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evvia questa pellicola!! sono contento di aver visto questo film, cha vanta pregi a più non posso edè stata una di quelle(ormai) rare occasioni in cui mi è dispiaciuto vedere i titoli di coda.se incontrate un simpatico giovanotto militare ascoltatelo attentamente.
non c sono dubbi bunuel è 1 genio...il suo primo film ke ho visto è stato''diario di 1 cameriera''e mi aveva 1 po deluso,,,ma poi vedendo 'bella d giorno''e ''quell'oscuro oggetto del desiderio'' ho rivalutato qst regista ...è davvero 1 genio e qst film ne è la conferma : 1 idilliaca critica pungente alla societa' borghese ma anke alla chiesa ai militari alla polizia,,,insomma cè di tutto e di + in qst capolavoro e come se non bastasse è ricamato con 1 eleganza e 1 maestria unike...un film incredibilmente attuale nonostante abbia + di 30 anni....CAPOLAVORO
Come ridicolizzare una "casta privilegiata".Film spettacolare che mette a nudo vizi e stravizi dei cosiddetti borghesi. Un film che li mette totalmente alla berlina e riesce a cogliere perfettamente nel segno. Peccato perchè la storia poteva essere sviluppata in modo un tantinello più approfondito e sinceramente lì ci sarebbe scappato il votone. Peccato,ma Piccoli rimane uno dei miei attori preferiti. Caratterizzati a meraviglia i personaggi gestiti alla perfezione da quel vecchio volpone di Bunuel. Geniali le visioni
Iconoclasta film di Bunuel che attacca l'ipocrisia delle istituzioni, chiesa e borghesia su tutti, usando lo stile surrealista del suo compatriota Dalì. Certo non è un film facile da guardare e ammirare, e il surrealismo mi piace più in pittura che al cinema.
Allegoria brutale e a tratti grottesca sulla degenerazione del potere (memorabile la citazione di "bella di giorno" nella sequenza della prigione, con uno strumento di tortura particolarmente macabro e illustre come il "pianoforte"), è uno dei punti piu' alti della cinematografia di Bunuel, e al tempo stesso uno dei piu' disarmanti e crudelmente "politici". Da antologia la sequenza della cena interrotta piu' volta, soprattutto enll'incarnazione dei malesseri e delle fobie sociali come quando dei rapinatori irrompono nella villa seminando morte e distruzione (e la meschina mano di un sopravvissuto colto a sfamarsi ancora, fino all'ultima ora). Uno dei miei film preferiti di ogni tempo, ma credo che per l'isola deserta porterei con me qualcosa di piu' rassicurante
Dopo aver visto questo film, ho letto i commenti degli altri utenti di film scoop...E bello vedere come alcune persone abbiano scritto cose tipo: TRAMA INESISTENTE, IRREALE, CONFUSO, NON MI HA FATTO NE' CALDO NE' FREDDO (!)... Ragazzi, se non avete colto niente da questo film siete parecchio male..Non giudico i gusti della gente, ma dire cose come quelle che ho scritto sopra è totalmente senza senso. Non avete colto una leggera"critica" al mondo ipocrita e frivolo della borghesia?O all' istituzione della chiesa, dei politici, dei militari? Io sinceramente ero prevenuto su questo film, pensavo ad un mattone francese datato. In realtà è un film attualissimo che critica il sistema con una ironia sottile e geniale. Ok, non è un film con un ritmo incalzante (cacchio, niente inseguimenti con le macchine della polizia americane...) ma non sempre questo è necessario: in questo caso sarebbe stato anche dannoso forse. Nulla è scollegato o buttato a casaccio (come qualcuno ha scritto) :io personalmente alcuni passaggi non li ho capiti (mi riferisco ad un paio di sogni) ma sicuramente per ignoranza mia e non per l'incapacità del regista. La descrizione di questo film non può essere limitata ad un paio di righe, mi piacerebbe che un vero esperto di cinema lo recensisse, magari farebbe capire qualcosina a chi ha messo voti tipo 2 o 3....Mmmm,che urto...
il film sembra un capolavoro ma solo in parte... non capisco infatti perche renderlo cosi complicato e infilarci dentro tanti intrecci da non far capire nulla alla fine della visione... rimangono dei concetti ben sviluppati con storie che non annoiano e si lasciano seguire con un sorrisetto sotto i baffi...perche tutto cio che viene preso seriamente dai partecipanti a questi inutili banchetti in realta non è altro che illusorio... ripeto,l'idea è geniale ma sinceramente si poteva fare meglio ed essere meno complicato!
