Quando nel 1945, Vito Corleone, capo di un clan mafioso italo-americano, subisce un attentato, famiglia rivale, il figlio Michael, un eroe di guerra che non si era mai interessato agli affari di famiglia, affianca suo malgrado i fratelli Sonny e Fredo. Diventerà ben presto il capo del clan e sarà lui stesso a organizzare la ritorsione nei confronti dei rivali...
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VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR: Miglior film, Miglior attore (Marlon Brando), Miglior sceneggiatura non originale (Mario Puzo, Francis Ford Coppola)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO: Miglior film straniero, Miglior attore straniero (Al Pacino)
VINCITORE DI 5 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (Francis Ford Coppola), Miglior attore in un film drammatico (Marlon Brando), Miglior sceneggiatura (Mario Puzo, Francis Ford Coppola), Miglior colonna sonora (Nino Rota)
Non sono un amante del genere, ma quando il film è girato, scritto e interpretato in modo eccellente, i gusti lasciano il tempo che trovano. Ovviamente riconosciuta universalmente Marlon Brando nell'interpretazione di un Vito Corleone caricatirale, ma perfettamente credibile. Geniale l'intuizione dello stesso del cotone in bocca, per fornirgli l'aspetto di un bulldog, ma anche per richiamare (a sua detta) Benito Mussolini. Spicca un giovane e allora sconosciuto Al Pacino, la scena al ristorante con il capo della polizia è Sollozzo, è una delle scene di tensione meglio costruite della storia. Il carrello iniziale con cui si apre il film, con il racconto della ragazza pestata e disonorata, è da antologia. Le scene girate in Sicilia sono perfette e magiche. Le esplosioni di violenza inaspettate e magistrali
L'entrata in scena di Apollonia, la notte d'amore, l'accordo con il padre, l'esplosione dell'auto
Nino Rota regala la colonna sonora della vita. La sceneggiatura di Mario Puzo è Coppola è perfetta, un sempre poco citato è meraviglioso Robert Duvall, figlio adottato e forse l'ideale a diventare Padrino
la scena in ospedale dove nascondono Vito, il finale con Vito che fa da mentore al figlio, e gioca con il nipote tra i pomodori e morendo di infarto. La scena dell'esecuzione delle cinque famiglie, con montaggio alternato al battesimo. L'omicidio del cognato che li ha traditi. La scena finale con Michael che si fa baciare la mano e chiudono la porta alla moglie.
Il capolavoro assoluto di Francis Ford Coppola con "Il Padrino Parte II" che compongono insieme una delle più grandi opere cinematografiche di tutti i tempi. Il film sui gangsters per eccellenza, splendida ricostruzione epocale basata sul romanzo di Mario Puzo della mafia italo americana. Ambientato a New York nel dopoguerra tra la fine degli anni quaranta e metà del 1950 con protagonista "Don Vito Corleone" a capo di una delle famiglie più potenti della Grande Mela interpretato da un grandissimo Marlon Brando che con questo ruolo diede una svolta alla sua carriera che era in fase calante. Il resto del cast è magistrale con in primis Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, John Cazale, Diane Keaton e tutti gli altri comprimari e caratteristi. Indimenticabile la musica del maestro Nino Rota. Imperdibile questo capolavoro che mantiene il suo fascino nonostante il passare degli anni.
Un grande capolavoro, come tutta la saga (anche se il 3 è un po' più sottotono). Sto sottolineando ciò che evidente. Regia magistrale di Coppola, Marlon Barando superlativo, Al Pacino, Robert Duvall, James Caan sono uno meglio dell'altro. Un film che riscritto l'immaginario collettivo delle mafie all'inizio degli anni '70. L'immaginario costituito dal mafioso uomo d'affari d'onore e soprattutto dal tema della famiglia. Oggi se una persona immagina un mafioso immagina Don Vito Corleone.
IL FILM, senza se e senza ma. Leggendario Brando, strepitoso Al Pacino. Che dire? La durata non pesa per niente. Bisogna solo mettersi comodi e godersi la storia del Cinema.
