gomorra regia di Matteo Garrone Italia 2008
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gomorra (2008)

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locandina del film GOMORRA

Titolo Originale: GOMORRA

RegiaMatteo Garrone

InterpretiToni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster

Durata: h 2.15
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Tratto dal libro "Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra" di Roberto Saviano
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Matteo Garrone

Trama del film Gomorra

Tratto dall'omonimo bestseller di Roberto Saviano, il film è un ritratto della camorra e della criminalità contemporanea nella città di Napoli.

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Voto Visitatori:   7,51 / 10 (299 voti)7,51Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior filmMigliore regiaMigliore sceneggiaturaMigliore produttoreMiglior montaggioMiglior sonoroMiglior canzone (Herculaneum)
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura, Migliore produttore, Miglior montaggio, Miglior sonoro, Miglior canzone (Herculaneum)
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Voti e commenti su Gomorra, 299 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  25/05/2008 19:26:55
   8½ / 10
Grandissimo Matteo Garrone, finalmente un film che ti inietta la verità fin dentro le vene. Bravissimo, dobbiamo essere fieri di questo film.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  25/05/2008 18:56:19
   8½ / 10
Quando l'Italia fa Cinema.Pellicola di gran spessore.Mi ha ricordato molto City Of God.Toccante è violento.Molto Bello!

alex14  @  25/05/2008 18:48:37
   8 / 10
Un bel film che offre un veritiero ritratto di alcune zone d'Italia.
Certe scene sono davvero un pugno nello stomaco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  25/05/2008 13:17:20
   9 / 10
Una delle migliori pellicole italiane da qualche anno a questa parte. Gomorra ci fa entrare in un mondo a parte, a noi sconosciuto e lontano anni luce dalla realtà italiana. Al termine della visione non si può non rimanerne sconvolti. A parte per i contenuti attuali e per l'importanza del tema trattato, Gomorra è un film ben diretto ed interpretato in maniera ineccepibile. Meritatissima la candidatura alla Palma d'oro di quest'anno.

muSe  @  25/05/2008 10:57:38
   6½ / 10
Avrei voluto capirlo di più, in certi tratti ho fatto molta fatica, forse troppa, ma non mi ha convinto particolarmente

Delfina  @  25/05/2008 00:53:23
   5 / 10
Premetto che non conosco il libro, il caso mediatico, l'inchiesta di Saviano.
Ma immagino che la perdita di capacità narrativa, in questo film di Garrone, sia probabilmente imputabile alla volontà di trascrivere fedelmente il libro.
Purtroppo, al film manca una storia solida e l'affresco di taglio documentarista - antropologico, manca di una vera profondità di campo.

SI sente la presenza, nella narrazione della vicenda "camorra", di un punto cieco dietro al quale intuiamo esserci però la parte più interessante.
Come è nata la camorra? Chi l'ha favorita? Quali sono i suoi agganci complessi, chi la mantiene, quale funzione svolge nella rete mondiale delle mafie?
A tutto questo non si prova nemmeno a dare una risposta, ma si spiattella davanti agli occhi il degrado campano, esibendo mostriciattoli umani, più o meno grossi, di lombrosiana memoria. Le bestie cattive.

Ma non si può ragionevolmente credere che i capi della camorra stiano dentro "Le vele". Mostrare la manovalanza sa di operazione di facciata, tanto clamore e poca sostanza.

A parte questo, il film è anche piuttosto noioso, tranne in alcuni punti, e la fotografia non è particolarmente potente né brillante.

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Ultima risposta 25/09/2008 16.27.04
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FABRIT  @  24/05/2008 22:25:35
   7 / 10
Duro e asciutto!Un ottimo film anche se il libro è molto di più!

Invia una mail all'autore del commento signor_kappa  @  24/05/2008 21:29:46
   9 / 10
Amo i film in dialetto sottotitolato, amo i film di storie collettive, amo le ambientazioni di periferia; che dire di più? Non amo che tutto questo, ed è la verità, sia Italia ed Europa. La pellicola ti fa del male, ma ti aiuta a capire, eccome se ti aiuta.

ingsissi  @  24/05/2008 21:22:01
   8 / 10
Manca quasi il respiro nella sala affollata, anche l'aria a tratti. Una storia nell'altra senza possibilità di scampo, la cruda realtà, nessun effetto speciale tutto drammaticamente vero. Il male che nasce si riproduce e si autoalimenta con se stesso. Ragazzini che sognano di conquistare tutto, sparando, in mutande, nel nulla; mettono il naso dove non devono e anche per loro è pronta una bella imboscata, del resto "era necessario" dice il vecchio. Nessuna pietà. Nessun lieto fine se mai ci fosse.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  24/05/2008 19:52:54
   8½ / 10
Gomorra è una visione sconvolgente. Così brutale nel suo realismo, da non lasciare neanche un attimo di tregua allo spettatore, che ne esce tramortito.
Ogni tanto viene ancora realizzato qualche film in grado di innalzare il nostro cinema, qualcosa di cui sentirsi profondamente orgogliosi.

ozrecsehc  @  24/05/2008 15:25:22
   10 / 10
dieci perchè anche questa è l'italia, purtroppo

Vegetable man  @  23/05/2008 20:30:32
   8 / 10
Sono davvero combattuto nell'assegnare un voto a questo film, poichè non credo vada giudicato con i criteri canonici.
La sua forza rappresentativa, se si intende cosa voglio dire, va oltre quello che è il gusto dello spettatore, va oltre il normale affermare "mi è piaciuto", "non mi è piaciuto".

Il film non mi è piaciuto. L'ho trovato farraginoso, piatto nel dipanarsi delle varie vicende, senza una vera conclusione poichè non c'è uno svolgimento. Certo, mi accorgo che questa è la tecnica narrativa che si è scelto di utilizzare. Però, rende il film ancora più pesante di quanto già faccia il contenuto.
Non mi è piaciuto anche perchè non mi ha lasciato molto. Ero in una situazione particolare: tramite la mia ragazza, che aveva letto il libro, sono venuto a conoscenza solo di alcuni aspetti, quelli che l'avevano maggiormente colpita, del libro. Tra questi, vi era l'organizzazione, l'ampiezza del sistema-camorra. Il suo dipanarsi in ambiti di qualsiasi tipo, commerciale, economico, finanziario. I suoi traffici toccano moltissime aziende che consideriamo nella legalità.
Questo punto, che tanto mi aveva colpito, è solo accennato nel film.
Infine, i personaggi. Non sono approfonditi, non si sta in pena per la loro sorte, non ci si immedesima. Risultato, a due ore dalla visione questo film non mi ha lasciato granchè, rispetto a quello che già prima dal libro sapevo.
A sentire gli altri commenti però, sono in minoranza riguardo a questo.

