Da ragazzini Jimmy Marcus, Sean Devine e Dave Boyle erano inseparabili. Ora, a distanza di molto tempo, i tre si ritrovano in occasione di un tragico evento: la morte della prima figlia di Jimmy. Sean, che fa il poliziotto, indaga sul fatto...
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Una storia che si sviluppa su frammenti e sovrapposizioni di temi e di emozioni (alcuni evitabili come la vita privata del poliziotto). Belle e cupe le atmosfere, il susseguirsi di sensazioni coinvolgono fin troppo.... Fin troppo perché credo che il finale non sia all'altezza del resto del film. La consapevolezza amara, ipocrita, comoda, tragica che sia sempre il debole a perdere avrebbe meritato una fine meno superficiale, meno frammentaria e quindi un finale che doveva porsi all'opposto di tutto lo sviluppo del film avrebbe dato un senso diverso a tutta la magnifica esperienza visiva di Mystic River. Il cerchio di violenza e di morte si chiude ma la consapevolezza tragica non è forte, non è profonda. La sconfitta del debole assunta a sconfitta di tutti l'avrei desiderata più amara, più dolorosa. Lo scorrere bellissimo del fiume l'avrei inserito più volte all'interno del film come un monito e presagio di morte.
Grandissimo thriller, a mio avviso uno dei migliori del genere, e perché no, uno dei migliori film realizzati da Eastwood. "Mystic River" è la storia di un'amicizia turbata dalla violenza, di un'innocenza rubata per sempre, di un passato traumatico che riemerge bruscamente. È l'affresco di un mondo degradato e apparentemente senza scampo, in cui ognuno è alla ricerca di un senso per il proprio dolore. È una riflessione sul peccato, sulla violenza, sulla natura umana, sull'esistenza di una giustizia, del destino e di un Dio. Le interpretazioni del cast sono straordinarie: ci viene mostrata tutta la bravura e l'immensa dote interpretativa di Sean Penn, capacissimo dal passare da padre afflitto a vendicatore senza pietà; Tim Robbins non è da meno nel mostrare un personaggio sconvolto dai suoi traumi del passato e difficilmente indecifrabile, meritando ampiamente l'Oscar; di sicuro un po' inferiore ai primi due citati il nostro Kevin Bacon, ma tutto sommato non sfigura neanche lui nella figura del pragmatico detective che non si fa coinvolgere personalmente dall'indagine; anche se hanno uno spazio ristretto sono intense le prove delle donne Marcia Gay Harden e Laura Linney. La regia di Eastwood è sobria ma incisiva, si amplifica il dramma attraverso un'atmosfera tesa e opprimente. La fotografia dai toni freddi e la colonna sonora minimalista accrescono il senso di inevitabilità e fatalismo che invade il film. Eastwood realizza è un'opera struggente e potente, tra le migliori dal 2000 in poi, che ci costringe a confrontarci con le complessità dell'animo umano e le ombre che il passato lascia dietro di sé. Seppur siano passati ormai più di vent'anni dalla sua uscita, Mystic river è un capolavoro senza tempo, capace di scuotere e lasciare un segno profondo.
"Il buono, il brutto e il cattivo" secondo Eastwood. Clint continua il suo personale cammino nel genere western, realizzandone un affresco urbano contemporaneo duro e violentissimo, tra i suoi lavori più belli.
L' ho visto appena uscito e mi era piaciuto. Ho letto il libro qualche giorno fa, ed é un libro bellissimo. Rivisto il film che e' tale e quale. Capolavoro.
un grandissimo film, diretto in maniera magistrale, con interpretazioni di prim'ordine ed una sceneggiatura di ferro. la vita di tre amici, divisi da un evento tragico ma le cui vite corrono comunque in parallelo, in una storia che mischia sapientemente dramma, giallo e mistero. la narrazione è lenta ma mai noiosa, e porta diretto ad un finale che è una bomba. io ritengo questo film il capolavoro di Eastwood, e credo che si un film da vedere assolutamente
Mi sembra assurdo che non l'abbia mai commentato. Comunque c'è ben poco da dire. Capolavoro di Clint Eastwood e merito ovviamente anche dal libro da cui è tratto. è talmente fatto bene che nonostante la lentezza i 130 minuti volano via. Thriller drammatici che oggigiorno sono solo un vero miraggio.
La regia non è tutto così com3!non sono tutto le ottime prove degli attori. La sceneggiatura è ridicola e forzata, il personaggio di Tim Robbins assolutamente senza senso scritto solo per far finta di depistare lo spettatore, cosa che tra l'altro è palese fin dai primi minuti, il tutto per arrivare ad un finale amaro come tanto piace al buon Clint ma scontato e banale. Onestamente un film sopravvalutato.
Il sempre pregevole stile di Clint, asciutto e rigoroso, in virtù del quale è stato giustamente insignito del titolo di autore neoclassico, viene purtroppo in parte dissipato da una sceneggiatura furbesca e di rara disonestà, che non rispetta l'intelligenza dei personaggi (e dello spettatore) e riesce quasi a rendere inutili le pur ottime performances di un cast in gran forma. Il personaggio di Tim Robbins ad esempio è scritto in maniera assurda, anche se ovviamente funzionale allo sviluppo del film, in quanto il suo comportamento incongruo è il vero motore che fa andare avanti la pellicola (per questo ho parlato di sceneggiatura disonesta):
per carità avrà anche avuto il trauma che ha avuto, ma all'inizio sembra comunque che sia riuscito a farsi una vita normale e una famiglia, poi invece improvvisamente sbrocca e non fa più mezza cosa sensata…fa di tutto per farsi sospettare di un crimine orrendo che non ha commesso, mente continuamente, cambia versioni, fa discorsi deliranti, cazzeggia in modo ingiustificato e ingiustificabile durante l'interrogatorio della polizia come il più scafato dei delinquenti e infine confessa ben sapendo le conseguenze a cui sarebbe andato incontro…il tutto per non confessare un altro crimine realmente commesso, che probabilmente se si fosse riusciti a rintracciare il ragazzino vittima del pedofilo (e penso che la polizia avrebbe potuto) sarebbe anche potuto passare come un atto eroico. E anche sua moglie che senza il minimo elemento di prova si spaventa a morte per qualche discorso un po' strambo e non trova nulla di meglio da fare che andarlo a denunciare ad un gangster e poi si chiede pure che fine ha fatto non è da meno... Poi ci sono i due ragazzini killer, uno dei quali tutti (familiari compresi) avevano sempre pensato che fosse muto e invece non lo era (sic!), la moglie di Bacon e le sue telefonate mute (quelle sì) che non si capisce che ruolo abbiano nell'economia del film, il modo ridicolo in cui viene risolto il caso di omicidio…tutto sempre funzionale alla drammaturgia dell'opera ma scarsamente digeribile se da una pellicola di questo spessore ci si aspetta anche l'appagamento cerebrale oltre a quello della pancia.
