Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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Una storia che ci mette al cospetto di quegli interrogativi che spesso paiono semplici o banali. E' l'indifferenza, è la clemenza, è il credere che le cose non siano colpevolizzabili perchè giustificate da delle circostanze. Questo è quello che avviende quotidianamente: restare impassibili davanti a delle cose che sono sbagliate, credere che le cose si risolvano da sole, che gli errori non si ripetano. Per me il messaggio del film è stato questo. Ci sono momenti in cui la clemenza deve esser messa da parte. Il perdono è giusto, ma se ponderato. Se vogliamo vivere in una migliore società bisogna operare per questo. E per una migliore società è necessario confrontarsi con gli altri, dire le proprie opinioni, dire ciò che a noi sembra giusto o sbagliato invece di tenersi tutto dentro. Agire. Lei avrebbe dovuto agire subito. Avrebbe dovuto dire di no a quelle persone, no agli abusi, no agli sfruttamenti, se gli avesse sbattuto in faccia la verità subito... Se lo avesse fatto non sarebbe stato per un'azione di ripicca o rivalsa personale. Sarebbe stato per una crescita comune e per una evoluzione sociale. Probabilmente non avrebbe covato tutto quell'odio verso ogni singolo cittadino e il massacro non sarebbe avvenuto.
E' per questo che lei opprimendo la sua personalità ha portato ad un finale violento.. Ovviamente, mettendoci nei panni di Grace è difficile, se non impossibile dire la propria opinione. Il film è un'esempio estremo di mancanza di potere..
Non penso che lei sia stata contenta della morte di tutte quelle persone. Quando ha premuto il grilletto ha provato dolore nell'uccidere l'uomo che amava. L'ha fatto per un principio morale, per una società migliore, per l'umanità, per se stessa. Aveva capito la propria arroganza: l'arroganza di accettare qualsiasi comportamento umano, qualsiasi.
Un film davvero significativo...che ti fa pensare!...ti fa pensare che forse l'uomo per la sua stessa natura puo' essere talmente malvagio,avido,arrogante che la differenza tra una banda di gansters efferati e i "tranquilli e semplici" abitanti di una ridente cittadina di montagna è tamente sottile da svanire! La scenografia pressochè assente è una trovata molto interessante...mostra la città per quello ke è in realtà e gli abitanti x quello ke sono...ottime anke le musiche!...e finalmente non il solito finale buonista! Nel complesso un ottimo film,che lascia il segno!
una storia che mette alla prova lo spettatore, testa la sua pazienza e la capacità di critica. insinua il dubbio su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. un trattato sull'arroganza e la meschinità dell'animo umano, sulla vendetta come arma cieca di liberazione dai dolori e dalle sofferenze. geniale trasposizione teatro-cinematografica di una delle sceneggiature più azzeccate degli ultimi tempi. assolutamente da non perdere
Forse sbaglio, ma l'ho trovato davvero noioso e non per la mancanza delle scenografie (di quello quasi non mi sono accorta) ma per la trama angosciante e ripetitiva...Mi sono sentita quasi sola e sperduta guardando il film e mi ha dato una strana sensazione...devo dire che non ho capito a fondo il senso di questo film (anche perchè alla fine mi sono addormentata), se qualcuno ha voglia di spiegarmelo...Cmq a me Von Trier non è mai piaciuto, specialmente quando ha formato i dogmi (cosa che trovo assolutamente insulsa)...allora qualcuno mi spiegherebbe cosa vuole trasmettere Dogville? Grazie ciao
Il film stenta un po' a decollare, ma quando lo fa assume un fascino molto forte. Anche l'assenza di scenografia all'inizio è una bella botta, poi diventa un elemento estremamente intrigante e imprescindibile per la forza del film e il claustrofobico buonismo degli abitanti di Dogville. Più che un film, è una pièce teatrale psicologica su come gli eventi possano dare linfa vitale all'autolegittimazione dei propri impulsi di prevaricazione sul prossimo. Bravi gli attori, bellissima la "non" scenografia e le musiche. Non è certamente un film facile, ma consiglio di non perderlo.
per capirlo in toto bisogna arrivare fino in fondo. la societa´ occidentale criticata nella sua forza primaria, l´istituzione famiglia e la comunita ´ di paese. geniale scenografia rafforzata dalla splendida fotografia di robby múller. purtroppo la prima parte e´ troppo noiosa e forse pretenziosa, altrimenti avrebbe potuto essere un capolavoro.
Feroce critica alla perbenismo dei ghetti provinciali presenti in tutti i paesi del mondo. Con un gioco forse un po' troppo intellettualistico Von Trier mette a nudo la miseria morale che si cela dietro il perbenismo populista.
Vero che all'inizio la scenografia mancante lascia un po di stucco ma poi si capisce subito che qui c'è puro cinema......o meglio.... teatro. Magnifico!