Finalmente sono riuscito a recuperarlo e vederlo, avevo aspettative altissime, e forse proprio a causa di ciò sono rimasto un poco deluso. un bellissimo gangster movie, ma a mio avviso non tra i top. Ho preferito il secondo, quello si, un capolavoro.
Il primissimo film che vado a commentare è uno tra i più grandi in assoluto (uno..?), il "nonno" dei gangster movies come piace definirlo a me (conscio comunque del fatto che etichettarlo semplicemente come gangster movie sia per vari motivi riduttivo), una gemma inscalfibile dall'eredita granitica e ineguagliabile. È evidente che se la regia è impeccabile, la fotografia è impeccabile, la colonna sonora è impeccabile e Marlon Brando è impeccabile, il risultato non può che essere che un film impeccabile. Serve aggiungere altro? Ah, sì: eccezionale anche il resto del cast, in un'opera dall'indubbio status di capolavoro, pezzo di storia nel vero senso della parola.
Ovviamente questa pellicola rappresenta la storia del cinema mondiale, ed è giusto considerarlo un capolavoro della cinematografia. Ciò detto, è anche giusto sottolinearne un difetto: TROPPO LUNGO, con archi narrativi a tratti inutili e noiosi. Per il resto: sostanzialmente perfetto.
In genere, non amo i film sulla mafia, se ne fanno anche troppi e a tal punto da ritenerli diseducativi. Quando si rappresenta troppo qualcosa di negativo, questo, inevitabilmente viene esaltato e risultera' da stimolo e non da deterrente per coloro che fanno parte della malavita. Si crea come una sorta di autocompiacimento per le disgrazie e la cattiveria altrui. Il Padrino, e' l'unico film sul genere, che sono riuscita a tollerare. E' innegabile la grandezza di questo film, che vuole rappresentare il lato umano della mafia (se mai ne abbia veramente uno), ci porta a simpatizzare per le vicende della famiglia Corleone. Un codice d'onore, forse, di una mafia di altri tempi. Quella mafia che nasce in una terra (la Sicilia) perche' troppo martoriata, sempre sottomessa a qualche dominatore di turno. Una mafia portata soprattutto dagli Spagnoli i quali sono stati i "veri" apportatori di un modello mafioso (pensiamo a Don Rodrigo e i bravi nei Promessi sposi). Ma cosa e' rimasto di tutto questo? Nel Padrino si puo' ben intuire... La trilogia e' ricca di fascino, perche' racconta di popolo che ha sofferto, perche' va in profondita' alla questione. Pur essendo una storia inventata, la cultura che rappresenta e' vera ed e' sempre li', come una ferita che sanguina perennemente e di cui bisognerebbe parlarne il meno possibile in modo plateale, ma sottovoce per non esaltare inultimente una piaga e per rispetto di tanto dolore che il fenomeno ha procurato e che ancora procura. In questo inteno la trilogia del padrino riesce perfettamente, come una storia sussurrata, solenne e temibile insieme.
Visto per la prima volta l'altra sera (!) Dunque partiamo dai difetti: -prima mezzora da dimenticare, sembra un altro film -per tutto il film si ripete la sequenza: imboscata, consiglio, ritorsione/vendetta.. ..però gli attori e il ritmo sono talmente di alto livello che si resta attaccati allo schermo per una visione molto appassionante :) Sul genere "gangster-movie" cmq c'è di meglio (CarlitoWay, DonnieBrasco,..)
Si tratta di un film che è entrato a far parte della storia del cinema, data la maestria con cui è stato registrato. Lo consiglio a chiunque non non abbia mai visto un film appartenente a questo genere cinematografico.
Chiaramente si tratta di una pietra miliare della storia del cinema. Eppure, niente da fare, non mi entusiasma. Pesante davvero, e questo a mio parere è il problema principale. Solo la scena iniziale del matrimonio è eterna. Al Pacino bravo come al solito (eppure rende meglio in altri film secondo me), e c'è anche un giovane Robert Duvall che in futuro diventerà veramente un pezzo da 90. Da guardare per motivi culturali: è comunque un film su cui secondo me il tempo sta cominciando ad essere tiranno.