Nonostante gli aspetti positivi, che sicuramente non mancano (il cast, la regia), lo ritengo generalmente piuttosto sopravvalutato e non tra i migliori di Eastwood.
Ben scritto (tratto dall'omonimo romanzo poliziesco del 2001 di Dennis Lehane tradotto in italiano con "La morte non dimentica"), ottimamente diretto ed interpretato in modo brillante (menzione particolare per Tim Robbins), questo thriller a combustione lenta risuona di dolore, rabbia e sentimento. Affronta temi che Eastwood ha spesso esplorato prima (in fondo è un'altra meditazione del regista sull'effetto a catena della violenza), ma mai così delicatamente o con tanta triste saggezza: il modo in cui il nostro passato perseguita il nostro presente, le ripercussioni durature della violenza e la crudele inesorabilità del destino.
Uno dei miei film preferiti di Eastwood regista, quasi perfetto in tutto. Storia interessante fin dall'inizio, un thriller a forte tinte drammatiche, con una recitazione di grandissimo livello, Bacon nel ruolo del poliziotto mi convince sempre tantissimo, Sean Penn con un oscar meritatissimo.
Ho trovato solo una forzatura, che avrebbe potuto essere gestita meglio
quando i due detective dicono di non aver ascoltato la registrazione del 911, perché entrambi pensavano l'avesse fatto il collega, una cosa troppo dilettantistica per un caso del genere
Per il resto tutto perfetto, con le indagini dei detective parallele a quelle del padre, con il finale parallelo, amaro e crudo come doveva essere.
Un film che ti lascia assolutamente senza fiato e vorresti non finisse mai.
Non il capolavoro che tanti descrivono ma un film davvero ben fatto,ben interpretato,e con tanti dialoghi significativi.Il finale poi ti lascia malissimo dentro di te stesso. S.Penn,Robbins e K.Bacon in formato di grazia totale,e una regia sontuosa di Eastwood,lasciano spazio ad un thriller che ti tiene col fiato sospeso fino alla fine.
Magistrale regia di Clint Eastwood, pulita, essenziale, classica. Butta in un cestino i virtuosismi e segue gli attori, che sono indotti a dare il meglio in questo thriller ad alto tasso di drammaticità. L'intensità del racconto e la bravura degli interpreti compensano un finale difettoso (il delirante discorso della moglie di Jimmy) e inappropriato, se rapportato ad un film così intenso. Sullo spettatore, infatti, rischia di rimanere buona parte della tensione accumulata, con tanti saluti alla signora Catarsi, questa sconosciuta.
Un finale migliore: tutto doveva finire dove era iniziato, lungo la strada dove Dave è stato rapito, con la confessione di Jimmy e l'arresto, su esitazione di Sean, da parte del sergente Powers per mezzo di manette sonanti.
Un thriller drammatico perfetto. Attori fantastici così come la storia e i risvolti che ne conseguono. A mio parere assieme a gran Torino, million dollar baby e changeling è tra i migliori film della sua prolifica carriera da regista.
Il thriller moderno, quello freddo, drammatico, disturbante, immorale, calmo ma bestiale, quella densa coagulazione cinematografica del giallo e del noir, nasce con una serie di step evolutivi fondamentali, tra tutti MYSTIC RIVER e i suoi temi sulla giustizia privata, dietrofront cognitivo non poco autocritico di Clint Eastwood sulla sua visione del mondo come Far West, che dimostra ancora una volta una forte presenza poetica nei suoi film e nei suoi personaggi inclini all'eroismo punitivo. La tristezza della periferia e del suo quieto vivere fanno da sfondo ad un circolo vizioso di violenza e leggi del contrappasso. Una costante penombra in cui solo i contorni umani paiono illuminarsi crea l'estetica di questo capolavoro.
Ottimo dramma/thriller, buone recitazioni, ottima fotografia, bellissima colonna sonora. Peccato che il finale sia poco soddisfacente e un pò superficiale. Tutto sommato un 8 sarebbe troppo generoso
Attenzione, spoiler presenti all'interno del commento.
Grandissimo film di Clint Eastwood con un cast stellare. La trama in se non è nulla di particolarmente originale, ma quello su cui il regista indaga davvero, è il legame e le vicende tra i tre protagonisti, i quali da giovani sono stati segnati da un fatto che ha cambiato per sempre le loro vite. La storia si svolge a Boston e ha come personaggi principali tre ragazzini, Jimmy, Dave e Sean. Un giorno, mentre il trio sta giocando in mezzo alla strada, irrompe un auto con due uomini all'interno. Dalla macchina scende uno degli uomini, apparentemente un poliziotto, che rimprovera i ragazzi, i quali si erano messi a incidere i propri nomi su del cemento fresco, e poi porta via con se Dave. In realtà i due uomini sono dei pedofili e Dave resterà loro prigioniero per quattro giorni prima di riuscire a scappare. Dopo 25 anni, il trio, ormai adulto, non è più legato come una volta, sopratutto a causa di quanto accaduto a Dave. Un giorno, una ragazza viene uccisa e, delle indagini, se ne occupa Sean, che è diventato un poliziotto. La giovane ammazzata è la figlia di Jimmy, il quale giura di uccidere l'assassino di sua figlia, mentre, nel frattempo, Sean, svolge le indagini. In tutto ciò, Dave, cerca di stare vicino a Jimmy per fargli provare a superare il terribile momento. Nel ricercare l'omicida della figlia di Jimmy, il passato dei tre uomini tornerà a galla con inaspettate e drammatiche conseguenze. All'apparenza, o per lo meno, durante la prima parte, il film si struttura secondo le regole del giallo classico, ovvero un omicidio e la conseguente ricerca dell'assassino. In realtà, Eastwood vuole raccontare molto di più, perché, il delitto che avviene nella pellicola è, soltanto un pretesto per raccontare, in maniera celata, passato e presente dei tre protagonisti. Il regista, nel fare questo, è davvero bravo, in quanto, man mano, inizia ad analizzare ogni personaggio sempre più a fondo, e più passa il tempo, più vengono fuori nuovi tasselli che vanno a formare l'intricato puzzle che vede i coinvolti i tre ex-amici. Per fare tutto questo, Eastwood si avvale di una caratterizzazione dei protagonisti straordinaria. I tre attori, sono diretti egregiamente, risultando estremamente realistici. Tim Robbins ne è la prova. Eastwood riesce a tirar fuori dall'attore, tutto il malessere che si possa provare per aver subito, da bambino, violenze sessuali. Difatti, ogni volta che Robbins compare, il film, già cupo di per sé, lo diventa ancora di più. Il director, comincia pian piano a setacciare, a studiare il passato dei soggetti, collegandolo poi col presente, in modo tale da farci capire perché, ad esempio, Dave, ogni giorno che passa, diventa sempre più strano. Viene indagato anche il passato di Jimmy Markum, passato che si scopre non essere esattamente immacolato. Ed Eastwood, prima ancora che regista, si pone come spettatore primario, il quale inizia la sua indagine tra mille quesiti, tutti necessitanti di una risposta. Successivamente, il regista pone noi astanti normali, come i detective di tutta la vicenda, conducendoci in un vero e proprio labirinto. Con "Mystic River", il regista ci pone di fronte al seguente dilemma: quanto è labile il confine tra buono e cattivo? Se Sean Devine è, per forza di cose, l'unico vero buono del film, Jimmy e Dave, ci sono presentati come due soggetti compresi nel limbo. Loro agiscono solo in base alle proprie emozioni, incuranti se le loro gesta siano giuste o sbagliate. Magari, sono giuste sotto alcuni punti di vista, ma sbagliate sotto altri. Ed è qui, appunto, che Eastwood annulla completamente il confine tra essere buono e essere cattivo.
