crash regia di David Cronenberg Canada, Francia, Gran Bretagna 1996
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crash (1996)

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locandina del film CRASH

Titolo Originale: CRASH

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiJames Spader, Holly Hunter, Elias Koteas, Deborah Unger, Rosanna Arquette, Peter MacNeill, Cheryl Swarts

Durata: h 1.40
NazionalitàCanada, Francia, Gran Bretagna 1996
Generedrammatico
Tratto dal libro "Crash" di James Graham Ballard
Al cinema nell'Agosto 1996

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film Crash

Il regista pubblicitario James Ballard durante un incidente d'auto impara ad associare il piacere sessuale agli scontri automobilistici e al rischio di morire su un'autostrada. James inizia una relazione pericolosa con la dottoressa Helena Remington, che in un sinistro ha perduto il marito e riesce a coinvolgere la moglie Catherine in complessi scambi di coppia. L'uomo incontra e subisce il fascino di Vaughan, autore di ricostruzioni di famosi incidenti...

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Voto Visitatori:   7,35 / 10 (129 voti)7,35Grafico
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Voti e commenti su Crash, 129 opinioni inserite

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Boromir  @  04/03/2024 15:10:45
   10 / 10
Solo una visione miope potrebbe etichettare Crash come pornografia della violenza fredda e asettica, quando è uno degli atti cinematografici più caldi e carnali mai visti, in grado di sconvolgere le consuetudini morali, disturbare la vista con un immaginario che (senza imbracciarne davvero l'estetica) odora di cyberpunk umorale, e a tratti persino di eccitare. La Nuova Carne evocata nel finale di Videodrome è ormai in fase terminale, e lo scenario futuro per le relazioni umane è sconcertante: l'edonismo si fonde alle lamiere di metallo, il piacere passa attraverso la deturpazione, la costante della mutazione rimane l'associazione automobile-simbologia fallica. Cronenberg pone l'accento sulla psicologia di personaggi in uno stato di trance orgiastica, e riduce il sesso a un rituale meccanico tra cofani contorti e carne dilaniata dal ferro in ferite "erogene". Un dialogo ambiguo e allucinato con i nostri anfratti più borderline.

Elfo Scuro  @  02/12/2023 02:48:26
   8½ / 10
Cupo, malato, malsano, eccentrico, sessualmente invertito. Croneberg dopo Burroughs fa suo Ballard, rendere film certi libri è solo un'impresa che solo determinati cineasti possono fare. Qui la Body Horror di Cronenberg è letteralmente ad un passo da quella psicologica, solo che il passo qua è scandito dal sesso e in via diretta dal trauma. Esseri umani e metallo si fondono senza che il trauma non sia anche sinonimo della ricerca dell'amplesso. Cast al bacio: James Spader, Elias Koteas e poi anche Holly Hunter , Deborah Kara Hunger e pure Rosanna Arquette. Un viaggio morboso attraverso una psicopatologia benigna post-traumatica che accomuna questi stranissimi individui. La colonna sonora di Howard Shore e la fotografia di Peter Suschitzky fanno il resto.

Thorondir  @  02/11/2022 14:11:48
   6½ / 10
Rivisto dopo molti anni mi ha lasciato una sensazione meno positiva di quanto ricordassi: il film di Cronenberg è pienamente dentro la sua poetica, il tema della carne, della trasformazione, del voyeurismo dell'immagine (se questo sembra anticipare l'attualità) ma allo stesso tempo il film non sembra essere del tutto ancorato ad uno sviluppo veramente convincente: il racconto prende subito il via tagliando i ponti con l'introduzione e per un'ora e mezza siamo catapultanti tra sesso, incidenti automobilistici, pulsioni distruttive e morte. Ma non si capisce che cosa fanno per vivere questi personaggi, si entra in un ambito di quasi sola esibizione voyeuristica e di incoerenza narrativa che è qualcosa di raro nel cinema di Cronenberg: sembra cioè un'opera venuta fuori quasi prima del tempo, un po' raffazzonata, non del tutto pensata fino in fondo. E così i pur interessanti temi che mette sul piatto finiscono per diventare freddi troppo presto.

Filman  @  15/09/2021 15:14:40
   6½ / 10
Non può non essere considerato un film surrealista CRASH, dove il senso narrativo non esiste e il grottesco inonda le situazioni, chiaramente non appartenenti al nostro mondo. Non ha però neanche un carattere puramente onirico, né tanto meno fiabesco. Questo film è un semplice mescolone della non comune, o per meglio dire ultra-comune, visione di David Cronenberg dell'erotismo come perversione per ciò che è imperfetto, distrutto, deforme ma anche dell'analogia trovata da egli stesso nella carne e nella tecnologia.
Quanto il regista scavi a fondo e quanto egli riesca a cavare questo profondo segreto della psiche umana dallo spettatore dipende da chi guarda. Però è innegabile che il film rappresenti un solo ed unico concetto espresso in maniera esteticamente bloccata e narrativamente allungata su qualcosa che non è universale, ma insito, per quel che ne sappiamo, esclusivamente nella mente dell'autore.

Mattia100690  @  28/08/2017 13:59:04
   7½ / 10
Malato, conturbante, crudo. Ottimo film di Cronenberg, che indaga ancora una volta sulle ossessioni e le perversioni della sessualità umana, il tutto in maniera estremamente originale.

demarch  @  16/10/2015 22:19:09
   7 / 10
Un film controverso, anche più del solito per il nostro caro david c.
Voglio premiarlo per la bella fotografia, la colonna sonora e le straordinarie prove degli attori. Però stavolta il regista ha un po' esagerato anche per me, aggiungendo qualche scena di nudo di troppo e lasciando da parte alcuni aspetti della personalità dei personaggi.
Comunque un film con intenti nobili, giusto premiarlo per me.
Consigliato solo ai fan del regista canadese. Bollino rosso fuoco

Project Pat  @  19/08/2015 00:11:51
   4 / 10
L'avrà pure diretto Cronenberg...e sti ¢azzi non ce li metti? "Crash" è un mero film porno, punto.
Il problema (se così si può chiamare) di film come questo è che vi sarà sempre chi scatterà dal letto come un soldatino pronto a difenderli, chi, schiavo della propria devozione verso il suo cineasta preferito, vi scorgerà in ogni caso (certo in buona fede) pregi ed elementi di qualità, quando invece è facile intuire come la voce dell'oggettività, sarebbe immediatamente pronta a gridare alla boiata nell'inverso caso, naturalmente non facilmente dimostrabile, in cui non vi fosse stato il signorone di turno a dirigere l'opera in questione, bensì un Pinco Pallino qualsiasi.

Con ciò non voglio insinuar nulla nei confronti di chi ha apprezzato l'ennesima fatica del regista canadese, può ben darsi (in linea di principio) che sia io a non averci capito un'acca ma qualunque sia la mia opinione o quella di un altro a riguardo, non si può far altro che constatare come il film, tecnicamente sia da annoverare come pornografico, dal momento che si procede in più punti e senza remore alla visione di quei pochi, maledetti centimetri. Detto ciò, come si potrebbe giustificare il tutto? Come si potrebbe andare oltre?

Naturalmente tenendo in considerazione quelle che sono le tematiche, quello che è il modus operandi critico ed argomentativo di un regista di sicuro con gli attributi quale Cronenberg. Anche qui, saremo tutti d'accordo che sesso e incidenti a parte, i quali presi singolarmente chiunque può esser buono a girare e che di norma dovrebbero essere accessori a un qualcosa di più concreto (a meno che, si ripete, non si voglia girare un porno su strada), elemento concettualmente degno di interesse all'interno del film è "il progetto". Ma che cos'è questo progetto? A riguardo in pratica non è spiegato nulla, nulla che non vada aldilà di una qualche vaga descrizione seguita a qualche isolato riferimento, il che è assolutamente inaccettabile considerando soprattutto la bellezza del tema trattato, il rapporto uomo-macchina (non facile come forse si pensi, ma sempre interessante e mai analizzato senza destare ulteriori curiosità), che nei precedenti film del regista (quelli sì belli, tipo "La Mosca" o "Videodrome"), quand'egli non toppò, aveva trovato il suo giusto approfondimento e a cui anche stavolta, doveva certo esser resa giustizia.
A questo punto, pare davvero difficile continuare a scervellarsi per trovare un qualcosa di buono.