Il film è veramente stupendo. Inizialmente la mancanza della sceneggiatura lascia un poco straniti ma ci si abitua subito; la scelta di Von Trier cinema+letteratura+teatro si è rivelata davvero originale. L'unica cosa che mi ha lasciato un pò perplesso è il finale. Forse non l'ho ben capito io ma mi pare che l'idea di Von Trier che non esista perdono sia davvero eccessiva. Voi cosa ne pensate? Per il resto è un capolavoro perchè il regista ha proprio centrato il punto: l'umanità è spesso capace di qualcosa che non ci distingue dagli animali.
A mio parere il film più bello di Von Trier, fortemente sperimentalista. Ha un grandissimo pregio, quello di far pensare, e non è detto che tutti gli spettatori siano abituati a farlo. Comunque lo sconsiglio vivamente alle persone che nutrono grandissima fiducia nel genere umano, potrebbero trovare questo film particolarmente sconvolgente. : )
una sorpresa positiva questo film...l'idea all'inizio non mi convinceva del tutto(anche la durata direi)ma il film via via ti affascina e poi quel finale...
L'ho appena visto e non sono sicuro di averne capito ancora appieno il significato, credo che servano un paio di giorni di riflessione. Di sicuro però è stupefacente il fatto che dopo pochi minuti ti cali talmente nel film che non ti accorgi più assolutamente della mancanza della scenografia! E il film scorre veloce nonostante non sia certamente particolarmente vivace! A tutti quelli che lo criticano perché delusi dal fatto che più che un film sembra un'opera teatrale dico solo una cosa: ignoranti!!! Infine, a chi è contento perché ci vede un film prettamente antiamercano: sei sicuro di essere tanto diverso dagli abitanti di Dogville?
è veramente stupendo! nn lo avrei mai pensato. l'ho visto pensando fosse un'emerita cag... ma poi mi sono dovuta ricredere! dopo circa 10 minuti tutto compare nella mente...nn vedi più le sritte sui pavimenti x far capire dove si trovano le varie abitazioni e via dicendo xkè è rakkontato così bene ke nn c'è bisogno di sceneggiatura! Gli attori sono favolosi. L'unica pecca (secondo la mia opinione) è ke nn doveva essere girato come un amatoriale! avrei preferito inquadrature più stabili...anke xkè dopo un po' fa girare la testa!!!
Come tutti i film di Lars von Trier, é' un film pesante, difficile, che fa pensare. Questo regista ha sempre la capacità di spiazzarmi: ho visto il film due giorni fa e sto ancora cercando di capirlo. Lo consiglierei a tutti quelli che vogliono vedere qualcosa di diverso dai soliti "Natale in India".
Molto bello. L'idea della scenografia minimale col gesso è originale e molto azzeccata, crea un'atmosfera da teatro. Nicole come al solito è bravissima e bellissima; il film è costruito molto bene, forse un pò intellettualoide, ma il fatto non pesa. Il finale sarebbe da rivedere più volte perchè è molto denso.
Lo consiglio vivamente; un film che lascia il segno.
Io credo sia importante vedere questo film. E' spettacolare come i cardini e le regole elementari del vivere civile e della morale e - perchè no - della prevaricazione del potere siano stati espressi in un modo tanto potente. Bella l'opera teatrale trasposta anche se non originale. Un film di sicuro impatto che se non si apprezza è solo perchè non lo si capisce fino in fondo e perchè ci si ferma troppo solo sui nomi e sui volti degli attori (ma il cinema è solo questo?). In realtà credo che nei contenuti TUTTI ci si ritrovino perchè capita a tutti coloro che sono umani di trovarsi in almeno una delle sfaccettature di qualcuno dei personaggi. Non ci si deve fermare al ruolo della filosofia, alla figura della donna maltrattatta e usurpata della sua dignità, o della gente gretta e ignorante. Non si può vederlo come un dictat religioso e estremista.. oppure si può anche interpretarlo come tale. Uscire dalla sala a film iniziato? Ritengo sia impossibile e se succede è perchè forse occorre essere in grado di "ascoltare" per comprendere e soprattutto occorre vedere oltre la rappresentazione con occhi molto, molto diversi.
Un film che si distingue per la sua assenza di contenuti cinematografici. Meglio del valium. Brava la Kidmam... anche se non ha bisogno di dimostrarlo. Chi lo vede non può fare a meno di conteggiare gli spettatori che fuoriescono dalla sala. Per poco non uscivo anche io...
