shutter island (2010)

peccato che nonostante abbiano fatto tanto, non siano riusciti a mantenere in vita il penitenziario.....

Molto bravo l' attore che interpreta il pazzo che parla con teddy nel settore C dalla cella...

Il film è identico al libro. Nel libro è ovviamente gestito in altro modo il biglietto della regola del 4, poichè è più descrittivo e da maggiori indizi. Inoltre nel finale non è presente la frase citata da Teddy "meglio morire da sani che vivere da mostri". Questo mi fa pensare che la scena finale del film sia diversa, in quanto Teddy capisce che non ha più senso vivere e decide di farsi operare. Nel libro invece Teddy è convinto di essere guarito ma non lo è, e continua nelle sue immaginazioni credendo di essere ancora un agente federale. Ovviamente è solo una mia opinione, può essere che mi sbagli.

Fantastica la scena dell'interrogatorio ad una delle internate (palesemente immaginaria)...la scena del bicchiere che sparisce l'ho apprezzata molto. Da notare anche all'inizio quando lo psichiatra (nella parte di Chuck) da la pistola alle guardie...si vede che non è pratico e infatti Di caprio lo guarda male...e poi..uno parte per un'indagine e neanche si è presentato al suo compagno?lo conosce sulla barca? se uno sta molto attento, intuisce che è pieno di stranezze fin dall'inizio.

x poi comprendere negli ultimi 5 min del film, che la vicenda intera si tratta di pura invenzione appurando il fatto ke e' malato un di mente, infatti pone la domanda al collega: meglio vivere da mostro, morire x bene????

dove il dottore offre l'aspirina per la seconda volta a Di Caprio.

Di Caprio, parlando di sua moglie, dice che lei all'interno della sua testa sentiva come un insetto, che tirava i fili e si divertiva a manovrare le sue azioni.

secondo me Di Caprio sa benissimo cosa lo aspetta al faro. e comunque alla fine, quando parla con "l'amico" che sarebbe il suo psicanalista, gli dice chiaro e tondo che anche se tornasse al mondo reale ormai la sua vita non avrebbe più senso.
Logico dopo quello che gli è successo.
E' perfettamente cosciente alla fine, è lui che decide di fare quella fine.

fatta eccezione per i primi secondi in cui appare tipo foto ricordo illuminata di magica luce le successive apparizioni della biondina di dawson creek m'ha fatto abbastanza ******... cioè quando brucia con la bambina nella vampata dell'incendio dell'auto pensavo fosse toxi-avenger.. si lo so non c'entra una cippa ma pure quella scena era mediocre ai livelli di mediocricità absoluta (si si si si dice mediocrità)

solo una cosa..
non male..
il finale aperto
la frasuccia sua
fingeva per essere lobotomizzato e dimenticare
o veramente aveva scordato tutto?

Se è vero che la scena onirica del lago, così come proposta all'inizio, può lasciarti immaginare che lui non sia un detective in servizio(ricordiamo che al suo "colloga" Chuk aveva raccontato frottole sulla morte della moglie) ma un omicida, l'incontro con la dott.ssa nella caverna, forzatamente, ti fa credere che lui è un detective in servizio (seppure ancora per poco) portato con inganno lì sull'isola e destinato a rimanere lì; poi perchè raccontare a Di Caprio degli esperimenti (fasulli)?
L'unica spiegazione è che lei è frutto della sua immaginazione, come dice il Direttore, mentre tutto quello che fa in quei due giorni è vero e reale (salvo ovviamente le scense con la ex moglie).
Ma allora che senso ha quell'incontro se non quello di sviarti forzatamente verso un'altro finale??

Una pecca forte del film sono le continue e ripetitive apparizioni della moglie!

Errori pacchiani, chi ha il divx guardi al minuto 39.40 circa quando sfondano la porta di un edificio e Di Caprio cade dentro con la porta aperta in senso opposto e fatevi 2 risate...
Ma Scorsese prima di mandarlo nei cinema l'ha rivisto???
Sicuramente basato su un libro capolavoro (che non ho letto) ma anche "IT" lo era e quelle 4 ore di film sono da suicidio...

Non ho approfondito con i miei amici il vero significato del finale, secondo me lui decide di farsi lobotomizzare e fa finta di essere ricaduto nel vortice della follia perchè cosciente che non sarebbe guarito mai e che sarebbe sempre stato sul baratro della pazzia, e come dargli torto dopo quello che ha vissuto.

