last days regia di Gus Van Sant USA 2005
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last days (2005)

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locandina del film LAST DAYS

Titolo Originale: LAST DAYS

RegiaGus Van Sant

InterpretiMichael Pitt, Lukas Haas, Asia Argento, Scott Green, Nicole Vicius, Ricky Jay, Ryan Orion, Harmony Korine

Durata: h 1.25
NazionalitàUSA 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2005

•  Altri film di Gus Van Sant

Trama del film Last days

Blake attraversa il bosco lentamente, circondato da alberi giganteschi. Arriva ad una piccola cascata e si spoglia per fare un bagno. La mattina dopo torna a casa sua, un'elegante villa di pietra in stato d'abbandono. Molte persone stanno cercando Blake... i suoi amici, i suoi discografici e anche un investigatore privato - ma lui non vuole farsi trovare. Nella confusione delle sue ultime ore, Blake passerà quasi tutto il tempo da solo. Evita le persone che vivono a casa sua, che si avvicinano a lui solo quando vogliono qualcosa, soldi o aiuto per una canzone... Parla cortesemente con un venditore di Pagine Gialle e poi si rifugia in un locale di musica rock. Blake vaga nel bosco e suona una nuova canzone, un ultimo saluto al mondo del rock and roll. Finalmente, solo nella serra, Blake, in silenzio troverà il modo di rilassarsi.

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Voto Visitatori:   4,78 / 10 (95 voti)4,78Grafico
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Voti e commenti su Last days, 95 opinioni inserite

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Filman  @  04/12/2018 14:41:04
   6 / 10
Un film difficile nella visione ed estremo nella narrazione non può che lasciare l'amaro in bocca quando esteticamente, invece che brillare di pregevolezze, cerca soltanto di evocare sensazioni poco piacevoli dalle viscere dello spettatore. Ma il vero difetto di LAST DAYS è, in questa sua volontà di stile, l'incapacità di scandalizzare e la poca forza che concentra nel pugno diretto allo stomaco di chi guarda, perlopiù annoiato dalle immagini statiche e dai piani sequenza di Gus Van Sant privi di una scusa, se non uno scopo, che li porti ad essere osservati con interesse. La varietà di situazioni, lo sbocciare narrativo e il peso caratteriale del protagonista provano e in parte riescono a controbilanciare un minimalismo altrimenti sterile, creando uno squarcio tra il realismo e il surrealismo.

LaCalamita  @  22/10/2018 02:28:07
   7½ / 10
Non so come abbia fatto, ma Gus Van Sant riesce a dare voce a qualcosa di molto difficile da tradurre in cinema. Parliamoci chiaro, il regista in questione è l'autore di Gerry, un lavoro che (a mio parere) rende davvero l'idea di cosa significhi trovarsi nella situazione dei due protagonisti (fermo restando tutto l'apparato metaforico del "perdersi"). Ebbene, quell'idea di "rappresentazione" la ritrovo anche in questo Last Days, stavolta nel trasmettere lo stato d'animo di una persona nelle condizioni di Blake/Kurt. Vista in questo modo, "non ci si può lamentare" della lentezza, del vuoto, della mancanza di senso: è proprio l'inferno vissuto dal protagonista, è ciò che si vuole quasi "simulare". Qualcuno penserà che esistono film a tema più godibili e scorrevoli. Ma, di nuovo, se lo scopo è entrare, solo per un paio d'ore per fortuna, in quella vita, non ci devono essere compromessi dettati dal mainstream, dettati da un montaggio più generoso.
Ahimè il film si avvicina e non di poco a quell'oblio, al disorientamento, al caos. Credo che, oltre alla possibile utilità di avere delle informazioni su Kurt Cobain, oltre all'avere delle informazioni sul tema rappresentato, faccia molto l'esperienza personale al riguardo, dell'averlo provato sulla propria pelle.

Perchè 7 e mezzo e non di più?
Perchè Last Days è uno di quei film già di per sè innovativi, eppure stimolano ulteriormente la creatività: il film è fatto bene, e a mio parere si potrebbe fare ancora di meglio.
Ma dico francamente che comunque non vorrei simbolicamente premiare un'opera che riporta questa sfumatura dell'essere umano. Non è la peggiore, ma è la più disgraziata. Forse persino Van Sant sarebbe d'accordo.
Non siamo, biologicamente, nati per cadere nel buco nero della malinconia spinta fino all'estremo.
R.i.p. Kurt Cobain.

impanicato  @  18/11/2014 19:37:00
   4 / 10
Forse non l'ho capito io, ma questo film non ha avuto niente da darmi dall'inizio alla fine e forse non verrá ricordato mai per qualcosa in specifico. O forse sí: la noia in me durante la visione.
Che non sia la storia sulla fine di Kurt Cobain ci puó anche stare, anche perché viene descritto diversamente da quello che é. Ma se viene rappresentata la vita di un'altra rockstar tipo, voglio almeno che mi sia raccontata qualcosa sul suo passato e su come sia arrivato a quell'epilogo.
Degne di nota solo qualche scelta registica, per il resto non lo comprendo.
Le performance degli attori sono pessime, in primis la nostra Asia Argento.

Light-Alex  @  18/04/2014 13:02:49
   6 / 10
Io la sufficienza gliela do. Non di più però. Credo che la maggior parte dei commenti negativi derivano dal fatto che ci si aspettava di trovare la storia di Cobain e invece questa è più che altro la storia di uno pseudo artista-tossico allo sfracello mentale e psicologico.
Quindi proverò a depurare interamente il mio giudizio dal preconcetto della trama ispirata al leader dei Nirvana.

Dunque il film è più che altro evocativo e suggestivo. Non c'è una vera e propria trama e la storia risulta abbastanza confusa dai continui cambi spazio temporali che il regista propone. Si salta continuamente tra presente e passato, che si mescolano. Risulta difficile da seguire e lento. Penso bisogna lasciarsi andare e farsi trasportare dai suoni e dalle immagini senza cercare di capire tutto.
Anche perché il regista ci presenta una storia in cui il destino del protagonista è che bello che segnato. Non ci viene nemmeno spiegato se in effetti si tratta di un grande arista, un genio, un uomo dall'animo incredibilmente sensibile. Ci viene solo proposto un uomo devastato dalla droga in cerca di pace.
Si percepisce il suo senso di disagio, di solitudine, di paura.
E' questo secondo me il senso del film. Sentire sulla propria pella una parte di quel male in cui si consumano i tossicodipendenti.
Cobain è solo un pretesto per un film si suggestioni.

In ogni caso forse troppo criptico, troppo lento e poco godibile. Per questo più della sufficienza non riesco a dargli.

LordWotton  @  29/01/2014 21:13:12
   4 / 10
adoravo cobain da ragazzino, adoravo van sant, però questo film no!

MonkeyIsland  @  24/06/2013 00:44:51
   2 / 10
Invedibile e noiosissimo.
Manca completamente del senso del ritmo, scene ripetute in continuazione come nemmeno Malick in The New World aveva mai osato fare.
Ritratto di Cobain abbastanza discutibile, Pitt e Asia Argento penosi.
Van Sant che ho sempre apprezzato come regista qui pecca in modo evidente di presunzione tirando su un teatrino ridicolo che nemmeno al fan più sfegatato dei Nirvana potrebbe andare giù.
Questo film forse rappresenta la cura definitiva all'insonnia e arrivare alla fine è da veri temerari.

In Jay and Silent Bob...Fermate Hollywood c'era una scena dove lui contava i soldi e basta ecco magari era una scena vera che anticipava l'uscita di questo scempio.

abrasione  @  01/08/2012 07:17:39
   3 / 10
IO stavo li per suicidarmi..!!!che film..!!una noia mortale..

elmoro87  @  15/10/2011 10:48:34
   4 / 10
Un film brutto e palloso, in cui l'autorevole prova di Pitt è l'unica ancora di salvataggio in un film senza finalità, dove sono ripresi gli ultimi giorni di vita di Cobain, dove non succede assolutamente nulla... Una bella cag.ata firmata Van Sant!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  13/08/2011 19:03:47
   8 / 10
Due segnali emersi dalla cronaca recente mi hanno indotto a (ri)pensare a quanto l'Arte Cinematografica preceda e accompagni il nostro vissuto. Da poco avevo terminato una breve disamina scritta di "Elephant", un'opera che sento sempre viva sottopelle, riferimento irrinunciabile per tutti quegli atti orribili di violenze arcane che ogni tanto emergono da qualche parte del mondo. Ripensavo alla strage del liceo Columbine quando i notiziari sono stati invasi dagli attentati del 22 luglio in Norvegia; non ho potuto fare a meno di rievocare l'elefante che prende sempre più posto, che si accomoda placido estendendo le sue membra flaccide e pesanti, in una specie di chiazza crescente. Orribile.

