festen - festa in famiglia regia di Thomas Vinterberg Danimarca 1998
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festen - festa in famiglia (1998)

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locandina del film FESTEN - FESTA IN FAMIGLIA

Titolo Originale: FESTEN

RegiaThomas Vinterberg

InterpretiPaprika Steen, Thomas Bo Larsen, Henning Moritzen, Ulrich Thomsen

Durata: h 1.46
NazionalitàDanimarca 1998
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1998

•  Altri film di Thomas Vinterberg

Trama del film Festen - festa in famiglia

Danimarca, nella tenuta di campagna fervono i preparativi della grande festa per il sessantesimo compleanno di Helge, fiero patriarca della famiglia. Tutti gli inviti sono stati spediti e le macchine affollano il cortile del castello. Helge chiede a Christian di tenere un discorso in memoria di sua sorella gemella Linda suicidatasi l'anno prima. Scende la sera e Christian si prepara a tenere il discorso, e che discorso!

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Voto Visitatori:   8,27 / 10 (94 voti)8,27Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Festen - festa in famiglia, 94 opinioni inserite

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altroquando  @  13/08/2022 08:17:53
   8 / 10
La scabra potenza del dogma.

DogDayAfternoon  @  21/03/2022 21:33:20
   6 / 10
La regia è orribile, soprattutto nella prima parte non si scappa dal mal di testa, un tipo di regia quella del mal di testa che andava forte all'epoca. Ma oltre a questo la prima parte non mi è piaciuta sotto un po' tutti gli aspetti, i personaggi sono antipatici per non dire talvolta irritanti, si fa fatica ad entrare nel vivo della vicenda e non si capisce granché.

Poi arriva il discorso, che comunque non è che sia niente di eccezionale, ma diciamo che qualcosa ravviva; da lì in poi va sicuramente meglio, quanto meno la macchina da presa si stabilizza un po'.

Molto ma molto lontano dal capolavoro che ho letto in vari commenti precedenti.

zerimor  @  17/03/2022 23:05:38
   9 / 10
Inizio a guardare sto "Festen"... appaiono i primi personaggi bizzarri e il film è subito spiazzante. In un primo momento ho avuto dei dubbi sulla bontà della pellicola e mi chiedevo come potesse un film con queste premesse arrivare a prendere tutti i votoni che ha ricevuto.
Continuo la visione... si aggiungono alla "festa" ulteriori personaggi strani e dai comportamenti discutibili. Ed ecco che arriva la svolta. Il discorso a tavola del primogenito del festeggiato. Un discorso che Christian tiene con una calma olimpica nonostante la potenza devastante delle ultime parole da lui proferite. È solo l'inizio... ce ne sarà un altro (e un altro ancora) di discorso e la situazione andrà sempre più a peggiorare e a sconvolgere lo spettatore (me in questo caso). Pazzesco come tutto ciò che accade sia angosciante. Tutto, tutto davvero... anche i titoli di coda con una musichetta dolceamara di un carillon. Da brividi.
Ci sono anche un paio di sequenze oniriche da leccarsi i baffi.
La regia è incredibile e la prova attoriale ottima.
Filmone.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  10/03/2022 13:47:26
   10 / 10
Capolavoro, crudo, struggente e disarmante.....

Signor Wolf  @  16/02/2022 09:10:21
   9 / 10
la peggiore festa in famiglia mai avvenuta, i primi minuti ci catapultano alla festa di compleanno di questo riccone danese, potente e massone, il contesto della storia si apprende senza spiegoni, attraverso i dialoghi fra gli invitati. E poi finalmente inzia la festa con il brindisi ed una "bomba" metaforica da inizio al film vero e proprio.

Mi spiace avere scoperto questo film solo vent'anni dopo.

Goldust  @  17/05/2021 16:48:47
   8 / 10
Tra i migliori esempi del cinema - Dogma 95. Cede un pò nel finale ( abbastanza giustizialista ) però che storia! E che tensione! Bravo Vintenberg!

ElisaB  @  17/01/2021 00:03:35
   8½ / 10
contorto, pieno di colpi di scena

130300  @  29/11/2020 22:23:09
   8½ / 10
Contorto e coivolgente.

Spera  @  20/12/2019 14:53:09
   9 / 10
Dogma 95.
Non serve dire altro.
Che si condivida o meno questa corrente cinematografica, questo rimane un grande film: impetuoso, vero, emozionante, recitato benissimo e una regia che ti catapulta li, in mezzo alla famiglia, tema scottante e origine di tutti i mali.
Infatti la famiglia è come una piccola società e come tutte le società, è fatta di mostri aberranti (il mostro, infatti, non è solo il padre).

Si può immaginare il concetto di "male" senza collegarlo all'essere umano?
Esisterebbe il "male" senza l'essere umano?
No, a meno che non si pensi che un leone che mangia una gazzella sia "male".

Film non per tutti: questo tipo di cinema europeo ha bisogno di una grande apertura mentale sia sotto il profilo della comunicazione che sotto quello tecnico.
Rimane il fatto che questa è storia del cinema e ce l'abbiamo noi in Europa.
Dello stesso regista consiglio "Il sospetto" altro...capolavoro?
Forse si...

Evviva il cinema europeo.

Attila 2  @  20/12/2019 12:55:48
   5 / 10
Non ci ho trovato niente di originale.Classica riunione di famiglia dove vengono fuori i rancori e i segreti piu' nascosti delle persone che sono a questa riunione.Certo,in questo caso si va ben oltre il tradimento tra moglie e marito,o le dispute sull'eredita' tra fratelli.Qui,quello che viene fuori e' davvero un fatto grave ma a parte questo non c'e' nulla di nuovo.Sara' anche che a me le "riunioni di famiglia" non sono mai piaciute e Vintenberg,in questo film,e questo e' un punto a suo favore,ti porta proprio dentro a questa "festa familiare",ti sembra quasi di essere li' al tavolo ccon i protagonisti della vicenda,e questo pero' crea disagio.Inoltre il film e' molto lento sia nello svilupparsi degli avvenimenti,e si dilunga spesso in situazioni che potrebbero risolversi molto prima.Essendo basato praticamente tutto sui dialoghi , anche questi non li ritengo all'altezza.Personaggi ben caratterizzati,ma nulla di piu'

LaCalamita  @  31/07/2018 03:51:27
   8½ / 10
Ma...è bellissimo!
Dopo aver visto Il Sospetto, trovo questo Festen tra i film più apprezzati di questo regista danese e mi ci catapulto.

Ebbene, dopo i primi 10 minuti mi trovo un pò spiazzato: l'incipit, che poi comprenderò come una perfetta rassegna dei vari personaggi, inizialmente lo trovo "strano", come se non si capisse cosa stesse succedendo (sostanzialmente niente). Inoltre la regia è diversa da quella più standardizzata de Il Sospetto.

