lo chiamavano jeeg robot regia di Gabriele Mainetti Italia 2015
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lo chiamavano jeeg robot (2015)

 Trailer Trailer LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

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locandina del film LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

Titolo Originale: LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

RegiaGabriele Mainetti

InterpretiClaudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Francesco Formichetti, Salvatore Esposito, Antonia Truppo, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Gianluca Di Gennaro

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia 2015
Generefantasy
Al cinema nel Febbraio 2016

•  Altri film di Gabriele Mainetti

Trama del film Lo chiamavano jeeg robot

Enzo Ceccotti entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di un incidente scopre di avere un forza sovrumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l'eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d'acciaio.

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Voto Visitatori:   7,44 / 10 (175 voti)7,44Grafico
Miglior attore protagonista (Claudio Santamaria)Miglior attrice protagonista (Ilenia Pastorelli)Miglior regista esordiente (Gabriele Mainetti)Miglior attore non protagonista (Luca Marinelli)Miglior attrice non protagonista (Antonia Truppo)Miglior produttoreMigliore montatore (Andrea Maguolo)
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore protagonista (Claudio Santamaria), Miglior attrice protagonista (Ilenia Pastorelli), Miglior regista esordiente (Gabriele Mainetti), Miglior attore non protagonista (Luca Marinelli), Miglior attrice non protagonista (Antonia Truppo), Miglior produttore, Migliore montatore (Andrea Maguolo)
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Voti e commenti su Lo chiamavano jeeg robot, 175 opinioni inserite

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maurimiao68  @  02/09/2016 16:49:11
   4½ / 10
Che Boiata tremenda mamma mia...

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2016 02.59.41
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piripippi  @  02/09/2016 15:59:01
   7½ / 10
devo ammettere che mi ha piacevolmente stupito questo film. è fatto bene con una trama avvincente e con dei messaggi molto espliciti. non cade mai nel grottesco ed una trama fatta molto bene.bravissimi gli attori. film molto originale

Tuco ElPuerco  @  02/09/2016 13:51:21
   4½ / 10
Poca roba....per di piu' poca roba già vista.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/09/2016 10.59.41
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Lucone  @  01/09/2016 04:14:58
   8½ / 10
Il cinema italiano sta rinascendo come una fenice :) ... Davvero un film ben fatto ... Interpretazioni eccellenti !!! Storia ovviamente prevedibile , ma scorrevole ... Spero stiano lavorando per un possibile seguito :)

camifilm  @  06/08/2016 18:02:46
   6 / 10
Tuffiamoci nel Tevere!
Ovviamente non è un film di supereroi alla americana.
Peccato scenda spesso nel genere commedia.
Non raggiunge livelli cult.
Buon film, trama non del tutto innovativa.
Ottime interpretazioni dei protagonisti, tre.

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FABRIT  @  02/08/2016 16:51:46
   8½ / 10
Jeeg Robot è il film italiano più interessante degli ultimi anni e i due protagonisti Santamaria e Marinelli regalano una prova strepitosa. Imperdibibile

Baby Birba  @  24/07/2016 12:44:18
   5½ / 10
Ci stanno due disadattati e una demente...

David94  @  23/07/2016 17:41:01
   8½ / 10
Gran bel film! Forse la trama non è tra le più originali ma questo è compensato dalle ottime prove degli attori, la Pastorelli e Marinelli su tutti. Consigliatissimo!

Light-Alex  @  23/07/2016 10:54:49
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di meglio. Un film su supereroi italiano ovviamente non potendosela battere sul piano effetti speciali (seppur comunque discreti e mai visivamente arretrati), se la preferisce battere sul piano umano.
Ed ecco che un film azione-thriller vede in realtà il suo ritmo scemare moltissimo, rallentato dalle dinamiche umane. Tuttavia il personaggio grottesco, infantile, psicolabile di Alessia crea delle scene più che altro buffe o agrodolci, senza però dare la necessari profondità. L'effetto benefico di raccontare una storia umana ha dei benefici inferiori all'effetto negativo dato dal rallentare continuamente il ritmo, spesso poi con intermezzi ridondanti.

Il personaggio di Alessia riesce a dare la giusta profondità solo nel finale, permettendo al protagonista di riunire i pezzi del puzzle della sua persona. Per il resto crea un rallentamento nella storia talvolta anche noioso.
Tuttavia l'attrice, Ilenia Pastorelli, è stata una piacevole scoperta.
Mi è piaciuta la caratterizzazione di Ezio, interpretato da Santamaria (anche lui l'ho apprezzato). Mi sono piaciute alcune scelte come l'isolamento sociale, il farlo parlare praticamente sempre per monosillabi, la mono-espressione facciale, il rapporto errato con le figura femminile… insomma un supereroe molto anticonvenzionale.
Ma su tutti quello che ho apprezzato maggiormente è stato Luca Marinelli, tutto sommato vera scintilla motrice di questo film.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  17/07/2016 17:36:41
   8½ / 10
Con un titolo che richiama a una enorme commedia di genere italiana, Jeeg Robot aspira, fin da questa presentazione, a porsi come cult del cinema italiano. Questa è la sua più segreta e allo stesso tempo lampante ambizione, quella smisurata, che forse è eccessiva (per la scrittura del film), ma proprio per questo encomiabile.
Fin dall'inizio, i fraintendimenti: il film non descrive Roma, questa nevrotica ossessività post-realistica, post-moderna di essere descritti nella propria verità, nella propria aderenza al tessuto socio-politico e nazionale, non solo dei romani, ma anche dei napoletani (vedi le accuse faziose alla tripletta cross-mediale di Gomorra), dei brianzoli (Virzì), e chissà quanti me ne sto dimenticando. Sembra che in Italia ci sia un doppio legame stritolante, se si vuole scrivere e ambientarvi una storia: da una parte l'accusa che si muove a certo cinema che non parla del popolo, cioè di noi, e la corretta (ma pessimistica e generalizzante) constatazione che un immaginario italiano di per sé non esiste e forse mai è esistito. Di qui un possibile nazionalismo post-fascista: guardiamo troppi prodotti esteri, incuranti della loro assenza di realismo (trattone da parte lo snobismo degli ambienti radical chic che si premurano gentilmente, in ogni occasione possibile, di ricordarci che House of Cards NON è politica americana), incuranti della deriva culturale che ciò implica: l'incapacità di pensare la cultura qui, ora, nell'Italia disastrata del 2016. Dall'altra oserei dire che il farla qui questa cultura è sempre stato difficile. Lo testimonia il percorso di un grande regista di genere, Sergio Leone, e di chiunque pensasse fuori dagli schemi della grande Scuola, il neorealismo, chiunque insomma col cinema volesse semplicemente divertire, mescolando realtà e finzione, gioco e impegno, generi e simboli.
Non facciamo cultura in Italia, ma ci lamentiamo se la nostra cultura viene distorta dai media. Sembra impossibile uscirne. Qualunque rappresentazione, invece di interessarci come espressione di una sensibilità artistica, ci infastidisce, perché NON è la nostra realtà (anch'essa una rappresentazione).

Ciò detto Jeeg Robot è un film che sta a metà tra la furbizia e l'intelligenza, un'opera scarna, grottesca, onestamente divertente e che tocca una serie di corde giuste, sia nel rimpastare un immaginario sociologico attuale, sia nel presentarsi come una favola di menti stravolte e bassifondi luridi e dimenticati da Dio e dalla politica.

the saint  @  13/07/2016 13:03:52
   8½ / 10
Ah Mainetti... io nun t'ho mai sentito, ma t'ho già ner cuore!!

hai presente quando Santamaria se revolge ad Ilenia Pastorelli e le dice: '' scusa ma io nun so come se fa, non so da che parte inizià.. etc etc.. ''

ecco , tu sei l'esatto contrario: tu sei bravo, tu sai come se fa... (un film), basta con sti corti che non te fila nessuno:-)

aspetto con ansia il prossimo, stay tuned!!!

Christian80  @  01/07/2016 19:22:35
   7 / 10
Sono riuscito a vederlo bel film,anche gli attori alcuni già conosciuti recitano bene le parti che gli sono state date ..peccato perde un pochino nel finale ma comunque merita!! Bravi!

crimal9436  @  30/06/2016 12:29:53
   6½ / 10
Alcune particolarità azzeccate, su tutte direi l'interpretazione di Marinelli e le sue canzoni!
Non mi convince più di tanto il protagonista e la trama non spicca di originalità.
Infine trovo il finale parecchio bruttino: se fino a 20 minuti dalla fine il film aveva un non so chè di nostrano, il finale è un'americanata di cui si poteva fare a meno

GianniArshavin  @  11/06/2016 17:34:57
   8½ / 10
Durante la visione di Lo chiamavano Jeeg Robot sono tornato indietro di anni , sono stato catapultato dalle immagini , dai suoni e dalla storia direttamente nel periodo d'oro del cinema di genere italiano , quel periodo in cui con pochi mezzi si riuscivano comunque a realizzare pellicole divertenti e intelligenti.

Al suo debutto al cinema Gabriele Mainetti dimostra talento e passione , andando a dirigere con basso budget un cinecomic tutto italiano che da tre giri ai miliardari cugini americani. Pur basandosi su idee già viste , il film ha una sua identità e una storia che fra citazioni , ironia , dramma e superpoteri tiene incollati allo schermo ed emoziona in più punti.

Tecnicamente la pellicola è curata in ogni dettaglio , dalla regia alle location, senza dimenticare gli spartani ma efficaci effetti. Per quanto riguarda gli attori i tre protagonisti fanno a gara di bravura , e non sfigurano nemmeno i comprimari.

