dopo mezzanotte regia di Davide Ferrario Italia 2004
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dopo mezzanotte (2004)

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locandina del film DOPO MEZZANOTTE

Titolo Originale: DOPO MEZZANOTTE

RegiaDavide Ferrario

InterpretiGiorgio Pasotti, Francesca Inaudi, Fabio Troiano, Francesca Picozza, Silvio Orlando, Alberto Barbera, Gianna Cavalla

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 2004
Generecommedia
Al cinema nell'Aprile 2004

•  Altri film di Davide Ferrario

•  Link al sito di DOPO MEZZANOTTE

Trama del film Dopo mezzanotte

Martino è il custode notturno della Mole Antonelliana. Martino si è anche ricavato una specie di casa da un locale abbandonato dentro il corpo dell'edificio e lì passa le sue giornate quando non lavora. Amanda e l'Angelo invece provengono dalla parte opposta della città, dal quartiere periferico della Falchera. Il destino vuole che un giorno Amanda sia costretta a fuggire dalla polizia e debba chiedere aiuto a Martino. Martino la nasconde nella Mole.

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Voto Visitatori:   7,32 / 10 (85 voti)7,32Grafico
Migliori effetti speciali
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliori effetti speciali
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Voti e commenti su Dopo mezzanotte, 85 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  22/02/2020 20:10:44
   5½ / 10
la prendo un pò come una favola di un sognatore che si invaghisce , del fidanzato tamarro , della bella svampita e frustrata , insomma gli elementi ci sono , la regia non demerita e la fotografia è bella . resta un pò un senso di vuoto e incompiutezza enfatizzato anche da un finale molto ma molto telefonato .

kafka62  @  27/04/2018 11:32:48
   6½ / 10
Fedele al principio che "le storie raccontate nei film sono sempre le stesse, ma la gente continua ugualmente ad andare al cinema", Ferrario mette in scena con "Dopo mezzanotte" una storia d'amore a tre che ricorda da vicino "Jules e Jim" (con in più però l'ironia del salvatoriano "Turné"), crea un personaggio, quello di Martino, che – imbranato come Buster Keaton, cineasta dilettante e custode notturno del Museo del Cinema alla Mole Antonelliana – è un po' il trait d'union con il mondo della settima arte, usa i mascherini e le immagini velocizzate proprio come Truffaut e i registi della nouvelle vague, e dissemina la sua opera di spezzoni di vecchie pellicole dell'era del muto, le quali non sono solo citazioni cinefiliche ma contrappuntano in maniera divertente la vicenda narrata: insomma, il regista torinese fa con "Dopo mezzanotte", se non un film originalissimo, sicuramente il più affettuoso omaggio al cinema che si sia visto in Italia dai tempi di "Nuovo Cinema Paradiso" (anzi, con il coevo "The dreamers", è sembrato quasi inaugurare una tendenza dei registi italiani a guardare indietro, al passato cinematografico, con affetto e nostalgia).
Il soggetto, in sé, è quasi risibile, e la stessa presenza di Silvio Orlando nelle vesti del narratore lo rende vieppiù leggero e svagato: un melodramma a tutti gli effetti e con tutti i crismi (la donna che non sa decidersi tra i due pretendenti, l'intervento decisivo del destino, ecc.), ma senza urla e senza strazi, anzi tenero e sorridente, memore della lezione di "Pane e tulipani". Così persino la morte finale dell'Angelo è corretta dallo sberleffo del cartellone elettorale di Berlusconi che gli passa davanti agli occhi negli ultimi istanti di vita. E anche l'urna cineraria che va malauguratamente a sfracellarsi al suolo dopo un volo di decine di metri ricorda il finale, altrettanto lieve e beffardo, de "Il grande Lebowski". Impregnato com'è di cinema (persino l'ultima immagine, quella di Martino e di Amanda che si avviano teneramente e goffamente verso la vita a due, è ricalcata sull'epilogo di un film di Buster Keaton), è difficile rintracciare uno stile davvero autonomo in "Dopo mezzanotte", ma la predilezione di Ferrario per gli scorci inediti, periferici e notturni della sua città, o l'uso spigliato, disinvolto e audacemente obliquo (non allineato cioè con i canoni estetici del cinema italiano, ma neppure del tutto estraneo ad essi) della sua cinepresa digitale sono assolutamente freschi e originali.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/07/2016 11:58:34
   8 / 10
Affascinante ed opprimente la Torino di Ferrario di Dopo mezzanotte. Un triangolo d'amore, storia universale che il cinema ha presentato tante volte ma che in fondo ci piace sempre rivedere. Un omaggio al cinema cullato dentro il Museo della Mole Antonelliana che si colora di toni grotteschi e surreali delle comiche di Buster Keaton. Uno dei migliori film di Davide Ferrario, regista secondo me che meriterebbe più considerazione di quella che ha.

JOKER1926  @  26/09/2014 01:13:01
   6½ / 10
"Dopo mezzanotte" vuole subito farsi captare, scenari e situazioni si stringono nel nome della notte.
Alla guida artistica di questa produzione un regista italiano, autore anche di altri film della medesima struttura, Davide Ferrario.
Chi si avvicina alla pellicola del 2004 lo fa, giustamente, con pretese ed ambizioni ridotte; la predisposizione mentale quando ci si imbatte con delle commedie, talaltro anche italiane, è praticamente opportuna, praticamente è nevralgica.
"Dopo mezzanotte" ha dalla sua parte tante belle cose da offrire, Davide Ferrario sa il fatto suo è si dimostra essere un regista con stile e con fantasia. Forse alla lunga saranno proprio queste cose a frenare l'ambizione del prodotto nostrano.
In effetti la produzione di Ferrario parte bene e cerca di elaborarsi tramite una storia gradevole ma senza particolari e tracotanti intrecci e colpi di scena. La mole di lavoro dovrebbe essere metabolizzata dalla sceneggiatura; in fondo questa ultima riesce, in linea di massima, a gestire le cose in modo fluido e mai pesante.

