l'amico di famiglia regia di Paolo Sorrentino Italia 2006
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l'amico di famiglia (2006)

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locandina del film L'AMICO DI FAMIGLIA

Titolo Originale: L'AMICO DI FAMIGLIA

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiGiacomo Rizzo, Laura Chiatti, Fabrizio Bentivoglio, Gigi Angelillo, Emiliano De Marchi

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2006

•  Altri film di Paolo Sorrentino

•  Link al sito di L'AMICO DI FAMIGLIA

Trama del film L'amico di famiglia

Geremia de' Geremei, settantenne, usuraio, bruttissimo, lercio, ricco e tirchio, cinico ed ironico, ha un rapporto morboso, ossessivo, malato con qualsiasi cosa. Con la madre, il padre, i soldi, le donne, insomma con la vita. Per questo, pensa di essere solo. E invece non è solo. Sono tutti come lui. Siamo tutti come lui.

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Voto Visitatori:   7,55 / 10 (119 voti)7,55Grafico
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Voti e commenti su L'amico di famiglia, 119 opinioni inserite

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VincVega  @  17/03/2022 08:38:02
   7 / 10
La pellicola di Sorrentino è un veicolo per l'interpretazione di Giacomo Rizzo, qui nel ruolo della vita, perfetto nel ruolo di Geremia. Peccato che la trama a volte giri un po' a vuoto, perchè il resto è di ottimo livello, la caratterizzazione di Geremia, la regia di Sorrentino, i personaggi ed il cast di contorno, la stupenda colonna sonora. Comunque un film da vedere nella filmografia del regista napoletano.

freddy71  @  06/10/2018 21:39:13
   7 / 10
buon film....forse non il meglio di sorrentino per quanto mi riguarda

kafka62  @  18/04/2018 14:21:12
   7½ / 10
Meno rigoroso e geometrico de "Le conseguenze dell'amore", ma per alcuni aspetti (le musiche – molto azzeccata "My lady story" di Antony and the Johnsons – e le invenzioni di regia – ad esempio, le straordinarie immagini al rallentatore delle pallavoliste, prefigurazione di un anelito verso la bellezza pur all'interno di un universo sordido) ancor più affascinante, "L'amico di famiglia" prosegue con coerenza di intenti l'originale poetica di Sorrentino. Anzi, i due film citati potrebbero essere considerati due varianti della stessa storia: quella di un personaggio solo, ai margini della legge e della società, che improvvisamente, e inopinatamente, intravede nell'amore di una bella e giovane ragazza la speranza di rompere il ghiaccio della propria infelicità, ma che così facendo, andando cioè scandalosamente contro in nome dei sentimenti alle rigide e intransigenti abitudini di tutta una vita, perde tutto ciò che ha. La più grande differenza tra i due film è che, mentre il protagonista della prima pellicola conserva comunque una sua rispettabilità ed onorabilità, l'usuraio Geremia de "L'amico di famiglia" è invece un personaggio laido, avido e untuoso, repellente tanto nell'animo quanto nel fisico (il suo muoversi quasi correndo a piccoli passettini rimane impresso nella mente quasi come il modo di zoppicare di Dustin Hoffman in "Un uomo da marciapiede"). L'universo in cui vive Geremia (dalla casa in cui abita con la madre invalida, e di cui quasi si avverte il lezzo di sporcizia e di stantio, alle figure disperate e in cerca di soldi con cui entra in contatto) è di una bruttezza opprimente, ed è per questo privo di un barlume di speranza in un futuro migliore (anche solo l'utopistico Tennesse dell'amico Bentivoglio). "Abbiamo scelto la parte del male – dice Geremia – perché tutti gli altri posti erano già stati occupati". Solo l'amore, come l'aria fresca fatta entrare dalle finestre spalancate in un appartamento rimasto chiuso per anni, è in grado di spezzare la paralizzante atrofia dell'usuraio, ma solo per rafforzare in negativo la nichilistica morale del regista: che cioè non c'è alcuna possibilità di uscire dalla gabbia di sofferenza in cui ci ha rinchiuso la vita, che l'unica maniera di sopravvivere è quella di rinunciare per sempre alla felicità.

Mildhouse  @  30/08/2016 15:10:23
   7½ / 10
Decisamente più graffiante e crudo di "La Grande Bellezza", raffigura un ambiente sociale marcio fino al midollo : attori convincenti e luogo geografico a me caro.

Nic90  @  18/06/2016 15:18:49
   6½ / 10
Sicuramente un buon film che tratta un tema in particolare ancora molto attuale che e' quello dell'usura,ma l'imtento non e' solo quello.
Prima parte ottima tuttavia ho ritenuto la seconda molto piatta,non al livello della prima.
Ottimo Rizzo,molto meno la Chiatti.
Resta un buon prodotto ma non il migliore di Sorrentino...

fabio57  @  29/01/2016 15:26:22
   8½ / 10
Straordinario e spietato ritratto di un tipico usuraio, Giacomo Rizzo dismessi i panni del comico, incarna con grande maestria, la figura di uno squallido strozzino, taccagno e mellifluo, senza molti vizi ,tranne che quello del denaro, dedito ad una vita miserrima, fatta di ristrettezze, abita in una casa disastrata e piena di muffa,ma è prodigo di buoni consigli e di grandi aneddoti, da dispensare alle sue vittime. Malconcio e malvestito si trascina per la strada con un braccio al collo, ha rapporti solo con i suoi tirapiedi e la madre che pare proprio identica a lui.
Grande Rizzo, ma merita citazione anche Bentivoglio, sempre bravo.
Sorrentino non perde un colpo

Matteoxr6  @  21/01/2016 17:22:11
   6½ / 10
È sicuramente un buon film, piacevole da guardare. Nel passaggio

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Rizzo molto nella parte, Bentivoglio inascoltabile e Chiatti...vabbè, è come sparare sulla Croce Rossa. Sorrentino, è inutile che gigioneggi (anche questa volta) con inquadrature ridondanti per farti bello, se poi chiami a recitare sciacquette che non sanno nemmeno da dove si cominci ad usare la respirazione. Il risultato è che la sceneggiatura perde un po' di credibilità.

mmagliahia1954  @  02/01/2016 16:21:05
   9½ / 10
Un film molto bello, girato bene e in modo tale da rendere bene l'idea del modo di vivere in questi luoghi di una Roma assolata, dall' Eur con architettura ampia a stampo fascista alle periferie povere e con un'architettura decadente con edifici costruiti probabilmente sino agli anni '60; quindi sempre comunque spazi ampi e, in questo ultimo caso, anonimi e brutti come luci, aridita' desolazione che diventa tircheria e desolazione dell'anima, di una forma di persone che vogliono solo " prendere" e lo fanno allungando le grinfie, gli artigli viscidi e oltraggiosi nel bisogno o nella gente allo sbando, esibendosi inpudicamente in tutta la loro bruttezza ( dal protagonista, alla sua storia tipica iper curata ne dettagli, ai gemelli che lo aiutano). Esistono pero' risvolti di persone doloranti che danno spazio alla propria forma che ricerca di mutare per toccare una qualche parte migliore, cosi' punendo anche se' stessa, passando per la sofferenza e dovendo piangere i proprie errori. Questo il caso del co protagonista, il bravo attore padovano e la povera ragazza impersonata dalla bravissima ed espressiva Chiatti. Tutto, ogni istante di questo film e' curatissimo. D'altra parte da un colosso come Sorrentino non ci si poteva aspettare una mancanza, ma lui ci stupisce sempre in positivo ed anche qui ci lascia esterrefatti, con la voglia di rivedere il film, magari anche per apprezzare la magnifica interpretazione di quei tre, padre e figli, che riescono ad essere attori negli attori, insomma, a fingere nella finzione. Bravi, bravi tutti. Difficile ripetere, secondo me, un capolavoro simile. E posso dirlo che' sono vecchia! Non metto dieci solo perche' avendo scoperto questo spazio dove si possono scrivere le proprie idee sui film, sto pensando di riservare il 10 solo a capolavori diventati colossal nel loro genere. C'e' sempre tempo per imparare a votare. Ah ah

