volver regia di Pedro Almodovar Spagna 2006
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volver (2006)

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locandina del film VOLVER

Titolo Originale: VOLVER

RegiaPedro Almodovar

InterpretiPenelope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave, Antonio de la Torre, Carlos Blanco Vila, María Isabel Díaz Lago, Neus Sanz, Leandro Rivera, Pepa Aniorte, Yolanda Ramos, Elvira Cuadrupani, María Alfonsa Rosso, Fanny de Castro, Eli Iranzo, Carlos García Cambero, Magdalena Brotto, Isabel Ayúcar, Concha Galán, Mari Franç Torres, Natalia Roig, Agustín Almodóvar, Mila Espiga, Luis Lattanzi, Valeria Vereau

Durata: h 1.50
NazionalitàSpagna 2006
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 2006

•  Altri film di Pedro Almodovar

Trama del film Volver

Madrid. Raimunda (Penélope Cruz) è una gran lavoratrice, fanatica della pulizia, che sopravvive a un marito fannullone e alcolizzato e si prende cura della figlia adolescente. Sua sorella Sole (Lola Dueñas), invece, è separata dal marito e sbarca il lunario come parrucchiera abusiva. Le due donne sono orfane, hanno perso entrambi i genitori durante uno dei tanti incendi provocati dal "solano", il vento che devasta La Mancha, il loro paese d'origine e dove vive l'anziana zia Paula (Chus Lampreave) - sorella di Irene (Carmen Maura), la madre delle due donne - che da qualche tempo si comporta in modo insolito. Paula parla di Irene come se fosse viva, mentre è morta da anni, e nel quartiere giurano di aver visto il suo fantasma aggirarsi in casa di Paula. Quando il cuore di Paula smette di battere, incominciano ad accadere cose strane, qualcuno ritorna, qualcuno sparisce e la vita di Raimunda e le altre non sarà più la stessa...

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Voto Visitatori:   7,51 / 10 (174 voti)7,51Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior sceneggiatura (Pedro Almodóvar)Miglior attrice (Penelope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Chus Lampreave, Blanca Portillo, Yohana Cobo)
VINCITORE DI 2 PREMI AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Pedro Almodóvar), Miglior attrice (Penelope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Chus Lampreave, Blanca Portillo, Yohana Cobo)
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Voti e commenti su Volver, 174 opinioni inserite

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super zik  @  06/10/2006 08:48:14
   8 / 10
Forse per i patiti di Almodovar non è uno dei suoi grandi film ma... che recitazione!!! L'intreccio è curiosissimo, e il film è piacevolissimo da guardare per gli amanti del genere...

Gruppo COLLABORATORI fromlucca  @  08/09/2006 16:13:21
   7 / 10
Mi piace questo film perchè non ha toni forti che sepsso mi hanno catapultato fuori dalla credibilità del film (tutto su mia madre), mi piace perchè è tutto al femminile (anche se come maschi ci usciamo assai "distrutti" da questa storia).
Eppure per me non è il miglior Almodovar, secondo me. Non mi coinvolge al punto di "Parla con lei". Ma resta un film da vedere.

j1j2j3  @  07/09/2006 17:19:18
   9 / 10
Di Almodovar sappiamo tutto. Si può solo dire che si è confermato per le sue straordinarie capacità di scegliere sceneggiatura, strepitosa, e attrici, fantastica Penelope Cruz che si è ispirata alla Loren.
La scengiatura, già premiata a Cannes, merita l'oscar.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/09/2006 17.59.47
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edo88  @  03/09/2006 22:26:38
   8 / 10
Se lo merita tutto, questo voto.
Ho tenuto Volver sulla "mensola" per mesi ma alla fine mi sono deciso di guardarlo.
Ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, perchè mi ha divertito, catturato e fatto passare un'oretta e mezza piacevole!
Molto brava la Cruz, ma non solo lei, e molto curata la storia, che ti intriga con la sua semplicità!
Da vedere, sì ;)

sweetyy  @  01/09/2006 20:07:48
   6 / 10
Media eccessiva per questo film,merita appena la sufficienza! comunque la trama non è male!

15 risposte al commento
Ultima risposta 07/07/2007 20.25.34
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litfiba3  @  30/08/2006 19:31:57
   8½ / 10
La Cruz recita magistralmente, in questo film di sole donne, corale, malinconico ma che riesce pure a far sorridere. Bene, molto bene Almodovar...

641660  @  23/08/2006 21:12:31
   7 / 10
Non male! La Cruz tiene in pugno magistralmente e da sola la storia. Un grande assolo, ma l'orchestra latita parecchio...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  21/08/2006 15:51:31
   6½ / 10
il commento di kow riassume molti concetti che avrei espresso anch'io, Di mio posso dire anche se so bene di non essere originale che senza dubbio Volver non è un capolavoro ma che le interpretazioni della Cruz e di Carmen Maura sono ottime. Almodovar continua a girare film al femminile ed è bravissimo a inquadrare bene sentimenti e sensazioni.Sicuramente però è un film da vedere anche per non parlarne bene ma non vederlo sarebbe un delitto, aggiunge comunque molto alla nostra esperienza di "cinefili"

pietroilgrande  @  10/08/2006 12:00:32
   6½ / 10
Non e' il migliore di Almodovar.

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/01/2008 07.13.05
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Ethian  @  02/08/2006 23:16:55
   7½ / 10
film angoscioso e malato,tuttavia riesce ad essere bello.
Ottimi gli attori(praticamente attrici,perchè di attori ce ne sono ben pochi). L'unica pecca è la prevedibilità, già a metà film sapevo come sarebbe andata a finire.
Vale la pena vederlo comunque.

durito  @  25/07/2006 13:00:35
   9 / 10
Finalmente ieri, in una bella serata di cinema all'aperto ho visto Volver.
Almodovar con il suo sedicesimo film dimostra di non aver per niente esaurito la propria vena creativa, e anzi di essere sempre più bravo regalandoci un bellissimo film che riesce a soprendere anche dopo lo splendido Parla con lei.
La bellezza di Volver è quella di riuscire a coniugare con armonia generi diversi come il noir, il dramma e la commedia; e poi c'è Penelope Cruz bella e brava più che mai.
Un bel 9 per alzare una media secondo me un po' bassina.

nEuRoTiK  @  20/07/2006 21:48:15
   6½ / 10
Una novella carina, con qualche piccolo colpo di scena e ironia sparsa qua e la ma tutto sommato non mi ha convinto pienamente.
Dall'idea di base e soprattutto da un regista come Almodovar si poteva tirar fuori qualcosa di migliore...