Passiamo invece alle note positive: l'impronta stilistica di Garrone è molto cruda e realistica, certamente indovinata, per l'atmosfera che crea. La scarsa profondità di campo, le riprese in ambienti reali e carichi di vissuto, gli attori non professionisti, sono scelte che vanno nella giusta direzione.
E' molto apprezzabile anche la scelta di non scadere nella docu-fiction televisiva, l'assenza di sbavature che svelino la finzione, l'assenza di moralismi inutili.

Si potrebbe dire, è un bel film-brutto. Sopratutto, un film troppo importante per ragioni non strettamente cinematografiche, per meritarsi un voto inferiore a quello che ho dato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 10.18.42
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kiteneomare  @  23/05/2008 07:18:52
   10 / 10
Un pugno nello stomaco, peggio di una pistolettata!
Non mi è mai capitato di stare male durante la visione di un film!
Eppure sono amante dell'horror più gore!
Ma ieri, vedendo Gomorra, mi ha fatto male l'eccezionale realismo della messa in scena, impreziosita dal non professionismo di gran parte degli attori!
E io che sono napoletano mi sono sentito ancora più colpito dal constatare che purtroppo il film (così come il romanzo di Saviano da cui è tratto) racconta la dura verità che va in onda tutti i giorni in alcuni quartieri ed alcune zone della Campania ex felix.
I numerosi colpi di pistola esplosi nel film, volutamente fragorosi, ti fanno sobbalzare dalla poltrona e ti rendono momentaneamente sordi proprio come se fossero reali!
Ma più che la violenza fisica ciò che colpisce è quella verbale dei ragazzi di Scampia, che sono davvero dei senza futuro, morti che camminano, abbandonati dallo stato!
L'unico augurio è che questo film disturbi, come ha disturbato me, i ragazzini che andranno a vederlo, che faccia capire loro che quella vita non è un esempio da seguire ma un tunnel senza uscita!
Sul piano strettamente "tecnico" non si può che lodare su tutti il regista per l'abilità nel dirigere non professionisti (in questo ricorda molto il grande Gianni Amelio) e per la trasposizione del difficile testo di Saviano.
Sulla recitazione di Servillo ormai non ci sono parole che tengano, quindi mi soffermerei sulla magistrale interpretazione di Gianfelice Imparato, assolutamente stratosferico!
Standing ovation col cuore affranto!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/05/2008 00:13:09
   9 / 10
E' veramente difficle rimanere indifferenti di fronte ad un film sconvolgente per la potenza delle immagini che rimangono impresse nella tua mente. Dal formicaio infernale di Scampia delle basse manovalanze al doppiopetto del traffico per lo smaltimento dei rifiuti tossici, la camorra ha inquinato e continua ad inquinare il tessuto sociale ed economico della società campana e non solo. Ritratto lucido e spietato di una realtà priva di valori, tranne quello del denaro (con quel suo ossessivo fruscio del conteggio delle banconote), quello si copioso per pochi capoclan in mezzo alla miseria dei tanti. La regia di Garrone è magnifica nel seguire da vicino, anzi quasi opprimendo i personaggi delle cinque storie che compongono il film e mostrando più di una volta veri pezzi di bravura come l'assassinio del cinese e la strage dove Don Ciro, unico sopravvissuto si allontana tornando verso le Vele di Scampia.

simonssj  @  22/05/2008 23:09:21
   10 / 10
Spaventosamente reale, si esce dalla sala con il sollievo di aver goduto di una produzione italiana di altissimo livello (la telecamera a conti fatti sembra muoversi tra la realtà quotidiana di Scampia e dintorni) e il terrore che, alla fine dei conti, quello che si è appena visto è un film ma di fatto non lo è. Consiglio vivamente di raccogliere, prima della visione, alcune informazioni sulle dinamiche delle attività illecite affrontate da Saviano (nel romanzo) e da Garrone per non rimanere troppo smarriti. L'augurio è che un giorno questo film possa raccontare ciò che è stato e non più ciò che è. Da premiare in tutti i modi possibili

giax-tommy  @  22/05/2008 21:50:49
   10 / 10
Sono assolutamente orgoglioso di questo film.Apparte il coraggio nel girarlo,produrlo e interpretarlo si deve apprezzare la mano del regista che mi ha stupito davvero,L'imbalsamatore e Primo Amore sono due film fantastici ma di un regista non immaturo ma poco considerato e quindi su cui si aveva investito poco.Con Gomorra lo scenario cambia,Garrone ha avuto a disposizione ottimi attori,e soprattutto una gran quantità di ottimi attori(non so come si chiami l'attore che interpreta il portasoldi ma è fantastico),ma anche la possibilità di uno sfondo come le Vele.
La realtà di quelle immagini ovviamente fa si che il film arrivi dritto allo stomaco,e lo squallore di tutti gli ambienti rappresentati sono la giusta scenografia per lo squallore di quelle azioni(anche la spiaggia dove i due ragazzi si sbizarriscono è squallida),Chi sperava(le frange stupide dei fun di Tony Montana soprattutto) in una qualsiasi forma di elogio anche implicito a quello stile di vita malavitoso se ne andrà a casa del tutto deluso.Inoltre io che le frange vichinghe dei napoletani li vedo tutti i santi giorni posso constatare che si comportano davvero come i protagonisti di queste vicende,è impressionante la qualità delle loro interpretazioni e la somiglianza negli atteggiamenti e nei discorsi futili e volti all'inutilità o al massimo allo sfotto del "diverso" di turno.
Complimenti a Garrone,stile unico

harlan  @  22/05/2008 20:33:55
   9 / 10
REALE: ieri, io, non ho assistito ad un film. mi sono trovato un attimo nelle vele. poi un attimo al villaggio coppola. un'attimo alle falde del vesuvio. un'attimo in giro per le discariche a cielo aperto campane.
il libro racconta la realtà che mi circonda. ciò che ho visto ieri sintetizza il libro. ciò che ho visto ieri è la sintesi della realtà che mi circonda.
le storie ti coinvolgono. la regia ti da la sensazione di essere li', sei presente anche tu. . i dialoghi rispecchiano fedelmente la realtà, e quando dico fedelmente dico che non c'è stato alcun tipo di adattamento "all'italiano" come di solito accade nei film in dialetto. vi assicuro che ciò che avete sentito nel film, io lo sento tutti i giorni, uguale. è il nostro "slang" e nel film c'è tutto senza nessuno sconto.
mezzo voto in meno, perchè ahimè non mi ha stupito, i meccanismi rappresentati qui da noi li conoscono tutti e qualcuno ci convive. niente di nuovo per noi della provincia, per noi di las vegas.
mezzo voto in meno, perchè la camorra casalese non è rappresentata al contrario di ciò che accade nel libro, o almeno fa da semplice contorno alla storia dei due ragazzini-scarface, mentre il suo ruolo è predominante nella realtà campana. avrei preferito una delle storie TUTTA dedicata alle vicende dell'agro aversano.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  22/05/2008 19:25:54
   8½ / 10
"Tu porti i soldi e io uccido la gente, siamo uguali io e te in questa guerra"

