Durata: h 2.40 Nazionalità:
Gran Bretagna1968 Genere: fantascienza
Tratto dal libro "2001: Odissea nello spazio" di Arthur Charles Clarke
Al cinema nel Dicembre 1968
Un'astronave, guidata dal computer Hal 9000, parte in direzione di Giove con a bordo due astronauti e tre scienziati ibernati. Ma durante il viaggio il computer prende coscienza di sé e si ribella, provocando la morte di tutti i passeggeri tranne uno...
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Scrivo nella consapevolezza di non poter né restituire in poche righe gli infiniti valori estetici che fanno di questo film un capolavoro assoluto dell'arte del Novecento, né rendere giustizia, attraverso una ricostruzione sintetica di alcuni concetti estremamente semplificati, alla fitta trama di suggestioni che il film produce.
“2001” costituisce un meraviglioso "contenitore" in cui ognuno può mettere ciò che vuole, stimolato da immagini e suggerimenti-provocazioni ottico-sonori. Il film è fatto di raffinate e inesauribili trovate di messinscena, che fanno letteralmente godere basta che io pensi ad alcune. E' una sinfonia - orchestrata con una maturità registica perfetta - per immagini e suoni (musica e rumori) - poche parole. E' il trionfo, in tutto lo splendore dello schermo panoramico (quanto vorrei vederlo al cinema!), delle potenzialità "astratte" del cinema (arte composta di immagini, movimento, suoni, cadenza temporale, accostamenti di montaggio - il tutto che fa esplodere suggerimenti di senso quanto più sopraffini quanto maggiore è la padronanza, e l'innovativa originalità delle forme). Un cinema molto vicino alla musica, alle sue risonanze. A 2001 occorre accostarsi come ad un'opera sinfonica di musica classica. Decisamente, non con i parametri abituali del cinema, se si fosse convinti (ma sarebbe un autolimite) che il cinema sia semplice narrativa per immagini.
2001 di che parla? Ognuno può vederlo come vuole; al punto che può essere egualmente considerato un'allegoria pessimistica e decadente sull'impossibilità per l'Umanità di stare al passo delle sue ambizioni, oppure un apologo sulla grandiosità dell'Uomo, dei suoi mezzi, alla conquista dell'Universo. La trama del film sembrerebbe avallare la prima lettura, con la missione Giove messa in crisi e fatta fallire da un Computer-Frankenstein che si ribella ai suoi creatori. E da un misterioso monolito nero che cattura la curiosità dell'Uomo, lo chiama a sé, senza mai svelarsi e lasciando la sensazione che all'Uomo sia negato l'accesso, la chiave del mistero del Cosmo. Tuttavia il film è imbevuto dell'ottimismo degli anni '60 in cui fu concepito, e moltissime sequenze sono un trionfo di fantasia tecnologica (fanta-scienza in senso letterale, e non di genere forse) che oltre 40 anni non hanno ancora reso del tutto obsoleto. Quello che mette in scena 2001 è tuttora possibile, e il film appare datato più che altro negli abbigliamenti e negli arredi. La sola cosa non prevista correttamente è la miniaturizzazione dei chip elettronici. E - per la lettura in chiave ottimistica del film - non si può ignorare il Feto Astrale con la musica nietschiana di Zarathustra, che si specchia nella Terra e su cui il film si chiude. Rinascita a una dimensione più evoluta dell'umanità, o ironica coazione a ripetere ciclicamente lo stesso processo, in cui alla brama di evoluzione e alla sete di sapere fa fronte un enigmatico monolito nero che non si pronuncia e non si svela? Comunque sia (e il film, mirabilmente, lascia aperta la questione, e lascia liberi di interpretare il suo "messaggio" così come si è liberi di interpretare la Vita, la Storia, e i massimi sistemi), il film mette in scena niente di meno che l'eterno "faccia a faccia" tra l'Uomo e il Grande Mistero. Se si vuole, è anche una rappresentazione del confronto, silenzioso e senza dialogo, tra l'Uomo e la Divinità (ma non è assolutamente indicato dal film, semmai siamo noi spettatori ad arrivare a pensare una cosa del genere). 2001 suggerisce, stuzzichevolmente, che senza un'intuizione particolare, avvenuta in un giorno qualsiasi dei milioni di anni che separano la comparsa della vita sulla Terra dall'inizio della Storia dell'Uomo, e magari con un "aiutino" esterno (il monolito che compare alle scimmie) l'evoluzione non sarebbe iniziata. Ma qual è questa "intuizione"?! La scoperta del fuoco? Della ruota? Noooo... L'invenzione di un'arma. La scoperta che un osso di tapiro può essere usato per uccidere un altro tapiro, procacciarci cibo. Di lì il passo per uccidere anche un proprio fratello (Caino e Abele) il passo è breve. La Storia dell'Uomo è in effetti storia di guerre, di VOlontà di Potenza che si scontra con VOlontà di Potenza. Sete di dominio e Violenza. Questo è alla radice dell'evoluzione, questo sospinge la ricerca scientifica e la sete di conoscenze.
L'osso di tapiro, vola a ralenti nel cielo azzurro e - stacco, ed ellissi di milioni di anni - diventa un'astronave. Il messaggio qui è chiaro e la sequenza è una delle più sublimi che siano mai state concepite.
Sulla Luna è stato scoperto uno strano Monolito Nero. La sua origine è totalmente sconosciuta. Sembra che, all'alba del terzo millennio, l'Uomo moderno (visto negli anni '60 con una buona dose di Positivismo) sia nuovamente chiamato "da fuori" a nuove conquiste.
Ma stavolta, a essere messo in crisi dal monolito, e a essere turbato da una nuova - naturale - innata - volontà di potenza non è l'Uomo, ma è la sua creatura: l'intelligenza artificiale - Hal. Hal, che poi è il vero protagonista del film, l'essere (nient'altro che un occhio rosso e una voce inquietante!) con cui lo spettatore più solidarizza. Quanto appare più umano degli asetticissimi esseri umani che compaiono nel film - divenuti (così ci immaginavano negli anni '60 quasi disumani, nel controllo delle emozioni, nella familiarità con una tecnologia che ha preso il sopravvento sulle nostre vite. E'un'esagerazione, ma non ci sono andati poi molto lontani).
Hal - nella sua perfezione - avverte un conflitto tra la Missione alla cui supervisione è posto, e il fatto per lui misterioso d inspegabile che degli uomini abbiano tenuto segreto a degli altri uomini (i membri dell'equipaggio) lo scopo della missione. Pensa di poter fare da solo e meglio dei suoi creatori contraddittori. Ma si scopre vittima di quello che come computer non aveva potuto prevedere: la possibilità che un uomo possa rischiare la vita. David tenta, e riesce, a rientrare nell'astronave in assenza di pressurizzazione, dopo che Hal gli ha chiuso tutte le vie di accesso sotto il suo controllo.