Narrativamente , Mainetti imbastisce una storia avvincente , condita da vari elementi e piena di spunti. Il regista utilizza la figura di Jeeg per raccontare di un ladruncolo di bassa lega alienato da tutto e da tutti che per un caso fortuito svilupperà dei poteri incredibili che lo porteranno ad aiutare una sua vicina di casa, una ragazza dal passato sofferto che identificherà il suo mito, Hiroshi Shiba , nel taciturno ex ladro.
Da questa base Mainetti tratta varie tematiche tutte con intelligenza e tatto , coinvolgendo lo spettatore in un turbinio di emozioni non indifferente.

Non mancano delle piccole sbavature , ma Jeeg mi ha proprio conquistato , non volevo che finisse malgrado le due ore di durata. Lo consiglio vivamente e spero che Mainetti e tutto il cinema italiano proseguano su questa strada per risollevare definitivamente la nostra cinematografia.

Kitiara31  @  04/06/2016 11:43:26
   7 / 10
Bel film, bravissimo Luca Marinelli e la sua interpretazione di un'emozione da poco della Oxa è fantastica.
Gli sceneggiatori hanno attinto a piene mani da un bel po' di film quindi ho avuto l'impressione che non ci fosse molto di originale, ma anche se hanno preso spunto da altre pellicole, il tutto è stato confezionato molto bene.

zetazeta  @  15/05/2016 17:48:50
   4½ / 10
L'idea (per un film italiano) è sicuramente originale, ma il film è incredibilmente lento, il romanesco degli attori è troppo marcato e quindi poco comprensibile per i non romani, e il film dura almeno 20 minuti in più di quanto sarebbe dovuto durare. Non lo consiglio.
Questi 7 David di Donatello rappresentano il poco valore e l"inutilità stessa del premio.

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Ultima risposta 31/05/2016 23.07.09
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TheLory  @  08/05/2016 11:49:06
   7½ / 10
Dai commenti e media ovviamente mi aspettavo il capolavoro, il film è piacevole ma mi aspettavo di più. Bella la trovata di un supereroe romano, Santamaria è fantastico, un personaggio sofferto dalla voce profonda meglio di un batman. Forse troppo invadente la storiella d'amore, ma in fondo va bene così!

cinematografo  @  08/05/2016 02:12:27
   7 / 10
Un supereroe all'amatriciana.......ma devo dire che funziona piuttosto bene! Gli attori, specie Marinelli, sono tutti in ottima forma recitativa. Peccato solo che la seconda parte sia troppo lunga ed anche un pò pesante; ma comunque, il film mi è piaciuto!

LucaT  @  05/05/2016 22:42:04
   4½ / 10
è un film coraggioso con alcune cose ben fatte
e la recitazione di Ilenia Pastorelli e Luca Marinelli sono la parte migliore
anche se nell'insieme non lo trovo un bel film sopratutto nella parte finale
ma che possa piacere o no è puramente una cosa personale del resto
ogni scarrafone è bello a mamma soja

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Ultima risposta 23/09/2019 00.25.23
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pontypool  @  05/05/2016 12:31:01
   5½ / 10
Se questo è un capolavoro allora occorre mettersi d'accordo sui termini. Il film è decente, gli attori sono discreti ma l'ho trovato, in molte parti, noioso, quasi soporifero.
Inoltre mi sembra un inno alla violenza. Come minimo da vietare ai minori di anni 13.
personalmente lo reputo sotto la sufficienza.

nb: volevo dire ai signori troll che possono anche risparmiarsi le solite parolacce e insulti destinati a chi non la pensa come loro. Non risponderò ma se vedo un insulto chiederò l'ip per eventuali denunce.

7 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2016 23.02.59
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Bart Simpson  @  04/05/2016 19:23:53
   7½ / 10
Originale, ben recitato, non banale nonostante qualche stereotipo..
Mix tra favola e cruda realtà..anche oltre la realtà!

Jumpy  @  03/05/2016 23:22:36
   8½ / 10
Un film in chi c'è tutto: comicità, commedia romantica, dramma, passioni, fantascienza, thriller, poliziesco, gangster, quasi perfettamente calibrati ed armonizzati.
Troppo caciarone in qualche passaggio ma ci sta, qualche scena eccessivamente didascalica, c'è da sottolineare però che era davvero difficile ed impegnativo inserire un'avventura di supereroi in un contesto nostrano senza rischiare di scimmiottare gli americani o, ancora peggio, di cadere nel ridicolo.
L'unica cosa che non mi ha convinto per tutto...

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Ilenia Pastorelli l'ho trovata straordinaria nella semplicità e nell'innocenza della suo personaggio...

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Il finale...

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Ultima risposta 04/05/2016 02.21.18
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antoeboli  @  03/05/2016 19:55:52
   9 / 10
Difficile bollare Lo chiamavano Jeeg Robot come il solito film cinecomics , perchè dietro ci sta la questione: in Italia è possibile fare film sui supereroi non potendosi permettere budget da Hollywood ? Ma soprattutto è possibile farlo ottendendo un prodotto di qualità.
Gabriele Mainetti in quasi 2 ore di film ci insegna cosa vuol dire girare un film a Roma con supereroe un ragazzo qualunque che si ritrova ad un tratto dei poteri sovrannaturali .
tecnicamente la pellicola ha un livello registico superiore a tantissima roba italiana vista negli ultimi anni , ed è bello vedere questa Roma , con una fotografia e una cornice come secondo me dovrebbe essere inquadrata al giorno d'oggi , anzichè essere una 'grande bellezza' come anche qualcuno voleva farci sembrare.
Quella che può essere una storia davvero reale , viene inglobata in questo contesto alla marvel o DC .
I personaggi sono affascinanti da qualunque lato li si analizzi , dal primo all'ultimo . Menzione d 'onore secondo me però andrebbe a Luca Marinelli che interpreta uno dei cattivi più belli degli ultimi anni . Una fonte di ispirazione presa secondo me dal joker di batman e dal pinguino della serie tv Gotham . Un mentecatto malatissimo che si farà notare per tutto il film .
Ovviamente anche il resto del cast è una bomba , come C. Santamaria o la Pastorelli che da segno particolari 'concorrente del gf', è riuscita con la sua bravura a imporsi in un ambiente difficile come il cinema italiano , bistrattato ormai anche dagli stessi abitanti dello stivale.

billieray  @  03/05/2016 14:21:54
   6 / 10
premio il coraggio, ma non mi ha entusiasmato...... . Troppo romaneschismo, un po' di gomorra, suburra, romanzo criminale, è un non so che dello spettacolo "è stato la mafia di travaglio". Luca Marinelli bravo, santa maria un po' anonimo, la tipa bona è basta.

11 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2016 12.19.22
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hghgg  @  03/05/2016 12:22:40
   8 / 10
"Lo chiamavano Jeeg-Robot" è un film bellissimo. E no, non è cinema italiano che tenta di scimmiottare gli americani, al massimo è un film italiano a basso budget che sullo stesso territorio, per idee e freschezza, ridicolizza i colossi statunitensi, almeno quelli cinematografici.

Arrivato finalmente al lungometraggio Mainetti dimostra davvero di essere un regista talentuoso, con le palle, con delle idee; uno che sa come sfruttare le basi e le ispirazioni classiche, mai nascoste, e renderle personali, nuove, evitando appunto un mero scimmiottamento.

E quindi si "Lo chiamavano Jeeg-Robot" potrebbe davvero essere la rinascita del cinema italiano; ovviamente, di un "certo tipo" di cinema italiano, "di genere" si dice, un cinema fatto di puro e valido intrattenimento che sa essere contemporaneamente fracassone (si perché supereroe e super villanzone che si super-menano sulle tribune dell'Olimpico durante Roma-Lazio, eh be...) e intelligente, allo stesso tempo intimo e divertente.

Mainetti poi ne ha di idee e ne mette in gioco di cose per rendere questo film il più personale e originale possibile. Lo fa con abilità e con furbizia, costruendo lo sviluppo della trama e ogni altro aspetto del film con svariate strizzate d'occhio ma riuscendo ad immettere in ognuna di esse spontaneità e freschezza senza mai risultare ruffiano.

Ovviamente soltanto lo spunto dell'ambientazione è un punto di partenza colossale.
Un film a tema supereroi ambientato a Roma, per di più soprattutto nella zona periferica di Tor Bella Monaca, dove vive il protagonista, ma anche il fondamentale scenario del Lungo Tevere (e poi l'Olimpico, Piramide Cestia). Non solo, Mainetti rende Roma perfettamente funzionale al film. Un film su gente con i super-poteri, in teoria (e anche in pratica), eppure con la più efficace e realistica rappresentazione della città che si sia mai vista al cinema da ormai non pochi anni a questa parte.

Roma così come è, semplicemente. E la parte a Tor Bella Monaca automaticamente mi ha in parte rimandato all'uso realista della scenografia della malfamata periferia new yorkese in "Daredevil" e "Jessica Jones" sempre parlando di gente con i super-poteri che mena i super-cattivi.

Da romano e grande amante della mia città questa cosa per me ha avuto poi ancora più valore.

E poi, altra idea interessante di Mainetti, infilare come spunto, motore, riferimento visivo Jeeg-Robot, uno dei più celebri super-robot giapponesi, in un film che non cerca certo di nascondere i suoi riferimenti supereroistici di base Marvel (più che DC); questa cosa spiazza, perché è Hiroshi Shiba quello che alla fine il protagonista accetterà come sorta di "alter ego", perché è Jeeg-Robot la presenza insostituibile del film, anche attraverso il personaggio di Alessia, eppure il modo in cui nasce questo supereroe della periferia romana è totalmente marveliano.

Ed ecco quella personalità, freschezza e originalità di cui parlavo. Le idee di Mainetti sono semplici, lo spettatore le sue carte le scopre subito ma scopre anche quanto siano dannatamente efficaci.

E ovviamente (e pure qui parlando di super-tizi una mezza pensata alla prima stagione di Devil... Ma non è certo questo il riferimento stavolta) c'è anche tutto lo sfondo della criminalità che occupa la trama, mescolando in maniera miracolosamente naturale il genere supereroistico con quello del recente gangster tricolore, i vari "Romanzo criminale" "Gomorra" "Suburra" ecc.