La guerra... l'emulazione che porta dei ragazzini a comportarsi come se fossero tra i vietcong di Platoon, il lancinante sparo che mitraglia il silenzio (ovunque c'è silenzio, complicità e fatalismo).
Un girone infernale, con il quartiere di Scampìa che sembra rievocare certi film sulla resistenza degli anni Cinquanta, ma qui non si parla certo di fascisti e comunisti... soldi, morte, delazioni, usura, cocaina, truffa: un mondo inerme dove c'è chi sfida il potere per emularlo (v. i due ragazzi che rubano armi alla camorra). Una sequela di vicende (frammenti che appartengono alla vita) che non hanno nulla del bozzetto o della caricatura, anzi Garrone riesce splendidamente a trovare uno stile asciutto e minimalista, anche nel calibratissimo stacco tra immagine e suono (merito del sound designer Leslie Shatz, già collaboratore di un certo Gus Van Sant).
Come la grande solitudine - pari al suo squallore - di Ciro, o l'ambiguità di Pasquale, che si è "venduto ai cinesi", o ancora Franco (Servillo, una maschera di cinismo ineguagliabile) e Roberto.
E in questo maelstrom urbano quant'è liberatorio proprio il suo rifiuto, com'è acclamato il bisogno di dire "io non sono come voi": un attore stupefacente, Carmine Paternoster, che - almeno virtualmente - rappresenta un pò l'eroe nazionale che tutti vorremmo avere.

"Gomorra" è dunque un film importante, girato magistralmente, anche se forse ha più il coraggio della sperimentazione tecnica che quella ideologica (un giorno spero di poter spiegare perchè) ma con almeno due sequenze che rimarranno tra le pagine più belle del cinema italiano degli ultimi vent'anni: l'agguato ai cinesi sullo sfondo di rovine di gesso o di marmo (un'excursus surrealista che preannuncia la decadenza "aristocratica" di un vero mondo post-bellico come la camorra) o l'iniziale faida nelle saune, dove per certi versi Cronenberg viene a patti con Piscicelli.

Per una volta, ripeto, nessuna forzatura di maniera, nessun retaggio paratelevisivo, nessuna enfasi populista: è un miracolo che in Italia esistano ancora film del genere

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 21.08.51
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roy rogers  @  22/05/2008 18:55:10
   5 / 10
Premetto che mi aspettavo davvero molto da questo film e forse mi aspettavo troppo,o meglio mi aspettavo qualcosa di diverso. Il film prodotto neorealista come già molti qui hanno detto,certamente tratta tematiche molto delicate e complesse non facili da esporre al pubblico; illustra la cruda realtà di una zona d'Italia a me sconosciuta e come un'organizzazione possa tenere in "scacco" molte persone. Il film non è certo facile da seguire,sia per tematiche e personalmente anche perchè essendo fatto maggiormente in dialetto napoletano con i sottotitoli personalmente ho trovato abbastanza difficoltosa la visione. Obiettivamente parlando lo definisco un film davvero coraggioso perchè credo non sia da tutti produrre una pellicola del genere,illustrare a una intera nazione le problematiche presenti in una zona molto pericolosa. Il mio voto negativo però scaturisce dal fatto che ho trovato il film terribilmente lento e anche i dialoghi non mi hanno detto più di tanto.... il film certamente disturba e fà riflettere lo spettatore ma a me personalmente non ha lasciato niente. Non voglio andare contro corrente e non intendo sminuire il film ma io ho parlato a livello personale e può anche entrare in gioco il fatto che non apprezzo un certo tipo di cinema...possono essere molti i fattori...resta comunque il fatto che a me il film non è piaciuto.

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Ultima risposta 24/05/2008 14.08.26
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mikyross  @  22/05/2008 18:29:48
   9 / 10
Dopo aver letto il libro restandone angosciato, il film è stato altrettanto angosciante e sconvolgente... Spero vinca la Palma d'Oro...
Non poteva uscire in un periodo migliore, tra l'altro: il nostro paese, già in serie difficoltà per colpa dei suoi abitanti, sta conoscendo la sua peggior decadenza dal dopoguerra. Se a Napoli si manifesta in modo così crudo e dilagante, una sottile aura di "Gomorra" aleggia in tutta Italia e si insinua venefica nelle menti, nelle attività, nei progetti...dove finiremo?

kinghomer  @  22/05/2008 13:46:47
   10 / 10
Ho vissuto l'adolescenza napoletana. Mai nulla fù più vero !!!!
INCOLLATEVI ALLO SCHERMO

suzuki71  @  22/05/2008 13:26:10
   10 / 10
Realissima rappresentazione forse più viscerale che cerebrale della camorra, dove tutti gli ambienti sono squallidi, dove i soldi a cosa servono, e il potere è un gioco dei ragazzini, la sete di potere come una partita di scopone, vite animali di chi è vittima della non-cultura, della spirale di morte. Sembra un dcumentario, ma è un potntissimo film, una fotografia forse edulcorata della realtà senza colonna sonora, se non le neomelodie onnipresenti a Napoli, e la magnifica Hercolaeum dei Massive Attack sui titoli di coda. Poco sviluppata la rappresentazione istituzionale del fenomeno, riece in pieno a risvegliare lo sdegno civile, un colpo forse non decisivo ma molto molto ben assestato alla vergogna camorristica. Un miracolo che sia stato girato alle Vele, un miracolo gli attori, un grande miracolo civico che deve essere premiato, e se lo merita tutto. Sì, è un capolavoro, si potrebbe farlo meglio?