Si respira l'aria del capolavoro fin dalla prima sequenza nello studio di Don Vito Corleone, una scena che riassume tutto il concetto di mafia, registicamente sublime, apertura perfetta per uno dei migliori film di tutti i tempi. Poi partono una serie di sequenze tutte da antologia.
- il matrimonio di Connie, in cui vengono presentati tutti i personaggi della famiglia e chi ci sta attorno - l'offerta che non si poteva rifiutare (con la scena della testa di cavallo nel letto) al produttore cinematografico che non voleva affidare la parte in un film importante a Johnny Fontane (figura ispirata a Frank Sinatra) - l'assassinio di Luca Brasi - il tentato omicidio di Vito Corleone - l'arrivo all'ospedale di Michael Corleone, con lo spostamento di camera di Don Vito col solo aiuto di un'infermiera e di un pasticciere che era venuto a trovare il Boss - l'omicidio di Sollozzo e del capitano di polizia al ristorante da parte di Michael e la sua conseguente fuga in Sicilia - la parte in Sicilia, dove spiccano le usanze tipiche della regione - l'assassinio di Sonny al casello stradale - il meeting delle cosche mafiose di New York - la morte di Don Vito tra gli orti mentre gioca col nipotino - la grandiosa sequenza degli omicidi collegati in diversi luoghi nello stesso momento, marchio di fabbrica anche per le due pellicole successive - il finale in cui c'è l'incoronazione del nuovo padrino Michael Corleone e Kay capisce, troppo tardi, di essere sposata ad un criminale
Incredibili la messa in scena, più che perfetta, le ambientazioni (con una splendida Sicilia), le musiche immortali di Nino Rota. Le caratterizzazioni sono eccezionali, in primis Don Vito, l'ago della bilancia, e Michael, che è forse il personaggio migliore, quello che ha un'evoluzione (o involuzione.. dipende da che parte si guarda) più marcata, dato che da quello meno coinvolto, diventa colui che prenderà le redini della famiglia. Magnifiche le interpretazioni, davanti a tutti, appunto, Marlon Brando e Al Pacino, che fanno a gara per la palma del migliore, scelta quasi indecifrabile. Se devo cercare il pelo nell'uovo, ho trovato poco azzeccate delle impercettibili reazioni in alcune scene di diversi personaggi, anche se non so se sia un problema di sceneggiatura, di direzione degli attori, delle interpretazioni o del doppiaggio.
Michael: "Mio padre non è diverso da qualunque altro uomo di potere… Da chiunque abbia la responsabilità di altri uomini, come un senatore, un presidente" Kay: "Non vedi come è ingenuo quello che dici? Senatori e presidenti non fanno ammazzare la gente." Michael: "Chi è più ingenuo, Kay?"
film sulla mafia ne ho visti tanti .. qui c'e' tutto ed è girato in maniera superba sia come montaggio che come metrica di regia .. Recitazioni poi di altissimo livello ..
Regia elegante, sceneggiatura da brividi, comparto attori notevole, atmosfere che rispecchiano perfettamente l'epoca in cui è girato, una sequela di scene entrate nella storia del cinema. Il risultato? Un classico. Il tutto è impreziosito da un doppiaggio che probabilmente riesce a migliorare di una mezza tacca il film. "Io credo nell'America": il film presenta un perfetto esempio di cosa sia un prologo funzionante. Nel prologo, nel monologo iniziale, magnetico e con una lunga zoomata all'indietro c'è tutto il film. Anzi c'è tutta la trilogia. Marlon Brando meraviglioso e un Al Pacino pienamente all'altezza del resto del cast, anche se il meglio per lui arriverà nel film successivo... "Meglio" anzi sembra riduttivo!
Be, 'Il padrino' è sicuramente un capolavoro assoluto praticamente perfetto in ogni suo aspetto, e non ci vuole mica tanto a riconoscerlo, pur con un materiale di partenza quanto più distante possibile dal proprio gusto personale (nel mio caso).
Più di una volta in realtà avevo pensato di dare un voto molto più vicino alla mia recezione personale (8), ma risvegliarsi con ancora in testa molte delle suggestioni presenti qua e là (l'incipit e la fine da antologia del cinema, l'agghiacciante sequenza della testa di cavallo, il montaggio assolutamente strepitoso tra i dialoghi del battesimo e i vari omicidi...) dovrà pur significare qualcosa sulla potenza di questa pellicola, no?