Ottima Penelope Cruz, come sempre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/07/2006 22:29:03
   7 / 10
Inizia alla De Santis (cfr, il lugubre tributo a "Riso amaro" con le vedove atte a posare fiori nelle tombe come se fossero le mondine del nostro neorealismo italiano) e finisce con Visconti ("bellissima").
Una direzione di attrici praticamente magistrale, sublme melange di grottesco e melodramma, di noir e commedia: aggiungerei che mai come in Volver tutto questo si amalgama quasi alla perfezione.
Ottimo film nel suo genere, certo, tassello di una maturitè indiscutibile soprattutto dopo il passo falso di "la mala educacion", film misurato ed espressivamente coerente, fino alla fine. Ma un po' troppo prevedibile: ho l'impressione che il cinema di Almodovar sia troppo simile a se stesso.
se parliamo di script, un nome dovremmo farlo, ed è quello del brasiliano Amado.
"Volver" ammicca ad una femminilità totale e il suo maggior pregio (ma anche il difetto di un'apparente fatalismo sociale) è il rapporto quasi morboso con la morte. Non è mai rimozione, quando non puo' il ricordo cancellare l'amore, ma lo diventa quando esibisce i segni di una "perdita" che non dovrà più... tornare.
Pensiamoci bene: il ricordo della compianta madre (e la sua "morte indotta" come segno di sacrificio anche affettivo) e la disperazione luttuosa per un'anziana che vive sola non sono altrettanto sentiti davanti alla malattia probabilmente mortale di un'amica. Peggio: davanti al fatalismo del rito e dell'esperienza del dolore come "scoperta" la disperazione (o meglio rassegnazione) della paura e dell'imminente fine altrui è vista con un certo fastidio.
C'è una grande solidarietà, ma la solidarietà porta i segni anche di un'inquietante parassitismo, una specie di larva che grava come una difesa nell'universo femminile di Almodovar.
Nel bisogno di "sterminare la natura dell'uomo" e con ogni mezzo, esiste una labile barriera tra i propri bisogni e il desiderio d'indipendenza, che forse è solo l'accettazione della propria (e falsamente libera) individualità sessuale
Più interessante, l'accettazione del mondo del paranormale appare come un bisogno occidentale fin troppo evidente di liberarsi dal passaggio della vita e dalla condanna eterna della morte.
Nell'insieme di eventi "telefonati", dove è praticamente impossibile pensare ormai ad Almodovar senza i drammi che frastornano i suoi script più recenti, Almodovar si prepara a diventare autore EUROPEISTA nell'accezione più completa del termine.
Per un film che tributa omaggi alle Loren e alle Mangano di qualche decennio fa, è evidente che la procacità imprevista della Cruz racconta una tipologia di cinema come ha tentato invano di raccontare Tornatore in Malena.
Non un capolavoro, per quanto mi riguarda, ma un film che merita tuttavia di essere visto: e non tanto per la Cruz, bravissima, ma un po' troppo istintivamente simpatica e solidarizzante - specialmente con le sue doti di ristoratrice - quando prepara gustosi piatti ispanici, amministra il suo patrimonio, riscopre di essere figlia, canta una vecchia canzone, e seppellisce il bieco consorte... sic. Soprattutto per Carmen Maura, in un ruolo davvero mirabile, prima corrosa dalla vecchiaia e dall'esilio dalla vita, poi improvvisata cittadina dell'est con effetti gustosamente manieristici, infine alla disperata ricerca di rapporti spezzati, perduta tra il sorriso ritrovato e le lacrime di un passato che è anche il suo presente.
Almodovar alla ricerca di un museo ideale di ritratti femminili imperfetti poichè belli rischia però di essere troppo abile nel sedurre le sue signore. O lasciarle sedurre da noi spettatori, soprattutto

7 risposte al commento
Ultima risposta 07/08/2006 15.37.46
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Irimi  @  04/07/2006 12:49:22
   6½ / 10
Da Almodovar, mi aspettavo molto di più... poca introspezione dei personaggi.... Bravissima Penelope Cruz !!!

Raff.x  @  30/06/2006 14:06:36
   9 / 10
Colori, sapori, odori e tutta la poesia di un mondo rurale e superstizioso fanno da cornice al surreale intrecciarsi di partenze e ritorni che hanno segnato - e segneranno - per sempre la vita delle cinque donne protagoniste di questo film di rara delicatezza.
Molto bella la sceneggiatura, le inquadrature e la discrezione delle musiche. Magistrali le interpretazioni.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento Gabriela  @  28/06/2006 09:17:37
   9 / 10
Tre generazioni di donne sopravvivono al vento, al fuoco, alla pazzia, alla superstizione e persino alla morte, grazie alla sensibilità, all’esagerazione, alle bugie e ad una vitalità senza limiti.
Le storie di Almodovar sono quasi sempre concentrate sul mondo femminile, ma questa volta la loro presenza è schiacciante; inoltre, l’unico ruolo maschile è quello più banale e spregevole.
La storia si svolge in quel margine di vita che rimane alle donne quando vengono abbandonate, disprezzate o non suscitano più interesse; questo vuoto le donne lo riempiono con le proprie madri, sorelle, figlie, amiche e vicine. Tutte queste protagoniste compongono il mosaico che svela l’idea che Almodovar ha dell’universo femminile: un mondo parallelo non sufficientemente valorizzato.
“Volver” è un delizioso affresco di vita reale, un ritratto della quotidianità dove sono presenti le invidie, i rancori, i tafferugli tra sorelle, il lutto, i cellulari, gli affetti e le bugie. Un ritratto della Spagna più tradizionale, del quartiere e del paesino, delle persone e delle loro abitudini.
L’insostenibile si trasforma in quotidiano, le due sorelle iniziano una fuga verso il futuro sopravvivendo a situazioni cariche di tensione, melodrammatiche, comiche ed emozionanti. Le due donne trovano le soluzioni grazie ad una buona dose di spavalderia e di menzogne senza contegni.
E’ una storia di sopravvivenza, incluso il fantasma della mamma. C’è una continua riflessione sulla morte sulla quale si basa il film, così come sulla vita delle persone nel paesino della Mancha. Praticamente tutte le azioni e i fatti che vivono i protagonisti sono condizionati dalla morte, quella dei cari e la propria futura; difatti quasi tutti i protagonisti vivono nel passato.
Almodovar riesce a rattristare all’interno della riflessione, ed è per questo che una scena può provocare una risata e lacrime al tempo stesso. Coniuga commedia e provincialità, realismo sociale, il melodramma e l’intrigo, con qualche spennellatura di fantastico e umore nero, dimostrando la sua padronanza nell’intrecciare diversi generi, creando in circostanze drammatiche dialoghi pieni di ingegno e comicità, dove vivi e morti convivono senza darsi fastidio.
E’ una storia popolata da tanti personaggi, un microcosmo stravagante, un paese della Mancha che ride delle proprie superstizioni e che affronta con naturalezza la gravità della morte. Questa volta il regista ha il pregio di rendere interessante la quotidianità, di aver scritto un’avventura domestica e di farci immergere nel suo universo.
I piani sequenze di Almodovar, studiati al millimetro, sono dei quadri con vita propria. L’abbigliamento delle sorelle anticipa l’accento colorato e luminoso che dominerà in tutto il film così come i suoi simboli tipici: la maternità, gli ospedali, i vicini, ecc.
Ci regala un opera corale composta da straordinarie protagoniste, permeate di profonda intensità nella quale si distingue una eccezionale Penelope Cruz, che interpreta una lavoratrice instancabile e forte, una lottatrice, ma al tempo stesso una persona fragile sul piano emotivo e con un terribile segreto.
E’ un film emozionante, realizzato con intelligenza e libertà assoluta proprio per liberare, attraverso i dialoghi, le cose su cui riflettiamo ma che quasi mai diciamo.
Almodovar non è andato via … ed è una fortuna che continui a “tornare”.