Il "viaggio oltre l'infinito" - i dieci minuti di effetti speciali definiti il "trip allucinogeno" del film - rappresenta, allo sguardo di un uomo che non capisce quello che vede, l'orizzonte infinito di quanto l'Universo ancora nasconde, l'infinita dimensione del Sapere ancora al di là delle potenzialità umane (dal microscopico al macroscopico: nel trip si vedono galassie e cellule).
Alla fine, l'Uomo cui è stato mostrato tutto il mostrabile, ma che non è ancora arrivato a farlo suo (o non ci potrà mai arrivare definitivamente, anche se questa è la sua ambizione più grande?!), si trova a vivere una vita solitaria (metafora pessimistica della nostra essenziale condizione di individui?) ripercorsa in pochi minuti con un geniale e unico utilizzo del campo e controcampo, che suggerisce continuamente, tra l'altro, la costante percezione, da parte di quest'individuo solo, di non essere solo...
Questa vita intera trascorre senza un'aggiunta di senso, sino a un'estrema vecchiezza in cui l'uomo, ormai presumibilmente sul letto di morte, si trova, ironicamente ancora a fronteggiare un Mistero Assoluto, quello che ha dominato tutta la sua esistenza. E che nient'altro è che il Monolito Nero. Dio? Mah... Piuttosto, un "significante senza significato" adatto a rappresentare benissimo qualcosa che contenga il senso di tutto e tuttavia il cui senso sia assolutamente inaccessibile.
Quella mano alzata del morente verso di esso, sembra quasi indicare "ancora tu!...ma...ma...adesso ho capito! Eri tu con la tua impenetrabilità a governare e a portare avanti tutta la mia esistenza!". Dopodichè, un imprevisto e improvviso carrello in avanti verso il monolito...che riempie tutto lo schermo. E sale la musica, e compare il Nuovo Feto Astrale. Un uomo nuovo o l'allusione che la Vicenda umana è circolare, e che l'avventura è destinata a ripetersi eternamente in un Eterno Ritorno (nietschiano)?
L'immagine del cerchio è ricorrente: e a me lo jogging fatto da David sull'astronave circolare, tranquilla corsa in linea retta MA circolare, quasi con l'illusione di andare sempre avanti percorrendo invece un cerchio, e tornando infinite volte sullo stesso punto, ha sempre lasciato la convinta sensazione che quella sia una voluta metafora della vicenda umana.
Alcune scene si protraggono forse più del dovuto, a parte questo il film è davvero molto AFFASCINANTE ( la sequnza finale dove l' astronauta viene proiettato in quel vortice di luci psichedeliche, lascia davvero a bocca aperta ). Bellissimi ed inquietanti i discorsi tra Hal ed il protagonista, ed altrettanto ben realizzata la vendetta del Computer di bordo verso i membri dell' equipaggio. Un VERO film di fantascienza, giocato tutto sulla trama e gli effetti visivi, non come il film di fantascienza dei tempi odierni che non differiscono minimamente dai film d' azione. QUESTA E' LA VERA DIFFERENZA...
Capolavoro assoluto con, a mio giudizio, un unico difetto: troppo enigmatico. Memorabile la scena dell'astronauta che esce dalla navicella spaziale per riparare il guasto e noi a respirare con lui... solo Kubrick poteva pensare e mettere in pratica una sequenza del genere, svincolandosi da ogni schema temporale.
Ogni interpretazione è ben accolta perché questo film vuole evocare più che raccontare. I lunghi silenzi, le musiche che accompagnano le immagini perfette, l'universo che diventa una dimensione quasi palpabile, la filosofia così criptica ma allo stesso tempo così diretta: tutto rende questo film un capolavoro insuperato
Innanzitutto dobbiamo dire che siamo di fronte alla perfezione tecnica fatta film: ogni singola inquadratura, ogni suono, ogni movimento è studiato e fortemente evocativo: è come se per tutta la durata del film il regista ci dicesse: ok, siete liberi di fantasticare.
Le ambientazioni spesso escono dall'orizzonte spazio-temporale e dilatano a dismisura il campo visivo (e anche e soprattutto quello cognitivo).
A livello di significati, questo film è il più enigmatico che abbia mai provato ad interpretare. I campi che il regista vuole toccare sono smisurati e di tale complessità che è praticamente impossibile arrivare ad una qualche certezza, o se non altro ad un appiglio oggettivo. Si possono ipotizzare similitudini e influenze (quella di Nietzsche sicuramente presente), ma ogni volta il film sembra voler sfuggire ad un' univoca interpretazione.
A suo modo, è sicuramente un capolavoro, se non altro di tecnica. A livello di contenuti, pur essendo fortemente affascinato, ancora non riesco ad esprimermi appieno. Ma, probabilmente, è esattamente quello che vorrebbe il regista, e di questo gli va dato grande, grandissimo merito
Credo che di commenti su questo film ce ne siano stati anche troppi. Dò il mio voto dopo avere letto anche il libro di Clarke, uscito praticamente in contemporanea con il film. Un fantastico viaggio con l'avvento del superuomo. Meravigliose le immagini per quell'epoca, e anche le musiche. Finale da brividi
Opera di grande spessore filosofico.Pefetto non solo nei contenuti ma anche dal punto di vista tecnico.Da riguardare più volte il famoso stacco di montaggio osso-astronave.
Il mio film preferito. E' perfetto sotto tutti i punti di vista. A dispetto di quanto dicono in molti, non l'ho trovato assolutamente noioso, anzi, son rimasto incollato allo schermo per tutto il tempo. Fantastico.
Il film perfetto. La pellicola parte con gli uomini primitivi che, poco più che scimmie, trovano improvvisamente un nero e strano monolite davanti alle loro grotte. Poco a poco si avvicinano ed intimoriti lo toccano: da quel momento il monolite infonde loro l'intelligenza. Ma questa intelligenza porta l'uomo alle prime guerre a colpi di ossa di animali. Passano millenni, l'uomo sembra ormai padrone del cosmo, i viaggi interplanetari sono all'ordine del giorno. Sulla Luna, però, viene ritrovato un monolite simile a quello preistorico. L'uomo, nonostante la sua emancipazione, si precipita lì e reagisce esattamente con il timore e la paura ancestrali degli uomini primitivi. Tocca il monolite con lo stesso timore e con la stessa curiosità. Sono passate ere ma l'uomo è sempre lo stesso. Dal monolite parte un segnale diretto su Giove. Inutile dire che l'uomo anche in questo caso trova il modo di autodistruggersi, stavolta a causa di un computer da egli stesso costruito. Ma l'uomo arriva in un qualche modo nell'orbita di Giove e ritrova lo stesso monolite. Morale: il monolite rappresenta la curiosità umana. Non c'é luogo e non c'é tempo nel quale l'uomo non cerchi di capire, di comprendere, di osservare. Ma il suo più meraviglioso dono, l'intelligenza, viene sempre messo al servizio di qualcosa di sbagliato, una guerra, una tecnologia ad egli ostile. Alla fine l'uomo si perde nello spazio e si ritrova in un mondo irreale in cui vede se stesso invecchiare repentinamente e poi morire. Ma anche alla fine della sua vita, anche prima dell'ultimo respiro, l'uomo trova motivazioni per cercare una risposta al monolite che in punto di morte gli si para davanti al letto, torreggiante. Ed infatti un attimo prima di morire egli si protende curioso verso questo suo bisogno di sapere. Il ciclo si ripeterà da un embrione che ricomincerà a vivere ed implicitamente a cercare risposte. Il film ci insegna che la curiosità umana non si rivolge solo all'esterno, nell'infinitamente grande ma anche nella normale vita di tutti noi. E noi tutti moriremo con le stesse domande insolute nonostante tutti i nostri sforzi per capire. Questo signori, non è un film. E' altissima filosofia. Fatelo vedere ai vostri figli, grandi e piccini, perché lo terranno per sempre nel bagaglio della loro vita. Un 10 solo perché non gli si può dare 1000. Anzi, 2001!