Mi sono perso dietro ai perché, come umanamente accade in questi casi, non trovando molte risposte. E poi ho ripassato mentalmente la filmografia di Gus Van Sant, soffermandomi per un attimo sull'atto successivo a quello: "Last Days". Nemmeno un giorno di tempo per rimuginare nei miei spazi di solitudine che Amy Winehouse perde (si toglie?) la vita nella sua casa di Londra. In questi casi c'è chi parla di mistero, di doppie personalità: da una parte la forza incredibile del successo accostata a improvvise fragilità, il carisma rapportato a un senso di straniamento nei confronti del mondo. Tutte constatazioni inconfutabili ma inutili. Qualcuno muore, e non c'è più niente da fare. Rimane il nucleo dell'atto, dell'azione secca e improvvisa che ci spiazza e che sorprenderà sempre le nostre abitudini di pensiero.

"Last Days" prende le mosse dai quattro elementi fondamentali, in cui tutte le cose esistono e consistono, che sembrano suggerire un barlume di vita. Terra. Aria. Acqua. Fuoco. Segnali positivi, con un futuro. Invece, a guardar bene, il terreno dove si svolge l'azione è un pantano, l'aria è umida, l'acqua inquinata, il fuoco pericoloso. Perché bruciare in fretta toglie tutto ciò che rimane dell'esistenza. Il film così condotto è vagamente ispirato agli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain, cantante dei Nirvana, uno dei gruppi più innovativi del genere grunge. Segue da vicino la vergogna della paura di essere inadeguati, il non saper cosa fare di se stessi.

Blake (il nome inventato nel film, perché Kurt/Jim o qualsiasi altro nome è maledettamente uguale che non serve cristallizzarlo dandogli una connotazione giornalistica) è un fiore appassito in un vaso senz'acqua. La pellicola è un ritratto molto personale di un artista che si nasconde perché è in crisi, cerca di sfuggire alla pressione della carriera artistica e all'abuso di sostanze stupefacenti che l'hanno allontanato da famiglia, amici, collaboratori. Chissà cosa accade, o forse sta per accadere in questa disamina quasi sperimentale, in questo breve viaggio cinematografico che bussa a qualche porta senza avere la forza (o la pretesa) di aprirle tutte.

Qualcuna si schiude e rivela un video intempestivo dei Boyz II Men che cantano "On bended knee". Poi le idee volano. Si improvvisano canzoni che si ascoltano e altre che si scrivono: potenza della purezza del cinema. La musica non è usata, come al solito, per esaltare le emozioni del pubblico: non è allegra in scene allegre o triste in scene tristi. C'è e basta.

Decadente, grottesco, quasi umoristico nell'aspetto e nella sua goffaggine, Blake è interpretato da un incomparabile Michael Pitt. Nessuna influenza o interferenza per lui e gli altri attori: tutti liberi di recitare come vogliono, agiscono imprevedibili, naturali, come fossero in una specie di box per bambini. Blake scompare in un borbottio di fondo (che è quello di un artista lontano) straordinariamente dirompente; rabbia scemata che non schiuma più attraverso la creazione musicale ma si attorciglia intorno alle caviglie del personaggio, per tirarlo sempre più giù nel vortice di una depressione irreversibile. Osservarlo così, da una certa distanza, fa quasi tenerezza.

Altri rumori di sottofondo accompagnano la visione di "Last Days": il treno vicino alla villa, qualche auto, le campane di una chiesa, gli orologi a pendolo, il casotto degli attrezzi dove al lavoro è rimasta solo la morte.

Rispetto a "Elephant", l'impegno precedente del regista, s'instaura un rapporto emotivo minore con le immagini. Qualche schema narrativo che si intreccia, e che costituiva il ventre di quella pellicola, sembra qui davvero forzato e fuori luogo. Tuttavia, tra campi lunghi e piani sequenza meticolosi, abbiamo tutte le informazioni che necessitano per capire ciò che vediamo; non c'è bisogno che la cinepresa si muova costantemente. Anzi. Van Sant ha fatto affidamento su pratiche di lavoro sicure, che conosce bene, costruendo il montaggio in modo da non dirti dove guardare o a cosa prestare attenzione. Senza parole, senza giudizi e lasciando in mostra l'essenza, il suo cinema rappresenta una delle poche valide alternative all'odierno mainstream. Teniamocelo stretto più che possiamo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/08/2011 19.10.34
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tnt.dan  @  03/11/2010 15:57:47
   4 / 10
una tortura e una lentezza mortale...(visto 1 sola volta 4 anni fa) e forsee, dovrei rivederlo, per vedere se ne riesco a trarre qualcosa di positivo, ma non credo proprio.

Phelps  @  13/08/2010 23:40:51
   1 / 10
Terribile...tra i peggiori degli ultimi 5 anni.Alla fine del film, che tra l'altro la si conosce molto bene, si arriva con un lento e lungo calvario. Il regista crede di impressionare con qualche ripresa (di spalle il controluce sul parabrezza etc..) ma in sostanza non c'è proprio nulla. Dopo la visione la voglia di emulare Cobain è tanta.Si salvano solo le musiche.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/08/2010 12:47:03
   4 / 10
Il nulla per 90 minuti. E’ un film talmente nullo che non c’è addirittura nulla da commentare.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  25/01/2010 14:46:00
   6 / 10
Se il protagonista è ispirato a Cobain allora è sbagliato dipingerlo unicamente come folle e tossicomane. Se invece il protagonista è una comune rockstar al termine dei suoi giorni, si sarebbe dovuto spiegare il perchè del suo tracollo. Nonostante questo... resta indubbiamente di buono la regia dal punto di vista tecnico e il notevole impatto figurativo

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  13/01/2010 15:07:53
   4 / 10
Visivamente il film è molto suggestivo. Ma è una noia mortale! Van Sant, in evidente stato confusionale, si conferma un regista interessantissimo ma troppo discontinuo.

Xavier666  @  12/01/2010 21:52:58
   4½ / 10
Lo vidi al cinema da solo , nessuno volle accompagnarmi... Devo dire che per vedere questo film bisogna essere predisposti a vederlo. Chiudersi in una stanza e sentire al buio il dolore nelle urla di Kurt Cobain, assimilare il silenzio che lo circondava e che lo portò a quel gesto, quel giorno di aprile del 1994.
Io non ero predisposto e il film mi sembrò una CA%%%% PAZZESCA!!
Va detto che è una prospettiva sul silenzio! Ma questo film non è digeribile facilmente.

Xavier666  @  12/01/2010 21:52:38
   4½ / 10
Lo vidi al cinema da solo , nessuno volle accompagnarmi... Devo dire che per vedere questo film bisogna essere predisposti a vederlo. Chiudersi in una stanza e sentire al buio il dolore nelle urla di Kurt Cobain, assimilare il silenzio che lo circondava e che lo portò a quel gesto, quel giorno di aprile del 1994.
Io non ero predisposto e il film mi sembrò una CA%%%% PAZZESCA!!
Va detto che è una prospettiva sul silenzio! Ma questo film non è digeribile facilmente.

Guy Picciotto  @  08/09/2009 00:04:20
   7 / 10
Un film sull'apatia, potrebbe averlo girato Robert Bresson se avesse avuto la stessa età di Van sant nel 2005, l'apatia di una rockstar maledetta, l'icona decadente del rock anni 90, kurt Cobain, il personaggio di Michael Pitt è tutto ricalcato su di lui, basta guardare l'abbigliamento. Ma lasciando stare per un attimo Cobain, questo film ha voluto rappresentare l'apatia e la conseguente atarassia in un essere umano (famoso e meno che sia), la maggiorparte della gente ha stroncato ai tempi questo film aspettandosi una roba dozzinale tipo the doors di Stone, meno male non è andata così, e Van sant ci ha regalato uno dei migliori film sul tema dell'apatia e penso anche dell'atarassia (considerando i testi simbolici di Cobain su in utero) che io ricordi. Film totalmente abulico, non scomoderei manco la parola sperimentale, si tratta solo di fare i conti con la mente di una persona che ha già deciso di suicidarsi e sta aspettando solo che arrivi la data prescelta. Oggi nel 2009 si è apurato che uno come Cobain nel business del rock non lo rivedremo mai più, vuoi per il coma profondo in cui versa il rock ormai da molti anni e vuoi per l'estrema purezza di un personaggio simile, parlo quindi di carisma non parlo certo di genialità dato che non era di certo geniale la proposta musicale dei nirvana e del grunge in generale (un iniezione decadente sullo scheletro dell'hard rock anni 70 con in più la scarica del punk), geniale è la decostruzione del rock operata dal post rock che è di per sè un bel vaffan**** allo status quo. Gli Slint nello stesso periodo hanno fratturato il rock con spiderland, hanno lanciato un enorme "vaffan****" che il ghigno di Cobain su nevermind (geffen records) se lo sogna. Detto ciò rispetto totale cmq per Cobain, l'ultimo vero mito della storia del rock, appunto mito, non genio.

