Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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Angosciante.Enigmatico.Impressionante.Tutto quello che ci circonda lo vediamo coi nostri occhi,sembra tutto così normale,ma le apparenze ingannano.La vita"truffatrice"e"oppressa"di una piccola cittadina montana alle prese con una nuova arrivata Grace,rifugiata nel paesello per scappare da un gruppo di malviventi.Come sarà l'accoglienza dei cittadini?Cosà dovrà fare Grace per essere accettata? Il film più crudele di von Trier,minore drammaticità rispetto a"Dancer in the dark"...
Forse il miglior film europeo insieme a quelli di Almodovar da 10 anni a questa parte. La migliore interpretazione della Kidman, una storia fredda sulla meschinità dell'uomo. Messaggio universalistico alla Kubrik. Se Von Trier non fosse cosi ossessionato dal dipingere donne che soffrono e si sacrificano in ogni suo film sarebbe molto in gamba. Ad ogni modo volevo aggiungere ai commenti di cui sopra che questo film deve la sua impostazione, non so quanto volontaria, ad una bellissima commedia nera del drammaturgo svizzero Durrenmatt, "La visita della vecchia signora", dove la vittima non è la figlia della malavitosa, ma un bottegaio di una cittadina fallita economicamente e isolata dal mondo. Quindi i mali dell'America non c'entrano un piffero. Siamo un pò tutti come gli abitanti di Dogville o Gullen (la cittadina immaginaria di Durrenmatt)
Un pugno allo stomaco. Dopo 10 minuti ci si scorda della mancanza delle scenografie e ci si lascia trasportare dalle emozioni. Il momento in cui i bastardi della città dei cani si rendono conto di essere più forti e mostrano la loro vera faccia è disarmante, viene voglia di prenderli per il collo e urlargli "ma non vedete che vi chiede una mano, ma perchè approfittarsene", non ho trovato eccessiva la vendetta e non mi è dispiaciuto per loro, mi è dispiaciuto per Grace perchè e lei che ha perso 2 volte: una nell'essersi fidata delle altre persone e un'altra nel riaccettare in pieno un ruolo che aveva rifiutato. Grandi attori (tutti).
Singolare, significativo e brillante. Potrebbe piacere molto. Mi ha ben intrattenuto ma purtroppo nn sono arrivato a cogliere tutte le emozioni che il film può trasmettere. Io lo consiglio!
Poco convinta da altri film di Lars Von Trier, mi ero persa questa perla:-) Naturalmente, si potrebbe imputare al geniale regista l'uso di un linguaggio teatrale che rinvia inequivocabilmente a F. Duerrenmatt, "La visita della vecchia signora", o, volendo, ad alcune pièces di Brecht. Ma poco importa, perché la storia è comunque di una crudele e spiazzante bellezza. Nella solita "piccola città" ( e qui si potrebbe chiamare in causa anche Thornton Wilder, e non solo lui) approda Grace, una bella profuga di cui si sa ben poco. In fuga dalla 'mala', forse ricercata dalla polizia, ma comunque gentile e innocente Il giovane Tom, che forse nella sua mente angusta aspira a scrivere una nuova versione dei "Peccati di Peyton Place", insiste perché la piccola comunità accolga Grace. La ragazza, con umiltà e dolcezza, accetta la prova, e all'inizio "Dogville" sembra essere un buon rifugio. Ma le cose si complicano, e l' idillica comunità montana si rivela a poco a poco un covo di serpi crudeli e violente... Grace viene sottoposta ad ogni sorta di torture e umiliazioni, sia fisiche che psicologiche, e dovrà rendersi conto che il filosofo/innamorato non è per nulla migliore degli altri :-( Alfine prevarrà il 'senso di appartenenza', anche se non è esattamente quello che ci saremmo aspettati per un finale edificante:-( Lars lavora duramente sulle scenografie minimaliste e sugli attori, tutti strepitosi (la Kidman, Bettany, la Bacall, Gazzara, Caan e tutti gli altri) per realizzare una parabola feroce ma purtroppo, in qualche modo, realistica (nonostante la trasfigurazione simbolica). Stupenda la scena di Grace trasportata sul camion fra le casse di mele. Amorevole e apocalittica insieme la dedica alla bellissima Cartlidge.
Sono assolutamente concordo con chi ha avuto spasmi e bruciori di stomaco dopo aver visto questo...vogliamo chiamarlo film? Boh, diciamo un teatrino. Immaginare di vedere delle persone che danno da mangiare ad un cane invisibile o aprire una porta che non c'è, ecc..ecc...mi sembra un pò avventato, soprattutto con tutto quello che il cinema può mostrare. Se fosse stato stato un teatro vero e proprio, mi sarei fatto un sonno, ma questo è puramente oggettivo anche perchè amo il teatro un pò più brillante, almeno gli oggetti ci sono. Senza Nicole figuriamoci poi, l'avrebbe visto il 90% di pubblico in meno. Comunque sottolineo e ribadisco che ogni voto è soggettivo e vi prego, a tutti coloro che come me ha fatto letteralmente schifo il film, votiamolo e basta, senza dare degli ubriachi o stupidi a chi lo considera un capolavoro, così passiamo dalla parte dei cretini noi che lo snobbiamo. Concludo dicendo che le quasi 3 ore poi sono snervanti, magari poco più di un'ora avrei alzato un pò il voto...