Ha ragione chi dice che è un pacco assurdo. Ma prendetevi il tempo necessario per guardarlo in tutta tranquillità e godervi la magnificenza metaforica dell'opera. Se vedrete il finale richiamare l'inizio del film, allora avete vissuto una nuova storia della vita e della psiche umana.
commentare un film come 2001 è complicato perchè bisogna prendere in considerazione vari fattori tra i quali troviamo anche la sua data d'uscita e la contemporaneità con il libro.
chiunque si avvicina a questo film con la consapevolezza di come si guarda un film che si vuole poi commentare e valutare sa che deve analizzare un contesto ben più ampio della sola trama o immagine di 2001 di Kubrick. a questo film del grande regista non assegno il 10 (manca giusto qualcosa che ha le dimensioni di un granello di polvere...) ma leggermente meno, è bensì un classico. si badi bene, termine qui usato in similitudine con la sua accezione originale, ovvero di qualcosa appartenente ad una certa classe. in questo caso ad una classe di amanti del cinema che posseggono conoscenze di rappresentazione e di modelli con i quali analizzare un'opera. ciò non toglie che possa risultare un classico anche per chi non possiede queste caratteristiche, in fondo twain e calvino han dato di classico altre definizioni che pur ben si calzano a 2001: odissea nello spazio. Può piacere o può non piacere ma rimane comunque una grande opera dell'arte, in questo caso della cinematografia e della letteratura.
La prima cosa da tenere in considerazione è quindi forse la data di produzione (ancor prima di quella d'uscita) dell'opera. il 1967... già qui dovremmo renderci conto, almeno chi non ha la memoria troppo corta, che ancora non eravamo arrivati sulla luna. In quell'anno veniva proposta una missione per raggiungere giove e guarda caso nel film, ma non nel libro (saturno), l'ultima fase si svolge lì. questo dovrebbe già far intuire la grande capacità di inventiva dei due autori dell'opera (Clarke e Kubrick, la produzione di libro e film andò avanti di pari passo sentendosi su come procedere. ed uscirono in contemporanea) ma un occhio ben attento, o forse dovrei dire orecchio, si accorgerà certamente di altre finezze che ben pochi altri nella storia del cinema hanno utilizzato. Ad esempio, nello spazio il suono non si propaga e quindi ecco che le scene con cinepresa "nel vuoto" non hanno alcun suono, cosa che viene rimarcata negli stacchi vuoto/interno con sonorità amplificate.
Spesso la critica che si sente maggiormente è quella di dire "è lentissimo". Anch'io reputo il film molto lento, mai quanto il libro che è veramente un chiodo piantato nel muro, ma questo non mi vieta di capire che in questo modo è stato possibile sviluppare altri metodi di trasmissione del "messaggio" insito nel film. Nel corso degli anni credo ormai di averlo visto 5 o 6 volte ed ogni volta l'ho trovato meno pesante e sempre più perfetto. La grande capacità di Kubrick di trasmettere, tramite un fermo immagine o una serie di immagini (anche astratte) sottolineate da musica perfettamente coerente, è qui portata alla massima potenza. Una delle sequenze finali che definisco psichedelica (chi ha visto il film capisce e chi non l'ha visto magari si incuriosisce senza rovinarsi la sorpresa) è sempre riuscita a trasmettermi un grande senso di angoscia/emozione/apprensione/curiosità (di capire cosa avviene).
Qualche difettuccio lo ha anche 2001 (forse insito nello stesso stile da sempre adoperato da Clarke nei suoi racconti e nella volontà di Kubrick di voler realizzare un'opera che non sia di facile comprensione) ma vengono spappolati sotto il peso della meravigliosa opera che è stata messa in piedi: copione, effetti, regia, recitazione, significati, etc etc...
Anche l'umanità è un piccolo essere vivente. Nasce, si evolve ed infine trascende la propria stessa comprensione...
Quanto ho parlato... Scusate, ho cercato di contenermi (tanto c'era ancora da dire e da specificare) ^_^'
Ecco uno dei capolavori che ha elevato il cinema ad arte. Niente è lasciato al caso con una cura del dettaglio perfetto, musiche, inquadrature, effetti speciali che ancora oggi sorprendono (certo oggi avrebbero fatto tutto al computer... e il risultato sarebbe piu' finto che mai). Perfino le leggi della fisica sono rispettate alla perfezione: gravità, punti di osservazione soggettivi, finalmente un vuoto siderale senza esplosioni e suoni
2001 è un esperienza, un viaggio... oltre l'infinito Trama profonda e filosofica sul primo contatto con un'entità (aliena? divina?) e l'evoluzione dell'uomo dal primo utensile (un'arma) al computer senziente...
... che non ha molta intenzione di esser considerato un attrezzo. Fino al contatto con l'entità. Alla nascita di un uomo nuovo? un superuomo figlio delle stelle? Un enorme step evolutivo che annulla spazio tempo, vita e morte? Il computer (unico a conoscenza dello scopo della missione) vuole liberarsi degli imperfetti umani per contattare lui stesso l'entità?
La sua lentezza va contemplata come si osserva con calma un opera d'arte o si ascolta una sinfonia... I pazienti (un po' di coraggio su su) saranno ricompensati con grande emozione
Beh !! Dopo averlo visto sono rimasto a bocca aperta ... che finale !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Uno dei film più suggestionati che abbia mai visto, misterioso, esaltante, stranissimo, unico, inspiegabile, oscuro … Inizialmente non mi piaceva più di tanto, ma al susseguirsi della storia è diventato stranissimo e affascinante, con il robot intelligente e il monolite, il finale ti lascia a bocca aperto. Difficile da capire alla prima volta !! Buonissimi gli effetti speciali e i suoni, come le scenografie, la fotografia e la colonna sonora (anche troppo abbondante) considerando l’anno. Sceneggiatura originalissima !! Il film è poco parlato perciò suggestiona ancora di più e il silenzio della spazio profondo fa venire la pelle d’oca, soprattutto con certe colonne sonore … Girato in modo sublime con riprese molto belle e impressionanti !!! Un capolavoro del genio Kubrick, una volta e adesso !! A mal in cuore non posso dare 10 perché il film è molto noioso: soprattutto i primi 50 minuti … Da vedere assolutamente almeno una volta nella vita (o di più se non si comprende il senso). Voto: 9 ½ …
questo sei è per il finale , che mi ha totalmente stravolto , una tensione incredibile e paura da lacrime mi ha fatto venire ...