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Ultima risposta 09/09/2009 13.09.44
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Invia una mail all'autore del commento Enora  @  12/07/2009 02:53:16
   1 / 10
Terribile.
Non sono neppure riuscita a finire di vederlo.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  25/06/2009 19:28:08
   6 / 10
Mezzo passo falso di Gus Van Sant, che qui indulge in una rappresentazione smodatamente esangue e fantasmatica della nota rock star di Seattle. Costruito su tempi lunghissimi e destrutturati nella consequenzialità -quasi a voler sottolineare una dimensione statica e sempre uguale a se stessa, “Last Days” ha il difetto di calcare troppo la mano sulla figura di Kurt Cobain (ridotta praticamente a macchietta), tradendo così l’impianto degli altri due film della c.d. “trilogia della morte” (“Gerry” e “Elephant”): laddove questi ultimi avevano il loro punto di forza, cioè la de-personalizzazione dei soggetti, “Last Days” manca –o almeno così sembra- di cogliere nel segno. Il film ha comunque il pregio di rendere l’idea della connessione tra la morte in vita e quella del post-decesso.
Difficile, in ogni caso, giudicare un’opera estrema come questa: magari più in là, dopo ulteriori visioni, mi ritroverò a rivalutarla.

jmarra  @  13/06/2009 14:38:42
   9½ / 10
non un film biografico,ma un film sulla morte...sul vuoto esistenziale di una generazione...la rappresentazione di un limbo...un film semplicemente fantastico

Tuonato  @  02/06/2009 12:07:22
   5 / 10
Pallosissima cronaca degli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain nella sua casa sul lago Washington.
La mano di Gus Van Sant si vede lontano un miglio, fotografia lucida, lenti piani sequenza e i soliti piani temporali mescolati.
Ma sembra un esercizio di stile fine a se stesso, il film è noiosissimo e lentissimo. Interessante la scelta di produrre un sacco di suoni diversi quando Kurt ragiona a voce alta, dà l'idea dello stato caotico che il cantante sta attraversando.
Ma non basta, i contenuti sono assenti, in più la delusione di non ascoltare un solo brano dei Nirvana è enorme.

-Platypus-  @  04/05/2009 17:49:10
   4 / 10
c'è ben poco di cobain in questo film.
si può parlare del fatto che il film è soltanto ispirato alla sua vita e non è biografico...bene allora è uno dei tanti film brutti.

VikCrow  @  07/03/2009 12:11:19
   4 / 10
Il peggior film di Gus Van Sant che mi sia capitato di vedere. Le riprese sono ottime e la fotografia non è da meno, ma i tempi sono eccessivamente dilatati. Non sono riuscito a ritrovare Kurt Cobain...

paride_86  @  27/01/2009 17:34:02
   7½ / 10
"Last Days" racconta gli ultimi giorni di vita di Blake, rockstar depressa e scappata da una clinica per tossicodipendenti. Il protagonista, ricalcato da Kurt Cobain, cerca inutilmente di trovare un contatto con la natura, si sveste e si riveste con abiti sempre diversi, anche femminili, probabilmente alla ricerca di un'identità perduta. Parla confusamente, mette in frigo i cereali invece che il latte, insomma prosegue la sua vita su binari sconnessi e disperati, cercando un ruolo, un senso, ma intanto si rintana in una solitudine placida quanto autistica, complice l'indifferenza consapevole delle persone che lo circondano. Il lento ma inesorabile scorrere del tempo porterà questa storia ad un finale inevitabile e liberatorio.
Gus Van Sant prosegue con lo stile realista di "Elephant", limitandosi a raccontare gli eventi e a sottolineare i momenti importanti con un adeguato utilizzo del sonoro (per cui è stato anche premiato a Cannes): tutto questo contribuisce alla creazione di un film sincero, intimo, che non spinge il pedale di inutili sentimentalismi e strumentalizzazioni di una storia su cui è stato detto fin troppo. Anzi, in questo modo generalizza le vicende di Cobain spersonalizzando gli eventi e adattandoli ad un personaggio che semplicemente non riesce più a trovare il suo posto nella società.

tnakkio  @  27/01/2009 14:21:13
   3½ / 10
Sarò io che non capisco niente di cinema ma questo film è devastante...quando lo vidi al cinema ero da solo e già mi sarei dovuto insospettire!
Noia tremenda...

Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  18/01/2009 14:29:56
   5½ / 10
Van Sant ha creato una pellikola nel suo stile, ed è riuscito nel suo intento, quello di creare un film monotono, ripetitivo fino alla nausea!!
dal punto di vista artistiko e critiko è riuscito a difondere il pensiero ke aveva kurt cobain, infinita malinconia e profonda depressione!!
da fan dei nirvana e di kurt cobain dv dire ke il film ke cmq è stato liberamente ispirato a lui,è tremendamento nullo, lascia il nulla, nè amarezza e ne felicità!!!
in totale QUASI SUFFICIENTE!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  17/01/2009 14:51:49
   2 / 10
Tremendo, stupido, insignificante pellicola del regista Gus Van Sant che stavolta la fa grossa. Michael Pitt orrendo e imbarazzante, Asia Argento non pervenuto, tutti gli altri sono comparse che passano per malati di un ospedale psichiatrico.
Al cinema si alzavano tutti durante il film l'abbandonavano, io che per qualche pellicola l'ho fatto, per questa non sono nemmeno riuscito ad alzarmi dalla sedia tanto ero paralizzato dal quello che il mio cervello percepiva, oscenità.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  30/12/2008 10:33:13
   4½ / 10
Film abbastanza pessimo e di bassa fedeltà....per niente coinvolgente e a tratti molto noioso e squallido...il caro Gus Van Sant pote va benissimo risparmiarci 1h e 25 m di autentica noia. Buona solo la scena finale e la recitazione di Michael Pitt.

Ciaby  @  24/12/2008 12:50:21
   4 / 10
terribile... Gus Van Sant toppa alla grande con un film insensato, dove solo la regia occupa una bella posizione

DarkRareMirko  @  25/10/2008 12:23:51
   8 / 10
Ultima parte della trilogia della morte di Van Sant.

Praticamente il film non ha quasi trama, è solo la rappresentazione degli ultimi momenti di vita di Blake, figura ricalcata sugli ultimi giorni di vita di Kurt Cobain e splendidamente interpretati da Michael Pitt.
Presenti anche Kim Gordon ed Asia Argento.

Non l'ho trovato affatto noioso ed interminabile come molti dicono, anzi, i suoi circa 80 minuti di lunghezza ricalcati sullo stile virtuosistico già utilizzato in Elephant mi son praticamente volati.

E' un film molto rispettoso, riflessivo, da capire.
Tutto è rappresentato in funzione di una fine già nota, ed è così, per questo verso, che il film va preso e compreso.