L'uccisione del pedofilo da parte di Dave L'uccisione di Dave da parte di Jimmy Sean che non arresta Jimmy, pur sapendo che questi ha ucciso Dave
Il ritmo, è ben scandito. In maniera lenta ma, al contempo, diretta, vengono fuori nuovi pezzi che, alla fine, vanno a comporre il complesso mosaico finale. In questo caso, è da elogiare il metodo narrativo di Eastwood, il quale trova il modo di raccontare sia tutta l'indagine che si svolge attorno all'omicidio, che il vissuto dei protagonisti. Proprio su quest'ultimo punto, c'è un'ulteriore scelta registica davvero azzeccata. Il director non si concentra in maniera ossessiva sul passato dei personaggi, ma lo narra in maniera velata. Eppure, paradossalmente, è il proprio il trascorso di Sean, Dave e Jimmy ad essere protagonista. L'omicidio che avviene ad inizio pellicola, è solo il principio. Alcune scene restano impresse, come ad esempio il confronto finale tra Jimmy e Dave. In questa sequenza, Eastwood da il meglio di sé, riuscendo innanzitutto a tirare fuori il meglio dagli attori, e poi, attraverso le singole inquadrature e l'uso della luce, crea una scena, per quanto cruda, di magistrale bellezza. Da notare come il regista illumini solo metà corpo dei protagonisti, lasciando l'altra metà nell'ombra, quasi metaforicamente. L'atmosfera è opprimente, tetra. E lo spettatore ne risente fin da subito, perché quella che il regista mette in scena, è una storiaccia, senza momenti distensivi, senza perdono e che ha al centro, una delle cose più brutte che l'essere umano possa perpetrare, ovvero, la pedofilia. Personalmente, alla fine della visione, ero parecchio scosso. La fotografia è fantastica. Contribuisce moltissimo a creare l'atmosfera freddissima che si respira. I toni sono gelidi, tendenti al grigio-blu, e si mantengono così per tutto il tempo. La scenografia è come la fotografia, cupa e fredda. Il quartiere di Boston dove il film è ambientato, ci è mostrato spesso durante in notturna, come se si trattasse di un posto che nasconde molti segreti. Eccezionale la colonna sonora. Enfatizza molto le scene più emotive. Il cast è fenomenale. Eastwood non poteva scegliere attori migliori per le interpretazioni. Sean Penn è pazzesco, magari non molto appariscente, ma è cosa voluta. Bastano un'interpretazione dei dialoghi spaziale e delle espressioni magnetiche per far si che l'attore di Santa Monica, faccia una recitazione indimenticabile. Nei 5 minuti che vedono Penn protagonista con Robbins sulla riva del "Mystic", il buon vecchio Sean è incredibile. Oscar sacrosanto. Tim Robbins è inquietante. L'interprete recita in una maniera che mette i brividi, in tutti i sensi. Robbins, riesce a far provare all'astante, col solo sguardo, cosa significa aver subito quel genere di abusi, da ragazzino. Garantisco che sono sensazioni bruttissime. Ed è proprio in questo che Robbins è superlativo e infatti anche lui, vince un oscar meritatissimo. Kevin Bacon è forse, del trio, quello che colpisce di meno, anche perché relegato ad un ruolo un po' più classico. Però, alla fine, anche lui fa il suo onesto lavoro. La sceneggiatura, per quanto ottima, poteva essere, secondo me, un filo più dettagliata in certi punti, specie nell'ultima mezz'ora. C'è qualcosina che viene un po' arrotondata. Nulla di irreparabile comunque. L'impianto narrativo funziona, strutturato benissimo. I dialoghi sono sempre coinvolgenti, pur essendo piuttosto tipici, ma non per questo, banali. Ben orchestrati i colpi di scena. Eccellente la stesura dei personaggi.
Conclusione: senza dubbio, uno dei migliori film drammatici degli ultimi 15 anni. La perfetta sintonia tra regista e cast, tira fuori un vero gioiello. Non me la sento di definire "Mystic River" un capolavoro, ma, ci va davvero vicino. Se ancora non l'avete visto, guardatelo il prima possibile, non ve ne pentirete!
"Mystic River" è anzitutto un giallo teso, avvincente, sufficientemente ambiguo perché niente sia veramente quello che sembra e lo spettatore non creda mai di essere in possesso della verità ultima e definitiva, almeno fino al classico e inaspettato colpo di scena finale. Quello che lo rende qualcosa di più di un film di genere sta però nell'aura simbolica di cui sono circonfusi i tre protagonisti, amici per la pelle negli anni dell'infanzia e riuniti molti anni dopo da una drammatica circostanza, l'omicidio della figlia di uno di loro. Jimmy, Sean e Dave sono infatti personaggi archetipici, che si trascinano il loro passato (soprattutto il terzo, segnato negli anni della fanciullezza da un traumatico episodio di violenza sessuale e destinato nel finale a diventare una inutile vittima sacrificale per pagare peccati non suoi) come fosse il fato ineluttabile di una tragedia antica. Il film si apre così a prospettive problematiche e inquietanti, affrontando ambiziosamente temi come l'ineluttabilità del male, la differenza impalpabile tra colpa e innocenza, il conflitto tra giustizia pubblica e vendetta privata (impersonate dal poliziotto Sean e dal padre della vittima Jimmy, ma entrambe ugualmente impotenti a fare realmente giustizia). In questa impresa Eastwood si rivela degno sia del grande cinema classico americano del passato, di cui è forse l'epigono più abile e consapevole, sia della lezione di cineasti come Polanski, Schrader, Ferrara (o lo stesso Sean Penn, qui attore sublime), interessati più che agli intrecci polizieschi della trama alle molteplici suggestioni simboliche, psicanalitiche o religiose della vicenda narrata.