ma il resto del film no , purtroppo non mi ha lasciato molto , bellissima l' idea di hal il robot che si ribella e pensa con la sua "testa" ma che in realtà agisce sempre sotto una coscienza ricreata dagli umani , le muscihe , quelle originali sono immensamente inquietanti , con quei cori a tratti discordanti in salendo quasi a diventare un urlo , molto buone tutto il film in se però è troppo vuoto , non mi piace ricercare un significato misteriosissimo nelle profondità dell' universo e dell' animo umano , dando miliardi di interpretazioni diverse .. no è troppo e se non ho capito nulla del film che ho visto e rivisto , allora è il film che non fa arrivare un singolo messaggio ma appunto , uno diverso per tutti , il che non sarebbe una cosa brutta , ma allora a me è arrivato il messaggio sbagliato
Effetti visivi,sonori e colonna sonora al bacio.La fantascienza vera e propria comincia qui...il tema sul futuro invaso dalla tecnologia,che potrebbe prendere il sopravvento...Il Film Chiave che ha dato vita a migliaia di altri film sullo stesso tema.Non c'e bisogno di aggiungere altro..
Terrificante racconto fantascientifico di Kubrick tra progettazioni interstellari, conquista della luna, perenne lotta fra uomo e macchina, limiti varcati dell'infinito e ciclo e riciclo della vita.
La visione di questo film è stata una delle emozioni più forti che io abbia mai provato! Le musiche quanto mai azzeccate, di una solennità unica, vanno di pari passo con la serietà del film e la sua complicatezza. Molti significati nascosti quasi in ogni scena, e chissà quanti altri ancora non sono stati detti. Forse nemmeno da Kubrick, il cui intento era proprio quello di infondere dubbi agli spettatori, di lasciarli cambiati dopo la visione del film, ma con migliaia di domande da porsi. Un film che si potrebbe definire strano, dato che spesso può sembrare che non rispetti un andamento logico. E infatti è tutt'altro che logico questo film, perchè se fosse logico, sarebbe il film più brutto del mondo. Invece è il migliore...
credo che questo sia, se non il migliore, tra i primi 5 film di sempre. capolavoro assoluto del cinema. a chi l'ha visto e non è piaciuto consiglio di riguardarlo... anche a me la prima volta che lo vidi non piacque per niente...mi addormentai anche durante la visione... riguardandolo capii che era un film davvero eccezionale... molti ritengono che kubrick sia un regista sopravvalutato... io questo non lo so.. so solo che questo film è estasi per gli occhi... arte allo stato puro...
******* che noia...non capisco come si possa chiamare capolavoro un film del genere, ho dovuto guardarlo in due parti perchè non riuscivo a stare sveglio. Troppo lento, scene troppo lunghe e pesanti, la colonna sonora si salva. Trama orribile e difficilmente intuibile. Lo consiglio vivamente a chi soffre di insonnia.
una delle più importanti pellicole che ha segnato la storia del cinema. non seguo molto la fantascienza,ma "2001:odissea nello spazio"mi è molto piaciuto,caratterizzato da effetti speciali notevoli(vista l'epoca)premiati con un oscar e dalla quasi totale assenza di dialoghi(rimpiazzati da sublimi commenti musicali). un must!
Quasi tutti quelli che mi hanno descritto il film, prima che lo vedessi, mi avevano preparato al peggio: eterno, prolisso e incomprensibile. Da un certo punto di vista tutto questo è vero, perchè ci sono scene lunghe e statiche e il finale è davvero incomprensibile. Eppure, questa, per me, è poesia pura. Prima di tutto, ogni cosa è al suo posto e la storia è del tutto credibile. Da ammirare soprattutto il fatto che la fisica dell'astronave sia coerente e potenzialmente realizzabile. Partendo da qui, si costruisce una storia in cui bisgna farsi trascinare, lasciando un po' da parte l'oggettività e la razionalità. Ho trovato a dir poco stupende le scene in cui predomina la musica classica, si assaporano, danno la sensazione che lo spazio sia dominato da un'ordine superiore, che le astronavi ballino un waltzer. La storia, poi, si articola in maniera magistrale: si contrappongono l'immobilità e la tensione, la macchina e l'uomo, giungendo ad un finale inquietante, forte ed enigmatico passando attraverso un viaggio psichedelico e inconscio (peccato che non ci sia Echoes dei Pink Floyd!). Insomma, questo film per me, è un capolavoro.
Quando ho visto il voto totale di questo film, mi sono messo a ridere a crepapelle. Ma come si fa a dire che questo è un capolavoro? Penso che la gente sia impazzita. Oppure solo fuori di testa. E' il più brutto film che io abbia mai visto. Lentissimo, noiosissimo. Se non riuscite a prendere sonno vi consiglio di guardarlo. ahahahahahahahaha. Quelli che danno 10 o 9 a questo film, secondo me non sono tanto normali. Saluti.
Ho il massimo rispetto per l'altissima professionalità e passione di kubrick (meticoloso come pochissimi altri)... ma lo ritengo enormemente sopravvalutato. Questo suo film in particolare poi l'ho visto e pure rivisto in diverse età della mia vita, ma proprio non mi è piaciuto ogni volta che l'ho fatto! Il mio giudizio può essere solo uno: MATTONAZZO CLAMOROSO!!! Da evitare ad ogni costo, piacevole forse solo se visto sotto l'effetto di stupefacenti (era il '68, magari, (non lo so), era stato fatto apposta), io, che "purtroppo" non mi drogo, non ci trovo alcunchè di attraente e guardandolo mi sento tanto Fantozzi (che pure non mi piace) durante la visione della Corazzata Potemkin (che pure è meglio di 2001!)...
Datemi retta, molti di quelli che lo stravotano lo fanno solo per rispetto, perchè non hanno il coraggio di opporsi, perchè il dogma che Kubrick è un mito è talmente opprimente che se non gli piace pensano di essere loro spettatori stupidi (e lo riguarderanno forzandosi di farselo prima o poi piacere) ma certo mai penseranno che sia il film a non essere bello!
Io vi ho avvisato, pellicola noiosissima e assolutamente perdibile, poi fate come volete...