Particolare ma consigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  13/09/2008 17:58:43
   5 / 10
Mi ero ripromesso di parlare bene di questo film appena l'avessi (finalmente o purtroppo?) visto per il fatto che non è un biopic tradizionale nè un film agiografico ma purtroppo non c'è limite al narcisismo di Van Sant: un cineasta che secondo me ha spesso sfiorato il sublime (v. Belli e dannati, Drugstore cowboys, il recente Paranoid park etc.) ma "Last days" è un corpo inedito (non quello di Cobain), chiuso in se stesso come un feto materno, che non comunica molto tranne la presunzione senza limiti del nostro cineasta.
Tolleranza zero per certi piani fissi, come la finestra filmata per 4 minuti, o l'insopportabile mdp che filma i cieli e gli alberi dallo specchietto retrovisore di un'auto...
passi poi tutta la (presunta) radiografia del baratro incomunicabile, della dissociazione tra artista e business/pubblico, che fa rimpiangere, e non poco, un film come "The wall" dei Pink Floyd...
Van Sant spazientisce stavolta anche il più volonteroso degli spettatori con il suo ego: il cantante dei Nirvana è solo un pretesto per un film fortemente snob, ma mai audace e radicale.
E' un film delirante, che se non va del tutto ignorato è solo grazie a due fattori: il climax della storia, con sapori molto anni sessanta, e le note di "Venus in furs" dei Velvet, quella sì una vera e propria discesa negli inferi (Sadiani fra l'altro) del mal de vivre...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  31/07/2008 08:48:28
   4 / 10
Ispirato alla vita di Kurt Cobain, il film di Van Sant mostra la progressiva alienazione del suo protagonista fino alla sua tragica fine. Purtroppo la pellicola è ai limiti della guardabilità, persa come è in un formalismo troppo compiaciuto e fine a se stesso. Pitt, attore che non mi entusiasma più di tanto, è comunque molto funzionale al ruolo, nel far vedere tutti gli stadi dello straniamento del protagonista dalla realtà che lo circonda.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR mkmonti  @  07/05/2008 00:05:56
   3 / 10
Davvero pessima prova di Gus Van Sant dopo il fantastico Elephant; film piatto che non va a parare da nessuna parte,non lascia nulla. Da salvare Michael Pitt e la soundtrack.....Per fortuna poi è venuto Paranoid Park,dove Gus è tornato ai suoi livelli.

Invia una mail all'autore del commento Bright Parker  @  30/03/2008 16:05:25
   6 / 10
Van Sant adora il silenzio, e ce lo ha fatto capire nella sua cosichiamata "trilogia della morte e del silenzio", di cui "Last Days" ne è la conclusione, precedute dal mistico "Gerry" e dal tragico "Elephant". Di queste tre pellicole, specialmente in "Last Days", il silenzio è l'elemento predominante e inevitabile, è l'elemento sacro, intoccabile e inappagabile che fa da sfondo e nello stesso tempo da protagonista a tutta la storia. Il cardine della vicenda degli "Ultimi Giorni" del regista Van Sant, è il personaggio dall'anima impura e tormentata che porta il nome di Blake, o se vogliamo chiamarlo a modo nostro, Kurt Cobain, perchè è di lui che ci parla la camera di Van Sant, della vita di una persona sola e straziata dalle delusione e dalle allucinanti e fastidiose assurdità della vita, che agli sensibili e opachi di Blake/Kurt, appaiono insopportabili e dannate. Detto questo, non posso negare che da "Last Days", e ovviamente da un regista culto come Gus Van Sant, mi sarei aspettato ben altro, ma non so neanch'io cosa esattamente... Guardando questo film, si viene affollati da mille, infinite, svariate, confuse sensazioni, che soprattutto all'inizio, quindi nelle lunghe e interminabili sequenze che vedono Blake viaggiare senza meta nella fitta e verde boscaglia sussurrando a se stesso parole e frase senza alcun senso, lamenti e versi che fanno sì che la tensione sia palpabile. A mio giudizio, Van Sant ha creato questa sua ennesima opera con precisione e cura quasi maniacale, lasciando da parte i virtosismi alla "Belli e Dannati", adottando uno stile pacato ma allo stesso tempo nervoso, alternando sprazzi visionari e irresistibili a parti stralunate e inconcludenti, ma tengo a sottolineare che ciò che ho appena detto, non deve essere considerata necessariamente una critica negativa nei confronti del lavoro di Van Sant, ma è piuttosto una nota necessaria che tiene a sottolineare quella crisi profonda e interiore che tutti noi, e in particolar modo Blake, sentiamo nei momenti tristi, vuoti, solitari e fragili della nostra esistenza. Il regista ha, secondo me, impiegato tutto il suo sforzo e il suo impegno nel cimentarsi anch'esso nei panni del personaggio di Blake, che, come già detto, rappresenta in modo incredibile l'anima di quello che negli anni '80 e '90 fu una delle più grandi Rock Star del tempo, appunto Kurt Cobain, suicidatosi nel 1994 con un colpo di fucile alla giovane età di 27 anni. In un certo senso, sicuramente non fisico o ideologico, Vant Sant e Cobain si somigliano parecchio, perchè, come detto dallo stesso regista, entrambi cercano quell'impossibile, quel qualcosa nel nulla, nello immenso spazio in cui viviamo, vagando senza pensiero col vano tentativo di cercare un significato alla propria vita... Ambe due sono dei trasformisti, dei "pagliacci", dei giocatori dominati dall'irrefrenabile bisogno di giocare col destino, stringendolo fra le braccia, dimenticandosi di tutto ciò che li circonda, tutto e niente, fino alla fine... Concludendo, posso dire che "Last Days" mi ha senza alcun dubbio mostrato tutto ciò che non mi aspettavo di vedere, e conseguentemente, non mi ha detto niente di ciò che, forse inconsciamente, volevo sentirmi dire, ma va bene così... Sicuramente non lo considero un capolavoro, ma non posso certamente negare di averlo apprezzato in tutti i suoi controsensi e le sue contraddizioni, soprattutto per quel tanto, indecifrabile, incomprensibile senso di vuoto che mi ha trasmesso...

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  20/03/2008 14:27:34
   5 / 10
Ragionando da fan di Kurt, darei un 3. Perchè il film a lui ispirato non rappresenta di certo una complessita psicologica come la sua, perche Pitt andava bene per un telefilm, ma non per rappresentare un grande del grunge! Però il film è "ispirato", quindi non dovrei avere tutte queste pretese!

Ragionando da appassionato gli dò 6, perchè lo trovo interessante in alcune scelte che mi hanno lasciato spiazzato.

Ragionando da pseudo musicista gli dò 7, perchè la colonna sonora mi aggrada.

Ragionando da scrittore gli dò 4, perchè la sceneggiatura fa acqua da molte parti!

Facendo la media viene 5!

7HateHeaven  @  30/12/2007 17:57:08
   3½ / 10
NOIOSSISIMO....
Lo scopo era descrivere frammenti della vita di Cobain nella sua fase più depressa e autolesionista??
Il film non rende minimamente l'idea :se siete interessati leggetevi i diari e capirete la differenza abbissale fra quello che è e quello che invece dovrebbe essere questo film...
Il voto l'ho alzato perchè la colonna sonora è molto bella...

Jac_the_blond  @  30/11/2007 00:34:01
   4 / 10
onestamente da grande fan di Kurt Cobain non mi è piaciuto. film davvero troppo lento e l'immagine ke emerge del protagonista non è per niente simile al Kurt vero...t aspetti sempre ke debba succedere qualcosa ma il film prosegue nella sua monotonia fino alla fine....peccato speravo potesse venir fuori qualcosa di meglio...

sonhador  @  01/11/2007 19:49:27
   3 / 10
Filmetto insipido,ridicolo e patetico così come Kurt Cobain e i suoi Nirvana. Opinione personalissima.

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Ultima risposta 02/05/2014 13.14.28
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Andrrrea  @  04/09/2007 14:32:44
   9 / 10
Sicuramente uno dei film più sottovalutati degli ultimi tempi. Molti pensano che il film sia <<troppo LENTO E SOPORIFERO. non succede niente non si dicono niente e non accade nulla di nulla>> ma.. pensateci, non è proprio questo che voleva far trasmettere il regista? A mio avviso ci riesce benissimo. Riesce perfettamente a far trasparire il vuoto, la desolazione, la lentezza, e la sensazione di noia che si prova è sengno di una non attenta analisi sul vero senso del film, un film quasi muto dove le immagini spiegano più di 100 parole. Film eccellente sottovalutato! Brava Kim Gordon nei panni dell' amica di Blake. Lei e i Sonic Youth furono davvero dei fratelli maggiori per i Nirvana...

Vegetable man  @  12/07/2007 18:38:18
   7 / 10
Se questo film volesse essere una biografia di Cobain, sarebbe da giudicare quantomeno come riduttivo. Ma non credo volesse essere questo, o solo questo.
E' una pellicola estremamente alienante, fatta di grandi vuoti, che però mi ha trasmesso una grande malinconia, restituendo in quantità sensazioni che attraversano la nostra vita, si spera, in dosi di solito più piccole.
Non l'ho trovato affatto inutile. E credo che su questa media di quattro e mezzo ci sia un grande fraintendimento. Piuttosto ritengo che Last days sia un film riuscito, nella sua voluta vacuità.