Tutte le deduzioni di un paranoico sono sempre assolutamente consequenziali. Solo il presupposto iniziale mostra come il castello logico sia in realtà un castello di carte

Chi vede il film ha motivi (tanti per la verità) di propendere per l'ipotesi + verosimile (che il protagonista sia folle), tuttavia il successo del film sta proprio nel fatto che possa rimanere il dubbio di un' ipotesi alternativa.

Nel primo caso parleremo della paranoia di un singolo, nel secondo di "paranoia sociale": il nazismo citato dal film è l'esempio perfetto di una dottrina costruita in modo terribilmente consequenziale su presupposti folli...

Il film inizia con un battello che attraversa un fiume, Di Caprio, che si saprà subito dopo essere quasi un eroe, un pluridecorato in guerra, poi agente federale, addirittura una leggenda ...sta molto male perchè soffre di mal di mare, cos'è ...uno scherzo?? Immediatamente vede un collega che non conosce, ma come cavolo è possibile che siano imbarcati da chissà quanto e non si erano incontrati prima? e Di Caprio che fa? gli chiede se gli sa dire qualcosa sul posto dove stanno andando, da considerare che Di Caprio è il capo...per me è iniziato davvero male!!
Il film si perde sempre di più man mano che si va avanti con troppi ricordi che affliggono il protagonista in maniera troppo ossessiva come la moglie che spesso "lo va a trovare" e si comincia a capire che qualche problema questo lo ha e guarda caso dove si trova? in un manicomio!! in 15-20 minuti diventa troppo prevedibile.
La situazione addirittura si capovolge quando incontra la psichiatra sulla scogliera, lui, a quanto lei gli dice, da investigatore sembra diventato un topo in trappola sull'isola e che lo stiano drogando impedendogli di andare via sfruttando un suo passato per giustificare il ricovero .....lo spettatore che si era convinto che in realtà lui fosse un paziente potrebbe cominciare a ricredersi giustificando le sue allucinazioni a causa di droghe che gli stanno propinando......ma poi, immediatamente dopo, mentre mettono in dubbio che lui avesse un partner, e lui si presta al gioco per poi passare all'azione, si trova al faro con lo psichiatra e col collega poliziotto che dice di essere in realtà il suo psichiatra che lo cura da oltre due anni. Lui cerca incredulo di reagire ma lo mettono con le spalle al muro facendogli rivivere il suo passato e su quello le droghe non c'entrano di certo.
Dopo avergli dato una chance lui sceglie di "morire"...." sai questo posto mi fa pensare....cosa sarebbe peggio, vivere da mostro o morire da uomo per bene?", non si capisce cosa si intende per morte a questo punto, la lobotomia? nel senso che dopo di quella, non essendo più pericoloso per gli altri, morirà senza fare del male agli altri ?? ma allora cosa è nascosto negli strofinacci che gli infermieri portano mentre lui se ne va con loro? non di certo attrezzi per la lobotomia, quella mica la si fa come si fa una siringa!!

finale shock del Sesto Senso e da allora sono sempre pronta a tutto :P Voglio dire che già nella prima parte del film si aveva chiaro sentore (secondo me) che il povero di Caprio fosse in realtà un internato. Onestamente credo che se Scorsese avesse voluto celare davvero questo fatto per rivelarlo poi nel finale, ci sarebbe riuscito benissimo. Se lo spettatore lo intuisce è perchè il regista vuole che lo intuisca. Probabilmente vuole rendere lo spettarore così certo da farlo infine dubitare.

Come ha fatto ad essere trasferito l'uomo che trova nel padiglione C che cosa aveva fatto per essere considerato un "paziente"?

Difatti quando sono nella barca e il suo partner gli dice che rubano le sigarette, lui (DiCaprio) accetta un altro pacchetto offertogli dall' "amico"....

Quando il protagonista crede che sua moglie sia morta in un incendio per colpa dell'uomo sfigurato e poi gli dicono che si è data fuoco perchè non ce la faceva più e, infine gli fanno credere che lui aveva tre figli per farlo andare via di testa (ci sono riusciti)

Una volta si esce ma due no...

Come gli ultimi 5 minuti dove danno una spiegazione al problema mentale dell' ispettore Leo che non ho gradito molto (potevano occupare anche altri 2-3 minuti per farci capire perfettamente tutto!!)

Bellissime le scene finali dove inquadrano il faro al tramonto

unico dubbio, l arrivo in nave di Di Caprio e collega sull isola è tutto partorito dalla sua mente?