Gabriela

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Ultima risposta 25/07/2006 12.30.02
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ragno  @  27/06/2006 23:01:23
   8 / 10
be grande almodovar; caldo,avvolgente,pieno di tanto!!!

sestogrado  @  27/06/2006 22:26:36
   7 / 10
2 ore di colore, sentimento e passione. almodovar esplora ancora l'universo femminile con poesia, maestria e intelligenza. bravissime tutte le attrici e penelope cruz più bella che mai.. forse a volte si è rischiata l'eccessiva introspezione tanto da rendere alcuni punti un po' lenti e noiosi, ma nel complesso il film è molto buono.

Scarface92  @  26/06/2006 21:24:25
   9 / 10
Uno dei film più rappresentativi del cinema di almodovar.

Quentin89  @  26/06/2006 11:16:50
   10 / 10
silviettaDAMS  @  24/06/2006 20:54:46
   9 / 10
Volver è poesia... e come in tutte le poesie deve essere colto un senso più profondo e tra le righe... credo sia più che plausibile un commento negativo (anche se non obbligatorio) da parte degli uomini, dato che Volver racconta la femminilita... certo in un modo tutto suo, eccentrico fino al surrealismo, ma di sicuro nessun regista dei giorni nostri sarebbe in grado di comprendere la complicità femminile come Almodovar. per non parlare della splendida caratterizzazione di Penelope... una nuova Sophia Loren, che appare forte, cinica, non cade mai nel vittimismo... ovvero, almeno secondo me, la vera essenza di una donna e paradossalmente la più inebriante femminilità

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/07/2006 20.40.22
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pardossi  @  22/06/2006 18:48:29
   6 / 10
Dopo tutte le osannazioni della critica mi aspettavo decisamente qualcosa di più, inizia "bene" ma la parte centrale è quantomeno noiosa e poco incalzante, il finale lo rivaluta nella sua interezza con un pizzico di suspence, Almodovar sicuramente troppo spesso sopravalutato.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  21/06/2006 12:04:41
   6 / 10
L'intento matrilineare della saga tutta al femminile di Volver è molto interessante e valido, ma tutto sommato il risultato finale sembra più una telenovela surreale, venata qua e là (molto a sprazzi) di ironia e noir, che un intreccio sulla forza delle donne di rinsaldare e tenere a galla i rapporti umani e familiari spezzati e dispersi dalla natura distruttiva dei maschi. Un po' noiosetto come film, a cui non basta la generosa elargizione ammiccante di corpi femminili (il **** della Lola [Duenas/Sole], le te.tte viste dall'alto di Penelope, che si offre spesso in tutto il suo fulgore e così via) per ridestare l'attenzione.

Confezione, come al solito, molto curata e patinata, fin troppo capziosa: Almodovar, che è uno che sa girare, come sempre non rinuncia alla provocazione ben camuffata dalla bella patina, invero un po' soapoperistica, introducendo con naturalezza nel contesto casalingo-familiare-tradizionalista l'uso (eversivo...) della canna e il consumo disinvolto di marijuana (creando così una situazione alquanto grottesca)... Ma resta il fatto che qui siamo più prossimi, talvolta, a "Carramba che sorpresa" che a un film dalle armi affilate.
Mah!... da rivedere.

PS: un saluto ruffianamente ma affettuosamente "matrilineare" a Martina, Rita e Laura... :)) :P

18 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2006 19.07.05
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  19/06/2006 20:36:06
   5 / 10
Sinceramente mi aspettavo un film più appassionante e struggente, sulla scia di Tutto su mia madre. Bellissima la fotografia, e straordinaria Penelope Cruz, ma come dire: è come se il suo personaggio che ricorda le grandi dive dei melodrammi italiani degli anni cinquanta fosse stata catapultata nel film sbagliato. Troppo scoordinata la trama, surreale...nel complesso non mi ha appassionato molto. Anzi, mi ha annoiato più che altro.

Invia una mail all'autore del commento Daniela Puledra  @  18/06/2006 07:10:59
   7½ / 10
un film come al solito per donne bella la scena inziale...

genni  @  18/06/2006 02:18:47
   8½ / 10
Un'affresco riquadro della bellezza scenica di Almdovar.Una regia eccezionale con interpreti sicuramente fuori discussione.Cruz e Maura eccellenti.
Come sempre Almodovar tocca le donne con una profondità inaudita,un realismo apprezzato dalle ambientazioni toccanti de la Mancha e le sue tradizioni.Omaggio alla vita in conformità alla morte,uno spaccato di realtà fra i due confini...

carlus  @  16/06/2006 22:08:51
   9 / 10
Davvero un gran film! Strepitose le attrici e magistrale la regia di Almodovar.
Merita merita merita!

sara881  @  16/06/2006 13:19:08
   8 / 10
goophex  @  15/06/2006 20:52:32
   5 / 10
Sempre la solita pappa distorta e i soliti dialoghi prolissi e pessimistici.
Tra le altre cose detesto la Cruz, forse senza di lei avrei dato 6.

Invia una mail all'autore del commento Valuz_tauk  @  15/06/2006 17:05:23
   7½ / 10
Molto bello. Mi ha deluso un po' la fine che mi è parsa troppo lunga e un po' inutile.
Bravissima la Cruz.

flybutter  @  14/06/2006 15:25:39
   9 / 10
Ci si ferma sempre, nel descrivere un film, al fatto che sia lento o meno...se volete velocità assistete a un Gran Premio, non antate al cinema...Almodovar con volver ha superato se stesso, la storia è toccante e mai scontata, i personaggi hanno una sensibilità e un'umanità che è difficile riscontrare in molte pellicole, oltre a questo è anche molto divertente, con trovate che non cadono mai in eccessi o effetti di altre opere, pure apprezzabili, di Almodovar. Le attrici, non solo la Cruz, sono fantastiche. Quando sento che qualcuno dice che è noioso e vuoto mi girano un pò ma ok tutti hanno diritto ad esprimere la propria opinione(sigh)...

kubrick  @  14/06/2006 13:35:33
   7½ / 10
molto bello soprattutto perchè alterna scene serie ad altre che fanno veramente ridere...mitico Almodovar, come sempre, e Penelope Cruz molto brava

Giorgione  @  12/06/2006 23:15:14
   9 / 10
Film di grande delicatezzza e umanità, merita di essere visto. E' pervaso da una atmosfera surreale che trova la sua origine nelle leggende e nella mentalità contadine. Quest'aura di mistero e di meraviglia fa sognare, cosa abbastanza rara ultimamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento bellin1  @  12/06/2006 19:54:25
   5 / 10
mah, film molto noioso, lento e sopravvalutato..salvato dall insufficienza piena da una penelope cruz veramente in forma.
Sinceramente trovarci qlk spunto interessante o memorabile in qst pellicola è impresa ardua.
mediocre.

manu76  @  11/06/2006 19:12:00
   7 / 10
E' sempre almodovar e si vede!!!
Intrigante.
Penelope Cruz strabilante come sempre...

claudihollywood  @  10/06/2006 17:26:02
   7 / 10
Stranissimo film. Surreale, non catalogabile, costantemente in bilico tar commedia e tragedia...e non è detto che sia un male.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/06/2006 19.08.07
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andreadi  @  08/06/2006 01:05:28
   7½ / 10
leggero, croccante. a volte assurdo ma giusto per non rallentarsi. inverosimile ma al tempo stesso originale. una pellicola ben fatta che tiene anche sospesi per un po, e che per tutto il film esalta e fa giustamente ammirare l'immensa bellezza della Cruz.