E' una C*****A. PAZZESCA!!! Sono uscito dal cinema con disgusto. Almeno 50 persone prima di me hanno abbandonato la sala!!! Desideri vedere un film e ti trovi inaspettatamente a vedere una noiosa recita teatrale!!! E' come andare al ristorante e al posto del pesce ti rifilano una
Fantastico...E' incredibile come oltre due ore e mezza di film sono volate, nonostante fosse girato su un semplice palco di teatro. Nicole Kidman è sensazionale, fantastica, unica come tutto il cast. La storia è simile a una parabola ed è incredibile la forza emotiva contiene (verso la fine volevo entrare nel film e spaccare tutto!!!). P.S. i film antiamericani li ho sempre amati. Grazie Lars
Il primo impatto devo ammettere è difficile, si presenta una pellicola diversa, un set che dopo pochi minuti si rivelerà l'unico per tutta la durata del film, essenziale quasi sterile che però rende perfettamente l'idea del voler andare oltre le "mura" ed osservare un po' più da vicino le morbosità delle persone. Violenza, redensione, pietà e sentimenti si mischiano in un vortice che quasi confonde durante lo svolgimento del film, un alternarsi di alti e bassi che culmina con un'eplosione di violenza senza precedenti, senza scrupoli ma quasi con il puro gusto della vendetta la Kidman per me eccezionale in quest'opera da sfogo alla sua rabbia più recondita non facendo distizione di nulla e nessuno nemmeno delle cose distruggendo tutto quello che dogville è e rappresenta lasciandone solo un ricordo incenerito. Mozzafiato il finale e totalmente inatteso che rende a parer mio il film una pellicola d'autore, ma per occhia allenati e molto aperti indubbiamente. Da non perdere.
L'ho visto in seconda visione per 1.60...Pensavo:male che vada m'è costato due spiccioli... Che dire?Questo film mi ha un pò spiazzata e questa è una cosa che non capita spesso in quest'epoca del tutto già visto.L'andamento della storia mette a dura prova la pazienza di chi guarda e aspetta un'evoluzione.Ma per chi riesce a resistere e a godersi la "rappresentazione" c'è la sorpresa finale.Un pugno nello stomaco,la visione di una violenza che non sa di gratuita nè di finta ma che anzi ci si sente quasi di giusticare... La natura umana non ne esce di certo gratificata,ma forse è proprio quello che ci vuole...
Ecco arrivare la negazione del Cinema! 120 minuti di ingiustificato uso della macchina da presa. Ma quali effetti speciali, quali costose scenografie, quali diavolerie tecnologiche ? Per fare un ottimo film basta un tappeto nero, l'idea di un paese, validi attori e qualcosa da raccontare. Essenziale
Se qualcuno ha resistito alla sofferente tentazione di alzarsi dopo il primo tempo, io invece non sono riuscito a sopportare la visiona di questa demenzialità cinematografica dopo 20 minuti. L'unico genio leggibile in questo film sta nella capacità imprenditoriale del regista di far quattrini somministrando una rappresentazione teatrale ove avrebbe dovuto esserci un film degno della miglior Kidman. E' bastato assoldare alla meno peggio qualche nome di rilievo della sfera mondiale del cinema e l'inganno è compiuto. Cosa ci sta di originale in questo film? La più spettacolare "sola" della storia del cinema degli ultimi 50 anni!!! Chi lo ritiene un film fantastico non ha ancora compreso che si trovava al cinema anzichè al teatro!!!!
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Per questo ad alcuni questo film non piacerà. In ogni caso non può lasciare indifferenti...in certe scene è un vero e proprio pugno nello stomaco di una violenza inaudita al punto tale che stavo per vomitare. E tutto fatto secondo il "dogma" di Von Trier senza stacchi ed effetti. Rivoluzionario ed imperdibile.
non mi è piciuto.lo definirei soporifero.....poi carina la trovata del set fatto come un'opera teatrale,direi innovativo benchè non mi sia piaciuto.ho visto i voti che avete dato....e visto che ad altri è piaciuto chiederei......mi spigate cosa ci avete trovato in questo film?questa non vuole essere una critica a nessuno...se vi è piaciuto meglio per voi...io ho rischiato di uscire dal cinema a metà tempo...aspetto delucidazioni.saluti.
Non sono soddisfatto da questo film, non per la storia, ma perchè praticamente è una rappresentazione tatrale ripresa da una telecamera e dal cinema non mi aspetto questo, che dite se andando a teatro vi doveste trovare la proiezione di un film? Sono rimasto spiazzato
lars von trier ha ancora una volta dato uno schiaffo al cinema americano...pieno di effetti speciali senza nessuna trama... il dogma cinematografico di von trier è eccellente xkè ha scomposto tutte le linee metriche di come si costruisce un film e il fatto di farne una rappresentazione teatrale gli ha dato quel tocco in più, d'altronde se non ci fosse stato il teatro, il cinema non sarebbe esistito e secondo me il cinema degli ultimi anni ha distrutto tutto ciò ke di buono è stato fatto!!!!