Invia una mail all'autore del commento squirt  @  19/06/2007 00:56:36
   1½ / 10
mi spiace dirlo xkè adoro kurt, ma menomale ke si sa ke muore..è l'unica certezza ke t porta avanti..il bello è ke alla fine nn ti da alcuna sensazione nè positiva nè negativa. da evitare assolutamente

rensu  @  14/06/2007 15:35:14
   4½ / 10
l'idea di base non era male visto ke kurt cobain è ancora molto in auge. raccontare la sua storia sarebbe forse stato meglio. questa pellicola è una specie di copiatura dove michael pitt intrepreta il cobain della situazione (blake).la parte da strafatto non gli viene male .. ma il film e davvero troppo troppo LENTO E SOPORIFERO. non succede niente non si dicono niente e non accade nulla di nulla .flop per gus van sant

Alex81  @  25/04/2007 08:02:00
   1 / 10
Tentativo di raccontare la mente annebbiata dalla droga di un cantante nei suoi ultimi giorni. Il risultato è un film estremamente piatto, che non ti lascia NIENTE DI NIENTE.

Pink Floyd  @  17/04/2007 20:54:13
   5 / 10
Le ultime ore di vita del frontman dei Nirvana , Kurt Cobain.
Per quanto introspettivo e veritiero, risulta davvero lento, soprattutto nel vagare di Blake - alquanto fastidioso sentire chiamare con un altro nome un personaggio di tale importanza! - in stato confusionale.
1/2 voto in più per il coraggio dimostrato da Gus van Sant nel tentare di esprimere il punto di vista e la condizione di un uomo in punto di morte.

John Locke  @  18/02/2007 18:55:45
   8 / 10
Per me un gran bel film.
Certo, i ritmi sono lentissimi e l'introspezione su Kurt Cobain è quasi esagerata, ma questo secondo me è cinema puro.
Tutto in questo film è funzionale a farci entrare in simbiosi con lo stato d'animo del protagonista, nella sua ansia e nel suo male di vivere.
Molto particolare nel suo genere, ma consigliatissimo.

The Monia 84  @  21/01/2007 10:46:13
   8 / 10
Kurt è stato eccezionale e ha portato qualcosa di eccezionale nella vita di chiunque si sia abbandonato alla sua musica: una musica capace di picchiarti nel profondo del tuo cuore segreto, ma che aveva anche uno strao potere consolatorio. Fondamentalmente mi basta leggere i suoi diari che arrivo nelle pagine finali con una lacrima che mi scorre sul viso.
Ero troppo giovane allora per accorgermi della sua musica.

L'essenza "umana" di un Cobain qualsiasi (non Kurt, ma un suo omologo) è al centro del film: è un film difficile, capisco chi si sia sentito deluso da esso. Non badate mai ai trailers, sono fuorvianti.

Film molto personale, intimo a suo modo, in cui la morte aleggia sin dalle prime scene, ma senza pesantezza, con il suono di una cascata.

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Ultima risposta 31/01/2007 14.22.17
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phemt  @  18/11/2006 15:37:15
   5 / 10
Da ragazzo ero un grande appassionato dei Nirvana e di Kurt Cobain, e anche se saranno anni che non mi risento un loro album e che a malapena ricordo i titoli delle sue canzoni continuo a ritenere Cobain uno dei personaggi più amaramente significativi della musica degli anni 90 ma non solo… Van Sant prende spunto da lui (e basta vedere i movimenti o il modo di vestirsi di Blake) e dai suoi ultimi giorni per fare questo viaggio negli ultimi momenti della vita di un tossicodipendente, e al contempo famosa rockstar, che non riesce più a vivere la sua vita; un viaggio nella solitudine e nell’amarezza, ma alla fine della fiera il film con Cobain ha poco a che vedere (se non per sfruttarne alla lontana il nome)… Il problema è che il regista non coglie nel segno, non comunica nulla su questo uomo (se non nei primi discreti minuti), non comunica il dramma interiore che lo porta all’autodistruzione, ma si perde tra scenette inutili alternate ad altre ripetute… Malgrado il film sia surreale ed ottimamente girato, e che non manchino momenti riusciti ed ottime idee, il secondo grosso problema è che purtroppo è tremendamente noioso…
Bravo Pitt, intenso e calato perfettamente nella parte, da dimenticare gli altri attori (esclusa Kim Gordon dei Sonic Youth) che comunque sono caratterizzati da schifo e risultano abbastanza inutili nell’economia del film, il finale però mi è piaciuto, così come la colonna sonora…
Un film che non merita di essere bocciato, ma che onestamente non consiglierei a nessuno (e in special modo agli appassionati di Cobain), visto che della rockstar alla fine Van Sant fa emergere solo il lato della tossicodipendenza e della confusione, senza fare un analisi completa di un personaggio così complesso come questo Blake…

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/11/2006 09:34:11
   4 / 10
un film che consiglierei di vedere solo ai veri patiti dei "nirvana" perche per quasi meta film senbra di assistere ad un concerto e non a un film...parecchio noioso e forse riuscivo a farlo anche io un film cosi,dove manca una sceneggiatura,le immagini sonoferme e manca completamente il vero Gus van sant che avevo apprezzato in "elephant"...peccato

Rusty il Selvag  @  17/11/2006 17:30:01
   7½ / 10
Hallelujah


Ho sentito che c'era un accordo segreto
Che Davide suonava per compiacere il Signore
Ma a te non importa un granché della musica, vero?
Be', funziona così, il quarto, il quinto
Il minore scende e il maggiore sale
Il re frustrato che compone alleluia
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia ....
Be', la tua fede era forte ma avevo bisogno di una prova
L'hai vista fare il bagno sul tetto
La sua bellezza e il chiaro di luna ti vinsero
Lei ti legò a una sedia della sua cucina
Infranse il tuo trono e ti tagliò i capelli
E dalle tue labbra fece uscire l'alleluia...
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia ....
Piccola, io sono già stato qui
Ho visto questa stanza e ho camminato su questo pavimento
Vivevo da solo prima di conoscerti
Ho visto la tua insegna sull'arca di marmo
Ma l'amore non è una marcia trionfale
È un freddo ed infranto alleluia
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia ....
Be', c'era un tempo in cui mi facevi sapere
Cosa stava davvero accadendo di sotto
Ma adesso non me lo lasci mai vedere, vero?
Ma ricorda quando mi muovevo dentro di te
Ed anche il sacro spirito si muoveva
Ed ogni respiro che esalavamo era un alleluia...
Be', forse c'è un dio lassù
Ma tutto ciò che ho imparato dall'amore
È stato come colpire qualcuno che ti ha sfruttato
Non è un grido che si sente di notte
Non è qualcuno che ha visto la luce
È un freddo ed infranto alleluia
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia ....




Leonard Cohen

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/11/2006 12:16:14
   4½ / 10
Film tremendamente noioso, faticoso da seguire e si rischia la letargia durante la visione.
Però è difficile da valutare, perchè a livello di regia e di fotografia è quasi impeccabile, mentre la storia è troppo frammentata, a causa del protagonista oltremodo allucinato, disperato e perso. M. Pitt è adatto al suo ruolo, un attore decisamente particolare. Asia Argento personalmete l'ho trovata pessima anche se in un film del genere la sua presenza non stona.
Che a grandi linee si rivolga alla storia della fine di Kurt Cobain credo sia chiaro, ma credo altrsì che sia palese il fatto che non è un film sulla fine di una rockstar, ma è un film sulla disperaziome e "dispersione" di un'esistenza.
Poteva decisamente riuscire meglio a Gus Van Sant.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  08/08/2006 23:00:48
   4 / 10
dura 1 ora e mezza ma sembra interminabile....noiosissimo!! mi spiace xkè van sant è 1 buon regista ma qst film è davvero bruttino....il voto reale sarebbe 2 ma il bellissimo culettino d asia argento gli regala 2 voti in + !

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Silly  @  14/07/2006 16:10:13
   4 / 10
Sono sincera, mi sono annoiata da morire ed ho trovato questo film decisamente scontato. Si, x me è stato scontato. Chiedo scusa al meritevole regista, ma mi spiace che abbia fatto un film su Kurt in questo stile. Non x aver utilizzato nomi diversi, non x la lentezza....... Ma solo xchè io non vedo Kurt così. X me è stato uno s*******mento nei suoi confronti, dipinto come un tossico completamente fuso. E' vero che alla fine lo era, ma era anche qualcos altro. Qualcosa di più.......

TART  @  29/06/2006 13:25:50
   8 / 10
Questo film ricalca gli ultimi giorni della vita tormentata di Cobain e li ricalca bene. Ci mostra la disperazione e il male di vivere di quest'uomo, sicuramente un genio nel suo campo; e ci mostra la solitudine che lo schiaccia fino all'ultimo inevitabile gesto.
Gli voglio dare un bel voto perchè, si è sicuramente un film che non và avanti, senza trama, ma a me ha fatto entrare subito nel mondo terribile di Cobain, e più in generale nella tristezza, depressione più totale che attanaglia l'uomo che non sia riuscito a trovare un motivo valido per vivere.