Poi però la trama prende forma, e il film migliora di minuto in minuto! Quando si è superata l'ora, non ho potuto fare a meno di notare la bravura di regista e sceneggiatore: tutti i personaggi sono perfettamente inquadrati (con numerosi tratti psicologici davvero molto interessanti). La trama diviene talmente solida che il resto del film scivola via in maniera incredibilmente fluida.

Pazzesco come si possa creare un film quasi con niente, con un'idea, e poi svilupparla così. Bombardati come siamo da prodotti confezionati, magari ben fatti, ma comunque secondo quel modello che più o meno è sempre lo stesso, trovarsi di fronte al "diverso" è davvero una piacere e uno stimolo nuovo. Mi verrebbe da dire "viva il cinema!".

kafka62  @  18/04/2018 13:33:18
   7 / 10
Avrebbe giovato al film di Vinterberg una buona dose di follia o di surrealismo, quello ad esempio che Buñuel aveva messo ne "L'angelo sterminatore", opera che peraltro ricorda "Festen" per quell'atmosfera di implosione che l'attanaglia dal primo all'ultimo fotogramma. Si aspetta a lungo una quasi inevitabile resa dei conti finale (che lo stesso complotto, più o meno apparente, ordito dal cuoco lascia presagire), e invece il film non si discosta molto da uno psicodramma alla Bergman virato con gli umori sulfurei di "Chi ha paura di Virginia Woolf?", se non per lo stile movimentatissimo del regista. La macchina rigorosamente a spalla di Vinterberg non lascia mai tregua allo spettatore, rendendo estremamente concitate e frammentate fino alla sgradevolezza le singole sequenze e creando un clima di angoscia e di violenza repressa, complice un montaggio molto studiato e per nulla naïf. L'esito artistico del film, nonostante il finale lasci – come ho già detto – un po' a desiderare, è ragguardevole, soprattutto per l'impressione di acre realismo che produce in questa sordida parabola che porta un vecchio patriarca dai festeggiamenti per il suo sessantesimo genetliaco al definitivo ripudio da parte dei suoi figli.
Ma attenzione: l'adesione incondizionata al "voto di castità" imposto dal "Dogma 95" rischia anche di essere controproducente, in primo luogo perché la macchina a spalla e le inquadrature sghembe e spezzettate non sono certo un'invenzione di Von Trier e soci (basti pensare al Woody Allen di "Mariti e mogli") e alla lunga possono stancare; in secondo luogo perché la rinuncia a fonti di illuminazione artificiale (a meno che non abbiano a disposizione i sofisticati obiettivi di "Barry Lyndon") costringe a troppi vincoli e limitazioni tecniche, penalizzando le scene notturne o provocando, come succede spesso in "Festen", effetti da film amatoriale (come sfocature o riprese molto sgranate).

xymox  @  08/02/2017 16:05:44
   9½ / 10
Un film geniale che mi ha coinvolto, psicologicamente devastante e antiborghese. Direi imperdibile per chi non lo ha visto.

Crabbe  @  30/12/2016 09:14:44
   5½ / 10
Il primo film del famoso "Dogma 95", realizzato totalmente con la camera a mano.

Ha più un valore di culto che altro, molto apprezzato dagli amanti del film di Von Trier.
In realtà è un film noioso, con la solita retorica da paesi scandinavi emancipati che vedono nella famiglia la radice di ogni male sociale.

Nic90  @  28/01/2016 21:05:54
   6½ / 10
Film drammatico piu' che sufficiente,con una buona tensione ma con interpreti(a mio parere)non eccellenti,temi trattati di gran rilevanza quali la pedofilia e il razzismo(in minor parte).
Note dolente la regia che non mi è garbata.

pak7  @  06/01/2016 13:47:45
   8½ / 10
Ottimo film di Vintenberg, che avevo già apprezzato con " Il sospetto ". Questo è leggermente più acerbo, ma efficace. La progressiva follia in una famiglia dell'alta borghesia danese narrata in maniera nervosa, con una regia che mi ha ricordato a tratti Aronofosky, in stile quasi documentaristico. Personaggi davvero ben caratterizzati. Mezzo punto in meno de "Il Sospetto", ma comunque grande film.

_Hollow_  @  24/02/2015 15:02:23
   9 / 10
Un gran film. Non ho molto da dire a proposito, preferisco tagliar conto invitando chi non l'ha fatto a vederlo piuttosto che scrivere un poema per elogiarlo un po' a parole.

Lory_noir  @  02/02/2014 19:03:29
   7 / 10
Un buon film, ma ho apprezzato di più Il sospetto. Questo lo trovo registicamente più ingenuo, a volte con riprese forzate che rendono poco naturali lo svolgersi della scena.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  19/01/2014 20:27:09
   8 / 10
Regista che fino all'anno scorso consideravo un bluff, uno che ha assaporato troppo presto il successo di critica e si è montato la testa, raccomandato da Von Trier, accarezzato oltreoceano, ha fatto il passo più lungo della gamba, e quando pecchi di pretenziosità e magniloquenza per riscattarti hai bisogno di un'opera che conquisti su ogni profilo, e lui ci è riuscito a tornare in auge.
Tornando a questo, beh la pertinenza con la quale usa i grandangoli, i primi piani (anche se ad un certo punto inizia ad abusarne) non si discute, la storia narrativamente procede semplice e diretta come il decalogo del dogma esige, che poi la voglia di farsi notare lo evidenziano anche alcune inquadrature geometriche, piacevoli per la prospettiva ma lasciano intravedere un po troppa arroganza. La mancanza di artifizi sonori è forse l' handicap che sulla carta pesava di più, il cambio di tono nella 2° parte avrebbe giovato un incupimento della vicenda, malgrado ciò Vintenberg volente o nolente la porta a suo vantaggio, lasciando che l'aut-aut di Christian non venga accolto immediatamente, una voce fuori dal coro, un po di imbarazzo generale, per poi ribadirla con veemenza aprendo una volta per tutte il vaso di Pandora e palesando i rapporti malati che intercorrevano il patriarca e i suoi figli. Un colpo allo stomaco come la filastrocca razzista cantata in allegria dai presenti, inscena il decadimento morale della borghesia. Il film asciutto, prosaico è fruibilissimo proprio per questo suo riprodurre la verità senza filtrazioni, è acerbo ma genuino, sperimentale privo ancora di un suo autentico linguaggio cinematografico, cosa che ha pesato tremendamente in futuro cercando di fare il Wenders o il Malick di turno, per non incorrere in una carriera ondivaga di qualità deve circoscrivere un perimetro sul quale lavorare, recentemente ha mostrato di prediligere la 'famiglia', quest'anno riproponendola in patria ha chiuso il cerchio e ha mostrato di essere cresciuto stilisticamente.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  18/11/2013 17:45:10
   7 / 10
Mi aspettavo molto di più. Resta interessante anche per le desuete scelte tecniche.

MonkeyIsland  @  20/06/2013 22:32:02
   8 / 10
Grandissimo ritmo, regia ottima.
E' veramente arduo però dopo la prima visione capirci qualcosa.

