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Alexander Payne già noto per l'altro film minimalista A proposito di Schimdt con Jack Nicholson, ci regala questa perla di cinema americano "colto" valsogli il premio Oscar 2005 per la miglior sceneggiatura non originale.
Titolo assai indigesto per gli italofoni (è stato corretto non tradurlo perché in italiano suona all'incirca "a sghembo", "laterale" e non avrebbe avuto alcun senso per noi), attori del tutto sconosciuti: l'italoamericano Paul Giamatti (il barbuto Miles) e il biondo Thomas Haden Church (Jack), insieme all'asiatica Sandra Oh, già vista in Sotto il sole della Toscana, il film che aveva tutte le carte in regola per non "sfondare" nelle sale nostrane, è diventato invece un piccolo oggetto di culto.
All'apparenza si tratta di una storia piuttosto piatta, a metà tra i racconti di amicizia virile e le storie on the road, ma in realtà nasconde delle venature più profonde che vengono fuori via via e fanno capire che l'idea di andare a vedere questo film non è stata affatto malsana.
Miles e Jack, entrambi abbastanza in là negli "anta" sono i due opposti che si attraggono.
Il primo è malinconico, depresso, colto professore con il solito romanzo nel cassetto che nessuno vuole pubblicare, mentre l'altro è infantile, spiritoso, incapace di capire sé stesso. A inzio film si incontra per primo Miles inquadrato nel grigiore della sua esistenza fatta dei soliti rituali in una casa tanto squallida quanto solitaria, poi si vede Jack, attorucolo in disarmo che vive di rendita sulle ceneri di un suo vecchio successo televisivo e viene presentato nella splendida residenza californiana della futura moglie. A questo punto ci si chiede come possano andare d'accordo due personaggi tanto diversi uno dall'altro.
Li accomuna la passione del vino, terzo silenzioso coprotagonista, ed è un viaggio sulle strade dei vini californiani quello che li vedrà uno accanto all'altro alla riscoperta dei loro sentimenti e delle loro pulsioni.
Il paesaggio colpisce per la sua somiglianza all'Italia, alberi a perdita d'occhio come nelle campagne toscane, sole e filari di uva nera; è un'America non usuale, fatta di case basse e di cultori del vino, di donne vogliose e di mariti gelosi e un po' ingenui, è un'America minore.
Miles è a prima vista l'eterno perdente, passa gran parte del tempo da solo mentre Jack è perso dietro la sua passione principale: correre dietro alle donne ma ha molto da insegnare e da imparare dalla vita e da Miles. Anche Jack però (forse più del suo amico) ha le sue debolezze, è capace di piangere, di cambiare idea troppo facilmente. Eppure questi due personaggi così poco vincenti colpiscono per la loro normalità ,la stessa noiosa normalità del pensionato Schimdt, la stessa nostra banale normalità. Ed è per questo che Payne ha colpito nel segno, perché ha parlato a ogni singolo normalissimo spettatore.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 10/03/2005
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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