L'opera di metateatro impostata da Von Trier prosegue in Dogville, una pellicola certamente non per tutti ma che lascia sicuramente degli spunti interessanti. La trama è sviluppata discretamente, a parte l'inizio veramente lento e stentato,e il finale è sorprendente e molto ben fatto. Ma la cosa che piu' mi è piaciuta e che mi ha realmente colpito è la scenografia e la location. Infatti tutto il film si svolge in un unico ambiente, la città di Dogville, che però è una città fantasma, non vediamo porte, muri, finestre, strade, ma per i protagonisti del film è come se ci fossero normalmente. Quindi è come se fossere convinti di vivere la loro normale vita ma invece la loro provincialità e le credenze titpiche paesane, molto ben sviluppate soprattutto quando sfocia il pregiudizio verso la forestiera Kidman,non permettono loro di vivere appieno la propria esistenza, quindi è come se non vivessero. Per questo saranno puniti. Ho trovato molti spunti interessanti in questo film ma sicuramente non è per tutti, è veramente lungo e in alcuni tratti soporifero ma questo è Von Trier, con la sua genialità e la sua stravaganza.
Atmosfera claustrofobica su una scena talmente essenziale da sembrare surreale. Nicole Kidman inarrivabile in una delle sue interpretazioni più brillanti. Regia veramente originale. Dogville sta a metà tra la realtà e un sogno che si trasforma in un incubo. Il massimo dei voti perchè qualcuno secondo me ha votato troppo, troppo basso
Buono il soggetto e interessante l'idea di girare su un palcoscenico, che è meno facile di quanto possa sembrare: tra l'altro si nota la bravura degli attori, soprattutto nel maneggiare oggetti che non ci sono. Peccato però che il film si dilunghi eccessivamente, diventando troppo verboso e didascalico, soprattuto a causa della fastidiosissima la voce fuori campo che spiega tutto e perfino _descrive_ quello che succede a momenti (come se non ci potessimo arrivare da soli!) Tra tutte queste chiacchiere, i personaggi rimangono appena abbozzati, come macchiette, nonostante la notevole durata del film. Finale potenzialmente bello, rovinato anche questo da un'eccessiva verbosità, oltre che da inverosimiglianze
Cioè, possibile che Grace abbia subito tutto solo per sfuggire al padre, e che questo la riaccolga a braccia aperte dopo aver addirittura tentato di spararle? Ah già, ma se non l'avete capito sono tutti e due "testardi" :-D
Tutto sommato, interessante ma pesante: non so se lo riguarderei.
Film memorabile, non solo per come è stato girato, e pensato, ma anche per quello che c'è dentro. Nel cuore di questo film c'è la comunità e tutti i suoi difetti, la società con tutti i suoi fallimenti, le persone e il loro egoismo. Giusto e sbagliato divisi solo da una linea sottile. Immensa la regia, geniali le inquadrature come anche l'ambientazione. Divina l'interpretazione degli attori. Un film dove teatro, cinema e poesia si sposano fondendosi fino a formare un'unica immagine.
Von Trier fa deviare i canoni cinematografici verso una sua strada. Dopo 100 anni di cinema, qualcuno, ha mostrato qualcosa di nuovo (non in termini di trama ed effetti speciali) Cinema Teatro e Letteratura, con una fotografia pregevole e un gruppo di attori bravissimi.
Chi cerca l'azione stia lontano da questo film. Questo e' un film molto profondo che analizza l'animo umano e il marcio che si puo' celare dietro un'aspetto dolce e accogliente.
Seguiranno a questo film MANDERLAY e WASINGTON a completare la trilogia
Lars VON Trier figlio, come il suo connazionale (sublime) Dreyer, della voluta incomprensione e bigotta maledizione
Temo di essere una di quelli che inspiegabilmente lo ama , nei cui film mi disfa senza soluzione di riaggregazione
anche se effettivamente di LVT ho visto "solamente" altri due film Dancer in the dark -che mi ha distrutta e infastidito e Idioti -che mi ha infastidito e distrutta posso dire che il suo incomprensibilmente variegato stile, introvabile in altri registi, mi ha colpita e affondata
dogville, città cagna che come un obbidiente cane nella sua quotidiana sottomissione nasconde le perverse malvagità più efferate che riversa su una divina (è proprio il caso di dirlo) Nicole Kidman a sua volta rabbiosa cagna
il voto è sicuramente eccessivo ma come daltronde è questo film che merita o 1 o 10 un voto appena tratteggiato con una riga di gesso trasparentemente pesante come una parete invisibile ma reale
PIù di questo non riesco proprio a dargli. Sarà anche avanguardia, cinema non commerciale e tante altre belle cose ma la sensazione che mi ha dato alla fine del film è di aver visto uno spettacolo teatrale, piuttosto brutto e noioso. Da vedere solo se si è pienamente svegli, altrimenti si rischiano molti attacchi di sonno.
von trier se la prende col moralismo e finto perbenismo provinciale in un buon film.fortunatamente è stato tagliato,perchè già così la preparazione e introduzione al finale è davvero lunga...