In sintesi, un film perfetto per guardoni o se così non lo si voglia definire, sicuramente ben poco interessante. Da fan discreto del buon, vecchio Cronenberg personalmente mi ritengo offeso, a ciascuno poi le proprie, per quanto improbabili, astrazioni in positivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  20/05/2014 18:33:56
   6 / 10
Ci sono tutti i temi tanto cari al regista canadese (che già di suo non è accessibile a chiunque) con la differenza che stavolta il pedale del perverso è spinto letteralmente ai limiti del mostrabile (complimenti al grande cast per il coraggio); nonostante questo, per quanto interessante per ciò che racconta, il film di Cronenberg risulta apatico e ripetitivo per gran parte della durata: apatico perchè impressiona ma non tocca, ripetitivo perchè si punta su sequenze quasi tutte uguali che, per quanto estreme, dopo poco tendono al noioso.

Non è roba che si vede tutti i giorni, tuttavia rimane il peggior Cronenberg che io abbia visto finora (da non prendere come dispregiativo nel vero senso della parola, la genialità di questo artista non si discute comunque).
Diciamo solo che il nostro ha visto tempi migliori, ecco.

Beefheart  @  26/03/2014 11:48:25
   7½ / 10
Discreto delirio-dramma che trasuda cronenberghismo da ogni fotogramma. Ottimi Elias Koteas e James Spader, ottima fotografia. Non il miglior film del regista ma ha il suo perchè.

Ciaby  @  11/01/2014 14:32:13
   8 / 10
Morte dei sentimenti e mutazione del corpo.
Temi da sempre cari a Cronenberg qui portati all'eccesso, in un film finalmente memorabile. Incredibile è la capacità di esprimere insopportabile erotismo (nel senso buono, ovvero in grado di eccitare in modo incontrollabile, come se fosse un impulso animalesco) legato alla morte, al pericolo e alla disgrazia. Crisi di identità e di coscienza affogate in un pessimismo radicato nella carne, in mezzo alle gambe e tra i denti. Impressionante.

"Gli esseri umani non sono sinceri con loro stessi, dovrebbero esprimere ciò che veramente sentono. Se avessero veramente paura degli incidenti stradali, allora non salirebbero mai su un'automobile." (Ballard)

Woodman  @  27/08/2013 16:36:07
   9½ / 10
Questa volta Cronenberg, dopo la televisione, dopo la droga, prima dei videogiochi, ci mette alla berlina le macchine. Le automobili.
Film incubo al 100%. Saturo di malsanità, senza uno spiraglio di rassicurante "normalità", freddamente imbastito su un set grigio e ancestrale. Un altro, grandioso esempio di cinema pessimistico e definitivo di Cronenberg. Una genialata, da qualunque punto la si osservi.

Attori eccitati ed eccitanti scatenano una catena di allucinanti progettazioni dal sapore metallico e artificiale. Coniugazioni assurde di sessso, sangue, perversione malata.
Rosanna Arquette che provoca un venditore di auto con la sua gamba di ferro, mentre infila la mano nel ruvido pacco del sexyssimo James Spader.
Spader che non pensa già più alle ferite dell'incidente perchè Holly Hunter si è scoperta un capezzolo.
Deborah Kara Unger si eccita pensando senza freni o censure al sale dello sperma di Elias Koteas mentre Spader la stantuffa.
Elias Koteas mostra a cosa si dedica nella vita scopando con la Unger sul retro della macchina.
La Hunter e la Arquette si uniscono sui sedili, Koteas e Spader si possiedono al chiaro di neon. Si perde del tutto la retta via, perchè perfino la perversione può essere una strada dritta.
L'orgasmo è l'incidente, il crash. Oddio, ti prego fermati. Il brivido che ti irretisce lo stomaco, che ti assale mentre fiamme d'eccitazione giungono da ricettori diversi. Fuse insieme per ricevere il piacere fisico più potente del mondo.
Tanto ambizioso, tanto vuoto. Si illustra la morte eterna del sentimento, l'ossessione per il finto, l'artificio che gratifica i sensi, il progresso della disumanizzazione. Muoiono di pari passo anima e corpo, si uniscono alla carne inerte ed inutile delle fredde automobili, e quanta dedizione, quanta passione, quanto eccitante gusto vengono riversati! Pauroso.
Una realtà irrecuperabile, dominata dall'incessante ricerca del perverso gioco sterile, della porcheria più incosciente, dell'amplificazione sensoriale più immorale.
Piselli e vagine ambulanti, stoici, robotici, meccanici come le macchine che li soddisfano.
Provocazione e visione, critica e rivoluzione.
Musiche angosciose e suadenti del solito affidabile Shore, attori coraggiosissimi, adattamento sincero dal romanzo di Ballard.
Come già detto, un incubo.
Memorabile la scena dello "show" con la ricostruzione del fatale incidente di James Dean.
Terribile il finale, di impostazione visiva romantica, di contenuto opposto.
Opera sconcertante ben attenta a non farsi risucchiare dalla sua materia sporca: la regia distaccata e priva d'enfasi del maestro si limita a mostrare, a documentare il progresso più torbido della storia del cinema d'essai.

Fenomenale.

Melefreghista  @  28/07/2013 22:38:42
   9 / 10
Film unico nel suo genere.
Il manifesto di un'umanità alla disperata ricerca di un'appagamento ormai vuoto e irraggiungibile.
Uno dei miei Cronenberg preferiti.

Senza freni.

Larry Filmaiolo  @  07/07/2013 17:44:44
   7 / 10
ma che cazz?.....
arrapante è arrapante, il tutto...

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comunque è folle. perciò ma che cazz? il rapporto uomo macchina ha la sua catarsi sessuale in questo orgione metallico del nostro davidino preferito.

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Ultima risposta 07/07/2013 17.46.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  15/05/2013 21:27:48
   6½ / 10
Film a suo modo malato (del resto il regista è Cronenberg...) e ammaliante con la sua atmosfera conturbante e intrisa di carica sessuale. Il tutto funziona molto bene per gran parte della durata dove "Crash" riesce ad essere assolutamente magnetico, alla lunga però diventa un po' troppo ripetitivo e, a mio modesto parere, cala notevolmente di tono. Un difetto, questo, che ho riscontrato anche in altri film di Cronenberg (come "Il Pasto Nudo" o "La Mosca").

kingofdarkness  @  19/04/2013 14:44:13
   7 / 10
Come già ribadito più volte da quasi tutti gli altri utenti prima di me, "Crash" è un film perverso, strano e contorto sotto ogni aspetto, ma che riesce a catturare l'attenzione, coinvolgere ed affascinare lo spettatore come pochi.
Cronenberg può piacere o meno (a me personalmente non ha mai fatto impazzire, anche se gli ultimi lavori non mi dispiacciono affatto), ma è indubbio che abbia sempre avuto uno stile unico e una mente estremamente creativa, riuscendo quasi sempre, in un modo o in un altro, a fare centro nella psiche dello spettatore finale.
Crash ne è l'ennesima riprova....un film così, ammettiamolo, non lo si dimentica tanto facilmente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/12/2012 21:00:05
   8½ / 10
Viene ricordato per lo scalpore che suscitò, specie in Italia poi dove pecoroni come la Bignardi e giudici, la prima poi che odia Cronenberg come fosse una questione personale, tentarono addirittura di bloccarne l'uscita e di vietarla.
Non ci riuscirono, ma vedendolo mi sono reso conto del perché. Questo film probabilmente li eccitava e molto, cogliendo in pieno la perversione e il vizio ritratto da Ballard nel romanzo e nelle sue descrizioni della nuova borghesia. Tentando di bloccarne l'uscita (mi pare in Inghilterra non sia uscito per l'analogo motivo) hanno insultato nuovamente Ballard e poi un autore come Cronenberg.
Fortunatamente registi e gente del settore hanno capito e amato questo gran film, che vinse il premio della giuria a Cannes e viene annoverato come uno dei preferiti del decennio '97-'07 da nientepopodimeno che Martin Scorsese.