Scuderia2  @  06/10/2015 20:34:55
   7½ / 10
Il viaggio verso Roma prevedeva un passaggio nell'Agro Pontino.
L'amico di famiglia è la crisalide che si farà farfalla ne La grande bellezza.
Lo schema narrativo è analogo con riprese virtuose e dialoghi perimetrici a narrare le vicende di un uomo e della sua corte.
La regia illuminata di Sorrentino al servizio di una fotografia che non perdona:lo squallore impera.
Geremia è il villain che la Marvel ha sempre sognato.
Un reietto che pontifica con la sua mitra tempestata di patate, protagonista dell'essere disumano che contraddistingue anche i soggetti che lo circondano.
Giacomo Rizzo è monumentale nel suo personaggio diroccato,spalleggiato da un Bentivoglio coi sonagli vibranti.
Laura Chiatti fa una fatica bastarda a essere più brava che bella e il tempo forse ha dato più ragione alla Lodovini.
Quando l'unghia lunga del mignolo di Geremia si insinua raccapricciante,si intuisce che non ci sono proprio spiragli di luce.
Forse dalle fessure di una persiana.

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Tautotes  @  09/08/2015 18:52:39
   7½ / 10
Geremia ed il suo stile di vita mi ha suscitato ribrezzo e repulsione. Un senso di sporco si annida in tutto il film, che, dunque, raggiunge l'obiettivo. Ottimo Rizzo e bellissima la Chiatti.

BrundleFly  @  16/06/2015 18:54:23
   7 / 10
Film che si regge sulla prova attoriale di Giacomo Rizzo e sulla spregevole caratterizzazione del suo personaggio.
Buona la regia di Sorrentino.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/05/2015 15:53:30
   7½ / 10
Esercizio di stile bellissimo, importante per l'ambientazione sordida più che per il personaggio, un essere estremo, ma non mondano, anche se come tutti i caratteri sorrentiani, in contatto col mondo intero e al contempo separato da esso, dalla vera vita la quale, célinianamente, sta al di là. I veri sentimenti ti calano in un universo che sembra contraddire se stesso, in quanto sembra, svevianamente, separarti dalla possibilità di amare, e viceversa. Sorrentino si dimostra già abilissimo (e basta con sta bravura nella mdp) nel riutilizzare, rubare, temi vecchi della letteratura alta del Novecento e inserirli in un contesto nuovo, che oscilla tra il personale della sua esistenza di osservatore mondano irrotto nel nostro cinema al fine di cambiarlo e "creargli problemi", e un sincero approccio al contemporaneo, romanzesco, qui fiabesco (ricordiamoci che anni dopo Tornatore copierà a man bassa con "La migliore offerta"), ma in maniera incredibile e assurda; nuovo. Sorrentino ha il merito di fare solo quello per cui il cinema è nato, narrare cose della vita con le cose della letteratura, mostrarle con un'estetica pomposa, ma intima. Creare più paradigmi di se stesso, ma rimanendo in maniera imbarazzante e odiosa, se stesso. Come Geremia.

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TheLory  @  19/01/2015 16:15:16
   7 / 10
Non lo ricordo perfettamente, ma tra i fumi e le nebbie dei ricordi affiorano sensazioni positive!
Non amo Sorrentino, questo forse è il suo meglio riuscito. Storia un po' surreale di questo personaggio spregevole e poi non mi ricordo più niente... ma tra i fumi e le nebbie dei ricordi affiorano sensazioni positive (l'avrò già scritto...? Tra i fumi e le nebbie dei ricordi mi pare che sì, l'ho già scritto, portate pazienza, ma la memoria mi gioca brutti scherzi anche sul breve periodo! Pensate voi nelle frasi più lunghe...).
Piacevole visione!

Larry Filmaiolo  @  19/01/2015 15:29:47
   6½ / 10
prova più che sufficiente per un Sorrentino già pieno di sè, si regge sull'interpretazione di rizzo ma non ha il coraggio di spingere sul grottesco quanto dovrebbe, a tratti rimanendo in bilico tra banalità e perversione. ottime musiche originali di Theardo.

Goldust  @  19/01/2015 11:43:23
   5 / 10
Passi la lentezza, che con Sorrentino è una tassa da pagare, e passi anche il suo modo un pò naif di autocompiacersi anteponendo spesso la sua tecnica registica all'emozione autentica, io questo "Amico di famiglia " l'ho trovato proprio inconcludente. Da una parte persiste l'idea, costante nel suo cinema, di rappresentare senza sconti dei personaggi brutti sporchi e cattivi che vivacchiano ai bordi di una società che non è tanto migliore di loro; dall'altra c'è un filo del racconto che si perde per strada, inerpicandosi in passaggi onirici fuori contesto e perdendo progressivamente credibilità dopo un pur promettente inizio.


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E' la ricerca del lercio e del disgustoso che non paga: perchè dovremmo appassionarci alle gesta di questo rifiuto della società? E perchè il regista prima lo coccola, poi lo imputa ed infine lo redime?
Sul fronte degli interpreti Rizzo comanda la scena in lungo ed in largo con un fare lacchè che ha molti debiti con Totò, Bentivoglio è imprigionato in un personaggio sbiadito e cade spesso nel ridicolo involontario, la Chiatti è bellissima e tutto sommato in parte.

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Ultima risposta 19/01/2015 17.01.59
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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/01/2014 12:01:35
   7½ / 10
Un'altra mattonella dispone nel suo percorso di crescita a livello linguistico, contempla lo stile moderno unito a quello più classicheggiante, montaggio rapido ellittico e tecniche di inquadratura sempre più d'autore, sperimentale ma non rasenta mai la compiacenza (cosa che estendo a tutta la sua filmografia). Ha un raro talento per rendere appetibili testi che se letti in fase di pre produzione risultano insipidi, veri e propri outsiders viscidi e repellenti figurano al centro delle sue storie, di difficile immedesimazione per il pubblico, insomma da 'Il Mercante di Venezia' ad oggi il ruolo dell'usuraio non si è estinto, anzi con la crisi (che all'epoca del film era ancora contenuta) ha accresciuto il manipolo di disagiati che bussano alla loro porta, spietatamente rinfaccia lo squallore morale in voga nel paese, tra veline e freak di ingorda venalità. Attraverso altro taglio, più esteso ed allegorico, lo ha ribadito col ritratto de 'La Grande Bellezza'.

Sestri Potente  @  22/12/2013 22:13:06
   7½ / 10
Una storia cruda e sporca di Sorrentino, dove un magistrale Giacomo Rizzo regge la scena da solo.
"L'amico di famiglia" è un film molto particolare come d'altronde lo stile del regista, peccato per alcune pause di troppo che rallentano un po' la storia.
Splendida Laura Chiatti.

