Baaria è il nome fenicio di Bagheria: attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia il film racconterà un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l'avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
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non gli do un voto più alto a causa del finale, che mi è sembrato buttato un po' lì, x caso, cmq stonato! per il resto non mi sono annoiata nemmeno per un attimo,le oltre due ore sono filate via molto velocemente! ho trovato divertente vedere i vari personaggi tv a parte la Bellucci che poteva anche risparmiarci questo sexy cameo. mi ha sconvolta la scena della mucca!!! ma come si fa ad ammazzare un animale così, solo per girare un film??? tant'è che pensavo fosse una scena finta!! altra nota negativa: ho visto la versione in italiano, sono sicura che se avessi visto quella in siciliano mi sarebbe piaciuto ancora di più.
Film straordinario per il quale non sono applicabili le consuete categorie di giudizio del cinema italiano contemporaneo. Qui siamo nel campo dei grandi autori di livello internazionale, in diretta connessione con Visconti o Fellini. Al quarto ritratto della S icilia dopo Cinema Paradiso. l'uomo delle stelle e Malena, Peppino sforna il suo film più personale, volutamente frammentario. Controllo totale della dimensione tecnica (direzione di attori, fotografia, musica, montaggio e sceneggiatura. Sconta qualche eccesso per passione di racconto (non necessariamente un difetto). Finale da alta scuola. Sorrentino e Garrone studiate bene la pellicola.
Tornatore ci regala un ritratto della Sicilia cosi pieno d'amore e appassionato che non ho potuto fare a meno di guardarlo fino alla fine senza mai annoiarmi. Diciamo subito che però alcuni punti del film potevano essere tagliati tranquillamente,non ce n'era bisogno. La storia è semplice e lineare ma racconta in maniera non approfondita ma sicuramente veritiera la Sicilia dagli anni '40 ai giorni nostri. Ma se il regista,con molto meno di 30 milioni di euro,è riuscito a fare film come Una pura formalità,L'uomo delle stelle,La leggenda del pianista sull'oceano e Nuovo cinema paradiso,allora un pò di delusione se metto a confronto Baaria con questi altri film c'è. Due ore e mezza che passano comunque lente anche se non annoiano e quando il film comincia ad essere monotono ecco che c'è un finale meraviglioso,secondo me,cosi inaspettato e brusco che puo anche lasciare confusi. Una Sicilia rumorosa e del colore del metallo cromato delle macchine. Per tutto il film ci sono presagi nefasti,serpenti neri,invece nel finale abbiamo un presagio positivo per la prima volta,quasi fiabesco.
La mosca sta forse a rappresentare l'anima della Sicilia,capace di sorprendere,cosi come i serpenti neri erano segni di qualcosa di nefasto anche quando non avrebbero dovuto esserlo.
Le comparse sono simpatiche da vedere ed è interessante vedere attori cosi diversi tra loro interagire sullo sfondo creato da Tornatore. Morricone sempre eccellente. La regia a volte è troppo spocchiosa,un peccato. Un peccato anche le polemiche sul film,la scena dell'uccisione del toro sarebbe avvenuta comunque ma in ogni caso non sto qui a discutere di questo argometo,io ho visto il film e del film parlo. Se deve concorrere per gli Oscar penso sia chiaro che sono poche le probabilità di vittoria ma sinceramente dubito che ci siano altri film italiani che abbiano avuto tale risonanza quest'anno. Sarebbe potuto venire fuori molto di più,anche un capolavoro,invece,,, Invece ci troviamo davanti ad un signor film,molto bello davvero.
Film ben articolato, ambientato in una città come Bagheria che cambia per l'evolversi del tempo. Bravo il protagonista principale. Bella sceneggiatura. Pellicola che scorre bene con un ritmo generalmente veloce. Caratteristici i dialoghi, anche se per qualcuno ci vorrebbero i sottotitoli. Film che è il caso di vedere.