Buon film. Trama interessante. Da seguire con curiosità fino la fine. Buoni attori e regia. Niente ausilio di effetti speciali, ma pura recitazione vecchio stile...ben riuscita e questo va premiato.
Come al solito un Clint superbo dietro la macchina da presa. Bella la sceneggiatura per come si sviluppa il giallo con un ritmo lento, senza strappi ma che ti porta piano piano dentro la storia. Personaggi ben caratterizzati e bene interpretati.
Gran film. Regia, fotografia, sceneggiatura, cast: c'e' tutto. Tutti i personaggi son ben caratterizzati. E tutti ottimamente interpretati. La vita e' strana: nello specifico un passato mai dimenticato e che ha lasciato il segno ritorna prepotentemente a galla. Frase cult: "A volte penso che... penso che ci siamo saliti tutti e tre insieme in quella macchina. E tutto questo è solo un sogno, lo sai?"
Thriller magnifico, diretto egregiamente da Clin Eastwood e recitato perfettamente Ogni personaggio è al suo posto: Sean Penn, magnifico, bene anche la Harden..orripilante il discorso finale della Fishburne, inaspettato...ma la colonna portante di tutto il film è Tim Robbins, capace di trasmettere tutte le inquietudini del passato e del presente con il suo personaggio..magnifico
Lo considero un buon film, ma non un ottimo film e sarà che non ho molto apprezzato il finale, ove quell'America fascista e forcaiola la fa franca...
Mystic River ha una patina scorsesiana nel dipingere la regressione dei rapporti umani a dinamiche di sopraffazione tribale con conseguente caduta di ogni significato e valore. La sceneggiatura riesce ad imbastire tensione per buon parte della durata, dimostrando però qualche calo soprattutto nel prefinale, ove lo snodo narrativo cede alla prevedibilità. Certamente sotto il profilo tecnico, Mystic River è girato in modo impeccabile, con molta cura per i dettagli, le inquadrature e la fotografia. L'epilogo rappresenta per me il neo della questione. Non l' ho apprezzato. Rimane una delle prove migliori di Eastwood in cabina di regia. Da vedere anche solo come lezione su come si gira un thriller con annessi climax. Molto interessante il ricorso al montaggio alternato verso la chiusura. Insomma, un prodotto ricco di spunti non banali.
Avevo già visto Mystic River nel lontano 2003; è un peccato che mi ricordassi ancora lo svolgersi degli eventi, mi ha tolto un po' di suspence. Sicuramente siamo di fronte ad un buon film, i personaggi sono ottimamente caratterizzati ed interpretati (vedi Sean Penn). Mi sono piaciuti meno i due detective, protagonisti di un'indagine dilettantesca che poteva essere sviluppata un po' meglio...
Solo il profilo illuminato a metà al chiaro di luna di Tim Robbins vale tutta la visione. Leggo qui gente che:"bello, bellino, niente di speciale, un po' noioso", diamine non che mi soffermi sulla media però solo un 7 e 71 è uno strazio qui siamo di fronte al capolavoro, al vertice della poetica di Clint Eastwood, ne farà altri tre nella sua carriera Gran Torino, Million Dollar Baby e Gli Spietati ma parlarne ora è togliere spazio al film.
Quando lo guardi la prima volta rimani estasiato quando lo riguardi capisci il perché: il fatto di usare la mdp nel modo più essenziale possibile, l'essenzialità è la cosa più potente e Clint lo sa bene, senza cadute di stile, con piccoli movimenti, senza virtuosismi di sorta, un primo piano che dice tutto, una frase che esprime ogni cosa. A coso di Nispel servono i miliardi per girare un film come anche ad altra gentaglia impronunciabile ma il Cinema è ben altra cosa. Si è abbastanza attoniti nel commentare un film del genere che ripeto, perché si deve sapere per chi si accinge alla visione che questo non è un buon film o un discreto film o un film guardabile qui siamo di fronte ad un capolavoro, musica, montaggio, interpretazioni, sceneggiatura, regia, fotografia. Clint ai massimi livelli che esplora ancora una volta l'animo umano di gente comune che ha mali comuni, una città mai più viva e allo stesso tempo assente che delinea i contorni delle vite dei personaggi. Che poi c'è gente che elogia Gone Baby Gone di Affleck ritenendolo un grande thriller non è da considerare nemmeno, anche se Mystic River esce fuori dal genere di thriller: è più un'indagine della psicologia umana e dei rapporti umani e delle conseguenze delle nostre azioni, volute o non decise da noi come accade al povero Dave all'inizio del film.
No dicevo, qui c'è un Sean Penn che per intensità l'ho visto veramente in altri due film o tre, meravigliosa interpretazione, rasenta la perfezione, così come Tim Robbins il presunto antagonista è anch'egli magnifico nel delineare un personaggio di una complessità sconcertante che alla fine si risolve nel suo desiderio più profondo di aver potuto vivere una tenera e docile infanzia. A completare il trittico c'è un Kevin Bacon che molti hanno visto sottotono o comunque non pregnante che invece è assolutamente fondamentale e anche lui da applausi. Merito assoluto di Clint è anche aver delineato i personaggi femminili del film, a partire dalla figlia Emmy Rossum che compare ovviamente pochissimo nel film ma che ha già detto tutto, la moglie di Tim Robbins attrice sottovalutata non amata particolarmente dal sottoscritto ma che si rivela di una perfezione nell'essere entrata nella parte della moglie che poco a poco vacilla nella sua fede nei confronti di ciò che potrebbe aver compiuto il marito ma che non ha il coraggio di chiedere. Infine è da sottolineare la prova del ragazzo nel film innamorato della figlia di Sean Penn, anche lui di una bravura nell'essersi calato in una parte che qualche altro regista non avrebbe sviluppato a pieno ma qui stiamo parlando di uno dei migliori registi esistenti.