Ennesimo preambolo doveroso con un regista tanto amato quanto bistrattato.
Ciò detto, Crash è visivamente crudo ed esplicito, Cronenberg si spinge al limite estremo e ogni scena sembra dover sfociare nel sesso. C'è poi quest'atmosfera delirante ed orgiastica, quasi sospesa, che accompagna il film sin dalla prima inquadratura e ci porta lentamente in un baratro dove la carne si fonde con il feticcio tecnologico dell'automobile, il caldo con il freddo, il sano con la ferita, l'immacolato col decomposto. C'è molto autolesionismo, oltre alla grande intuizione di rendere tanto importante il ruolo tra sessualità ed automobile, o meglio gli incidenti.
Ed è recitato anche in modo strano, gli attori sembrano ipnotizzati (la Unger specialmente) anche se svettano il sempre sottovalutatissimo Elias Koteas e Holly Hunter.
Semplicemente fantastica la scena nell'autolavaggio, visivamente è un lavoro di incredibile sostanza: si scoprono gli attori nella loro passione rude ed animale, si copre lo schermo e l'automobile con vari accessori.
Uomo e tecnologia fusi in un mostro sull'orlo del baratro e della distruzione.

Sir_Montero  @  22/10/2012 00:58:40
   8 / 10
Una perversa discesa negli abissi malati della psiche umana. Cronenberg, come suo solito, riesce ad illustrare perfettamente il lato oscuro e malato dell'essere umano; in questo caso specifico, ad essere raccontata è la storia di Ballard, un regista pubblicitario, il quale, dopo un terribile incidente stradale, precipita in una spirale sempre più vertiginosa di sadomasochismo e lucida follia. A gravitargli intorno vi sono la moglie, instabile e ninfomane, ed altri personaggi schiavi di pulsioni erotiche e mortali. Ad essere portata alle sue estreme conseguenze è la riflessione, di matrice freudiana, secondo la quale, nelle profondità inconsce dell'essere umano risiedono due forze incontrollabili, Eros e Thanatos, che nel loro eterno e incontrollato incontro-scontro, determinano i più elementari impulsi dell'animo umano; impulsi di carattere essenzialmente, distruttivi e auto-distruttivi. E' la ricerca dello schianto, del piacere assoluto raggiunto solo tramite l'impatto devastante tra corpi estranei, è la ricerca del rapporto carnale tra uomo e macchina, tra corpi e rottami. Lucido, morboso, malato, perversamente erotico e affascinante, questo film è la fotografia di uno schianto tremendo: lo schianto, e lo sprofondamento, della ragione contro gli impulsi incontrollati e incontrollabili, annidati nelle profondità dell'animo, dove regnano solo oscurità morte e pazzia.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  28/09/2012 22:09:20
   8 / 10
Personalmente non ho mai pensato potesse, mente umana, partorire un connubio tra eccitamento sessuale e libidine automobilistica, eppure non era così difficile immaginarlo, basta riflettere sulla quantità di adrenalina che è capace di trasmettere l'automobile, questo stupido ma tanto venerato assemblaggio di pezzi meccanici ed elettronici, all'uomo.
Formula 1 o Rally, in pista o sulle strade, l'automobile non è soltanto un mezzo di trasporto, un qualcosa che deve trasferirci da un posto ad un altro, l'automobile può essere oggetto di attenzioni superiori a quelle che si concedono ad un partner, l'automobile è virilità, potenza, eleganza, confort, seduzione. Se vuoi conoscere più a fondo una persona guarda la sua macchina e osserva le attenzioni che le rivolge, la patetica disperazione se, poverina, subisce un graffio o la ridicola espressione di appagamento quando maestosamente esce brillante dall'autolavaggio. Acquistare e salire su un'auto nuova a molti potrebbe causargli un orgasmo..
A questo sentimento di adorazione allo stato puro si deve aggiungere la possibilità di sfruttarne, oggetto meccanico del desiderio, le prestazioni (termine usato anche in ambito pseudo-pornografico per sottolineare un atto sessuale particolarmente convincente), di godere cioè della carica erotica che trasmette la velocità, qualcosa di indiscutibilmente eccitante se non fosse che a mettere il bastone tra le ruote (riferimento casuale) c'è la spada di Damocle di tutti gli automobilisti della Terra: L'incidente. Ma non è per tutti così.
L'eccitamento sessuale, la venerazione dell'automobile, il gusto del proibito, lo sprezzo del pericolo, la distorta considerazione della morte, sono gli ingredienti di Crash. Come poteva ignorare, Cronenberg , questo trionfo di macabra morbosità scritto da Ballard, questa fusione di materiali (carne e metallo) così molecolarmente diseguali. Si possono porre dei limiti alle distorsioni della mente? La macchina ha da sempre stimolato desideri erotici, a diciotto anni è la prima alcova, necessaria alternativa alla camera d'albergo, poi si fa anche pratica guidando, si acquista sicurezza e si corre sempre di più, ma non basta, perché un conto è provare l'ebbrezza della velocità e poi appartarsi per dar sfogo ai propri desideri sessuali ed un conto è abbandonarsi a questi desideri mentre si sta provando l'ebbrezza di correre, ma non basta, bisogna raggiungere l'orgasmo con la fusione degli organi, tutti, genitali e meccanici, ed eccolo che arriva, l'apice del godimento, il momento sommo tanto ricercato: L'amplesso e lo schianto.
"Non lo sapevi ma cosa hai sentito quando lo schianto ti ha uccisa, quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita. Dopo, soltanto il silenzio è regnato tra le lamiere contorte, sull'autostrada cercavi la vita ma ti ha incontrato la morte".
Allucinante, come tutti i film di Cronenberg, Crash mette a nudo le perversioni recondite dell'essere umano, le deviazioni sessuali accompagnate dall'ottusa ricerca del rischio, della vita borderline a tutti i costi, dell'inspiegabile desiderio di sfidare continuamente la morte, l'unica che poi mette fine a tutte queste ossessioni.

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Ultima risposta 05/10/2012 19.11.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  06/09/2012 14:29:15
   9 / 10
" Un incidente d'auto può essere sessualmente stimolante più di un'immagine pornografica." – William S. Burroughs

Parole stralciate e in realtà destinate ad un altro Ballard, ma perfette anche per il Crash di Cronenberg.
Un'opera visiva densa, ipnotica, malsana.
E devastantemente erotica.

6 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2012 21.18.03
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Gabriel2011  @  12/08/2012 23:56:51
   4½ / 10
Amo Cronerberg alla follia, ma qui non ci siamo. Basterebbe confrontare Crash con 'Il pasto nudo' per capire la differenza tra un film normale e un capolavoro. E' inutile che ci si scervelli cercando di interpretare il sottile e profondo significato del rapporto tra la macchina e il corpo umano, o provando ad analizzare il marcio e la 'pazzia' geniale dello svisceramento che il regista cerca di fare della mente umana. Questo è un film erotico d'autore, solo un pò malato, tutto qua. E' possibile che questi scopino in qualsiasi momento? Dopo un pò annoia.
Rimangono apprezzabili alcuni dialoghi e le interpretazioni degli attori principali. Ottimo anche il doppiaggio. Per il resto una delusione, e sono solo a metà film...

Dante69  @  21/04/2012 23:23:39
   6½ / 10
Beh che dire , ....... x tutto il film XD

rockyeye  @  27/03/2012 23:29:19
   8 / 10
Crash mette in scena con lucidità e freddezza alcuni dei temi cari a Cronenberg, primo fra tutti la contaminazione tra il corpo umano e la macchina.

Se in Videodrome il regista teorizza la nascita di una "nuova carne" capace di interagire con la realtà televisiva, anche in Crash il modo in cui l'uomo risolve la propria attrazione nei confronti della tecnologia è quello della trasformazione fisica.

Fin dalle prime immagini l'inquadratura indugia su ematomi, cicatrici e protesi ortopediche.

Come le automobili si urtano e si ammaccano quando vengono a contatto, così accade al corpo dei protagonisti: questo è il solo meccanismo di comunicazione possibile tra i due mondi.