Dagi  @  05/06/2006 00:00:18
   1 / 10
premetto che i nirvana non mi dispiacciono ma sto film nn rende giustizia al lider scomparso...

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Ultima risposta 24/09/2006 14.31.02
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pec123  @  03/06/2006 13:25:34
   10 / 10
Bellissimo per me che sono un appassionato dei Nirvana. Mi e' piacuito il film perchè descrive gli ultimi giorni di Kurt sulla terra. Descrive molto bene lo stato d'animo e fisico di un grande cantante che ora non c'e' più.

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  01/06/2006 16:45:27
   1 / 10
ma che razza di film e' questo????????

IoSonoRibelle  @  01/06/2006 11:40:30
   1 / 10
Pochi film meritano un voto così basso, Last Days è uno di questi...

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Ultima risposta 23/08/2006 14.31.33
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_Claire_  @  27/05/2006 15:58:38
   10 / 10
x me è un capolavoro,e credo ke dovreste vedrlo + volte prima di giudicare...x me è meglio di molti altri film!!certo nn è un film da vedere con gli amici ecc ecc...però è veramente stupendooooooooo

Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  13/05/2006 22:46:34
   7 / 10
"Il voto non è reale......non si può valutare così un film del genere....."
Le ultime ore di vita di kurt kobain (si scrive cosi???) quì ribattezzato Blake,
La visione di Last days, è tremendamente noiosa, cruda e insensata che lo sconsiglio al 90 % degli esseri umani, oltre a questo numerose parti del film restano prive di significato, ed altre (anche se con una buona tecnica) vengono ripetute più e più volte, diventando nauseanti, tanto quanto l'angoscia che questo titolo riesce a trasmetterti....
Un film???un esperimento???o un documenteario??? Di cosa si tratta non è tutt'ora chiaro....ma io lo definirei un viaggio.......un viaggio nella psiche umana, che ha il compito di trasportarti nel mondo del protagonista, con tecniche narrative molto, molto particolari, e strazianti suoni privi di significato sparati quà e la senza senso.....Last days è un esperienza...... è va visto come tale.

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Ultima risposta 14/05/2006 03.42.09
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serenella  @  29/04/2006 08:55:14
   2 / 10
ommioddio che orrore indecente!! consigliato vivamente a chi soffre di insonnia, il film è assolutamente inesistente. va bene che sono le ultime ore di vita di Cobain, ma se hai l'occasione di fare un film su uno degli uomini che ha cambiato la musica, dovresti rappresentarlo in maniera più completa, farlo conoscere, trasmettere l'universo di dolore, insofferenza disagio che si portava dentro e che l'ha portato a uccidersi a 27 anni. tutto questo nel film è assolutamente assente. peccato un'occasione sprecata. per riparare stamattina ascolto nevermind, almeno quello!!

Eldred  @  25/04/2006 12:59:33
   7½ / 10
io ho cominciato ad interessarmi di Kurt solo ultimamente e non mi sento in qualità di potere giudicare pienamente ; ma il film di Van Sant mi è sembrato rivisitare in buon modo la sofferenza e confusione della vita del cantante...

Anders Friden  @  15/04/2006 17:22:38
   6½ / 10
La regia mi è piaciuta, influenzata anche un po' da Tarkovsky in alcun imomenti, il film è visionario si poteva fare di meglio ma non è davvero cosi brutto

tatum  @  13/03/2006 19:42:03
   2 / 10
Come al solito Van Sant si chiude dietro il suo cinema "ovattato" usando una delle sue tante scuse "filmiche", questa volta inventandosi di voler ripercorrere i dolori interiori di una rock star sull'orlo del precipizio, e che a suo dire non è Kurt Cobain... Bella scusa davvero... Forse era meglio chiedere scusa da subito
a tutti coloro che il grunge l'hanno vissuto e amato al posto di un esperimento mal riuscito...Perchè allora ispirarsi a Kurt? Solamente per quello che Van Sant fa
in Jay e Silent Bob... ovvero contare i soldi e sfruttare il marketing.
A tutti i fans del grunge: EVITATELO!

molgora  @  18/01/2006 10:45:23
   2½ / 10
Dopo alcuni minuti di film la domanda che impellente arriva al cervello è: "DOVE HA MESSO L'EROINA KURT COBAIN?" perchè per reggere sta' super rottura de cojoni bisognerebbe farsi una pera!

kurtsclero  @  03/01/2006 11:43:16
   5 / 10
IL FILM ESPRIME LA FRASE CHE K.COBAIN SCRISSE NELLA SUA LETTERA DI ADDIO A QUESTA VITA, QUELLA FRASE DICEVA CHE è MEGLIO SPEGNERSI VELOCEMENTE CHE APPASSIRE LENTAMENTE; IL FILM TUTTAVIA è MOLTO NOIOSO, SI VEDE SOLTANTO IL DISIAGIO GIOVANILE DI K.COBAIN(BLAKE) CHE POI LO PORTERà AL SUICIDIO.
BRUTTINO!

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Ultima risposta 14/07/2006 15.53.36
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  22/12/2005 13:27:43
   3½ / 10
Una noia mortale! Tanto per capirci: il primo dialogo (se di dialogo si può parlare) è all'incirca attorno al quarantesimo minuto! Non è proprio il mio genere e il mio regista!

Kesson  @  22/12/2005 11:00:28
   7½ / 10
Sinceramente? Mi sono un po' stufato di vedere 9 volte su 10 stroncature a determinatri film solo per la loro "lentezza" stilistica e narrativa. Vi annoiano? Allora evitate determinati registi con le suddette prerogative (di conseguenza eviterete anche parecchi capolavori). Detto questo vorrei analizzare questo "Last Days".

Premessa: i Nirvana (come molti ultra-ventenni) hanno avuto un peso fondamentale nella mia adoloscenza, sono cresciuto con Cobain e soci, sono cresciuto con la musica Seattle, con il filone grunge morto e defunto oramai dal '96. Dunque "Last Days" mi é piaciuto. Credo che Van Sant abbia scelto il modo piu' difficile per raccontare, interpretare, i presunti ultimi giorni di vita di Kurt Cobain. Questo non é un film documentario (non é un "The Doors" di Oliver Stone per intenderci), non utilizza nomi veritieri, non annovera, nella pur bellissima soundtrack, alcuna canzone firmata "Nirvana". Il film é uscito anche piuttosto in sordina, quindi presunte accuse di speculazione, i vari "lasciamoloriposareinpace" mi sembrano fuori luogo.

A me é piaciuto, un film da 7 pieno. Pochi i dialoghi? I silenzio fa piu' casino di qualsiasi parola urlata con tutte le proprie forze. La regia é splendida come del resto lo era già stata in "Elephant", stessa cosa per la fotografia.

Oggettivamente sbalorditivo Micheal Pitt, davvero bravo, azzeccati i gregari il resto del cast ( gli "amici" scrocconi per intenderci) e arricchito da un paio di cameo di tutto rispetto Kim Gordon dei Sonic Youth nei panni della madre (?) di Blake, e il grandefuoriditesta Harmony Korine nei panni del nerd incontrato in un locale.

Da brividi le due canzoni suonate live da Micheal Pitt "Fetus" e "Death to Birth", ho letto di cliché della corda rotta, del fatto che un eroinomane non puo' essere in grado di suonare....ho visto eroinomani che si facevano come io posso fumarmi una sigaretta, non battere ciglio e poi tornare alla vita di sempre; senza dimenticre che probabilmente gli ultim concerti di Cobain (quello vero) siano stati scanditi senza pmbra di dubbio, dai tempi della sua dipendenza dall'eroina, senza che questa gli impedisse di esibirsi o di suonare.

Insomma, questo film vi da la possiblità di spiare, quasi nascosti, gli ultimi giorni di vita di un poeta, un musicista, rimasto solo con se stesso e la sua musica, alienato, quasi un fantasma, perduto oramai nell'oblio della asocialità, delle dipendenze, dal perenne fuggire da quello che é stato. Ispirato agli ultimi giorni di vita di Cobain? Si. Veritiero? Chi lo sa. Plausibile? assolutamente. Bel film? Decisamente si, un gran bell'omaggio al caro vecchio Kurt.