JOKER1926  @  13/12/2013 00:38:00
   7½ / 10
Sono vari i procedimenti che rendono immortale un film; alle volte basta persino una canzone messa in uno specifico momento. Altre, invece, è la storia a fare la differenza. Ma un film, quando alza la voce, lo fa anche grazie ad un grande attore in un grande ruolo.

Nel film di Paolo Sorrentino, "L'amico di famiglia", sbanca Giacomo Rizzo che nei panni di Geremia dè Geremei strabilia tutti e tutto e porta l'icona cinematografica direttamente sulle stelle.
Logicamente gli automatismi che determinano il successo incredibile di un bravo attore, ma non infinitamente famoso, sono dettati anche da una complessa e debordante macchinazione di sceneggiatura.
In poche parole Geremia dè Geremei gestisce una normale sartoria, ma i veri fatturati, quelli economicamente importanti, riguardano da vicino le usure. Usure gestite, quando è il caso, con una violenza che spesse volte diventa psicologica. Il personaggio di Giacomo Rizzo, secondo sceneggiatura, ha nel suo apparato concettuale una serie di paradossi e contraddizioni che lo rendono un inno di trasversalità e di unicità che non possono farlo scordare.
Nell'arte di unire tutte le cose insieme ci pensa Sorrentino che questa volta, a livello di virtuosismi, non si sbilancia smodatamente. Quindi ci guadagnano tutti e la "spettacolarità" e lo staticismo artistico ha acmi ridotti ma sono chirurgici nell'esaltare l'usuraio napoletano.
Con "L'amico di famiglia" la trama si schiaccia a favore di una sceneggiatura che si allarga e si distende su ogni suolo, in ogni spazialità. Poi i dialoghi e gli aforismi pronunciati da un incredibile Rizzo vanno a cristallizzare, ulteriormente, la figura. Ad ogni modo, in qualsiasi circostanza, lo strozzino sale in cattedra come un poeta illogico. I giochi di colore e l'espressionismo della scena, quello dell'abitazione, propone piccole grandi enfatizzazioni che nel contesto appaiono essere se non geniali perlomeno intonate.
I punti di totale epicità si raggiungono più volte. La sequenza dell'abito (con Laura Chiatti) rimanda alle concezioni del non confondere mai l'incerto con l'impossibile. Lo platea già è estasiata. La marcia trionfale prosegue anche tramite sequenze diverse ma pur sempre della stessa pasta. Alcune parlate, circa l'immortalità fanciullesca, già rientrano nella metafisica del linguaggio.

"L'amico di famiglia" è un gioco di sponda, di pregevolissima fattura. Un attore nella prova della vita e in un ruolo geniale amalgamati in una sceneggiatura pazzesca sono i primi e i più importanti enti che pilotano Sorrentino verso un volo ad ali aperte...

Oskarsson88  @  05/08/2013 15:33:23
   7 / 10
Sorrentino ha stile e lo dimostra anche in questo film. Però talvolta mi pare voglia un po' esagerare, e questo stile lo pompa un po' troppo per i miei gusti, anche nel mostrare le bellezze femminili. Il personaggio principale è riuscitissimo, realmente meschino e riprovevole, mentre la fanciulla bionda è diciamo più bella che brava. Nel complesso un buon film, peccato per le esagerazioni. 7+

TimBart  @  13/09/2012 12:53:52
   8½ / 10
A mio avviso il miglior film di Sorrentino. Un viaggio nella psiche di un mostro. Un mostro fuori e dentro. Ma forse è davvero lui il marcio della storia? O è un'altra il mostro vero? L'orrido della società nascosto nella splendida vuotezza di un'aspirante miss? L'Italia rappresentata in due individui emblematici e in un ambiente che è Campania ma che potrebbe essere sud, centro, forse anche nord. Interpreti magistrali, sceneggiatura di una profondità che nessun premio al cinema può capire, film estremamente sottovalutato.

Monco  @  07/09/2012 21:37:38
   8 / 10
Ce ne fossero di più di film italiani con questa qualità... Giacomo Rizzo semplicemente fantastico!

deadkennedys  @  27/07/2012 12:25:37
   7 / 10
Un film anomalo per gli standard italiani, sicuramente al di sopra di essi, ma il finale poteva essere migliore. Molto disturbante, il bravo Rizzo mi ha ricordato a tratti Mahieux ne "l'imbalsamatore"

C.Spaulding  @  18/06/2012 15:16:00
   6½ / 10
Film carino ben diretto e ben recitato ma niente più.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  27/05/2012 23:46:38
   8 / 10
Il difetto di questo film è che probabilmente regge l'aspettativa che genera nel suo svolgimento. Il protagonista è reso in una maniera così eccezionale che la storia più si chiarisce e più non si rivela alla sua altezza. Bellissima la colonna sonora e molto ricercate le riprese (che insieme, in carrellate quasi continue, danno al film una dimensione davvero onirica). Fastidiosa anche la presenza di più di un attore scadente (che accanto alla prova di Rizzo non può che sprofondare).

Fuori Orario  @  23/04/2012 18:09:54
   7½ / 10
L'ho trovata l'opera più matura(al pari de "Il Divo") e caratterizzata di Sorrentino..
Il contrasto tra la miseria del piccolo mondo di Geremia e il bisogno viscerale di inseguire l'amore è di una poesia estrema e crudele.
Un gradino sopra "Le conseguenze dell'amore",da vedere

sweetyy  @  15/01/2012 12:37:20
   6 / 10
L'ho preferito a "Le conseguenze dell'amore" ma non mi ha entusiasmata più di tanto. Mi sa di già visto, in ogni caso il protagonista è ben caratterizzato. e il film è ben strutturato.

Zanibo  @  01/12/2011 23:20:46
   8½ / 10
La storia e` tutto sommato semplice, i personaggi molto ben caraterizzati e lo stile unico nel suo genere.

peppe87  @  13/10/2011 23:47:29
   7½ / 10
uno dei lavori piu in voga in italia: L'USURAIO (detto anche strozzino)
bella pellicola, bravi tutti... o quasi (se perfino laura chiatti fa l'attrice allora anche mia zia puo' candidarsi)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  30/09/2011 01:39:00
   7½ / 10
La sensazione è che Geremia de' Geremei sia un personaggio irrisolto, rimasto come ad una fase di incubazione. Ciò nonostante è un ritratto memorabile, sardonico e crudele, a metà fra il Fagin dickensiano e il Mazzarò verghiano (seppur lontano da quel suo esasperato stacanovismo).
Sarto e usuraio, Geremia si è cucito addosso un habitus di affabilità e filantropismo, quasi a voler modellare una copia fittizia dell'umanità che non possiede. Attraverso un' oratoria esibizionista, traboccante adagi e massime di vita, eclissa malamente la sua laida natura, tradita peraltro dalla volgarità d'aspetto.
Quando nella sua vita piomba l'amore le conseguenze sono devastanti, esattamente come lo furono per Titta Di Girolamo. Ma quello de "L'amico di famiglia" è un personaggio che non può, non deve, ottenere nessun tipo di redenzione. Eppure non si è del tutto immuni da un certo sentimento di pietà, sebbene non privo di compiacimento.
E' questo un Sorrentino che, pur conservando i tratti peculiari del suo (bellissimo) cinema, sembra evoluto ad una fase successiva, forse più ironica ma anche più disillusa.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  03/07/2011 19:09:30
   6½ / 10
Non brilla come i primi due... ma è pur sempre Sorrentino. Più assillante che riflessivo... più forzato che genialmente architettato. Di interessante resta però l'amara riflessione secondo cui non si è poi così diversi dallo strambalato e sgradevole protagonista con la febbre del denaro. Sulla Chiatti c'è male e poco da dire. Rizzo invece è di tutt'altra pasta e lo dimostra. Partecipazione intrigante per Bentivoglio