I personaggi di Crash sono alla spasmodica ricerca di questa interazione, che coincide con la ricerca continua dell'appagamento sessuale. Malato e perverso...100% Cronenberg!

emasen4  @  20/01/2012 16:28:40
   4 / 10
Concordo con il commento sotto di me in pieno. Ho apprezzato altri film di Croneberg, per fare un esempio Videodrome, ma Crash non mi ha trasmesso assolutamente nulla. Si respirano anche in questo film le stesse atmosfere malsane di altre sue precedenti pellicole e ci sono i soliti temi ricorrenti sulla metamorfosi ma questo in particolare non l'ho trovato coinvolgente per niente anzi mi ha annoiato in più di un occasione. Risibili anche i dialoghi. Delusione.

Oskarsson88  @  14/12/2011 01:01:36
   6 / 10
Certo Cronenberg film normali proprio non gli riesce farli... può essere il suo bello, ma talvolta anche il suo brutto. Nel senso, l'idea di base è molto attraente e anche tutto quello che c'è dietro con la perversione umana e la tecnologia e la macchina che si uniscono nello scontro con la carne umana. Il problema è che la trama è quasi assente, e si susseguono quasi solo scene di sesso di tutti i tipi e ci sono più o meno solamente personaggi completamente di fuori e perversi... così come anche il contesto è surreale e irreale.
Nel complesso un'opera che lascia interdetti e chi mi sento di consigliare solo a chi apprezza un certo tipo di cinema...

gemellino86  @  26/11/2011 16:27:09
   7½ / 10
Il film più "cattivo" di Cronenberg. La perversione umana raccontata attraverso auto e corpi nudi. Personaggi ben fatti e storia angosciante ma interessante. Da vedere per gli appassionati del regista.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  08/10/2011 00:41:41
   8½ / 10
Viaggio nei meandri della perversione umana, corpi avvinghiati in violenti congressi carnali alla maniera delle auto che si scontrano e si penetrano le une con le altre, l'uomo alla guida della macchina come momento di un egoistico e furioso amplesso, l'inseguimento ad alta velocità dell'eccitazzione massima nel momento dello scontro che ci avvicina alla morte ("Magari la prossima volta", dice con tono consolatorio Spader alla Unger dopo essere finiti fuori strada e prima di consumare l'ennesimo rapporto sessuale), il feticismo dei corpi martoriati (come una carrozzeria distrutta) e innestati di protesi, ferri e cavi.
Il romanzo scandalo di James G. Ballard trova in Cronenberg il miglior tramite estetico che si potesse sperare: "Crash" non è solo la visualizzazione provocatoria e morbosa di una serie di macabre depravazioni (altamente sgradevoli le emulazioni di celebri scontri divistici come quelli in cui persero la vita James Dean e Jayne Mansfield) ma soprattutto un tuffo nelle profondità più recondite dell'animo umano.
La produzione Jeremy Thomas assicura una confezione di ineccepibile freddezza, Shore alle musiche fa miracoli e gli attori si calano con coraggio in ruoli decisamente scomodi (rovinandosi le carriere).
Disperato e disperante, un film maledetto che generò numerosi dibattiti. Non lascia indifferenti.

Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  07/09/2011 16:35:50
   7 / 10
Forse il cronenberg più perverso, un vortice di follia che amalgama corpo e metallo. La trama è ridotta all'osso (seppur originale) e sembra non succeda nulla, mentre scavando più a fondo nella mente dei protagonisti si scopre un mondo delirante e disturbante. Non per tutti

lukef  @  06/09/2011 22:18:10
   7 / 10
Difficile dare un giudizio, un po' come per tutti i film di Cronenberg. Personalmente non mi va proprio giù come stile ma penso ugualmente sia un gran regista.
Provando a dare un giudizio oggettivo si tratta di un'opera senza dubbio originale. Tutto il film è inserito all'interno di un disegno preciso e mentre lo si guarda si ha proprio l'idea di scavare dentro la mente e la perversione umana. Ma il punto nodale di tutta la sua filosofia è, a mio avviso, il senso di disturbo, di disgusto, di paura un po' per lo squallore di questo ipotetico presente, un po' per l'infrazione di taluni principi cardine della coscienza umana.. paura di sé stessi insomma, dei deliri in cui qualcuno potrebbe addirittura aver paura di cadere.
Che dire? Per disturbare, disturba (almeno me), solo devo ancora capire se questo tipo di disturbo sia una caratteristica positiva o meno per un film e se sì fino a che punto. Si potrebbe disquisire sul significato filosofico dietro al giudizio, se l'idea di finire la serata col magone alla gola sia una cosa bella o no e perché... in attesa di tutte queste risposte mi accontento di dare un voto "democratico".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  18/07/2011 20:03:29
   9½ / 10
Il corpo e la carne, da sempre protagonisti principali della poetica cronenberghiana, nella versione pù sgradevole e indigesta. Ma esiste forse un altro modo per raccontare in maniera così lucida e diretta il culto della perversione umana? Inferno dell'insoddisfazione e fascinazione per la morte. Alla fine di tutto, solo rottami. Come in un incubo senza fine.

somberlain  @  04/06/2011 18:27:35
   8 / 10
Mi sono schiantato addosso alla genialità cronenberghiana e ne sono rimasto affascinato, eccitato, come un meccanismo perverso...

sweetyy  @  02/06/2011 03:36:15
   3 / 10
L'idea originale appare come un'ottima premessa, peccato che il film sia estremamente piatto, un' alternarsi di scene di sesso e incidenti.. nient'altro.

lupin 3  @  31/05/2011 01:41:42
   4½ / 10
Magari sarà originale l'idea di associare il piacere sessuale agli scontri automobilistici ma a mio modesto parere questa idea l'ho trovata alquanto paradossale...lasciando stare questo ma la trama??? Mistero!

guidox  @  22/05/2011 02:33:11
   7 / 10
ossessivo e discretamente folle, sono pochi i registi che possono avere il coraggio di mettere in scena una cosa come Crash...e Cronenberg è senza dubbio uno di loro.
comunque non uno dei miei preferiti del regista, si gioca troppo su un livello di provocazione troppo esplicita.

gianfry  @  25/04/2011 15:26:31
   8 / 10
Straniante e allucinato! Crash è la perversione fatta carne e metallo. Un film che spaventa in maniera angosciosa per come riesce ad avvicinarsi in maniera così tangibile al lato più profondo e nascosto della vera natura dell'uomo. Crash è l'apice della Poetica Cronenberghiana che, da "Il Demone Sotto la Pelle" in poi culmina in questo film con la materializzazione delle sue Ossessioni !
Indimenticabile, ma non il suo capolavoro. Solo per veri appassionati del Cronenberg prima maniera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  22/04/2011 23:44:43
   9 / 10
Ipnotico, disturbante, claustrofobico racconto di sesso, macchine, morte e ancora sesso. Cronenberg ci scaraventa in un mondo di ossessioni e si resta a guardare, attoniti. Straordinario.

incubodimorte  @  05/04/2011 20:18:35
   4½ / 10
Il primo film di cronenberg che proprio non mi è piaciuto. Ok il rapporto uomo-macchina, ma resta tutto molto in superficie. Poteva benissimo uscire un film porno. Poi anche noioso e ripetitivo.

Dosto  @  18/08/2010 00:50:33
   4½ / 10
Visto un pò di tempo fa e, come molti film di Cronenberg, non mi ha entusiasmato per niente. Secondo il mio parere ed il mio gusto personale Cronenberg sarebbe un ottimo regista se avesse fatto più film sulla scia di Inseparabili e di A history of violence, che per contenuti e tematiche si avvicinano, almeno in parte, ai temi cari al regista ma lo fanno in un modo diverso. E', quindi, il "come" Cronenberg mette in scena le sue storie che me lo fa risultare indigesto e addirittura a volte noioso. Che sia chiaro, sempre meglio di tanta roba che c'è in giro, ma, visto il talento che Cronenberg dimostra di avere in alcuni dei suoi film, io mi aspettavo di più.

pinhead88  @  15/08/2010 12:45:26
   8 / 10
L'Eros e il Thanatos inseriti in un contesto malato e angoscioso,finora uno dei più inquietanti di Cronenberg,ma che in realtà non va a parare da nessuna parte,se non nella solita stramba filosofia cronenberghiana del binomio uomo-macchina.c'è un qualcosa di poetico però nel suo essere insano,ma principalmente da un punto di vista estetico,insieme ovviamente ad una miscela di ingredienti che rende l'opera affascinante nel complesso.la fotografia bluastra,gli ambienti metropolitani e le musiche di sottofondo fanno apparire il tutto più morboso e affascinante,ma alcuni passaggi sono anche assai ridicoli,come ad esempio l'eccessiva copula con protesi ortopediche. i temi sono sempre i soliti del regista canadese,ma stavolta con una messa in scena più intensa e accattivante. avendo una trama non molto sviluppata stranamente non annoia quasi mai,forse un pochino nella prima parte,ma poi continua a reggere bene per tutta la sua durata.piuttosto inquetante inoltre la figura del fotografo voyeurista (E. Koteas),ben inserita e ben caratterizzata. infine ci sono delle sequenze erotiche molto carine, che nel contesto credo siano soprattutto quelle a regalare maggiore intensità verso questa pellicola.