16 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2006 15.32.33
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Anubis82  @  07/06/2006 13:21:48
   7½ / 10
un buon film,a volte sembra la caricatura della Spagna con le espressioni facciali e movimenti della Cruz portati all'eccesso... una sola domanda... chi caXXo ha scritto sto trailer ???
Tre donne, nonna, figlia e nipote, viaggiano dal sud della Spagna verso Madrid alla ricerca di una vita migliore.

ma l'ha visto il film??? mah..

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  07/06/2006 11:10:51
   7 / 10
bel film, strano, originale con nulla di scontato...
non e' solo una commedia, certe volte drammatico altre thriller.
da vedere

johncrew  @  06/06/2006 23:30:38
   8 / 10
Un film tutto al femminile, dove vento e segreto sono gli elementi caratterizzanti della trama, sempre originale e a volte assurda nelle pellicole di Almodovar: nulla è scontato, a parte forse l'ironia. Quella è sempre presente in tutte le pellicola del regista.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  06/06/2006 14:14:51
   7 / 10
Non il miglior film di Almodovar, ma un buon film. Un po noiosa la parte centrale, si riscatta con i colpi di scena finali.

Da notare la somiglianza impressionante della piccola attrice che interpreta la figlia di Penelope Cruz con...... RONALDINHO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' identica! Non ne potevo + dal ridere.

tooglife  @  06/06/2006 10:07:10
   9 / 10
delicato e soffice come tutti i suoi film...o lo si ama o lo si odia.Grande anche l'ronia presente costantemente in tutta la pellicola,rendendo il tutto "altamente digeribile"

frangipani79  @  06/06/2006 09:50:42
   5 / 10
Un film decisamente deludente. E' naturale aspettarsi molto da un film che vede insieme Almodovar, la Cruz e Carmen Maura. Fosse stato l'esordio di un aspirante regista, la disomogeneità qualitativa poteva essere imputata ad una certa inesperienza.
Invece buchi così evidenti nella sceneggiatura, comprese alcune scene assurde, non possono compensare la buona (non eccezionale) regia e la buona prova recitativa del cast femminile.
L'ultima mezz'ora è interamente dialogo, attorno ad un tavolo o su una panchina ed onestamente ciò è intollerabile e scorretto nei confronti di noi pubblico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2006 01.05.13
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gei§t  @  06/06/2006 01:15:20
   7 / 10
abbastanza simpatico, momenti di ironia si alternano ad altri un po' più seri con un risultato decisamente positivo. Lento a tratti ma si mantiene comunque l'attenzione. Finale forse troppo prevedibile.

Tara84  @  05/06/2006 21:37:30
   7½ / 10
UMMM...primo film di Almodovar che vedo...e rimpiango di nn aver visto gli altri...!
Infatti mi sn trovato davanti a un film dalla trama originale, coinvolgente e toccante...applauso vero a tutte le attrici...capaci di fare la differenza!
Bello! Niente di più...è da vedere!
Unica pecca forse è il doppiaggio delle Cruz...forse merita di più in lingua originale... ma va bene così!

hpolimar  @  05/06/2006 20:55:08
   4 / 10
non capisco cosa abbia di bell questo film. Quello che si pensa in un primo momento possa suscitare interesse si rivela falso subito dopo... forse e' un film che piace a quelli di paese...

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/06/2006 10.04.50
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spoonji  @  05/06/2006 12:16:55
   7½ / 10
Un bellissimo film, una storia stupenda e costruita magistralmente, ma che lascia un po' di maro in bocca, a volte sembra quasi troppo fredda. Poi dite quello che volete ma Penelope è bravissima, dopo Non Ti Muovere, qui conferma di essere, oltre a una delle donne più belle del cinema, anche una delle più brave.
Il film mi ha emozionato tantissimo, con la sua semplicità, ma a mio parere poteva fare di meglio, c'èrano i presupposti per dargli un 10, ma non è stato sfruttato al massimo.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  04/06/2006 17:27:53
   6 / 10
Ci sono stati film di Almodovar che mi hanno commosso ("Tutto su mia madre" e "Parla con lei"), ma i suoi ultimi due film sono stati una delusione profonda.
Questo Volver non solo manca di mordente, ma ha il difetto enorme di ricordare troppo Chinatown nel climax del film. E il confronto è davvero impari!
Troppa esposizione, troppa retorica falsa e precostruita e poco conflitto, poco dolore vero rispetto a quello finto, ostentato, precotto.
Un film discontinuo, con alcuni momenti densi e toccanti ed altri invece vuoti e irritanti.
Di bello restano le atmosfere rarefatte e la direzione di un cast di ottimo livello (soprattutto P. Cruz), ma parlare di palma d'oro per questa pellicola è quasi una bestemmia.

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Ultima risposta 02/07/2006 12.18.55
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  04/06/2006 12:33:35
   6½ / 10
Ottime le caratterizzazioni delle tre donne attorno alle quali si sviluppa Volver, Raimunda, Luna, Agustina, intense, forti, dolci, commoventi, ma da Almodovar è il minimo che ci si possa aspettare; la trama invece langue terribilmente, e moltissime situazioni sono risolte frettolosamente e spesso con una superficialità imperdonabile per un regista come Pedro.
Tutta la prima parte del film, fino

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è tirata via, mai coinvolgente, disunita e sfilacciata, quasi Almodovar avesse bisogno di prendere tempo fino all'evento clou sul quale puntava per dare un'anima al film. L'effetto finale è quello di poche idee (peraltro ricorrenti: rapporto madre-figlia su tutte) attorno alle quali si è voluto costruire un impianto narrativo prodromico francamente inutile.

Intendiamoci, il mestiere di Almodovar gli consente di mantenersi su livelli abbondantemente sufficienti, ma il pathos di Tutto su mia madre o l tagliente humour di Donne sull'orlo di una crisi di nervi non abitano qui.

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Ultima risposta 06/06/2006 09.01.08
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  04/06/2006 01:00:55
   8 / 10
Film dedicato alle donne e che può essere capito appieno solo dalle donne. Almodovar descrive con maestria l'universo femminile, troppo complicato e perciò incapibile appieno dall'altro sesso, ovvero noi maschietti. Belle le musichette stile thrilling e l'humor nero, come i piani sequenza o le inquadrature fisse, a volte forse troppo almodovariani (quindi dal sapore di dejavu) alcuni temi trattai.

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Ultima risposta 05/06/2006 11.53.06
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Spilbergo  @  03/06/2006 02:44:40
   4 / 10
Un altro film di Almodovar
un'altra opera durevole quanto un peto nel vento...
Peccato, quanta pellicola sprecata...
A chiunque abbia il desiderio di postare commenti domando anticipatamente di giustificarmi la fotografia nel bosco mentre seppelliscono il frigo.
Uahahahahaha...