La cosa sorprendente, come accennato prima, risiede nello stile adoperato dalla regia. "Dopo mezzanotte" a parte il suo lato ironico e spensierato, classico della commedia odierna, si atteggia a film d'autore con una serie di richiami al Cinema di altri tempi con tanto di immagini. Emerge drasticamente l'artificio e l'umanità e la bontà delle cose scema a picco dietro una maschera di un maniacale e ripetitivo modus operandi palesemente premeditato e quindi eccessivo.

pak7  @  05/01/2014 02:59:02
   7½ / 10
Una pellicola che riesce a entrare facilmente nel cuore dello spettatore anche solo per la semplicità con cui viene narrata questa storia: gli omaggi al cinema che non c'è più, il riuscire a emozionarsi con un film muto,il riuscire a innmorarsi. Pellicola da recuperare, da vedere per forza di cose nell'oscurità della notte, per stare in piena atmosfera.

WongKarWai  @  15/10/2012 22:58:58
   4½ / 10
Film scarso. O meglio il voto sarebbe 10 se si trattasse soltanto di un video pubblicitario per il museo del cinema di torino. Ma come film è modesto sotto tutti i punti di vista. Dalla fotografia da filmino amatoriale, alla recitazione a tratti pessima, alla sceneggiatura piuttosto banale, alle battute che vorrebbero essere argute e taglienti ma che non strappano nemmeno un sorriso a denti stretti. In più quà e là sono disseminati alcuni deliri come gli scagnozzi del ladruncolo di automobili, la faccenda della relazione a tre, la battuta su berlusconi, le misere citazioni di buster keaton o di sergio leone. Un film pretenzioso, che vorrebbe essere intellettuale ma si risolve solo in una modestia generalizzata. E ' incredibile sinceramente vedere una media voto così alta per un film del genere e grandi film come "The village" o "The tree of life" con la media del 6. Misteri.

somberlain  @  27/12/2011 22:18:27
   4½ / 10
Nonostante il nobile intento di rendere omaggio al film muto, al termine della visione di questo Dopo Mezzanotte resta ben poco, se non il ricordo delle generose forme della protagonista, propinate a sproposito qua e là per tutta la durata del film (uhm, e non è che mi lamenti eh...).
Peccato perchè l'idea di fondo poteva essere carina, ma sceneggiatura e realizzazione tecnica lasciano un po' a desiderare, per non parlare del taglio comico alla Buster Keaton, decisamente malriuscito.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/06/2011 23:15:43
   7½ / 10
Bella sorpresa. Dopo Mezzanotte è originale e poetico,con un cast simpatico che si esprime al meglio e un'atmosfera in bilico tra surrealismo malinconico e comicità sempre surreale che definire deliziosa è poco. Per quanto vi siano alcuni difetti,ad esempio una seconda parte non all'altezza della splendida prima (per intenderci da quando Amanda esce dalla Mole) c'è qualcosa che ti attira come un magnete e diventa impossibile smettere di seguire la storia per alcune trovate davvero originali ed inventive.
Si è già parlato della Torino magica e quasi sempre notturna rappresentata,il vero protagonista del film al di là del triangolo amoroso,ed è verissimo: non so come Ferrario sia riuscito a rendere una città (bella lo stesso,non lo metto in dubbio) qualcosa quasi al di fuori dal mondo,immergendola in un atmosfera in cui non esistono cattivi a voler essere sinceri ma la bellezza insieme alla sorpresa infantile di scoprire luoghi nascosti.
Perfino nel finale la morte verrà data per "sbaglio" da un altro disgraziato bonaccione,e inoltre la più volte citata battuta sul Berlusca mi ha fatto sbellicare per la sua assurdità azzeccata.
Senza dimenticare che soprattutto Dopo Mezzanotte è un delicatissimo ed originale omaggio al cinema,quello che non c'è più ma anche quello che verrà. Raccontare in terza persona poteva essere una scelta scontata ma la voce di Silvio Orlando è un'altra protagonista all'interno di quest'immersione in un altro mondo che non sembra quello nostro,tanto è sognante.

Piccolo gioiellino.

BrundleFly  @  03/06/2011 13:38:17
   7 / 10
Torino è la mia città ed è stato l'unico motivo che mi ha spinto a vedere questo film.
Beh che dire, film girato interamente in figitale, molto poetico e surreale. La Inaudi l'ho trovata molto brava, simpatico *****no, anche se la sua interpretazione non è eccelsa, e Pasotti mi ha lasciato alquanto indifferente...forse perchè dirà due battute in tutto il film e la sua espressività non è certo quella di Buster Keaton (giusto pe stare in tema).
Ferrario ha preso uno dei peggiori, se non il peggior quartiere della città (la Falchera) ed è riuscito a conferirgli un fascino che mai ha avuto e, molto probabilmente, mai avrà.
Promosso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  13/12/2010 19:19:59
   4 / 10
Questo film è disonesto, ha delle pretese insopportabili, vuole essere a tutti i costi intellettuale, originale, nuovo. E cosa c'è di nuovo? Niente. Cita e ricita in continuazione, senza un barlume di rielaborazione creativa, senza ombra di invettiva. E alla fine? Qual'è il senso? Ce l'ha una "personalità" questo film?

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Ultima risposta 15/03/2011 16.47.49
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  04/12/2010 13:49:53
   8 / 10
«[La storia non è] motivata da un personaggio, bensì da un luogo: la Mole Antonelliana. Non so come ci pensai, fu una specie di folgorazione. Si trattava di un luogo estremamente suggestivo in sé – e poi era il Museo del Cinema. Ed era proprio lì, sotto casa.»

«Fin dall'inizio pensavo a un custode che non parla con nessuno, non solo ma non ha neanche voglia di parlare con qualcuno. Il mio custode doveva avere un atteggiamento imperturbabile, keatoniano appunto, rispetto alle cose del mondo. Non volevo una recitazione da cinefilo. Martino non è uno che conosce i tiutoli dei film, vede semplicemente dei film, vede delle cose, delle facce e da quelle impara.»

