prigionieri dell'oceano regia di Alfred Hitchcock USA 1944
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prigionieri dell'oceano (1944)

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locandina del film PRIGIONIERI DELL'OCEANO

Titolo Originale: LIFEBOAT

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiTallulah Bankhead, John Hodiak, Walter Slezak

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 1944
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 1944

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Prigionieri dell'oceano

Durante la Seconda Guerra Mondiale una nave passeggeri viene colpita e affondata in pieno oceano. Un gruppo di superstiti si ritrova su una scialuppa di salvataggio in compagnia di un soldato tedesco. L'isolamento e la presenza di un "nemico" scateneranno il nervosismo dei protagonisti.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (30 voti)7,83Grafico
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Voti e commenti su Prigionieri dell'oceano, 30 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/10/2008 22:24:30
   7 / 10
Un film di Hitchcock piuttosto inusuale. Non c'è azione, né suspence, né avventura. Si svolge dall'inizio alla fine su di una barca di naufraghi in mezzo al mare, con un certo numero limitato di personaggi. L'azione e l'interesse si concentrano quindi sui caratteri e sulle reazioni dei vari soggetti, che diventano quasi paradigmatici di certi aspetti ideali e sociali del tempo. Lo scopo del film è infatti quello di rappresentare e affermare certi valori base della società americana. L'arte (difficile) sta tutta nel riuscire a rappresentare e a spiegare i caratteri e le idee di alcune persone nel loro dialettico divenire. Un'impresa non facile e che Hitchcock in parte fallisce, in quanto i caratteri sono abbastanza schematici e prevedibili. C'è però un'eccezione ed è quella del personaggio "cattivo", cioè quella del naufrago tedesco. E' su di lui che si concentra tutta la suspense, la curiosità e la tensione delle spettatore. E' lui il personaggio più complesso e misterioso, quello che pone più quesiti dal punto di vista etico; è su di lui che si applica la teoria cara a Hitchcock dell'apparenza ingannatrice. Da notare che questo è un film che parla di guerra mentre la guerra è ancora in corso. Anzi fu ideato quando la Germania aveva raggiunto il massimo della sua espansione e forza. Per questo nel film il tedesco appare quasi più bravo e forte degli americani.
Lo sfondo su cui si svolge la storia è quello di un piroscafo americano affondato da un sottomarino tedesco. Alcune persone si salvano su di una scialuppa e andranno alla deriva quasi senza niente per diversi giorni. Le vicende si svolgono con la solita concisione e chiarezza tipica del cinema americano dell'epoca. Altra caratteristica stilistica tipica è quella della scarsa drammaticità con cui vengono rappresentate certe situazioni. I personaggi sono sempre misurati, non perdono le belle maniere, hanno un aspetto piacevole e presentabile anche in situazioni di estrema necessità. Un'amputazione si svolge senza neanche un solo gemito di dolore! Forse questo tipo di "realismo" non interessa a Hitchcock. A lui preme mettere alla prova le convinzioni etiche dei vari personaggi e mostrare il loro sviluppo. C'è ad esempio una donna giornalista che rappresenta la parte ricca, emancipata e razionale della società americana, la quale si scontra con un operaio macchinista, dal bel fisico, dalle idee socialisteggianti ma un po' ignorante, rozzo, istintivo e per nulla intellettuale. I due finiranno uno nelle braccia dell'altro, smussando le reciproche asperità. L'ironia di Hitchcock non manca di contrappuntare questi caratteri. Come pure gli altri: un ricchissimo industriale che imparerà ad apprezzare la povera gente, una dolce e idealista infermiera, un marcantonio ubriacone e spaccone, qualche altro personaggio volutamente grigio e scialbo, più un nero/zio tom (buono, molto religioso e servizievole).
Sulla scialuppa piomba anche un rappresentante del "nemico". Che fare? Ucciderlo? E' responsabile o no dell'affondamento? Merita cure e attenzioni? Alla fine prevale il parere idealistico e umano: ha ubbidito a degli ordini, non poteva fare altrimenti. Viene quindi trattato quasi da pari. Le apparenze miti, remissive e simpatiche del tedesco sembrano avvalorare questa tesi. Con lo svolgere del film si scopre invece che non ha detto tutta la verità. Approfitta poi delle divisioni e della scarsa coesione del gruppo per piano piano arrivare addirittura a comandare la scialuppa e a dirigerla verso una nave tedesca. A questo punto si rivela la sua vera natura di persona subdola, scaltra, furba, egoista, cinica. Esce fuori la sua adesione alla teoria della "superiorità" del più forte. I deboli, gli handicappati sono pesi morti e devono essere impietosamente eliminati.