Il voto è dovuto al fatto che (per mia grande colpa???) non ho capito il senso,la morale che Kubrick indubbiamente a racchiuso nell'ultima parte della pellicola e,così,il film per me non ha avuto un vero significato....e non sono riuscito a dare nemmeno un'interpretazione sensata. Nonostante ciò la prime due ore sono state un piacere;le atmosfere sono fantastiche, prefino lo spazio vuoto grazie a Kubrick assume un "aspetto"come fosse un paesaggio.Le musiche sono la Perfezione.Il film sotto gli aspetti tecnici mi è piaciuto davvero molto. UN CAPOLAVORO...ma fortunato chi lo capisce o,comunque,chi riesce a dargli un'interpretazione.
forse il film più lento del grande kubrick;un film con degli effetti e delle ricostruzioni notevoli(siamo nel '68),musiche stupende,dialoghi pochi ma incisivi,una solida sceneggiatura,dei bravi attori e,come ho detto prima,è notevole la ricostruzione dello spazio e,all'inizio,del deserto(o quello che era)...regia quasi impeccabile,e,per concludere,degli effetti fotografici e delle riprese davvero ben fatte(visto l'anno in cui è stato fatto il film,ripeto)... certo:il film è piuttosto lento e,data anche la pochezza dei dialoghi,può risultare anche noioso,ma il film va visto con il pretesto di vedere un film di fantascienza del lontano 1968,non un qualsiasi odierno film fantascientifico con scene d'azione e sparatorie d navicella a navicella,no! tra l'altro devo premettere che ho sempre odiato la fantascienza,l'odio tuttora,ma con questo film kubrick mi ha fatto apprezzare un genere a me "sconosciuto"(e lo sarà per il resto della mia vita poichè nessun film di fantascienza esistente ,credo,possa eguagliare l'autenticità e la bellezza di questo)... chiudo raccomandandovi questo piccolo cult del genere e,ripeto,non va visto con il pretesto di vedere un film adrenalinico ma con quello di vedere un film molto lento,con pochi dialoghi e un'importanza della musica davvero molto notevole.... notevole anche il riadattamento della navicella spaziale!
Il Kubrick più lento e metodico di sempre in un viaggio straordinario. Effetti speciali che reggono ancora oggi restando più che credibili,regia immensa e sceneggiatura magnifica. Le parole hanno significato,ma più che ascoltare bisogna anche vedere e mai come in 2001 il significato di ascoltare e vedere è cosi importante. Un viaggio,per di più realistico. è la fantascienza più realistica di sempre. Film di fantascienza che abbraccia campi religiosi e mistici,o forse tutti i campi possibili. Gli argomenti da toccare sono tanti e ognuno in maniera diversa. Tutto il resto è lasciato all'immaginzaone dello spettatore che deve rispondere da solo alle domande lasciate da Kubrick. Era l'unico film di Kubrick che mi mancava e dopo averlo visionato posso dire che mi sembra di essere ancora in viaggio verso Giove,sulle note del Danubio blu.
Dico la mia, sapendo di trovare in disaccordo molti. Io amo i film di fantascienza che vanno a toccare temi esistenziali, filosofici e futuristici. Ma questo Odissea nello Spazio lo trovo del tutto sopravvalutato. Certo il messaggio parrebbe essere originale, interessante, enigmatico perchè non si lascia scoprire fino in fondo. Ma ho preferito il Kubrick di Shining e Arancia Meccanica. Forse il mio giudizio è drastico, visto che per me il miglior film visto fino ad ora è Stalker di Tarkovskij, il quale si pone anch'esso sulla fantascienza filosofico-esistenziale, ma riesce a veicolare messaggi decisamente più potenti, ed a mio avviso, più aderenti alla realtà umana.
Premetto che per questo film vorrei poter dare l'undicesima stellina. Considero questo film come il punto X nella storia del cinema. Il punto più alto del cinema di sempre. L'Everest dell'arte cinematografica. Kurosawa, Coppola, Miyazaki, Leone, Chaplin... Tutti maestri che hanno creato veri capolavori immortali, ma con questo film Kubrick si eleva su tutti definitivamente. Non è un film di fantascienza, forse anche definirlo film è riduttivo. E' un'epopea nella storia dell'uomo, nell'essenza dell'uomo e nel rapporto dell'uomo col mistero dell'universo in cui è calato; un'epopea raccontata per mezzo di fotogrammi, musiche e pochi essenziali dialoghi. Kubrick trascende il cinema ed entra nella metafisica, nella filosofia, negli interrogativi della condizione umana. Rapporta l'essere umano al mistero universale. Fa sorgere e tiene svegli gli interrogativi più alti su cui si sia mai arrovellato il cervello dell'uomo, dacchè si abbia memoria della civiltà. Cosa è l'uomo? Cosa è l'intelligenza? Dove sta la discriminante tra uomo e scimmia? E tra l'uomo e il computer? Siamo soli nell'universo? Cosa è Dio? Dove si colloca l'uomo nell'universo? Cosa è la vita? Cosa ci è dato sapere? Cosa ci è dato comprendere? Quale è il punto oltre il quale all'uomo non è dato spingersi? Qualcuno considera questo film come un trip da allucinati, invece a me sembra l'opera più matura e lucida mai realizzata, anche nelle sue ambiguità nulla è lasciato al caso. Un film che lascia più domande di quante ne voglia risolvere, per stessa ammissione dell'autore. In definitiva non un capolavoro, ma "Il Capolavoro". Grazie Kubrick, infinitamente Grazie.
2001 è uno di quei film che hanno fatto la storia del cinema. Sarebbe oltremodo riduttivo confinarlo in unico genere cinematografico come la fantascienza, dove indubbiamente rappresenta tutt'oggi lo spartiacque tra ciò che era prima e ciò che è stato dopo 2001. Il film di Kubrick va oltre il genere, ha quel carattere di universalità che ancora oggi è la fonte principale del suo fascino. Il viaggio della Discovery, viaggio nell'evoluzione dell'uomo e di ciò che c'è oltre sè stesso verso quei confini dove ancora tutto è inconoscibile e misterioso, siano entità extraterresti più evolute o il concetto stesso di D.io. Tante sono le chiavi lettura, tanta è la complessità di un film unico e assoluto. Una pellicola che stimola ancora oggi l'immaginazione più di ogni altro, che pone molti più quesiti che dare delle risposte certe. Il mistero del monolite, l'"umanità" di HAL 9000 sono solo esempi di un capolavoro senza tempo e del viaggio più avventuroso e affascinante della storia del cinema.
Il film che ha reinventato i canoni del film di fantascienza e giustamente il piu famoso nel suo genere.Visivamente straordinario non è pero'consigliabile a tutti in quanto molto lento e introspettivo.Da visionare se possibile in solitudine per apprezzarlo al meglio e magari divertirsi a darne una propria personale interpretazione,cosa che lo stesso genio Kubrick si augurava dai fruitori del film.
Etichettare 2001 odissea nello spazio con un genere (in questo caso come vedo sempre dappertutto "fantascienza") è un errore grossolano. Questa è un'opera che trascende da ogni vincolo e si sviluppa in terreni addirittura ignoti, che ognuno è in grado di interpretare a proprio piacimento. Una sorta di "trip", di viaggio mentale che non può essere etichettato in alcun modo, tranne che in opera eccelsa
Impossibile pensare d'imprigionare questa opera in semplici aggettivi. Una vicenda senza confini di tempo, dal remotissimo passato antropomorfo, ai viaggi nello spazio, in un magistrale accostamento tra immagini e musiche. Ma è inutile cercare di decifrarne gli innumerevoli significati: è sufficiente lasciarsi trasportare dalla sua forza di metafisica bellezza.