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Ultima risposta 13/03/2006 19.46.16
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Invia una mail all'autore del commento the passion  @  22/12/2005 09:48:08
   3 / 10
premetto che sono una ragazza che è a 14 anni conobbe i nirvana nell'lontano 1997 perciò Kurt era già morto da 3 anni, mi è sempre piacuto quel volto malinconico e annoiato e stanco delle persone che lo circondavano....
ieri sera ho visto il film.. sono rimasta a bocca aperta, credevo che parlasse di più sulla sua vita, so bene che è ispirato alle ultime ore di vita, ma cosi è troppo, sembra un incapace, e poi i componeti del gruppo che lo lasciano solo nel suo stato confussionele, non lo aiutano, anzi lo sfruttano chiedendo soldi... e lasciandolo solo e quando lui il pizzolo Kurt si toglie la vita, il gruppo pensa di scappare perchè anno paura delle conseguenze legali....
questo ieri sera non lo sopportato....
sono morti tanti cantanti famosi, JIm morrison, Bob, Freddy , eccc... ma l'unico che porto nel cuore è Kurt, peccato che ero troppo piccola......

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Ultima risposta 22/12/2005 10.15.08
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Viaggiatore  @  19/10/2005 09:53:01
   1 / 10
Non spenderò che poche parole per questo film che mi ha lasciato esterefatto. "Elephant" è un film sì lento, con tanti silenzi, sequenze che si rincorrono etc etc, "Last Days" è Elephant all'ennesima potenza:

- il primo dialogo si ascolta dopo circa 40 minuti, per questi 40 minuti si segue Blake nei silenzi della natura prima e dei traffici casalinghi poi, un Blake spesso inquadrato di dietro che si muove da tossico (e vabbè) che ciondola per casa senza senso, come quello che lo spettatore si chiede "che ca.zzo di senso ha questo inizio???"

- i pochissimi dialoghi sono del tutto inutili e insulsi, incredibile, a un certo punto mi stavo chiedendo chi veramente me lo stava facendo fare!!!

- I personaggi a contorno ci stanno bene come la bistecca immersa nella nutella, niente di niente, accenni omosessuali del tutto gratuiti, nessun dialogo sensato, l'unica cosa di cui parlano è andare a comprare non ho capito bene cosa, una turboventola per riscaldare casa???!!! Ma che c.zzo vuol dire??

- Gente che lo cerca, lui che si nasconde, sempre fatto, coi capelli sulla faccia, puzzolente, non una parola, qualche delirante pensiero, una strimpellata, una corda rotta (poteva evitare 'sto luogo comune!!)

- E poi lunghissime sequenze inutili di ripresa della natura, bella eh, ma mi guardo Piero Angela che magari imparo anche qualcosa!!!.... gli attori(???) ripresi spesso di schiena, come gli piace a lui, ma ora esagera...

Bla bla bla.... veramente inguardabile .... non riesco proprio a salvarlo... poi qualche genio amante del Maestro Gus mi dirà che sono un troglodita.... ma stavolta ne vado fiero ....



Gruppo COLLABORATORI JUNIOR tylerdurden73  @  12/10/2005 10:50:29
   5 / 10
Gus Van Sant continua a girare come aveva gia' fatto in "Elephant",il suo obiettivo segue il protagonista,lo marca da vicino o da lontano ma non si intromette mai in maniera irruenta tant'è che Micheal Pitt non viene quasi mai inquadrato in viso.Come in "Elephant" dove i protagonisti venivano seguiti di spalle,anche in questo caso troviamo una telecamera che non vuole farsi intrusiva ma semplicemente riprendere gli eventi,senza dare giudizi,senza spiegare determinati comportamenti,sta' allo spettatore interpretare azioni frasi,suoni.Il film esteticamente e tecnicamente è molto bello,il problema risiede,almeno per me,nel fatto che non si riesca a creare una sintonia con il protagonista...troppo perso,troppo allucinato per poter interagire con il mondo reale e da qui con lo spettatore.In Elephant,la tensione si innalzava di minuto in minuto,attendendo la strage e sperando che alcuni dei ragazzi presentati/seguiti da Van Sant si salvassero.In last days non si vede l'ora che il film finisca,la pellicola infatti annoia e puo' essere vista piu' come un esperimento del regista che,è innegabile,negli ultimi anni sta' cercando nuovi metodi di girare.Infine vorrei precisare che Kurt Cobain(del quale sono anch'io grande fan)c'entra poco con questo film,c'è l'ispirazione è vero,c'è la somiglianza fisica,ma la storia è simile a quella di tanti altri "maudit" che affollano,hanno affollato e affolleranno il mondo dello spettacolo,tra l'altro lo stesso Van Sant ha dichiarato che non aveva intenzione di parlare delle ultime ore di vita di Cobain,ma mettere in luce la disperazione,l'alienazione e la solitudine di un uomo,che pur avendo raggiunto grandi obiettivi si trova solo e perso nella follia della sua mente.Che poi si possa parlare di mossa pubblicitaria nel fare l'occhiolino alla storia dei Nirvana non posso che essere d'accordo,d'altronde per fare film,soprattutto indipendenti,occorrono soldi e senza gli incassi è difficile poter fare cio' che si ha in mente.

Eddy  @  25/09/2005 22:56:43
   1 / 10
Dunque....
1) Sul suo ritratto:
Da Fan dei Nirvana il film è orrendo. Capisco la non commercializzazione della musica e l'ossessione di Kurt, ma dipingerlo come una larva umana per poco più di un'ora mi sembra non solo eccessivo ma crudele e offensivo della memoria di un grande artista non capito mai nè in vita nè , a questo punto dopo la morte. E' fra l'altro ormai risaputo che il "suicidio", in realtà altro non era che un omicidio a tutti gli effetti..... informatevi bene sulle indagini prima di parlare a sproposito.
2) Sul regista:
Il messaggio?,.... forse strumentalizzare la fama di un personaggio per le vendite? era davvero necessario riesumare l'anima dell'anti- warhol per eccellenza per incrementare le vendite?. Ok le immagini della natura sono buone, ma bastava fare un documentario per il WWF al posto di scomodare un uomo che altro non era che un poeta.
Ma pensate davvero che un tossicoin overdose perpetua possa arpeggiare con la chitarra così bene? . Mi rivolgo a voi bigotti e ipocriti, che accoglite questo ritratto cosi' superficiale. Deve ancora nascere un regista che possa aspirare a comprendere un personaggio cosi' complesso o forse sarebbe meglio che Kurt non venisse piu' ricordato.......................
Lasciatelo stare, che riposi in pace, quanta non ne' ebbe durante tutta la sua vita.

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Ultima risposta 31/01/2006 00.48.51
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O.D.  @  21/09/2005 22:55:33
   2 / 10
Premetto che sono un fan dei Nirvana...., uno di quelli che quando aveva scoperto "Nevermind" nel '91 gli venne uno scoppio al cuore...., ora ho 29 anni ed è dal 1994 che non li ascolto più....., dopo il suicidio di Cobain non ho avuto più il coraggio di ascoltare un loro disco per intero...., magaro ascolto una qualche canzone qua e la ma quei cd non li metto più..., rimasi deluso da uno che aveva tutto e lo aveva buttato via senza combattere e scegliere la via più facile per togliersi il dolore...., almeno secondo il mio punto di vista.
Non ho mai accettato il suicidio come via d'uscita per un problema, ma forse lo dico perchè non ci sono mai stato dentro ad un grosso problema...e non ha mai provato a vendere milioni di dischi con il mio nome sopra....