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Ultima risposta 17/06/2006 12.45.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  03/06/2006 02:37:09
   6 / 10
Mi dispiace andare contro corrente, perchè considero Almodovar un regista indubbiamente dotato di un proprio personalissimo stile, alquanto affascinante. Quindi nulla da dire sui colori, i costumi, le inquadrature, le musiche e la bellezza di Penelope Cruz che il regista riesce ad immortalare meravigliosamente. Sinceramente però mi aspettato tutt'altra cosa. La mia è una personalissima opinione, ma io continuo ad amare Tutto su mia madre, che considero il grande capolavoro drammatico del regista. I film che si sono susseguiti, compreso questo, non sono riusciti ad emozionarmi e a coinvolgermi altrettanto. La trama è sicuramente originale, bizzarra e surreale, ma non arriva al cuore se non in alcuni sporadici momenti. La Cruz è incantevole, mi ha ricordato la nostra Sofia Loren. Nel complesso però mi ha annoiato più che appassionato, divertito più che emozionato.

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Ultima risposta 12/06/2006 12.31.14
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Ch!cca  @  03/06/2006 01:06:02
   8 / 10
Volver non ha vinto la Palma d'Oro, Almdòvar, neanche quest'anno. Pellicola drammatica, ma non abbastanza, evidentemente, per Cannes, inoltre, ha tutta l''aria di non voler essere moralista.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER fa solo da contorno alla storia famigliare di tre donne, e fa persino ridere. Soledad (Lola Dueñas, El Mar Adentro), detta Sole, buona e svampita, separata dal marito, scommetto che è la seconda delle due; Raimunda (Penèlope Cruz), sorella di Sole, forte e bellissima negli abiti e nel trucco gitano,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER; e Irene (Carmen Maura, Reinas), la madre,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Altre donne di contorno sono Augustina, la zia Paula e la figlia Paula, quattordicenne di Raimunda.
Non è trama da raccontare questa, è trama da sentire. L'intensità che sgorga da questo film, è stato volutamente dedicato alle grandi attrici italiane del passato, di cui Penèlope le ricorda tutte. Come il tango che Raimunda canta ai suoi ospiti: con le lacrime agli occhi, la voce gridata, il dolore nel petto.
Mi ha entusiasmato. Come sempre i colori, le inquadrature, le battute ironiche sono inconfondibili, questa volta però l''intreccio è anche migliore, e il finale. Almodòvar indugia ancora e sempre sui particolari, come le anime sensibili, sui contrasti, sui passaggi lenti e le visioni dall''alto, sui primissimi piani.
Uscendo, ho guardato la mia città in modo diverso, l'ho aggredita, avrei potuto morderla. Uscendo da quel film, mi vedevo immersa in uno stesso universo di sapori e tinte forti, dove le emozioni si piangono amaramente e le tragedie si affrontano di petto. E ho rivisto la famiglia di mia madre: tre donne, sotto la luce carminia che il film regala. Un vero omaggio alle donne, alle donne del SudL: quelle forti, che lavorano di mani, che soffrono energicamente; alle famiglie che si lavano i panni sporchi in casa, a quelle unite sopra ogni cosa. Un film per le donne.
Vi lascio con il tango di Raimunda.

Volver
Yo adivino el parpadeo
de las luces que a lo lejos,
van marcando mi retorno.
Son las mismas que alumbraron,
con sus pálidos reflejos,
hondas horas de dolor.
Y aunque no quise el regreso,
siempre se vuelve al primer amor.
La quieta calle donde el eco dijo:
"Tuya es su vida, tuyo es su querer",
bajo el burlón mirar de las estrellas
que con indiferencia hoy me ven volver.

Volver,
con la frente marchita,
las nieves del tiempo
platearon mi sien.
Sentir, que es un soplo la vida,
que veinte años no es nada,
que febril la mirada
errante en las sombras
te busca y te nombra.
Vivir,
con el alma aferrada
a un dulce recuerdo,
que lloro otra vez.

Tengo miedo del encuentro
con el pasado que vuelve
a enfrentarse con mi vida.
Tengo miedo de las noches
que, pobladas de recuerdos,
encadenan mi soñar.
Pero el viajero que huye,
tarde o temprano detiene su andar.
Y aunque el olvido que todo destruye,
haya matado mi vieja ilusión,
guarda escondida una esperanza humilde,
que es toda la fortuna de mi corazón.
Carlos Gardel

cristina64  @  02/06/2006 20:57:48
   9½ / 10
Volver, ovvero la Bellezza del Ritorno!

Un film di prodigi. Un film dove la grazia danza insieme alla morte per riconciliare i vivi. Un film dove la paura non riesce a sostenere lo sguardo di una realtà fatta di sudore, di canto e di ritorni. Un film dove “i fantasmi non piangono” e neppure i vivi, perché le lacrime più vere sono quelle nascoste nelle pieghe di una vita che deve (e vuole) trovare il modo di andare avanti ogni giorno. Volver è tutto questo. Eppure la materia trattata è incandescente. Ma Almodovar, abbandonando gli eccessi e le stravaganze, riesce a fare di questo magma incandescente, un sogno. E’ un film di resurrezioni e di resurrezione. Una resurrezione mostrata in punta di piedi ma di una forza travolgente e disarmante di cui sono incapaci le tante resurrezioni che un certo cinema, soprattutto negli ultimi tempi, ci ha mostrato. E’ un film dove il perdono e la speranza pronunciano sempre l’ultima parola ( divenendo parola ultima) sulla concretezza quotidiana delle vite narrate che, forse non alzano mai gli occhi al cielo, ma chiamano sempre la terra ( la realtà) col proprio nome. Le grandi domande dell’esistenza non sono mai apertamente poste, ma incarnate, vissute nella semplicità delle cose di tutti i giorni, e trovano risposte, probabilmente inaspettate, nell’abbraccio sincero che si dilata ad accogliere gli altri, l’ “altro”; anche quando si tratta dell’ “ospite inatteso”. In questo sta la forza straordinariamente rappacificante del film che mostra incesti, omicidi, tombe, legami spezzati, amori traditi, malattie incurabili, mentre in realtà non è di morte che parla ma di ritorno.
Non a caso “Volver” significa “Tornare”. E per tornare bisogna essere persone vive. I morti non solo non piangono, neppure ritornano. Il ritorno si coniuga con la vita, e là dove la vita ha fatto esperienze di morte si coniuga col “ritornare” alla vita. Tornare è riannodare legami, è riandare là dove si era partiti. E il punto di partenza è sempre una madre che ci ha tenuto in grembo, un padre anche se non ci ha saputo amare,una sorella, una figlia, una casa, una strada, un’ amica, un amore, un senso…Tornare è essere restituiti all’accoglienza del nostro inizio, è risorgere da quelle tombe che aprono il film e che non spaventano, non generano orrore, perché abbracciate da persone “vive” e da una pietas senza misura. Una pietà vera che riesce a vincere la paura perchè abita e riconcilia, senza sosta, la vita e la morte quotidiana dei protagonisti che si spendono e si offrono, ma senza mai tradire la realtà con rimozioni, censure, acrobatici meccanismi di difesa. Riuscendo così ad essere se stessi, fino in fondo. E’ bellissima ed emblematica la scena in cui, con l’aiuto dell’amica, Raimunda trasporta il cadavere del marito sulle rive di quel fiume che aveva amato più di ogni altro luogo, non per occultarlo, nasconderlo, ma per offrirgli una sepoltura degna e una lapide scolpita non “sul” marmo ma “nel” legno “vivo” di un albero, per non dimenticare. Ritorna solo chi non ha bisogno di dimenticare, il viandante e il mendicante, chi conserva la memoria di un inizio. Perché non è il ricordo che ha bisogno di accoglienza e di perdono ma la memoria e la ferita dell’assenza, il dolore bruciante di chi vuol ritrovare l’amore tradito, la bellezza smarrita dell’origine. Non è un melò Volver, ma un film solare dove tutto è sempre possibile, dove nessuno è solo, dove niente è irrimediabilmente perduto. Un film corale fatto di relazioni. Un film che esibisce un garbo e una naturalezza che sa di miracolo, che fonde sapori e odori antichi, che fa danzare il colore e il calore insieme al vento della Mancha. Il racconto è scandito da un equilibrio stilistico e da una perfetta armonia narrativa. Le inquadrature, straordinarie per naturalezza, contribuiscono a rendere credibile ciò che è paradossale ma possibile, e traducono in folgorante semplicità, una complessità sconcertante a pensarsi. E’ questo realismo magico dimentico del desiderio di immortalità dell’uomo moderno, quest’alchimia da favola, il segreto di un film che riconcilia fine e inizio, passato e presente, dolore e gioia, impossibilità e possibilità, assenza e astanza, con una leggerezza che desta stupore e trova corrispondenza e senso, in una realtà altra di cui forse solo l’arte sembra conservare memoria. Un film carnale e pertanto dal sapore sacro. Un film fecondo, perché, tanto per citare De Andre, “ dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Un film incredibilmente lieve e incredibilmente bello. Vero. Perfetto come un capolavoro.