In "Lo chiamavano Jeeg-Robot" ci si muove tra piccola e fin troppo ambiziosa criminalità romana e camorra e il tutto ha una parte centrale nello sviluppo di una sceneggiatura comunque colma di elementi tutti molto ben dosati. Nella catartica e fondamentale scena della sparatoria notturna sulle rive del Tevere al centro di Roma vediamo come Mainetti sia riuscito a bilanciare ottimamente questo suo super-gangster-hero-movie.

Senza contare che è proprio tra questi piccoli criminali romani che nasce il super-villain del film, il Joker di Tor Bella Monaca, un Luca Marinelli estremamente sopra le righe e ancora una volta capace di centrare perfettamente il suo personaggio con un'altra prova molto convincente. Un cattivo meraviglioso, piccolo criminale psicopatico con manie di grandezza e spinto solo dalla voglia di fama, celebrità e tante visualizzazioni su you tube.

Un cattivo con un passato da partecipante a "Buona domenica" che si esibisce nel karaoke cantando canzoni di Anna Oxa e che, una volta ottenuti anch'esso i poteri

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ottenendo quelle numerose visualizzazioni da lui tanto agognate. E Jack Nicholson/Joker irrompe nei musei sulle note di Prince.

E poi i personaggi sono tutti azzeccati. Se Santamaria come protagonista se la cava indubbiamente bene perché quando gli gira è anche bravo è indubbio che la sorpresa più grande l'abbia rappresentata Ilenia Pastorelli con il personaggio di Alessia. Una debuttante, senza alcuna esperienza cinematografica e con un precedente curriculum che renderebbe diffidente anche il più ottimista degli spettatori quindi figuriamoci il sottoscritto.

Invece la Pastorelli stupisce colpendo se non altro con la spontaneità con cui interpreta il suo personaggio, colonna portante e infine deus ex machina nella nascita del nuovo Hiroshi Shiba romano in quanto è a lei che vengono affidati i difficili panni dello

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Lei poi rappresenta il collegamento al mondo di Jeeg-Robot insomma è probabilmente più importante lei del protagonista stesso nell'economia del film.

Un personaggio difficile quello di Alessia, drammatico, che la Pastorelli restituisce con grande naturalezza allo spettatore. Nuovo talento ? Avvenuto miracolo ? Fuoco di paglia ? Non lo so però un secondo banco di prova se lo è guadagnato tutto (e ai David di Donatello ha battuto tipo Juliette Binoche, mi pare, cioè, che cavolo!).

E da lei mi ricollego appunto alla serie di tòpoi marveliani che Mainetti non si fa assolutamente mancare.

L'origine dei poteri tramite un incidente con un qualche materiale radioattivo (poi dici che uno fa le battute sul Tevere). L'iniziale uso sconsiderato dei propri super-poteri da parte del protagonista (nel caso di Santamaria, essendo un piccolo criminale, ci si diverte a portarsi a casa interi bancomat divelti a mani nude), un consigliere che saggiamente tenta di fargli capire quella storia dei grandi poteri e delle grandi responsabilità; morte del consigliere/amico/parente ecc. (e non è spoiler, è un tòpos) e presa di coscienza del protagonista; uno o più scontri con il cattivo; scontro finale con il cattivo; vittoria e protagonista che accetta il suo ruolo e si prepara a proteggere la sua città.

Da questo punto di vista si "Lo chiamavano Jeeg-Robot" è il più classico dei film sui super eroi. Per il resto rientra in quella lista di film sul genere talmente originali e freschi da svettare prepotentemente, almeno nella qualità, rispetto ai loro fratelloni multimiliardari alla "Avengers" e mi vengono in mente i "Kick-Ass" o "Super"; mi sarebbe piaciuto farmi venire in mente anche "Watchmen" ma Snyder ha mandato todos a pùttane.

Questo film poi trova anche il tempo, nella prima parte in particolare, di essere sinceramente divertente e riesce a farti sghignazzare più di una volta. Trova anche il tempo di essere emozionante anche se magari un po' ruffianotto ma cavolo concediamoglielo. Trova anche il tempo di citare "Kill Bill" e di tirare fuori scene di una crudezza e una violenza grottesche che mi hanno rimandato tantissimo alla violenza pura, nuda e cruda di Henry Hill che spacca la faccia a un tizio con il calcio della pistola in "Quei bravi ragazzi" (lo Zingaro/Marinelli che fracassa il cranio del tizio a colpi di Smartphone).

E infine ci metto anche che Mainetti, come regista, ci sa fare sul serio. Idee talento e fantasia, e parecchie scene girate davvero bene e venute su davvero fìghe. Come nel finale, per carità gigantesca strizzatona d'occhio allo spettatore, ma nel quale finalmente la bellissima inquadratura del Colosseo dalla quale cima si ammira l'Eterna Città in notturna è funzionale e sa di epicità. E concediamocela l'ovvia tamarrata di lui che si infila la maschera da "Jeeg" e si lancia dal Colosseo per difendere Roma dal crimine. Ci sta.

Non dico certo che sia un film perfetto. E poi dallo scontro finale tra il protagonista e il super-villain io ne sono rimasto un po' deluso che, a parte il sorriso che ti viene assistendo ad una super lotta tra il pubblico dell'Olimpico durante il derby, non è niente di che, ecco nella parte finale Mainetti non è riuscito a mantenere quel bel ritmo e quel giusto pathos percepito fino a quel momento (diciamo fino allo scontatissimo salvataggio della bambina e al coattissimo scambio di battute col tizio della moto "Ma tu chi sei ?" "Hiroshi Shiba").

Non è un film perfetto, non è un capolavoro e ha i suoi momenti non troppo riusciti qua e la ma leggendo qui o sentendo altrove vedo gente che lo definisce persino "amatoriale" perché è a basso budget e con pochi mezzi... Amatoriale ? Ma un film amatoriale lo avete presente ?

Vabè che commenti del genere sono abituato a sentirli e leggerli anche su film, e alzo il tiro qui, come "Mean Streets" di Scorsese, capolavoro basilare del cinema americano moderno spesso criticato perché grezzo, confuso, a basso costo, "fatto male" (risate matte), acerbo e bestemmie del genere. Alla fine quindi per il povero "Lo chiamavano Jeeg-Robot" commenti del genere non mi danno nemmeno troppo fastidio, ho gli anticorpi.

Il primo lungometraggio (se non mi sono perso qualcosa) di Mainetti è un vero, e attualmente raro, grande esempio di cinema d'intrattenimento intelligente made in Italy che raccoglie le più classiche eredità di un genere, lo mischia con altri e ci butta dentro idee e personalità propria.

"Lo chiamavano Jeeg-Robot" è proprio un film bellissimo e conferma il buon periodo del cinema italiano degli ultimi tre anni, almeno.

senseiken  @  02/05/2016 16:36:19
   6½ / 10
Chevvedevodì. Hype piuttosto marcato, grande clamore, "finalmente un supereroe italiano". In salsa di pomodoro, pizza, spaghetti e mandolino come sempre quando cerchiamo di imitare ai ammmerigani (Notare che ho comunque bastonato pesantemente i vari Superman vs Batman, Man of Steel).

Secondo me questo film è un lungometraggio amatoriale fatto benino. Niente di più e niente di meno. Credo che il problema sia anche l'andamento molto lento con un finale un pò stucchevole.

Lungi da me dal dargli l'insufficienza: si fa guardare e non raggiunge comunque certi livelli di pacchianaggine memorabile come in Batman vs Superman (Se di supereroi vogliamo parlare e paragonare).

bbjmm7  @  27/04/2016 20:06:16
   5 / 10
Se questo è il FILM che indica la rinascita del cinema italiano siamo messi maluccio. Non vedo attinenze con le capacità registiche creative dei nostri cugini americani. Sia per la storia in se che per il comparto tecnico siamo a livelli di un cortometraggio che sembra essere creato da un gruppo di amici. Ok ok ok..ben vengano queste operazioni ma la qualità è basica. Per quanto riguarda il film in se la storia mi sembra al quanto patetica. Scusate se esco dal coro ma davvero sono rimasto quasi insensibile ad una operazione come questa,

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/05/2016 13.07.12
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Rollo Tommasi  @  27/04/2016 14:46:43
   8 / 10
Mi allineo all'opinione della maggioranza.
"Lo Chiamavano Jeeg Robot", che ha fatto incetta di Premi ai recenti David di Donatello (7 statuette), è essenzialmente un fumettone coatto fracassone, con una sceneggiatura quasi impalpabile ed infarcita di bestialità dialettali, ma comunque originale, divertente, godibile, a tratti impegnato, e con due recitazioni stellari, di esagerata bravura: quelle di Luca Marinelli, nei panni dello schizofrenico Zingaro, ed Ilenia Pastorelli, alias Alessia, la damigella succinta invasata dei cartoni animati di Jeeg Robot (affetta da non minori tare mentali...), che stravolgerà l'esistenza del protagonista.
La Pastorelli rimuove ogni dubbio sulle sue notevoli capacità già al primo scatto isterico in una scena di pianto di palpabile realismo.
Forse, ad un consuntivo più ragionato, sono state ultronee le premiazioni di Claudio Santamaria (ingessato nella solita espressione con le palpebre a mezz'asta per l'intera durata del film) e di Antonia Truppo (che recita solo di carisma, senza quasi emettere parole che non siano versi gutturali napoletani).
Davvero comiche fino allo spasmo le scene in cui compare lo Zingaro, compresa l'imperdibile sparatoria con il transessuale.
Fuori dagli schemi consueti (commedia estiva-invernale; psico-drammi esistenziali), Mainetti regala una nuova vita per il cinema italiano (parafrasando il portentoso Marinelli, "E Mo' So' cazzzzi!").

stef123  @  27/04/2016 08:14:06
   6½ / 10
Un cattivo psicopatico (sicuramente de' à lazio) vede i suoi piani intralciati da un inconsapevole superman (ma non ancora eroe e sicuramente ex de' à roma).
La bella (guarda caso spiaccicata a Illary Blasi) porta verso il bene il nostro super eroe (un riferimento alla vita der pupone?).
Egli riuscirà a sventare un attentato durante il derby (organizzato dallo psicopatico laziale nella curva de' à roma), malgrado l'assoluta inettitudine della polizia (che guarda caso ha gli stessi colori de' à lazio).
Si capisce già che ci sarà un sequel dove il nostro Jeeg Robot farà qualcosa di bene sempre per à maggica (Roma calcio e la sua città).
Regia di ottimo livello, con buoni ritmi e soluzioni innovative per il cinema italiano - voto 8.
Sceneggiatura piena di buchi ed incongruenze (quelli della Marvel ci stanno più attenti)- buoni i dialoghi - voto 5.
Attori mediamente di buon livello con una grande prova del cattivo (luca marinelli)- voto 6,5.

