Un racconto gotico sull'ossessione tra una giovane donna perseguitata nella Germania del 19esimo secolo e l'antico vampiro della Transylvania che la perseguita, portando con sč orrore inaudito.
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Eggers azzecca anche il suo quarto film e non è un caso anzi ancora una volta il regista si conferma come una delle pochissime certezze amricane capace di passare di volta in volta da un registro all'altro. Non un semplice regista horror come si credeva all'inizio anzi, un talento poliedrico che non disdegna il misurarsi con le icone e riesce a infondere SANGUE FRESCO senza che il remake che dir si voglia perda in forza. Ispirandosi all'iconico film di F. Murnau Eggers rivisita in maniera personale ma efficace il mito dello strigoi, il vurdalak, o revenant che sia, per antonomasia il vampiro europeo. Senza il romanticismo di Coppola o l'iconoclastia di Fisher e la letteralità di Jordan Eggers CREA il suo VAMPIRO. Un essere affaticato,dal respiro rantolante, semiputrefatto ( si nota la parte posteriore della testa senza capelli e con il cranio in vista) ma dalla forza ultraterrena che assieme alla figura mostruosa crea terrore e ansia. Il Conte Orlok è un essere animalesco e sanguinario, che sfrutta il suo potere demoniaco per ammaliare, concupire e far impazzire le menti deboli, oltre che dissanguare completamente le sue vittime. Nessun desiderio sessuale alberga in quel corpo raggrinzito che indossa una cappa con mantello semplicemente per nascondere la degenerazione organica che lo accompagna, alla vista è un cadavere vivente, dalle lunghe unghie e la cui origine è rappresentata solo dai folti baffi che lo identificano per quello che era (Vlad Tepes). Attori perfettamente calati nella parte, Lily Rose-Deep è una sorpresa, concedendo alla sua Ellen Hutter la tragicità e l'ossessione di una vittima che decide di diventare eroina
Nicholas Hoult ormai una garanzia in qualunque film incarna benissimo il marito, prima vittima del Conte e poi salvatosi riesce a testimoniare l'orrore. Per il resto anche Aron T.Jhonson che rappresenta l'uomo ricco e scettico che aimè mancando di credere a cio che è arrivata come pestilenza
Willem Dafoe ovviamente è l'ennesima ciliegina sulla torta, ma anche Emma Corin,Ralph ineson e Simon McBurney danno spessore ad un cast perfettamente amalgamato. Non mancano sangue e orrore, ma soprattutto la ricostruzione storica è semplice ma fedele. Le inquadrature di Eggers sono semplici ma fuzionali, riuscendo in alcuni casi ad avvolgere lo spettatore. Il plauso finale poi va a Billy Skarsgard che ancora una volta come con IT prende un mostro e lo fa suo con una interpretazione che è indubbiamente efficace. Ottima colonna sonora e scenografie, senza contare i costumi e la fotografia. L'ultima scena è un quadro della vita che abbraccia la morte in un amplesso interrotto che porta alla purificazione. "il sangue è la vita!"