La ridicolizzazione come arte narrativa. I sei personaggi che popolano il teatrino di Bunuel danzano attorno alla propria ipocrita affettazione, e la loro piccolezza è scandita da inviti a pranzo o a colazione. Nessuno è risparmiato, e lo sguardo cinico di Bunuel è abile nel cogliere i controsensi e le bassezze dei protagonisti per estremizzarle e farne materia di scherno, in un gioco di scatole cinesi in bilico tra piano onirico e realtà. Assolutamente imperdibile.
Un film molto bello. Non ha attrattive esaltanti ma dopo averlo visto difficilmente si dimentica e non si può fare a meno di pensarci quando vediamo in società, nei salotti televisivi qualche persona di belle apparenze o di splendide maniere e fa di questo sfoggio la base del suo essere. Chissà cosa ci sta dietro e soprattutto dentro? Questo film appartiene al gruppo dei film che esprimono il loro messaggio attraverso tutti i mezzi tipici dell’arte moderna, come simboli, accostamenti, contrasti, sogni e attraverso il rifiuto dei canoni abituali delle storie del cinema (tema, inizio, svolgimento, fine). Qualcosa che può facilmente disorientare chi non è abituato ma che permette di ampliare e arricchire il significato di un film. Ci si estranea dalla storia e si osserva con più chiarezza la psiche e i comportamenti dei personaggi. E’ una tecnica molto difficile ma molto efficace come si vede in questo film. Il messaggio è abbastanza chiaro: l’apparenza inganna. Non sempre l’educazione, le belle maniere, la ricchezza, il titolo rappresentano la pulizia morale, l’onestà, i buoni sentimenti. Non sempre quello che si vede è ciò che è vero, addirittura spesso ciò che si sogna e si immagina è quello che realmente si è e si pensa. Tutte le cerimonie, le belle apparenze e le belle maniere nascondono solo indifferenza, ipocrisia, egoismo e mancanza di scrupoli. Tutto è lecito e in qualsiasi maniera, lo scopo è solo il puro interesse individuale. La religione stessa (rappresentata nel film dalle gerarchie) frequenta attivamente questo ambiente e partecipa della stessa logica di pura apparenza e di nudo interesse individuale. Fuori del loro ambiente e fuori della società queste persone non valgono più niente e appaiono addirittura ridicole. E’ questo il significato delle passeggiate nelle vuote strade di campagna. I personaggi non sono individui con una loro storia, ma solo tipi rappresentativi ed è forse un limite del film, ma del resto a Bunuel interessava solo stimolare lo spettatore a non fidarsi mai troppo delle persone dalle belle maniere e riuscendoci molto bene.
Il film è secondo me ancora attualissimo. Trovo che in Italia molti, soprattutto i politici, curino solo l’immagine e l’apparenza cercando di nascondere i loro atti. La società stessa è più o meno quella dipinta da Bunuel. Si giudicano solo le apparenze e si accetta e si approva tutto quello che fa la “gente per bene”. L’interesse egoistico regna sovrano. Si ha paura e si teme per il proprio benessere privato (timore per i furti e l’ordine pubblico) mentre si chiude un occhio verso i furti al bene collettivo (evasione fiscale, lavoro nero, tangenti, truffe bancarie).
Uno dei più grandi film della storia. Unico, imprevedibile, un'idea di cinema specchio dello svolgimento imprevedibile del pensiero, tra veglia e sonno, tra normale e futile, tra consueto e incomprensibile. Dopotutto il nostro cervello funziona così come in questo film, non sappiamo mai bene se andrà come ci siamo prefigurati, se la nostra cena andrà a buon fine, se la nostra vita andrà su strade che abbiamo scelto, perchè non avremo mai un controllo totale su noi stessi, nonostante ci si cerchi di inculcare il contrario, che avere controllo sia possibile, Psicanalisi in primis. Credo che il surrealismo avesse frainteso la psicanalisi perchè era prorpio quella che predisponeva l'individuo al raggiungimento dell'odiata normalità borghese. L'iperrealismo della mente umana messo su pellicola.