BrundleFly  @  06/03/2013 09:17:44
   8 / 10
Un'ambientazione e una regia semplici (Dogma 95) per una storia dura che coinvolge dall'inizio alla fine.

Badu D. Lynch  @  25/02/2013 20:37:38
   9 / 10
Amore puro per quest'opera pura. Una tragedia greca che diventa tragedia danese.. Un dramma che colpisce profondamente lo spettatore, merito dell'assenza delle tipiche convenzioni cinematografiche.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  03/02/2013 19:07:27
   8½ / 10
Festen, girato da Thomas vinterberg nella Danimarca del '98, è un film realizzato unicamente con la tecnica della camera a mano.E' la prima pellicola che aderisce alla corrente cinematografica del ''Dogma 95''.
Tutti son contenti per la festa del 60 compleanno di Helge ma la cordialità e il clima di serenità vengono subito interrotti dalle parole di Christian, testimone dell'orrore familiare che continua a sconvolgere la sua vita.
Il regista è stato bravissimo nel descrivere le dinamiche familiari e ha creato un clima gradualmente sempre più teso,trasmettendo anche dei messaggi di critica sociale volti a denunciare l'ipocrisia dei convitati.
La parte finale,pur assente di colonna sonora, è molto emozionante e così anche alcune scene come il discorso fra la madre e il figlio,oppure la lettura della lettera da parte di Helene,ma non solo : ci sono moltissimi momenti efficaci e sensazionali, che non avevo mai visto in nessun film.
Festen è certamente un film originale e di buona fattura,ricco di contenuti e di temi e mai scontato.Dura molto,ma il ritmo narrativo non è affatto lento (magari solo un po' all'inizio) tant'è che nello sviluppo la storia ti tiene col fiato sul collo e ti coinvolge sicuramente.
Non tutti certo hanno la stessa sensibilità emotiva e la stessa capacità di comprendere un film come Festen.Potrei comunque capire chi discute alcune scelte narrative/stilistiche

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ma c'è comunque da dire che il film,nel suo complesso, risulta un piccolo gioiello cinematografico che non ha precedenti nella storia del cinema e riesce in qualche modo a stupire nella suo prevedibile svolgimento.

Lucignolo90  @  26/01/2013 16:10:21
   8 / 10
Primo film del manifesto del "Dogma 95". Un'associazione di registi capeggiata da Lars Von Trier che predilige l'uso di alcune tecniche stilistiche come la telecamera a spalla, l'uso di luci esclusivamente naturali, il girare film in video per poi trasportare su pellicola ecc..
La severità di questi precetti (il termine Dogma non è usato a caso) è tale che in questo film, viene precisata dal regista l'unica infrazione prima che il film stesso inizi (il Dogma impone l'utilizzo di costumi che appartengano ESCLUSIVAMENTE agli attori e siano quindi di loro proprietà. In questo caso per un costume di scena si è stati costretti ad acquistarlo).

Il film è uno sguardo cinico e spietato sui rapporti familiari e sul marciume e la scabrosità che ci può essere dietro a una finta atmosfera di cordialità (che tuttavia vediamo sin da subito essere fittizia).
Lo shock di una accusa che Christian, uno dei figli, muove al padre nel giorno del suo compleanno, che scuote gli animi ma solo per pochi minuti, per poi tornare immediatamente alla tronfia gaiezza e beota processione festante degli invitati, che non sembrano rendersi conto dell'assoluto paradosso che si stà venendo a creare.

Solo pochissimi personaggi acquisiscono pian piano conoscenza di ciò: ad esempio Helene, la sorella di Christian, che però farà di tutto per minimizzare; ma ancora di più i cuochi, che sorprendentemente svestono i panni di personaggi di contorno e avranno un ruolo FONDAMENTALE nel dipanarsi della vicenda.
Dall'altra parte invece, il figlio minore Michael è completamente ignaro delle passate vicende, e stordito dai fumi dell'alcool, riuscirà a realizzare solo alla fine, ponendosi però per tutto il film come elemento di disturbo di Christian (e non solo).

Helge, il padre, sembra aver completamente somatizzato gli atti compiuti, e cerca invece di far passare Christian come visionario, in un escalation di accuse e discorsi a ritmo di colpi sferrati da due pugili su un ring.


Premio della giuria al Festival di Cannes.

Niko.g  @  21/01/2013 11:39:08
   5 / 10
"Festen" segue pedissequamente il decalogo del Dogma 95, che stranamente non prevede il divieto di distribuire la pellicola doppiata, visto che, a voler essere pignoli come i redattori del decalogo, il doppiaggio da studio, oltre ad alterare la recitazione originale degli attori, non rispetta la regola fondamentale dell'audio in presa diretta e l'effetto che ne deriva è inevitabilmente diverso.
Comunque, il film mi sembra decisamente sopravvalutato. La sceneggiatura presenta poche variazioni e diverse ridondanze, cedendo spesso a facili sensazionalismi. La tecnica filmica esaurisce presto la sua forza espressiva, risultando anch'essa ripetitiva e inadeguata. La camera a mano può andar bene in determinate situazioni (fasi di tensione o eventi disastrosi), non quando si riprendono personaggi che si passano il tovagliolo o sorseggiano il vino, altrimenti si cade nell'amatoriale.
Esperimento interessante, ma riuscito a metà.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/01/2013 13:53:22
   4 / 10
Il capostipite dell'estetica Dogma 95 è una tappa imprescindibile per approfondire un certo tipo di cinema autoriale europeo.
Impossibile separare la trama, la recitazione e lo stile di regia. La macchina a mano furiosa vuole essere un "occhio" il più realistico possibile sul dramma umano in corso. Scelta (innovativa o no) sbagliata che mostra i suoi limiti quasi subito.

- la trama è deficitaria, la recitazione enfatica, sentita, ma in ultima analisi tutto il cast è mal diretto.
- lo stile da mal di mare è solo un esercizio di stile. Non c'è rigore morale e visivo, non c'è sostanza, non c'è nulla della cura e dell'ambizione ricercata, e soddisfatta, senza vezzi stilistici dal cinema d'autore scandinavo (scomodare Bergman è sacrile), assenti il calore dei migliori drammi francese o italiano. Il grottesco è gratuito, e l'analisi degli "orrori" all'interno di una famiglia non sconvolge come molti hanno sostenuto.

Un cult che ha fatto più male che bene a molto cinema d'autore successivo.

Tutti gli appassionati lo devono vedere per farsene un'opinione.

Clint Eastwood  @  04/12/2012 09:42:54
   8 / 10
Con una sceneggiatura ed un cast simile si poteva fare a meno del manifesto, invece l'amatoriale offre una resa anomala, curiosa e unica nel suo genere - tutto a suo vantaggio. Film dagli argomenti scottanti che implode e si sviluppa tutto in un ambiente, la casa dei genitori la casa di una famiglia apparentemente normale.