Doveroso accenno alla citazione che Clint fa all'altro genio di Carpenter con Tim Robbins che guarda un film sui vampiri, "Vampires" appunto del maestro. Un finale spiazzante come pochi a questa parte, capisci che il buono che presumibilmente è identificato dallo spettatore da Sean Penn, gli muore la figlia deve badare alla sua famiglia vuole scoprire chi ha ucciso la figlia e vendicarsi, è solo un uomo plasmato da una sete di vendetta smodata che finisce per uccidere un innocente ricadendo negli errori del passato, Dave muore dicendo la verità ma sapendo comunque che sarebbe stato ucciso in ogni caso. Alla fine come del resto nella vita quello che può capitare a qualcuno è frutto di una coincidenza o di una malaugurata conseguenza non voluta. "A volte penso che... penso che ci siamo saliti tutti e tre insieme in quella macchina. E tutto questo è solo un sogno, lo sai?"
Il nome di Dave rimasto a metà inciso ancora sull'asfalto è solamente poesia.
Dopo una decina di tentativi finalmente sono riuscito a trovare un film diretto da Clint Eastwood che mi abbia preso. Merito sicuramente della storia molto interessante e ben sviluppata, anche se credo che vista la portata il risultato finale sarebbe potuto essere ancora migliore: lo stampo del regista (in senso negativo) infatti è abbastanza evidente nei ritmi molto lenti di alcune scene e nella scarsa presenza dell'accompagnamento musicale che tante volte può fare la differenza soprattutto nelle scene ad alto tasso di drammaticità.
Tutto sommato comunque, per mio gusto personale, credo di poter definire "Mystic river" il miglior film del regista, aiutato anche da un cast azzeccato soprattutto nel trio di protagonisti con un Tim Robbins in particolare evidenza.
Inspiegabili gli ultimi dieci minuti, totalmente inutili.
Come tutti i film di Clint Eastwood anche questo deve la sua forza alla componente emotiva e alle relazioni dei vari personaggi. "Mystic river" non è un vero e proprio Thriller...tratta piuttosto della storia drammatica di tre uomini,amici durante la loro infanzia. L'elemento "omicidio" è un pretesto per analizzare in modo approfondito tre ragazzi dalla vita e dal carattere differente. Il drammatico evento della morte di Katy,figlia di uno dei tre(il più bullo),porterà nuovamente a fare incrociare i loro destini.... Eastwood si diverte a stuzzicare lo spettatore con l'elemento investigativo,ma senza mai arrivare al Thriller vero e proprio...mantenendo sempre una certa attenzione sui tre protagonisti;la storia investigativa sembra più un tramite per raccontare quali siano state le conseguenze dei tre dopo le loro drammatiche esperienze.
Come sempre Clint Eastwood punta maggiormente sulle relazioni umane,sui sentimenti(dall'amore alla rabbia),presentando una produzione ammirevole,ben girata,con la solita buona fotografia,con le giuste musiche ed una sceneggiatura molto matura..... ...ma come al solito manca sempre quel qualcosa che mi intriga,che mi esalta perchè inaspettato....manca quell'intreccio di eventi che ti fanno rivalutare o vedere in modo differente tutta la storia....e questo è un elemento che manca in quasi tutti i suoi lavori;tranne qualche accenno ogni tanto:
Come l'incidente sul ring in "Million dollar baby" o L'omicidio di Dave da parte di Jeremy in questo "Mystic river"....
...ma sono solo brevi momenti che non sorreggono la sceneggiatura ma l'arricchiscono soltanto...
In definitiva è un film sempre ben fatto,Eastwood è comunque molto bravo,ma come in altre occasioni,pure questo non mi ha soddisfatto come avrei voluto....ma è un discorso puramente personale.
Diffidate di chi dice che è un buon film, è un grandissimo film, per sceneggiatura inquadrature, suspance, un film che attanaglia lo spettatore dall'inizio alla fine. Davvero una bella scoperta questo film, violento ma necessario.
Buon thriller questo Mystic River messo in scena da un Eastwood che non sbaglia un colpo. Ottimo intreccio che tiene viva l'attenzione per tutto il film fino allo sbrigativo e insensato finale. Ottimo Tim Robbins. Kavin Bacon che apprezzo molto qui non in una delle sue performance più accattivanti. Trovo invece sempre più sopravvalutato Sean Penn di cui non riesco a capire l'oscar. Mi sembra sempre così finto e forzato nella sua recitazione. Il ragazzino biondo fidanzatino della povera ragazza uccisa recita e piange molto meglio del nostro Penn. Che dire ... se volete vedere un buon film guardatevi un film di Eastwood e andrete sul sicuro.
Un po' sopravvalutato, non per tecnica bensì per sceneggiatura, con Clint che si diverte come al solito a fare il moralista nei finali. Punti di vista, lo so, comunque un bel film.
Pellicola imprescindibile della carriera registica di Clint Eastwood. Grandi attori (Penn e Bacon su tutti) e un risvolto efficace rendono Mystic River il film conclamato che è oggi.
Un thriller fluente che scivola via che è una bellezza, una fotografia tenue priva di colori sgargianti ma perfettamente funzionale al clima raffinato della pellicola. Film di classe.
I thriller di solito, tranne qualche eccezione, vengono dimenticati dopo un paio di anni. Questa volta no (ecco perché do mezzo voto in più). Grande regia di Clint Eastwood e ottime interpretazioni di tutto il cast (Penn su tutti). Ciò permette allo spettatore di calarsi completamente nel clima del film.
Forse il film più coinvolgente di Clint Eastwood regista , al punto di poterlo definire magico e vitale. Un capolavoro tratto da un romanzo stupendo , La morte non dimentica di Dennis Lehane. Sean Penn unico in una delle sue migliori interpretazioni in assoluto (oscar migliore attore protagonista) , grandissimo e deciso Kevin Bacon , sorprendente davvero Marcia Gay Harden , bravi anche Laurence Fishburne , Laura Linney e il cast rimanente soprattutto i giovani attori. Ma l'interpretazione più incredibile e toccante è Tim Robbins , che vincerà giustissimamente l'oscar come miglior attore non protagonista. Colonna sonora celestiale , regia produzione e sceneggiatura ottime. Divertente la comparsa di Eli Wallach , nel ruolo di un negoziante. Il Biondo e Tuco ancora una volta assieme.