Un film che mi ha colpito per l'eleganza espressiva e il fascino che emanano i personaggi: così leggeri e veri nello stesso tempo. Tutto sembra già scritto prima nel comportamento dei protagonisti, non si aspettano nulla di nuovo che abbia una certa importanza esistenziale. Una borghesia che fa sognare con riserva, una festa di raffinatezze e amori verso se stessi o per chi riflette qualcosa di bello e brillante che va incontro alle loro ovvie regole. Naturalmente il film si può leggere anche in altri modi o con maggiori approfondimenti di studio. Le mie sono solo alcune considerazioni da primi appunti.
forse l'ho guardato con un pò troppe aspettative....ma mi sono sfuggite alcune cose di questo film che mi risulta incomprensibile...la trama è confusa e sembra solo un insieme di fatti scollegati che capitano così per caso...e poiche senso ha un film del genere?ho capito che c'è la satira alla borghesia...però tutto questo mi pare eccessivo e noioso...e poi questo film sembra davvero tagliato alla fine...senza una conclusione... deludente
Non è il Bunuel più feroce e nemmeno il più profondo, ma di fatto "il fascino discreto della borghesia" è uno dei più divertenti e più immediati film del regista che non perde occasione per mettere in ridicolo il ceto borghese oltre a confermare la sua anticlericalità.
Il surrealismo di Bunuel e' una metafora per spiegare o criticare la societa', sia capitalistica che socialista. E Il Fascino discrerto della borghesia e' il suo film feticcio.
rispetto agli altri film di bunuel è sicuramente il più divertente per la maniera in cui i diversi tentavi di far salotto da parte del gruppo di amiconi dell'alta borghesia vengano irrimediabilmente mandati all'aria da eventi improvvisi senza logica. Il fatto che Bunuel cerchi di farli passare come "normali" sottolinea l'ssurdità dei comportamenti dei protagonisti che cercano sempre di mostrare in maniera ipocrita e fasulla un certo distacco e bon ton in modo da pote tener fede al clichè di persone colte e raffinate. Viene messo alla berlina tutto un sistema costituito da finte cortesie intrighi e tradimenti, su tutto poi spicca la satira sul personaggio dell'ambasciatore sudamericano, prototipo e simbolo delle corrotte dittature vigenti in quei luoghi(Cile,Argentina...) all'epoca in cui il film fu fatto. Il film usa tralaltro schemi tipici del cinema surrealista, che rendono i vari episodi ancora più "perturbati", con il rischio però di far aumentore il senso di straniamento nello spettatore
Sinceramente non so cosa pensare. Dietro consiglio di molte persone ho deciso di vedere questo film, ma alla fine della pellicola non nascondo che mi è rimasto molto amaro in bocca. Mi è rimasta quella domanda in testa: "sono stupido io a non capire la genialità di questo film?". Gli attori sono bravissimi, la regia è bellissima, ma la STORIA, IL SIGNIFICATO non mi hanno raggiunto. Se un film devo farmelo spiegare, per me ha già perso molti punti dato che il cinema (e l'arte) è prima di tutto COMUNICARE qualcosa. A me non è sembrato nient'altro che un bell'esercizio di stile pure e semplice, gratuito. Sarò io a non apprezzare i film d'autore, sarà che mi commuovo ancora con Cool Runnings, ma io, in quanto essere umano, ho bisogno di capire quello che accade, quello che vedo e che vivo. Portare la realtà dei fatti, fatti di per se conosciuti (ci arrivo anche senza questo film a capire l'ipocrisia della chiesa, della politica), dietro una tenda opaca, criptica ai più, "surreale", secondo me distoglie dal significato, dall'essenza, dal provare un'emozione davanti a 24 fotogrammi al secondo. Nella mia grossa ignoranza cinematografica, commenti estremamente positivi riguardo a questo film mi fanno ironicamente pensare che, in fondo, forse l'intento del regista potrebbe essere stato quello di far gridare al miracolo proprio la borghesia "mentale" da lui criticata. In questo caso il film meriterebbe un 10 e lode.