Vinterberg a 29 anni, sarebbe da dire.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  04/12/2012 01:56:09
   8½ / 10
Sembra di assistere all' avveramento, più che di un brutto sogno, di una maliziosa supposizione. "Chissà cos' accadrebbe, se X parlasse…". Guai a rompere il tacito accordo di essere carini e perbene, nessuno gradisce una festa infestata da un maniaco della verità. Ma Christian è più semplicemente un uomo cui il dolore ha strappato via l' inibizione.
In alcuni momenti "Festen" somiglia davvero a un filmino amatoriale, di quelli che l'immancabile parente con velleità registiche si premura di girare nelle occasioni speciali. E' bello quando l' uso della camera a mano ha un perché così pregnante.

Looklike  @  25/08/2012 14:45:10
   8 / 10
Primo film del circuito Dogma 95, simpatico progetto firmato da quella testa calda di Von Trier.
Cattivissimo. Cinico. Mordace. Dissacrante. Ogni tintinnio su quei bicchieri di cristallo suona come pugno sullo stomaco. Bravissimo Ulrich Thomsen a riprodurre l'animo travagliato e psicolabile del protagonista.

nevermind  @  22/08/2012 21:31:22
   5½ / 10
L'avete venduto bene questo film su Filmscoop, ci sono proprio cascato leggendo qualche commento e la media dei voti.
Se il film è di serie B è molto probabile che si vada a ricercare "il particolare" che lo rende un mezzo gioiellino, come è spesso successo con altri titoli, ma in questo caso sinceramente Festen non arriva alla sufficienza.
Ma poi vogliamo parlare della fine? La colazione dove il padre lascia la scena con due battute, un pò come finire il film a metà, non si sà quale sarà la sorte dei figli ne cosa decideranno per il loro futuro....

DarkRareMirko  @  01/06/2012 23:08:47
   9 / 10
Tra i primi film ad aver rispettato i dettami del Dogma 95 (girare in digitale, assenza di musica, uso di un solo tipo di luci, ecc.); film intenso, cinico e poco rassicurante, ottimamente girato ed interpretato.

La borghesia viene meritatamente demolita e la sua superficialità, la sua arroganza e la sua presuntuosità viene demolita man mano che passano (non in maniera velocissima a dire il vero) i minuti, sino ad arrivare ad un finale aperto un pò inquietante e un pò irrisolto.

Vinterberg c'entra il segno con un ottimo film (che recupera perfettamente, tra le altre, le lezioni di Bunuel, Bergman, Pasolini, Altman), a dire il vero non troppo diffuso, ma comunque meritatamente abbastanza famoso.

Neurotico  @  30/03/2012 14:02:01
   9 / 10
Una mazzata sui denti a tutta l'ipocrisia benpensante borghese, che se la ride ad una tavola pantagruelica ed apparecchiata di tutto punto, con tutta la sua opulente baldanza e arrogante superficialità.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  03/11/2011 16:05:28
   9 / 10
Del dogma 95 se ne è parlato a sufficienza, inutile aggiungere altro se non quello di non farsi minimamente condizionare da questo movimento nella visione di Festen o di qualsiasi altro film girato attenendosi a questo codice, può piacere o non piacere i contenuti non cambiano, vediamoli.
Confessare a se stessi la violenza subita da un genitore è già di per sè difficile, è più naturale rimuovere quest'incubo, cancellarlo, è l'antidoto per continuare a vivere una vita normale, confessare queste aberrazioni ad altri diventa enormemente più difficile, quasi impossibile, quasi.
Stuprare un figlio ed una figlia quando sono bambini. Faccio fatica a scriverlo, a pensarlo, la natura avrebbe dovuto mettere dei limiti al cervello umano, non fargli neanche concepire una cosa del genere, rimuoverla dal codice genetico, renderla di fatto impossibile, ma così non è, l'uomo non perde occasione ad approfittare di quello che la natura gli concede e si macchia di un delitto così ripugnante da non avere margini di tolleranza, è il punto più basso raggiungibile dall' essere umano, il film parla di questo.
Una famiglia borghese, festa di compleanno, un albergo, i 60 anni del proprietario, bisogna festeggiarli con i figli, tre, la quarta è da poco morta suicida, gli invitati, tutti di estrazione borghese, sono amici e parenti, la tavola è bandita, la servitù pronta, dall'esterno il dogma è rispettato, macchina in spalla, zero scenografie e totale assenza di colonna sonora, Helge, il patriarca, seduto a capotavola, vede alzarsi il figlio primogenito pronto per un brindisi in onore del padre, lo fa con il calice in una mano ed un foglio di carta nell' altra, è il momento della confessione pubblica, l'eruzione del vulcano, il coraggio di dire quello che faticosamente si è tenuto dentro per tanti anni. Il film inizia praticamente qui, quando poche parole lette con apparente distacco e freddezza spostano l'asse terrestre di pochi milionesimi di millimetro, l'equilibrio è stravolto.
La pellicola, raccontando di uno stupro in famiglia, ne descrive i microuniversi al suo interno, un padre che abusa del suo potere di padrone assoluto della famiglia, una moglie suddito immorale incapace di ribellarsi alla vista degli abusi, una figlia che sceglie la morte pur di non sopportare il peso di un corpo violato dal padre, un figlio violentato e annientato della personalità, gli altri due figli all'oscuro di tutto e quindi inconsapevoli della fortuna che la sorte gli ha riservato tenendoli lontani dalle ripugnanti voglie del padre.
Il fatto che la maggior parte degli abusi sui minori avvengano all'interno delle famiglie non può sminuire l'impatto devastante che questo film ha sullo spettatore, non ci si abitua alla conoscenza di queste aberrazioni, il tentativo di Helge e della moglie di far cadere tutto in burletta o peggio ancora di addossare la colpa ai problemi psicologici del figlio è tanto patetico quanto irritante, è l'arma per scaricare la propria coscienza, il comune denominatore di tutti i pedofili.
Un film profondo, crudo ed asciutto che ha il pregio di distruggere, umiliandola miseramente, la figura del padre padrone, del patriarca, affonda la lama del coltello nella piaga di una borghesia ricca e malata instupidita dalla propria condizione imprigionata in una bolla di sapone dorato ottusa ed insensibile che, paradossalmente, genera i peggiori orchi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  31/10/2011 22:33:05
   6½ / 10
E' un film perfido, cattivo e per nulla conciliante nel suo demolire i fondamenti di una famiglia altoborghese danese. Per una storia così forte peccato che ci sia il cosidetto Dogma 95, che a mio parere è uno dei più grossi bluff della storia del cinema, perchè per una storia così ben concepita alla base, il Dogma non riesce a dare quel valore aggiunto che pretende, in linea teorica, di avere. La storia che sta alla base di Festen non aveva bisogno di queste seghe mentali per funzionare: nè la camera a mano, nè assenza di luce artificiale ecc. ecc.

