro passando per le prove della scoperta del dolore, dell'amore, della violenza e della maturità. Per poi ricominciare il ciclo, come le stagioni.
Kim Ki-Duk sembra aver trovato in questo periodo una sorta di pace interiore che traspone in arte alla perfezione: non deve essere un caso che i due film di questo periodo siano anche due piccoli capolavori di incredibile delicatezza e semplicità. La misoginia e violenza eccessiva, che pure non stonava nei suoi lavori precedenti, è sparita e se fa capolino è solo per un breve attimo. Il resto è purificazione di anima, buddismo, ambientazioni placide e tranquille.
Nella sua consueta semplicità è un film da ricordare, personale come tutti i lavori del regista coreano che non a caso si mette anche davanti la macchina da presa per interpretare il monaco nella parte finale della sua vita, quella della maturità e dell'espiazione finale. Più significativo di cosi non si potrebbe essere: Kim Ki-Duk ha raggiunto una pace. Che nell'alternarsi delle stagioni potrà essere anche solo temporanea e forse lascerà spazio in futuro a nuove espressioni di violenza e crudeltà, rabbia, per poi tornare in queste calme acque. E cosi via, all'infinito, in un ciclo eterno.

speXia  @  01/04/2012 22:16:38
   9½ / 10
L'infanzia di un bambino, la sua educazione, il suo apprendimento al rispetto della vita, la sua crescita fisica, il suo primo amore, i suoi primi piaceri sessuali, i suoi cambiamenti interiori, il suo primo rancore, il suo pentimento, la sua crescita spirituale...

"Primavera Estate Autunno Inverno..." racconta questo e anche di più: è una storia sui cambiamenti interiori dell'uomo e dell'infinito ciclo della vita, raccontata con maestria da quel grandissimo poeta chiamato Ki-duk.
E come sempre, fotografia sublime e location favolosa, su cui cala un magico silenzio Kimkidukkiano, interrotto ogni tanto da brevi dialoghi e spesso accompagnato da una splendida colonna sonora.

Una delle più grandi poesie di Kim Ki-duk. Da vedere.

TheLegend  @  01/04/2012 05:53:13
   7½ / 10
Kim Ki-duk regala ancora poesia.
Con semplicita riesce a rappresentare il ciclo della vita dell'uomo.

Febrisio  @  10/07/2011 09:58:18
   7½ / 10
È il primo film di Kim Ki-duk che abbia visto. Un buon motivo per vederne altri. Anche se molto silenzioso, fa compagnia e ti intrattiene in questo particolare suo mondo buddista dalle inquadrature spesso statiche, facendone rivivere alcune usanze, e da una capacità nell'aver spogliato la vita da ciò che è superfluo, apprendendone la semplicità dondando l'importanza al tempo; quello da prendersi per aiutare a far maturare gli altri, e quello per capire. Bello, particolare, filosofico anche se il risultato finale è un pochino freddo e distante dallo spettatore.

tritech  @  09/06/2011 14:25:49
   7½ / 10
Bel film.
Lontano dagli standard cinematografici occidentali: lunghi silenzi, grande atmosfera.

La storia è buona e ben confezionata, con qualche influenza zen.
Da vedere

Alien.  @  12/05/2011 13:03:23
   10 / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/04/2011 22:17:13
   7½ / 10
Il ciclo della vita dell'uomo che si ripete fra gioia ed errori, passioni e tragedie fino ad arrivare al completamento ed alla maturità. il fascino di questa pellicola è forse nella sua semplicità di fondo, nascondendo anche un sottile pessimismo di fondo.

_Hollow_  @  12/02/2011 23:41:25
   10 / 10
Poesia allo stato puro.