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Ultima risposta 03/05/2016 22.17.50
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gringo80pt  @  26/04/2016 13:17:17
   8½ / 10
Un film da vedere assolutamente perché fa parlare di sé anche dopo la visione. Rimangono alcune scene comiche che strappano qualche risata e c'è qualcosa di più: la visione deve essere portata a termine nonostante la prima metà film possa essere criticata e sottovalutata. Infatti, gli ultimi 30-40 minuti ti mettono una carica e si esce dalla sala soddisfatti. Buone le colonne sonore e tutta la trama. Film rischioso ma incredibilmente godibile.

APPLAUSI

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/04/2016 21:44:35
   8 / 10
Bello, bello, anzi direi anche coraggioso perchè il genere fantascienza e perdipiù di stampo supereroistico è assolutamente inusuale per il cinema italiano. Da un lato asseconda il genere della nascita di un (super)eroe attraverso l'acquisiszione dei poteri, la maturazione e nel caso di Enzo la redenzione personale di uomo solo frustrato ed abbruttito dalla solitudine, la responsabilità verso gli altri e l'empatia con le persone e naturalmente con il villain di turno, la nemesi negativa dello Zingaro. Oltre a questo però Mainetti mette in scena la particolarità del contesto e le sue sfumature inserendolo nella realtà degradata di Tor Bella Monaca. E funziona tutto a dovere, nulla da dire. A riprova che qui in Italia le idee ci sono ancora. Basta avere il coraggio di metterle in pratica.

bacci88  @  24/04/2016 18:00:06
   8 / 10
Ebbene sì, con questo film è successo: dopo tempo immemorabile sono tornato al cinema per vedere un film italiano. E che film: ne avevo sentito parlar bene ma non mi aspettavo fosse così ben riuscito. Francamente non trovo punti deboli, la storia funziona perfettamente, gli attori sono tutti bravi, e il primo quarto d'ora è stato un bel pugno nello stomaco per crudezza e realismo. Bravo Mainetti che è riuscito a creare un universo credibile sfruttando al meglio l'amientazione delle borgate romane. Consigliato.

marimito  @  23/04/2016 20:50:49
   7 / 10
Non mi piace particolarmente il genere, ma devo riconoscere che questa pellicola è fatta bene, ha tutti gli ingredienti per risultare un film da vedere. Attori perfettamente nel ruolo, una Roma strepitosa, sporca e incantevole al tempo stesso, un regista che osa ma fin dove può, senza eccessi fuori luogo e con coraggiosa audacia. Mi è piaciuto molto (nei limiti in cui può piacere un film che non è il mio genere preferito) e lo consiglio vivamente.

Boss  @  23/04/2016 17:37:20
   10 / 10
Andate a vedere tutti questo fottuto CAPOLAVORO.
Un Film spettacolare tutto italiano , Attori meravigliosi , il villain maestoso , Complimenti veramente , Super Ultra Mega Consigliato

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  22/04/2016 23:53:31
   8½ / 10
Daje rega', tutti insieme!

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Edredone  @  16/04/2016 10:17:19
   7½ / 10
Finalmente un bel film italiano, mezzo voto in più per campanilismo. Villain eccezionale. Consigliato.

Spera  @  11/04/2016 13:49:18
   7½ / 10
Finalmente una ventata di aria fresca per l'italia, dove regna un cinema statico, conservatore che mai si reinventa, sempre gli stessi temi, triti e ritriti raccontati alla stessa maniera.
Anche qui in parte il tema di fondo e l'ambientazione sono li stessi ma si volta pagina e si racconta una storia da un punto di vista differente, quello di un "supereroe maledetto" sullo sfondo di una Roma violentata dalla criminalità e dal degrado.
Abbiamo appena visto "non essere cattivo" e "suburra".
Qui però si cambia registro e si respirà novità.
Buona la regia e gli attori, in primis Luca Marinelli che promette davvero bene.
Buoni i personaggi, l'unica pecca a mio avviso è un pò la caratterizzazione del nostro supereroe, interpretato molto bene da Santamaria: questo "antieroe" ha dei tratti molto forti e marcati, non ha amici, è un uomo allo sbando, è un personaggio complesso e tutto questo andava giustificato meglio.
Assolutamente non mi bastano i pochi flashback che raccontano della sua infanzia sbandata con amici ancora più sbandati.
Data l'importanza del personaggio e della sua situazione andava raccontata e caratterizzata meglio questa condizione di malessere e rifiuto verso la vita che tratteggia così profondamento il nostro protagonista.
E' un pò buttata li quando avrebbero potutto dedicare più minutaggio per raccontarci bene un passato che avrebbe dato spessore e corpo alla sceneggiatura e al personaggio.
Detto questo la godibilità del film non viene minata da questo difettuccio.
Parte finale in calo, per questo un voto in meno, prevedibile il fatto che anche l'antagonista di turno si trasformi in un "supercattivo" e c'è come la sensazione che qualcosa non giri alla perfezione nelle scene allo stadio.
Bellissima l'ultima inquadratura, redenzione finale del nostro eroe e una luce di speranza per il nostro oscuro mondo.
Tutti possiamo cambiare in meglio, abbiamo bisogno di un supereroe alla quale ispirarci se nel nostro piccolo mondo non riusciamo a trovare da soli la via giusta.
Io continuo a dirlo, in Italia siamo indietro anni luce cinematograficamente rispetto alla Spagna, Francia, Inghilterra, Danimarca, ecc.
Aspetto che si faccia vivo un qualche REFN o De La Iglesia anche qui.
Questo è un primo piccolissimo passo.

polbot  @  10/04/2016 14:58:10
   8 / 10
Qualcosa di diverso nel panorama del cinema italiano e quindi concordo in pieno col commento di priss.. anche se Gomorra ha aperto un genere, cui in parte si attiene pure questo film.. anche se chi ha visto KICK ASS trova in questo soggetto non una totale novità. Però è da vedere .. e da fare un tuffo nel Tevere!

-Uskebasi-  @  01/04/2016 02:53:28
   8½ / 10
Chissà perché non me ne importa una mazza della nazionale, delle opere d'arte, dei Marò o quant'altro... io mi sento patriottico solo quando vedo sconosciuti italiani vincere medaglie alle olimpiadi e quando facciamo buon cinema.
Sarà forse che ho sentito troppe volte che non possiamo avventurarci in determinati generi perché non ci sono i mezzi, non ci sono i soldi, non ci sono idee, l'ho sentito talmente tante volte che quasi ci ho creduto. Ma andate a dirlo a Mainetti. Spostate la "i" e andate a dirlo ai Manetti.
Il nostro eroe burino non ha nulla da invidiare ai bei ragazzi americani. (a proposito, Santamaria quando càzzo è diventato un armadio a 4 ante?)
Sempliciotto ed egoista, solo e segaiolo, non basta il superpotere, ha bisogno di qualcuno che gli indichi la giusta via.
Ed ecco la dolcissima Alessia e il suo sguardo che racconta profonde sofferenze, ragazza per la quale vorresti attraversare la quarta parete solo per abbracciarla. E' lei con la sua innocenza a salvare la città.
Fabio la vuole distruggere. Lui è il nostro villain coatto con manie di grandezza. Istrionico e pazzo come pochi altri, ma non andiamo a scomodare paragoni con il Joker di Ledger.
Personaggi semplici e specifici, con sfumature tangibili, da fumetto, resi al meglio da chi li ha interpretati.
Grande Santamaria, da Batman a Hiroshi Shiba, valori diversi che tuttavia portano a una fuga con una bomba per salvare gli altri.
Grande Ilenia Pastorelli, nonostante nasca da una delle vergogne della tv e della società.
Grande Luca Marinelli, grandissimo Luca Marinelli, sempre credibile in una sfilza di atteggiamenti folli.
E Grande Mainetti ad aver avuto l'incoscienza di ideare, l'abilità di gestire, il coraggio di creare un qualcosa che non esisteva (o quasi) in Italia. Tra i vari omaggi ho apprezzato tantissimo (se di omaggio si tratta) quello al capolavoro "Il segreto dei suoi occhi" con la scena tra la folla allo stadio.
Dobbiamo sponsorizzare questi film, queste bellissime pecore nere. Dobbiamo sorvolare sui difetti e concentrarci sui meriti, dobbiamo far di tutto affinché siano esempi sempre meno isolati.
Oppure sticàzzi, scoraggiamo sti stupidi tentativi che ci fanno perdere solo tempo, perché è vero, la differenza di budget si vede.
Scriviamo e guardiamo l'ennesima commedia con tradimenti.

cyberalek  @  30/03/2016 12:51:28
   8 / 10
una piacevole sorpresa, è già il secondo film bello ITALIANO che vedo dopo perfetti sconosciuti... incredibile. su tutti un Luca Marinelli superlativo..personaggio pazzo, perverso ma anche comico...top

jiko  @  28/03/2016 21:07:24
   9 / 10
Un film italiano coraggioso e sorprendente, Mainetti ha rischiato e gli è andata bene. Non che ci sia nulla di particolarmente innovativo, alla fine prendi generi cinematografici differenti e li mescoli insieme un pò "alla Tarantino". Ma bisogna saperlo fare. E il risultato finale è davvero ben riuscito. Attori e cast davvero convincenti, molti volti nuovi o poco conosciuti, Ilenia Pastorelli su tutti, davvero brava. Uno di quei pochi film che ti viene voglia di rivedere subito.