Ci leggo un collegamento tra il lento scorrere del fiume che dà il titolo al film, ed il lento scorrere dell'esistenza umana. Il primo trascina con sé , nel suo lungo percorso, i detriti delle rocce da cui nasce, la seconda trascina con sé i detriti dell'anima. Tre bambini giocano per strada a baseball, emulano i campioni, quegli adulti che dovrebbero essere un punto di riferimento per loro, la palla va a finire in un tombino e il gioco si trasforma in noia, che fare? Una certa predisposizione a trasgredire le regole uno di loro ce l'ha e, fallito il tentativo di convincere i compagni a rubare una macchina per farsi un giro nel quartiere, ripiega su una più innocente azione, scrivere i propri nomi su un tratto di marciapiede appena cementato, l'arrivo di una macchina con due uomini a bordo interrompe il "gioco" lasciando il terzo nome scritto a metà, metafora di un'infanzia che andrà a spezzarsi, e stravolge per sempre le loro vite. Clint Eastwood, come sempre, penetra all'interno del lato oscuro dell'esistenza, e lo fa con gli strumenti che gli sono consueti: Magistrale gestione della fotografia, sceneggiatura solida e un'attenta ed accurata scelta degli attori, capaci, in tutti i suoi film, di rispondere alle esigenze del regista Californiano. La perdita dell'innocenza, l'impossibilità di cancellare il passato, la vendetta e la violenza sono i temi di questo film, bellissimo, dove vengono chiaramente espresse le intenzioni di Eastwood, mostrare gli intricati meccanismi della giustizia (il regolamento di conti, il libero arbitrio, l'indulgenza); indagare all' interno dell'animo umano quando le esperienze di vita inducono ad un percorso anziché ad un altro; confrontare queste esperienze e palesarne le conseguenze. Il male, in tutte le sue forme, è il filo conduttore dell'intera pellicola, Eastwood lo mostra annidato profondamente nel tessuto della società, anche il salto temporale di 25 anni fortifica la convinzione che è inestirpabile, un quarto di secolo e nulla è cambiato, i segni della violenza sono ancora vivi ed anzi generano ulteriore violenza, la vittima diventa carnefice, parallelamente altre menti disturbate compiono un altro delitto, innescando una reazione a catena, condita di sospetti, ossessioni, propositi di vendetta. In questo quadro di desolante abiezione, l'amore ne esce inesorabilmente sconfitto, schiacciato dal pesante maglio della violenza non riesce a trovare respiro, la progettata fuga d'amore dei due ragazzi viene annientata dalla crudeltà del destino, un destino però generato dall'uomo, unico responsabile dei mali del mondo. E' emblematico come il regista abbia volutamente giocato con l'incertezza degli eventi, quello che appare scontato non lo è (ne fa le spese la moglie di Davie), sottolineando le debolezze dell' uomo di fronte a situazioni più grandi di lui e ricordandoci che la rabbia ed il dolore non restituiscono una condizione precedente, nessuna soluzione avrebbe ridato serenità a Jimmy, il fardello della responsabilità di padre rimane, nessuna consolazione, quando si vive di violenza si devono fare sempre i conti con essa, non c'è scampo, è forse questo il messaggio che vuole trasmettere questo drammatico ma bellissimo film.
Se c'è una cosa detestabile in questo film sono le due mogli. Una, quella di Dave, talmente rincretinita che si sfoga di un SOSPETTO con il protagonista, ovvero colui che gli hanno ucciso la figlia. L'altra è quella mantide della moglie del protagonista, che gioca a fare la moglie del boss. Delle donne di xxxxx
Un autentico capolavoro firmato Clint Eastwood, al pari di Million Dollar Baby, Gli Spietati e Gran Torino... non ho parole, un bellissimo thriller e un grandissimo film che parla della storia di tre ragazzi cresciuti insieme che hanno percorso strade diverse e che si rincontrano, si ritrovano, a causa di un omicidio che finirà inevitabilmente per chiamarli tutti in causa e per far tornare a galla tanti vecchi ricordi. Un film fatto col cuore, e si vede; cito un'intervista di Clint Eastwood approposito del film "John Hughes anni fa disse che il modo migliore di fare un film è girare ogni scena come se fosse la più importante, in questo modo si ottiene un gran senso di completezza e armonia", c'è riuscito alla grande, anche grazie a tre grandissimi attori. Bellissimo il cambiamento dei ragazzi, da giovani innocenti a personaggi tristi e cupi, cambiati, in un modo o nell'altro, dalla società odierna, plasmati dalla realtà che li ha scossi e che li ha cambiati per sempre, e nulla d'ora in poi potrà farli tornare all'innocenza e all'armonia. Stupendo
Può capitare anche al maestro, intendo rendere il film a tratti lento e poco strutturato. La storia è bella comunque, interessante, ma mi è sembrato poco coinvolgente. Il finale non è male e risolleva un po' la valutazione, ma mi aspettavo di più.
Mi aspettavo moolto di più dopo aver visto gran torino... La prima metà di film è piatta con un disastro di sceneggiatura, scene buttate a caso, non si capiva chi erano i protagonisti... Poi il vecchio clint apre gli occhi, capisce che il film procede male e da una svolta alla trama, tutto, però solo nell'ultima mezz'ora.... Il 6 lo merita, e forse anche di più ma in confronto agli altri di eastwood è una vera delusione... p.s: pessima recitazione di kevin bacon!
Mystic river si potrebbe considerare un comune poliziesco ma per me ha qualcosa di più. Perchè sì la vicenda gira attorno all'indagine dell'omicidio ma in contemporanea si approfondiscono anche i personaggi, interpretati alla grande dagli attori, i tre protagonisti su tutti.
Probabilmente sono io che cerco dei significati ovunque, comunque a me questo film mi ha fatto riflettere su quanto il caso, la fortuna sia determinante nella vita, di quanto un episodio negativo ti possa condizionare l'esistenza, sia a te che a chi ti sta vicino ma sicuramente più a te.
ho visto questo film con molto, troppo colpevole ritardo. hanno gia'detto tutto...io posso solo aggiungere che e'uno dei film piu'belli degli ultimi 10 anni. meraviglioso sean penn, ma piu'di lui non dimentichero'mai l'interpretazione straziante di tim robbins.
Ne sentii parlare molto bene e decisi di vederlo. Incredibile, mozzafiato, eccellente sotto ogni punto di vista, un must del suo genere, un film che deve essere visto. Fa calare in un abisso di vicende lo spettatore, catturandolo completamente. Attori eccellenti, tra tutti il premio oscar Sean Penn, uno tra i miei attori preferiti, ma non posso fare a meno di ammirare in maniera spropositata Kevin Bacon. Da vedere assolutamente.