Davvero molto carino questo film di Ferrario: trovo ostico farne una recensione organica ed ordinata senza diventare prolisso, tanti sono gli spunti ed i piani di analisi, anche metacinematografici, che solleticano lo spettatore.
Di base praticamente è una favola sull'amore, con tanto di voce narrante fuori campo del grande Silvio Orlando, illustrata con un gusto per la comicità che omaggia i primi Keaton e Chaplin, quelli dei cortometraggi della scuderia di Mack Sennett (tant'è che si vedono pure delle scene di "Una settimana" e "Lo spaventapasseri" del grande Buster). Pasotti sembra uno Charlot dei tempi moderni, solitario, taciturno, malinconico, goffo, innamorato di una donna ma rivaleggiato da *****no (soprannominato per antifrasi "L'Angelo"), ladro d'auto e leader di una sgangherata gang di quartiere. E' un amore che brucia l'anima, come il fuoco simbolico e fisico dell'omonimo film di Pastrone, è un amore alla Truffaut - «Mi hai detto: "ti amo". T'ho detto: "aspetta". Stavo per dirti: "Eccomi". M'hai detto: "Vattene"».
L'impostazione della vicenda sentimentale a tratti è quasi tragicomicamente surreale: assurdo il rapporto a tre che si viene a creare fra Pasotti, la Inaudi e T.roiano (ricorda il "Bande à part" di godardiana memoria), per non parlare dello showdown tra i due nel magazzino delle auto rubate a colpi di botte di mazza che ricordano le slapstick comedies di Keaton.

Ma i personaggi a ben vedere son carichi di ben altro spessore, sia Martino che Amanda sono persone che fuggono da qualcosa alla ricerca di qualcos'altro, scappano dai moduli quotidiani di una vita noiosa e odiosa, sentono il desiderio di sentirsi parte della finzione per sfuggire alla banalità del quotidiano, cercano l'equilibrio, la fusione panica col mondo, cercano il proprio posto, una "giusta distanza" (non a caso uno dei temi cardine della cinematografia) che permetta di guardare alla realtà con raziocinio e consapevolezza; agognano ad un ordine matematico cosmico che parta dalla dimensione individuale per arrivare alla totalità delle cose (la serie di Fibonacci).

Al livello successivo, Dopo Mezzanotte è quasi metacinema. E' soprattutto un encomio: un elogio alla città di Torino, al cinema e al cinematografo, in maniera particolare a quel cinema delle origini, primitivo, visto come emblema di una "purezza" che mai più si ritroverà. A quel cinema dei Lumière, del kinetoscopio di Edison, a quello dei mascherini circolari di Griffith per porre l'attenzione sui particolari, a quello addirittura di Roberto Omegna (uno dei primissimi cineoperatori italiani, del quale uno dei documentari è visionato ripetutamente da Martino). A quel cinema che non opera quella mistificazione della realtà tanto odiata da Maurizio, il cugino di Martino. A quel cinema che, prima di essere considerato arte, è in special modo magister vitae - Pasotti che impara a vivere la vita, pure nei suoi lati prettamente pratici, dai film di Laurel ed Hardy -. Ad un cinema visivo, che vuole cogliere prima la bellezza delle immagini e delle ambientazioni e poi far muovere i personaggi al loro interno. E' il vedutismo dei Lumière, che rivive nel personaggio di Pasotti e nella sua cinepresa e si concretizza anche nella scelta registica di Ferrario, attentissimo all'impatto visivo della pellicola (diverse scene sono un piacere per gli occhi, la scena d'amore tra Pasotti e la Inaudi, la scena della piazza e la scena di *****no e la Picozza che parlano ai bordi dell'acquedotto immerso in una luce rosso fuoco).

E così, in questa notte catalizzatrice degli eventi, in quel luogo dove la fusione tra splendore architettonico e magia del cinema possa manifestare al meglio tutto il suo fascino, si leva e fluttua nell'aria il mucchietto di polvere che rimane delle vicissitudini intrecciate dai personaggi. "Le storie sono come la polvere, le storie sono polvere. Leggere, sospese in una corrente d'aria che le sospinge dove vuole. Qui, per esempio, dove noi concludiamo le nostre storie e lasciamo voi alle vostre, ben sapendo, che la parola fine è la meno indicata, perché i film possono finire, ma il cinema non finisce mai.". Meravigliosa ed appassionata dichiarazione di amore totalizzante e incondizionato nei confronti della settima arte.

Le prove degli attori non sono eccezionali, ma sia la bellissima Inaudi che T.roiano e Pasotti si trovano a proprio agio nella parte. In sostanza un ottimo film italiano, umile ed efficace nella sua elegante e raffinata semplicità, che riesce a sfruttare in maniera fantastica il budget basso a disposizione e che colpisce riuscendo a non prendersi mai sul serio. Applausi e nomination ai David meritatissimi per Ferrario.
Antoine Lumière diceva che il cinema è un'invenzione senza futuro. Beh, questo è uno di quei film che dimostra che aveva torto.

«Ci sono dentro i film muti di Pastrone, Buster Keaton, l'Alta Definizione e le marce funebri della Banda Ionica, della Banda di Avola, le musiche di Fabio Barovero e quelle di Daniele Sepe. Un paradosso? Non lo è da sempre, il cinema?» (Davide Ferrario)

outsider  @  03/12/2010 21:40:47
   7½ / 10
Premetto che la Francesca Inaudi mi fa impazzire, le perdono quella gobbetta sul naso e apprezzo il corpo da favola che si ritrova, seno, gambe, carnagione, labbra e occhi. Una ragazza bellissima che qui sta bene pure con i capelli corti.
Gli altri sono bravini, forse un attimo sottotono *****no ( il ladro d'auto) e na mezza palla Pasotti, comunque sicuramente nella parte.
Non so, sarà l'Inaudi, sarà Torino che mi piace molto, comunque sto film mi piace, mi piace persino tanto la voce di quel simpatico pirlotto di Orlando, cui strizzo l'occhio perchè è bravo.
Che dire, bello, onirico al punto giusto e anche sardonicamente reale...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Dexter '86  @  13/07/2010 17:53:20
   7½ / 10
Una sincera dichiarazione d'amore al cinema d'altri tempi, quando si raccontava la vita di tutti i giorni vista attraverso l'obiettivo di una cinepresa a manovella e non si aveva ancora neanche l'idea di cosa fossero i computer.
In una Torino misteriosa e affascinante ci viene raccontata questa fiaba popolata da personaggi stralunati e improbabili le cui storie si intrecciano e si scontrano ma senza mai far perdere di vista la vera e unica protagonista, lei, la settima arte.