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  22/05/2008 12:54:52
   10 / 10
Un amico imprenditore edile di Napoli una volta mi disse che estirpare la camorra è impossibile: i camorristi delle ultime generazioni non sono rozzi banditi privi di cultura ma, studiando, si sono inseriti nella società che conta, nei luoghi di potere, nell'imprenditoria e in tutti i posti di comando.
Mentre seguivo l'episodio di Franco (un magnifico Toni Servillo) ripensavo a quelle frasi e a quanto sia profonda la connivenza tra l'imprenditoria che appare scintillante e "clean" – come si affanna a dire il "paròn" dell'azienda che deve smaltire le scorie – e l'infinito buco nero della malavita, che inghiotte tutto e non si lascia sfuggire nulla.
"Gomorra" è un film necessario perché lascia intravedere una realtà che si vorrebbe invece negare per troppa paura di guardarla in faccia accorgendosi che siamo tutti nella melma: è da premiare per il coraggio e per lo stile neorealista con il quale è girato. Agisce come un pugno nello stomaco dello spettatore, senza smancerie o tentativi di umanizzare la brutalità, ma anche senza eccedere nella violenza. I camorristi con la faccia da tagliagole sono gli stessi che fanno le lampade e la manicure, e vestono abiti firmati (cuciti in laboratori clandestini a prezzo stracciato, con la compiacenza delle griffe). Non viene mostrata la storia di nessuno, non ci sono padri da piangere o situazioni familiari disastrose a giustificare l'affiliazione alla famiglia. Ci sono solo la droga, il dominio sul territorio, il ricatto, la paura e i soldi. E l'unico modo per uscire dalle Vele è a piedi in avanti.

"Gomorra" è un grande docu-film, con regia inusuale tutta giocata sui primi piani e sul sapiente e insistito uso della profondità di campo, fotografia perfetta per rappresentare la miseria labirintica delle Vele di Scampia, colonna sonora fatta di neomelodico napoletano e continuo fruscio di mazzette. Alcune scene lasciano addosso la sensazione di una violenza al di sopra della comprensione: l'iniziazione dei ragazzini e il finale sono perfette fotografie di quanto valgano la vita umana e la dignità, nella mentalità camorristica. Carne da macello e nulla più.

22 risposte al commento
Ultima risposta 27/05/2008 09.19.08
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  22/05/2008 12:42:48
   10 / 10
Dò 10 perchè io, qualcosa di simile al cinema, non l'avevo mai visto.
Se "Il sorpasso" è stata un'istantanea dell'Italia del Boom, "L'albero degli zoccoli" un dipinto dell'Italia contadina della fine dell'800, "Gomorra" è senza ombra di dubbio una fotografia impietosa della camorra napoletana. Neorealismo come non lo si era mai visto prima: il tanfo di marciume e monezza viene emanato perfino dalla sala.
I commenti precedenti al mio hanno già detto tutto quel che c'era dire e pertanto sprecare altre parole è assolutamente inutile. Guardatelo e basta.

8 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2008 15.45.42
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DarioArgento  @  22/05/2008 06:16:11
   10 / 10
grande bella verità questo film si merita tutti i premi possibili....

Sciamenna  @  21/05/2008 16:36:39
   9 / 10
E' un pugno in faccia.

giulymovie  @  21/05/2008 15:44:01
   8½ / 10
Veramente un bel film sulla camorra calabrese.

21 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 20.31.38
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  21/05/2008 14:32:28
   7½ / 10
Forse tifavo in partenza per il documentario rispetto al neorealismo ma, a mio parere, il film va più alla pancia che alla testa e in questo perde dal libro, dando un'immagine forse relativa di un fenomeno che, pur nella spietatezza del ghetto (parlano da sole le Vele in campo lungo), è tutto fuorché locale. Rispetto al testo, che era miracolosamente in bilico tra saggio, inchiesta e dramma sociale, quest'ultimo sembra prendere indebitamente il sopravvento e sciogliere la freddezza necessaria.
Anche in questi termini in ogni caso il film regge e colpisce, disturba e rimane, offrendo squarci di sistema vissuto che ne riflettono purtroppo il radicamento, la solidità e la specificità rispetto a un normale apparato criminale (penso in particolar modo al sistema delle mesate).
In questo senso l'iconografia e l'estetica criminale, dal reale al cinema e ritorno, finiscono per cortocircuitare e ritrovarsi prive di senso nell'efficacia della quotidianità.
Notevoli cast (Servillo su tutti), regia e fotografia, Garrone lascia parlare l'inquadratura, impreziosendo con qualche lirismo ma evitando inutili didascalismi che avrebbero appesantito un film già impegnativo per sua natura.
Come detto in apertura, probabilmente non perfetto ma senza dubbio coraggioso e necessario.

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11 risposte al commento
Ultima risposta 23/05/2008 13.45.29
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  21/05/2008 13:11:53
   7 / 10
Disturbante, paranoico e freddo. Il tutto senza essere cinico.
Garrone dirige con la gelida fermezza di una risonanza magnetica, decidendo di mostrare le parti in gioco senza propendere per le une o per le altre.
Quasi alla ken loach, ma senza interesse per i protagonisti.
Dopo la visione del film viene voglia di fare una doccia.

9 risposte al commento
Ultima risposta 07/07/2008 14.34.19
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helloween88  @  21/05/2008 12:03:59
   9 / 10
Film strepitoso,di un realismo che fa male.Garrone nel suo film non cerca mai di influenzare lo spettatore facendo trasparire ovvi giudizii morali,ma ci fornisce una lucido e crudo ritratto di alcuni degli aspetti più significativi della camorra,della sua logica imprenditoriale criminale e delle persone che ne fanno parte o toccate da essa .Persone che appaiono preoccupantemente simili a noi.Pur riprendendo alcune storie del capolavoro di Saviano,Garrone ha l'ulteriore merito di non fermarsi e fossilizzarsi sul libro,ma di fornirne una versione complementare ,usando un filtro e un punto di vista diverso che rendono questo film non una semplice trasposizione cinematografica,ma un prodotto che brilla di luce propria.
L'unica pecca è che secondo me alcuni passaggi del film possono risultare ostici per chi non ha letto il libro o non è almeno un po' informato sulle vicende della camorra.Un film assolutamente da vedere

P.S. azzeccattissimo anche il cast,che ha privilegiato volti sconosciuti ma assolutamente perfetti per le parti.Eccezionale Servillo

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  21/05/2008 10:20:25
   8 / 10
"Tu non devi pensare"