Dopo averne sentito "tanto parlare",finalmente sono riuscito a vederlo e,devo dire,che ne e' valsa davvero la pena.Parlando della trama tutto sembra scontato,dopo un quarto d'ora di film,poi,ti rendi conto,che forse non e' poi tutto cosi' semplice,anche se alla fine,capisci che una tua intuizione iniziale,che poi hai lasciato perdere,era invece giusta.
Io quando ho sentito la telefonata dei ragazzi alla polizia dove dicevano "vuole sapere il nome della ragazza" ho pensto "toh,un errore di Clint.Come fanno a sapere che e' una ragazza se hanno detto che c'e' una macchina vuota con del sangue?"Ma poi non ci ho piu' pensato e mi sono focalizzato su Dave.
Il film va avanti , le storie si dipanano e tutto si chiarisce ed "esplode" nel finale incalzante e teso,davvero ben fatto e ben congeniato.Ma parliamo delle "sensazioni" che questo film da' durante la visione e che lascia alla fine.Durante la visione Clint,ti catapulta dentro la pellicola.Ti senti parte di quella cittadina,ma soprattutto ti senti come fossi il "quarto" amico dei protagonisti.La quasi totale assenza di colonna sonora,ti fa vivere le vicende con ancora piu' partecipazione.La tensione e' quella di un thriller , e piu' va avanti la vicenda e piu' aumenta.A tratti ti senti "angosciato" e "disturbato" da quello che stai vedendo e dalla storia e questo credo che fosse proprio l'intento di Eastwood.Largomento trattato,e' molto delicato,soprattutto per quel che riguarda la vicenda di Dave,e Clint lo tratta con crudezza e senza edulcorazioni.Te lo sbatte in faccia e ti fa capire quanto,nonostante possa passare il tempo e la vita continuare,un fatto come querllo successo a Dave,segni per sempre la sua vita e non solo la sua.Nulla puo' far dimenticare una cosa cosi' atroce.Questa cosa raccontata all'inizio del film,fa subito capire che il viaggio dello spettatore in questo "racconto" di due oer e un quarto,non sara' certo facile,e la premessa non verra' tradita.Praticamente tutto ruota attorno a quell'episodio e sia il fatto che l'atmosfera del film,mi hanno riportato alla mente,un'altra pellicola con Kevin Bacon "Sleepers",un film che mi ha "disturbato" anch'esso,in maniera notevole e che ha un po',come storia di base,la stessa di Mystic River ,dove i protagonisti vengono segnati da un episodio vissuto quando erano piccoli.Ma mentre in "Sleepers" il finale seppur drammatico,da' una sorta di "rivincita" ai protagonisti e un minimo di "soddisfazione" allo spettatore,qui Eastwood,non ci concede neanche quella.Il finale e' amarissimo,praticamente
paga solo Dave,perche' e' lui che e' salito in macchina da piccolo,e subito la violenza e,alla fine e' lui a morire,anche se i suoi due amici avranno la vita,sergnata per sempre.Sean per non aver scoperto prima l'assassino ed aver evitato cosi' l'omicidio di Dave,e Jimmy per aver ammazzato il suo amico che era innocente.
Un film drammaticissimo ma che prende anche le sfumature del grande thriller.Un gran lavoro di Eastwood,un fiolm che non si dimentica.Poteva essere un capolavoro da 10- perche' io 10 l'ho dato solo a "Il grande Lebowski" se ci fossero stati due accorgimenti....
Per prima cosa Sean , secondo me,doveva arrestare Jimmy,perche' anche se e' suo amico e se lui si sente "colpevole" per non aver risolto prima il caso,resta dcomunque il fatto che Jimmy ha compiuto un omicidio e senza attenuanti,perche' Dave non aveva ucciso sua figlia,e quindi andava arrestato.Allora si che la frase di Sean "io penso che in fondo ci siamo saliti tutti e tre,su quell'auto" aveva ancora piu' senso,perche' Dave era stato ucciso,Jimmy sarebbe finito in galera e Sean,avrebbe dovuto arrestare il suo amico e vivere con il pensiero che se avesse risolto prima il caso,Jimmy non avrebbe ucciso Davee lui non avrebbe dovuto arrestarlo.Allora si che ,avrebbero "pagato" veramente tutti e tre per quella cosa successa quando erano piccoli e quindi sarebbe stato come se tutti fossero saliti su quella macchina.Mentre alla fine,Sean torna con sua moglie e Jimmy e' libero e alla parata si salutano continuando la loro vita,mentre l'unico a pagare,sia da piccolo che da adulto e' stato Dave,quindi la frase "ci siamo saliti tutti,su quell'auto" perde un po' di significato,anche se e' vera.L'altra cosa e' che quando si viene a sapere chi sono gli assassini,dicono che i due ragazzi l'hanno fatto perche' volevano solo spaventarla,poi lei e' scappata gridando e l'hanno uccisa,ma cosi',senza motivo.Invece il motivo poteva essere che il ragazzo che faceva finta di essere muto,l'avesse uccisa perche',essendo venuto a sapere che suo fratello stava per scappare con lei a Las Vegas,l'avesse uccisa per paura di restare solo.Con questi due "accorgimenti" gli avrei dato 9.
Un thriller-drammatico che è un capolavoro! Ti lascia l'amaro in bocca...non mi metto a descrivere tutte le qualità perché è quasi perfetto...dalla recitazione alla regia!
Mi ha ricordato altri film (di cui uno interpretato sempre da Bacon), "Sleepers" ad esempio, ma qui la faccenda è abbastanza diversa.
Forse l'unico difetto è l'eccessiva lunghezza, a tratti tende un po' a pesare, ma poco. Le interpretazioni sono ottime, vale sicuramente la pena vederlo, gran bel film.
Zio Clint, caro zio Clint... ma come fai alla tua vegliarda età a sfornare uno dietro l'altro film di una qualità cosi cristallina? Pensavo che più crudele di Million Dollar Baby, più visceralmente potente di Changeling non ci potesse essere nient'altro di suo. E invece dopo tanto tempo sono riuscito a vedere Mystic River. Ed è stata la folgorazione.