rob.k  @  10/05/2010 21:22:40
   5 / 10
Tanto stile quanto vuotezza di contenuti. La trama è talmente surreale che poteva tranquillamente non esistere, in questo film conta solo lo sfondo.

TheLegend  @  14/01/2010 16:34:14
   7½ / 10
Bella commedia girata a Torino;essendo la mia città per me ha un sapore particolare ,però penso che possa essere apprezzata da tutti.

paride_86  @  27/09/2009 20:07:10
   6 / 10
Piccolo film italiano che attinge (espicitamente) al cinema muto. Il tema è quello delle relazioni sentimentali nel mondo di oggi.
Trito e ritrito, non riesce a distinguersi né dal punto di vista tecnico (nonostante il David di Donatello) né sul fronte delle interpretazioni.
I nudi abbondano, pur se ingiustificati.

Rand  @  28/05/2009 12:52:38
   7½ / 10
Bel film sul cinema in un Museo del cinema, bravi gli attori, bella storia atipica, sempre condita dall'ironia di Ferrario, un regista in gamba che si è un pò perso perchè non abbastanza commerciale per il nostro paese, ha il merito di esplorare sempre mondi diversi, di creare personaggi indimenticabili, notevoli le capacità registiche, le musiche, da vedere

lord vampire  @  20/03/2009 13:11:04
   9½ / 10
il museo del cinema che fa da sfondo ad una storia d'amore una piccola gemma del cinema italiano anche se visto da pochissimi

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  10/11/2008 12:40:13
   7 / 10
E' strano vedere un attore che fino a pochi mesi prima faceva parte del terribile cast di Distretto di polizia dilettarsi e divertirsi in questa piacevolissima commedia. Un bravissimo Pasotti infatti ci regala un'interpretazione davvero genuina, accompagnata dalle bellissime immagini di Keaton e dei fratelli Lumiere, in un film che è tutt'altro che un solito prodotto italiano. Complimenti dunque a Ferrario, che senza presunzione ha girato una pellicola divertente e poetica per poco meno di un'oretta.

Poi c'è il finale: da quando la ragazza esce dalla Mole il film perde molto in originalità e consistenza e si squaglia davanti a tutti quei luoghi comuni che hanno accompagnato il cinema italiano da tanto tempo a questa parte (anche se l'ultima "visione" di Fabio *****no e il suo relativo commento sono veramente spassosi).

Peccato, poteva essere un gioiellino, invece rimane solamente un prodotto carino e originale in un panorama che solo ora inizia a vedere un poco di luce (grazie soprattutto a Garrone e Sorrentino).

tavullia86  @  21/10/2008 15:40:00
   4 / 10
decisamente no! tentativo di cinemaimpegnato e intellettuale, a mio avviso riuscito proprio male...scarsamente avvincente! e poi mette una gran tristezza...
pecato perchè l'idea di un film sul cinema, o con il cinema in primo piano era proprio bella...ma secondo me è stata sviluppata male.

pinnazza  @  27/07/2008 14:57:29
   7 / 10
Una piccola perla.
Stilisticamente curatissimo.
Certamente poco commerciale...ma tanto meglio così...

EcceBombo  @  06/02/2008 12:46:48
   9½ / 10
Non dò dieci solo perchè per essere completo ci manca un emozione forte...
Ma Ferrario qui si è davvero superato,sfornando un omaggio al Cinema con la O maiuscola...da vedere,apprezzare ed ammirare,rimpiangendo l'assenza di maestri che continuino ad usare il Cinema come Arte,visiva e comunicativa...
Eccellente...

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Ultima risposta 06/02/2008 12.53.52
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TaranLiccio  @  05/02/2008 19:33:24
   10 / 10
Appena finito di vedere.....Questo è un film che difficilmente potrò dimenticare!
Non ci sono parole per descrivere il piacere provato nel vedere che c'è ancora qualcuno che ama fare cinema e che sa di cosa sta parlando.
La storia rappresenta un qualcosa di visto e rivisto ma siamo in presenza di un modo di raccontarla decisamente fuori dal comune.
Credo che il cinema italiano debba essere rappresentato da film come questo e non dai cinepanettoni che hanno l'unico scopo di incassare al botteghino lasciando la poesia, l'arte, il sogno ad altri, meno remunerati ma sicuramente più apprezzabili.

Mister  @  23/01/2008 18:36:51
   7½ / 10
Commedia di garbo sottile e ironico, piene di citazioni cinefile e musiche colte

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/01/2008 11:01:11
   7½ / 10
Davide Ferrario dirige una vera e propria favola, con tanto di voce narrante (Silvio Orlando) che oltre a presentarci i vari personaggi si interroga sui loro sentimenti. In una Torino che così magica forse non si era mai vista il regista omaggia il cinema anzi gli albori della storia del cinema dai Lumiere a Buster Keaton, omaggi che non risultano sterili citazioni ma entrano propriamente nel tessuto narrativo e soprattutto nei personaggi.
Un film da vedere.