Finalmente riesco a recuperarmi questo grande classico, e c'è da dire che tutti i premi, l'attenzione e la popolarità de Il Padrino, dopo averlo visionato, è meritatissima sotto tutti i punti di vista; una pellicola strepitosa, con un Marlon Brando eccelso, un Al Pacino perfettamente calato nei panni del personaggio in questione, e un modo di rappresentare la malavita attraverso scenografie, drammaticità e violenza spettacolare.Vedere per credere.Capolavoro.
Per me perchè un film sia un capolavoro deve per lo meno cambiarti la vita, questo è certamente un capolavoro del cinema, magari non me ne intendo poi tanto ma a mio giudizio è girato in maniera impeccabile. Anche se non sono un amante di scene di violenza, in questo film non hanno un importanza di spicco, al contrario di molti film sulla mafia o sulla criminalità in cui sono il nucleo attorno a cui è costruito il film. Qui invece il nucleo è la famiglia Corleone, attorno a cui si sviluppano tutte le vicende, e in cui il bene e il male si mescolano continuamente. C'è poi da considerare l'aurea di italianità che permea la piccola, per cui si voglia o meno, da piacere la cosa. Le musiche perfette, gli attori ottimi, direi che è difficile trovare qualche pecca.
L'ho recentemente rivisto integralmente dopo molti anni. Devo dire che è sempre un gran film ma lo ricordavo migliore. Fornisce comunque una visione ancora moderna della cultura del sud, fa pensare.
Un capolavoro, giustamente considerato da tutti un classico da vedere assolutamente. Un film che chiunque voglia accostarsi al mondo del cinema prima o poi deve vedere. In assoluto anche uno dei più belli del genere (in cui sono presenti tanti capolavori).
Credo sia praticamente inutile commentarlo un film del genere. L'ho rivisto dopo qualche anno e "qualche "film in più sulle spalle, per apprezzarlo maggiormente. Inarrivabile.
Ed eccolo qua il mio film preferito. Non parlerò del film in se dato che troverete commenti impareggiabili ai quali mi associo in tutto per tutto. Film del 72 con il quale qualsiasi film contemporaneo perde su tutti i fronti. Quando dicono che il cinema e'la settima arte (o l'undicesima dipende), parlano di pellicole come questa. Inarrivabile
Il padrino è un film monumento che celebra, attraverso la rappresentazione del mondo della malavita italoamericana di metà secolo scorso, la bellezza e la magia del Cinema, come tipologia d'arte assolutamente speciale nonchè privilegiata nell'evocare le dimensioni e gli ambienti dove emerge maggiormente il carattere multisfaccettato e crudele dell'essenza umana: in questo caso il mondo della criminalità organizzata con tutto il portato di orgoglio e valori derivati.
E' grandioso tutto l'incipit, ovvero le scene del matrimonio sfarzoso di Connie, figlia di Vito Corleone. L'attentato al boss è la svolta, che precede la bellissima parte di Michael che va a trovare il padre all'ospedale, dove la tensione è a livelli insostenibili. Emergono quindi le personalità di Santino (un iracondo James Caan), dell'avvocato braccio destro del boss Tom Hagen ( un perfetto Robert Duvall), e quindi di Michael Corleone, un Al Pacino enorme e secondo solo al maestoso carisma del protagonista assoluto Marlon Brando, che dà corpo a un personaggio entrato nell'immaginario di ogni vero cinefilo. Una menzione speciale va alla voce di Giuseppe Rinaldi, uno dei più grandi doppiatori italiani, che, profonda e versatile, non è stata raggiunta dal pur ottimo ri-doppiaggio ad opera di De Sando, forse un pò forzato e snaturato nel rendere la voce rauca di Vito.
La fotografia virata in ocra di Gordon Willis è perfetta a rendere l'atmosfera sporca della malavita dell'america a cavallo tra gli anni 40 e 50, ma anche l'ambientazione della Sicilia rurale dove Michael trova rifugio dopo l'incontro fatidico al ristorante con Sollozzo e McCluskey (in una scena, tra le migliori, da tramandare ai posteri).
