la casa dalle finestre che ridono regia di Pupi Avati Italia 1976
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la casa dalle finestre che ridono (1976)

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locandina del film LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO

Titolo Originale: LA CASA DALLE FINESTRE CHE RIDONO

RegiaPupi Avati

InterpretiLino Capolicchio, Francesca Marciano, Gianni Cavina, Giulio Pizzirani, Vanna Busoni, Andrea Matteuzzi

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 1976
Generehorror
Al cinema nel Settembre 1976

•  Altri film di Pupi Avati

Trama del film La casa dalle finestre che ridono

Stefano è un pittore che viene chiamato da Antonio, un suo amico in un paesino della Pianura Padana per restaurare un affresco di Buono Legnani che si trova in una chiesa. Mentre il suo lavoro procede iniziano a succedere cose strane: Antonio si suicida proprio dopo avergli detto che aveva scoperto delle cose molto importanti e la gente in paese comincia ad evitarlo...

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Voti e commenti su La casa dalle finestre che ridono, 209 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  09/12/2010 01:45:58
   5½ / 10
Probabilmente un vero amante di questo genere apprezzerebbe maggiormente questa pellicola. Questo genere, invece, finora mi ha soltanto deluso (soprattutto per Dario Argento). Quel che non sopporto è l'ostinazione che sembrano avere tutti quanti a voler usare dei veri cani come attori. In questo film salvo soltanto Cavina. Gli altri sono veramete insopportabili. Questo non aiuta certo a creare atmosfera! Ma a parte questo, non so se sia invecchiato male il film, ma ho trovato tutto forchè spaventoso quel che vedevo. Porte e cancelli che sbattono mossi dal vento, scene telefonatissime e una serie di incongruenze assurde che mi hanno soprattutto annoiato. C'è qualche idea buona e, fortunatamente, qualche colpo di scena decente. Bella invece l'ambientazione, nello squallore delle campagne del ferrarese.

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paolo80  @  09/11/2010 20:30:05
   7 / 10
Avati si inserisce nel filone dello "psycho thriller" con un approccio innovativo, morboso e deviato. L'aspetto originale più evidente è l'ambientazione padana e solare, caricata di sinistra inquietudine che muta in incubo l'apparente placidità dei luoghi.
L'opera è piena di invenzioni spesso geniali, a partire dalla figura del pittore che, sebbene rimanga sempre sullo sfondo, è il vero motore del dramma.
I personaggi sono caratterizzati tutti davvero molto bene ed i modo particolare.
La storia è interessante, ed il suo sviluppo è spietato e lucido, e la soluzione finale è di quelle realmente a sorpresa.
Garantisce un ottimo intrattenimento, e la visione non delude.

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  30/09/2010 19:14:28
   7½ / 10
Un bravo Avati dirige questo horror nostrano, dotato di ambientazioni particolarmente azzeccate e una buona regia, sempre attenta al dettaglio.
Recitazioni niente male, ma comunque nulla di eccezionale.
Un poco grottesco il finale, che non è proprio il massimo.
Raggiunge, anzi scavalca, la sufficienza senza dubbio, la durata comunque non bassina(oltre 105 minuti)non s'avverte.
Non mi ha fatto paura, ma è comunque degno di essere classificato come un horror;)
Consigliato agli amanti del genere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/09/2010 17:20:31
   8 / 10
Con le dovute distanze stilistiche e di carriera,Pupi Avati in un certo senso ha anticipato anni e anni prima la visione lynchiana di Blue Velvet che tratta il marcio nascosto sotto il tranquillo paesino felice e pacifico. Anzi,forse non ha anticipato niente perché non sarà stato il primo a fare una cosa del genere e a trattare un argomento così,ma alla fine chi se ne frega...

Rinunciando quasi del tutto al sangue tanto caro in quegli anni ad Argento (comunque superiore nell'ambito horror per la combinazione violenza/atmosfera) e puntando tutto su un'atmosfera,appunto, malsana e macabra,Avati centra perfettamente l'obiettivo di spaventare senza banalità.
La sceneggiatura in linea di massima non è una gran cosa ma alcuni spunti sono ottimi,specie per quanto riguarda il grottesco sempre inquietante al punto giusto. Anche l'omertà degli abitanti,nel finale soprattutto,fa riflettere.


C'è poco altro da dire su questo bell'horror nostrano,diventato cult giustamente con gli anni: ci troviamo di fronte ad un horror d'atmosfera come raramente si vedono,riuscendo a coniugare due elementi apparentemente lontanissimi tra loro come una Bassa Padana solare,nostalgica con l'orrore del sangue e della perversione. Ne esce fuori un oggetto forse troppo ingenuo in molte sue componenti ma che il suo intento lo raggiunge.
Il finale premuto sull'acceleratore è la cosa migliore,orgia di sangue e assurdità quasi inaspettata e che fa alzare ancora di più il suo valore.

dobel  @  29/08/2010 13:22:07
   6½ / 10
Porte che cigolano, finestre che sbattono, telefonate anonime con roche voci minacciose, ombre che attraversano corridoi, urla e rumori improvvisi, garrire di uccelli nella notte... tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un film horror è presente all'appello in questa pellicola girata nella campagna ferrarese da un bravo Pupi Avati. La storia non è scontatissima ma si appoggia ad una buona idea di fondo. Il tutto è tenuto assieme in modo professionale anche se la paura è un'altra cosa rispetto a quello che si prova vedendo questo film. Gli interpreti non sono certo strepitosi, ma servono allo scopo; il finale è certamente discreto. Magari il film poteva far attendere un po' meno un epilogo che si era già intuito da circa mezz'ora.
Comunque un buon prodotto che si lascia vedere volentieri... ma non rivedere.

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Ultima risposta 31/08/2010 17.09.59
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Xavier666  @  07/08/2010 12:45:33
   6 / 10
Una mezza delusione, eppure ho iniziato la visione a notte fonda, atmosfera buia... Eppure... Dai commenti mi aspettavo qualcosa di meglio, certo, i personaggi non funzionano, non hanno grinta, soprattutto lui, le atmosfere del paesino padano sono bellissime su questo non ci piove, ma dopo un avvio che metteva un pò di curiosità intorno al pittore delle agonie, mi aspettavo un crescendo dell'orrore fino a un finale orgasmico , invece il film si schianta all'improvviso, complici alcuni buchi nella sceneggiatura, dialoghi inutili, tempi lunghissimi, un'improbabile storia d'amore (maddai, lui le bussa a mezzanotte svegliandola e lei lo fa passare per portarselo a letto il giorno dopo, manco fossimo in un paese dell'est, con tutto rispetto per la mentalità delle ragazze dell'est) mi stavo per addormentare quando è giunta la fine, beh lì un pò si è ripreso,

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Ma non è bastato. Mezza delusione.
Ci darò un'altra occhiata, ma non credo che cambierò idea.