Uno dei massimi capolavori di Bunuel (secondo me il migliore insieme all'"età dell'oro", tra quelli che ho visto ovvimente). La caustica ironia che permea l'intera pellicola è, a mio parere, irresistibile. Sicuramente la più efficace parodia cinematografica della borghesia che io abbia visto. Da vedere assolutamente. Se non altro per imparare come si deve (o meglio non si deve) bere un Martini (già solo questa sequenza, nella sua semplicità, è da antologia).
Convintomi a vederlo dal suo prepotente arrivo nella Top 25 e dalle insistenze di una mia amica, sono rimasto veramente molto deluso. Seppur la durata sia tutto sommato giusta (105'), e questo evita di9 appesantire la visione, il film si avvale di un senso dell'umorismo fasullo e quanto mai pessimo. Insensata la condanna di fondo!
Un classico: cioè un'opera che non ha finito di dire tutto ciò che può dire. Attenzione: il surrealismo non è realismo; Bunuel non ce l'ha afffato con la borghesia, e il titolo non è ironico. NON vi è nessuna denunzia, e non è un manifesto contro, anzi.
E' perfettamente normale trafficare cocaina in valigia diplomatica, ma essere sdegnatamente contro lo spinello, Caro assassino dei miei gentiori, come prete ti assolvo, ma come figlio ti sparo. L'onore del mio Paese prima di tutto, ma mi faccio la moglie del mio migliore amico. E così via...
Il fantastico (anche come tipologia di film) Bunuel riesce a farci riflettere anche con un film in larghi tratti comicissimo, il ritratto di un mondo che non ha una meta, e che vaga giustamente verso una strada che non porta da nessuna parte. Alcune scene, come quella del funerale o delle varie scene interrotte, sono gag irresistibili.
capolavoro..visto stasera e vi assicuro ke è magnifico. è talmente grottesto ed assurdo ke - anke se bunuel dikiarò nn era sua intenzione - fa morir dal ridere... la critica del grande regista nn risparmia nessuno, dalla chiesa all'esercito..grandissimo!
mi ha fatto divertire nonostante a volte era molto intricato e difficile da seguire.grande quando uno dei protagonisti sognava un altra persona che sognava.grande bunuel
Geniale opera di Luis Bunuel, grottesca, ironica e dissacrante, con una galleria di personaggi e situazioni assurde (su tutti il monsignore) che fanno del film un’opera sorprendente, che fa riflettere e diverte…
E' stato gia detto tutto negli altri commenti... e pensare che aveva 72 anni quando ha fatto questo film... un film di un ironia e sarcasmo devastanti... Il mio personaggio preferito è il vescovo giardiniere... geniale!!
Un film geniale, eccezionale! non potrò mai dimenticare la scena dell'assoluzione o le sequenze oniriche! il personaggio più assurdo comunque è l'abasciatore, che s'incavola ogni volta che parlano male di Miranda ahahah. E' un film che colpisce soprattutto per il modo in cui analizza i personaggi: essi in superficie sono persino divertenti ma visti in un'ottica più profonda sono deprimenti, con i loro rituali stupidi e insignificanti (riflesso della loro elasticità mentale praticamente nulla) e la loro infima moralità. Che filmone!
A rivederlo dopo anni, ho colto molte sfaccettature ironiche che mi erano sfuggite alla prima visione di anni fa. Ho colto fra le righe del simbolismo espressivo di Buniel sfumature divertenti che la prima volta mi avevano invece disturbata (come la scena del cadavere nel ristorante o quella del vescovo al capezzale del moribondo, oppure quella nella stazione di polizia); non ho cambiato opinione sul film, però. Resta una splendida e crudele analisi del vuoto borghese, ancora attuale (culminante nella scena geniale del teatro). Emblematica la scena ricorrente dell'annoiato percorso dei protagonisti su una strada monotona e infinita che sembra portatare al nulla esistenziale. Le vicende paradossali dei protagonisti s'intersecano con le visioni oniriche, rappresentanti l'unica coscienza nella propria vacuità, per questo, incubo rivelatore della debolezza, della paura.