ragazzi io capisco che se scrivete su questo forum siete degli sappassionati e dei critici attenti...nulla da togliervi quindi... però scusatemi ma non sono d'accordo con il vostro parere sul film in questione. il mio commento:...fa ****** (passatemi il ternime). ho capito che nel cinema c'è bisogno di originalità...ma questa non lo è!!! innanzitutto se uno va al cinema va per vedere un film, non una rappresentazione teatrale. ti annoi per tutto il tempo...il film non ha ritmo... è triste nelle sue scenografie...praticamente non ne ha. Dogville avrebbe avuto successo al teatro, non al cinema. e poi la trama della violenza sessuale non è nemmeno originale. Squallidi gli eccessi di nudismo di personaggi anche brutti fisicamente. pessimo!!!!!!!!!!
Sconvolgente! ...la scovolgente dimostrazione di quanto misericordia e cannibalismo non possano non convivere, o meglio che l'una non possa eludere l'altro poichè inevitabilmente si bilanciano nella natura umana. L'arroganza, di cui si parla esplicitamente solo alla fine del film, è il tema portante non solo della storiella di Dogville ma del mondo intero che, a mio avviso, è stato sapientemente analizzato e riprodotto. L'unico appunto che mi viene da fare è che in una ambientazione così scarna dove tutto è supposto e ipotizzabile, la maniera diretta ed esplicita con cui vengono proposte le scene di violenza sicuramente da un lato ha l'effetto bomba sul pubblico, ma mi è parsa una caduta inesorabile di quell'atmosfera di surrealismo e ambiguità dolciastra che man mano si viene a creare e sulla quale gioca tutto il film. Io non avevo mai visto nulla del genere e soprattutto nulla di Lars Von Trier ma credo che davanti a dimostrazioni artistiche così disarmanti ed evidenti ci sia veramente poco da commentare e tanto da imparare....
Von Trier pretende di essere geniale scoprendo l'acqua calda. La trovata su cui si regge il film, la scenografia "trasparente", il "finto-che-si vede" non è altro che un distillato dello straniamento praticato da Brecht e dal suo " teatro epico", ideato appositamente perché, negli anni in cui si preparava l'avvento del nazismo, certe cose venissero dette al pubblico in maniera didascalica, senza alcun cedimento all'immedesimazione (si voleva che il pubblico mantenesse ed esercitasse la capacità critica). Von Trier fa un po' un pasticcio: vuole essere didascalico, ma al tempo stesso vuole creare immedesimazione e partecipazione del pubblico alla vicenda della protagonista. Inoltre non è la prima volta che Von Trier ricorre a quegli espedienti drammatici che fanno presa sicura sullo spettatore: l'eroina vessata e angariata fino allo stremo... solo che questa volta si riscatta. Irritante per i tre quarti, meno male che il finale raddrizza la situazione. Dopo la favoletta dimostrativa, alla fine il dilemma alla fine è chiaro: dove sta il vero bene? e dove il vero male?
Ho messo questo voto non tanto perchè mi sia piaciuto il film, anzi. Ma comunque è un'opera di valore artistico molto alto, secondo me. Alla fine, mi ha annoiato e lo giudico un film di una violenza di molto superiore a tutte quelle minchiate che spesso vengono additate cone anti-educative... Certo, se fossi andato a teatro e avessi visto uno spettacolo del genere, me lo sarei goduto molto. Ma come film non è stato poi così coinvolgente. Nicole Kidman, come al solito ultimamente, a livello delle migliori attrici di tutti i tempi. Caan, sempre eccezionale. Non so...ma secondo me una storia del genere, nelle mani di un Cimino, avrebbe dato ben altri frutti.
Non male potrebbe essere migliore... cosa mi rappresenta la città con le case minuscole senza tetto e con un mobile solo in ogni casa l'unica cosa bella è la fine quando muoiono tutti... troppe scene di violenza... agli uomini gli si vedono pure i testicoli la Kidman si è abbassata veramente a tanto...
credo che il cinema debba provare sempre nuove strade, ma non necessariamente una sperimentazione riscontra risultai soddisfacenti. Il film in questione non è in realtà un film ma è teatro travestito da film. Forse non tutti sono pronti per una operazione del genere e capisco che ci si possa annoiare. Gli attori danno una bella prova di recitazione, ed è per questo che il film è consigliato a chi ama appunto il palcoscenico. Peccato che sia tutto finto!!!!!