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Ultima risposta 08/08/2010 14.22.50
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  21/07/2010 01:12:55
   7½ / 10
Stroncato all'epoca ma col tempo diventato giustamente un cult, un coraggioso horror d'atmosfera che rinuncia al facile grand gugnol per la costruzione di un clima misto tra arcani rituali di paese e un angosciante corredo di bisbiglii, porte e fantasmatiche presenze non meglio specificate. Un film di grande suggestione, a cui si perdonano alcune pecche di sceneggiatura. Gli interpreti sono perfetti e la regia di Avati conferma un talento notevole.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  18/07/2010 02:51:24
   7 / 10
Buon horror casereccio dalle inquietanti atmosfere. La sceneggiatura non è il massimo, e gli attori sono cani, ma l'ottima regia di Avati, qualche bel momento di tensione, e i continui colpi di scena (specie nelle ultime sequenze) valgono almeno una visione. Ad oggi appare un pò "antiquato", ma la confezione finale è decisamente buona.

pinhead88  @  17/07/2010 12:44:03
   9 / 10
Questo posso dire con tutta franchezza che è il capolavoro di Pupi Avati,un po' lento è vero,ma capace di creare atmosfere sinistre anche alla luce del sole in luoghi del tutto normali e tranquilli,come ad esempio una chiesa.
fierissimo di questo prodotto nostrano,Pupi Avati ci sapeva fare eccome con l'horror,peccato che poi si dette a tutt'altro genere.
bellissimo il finale,grottesco e inquietante come pochi.

Riddler  @  01/07/2010 20:39:42
   3½ / 10
Vedendo i commenti mi aspettavo molto di più. Trovo che sia un film eccessivamente sopravvalutato.
Iniziamo dalla trama. Buona, con delle potenzialità, puo' spaventare, inquietare...ma? Non fa nulla di tutto questo. Moltissimi, troppi, dialoghi che si sprecano, che non servono, che annoiano solo e rallentano troppo lo svolgimento. I personaggi potrebbero essere anch'essi interessanti...ma non lo sono. Sono stati caratterizzati, a mio parere, malissimo. Ci sono tanti personaggi e con una personalità quasi solo abbozzata. Rimani impassibile di fronte alle morti di alcuni. Una noia assurda, per gran parte del film. In un horror non ci deve essere solo splatter, solo intrattenimento visivo o terrore puro. Sono assolutamente d'accordo. Ma deve far provare emozioni, particolari e inquietanti, ma le deve far provare.
Qui non c'è assolutamente nulla. Il vuoto più totale. Lo guardi e sembra non finire più. La trama che sembra essere abbastanza complessa, non lo è affatto. Quando capisci chi c'era dietro tutto l'inganno non ti stupisci. Alcune scene sono quasi grottesche, in contraddizione con il resto del film.


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Sono d'accordo che si sarebbe facilmente scaduto in un cliché ma...dai. Una scena del genere no.

Non mi permetto di criticare troppo la recitazione. Non me ne intendo. Ma una cosa c'è assolutamente da dire a riguardo. Non c'è un minimo di sentimento da parte degli attori. Assolutamente. Atarassia allo stato più puro. Nulla. Personaggi vuoti, dialoghi noiosi, inespressivi e prolissi all'inverosimile.


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Il film ha un'ambientazione buona, anche se alla lunga stanca e non affascina. Non ci sono momenti di paura, di tensione, non c'è spannung, non c'è interesse per i personaggi, non c'è interesse a capire di più la trama eccessivamente intrecciata e in realtà molto più semplice di quello che si crede, e poi da un altro punto di vista, i momenti grotteschi ci sono a iosa.


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Deluso anche di scoprire a cosa si riferiva il titolo del film. Mi aspettavo qualcosa di un po' più originale che un significato puramente letterale.
Non ci ho trovato nulla di interessante nel finale. Sì, si capisce qualcosa in più, c'è più azione, più "paura"(?). Ma non c'è nessun grande colpo di scena. Poi...


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Tirando le somme, un film che sconsiglio calorosamente. Noiosissimo e senza spessore. Si salvano l'inizio (che è davvero inquietante e sufficientemente sviluppato) e un attimo della fine:

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Ma un inizio e qualche minuto verso il finale non salvano un film dalla noia più totale.

movieman  @  29/06/2010 00:17:32
   1½ / 10
Il peggior film che abbia mai visto e sopratutto il più sopravvalutato! Innanzitutto non lo definirei horror in quanto ho provato più tensione nel guardarmi cappuccetto rosso... Passiamo alla recitazione: pessima, tutti uguali, niente espressivi, sempre lo stesso tono di voce. Il tanto agognato finale dopo oltre un'ora e mezza di tortura (per me che ho visto una tale fesseria) è interessante ma non basta a salvare il film decisamente noioso. Alcune scene sono poi ridicole: in una si può notare il protagonista che esce dalla casa (nn quella del pittore) per pestare una ***** e poi rientrare. Poi quando si ritrova con il lavoro distrutto, c'è subito dietro il tizio con i capelli unti che aiuto il parroco, che pronuncia un discorso anti-sgamo direi... anche se l'han capiuto tutti che è stato lui. E poi perchè la gente del villaggio non l'ho aiuta, saran mica spaventati da due vecchiette! Sono letteralmente stupito da una media così alta per un film così penoso! Aspetto i vostri commenti e sopratutto le tesi che porterete a difesa di questo disastro cinematografico!!!!!!!

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Ultima risposta 22/08/2013 13.42.52
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  19/06/2010 13:55:32
   7½ / 10
Un film davvero bello del Pupi Avati horror. Però è troppo "concentrato nel finale", nel senso che tensione, omicidi e roba del genere sono tutti agglomerati negli ultimi dieci minuti (senza tener conto della morte di Antonio). Il finale, però, è davvero bellissimo.

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Bathory  @  18/06/2010 01:23:39
   3 / 10
Di certo non pretendo una sceneggiatura perfetta in ogni horror che incontro, ma qui Pupi Avati (o chi per lui) ha deciso di tralasciare ogni minima logica e affidarsi al caso...in uno stream of consciousness dagli esiti raccapriccianti...

Oltre alle clamorose deficienze nella sceneggiatura, il film ha zero tensione, gli attori sono dei cani e la pianura padana con la sua perenne nebbia stanca dopo nemmeno dieci minuti di film.