Al primo impatto pensavo di vedere un film abbastanza noioso, invece l'ho trovato ottimo, h 2.45 min passati veramente piacevoli senza annoiarmi, un film veramente particolare girato con un budget irrisorio, mai visto niente del genere! (Come sempre grande Nicole Kidman)
Mi sento di dare 8 perchè questo film mi ha colpita per il fatto di essere così semplice e quindi questa semplicità portata all'eccesso diventa originalità. All'inizio del film pensavo che non l'avrei retto fino alla fine,invece mi è piaciuto e non mi sono annoiata!
Geniale e di "maniera" The Kingdom di Von Trier. Con Le onde del destino fa commuovere migliaia di spettatori. E questo probabilmente gli piace. Spunta fuori Dancer in the Dark (ipercommevente-assurdo e s****to mega-polpettone) e spuntano fuori anche i primi sospetti che Von Trier sia ,sotto sotto, un furbacchione che vuole intrappolare lo spettatore che gli stessi trucchetti del cinema americano sentimentale. E anche adesso con Dogville vuole soltanto provocare uno stato mentale molto forte ( in questo caso molto diverso dai precedenti film).
Il problema sta nel fatto che le tecniche di ripresa usate dal regista sono banalissime: tutto è fatto con macchina a mano e basta. E' un po come un bambino di 6 anni che scrive una storia in classe alla prima elementare. Non c'è grammatica. Se volessero, tutti sarebbero in grado di fare un film cosi. E' un po come fare il regista a teatro (ma molto meno seriamente), stessa identica cosa: costruzione teatrale della scena e relative riprese. Lars Von Trier per nascondere questo suo limite (è presente in tutti i suoi film) "entra" nella setta del famosissimo "Dogma" : 10 regole estreme e senza via di scampo, per fare un film. Ma il dogma può essere interessante per 3-4 film (Festen ad es.) poi diventa ripetitivo e Lars Von Trier, non sapendo fare altro (non ha mai fatto altro tipo di regia) si inventa la scenografia bizzarra di Dogville in stile teatrale. C'è ovviamente da dire che le capacità di costruire le scene sono impressionanti e dimostrano una fortissima personalità del regista.
Per me Lars Von Trier è un bravo regista, sicuramente desciso e convinto in quello che fa, ma la sua troppa furbizia sopra descritta e le troppe dicerie che girano sulla sua "genialità" mi fanno pensare che Von Trier sia solo tanto benedetto dal Signore (Trier è molto credente... pure troppo pare.) e assolutamente non un genio come si vuole far credere.
analisi fredda e distaccata dei sentimenti umani, come all'interno di un laboratorio (teatrale) dove tutti i sentimenti negativi che Grace accumula e prova sulla sua pelle sboccano in un finale animalesco e a ritroso sugli abitanti di dogville (TUTTI).
Chi ha votato negativamente questo film, dovrebbe prima sapere CHI E' e CHE COSA HA FATTO Lars Von Trier, stiamo parlando dell' unico regista che si è mosso contro la commercializzazione e l'eccessivo uso di effetti speciali, del cinema attuale, con lo scopo di purificarlo !!!! A questo proposito nel 95 stilò e prese parte ad un movimento cinematografico battezzato come DOGMA95 , che sarebbe durato 10 anni e che imponeva ai registi aderenti l'utilizzo di una tecnica semplice e primitiva senza mezzi ipertecologici!!! Il 20 marzo 2005 venne firmata a copenhagen la fine del movimento, che in dieci anni aveva portato alla realizzazione di oltre 40 film. Ecco spiegato Dogville!!! Prima di mettere gli 1-2-3 e via dicendo e far abbassare la media di un film ........INFORMARSI!!!!!!!! O almeno PORSI LA DOMANDA " il film è realmente brutto????.o semplicemente sono io imbecille?????
Come fare un film che si arruffiani pubblico (colto) e critica. Ridicola 'sta storia della porta che non c'è e che gli attori chiudono sempre più spazientiti col passare delle scene. Ah, c'è già un luogo dello spettacolo dove la scena è appena accennata da oggetti e linee per terra e dove gli attori si sforzano, soprattutto a gesti, di venire incontro all'immaginazione del pubblico. Si chiama teatro.