Invia una mail all'autore del commento mister_snifff  @  14/12/2010 15:05:53
   9 / 10
Beh nulla da aggiungere ai commenti positivi di chi mi ha preceduto, piacevolmente sorpreso, belle e idilliache parabole zen.

vehuel  @  01/12/2010 09:00:56
   10 / 10
In un luogo paradisiaco immerso nella natura la vita è rappresentata nel suo scorrere attraverso il ritmo delle stagioni.
Il film è meraviglioso.

cirus  @  16/11/2010 10:58:44
   9 / 10
Si commenta un film non piaciuto? Forse sì, ma credo che la maggior parte lo fa perchè ha riscontrato un valore artistico nel film. Pur se poco conoscitore del buddismo zen o di altre usanze orientali, comunque si apprezza il film per immagini, per la storia che placidamente acquieta l'anima nella convinzione che tutto nella vita e nella natura ha un senso e un fine, che i giudizi su eventi e persone a volte sono parziali e affrettati. Credo che a un occidentale frettoloso e superficiale faccia bene la visione di questo film coreano, pur se si crede - come me - nella reincarnazione o in altre filosofie buddiste, ma nel maestro della storia si scorge una saggezza e un carisma cui è difficile sfuggire.

Runo  @  18/10/2010 00:51:18
   9½ / 10
Meravigliosa parabola Zen firmata Kim Ki-Duk, il tutto si svolge in un luogo isolato.. la natura, il vivere secondo i principi morali e religiosi consentono all' uomo di vivere bene, mentre la città è vista come una specie di mondo in grado di corrompere anche l' anima di una persona buona, attraverso le tentazioni a cui si è sottoposti... il protagonista da piccolo vive in una sorta di campana di vetro, che è proprio l'eremo galleggiante circondato dalle montagne... il monaco più anziano è la sua guida che prova a frenare quegli istinti che sono presenti inconsciamente nell' uomo. Un film in grado di insegnare e che fa riflettere..

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  08/10/2010 23:49:32
   10 / 10
Kim ki duk non è 1 regista , è un maestro di vita .
Questo non è un film, è un frammento di vita che tocca le corde dell anima, è un qualcosa che trascende la normale concezione di cinema sublimando emozioni,significati, attimi che non possono essere spiegati ma soltanto vissuti.
E' qualcosa che a fine visione ti lascia con gli occhi lucidi ma sbarrati, estasiato ma con l'amaro in bocca, raccoglie in poco piu' di un ora e mezza l'inafferrabile senso dell esistenza e ti lascia disarmato, perche' davvero ti accorgi di trovarti davanti a qualcosa piu' grande di te, qualcosa che non puo' essere spiegata o raccontata, qualcosa di infinitamente semplice eppure incredibilmente complessa e sfuggente ma che solo sfiorandoti ti segna in modo indelebile.

DISARMANTE

ps. a tutti quelli che si accingono a vederlo dico solo di lasciar perdere il voto,la regia , fotografia, la recitazione e quant altro e lasciarsi semplicemente trasportare , se lo farete ne uscirete arricchiti interiormente ve lo assicuro