Le (spero involontarie) scene trash si sprecano, ma il finale è in assoluto una delle perle più lucenti del cinema italiano da questo punto di vista, qualcosa di clamorosamente comico e grottesco..(se la batte con Suspiria)


Splendida e inquietante la sola scena iniziale...il resto è immondizia..

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Ultima risposta 23/08/2013 15.18.17
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donfabios  @  18/06/2010 00:51:30
   8 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  13/06/2010 00:02:22
   6½ / 10
Un horror Italiano anni '70 NON firmato da Dario Argento è proprio una rarita'!
Soprattutto se è di buon livello come questo!
Ambientazione suggestiva , trama avvincente e colpi di scena davvero clamorosi,speci l'ultimissimo!
Il film risente,pero',del passare del tempo e alcune sequenze invece di terrorizzare risultano un po' banali o addirittura ridicole.
A questo aggiungiamo anche un'eccessiva lentezza globale...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  20/05/2010 17:49:30
   7 / 10
Sì, la sceneggiatura è spesso poco scorrevole, inciampa in più punti, lascia dietro di sé delle buche; già, e poi troppe porte o finestre che s’aprono da sole, troppe telefonate spaventose, troppe ombre di spettri che passano: certi difetti sono evidenti.
Ma la pellicola di Avati presenta più che un aspetto buono: l’atmosfera innanzitutto, che passa dai volti biechi agli arcani paesaggi: alle mura impregnate di dolorose memorie, alle campagne desolate, alle abitazioni silenziose e fatiscenti, ai quadri delle agonie, alla chiesa deserta, all’affresco che pian piano si svela di particolari, e alla casa dalle finestre che ridono.
Ma non solo; già la suggestione che apre il film, ci parla di un terrore legato alla sofferenza, psichica e carnale: e si fa vaga, com’è vago il bel finale: lì tutti i punti interrogativi lasciati irrisolti durante la narrazione, si dissipano nell’unica, ultima, insanguinata, straziante senza fine, rivelazione cui seguono punti di sospensione.

Moonsafari84  @  16/04/2010 17:30:15
   9 / 10
L'unico horror che in 26 anni di vita mi abbia fatto ca*are in mano :P

Sarà l'ambientazione, sarà l'aspetto inquetante di tutti i peronaggi, sarà l'alone di mistero che aleggia su tutto e tutti...

Fita8589  @  05/04/2010 20:43:25
   7½ / 10
L'ho rivisto ultimamente per la seconda volta e mi è piaciuto ancora di più. Chissa', se Pupi Avati avesse continuato a fare film del genere magari sarebbe potuto diventare un degno rivale di Dario Argento.

chem84  @  24/02/2010 13:03:04
   7½ / 10
Un Pupi Avati decisamente in forma tira fuori dal cilindro un thriller assolutamente rispettabile, inquietante al punto giusto e coinvolgente dall'inizio alla fine.

Gold snake  @  26/01/2010 23:51:12
   8½ / 10
A me questo film non è dispiaciuto affatto, mi ha coinvolto abbastanza ed il finale è senza ombra di dubbio originale. Ma non è riuscito a prendermi abbastanza da meritarsi un 9.

BraineaterS  @  20/01/2010 22:01:12
   7½ / 10
Porrrrrrca vacca!
Tutto sommato è un buon film, intrattiene bene anche se a volte si dilunga un po'. Le atmosfere create erano piuttosto inquietanti, ad esempio il momento in cui si trova il pittore sotto formalina mentre si ascoltano la registrazione con la sua voce.
La recitazione non è sempre delle migliori, i "noooo" e gli "aaaaaah" hanno un'enfasi imbarazzante...e poi il momento di massima rabbia di Lino Capolicchio dopo che gli hanno distrutto tutto il lavoro è stato "Porrrca vacca!" Il mezzo punto in più è per questa scena, faceva talmente morire dal ridere che l'abbiamo mandata indietro un mucchio di volte!!

suspirio  @  12/12/2009 02:07:41
   8½ / 10
Uno dei migliori film horror italiani di tutti tempi. Una storia misteriosa che si infittisce sempre di + sfociando in un finale veramente inaspettato e paradossale.

july85  @  17/11/2009 13:22:14
   8 / 10
Come al solito premetto che non sono una grande intenditrice di film...ma dopo aver visto domenica sera "la terza madre" devo affermare che qst film è un capolavoro al confronto!!
Si parla del 76, ma per chi ama il genere Horror è indispensabile che lo veda!

gaffe  @  17/11/2009 12:57:27
   8 / 10
Rivisto ieri sera in TV
Il peso degli anni si vede,la pellicola è datata ma sa mantenere ancora una buona suspence.
Quello che mi piace di più di questo film è l'aria malsana che si respira al paese,"tutti sanno tutto" ma nessuno parla.

outsider  @  06/10/2009 19:27:37
   8½ / 10
Non può mancare la visione di questo film nel repertorio "spettatoriale" di chi ami l'horror.
Da emiliano apprezzo molto Avati. Qualsiasi cosa porti la Sua firma regala un'atmosfera unica.
Bellissima trovata quella del finale.
Mi fa rabbrividire ancora oggi, dopo circa quattro visioni.

ninodettoerpais  @  16/09/2009 14:01:57
   7 / 10
Ormai e' stato detto tutto su questo film, buona fotografia, location incredibilmente azzeccata ed atmosfere inquietanti. Anche le musiche sono appropriate (come nella maggior parte dei film italiani) e insomma, non e' un mistero che questo film e' considerato a furor di popolo un vero capolavoro Horror-Gotico e che,prima o poi, tutti gli estimatori del genere devono assolutamente vederelo. Pero' pero' pero'.....chi lo apprezza deve riconoscere che il sistema adottato dalla regia per ricomporre il puzzle di questo film, e' estremamente lento ed estenuante colpa anche di una sceneggiatura un po' trasandata e nonostante la storia interessante gli sbadigli si sprecano in piu' di una occasione. Detto cio', al contrario di molti, credo che il paragone con -Profondo Rosso- non sia appropriato e comunque mortificante per questa pellicola che non ha ne' la cura, ne' il ritmo ne' tantomeno i colpi di scena del film di Argento e la reputo, al contrario di -Profondo Rosso-, esclusivamente per appassionati.

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Razio  @  13/09/2009 13:24:43
   7½ / 10
buon film, non sono morto di paura ma non mi ha mai annoiato.

bulldog  @  16/07/2009 15:27:10
   7½ / 10
L'horror migliore girato da Avati,

john_doe  @  19/06/2009 11:58:43
   6 / 10
"Horror" interessante, ma nonostante i suoi trent'anni non riesco a dare più della sufficienza. Montaggio e dialoghi troppo scarsi, trash e poca tensione..