Invia una mail all'autore del commento angel__  @  21/10/2007 12:45:37
   7½ / 10
bel film sullo sfondo di una torino bellissima. probabilmente noi torinesi lo apprezziamo maggiormente, ma è sicuramente una bella storia. bravi tutti e tre i giovani protagonisti

vehuel  @  16/07/2007 08:59:25
   8 / 10
Il film è davvero bello, mai banale, sognante e molto bella la fotografia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  07/05/2007 13:59:28
   7½ / 10
Film delicato, un po' fiabesco e sognante.

"La Mole Antonelliana è l'edificio più famoso di Torino. L'hanno anche messa sulle nuove monete. Però sugli spiccioli da 2 centesimi. Per cui, non si capisce se i torinesi debbano essere contenti o incazzati".

Angelo, come lavoro, ruba automobili. E' fidanzato con Amanda, che lavora in un fast food.
Martino, invece, fa il custode notturno alla preziosa collezione di antichi filmati, posti nella Mole. Lì passa le sue giornate, vede un sacco di vecchi film in bianco e nero. Vive solo e, quindi, parla poco o niente.
Questo monotono stile di vita ha un cambiamento improvviso quando Amanda si ribella al datore di lavoro e combina un vero, ridicolo, casino.
Martino la ospiterà.
Alcune trovate sono irresistibilmente buffe, eppure non è un film comico.
Da sbellicarsi vedendo l'incontro risolutivo tra Angelo e Martino (che deve pur salvare la faccia!).

Fotografia eccellente. Penso che i torinesi si siano rifatti gli occhi con le vecchie riprese della loro città.
Mi sta un po' antipatica Amanda, Francesca Inaudi, ma lei si cala bene nella parte, però mi fa togliere un mezzo punto. Certe volte è troppo isterica.
In qualche maniera mi ha ricordato "Il fantastico mondo di Amelie", che comunque gli è superiore di una buona spanna.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  11/04/2007 10:46:10
   8 / 10
Una piccola e lieta sorpresa questo film di Davide Ferrario, gia’ regista di alcuni lungometraggi tutt’altro che disprezzabili ,come “Guardami” e l'attuale a quanto pare riuscitissimo "La strada di Levi".
L’amore per il cinema che fu,quello muto per intenderci e l’amore inteso come sentimento che si prova nei confronti di un'altra persona sono i temi trattati con notevole delicatezza dal regista.
Una tragicommedia da vedere,che omaggia i film di Buster Keaton ,girata in digitale con un budget irrisorio.
A fare da sfondo al tutto una Torino magica ed affascinante con il suo stupendo Museo del Cinema posto in maniera suggestiva all’interno della Mole Antonelliana,un luogo da sogno dove è lecito far volare la fantasia ed immergersi in un mondo dove tutto è possibile.
Perfetti gli attori, a partire dal misurato Martino interpretato da Giorgio Pasotti, ma altrettanto bravi risultano Francesca Inaudi e Fabio *****no, da sottolineare la presenza di Silvio Orlando nelle vesti di narratore.
“Dopo mezzanotte” è un film sospeso tra sogno e realta’ ,tra mondo reale e cinematografico,un lavoro interessante balzato agli onori della cronaca grazie alle lusinghiere recensioni ed ai premi ricevuti soprattutto all’estero.
Un piccolo film da riscoprire assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  12/07/2006 19:57:42
   6½ / 10
Il film è interessante e le riprese della Torino notturne sono bellissime, così come quelle del museo del cinema. Il film, a metà tra favola e realtà, non riesce però a trovare il suo lato poetico come invece succedeva nel film “Il fantastico mondo di Amelie” di Junet. A tratti il film ha quella leggerezza e quella magia, ma sostanzialmente non indovina i personaggi di contorno che risultano più delle macchiette. Purtroppo anche la regia non è a quel livello.
Insomma un buon tentativo che rivela l’identità interessante di questo autore che cerca di essere audace e che a volte ci riesce (“Tutti giù per terra”) mentre altre no ("Se devo essere sincera”).
Merita di essere visto almeno una volta, anche per dare fiducia a chi cerca di portare al cinema storie che non parino solo di ragazzini che vogliono crescere e famiglie in crisi.

KANE  @  07/07/2006 11:36:49
   6½ / 10
devo dire che mi aspettavo molto di più da questo film!!
non è male, ma neanche un capolavoro. il personaggio di pasotti è abbastanza visto e rivisto, il tema della prigionia obbligata anche....
insonna la particolarità è l'ambientazione, la mole di torino è affascinante con il museo di storia del cinema che contiene. gli attori non fanno niente per essere considerati più di tanto...film mediocre

Chemako  @  17/04/2006 08:52:56
   5½ / 10
Mi ha deluso!!!!
Dai giudizi mi aspettavo molto di meglio!!!!
Gli do 1 voto in + solo per Torino, che e' la mia citta'....
Sonnifero!!!

tati  @  22/11/2005 09:30:59
   8 / 10
direi che e'davvero un film singolare.... da vedere e da capire... soprattutto da immergersi nell'affascinante atmosfera del museo del cinema.

Diana blu  @  29/08/2005 00:28:16
   7 / 10
Molto carino questo film. Pasotti è un bravo attore qui recita una parte molto difficile.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  19/08/2005 13:50:19
   7 / 10
Perplessa all'inizio, incantata al termine: un omaggio delicato al cinema e alla malinconica Torino.
L'impronta di B. Keaton in Pasotti è dolce e poetica, la scena finale bellissima.
Tuttavia qualcosa nella storia e in alcuni personaggi stona, ad esempio la fine dell'Angelo sull'immagine di berlusconi per dirne una, l'avrei evitata.

Lady Morgana  @  10/06/2005 00:12:46
   9 / 10
Anche se l'ho visto parecchio tempo fa, avevo voglia di ricordarlo. E' un film sognante, gentile e discreto come un piccolo "fiore di cristallo" che cerca di sopravvivere alle frenesie di un cinema sempre al di sotto degli standard. Non pensavo di emozionarmi con una pellicola italiana. Non pensavo neanche di provare simpatia per Pasotti. La vita è piena di sorprese...