Nell'ordine credo che di meglio di Eastwood regista ci siano solo "Gli Spietati" e il sopra citato "Million Dollar Baby". Questo si piazza subito dietro. è la parabola più amara, sorprendente e dolorosa di Clint, quella che ha meno sentimentalismi un pò retorici che fanno parte anche del suo (bel) cinema; certo, il messaggio facile c'è tutto (i nomi dei protagonisti con quello interrotto a metà) ma sono inseriti in una cornice cosi dura, eticamente disturbante (riprendo un commento più sotto) che colpiscono in positivo. Le esistenze interrotte, l'infanzia rubata sono temi che Eastwood ha a cuore e li tratta con un pessimismo raro a trovarne, in Mystic River. Il fiume dei peccati e dei peccatori dove finiscono gli innocenti. Lascia l'amaro in bocca questa storiella travolgente di tre (ex) amici, almeno uno dei quali si rivela passare da vittima a carnefice con una facilità impressionante. A pagarne le conseguenze in fin dei conti è uno solo il cui destino è letteralmente già scritto. Diventa difficile quindi rileggere con una chiave di lettura semplicistica, come solitamente siamo portati a fare con il cinema di Eastwood, il finale apertissimo. C'è qualcosa di interrotto che fa male allo stomaco, un messaggio cinico e da duro che zio Clint spiattella in faccia allo spettatore siamo sicuri con uno dei suoi ghigni sardonici, mentre scorrono le immagini di un fiume e il nostro pensiero va ai segreti che seppellisce tra le sue onde. Parabola crudele, esatto, terribilmente umana. Solitamente film come questo, con questa filosofia del dolore e dell'amoralità dilagante, vanno di pari passo con quelli di Inarritu... eppure ancora una volta Eastwood ha centrato perfettamente il bersaglio del nostro cuore. Ma questa volta per distruggerlo del tutto, per non lasciarci alcuno scampo. Il tempo della speranza in Changeling qui è completamente assente.
Grandissima prova attoriale dei tre protagonisti con Fishburne sullo sfondo. E l'incipit si candida come uno dei più belli che abbia visto negli ultimi tempi, di una perfezione disarmante.
La storia è estremamente drammatica, tragica direi, quasi a essere crudele, è di fatto lo è; ma quello che colpisce di più di questo film è quel tocco di saggezza che esso racchiude. Mystic river non è solo il racconto di un dramma, ma una lezione di vita.
Volevo sottolineare anche la scena finale, quando si rivedono i nomi dei tre protagonisti scolpiti sul marciapiede con quello di Dave impresso a metà: racchiude tutta l'essenza del film.
Pellicola intensa. Sean Penn e in Tim Robbins due interpreti ideali. Storia complessa che ruota intorno a tre amici d'infanzia in una zona operaia di Boston: Jimmy, Dave e Sean, interpretati da Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon, e descrive come le loro vite siano state devastate da un abuso sessuale avvenuto nel passato. Molto triste
La giovinezza mancata, il dolore come veicolo necessario per poter vivere, l'atrocità del destino, l'impossibilità di liberarsi dai propri fantasmi o da etichette fastidiose, l'impunità e chissà quanti alti temi alti o bassi ho tralasciato o non ho riconosciuto in questa spietata e amarissima opera del grande Clint. E' semplicemente il suo miglior film, e quello meglio servito da un cast clamoroso, tutto - senza eccezione alcuna e cosa più unica che rara - perfettamente in parte. Media voto insultante, questo è a buona ragione da considerare un capolavoro.
Un grande film nato dalla grande regia di un superbo Clint Eastwood. Un film drammatico e crudele in alcuni frangenti che è riuscito ad appassionarmi molto di più rispetto a film meglio considerati dello stesso regista ("Changeling" e "Gran Torino" universalmente riconosciuti come capolavori, mi sono molto piaciuti ma ho preferito di gran lunga questo "Mystic River"). Davvero ottime le prove dei protagonisti con Oscar meritatissimi per Sean Penn (anche se interpreta un personaggio davvero odioso a mio avviso) e per Tim Robbins, peccato per Kevin Bacon che è rimasto a mani vuote ma anche lui avrebbe meritato un qualche premio.
Durante la visione del film mi chiedevo....certo questo regista ha del talento, certe atmosfere mi ricordano quelle di Sergio Leone....ops..era solo il grande Eastwood....che dal nostro sommo maestro ha ereditato moltissimo. Il film, nel complesso, non ha una grandissima sceneggiatura, tuttavia cast e regina ne fanno un prodotto soddisfacente.
nonostante sia passato del tempo dall'ultima visione, ne conservo ancora un nitido e bellissiimo ricordo. un film teso, cupo, con una trama abbastanza lineare, ma decisamente bella, con tutti i tasselli al posto giusto (e non era facile), nessuna incoerenza, e soprattutto tiene vivo l'interesse fino alla fine. magistrali le interpretazioni, d'altronde con un cast del genere... il buon clint fa davvero un ottimo lavoro alla macchina da presa, cosa che la storia ci dirà poi non essere un episodio visti poi i successivi capolavori che ha diretto.. da vedere assolutamente.
Sebbene sia sorretto da un'ottima regia e una buona sceneggiatura, questa pellicola rimane per me senza lode. Ottima la prova degli attori, del resto è difficile attendersi delusioni dal trittico Robbins,Bacon , Penn.
Cinema essenziale.. non hollywoodiano... spartano, ma profondo.. intimistico.. emozionante.. Eastwood non si è fatto mancare nulla ed il risultato non poteva deludere...grande regia.. storia molto bella, anche se triste ed accapponante.. attori degni di lode..
Ottima prova di Eastwood e dei tre attori protagonisti, i personaggi sono curatissimi e la storia è molto affascinante, nonostante il climax crudo e tetro che caratterizza tutta la pellicola. Qualche pecca quà e là, ma relativamente di poco conto.
Davvero bello e coinvolgente questo thriller dal sapore drammatico del buon vecchio Clint. Valida anche l'idea di partire con i 3 protagonisti nell'infanzia per poi ritrovarli 25 anni dopo, cresciuti ed ognuno con una vita piuttosto diversa rispetto agli altri. Kevin Bacon, forse col ruolo più semplice, l'ho trovato perfetto, Sean Penn molto bravo anche se in qualche sprazzo è stato forse troppo sfrozato (ma il ruolo era difficilissimo), perfetto anche Tim Robbins nel ruolo dell'adulto che non è riuscito mai a superare le nefandezze che ha dovuto subire da ragazzino. I contorni sono ottimi, come il sergente della polizia e le rispettive famiglie dei protagonisti. Non è pieno di colpi di scena, ma la tensione e l'interesse perdurano per tutte le due ore e passa... e arrivare a capire chi fosse l'assassino non era poi così scontato... anche se forse è l'unica cosa che lascia un minimo a desiderare, e diciamo che non convince 100%... Ripeto, molto molto bello!