Drugo.91  @  10/06/2009 20:39:09
   8 / 10
cupo e decisamente inquietante in puro stile Avati..è un film che riesce a trasformare luoghi comuni e naturali in incubi veri e propri, non si può rimanere impassibili

memo  @  07/06/2009 14:32:32
   7½ / 10
buo film, risente un po della lunghezza ma riesce ancora ad incutere il suo fascino da horror rurale (credo si dica cosi.)

Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  05/05/2009 19:08:02
   7 / 10
Film che risente del tempo e dei gravi limiti di una sceneggiatura pasticciata e slegata, colma di incongruenze, di punti morti, di vuoti narrativi, di dialoghi evitabili e di situazioni ridicole.
Se poi si considera che il film è di un anno successivo a Profondo Rosso (1975), i suoi limiti risultano ancora più lapalissiani.
Tuttavia, la regia di Avati (qui alla sua quinta opera) è davvero molto buona. Avati dimostra un gusto per il particolare e per la valorizzazione del dettaglio funzionale alla descrizione dell'azione ed alla creazione delle atmosfere, davvero invidiabili. Inoltre, con la rpopria regia è riuscito a dare unità strutturale ad una storia piuttosto claudicante e disarticolata.
Tutto il film è volto alla preparazione della sua "impression finale", che è davvero efficace.
Avati dimostra anche una notevole capacità di direzione artistica degli attori.
Il finale assolutamente non convenzionale, che il Mereghetti ha giustamente definito "sospeso", è il punto di forza del film. Peccato però che la progressione narrativa non sia all'altezza di tale finale.
Complessivamente si tratta di un'opera datata che risente fortemente il peso degli anni (per esempio al contrario del citato e più vecchio Profondo Rosso), ma che merita di essere vista, che riserva ancora un notevole fascino e che sa trasmettere un senso di inquietudine profonda e palpabile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/04/2009 11:41:49
   7½ / 10
Bravo Pupi, uno dei migliori horror italiani.
Buona la sceneggiatura e la regia, peccato che la recitazione sia un pochino scadente. Belle le ambientazioni nella campagna emiliana, ricordano Novecento di Bertolucci. La storia mantiene un buon alone di mistero sino alla fine, scorre un po lenta ma è comunque gradevole.
Consigliato agli amanti del genere.

VikCrow  @  03/04/2009 12:59:46
   10 / 10
Il capolavoro di Avati. Stupefacente!

ROBZOMBIE81  @  28/02/2009 14:50:58
   6½ / 10
il film in se è strutturato bene con una buona fotografia e delle musiche davvero malinconiche e misteriose ma personalmente mi ha "acchiappato"solo dalla seconda metà in poi con una prima parte in cui il mistero da svelare risulta in più di un punto un po noioso anche per la lentezza della pellicola...il regista cmq è bravo a celare il mistero fino all ultima scena con un bel finale a sorpresa...

harlan  @  18/02/2009 01:20:21
   7½ / 10
ottimo horror all'italiana, ottima la storia, e il lavoro di avati.
quando lo vidi quello che più mi colpì fu l'ambientazione. davvero interessante come scelta. si lasca guardare. stupende le scene finali.

erry rileypoole  @  06/02/2009 17:39:35
   7½ / 10
ho gradito molto questo lavoro d pupi che m ha incuriosito sempre piu con quell alone di mistero che caratterizza tutta la durata del film.
Non adatto a tutti x il semplice motivo che, come mi è solito dire ,i giovani d'oggi cercano tutt'altro tipo d horror per guadagnare qualche salto dalla poltrona .
Durante il film si ha l'impressione che qualcosa di sinistro e malvagio stia x accadere in quel paesello vicino ferrara.
Comunque non male con un finale inaspettato....!!!!!!!

....bellissima la base musicale che accompagna la cena del pittore Stefano e della sua amata....e usata magistralmente nel corso del film!!!!!!!!

7HateHeaven  @  01/02/2009 12:18:58
   7½ / 10
Un buon film italiano, personalmente l'ho molto apprezzato...
Il ritmo è lento, ma il mistero che si riesce a mantenere per tuto il film è molto ben congeniato, bellissimo poi il finale...
Difetti?? L'attore protagonista, non tanto per la recitazione, ma perchè fisico e movenze non si adattano perfettamente al personaggio voluto. Poi anche qualche fatto o vicenda improbabile che tolgono un pò di ipotetico realismo alla vicenda.

Dita_Incaxxata  @  28/12/2008 20:59:58
   6 / 10
Film abbastanza bello, a tratti coinvolgente in altri un po noioso però considerando gli anni in cui è stato girato risulta essere una buona pellicola...

Ciaby  @  23/12/2008 19:21:07
   8½ / 10
gasy  @  21/12/2008 19:36:34
   8 / 10
Gran bel film con due difetti enormi; il ritmo e il protagonista. Stupendi gl' ultimi 20 minuti. Di Avati è meglio Zeder.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  15/11/2008 20:17:41
   6½ / 10
Bella sceneggiatura veramente bella..........basta.

Mi spiace dirlo ma sebbene stavolta comprenda il perchè dell'entusiasmo che c'è intorno a questo film nello stesso tempo non posso condividerlo.

La casa con le finestre che ridono ha 32 ANNI E SE LI PORTA MALE PROPRIO.
E' vero che Avati è fra coloro che apre il filone del "c'è del torbido in provincia" che tanto piacerà poi a David Lynch, nello stesso tempo però è un film che fatica a coinvolgerti.
Vuoi perchè l'edizione dvd (che dovrebbe essere la migliore) ha un audio scadente, vuoi che gli attori sono da schiaffi e francamente non riesco nemmeno a capire perchè i grandi registi horror come Argento, Fulci o Avati abbiano tralasciato questo particolare nei loro pur validi film.

Certo è il primo vero horror all'italiana nel senso che non scopiazza il gotico inglese ma è molto "padano" anche come ambientazione.
Però se ci si mette anche il doppiaggio................

Forse A PRESCINDERE DA TUTTO il film è validissimo ma siccome non c'è una versione con buoni attori, con un buon doppiaggio e con un buon audio bisogna rassegnarsi

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/12/2008 11.38.13
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SANDROO  @  07/11/2008 13:06:50
   8 / 10
Nella prima metà del film ho pensato "ecco i solito film italiano con dialoghi e recitazione pessimi" ed invece dalla seconda metà si trasforma ed è un crescente di tensione fino ovviamente al colpo finale..... guardatelo, ve lo consiglio... BELLO.....