BlackNight90  @  23/08/2010 19:18:23
   9 / 10
Kim Ki-Duk, pittore oltre che regista, dipinge un'autentica poesia coi colori della vita, una poesia che contiene metafore, simboli ed ellissi disposti con grazia e semplicità ma in uno schema rigoroso, quasi a voler seguire una sua propria metrica dettata dallo spirito buddista; e in effetti Ki-Duk, a differenza di un qualsiasi Bertolucci, nel suo costuire un percorso ciclico, a prima vista così lineare e "prevedibile" agli occhi di noi occidentali, riesce a toccare i più profondi recessi dell'animo proprio per la sua sempllcità e austerità, messa in risalto esternamente da una fotografia e un paesaggio di folgorante bellezza.
'Primavera...' è una svolta nel cinema del regista coreano, prima violento ed estremo anche se non privo di lirismo: forse perché è un film che Kim voleva far recepire al maggior numero possibile di persone, non deve turbare gli animi ma entrare delicatamente nel cuore di chi guarda, come per osmosi visiva.
Ma nonostante ciò, la violenza è sempre presente, è una violenza innocente innata nell'uomo pronta ad emergere dal principio della sua vita (primavera) per turbare il suo karma, un equilibrio con l'universo messo ancora più in pericolo dalla scoperta della carne e del piacere (estate) dunque del desiderio; liberarsene sarà la via da seguire imparando su sè stessi, provando sul proprio corpo le passioni, la rabbia, la morte e la colpa che rendono l'anima tormentata e l'invadenza del mondo esterno (autunno), attraverso l'autodisciplina provare a riequilibrare l'armonia perduta, provare a liberarsi della pietra del dolore (inverno) e raggiungere finalmente un punto "alto" da cui poter osservare finalmente come il mondo che credevamo ci dovesse inghiottire sia solo un puntino galleggiante immerso nella natura, in universo pronto a ricominciare il suo ciclo perpetuo che continuerà fino a quando l'ultimo essere vivente smetterà di respirare, l'ultima stella smetterà di produrre energia e l'universo entrerà nell’ultima decade cosmologica, nella sua era oscura.
La poesia di Kim Ki-Duk abbraccia l'uomo e la natura come un tutt'uno prendendo la forma dell'enso, un cerchio aperto che nella scrittura buddista simboleggia l'universo come fusione di spirito e corpo.
Ma attenzione a non prendere 'Primavera…' come un film didascalico che vuole trattare di buddismo (o peggio ancora! diffonderlo), anzi Kim è stato chiaro, lui vuole parlare dell'uomo e delle sue sensazioni, e in base a quelle ognuno potrà recepire la sua opera.
E’ un film che vuole sì insegnare ma nell’accezione originaria del termine, cioè lasciare un segno nell’animo con la forza di un emozione che ha bisogno del silenzio per essere provata perché, lo Zen lo insegna, le parole non possono catturare la verità e bisogna lottare contro di esse.

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wooden  @  26/04/2010 20:57:47
   7½ / 10
Molto lento e meditativo.
In certi punti un pò "laccato" per ruotare attorno ad un argomento così prezioso, o forse è solo la mia impressione, ma in certi punti mi è risultato """"fastidosamente"""""(quadruple virgolette) lento.

Bello, ma ho preferito di gran lunga Ferro3.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  25/02/2010 14:40:00
   9 / 10
Certi registi non sono per tutti.
Certo cinema non è per tutti.
Certa arte non è per tutti.
Certa cultura non è per tutti.
Purtroppo. Ma è una legge ineluttabile.
Kim Ki-duk è un poeta. Questo film che ho visto tempo fa e voglio rivedere al più presto mi ha commosso, penetrando nella parte pià profonda della mia anima.
Trasmettere emozioni. Senza troppe parole, senza trame elaborate. Questo è cinema.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  26/01/2010 23:36:08
   8½ / 10
Raccontare magistralmente e poeticamente il lento scorrere della vita attraverso l'alternarsi della stagioni, parafrasando la nascita, la scoperta dell'amore, la scoperta dell'odio, la morte e perchè no... una nuova rinascita dell'uomo

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  16/01/2010 14:12:24
   9 / 10
Kim-Ki-Duk è un Maestro del Cinema.
Me ne ero già convinto guardando Ferro3 (che comunque rimane il suo capolavoro), ma più guardo i suoi film più mi meraviglio di come riesca a rendere straordinariamente coinvolgenti, interessanti, emozionanti storie con una sceneggiatura quasi inesistente, una ritmicità fortemente anti-occidentale e una narrazione ridotta ai minimi termini (almeno per quanto riguarda l'evenemenzialità).
Quali sono i punti di forza del regista coreano e dei suoi film? un controllo totale della macchina da presa e una grande conoscenza del mezzo che gli permettono ardite soluzioni sceniche (penso che almeno per quest'opera abbia sfruttato ogni singola angolatura del paesaggio), la stordente bellezza dei paesaggi e la convincente prova di attori che sono calati spiritualmente ed emotivamente nei loro personaggi (forse per un fatto culturale e personale?) e infine la quasi coincidenza di cinema e filosofia. In Kim Ki-Duk non esiste la mera narrazione di un religioso che preesiste al mezzo artistico, invece vi è una diversa declinazione (personale e fortemente pregnante) del racconto religioso, altrettanto valida (a mio parere di occidentale che non aderisce alla credenza, ma ne è giustamente affascinato e desideroso di conoscerla) rispetto alle altre. Guardare Primavera non è guardare "il vangelo secondo matteo", è riflettere su ciò che il film ha da dire..non su come ha interpretato. E alla fine del film non si vorrà mai che sia finito perchè lì dentro c'è anche la nostra vita.