Von_Kappell  @  24/03/2016 16:41:56
   9 / 10
Grande film con grandi attori, adoro Santamaria ma non conoscevo Marinelli ne Ilenia Pastorelli.
L'ambientazione della pellicola è eccezionale, Roma è sporca e bellissima come solo questa grandissima città sà essere, Santamaria è in parte in maniera perfetta, con uno sguardo o con un movimento di mani riesce a farti capire cosa sta pensando o come sta evolvendo il personaggio (perchè questo è il film, con la "scusa" dei superpoteri descrive la crescita e la evoluzione dei tre personaggi principali), Marinelli è equilibratamente sopra le righe, come richiesto dal personaggio (... diciamo folle il giusto) e riesce a mettere in scena un personaggio odioso che non riesci ad odiare perchè in fondo è solo un perdente che pateticamente fallisce in tutto quello che prova a fare, e la Pastorelli è semplicemente eccezionale, tenera di una tenerezza disarmante e talmente normale che riesce ad essere bellissima perchè il film riesce a fartela vedere con gli occhi di "Iroshi" e a farla diventare a tutti gli effetti una principessa.
Per ultimo ho lasciato il regista, si vede che Mainetti adora il cinema e lo cita in mille inquadrature e in mille scene (quanto è tarantiniana la scena di Marinelli con i napoletani?) restando comunque un regista con suoi virtuosismi e particolarità e che dimostra un amore viscerale per la sua città. Ah, ci sono anche i superpoteri.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  24/03/2016 15:57:20
   8½ / 10
Un film cuore e acciaio.

Giovans91  @  23/03/2016 12:59:19
   9 / 10
Con questo film, con Suburra, Non essere cattivo, Perfetti sconosciuti e il prossimo Veloce come il vento è la rinascita del cinema italiano. Siamo vivi finalmente!
Lo chiamavano Jeeg Robot è un gran film, visto in anteprima alla festa del cinema di Roma. Questo è un film di svolta nel nostro modo di intendere il grande schermo. Lo chiamavano Jeeg Robot è uno di quei lungometraggi che ci dice tante cose. La principale è che uno come Gabriele Mainetti dovremmo clonarlo. Un regista che non ha paura del cinema, ma che lo ama, ma soprattutto perché ci dimostra che nulla è impossibile, se si ha abbastanza talento, tenacia e originalità. Persino in Italia.
Da esaltare anche l'interpretazione di Luca Marinelli, uno dei migliori attori che abbiamo ora in Italia.
Che cinema, che film, che bomba!!

Manticora  @  21/03/2016 16:25:15
   7½ / 10
Gabriele Mainetti è un regista quasi esordiente,ma che ha saputo creare un prodotto di genere mai banale.Tra Romanzo Criminale e Kick Ass la forza del film al di là delle ambientazioni perfette,il film ha degli ottimi interpreti che sono il valore aggiunto,al di là del talento di Santamaria,che costruisce un antieroe scorbutico e solitario,è il personaggio di Luca Marinelli che buca lo schermo,dalla prima scena in cui mette in riga la sua "banda"

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Lo Zingaro è un balordo criminale con velleità di diventare famoso,e che alla lunga diventerà l'antagonista di Ceccotti.Interessante l'intreccio con i napoletani,perchè nella seconda parte il tutto scaturirà in una follia omicida spietata e folle.Anche la Pastorelli regge bene il ruolo della protagonista,nella sua follia,originata dai traumi di una vita di abusi dona un raggio di luce all'esistenza smorta di Ceccotti.Il tutto si sviluppa in un terzo tempo che metterà a nudo lo scontro tra i personaggi.
Insomma siamo sulla strada giusta,e forse potrebbe vedere la luce anche un sequel,che approfondirà le dinamiche tra i personaggi.

Jolly Roger  @  20/03/2016 21:54:13
   9 / 10
Il mio voto non è campanilistico, non c'entra niente il fatto che il film sia ambientato a Roma (città dalla quale sono distantissimo), né c'entra il fatto che si parli di uno dei miei cartoni preferiti dell'infanzia, il mitico Jeeg.

Quattro motivi per cui bisogna andare a vedere questo film:
1) LA PASSIONE che il regista ha profuso è straordinaria, tanto grande che ha contagiato tutti, soprattutto i tre attori principali;
2) LE EMOZIONI che trasmette sono forti e diversificate – tristezza, dolcezza, stupore…si piange, ci si commuove, ci si esalta, tutto nello stesso film;
3) E' UNA NOVITA' nel panorama italiano. Negli anni 70 e 80 non sarebbe stato inusuale produrre un film come questo. Oggi sì, perché non abbiamo più un'industria cinematografica in grado di finanziare e produrre del buon cinema. L'abbiamo distrutta per la mancanza di domanda interna. Dopo vent'anni di cinepanettoni, in cui l'unico intrattenimento "serio" sono stati dei mattonazzi sinistri ed intellettivamente banali per un pubblico di pseudo-intellettualoidi radical-chic, o reality shows per lobotomizzati, programmi tv di livello triviale con conduttrici semisvestite che si rivolgono a noi come se avessimo un cervello da bambini di tre anni…
Basta, è ora di chiedere qualcosa di meglio.
4) I PERSONAGGI sembrano usciti dalla penna di un grande scrittore. Così articolati e veri, tutti e tre: il buono (ma non totalmente buono!), il cattivo (ma simpaticamente fallimentare ed attaccabrighe), e Lei, a prima vista una ragazza autistica ed emotivamente danneggiata, ma con una grande umanità e saggezza nascoste sottopelle, di gran lunga il personaggio più profondo del film.

Chi non andrà a vedere al cinema questo film, non si lamenti più del fatto che il cinema italiano non è più quello che era negli anni 70 e 80.
Non incolpi la distribuzione, o il pubblico retrivo, o il simpatico (e meritevole) zalone, o i gombloddi.
Incolpi sé stesso.
Taccia e basta.
E' solo colpa di chi non domanda film come questi il fatto che film come questi non ci siano offerti.
Film che ricordano il grande cinema nostrano, fin dal titolo: quel "lo chiamavano Jeeg Robot" che tanto evoca il "lo chiamavano Trinità" dei tempi nostri. Non ci si stupisca delle gesta di Jeeg Santamaria, così come non ci stupivamo di Trinità, quando disarmava un avversario ferendolo alla mano sparandogli all'indietro, senza vederlo.

Ci sono scene, qui, che non si vedevano da anni in una pellicola italiana. Che culminano con quell'incredibile scena, una delle più grandi che io abbia mai visto…
quella introdotta da quel beffardo:

"BUONDI'!"

Fantastico.
Per me questo è il film dell'anno.
Grazie al regista.

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marcogiannelli  @  20/03/2016 11:29:50
   8 / 10
Devo dire che un pò mi ha lasciato interdetto.
Salvatores con "Il ragazzo invisibile" ci aveva provato a portare il film sul supereroe in Italia, a mio avviso fallendo miseramente.
Mainetti è all'esordio per un lungometraggio, ma molto sorprendente.
I dialoghi sono ottimi, finalmente servono per caratterizzare i personaggi e non sono stupidi ma funzionalissimi e logici nel rappresentare il character.
Poi c'è ancora Roma, una Roma ancora devastante, che è bellissima ma assume sempre di più una notazione negativa, come ne La grande bellezza, Non essere cattivo e Suburra. Ancora la malavita.
Ottime la sceneggiatura e la fotografia, ma la cosa che più risalta sono le interpretazioni e i personaggi. Bravissima Ilenia Pastorelli, il suo personaggio è difficilissimo da portare in scena. Claudio Santamaria è bravo, ma comunque più normale nell'interpretazione, pur non essendo l'eroe classico, anzi, al contrario, parliamo di un ladruncolo che conduce una vita fatta di porno e budini. E poi c'è l'immenso Luca Marinelli, uno dei migliori attori e caratteristi del nostro cinema (qui molto simile al personaggio di Non essere cattivo).
Cosa mi fa abbassare il voto rispetto a quello che potrei dare? Un pò la messa in scena, non proprio maturissima e che potrebbe dare di più a livello comics, anche se si vede che non è quella l'idea di partenza.
Lo consiglio comunque.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/03/2016 09:58:26
   7½ / 10
Recentemente anche Salvatores con "Il ragazzo invisibile" aveva tentato di portare in Italia il cinema dei supereroi, senza riuscirci pienamente. In questo caso, invece, possiamo affermare che l'allievo ha superato il maestro! Il sorprendente debuttante in questione realizza un film divertente e mostra un mestiere invidiabile raccontando una storia di rivincita in salsa fantasy nei sobborghi della Capitale.
I due antagonisti sono assolutamente strepitosi, cosi tanto da ridicolizzare la recitazione di altri colleghi nei recenti successi di botteghino.
Il fatto che i mezzi economici siano limitati e' un bene, si evitano inutili scene d'azione lasciando più spazio all'introspezione dei protagonisti.
Ovviamente non mancano i difetti...sicuramente nella seconda parte la tensione cala un po', penso si potesse tagliare qualcosa. Il personaggio femminile segue tutti i cliché del caso e la sua uscita di scena non sorprende e quindi non commuove.
Comunque un ottimo debutto quello di Mainetti che ben ha sfruttato il suo amore per il genere e per le "tarantinate" ma riuscendo comunque a realizzare qualcosa di personale che difficilmente sarà dimenticato. E speriamo che questo palloncino riesca davvero a spiccare il volo...