Dall'iniziale ricevimento di Amerigo Bonasera da parte di Don Vito, fino alle ultime battute del battesimo alternato alla serie di assassinii spietati da parte dei soldati della Famiglia e alla scena finale che celebra definitivamente il nuovo boss Corleone (con chiusa sullo sguardo perso e dolce di una bellissima Diane Keaton), Francis Ford Coppola e Mario Puzo confezionano non solo un film capolavoro senza tempo ma un'opera d'arte totale che gode di sontuose interpretazioni attoriali e musiche, di Nino Rota, tra le più belle di sempre.
Non solamente un Film, ma un'opera d'arte a 360°. E' un Capolavoro Immortale ed una pietra miliare della storia del Cinema. Senza alcun dubbio è tra i miei 15 film preferiti in assoluto.
Si è gia detto tutto di questo film,forse il migliore mai prodotto dalla storia cinematografica,memorabili le interpretazioni di brando e di uno sconosciuto allora al pacino. Solo la scena iniziale vale come la produzione di gran parte di film sul genere e non,ma tutta la storia incastrata a meraviglia ti coinvolge ti senti quasi parte di quella famiglia con grandi valori ma a base di una delle attività criminali maggiori di quel periodo. Qui si percepisce la vera regia,quella capace di farti emozionare attraverso ogni verso di questa straordinaria recita e per me la sceneggiatura sviluppata è forse il punto più alto di un cinema che al giorno d'oggi rimpiange questi tempi,ma che ancora può ricordarli nella propria personale mente.
Il film perfetto, da ammirarne ogni singolo fotogramma. L'impeccabile punto di incontro tra le parole di Mario Puzo e le immagini di Coppola, il quale quest'ultimo riesce a sfruttare nel migliore dei modi una storia potentissima e un cast tra i migliori del cinema. Giusta anche la scelta di escludere o mettere in secondo piano personaggi come Johnny Fontane e Lucy Mancini che nel libro trovano molto più spazio ma che in fondo non arricchiscono il fascino del racconto.
Tante le scene e i dialoghi cult, ma credo che gli ultimi dieci minuti siano una delle massime espressioni del cinema, dalla serie di omicidi inframmezzati alla celebrazione liturgica (idea ripresa anche nei seguenti capitoli della trilogia) fino alla scena finale con Kay che si vede chiudere la porta in faccia dagli uomini di suo marito, il nuovo Don: un'opera d'arte.
La composizione di un fresco bakground e la folgorante idealizzazione e instaurazione di un tema totalmente innovativo da ogni prospettiva, è solo il manifesto dell'importanza e della bellezza filmica di THE GODFATHER, uno dei più alti picchi di Francis Ford Coppola e della cinematografia mondiale generale, rivoluzionata da quella pellicola di immensa fattura. L'elegante regia, radiosa, variegata e atmosferica, ragguaglia, in uno spettacolare quanto elegante visionario complessivo, una sceneggiatura eccelsa, perfetta nella narrazione sequenziale, geniale nei dialoghi e nelle scene e affascinante nella sua composizione drammaturgica, recitata, musicata, montata e fotografata in maniera maestosa e singolare, simbolo di una pellicola caratterialmente unica e mirabile. Marcando le sue prime fondamentali orme, Coppola dimostra la sua grandezza in un'opera colossale, tematicamente delineata, dove tra i rapporti familiari e le loro inevitabili influenze nasce una caduta interiore, e brillante nelle sue novità che regaleranno al cinema il nuovo genere del gangster movie, qua agli arbori e splendori, in una rappresentazione della criminalità organizzata ai limiti dell'immaginabile.
Ormai su questo film e già stato detto tutto. Regia, attori, colonna sonora, scenografie etc, etc, etc... tutto al loro posto. Solo gli applausi ci vogliono.