Lory_noir  @  14/12/2009 20:46:02
   7½ / 10
L'ho apprezzato anche se me lo sono goduto meno rispetto a Ferro 3 perchè questo forse è un pò più alto da raggiungere anche a causa della mole di simbolismo che presenta. Le cose che mi sono piaciute sono la carica emotiva notevole che le immagini, specialmente alcune, portano con sé: su tutte il foulard della donna con la faccia coperta che si bagna di lacrime e gli animali morti dopo essere stati legati. Inoltre tra tutti i periodi della vita trattati mi hanno intenerito quello dell'adolescenza e dell'approccio amoroso tra i due giovani in modo così elegantemente ingenuo e quello in cui i poliziotti aiutano il loro detenuto a purificarsi l'anima prima di scontare la pena corporea.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  09/12/2009 13:01:12
   9 / 10
Pellicola di rara bellezza e delicatezza.
Tutto si svolge in maniera circolare, non esistono inizio e fine.
Kim Ki-duk dipinge su pellicola invece che su tela e lo fa magnificamente.


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kierkegaard1000  @  27/11/2009 00:21:46
   8½ / 10
Si parla di un regista che a me personalmente piace tantissimo. Questo voto va però preso con i guanti, è un voto che dò per il mio piacere personale, ma conscio del fatto che il film è riservato allo spettatore paziente, a cui piace assaporare i silenzi e la lentezza delle scene e dei comportamenti, fino a rasentare l'immobilità...allo stesso tempo poetico, riflessivo, composto. Sconsigliato per chi vuole tutto e subito, film impegnato come pochi altri.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  28/08/2009 01:27:11
   8 / 10
Mi era stato descritto come "quadro in movimento". Riduttivo, troppo riduttivo, definirlo tale. Così si potrebbe pensare che sia un film solo da contemplare e a da ammirare, bello solo per l'accuratezza con cui è studiato ogni fotogramma e per la poesia che esprime ciascuno di essi, particolarità che emergono anche da altri lavori del regista.
Ma "Primavera..." è un film sulla vita fatto soprattutto per riflettere, un muto eccezionale nell'era del sonoro e dei colori, esaltati questi dalle splendide tonalità mutanti di una natura incontaminata.
Il ciclo delle stagioni riflette il ciclo della vita umana e più in generale il ciclo del creato nel quale, secondo molte filosofie, tutto è destinato a ripetersi all'infinito: ciascuno di noi trascorre una primavera (l'infanzia), un'estate (la giovinezza), un autunno (l'età matura) e un inverno (la vecchiaia).
La primavera che ritorna è il simbolo della continuità della vita, miracolo che avviene anche nella più sperduta località del mondo, come dimostra la spettacolare scelta dell'ambientazione.
E' sicuramente un film che lascia spazio anche a interpretazioni allegoriche: si può intuire una forte presenza simbolistica negli animali che di volta in volta popolano l'isolotto nel lago (cane, gallina, gatto, tartaruga ecc.), rimandanti a chissà quale credenza orientale.
Non è importante cmq capire tutto, si lascia guardare dall'inizio alla fine pur essendo più lento di un carro armato.

satko  @  21/07/2009 16:16:55
   9 / 10
film pieno di valori,stupendi i paesaggi e la fotografia,da vedere assolutamente.

carriebess  @  21/07/2009 14:16:28
   9 / 10
davvero stupendo.