CyberWYX  @  17/03/2016 17:06:57
   7 / 10
Finalmente un buon film italiano, a tratti divertente, raramente esaltante, senza troppe pretese ma si fa seguire molto bene.

Innumerevoli i richiami al cinema tarantiniano, ai fumetti e ad una delle serie più belle di Nagai, una buona miscela che comunque acquista una personalità tutta sua.

Gli elementi tipici di un fumetto Marvel sono presenti, ed acquistano novità per l'originalissimo punto di vista borgataro dato il film si svolge tutto a Torbella monaca con qualche salto in altri famosi posti romani e i dialoghi sono quasi tutti in parlata romanesca.

Sono curioso di sapere come verrà giudicato in America :)

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Ultima risposta 31/03/2016 19.11.37
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Trixter  @  14/03/2016 09:51:40
   7 / 10
Supereroi all'amatriciana in una pellicola godibile che, senza picchi particolari, regala un paio d'ore di relax. Un tentativo coraggioso, senza dubbio, quello di Mainetti, premiato da incassi convincenti. Buona la regia, così come il montaggio e certe atmosfere pseudo-criminali. Sotto il profilo attoriale spicca su tutti Luca Marinelli, uno spassoso Joker alla vaccinara: con lui in scena il film regala i frangenti più godibili. Insomma, Jeeg Robot è un film a tratti divertente, per una vicenda di fantasia ben narrata. E stavolta più che mai "Torbella regna".

Tangolino  @  13/03/2016 23:51:53
   8 / 10
Veramente un bel film, attori in parte e regia ottima. Spero che continui ad avere il successo che merita, e che abbia visibilità anche internazionale.

dima  @  13/03/2016 21:12:10
   4 / 10
Praticamente è la versione pesante di spiderman in salsa italiana.
Ha il merito (l'unico) di aver tentato una strada assolutamente nuova: nessuno aveva mai provato (in Italia) a fare un film sui supereroi in versione drammatica (in realtà nemmeno in altre versioni che mi risulti).
Il tentativo purtroppo, a mio avviso, è fallito. Perchè? Perchè è noiso! Io almeno mi sono sonoramente annoiato, soprattutto nella seconda metà del film. Aggiungo che l'origine di questa noia e, a tratti, di una certa irritazione derivi da quel vizio insopportabile e del tutto italiano per cui se si vuol fare un film che dica qualcosa di interessante allora bisognia fare un film pesante. Se quando esci dal cinema non hai l'impressione che un mattone proveniente dalla Luna ti sia appena precipitato di spigolo sulle palle chiaramente non hai visto un bel film. Se invece non si vuol dire nulla di interessante beh, per quello ci sono i cinepanettoni e tutta quella schiera di film inguardabili che si nutrono di rutti, tette e corna. Credo che si possano fare film magnifici ed estremamente acuti rimanendo leggeri e godibili (vedi tutto Tarantino). Certo: ci sono film meravigliosi molto faticosi ma questo non è uno di quelli. Questo, invece, è uno di quelli che fa di tuitto per risultare pesante per poter essere giudicato intelligente (non c'è una battuata che è una in tutto il film), che crea il sintomo per convincerci della causa. E' sinceramente una dinamica che mi ha stufato!
Volete vedere un film impegnato sui supereroi? Vedere il cavaliere oscuro!

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Ultima risposta 27/04/2016 15.01.13
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Invia una mail all'autore del commento Balrog  @  12/03/2016 22:25:11
   8 / 10
Bellissimo film!
Prendi romanzo criminale aggiungici un pizzico di batman e un pochino di superman agita bene ed ecco che ottieni "lo chiamavano jeeg robot".
Bravissimi gli attori (specialmente Luca Marinelli nei panni dello zingaro) che rendono la storia estremamente reale ed ottima la regia del sorprendente Mainetti!!
Non oso pensare cosa sarebbe potuto essere questo film con budget di un qualsiasi film marvel.
Correte a vederlo!
Che sia la nascita di un nuovo rinascimento del cinema Italiano? Solo il tempo potrà dirlo.

Hana Tsukishima  @  11/03/2016 04:03:06
   8 / 10
Un grande film. Studiato a tavolino in maniera egregia e che lancia Mainetti e Guaglianone tra le personalità più promettenti di un cinema italiano che ritrova il coraggio di riaffacciarsi sui film di genere.
La regia é intensa nei momenti drammatici con dei primissimi piani azzeccati, furba quando c'é da coprire il budget non proprio immenso a disposizione, con una camera vibrante durante le botte da orbi, in un amalgama di staticità e dinamismo ben distribuito. La sceneggiatura invece é il piatto più forte visto che, pur mancando di una certa eleganza nel passaggio tra drammatico a comico, che rende l'opera abbastanza borderline, delinea situazioni e rimandi in maniera brillante e ben fatta. Peccato per qualche lieve debolezza a livello più didascalico della narrazione, dovuta anche credo al basso baduget, ma si parla davvero di poca cosa.
Bravi gli attori, bravo Marinelli nel ruolo dello Zingaro e bizzarre le musiche. Per quest'ultime Mainetti cercava la follia da affiancare al personaggio del succitato Marinelli e come minimo credo sia riuscito ad attirare l'attenzione. Bene ma non benissimo, insomma.
Tirando le somme, "Lo chiamavano Jeeg robot" fa alzare la testa al cinema italiano, ponendo, si spera, visto gli incassi meritati che sta facendo, le basi per qualcosa di gradevole e frizzante per il prossimo futuro.
Primosso.

Invia una mail all'autore del commento devilkiss73  @  11/03/2016 02:07:09
   3 / 10
Ma stiamo scherzando? Basta un po di pubblicità positiva che le persone diventano robottini a dire che bel film. Per me un film piatto, prevedibile, ridicolo nella trama, attori pessimi, fotografia inutile per nn parlare di musica inesistente( a parte la canzone di geeg). Molto ma molto meglio percetti sconosciuti.

11 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2016 01.04.27
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  10/03/2016 22:35:46
   9½ / 10
Il voto giusto sarebbe 9: ma non credete che sia giusto premiare con mezzo voto in più (forse anche poco) un film ITALIANO che si discosta dalla mortificante piattezza del nostro cinema contemporaneo? Che gioia e goduria questa pellicola. Da vedere e consigliare.

julius422  @  10/03/2016 01:28:34
   7½ / 10
quando romanzo criminale si incontra con batman e joker.... ecco che nasce questa pellicola !!

in un decennio in cui i super eroi sono alla ribalta, anche il cinema nostrano sforna un film proprio su di loro, la cornice romana completa il tutto !!

bravi gli attori e storia che seppur prevedibile... risulta cmq fatta bene !!

consigliato

Freddie2  @  09/03/2016 15:12:00
   8 / 10
Invitato al cinema da un mio amico, scopro solo la visione di questa pellicola che si trattava dell'opera prima cinematografica di questo giovane regista, Gabriele Mainetti, da quel momento e per tutto il giorno successivo non ho smesso di pensare a questo film.
In un intervista ad uno degli attori, Luca Marinelli, istrionico protagonista ed altra piacevolissima sorpresa, scopro che il regista prima delle riprese gli aveva fatto visionare e leggere alcuni fumetti americani su Joker. Ed è proprio all'acerrimo nemico di Batman che cade la mente dinanzi all'ottima interpretazione dello Zingaro che non è solo Joker ma ricorda anche il Dandi di Romanzo Criminale ed un Felice Maniero in chiave Fantasy.
Ma non solo lo zingaro, anche gli altri due personaggi principali sono caratterizzati con tanta meticolosità e preparazione, la lucida follia di Alessia (l'ex concorrente del grande fratello Ilenia Pastorelli), l'animo cupo e l'aridità di chi odia il mondo che lo circonda e non ha amici di Enzo (un ottimo Claudio Santamaria).
Di Jeeg Robot c'è ben poco, tranne la reinterpretazione finale della sigla nei titoli di coda e la passione di Alice per il cartone che la porta a realizzare a mano un copricapo di lana a forma di testa del supereroe che si vedrà indossato solo a fine pellicola (una premessa per un eventuale sequel?).
Il film racconta una realtà differente da quella ricca e artefatta de "La grande bellezza", o da quella violenta di Suburra e quasi mescolando il tutto disegna una Roma sporca di borgata, la deride e la sbatte violentemente sullo schermo, quasi scimmiottando il tutto, rendendo anche quasi comica una banda criminale. Ci sono anche i ministri, ma questa volta sono spaziali, fantastico.
Non solo, in una storia fantastica che incrocia la realtà si riescono anche a raccontare problemi sociali come la solitudine, la malattia, il degrado dei quartieri di periferia.
Dal film si evince chiaramente che Mainetti classe 1976 (siamo praticamente coetanei) , è cresciuto con cartoni anni 80, ha letto fumetti americani ed italiani, ha visionato film del genere fantasy, ha mangiato vhs e dvd di Tarantino, John Carpenter, Kubrick , Rod Zombie (sarò folle ma negli scontri con la polizia ho letto riferimenti ad alcuni dei suoi film) e si è divertito tanto a mescolare tutta questa sua preparazione.
Il regista ha voluto fare il fenomeno, creando un film pieno di riferimenti non solo a fumetti, cartoni e registi vari ma anche a serie televisive italiane contemporanee, dentro infatti ci ritrovi anche Gomorra e Romanzo Criminale. Ci è riuscito eccome se ci è riuscito.

In questi casi hai tutte le carte in regola per partorire grandi porcate e invece il film scorre veloce e se non ci fai caso non ti accorgi neanche di questa straordinaria macedonia di riferimenti.

E' chiaro anche il tentativo " tarantiniano" di creare scena violente e splatter con l'abbinamento di vecchie canzoni italiane che fanno da colonna sonora. Sono convinto che se Tarantino vedesse questo film (e sono certo che lo vedrà) ne resterebbe ammaliato.
Correte a vederlo, film italiano di cui andare fieri, ancora rabbrividisco quando penso al raccapricciante tentativi americano di portare Dylan Dog sul grande schermo o a pietosi film fantasy ripresi da fumetti made in USA come The Spirt, film girati con budget decisamente superiori.