Ebbene si, è ridondante. E’ enfatico, retorico, eccessivo. Ha voluto dire troppo ed è riuscito a non dire nulla. E’ una lunga serie di luoghi comuni e cliché scontatissimi, il tutto a metà strada tra la pubblicità del Mulino Bianco e quella della Barilla. Un minestrone di personaggi tale che non te ne resta uno impresso nella memoria, se non per i tratti negativi. Come la comparsata ignobile della Bellucci. O quel personaggio indegno del suo interprete (Lo Cascio) che ha ripetuto una variante del personaggio che faceva in un altro film infelicissimo (gli amici del bar Margherita) Qualcuno dovrà pur dirglelo che quel personaggio con quella risatina isterica sempre sulle labbra ispira solo fastidio. Un professionista dovrebbe capire quando quello che fa non è credibile. La colonna sonora è semplicemente insopportabile, non c’è un minuto, dico uno, del film che non sia accompagnato da questa musica enfaticissima che, mescolata con le urla continue degli interpreti (mai una battuta detta normalmente, urlano sempre tutti), ottiene il risultato di rendere il tutto assolutamente insopportabile. Un film terribile, inguardabile. Il peggio dell’Italietta concentrato tutto in questa pellicola. Una melassa indegna. Mi dispiace molto parlare così male di un film che è costato la bellezza di 45 milioni di euro, ma non posso evitarlo. Un film da dimenticare al più presto.
Dopo "La Sconosciuta" Tornatore punta altissimo su un kolossal che si propone di raccontare mezzo secolo di storia di Bagheria, prendendola come specchio della storia siciliana e, di conseguenza, italiana. L'obiettivo era quello di realizzare un "Amarcord" in salsa sicula, ma il risultato finale è molto più piccolo delle ambizioni e si perde in una miriade di episodi poco omogenei fra loro, che tra l'altro risultano montati in maniera frettolosa, come per accumulare il più possibile senza voler rinunciare a niente. La mano di Tornatore, bravo regista, c'è e si vede; anche le musiche di Morricone fanno la loro parte, pur essendo simili a quelle di "Nuovo Cinema Paradiso" e "Malena", film che assomigliano molto a "Baaria" per immagini e fotografia. Il risultato finale è intriso di un consistente narcisismo, e si classifica senza infamia e senza lode.
Questo è a mio parere un film del ***** che si regge su stereotipi marciscenti e si avvale di un populismo ipocrita e quantomai irritante. Tipico esempio di come i milioni della produzione e l'arroganza di un mediocre artigiano possono gonfiare uno squallido sceneggiato televisivo in un presunto colossal d'autore.
Regia 5: A che serve in questi anni di stagnante carenza di ispirazione riproporre le solite tecniche pompose e magniloquenti da mestierante?
Musiche 6: Il fatto che il compositore si chiami Tornatore non significa che dobbiamo osannarne l'operato a priori. Un'onesta colonna sonora,in linea per contratto con la natura pacchiana della pellicola.
Sceneggiatura 4: Tematiche populiste e stucchevoli sviluppate nei dialoghi con superficialità da miniserie. Svolgimento pesante e prolisso.
Recitazione 3: Attori principali inconsistenti e macchiettistici. Inqualificabili e inutili i personaggi televisivi nei siparietti di contorno
Mi accodo a cio' che e' stato detto nell'ultimo commento. Sicuramente un film piacevole che si lascia guardare. Nessuna pretesa, nessuna morale, solo uno spaccato di vita quotidiana delle terre del sud durante e dopo il periodo di mussolini.
Buon Film.. niente di esaltante. Ottima la fotografia e lo spaccato dell' Italia del secolo scorso... Di veramente indimenticabile c'è, come al solito, lo splendido Ennio Morricone... Per il resto preferisco di gran lunga altri film di Tornatore...
Non male,a tratti piuttosto interessante!Ma è davvero lento!Al cinema parecchi spettatori rischiano di addormentarsi.. chi mi sà dire cosa dice ripetutamente Beppe Fiorello?Non l'ho proprio capito...