Someone  @  28/10/2011 10:55:17
   10 / 10
Uno dei film più intensi e coinvolgenti che mi sia capitato di vedere!

Un ottimo connubio tra commedia grottesca e dramma.

Ottimo anche il finale...

A mio avviso un capolavoro!

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  25/10/2011 20:21:22
   5½ / 10
Qualcuno mi aiuti a capire questo film, il recensore ha dato addirittura 10! e il coro di entusiasmi è assordante. Ma che mi sono perso? L'ho anche rivisto ma niente, la pessima sensazione che provai la prima volta l'ho riprovata adesso. Cosa c'è di tanto sconvolgente in questo mediocrissimo drammone famigliare? Roba che si è già vista mille altre volte, da Bunuel ad Altman per non parlare delle trasposizioni di Tennessee Williams, e con ben'altra corrosività. Qui tutto mi è parso calcolato al milligrammo, dall'ambientazione volutamente solitaria e dispersa nel nulla (un villone in campagna) alle situazioni dannatamente ripetitive ed isteriche (i continui tintinnii ai bicchieri per anticipare un discorso, il rospo in gola del protagonista palesato almeno 4 volte, il pranzo che si interrompe continuamente [Bunuel?], il nonno che ripete sempre la stessa pappardella...), fino alla delineazione tagliata con l'accetta dei personaggi. Tutto ciò per dire che la borghesia ha perso completamente le redini? E capirai! Ma la dirompenza dov'è, nello stile Dogma rispettato con scrupoloso puntiglio? Avvilente, cinema morto e sepolto che ha avuto il demerito di aver sopravvalutato enormemente un regista inesistente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  29/03/2011 21:23:13
   7 / 10
Crudo, cinico e diretto, Festen può dirsi un buon film, non fosse altro per l'efficacia con cui affronta certi temi senza ricorreve a vezzi di sorta. Parte lento, senza annoiare, ed esplode improvvisamente tirando fuori tutta la sua carica drammatica; la tensione è realmente palpabile in alcune scene. E' si un film per intenditori, ma sono convinto che sia alla portata di tutti, se non altro chi ha interesse ad ampliare la propria visione cinematografica.

JOKER1926  @  21/03/2011 20:48:14
   5 / 10
"Festen" è stato il primo film ad esser girato secondo determinati canoni, quelli del Dogma 95.
Questo è solo un dato di fatto, intorno a ciò , a detta prettamente Personale, non c'è nulla da esaltare e gratificare, in base a questo dogma un film deve esser tecnicamente limitato e economicamente conveniente, dal tutto può emergere solo qualcosa nella sfera contenutistica ma a livello di fotografia nulla di interessante, il cast e il resto sono problemi consequenziali purtroppo.

"Festen, Festa in famiglia" è chiaramente un film contro la borghesia, contro quel perbenismo ostentato e quasi "idealizzato"; "Festen" quindi cerca attraverso un clima tutt'altro che "consueto" di allarmare la massa spettatrice attraverso una storia sinistra che naviga in modo altalenante fra l'ironia nera, il dramma, il thriller e il grottesco. Di conseguenza ancorarsi alla logica in un film del genere non è facile, forse impossibile, questa pellicola non offre svariati punti di riferimenti, insomma i personaggi sono troppo strani, il contesto è irreale o quasi, le dinamiche del film sono imprevedibili e molti passaggi cinematografici sono inverosimili o perlomeno suggestivi ma muniti dopotutto di scarsa sostanza.
"Festen" è un film d'autore, questo si, ma la particolarità non è sempre un dato di positività oggettiva, comunque a gravare su "Festen" la realizzazione del prodotto, il tutto è girato con videocamera amatoriale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  01/03/2011 20:18:53
   10 / 10
"Questa famiglia è kaput".

Micidiale.

Vedi recensione

Zanibo  @  22/02/2011 19:51:15
   9 / 10
8 per la bellezza, 9 per l'originalità. Il genere è fra il drammatico e il grottesco, che ammetto è il mio preferito!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  23/01/2011 00:25:40
   7½ / 10
Film manifesto del "Dogma 95" che riesce meglio degli altri a raccontare anche una storia non intestardendosi nel seguire alla lettera tutte le leggi della "regola"!
Un dramma intenso e coinvolgente che forse perde qualcosa proprio nel momento piu' importante...quel finale che forse rimane un po' irrisolto...
Un film che ti violenta l'anima...struggente!

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  19/01/2011 10:08:00
   9 / 10
Festen, in pratica il primo film Dogma, è una pellicola devastante e completamente riuscita, un vero e proprio calcio nelle palle: allo spettatore, agli stilemi cinematografici di allora, alla società (o meglio, a quel frammento di società) che cerca di dipingere. Il contrasto poi tra i diversi "toni" e "stili" non fa altro che accentuare la cattiveria e la carica eversiva del film. L'alternanza reale/surreale, realtà/sogno, dramma/ironia, accentua gli intenti satirici del regista. Il risultato è un film che ricorda non poco le tragedie aristoteliche e che si universalizza toccando vette di pathos rare, districandosi tra una risata e una lacrima, dipingendo con lucida cattiveria una realtà sociale ma anche affrontando problematiche scomode, da sempre, al cinema.
Siamo dalle parti del capolavoro.

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Ultima risposta 19/01/2011 11.31.26
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Oskarsson88  @  07/12/2010 15:35:24
   7½ / 10
più che carino

7219415  @  03/12/2010 00:36:32
   8½ / 10
Bel film questo di Vintenberg...peccano non ne abbia fatti punti altri decenti...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  14/11/2010 18:02:56
   8 / 10
E' il cinema del Dogma 95 di Von Trier e Vinterberg: solo telecamera a mano, unità di tempo e spazio, niente effetti speciali, filtri ottici, illuminazione artificiale, scenografie, oggetti di scena. L'occhio della cinepresa si muove in relazione alle azioni, e non viceversa. La figura del regista è smitizzata ("Giuro di astenermi dal gusto personale! Non sono più un'artista.") e quindi non viene accreditata nel film. L'intento era quello di operare una purificazione del cinema, riducendolo all'essenziale, per opporsi al modello hollywoodiano imperante, vittima dei grandi budget, delle scenografie sontuose e degli effetti speciali.