Wow.Applausi, sinceri applausi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  09/03/2016 13:43:07
   8 / 10
Esordio sfolgorante quello di Mainetti, soprattutto considerando l'avverso panorama cinematografico di matrice italiana.
Il tema del supereroe, più responsabilità derivanti da grandi poteri, è trattato in un contesto atipico e, al contempo, vincente: Roma.
L'ambiente squallido diventa valore aggiunto nel tratteggiare personaggi tragici e meschini nella loro mediocrità, esaltandone la disperata ricerca di un riscatto sociale ed economico.
Bravissimi i tre attori protagonisti, comunque sostenuti dalla cadenza d'origine; un plauso alla scelta di non edulcorare certi passaggi narrativi, mantenendo perciò una coerenza di fondo.
Cercando il pelo nell'uovo, si registra un oggettivo calo nella seconda parte: il fattore sorpresa funziona nel primo tempo, mentre alla distanza il film si reincanala su binari prestabiliti e prevedibili.
Nel complesso un esordio ottimo, supportato da bravi attori, nonché da una sceneggiatura attenta a gestire componenti drammatiche con quelle più grottesche/trash.

InvictuSteele  @  09/03/2016 13:02:14
   8 / 10
Un film imperdibile perché è una ventata di freschezza nel misero panorama cinematografico italiano, molto violento e drammatico e dove viene tralasciata l'ironia forzata tipica dei supereroi della Marvel. Qui siamo di fronte a un supereroe di periferia, volgare, rozzo, depresso, che vive da reietto nel quartiere più degradato di Roma. Santamaria e Marinelli si confermano grandi attori, seppur facilitati dal dialetto, e Mainetti dirige benissimo. Ora, non mi va di scendere nei particolari tecnici, comunque ottimi, vi basta sapere che questo film è italiano, ma non è il classico film italiano, poiché aggiunge qualcosa, è coraggioso e per questo va sicuramente premiato. Non a caso, Mainetti ha faticato a trovare finanziamenti da parte dei produttori, l'Italia è il paese delle commedia volgare o del dramma isterico-borghese da almeno 25 anni, il cinema è più che morto, l'arte è deceduta da tempo in questa mediocre società. Mainetti ha cercato finanziamenti altrove ed è stato coraggioso perché ha creduto nel progetto. Ha avuto ragione. Che questo sia da monito per i nostri produttori del ca@@o che stanno rovinando la cultura italiana e che sia un punto di partenza per ricominciare a costruire il nostro cinema con idee nuove. Che sia da esempio.

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Ultima risposta 09/03/2016 13.14.04
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Sofiatrenk  @  09/03/2016 01:44:54
   9 / 10
A differenza della maggior parte dei recensori di questo sito non mi va di atteggiarmi a super critico cinematografico con lunghe e noiose recensioni. Dico solo una cosa: CORRETE AL CINEMA A VEDERE QUESTO FILM. Piacerà a tutti

kenpegawillzac  @  08/03/2016 18:08:36
   8½ / 10
Prima di commentare il film vorrei fare una piccola premessa.
Quando si parla di persone che parla di uomini che stanno per acquistare un superpotere "si gioca facile". La catarsi è immediata e lo spettatore è subito addolcito e paziente di aspettare cosa succede al protagonista con cui l'effetto immedesimazione è già bello che scattato. Su questa base si basano tutti i film del genere come Birdman o il vecchio The unbreakable con Bruce Willis e perchè no anche il primo spiderman (di ogni ciclo). L' idea quindi non è nuova e non originale però neanche usata molto dal cinema hollywodiano e non, quindi c'è ancora da poterci dire qualcosa su. Però uno stesso film senza l'acquisizione del potere da parte del protagonista risulterebbe noioso ai più (vedi Birdman).
Venendo al film nostrano voglio subito precisare che il film sostanzialmente gioca tutta la sua riuscita intorno a questo Jolly. Altrimenti anche lui sarebbe risultato noioso o appena sufficiente. Però a suo favore c'è da dire che lo fa molto bene.

La creazione di una Roma parallela e angosciante, attraversata e funestata dalle bande mafiose e criminali e quindi bisognosa di un supereroe è fatta molto bene VOTO 9.
Caratterizzazione del protagonista e trasmissione della sua personalità, molto Italiana (bravi a non scopiazzare gli americani) e al limite dell'emarginazione sociale, ottima VOTO 10.
La sua evoluzione da quando scopre che ha i poteri un poco meno, un poco troppo ordinaria VOTO 6,5, mezzo voto in più per la parte finale.
LA co-protagonista, può piacere o non piacere come scelta della personalità ma assolutamente originale e recitato benissimo VOTO 9
Il cattivo VOTO 7 meno meno: si è badato troppo a farlo psicopatico più che un cattivo che incute timore questa scelta mi è piaciuta meno.
Evoluzione della storia senza effetto Jolly 6,5, si poteva fare di più con effetto Jolly "superpoteri" voto 7,5. Un poco lentina e fermina in effetti la storia, in realtà come un poco tutti i film del genere ma alla fine comunque discretamente piacevole.
Coerenza della storia e coerenza delle scene "nella vita reale" voto 9. E' fatto bene da questo punto di vista dove spesso i cugini Americani hanno dei bug enormi.
Effetti speciali voto 10 di incoraggiamento. Il budget è quello che è, ormai non si fa un film senza un credito di imposta e senza che sia ritenuto di interesse culturale, però gli effetti speciali seppur minimi sono fatti bene e giocati sapientissimamente.
Brava Italia per una volta.
La media dei miei voti non fa 8,5 vero ? Perdonatemi ma l'effetto superpoteri a me piace sempre ;)

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Ultima risposta 08/03/2016 18.12.42
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Miranda My  @  08/03/2016 16:20:34
   9 / 10
Io non amo i film violenti o di fantascienza, ma questo è un film davvero particolare, molto originale, che vale la pena di essere visto. Bravissimo il protagonista, ma ancora di più l'attore che recita la parte del "cattivo".

tavullia86  @  08/03/2016 11:58:18
   9 / 10
Sono andato a vederlo con aspettative alte, e devo dire che sono state soddisfatte tutte.
In questo film c'è tutto, ma proprio tutto, e tutto fatto molto bene.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Spero faccia incetta di premi Donatello anche se il premio che non gli potrà essere dato è quello al coraggio di girare un film così, direi insolito se non unico nella realtà italiana. Bravi.

djciko  @  07/03/2016 17:02:00
   8 / 10
Film amaro, che racconta di solitudini e di vite di borgata, ma l'idea è originale e di sicuro rappresenta un ben + per il cinema italiano.
Da vedere.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  06/03/2016 23:57:10
   10 / 10
Enzo Ceccotti non è una bella persona, non è uno che si fermerebbe a fare attraversare la strada alle vecchiette o che ti aiuterebbe a cambiare una ruota.
Enzo Ceccotti è uno scarto della nostra società, un burino chiuso nella propria ignoranza affettiva fatta di squallore e film porno... e poi un giorno senza neanche capire bene perchè gli capita di ricevere un dono: "i poteri", e poi un altro, ancora più grande: Alessia.

Alessia che è uno scarto ancora più scarto di Enzo. Alessia che è stata usata ed abusata da tutti. Alessia che per non vedere più tutto quello che ha già visto guarda solo Jeeg robot e lì vi prende dimora. Una matta... perchè solo una matta può vedere del bello nella gente di ***** che affolla i centri commerciali.

E poi c'è Fabbio... il perfetto antagonista di questo "spaidermen cacio e pepe", che canta Anna Oxa e ci crede pure...

3 personaggi incredibili per un film che ha tanti difetti, ma anche tanto orgoglio nel portare avanti l'idea che in fin dei conti in Italia si può fare anche qualcosa di diverso rispetto alle solite commedie caciarone che vanno avanti ad equivoci e parolacce. E allora basta... basta con le muccinate, i sentimenti urlati, le commediole scacciapensieri... basta!

E ora mi raccomando, oh voi che leggete il mio commento: venite qui a farmi notare che il 10 lo si riserva ai capolavori, vi lancio contro i cani dello zingaro.

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Ultima risposta 08/03/2016 14.14.48
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kadhia  @  06/03/2016 12:15:52
   8 / 10
In quanto amante in maniera incondizionata del cartone non potevo non vederlo! Il film e' ben fatto, ricorda molto Suburra, e' piuttosto crudo, ma sul panorama cinemat italiano ha un suo perche', tutto quello che non e' zalone e cinepanettoni lo ha .... Gli attori sono tutti bravi, primo fra tutti Santamaria, i superpoteri sono una scusa per raccontare come vive una parte degli italiani tra piccola delinquenza e grandi associazioni a delinquere. Alla fine di tutto promosso per l'originalità.

JohnRambo  @  05/03/2016 23:30:16
   9 / 10
Bellissimo. 8 euri spesi bene. Con i migliori complimenti al cinema italiano, che sembra finalmente avere imparato come si racconta una storia riempiendola di tutte le emozioni possibili senza imbrattarla di ideologia.