A questo punto il gruppo ha un sussulto di coesione e unità e arriva a derogare a tutti i principi etici e umani usati fino ad allora,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER (altra scena scarsamente drammatica). Qui Hitchcock rovescia lo schema di molti suoi film. In genere l'eroe era apparentemente colpevole e vittima di persecuzioni pregiudiziali, regolarmente condannate. Invece adesso la credenza di innocenza è sbagliata e la reazione cieca e irrazionale viene quasi esaltata.
E' il messaggio tipico di tanti film americani: la diversità, la pluralità, l'umanità e i principi etici sono i benvenuti, sono la ricchezza e i fondamenti della società ma in certi frangenti particolari o estremi è possibile, anzi è necessario essere uniti e derogare aI principi fondamentali. Comunque il finale viene a riequilibrare la situazione e riaffermare l'eccezionalità delle deroghe. C'è un altro naufragio e nella barca sale un altro tedesco. Ucciderlo? No, questa è un'altra persona e un'altra storia. E' la persona in sé e non il fatto che sia tedesco quello che conta.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2008 19.44.31
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  02/02/2008 09:33:18
   8½ / 10
Il titolo è esplicativo come pochi: nonostante tutto il film are aperto, Hitchcock riesce perfettamente a infondere un profondo senso di claustrofobia; l'oceano diventa una vera e propria cella, un luogo angusto in cui mettere in scena le "bestialità dell'uomo".
Il film nasce come propaganda sotto forma di apologo volto a mettere in luce il contrasto tra le perversioni e la follia del regime nazista e la "bontà" della democrazia, ma alla distanza viene fuori l'altro intento del regista: quello di rappresentare l'instabilità della natura umana in circostanze estreme.
Un Hitchcock che, con scarsissimi mezzi, riesce a dare alla luce un piccolo gioiello cinematografico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2008 09.35.12
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Crimson  @  05/12/2007 11:29:57
   6 / 10
Tra i film che meno preferisco del grande regista inglese.
La tensione evocata è francamente scarsa, nonostante tutto il film sia ambientato su una scialuppa di salvataggio. I personaggi hanno poco appeal, ma la noia e l'irritazione mi sono evocati dalle più svariate tematiche di natura etica su cui il film si incentra, che non rientrano assolutamente nelle corde di Hitchcock.
Lo considero decisamente un minore.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/09/2011 22.39.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  22/07/2006 18:04:14
   10 / 10
Bellissimo film di Hitch, ambientato interamente su una scialuppa.
Il regista fa un film di propaganda, spesso i grandi registi li facevano in quegli anni (Curtiz, hawks, Walsh e tantissimi altri). Ma quello di Hitchcock è un intensissimo dramma psicologico, con tensione alle stelle dalla prima all'ultima scena.

E' considerato a torto un minore e spesso dimenticato nell'infinita carriera del regista (un po' come successe per il magnifico "Il prigioniero di Amsterdam").
Inspiegabile, "I prigionieri dell'oceano" inquieta tantissimo , è ambientato in mezzo al mare su una scialuppa ma è claustrofobico come pochi.

Veramente sublime la regia di Hitchcock in questo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/07/2006 22.59.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  22/07/2006 17:39:16
   8½ / 10
Ecco una splendida pellicola firmata sir Alfred.
Splendida prova da parte di Hitchcock nel girare il film tutto su una scialuppa.
Per quanto in certi punti "i Prigionieri dell' oceano" possa risultare un po' lento , è un film riuscitissmo che si regge superbemente sul nervosismo e sulla tensione che corre tra i personaggi e che graduatamente viengono trasmessi allo spettattore. Anche Qui Hitchcock fa la sua solita apparizione, qusta volta compare in un giornale. Lo considero molto bello e tra i primi 5 di Hich. Sottovalutato all' epoca perchè si pensasse fosse un film con il nazismo.
Superiore, secondo me, a film più famosi del regista tipo il delitto perfetto.ù
Da non perdere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/07/2006 21.05.31
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