L'opera più complessa ed articolata di Kubrick, un fim che ogni volta visto ti fa cogliere un significato o una sfumatura diversa. Tutto da interpretare a piacimento, un capolavoro fuori da ogni schema
ogni commento è superfluo...un opera eccezionale,che nonostante sia stata prodotta 41 anni fa,è tremendamente attuale.Un'insieme di immagini,musiche e significati profondi sull'uomo,sulla sua vita.L'uomo dalla sua nascita fino a un ipotetica fine,dove il progresso diventa qualcosa che l'uomo stesso non può più controllare. l'ho dovuto vedere più di una volta per dare il mio voto.Film visionario,difficile da comprendere per alcuni.
Questo film è un'esplosione di rumori, colori e suoni che racchiude in se tutto l'aspetto visionario di Stanley Kubrick; un esperienza visiva che ancora oggi non passa di certo inosservata per la bellezza di certi effetti speciali, veramente avanti se si considera l'anno di uscita.L'ottima sceneggiatura e la bravura degli attori è fondamentale, non va tralasciata però l'importanza della colonna sonora che è sicuramente molto azzeccata, in quanto contribuisce a rendere certe scene veramente maestose. Kubrick in questo film ha cercato di spiegare come, nonostante il trascorrere dei secoli, l'uomo rimanga innegabilmente legato alla sua natura, e questo viente evidenziato mediante un passaggio evolutivo considerevole.Il film mantiene ritmi decisamente blandi per quanto riguarda tutta la prima parte, ma diventano via via più sostenuti nella seconda, quando una nuova figura fa il suo ingresso, HAL 9000.Da qui in poi verrà sviluppato il tema dell'intelligenza artificiale, che sarà di fondamentale importanza per il film.HAL è il super computer di bordo, il suo compito è quello di gestire l'astronave e assicurarne il corretto funzionamento; per far questo, è dotato di un'intelligenza sua, che gli permette di dialogare con gli astronauti e addirittura di prendere decisioni "personalmente", qualora dovesse sentire in pericolo sé stesso o il buon esito della missione.Le scene finali, che offrono decisamente le immagini più surreali dell'intero lavoro, si dedicano invece a trattare il tema della morte e della rinascita dell'uomo. Film ricco di simbolismi, attraverso i quali vengono affrontati differenti argomenti in maniera molto originale, che lo rendono ancora oggi unico nel suo genere.
Ho quasi paura a lasciare questo commento...è un film complicato da giudicare per me, un film che ho visto tre volte per capirne (o almeno provarci) le piccole sfumature. La prima volta non mi piacque, non ci capii un bel niente, come credo sia capitato un pò a tutti...poi lo rividi assieme a mio padre che mi diede un minimo di chiave di lettura, ed infine l'ho rivisto la settimana scorsa dopo aver studiato, a scuola, la filosofia di Nietzsche...e devo dire che il film, capendolo, prende tutt'altra piega. Basti pensare che lo porto come tesina per la maturità.
Il motivo per cui non metto il 10, però, è che è nel suo incedere fin troppo lento, soprattutto in determinate riprese..
come quella in cui Bowman esce con il guscio dalla nave per controllare il danno che HAL ha diagnosticato
..tuttavia questo è solo gusto personale, appartengo ad un'altra generazione di "spettatori" (per quanto, in quanto a gusti, non mi rispecchio negli odierni 19enni che vanno avanti a pane e Vanzina). Inopinabile, comunque, mettere in discussione lo spessore di questa pellicola, pellicola che chiunque abbia un minimo di interesse al mondo del cinema dovrebbe vedere. Detto ciò, ecco spiegato il mancato 10...non linciatemi :P
Film "perfetto" di S. Kubrick, una storia che molti stentano a capire, basata su un racconto di fantascienza, si avvale di effetti speciali avveniristici per l'epoca, ottime location, trucchi e maschere (le scimmie) superlative, bellissime riprese, buona sceneggiatura che dell'originale racconto ha ben poco, ottima regia del "maestro" con un realismo fuori del comune nelle scene ambientate nello spazio, bellissima e famosa colonna sonora, pochissimi dialoghi e interpretazioni "perfette" degli attori, su tutti HALL 9000. Da vedere
La locandina dice già tutto. Allacciarsi la cintura e prepararsi ad un viaggio mai fatto prima, un viaggio che tocca temi epocali. Il "best of" di Kubrick
Odissea nello spazio è un film difficile da classificare: risulta un film atipico per il genere fantascientifico e tratta argomenti di difficile comprensione (io non sono sicura di aver compreso tutto). Ma Kubrick è un genio e questo capolavoro ne è la prova. Ogni scena, ogni lunghissima scena, sembra quasi non avere un vero e proprio senso, ma osservando attraverso un occhio più sapiente (che io non ho), sicuramente si comprenderanno i vari significati, spesso oscurati dalla noia. Capolavoro in effetti è riduttivo. Non è stupendo solo per la regia e gli effetti speciali, ma perchè racconta la storia dell'umanità fin dalla preistoria...noi umani siamo l'essenza del film; pure i robot sono, per me, una rappresentazione di quello che l'uomo si sta tramutando...un essere senza sentimenti, legato ad una tecnologia che fa perdere piano piano la capacità di avere rapporti di amore e amicizia. Ma Kubrick ci lascia una via di speranza, un robot capace di provare sentimenti. Bisogna vederlo, a prescindere che possa piacere, perchè c'è una piccola parte di noi in quel film e anche se risulta difficile, tutti saranno in grado, come me, di dare una piccola interpretazione personale a Odissea nello spazio. Le parole non bastano e io sicuramente non sono riuscita ad evocare la bellezza del film, ma vedetelo, vedetelo, vedetelo. Non ve ne pentirete.
Da amante del genere, ho dovuto guardare questo film, premetto che non sono riuscito a guardarlo tutto ad un fiato, e che mi sono addormentato almeno due o tre volte prima di giungere alla quantomai supplicata fine. A tratti mi sembrava di vivere un'incubo. Da salvare gli effetti speciali e la colonna sonora anche se non accostata a dovere.
Un film visivamente splendido grazie ad effetti speciali eccezionali per quell'epoca. Il tema musicale è forse uno dei più sontuosi e riconoscibili. I primi 20 minuti ci regalano una fotografia minuziosa che incornicia un'ambientazione particolare e ben caratterizzata. La scelta della musica nelle scene dello spazio mi è sembrata veramente azzeccata. Un prodotto certamente valido, tutt altro che noioso, che però non è riuscito a prendermi pienamente, soprattutto perchè ha un ritmo lento, per quanto concerne i miei gusti cinematografici, che subisce l'esasperazione delle inquadrature. E' un genere che non mi è molto congeniale, ma sicuramente è un'esperienza cinematografica da fare.
Un film che esprime significati particolari che soltanto alcune persone riescono a cogliere. In base al mio voto, io non rientro tra di quelli. FIlm naturalmente che fa parte della storia del cinema e curato in tutti i minimi dettagli. Proprio per questo motivo riceve un 7.
