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Dopo i ragni ora tocca agli squali, probabilmente è un passo dovuto della New Wave francese del genere horror. Dopo aver affrontato tematiche come slasher, splatter, body horror e soprannaturale ora si avvicina al genere monster (che è uno dei miei preferiti). Xavier Gens non è da sottovalutare, è lui che ha dato il via alla rinascita del genere horror in Francia assieme a Pascal Laugie, Alexandre Aja e il duo Alexandre Bustillo & Julien Maury. Le registe Julia Ducournau e Coralie Fargeat sono figlie di questa corrente cinematografica. Il film di Gens è formalmente un connubio tra l'approccio di Spielberg (in questo la sexy bionda sindaca di Parigi sembra un cattivo da corporazione imperialista) e quello di Renny Harlin (la mutazione degli squali) per il genere degli squali, se da un lato troviamo la parte umana con tutto quello che gli conviene vi è di controparte una scelta eccentrica in salsa action. Nulla toglie che l'incipit e l'epilogo risultano le parti con più mordente, l'inizio con il piccolo di capodoglio morente tra la plastica nel mare è un chiaro messaggio ecologista davvero forte come il catarsi del finale che non risparmia nulla al caso. Per ingranare ci vuole un'ora dopo l'inizio, ma il lascito che si crea nella mezz'ora finale vale il tutto, anche perché totalmente inaspettato.
Una visione la vale, in fondo si tratta del solito giocattolone, azione e orrore dove la logica non conta. Da 10 e lode la fotografia, sia sotto acqua sia col drone, sempre cristallina, una visione di alta qualità che è un piacere. Decisamente anche politically correct: il sindaco è donna, il capo polizia è donna, il nerd è ragazza, e non c'è l'uomo alfa. È il marchio di fabbrica di Netflix, ormai lo abbiamo notato tutti. A me personalmente va benissimo così.
Non so cosa dire. In questo film ho avuto sensazioni nettamente contrastanti. Già mi veniva da ridacchiare per il titolo stesso del film, sia quello originale che quello internazionale usato in Italia, ma lasciamo perdere. L'inizio è abbastanza canonico con il suo messaggio ecologista più che sacrosanto, lo squalo viene fatto vedere il meno possibile anche perché la CGI non è il massimo, lo sviluppo della trama piuttosto scontato ed i personaggi non che vengano approfonditi più di tanto. Quello a cui tiene Gens sono i vari massacri che compie lo squalo. La macelleria delle catacombe è bella ed il sangue non manca di certo. Solo che successivamente a questa bella sequenza, la sceneggiatura l'hanno messa da parte e sono partiti per la tangente in quanto a credibilità e logica perché la violenza degli attacchi con la gente che muore male era l'obiettivo principale. Hanno mandato tutto a schifio tuttavia lo hanno fatto in maniera divertente, almeno per me. Devo dire che ho apprezzato il finale, di sicuro impatto e coerente con l'inizio. La sufficienza la strappa.
Mezzo voto in più per lo sfondo ecologico animalista che comunque è messo assolutamente in secondo piano da questa "americanata francese". Di certo si sa bene a cosa si va in contro quando si vuole visionare una pellicola del genere quindi quando gli effetti speciali sono discreti e la storia intrattiene il 6 è politico. Voto a parte direi che la prima parte è decisamente migliore e quasi non sembra girata in una piscina mentre sul finale il film prende una piega catastrofista che mi è sembrata sinceramente um po' eccessiva! Comunque del regista francese avevo preferito Frontiers...
Come ha fatto qualche pezzo di mortaio affondato nella Senna dalla seconda guerra mondiale a far saltare in aria mezza Parigi? Sinceramente l'ultima scena mi ha lasciato un po' basito! :0
Xavier Gens dirige uno shark-movie basato su una storia molto inverosimile ed assurda, infarcendola di messaggi ecologisti contro l'inarrestabile e sempre più degenerante inquinamento marino. Il fascino di Parigi e le belle scene subacquee con buona fotografia fanno di "Under Paris" una pellicola arricchita da una confezione generale di buon livello e la protagonista Bérénice Bejo nel ruolo di "Sophia" è anche brava. La presenza del gigantesco squalo mako "Lilith" nelle acque della Senna non regge di credibilità, le scene gore sono abbastanza contenute, gli effetti in CGI buoni ma la velocità turbo degli squali un pò esagerata. Finale catastrofico con splendide immagini dall'alto di Parigi. Nel complesso più che sufficiente.
Il film si candida sicuramente ad essere un "lo squalo" in salsa moderna/europea. Inverosimile? A tratti. Distopico? Senza dubbio. Ma perché no, pure plausibile. Vale sicuramente la pena dargli una chance
Credo che tra tutti i seguiti del mitico squalo di Spielberg questo sia uno dei prodotti più dignitosi, ben recitato e con una splendida fotografia. Gli effetti speciali abbondano, non saranno all'altezza del citato squalo di Spielberg ma se si prende quello come pietra di paragone ovviamente non ce n'è per nessuno.