bella trovata di von trier, la storia è carina, un po' prolissa e a tratti forzata ma il tutto alla fine risulta comunque più che godibile... da vedere
Una tetra favola sulla malvagità dell'uomo rappresentata su una scena teatrale maestosa. Lars von Trier realizza con la sua genialità un capolavoro incentrato sul tema dell' "invisibilità". Invisibili sono le case e le porte del paesino di Dogville, invisibili sono le terre confinanti ad esso. Ma invisibile è soprattutto l'animo umano. Nessuna persona può essere compresa, attratta e respinta meglio di se stessa. ...E la bella Grace (Kidman) lo dimostrerà a tutti gli abitanti di Dogville. Voce fuori campo magistrale e indispensabile. Sceneggiatura e interpretazione sono tanto semplici e facili quanto monumentali. Lezione
Film intelligente sull'arroganza,la perfidia,il malanno,le negatività e i pregiudizi della società di oggi.Film fortemente teatrale e comlesso,presenta una Kidmann al dì fuori di ogni schema.Può sembrare un pò troppo moralista,ma è sempre Von Trier
Secondo me un capolavoro per i messaggi che manda e per la rabbia che trasmette ad un certo punto del film (solo il Corvo che è il mio preferito è riuscito a trasmettermi rabbia), finale perfetto e un complimento agli attori che sono stati bravissimi, a mio avviso non doveva essere facile recitare con quel tipo di scenografia. Un pò troppo lento ma davvero bello!!!
Che dire? Un film veramente eccellente, che ti lascia qualcosa. L'idea di girarlo in un teatro è fantastica, rende l'idea sia della piccolezza della città e della comunità e anche, visto che non ci sono muri, dell'indifferenza della gente; fantastica la scena del primo stupro, con la telecamera che faceva vedere tutta la città... Il finale veramente sconcertante, anche se c'era già da metà un certo alone... Comunque un film che non stanca: due ore e tre quarti passate molto bene: complimenti a lars, mi accingo a vedere altri suoi capolavori...
se si sa quello che ci si aspetta è meglio: ovvero dialoghi interminabili, scenografia minimalista, niente musica...i temi trattati a mio avviso sono molto interessanti, mettono in scena il dibattito sui meccanismi che regolano una piccoltà comunità, dove il pregiudizio, gli stereotipi, la paura dell'estraneo una volta legittimati dai membri conducono alla giustificazione di atti di violenza inauditi...e vengono messi in scena senza evoluzioni e percorsi intersecati, ma con semplicità e chiarezza. Il finale è piuttosto emblematico: la comprensione verso gli stolti come atto di presunzione, manifestazione della superbia. Non so se il regista sia d'accordo o meno con questo punto di vista, fatto sta che lo sterminio è la soluzione proposta per ovviare al problema di dogville, quasi fosse un cancro da esportare dalla faccia della Terra. Nessuno ha spiegato a von trier che il conformismo è frutto del contesto sociale in cui un individuo si trova a crescere? E che la capacità di vedere le cose sotto diversi punti di vista non esisterebbe se non vi fossero i diversi punti di vista??? Anche i peggiori ovviamente. Non so cosa pensi il regista, ma il film è decisamente bello secondo me.
Di solito si usa dire vietato ai minori di 14 anni..per questo film penso si possa dire vietato ai minorati...magari un pò difficile da digerire durante la visione vista la sua pesantezza, d'altronde lo chef è Lars Von Trier...ma poi ti viene dato un enorme Diger Selz che subito ti procura dentro una certa leggerezza e soddisfazione dell'enorme pasto appena consumato...chiunque odi la stupidità dell'essere umano...almeno qui potrà ottenere una vendetta utopica...
mi h lasciato un po' l'amaro in bocca.nn amo particolarmente lars von trier, solo dancer in the dark m'è veram piaciuto..qst è una pellicola davv particolare..a sprazzi fa addormentare, ma è molto profonda. speciale la scenografia,sicuramente vantaggiosa dal punto d vista economico, preiswert!
Uno dei migliori film che abbia mai visto. Geniale l'ambientazione teatrale e gli ambienti disegnati sul pavimento. Von Trier con il continuo utilizzo della camera a spalla provoca nello spettatore un senso di essenzialità e precarietà. L'attenzione è centrata sui movimenti e sulle parole degli attori. E' un film dalla grande emotività con una grande filosofia alla base. Un plauso ad una splendida Nicole Kidman.
Semplicemente l'ennesima opera d'arte del nostro caro vecchio Von Trier. Un film eccellente, nonostante la scenografia (non volutamente) curata, che fa molto "teatro". Nicole Kidman semplicemente divina... non capisco perchè abbia rinunciato all'intepretazione di Manderlay, il secondo capitolo della trilogia Europa. mah...
Prima di vederlo avevo un po di titubanza, per via della sua lunghezza e della sua ambientazione teatrale. Finito di vedere, ero estasiato dalla bellezza di questo film. Girato così bene che quasi dimenticavo fosse girato in un teatro, mi sembrava di vedere i personaggi muoversi in una vera cittadina. Bello e non convenzionale il dialogo tra Grace e il padre. Fantastica e desiderata dallo spettatore la vendetta finale, su una città apparentemente normale che nascondeva in se terribili difetti e vergogne. Significativo il rapporto statuette/bambini. Veramente bello, penso proprio che mi vedrò anche gli altri film di Von Trier.
boh? l'ho visto da due giorni ma ancora non so che voto dargli, film particolarissimo nelle scenografie (teatrali, anche meno...), ottimi attori, forse la storia è un po' pesante (la lunghezza del film dopo un po' si sente), e verso la fine si arriva al paradossale, ma credo che sia una cosa voluta dal regista. possiede delle scene davvero memorabili
adesso gli metto un 8, forse un film del genere dovrei vederlo un'altra volta
comunque da vedere, un "esperimento" davvero curioso...