Schizoid Man  @  04/06/2011 17:54:04
   7 / 10
(Attenzione, contiene spoiler) L'amico di famiglia del titolo è un uomo anziano dall'aspetto disgustoso e bizzarro, che se ne va in giro con un braccio perennemente fasciato, una busta della spesa sempre a portata di mano e la testa sovente avvolta da una bandana contenente fette di patate nel tentativo, comunque inutile, di combattere le frequenti emicranie di cui soffre. Il suo nome è Geremia, e oltre a doversi occupare della madre invalida, è titolare di una modesta sartoria, anche se la sua attività principale è un'altra: Geremia, infatti, elargisce prestiti alle persone bisognose, pretendendo però la restituzione delle somme donate con tanto di interessi astronomici. In parole povere è un usuraio, anche se lui non ama definirsi così, visto che - dal suo punto di vista, naturalmente - è convinto di rendersi utile alla società. Si crede un beneffattore, insomma, quando invece è uno spietato strozzino. Alla fine però - per la legge del contrappasso - avrà ciò che si merita.
Dopo i sorprendenti "L'uomo in più" e "Le conseguenze dell'amore", Paolo Sorrentino, al suo terzo film, gira una commedia amara e grottesca mettendo al centro del racconto un personaggio, quello di Geremia, sgradevole e aberrante: egli è un essere spregevole, è uno che campa sfruttando le miserie altrui, è un uomo che nemmeno si rende conto della squallida vita che conduce, condannato com'è ad una esistenza triste e solitaria. Il suo unico amico, o pseudo tale, è Gino, un cowboy malinconico che vive in una roulotte scassata. Gino si rivelerà essere un falso amico, dato che alla fine non ci penserà due volte a fregare a Geremia i soldi che quest'ultimo aveva guadagnato nel corso della sua squallida esistenza (a proposito: questo è uno snodo narrativo che ricorda un po' troppo quello del finale de "Il genio della truffa" di Ridley Scott). Sorrentino è un autore ambizioso, lo si può facilmente capire da come usa la macchina da presa (splendida tutta la parte iniziale a colpi di carrelli e ralenti); uno stile, il suo, ricercato e complesso, che però evita abilmente di scadere nella mera esibizione stilistica. Tra gli attori, da segnalare uno straordinario Giacomo Rizzo, che si impossessa del personaggio di Geremia con una facilità impressionante; molto bravo anche Fabrizio Bentivoglio nel ruolo di Gino, cowboy solitario che sogna di scappare nel Tennessee. In conclusione, anche se leggermente inferiore ai primi due film di Sorrentino, "L'amico di famiglia" merita comunque un voto positivo. Ottima la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  14/03/2011 18:52:25
   8½ / 10
"In fondo il coraggio è l’unica possibilità che abbiamo di cambiare le nostre vite, quando non ci piacciono più. I rimpianti invece ci fanno morire tristi e soli."

4 risposte al commento
Ultima risposta 25/03/2011 15.21.05
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guidox  @  31/12/2010 17:50:06
   7 / 10
in attesa di vedere Il divo, questo per me è il film meno riuscito di Sorrentino, anche se rimane un prodotto validissimo, grazie ad un superbo Giacomo Rizzo, che interpreta un personaggio viscido e spregevole, un reietto della società che però grazie al denaro esercita potere sulla comunità.
il difetto più grande che ci ho trovato, è lo svolgersi delle vicende che sembrano fatte con lo stampino, stereotipate.
e se proprio vogliamo dirla tutta, anche l'interpretazione della Chiatti è piuttosto balbettante, ma la sua bellezza comunque compensa in gran parte.

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  04/11/2010 01:04:30
   9 / 10
Grande personaggio l'usuraio, bello. Proprio particolare

Burdie  @  11/10/2010 23:18:58
   7 / 10
...un gusto tutto italiano

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/10/2010 19:10:14
   7½ / 10
Sorrentino ci fa fare la conoscenza di uno dei personaggi piu' insipidi e spregevoli che il cinema Italiano abbia mai raccontato!
Un usuraio che dietro la gentilezza con cui propone i suoi prestiti nasconde un anima ricattatrice e pronta a tutto pur di poter recuperare i suoi denari!
Bravissimo il protagonista...molto meno bene la Chiatti!
La sua presenza e la sua storia rovina la qualita' del film...la storia d'amore con l'usuraio è troppo forzata e non indispensabile ai fini della storia...peccato!
Resta comunque un buon lavoro firmato da un regista nostrano che non fa altro che confermarsi a ottimi livelli!

MartyGlamster  @  04/10/2010 18:13:26
   7 / 10
Inquadrature meravigliose, musiche azzeccatissime, l'attenzione non cala mai, impossibile direi con un protagonista come Geremia d' Geremei (Giacomo Rizzo), avido, tirchio, odioso, che crede di avere un cuore d'oro facendo prestiti, ma in realtà non aspetta altro che immischiarsi nelle vite altrui. Ma l'amore, l'amore per una giovane donna è la sua condanna.
Mentre lo guardavo provavo una tale rabbia solo nel pensare che al mondo esistono persone del genere, che se ne approfittano palesemente degli altri, ma infine cosa guadagnano? In fondo sono anche loro esseri umani, e all'amore non si comanda.

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axel90  @  09/08/2010 10:24:00
   6½ / 10
Che dire? Leggendo i commenti ho scorto come ognuno degli utenti abbia delineato perfettamente e con giuste parole ogni fotogramma di questa pellicola.
Non potrei aggiungere altre frasi migliori, ma cercherei di motivare il mio voto.
Grottesco, surreale, decadente, "L'amico di famiglia" è una pellicola che denota ancora una volta come Sorrentino sia l'unico regista italiano a possedere un bagaglio tecnico-stilistico di alta qualità. Il suo Geremia de' Geremei è uno dei personaggi più luridi, schifosi, meschini mai apparsi sul grande schermo: brutto, maleodorante, putrido, tirchio, avaro, ipocrita, lussurioso... si muove sullo sfondo di una Latina sovrastante e accerchiante intorno alle semplici viti di poveri cristi che, per vedere realizzati i propri sogni (o vizi) si donano a Geremia. Immagini di grande potenza visiva e allegorica, dialoghi veloci, netti, secchi; poche battute, ma ognuna così incisiva e imponente.
Cosa allora realmente non funziona?
L'estrema ridondanza, l'esasperato utilizzo di scene metaforiche, l'ossessione quasi maniacale di sperimentare, rendere tutto fin troppo accademico, in seno a virtuosismi che sembrano a inneggiare ad un grande talento che sembra venire spalmato sulla pellicola con poca coerenza.
Questo nostro cinema italiano non sembra trovare l'equilibrio: o troppo poco o troppo.
Allora veramente che dire? Ottime sono le idee, ottima è la critica del male nella società che sembra non essere limitata ad un uomo che, per prognatismi consolidati, dimostra di esserne la completa incarnazione. Ma questo eccessivo sperimentalismo se all'inizio piace, dopo poco risulta ripetitivo e fuori luogo.
Giacomo Rizzo mostruoso nella parte di Geremia. Tranne la Chiatti, tutti perfettamente nella parte.