L'idea di base è affascinante, e il risultato è efficace. Festen è un film di potente drammaticità che pone il suo occhio critico sulle maschere dell'alta borghesia, calcando la mano sullo sconcertante perbenismo di facciata che la pervade.
Verità nascoste ed orribili, verità di stupro e pedofilia, vengono a galla dopo tanti anni, eppure la società in miniatura che popola la festa preferisce far finta di niente, dimenticare, nascondersi sotto risi e lazzi d'occasione ed immergersi di nuovo in fumo ed alcool. Tutto in nome di un'unico D.io: la cerimonia, quella "Festa in famiglia" che non a caso è il titolo, e l'unico fulcro, del film.
L'assurda futilità dell'aspetto cerimoniale della festa, un'aspetto che si carica quasi di una "sacralità" tale da diventare liturgia, viene continuamente e ripetutamente illustrato: il tedesco che tira le fila della festa a mo' di condottiero, il continuo ricorso ai brindisi ed ai "discorsi" da parte di Christian ed Helge per affrontarsi l'un l'altro, addirittura alla fine è la cerimonia che vince ("Papà, ora puoi andartene, così possiamo fare colazione in pace").
Quel microcosmo borghese è l'emblema di una società che ostracizza il diverso (Christian, ma anche il fidanzato di colore di Helene) per conservare la propria immagine marcia all'interno, ma comunitaria, di cui vive.
E Vinterberg riesce a dimostrare di poter raccontare una storia con la stessa potenza dei drammoni statunitensi pur usufruendo di un cinema allo stato distillato, puro, un cinema che null'altro è che l'occhio di un immaginario personaggio all'interno delle scene

guidox  @  12/09/2010 21:10:27
   8½ / 10
una festa in onore del capofamiglia, all'apparenza amato e stimato da tutti, familiari stretti, parenti vari e amici.
fino al discorso di Christian, che inizialmente colpisce solo lo spettatore, ma non intacca di una virgola lo stato d'animo degli altri partecipanti.
comunque uno dei brindisi più d'impatto di tutta la storia del cinema.
da qui si susseguono una serie di eventi che fanno di questo film un piccolo gioiello, che evidenzia come si preferisca nascondere le verità scomode, facendo finta di non vederle anche quando ti sono messe davanti in bella evidenza per non doverle affrontare.
il vero Dogma è questo film.

Dosto  @  18/08/2010 12:30:56
   8½ / 10
Si vede che questo regista conosce Lars Von Trier. Il film è notevole, ottima la costruzione dei personaggi, il ritmo è quasi sempre alto. Veramente ben fatto!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/07/2010 09:35:31
   8 / 10
Il primo (e forse unico) film aderente al movimento Dogma ad essere completamente riuscito. Per farsi un'idea basta guardarsi gli Idioti di Von Trier girato in contamporanea a Festen, probabilmente Idioti è più estremo sotto molti punti di vista ma manca una trama accessibile e interessante,mancano emozioni a differenza di questo gran bel lavoro di Vinterberg.
Attacco feroce alla borghesia e all'ipocrisia in una festa che và avanti nonostante rivelazioni incredibili sul festeggiato. Si arriva alla festa in un'aria da commedia surreale che non abbandona mai il film ma le risate vengono inevitabilmente smorzate dalle rivelazioni e da quel punto in poi il film riesce a scioccare e colpire in maniera diretta e mai banale.
Oltre che avere una bella storia è lo stile Dogma che riesce ad adattarsi perfettamente alla storia raccontata,cosa che Von Trier non ha fatto. Nonostante quindi le limitazioni imposte dal famoso manifesto Danese,i movimenti di macchina ondeggianti con la macchina a mano e l'assenza di musiche,Festen è digeribile da chiunque lo guardi perché il Dogma è perfetto per dare un emozione in più a questa bella storia,supportata anche da belle interpretazioni.
Forse il film più feroce sulla borghesia degli anni '90,non limitandosi a questo e affrontando ben di peggio. Aleggia una cappa ipocrita sulla Festa che và avanti e andrà avanti anche senza festeggiato,un'ipocrisia che non finisce mai.
Caso strano proprio il finale è quello che colpisce di meno.

Indimenticabili i discorsi con brindisi di Christian.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  19/06/2010 10:04:54
   8 / 10
Questo film conferma come le correnti cinematografiche quando sono funzionali alla storia riescono ad enfatizzarne i contenuti.
Festen è il capolavoro del genere superando anche i vari Von Trier poichè lo stile di Vinterberg aderendo in pieno al Dogma 95 riesce a dare un effetto documentaristico a questa tremenda famiglia che ne aumenta il coinvolgimento.

Inoltre il clima a tratti surreale dà al film un tocco di apparente leggerezza che risulta essere inquietante quando si scoprono le carte.
Il primo film dogma che mi è veramente piaciuto.

pinhead88  @  10/04/2010 02:32:05
   8 / 10
Non convince molto il finale di questo Festen,comunque nel complesso un ottimo film.

James_Ford89  @  04/02/2010 22:23:21
   9½ / 10
Allucinante.
Non prede il voto massimo per un finale un pò corto e senza indugi.
Un film che capolvolgerà la vostra visione del mondo.

gandyovo  @  04/01/2010 18:03:28
   9 / 10
USELESS  @  08/11/2009 11:38:39
   8 / 10
Nella famiglia e nella società, tutti si ostinano a non voler vedere, a non voler credere alla realtà degli eventi. I protagonisti stessi dei fatti hanno fatto un tentativo di "rimozione" gli eventi.
Tutti vogliono che "la festa continui".
<... Sono rutti di gioia, le feste! > ( Viaggio al termine della notte - L. F. Cèline)
Primo film del movimento cinematografico Dogma 95.
http://it.wikipedia.org/wiki/Dogma_95

TheLegend  @  28/08/2009 15:33:22
   6½ / 10
Film che tratta un tema particolare come quello degli abusi sessuali in famiglia in modo molto originale;prende posizione contro un certo tipo di famiglia e società in cui lo sporco si butta sotto il tappeto.
Non ci ho visto il capolavoro descritto da altri,mi aspettavo di meglio sinceramente.
Non mi è piaciuta molto la scelta registica abbinata al tipo di storia che si voleva raccontare.
Doppiaggio in italiano fatto maluccio ma attori all'altezza.

carriebess  @  20/07/2009 18:10:48
   10 / 10
allucinante.
il capovolgimento totale dell'istituzione famiglia.

bulldog  @  16/07/2009 01:11:04
   8½ / 10
Ottimo film del dogma.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/11/2009 21.16.16
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Tautotes  @  01/07/2009 23:47:38
   9 / 10
E' il terzo film al quale do 9. E' un vero capolavoro. Tratta un tema che non va contestualizzato solo riguardo al fatto compiuto descritto nel film: si tratta di esplorare lo strato di ipocrisia che avvolge molte famiglie, nella quale la rigida educazione e il rispetto per la figura del genitore portano repressione da un lato e sopportazione per ogni prevaricazione dall'altro: come può un bambino fidarsi degli altri, quando le persone che più dovrebbero amarlo si permettono di violarlo in una tal maniera, che sia essa sessuale o anche di mera violenza fisica e psicologica?
Da vedere, assolutamente.