Il ritorno del Neorealismo.
Garrone, costruisce un'opera basata sul realismo, cercando di descrivere il più lucidamente possibile la realtà campana.
Un film complesso e nichilista, privo di speranza e che descrive i difficili meccanismi della malavita, con tutta probabilità, irrimediabilmente radicata nella società.
Immagino che questo film possa essere considerato un vero e proprio capolavoro per gli autoctoni che vedono rappresentata con tale realismo la loro realtà. Per me, montanaro del profondo nord, rimane un ottimo film che riesce a dare un'idea della complessità della situazione malavitosa campana.
Contento che il cinema italiano sia ancora in grado di produrre ottimi film. Il talento c'è va sostenuto. Attendendo con ansia Il Divo di Sorrentino, Gomorra di Garrone è pienamente promosso

Invia una mail all'autore del commento Shuk  @  21/05/2008 02:20:14
   10 / 10
E fu così che il neorealismo, periodo di fiorente produzione cinematografica del secondo dopoguerra, tornò in voga nel Belpaese...
Da De Sica a Garrone... sembrano parole grosse... ma le caratteristiche di questa pellicola ci riportano ad antiche memorie ormai...
E' la pura realtà portata sullo schermo... senza effetti speciali con attori presi dalla strada...
I problemi di una "civiltà" così vicina a noi ed insospettabilmente tra di noi... mostrati così... senza quasi alcun pudore...
Ogni scena ci lascia un senso di impotenza...
La macchina da presa posta ad altezza d'uomo (tecnica prettamente desichiana) ci fa entrare quasi in quella realtà...
Un ruolo fondamentale è giocato dagli sguardi... specchi di variegati stati d'animo...
Strepitose le interpretazioni di Servillo ed Imparato...
Al contrario dei tanti scettici... credo che il cinema italiano di questa stagione stia sfornando delle opere degne di nota... forse la fine di questa interminabile crisi...
Tra queste opere sicuramente c'è questa di Matteo Garrone tratta dal libro di Saviano... che non esito a definire... CAPOLAVORO!!!

lookinis  @  21/05/2008 00:39:09
   10 / 10
Meraviglioso... un must per gli amanti dei mob movies. Purtroppo è la realtà, e probabilmente neanche tutta.

kayser soze  @  20/05/2008 22:48:50
   10 / 10
Finalamente il cinema italiano è tornato quello di un tempo!
Grande Garrone e grande Roberto Saviano

"Comprendere cosa significa l'atroce, non negarne l'esistenza, affrontare spregiudicatamente la realtà"
Hannah Arendt

quaker  @  20/05/2008 16:06:31
   8½ / 10
Da un libro assolutamente eccellente (classificato, ma non so sa bene operché, come romanzo) è stato tratto un film più che dignitoso, opera prima di un "giovane" ma talentuoso direttore della fotografia, come Matteo Garrone. Non credo che si potesse fare di più, senza rischiare.
Unico possibile difetto, per chi non ha letto il libro, è la difficoltà di capire alcune scene, situazioni, personaggi. Ad esempio quanso Tony Servillo va a trovare il vecchio contadino e tratta il prezzo di certi terreni, si "deve" capire che è malato di cancro, per effetto dei rifiuti tossici depositati nella zona; oppure che la villa di Scarface - Schiavone esiste veramente, che ha le pareti annerite per il fumo dei copertoni, dopo essere stata sequestrata al boss... o ancora chi sono gli scissionisti; tutte cose che credo non siano conosciute dallo spettatore medio e che forse bisognava cercare di spiegare meglio.

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Ultima risposta 20/05/2008 21.56.51
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bridge  @  20/05/2008 12:14:52
   8 / 10
duro
angosciante
non lascia spazio alla speranza

ps: più che essere un film, è un documentario sulla vita quotidiana di una zona molto specifica del napoletano. forse prima di vedersi il film sarebbe utile leggere un po di materiale su fatti e personaggi. in questo modo è possibile capire meglio il contesto.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  20/05/2008 11:26:43
   9½ / 10
Gomorra è un film straordinario e terribile che mostra in modo crudele, secco e senza ornamenti una situazione vera e quotidiana vista dall’interno e senza giudicare. Da un approccio documentaristico alla questione della camorra, che controlla a più livelli l’esistenza delle persone, nasce però un film dalla trama appassionante e coinvolgnete.

Non ci sono buoni o cattivi, le storie vengono narrate da questi personaggi che vivono nelle zone d'ombra; in quelle zone grigie tra il bene e il male alla ricerca della soppravvivenza, dove la vita non è un diritto ma la si deve guadagnare.

52 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2008 12.45.00
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  20/05/2008 10:55:58
   7½ / 10
Ok, Scampia über alles, il quartiere di concentramento del presepe camorrista. Una grande fotografia di Marco Onorato come in Primo amore e nell'Imbalsamatore, sovraesposta, incisa, piena di luci e di profondità, il solito grande Servillo che sembra appena uscito dalle Conseguenze dell'amore, con lo stesso tic per contare il contante che ha contagiato tutto il cast, cento facce DOC per incarnare il male incanottato e ciabattante a rischio brucellosi, obesità e tracheotomizzazione.
Tutto scorre parallelamente, nuclei di storie che si sovrappongono come nelle lotte tra i cani, droga e rifiuti sembrano andare forte, sesso, gioco, commercio, edilizia forse nel sequel. Primo amore era un viaggio nel delirio pesato al grammo, in una passione che svuota le ossa per lasciare solo quello che 'è importante', come l'oro nascosto nei muri di un laboratorio del nord est; era una scoperta che diventava consapevolezza, qualcosa che dava un corpo a una sensazione. Gomorra, forse per troppa reverenza al libro, non ha questo slancio, non riesce a raccontare né il male assoluto né quello relativo. Un contributo alla sterminata iconografia della malavita che è solo condannata a ripetersi identica ovunque.