M. Cristina lucchetta

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Ultima risposta 03/09/2006 02.10.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Antonio Cocco  @  02/06/2006 13:44:37
   7 / 10
Pur essendo un buon film, Volver non è riuscito a coinvolgermi del tutto.
La maestria di Almodòvar è fuori discussione…la storia (pur non essendo del tutto originale) di per sé è molto bella; ciò che non mi ha convinto è il metodo espositivo.
Certo i segreti, la complicità tra madre e figlia, il passato che ritorna, gli omicidi sono ingredienti interessanti, ma ho avuto la sensazione che venissero trattati con una certa sufficienza, laddove mi sarei aspettato un’indagine introspettiva molto più approfondita.
L’ambientazione popolare, quasi decadente in cui si sviluppano le storie di Raimunda, Paula, Sole, Augustine e Irene sono lo scenario perfetto alle vicende ora tragiche ora comiche delle cinque protagoniste della pellicola e fanno da preludio al colpo di scena finale che scioglie l’intreccio.
Ottima la fotografia, eccellente la regia…brave le protagoniste,insomma davvero un buon film anche se personalmente non mi ha esaltato.

decorallo  @  02/06/2006 10:48:18
   6½ / 10
Dal momento che stiamo dando voti al film io posso dire che non mi è piaciuto più di tanto, tuttavia Penelope Cruz si dimostra un' attrice bella e brava .

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Ultima risposta 09/06/2006 20.50.36
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Invia una mail all'autore del commento Albertine  @  01/06/2006 12:30:49
   6½ / 10
A me sembra che Almodovar dopo Tutto su Mia Madre non riesca a creare granché di nuovo...quello che adoravo in lui era il tocco melodrammatico unito ad un sarcarsmo abbastanza feroce, la capacità di raccontare e divertire con modalità assolutamente non convenzionali...purtroppo capita quasi sempre agli Autori ad un certo punto della loro carriera di cominciare ad autocitarsi ed autocelebrarsi...cristallizzarsi sempre sullo stesso stile e sulle stesse tematiche (Lynch e Cronenberg sono tra le poche eccezioni)...avvalendosi sempre, in un modo o nell'altro, degli stessi personaggi e delle stesse situazioni ed a questo punto credo di poter dire che Almodovar sia sulla stessa strada...attrici bravissime d'accordo...indiscutibile...anche se la Cruz nel suo scimmiottamento della Loren e della Magnani, probabilmente imposto dal regista, scelta discutibile anche questa, mi è sembrata più che altro un'insopportabile caricatura...e poi basta con i segreti di famiglia, con la complicità tra donne sempre e comunque, con i padri che stuprano le figlie...con questo manicheismo DONNE BUONE UOMINI CATTIVI...se ormai il cinema di Almodovar si riduce a questo direi che è un pò pochino...voglio precisare che la mia durezza è pari all'ammirazione che ho per film come la legge del desiderip, donne sull'orlo di una crisi di nervi, tacchi a spillo, legami, tutto su mia madre, il fiore del mio segreto...

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Ultima risposta 05/06/2006 15.18.05
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tyler  @  01/06/2006 08:39:23
   8 / 10
Volver è un film bellissimo, dove un'ottima sceneggiatura e dei colori vivissimi spiccano forse maggiormente su tutto il resto.
E' un disegno ricco di sfumature che prende forma a poco a poco imprimendosi lentamente ma indelebilmente nel fondo dell'anima.
E' il ritorno di un passato ancora rovente, ancora irrisolto e di un rapporto di odio-amore dai risvolti delicati e commoventi, dove la forza delle donne spicca con dirompente energia, senza mai cadere nel retorico.
Ogni singola inquadratura è un tassello fondamentale di un mosaico mai banale ne compiaciuto, dove la vita è il tema fondamentale.
Superstizione e speranza, tenacia e sete di verità si alternano nei personaggi in un crescendo che conduce dritto al cuore, per raccontare uno spaccato di una Spagna che per molti versi ricorda un pò il sud Italia nelle sue sfaccettature più prettamente umane.
E alla fine c'è spazio per la redenzione e la pace alla quale ogni essere umano ha diritto sin dalla nascita, per quanto caro possa costarne il prezzo.
Almodovar dimostra tutta la sua innata capacità di unire il dramma alla commedia, ostentando tra l'altro una profonda conoscenza di quell'affascinante e intricato universo, che è quello femminile.
Una nota di merito per quella bravissima e bellissima attrice qual'è Penelope Cruz, che riesce con la sua sola presenza a rendere tutto più vivace e colorato.
Per concludere, un film che senza dubbio brilla nel contesto di un panorama filmico così troppo spesso deludente e di basso rango qual'è quello attuale.

newdirge  @  31/05/2006 19:07:52
   9 / 10
E' tornato, parafrasando il titolo del suo ultimo e splendido lavoro, e lo ha fatto in un modo che nessuno si aspettava.
Impossibile descrivere i contorni di questa pellicola che, pur mantenendo una struttura chiara, si presta a moltissime critiche e discussioni.
Un film sospeso tra surrealismo e realismo, tra estetismo cinematografico( vedi l'ottima fotografia, alcune inquadrature moderne ed estetiche) ed un certo gusto popolare e folkloristico il cui miscuglio, però, non risulta mai pesante.
E' tornato a dipingere la sua spagna, una terra fatta di verità, di gente concreta, di rapporti consanguinei e di donne, spesso sull'orlo di una crisi di nervi. Ci sono elementi davvero soprendendenti in questo ultimo suo film, come questa adesione( che già era evidente in " la mala educacion") a tematiche leggermente dark ed oscure, lontane anni luce dalle ambientazioni di tutto su mia madre, quasi una virata verso linguaggi esplorati ad inizio carriera e adesso rispolverati.
E non importa se alcune scene risultano poco verosimili( in genere distruggo i film che non hanno verosimiglianza), o se l'intreccio sfiora l'assurdo poiché si è sempre e cmq su un filo di relismo tangibile e concreto.
Ottima la Cruz( a mio parere recita bene solo con Pedro)
carmen maura è sempre meravigliosa ed incredibilmente brava.
Per concludere voglio dire che i titoli di coda sono spettacolari, uno spettacolo per l'occhio.
Lavoro di notevole fattura
e per la prossima mia guerra( come accadde con b.b. mountain) aspetto di vedere Loach.