Clint Eastwood  @  20/06/2010 11:10:48
   4½ / 10
Rispetto Sorrentino in quanto uno dei pochi autori italiani davvero originali che cercano di portare qualcosa di nuovo sugli schermi, nuove idee e nuove sfide. Purtroppo ammetto di aver fatto una fatica bestiale a "finirlo", rendere il protagonista antipatico e inserirlo nella società è un’impresa riuscita in pieno ma che, personalmente, non mi ha coinvolto più di tanto, ottimo anche il connubio tra le immagini e la musica.

La questione del gusto, in questo caso, prevale su tutto ciò che sta dietro il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  26/05/2010 19:31:16
   8 / 10
Notevole la capacità di Sorrentino di creare dei personaggi e il suo Geremia de' Geremei non fa eccezione.
Avido, tirchio, odioso e ambiguo usuraio che nel prestare denaro a strozzo trova il suo modo per entrare nelle vite degli altri; repellente ma non del tutto, forse proprio in virtù dell'arguzia di cui è dotato, non più solo e triste di chi lo circonda.
Il contrasto generato dalla sua presenza messa di fronte alla bellezza cangiante della giovinezza, lo stridore tra il misero disordine della sua casa e l'ordinato ordine esterno, l'acume delle sue battute, lo rendono sgraziato rivelatore di una realtà “di apparenza” messa così fastidiosamente a nudo.
Superlativo il protagonista.

La Chiatti? ...ah sì, c'era anche lei.

PS. Sempre ottime le scelte musicali nei film di Sorrentino!

Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  30/04/2010 17:01:59
   9 / 10
Ho appena finito di rivederlo......e....bhe....lo trovo uno dei film italiani più belli degli ultimissi anni......ciniko, spietato.....kon un personaggio protagonista indimentikabile (e indimentikabile è pure il grandissimo Giacomo Rizzo ke lo interpreta !!!!) e un finale ke non ti aspetti......
konkordo sul fatto ke la Chiatti kome personaggio femminile non è proprio il massimo.....ma....kavolo se è bella..... :-) :-) :-)
e skusatemi se il kommento è breve ma devo "azzekkare" un po' sul FB.....ahahahahahah :-)

topsecret  @  27/03/2010 09:31:05
   8½ / 10
Paolo Sorrentino, "fratello caro", hai scritto e diretto un film sensazionale, un piccolo gioiello splendente di una luce così intensa da rischiarare il buio opprimente in cui è imprigionato ultimamente il tanto vituperato e martoriato cinema italiano.
Hai azzeccato tutto: il cast, capitanato da un fantastico Giacomo Rizzo (meno la Chiatti, ma va bene, non tutte le ciambelle pur avendo un bel buco riescono), i dialoghi poi sono semplicementi geniali, conditi sagacemente di amara ironia, a volte feroce altre lieve.
La tua regia è perfetta, senza sbavature ed il ritmo fluido della storia facilità la visione, lasciandoci pienamente soddisfatti e divertiti.
Una pellicola che non passa inosservata, ma che anzi lascia un segno indelebile ed un ricordo appassionato.
Bravo Paolo Sorrentino.

MidnightMikko  @  13/02/2010 14:26:51
   9 / 10
Ottima terza prova di Sorrentino,grande cast,Giacomo Rizzo è talmente bravo da farsi odiare come il personaggio che interpreta. Regia e montaggio eccezzionali.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  17/01/2010 21:26:36
   8 / 10
Stavolta Sorrentino non raggiunge il livello de "Le conseguenze dell'amore" ma non ci va molto lontano. In questo caso racconta la storia di un usuraio di paese riuscendo nell'intento di rendere assolutamente sgradevole il protagonista che sembra incarnare tutte le caratteristiche peggiori che un essere umano possa avere. Il tutto come sempre è condito con riprese e scelte registiche fantastiche oltre che dialoghi veramente notevoli. Unica nota negativa è Laura Chiatti, la quale interpreta un personaggio importante ai fini della storia ma, per quanto sia caruccia, come attrice è assolutamente negata.

gandyovo  @  17/01/2010 18:07:37
   8 / 10
beh, la storia insomma.... però come è raccontata con la macchina da presa, le musiche i dialoghi. Averne di film così da vedere....

Bucefalo  @  25/12/2009 20:32:18
   6 / 10
Film sopravvalutato, buona la regia ma gli attori, tranne il protagonista, lasciano molto a desiderare. Un film crudo e scarno, in sintonia con l'ambiente della storia. Non mi è sembrato un film eccezionale.
C'è da dire che è un pò che il cinema italiano ci abitua a molto peggio. Speriamo per il futuro.

TheLegend  @  16/12/2009 02:40:01
   7½ / 10
Sorrentino sempre grande,a mio parere il miglior regista italiano.
Non è sicuramente all'altezza del suo capolavoro "le conseguenze dell'amore" ma resta un film molto valido.

popoviasproni  @  04/10/2009 21:03:59
   8½ / 10
Immenso il talento del regista, che dipinge, con elegante ironia, un personaggio unico ... e una società cinica, sciacalla e alla deriva.
Ottime le musiche, le interpretazioni, la fotografia, i dialoghi .... un capolavoro sbucciato proprio per quell'eccesso di stile e virtuosismo che mina la solidità dell' opera.

outsider  @  29/09/2009 17:57:20
   9½ / 10
Non prende il 10, seppur unico del suo genere e quindi semicapolavoro, per la non realistica rappresentazione di alcuni aspetti.
Chiatti da urlo, bellissima e bravissima e Giacomo Rizzo odiosamente e repellentemente bravissimo!
bellissima la scena del finto anziano super avvocato!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  26/08/2009 20:21:16
   7½ / 10
Inferiore a Le conseguenze dell'amore ma sempre un buonissimo film di Sorrentino,certamente il regista italiano che preferisco. Ha uno stile particolare e unico,ci fosse in America uno come lui gia lo starebbero idolatrando come Tarantino(senza nulla voler togliere a quest'ultimo,regista di tutto rispetto).Giacmo Rizzo bravissimo,Laura Chiatti un pò meno in una storia che a tratti tocca punte grottesche altissime.Sorrentino mette come protagonisti dei suoi film sempre personaggi fuori dal comune e ne denota la caratteristica umana,tanto da renderceli amabili anche nell loro bestialità e Geremia ne è l'esempio lampante. Nulla da dire,difetto dela pellicola sono alcun punti non riusciti a differenza degli altri film del regista che si mantengono sempre su un tono buono per tutta la pellicola.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  16/06/2009 00:50:06
   8 / 10
Vero e proprio cinema d'autore di maniera ma mai eccessivo.
Calibrato nei tempi e mai prolisso, lento ma mai noioso.
Sorrentino è veramente il migliore regista italiano in circolazione, i suoi film sono un tripudio di tecnica cinematografica e di talento recitativo.