Invia una mail all'autore del commento Living Dead  @  19/10/2008 22:00:53
   6½ / 10
Forse mi aspettavo troppo ma La casa dalle finestre che ridono è uno dei film che mi ha deluso maggiormente! Le uniche cose che mi sono piaciute veramente sono state la trama e un paio di sequenze ben riuscite dove la tensione raggiunge picchi molto alti. Ho fatto fatica ad arrivare alla fine, molte scene mi sono sembrate inutili ai fini del film (oppure non ho capito io a cosa servivano) e personalmente non hanno fatto altro che appensantire il tutto. Gli attori sono scandalosi e i dialoghi pure peggio con punte trash inverosimili come Capolicchio e il suo "Porrrrrrca Vacca!". Non mi ha fatto schifo ma sicuramente mi aspettavo di più. Sembrerà strano ma ho preferito di gran lunga e sotto tutti i punti di vista Il Nascondiglio.

forzalube  @  14/10/2008 12:45:44
   7 / 10
L'ho visto venerdì scorso su IRIS. I momenti di tensione non sono molti, ma sono piuttosto efficaci ed il film, con una discreta sceneggiatura, riesce a far respirare allo spettatore un'atmosfera cupa ed inquietante.
Sicuramente molto meglio dell'ultima uscita di Avati ("Il papà di Giovanna").
Lo spoiler seguente riguarda anche l'ultimo horror di Avati ("Il nascondiglio") quindi siete avvisati.

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goldtw  @  13/10/2008 22:54:49
   7½ / 10
finalmente in italia si riesce a produrre ogni tanto qualcosa di degno nel panorama horror-thriller,non riesco completamente a capire tutti quelli che dicono che sto film è piatto..per quello che riguarda la recitazione,sono d'accordo...è orripilante,grottesca,anche divertente(sentire i protagonisti che sbraitano in romagnolo è spassosissimo!)..il fulcro caratterizzante del film è fondamentalmente l'atmosfema cupa che si respira minuto per minuto,rendendo questo paesino della pianura padana(vicino a ferrara)a dir poco inquietante.come dicono in tanti,il trash e le scene fuori luogo non mancano..anche secondo me questo prodotto è un pò troppo sopravvalutato,ma certe scene valgono davvero la visione(per gli amanti del genere).il finale nella sua assurdità,alza parecchio i punti. ;)

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Ultima risposta 20/11/2008 21.45.39
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marfsime  @  19/09/2008 12:07:50
   7 / 10
Come è stato detto è più un giallo-thriller che un horror..questo film di Avati è sicuramente interessante e seppur con qualche incongruenza o scena discutibile rimane comunque un film da gustarsi per gli appassionati del genere. Non lo reputo un capolavoro come qualcuno ha scritto ma è sicuramente godibile..finale che però lascia qualcosa di incompiuto..manca qualcosa.

#Lou  @  22/08/2008 22:56:50
   6½ / 10
Non mi è dispiaciuto troppo ma non lo trovo nemmeno entusiasmante.

Non so se il finale sia geniale o totalmente stupido.

manera4  @  20/08/2008 21:45:40
   9½ / 10
Il più bel horror italiano degli ultimi trentanni,poichè non c'è assolutamente uso degli effetti speciali e la paura si viene a creare grazie alla scelta delle ambientazioni terrificanti e alla apparente ingenuità dei paesani che assistono impotenti agli eventi.
Grandissimo Pupi Avati.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  18/08/2008 14:35:16
   7 / 10
bellino ma ci sono delle cose troppo assurde

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comunque a parte queste piccole pecche il film è davvero carino anke se la qualita' audio non è delle migliori. Piu ke 1 horror è 1 thriller e come atmosfere mi ha ricordato parecchio l inquilino del 3 piano di polanski

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/08/2008 12.52.50
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Sestri Potente  @  08/08/2008 19:05:12
   10 / 10
Pupi Avati ci presenta la storia più feroce mai raccontata: non ho mai visto un film tanto crudele e spietato come questo. L'atmosfera di questo paesino in provincia di Ferrara è terrificante, così come la gente che lo abita, totalmente soggiogata da una forza occulta molto potente. L'affresco situato in chiesa nasconde il più orribile dei delitti, e ci vorrà tutta la buona volontà del protagonista per raggiungere un'amara verità condita da un colpo di scena fulminante. Purtroppo mi era già stato rivelato in anticipo e l'effetto è stato minore, ma in ogni caso si tratta di una trovata geniale.
"La casa dalle finestre che ridono" non si dimostra solo un capolavoro di genere, ma una pietra miliare del cinema italiano. Da ammirare.

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Ultima risposta 28/01/2009 14.06.21
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  14/07/2008 15:33:05
   7½ / 10
Senza dubbio il miglior horror di Avati, il film è vincente soprattutto per una trama molto originale e con ottimi colpi di scena. Scritto a più mani (tra cui Maurizio Costanzo!!) la storia alterna momenti giallistici a momenti puramente horrorifici e con scene abbastanza crude. L'interpretazione non è fantastica, ma l'atmosfera e la tensione sono buone.

frax  @  18/06/2008 16:00:05
   10 / 10
film stupendo a mio parere anche se non da 10,ma qualcuno a davvero esagerato mettendo 1 di voto a questo film quindi x questo metto 10.
per gli apassionati del genere da non perdere,il finale ti lascia di stucco.

smellow  @  14/06/2008 11:55:46
   6½ / 10
E' un discreto film. Non lo considero un horror. Reputo la parte finale la migliore, che salva il resto del film.

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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  11/06/2008 02:42:32
   9 / 10
un film che ho visto davvero molte volte e ad ogni visione continuo a reputarlo un gran film horror (forse sarebbe meglio definirlo giallo-thriller) provinciale e a basso budget. la tensione si avverte sempre e il finale è terrificante. grande avati.

james79  @  06/06/2008 17:33:18
   7½ / 10
certo un bel film,molto intrigante per nulla scontato,si arriva a scoprire il bellissimo finale che vale da solo metà film.consigliato

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  06/06/2008 17:02:54
   7½ / 10
Bel film, che però ha risentito troppo del passar del tempo. Rimane tutt'ora uno dei più grandi esempi di cinema Horror di un regista che dopo 2 o 3 film di genere si è dato ad altro (tranne recentemente)!

Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/06/2008 15:44:19
   9 / 10
"La casa dalle finestre che ridono" è un esempio lampante di cinema che funziona.
La pittura rappresentata qui come arte epidermica, il cinema come emozioni sottocutanee, entrambi sono arti fuse in un unico prodotto di elementi, in questo caso il concetto stesso di veicolo del dolore e della malattia, figurativo per la pittura, sinestetico per il cinema.
Il film mette tensione con un linguaggio cinematografico di un Maestro di questo genere, con lunghi silenzi interrotti sistematicamente da un calibrato sonoro, inquadrature di spazi stretti e chiusi, primi piani e zoomate di presentazione dei personaggi chiave, tempi di attesa e dei colpi di scena nella corretta logica del thriller, horrorifico in questo caso.
Si tratta di un prodotto che sfiora veramente la tensione di "Shining", successivo a "Profondo rosso", quest'ultimo non è neanche lontanamente paragonabile al risultato di Pupi Avati.

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Ultima risposta 18/01/2009 12.11.26
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/05/2008 21:13:58
   9 / 10
Un capolavoro. Il capolavoro (insieme e forse un gradino sotto a “Regalo di Natale”) di Pupi Avati e dell’horror ’70.
L’horror è in Avati non solo una ricerca della precisione stilistica, della decodificazione di una perfetta struttura narrativa che come una bomba a orologeria esploda nell’irrazionalità dello spettatore causando l’effetto-terrore. Questo lo si può riscontrare nella produzione argentiana ad esempio; in Avati l’horror è solo un’altra via di esplorazione nel racconto dell’Umano.
Come sempre, tale tipo di racconto non è mai scindibile dall’analisi nuda e cruda della società a cui si ascrive il soggetto agente. È poi d’obbligo che il detto soggetto sia da inserire dall’esterno (un diverso, un alienum) poiché non vi è obiettività altrimenti.
È da queste premesse che si dipana la sconvolgente storia del film, un horror sociale quindi ancor più spaventoso che va a minare le nostre convinzioni più radicate. Il morbo è esteso a tutti i tipi sociali, chiesa soprattutto inclusa (ricordarsi il potentissimo finale, da applausi, da oscar, da nobel, da unesco, da iperuranio da tutto!!). il morbo è raccontato e perpetrato dalle figure macabre e inquietanti del pittore e delle vecchie streghe, l’irrazionalità del dolore, il piacere, l’immortalità attraverso l’arte, il racconto con essa dei più alti gradi della perversione e del sacrificio. A questo la popolazione non riesce e non vuole sottrarsi perché vi riconoscono la straordinaria umanità e si riconoscono in essa, vi partecipano: facendo del mostro, una cosa collettiva.

“ti porterò in una casa delle finestre che ridono! Ah ah ah!”

JOKER1926  @  27/05/2008 17:06:18
   5 / 10
"La casa dalle finestre che ridono" è un film che attrae soprattutto per il titolo, una volta "compiuto" il processo di avvicinamento, di interessamento dello spettatore alla pellicola ci sarà un conseguenza: la delusione...
Pupi Avati confeziona un film stile Argento, l'inizio de "La casa dalla finestre che ridono" è ben fatto, misterioso l'episodio delle telefonate.
Una delle scene più belle è sicuramente la morte di Antonio che pochi attimi prima parlava di fatti misteriosi con il suo amico Stefano, scena misteriosa, buon lavoro del regista...(scena che si rifà allo stile di Dario Argento...)
Il film vive in seguito un momento (o meglio diversi momenti) di crisi totale; infatti Avati non sarà in grado di "gestire" le sue varie "pedine" in poche parole possiamo dire che Pupi Avati non ha la grazia di Argento e quindi, rende il film molto confuso e improbabile...
FIlm che si nutre di troppi episodi confusi "accartorciati" e messi penosamente insieme...
L'obbiettivo del regista era di fare un giallo/trhiller stile Argento ma, ripeto, non riesce a "gestire" i vari episodi, film molto dispersivo, confuso in cui vengono tirati in ballo molti protagonisti...
Il regista non riesce ad esporre al pubblico le sue idee...
FIlm in parte dispersivo, e a volte esso incappa, cade, è preda della noia...
Il quadro, le stesse telefonate, la casa con i disegni sopra (!?!), le due sorelle sono tutti ingredienti "distruttivi" che messi insieme compongono un film particolare e se vogliamo anche un po' fantasioso, pieno di idee (di pessime idee...).
Film strutturato penosamente, la dinamica del film è da censura, le note positive della pellicola non mancano...
Le atmosfere sono magnifiche, buona la scena iniziale del film (tensione e mistero... scena perfetta sul piano cinematografico...), la tensione comunque e quasi inesistente, tranne in alcune scene...
La massa giudica questo film un capolavoro e alcuni folli lo paragonano ai vari trhiler di Argento...
Anche il finale mi è sembrato molto sbrigativo e banale, ma oltre a questi aggettivi mi và di aggiungere che esso è anche un po' troppo esagerato, grottesco e da censura...
Alla fine di ogni trhiller il regista deve dare spiegazioni, deve costruire un alibi all'assassino, deve "dimostrare" l'azione, il fine del killer; in cio' Avati non è maestro e "darà" una tesi bestiale, il tutto verrà contornato e allegoricamente sublimato dagli effetti speciali da censura totale...
Quindi Avati ci offre un finale lento, poco entusiasmante e molto banale che a tratti si collega a Psyco...
Tirando le somme dico che il film non soddisfa lo spettatore, anzi...
Molte idee "ammucchiate" e buttate incensuratamente nel film, effetti speciali che risulteranno il più delle volte fatali nella negatività del film e soprattuto come citato sopra un finale molto grottesco e deludente...
Film molto lento e con poca tensione, esso presenta numerosissime pecche e pochi pregi, la buona volontà c'è (almeno fino a cinque minuti dalla fine...) ma i risultati sono da censura...

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Ultima risposta 11/09/2008 21.35.08
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veravril  @  04/03/2008 12:22:45
   7 / 10
l'ho visto un bel paio di anni fa ma ricordo che mi è piaciuto nonostante sia un film vekkio..certe scene inquietanti e anche il finale mi ha lasciato un pò di stucco..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  03/03/2008 23:00:09
   7½ / 10
Nel lontano 1976 Pupi Avati continuò il proprio percorso che lo porterà alla sua completa maturità registica con Regalo di Natale esattamente dieci anni più tardi (1986).
La Casa dalle finestre che ridono è un horror/thriller molto buono, una mistery story originale, ricca di idee e trovate interessanti. La trama è coinvolgente seppur non costantemente. Forse questo il limite: il risultare poco interessante in alcuni punti seppur la mezz'ora finale risulti strepitosa e carica di tensione.
La regia è molto buona soprattutto nella parte finale dove Avati riesce a creare un crescendo di tensione fino al sorprendente finale.
La sceneggiatura è molto curata e gestita sapientemente, da un sorprendente Maurizio Costanzo. Molto bella l'ambientazione della Bassa Padana, assolutamente indicata e, amio avviso, una scelta veramente originale.
Un film che è promosso pienamente, e sicuramente un vero cult del genere