Veramente un bel film... da consigliare alle persone che lavorano o vivono a contatto con la gente. Il pre-finale (SPOILER), con il lungo discorso sull'arroganza tenuto dal boss della mala alla figlia è poco efficace e poco condivisibile: cioè, è difficile far credere che l'essere succubi del prossimo possa essere segno di arroganza, se mai il contrario... La vendetta finale, invece, liberatoria.
L'ho visto finalmente dopo averlo allontanato e rimandato più volte.
E devo dire che non me lo aspettavano, come al solito sapevo pochissimo del film e in questo caso solo che si girava in un teatro di posa, null'altro. Mi è piaciuto e si che mi è piaciuto, tutto!! Dalla trama alla splendida scenografia. L'idea geniale di girarlo in un teatro, i personaggi che calpestano un palcoscenico disegnato ed essenziale, devo dire che, pur partito titubante nella visione, dopo pochi minuti ero già affascinato da quelle inquadrature e da quella voce fuori campo azzeccatissima che scandiva i tempi del film.
La storia è semplice, ma è lo svolgimento che L.V.T. dipana che è intrigante e inaspettato, riesce, il regista, a mettere in scena le debolezze umane sotto diverse sfaccettature, in un crescendo di squallore, oppressione e ricatto psicologico che ti colpisce e ti rende partecipe della salvezza della povera Grace.
Due parole sulla scelta del teatro di posa, se prima di vedere il film mi lasciava perplesso, già dopo poco avevo cambiato idea e rimanevo affscinato da quel paese di cartone e gesso dove tutti gli attori si muovevano splendidamente "senza palla". Le riprese dall'alto dei Elm Street, le inquadrature lunghe dele paese, geniale!!! Un film lungo, ma che non annoia, nonostante le inquadrature non abbiano tante vie di uscita, nonostante non ci si può distrarre con il paesaggio, in un paese invisibile che però è tanto reale, in cui tutti gli abitanti hanno un ruolo determinante.
N. Kidman è bravissima, splendida fuggitiva, costretta a terribili torture da un paese che ha tutto il riassunto dei mali della società: l'ignoranza, l'arroganza, la cattiveria, l'opportunismo, la prepotenza, etc etc... Bravissimi tutti, da Tom disperato idealista a Chuck squallido marito, passando per le donne del paese in cui spicca Vera, madre frustrata.
La colonna sonora semplice ti accompagna insieme alla tranquilla e rassicurante voce narrante, ottima scelta questa, una voce che ti prende per mano per potarti nel paese finto dei mali veri. Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma lascio a critici più puntuali e bravi l'onere di descrivere tutte le sfumature, io mi fermo qui con un ultimo consiglio.
Non fatevi spaventare dalla lunghezza o dall'apparente staticità della scenografia, il film è bello e da vedere per apprezzare un genio e una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista.
L'anti-cinema di Von Trier si riduce alla pura essenzialità in Dogville: un teatro di posa, segni tracciati a terra con il gesso, silenzio assoulto e una carrellata di personaggi che, nello svolgersi della vicenda, rivelano progressivamente i lati più biechi dell'animo umano. "Evangelico", volutamente irritante, amaro, dal finale catartico e liberatorio, Dogville non si dimentica facilmente. Nicole Kidman è strepitosa.
nn so xkè ma io sto film l'ho trovato 1 dei piu noiosi di tutti i tempi.superiore solo a poki film come saint ange (nn troppo belli, xkè quello nn è film). è noiosissimo e sconclusionato. ke skifo
Doggevil er film den paese d’accatoni che nun ciaanno manco li sordi pe costruì tutto er paese che a un certo punto arriva na bionda che fugge dali ganghester.All’inizio tutti so contro ma poi so con lei. Enfatti lei l’aiuta a fa le cose che tutti non vojono fa perché se rompono er *****, tipo aiuta a portà ar cesso la paraplegica cojere le mele dalli alberi. Ma però le cose non vanno per er majo…En tutto questo c’è sta sempre en ragazzo che l’ajuta a farsi accettare . ma me se ceh se fa accettà sin tropo. Enfatti sto ragazzo che pare intelligente per me è er più ******. L'altri co a scusa del ricatto se trombano a kidman ma lei je dice che co lui non se pò pechè se amano e sarebbe rovinà tutto se se tromba. Ma an certo punto anche lui se rompe li cojoni e se dice a sto punto la consegno a li gangster armeno non me ce marciso er core appresso a sta zozza. i gangster arriveno ma c'è sta er corpo de scena pecchè la kideman è la fija der capo. enfatti lei je disce ar padre ok l'ammazzamo tutti tranne er ******. Enfatti lei prende a pistola er ragazzo continua a di sempre le solite *******te e lei je spara e je prende pure er cane.