E finalmente sono riuscito a vedere il capostipite dei gangster movie. Bhè, che dire, è un film assolutamente bellissimo, raffinato e anche diverso dagli altri gangster movie che sono venuti dopo. Questo perchè il film non è che abbia una trama vera e propria, ma rappresenta la vita di una famiglia malavitosa: i loro usi, i loro discorsi, i loro pensieri, le loro tradizioni, i loro valori ecc... Inoltre si differenzia molto dagli altri film di gangster, in particolare da quelli di Scorsese, perchè li c'è una trama ben precisa, non presenta di come è la vita di una famiglia malavitosa, e poi ricordiamo che Scorsese inserisce anche molta violenza. Tutte cose che qui non sono presenti (magari un po' di violenza sanguinosa, ma nulla rispetto a quello che va vedere Scorsese). Il cast è sicuramente tra i migliori della storia del cinema, dove c'è Brando che fa un'interpretazione pazzesca, Pacino che parte in sordina, ma poi ci fa vedere tutto il suo talento, specialmente dagli ultimi 35-45 minuti, poi mi è piaciuto molto anche Duvall. Un'altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è stato il fantastico doppiaggio: quello che doppia Brando è un fenomeno, e poi c'è come sempre anche l'ottimo doppiaggio di Ferruccio Amendola che doppia Al Pacino. Musiche perfette e stupende. Ci sono 2-3 scene d'antologia (vedi spoiler). La tensione in certi punti si fa sentire molto e non sai mai cosa sta per accadere. La sceneggiatura forse è un po' costruita su se stessa, ma non c'è nulla da ridire in campo generale. Poi è buona la regia di Coppola, anche se è 10 volte meglio quella di Apocalypse now. Devo ammettere poi che la fotografia non mi ha entusiasmato. Nonostante duri tantissimo, la pellicola non annoia mai davvero, magari non ha il ritmo tipo quello di film come Goodfellas, ma l'attenzione non cala mai. Le scenografie sono tutte molto belle. E' davvero un signor film, complimenti.
La scena del bar è pazzesca. L'uccisione di tutti i capi delle altre famiglie. L'ultimissima scena dove chiudono la porta dell'ufficio di Michael Corleone (FANTASTICA)
Penso che ci sia poco da dire o commentare....il mio voto e la media tutta del film parlano da sole... Marlon Brando è l'impersonificazione perfetta della figura del Padrino e sapere che questo film, (che si lascia seguire molto piacevolmente nonostante l'enorme durata) ha circa 40 anni di età, mi fa rabbrividire....
Solo applausi e tanto di cappello....PIETRA MILIARE del genere "mafia"
Uno spaccato della mafia italo/americana degli anni 40 attenta e minuziosa,ma sopratutto giusta ed equilibrata; Nessun estremismo,nessuna esaltazione di alcun stereotipo; semplicemente un'analisi imparziale e veritiera della mentalità malavitosa. Vito Corleone è il rappresentante non solo del concetto "mafioso" che tutti noi ormai conosciamo e temiamo,ma anche della mentalità sicialana...cruda e spietata,ma anche di ossessivo rispetto per la propria famiglia(elemento che ha caratterizzato molto il nostro paese all'estero;l'importanza della famiglia,come vera e propria cultura,è ormai innegabile per qualunque altra nazione). Solitamente si cerca di terrorizzare quando si parla di boss mafiosi,si cerca di prendere in esame solo la crudeltà e mancanza di scrupoli,ma quello che rappresentano veramente certe determinate "famiglie" va al di là del semplice terrore. Prima di tutto c'è il rispetto... ...se c'è il rispetto non si deve temere nulla,perchè nessuno,NESSUNO,può mettersi contro qualcuno che fa dei favori alla "famiglia"...e non si tratta di una famiglia "fittizia",creata come pretesto per giustificare la fedeltà delle persone,ma si parla di famiglia intesa come tale.... Quando Vito Corleone riceve le suppliche dei suoi "amici",per quanto superficiali,frivole o inutili per i suoi affari,non si tira assolutamente indietro nel porgere il suo aiuto....quasi sembra un benefattore,e dal suo punto di vista lo è di sicuro. L'analisi di Coppola è ammirevole...riesce quasi a farti comprendere la loro mentalità,la loro umanità,il loro senso dell'onore...ed è sorprendente questo; talmente sorprendente da essere considerato uno degli elementi principali che hanno alimentato il successo di questo film. Inoltre è da notare come Coppola ha giocato con lo spettatore. Il personaggio di Mike....Mike il pupo...Mike il coccolato...Mike il protetto...il beddu de mamma....che quando espose per la prima volta i suoi propositi di vendetta,Coppola non si è risparmiato a darci un'assaggio di quello che sarebbe diventato;l'inquadratura che lo mostra seduto sulla poltrona era un primo riverbero di quello che si vedrà poi....