aleee  @  31/05/2006 11:04:40
   7½ / 10
Sono andato a vederlo con molto scetticismo xkè mi aspettavo il solito film femminista ma devo dire che mi è piaciuto molto pur essendo amante di tutt'altro genere...ottimo film lo consiglio a tutti

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  30/05/2006 16:31:23
   9 / 10
Con l’incredibile maestria che lo caratterizza, Almodòvar firma un quadro a tinte vivaci su un gruppo di donne normali eppure straordinarie, donne per cui la sorellanza non è solo un vincolo parentale, donne che non esisterebbero allo stesso modo se non “puntellate” da altre donne. Ognuna con i propri segreti, i propri fardelli interiori ma anche fisici (e che fardello, Paco!), i propri dolori, ma ognuna pronta a offrire la propria solidarietà e il proprio aiuto materiale alle altre. Anche i fantasmi si danno da fare per non lasciare sole vecchie zie, figlie sorridenti eppure dolorose, nipoti ammalate, e la concezione della vita è talmente straordinaria e al di sopra del tempo che nessuna si stupisce se una cugina tiene in ordine la propria tomba (per occupare le ore morte!) o se si scopre nel baule dell’auto il fantasma della mamma (con i gambaletti e bisognosa di una nuova acconciatura) e lo si ospita a casa.
Nelle donne di Volver non c’è sorriso senza tristezza e non c’è malinconia senza allegria: forse perché queste donne sanno con fatalistica certezza che tutto ritorna, appunto, e non ci può essere dolore senza un pizzico di felicità, nè viceversa.
Ed è straordinario come, quando le luci si spengono sull’ultima struggente inquadratura, si senta forte la speranza che non sia finita qui: le storie di Pedro ti si aggrappano dentro senza poterti lasciare, come un’appassionata melodia cantata con le lacrime agli occhi.

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lupin 3  @  30/05/2006 14:48:04
   4½ / 10
Niente di eclatante, non mi ha lasciato nulla dentro nessuna emozione!

Batti  @  30/05/2006 13:00:26
   10 / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  29/05/2006 16:53:15
   8 / 10
Splendida fotografia, recitazione eccezionale, argomenti vivi che rilasciano aspetti reali della cultura popolare e piccolo borghese della Spagna che cambia a vista d'occhi. Poco curato lo spettacolo, la suspense anadava osata di più fino alle estreme conseguenze: andare fuori dal genere commedia.
Film di ottima filigrana narrativa, assurdo ma vero, fantastico eppur reale, semplice ma di non facile interpretazione.
Grande Aldomovar, genio indiscusso.

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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  29/05/2006 14:15:26
   10 / 10
non ho visto il film di loach e non mi sembra il caso di sindacare sul giudizio di Cannes, però devo dire che Volver è un film bello come pochi, un suadente inno alla vita nelle sue infinite sfaccettature.
Altri prima di me nei commenti hanno notato come almodovar riesca a passare dal dramma alla commedia con una maestria poco comune, questo perchè il tratto essenziale del regista è la sua profonda visceralità, la naturalezza con cui dipinge i suoi personaggi è frutto di un moto del cuore, e nella vita si sa... dalle lacrime si può passare a un sorriso.
Un film solare pur nelle sue tinte fosche, donne, emozioni e ricordi sferzati dal vento, in un dolcissimo ritratto del paese dell'infanzia, delle "ottime cose di pessimo gusto", un fatalismo mistico che ti si impregna addosso come il profumo di lavanda nei vecchi fazzoletti...
Bellissimo.

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Ultima risposta 24/06/2006 21.17.03
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farfy  @  29/05/2006 10:55:52
   7½ / 10
E' sbagliato pensare che sia un film sulle "DONNE" in generale, ma più specificamente sul ruolo della "mamma" nella famiglia, e il rapporto complesso e viscerale tra madre e figlia. La Cruz è bellissima, talentuosa, riesce a bucare lo schermo con un magnetisimo senza pari, ed è perfettamente calata in questo ruolo non facile, di donna e di madre forte, matura e protettiva, ma allo stesso tempo fragile, perchè cresciuta senza l'appoggio della figura materna. Un film scorrevole, semplice, ma bello.

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Ultima risposta 29/05/2006 11.16.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  29/05/2006 10:38:15
   8 / 10
Uno dei migliori film di Almodovar,non sono un grande fan del regista iberico,ma in questo caso devo ammettere che il lavoro svolto è davvero encomiabile.
Il film è un mix riuscitissimo di tutti gli elementi tanto cari al regista che regolarmente tornano nei suoi film e cioè l'amore verso le donne,la commedia spruzzata di dramma e in questo caso anche con un tocco thriller,la sensualita' ed il sesso qui incarnati da una Penelope Cruz piu' affascinante e carnale che mai.
Un bellissimo film "all female" molto sentito da Almodovar,un omaggio mirato per raccontare persone e luoghi dove l'autore visse la sua infanzia,che fanno trapelare tutto l'amore verso la Mancha e verso la madre.
Il tema centrale è quello del ritorno,che puo' essere interpretato in svariati modi,puo' essere il ritorno di una madre prima scomparsa e poi determinata a risolvere importanti questioni lasciate in sospeso,è il ritorno di alcuni drammatici eventi che si riverificano a distanza.
Bravissime tutte le interpreti (giustamente premiate a Cannes),una nota di merito verso la Cruz davvero intensa,una novella Anna Magnani tanto che il regista la paragona in maniera tutt'altro che velata alla grande attrice italiana.
Il film ha un ossatura straordinaria,una trama perfetta che si incastra in maniera eccellente immagine dopo immagine,Almodovar è talmente bravo che non spreca un inquadratura facendo scivolare in maniera eccellente in un mondo popolare,vivo e un po' retro' lo spettatore.
Un appaluso anche al fatto che il regista si tolga un sassolino dalla scarpa attaccando l'attuale tv spazzatura,riuscendo ad inserire perfettamente la critica ad essa nella sceneggiatura,affinchè questa risulti tutt'altro che gratuita e fuori luogo.
"Volver" ci regala un Almodovar in splendida forma...peccato per la Palma d'oro sfuggita anche quest'anno.

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Ultima risposta 30/05/2006 09.16.32
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Prof  @  28/05/2006 17:35:06
   9 / 10
Almodovar ha realizzato un film molto bello, ricco di poesia e denso di significati, tale da sfiorare le corde più riposte della nostra sfera sentimentale e nello stesso tempo di mantenersi quasi sempre entro i limiti del buon gusto, pur non rinunciando alla sua tendenza innata a fornire un angolo di visuale eteroprospettico e alternativo degli accadimenti della vita.