Non sono mai stato un estimatore di Triers, in primis dopo l'irritante e piagnone Dancer in the Dark, devo ammettere però che questo film appartiene ad un'altra categoria; se da un lato la messa in scena teatrale non rappresenta una novità in campo cinematografico, molto originale è stata l'idea di concepire gli spazi come assolutamente trasparenti e bidimensionali all'occhio dell'osservatore neutrale, a risaltare meglio la limitatezza e la mediocrità del piccolo mondo in cui si muovono i vari personaggi. Leggendo alcuni commenti e recensioni, ho notato che si pone l'accento sulla cattiveria o malvagità degli uni o degli altri, ma trovo che in questo film, il concetto sia fuorviante o perlomeno inadeguato. Qui ad essere messo in scena è l'animo umano con tutte le sue debolezze e vizi nessuno escluso, e l'incapacità di staccarsi da una logica determinista puramente meccanicistica della vita; ed proprio attraverso queste stoiche prove che la protagonista prova a sè stessa che il bene ed il male sono concetti relativi, esiste solo la necessità (talvolta mascherata da falsa virtù) e semmai l'arbitrio di chi detiene più potere degli altri. Memorabile è la frase finale "....forse il mondo non sarà certo peggio di prima se continuerà ad esistere un piccolo paese come DogVille". Beninteso la critica è a tutta la società universalmente concepita e non soltanto alla ipocrita e bigotta Società americana della piccola o grande provincia... Che altro dire? ancora una volta LVT dimostra tutto il suo pessimismo cosmico verso l'animo umano ed il suo ateismo è fin troppo manifesto, tuttavia il msg finale per quanto evita di dare una risposta a tutto ciò (lasciando il compito di una sana presa di coscienza allo spettatore) a ben vedere non è privo di un barlume di speranza "...anche il potere non è necessariamente negativo..." come dice l'impeccabile interpretazione del sempre bravo James Caan. Sulla bravura della Kidman inutile soffermarsi dato che da tempo conferma di essere la miglior attrice sulla piazza della sua generazione.
Eccezionale, come al solito Von Trier ci regala ogni volta nuove prospettive. non capisco la gente che si lamenta ma non is informano prima di andare a vedere un film? Lo stile Dogma lo conoscono o no?
innanzi tutto l'atmosfera è fantastica...ll'illusione delle pareti,degli alberi e tutto il resto è un idea geniale.poi il film è veramente molto bello,non sarà il massimo della vivacità ma è un film su cui riflettere...credo ke si meriti 8 tutto,non solo il finale
essenziale fino all’osso, troppo direi, perchè poteva essere efficace (e lo è sicuramente) anche senza essere così… “artistico”.
Grace è un’idealista divenuta tale per sfuggire a ciò che della sua vita non le piace: il padre gangster. Una sorta di romantico e coraggioso distacco da un’etica che non accetta e che ha, come gli farà notare paradossalmente il padre, l’arroganza di rifiutare, di giudicare. In quel di Dogville ci sono quindici brave persone finché non gli è data occasione di esser e più forti e di avere la possibilità di giocare la loro “convenienza”. Quando si sentono più forti di Grace la usano, la umiliano, scaricano su di lei la brutale loro inanità morale: quella del genere umano. La debolezza di Grace diventa il loro mitra: è un mitra che non spara pallottole come quello di suo padre, ma uccide allo stesso modo, anzi in modo più subdolo e vergognoso. Gli esseri umani sparano, uccidono ogni giorno. Il tuo vicino di casa che così gentilmente ti saluta ogni mattina, in un altro perimetro di vita ti sbranerebbe. C’è solo lei, Grace, che per fuggire da ciò che non accetta tenta di giustificare i cittadini di Dogville. Purifica se stessa con un esercizio stoico che le fa sopportare la loro vigliacca natura usando una pietas oltre i limiti. L’uomo dovrebbe essere forse la via di mezzo tra l’animale cattivo e spietato che deve appagare molti appetititi oltre alla fame, e la pietà di taluni per gli altri che te li fa sopportare. Grace si attacca disperatamente alla pietà per trovare ragione a se stessa, poi capisce che quelli non sono meritevoli di pietà. Capisce che sono peggiori di suo padre gangster armato. Forse ha un po’ di ragione, in effetti la cattiveria del padre è decisamente più onesta, meno meschina e ipocrita. Alla fine sceglie di trovare se stessa nella vendetta piuttosto che nella pietà. In medio stat virus, verrebbe da pensare e insieme viene da capire che la virtù non appartiene alla media degli uomini. A Dogville se ci pensiamo bene, ci siamo già stati tutti.
Due sfere grosse come due pianeti! Queste mi sono venute nel basso ventre le prime due ore del film, ma gli ultimi venti minuti sono GENIALI! Lars Von Trier c'hai due montagne sotto la mazza! Bravo! Hai sottolineato i vari aspetti della natura umana con una precisione millimetrica! Ci hai condotti nei meandri della nostra psiche con saggezza e talento... Nicole più bella e più brava che mai! Alla fine anche un po' figlia di peripatetica! Grandi attori, grande sceneggiatura... Sembrava esser travolti dalle onde del mare, tanto non si capiva dove il film andasse a parare e invece... Invece ci hai smascherato tutti Lars è vero noi esseri umani siamo proprio dei pezzi di sterco di maiale! Non a caso alla fine si salv il cane... L'unico a meritare la vita! W La Guzzanti!