Premessa d'obbligo: Non ho dato nessun 10, non ci riesco, per me il 10 è sinonimo di perfezione, e a mio avviso la perfezione non esiste, ma qui (e anche in altri casi) il mio concetto di perfezione è stato sfiorato.. tutti gli elementi di questo film sono semplicemente eccezionali.
Di film sulla mafia ce ne sono a bizzeffe, ma questo è IL FILM SULLA MAFIA. Non si tratta di tifare per i cattivi, umanizzare o giustificare l'abominio chiamato mafia o tutti i suoi sinonimi, qui si racconta una storia che è semplicemente magnifica, interpretata alla grandissima, emozionante, splendida. Tutto funziona, gli ambienti, i dialoghi, le scene, la regia, la fotografia, la colonna sonora, gli attori, sono tutti elementi che si incastrano alla perfezione. Non si può fare altro che rimanere incantati di fronte a tanta bellezza, farsi coinvolgere, comprendere e subire tutta la violenza visiva, l'imponenza stilistica. Magnifico.
Uno tra i migliori film della storia del cinema americano moderno. Rasenta la perfezione sotto ogni aspetto, ogni parola è superflua davanti a quest'opera d'arte, bisogna solo guardare e ascoltare. Un dramma sulla vita famigliare travestito da gangster movie. Eccezionale. Grande, grande cinema.
Un classico di tutti i tempi, Marlon Brando nella sua migliore prova, indimenticabile, ma tutti gli attori del cast lo sono. Il mafia movie per eccellenza.
Uno di quei pochi, grandissimi capolavori made in Hollywood. Scene registicamente assurde (la prima e l'ultima in particolare); aforismi cult; due grandissimi Marlon Brando ed Al Pacino; musiche meravigliose. Ciò non bastasse, si parla (strano ma vero, con coraggio mai visto altrove) della realtà che mai troppo direttamente viene fatta trasparire: la mafia è un pesce mediamente grande, una piovra con tentacoli fatti di amicizie, favori e corruzione, in mare decisamente grande dove nuotano gli squali chiamati Stato e Chiesa (le due vere mafie, i "pezzi da 90"). Filosofia, capolavoro.
Cos'altro si può aggiungere? Il film parla da solo. Marlon Brando e Al Pacino fenomenali. L'atmosfera che Coppola è riuscito a creare ti catapulta dentro il film. Lo vivi intensamente, ne fai parte. Vorresti non finisse mai. Favoloso.
C'è poco da dire su questo capolavoro, un film che ha fatto la storia e che deve essere visto almeno una volta nella vita. Meravigliosa la colonna sonora, così come le interpretazioni di Brando e Al Pacino. Semplicemente fantastico.
Nonostante il tema della mafia non eserciti su di me molte attrattive, non posso dire nulla su questo film. L'interpretazione di Marlon Brando e di Al Pacino è ai massimi livelli, forse solo l'eccessiva durata penalizza un po' il film. Da vedere almeno una volta.
Uno dei film pi onnipotenti di Hollywood che appare come il migliore della storia agli occhi di milioni e milioni di persone. Ottime interpretazioni, bella storia anche se un po lenta (non è una critica). Per me non da 10 semplicemente perchè non lo trovo geniale come 2001 o arancia meccanica, e tratta un tema più popolare, quindi non ci do 10 come per capolavori come Ran, Solaris o altri. Sarà che i film di mafia non mi prendono, cmq 8 è un bel voto e sinceramente sarò l'unico al mondo che preferisce la seconda parte e che come molti preferisco la poesia e la nostalgia di C'era una volta in america. De gustibus
Il Padrino in classifica al primo posto?! Scusate ma Il Grande Dittatore dove lo mettiamo allora?? :D Un film carino ma non rientra fra i miei preferiti! Un po' lungo anche se alcune scene trattengono il fiato...