Chiaro, feroce, spietato, visionario, come è - e ci si aspetta che sia - Lars Von Trier. Chiaro e feroce perchè mostra come la società, se gliene viene concessa la possibilità, approfitta dei più deboli senza limiti alla decenza: la povera Grace (una superba Nicole Kidman) finisce addirittura con un collare di ferro intorno al collo, simbolo della schiavitù più misera. Spietato nella vendetta, nel regalare il colpo di scena quando per Grace sembra tutto perduto: il colpo di pistola che uccide Tom è un punto esclamativo che pone fine a tutto, allo sfruttamento come alla vendetta successiva. Visionario perchè solo Lars Von Trier poteva immaginare un teatro di posa nel quale non c'è scenografia e il set è un semplice insieme di segmenti tracciati con il gessetto sulle assi di un palcoscenico. Stupefacente. L'ennesimo Dogma capolavoro.
assolutamente uno dei miei film preferiti.Fa riflettere come pochi altri sulla natura dell'essere umano in maniera precisa e spietata.Per me il miglior film di Von Trier
uno o due voti in più per compensare con gli idioti amanti dei film bang bang e bum bum. il film, soprattutto per quelli come me che l'hanno visto senza leggere trama ed altro, è sorprendentemente originale. ma a metà film ti accorgi che non è più il "paese che non c'è" a catturare la tua attenzione, ma quello scavare dentro i personaggi con quella meticolosità che non può non conquistare uno spettatore attento. indubbiamente da vedere. un finale molto profondo.
p. s. qualcuno mi aveva consigliato di paragonarlo al vangelo. ho capito solo dopo e devo dire che sono d'accordo.
dieci perchè oltre ad essere un bellissimo film: sceneggiatura brillante, maestria nella recitazione, scenografia da meta teatro,..oltre questo c'è la novità...una novità che in fine non è nuovissima ma sempre efficace! il film scorre via veloce anche se potrebbe sembrare lento, ma in realtà non è lento....ha i tempi del teatro...come anche per i giochi di luce, fenomenali e importantssimi, danno pessore alle scene. la voce fuori campo è una carta giocata veramente bene! bravissima la kidman che da un ulteriore prova che la fine del suo matrimonio gli abba fatto benissimo :)!! sono d'accordo co fidelio78 quando dice che un film del genere meriterebbe una media migliore!! ripeto il film è bellissimo, di un intelligenza fine e di una originalità che solo dei "capolavori" hanno!!! il finale è stupendo ed è il fattore che fa (secondo me) balzare il voto da 8/9 a un 10 tondotondo!!
Mi si perdoni, ma non è possibile che questo film abbia la media de "L'ultimo bacio" !!!!!! Questa opera , chiara e feroce critica alla società americana, sicuramente tralascia l'aspetto scenografico, ma è una cosa voluta. L'assenza delle case, dei muri e di qualunque altro elemento di decoro lascia (intra)vedere a tutti gli abitanti di Dogville la vita delle altre persone ed è quello che quotidianamente avviene nella società odierna. Noi vediamo, sappiamo tutto, eppure facciamo finta di non vedere, ci costruiamo dei muri fittizi, innalziamo appunto degli ostacoli tra noi e gli altri. Ostacoli che Von Trier rimuove per rappresentare la società amenricana per quella che è:una società corrotta e bigotta, che sa dare solo se in cambio può ricevere. Un film geniale, molto vicino al teatro di Brecht, con una grandissima N. Kidman. Von Trier può non piacere, ma per favore....tra 10 e 1 ci sono anche altri voti!!
Film diverso, fa la diferenza, si distingue, non è la solita manfrina è molto bello fatto bene recitato bene è insomma un film eccellente bisogna vederlo
Uno dei migliori film degli ultimi anni. Splendido e originale. I capitoli con la voce narrante anni '60, la scenografia inimitabile (perchè sarebbe una copia). Una città-palco, metafora di un'America falsamente buonista, democratica e cristiana. C'è tutta una società su quella lavagna nera con le case disegnate col gesso. Per la seconda volta Lars Von Trier racconta dell'America che non viene mai raccontata dagli americani. E lo fa nel modo più palese e spietato. Gli attori sono ottimi, presenti anche se come sfondo (e recitare quando non sei nel dialogo non è uno scherzo). Il finale è quello che per tutta la seconda parte del film ogni spettatore vorrebbe.