Questo film che ho visto l’altra notte mi è piaciuto decisamente. Parlo di quel piacere non fatto di immagini spettacolari, o brividi continui o suspance, ma di quell’unico piacere che viene dallo spingersi in profondità nella natura umana. Perché in questo film si parla della cattiveria, di come può nascere tra brave persone, aumentare sempre più perché priva di ostacoli, fino a diventare bestiale e incontrollata, senza più freni. E il finale : che impartisce un grande insegnamento morale tra i dialoghi del padre e della figlia, su come la cattiveria NON VADA affrontata. Ottimo, profondo, anche se gli manca qualcosa ( ecco perché il mio voto è 8 e non 9 ). Cosa gli manca ? E’ insufficiente nel dare la risposta a come il male VADA affrontato. Non è certo la carneficina la risposta corretta, anche se più spettacolare alle esigenze del film.
Senza quest’approfondimento sulla natura umana, avrei dato al film un bel 5, perché visivamente parlando è povero, lento nel suo svolgimento, e spesso soporifero ( considerando la drammaticità delle cose che avvengono ), al punto da sembrare surreale.
Tutto ciò di cui avevo bisogno dopo aver visto Dancer in the Dark GRAZIE LARS Grazie anche per il taglio dei 40 minuti noi Italiani siamo un branco di emeriti ******* e ci meritiamo sempre più spesso punizioni di questo genere, soprattutti tutti coloro che non vanno al cinema e oziano davanti alla rovina del nostro presente il televisore... Andatelo a vedere e zitti!
Chesto firme di firme gli ha di morto poco visto che a parte i soliti spop-cornii dei cafun che bazzican i ccinema , e ti sembra più d'esse a teatro ! E gli è un bene... Personaggi gnudi e crudi come la scena colle case senza pareti perchè in ogni paesino che si rispetti tutti , anche i cani , e sanno tutto di tutti. Io c'ho provaho a vede' riferimenti biblici , similitudini da intellettuali incallihi...mah...la verità gli è che questo firme e unn'insegna niente ma fa riflette' cor su attacco gratisse , senza di' davvero nulla di novo , alla società e all'omo sempre più crudele e più malato mentre i personaggi e vengan inquadrati come se fossero topini da laboratorio ! E purtroppo l'unica cosa che a vorte ti sembra gli è che ti voglia mostra' l’arroganza ipocrita di una umanità che la pretende,di mette' all’indice i suoi stessi difetti, colla stessa convinzione con cui e si criticano i difetti degli altri...insomma quasi casi facendo finta che e un non sono i Propri (difetti) . Per me e gli è da vedere anche se Grace di Grazia da chei bucaioli d,abitanti e ne riceve davvero pohina....subdolo , davvero...ma basta perchè urtimamente i' mi commenti e buttan troppo su'i sserio ! ..o no ? Caruso
Non c'è niente da fare, io qust'uomo non lo sopporto proprio. Dopo aver entusiasmato le platee di tutto il mondo con idioti (opera dalle evidenti connotazioni autobiografiche), averci deliziato con dancer (dove la cecità è quivi rapprasentata come difesa ultima della non-visione, estrema e coraggiosa scelta di chi non vuole vedere più film del genere), ecco il suo capolavoro dogville, esplicito omaggio all'esercito di cani rappresentati dalla maggior parte di coloro che a quest'opera hanno partecipato. Bellissima la scenografia, che i più audaci e colti di voi avranno identificato come nobile omaggio a quel capovaloro che è "il gebinetto del dottor Caligari", solenne capolavoro di Wiene. Come non rimanere sedotti dall' amabile stilizzazione messa in uso dall'autore, che tanto è debitrice nei confronti delle avanguardie dei gloriosi anni venti, nella fattispecie di un certo astrattismo? L'estro dell'autore è qui chiaramente sublimato dalla stilizzazione del reale, ovvero pragmaticità del contorno come sussistanza (e sussistenza) di forma e contorno; inutile calcificare il tutto con una congrua quanto banale rappresenzazione del reale. Ciò che conta, sembra suggerire il regista, è il referente nella sua manifestazione più alta, sincretica, essenziale. Tutto il resto è noia, cioè, scusate, un surplus, che altro non fa se non annebbiare le menti ingenue il cui sguardoi dovesse posarsi un giorno, anche per caso, sull'opera. Da evidenziare anche il rapporto-non rapporto con la popolazione che l'autore vorrebbe rappresentare; sembra dirci, e a ragione, che la ricerca sul campo è solo d'intralcio alla rivelazione ultima. Sarebbe fatuo e vanesio discettare solo su ciò di cui si ha esperienza diretta. Mi permetto di aggiungere anche traviante, perchè i nostri filtri soggettivi completerebbero la percezione di realtà in maniera distorta. Dal resto mica possiamo parlare della seconda guerra mondiale, mica c'eravamo. Questa tesi è infatti difficilmente smentibile, andando ad abbracciare i più dottrinali principi empirici. dal che, ne consegue, l'unica cosa di cui potremmo forse discutere, senza colpo ferire, è rappresentata dai nostri vicini di casa. In conclusione, aspetto con ansia altri lavori del maesto, che, molto gentilmente e senza che nessuno lo avesse chiesto, ha tagliato buona parte del film, perchè, ahinoi, l'italia ha in qualche modo rapporti conflittuali col Maestro. Essendo l'italia, questo è notorio, paese e culla della maggior parte delle menti fervide che mai il mondo abbia visto, la cosa dovrebbe far riflettere. Grazie per la cortese attenzione.