El_Baro  @  02/06/2009 11:29:19
   8½ / 10
Ferocissima badilata nello stomaco.
Il finale è agghiacciante, la regia credibile e intima, perfetta per un film del genere.
Per la mia esperienza, uno degli attacchi alla borghesia e al perbenismo più distruttivi che abbia mai visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  18/05/2009 12:57:26
   7 / 10
Mi aspettavo onestamente di più da questo film.
Divenuto uno dei film più importanti del movimento Dogma95, Festen è un film crudo e spietato come pochi altri hanno saputo essere negli ultimi 20 anni. Il problema principale a mio parere sta nella mancanza di realisticità di alcune scene, al limite dell'assurdo. Sicuramente Vinterberg aveva in mente un film a metà tra il brutale ed il satirico disarmante...eppure non mi è piaciuta questa scelta. Nel finale poi avrei preferito maggiore coerenza con il resto della pellicola. Sicuramente un buon film ma lontano dai livelli raggiunti da quel mostro di von Trier.

Ciaby  @  01/03/2009 19:05:39
   9 / 10
La telecamera è come una mosca silenziosa, spettatrice vorticosa di un folle segreto di famiglia tristemente verosimile. Potenza del dogma divoratore.

jastin  @  29/01/2009 10:27:00
   7½ / 10
questo film è fatto al contempo molto bene, ma anche molto male...le inquadrature per esempio non mi sono piaciute, però parlando propriamente del film....che dire....ogni volta che Christian tamburellava con la forchetta sul bicchiere per iniziare a parlare mi si fermva il cuore....
lo definirei agghiacciante, crudo, e terribilmente affascinante!
Particolare ho trovato le caratteristiche di ogni personaggio, tutti strani, tutti quasi pazzi. La mamma l'avrei presa a schiaffi!!!

paride_86  @  21/12/2008 16:33:37
   8½ / 10
Christian torna da Parigi nella sua terra d'origine per festeggiare il compleanno del padre, ormai sessantenne. Ha preparato un discorso da leggere davanti a tutti...
"Festen" è un film che mi è davvero piaciuto sotto diversi punti di vista: innanzitutto la costruzione dei personaggi, da quelli principali a quelli di contorno, sempre credibili e dalla psicologia ben definita. La pellicola può essere letta, inoltre, come una irriverente satira diretta contro l'alta borghesia e le sua ipocrisie. L'unica cosa che non mi ha convinto del tutto è stata la scelta di una fotografia e di una regia più simili ad un filmino amatoriale che ad un'opera cinematografica. Capisco che una soluzione del genere si prestava ad un maggiore realismo, come se stessimo assistendo davvero al filmino della festa, però mi non mi ha entusiasmato.
Comunque la storia è davvero intensa e toccante. Bravissimi gli attori, specialmente quelli che interpretano il fratello e la sorella di Christian.

tavullia86  @  09/12/2008 16:44:55
   10 / 10
questo film lascia senza parole: è sorprendentemente terrificante, agghiacciante, geniale- Qualcosa di inusuale ma estremamente bello.
E' difficile parlarne, va visto e gustato, perchè è proprio qualcosa che rompe col passato del cinema.
Le tematiche di razzismo ma soprattutto della pedofilia sono trattate con una crudeltà pazzesca, ma data la drammaticità di tali argomenti il taglio deciso e senza compromessi del film, così amaro, così spietato, non può che essere quello migliore.
La volontà di voler ignorare in un primo momento Michael, mettendolo a tacere, cacciandolo dalla festa per continuare la cena del'ipocrisia, non fa che accrescere l'assurdità di tutto, creando una situazione sempre più grottesca.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Grandiosa è la scelta di intervallare i freddi e spietati brindisi di Michael con quelli ridicoli dei nonni e quello falsissimo e deplorevole della madre: una vera e propria guerra che viene vinta alla fine, ma solo alla fine, da

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER E questo finale non può che essere grandioso e carico di simboli. La colazione finalmente serena dei commensali, segno di un nuovo inizio dopo la brutta esperienza di vita passata, può avvenire solo con

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Semplicemente geniale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  31/10/2008 17:04:26
   8½ / 10
Visto una volta di sfuggita sulla paytv, l'ho poi reperito ehm in altri modi, Festen è una sorta di commedia allucinante che vi shockerà alla grande, dissacrante fino allo sconcerto. Alcune scene sono talmente patetiche che vi verrà quasi da ridere anche se non c'è nulla da ridere, anzi.

private_joker  @  28/10/2008 14:09:51
   10 / 10
Film stupendo, veramente agghiacciante, che dimostra come l'ipocrisia e la cecità di alcune persone non sia una cosa facile da superare (su tutto guardate il personaggio di Michael, che si ostina a stare dalla parte di suo padre e ad avere la benda sugli occhi finchè la verità non gli viene sbattuta in faccia in maniera impossibile da confutare). Mi sono piaciuti tantissimo, oltre ovviamente a Christian, anche i personaggi del cuoco e delle cameriere, che sono a conoscenza del suo dramma e fanno di tutto per aiutarlo nei suoi propositi. Ho trovato molto significativo anche il fatto che


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In conclusione, un film davvero bello, consigliato a molti ma non a tutti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  22/10/2008 12:13:32
   9 / 10
Film straordinario, psicologicamente devastente, antiborghese e feroce come poche altre pellicole in circolazione. Perfetto nella messinscena e nella conduzione del cast, Vinterberg non sbaglia una virgola, immergendo lo spettatore nel vivo di un pranzo trasformato in un vero e propio scenario di guarra, in cui ogni protagonista ha il suo scheletro nell'armadio da mostrare. Rigorosamente girato con macchina a spalla e senza l'uso di una vera e propia colonna sonora, Festen rimane una visione quasi obbligata, gelido e spiazzante, freddo ed estremamente cattivo...un capolavoro.

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Ultima risposta 22/10/2008 12.27.03
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TIGER FRANK  @  05/10/2008 00:38:20
   9½ / 10
Da che ricordi ,a mio parere,il piu' bello tra gli spu.ttanamenti della storia del cinema!

ma quanta sostanza organica marrone emerge inaspettatamente da un tranquillo e all'apparenza allegro simposio famigliare ?
quante sorpese e stupefacenti rivelazioni arriveranno a illuminarci,a farci cambiare luce e metter su ombre tra i componenti e comportamenti di questa famigliona all'apparenza perfetta e tra virgolette normale?

levatevi lo sfizio ....vedetevi questo film!
colpi di scena e sorpresoni allucinanti vi terranno attaccati al televisore o al pc per tutta la durata del film e vi assicuro non rimpiangerete i soldi dell'affitto del dvd!
solo una cosa pero'...................abrrrrrrrrrrr
altro che saw......c'e molto di peggio in giro e sopratutto tra le "migliori famiglie"
riflettete,gente,riflettete!

non so perche' ma dopo sto film mi sento di consigliarvi anche parenti serpenti
ve li vedete perfavore?
Grazie

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/10/2008 11.33.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  08/09/2008 10:14:26
   9 / 10
Quando lessi la prima volta le regole del dogma 95 rimasi molto perplesso sul come giudicare il decalogo di Trier & C..
Se da una parte ci stanno i buoni propositi di riportare il cinema ad una dimensione più "umana" e meno basata sulle megaproduzioni milionarie, dall'altra le ferree regole da seguire possono in qualche modo limitare la libertà creativa e dare l'idea di un movimento elitario e, per certi versi, snob.