P.S.: Ritengo che certe votazioni estreme, oltre ad essere prive di fondamento - e infatti non spiegate, non motivate in modo critico - abbiano il SOLO scopo di abbassare la media. Finiranno per screditare la valutazione finale di un film e di conseguenza la credibilità del sito.
queste sono le novita' che mi piacciono,piu' che film diciamo teatro nel film,quindi meglio vista come opera teatrale molto particolare e con le inquadrature alla truman show,so che questo film essendo molto particolare lascia di stucco aluni di voi, e facendo riferimento anche al commento sotto il mio,non controbbattero' come fa il nostro amico,ma solo un consiglio e cioe' quello di lasciar perdere questo genere di film.
Sono totalmente d'accordo con il commento di 641660. Inizia bene, si distacca dal tradizionale film avvicinandosi molto di più ad un libro di un certo valore riuscendo quasi a farti immaginare i personaggi e le ambientazioni più che a vederle. Ma da quando iniziano a comparire scene assurde, tutto diventa sempre più inaccettabile, disgustoso, snervante. Il finale relativamente "happy" non è sufficiente per placare il senso di disgusto dovuto ad una rappresentazione di una civiltà nauseante. Disgusto notevole anche per la mancanza di reazione alle ingiustizie, per la mancanza di un minimo innato buonsenso in ogni essere umano (tranne uno e dirò solo che è un personaggio che avrà un'apparizione di massimo 5 minuti). Avrei trovato soddisfazione solo nel veder morire ogni personaggio lentamente con grande sofferenza. L'impotenza dello spettatore rende il film sgradevole all'ennesima potenza.
La prima ora scorre con serenità e meraviglia per la grande capacità del regista di pescare dal minimalismo e dal teatro...Stavo quasi per spalancare le finestre e gridare a Milano la scoperta di un nuovo capolavoro del cinema...E così avrei fatto se l'iniziare delle violenze sessuali sulla protagonista non mi avessero sprofondato in una confusione emozionale indescrivibile sfumata tra attacchi di panico, ansia, fastidio, pessimismo e....fastidio! Il "locus amoenus" diventa immediatamente una stanza delle torture...e il mio bel divano diventa un letto per fachiri...La scena finale diventa liberatoria e sembra davvero una manna dal cielo per il mio personale bisogno di giustizia...Questo però non basta a farmi dimenticare quanto questo film mi abbia fatto stare male!!!! ....A QUEL PAESE("Dogville")CHI ME LO HA CONSIGLIATO...E MALEDETTO ANCHE CHI LO CONSIGLIA AD ALTRI.... Il voto è per il danno psicologico arrecatomi...Credo proprio ci siano gli estremi per fare causa alla casa di produzione....
Noioso? Si posso accettare che non sia il film che scorre più velocemente del mondo....ma........ La genialità della sua realizzazione è a dir poco incredibile; Nicole Kidman è meravigliosa; la tensione che si respira in ogni scena ti entra fino alle ossa! Vedere per credere!
Anche chi non sopporta Von Trier dovrebbe cmq ammettere che i suoi film sono tra i pochi ad uscire dalla banalità di molto cinema contemporaneo e ad avere sempre qualcosa di interessante da proporre. Von Trier sembra aver messo da parte le assurde regole del suo Dogma e ci propone un cinema che si fonde con il teatro e la letteratura. Niente di nuovo, ma cmq l'aspetto migliore del film è proprio quello formale, il suo totale anti-naturalismo, la ribellione all'assurda esigenza di "realismo" che faceva parte dello stesso Dogma. La scenografia, o meglio la non-scenografia, è proprio l'elemento di forza di "Dogville". Per quanto riguarda invece il contenuto, si può sicuramente essere d'accordo con Von Trier sulla critica alla società americana e, più in generale, sulla concezione totalmente negativa della natura umana. Ci sono però anche dei difetti: lo scontato e insopportabile simbolismo pseudo-religioso, la fumosità di molti dialoghi, l'eccessiva crudeltà del finale (tipica di Von Trier). Bisogna cmq ricordare che nella versione italiana sono stati tagliati 45 minuti, che forse sarebbero stati utili per comprendere meglio, oltre che per approfondire i vari personaggi. Effettivamente c'è un cast di grandi nomi, da Lauren Bacall a Harriet Andersson (grande attrice di molti film di Bergman), che sembra sotto-utilizzato. Alla fine, è un film che può lasciare perplessi ma ha anche un grande fascino, e sicuramente vale la pena di vederlo.
un capolavoro. Un cast di attori straordinario (con una Nicole Kidman da standing ovation) e una regia che pigia a mille sul pulsante del cinismo e della cattiveria. Molto (anzi, tutto) teatrale, segue la teoria del "meno è più", con risultati sorprendenti. un film che lo spettatore medio (come me) amerà piano piano, ma con costanza.
Forse sul voto pesa in positivo l'eccezionale Kidman, però mi è veramente piaciuto. Il finale è una liberazione solo parzialmente attesa. Un film che fa arrabbiare e offre infiniti spunti di riflessione.