Bè commentare questo film risulta ancora più difficile del capirne la trama. Comunque si può dire che risulta essere un film unico nel suo genere e che molti altri registi hanno tentato di prenderne spunto. Devo dire che non è il capolavoro da me più apprezzato di Stanley Kubrick, ma comunque validissimo e imperdibile. Forse l'obbiettivo di questo film(opinione personale) non era uno solo, ma molteplici, tutti ricollegati tra loro attraverso un filo conduttore cioè quello della scenza in rapporto con l'umanità. Sempre a mio parere, nella parte finale invece si da spazio a un'altra importante riflessione stavolta riguardo al ciclo della vita. Tuttavia il film a me risulta ancora molto annebbiato...in fondo le mie sono solo ipotesi.
Da molti anni ho cercato di vedere questo film nella sua interezza e non ce l’ho mai fatta, stavolta ho cercato di fare uno sforzo per filmscoop, ed è stato tremendo, ve lo assicuro.
L’ho guardato cercando di dimenticare quello che so del film, ed iniziamo subito male perché non si capisce da dove è arrivato quell’oggetto nero ed alto e non è assolutamente chiaro che è grazie a quest’oggetto che le scimmie iniziano ad evolvere, cosa tra l’altro decisamente falsa perché, per quello che sappiamo attualmente, l’evoluzione ha seguito una dinamica naturale e non influenzata da oggetti extraterrestri.
Gli ambienti interni della stazione spaziale che si vede all’inizio del film sono agli antipodi degli effettivi ambienti che troveremo nelle vere stazioni spaziali nel prossimo futuro, questi del film sono troppo grandi (spazio ed energia sprecati), troppo monotoni (un bianco del genere non sarebbe tollerato dalle persone per tanto tempo) e troppo scomodi (ma chi ha voluto quelle sedie scomodissime?).
Quello che mi è piaciuto sono sicuramente le ipotesi di come potranno vivere gli abitanti di una stazione od una navicella spaziale, in particolare ho trovato molto bello quello della ragazza che cammina su una sorta di cerchio ed a testa in giù se ne esce camminando come se fosse dritta ed apprezzabile è la mancanza di suono nel vuoto, sostituito però da della musica poco adatta, ma quello che mi è piaciuto di più è l’ambiente di lavoro circolare in cui anche mangiano e si allenano correndo, ma è solo una goccia nell'oceano di nefandezze che questo film contiene.
Se una delle intenzioni era quella di appassionare lo spettatore per la missione verso Marte, allora l’obiettivo è miseramente fallito, non si capisce come ci si dovrebbe interessare, le scene sono troppo staccate ed asettiche per rendere partecipe lo spettatore. Il conflitto tra il computer e gli umani è altresì patetico, niente delle immagini mostrate rende l’idea della privazione di una vita senziente o quasi, umana o meccanica che sia.
Passate le due ore e con l’astronauta arrivato a destinazione, pregavo affinché il film finisse, è stato uno strazio attendere la fine con quelle scene inutili ed inconcludenti, ma non mi aspettavo che la parte peggiore fosse il finale, con quegli ambienti di epoca vittoriana (e qui è chiaro che il film è stato creato da un inglese, in particolare americano naturalizzato inglese) che non c’entrano nulla col resto del film, un pugno allo stomaco per chi vuole ancora cercare a tutti i costi di apprezzare questo schifo.
Le musiche sono carine, niente da dire, ma non centrano niente con le scene mostrate, cosa che scontenta sia gli amanti della musica classica che della fantascienza, ed io che sono amante di entrambi sono doppiamente scontento. Inoltre il volume è troppo alto rispetto al parlato, la prevalenza delle prime rispetto alle seconde è riprovevole, ci dev’essere un corretto equilibrio che qui manca totalmente.
Per finire le pause tra una scena chiave e l’altra sono enormi, esagerate, troppo lunghe per riuscire a tenere viva l’attenzione dello spettatore.
Nulla da dire sugli attori, sono stati messi lì solo per fungere da soprammobili al servizio della storia.
Forse la più grande opera d'arte del XX secolo. Si commenta da sola... un'eperienza unica. Lento? Noioso? mica è un valore assoluto... questa è arte ragazzi, non si scappa.
Leggo tanti bei commenti su questo film e così per sicurezza controllo e ricontrollo che il titolo sul vhs che ho visto sia lo stesso...e ogni volta mi accorgo con maggior stupore che il "film"(o sarebbe meglio chiamarlo documentario?!)che ho visto e il film che viene chiamato CAPOLAVORO in queste pagine è lo stesso identico:2001 ODISSEA NELLO SPAZIO. Dopo mezzora di film ho spento il televisore e gettato la videocassetta nell'angolo più buoio dello scaffale...dopo qualche minuto ,ancora incredula per ciò che avevo appena visto,continuo la triste visione di questo film e con fatica lo finisco . Premetto che il termine NOIOSO non rende bene l'idea di quanto in realtà questo film lo sia . Non metto in dubbio il fatto che celi significati profondi (per questo il voto non è 2)ma questo genere di film a me non trasmette nulla ,per cogliere significati e emozioni ho bisogno di immagini forti e suggestive e 2001 odissea nello spazio presenta solo una serie interminabile di immagini dello spazio e dei poveretti che stanno nell'astronave e che (cosa assurda)si dicono 4 parole in tutto il film, infatti i dialoghi(cosa a mio parere essenziale)sono del tutto inesistenti. Ciò significa che questo film ,che secondo me somiglia di più a un documentario, è adatto ai pochi privilegiati che difficilmente si addormentano. Le musiche sono belle prese singolarmente ma stonano troppo con la bruttezza del film che risulta quasi irritante nella sua lentezza e nel suo inutile tentativo di voler sembrare complesso e articolato mentre in realtà è solo noioso ! Insomma una specie di film muto con un finale orrendo . Ammetto che per quanto mi riguarda a sfavore di questo film c'è il fatto che non amo nel modo più assoluto Stanley Kubrick(per quanto riguarda le sue opere naturalmente) e non amo la fantascienza. Detto questo penso che questo bel 3 e mezzo sia un voto più che generoso.
mi piacerebbe davvero tanto arrivare fino alla fine del film.. ma ogni volta che lo guardo al massimo duro 2 ore, poi crollo in un sonno profondo... il film è eccessivamente pesante, con scene interminabili...(belle scene e musiche ma interminabili) come idee in generale è molto buono ma l'eccessiva pesantezza ne grava e non poco sul prodotto finale e quindi sul mio giudizio..
Non posso che trovarmi d'accordo con la stragrande maggioranza dei commenti qui riportati. Un'opera davvero notevole... Di film suggestivi come questo se ne vedono davvero pochi, pochissimi...