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Ultima risposta 24/05/2008 21.26.19
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ivaverro  @  20/05/2008 10:24:27
   8 / 10
consiglio a chi non conosce la realtà napoletana di leggere prima il libro perchè aiuta a capire meglio le scene e gli intrecci. quasi un documentario da quanto sono reali le immagini e le ambientazioni

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  20/05/2008 00:17:55
   9 / 10
Non ho mai commentato un film subito dopo la visione, penso che Gomorra sia una eccezione e debba essere valutato a caldo senza metabolizzarlo.
Garrone è bravo a dare una propria impronta al libro di Saviano, riuscendo tuttavia a coglierne l’anima e ad estrapolarne cinque degli episodi più significativi, che racconta con stile articolato come quello del libro.
Il regista elimina lo sciorinare di dati, di cifre e di numeri presenti nel romanzo-inchiesta di Saviano e punta tutto sulle emozioni, mostrandoci una realtà che ha risvolti sconvolgenti, un’umanità che pare appena uscita da un girone dantesco, dove l’appartenenza ad un clan determina la vita o la morte, entrambi completamente prive di valore e di significato.
I numerosi primi piani su visi densi di autenticità, ne mettono a nudo i sentimenti con un realismo impressionante, alimentato dagli ambienti lividi di squallidi palazzoni o di magazzini sotterranei, che la fotografia riesce a rendere più lugubri.
Su tutto domina violenza e controllo capillare e il fine supremo, inviolabile, è il denaro, la linfa stessa del sistema di cui si nutrono tutti( non solo in Campania) e che cancella con sorprendente naturalezza il confine tra lecito ed illecito.
Il film potrebbe apparire più spietato dell’opera da cui è tratto, perché non lascia speranza, ti prende alla gola, lo segui in apnea fino alla fine.In realtà anche attraverso le immagini di Garrone ritorna quell'eco del “ IO SO e ne ho le prove”: allontanare l’indifferenza e il silenzio può essere un inizio di speranza.

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Ultima risposta 20/05/2008 17.15.05
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viagem  @  19/05/2008 22:40:23
   8½ / 10
Il cinema nostrano storicamente ha sicuramente un pregio: riuscire a raccontare l'Italia anche nelle vicende più nefaste e nei costumi più degenerati in maniera rigorosa e obiettiva anche a breve distanza di tempo dagli eventi, uno sorta di sguardo quasi storico su vicende attuali, paradossalmente superando in oggettività il giornalismo medio del nostro paese. Per fare un esempio il cinema spagnolo a fatica racconta il terrorismo basco in maniera esauriente ed è ancora totalmente incapace di gettare uno sguardo veritiero sul periodo franchista. Gomorra impressiona e sgomenta. Indubbiamente per la bontà della sua realizzazione: oggettivo senza essere documentaristico, girato nei luoghi reali teatro delle faide di camorra con buona parte degli attori non professionisti e pure loro realmente a contatto con la piaga camorrista nella vita di tutti giorni.
Ma lo sgomento viene principalmente dalla presa d'atto che la camorra è ovunque. Nel film non appare mai lo stato, la civiltà, una seppur minima condivisione di valori morali. La camorra ti trova il lavoro, se non lavori pensa al tuo mantenimento, è la tua massima aspirazione da bambino e ti segue anche all'obitorio per l'ultimo saluto. E' il matrimonio al piano di sotto e contemporaneamente lo spaccio di droga al piano di sopra in quella diabolica costruzione che sono le Vele di Scampia, veri e propri cerchi infernali. E' padre Pio che trasloca per seguire il nuovo clan, è in definitiva una condanna scritta su chi nasce in quei luoghi senza lasciar intravedere alcuna possibilità di riscatto per le generazioni a venire.
E in mezzo a tutto questo una colossale enorme montagna di soldi, presente costantemente in quasi ogni scena del film, molto più di qualunque attore, anche più del sangue.
Allucinante.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/05/2008 11:35:18
   10 / 10
Più che un film direi un vero e propio incubo:nero,cupo e privo di ogni barlume di speranza,Gomorra è una pellicola capace di generare angoscia e disagio a ogni sequenza...la realtà sputata in faccia allo spettatore senza nessun tipo di vincolo,attori presi direttamente dalla strada e affiancati da due "mostri" come Servillo e Imparato (la prova attoriale del secondo è immensa),luoghi e vicende capaci di inchiodare chiunque alla poltrona allontanadosi finalmente da un certo tipo di cinema estetizzante e spettacolare,perchè la pellicola di Garrone è un "documentario" straordinariamente reale,una fotografia lucida e spietata di un mondo chiuso,violento e impenetrabile.Girato nelle strade di Scampia,il film è caratterizzato da cinque storie tratte direttamente dal libro di Saviano:ognuna di esse brilla per efficacia e riuscita,nessun punto debole,nessuna caduta di tono,zero battute a vuoto,Garrone dirige un vero propio capolavoro,uno dei migliori film sulla malavita mai concepiti nella storia del cinema,un prodotto necessario e capace di generare un senso di malessere a tratti insostenibile.Un film da premiare a pieni voti e una pellicola di cui andare fieri.

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Ultima risposta 20/05/2008 19.46.39
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zeta  @  19/05/2008 11:10:15
   5 / 10
Questo film è la logica conseguenza di una logica commerciale studiata a tavolino ben prima che Gomorra fosse scritto. Tralasciando un parere sul libro (che non mi è piaciuto) credo che il film, seppure tratti di temi che rappresentano la realtà, non sia in grado di dare una logica narrativa al tutto né di immergere all'interno del suo plot uno spettatore che non conosce la realtà di cui si parla (io sono napoletano e la conosco bene). Le scene sono girate a Scampìa senza che venga fatto capire cosa sia Scampìa. Il film va avanti a colpi di scena ma non fornisce dati, nè la dimensione di quello che succede. Senza considerare la prevedibilità di alcuni passaggi (come la retorica redenzione finale dell'aiutante di Toni Servillo). Fare un lungometraggio dal libro di Saviano non era certo facile, ma il risultato poteva essere migliore. Invito coloro che hanno dato volti altissimi, immagino con ottime ragioni, a fare una ricerca su tutti i saggi che sono stati scritti sulla malavita napoletana. Quello di Saviano, che sia ben chiaro riporta dati e informazioni di indagini e processi già pubblici e non fa un lavoro investigativo originale, di certo non è il primo, dal mio punto di vista non è il migliore (parere personale) ma, sicuramente è il più pubblicizzato. Mi dispiace che in questo girotondo di marketing sia incappato un regista bravo come Garrone che non riesce a dare alla sceneggiatura quel quid in più che ci si aspetta dalla trasposizione cinematografica di un libro.

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Ultima risposta 25/05/2008 00.59.14
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Rand  @  19/05/2008 09:44:22
   10 / 10
Questo film è uno spaventoso capolavoro.Ti fa incazzare,perchè vedi quello che vedi,la normalità di un sistema che distrugge ciò che non è omologato con lui,ciò che può essere contro.
L'attuale situazione che rischia di esplodere con il dramma rifiuti è solo la goccia che farà trabboccare il vaso.Poi quei sacchi di immondizia dei camorristi sono veramente penosi,dei vigliacchi,si beano di un codice d'onore..ma de che?
Forze la questione rifiuti travolgerà anche loro,lo spero,così vedremo se sono tanto duri quanto vogliono far credere.Hanno creato un mostro che forse,spero si autodistruggera.
Comunque lo STATO invece di cazzeggiare dovrebbe fare qualcosa,cioè non si può andare avanti così...
Quando sono uscito dal cinema ero abbastanza incazzato,andate a vede so film assolutamente!Spero che che i politici ignavi lo vadano a vedere anche loro, se hanno un minimo di coscienza...