Moderator  @  04/06/2005 17:30:26
   6 / 10
bellino ma alla fine perde le interessanti finalità

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  03/05/2005 10:53:37
   8 / 10
Delicatissimo, sognante, divertente, questo film fa venire voglia di visitare il Museo del Cinema, luogo magico e pieno di fascino.
Giorgio Pasotti, stralunato epigono di Buster Keaton, è tenerissimo nella sua timidezza.
Da vedere per ritrovare il sorriso.


6 risposte al commento
Ultima risposta 03/05/2005 15.18.03
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Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  25/04/2005 11:37:48
   8 / 10
Ragazzi questo film mi è davvero piaciuto! Un buon film italiano, mai banale forse lento nel suo evolversi ma mai noioso. Personaggi ben caratterizzati e bravi gli attori.....e poi la scena finale vale il prezzo del biglietto!
Lo consiglio a tutti.....

giuspetto  @  12/03/2005 14:31:08
   7 / 10
una storia essenziale ma divertente e squisita per chi ama il cinema per quello che era per i Lumiere: un occhio sulla realtà.
azzeccatissima la scelta di Silvio Orlando come voce narrante e di Amanda (Francesca Inaudi) molto bella e originale. divertenta la scena con il manifesto del berlusca e il finale alla Chaplin è a mio avviso toccante.

da vedere, ma al cinema

Gruppo REDAZIONE maremare  @  28/01/2005 00:36:59
   8 / 10
Un atto d'amore nei confronti del cinema, un film delicatissimo


juliette  @  26/01/2005 22:38:54
   9 / 10
Che bello questo film! Davvero gradevole

Invia una mail all'autore del commento Malvagio  @  11/01/2005 12:59:41
   3 / 10
I primi minuti sembra carino,ma con il passare del tempo si inizia a notare il piattume dei personaggi inconclude3nti e privi di profondita.
Unica scena degna di nota è quella dove il tizio che sta morendo vede il berlusca...

Invia una mail all'autore del commento Drughetto  @  25/12/2004 22:47:06
   7 / 10
quando l'avevo visto al cinema questa primavera m'aveva entusiasmato, rivedendolo in questi giorni in dvd mi sono reso conto che nn è affatto il capolavoro che ricordavo.
Apprezzabile comunque specialmente di questi tempi; sicuramente DA VEDERE

marco86  @  15/12/2004 21:52:18
   6 / 10
Voto:6,5
Un bell'esempio di cinema italiano che vuole essere un omaggio al cinema del passato,in particolare a quello muto di Chaplin e Buster Keaton,ma soprattutto alla Nouvelle vague.Non è un caso che ad un certo punto si assiste ad un asorta di relazione a tre come in Jules e Jim,e che il personaggio di Pasotti dica di aver visto una volta un film francese...riferendosi chiaramente a quello di Truffaut.
Forse,però,in alcuni casi il film è un pò forzato:la scena del camper pubblicitario con la faccia di Berlusconi è davvero molto divertente,ma c'entra poco col resto del film;inoltre le morti dei personaggi maschili sono anch'esse esagerate.Funzionano invece quasi tutti i momenti comici:dico quasi perchè alcune gag(come Pasotti che cade in continuazione)finiscono col diventare prevedibili.Bella l'idea di affidare la voce fuori campo a Silvio Orlando.

wight  @  27/11/2004 00:41:13
   4 / 10
Poche buone idee: Fibonacci, la felicità di qualcuno che ha sempre l'opposto della medaglia nell'infelicità di qualcun'altro, la difficoltà del precariato a basso salario in un fast food perse nelle vicende di personaggi poco o niente verosimili, di un commento di Silvio Orlando un po' retorico e con l'ironia che troppe volte sa di scontato. Anche l'omaggio al film muto sembra più di quantità per il numero di spezzoni immessi che di qualità in quanto a efficacia nel film. In alcuni momenti ha l'aria di un film amatoriale neanche troppo ben riuscito.

nest  @  02/11/2004 20:39:15
   7 / 10
un bellissimo spot per la città di torino e il museo del cinema che hanno fatto nella mole. non credevo che potesse piacermi pasotti. emozionanti manifestazioni d'amore

Blackout  @  14/09/2004 19:25:35
   9 / 10
E' veramente un gran film pieno di sentimento, magia e poesia peccato per la frase a Berlusconi ha rovinato un pò l'atmosfera.....

Cmq veramente ottimo

lo zio  @  04/09/2004 18:40:37
   7 / 10

senza cercare in Ferrario nient'altro che intelligente intrattenimento, questo film credo sia piacevole. Oltretutto avendo a che fare con l'abusata tematica del cinema nel cinema... Comunque, la mole e Torino credo siano location interessanti. Prodotto divertente del "CARINISMO" che affligge molto cinema italiano contemporaneo.
Per emozioni profonde nel contesto giovani registi nostrani, rimanderei a
Gaudino, Garrone e Gaglianone.
Eppoi, Pasotti neo alter-ego di Buster Keaton fa sorridere... di malinconia

Ulbabrab78  @  18/08/2004 12:53:31
   8 / 10
Veramente molto carino... un film intelligente, dolce, ironico... consiglio a tutti di non perderlo

D.raf  @  10/08/2004 14:53:29
   6 / 10
Godevole ma lento, secondo me! forse potevano aggiungerci qualcosa! solo 1 ora e 30, cmq...!!!

Jk.toole  @  07/08/2004 10:22:41
   3 / 10
Davide Ferrario, con questa operazione a basso costo ha messo nella cacca molte persone (i produttori non parlano d'altro che di film a costo zero), ma credo che non gli importi niente, infatti come si evince dal film lui è un superficiale, altrimenti come ti spieghi G. Pasotti e la Ragazza? Molto bene invece Fabio *****no. Sono andato al cine con grosse aspettative, sono uscito che mi rodeva. quindi 7 a *****no 2 agli altri, 0 a Ferrario, la media è: 3 e così sta a posto anche il buon vecchio Fibonacci.

21 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2004 20.41.10
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Brehme  @  03/08/2004 11:18:59
   4 / 10
Non mi e piaciuto.