Se, come in questo caso, il manifesto del dogma risulta funzionale alla storia raccontata, il risultato finale è assolutamente sorprendente e spiazzante.

Vinterberg unisce un dramma familiare ad una feroce critica al mondo borghese (forse esagero ma in certi momenti paradossali mi ha ricordato addirittura Buñuel) raccontato il tutto in maniera distaccata e fredda grazie appunto al maggior realismo del movimento cinematografico di cui fa parte.
Da vedere assolutamente.


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Tom24  @  17/08/2008 20:59:19
   8 / 10
Tensione psicologica allarmante... una perla

marfsime  @  16/06/2008 12:56:59
   8½ / 10
Veramente sconvolgente questo film di Vinterberg che racconta la storia in maniera semplice ma graffiante e tagliente come pochi film sono riusciti a fare. L'escalation dalla festa iniziale alla situazione di dramma che si va a creare è repentina ed inarrestabile. Ottime interpretazioni degli attori..film da vedere.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  21/05/2008 12:00:02
   9 / 10
Bellissimo e terribile, mi ha lasciato sbigottito e scioccato, ma anche molto, molto soddisfatto.
Un film sui generis che va visto assolutamente.

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  14/12/2007 13:48:13
   8½ / 10
Il dogma finalmente funzionale alla storia e non viceversa.
Estenuante e cattivo come solo la realtà può essere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/12/2007 15.24.13
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polbot  @  05/11/2007 11:59:39
   9 / 10
Senza parole.. lo sbigottimento che lascia il film non so se sia legato alla situazione di questa "normale" famiglia o all'indifferenza di chi ne osserva il dramma...

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/11/2007 17.35.42
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popoviasproni  @  06/10/2007 12:08:55
   8½ / 10
Esempio di Film dogma.
Disarmante, emozionante, realistico di una violenza psicologica agghiacciante!
Interpretazioni grandiose, su tutte il protagonista!
Tratta temi sociali e familiari con una brutale delicatezza!
Probabilmente il migliore del suo genere!

tati  @  27/07/2007 09:10:29
   10 / 10
perfetto sotto tutti i profili.mai banale ne'scontato.......CON QUALE MAESTRIA il regista e'riuscito a trattare un tema tanto delicato...............da consigliare vivamente ai tanti cinefili con la C maiuscola ma da sconsigliare assolutamente ai fans degli american pie........

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  16/06/2007 01:01:02
   10 / 10
Siamo di fronte alla prima opera d''arte del Dogma 95 il cui decalogo è:

1. Le riprese vanno girate sulle location. Non devono essere portate scenografie ed oggetti di scena (Se esistono delle necessità specifiche per la storia, va scelta una location adeguata alle esigenze).
2. Il suono non deve mai essere prodotto a parte dalle immagini e viceversa. (La musica non deve essere usata a meno che non sia presente quando il film venga girato).
3. La macchina da presa deve essere portata a mano. Ogni movimento o immobilità ottenibile con le riprese a mano è permesso. (Il film non deve svolgersi davanti alla macchina da presa; le riprese devono essere girate dove il film si svolge).
4. Il film deve essere a colori. Luci speciali non sono permesse. (Se c''è troppa poca luce per l''esposizione della scena, la scena va tagliata o si può fissare una sola luce alla telecamera stessa).
5. Lavori ottici e filtri non sono permessi.
6. Il film non deve contenere azione superficiale. (Omicidi, armi, etc. non devono accadere).
7. L''alienazione temporale e geografica non è permessa. (Questo per dire che il film ha luogo qui ed ora).
8. Non sono accettabili film di genere.
9. L''opera finale va trasferita su pellicola Academy 35mm, con il formato 4:3, non widescreen. (Originariamente si richiedeva di girare direttamente in Academy 35mm, ma la regola è stata cambiata per facilitare le produzioni a basso costo).
10. Il regista non deve essere accreditato.

Queste erano le informazioni preliminari che avevo prima della visione del film. Credevo di trovarmi di fronte ad un opera distaccata, intellettuale, ed invece ho visto un capolavoro di un''umanità profonda. I problemi della pedofilia, del razzismo, della depressione, tutti temi trattati con una crudezza notevole. Momenti di violenza psicologica che raramente riscontrerò in un''altra opera.
I punti del decalogo vengono surclassati dalla bravura di Vinterberg di rappresentare il dolore umano, il desiderio viscerale di vendetta. Questo film trasuda degli aspetti, dei sentimenti più negativi dell''animo umano. Ma c''è cmq una speranza, una luce di positività in tutto questo dolore. L''amicizia che spesso supera i legami parentali, e diventa amore cristallino verso il prossimo. Consigliato agli amanti del Cinema

PetaloScarlatto  @  06/05/2007 15:51:17
   10 / 10
Il primo film del dogma 95!!!


Ed è subito un capolavoro!!! Ed è subito IL capolavoro!!!


raramente, ma veramente raramente l'istituzione della famiglia è stata così sbeffeggiata, oltraggiata, stuprata, evirata, distrutta, schernita...

Stupenda l'idea di sgranare la pellicola sempre di più man mano che il film va avanti, come metafora della distruzione graduale del nucleo famigliare...

Un film grottesco, doloroso, sferzante, crudele...

un film che NON può non essere visto....

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/05/2007 16.13.12
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento Gabriela  @  03/05/2007 09:34:29
   8½ / 10
La forza di questo film sta nel dialogo, nell’espressione dei personaggi, nei loro sguardi, nei loro gesti e sul fatto che mantengono sempre viva la concentrazione dello spettatore.
E’ quasi un colpo basso, senza mezzi termini, (ma anche senza violenza ne sesso).
Vinterberg denuncia la società sostenendo che il primo inferno con il quale si scontra un essere umano è quello all’interno della propria famiglia: nell’ipocrisia, nella perversione, nella mancanza di moralità, nel razzismo, tutto nascosto dietro al sorriso protettivo del padre, dietro una carezza della madre, dietro al silenzio.
Elogio alla festa non riuscita che svelerà i segreti più intimi e terribili di una famiglia apparentemente perfetta.

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Ultima risposta 03/05/2007 11.30.43
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Tuco ElPuerco  @  10/02/2007 06:10:11
   9½ / 10
Se il compito di una pellicola e' provocare e innescare emozioni e sensazioni DI QUALUNQUE GENERE,questo film si merita piu' del 9 e 1/2 che gli do.Guardato alle 4 di notte,agghiacciante e nello stesso tempo ha lampi tenerezza,pazzia e genialita'.Un turbine troppo vero per essere finto,sinceramente.....sono ancora scosso.
Concordo con i commenti sotto.....e' di una violenza psicologica estrema.
Ma e' anche un opera d'arte,indubbiamente.E' un bellissimo mostro.

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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