RedPill  @  29/06/2010 21:06:56
   5½ / 10
Da grande regista cui è, Cronemberg, nel corso degli anni è riuscito ad imprimere ai propri lavori un'identità ben definita, uno "stile", una personale passione portante, capace di accomunare nella loro diversità, tutte le sue opere; è stato in grado di crearsi un marchio, un timbro composto da dettagli più o meno evidenti con cui lega e Contamina ogni suo (capo)lavoro, rendendolo unicamente riconducibile alla propria persona.Anche in questo caso, vi sono pochi dubbi sulle origini della pellicola.Crash parte da un soggetto vizioso e perverso che, conoscendo il regista, ha immediatamente attirato la mia attenzione.Purtroppo però, devo ammettere di esserne rimasto inaspettatamente deluso; l'atmosfera, molto naturale, è stata probabilmente l'unico vero elemento capace di stuzzicare il mio interesse, grazie soprattutto alla fredda ambientazione metropolitana, accompagnata da una base sonora poco invasiva ed intrigante che risalta una fotografia già di per sé abbastanza maliziosa.Più esplicito che efficace (Cronemberg non si è mai risparmiato sotto questo punto di vista) il film rimane spesso "in superficie", puntando principalmente sulla forza delle immagini stesse, senza mai affrontare in maniera decisa un discorso legato all'aspetto psicologico dei contenuti.La storia si mantiene costantemente sulla stessa linea d'onda dall'inizio alla fine, non ha sviluppo, tanto che, una visione a ritroso della pellicola non comporterebbe grossi problemi di comprensione, se non quelli esclusivamente legati all'ordine temporale degli eventi.Detto questo, non mi sento comunque di considerarlo un "incidente" di percorso del regista canadese, tutt'al più, si potrebbe definire una tappa obbligatoria per giungere, tre anni più tardi, ad una delle più alte espressioni di cinema Cronemberghiano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  21/05/2010 23:23:51
   9 / 10
Film fetido del maestro Cronenberg, che parte dal soggetto di Ballard, per costruire uno dei film che più riesce a far calare lo spettatore nelle sue tematiche.
Marcio, feticista, depravato, Crash è un film dall'atmosfera malsana e corrotta.
Pare quasi di sentire l'odore di quei sedili, intrisi di sudore, sperma e morte.
Il rapporto uomo-macchina è rappresentato in modo crudo, carnale, istintivo in un vortice di lamiere, morte e deturpazione fisica.
Un film che difficilmente si dimentica ma non consigliabile a tutti.

dave89  @  19/04/2010 20:34:57
   7½ / 10
altro bel film di cronenberg

Guy Picciotto  @  21/03/2010 21:31:08
   8 / 10
un elaborazione dallo scritto ballardiano pienamente riuscito (anche se cmq non è il capolavoro di Cron), Ballard è stato davvero epocale, scrittore visionario, distopico, il nostradamus del 900 io credo, proprio di sti tempi sto leggendo il suo "cocaine nights" romanzo del 1997, che acume, un umanità alto borghese oramai viziosa, cocainomane, in pieno stato di torpore, ed in perenne vacanza, recintata dalle telecamere di sicurezza in località balneari sempre più artificiose e omologanti.
Tornando a bomba al film, crash di cronenberg, pellicola durissima e lucida, Cronenberg mette in scena la società del (James) Dean, società che è arrivata all'estremo e non sa come aggiungere la novità se non con la morte. L'eccitazione come eversivo dal diverso, dal traffico che non c'è e aumenta, perché loro rappresentano la società che si accumula fino che la normalità sarà unica, ingorgo di persone che fanno la fila per il suicidio che è il capolavoro della loro vita, in cui l'apocalisse è il diversivo desiderato e cercato e l’orgasmo come l'unica cosa che conta, la società del Dean che gioca con le sue macchine, con la velocità, col sesso irrimediabilmente per(so)verso, con i suoi feriti a morte. CON LA MORTE

chem84  @  06/03/2010 19:20:40
   8 / 10
Letteralmente senza parole...ma cosa vuoi dire dopo aver visto una roba simile?
Niente, si prende semplicemente atto della malata genialità di Cronemberg (e di Ballard ovviamente che per primo ha partorito questa bizzarra simbiosi che si viene a creare tra uomo e macchina) e si applaude.
Per il resto, sui concetti espressi dal film si è già detto tutto e non mi dilungo oltre.

TheLegend  @  19/02/2010 04:54:22
   6½ / 10
Cronenberg non è sicuramente tra i miei registi preferiti così come questo film.
Non è sicuramente un capolavoro,come espresso da molte persone,tantomeno una boiata come detto da altri.
é un buon film perverso e malato che ha il difetto di essere ripetitivo e quindi noioso in alcune sue parti;dopo un pò,anche se piacevole all'inizio,non se ne può più di vedere gente che si fa chiunque.
Probabilmente il nome del regista ha inciso molto nella scelta del voto da assegnare a questo film....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  12/01/2010 17:31:46
   9 / 10
“Abolire la morte è il nostro fantasma che si ramifica in tutte le direzioni” Baudrillard

“Il rimodellamento del corpo da parte della tecnologia”: lo scontro furioso senza effetti rallentanti e rallentati da intelletto sopraffino e nessuna gioia degli occhi tranne la lamiera infilata nella retina della presunta morale, scontri, dolorosi, rapidi e violenti come gli amplessi sui cofani e negli abitacoli, schegge di vetro e carni ricucite che sprigionano emoAzioni corporee e sventranti in morti viventi dallo sguardo fisso e distante, da binocolo, arrancanti arrapati respiri furiosi in cerca di prede ancora da cacciare in un nuovo territorio da protesi urbana erotica in cui si ode metallica la sinfonia delle cicatrici sopra le geometrie degli strumenti di controllo, l’inseguimento/spostamento l’accelerazione/decelerazione di Vaughan come un corteggiamento animalesco con la sua carrozzeria movente estensione dell’organo sessuale ["Per lui, ferite del genere erano le chiavi di una nuova sessualità, generata da una perversa tecnologia; e le loro immagini stavano appese nella sua galleria mentale come oggetti esposti in un museo da macello"], la perfetta simbiosi degli organi che irrompe come unione di corpi rimescolati dall’adesione delle loro forme inarcate sulle lamiere per/lustrate, l’estensione di un dominio eccentrico ed incontrastato del traffico che veicola e controlla fuori campo come un fantasma le vite degli individui sconnessi ai margini del paesaggio di piloni e cavalcavia, le maniglie come clitoridi, le manopole del cambio come ca.zzi, le cicatrici come orifizi, il simbolo come manifesto eretto del corpo e sulle sue superfici, nella psicopatologia del sesso strumento di guida e cofano accartocciato dell’animo, la lingua che insegue l’esplorazione delle suppelletili da cruscotto, una portiera aperta verso il futuro imbevuto di morte, il sedile imbottito come casa, il volante come rampa di lancio per la perdita e l’ossessione di ogni controllo, l’orgasmo come sbandata e crash reiterato.


“Il fine ultimo di Crash, inutile dirlo, è quello di monito, di messa in guardia dal mondo brutale, erotico e sovrailluminato, che sempre più suasivamente c’invia il suo richiamo dai margini del paesaggio tecnologico” J. G. Ballard, postfazione a Crash, 1974

gandyovo  @  29/12/2009 18:16:29
   5 / 10
assolutamente non il mio film.