9 risposte al commento
Ultima risposta 03/08/2004 16.26.36
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toddblue  @  29/07/2004 21:34:38
   10 / 10
Senza troppa convinzione sono andato a vedere questo film senza aspettarmi granchè...anche perchè è stata un scelta di ripiego, c'era troppa gente a vedere Timeline nella sala a fianco..meno male! Il film di Ferrario si rivela una piacevole sorpresa tutta da gustare..bellissimi i riferimenti al cinema muto di Buster Keaton, l'atmosfera suggestiva della Mole, la storia d'amore dei protagonisti, e poi si ride spesso...divertente,romantico,scanzonato.

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Ultima risposta 30/07/2004 17.21.22
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giuly26  @  28/07/2004 11:53:49
   10 / 10
un capolavoro, delicato, piacevole un gran film ... bellisimi gli inserti sulla storia del cinema..merita davvero tanto!

27 risposte al commento
Ultima risposta 31/07/2004 12.21.22
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loop  @  25/07/2004 12:17:19
   10 / 10
Una bella sorpresa nel panorama cinematografico italiano degli ultimi tempi... Atmosfera disincantata, film godibilissimo, davvero belle le inquadrature delle strade buie, isolate e periferiche di Torino che contrastano con le immagini magiche e suggestive del cinema muto di altri tempi..."Dopo mezzanotte" è tante cose: è soprattutto una storia d' amore, è un pò melodramma, un pò noir, un pò commedia, un pò Truffaut, molto Buster Keaton, un pò testimonianza di un cinema che non c’è più.

Massimiliano73  @  23/07/2004 00:40:49
   1 / 10
VERAMENTE ORRIDO COME DEL RESTO TUTTI I FILM ITALIANI.
CAMBIATE MESTIERE...........MAI PENSATO ALLA TERRA E ALLA SUA COLTIVAZIONE.
COSTRETTO A VEDERLO DALLA MIA RAGAZZA MI SONO ANNOIATO A MORTE.
MENO MALE CHE DOPO ME L'HA DATA!


21 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2004 10.08.48
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samara999  @  08/07/2004 21:34:22
   10 / 10
Una delle poche perle rare del cinema italiano dell'ultimo periodo. Da non perdere.

ceci  @  29/06/2004 11:28:49
   8 / 10
davvero bello..! sorprendente la fotografia e attori che lavorano davvero bene!
adesso esco che fuori da casa mia c sono aldo giovanni e giacomo che stanno girando il loro ultimo film..pare che si debba chiamare "conosci claudia?"...

carmy71  @  16/06/2004 15:42:50
   6 / 10
Diciamo che fino al finale l'ho trovato originale, spiritoso, delizioso, alcune scene sono davvero molto carine e divertenti.... ma con il finale direi che mi è scaduto parecchio soprattutto la scena del furgoncino con un cartellone pubblicitario.. .se la poteva tranquillamente risparmiare! Ma perchè bisogna a tutti i costi inserire la politica??? Mi sembra veramente un modo patetico di dire la propria con questi mezzucci..
e anche il finale della storia in se si perde un po', diventa confuso e poco incisivo come invece lo era l'inizio.. in ogni caso il cast è davvero fantastico
personaggi ben descritti e ben caratterizzati, complimenti!!

7 risposte al commento
Ultima risposta 23/06/2004 21.46.11
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Sergej  @  11/06/2004 18:50:43
   7 / 10
Apprezzo lo sforzo ma non vado oltre il sette.

Wolf  @  10/06/2004 21:46:51
   10 / 10
Come fare un bellissimo film con 2 soldi! E non aggiungo altro perché mi associo a tutti i commenti (positivi) sottostanti

patt  @  10/06/2004 14:47:29
   9 / 10
.....ho letto e riletto per giorni i vs commenti e finalmente ieri l'ho visto!...che dire di +?... semplicemente "delizioso, originale e poetico" come dice Brian...ti lascia incantata..... ti trasporta dal cinema muto alla periferia della città...nebbiosa, ma magica ...senza sentire il tempo che li separa...eh ..Ile?.. :)


Invia una mail all'autore del commento francygam  @  08/06/2004 20:10:32
   7 / 10
se la leggerezza vale qualcosa, questo film è sicuramente un elogio alla leggerezza e ai suoi meriti. dopo la mezzanotte è un film che trova, proprio nell'assenza di pretese, nel suo senso scoperto della fiaba, nel suo gusto puro del racconto (complice una voce narrante di tutto rispetto quale silvio orlando) il suo asso nella manica, se non addirittura la sua dignità; e sono due ore piacevoli che passano subito, senza pretese, ma sicuramente senza rimpianti.

Noemi  @  08/06/2004 15:24:40
   8 / 10
Se la gioca con Fame Chimica come miglior film italiano della prima metà del 2004. Molto originale, altrettanto bello.

polbot  @  08/06/2004 13:50:45
   9 / 10
IL MIGLIOR FILM ITALIANO DELL'ANNO...SINORA.....

4 risposte al commento
Ultima risposta 08/06/2004 16.50.23
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blueyesblu82  @  03/06/2004 23:15:46
   10 / 10
era tempo che il cinema italiano non sfornava un capolavoro del genere purtroppo rimasto in sordina a causa di una triste campagna pubblicitaria...
da vedere assolutamente..