Marenco  @  18/05/2008 21:10:48
   7½ / 10
Film cupo, agghiacciante, realizzato con condivisibile maestria da Matteo Garrone. Sembra un lontano parente di "Luna rossa" di Capuano ed è forse l'unico film al mondo in cui si parla di Napoli, ma della bella città partenopea che tutti conosciamo non si vede neanche una immagine.
Tutto il film è girato infatti in una periferia desolata e desolante, un microcosmo di cadaveri potenziali, pistole, droga, male di vivere.
Non avendo letto il libro non mi posso esprimere sulla riuscita della trasposizione. Dico solo che Imparato e Servillo sono due grandi, tragiche figure contornate da attori non professionisti spaventosamente reali...
Un film che purtroppo rappresenta una realtà della nostra Italia. Realtà che verrà spiattellata sul palcoscenico internazionale di Cannes.
Qual'è il confine che separa la denuncia dal compiacimento? L'onestà della cronaca dal profitto del racconto?
Saviano non è Tolstoj e Garrone non è certo Francesco Rosi... Eppure l'effetto nauseabondo della preoccupante realtà (punto di non ritorno) quotidiana centra molti colpi. Un buon film, comunque da non perdere...

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  18/05/2008 14:37:15
   7½ / 10
garrone non fa centro..la camorra appare come una questione di provincia mentre il libro ne descrive i tentacoli in tutto il pianeta...per il resto niente da dire...bravo garrone!!!!!!!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  18/05/2008 14:20:30
   9 / 10
Docufilm come non se ne vedevano da anni, almeno per quel che riguarda il panorama cinematografic italiano. Eccellente ma nel contempo si esce dal cinema affranti per l'impotenza dinanzi a quello che accade a meno di 200 km da casa mia. E' incredibile, è occidente, Italia, paese del primo mondo e nessuno fa nulla, proprio come se quella non fosse una fetta del nostro paese.
Il film di Garrone è crudo e angosciante, ripreso dal vero, musicato dal suono delle grida e degli spari di Scampia. Una volta si diceva "giusto", quando dire "bello" non aveva senso. Giustissimo, dunque.
Del libro, il film sceglie alcuni fili, li intreccia, s'impone come uno sciroppo avvelenato, senza la possibilità di voltar pagina o sospendere la lettura. Del libro, soprattutto, sposa il punto di vista, da dentro, e tuttavia inevitabilmente fuori, in salvo. "Ma - scrive Saviano - osservare il buco, tenerlo davanti insomma, dà una sensazione strana. Una pesantezza ansiosa. Come avere la verità sullo stomaco". Gomorra, sullo stomaco, pesa come un macigno. Solo una ruspa potrebbe sollevarlo, per "sversarlo" altrove e chiudere in circolo vizioso, come il suono del film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  18/05/2008 12:28:18
   8 / 10
Sconcertante quadro di una realtà distante anni luce da quella in cui vivo ma separata fisicamente solo poco più di 200 chilometri.
Gomorra racconta con estrema lucidità storie che si sentono spesso ma non son mai state viste cosi da vicino,proprio dall'interno delle vele di Scampia.
Assolutamente da vedere.

dancy  @  18/05/2008 11:42:58
   8½ / 10
Matteo Garrone ha senza dubbio effettuato una trasposizione cinematografica perfetta. Il film rispecchia in tutto e per tutto il libro, regalando a chi guarda questo capolavoro uno spaccato della società molto crudo ma anche realistico. La mia ragazza uscendo dal cinema mi ha detto "finalmente è tornato il cinema di inchiesta!!!". Già, che serva a qualcosa però!!! Forse non c'è nemmeno bisogno che lo dica, ma Tony Servillo è da 10...un grande!

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  18/05/2008 10:53:16
   10 / 10
Più che un film, un resoconto di guerra. Tenendo conto che i fatti sono stati ricostruiti con una macchina da presa e una troupe questo film merita il massimo. Non penso che un altro film sulla malavita raggiungerà mai questi livelli di realismo. Andate a vederlo, anche per premiare il coraggio di chi ci ha raccontato la verità.

Invia una mail all'autore del commento Atmosferico  @  18/05/2008 00:50:23
   10 / 10
...Senza Parole...La realtà è questa purtroppo,disgustosa e orribile!

Un pugno diretto allo stomaco...ti lascia senza respiro!

Supergiaf  @  17/05/2008 22:41:46
   8 / 10
Film eccezionale.Napoli e la Campania sono ormai una emergenza europea .Finalmente il Cinema italiano distrutto dai vari Boldi e De Sica sta tornando a un certo neo realismo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/05/2008 13.32.22
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The Legend  @  17/05/2008 21:59:23
   6½ / 10
Ha lo stile asciutto di un documentario, un crudele ed angosciante documentario sulla Camorra: Napoli e la sua criminalità sono queste, eccole servite.

Buone le interpretazioni, ritmo vorticoso e sequenze incisive, alla fine mi è rimasta però la sensazione di un discorso rimasto nel complesso ancora in superficie, con storie e caratterizzazioni che si potevano sviluppare più in fondo dei soliti clichè. Qualche banalità di troppo non manca.

Un buon film sicuro, ma non un capolavoro.