BrundleFly  @  03/12/2009 09:48:35
   8 / 10
Un film tanto malato e perverso, quanto incredibilmente affascinante. La regia di Cronenberg ti prende dall'inizio alla fine, con lunghe carrellate intorno ai corpi nudi dei personaggi che amoreggiano e primi piani di ematomi e cicatrici.
I personaggi sono uno più surreale dell'altro e alcune scene sono davvero spinte all'eccesso

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
e se un film è riuscito in alcuni punti a farmi girare la testa dall'altra parte per la forza di alcune immagini, allora vuol dire che il regista ha raggiunto, almeno con me, quello che era il suo scopo.

simone p  @  24/11/2009 20:04:10
   5 / 10
Di sicuro non mi aspettavo questo genere di film da Cronenberg.
Dramma erotico con vari momenti di noia e situazioni paradossali.

Nutless  @  01/10/2009 12:06:07
   8 / 10
Considerando la continuità tematica di Cronenberg nella sua produzione filmica "Crash" è forse il film più cronenberghiano di tutti, quello in cui i due temi ossessivi del regista canadese (sesso e tecnologia) si fondono indissolubilmente.
La trasformazione del corpo attraverso le macchine, l'eccitazione che questo provoca, la necessità di sublimare il dolore del rito di passaggio con il piacere istintivo dell'atto sessuale. Sono proprio i prodotti della trasformazione (cicatrici) che creano la maggior eccitazione e che si sostituiscono addirittura agli organi sessuali...
"Crash" è un film teso, impressionante, disturbante, in cui il cinema e il pensiero di Cronenberg sono evidenti come non mai. La fotografia di Suschitzky e le musiche di Shore fanno il resto: forse impossibile apprezzarlo se non si conosce bene Cronenberg.

Crimson  @  05/09/2009 19:07:18
   9 / 10
"Stranamente, i nostri atti sessuali si compivano solo nella mia automobile. Nell'ampia camera da letto della sua casa d'affitto io non riuscivo infatti nemmeno a provocarmi un'erezione, ed Helen, divenendo polemica e distante, parlava a non finire dei lati più noiosi della sua professione."

(da 'Crash' di J.G. Ballard, ed. Feltrinelli, pag 74)


Siamo noi, intesi come parte integrante della società post-moderna, i protagonisti di 'Crash'. Siamo figli del secolo della "morte del sentimento" (cit.), accomunati da un ateismo che non è la conseguenza di una ricerca interiore ma sviluppatosi piuttosto in funzione di una necessità dell'Io di liberarsi del vincolo morale di un d.io che possa frenare il piacere irresistibile di rendersi schiavo del leitmotiv della società in cui viviamo, quella del "tutto è possibile". In questa 'nuova' prospettiva stiamo rigettando il futuro in favore di un presente allargato a dismisura dal moltiplicarsi delle possibilità di appagamento dei nostri piaceri, che una volta soddisfatti ci rimandano un'immagine di noi stessi priva di contenuti, effimera; maschere omologate di noi stessi in un mondo sempre più tecnologico in cui proviamo quotidianamente il piacere perverso di poter ottenere tutto in molte forme, e andiamo a letto (in tutti i sensi) convinti di essere in possesso dunque di capacità illimitate di concettualizzazione. Questo presente si ripete in un circolo vizioso, ci allontana gradualmente da un futuro vero e possibile ma totalmente inarrivabile. Giungiamo a perdere il valore della vita e la paura della morte in una sindrome di onnipotenza pericolosa per noi e per gli altri. La tecnologia è il nostro fiero prodotto-feticcio, mezzo di appagamento, culla di una perversione diabolica. Viviamo questo connubio in una danza macabra che è l'emblema del raggiungimento di un modo nuovo di vivere, ma non di esistere. I protagonisti di 'Crash', in sintesi, provano quotidianamente l'eccesso, si sostituiscono al libero arbitrio, hanno un concetto di 'libertà' fittizio e attuano dunque la negazione dell'esistere, dell'esperire, del riflettere, del provare emozioni, del concepire un futuro.
L'auto è una metafora sessuale eppure anche il crogiolo della perversione, in cui il sentimento è sostituito dal piacere che se ne ricava dall'unire l'atto sessuale al desiderio di mutilazione e autodistruzione. Simboleggia altresì il potentissimo e pericolosissimo connubio della società omologata, tra uomo e tecnologia. Un legame indissolubile che come ho letto da qualcuno, in un'immagine eloquente, conduce alla progressiva "meccanizzazione dell'Io".
Cronenberg fin dalla fine degli anni '60 aveva mostrato interesse per l'omnisessualità e la modificazione della sessualità in concomitanza dell'avvento sempre più massiccio della tecnologia nelle nostre vite. Il romanzo di Ballard e questo suo capolavoro degli anni '90 sono la perfetta sintonia che fantascienza letteraria e cinematografica potessero trovare.
Colonna sonora di Howard Shore brillante e calzante. Ciascun attore è in grado di ritagliarsi un ruolo indimenticabile. Il protagonista è in effetti James Ballard, ma dopo la visione del film è difficile non mettere sullo stesso piano l'imponenza fisica e carismatica dei personaggi che si rincorrono, si scambiano e si congiungono in coiti e scontri assurdi e morbosi, uniti da una perversione comune che li ha resi tutti uguali. Ed è questo il maggior merito del film, quello di tradurre sapientemente la spersonalizzazione e di rendere ogni personaggio la copia identica di ciascun altro, in conformità ad una sceneggiatura perfettamente ripetitiva e alienante.


"And then you die
Part of a generation
Whose minds are all polluted
By the habit of consumption
No need to get a life
Everything's been taken care of
Your back bone is attached to strings
In the puppetplay you're part of"

(J.C.D.K. '92)

carriebess  @  22/07/2009 11:06:34
   9 / 10
la migliore interpretazione del concetto e del legame uomo-macchina.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  19/07/2009 20:23:49
   8½ / 10
Scorre assieme al sangue del metallo fuso. La carne va verso un mare di lamiera. Tutto si contorce in un sistema nervoso fatto di tubi, cinghie, cavi elettrici, in un amplesso metallico che strige a sé il corpo umano.
In una vita senza più significato, l’alta velocità, il rischio, il dolore proprio e quello degli altri, sono le uniche sorgenti ove attingere il senso del piacere. L’incidente automobilistico diviene dunque momento d’orgasmo. Esperienza da ricercare e riprovare più volte. Come se nulla vi fosse di eroticamente vivo se non durante quel momento di sofferenza e distruzione che ci avvicina alla morte.
Disturbante e incantatorio, “Crash” tocca un’altra tappa del personale itinerario di Cronenberg. Ne approfondisce una delle tematiche ricorrenti: il rapporto uomo-macchina. E come in altri suoi film, il regista ce l’appiccica addosso, ce la fa provare, ci turba e quasi ci fa vergognare.

bulldog  @  16/07/2009 00:08:41
   8 / 10
Ottima trasposizione del concetto di Ballard.
Ipnotico.

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  02/07/2009 16:37:07
   8½ / 10
Mi è risultato il film più disturbante di Cronenberg, questo è un punto a favore se preso oggettivamente, ma dal mio punto di visto soggettivo ho vissuto la visione del film in modo angosciato. Sono ben addomesticato a film dalle atmosfere claustrofobiche, come quelli di Cronenberg stesso, Lynch, Shinya Tsukamoto... eppure questo è veramente l'unico che mi ha messo addosso una angoscia opprimente.
Classico film Cronenberghiano con tema principale la corruzione della carne, con una vena sensuale/grottesca e masochista in questa tendenza; lascia veramente il segno. Unica pecca: le tematiche di Cronenberg cominciano a somigliarsi, non per niente ultimamente il regista pare abbia cambiato direzione dimostrando di saper rinnovarsi [anche se le opere migliori secondo me rimangono i primi lungometraggi, più genuini]

synthpiano  @  17/06/2009 15:57:01
   9½ / 10
In questo film Eros e Thanatos (rapporto introdotto da Freud) coincidono

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER attraverso il rapporto uomo/auto. Cronenberg mostra al pubblico la nascita di nuovi tipi di sessualità introdotti dalla tecnologia: come macchine, infatti, i protagonisti non riescono a raggiungere l' orgasmo se non è presente la figura dell' automobile (simbolo delle "cose artificiali"). Un film freddo (soprattutto grazie alla geniale fotografia e alla colonna sonora), senza compromessi (allo spettatore viene mostrata ogni cosa, senza censura) e con una triste visione del mondo: i corpi distrutti e martoriati dei protagonisti sono il simbolo del desiderio di liberazione degli uomini attraverso l' atto sessuale, ma che si rivolta contro chi lo ricerca, in una società che non può che autodistruggersi.