1- Di Caprio porta a riva la figlia morta e la mette in fila con gli altri bambini che hanno le braccia conserte, quando appoggia a terra la figlia le braccia sono distese lungo il corpo e nello stacco seguente sono conserte come tutte quelle degli altri figli morti.

2- Quando il dottore di cui non ricordo il nome prova a fare una ignezione a Di Caprio, lui lo sbatte contro un muro e lo minaccia di trafiggerlo a sua volta, nel campo contro campo il braccio di Di Caprio è una volta alzato una volta abbassato e così via.

quando Di Caprio interroga la vecchia pazza che gli suggerisce sul taccuino di scappare, lei chiede un bicchiere d'acqua, gli viene dato ed è pieno, lo avvicina alla bocca ed è vuoto e quanto lo riappoggia sul tavolo è di nuovo pieno.

quando Di Caprio scavalca un muretto e c'è una mezza panoramica verso l'alto, questa è molto incerta perchè evidentemente gli operatori di macchina non avevano ben capito i tempi del movimento dell'attore.

1 Quando il protagonista si ritrova nella grotta a parlare con la Psicologa immaginaria

2 Quando il paziente nell'ala C aggredisce Di Caprio e gli urla frasi del tipo:"Ho sentito che fuori stanno costruendo bombe all'idrogeno, sai cosa fanno? IMPLODONO e moltiplicano i danni in maniera esponenziale, IO VOGLIO RIMANERE QUI DENTRO!"

A volte mi chiedo cosa sarebbe peggio, se vivere da mostri o morire da persona per bene!

Mi piacciono molto i finali dove lo spettatore può scegliere da quale parte schierarsi. Entrambe le conclusioni sono plausibili, ma personalmente credo che il protagonista fosse davvero pazzo, soprattutto perchè nei suoi incubi era presente la bambina, e lui diceva di non avere figli. la frase finale potrebbe essere dettata dal fatto che lui non si perdonava per aver ucciso la moglie e si reputava "un mostro". Una volta che si è reso conto di esserlo (all'inizio del film lui condanna qualunque assassino) ha scelto di andare a morire.

I film sulla pazzia sono affascinanti, intriganti, ma anche estremamente difficili da girare.
Non tanto perchè è arduo trovare una storia da pazzi e/o di pazzi, quanto per la necessità di avvolgere lo spettatore nelle spirali di follia senza riverargli subito qual'è il confine tra realtà e allucinazione, tra verità e immaginazione.
Date le premesse (Di Caprio protagonista...brrrr...), avevo molti dubbi sulle possibilità di riuscita della nuova fatica di Scorsese, soprattutto dopo i mezzi passi falsi (a mio parere) di Aviator e Departed. Ed invece, sono felice di dovermi ricredere.
L'inizio è travolgente, con una colonna sonora terrificante in fatto di potenza e pathos, e le inquadrature sempre più stringenti, a catapultarci nel bel mezzo della fortezza, mi hanno dato un senso di vertigine e di meraviglia che da tanto tempo non provavo al cinema.
Mi chiedevo: cavolo, ma è davvero Scorsese?!?!
La storia si evolve seguendo binari imprevedibili, con salti nell'horror, nel giallo, nel drammatico, nell'action...
E man mano che gli eventi si susseguono, cresce il senso di isolamento e oppressione trasmessi dalle scogliere a stropiombo, dalla pioggia battente, dai cancelli che si chiudono e dalle guardie carcerarie indifferenti quanto malefiche.
Tutto è distorto, ma non ce ne accorgiamo, fino a quando, ad un certo punto, iniziamo a chiederci: che diamine sta succedendo?
Ed è lì che cambia radicalmente la prospettiva da cui si osservano gli eventi.
La drammaticità di alcune scene muta in farsa, l'orrore diviene grottesco. La ragione si rivela fallace e fragile.
Mi ha molto colpito, ad esempio, la scena in cui vengono fucilati gli ufficiali tedeschi nel campo di sterminio.
Sembra un balletto di marionette.
Perchè, ci si chiede, questa scena non è tragica quanto dovrebbe?
E la risposta arriva in seguito: perchè non sappiamo se è un evento realmente accaduto come lo ricorda il soggetto rimembrante.

Film straordinario in tutti i suoi aspetti: dalla fotografia alla colonna sonora, dagli attori alla trama e ai dialoghi.
E al di sopra di tutti: Martin Scorsese.

Finalmente, di nuovo, grande.

imho bruttissima la scena finale, forse era meglio chiudere in modo più dolce a prescindere dal tipo di finale, il pessimo 10sec finale pseudo-shining proprio non mi è piaciuto