Il film più bello di Bunuel. Geniale e graffiante satira contro la classe dominante, la chiesa, l'esercito. Meraviglioso groviglio di sogni, racconti, fantasie, trovate surrealiste e perfida ironia. Bunuel si prende gioco della borghesia e dei suoi vuoti rituali. Tra le scene più memorabili, i protagonisti che si ritrovano a cenare su un palcoscenico e il bar dove sono finite tutte le bevande. Geniale la satira anticlericale, con il vescovo che si offre come giardiniere alla coppia borghese (simbolo dell'asservimento della chiesa ai potenti), che lo caccia quando lui si presenta in abiti umili e lo riverisce quando è vestito da vescovo... E poi c'è la scena della confessione, un'altra grandissima sferzata contro l'ipocrisia della religione. Capolavoro assoluto.
Gran bel film, se si considera l'anno in cui è stato girato è perfetto.....naturalmente il peso degli anni si sente ma non troppo infatti il film scorre in modo piacevole.......la cosa che mi è piaciuta di più è stata quella di descrivere, criticando, due classi dirigenti come la borghesia e la chiesa con il loro linguaggio, proprio come se fossero stati loro stessi ad analizzarsi con i loro modi "esagevatamente bovghesi",e questo secondo me da più credibilità al film......credo che ai suoi tempi questo film fece scandalo perkè è un attacco molto sottile e inteligente a questi due mondi.......ola a tutti i BOVGHESI!!!!!!!!!
Ma come si fa dico a dare 2 a questo film? La più grande presa in giro, e nonostante il titolo faccia pensare solo alla borghesia invece è a livello interclassista, dell'umanità. Comico e psicanalitico.
Sono molto amante di Bunuel, ma secondo me questa è la sua opera più completa, il sunto di tutta la sua carriera, a partre dal sul surrealismo l'atmosfera da commedia grottesca , la critica alla borghesia e al mondo ecclesiastico.
Un capolavoro, sicuramente il film che ho amato di più del regista spagnolo.
Avrei dato 4 ma visto che dai commenti precedenti sarei considerato un co**ione dò un bel 2, perchè non mi è piaciuto affatto come quasi tutti i film francesi che ho visto. Ritmi lenti storia inutile e trama inesistente ne fanno uno dei peggiori film che ho visto ultimamente, a ciò aggiungo che le immagini sono pessime (ma ciò è giustificato dal fatto che il film è datato)
Un capolavoro che vinse un Oscar come miglior film meritatissimo. Chi gli dara´ meno di 4 ammettera´ senza possibilita´ di riserva di essere un co.glione. Uomo avvisato...
Bunuel ci regala una sarcastica presa in giro della condizione umana, sia essa borghese, da cui il titolo del film, che proletaria, fino alla mal riuscita ed inutile rivoluzione che nulla cambia e nulla apporta. e tutti ci identifichiamo in essi, i protagonisti che camminano lungo una strada che porta al nulla.
Sottile ma feroce satira dell'ipocrisia che ci circonda, resta costantemente attuale con il passare degli anni. Magistrale interpretazione di Fernando Rey.
Signori, tanto di cappello al grande Bunuel. Siamo di fronte al surrealismo allo stato puro, al sogno e ai riferimenti freudiani, alle stravaganze Dalìniane e simboliste. Bunuel attacca il sistema con l'arma a lui più congeniale, nonchè la più efficace: l'ironia. E lo fa con un'atemporalità sia di narrazione (il sogno interrompe spesso lo svolgersi dell'azione), che di discorso (non è un attacco ad un preciso momento storico, ma alla storia in generale). I Thèvenot e i Sènèchal siamo un pò tutti noi, che siamo allo stesso tempo clero, borghesia, esercito. Ma anche gli insulsi rivoluzionari, che testano uno dei pochissimi riferimenti all'epoca. La scena ricorrente invece dell'allegra brigata che cammina lungo una strada deserta è anti-romantica e fortemente simbolista: basterebbe questa a spiegare tutto il film. Gli eroi bunueliani camminano senza scopo lungo la strada, e al contrario di tempi moderni, qui si sa dove porta tale strada: al nulla. L'idea di sogno come arma per combattere la noia borghese sottoposta da Bréton nei suoi famosi manifesti surrealisti, è qui usata dal Maestro Bunuel per demistificare un'intera classe sociale, abulica, non per correggere. Bravissimi come sempre gli attori (molti aficionados), che assomigliano non poco ai protagonisti dell'Angelo sterminatore. Su tutti un sempre brillante Fernando Rey. Capolavoro da collezione.