Sorrentino non sembra fare cinema italiano, si occupa delle location, non gli basta riprendere quattro monumenti di Roma al tramonto per fare un bel film.
Scova la lunare latina, non ha i numeri di telefono dei manager magnoni che hanno imposto un manipolo di attori italiani (alcuni buoni altri pessimi) come monopolisti assoluti del nostro cinema.
Scova il bravissimo GIacomo Rizzo che per molti era un caratterista per altri è stato una sorpresa e questo è grave.

Rizzo a Napoli è sinonimo di teatro e di recitazione, non a caso solo un regista napoletano poteva "rispolverarlo" e presentarlo nella sua vera forma (altro che comica).

Forse il film pecca in un finale un pò raffazzonato, dovuto ai tagli che il film ha subito dopo la tiepida accoglienza di Cannes (tagli comunque giusti visto che il film ha una durata perfetta, due ore sarebbero state eccessive).

Inoltre, Sorrentino, viva D.io, ha la capacità di far interessare il pubblico alle sue storie, di creare personaggi, lavora sull'immaginario collettivo, costruisce situazioni che vogliono colpire lo spettatore senza inutili provocazioni (che tanto vanno di moda nel cinema che ama definirsi d'autore).

Un film splendido e sopratutto tutto ciò che il cinema italiano dovrebbe essere.

Gui80  @  03/02/2009 01:46:02
   8 / 10
Anche in Italia si fanno grandi film...
Straordinaria interpretazione di Rizzo, che incarna alla perfezione un personaggio davvero notevole. Ben girato, a mio parere un film dove non si sbaglia una battuta...
L'argomento poi è molto forte.
Questo è il cinema italiano che mi piacerebbe vedere sempre!

Tommy Vercetti  @  05/12/2008 12:46:05
   9½ / 10
Il miglior Sorrentino finora insieme a Il Divo.

Straordinario capolavoro su quelle che sono effettivamente le possibili conseguenze dell'amore.
Un mostro più umano di quanto si possa immaginare, sopravvisuto al mal di testa, ad un padre assente, ad una madre che non vive più e ad un lavoro abietto. Sarà l'amore per una giovane donna a condannarlo alla fine. Perchè il mostro in quanto tale non può permettersi di essere felice ed essere amato come vorrebbe.

Capolavoro profondissimo e sorprendente, regia sopraffina, Rizzo è mostruoso nell'interpretare il mostro.

Un regista come Sorrentino nasce una volta ogni venti anni!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/11/2008 19:07:02
   7 / 10
Mai mi sarei aspettato un caratterista come Giacomo Rizzo (a questo punto mi viene da pensare che il cinema italiano l'aveva messo da parte prematuramente), ergersi a protagonista assoluto con un personaggio squallido e abominevole. Il suo personaggio mostra qualche punto di contatto con il protagonista de Le conseguenze dell'amore per quel suo disincanto, fatto di frasi secche e taglienti che colpiscono nel segno.
La regia di Sorrentino è superba e dimostra che è uno dei registi migliori che abbiamo. Lo sviluppo della storia diventa un po' caotico nel finale: una scelta più scarna ed essenziale l'avrei preferita.

kankerstroben  @  08/09/2008 03:00:47
   7½ / 10
Bravo il regista nel trasmettere allo spettatore un senso di disgusto e rigurgito nei confronti del protagonista e del contesto in cui si trova.





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laide  @  04/09/2008 12:03:18
   7½ / 10
Gran bel film...ottima la regia, ottima interpretazione di Rizzo...talmente buona da rendere il film anche un po' "fastidioso" a vedersi, lasciando l'impronta di ribrezzo anche a visione conclusa...davvero ottima interpretazione...La Chiatti abbastanza scipita, ma non si richiedeva molto di più...da vedere, asslutamente

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  01/08/2008 13:01:43
   8 / 10
Ennesimo bel film di Sorrentino, che sembra non voglia sbagliare un colpo. Il personaggio di Geremia è reso in maniera approfondita e molto diretta da un bravissimo Rizzo, capace di riproporre sullo schermo un grande personaggio come già fù per Titta Di Girolamo. Devo dire poi che nemmeno la Chiatti mi è dispiaciuta: sicuramente non si può parlare di grande interpretazione, ma il suo personaggio era talmente vicino alla sua incapacità di esprimere emozioni e al risultare odiosa agli occhi dello spettatore, da farmi pensare che forse la scelta del regista non sia stata casuale.
Passando alla sceneggiatura, non potrei altro che elogiarla, visto il grande interesse che mi ha suscitato sin dall'inizio e il modo di mostrare la disperazione della gente comune di fronte al brutto e cinico strozzino.
Peccato invece per gli ultimi venti minuti, dove ci ritroviamo davanti ad un finale a dir poco scontato (mi ha ricordato molto il matchstick man di Scott, dove però il colpo di scena risulta più "veloce" e imprevedibile)!

Registicamente impeccabile, come già ci eravamo abituati ne "Le conseguenze dell'amore" e ne avremo la conferma ne "Il Divo", un film spietato, senza un personaggio positivo che possa accendere la fiamma della speranza!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  02/07/2008 18:24:24
   7½ / 10
Se c'è qualcuno in Italia che può risollevare le sorti del nostro cinema, quello è senza ombra di dubbio Sorrentino. Lo stile e l'eleganza del regista sono ineccepibili, e si notano sin dalla prima splendida sequenza.
Detto questo l'Amico di Famiglia è un ottimo film, ma non del tutto riuscito. La regia è splendida (alcune trovate sono magistrali) e gli attori sono tutti in gran forma a partitre dall'ottimo protagonista fino a un Bentivoglio mai visto così.
La pecca del film è forse la parte centrale, non voglio considerarla proprio una pecca ma il film, in questo frangente, è un pochino lento e l'atmosfera cala, in particolare dopo che scopriamo la vera natura del protagonista e il suo ruolo all'interno del film.
La capacità di Sorrentino di dipingere la realtà di degrado e di precarietà sociale ma anche mentale dei luoghi in cui si svolgono i suoi film è unica. Il film è un ritratto reale è molto fedele di uno dei più grossi problemi che attanagliano il nostro tempo. A cui naturalmente si associano le vicende di vari e interessanti personaggi.
Sicuramente minore rispetto al suo film precedente quest'opera è comunque molto valida e merita assolutamente di essere vista.

cappellaio  @  26/06/2008 11:17:31
   7½ / 10
Un signor sorrentino.. grandi atmosfere, storia cruda ma rispecchia una situazione che lega lo strozzinaggio alla rovina delle famiglie tipica di alcune storie italiane...
Da vedere!

kiteneomare  @  04/06/2008 22:05:29
   9 / 10
Paolo Sorrentino è un genio!!!!
Grande film, grandi atmosfere, splendida colonna sonora!
Ottima la prova degli attori, in particolare del mitico Giacomo Rizzo, davvero straordinario!!!!!!!

Invia una mail all'autore del commento Drugo Darko  @  21/05/2008 03:51:38
   8½ / 10
"perchè un limite c'è ma io non lo conosco"

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  20/05/2008 12:33:21
   7½ / 10
La deformità e la superficialità dei rapporti umani,il potere del di0 denaro e dei beni materiali,l'avarizia e la pardita del sentimento,la mancanza di felicità e la lucida fotografia di un'anima persa nel quotidiano...Sorrentino si distacca in maniera netta dall'elegante e sofisticato "Le Conseguenze Dell'Amore" e il risultato ancora volta viaggia verso livelli altissimi:frasi a effetto,dialoghi intensi e brillanti,tensione altissima (soprattutto nella prima parte),attori in palla (fantastici Giacomo Rizzo e Fabrizio Bentivoglio) e regia da urlo.Peccato che talvolta lo schema utilizzato crolli nella ripetitività più assoluta,con alcune soluzioni narrative oggettivamente poco riuscite...parliamo comunque di un gran film, per il miglior regista attualmente in circolazione nel belpaese.