Nonostante tutto il mio film di Gangstar preferito rimane C'era una volta in America, il miglio film di Coppola Apocalypse now, così come il Col.Kurtz è la miglior interpretazione di Brando.
Film di altissimo livello...tutto è dettagliato e raccontato nei minimi particolari...i protagonisti sono superlativi e la trama prende fin dall'inizio...pensare che un film così vecchio sia così attuale e realistico stupisce...da vedere più volte
E' un indiscusso capolavoro. Nonostante il film esalti alcune caratteristiche della mafia, non si può non apprezzare questa pietra miliare del cinema. Bravissimo Al Pacino, come sempre, anche meglio di Marlon Brando, pur bravissimo, secondo me. Ho apprezzato molto anche James Caan e Diane Keaton!!
L'inarrestabile ascesa di Michele Corleone a capo della famiglia nel, probabilmente, miglior film sulla mafia mai realizzato. Null'altro da aggiungere. Semplicemente imperdibile.
senza dubbio il film gangster più bello di tutti, incredibile la storia che è ricca di colpi di scena, magistrale l'interpretazione di al pacino, e marlon brando che sempre riescono a stupirmi e fantastica la scenografia curata da uno dei migliori registi del mondo del cinema
un film che sicuramente ha cambiato un'epoca mettendo a nudo la mafia e gli intrighi nascosti. Sono le storie di una famiglia, la lotta alla criminalità e gli attentati che lo rendono così schietto è ben fatto. Ritengo vada letto in base a quando è uscito e stato fatto e quindi è sicuramente un film coraggioso.
Finalmente commento questo film!!!Il padre di tutti i film mafiosi.Cos'ha di indimenticabile questo film??!!Ovviamente la figura del Padrino.Non un padrino violento e avido,ma un uomo d'onore di classe raffinatezza ed eleganza,che tende piu' a curare le proprie relazioni sociali e a non mettere mai in secondo piano l'amore per la sua famiglia.La primissima parte del film,quella del matrimonio,e quindi la fase simbolo di questo film,dove veniamo investiti dal carisma di Vito Corleone,con i suoi discorsi e i suoi modi di fare.Magnifica anche la scena Cult del cavallo,che mostra cmq che un boss malavitoso non va assolutamente provocato.Grazie Marlon Brando!!!Per il resto del film si assiste a un'ottima storia criminale di faide e qui va detto....grazie Al Pacino!!Egli in questo ruolo ci ha messo anima e cuore,ed il suo carismatico personaggio garantira' un grandissimo coinvolgimento emotivo.Nonostante possa meritare un 10...soggettivamente gli ho voluto dare mezzo voto in meno;passati i primi 3 quarti d'ora...il resto del film non ha nulla in piu' rispettp ad altri film come C'era una volta in America(al quale ho dato lo stesso voto) e poi Al Pacino regge quasi da solo le intere 2 ore rimanenti,quindi le critiche trascendentali sono un po' meno meritate da quel punto in poi.Ma a parte questo rimarra' sempre una pietra miliare rivoluzionaria del cinema!!
L'unico film Gangster che ho visto prima di questo è stato C'era una volta in America di Sergio Leone. Questo è anche il mio primo film di Francis Ford Coppola, e per dio... cosa mi sono perso... una regia virtuosa, coinvolgente, 2 ore e 50 che scorrono come nulla, Brandon e Pacino immensi... allegro nella sua crudezza, fantastici i minuti finali. Un capolavoro, un pezzo di storia del cinema; non vedo l'ora di vedere il seguito.
Di gangster movies, apparte qualcosa di cinese e gli yakuza di Miike, ho visto poco-niente, quindi per me IL PADRINO rappresenta una novità.
Davvero bello, un film emozionante sostenuto da interpretazioni strabilianti (mitico Marlon Brando) e una grande regia. Bella la fotografia, idem per i paesaggi siciliani davvero suggestivi.
IL PADRINO è, come si merita, uno dei film più importanti nella storia del cinema, che fu capace di stampare nell'immaginario collettivo battute, personaggi e scene. Confesso comunque che però ho preferito la Parte II.