LEMING  @  04/02/2008 09:38:44
   10 / 10
Gli do 10 solo perche per un film italiano di quell'epoca, è assolutamente coraggiosissimo ed innovativo.
Le atmosfere sono eccezzionali proprio perchè non consone ai normali thriller.Avati quando decide di spaventare ha una dote veramente unica.
L'inizio è uno dei migliori in assoluto di qualsiasi film del genere, Italiano e non.
Da brividi.
Lemming

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  22/12/2007 17:25:09
   7 / 10
Mi trovo sempre in grossa difficoltà nel commentare i film dell’orrore; non so mai con che metro giudicarli. Presumo che molti ci provino soddisfazione o piacere nel sentimento della paura, oppure nella semplice curiosità di vedere e provare sulla pelle qualcosa di macabro e forte. Purtroppo io non ho nel mio DNA questo tipo di piacere. Per me queste visioni sono sempre un tormento e una pena e esco dalle visioni letteralmente madido di sudore. Ultimamente però mi sono sforzato di tenere sotto controllo queste sensazioni e di cercare di guardare con distacco le immagini, sentendole come qualcosa di fittizio e simbolico, evitando di identificarmi nei personaggi. Guardando attraverso le immagini orripilanti si riesce così a cogliere alcuni universali della natura e della società umana, almeno è questo che io cerco nei film dell’orrore.
Questo film di Avati cerca di essere piacevole e istruttivo allo stesso tempo, ci si avvicina ma non riesce a convincere del tutto, secondo me. Non manca la tensione, il contorno di fatti strani, case inquietanti, rumori, presenze misteriose, morti accidentali, verità nascoste orripilanti. Si tenta una specie di crescendo ma viene spesso interrotto da intermezzi sentimentali o interlocutori di natura realistica, che vogliono quasi suggerire che la paura fine a se stessa non è lo scopo del film.
Molta cura viene data nella descrizione dell’ambiente in cui agiscono i personaggi (l’elemento che lega questo film con i seguenti di Avati). Il paesino della Bassa Ferrarese (Comacchio) e il paesaggio circostante è tratteggiato con attenzione e ne viene messo in rilievo l’aspetto arcano, immutabile, fuori dal mondo, come se il passato continuasse a essere presente, nonostante le modernità. Lo sfondo della storia è quindi il senso di comunità chiusa e gelosa verso gli estranei, disposta a tollerare la follia pur di non mutare e rinnegare se stessa. Tutto, anche le istituzioni (carabinieri, chiesa) partecipano a questa complicità e omertà collettiva. Purtroppo non si riesce a approfondire e a spiegare a fondo questo atteggiamento, molti personaggi sono solo presentati ma non spiegati nel loro comportamento. Molti passaggi e particolari della storia sono tra l’altro piuttosto inverosimili e contraddicono all’esigenza di realismo del film.
Il mezzo stilistico è quello classico del protagonista razionale, ben disposto, aperto a tutto, il quale si fa affascinare dagli aspetti morbosi e folli dell’animo umano, cerca di approfondirli rimanendo impelagato e ossessionato e alla fine pure distrutto dalla propria curiosità. Lino Capolicchio è un attore perfetto per questa parte; devo dire che l’ho ammirato tantissimo ed è senz’altro la cosa che mi è piaciuta di più del film.

carmus  @  10/12/2007 10:28:11
   5½ / 10
Il film secondo me si porta dietro tutto il peso del tempo: la recitazione è dilettantesca, il sonoro è pessimo, le trovate "horror" fanno sorridere, la stessa trama è intuibile dopo poche battute, ed il colpo di scena finale strappa una risata più che un brivido.
Probabilmente, visto 20 anni fa, avrei espresso un giudizio diverso.....

sestogrado  @  24/11/2007 23:40:22
   7 / 10
i misteri di un paesino della campagna padana.. un'ambientazione tanto azzeccata quanto terrificante, dove il silenzio e l'omertà cittadina sono la chiave di tutto.un film inquietante e atipico veramente gustoso: un chicca tutta italiana. mi ha veramente stupito e lo reputo molto migliore di altri film dello stesso genere prodotti in quegli anni oltre oceano (es. le colline hanno gli occhi). da vedere

Da&Le'  @  18/11/2007 17:27:53
   6 / 10
Belle le ambientazioni e l'atmosfera in generale ma il fim è troppo lento e gli attori troppo brutti... no davvero...

Lento in molte parti ma nel complesso interessante, specie la trama.


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Ultima risposta 18/11/2007 18.24.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  12/11/2007 12:26:34
   8½ / 10
La Casa Dalle Finestre Che Ridono,rappresenta sicuramente uno dei piu'grandi capolavori del cinema horror italiano:girato con un badget irrisorio,la pellicola e'dotata di un'atmosfera davvero inquietante,immersi in una provincia delineata da un Pupi Avati in stato di grazia.Ottima la sceneggiatura(con un colpo di scena finale davvero ben congeniato),perfetta la performance di Gianni Cavina(mai cosi eccessivo nella sua carriera),buona la colonna sonora formata da due motivi semplici ma molto efficaci,da urlo i titoli di testa iniziali.Un cult la scena in cui vengono mostrate le finestre dipinte a mano.Da non perdere....

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Ultima risposta 27/05/2008 20.19.02
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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  31/10/2007 16:50:41
   9 / 10
Il miglior horror italiano di sempre, in coppia con Profondo rosso. Estremamente inquietanti luoghi e personaggi, per non parlare del finale.
Rimane impresso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  03/10/2007 20:58:03
   7½ / 10
La casa dalle finestre che ridono è un thriller/horror in pieno stile italiano anni '70, ma di fatto è in continuo bilico fra i due generi, e subisce contaminazioni anche dal genere sentimentale e soprattutto dal giallo. Se infatti la pesante influenza quasi scolastica di Profondo rosso di Dario Argento è più che evidente - molti i punti in comune, l'oscillazione fra thriller e horror, l'importanza del disegno come testimonianza indelebile ma muta di orrori passati, la demonizzazione della donna, il concetto (controverso per altro) di casa, alcune scene speculari - si notano contaminazioni anche dal primo Dario Argento, prima della graduale conversione all'horror, e quindi dai film della trilogia degli animali, laddove il protagonista (come ad esempio in Il gatto a nove code) diventa automaticamente (e suo malgrado) investigatore sugli strani fatti che accadono e risolutore della faccenda.