Appena tornato dalla sala, non potevo esentarmi dall'esprimere un commento su quest'opera incalzante. L'ambientazione singolarmente teatrale e scarna sembra all'inizio soltanto introduttiva; poi, nel constatare che e` la scenografia di tutto il film pensiamo ad uno scherzo di cattivissimo gusto del (troppo) eccentrico regista scandinavo. Eppure quell'ostentato minimalismo risultera` un espediente assai efficace come spunto per destare l'immaginazione dello spettatore: un incentivo per accrescere il pathos con la vicenda (che tratta temi decisamente importanti) e con la presenza dei grandissimi attori; non voglio soffermarmi su Nicole Kidman: mi limitero` a constatare che e` una delle piu` belle e brave attrici viventi (devo ammettere che sono pazzo di lei). L'ipocrisia dei nativi di Dogville (a cominciare dai mocciosi) e` piu` raccapricciante di qualunque esplicita cattiveria. E` quindi assolutamente legittimo il catartico sterminio di massa attuato da Grace: l'odio genera odio. A cominciare da quei pargoletti gia` cosi` disgraziatamente spietati. D'altronde Grace, come gli argomenta il padre, ha avuto la presunzione di reputarsi eticamente al di sopra dei meschinucci abitanti di Dogville. Attraverso la terribile vendetta finale riconosce a se stessa il contrario.
Una curiosita`: lo sapevate che von Trier, oltre a non aver girato il film in America, negli USA non c'e` mai stato in vita sua? Quanta presunzione da parte sua...
Che film, che inquietudine, che rabbia, che sconcertante verità, che stupenda e meravigliosa attrice è Nicole Kindman? Sono ancora qui che ripenso a questo film o meglio rappresentazione teatrale vista attraverso una macchina da presa di un genio…. Anche se mi sono addormentata un pezzettino piccolissimo mi sono svegliata malissimo alla prima violenza subita da Grace, che mi ha totalmente fatto riassorbire dalla vicenda, per entrarci e non uscirne più fino al finale più che soddisfatta… Mi soffermo alla vicenda, alla nuda e cruda verità che essa esprime, al dolore e alla fragilità che sono racchiuse dentro ognuno dei personaggi e quello che posso dire è che fa male, ma tanto, e in tutto il film non c’è un solo istante in cui tutto questo viene dimenticato o accantonato per farti prendere respiro…E’ da vedere questo film con una presa di coscienza di quello che si andrà ad affrontare cercando fuori nella vita una boccata di aria fresca
Favoloso. Von tryer crea una spazio di stampo teatrale, plasma i corpi e gli animi di coloro che solcano il palcoscenico, sviscera le loro anime, ne mostra le nefandezze più buie. La critica alla società americana ti entra dentro e nemmeno te ne accorgi, geniale
Davvero incredibile,recentemente ho letto la critica di questo film,che seppure sia positiva tende ad accreditare significati inesistenti e tralascia il "vero"succo della storia.Questo film è una presa di coscenza,questo film non è trama,non è storia e nemmeno un film...è la vita,la rappresentazione "perfetta"della vita e di coloro che sono convinti di essere "meno animali di altri",ovvero noi uomini(...donne comprese ovviamente...).Titolo alternativo del film...La naturalità della fragilità umana...ben inteso che con il termine fragilità intendo quell'insieme di caratteristiche che rendono l'uomo quello che è...un animale.Sono rimasto sbalordito quando ho letto una critica relativa al finale del film,dato che costui(colui che ha scritto l'articolo)ritiene che la protagonista in conclusione si dimostra essere la più malvagia,la più violenta....NO COMMENT...*******,lasciatemi il termine di disgusto... Lei rappresenta a mio avviso la presa di coscenza,la filosofia e allo stesso tempo l'umanità(alla fine)e tutto questo al di là del "bene" e del "male"...concezioni che sarebbe ora di dimenticare...ipocriti! ciao a tutti...vi volgio bene! :o)
nn vedevo l'ora di commentare qst skifoso film!Mi ha fatto letteralmente disgustare!Le riprese erano a dir poco mediocri, nn esisteva trama e i temi erano sempre gli stessi: argomentazione, sopportazione e dolore.Nn ci crederete ma...verso la metà del film MEZZO CINEMA si è alzato e se ne è andato!Mai vista 1 cosa del genere...LO SCONSIGLIO VIVAMENTE!ciaooooooooooooo
il migliore film degli ultimi anni. La kidman e' stupendamente bravissima, la scelta di girare tutto il film in un unico studio, con le cose disegnate col gesso e' semplicemente perfetta.