Edward Bloom  @  28/05/2006 01:18:10
   9 / 10
Almodovar è così.....o lo si ama o lo si odia.....c'è poco da fare.....
Io (fortunatamente o sfortunatamente) sono tra quelli che amano il suo modo di intendere il cinema, e questo "volver" è stata una piacevolissima conferma.
Difficilmente identificabile in un genere preciso la pellicola, con una Penelope Crùz che ricorda per certi aspetti Anna magnani o Sofia Loren, viaggia tra la tragi-commedia e il drammatico, tra lo psicodramma familiare e il thriller para-normale.....una storia semplice e complessa allo stesso momento amplificata da una colonna sonora assolutamente perfetta e da delle trovate registiche (come quella di utilizzare molti piani-sequenza) decisamente interessanti......Stra-Consigliato!!!!

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  27/05/2006 12:40:43
   7 / 10
un film carino! bellissima ed emozionante la cruz, ed incredibile la capacità del regista di passare dal dramma alla commedia con tanta facilità e maestria! consigliato

wuwazz  @  27/05/2006 01:13:56
   6 / 10
Mah... E' un film che sa di poco, che male c'è a dirlo? non è che siccome è un mattone, il regista si chiama Almodovar e c'è la bella Penelope il film deve essere per forza bello...

suzuki71  @  26/05/2006 12:02:27
   7½ / 10
Un film femmina, di tipo mediterraneo. Ottima regia, colorata fotografia, vivace sceneggiatura. A tratti un po' lento perchè sembra non acacda nulla di straordinario, o meglio, lo straordinario viene quotidianizzato dalla capacità tipica delle donne di convivere con l'aspetto più trascendente della vita. Tutto Almodovar è qui, inclusa la tipica capacità di mescolare storie improbabili a spiegazioni più normali. E', infine, un grande omaggio alle nostre attrici, con una splendida Penelope Cruz (mamma quanto è bella in questo film!) che sembra una buonissima clone della nostra migliore Sophia e un diretto omaggio alla insuperata Anna Magnani. Perfetta e da annuario del cinema la scena del "visito" alla defunta zia.

Cuba  @  25/05/2006 21:25:53
   10 / 10
Ringrazio di cuore Almodovar per le emozioni che mi ha fatto provare con questo bellissimo film...
Spinto dal vento della mancha...vento che soffia incessantemente giorno dopo giorno e rende folli... sono tornato indietro nel tempo e quello che mi si è smosso dentro è stato forte ed emozionale.
Non mi sto a dilungare in critiche su regia, sceneggiatura e fotografia...altri prima di me hanno scritto cose che condivido ed ho apprezzato....spero che possa vincere la palma d'oro a Cannes...è un piccolo capolavoro nel panorama cinematografico contemporaneo.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  25/05/2006 13:55:19
   8 / 10
Un bel film con una bella storia, delle bravissime attrici e un grande regista. La serata al cinema non è stata buttata via. Il nucleo del film è la solidarietà in un gruppo di persone in questo caso donne. Mi ha ricordato “Le fate ignoranti” di Ozpetek. E’ vero che i rapporti fra queste persone sono un po’ idealizzati, che si sconfina nel sentimentalismo, ma questo fa parte del gioco stilistico del film. I film di Almodovar sono volutamente “esagerati”, si mescola di continuo il tragico, il comico, il sentimentale, il grottesco, il satirico con effetto di estraniamento e sorpresa, ma anche rivelando verità insolite sui sentimenti umani. Il tutto con maestria cinematografica di prim’ordine.
Rimango allibito come riesca ogni anno a tirare fuori film sempre interessanti, usando più o meno la stessa tecnica cinematografica.
Unico fastidio che mi ha dato è forse l’eccessiva lunghezza e alcune divagazioni dovute alla sua “bulimia” cinematografica.

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Ultima risposta 30/05/2006 09.18.52
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alesfaer  @  24/05/2006 20:44:25
   2 / 10
penelope cruz è 1 attrice brutta( bravo tom cruise a lasciarla, stupido a mettercisi al posto della kidman) e soprattutto scarsa. inoltre qst film dimostra 1 pochezza rilevante. è lento, piatto e troppo melenso, cn dei contenuti scontatissimi e 1 rapporto familiare alquanto strambo. bah...bocciato. almodovar vada a raccogliere cocomeri.

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Ultima risposta 04/06/2006 19.17.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  24/05/2006 15:57:48
   7 / 10
Senza fare troppi ragionamenti strani, è stato un film piacevole e scorrevole, anche se piuttosto particolare: una commedia che a tratti si rivela drammatica e con qualche dettaglio un po' gotico (passatemi il termine) * tutta al femminile che fa ridere ed al contempo pensare. Non ho mai visto un film di Almodovar e pensavo fosse interamente drammatico (e quindi un po' pesante) invece sono stato sorpreso, consigliato anche se non eccezionale

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Ultima risposta 03/07/2006 16.48.42
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crisantemo  @  24/05/2006 14:24:28
   8 / 10
Bellissimo, molto meglio della Mala educacion.

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Ultima risposta 15/07/2006 19.10.28
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JANE  @  24/05/2006 00:56:58
   6½ / 10
Pur apprezzando il Regista non ho notato lo stacco di grande sensibilità per cui viene declamato. Apprezzabilissimo certo per tatto e narrativa, per l'ottimo sforzo di celebrazione della Femmina ma sento che ancora una volta stona un po' nelle forzature drammatiche e nell'alternare pesantezza di sentimentalismi senza riuscirne a toccare prettamente l'anima.
Le Donne sono le sue eroine, lui stesso si sente una di noi, ma tutto questo non basta per poter sviscerare ed esprimere sufficientemente la psiche e la coscienza di una "LEI".
I suoi modelli poi, sono spesso retrò, affiancati da uomini indegni, disgraziati, deviati, alcolizzati, violenti.
Il Film mi è piaciuto in definitiva, per capacità narrative e piacevolezza di trama, ma mi aspettavo di più.

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Ultima risposta 29/05/2006 23.37.46
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giumig  @  23/05/2006 23:13:55
   7½ / 10
Non è il miglior ALmodovar, ma rimane un bellissimo film sulle e delle donne. Gli uomini contano poco, e sono per lo piu portatori di tragedie e imbarazzi. Le donne sono tutto in questo film, sanno arrangiarsi, sanno vivere da sole, sanno portare avanti la loro vita anche tra mille difficolta, che vengono riassunte dalla bravissima e bellissima penelope, con una semplice frase: "Sono cose da donna".

Le attrici, finalmente tutte le donne di almodovar, si concentrano sulle loro figure cercando di plasmare quello che almodovar vuole. Quando entra in scena la madre il film prende poi un impennata in positivo.

Da vedere.

margò  @  23/05/2006 17:00:32
   7½ / 10
Qui non si raggiungono i livelli di Tutto su mia madre e Parla con lei a livello di emozioni, quello che mi ha colpito di più, stranamente, è la trama "gialla" , estremamente facile da dipanare (forse perchè non è un giallo!). Comunque un bel film,anche se non penso vincerà a Cannes. Margò

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