Phelps  @  26/04/2008 00:17:24
   7½ / 10
il primo film che vedo di sorrentino mi adoperero' per gli altri.bella fotografia e stupenda colonna sonora..

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  18/03/2008 15:59:18
   8 / 10
Littoria (oggi Latina) fu la prima delle città di fondazione volute dal regime fascista per sottolineare la maschia potenza italica nel colonizzare e bonificare terreni prima invasi dalle acque. La sua iconica architettura, dalle facciate pure e svettanti, voleva evocare una romanità imperiale che il fascismo voleva non solo emulare, ma addirittura superare.
Dietro le facciate (che durante le trionfali parate del duce venivano addirittura moltiplicate con scenografie di cartapesta) si nascondeva però la miseria di piccole stanzette che ben presto caddero in degrado, cristallizzate nell'immobilismo e condannate all'inevitabile damnatio memoriae che toccò al regime come all'antica e ben più gloriosa civiltà romana.
Non è un caso che "L'amico di famiglia" sia girato a Latina: perfezione estetica e miseria umana si contrappongono nel tratteggiare con mano meravigliosa gli animi dei protagonisti, persi nelle loro solitudini, nelle necessità più che terrene cui non possono far fronte, nella banalità quotidiana e nella dipendenza da colui che, nella sua miserevole esistenza, diviene il proprietario delle loro vite.
Geremia de' Geremei non si cura nemmeno della propria facciata, brutto e deforme com'è (e ulteriormente imbruttito in certe inquadrature che sono capolavori di espressionismo): innamorato della bellezza, vive abbrutito nell'ombra di una figura paterna che non potrà mai emulare e nel potere che gli è conferito dal ricatto monetario.
Sorrentino ancora una volta stupisce per la bravura con cui riesce, attraverso le immagini e i dialoghi essenziali, a farci entrare sotto la pelle il disgusto per un personaggio pieno di umana piccolezza, disgustoso e rivoltante dall'inizio alla fine, in ogni gesto e in ogni espressione.
Capolavoro di regia, "L'amico di famiglia" forse trova il suo maggior difetto nell'essere troppo sbilanciato verso la forma; ma è un difetto veniale e, ossimoricamente*, la caratteristica che rende il film così affascinante.
Come sempre la colonna sonora accompagna la vicenda in modo perfetto, trovando il suo picco nella voce struggente di Anthony.
Immancabile.

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31 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2008 18.45.41
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Delfina  @  14/03/2008 11:40:08
   8 / 10
Buona prova di Sorrentino, molto bella la fotografia e originale l'ambientazione – una Latina dall'atmosfera dechirichiana, ma innestata però, decenni dopo, con l'imbarbarimento televisivo dei costumi – vedi le provocanti apparizioni di belle ragazze semi svestite, che portano a passeggio la rappresentazione "velinara" del corpo femminile.

Ottima la sceneggiatura, a volte ha una qualità letteraria, anzi, addirittura poetica.
Bravissimo il protagonista Giacomo Rizzo. Peccato che le parti minori (specie la "bomba" Laura Chiatti) siano mediocri e abbiano un sapore da serial tv – ma, in ogni caso, Sorrentino ci lascia con il dubbio che questa sia una scelta voluta, quasi a suggerire una realtà ormai irrimediabilmente imbastardita dall'invasività televisiva.
O forse, è difficile trovare giovani attrici italiane belle e/brave...

Nel complesso, un film d'autore, originale e da vedere senz'altro.

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Ultima risposta 21/03/2008 09.12.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  04/03/2008 14:32:20
   8½ / 10
Altra perla di Sorrentino che con il protagonista Geremia de' Geremei crea forse un personaggio ancora più riuscito di Titta di Girolamo del precedente film.
Non saprei con certezza quale abbia preferito tra questo e "le conseguenze dell'amore", entrambi hanno molti punti in comune oltre alla solitudine del protagonista principale e la riscoperta della vita tramite l'amore.

Di sicuro questo ha una Laura Chiatti in più: è talmente bella che mi verrebbe da dire che è anche brava..

alex75  @  12/02/2008 19:51:57
   7½ / 10
Bel film sui terribili anfratti della società, in cui si annida l'amico di famiglia, laido, feroce, da incubo. Un personaggio che mi ha evocato lo spaventoso nano di "L'imbalsamatore", altra indimenticabile icona del male da cronaca nera.
Un film questo che ci lascia inquieti, grazie al suo potere disturbante che durante la visione entra nelle ossa. Qui i mostri non vengono dallo spazio e non uccidono con la motosega, uccidono con la ferocia del loro squallido potere un'umanità afflitta, che si aggira disperata per una Sabaudia da brividi tra le inquietanti scenografie metafisiche dei suoi portici, delle costruzioni fasciste, della luce abbagliante. Un ritratto agghiacciante della società moderna da non perdere

Cliff72  @  02/02/2008 15:18:09
   6½ / 10
Buoni la regia, il montaggio e gli attori...tuttavia alla fine del film ho avuto una sensazione di incompiuto. Comunque vale la pena vederlo, anche in nome del cinema italiano.

pinnazza  @  15/01/2008 00:30:44
   7½ / 10
Bello. Veramente bello.
Misiche, dialoghi, recitazione ( a parte la Chiatti ). Giacomo Rizzo è stato eccezionale. Sebbene sia di un'antipatia disarmante la sua prova è stata convincente quanto, e forse più, del Sig. Titta de "Le conseguenze dell'amore"...Certamente ha vuto più modo di caratterizare il personaggio.

Fino a 10 minuti dalla fine avrebbe meritato un punto in più, poi però il risvolto finale gli fa perdere qualcosa.

comunque rimane veramente valido. non conoscevo Sorrentino, è geniale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  28/12/2007 14:10:35
   7½ / 10
Gremia è un personaggio orribile, l'ho odiato dal primo istante. Ma chi si salva veramente in questo film? ....
Le conseguenze dell'amore, x me, è stato notevolmente più apprezzato, ma l'amico di famiglia resta cmq un'opera dignitosa. E' vero che in certi tratti risulta esageratamente caricaturale LUI, come determinate situazioni forse un po' troppo grottesche.
Davvero deprimente il ritratto di questa città, di questi individui....... Un ritratto dipinto egregiamente da un'ottima fotografia, davvero.
In generale è un buon lavoro, rimango dell'idea che questo regista sia in gamba, originale e intelligente. Come di rado si trovano in Italia.

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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  28/10/2007 10:32:07
   8 / 10
Sorrentino ha la capacità di coinvolgermi totalmente nelle storie che racconta attraverso immagini così significanti che non necessitano di dialoghi esplicativi, bastano poche battute implacabili a coronare la vicenda visiva, già di per sé esaustiva.
Sorrentino, come pochi altri cineasti, ha la capacità narrativa di interagire con i miei sensi, trasmettendomi sensazioni tattili, odori, suoni con una concretezza singolare. Nessuno come lui sa armonizzare musica e immagine.