Comunque..., ho preso il dvd del film (a noleggio) perchè conosco il regista del film e poi traeva ispirazione nella trama da una persona che per me aveva significato molto, ma il film mi ha lasciato veramente male...., mi ha annoiato tantissimo...., "Elephant" lo avevo digerito meglio mentre questo l'ho sopportato a fatica, forse perchè non mi aspettavo "Elephant 2" per quanto riguardava il girato...., lunghi piano sequenza..., pochi dialoghi...., silenzi continui.....
E poi se aveva preso ispisrazione dalla vita di Kurt Cobain secondo me allora ha sbagliato tutto...., non si capisce nulla del perchè del suo volersi allontanare dalle scene..., non si capisce perchè si sia ucciso...., non ha per nulla indagato nella mente di una persona che decide di compiere quel gesto folle...., secondo me il regista ha solamente preso il pretesto di Cobain e credendo che tutti tanto sappiano com'è andata a finire la storia allora non ha minimamente pensato (per dire) di inserire un qualche flash-back sulla sua vita da rock-star, sul suo problema con la droga, sui suoi amici, sulla figlia che ha lasciato, sulla moglie...., nulla..., si rimane per più di un'ora a sentire mormorii e dialoghi stupidi...,scene inutili come quelle del ragazzi della chiesa e del tipo delle pagine gialle....
Dov'è il dramma di una persona che decide di togliersi la vita con un colpo di fucile?!
Dov'è?
Rimaniamo imperterriti davanti al gesto della morte senza quasi nemmeno accorgersene che sia capitato...., l'unica scena che mi è piaciuta moltissimo è quando si vede la sua anima (nuda) uscire dal corpo e salire sulla scala per andarsene da questo postaccio....
Gli altri attori non si capisce a cosa servano..., Asia Argento per fortuna dice solo una parola in tutto il film e compare 15 secondi netti....., Micheal Pitt non mi sembra che si sia sforzato più di tanto..., si trascina per tutto il film senza dare un vero tono al protagonista...
La figura di Cobain è stata proprio male utilizzata, un artista che ha scritto canzoni bellissime secondo me in questo film ha lo stesso effetto che mi fece vedere Jim Morrison nel film di Stone "The doors"..., un drogato e BASTA!!!!
Eppure il bassista e batterista dei nirvana e la moglia lo ricordano come un uomo dolce e generoso, ma anche molto chiuso e solo nonnstante l'amore dei milioni di fans in tutto il mondo.., ecco, se van Sant voleva rendere omaggio agl'ultimi giorni di Kurt Cobain allora doveva indagare su quella persona e non su quel tipo che per tutto il film NON fa un discorso sensato e sembra essere un pazzo uscito dsa un manicomio.....

Che film del C.azzo.


Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  13/09/2005 15:18:25
   5 / 10
Le intenzioni del regista Gus Van sant in questo film sono chiarissime.
Mettere sullo schermo la confusione mentale di una persona che si autodistrugge, vicinissimo alla fine, nelle ultime ore di vita.
Ed ecco allora il senso di questi silenzi infiniti, di questo continuo bisbigliare e di questi continui mugolii di michael Pitt. Al regista interessa solo il protagonista, ignorando tutto il resto, con lo scopo di filmare l'isolamento del musicista dal resto del mondo.

Come in "Elephant" non c'è alcuna spiegazione, il tutto procede freddissimo fino alla fine.
Però Van sant non convince. Certe sequenze sono completamente inutili, altre si ripetono. La scomposizione temporale (che manco è svilupata) come in "Elephant" è fine a se stessa.
La presenza dei compagni di Blake nel film è superflua e senza senso, ci sono ancora imbarazzanti riferimenti all'omosessualità, che potevano essere evitati. La scena della morte è orribile. Incredibile che l'intenzione del regista è fare un film asciutto e poi si cade in una simile banalità.

Van sant esagera in tutto e il suo alla fine sembra solo un giochino inutile.
Il meglio della pellicola sta negli primi coraggiosi 15 minuti, quando c'è quasi un "monologo silenzioso" davvero molto bello e molto promettente. Poi però Van sant si perde, costruendo ad arte il suo "filmetto d'autore" , asciutto si, ma completamente inutile e banale.

C'è da dire che almeno rispetto ad "Elephant" il regista evita virtuosismi registici e i piani sequenza del film precedente, azzerando quasi completamente i movimenti e preferendo immagini fisse.
Se van sant avesse fatto un cortometraggio con i primi 15 minuti, sarebbe stato molto meglio.


Sarebbe stato molto meglio se il regista si fosse guardato Tsai Ming Liang, invece di riguardarsi i propri film precedenti, tentando banalmente di ripetersi.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  03/08/2005 15:31:33
   3 / 10
Primo: Questo film non è assolutamente legato a Cobain dei Nirvana, tranne che per la somiglianza dell'attore protagonista.
Secondo: tolta l'atmosfera iniziale, è semplicemente inutile, noioso, scene ripetute all'infinito e troppo lunghe, assolutamente privo di qualsiasi logica, un attore che sa solo farfugliare frasi incomprensibili.

La stessa cosa se mi metto io a filmare qualsiasi cosa mi venga in mente.
Pensare che CIAK lo ha messo tra i migliori film della stagione.

Vergogna!
Van Sant, sei solo un buffone. Va bene Elephant, ma questo te lo potevi risparmiare.

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Ultima risposta 19/08/2005 14.32.58
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kekkolorusso  @  26/07/2005 18:54:09
   4 / 10
che delusione!

viva i Nirvana!!!!..........ma sto film è na barzelletta

tore  @  22/07/2005 17:36:45
   2 / 10
bruttissimo film che si traveste da capolavoro...van sant prende le tematiche registichedel suo capolavoro elephant e le porta all'estremo confezionando un film presuntuoso e inguardabile

lorispirelli  @  15/07/2005 05:38:09
   8 / 10
Ottimo lavoro, questo è un film tutto da interpretare, il regista riesce, in maniera eccelsa ad entrare nella mente del protagonista carpendo le paure e le ossessioni del cantante Cobain-Blake, leader degli ormai compianti Nirvana.
Chi ha criticato questo film non ha capito l'essenza della musica di Cobain, il dolore e la solitudine che lui esprimeva nella sue canzoni in questo film è viva e tangibile non solo nella regia ma anche nella scenografia e nella fotografia (i primi piani degli alberi sono letteralmente stupendi).Il regista riesce non solo a farci fare un viaggio nella mente malata di una rockstar ma anche a mettere in risalto l'annullamento della personalità causata dalla droga.
Cobain era una persona sola , debole non cosciente o addirittura terrorizzata dal successo come un bambino che ha paura del buio.
Da non perdere soprattutto per chi ha amato i Nirvana non come fenomeno commerciale ma per la capacità di rappresentare con la loro musica il disagio della loro generazione.

misachan  @  12/07/2005 09:52:40
   9 / 10
bah non capisco il perché di una media così bassa... innanzitutto non sono assolutamente d'accordo con chi dice che è stato usato il nome di Cobain per fare soldi O.o cioè... a parte che non c'è un unico personaggio che si chiama con il suo vero nome... ma soprattutto questo non è un film commerciale! non so che film commerciali siete abituati a vedere... ma già dal trailer si capiva che questo era più un documentario che un film vero e proprio O.o
Questo è un film che va capito... non lo si può guardare comodamente seduti e aspettare che tutto si spieghi da solo, bisogna entrare nella mente del personaggio e vedere che tutto il film si muove non intorno a lui, ma con lui. Si, perché chi ha detto che questo era un film noioso... ci credo, non credo che la mente di Blake fosse tanto movimentata in quei giorni, il film ha quest'aria grunge decaduta perché questo era anche un po' lo stato d'animo di tutti i personaggi in quel periodo.
Questo è quello che secondo me Van Sant voleva spiegare... poi ognuno fortunatamente ha i suoi gusti.
Bellissimo (ah, sono da tanto una grande fan di Kurt e dei Nirvana)

Invia una mail all'autore del commento marco save  @  11/07/2005 12:27:47
   6 / 10
VORREI RISPONDERE, ANCHE SE Sò CHE NON FARà PIACERE, A TUTTI QUELLI CHE PENSANO MALE DI QUESTO FILM.
QUALCUNO A DETTO CHE NON SI POSSONO FARE I SOLDI CON UN MORTO...
è VERO, MA GIRAre un film così a me non sembra un modo di fare soldi..chiunque avrebbe potuto incassare molto di + facendo vedere il presunto kurt mentre si droga o mentre fa sesso o suona ..... perchè è questo che la gente si aspetta, ma in realtà il regista ha visto con gli occhi di kurt i suoi ultimi giorni e considerando che era oltre che un mito (come adesso), un drogato (come tutti del resto solo che della sua droga si muore) probbabilmente è un modo che sicuramente si avvicina molto al reale..

il linguaggio del cinema non segue regole grammaticali come la lingua ma è libera nelle mani del regista di cambiare e plasmarsi a seconda dei messaggi da mandare...



Serlon  @  04/07/2005 22:48:46
   7 / 10
Se si fosse voluto usare il nome di Kurt Cobain per fare i soldi, sarebbe stato semplicissimo fare un film commerciale. Niente di più facile.
Invece il regista ha voluto fotografare un mondo che (Kurt Cobain o no) è molto presente e lo sarà sempre di più.
Esattamente come nella vita del protagonista, tutto è lento e privo di significato. Tutto escluso la musica. E' infatti nei momenti di musica che il film trova il suo punto di forza attrattiva.
Voi credete che sia un film senza senso?
Eppure io ho visto un significato in tutto.

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