AKIRA KUROSAWA  @  04/06/2009 02:16:04
   6½ / 10
lo davano uno dei migliori di cronenberg, secondo me ha fatto molto ma molto di meglio, non ci ho trovato la genialita che di solito c è nei suoi film, carino ma secondo me nulla di speciale

paride_86  @  16/03/2009 16:05:02
   6½ / 10
Particolare esperimento di Cronenberg, che in "Crash" si cimenta con un erotismo potente e meccanico, metafora di pulsioni ancestrali e moderne al tempo stesso. Ne sarebbe uscito fuori un ottimo film porno, forse.
Saranno le facce degli attori, sarà la circoscrizione degli ambienti rappresentati, eppure assomiglia molto ad un film di serie B.

ide84  @  19/02/2009 23:55:46
   5 / 10
E' inutile..nel rapporto uomo-metallo-macchina non troverò mai più nulla del livello di Akira ( e se il film è bello, il fumetto è ancora meglio ). La visione di questo film mi ha riportato alla mente Tetsuo..non vedevo l'ora che finisse. Pure io vivo in camporella ma non è che mi faccio tutti questi viaggi mentali, se siete in cerca di un film alternativo comunque dategli un'occhiata. Qualcosa che si salva c'è..

BillyWilder  @  01/02/2009 18:26:55
   8½ / 10
L'elogio alla follia di David Cronenberg. Film così se ne vedono raramente

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  15/01/2009 01:56:05
   7½ / 10
Lo vedevo e dicevo: non posso credere che lo stanno facendo sul serio!! Solo a cronemberg poteva venire in mente questa trama...ma la cosa strana sapete qual'è? Che tempo dopo aver visto quest'opera ho conosciuto qualcuno che lo faceva davvero!!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  18/12/2008 13:02:14
   10 / 10
Un groviglio di lamiere contorte che rimandano all' immagine di corpi in un' orgia perversa. Sensazionale. E' questo il termine adatto, nel vero senso della parola. Cronenberg è il regista delle sensazioni, come se fosse disposto di un allacciamento al nostro sistema nervoso in grado di trasmetterci le sue ossessioni. L' interazione della carne con il metallo (ve lo ricordate James Wood che si scopa con la pistola), il rapporto uomo/macchina, una visione pessimista di una società ormai sempre più nichilista che trova nel piacere del dolore una variante all' orgasmo "..un incidente automobilistico è un momento fertile, non di distruzione(più o meno)". Dunque "Crash" non è affatto una pellicola di solo sesso e scontri automobilistici, ma anche se fosse, come esempio di cinema che non pretende di essere certo un docu-film, ne va dato atto di assurgere a ciò che il cinema stesso rappresenta prima di tutto, una storia ben raccontata.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 18/12/2008 14.02.18
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Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  12/12/2008 21:16:26
   8 / 10
E' difiicile da commentare.
So solo che mi è piaciuto molto.
Tutto molto estremo, fuori dal comune e devo dire che mi ha lasciato veramente sorpreso.
Non so neanche se si può definire "Ossessione Sadomaso".
Un film da vedere per chi non ha particolari pregiudizi.

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Ultima risposta 18/12/2008 11.02.04
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donfabios  @  30/10/2008 01:57:56
   6 / 10
mi aspettavo molto di più da un regista che ammiro parecchio come cronenberg... sicuramente il suo peggior film che io abbia mai visto. siamo lontani anni luce dal pasto nudo.

goldtw  @  11/09/2008 00:24:26
   6 / 10
concordo abbastanza col commento(negativo)sottostante,stavolta non riesco ad urlare: "capolavoro"!uhm...sono rimasto spiazzato!sicuramente questo crash non ti lascia indifferente dopo la visione,potrebbe essere comunque un pregio.le opzioni reazionali sono 2: una forte tentazione di mandare a cag.are il regista o di amarlo perennemente..insomma,o è bianco o è nero,non si scappa!è comunque interessante il rapporto "sesso/carne/morte/macchina/distruzione",nonostante questo concetto tormentoso diventi troppo ripetitivo dopo un'ora e quaranta di film...tutto sommato si vede la passione con cui cronenberg dirige questo crudo e assai malato lungometraggio anni '90.non lo boccio,però ha deluso le mie aspettative...di parecchio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  28/07/2008 23:23:37
   4½ / 10
Allora premetto che ho visto poco e niente del primo Cronemberg, avevo guardato La Mosca è non mi aveva entusiasmato più di tanto, così per colmare questo vuoto mi sono iniettato Crash.
Inizia il film...sesso, continuo a vedere...sesso, mi faccio convinto che qualcosa prima o poi accadrà...ma ancora sesso nell'ultima scena. Ah dimenticavo che ho visto anche qualche incidente d'auto, si è vero.
Che la Holly Hunter sia una gran gnocca è assodato, così come è certo che Cronemberg non ha idee, ma neanche mezza. Ossessioni, solo quelle, la domanda è: che me ne faccio delle sue manie? E' chiaro che possa piacere a qualcuno, a me personalmente non ha neanche dato fastidio, non è nè carne nè pesce, mi è completamente indifferente. Non so neanche che voto mettere vabbè.
Allora se è così preferisco di gran lunga film come History of Violence e La promessa dell'assassino, almeno una storiella c'è l'hanno.

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Ultima risposta 01/04/2009 17.31.22
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popoviasproni  @  01/07/2008 18:37:45
   7½ / 10
Perverso, malsano, spiazzante, crudo e nudo.
Bel soggetto per una sceneggiatura ridotta all'osso ma dall'atmosfere calde e vibranti con sequenze di grande impatto erotico.
Da recuperare!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  24/04/2008 16:22:40
   4 / 10
Mamma che film del *****.
Spiegatemi voi la trama! Sesso, incidente, sesso incidente… fine! Certo, certo, questo è un capolavoro sicuramente, non c’è dubbio… ma dai fatemi un piacere. E’ un film scandaloso e palloso fino all’inverosimile! Senza trama e senza senso… Il peggior film di Cronenberg che ho visto fino adesso.
Qualcuno dice che questo film o si ama o si odia… stranamente però lo amano quasi tutti!!! Chissà perché, ma basta vedere la media!!! FACCIAMOCI CORAGGIO NOI POCHI CHE ODIAMO ‘STA ROBA E METTIAMO 4!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHA :-)

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Ultima risposta 30/04/2008 20.27.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  31/03/2008 00:47:52
   4 / 10
Cronenberg è uno dei miei registi preferiti ma questo film è davvero pesante e anche un pò bruttino visto che non sono riuscito ad arrivare alla fine. Va beh la perversione sessuale, va beh la commistione uomo macchina, però qui mi sembra abbia toppato alla grande. Si riprenderà alla grande coi film successivi. Crash è un ottimo film hard, almeno ha una storia, ma non me la sento di giudicarlo un gran film.

Max78  @  30/03/2008 15:13:45
   7½ / 10
Molti registi di film Hard, dovrebbero prendere esempio da Cronenberg,
sfiora la sfera delicata della sessualità, per poi prenderla a schiaffi e agitarla come fosse una lattina di Coca cola.......
Il risultato è un piercing cinematografico , una pellicola dal potenziale altamente coinvolgente e perverso, che per quanto mi riguarda pecca un pò forse nella narrazzione , se questa può avere senso in
un film del genere.


Il sesso è bello perchè vario.

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Ultima risposta 30/03/2008 15.26.41
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  15/03/2008 15:18:44
   8 / 10
Questo film è perverso quanto noi.