Non essendo un'estimatrice di Von Trier, ho aspettato molto prima di decidere di vedere un altro film del regista. Devo dire che dopo i prime 20 minuti ho avuto la tentazione d'interrompere, poi piano piano sono stata catturata dalla narrazione e dalla bravura eccezionale della Kidman. Il finale mi ha sorpreso( anche se in parte l'avevo intuito) e suscitato sensazioni forti. Il film è una piece teatrale, non riesco, per quanto sperimentale e innovativo, a considerarlo un'opera cinematografica: è teatro puro e semplice, e come tale molto forte, diretto, spietato.
Non un film,sicuramente un grande esercizio di stile, ma un film é anche altro...se fosse stata una rappresentazione teatrale gli avrei dato un dieci.Comunque buono.
Il sogno di Von Trier pecca sicuramente di narcisismo, i detrattori gli rimproverano di essere ricattatorio e compiaciuto, di sfruttare il dolore imponendo ai personaggi una doccia fredda che li porti a una sorta di punizione biblica Non hanno torto ma dogville è un'altra cosa Sebben l'autore tenda a erigersi a Dio del villaggio ehm cabalistico, sebbene ci siano proprio tutti gli elementi per detestare il film, difficilmente ne restiamo indifferenti La comune di Dogville ha l'aspetto anacronistico ma anche le pagine del miglior steinbeck, ma potrebbe trattarsi di beckett che si sposa a kierkegaard e così via In quante chiavi di lettura potrebbe essere letto il film? Ideologico-politica (Marx - una società-utopia che diventa coercitiva appena qualcuno prende il potere sugli altri), anarchica (stessa cosa), filosofica, sentimentale, umana, etc.? Per von trier non esistono scelte: o l'eden o il paradiso pertanto la chiave di lettura religiosa è certamente la più ovvia Pensiamo solo allo sterminio finale, degno di Erode, o la stessa immagine di Grace straniera indesiderata (perchè il nome, "grazia" invita l'angelo a non mutare corso, a non divenire sterminatore) Se pensiamo a kierkegaard è facile dedurre che grace sia l'estetica, ovvero la dissociazione comunitaria, il codice esterno atto a mettere a nudo la falsa umanità sociale del villaggio tutte le figure, da tom a billy, da jack a olivia da chuck a vera da gloria a ma'ginger rappresentano l'inquietante apparente docilità del meccanismo umano non a caso l'unico detrattore di grace fin dall'inizio, chuck, indica esattamente ciò che poi si avvera ("questa città è marcia fino all'osso Non mi mancherebbe se un giorno sprofondasse") Ma c'è di più: nella società degli uominila dimora non appartiene ad alcuna pecularietà edilizia muri pareti sono lasciati solo all'immaginazione lo sguardo di von trier segue dogmaticamente azioni quotidiane che potrebbero rischiare il manierismo, o anche la celebrazione scenografica del mestiere dell'uomo Ma proprio come grace von trier diventa un paziente che permette alla malattia di dominare al regista interessa mettere in atto due meccanismi, lo sguardo astratto (Dogville stessa - l'autore la crea e la distrugge come Dio, la lascia perpetrarsi in reminescenze meteorologiche piuttosto vaghe - tipo la neve di elm street - prima di cancellarla - l'unica persona che può vedere l'ombra delle campane riflessa in un negozio è l'uomo che la comunità indica come cieco) ma anche ciò che l'umanità non vede in conseguenze alle sue azioni più nefande (non vedono che la protetta, una volta vittima, potrebbe essere l'artefice della loro stessa fine) Per certi versi questo film è una liberazione (inconscia) del nostro bisogno di vendicarci degli altri, o magari nel nostro beffardo sadismo c'è l'iconoclastia ossessiva di un desiderio da avverare davvero ma attraverso la licenza civile del cinismo Ma soprattutto mette in scena la possibilità etica di produrre il male in ogni sua forma Straordinaria l'interpretazione di Nicole Kidman, la sua metamorfosi da angelo del focolare a spietata vendicatrice è davvero sublime Per quanto von trier conitnuerà a trovare detrattori e ammiratori in egual misura ma è giusto che sia così Non c'è sollievo nel suo cinema, ma la consapevolezza che i cani si possono addomesticare ma alla fine finiranno - forse a ragione -col ribellarsi ai padroni
a parte la messa in scena spettacolo un bel calcio all'ipocrisia del perdono,
spoiler
con questa mitomane disposta a subire ogni tipo di umiliazione a patto di potersi dire pura al cospetto di suo padre, il cattivo. fino a quando, naturalmente, non si scoccia. alloria si riappropria del suo ruolo sociale e fa piazza pulita, senza neanche sporcarsi tanto le mani. come quei figli di papà che fanno la rivoluzione per passare il tempo fino a quando non diventano presidenti di qualcosa. il concetto è semplice, ma il meccanismo narrativo è geniale e sorprendente, perchè il sollievo che dà quella vendetta io non l'avevo mai sentito in vita mia
Difficile, impegnativo, contorto ma un capolavoro....
Dai vari commenti che ho letto ( positivi e negativi ) secondo me nessuno ci ha capito niente di questo film....forse se qualcuno lo spiegasse prima della visione molte persone non se ne andrebbero dalle sale.....