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2008 23.43.47
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  17/05/2008 15:50:06
   9½ / 10
Non era per nulla facile portare sullo schermo il saggio-verità di Saviano, con le sue mille storie tentacolari e disperatamente esaustive. Garrone ci riesce concentrandosi su alcune delle tante storie, esemplari nel descrivere la violenza del Sistema Camorra e la impossibile via di scampo di chi è nato nel suo Ventre. Egli sceglie l’unica strada percorribile, quella del film-documento, e ci riesce perfettamente. La fotografia livida, la scelta accurata delle facce, il suono in presa diretta, tutto contribuisce a calare lo spettatore nel girone infernale di Gomorra, luogo abbandonata da dio e dalle istituzioni, luogo stuprato e infetto, dove l’umanità non è di casa.
Chi ha respirato, anche per un solo secondo, l’aria nauseabonda di una certa cultura meridionale sa che le cose stanno esattamente così, come le hanno descritte Saviano e Garrone.
Non credo sia un azzardo definire Garrone un Pasolini dei giorni nostri e non solo per il titolo del film che rimanda direttamente all’altro luogo maledetto, quello di Sodoma, rappresentato dal grande regista scomparso nella sua Opera testamentaria e profetica.
Garrone è l’erede di Pasolini per la capacità, dimostrata anche nei film precedenti, di fare respirare, attraverso lo specifico filmico, l’aria malsana e nauseabonda di un luogo sia sociale che dell’anima dai più negato.
Film da non perdere

33 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 20.55.06
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  17/05/2008 15:45:27
   8 / 10
Cinque storie diverse per fotografare da altrettanto diverse prospettive quella che è la miseria, sia essa in termini economici piuttosto che in termini di vie di fuga, di una porzione a se stante della nostra penisola. Un microcosmo chiuso in cui si cresce con un'idea completamente distorta della vita, ma comunque l'unica. Un microcosmo in cui se vuoi diventare un uomo devi farti sparare(seppur con una protezione) nel petto; un microcosmo in cui "o sei con noi o sei contro di noi". Visione distorta che si insinua nei ragazzini fino a radicarsi in maniera definitiva in quegli uomini che poi diventano. Un microcosmo in cui la vita ha valore solo come potenziale cadavere che serva da monito ai propri rivali.
Garrone è abilissimo ad alternare riprese che stanno addosso ai personaggi, quasi ad inquadrare l'assenza di spazi per respirare aria diversa, appartenente ad altri mondi, a riprese che, al contrario, inquadrano il territorio nella sua interezza rendendo ancor più visibile la chiusura del microcosmo stesso - merita una citazione a parte la sequenza in cui Garrone riprende dall'alto Don Ciro schiacciato dal peso della paura e del senso di colpa che cammina tra i cadaveri e il sangue di coloro che è stato in parte costretto a tradire. Sequenza quanto mai emblematica.
Ottima anche la colonna sonora che non sceglie brani d'effetto, bensì brani "reali", facenti parte di quella realtà. Brani che si mischiano alle urla di sottofondo, alle voci di Scampìa, onnipresenti.

Toni Servillo è immenso, in particolar modo quando, come in questo caso, si trova a recitare la parte di personaggi a lui conterranei.

Un film che altro non è se non il tipico pugno nello stomaco. Si respira miseria, ignoranza e desolazione fino a soffocare.

Va visto.

kosmonotte  @  17/05/2008 11:59:24
   8½ / 10
Toccante, crudo....ogni singola scena è un pugno allo stomaco.
Descritta benissimo la realtà delle famose "vele" di scampia, tempio della ciminalità.
Era sicuramente difficile realizzare un film sulla base di questo libro sia per il racconto in sè, sia per la vastità dei temi trattati, nonostante ciò il film è di ottima fattura ma io sicuramente non avrei rinunciato ad alcune parti del libro tipo: la rivolta delle donne contro la polizia; la parte degli eroinomani trattati come cavie...Scene forti ma di grande valore simbolico.
Comunque da vedere assolutamente e da farlo vedere a tutti, nonostante alcune scene molto violente...ma ahimè, reali

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2008 12.16.17
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Zurlistuta  @  17/05/2008 10:42:48
   9 / 10
Voto meritato sia per la qualità tecnica del film che è comunque ben fatto, sia soprattutto per il tema trattato che è un tema difficilissimo e importantissimo.
Pensare che nn è un film e che molto probabilmente le cose reali sono anche peggiroi dà un senso di angoscia a fine proiezione che ti ricorda qual è la realtà.

Borg  @  17/05/2008 10:34:48
   7 / 10
Visto.
Come prima cosa dovremmo consigliare a Matteo Garrone di offrire una pizza ai fratelli Dardenne...
Intendiamoci, in qualche modo il regista italiano nei propri film ha sempre "dardenneggiato", ma mai come nell'ultimo "Gomorra"...
Ora, per carità, questo stile particolare decisamente "Dogma", dove i personaggi vengono inseguiti, mostrati nelle loro azioni senza tanti fronzoli di sceneggiatura, dove i corpi che si muovono e agiscono ( più che le parole) hanno il compito di mostrare l'evidenza del reale, può sicuramente essere efficace per dipingere con freddo realismo il tema trattato, la Camorra, il sistema, e la varia umanità che contribuisce (quasi senza avere alternative o possibilità di scelta) ad alimentarlo.

Il problema di Garrone è che non sempre ci regala episodi (e il film ne ha tanti) con quegli elementi indispensabili affinchè un prodotto del genere funzioni: la tensione e la suspense (qualità che almeno ai Dardenne, e a qualche loro emule, non sono mai mancate)...
Forse in "Gomorra" c'è troppo materiale, non sempre sviluppato in maniera cinematograficamente interessante (ripeto, cinematograficamente), e il rischio è che per buona parte del film l'attenzione e il coinvolgimento dello spettatore non sia proprio ai massimi livelli.
Gli episodi più intriganti (montati alternativamente agli altri, pur non essendo necessariamente legati), di fatto, sono quello con i due ragazzi che sognano di sfondare in solitaria nell'ambiente all'insegna di Tony Montana, e l'altro con il sarto Pasquale che va a insegnare i suoi segreti ai cinesi...
Boccio quello con Tony Servillo, con finalino un pò troppo e ingenuamente edificante (possibile che il giovane aiutante non avesse considerato prima la natura di quel lavoro?) e quello con l'iniziazione del ragazzino con successivo "uso" del medesimo...
A metà si trova l'episodio del porta soldi (la cui posizione diventa critica una volta che il clan si spacca), che solo verso l'epilogo offre un buon momento...

Insomma, per non farla lunga, ovviamente il materiale è interessante, purtroppo non sempre la resa cinematografica è altrettanto...
In effetti "Gomorra" si poteva realizzare in mille altri modi, magari con una soluzione meno "difficile e autoriale", e se è vero che oltreoceano erano interessati al libro si poteva senz'altro tentare la strada della coproduzione, magari ci sarebbero stati meno "dardenneggiamenti" (spesso a vuoto) di Garrone e forse, alla fine, più pubblico portato nelle sale a conoscere una realtà di cui tutti devono prendere atto.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/05/2008 13.54.09
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Invia una mail all'autore del commento principecarlo  @  17/05/2008 09:54:06
   8½ / 10
che bel film ma che brutta realta

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/05/2008 16.49.31
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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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