La scelta del regista di ambientare tutto il film in un set che assomiglia ad un palco teatrale è sicuramente coraggiosa (molti la consideranno astuta, altri azzardata). E' certamente uno dei film più originali che abbia mai visto negli ultimi anni, Nicole Kidman è straordinaria, il suo personaggio buca lo schermo per tutta la durata del film. Il finale fa capire che se il male e l'ignoranza sono radicati in un certo luogo, essi non potranno essere curati, neanche con la gentilezza e l'amore. L'uomo ha la possibilità di ragionare, ha il materiale per studiare, ma a volte ignora tutto questo per assecondare i propri istinti, anche se sa che sono sbagliati. Credo sia questo l'errore degli abitanti di Dogville. :)
La bontà non è di casa a DOGVILLE e la cattiveria malcelata da un finto buonismo dei suoi abitanti fa presto a farla da padrone. A DOGVILLE sono tutti malvagi, crudeli, perfidi e le sole sensazioni che trasmettono sono di rabbia e di vendetta. Un gran finale e finalmente si tira un sospiro di sollievo, se si potesse fare anche con i nostri vicini di casa poco simpatici sarebbe fantastico. Per andare a vedere DOGVILLE devi essere preparato psicologicamente, devi entrare nel meccanismo strano della rappresentazione teatrale, la più scarna e minimale e così riesci a sopportare anche la presenza di quella attricetta da quattro soldi di Nicole Kidman.
non conoscevo Von Trier prima di vedere questo film. Non posso fare, quindi, dei paragoni con le sue precedenti pellicole. Credo che Von Trier abbia realizzato una delle pellicole più provocatorie e crude che mi è capitato di vedere in questi ultimi tempi, dove tutto sembra perfetto e imperfetto al tempo stesso, reale e surreale. Le case prive di struttura, la gente approfittatrice, i gangster e Grace...la dolcissima e tenera Grace. ma cosa si svela in questa scarna scenografia teatrale e nei pochissimi personaggi presenti in questa utopica Dogville?E' un film dalle diverse interpretazioni, che tocca fino in fondo all'animo. Grace è il bene, che con l'arma del potere vince ogni umiliazione, sopruso e qualsiasi altra cattiveria. Questo film è un piccolo gioiello che può essere amato oppure odiato, come Von Trier. E' un peccato pensare che nella versione integrale presentata a Cannes durava 40 min. in più. Avrei voluto vederlo in versione integrale!
che pugni allo stomaco. E' difficile dare un voto... la genialità non si può negare; la bravura degli attori è incredibile; non c'è che dire, questo film è scioccante.
Un film straordinario e molto intelligente, aperto a molteplici chiavi di lettura; notevoli le foto durante i titoli di coda: l'America non è solo Hollywood
se volevo vedere un film con cani ,cespugli, case e scenografie disegnate con gesso e cartone sarei andato a teatro. non vedro piu un film senza informarmi prima. un coma irreversibile. ho visto gente abbandonare prima la sala, un po troppo forse . Del film salvo Nicole Kidman e la favoletta della malvagita insita nell'essere umano.
Sono sostanzialmente d'accordo con il giudizio di Cineamatore. Ma bisogna considerare l'ardita sperimentazione di questo film. Pubblicizzato come un dramma, o un thriller, ha deluso il pubblico. Ma dopo il Dogma 95 von Trier prende ancora tutti in contropiede con questo affascinante connubio tra cinema teatro e letteratura. Senza scordare la provocazione finale; fateci caso, il film non è altro che una lunghissima introduzione delle immagini finali. Nel merito però, rimane il giudizio di Cineamatore, anche se ricordiamo che la grandissima provocazione/pretesa del regista è quella di descrivere l'america non per esperienza diretta (non c'è mai stato), ma attraverso la sua produzione cinematografica.
P.S.: perchè hanno tagliato 40 minuti di film? che bisogno c'era?