Dopo Titta di Girolamo, personaggio dall’interiorità controversa e misteriosa, ci racconta Geremia, una macchietta autentica e ripugnante, estrapolata da un’umanità abbietta, le cui vicende sono ambientate non a caso tra l’anonima e fredda architettura fascista dell’agro pontino. Un personaggio memorabile, abilmente analizzato dalla’acuta recensione di Kater, cui rimando e consiglio di leggere con attenzione.

benzo24  @  07/10/2007 20:04:14
   7 / 10
un film molto bello e bene interpretato dagli attori (a parte la fredda ed inespressiva chiatti), una riflessione profonda sul bene e sul male, sull'amore e sulla solitutine, ma sopratutto sull'egoismo dell'essere umano. il seguito ideale delle conseguenze dell'amore.unico neo la chiatti, che non da purtoppo carattere al suo personaggio, peccato perchè in mano a qualcun'altra attrice sarebbe sato un personaggio indimenticabile....la bellezza è facile da trovare, la bravura purtroppo no.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/10/2007 10:52:48
   8 / 10
Sorrentino continua a confermare il suo incredibile (per l'attuale panorama italiano) talento visionario; le sue inquadrature oblique, così come i campi lunghi che riescono a mettere a confronto le realtà contrastanti di un paese (l'architettura verticale con la figura contorta di Geremia) sono ormai la sua firma vincente.
Il protagonista di questa storia, l'ottimo Giacomo Rizzo (che ricordo solo nel Decameron), interpreta uno squallido, nauseante usuraio, anzi uno sporco e ricattatore "amico di famiglia". Questo personaggio occupa la scena dall'inizio alla fine del film e credo sia impossibile non esserne disgustati, sia dalla sua figura sia dal suo mestiere sia dal suo rapporto con la madre.
Sorrentino sembra non sbagliare nulla in questo film in cui la parte onirica e quella simbolica hanno grande rilievo, una cosa da rimproverargli però c'è: Laura Chiatti, non esisteva una bella ragazza che avesse almeno due espressioni visto che lei possiede solo quella imbrociata?

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Ultima risposta 16/02/2008 01.12.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  29/09/2007 11:16:25
   8½ / 10
Regista di talento, pensa più per immagini che con le parole.

Tuttavia l'intreccio non è credibile, la prostituzione del personaggio interpretato da Laura Chiatti che si trasforma in una forma d'amore grottesca con Geremia lascia il tempo che trova anche nel profondo sud. Le esagerazioni da botteghino di Sorrentino andrebbero smussate.

Buono il personaggio di Geremia che però a un certo punto diventa troppo surreale. Sorrentino deve decidersi o fa del realismo o del surrealismo, rimanere a cavallo dei due non fa che mettere in ombra il suo gran talento linguistico-visivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/09/2007 22:29:22
   8 / 10
la figura del vecchio geremia riesce a disgustare sin dalle prime sequenze, uno strozzino di una piccola città che riesce senza alcun pentimento a sconvolgere la vita di chi gli si pone davanti.
poche volte al cinema il protagonista è in realtà colui che sarebbe più propriamente il "cattivo" della situazione

forse fuori luogo certe sequenze stilose apparentemente fuori dal contesto del film

...la voce di antony si commenta da sola...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  14/09/2007 16:01:38
   6½ / 10
secondo film di sorrentino che vedo, e ancora una volta rimango tanto estasiato dalla sua perizia nella messinscena quanto proporzionalmente perplesso dal fatto che questo regista abbia ben poco da raccontare.
insomma, certo le immagini sono evocative, poetiche, ma quante sono del tutto fini a sé stesse? e poi io tutta 'sta profondità mica l'ho assorbita, a meno che parlare per luoghi comuni ("il brutto della democrazie è che vengono eletti cani e porci") sia diventato d'un tratto indizio di profonde riflessioni esistenziali.
mi mantengo su suesto voto solo per la media e per "12%, sorella cara", che vale la sufficienza da solo.

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Ultima risposta 15/09/2007 10.09.28
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InSaNITy  @  14/09/2007 12:31:28
   8½ / 10
Dopo il bellissimo "Le conseguenze dell'amore", avevo paura di rimanere delusa da questo terzo lavoro di Sorrentino..e invece le mie disattese sono state largamente smentite :)
Bellissimo film anche questo, che riprende il tema del precendente, cioè, come l'amore può sconvolgere la vita di un uomo, trasportandolo però in un contesto completamente diverso. Giacomo Rizzo è bravissimo, non mi ha fatto rimpiangere Toni Servillo.
Non capisco chi trova questo film noioso; l'ho visto due volte in pochi giorni e il tempo è volato. Credo che sia merito dei dialoghi, che io trovo ancora più brillanti che ne Le conseguenze dell'amore (infatti alla seconda visione mi sono armata di penna e taccuino, da cultrice delle citazioni quale sono :D)
Per il resto, gli elementi "sorrentiniani" ci sono tutti: bravi attori (tranne la Chiatti, ahimè), inquadrature ricercatissime, ottima caratterizzazione del personaggio principale, colonna sonora azzeccatissima e zero banalità.
Grazie Paolo :)

E ora, non poteva mancare una bella citazione:

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5 risposte al commento
Ultima risposta 14/09/2007 12.44.30
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  01/09/2007 13:18:30
   8 / 10
C'è qualcosa che non va, in italia; pare che abbiamo un regista serio, uno davvero capace. Uno in grado di risultare interessante anche ad un non-italiano.
Confermo quello ch eho già scritto per gli altri 2 film di sorrentino. Forse questo non colpisce quando le conseguenze dell'amore, ma non gli è così distante.
E mi spiace solo per la chiatti, che davvero non sa bene cosa fare e tira fuori la faccia imbronciata come in quella fiction su rai 2, come si chiama.
La chiatti ce la vedrei bene in altri posti, ad esempio sul mio uccello.

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Ultima risposta 29/09/2010 13.29.54
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Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  01/09/2007 02:06:51
   7 / 10
Bello, molto lento del resto stile " le conseguenze dell'amore" ma assolutamente un buon film. Da vedere

Gruppo COLLABORATORI Victor  @  23/08/2007 19:23:10
   8½ / 10
"Non sottovalutare le conseguenze dell'amore", era questa la massima in vigore nel precedente film del regista, "Le conseguenze dell'amore", che continua a valere anche ne "L'amico di famiglia", a farne le spese è Geremia Cuore D'oro, brutto, storpio, tirchio, e a cui la natura "non ha dato fiducia". Geremia si riscatta diventando uno strozzino, finchè, lungo il suo cammino non incontra quella strana variabile chiamata amore...è proprio l'amore che lo porta a commettere la più grande pazzia della sua vita, ma che allo stesso tempo gli da, anche solo per qualche istante, la sensazione di vivere.
Sorrentino si riconferma uno dei grandi talenti del nostro nuovo cinema, forse il più grande, nonostante i suoi film sembrino destinati tutti ad un pubblico di nicchia.
Geremia è un essere spregevole e la grande interpretazione di Rizzo, il cui punto forte è la dialettica, ne tratteggia al meglio i contrni, accompagnato anche da un triste Bentivoglio versione texano.
Unico tallone d'Achille, l'interpretazione monofacciale della Chiatti che non da il dovuto rispetto ad un personaggio non meno profondo e complesso degli altri.

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