Sicuramente con questo voto faro inca...re un sacco di gente e mi dispiace per questo ma non è assolutamente una provocazione.Ho visto quasi tutti i film di Kubrick e li trovo bellissimi ma questo mi e parso lento e abbastanza noioso.Ho letto un commento prima e dicevano che il cinema e una forma d'arte e la sua funzione primaria non è quella di intrattenere e che questo non e un film per le masse.Mi permetto di dissociare perche il cinema e nato per intrattenere la gente in primo luogo e che poi è evoluto diventando una forma d'arte e un altra cosa,secondo,se questo non è un film per le masse come si spiegano i 520 e qualcosa voti di media piu di 8 solo su questo sito?2001 odissea nello spazio magari e un capolavoro non sta a me decidere questo,ma un capolavoro ti deve dare un interesse minimo necessario purche tu continui a guardarlo.
Prima di appioppare un voto a questo film bisogna fare un piccolo prologo:
1-e' un 'opera d'arte in pellicola
2-puo' non piacere perche' e' l'autore stesso che cerca di essere compreso solo da chi vuole pensare e riflettere tramite il suo lavoro
quindi e' un lavoro esclusivo non per tutti. Detto cio' per me e' l'esempio di cosa si puo' fare con il cinema ; lo collocherei quasi fuori concorso tale e' il suo divario dal punto di vista emozionale e riflessivo rispetto a tutto cio' normalmente vediamo tramite il grande schermo.
Io mi rimetto al voto dell'ampia giuria dei 521 che hanno votato prima di me.
Uno dei più grandi film di sempre Maestoso nel suo essere dionisiaco Più d'una scena d'antologia Una in particolare meriterebbe un dieci La lotta tra le scimmie Finale da panico "Che cos'è la scimmia per l'uomo? Una risata di scherno e una penosa vergogna E proprio questo dev'esser l'uomo per il superuomo: Una risata di scherno e una penosa vergogna"
Non sono degno per commentare questo film, posso solo dire che questa non è un'opera cinematografica bensì è un'opera d'arte che vista e rivista per capirne veramente l'essensa ed io non ci sono riuscito ancora del tutto.
Pur avendo visto questo film più volte, ho sempre esitato prima di esprimere una qualche opinione. Trovandoci di fronte a chi ti sbatte storie semplici e demarcate, affermazioni nette, fughe clamorose, buoni contro cattivi, si può sempre dire immediatamente, e non si fa peccato, ah capolavoro o ma che stupidaggine. Qui invece, come in “8 e ½” o “Il diavolo probabilmente”, il regista da spunti di riflessione, ti lascia libero di speculare su tutto.
Detto questo, il film esemplifica l’aspirazione dell’uomo a scoprire il significato dell’esistenza, cosa ci sia dietro l’intelligenza umana e le misteriose forze che governano l’universo. Ambizione che sarebbe superbia se Kubrick ci desse certezze e risposte; invece la grandezza del film sta nel fatto che tutto è fatto in modo da far costruire a noi spettatori la storia. Musica classica e silenzi, lande desolate e scenari spaziali, viaggi dalla preistoria al futuro e all’infinito per poi tornare indietro al primordiale, tutto per stimolare la reverie umana.
Quello che meraviglia però di più è che un film indiscutibilmente “d’autore”, e quindi in teoria non adatto al grande pubblico perché “colto”, abbia avuto un enorme successo proprio nella massa. Forse la massa non esiste? Forse chiunque può lasciarsi andare a grandi riflessioni? Forse una volta realizzato ciò, il pubblico ha deciso di abbandonare le alte fantasticherie per cercare di scoprire come un ragazzo di strada abbia vinto 20 milioni di rupie, che magari in futuro spenderà per diventare come Briatore? Boh, chi lo sa se sia meglio la reverie sull’infinito o quella sulle cose terrene.
L'ho visto da piccolo e me ne innamorai all'istante. Ormai non riesco più a farne a meno. Mi ha rapito talmente tanto da verlo visto infinite volte. Semplicemente geniale, soprattutto nelle inquadrature. Strabiliante!
Che dire , le scelte ideali non possono non far pensare , la ricerca degli ambienti delle musiche , il modo in cui Kubrick vuole trasmettere quello che sarà quello che siamo e che siamo stati , tutto molto profondo e accuratamente voluto .Il rovescio della medaglia , è una lentezza infinita ,dialoghi poco sviluppati ed emozioni profonde ma statiche più da riflessione che da impatto , quello che molti definiscono un capolavoro per me rimane un titolo rispettabile ma decisamente superato e quello che Kubrick voleva realmente ottenere beh nn vi è riuscito , se non nella sola visione futuristica.
mettiamo subbito in chiaro una cosa: non è noioso. è lento, ma non è noioso. è il capolavoro della storia del cinema, più di Quarto Potere, più della Cporazzata, più di otto e mezzo, Apocalypse Now o Tempi Moderni. qualsiasi film di Kubrick impallidisce nei confronti di questo, e Kubrick ne ha fatto di capolavori. è molto probabilmente la più grande opera del 900', e non solo tra i film.
Visto il mio nick non ci si poteva aspettare un voto diverso. Capolavoro fra i capolavori, troppo spesso incompreso o frainteso (ad esempio nella presunta associazione fra il monolito e il Dio Cristiano), rimane a tutt'oggi il punto più alto che l'uomo ha toccato nel parlare delle sue origini, del suo presente e del suo futuro. Non è un film per tutti, per cui se non siete pronti a ragionare e a farvi trasportare dal film statene alla larga e cimentatevi nella visione quando sarete pronti.
Non si può dare un voto a un capolavoro, sarebbe troppo riduttivo. 2001 Odissea nello spazio trascende il capolavoro, fa di Kubrick un capolavoro. E' inutile anche il cercare di darci un senso, non c'è senso nel voler dare un senso.
Bando alle ciance che ho visto qua sotto: qua siamo di fronte ad una delle opere magistrali della cinematografia, non sono io a dirlo ma la storia del cinema. Poi ognuno la pensi come vuole, è legittimo. Per me 2001 è un viaggio irripetibile
Un'altra perla del grande Stanley Kubrick! Ogni inquadratura è un piccolo gioiello di arte cinematografica. Ottimo l'impiego degli effetti speciali se pensiamo che questo film ha più di quaranta anni. Eccezionale anche la storia narrata che pota a diverse riflessioni su argomenti piuttosto disparati. Molto evocativa è, poi, la colonna sonora. In una sola parola: capolavoro!
Non è uno dei film di Kubrick che preferisco, ma è pura storia del cinema: curato in ogni dettaglio e pieno di significati. Non si può dire che non sia noioso in alcuni punti ma va di certo visto più di una volta per cogliere fino in fondo la sua magia.
l'ho visto la prima volta. e mi so addormentato a metà film. e mi sono astenuto dal commentarlo come correttezza vuole. poi o letto i vostri commenti. mi son detto che forse quel giorno ero un po' assonnato. quindi l'ho rivisto... una faticaccia incredibile per rimanere sveglio. quindi non ero io assonnato è il film che è di una palla mortale. ma veramente una palla. sono il primo a riconoscere i meriti degli argomenti che tratta, la regia di kubrick mi è sempre piaciuta ed è immediatamente riconoscibile però come dico da anni il film è intrattenimento sopratutto, e se un film annoia a mio avviso ha fallito nel suo principale intento. pensandoci bene mi ha attirato solo.....