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La storia del petroliere è la storia dell'uomo di questo secolo. L'inizio della modernità, del benessere si trasforma col tempo in ambizione, avidità, arroganza e cattiveria nei confronti del prossimo per cercare di raggiungere un "traguardo" inarrivabile .
Quando giunge il momento nella vita di un uomo in cui si può affermare: ho abbastanza denaro e potere non voglio niente di più?
Sia il protagonista un superlativo (come sempre) Daniel D. Lewis sia il predicatore spendono la propria vita alla ricerca di denaro, potere, successo perdendo lungo la strada gli affetti più cari: Il rapporto col figlio per il protagonista e il rapporto con il padre del predicatore.
Il film è una critica feroce sia al capitalismo moderno (il petroliere) sia alla figura della chiesa (il predicatore) troppo spesso rappresentata da persone bigotte che cercano di apparire come figure antitetiche rispetto al denaro e al potere, ma che invece molto spesso vanno a braccietto.
Ottima la regia ma soprattutto la fotografia. Unico neo l'eccessiva lunghezza una mezz'ora in meno non avrebbe guastato.