E' inutile gridare allo scandalo di fronte a un'opera che non fa altro che disvelare le zone più o meno latenti del nostro essere.
In un clima irreale, creato puntando sull'eccesso, Cronenberg mette in scena l'anima voyeristica dell'uomo, "malatamente" incline a bearsi delle sofferenze altrui e proprie, e che trae godimento ed ebbrezza dalle situazioni estreme al confine tra la vita e la morte, nonchè dalla morte stessa.
Le ferite e le cicatrici rappresentano i segni tangibili di quella parte "oscura(ta)" del soggetto che, collateralmente a una visione estrema e promiscua del sesso, determina nella messa-in-scena "cronenberghiana" un ribalatamento dei canoni della morale tradizionale.
Ciò che appare malsano e perverso diventa la normalità perchè fa parte ineludibilmente della natura umana.

pino08  @  10/03/2008 16:29:06
   10 / 10
E' vero, il film è malatissimo. Ma non in un modo fine a se stesso.
Probabilmente aver letto il romanzo di Ballard aiuta a comprenderlo fino in fondo, soprattutto a non confonderlo per un film basato solo sul sesso. Di sesso in effetti ce n'è veramente tanto, ma il centro del film sono gli incidenti stradali. O per meglio dire quello che ne esce fuori, sia in senso fisico che psicologico...

"After having … been constantly bombarded by road-safety propaganda, it was almost a relief to find myself in a real accident"

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  10/03/2008 15:27:55
   10 / 10
Morte, amore, sesso, corpo, macchina, mente. Messe così sembrano parole senza senso. Secondo me, invece, sono questi alcuni ingredienti del cinema di Cronenberg, tutti presenti in questo capolavoro. Ovviamente per capolavoro non significa che debba piacere a tutti, in effetti è una di quelle pellicole difficili, che lasciano molto spazio allo spettatore. A fine film, però. Durante, lo spettatore viene investito da una serie di immagini che non lasciano (quasi) mai indifferenti (complice la bellissima fotografia), anche grazie alla regia impeccabile.

Amore e morte sono due concetti tipici del cinema di Cronenberg. La pulsione sessuale, il coito, la repulsione, strade che portano alla deflagrazione e solo nella deflagrazione trovano senso pieno. Il corpo umano si dissolve, si fonde alla macchina, si confonde con questa. Il risultato è un film forte, in cui confluiscono tuttu gli elementi dei film passati, in un'evoluzione che porterà a tutt'altro, poi, in futuro.

Alla base di ogni capolavoro (non solo cinematografico) c'è un'ossessione. A seconda dell'ossessione, il capolavoro può essere recepito in maniera più o meno gradevole. Non credo sia un limite del fruitore, ne dell'opera fruita. Io ho amato questo film, pur essendo difficile da digerire in alcuni passaggi.

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Ultima risposta 07/04/2009 18.49.49
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xxxgabryxxx0840  @  04/03/2008 19:28:42
   6½ / 10
Film veramente malato e disturbante, forse anche eccessivamente. Mi aspettavo qualcosina di più

NandoMericoni  @  15/02/2008 11:38:03
   3 / 10
a me ha disturbato non poco, film allucinante...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/02/2008 18:58:10
   10 / 10
L'automobile, il corpo umano e la sessualità sono al centro di Crash. L'oggetto feticcio per eccellenza diviene il punto d'incontro tra sesso e morte. La passione fredda tra i due protagonisti del film (James Spader e Deborah Unger) trova quel qualcosa che riesce a stimolare le loro fantasie sessuali, di trovare quel piacere a loro negato nella loro routine quotidiana. Grazie al personaggio chiave di Vaughan (un Elias Koteas mai così bravo) si schiuderà loro un mondo nascosto totalmente alieno fatto di attrazione per gli incidenti stradali. La macchina diventa il mezzo di approcci, corteggiamenti in mezzo al traffico ed "esplosioni di fertilità" ribadito dallo stesso Vaughan, uomo dal passato scritto dalle cicatrici del suo corpo (caratteristica presente in una certa misura nel Nikolai di Eastern Promises) e ossessionato dagli incidenti stradali famosi. Il film di Cronenberg nella sua apparente asetticità, ci svela un mondo malato, perverso, alla ricerca di un piacere che ai nostri occhi è fine a se stesso e permeato di un'atmosfera quasi futurista, malgrado la vicenda sia ambientata ai giorni nostri. Bravissimi anche i personaggi comprimari di Holly Hunter e Rosanna Arquette, quest'ultima sintesi perfetta della contaminazione tra corpo umano e macchina. Infine Una lancia a favore deve essere spezzata alla colonna sonora di Howard Shore, semplicemente perfetta nel suo essere straniante e magnifico contrappunto all'atmosfera malata del film.
Ci sono stati molti film definiti a sproposito "maledetti", Crash non è certamente fra questi.

flynt  @  01/02/2008 11:33:23
   5½ / 10
Non sono rimasto pienamente soddisfatto da qsto film. Il che mi è parso quasi strano, dal momento che ho apprezzato in maniera particolare tutte i film di cronemberg che ho visto . L' idea di fondo che ha voluto rappresentare il regista mi ha subito incuriosito, intrigato....ma dopo la prima mezz' ora ho avvertito le successive scene prima monotone, poi pesanti e forzate. Ho apprezzato il fatto che il regista, come gia ha notato qualcun altro , abbia isolato la perversione, l' abbia messa in primo piano , tralasciando descrizioni e dettagli relativi ai protagonisti e all' ambiente circostanze. Quella che ho visto messa in scena è l' idea della perversione, e la sua piu' morbosa rappresentazione attraverso l' occhio del regista. e fin qui ci siamo. Ma dopo alcune scene non sono riuscito piu' a calarmi e condividere il piacere prodotto da tale morbosita', e quindi non mi sono sentito trascinare dalle immagini.... e forse proprio questo aspetto ha influito sul mio giudizio negativo. Mi sono sentito distaccato e non coinvolto dal film. Mi aspettavo sicuramente qualcosa in piu', oppure un evoluzione diversa dei fatti....ma evidentemente , torno a ripetere, il fatto che non sono stato affascinato dalla perversione che il regista ha voluto rappresentare, ha inciso molto sul mio giudizio.

gei§t  @  20/12/2007 18:54:30
   5 / 10
inizia col botto e finisce nella noia. Già a metà del film non sopportavo più i protagonisti e le loro manie malate.
il tema trattato è abbastanza interessante ma alla fine ci si ritrova ad assistere ad una carrellata di amplessi consumati sui sedili delle automobili.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  17/12/2007 16:09:44
   8 / 10
In un freddo tripudio di lamiere contorte, la morte lascia il posto ad un brutale e carnale istinto sessuale.
Forse la prossima volta sarà diverso.

cemsal  @  15/12/2007 20:33:43
   4 / 10
Cioè, non è che basta fare un film su psicolabili sessuofobi che automaticamente viene fuori il capolavoro... giustissimo il commento più in basso in cui il regista sembra dirci: "ciao ragazzi, sapete che esiste gente così?" e punto e a capo.
A me non è piaciuto per niente, e l'ho guardato dopo aver visto ed apprezzato altri film di Cronenberg (La mosca, A history of Violence, Spider, Il pasto nudo), alcuni dei quali davvero molto. Certo le scene erotiche sono interessanti, ben pensate ed effettivamente coerenti (rispetto al film).
Mah, davvero non mi ha convinto per niente.
Mi spiace.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  15/12/2007 19:11:34
   5 / 10
Personalmente ho trovato il film disturbante e non tanto per le tematiche che tocca ma per il modo, Cronenberg affronta la tematica con morbosità e spirito vojeristico, l'approfondimento psicologico dei personaggi che dovrebbe essere il punto centrale del film lascia spazio al racconto invadente delle loro dinamiche sessuali che poi risultano essere le protagoniste del film.

Sicuramente il film è un pugno allo stomaco, ma per come è affrontata la tematica non se ne capisce il motivo, quasi il regista volesse dire "Venite a guardare questo film ESISTE GENTE COSI'", l'ho trovato un pò superficiale nel senso che avrei preferito una maggiore attenzione.

Il film disturba e senza motivo

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