bulldog  @  16/07/2009 11:32:51
   8 / 10
Inferiore solo a Ferro 3.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/09/2009 10.23.38
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Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  30/06/2009 21:38:50
   9 / 10
Film toccante, poetico, ne è esplicito il valore artistico dettato dettato in primis dalla fotografia. Classico film a Uroboro.
Le scene sono cariche di espressività anche senza l'ausilio della parola, così come tutti i film orientali in generale e in particolare quelli di Kim Ki-Duk. Un must che ha il dovere di essere visto e ri-visto diverse volte nell'arco della propia vita.

dewolf  @  01/06/2009 08:00:14
   8 / 10
Film molto bello, carico di valori spirituali e che fa pensare su ciò che è l'evoluzione della vita, fatta di scelte e relativi errori! Magnifica la fotografia! La lentezza è in questo caso necessaria per dare il giusto significato al fim!

VikCrow  @  03/03/2009 23:37:37
   9 / 10
La vita scandita dallo scorrere delle stagioni. Un ciclo si conclude ed un altro comincia, analogamente, un'esistenza si spegne ed una nuova nasce. Un pò troppo zen... un 10 mancato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  06/01/2009 17:27:12
   8 / 10
Simbiosi completa. Un'opera che avrei voluto fare io!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/01/2009 14.16.53
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Ciaby  @  23/12/2008 17:59:24
   9½ / 10
il kim poetico...la vita che passa con lo scorrere delle stagioni...

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/05/2011 18.37.57
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kosmonotte  @  16/11/2008 01:14:43
   9 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  30/09/2008 22:15:46
   7 / 10
Magica l'ambientazione,suggestivi i paesaggi e splendida la fotografia...film che può avere diverse chiavi di lettura...bisognerebbe capire il significato degli animali che cambiano di stagione in stagione!
Il film in se non colpisce,comunque,per l'originalità...ma anche la storia più semplice se raccontata in questo modo può risultare piacevole!
Del regista ho preferito "ferro 3-la casa vuota"

popoviasproni  @  16/03/2008 11:08:53
   7 / 10
Pellicola orientale che vive di simbolismi, lenta, dalla retorica minimale mai banale, dall'ottima fotografia ed ambientata in un posto bellissimo.
Film dal contenuto allegorico simile ad una parabola religiosa.
Cinema non x tutti.

somberlain  @  15/03/2008 09:18:58
   8 / 10
Un viaggio nella vita di due monaci buddhisti raccontato attraverso lo svolgersi delle stagioni. Film poetico e ricco di significati allegorici, difficili però da compredere nella loro completezza.

taras bulba  @  29/12/2007 18:19:17
   8 / 10
Film un pò lento, ma è un film sull'anima, poesia pura.

castoro79  @  18/12/2007 13:54:23
   7 / 10
Buon Film di Kim Ki-duk. Do 7 perché vale la pena di vederlo ma non mi è parso un film "Magnifico".
Una storia sulla Vita, con i suoi corsi, con le sue passioni e i suoi inevitabili sbagli, con le sue routine noiose solo ad uno sguardo superficiale ma in realtà ricche di energia e anche di mistero. Il tutto narrato con la delicatezza semplice della saggezza. Il corso e ricorso della natura sempre uguale e sempre nuovo.
Molto bella la fotografia.

vitocortesi  @  08/12/2007 16:43:59
   8 / 10
Forse il film meritava anche di piu' ma la lentezza esasperante mi ha un pò condizionato nel voto comunque un film veramente bello con una scenografia straordinaria.

sonhador  @  14/10/2007 16:02:41
   9 / 10
Questo film è un viaggio nell'anima umana...stupendo come un fiore appena sbocciato..da vedere!

Titty@  @  25/09/2007 22:19:48
   8 / 10
Un po' lento ma odibile. Ottima la fotografia

Tom24  @  16/09/2007 23:31:26
   8½ / 10
Altra opera d'arte di Kim Ki Duk. Personaggi sconosciuti, luoghi e tempo ignoti, dialoghi appena accennati. E poi un vortice di poesia, metafore e simbolismi in un'atmosfera sospesa nel tempo, in armonia con l'uomo e la natura. E con apparente semplicità ci viene così proposta il profondo cerchio dell'esistenza umana, della vita. Ancora una volta il finale mi ha provocato emozioni forti. Un cinema splendido, da avvicinarsi con cautela.

Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  26/07/2007 22:18:44
   9 / 10
Poesia, pura poesia!
Regia magistrale, fotografia mozzafiato.
Sentimento, amore, passione.
Il senso della vita da un determinato punto di vista.
Veramente molto bello.
Grande Kim Ki-duk

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  31/05/2007 14:33:00
   7½ / 10
Un'altra ottima opera di Kim Ki-Duk, che ritrovo dopo averlo conosciuto con Ferro3.
Poesia e delicatezza sono alla base del film, ambientato in un luogo senza tempo. Probabilmente deluderò qualcuno (come il sottoscritto) dicendo che il tempio è stato creato apposta come set cinematografico; il lago (splendido) invece esiste realmente in una provincia coreana.
Straordinaria la sua armonia e la tranquillità che riesce a trasmettere.

Più filosofico rispetto a Ferro3, merita sicuramente di essere visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  29/05/2007 11:47:08
   8½ / 10
Già guardando la locandina si rimane affascinati. La natura, pace, un piccolo tempio. La vita ruota intorno a questa abitazione, le stagioni passano, così come quelle della vita. L'infanzia, ancora priva della conoscenza e crudele, impara. Il bambino, che vive col monaco, ancora cinico e incoscente, infligge delle cattiverie a piccoli animali; cattiverie che il monaco gli farà conoscere infliggendogli le stesse torture degli animali: la vita va rispettata.
Ed ecco che arriva l'estate, la pienezza della vita, l'adolescenza con i suoi turbamenti e le sue ribellioni, la fuga.
Il vecchio monaco conduce, in solitudine, la propria vita, fino al ritorno dell'allievo, ormai uomo.
Ma basta con gli spoiler.
E' un film intensissimo, colmo di spunti di riflessione e di simbolismi, di grande fascino e spiritualità, con una fotografia da sogno.
Penso che noi occidentali possiamo cogliere (almeno io) la metà di ciò che è contenuto nel film: le scritte non tradotte, azioni intuibili, ma non spiegabili, i gesti, il continuo aprire o chiudere le porte, i vari animali.
Per esempio, il gatto credo che volesse dire autonomia.
Ma ci devono essere diversi livelli di lettura che a me sfuggono.
Da non perdere.

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Ultima risposta 08/10/2012 13.15.29
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viagem  @  19/05/2007 19:53:34
   8 / 10
Film "buddhista" di Kim-ki-duk dove il ritmo delle stagioni scandisce le fasi della crescita umana, morale e spirituale del protagonista. La spensieratezza della gioventù, la passione adolescente, l'espiazione adulta, la saggezza anziana e la semina per una nuova vita ed una nuova primavera. Ambientato in un luogo che dire incantevole è riduttivo, una casa galleggiante in un lago circondato da monti e foreste, questo film è ricco di simbolismo e di simboli inerenti soprattutto al mondo animale: ogni simbolo un aspetto della natura umana, ogni espressione della natura una lezione per l'uomo. Anche se sono presenti i consueti schizzi di violenza un po' qua un po' là tipici del nostro regista, il dipinto che è quest'opera trasmette complessivamente un gran senso di serenità. E non parlo a caso di dipinto: questo film presenta un'estetica che cattura, ricordandoci che Kim-ki-duk è anche pittore. Come non citare la scritta prima dipinta e poi scavata e infine colorata sulla base della casa galleggiante per espiare la propria colpa? O le scritte bagnate sul legno, che in breve scompaiono all'aria per poi tornare ad rivivere seppur diverse, una sopra l'altra.
Educativo.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  18/05/2007 23:11:12
   8 / 10
Poetica opera cinematografica del coreano Kim Ki-Duk.
Cinque capitoli che fotografano le stagioni della vita, la crescita e l’educazione alla spiritualità orientale scandiscono quei piccoli racconti intrisi di grande significato pur nella loro semplicità ..l’uso di un accurato simbolismo, la suggestione delle immagini (sembra di immergersi in un quadro d’autore) e delle musiche elargiscono vera poesia alla narrazione, colmando la scelta di ridurre al minimo i dialoghi ..la sofferenza fisica come strumento di espiazione, la morte come ultimo atto di libertà, la ricerca di una assoluta armonia con la natura e la ricerca di un equilibrio che allontani il desiderio (sentimento che genera dipendenza), sono questi alcune degli insegnamenti che il monaco cerca di impartire al giovane allievo.
L’ambientazione naturale regala un senso assoluto di pace, serenità, armonia così come nell’eterno scorrere delle stagioni anche i colori intorno alla casa sul lago mutano seguendo il ciclo della natura ..bellissima la scena di apertura (la fotografia di quel “non-luogo”) e quelle porte che si aprono a mostrarci l’incanto del piccolo monastero immerso nell’acqua e nella rigogliosa natura incontaminata ..ma purtroppo non tutto risulta intelligibile, per una cultura tanto diversa dalla nostra, alcune sfumature inesorabilmente fuggono via ..convincente la prova degli attori così come quella del giovane regista coreano, capace di emozionare e far riflettere sul senso dell’esistenza che condiziona l’agire di ogni individuo.
Ancora un apprezzabile prodotto del cinema orientale ..consigliato a chi ama farsi cullare soprattutto dalla fascino delle immagini!