Tornando al film, il concetto di casa - come esplicato dopotutto dal titolo - è centrale in questa pellicola: la casa è il posto rassenerante e confortevole per antonomasia, lo dice persino la psicopedagogia in quanto secondo alcuni studi i bambini identificherebbero nella stessa configurazione casalinga un viso materno: la porta è la bocca, le finestre gli occhi, il tetto un buffo cappello, le tende alle finestre le ciglia. Ritroviamo infatti questa fiducia inconscia nel film di Avati, ma minata e distrutta dallo stesso regista che approfitta di questa serenità interiore nel guardare al contesto casalingo per spaventare di più lo spettatore: le finestre sono labbra che sorridono, ma con un'espressione beffarda e demoniaca, sono le risa diaboliche dell'edificio che, come le persiane chiuse, nascondono verità insospettabili e raccapriccianti (bellissima la locandina in questo senso).

Un film che sebbene ispirato a sua volta, ha steso le basi sulle quali molti registi di quegli anni si baseranno.Trama non originalissima, ma avvincente, disturbante, ben preparata, che evolve per sfociare in uno dei finali più indovinati (non necessariamente belli, s'intenda) che abbia mai visto.

Invia una mail all'autore del commento Bright Parker  @  25/09/2007 18:13:40
   6 / 10
Ammetto di essere pieno di pregiudizi, ma a me "La casa dalle finsestre che ridono" non mi ha affatto impressionato.
Una delle cause per questa (mezza) delusione che ho provato vedendolo e che provo tutt'ora, è sicuramente l'eccessivo entusiasmo e le troppe aspettative che avevo prima di mettermi davanti al televisore.
Non che il film sia del tutto mediocre, non sto dicendo questo, quindi vediamo di esaminare le vere pecche e i veri pregi di questa seconda frontiera orrorifica del nostro Pupi Avati.
Allora, tanto per incominciare, quella a cui ci troviamo davanti è una pellicola piena zeppa di contraddizioni, nel senso che il protagonista (un comunque bravo Lino Capolicchio) quando entra ed esce dalla casa "maledetta", una volta è spaventato, terrorizzato, agitato, mentre un'altra è calmo, sprezzante del pericolo e lieto, non per niente queste ultime sono le sequenze in cui Stefano (Capolicchio) fa l'amore con la sua fidanzata

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Poi ci sono infiniti errori di montaggio, di fotografia, di inquadrature, e in particolar modo nella sceneggiatura che riduce praticamente tutta la prima parte e un pò della seconda, ad un unico e imgombrante polpettone.
Ma passiamo ora ai pregi, come per esempio una bella prova da parte di quasi tutto il cast, e tutto sommato una bella ambientazione della bassa padania romagnola, che risulta, seppur solo in un alcuni tratti, inquietante e sinistra.
E poi, questo bisogna proprio dirlo, il finale è davvero scioccante, perchè

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Il film sarebbe senza ombra di dubbio da 5, ma grazie alla pirotecnica conclusione, si merita un 6, anche se come ho già detto, le mie aspettative erano ben altre.

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private_joker  @  25/09/2007 16:35:01
   7½ / 10
Prima (e parecchio fortunata) incursione nell'horror per Pupi Avati, questo film ha forse come unica pecca l'eccessiva lentezza, che però vale la pena di sopportare allo scopo di godersi un finale semplicemente fantastico.

andrea9002  @  23/08/2007 18:17:57
   8 / 10
Un voto in più perchè è un film italiano.
Il ritmo lento lo fa sentire un po' datato ma non sono qui per cercare i difetti di questa pellicola... gli ultimi dieci minuti di film sono stratosferici, da far accapponare la pelle...
Per gli amanti dell' horror: NON PERDETEVI QUESTO CULT!!!

shogun  @  07/08/2007 00:39:14
   7½ / 10
Buon thriller sulla falsariga di Profondo Rosso. Non all'altezza ovviamente, a volte lentuccio, altre in cui vi è tensione ed il finale è una bomba. Il quadro da restaurare è divenuto un classico. Erano i tempi in cui insegnavamo agli americani un po' di stile al di fuori dello splatter e dell'horror demenziale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/08/2007 21.23.51
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norah  @  01/07/2007 16:05:29
   9½ / 10
Con un titolo simile, impossibile dimenticare questo film.
L'ambientazione opprimente é accompagnata da una colonna sonora davvero claustrofobica,a cominciare dall'agghiacciante musichetta che accompagna i titoli di testa.
Il punto forte della pellicola é rappresentato proprio dalle ambientazioni: sotto un'assolata cittadina italiana,l'oscurità delle ombre non potrebbe essere più minacciosa.
Qui non ci troviamo in un film d'azione,il terrore non é mai veramente esplicito:una lunga inchiesta poliziesca,ci porterà verso la scoperta di una verità a dir poco sinistra.
La sequenza finale fa della casa dalle finestre che ridono(assieme a profondo rosso),uno dei film più terrificanti della storia del cinema italiano.
Una piccola meraviglia di genere.

13 risposte al commento
Ultima risposta 16/11/2007 12.03.31
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FORZA NAPOLI  @  31/05/2007 19:24:46
   5 / 10
UN BUON' INIZIO, POI TUTTO DIVENTA PIU' LENTO...
IL FINALE TI METTE UN PIZZICO DI TENSIONE, MA E' TROPPO POCO!
IL FILM CMQ NON E' DA BUTTARE, MA E' SENZA EFFETTI SPECIALI, I TRUCCHI SONO PENOSI E CIO' COMPORTA POCA TENSIONE.
NE HO VISTO DI PEGGI!

PetaloScarlatto  @  23/05/2007 01:51:53
   10 / 10
semplicemente il migliori horror di un regista non di genere ( bava, argento ad esempio )!!

Sublime, sublime, sublime.

Incanta, spaventa, terrorizza.

Straordinario e crudelissimo...

Lory_noir  @  13/05/2007 14:56:36
   3 / 10
Antico, esagerato, recitato male, lungo e noioso. Non mi riesce proprio di apprezzare gli horror datati. Visto oggi è davvero brutto!

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/08/2007 00.40.30
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cappellaio  @  04/05/2007 10:01:44
   8 / 10
Gioiello di horror giallo italiano.
Inquietante atmosfera dall'inizio alla fine e geniale la storia. Ambientazione affascinante e attori sopra le righe. Un gran bel film insomma

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Amira  @  17/04/2007 13:29:09
   8 / 10
Finalmente un horror definibile tale, e uno dei migliori italiani secondo me, storia originale e atmosfera inquietante.

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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