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  05/03/2016 21:00:09
   8 / 10
il mio voto dice tutto.splendidi gli attori

suzuki71  @  05/03/2016 20:52:00
   8½ / 10
No, non è un capolavoro.
O forse sì?
Decidetelo voi, ma mi raccomando: non lasciate la sala senza godervi fino all'ultima nota di una grande versione soul di "jeeg robot"cantata da un sorprendente Claudio Santamaria.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/03/2016 19:16:33
   9 / 10
Quando si fanno questo tipo di film secondo me l'importante è non prendersi troppo sul serio, ma anche non ridere troppo di sé.
Mi spiego: il budget è palesemente ridottissimo per produzioni del genere, ma era necessario fare un tentativo credibile, dare un eroe vero (che poi è anti, ma è meglio) e soprattutto un villain al nostro paese.
Abbastanza credibile da sostenere quella sospensione dell'incredulità indispensabile per storie così e per zittire sul nascere le riserve dei soliti italiani scettici verso gli altri italiani.
Jeer Robot è riuscitissimo, secondo me. Laddove pare sia caduto Salvatores (non l'ho ancora visto), l'esordiente Mainetti raccoglie e confeziona Superman in scala Tor Bella Monaca, chiuso nel fuoco incrociato tra Romanzo Criminale e Gomorra, azione cruda e aderenza con la realtà direttamente dagli ultimi Batman.
Esporta gli spunti più interessanti dalla fabbrica di tendenze d'oltreoceano e li riconverte all'italiana, o meglio alla romana, filtrandoli con la grammatica e l'estetica che va per la maggiore da noi.
Gli attori, messi a proprio agio nel loro dialetto, sono in stato di grazia (menzione per Joker Marinelli e la sorprendente Ilenia Pastorelli), i momenti comici perfetti, la colonna sonora, ripescata in una sapiente discografia italiana, è fantastica e lo strato lercio e squallido che ricopre tutto fin nei dettagli dà un'impronta anche più maschia rispetto a quella dei cugini d'America.
Il milione e sette è speso benissimo per effetti speciali ben gestiti e centellinati, alcuni ingegnosamente low-cost.
Certo, ci fanno annusare il finale col botto allo stadio, ma tant'è.
Mi resta un dubbio: è come se la storia di Alessia rimasta in trauma, e di conseguenza l'onestissima parte sentimentale del film, siano nate dall'esigenza di avere un supereroe conosciuto nel titolo. Ma, del resto, non ci fosse stato probabilmente il film non avrebbe destato l'attenzione che per fortuna ha avuto, né lasciato la stessa impressione col trailer, tra il divertito e l'incredulo prima e lo speranzoso poi.
Impressione medesima, curiosamente, mi fece il trailer di Birdman.
Certo Jeeg Robot non è Birdman, non ha nulla di Birdman, ma è un fottut.o capolavoro lo stesso.

ZanoDenis  @  04/03/2016 16:35:11
   7½ / 10
Ottimo esperimento devo dire, il film appassiona gia dalla prima sequenza, riesce a ricreare un fascino che ai film dei supereroi manca da tempo. Cosa colpisce? Un po tutto devo dire, è un film intelligente, con degli ottimi spunti drammatici, ma partiamo dall'atmosfera, le scenografie sporche e crude della Roma periferica, la criminalità che dilaga, un impianto visivo così realistico è molto atipico nei film dei supereroi.
Interessante la figura della ragazza, turbatissima dagli orrori che ha dovuto passare si rifugia in un mondo fantastico, sperando di essere salvata da qualcuno.
Epico il personaggio di Marinelli, attore, nemmeno a dirlo, straordinario, ricalcante molto i cattivi classici, è una sorta di citazione a Tony Montana (nevrosi riguardanti la continua voglia di potere, anche lui vuole che il mondo sia suo) e in parte al classico personaggio Nicholsoniano, caratterizzato da sorrisi malefici, piani diabolici irrealizzabili e un odio verso il mondo senza un apparente motivo. Se vogliamo possiamo metterci in mezzo anche un po di Alex DeLarge nella figura dello Zingaro, la violenza estetizzata, il narcisismo e lo stile stravagante ma comunque molto curato ne fanno un cattivo epico, sintesi di tutti questi, un perfetto erede dei cattivi classici, la recitazione di Marinelli qui è straordinaria, è perfettamente istrionico, fa divertire, è lui il vero mattatore del film, poco da fare.
Interessante anche il protagonista, una sorta di sociopatico disilluso che inizialmente fa un uso sbagliato dei suoi poteri, poi tramite un percorso di umanizzazione e redenzione diventerà una sorta di paladino, guarendo dalla sua sociopatia, nonostante i drammi, in questo senso la figura della ragazzina lo aiuta molto, a diventare più tollerante a capire che in fondo serve qualcuno su cui contare a questo mondo, puoi essere duro quanto vuoi, puoi sollevare i palazzi e rimuovere i bancomat a mani nude, ma la componente affettiva è fondamentale.
Ottima sceneggiatura che si sviluppa pian piano e alterna momenti drammatici a momenti più comici e riserva anche diverse parti di pura azione, facendo la somma si ottiene un film interessantissimo che usa come pretesto i supereroi per arrivare a denunciare la criminalità e la malavita che affollano i quartieri periferici della capitale, direi che va a comporre un tridente perfetto nel 2015 assieme a "Non essere cattivo" e "Suburra".

frizz  @  04/03/2016 10:59:48
   9 / 10
Gran bel film! Inaspettato perché dal trailer sembra una ca.gata pseudo demenziale, invece, grazie a delle recensioni positive mi sono convinta di vederlo al cinema e merita veramente, nulla di scontato e banale. I tre attori protagonisti sono perfetti, Santamaria con 15kg in più riesce comunque a mantenere un certo fascino, ricoprendo perfettamente il ruolo di super eroe disadattato. Il cattivo è sublime, fastidioso e folle al punto giusto. E pure lei risulta perfetta come ragazza disturbata romanaccia ma comunque gnocca (scopro poi che è uscita dal GF: quindi ci è o ci fa?). Consigliato.

Strix  @  04/03/2016 02:11:17
   9 / 10
Questo tipo di film, in Italia, va spinto.

E' qualcosa di diverso dal solito, proprio come fu "il ragazzo invisibile" di Salvatores. Con la differenza che qui siamo di fronte a un'opera che può segnare l'inizio di un nuovo ciclo per tutto il cinema italiano.
Perchè LCJR è la prova che noi le idee ce le abbiamo, il talento pure; ci mancano solo i mezzi e le possibilità, se "loro" si decidono a tirar fuori i soldi, possiamo riportare il cinema nostrano a un livello degno, perlomeno all'altezza dei cugini spagnoli e francesi che per il momento stanno qualche spanna sopra.

Chiaramente il film non è esente da qualche pecca, ma nel complesso è sicuramente qualcosa di insolito a livello registico, buono a livello di trama con un'ottima performance dei 3 attori principali.

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Ultima risposta 04/03/2016 09.12.39
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  04/03/2016 01:08:17
   9 / 10
Forse la Marvel dovrebbe prendere appunti di come si partoriscono film di " Supereroi"
Questa pellicola e a dir poco impeccabile sotto ogni punto fi vista. Storia,attori e musica perfetti.
Forse se fosse stata la Marvel Disney a produrlo sarebbe stato un capolavoro la colpa e solo nostrq che non diamo il giusto valore a quesi gioiellini Italiani

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Ultima risposta 05/03/2016 23.34.26
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Wilding  @  03/03/2016 21:10:11
   5½ / 10
Mi aspettavo di meglio visto l'entusiasmo che lo accompagnava. Santamaria a parte gli interpreti non raggiungono la sufficienza, regia freddina, pellicola a tratti grottesca. Mediocre o poco più.

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Ultima risposta 08/05/2016 10.57.13
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Larry Filmaiolo  @  03/03/2016 17:22:15
   6 / 10
Commento a freddo. Freddino.
Aallora, capisco l' impatto entusiasta dell'(anti)superhero movie alla spaghetti roma con tanto di tocchi grotteschi: la cosa più eclatante ed emozionante di questo jeeg è però il mero fatto che sia stato prodotto. basta questo a riempirci di giubilo. Specialmente guardando al primo vero (merdoso) esperimento di salvatores, dal quale fortunatamente jeeg si stacca per tematiche target toni e tutto il resto. Dalla sua jeeg ha anche e soprattutto un regista veramente capace, e due interpreti di prim'ordine che oltre a credere fermamente nel progetto, ce lo fanno sentire a sprazzi vivo, pulsante, reale. Possibile ed estendibile come nuovo capostipite di un filone di roba come ne mancava da troppo tempo chez nous.
Quale è il motivo del sei?
Mah, ok, ce l'hanno fatta e sono stati bravi e sta pure piacendo molto a destra e a manca: ma quello che ci sembra eversivo non lo è fino in fondo, il ribaltamento classico dei cliché supereroistici non è esattamente una novità e non è che solo perché c'è Roma sullo sfondo, ci si deve per forza esaltare. Le impennate drammatiche stridono e lasciano un po' il tempo che trovano così come la sotto trama terroristica, i momenti " brutali"non lo sono fino in fondo, quelle umoristiche idem, la sensazione del pasticcio piacione impera. l'interpretazione non è ovviamente tutta dello stesso livello. Sto facendo le pulci? Ok ma non mi dite che ci troviamo già di fronte al film dell'anno. Le tętte della tipa del gf sono bellissime ma è l unica cosa che ha di bello.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/03/2016 17.23.58
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Jack_Burton  @  02/03/2016 19:12:49
   7 / 10
Grezzo, sporco, ruvido...efficace e ben fatto.
Per essere un film di azione italiano, davvero una gradevole sorpresa.
Che sia l'inizio di una nuova ondata di cinema di genere in Italia?
Io ci spero...perchè non se ne può più di film intellettuali, drammoni esistenziali, commediole romantiche e/o riflessive.
IN ITALIA CI VOGLIONO I FILM DI GENEREEEEEEEEE !!!
Ciao!

Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  02/03/2016 15:06:36
   3 / 10
Un film che non mi ha trasmesso niente ! Nè ironia , né stupore , nè originalità ! Anzi qualcosa me l'ha traamessa.....noia ( specie la seconda parte ). Sconsigliato.

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Ultima risposta 06/05/2016 13.09.18
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outcast  @  02/03/2016 12:54:14
   5 / 10
Non male nel complesso; c'è solo un piccolo problema. Qui i superpoteri appaiono completamente fuori dal contesto. Ma essi sono il motivo per cui questo film esiste

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