quaker  @  15/05/2007 22:20:18
   9½ / 10
Dopo la Samaritana, vedo questo film di Kim Ki-Duk. Mai sue film potrebbero essere più diversi. Opera profondamente religiosa, ma tutta centrata sulla religione buddhista. Eccezionale per la capacità di "tenere" il film solo grazie alle immagini. Pochissimi dialoghi. Fotografia superba. Peccato solo che alcuni (tanti!!) riferimenti religiosi e simbolici ci sfuggano. Cmq bellissimo veramente, dona una grande pace.

Invia una mail all'autore del commento piernelweb  @  28/03/2007 14:43:56
   6½ / 10
Fotografia e ambientazioni mozzafiato in questo "saggio buddista" del regista Kim Ki-duk. Il film è strutturato in 5 segmenti che rileggono nella ciclicità delle stagioni e del tempo, l'ancestrale e perpetua natura dell'uomo. Nella sua integrità, l'opera è perfettamente compiuta e clamorosamente significativa, ma la narrazione soprattutto nella prima parte (primi due episodi) è eccessivamente didascalica e grossolana: troppo esemplificativa la crudeltà punita del bambino, per niente poetica la scoperta adolescenziale del sesso e dell'amore (addirittura imbarazzante nella sua superficialità la lezioncina sulla cura dei mali dell'animo attraverso i piaceri carnali). Per fortuna nei segmenti dell'Autunno e dell'Inverno, il regista coreano ritrova il giusto equilibrio e il racconto torna ad essere in armonia con le immagini. Impattante, come consuetudine per il cinema orientale, la severità dell'autopunizione nell'espiazione delle colpe e il gigantismo del fallimento e del percorso di redenzione. La scalata finale con il pesante fardello si era già vista (con toni più enfatici e coinvolgenti) in "Mission" di Roland Joffé.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/03/2007 18.31.37
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lukanoir  @  13/03/2007 19:21:07
   8½ / 10
In 5 capitoli è racchiusa la vita di un uomo: bambino, adolescente , ragazzo, adulto, maturo e ricomincia così il ciclo. Come "l'isola" è girato su una casa (pagoda) galleggiante in mezzo al lago e i suoi dintorni. Manca forse di completezza ma come fare a scegliere quello che è giusto rappresentare della vita di un uomo? probabilmente sarebbe stato migliore se fosse più lungo, ma chi sopporterebbe la lentezza di un film del genere se non una ristretta cerchia di persone? ai fini commerciali è un giusto compromesso.
Nel film lo stesso Kim Ki-duk recita la parte dell'adulto (piuttosto snodato nelle arti marziali).

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