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  27/05/2004 14:04:58
   8 / 10
- Sei felice tu?
- Ma tu mi stai prendendo per il ****?*

Dopo Tutti giù per terra, Ferrario ritorna nella Torino di periferia a raccontare di anime fiammeggianti, marginali che convergono al centro della città, ma senza un centro di gravità permanente. Questa volta lo fa con una storiellina d’amore, una favoletta i cui personaggi, seppur bozzettistici taluni, si muovono in una dimensione onirica che li rende leggeri e rarefatti come la materia dei sogni che prendono forma dopo mezzanotte: la felicità è dietro l’angolo, forse.
“Vengono vanno, un giorno dopo un giorno, un anno dopo un anno, vengono vanno.”
E la leggerezza è un po’ la cifra stilistica di questo piccolo film indipendente, a segnare il ritorno al cinema di Davide Ferrario, dopo alcuni anni d’assenza (forzata?) seguita al discusso - e discutibile – “Guardami” del ’99. Una leggerezza autentica, come non se ne vede di frequente dalle nostre parti, abbrutiti, noi italiani, da un concetto quanto mai distorto di leggerezza, associata perlopiù all’assenza d’impegno o a certe tematiche più o meno giovanilistico-televisive, cioè al cinema di Muccino e dei suoi disastrati epigoni (in realtà pesantissimi e indigesti), piuttosto che allo stile del film.
“Troppi motivi non esistono / Troppi colori si confondono come nei film”
Il rimando a Truffaut e a Godard sembra quasi esplicito, e in modo particolare a “Bande à part” di quest’ultimo, al quale Ferrario sostituisce il Louvre col Museo del cinema nella Mole Antonelliana. Il cielo sopra Torino appare più rarefatto, anche se giù l’aria è pesante. Cosa c’è di più romantico che salvare la donna amata che ha combinato un bel casino e farla sparire nel proprio regno segreto dove si è padroni solitari?… Ferrario riesce a trasformare la Mole Antonelliana, col suo Museo del cinema, in un luogo magico dove ogni notte prendono vita e forma sogni fatti di pellicola infiammabile, d’archivio storico. “Torino agli inizi del secolo”. Un film come dichiarazione d’amore a una donna e a una città, nel quadro più generale di una dichiarazione d’amore al cinema. Lumiére, Buster Keaton. Una passione infiammabile.
“I figli degli operai / I figli dei bottegai / I figli di chi è qualcuno e di chi non lo sarà mai”
E proprio come per Tutti giù per terra, anche il finale di questo film riserva il passaggio dell’”animale” str.onzo come ultima immagine da sopportare alla vista prima del congedo.

“Che ***** di animali in questi giorni miei!”

*dialogo tra Walter e Ivan in Tutti giù per terra

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Ultima risposta 03/06/2004 08.16.52
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Invia una mail all'autore del commento Miss Blonde  @  25/05/2004 21:43:12
   7 / 10
Un film interessante che fa riflettere, senza diventare melenso...e poi ci sono alcune scene stupende (quando passa il camion di Berlusconi davanti all'Angelo, quando gli amici si prendono per mano cantando la canzone d'amore...) Lo consiglio per distrarsi dal mondo reale...

farfy  @  24/05/2004 19:33:29
   6 / 10
Devo dire che mi aspettavo di più...sono belle le citazioni, la fotografia, e soprattutto la frase "antiberlusconiana", mi ha fatto troppo ridere. Solo che non mi ha saputo molto coinvolgere dal punto di vista emotivo....e questa è una brutta pecca

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/06/2004 18.47.06
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  24/05/2004 10:59:05
   9 / 10
Un altro originalissimo film italiano. Un omaggio al cinema che fu e che, forse, verra'. Molto ben azzeccati i due protagonisti maschili, Martino e l'Angelo, uno complementare dell'altro. Bellissima e davvero sorprendente la fotografia. Da vedere e sostenere.

belfsim  @  22/05/2004 20:28:16
   8 / 10
La voce di Silvio Orlando era pefetta.Lo scenario della Mole fantastico ed uscire dal film e vederla lì davanti è stato come vivere nel film. Molto bello l'accostamento con il cinema muto e lascaitemelo dire..Torino è fanatstica!

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/06/2004 12.17.16
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brian  @  20/05/2004 22:56:23
   7 / 10
gran bel film....................
delizioso, poetico, originale........ ben girato e dalle forti atmosfere....... per palati fini!!

tibbs  @  17/05/2004 12:54:52
   8 / 10
Un gran film, vale veramente la pena andarlo a vedere. Diverso, poetico.

Pippo29  @  15/05/2004 11:35:24
   8 / 10
Molto carino, divertente.


Ciccio  @  10/05/2004 13:48:22
   7 / 10
Lei è una gran gnoccolona. Il film è carino. Troppo smaccata se vogliamo la sviolinata al museo del cinema di Torino dal quale il regista ha beccato i soldini. Comunque non male.

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/05/2004 14.45.34
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norah  @  09/05/2004 12:31:22
   6 / 10
carino,ma niente di speciale...

Hal2000  @  09/05/2004 01:35:09
   7 / 10
Buon film ma a mio parere con qualche difetto che da Ferrario non mi sarei aspettato. Le recitazioni non mi hanno convinto del tutto, alcuni personaggi sono eccessivamente caricaturali. Certo l'affetto con il quale il film parla del cinema delle origini, i continui rimandi a capolavori del muto, sono emozionanti. Torino, città divisa tra la bellezza del centro, qui esemplificata dalla Mole, e la bruttura delle periferie degradate è forse la vera protagonista del film (come peraltro suggerito dalla voce fuori campo di Silvio Orlando). Comunque merita di essere visto.

Nowitzki  @  08/05/2004 17:35:36
   10 / 10
Un film bellissimo, un grande omaggio al cinema muto...

10 al protagonista, che in certi momenti mi ha ricordato charlot.

10 alla protagonista, veramente molto bella, e particolare.

10 alla fine che fa' l'angelo (appena l'ho visto mi sono accorto che c'era anche in santa maradona era Marco il ragazzo di Lucia) semplicemente geniale!

10 alla voce di Silvio Orlando...semplicemente un mito.

10 al regista, magari i registi esordienti fossero tutti come te.

10 a questi film....mi e' venuta voglia di andare a torino, al museo del cinema!

Andate a vederlo!!!!!!



5 risposte al commento
Ultima risposta 07/06/2004 01.34.31
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lara93  @  08/05/2004 14:46:06
   8 / 10
Un vero gioiello un film fatto con pochi mezzi e molte idee. Molto bravi gli interpreti.

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