Tornatore esordisce con un nuovo film "Baaria" traduzione di Bagheria,il film non premiato a Venezia è un tributo della storia della Sicilia dopo la Guerra. La storia è visibilmente sentita dal regista siciliano per le reminescenze paterne. Sicuramente non il suo miglior film , ma la regia la scenografia e la fotografia sono degni di un capolavoro. La trama non è eccezionale e non ben sviluppata, ma la moltitudine di personaggi del mondo del cinema italiano( in particolare sicilaino) nonchè i protagonisti stessi rendono la durata della proiezione straordinaria. Da non considerarsi un film alla portata di C'era una volta in America( che qui sarebbe C'era una volta in Sicilia), comunque un eccezionale prodotto del nostro cinema italiano.
Vado al cinema Anteo, sento parlare Tornatore di persona interrogato da un critico famoso. Viene esaltato da quest'ultimo come il miglior regista italiano, viene detto che è un regista raro e che dobbiamo tenercelo stretto. Lui risponde sempre in maniera scialba, con tono basso cerca di essere il messia del cinema che per me non è per niente. Con arroganza dice di saper ricoprire ogni ruolo sul set e non solo, in modo che se ad esempio il truccatore dice "non si può fare", lui sa se è vero o no. Ora mi chiedo, in questo Baaria non noto uno stile particolare, la regia è piatta con una discreta, giusto discreta fotografia. Volevo chiedergli allora se sarebbe stato in grado di dire "tu non mi prendi per fesso" a Morricone, unico valore sprecato a questa opera Televisiva. Vengono utilizzati due attori protagonisti sconosciuti, ruoli secondari ad attori conosciuti e a conduttori della tv. E si è permesso di dire che lui gli attori li sceglie solo ed esclusivamente se per lui sono idonei alla storia, ora mi dite quello di ficarra e picone, quale attinenza e doti recitative può avere? Sapete quanti attori talentuosi lavorerebbero anche gratis per dimostrare quello che sanno fare??? Però va a prendere l'attore dalla televisione, fa prediche sul cinema che non stanno ne in cielo ne in terra ed è convinto di essere il migliore di tutti. Poi tirava sempre in ballo il suo "Nuovo cinema paradiso", quello effettivamente è l'unico film suo che mi è piaciuto ma solamente per la sua storia... molto coinvolgente per un appassionato di cinema. Infatti la sua realizzazione e il suo stile registico è pessimo. Insomma Tornatore sa parlare, ha parlato tanto e non vedevo l'ora che lo facessero stare zitto, per me il cinema non è questo. Questo è un lavoratore, non è un artista e soprattutto... non è un regista.
Nè un capolavoro, nè da stroncare. Un affresco di vita siciliana con molte, (anzi troppe...) singole "pennellate", seppur talvolta d'autore. Il quadro che ne viene fuori infine dà la sensazione di un'incompiuta: sarebbe bastato tagliare qualche scena ed approfondire di più i profili psicologici per avvicinarsi a un'opera d'arte. Così, invece, specie nella prima parte si dà l'idea di un documentario sulla Sicilia che fu, privilegiando l'aneddotica e trascurando la trama. Peccato, un capolavoro mancato...
"presuntuoso" è la parola giusta...Tornatore si piace molto e non lo nasconde. In generale questo film è "troppo": troppo urlato, troppo veloce nel finale, troppo macchiettistico a volte; peccato, poteva venire molto molto meglio...e per l'Oscar, lasciamo perdere
Lungo, caotico, troppo urlato e perfino frastornante (o dovrei dire frastornatore?), questo film presuntuoso non è certo il capolavoro che vorrebbe essere, ma non merita nemmeno di essere del tutto stroncato, almeno secondo me. La storia è inesistente, o meglio si incentra sulla vita di un uomo assolutamente comune, nato perdente e di fatto piuttosto sfigato: il tutto sullo sfondo di vicende storiche che, fra nonni genitori figli e nipotini coprono un arco di tempo pari quasi ad un secolo: il Novecento nella patria di Guttuso. Purtroppo, però, quanto a mancanza di rigore storico Tornatore batte Benigni e il suo carro armato americano ad Auschwitz. In questo caso, l'errore più grave è quello di far credere che fascismo e mafia fossero pappa e ciccia, quando si sa purtroppo che furono proprio i mafiosi a sventolare i fazzoletti bianchi agli Americani, perché odiavano Mussolini...:-( D'altronde non si può nemmeno affermare che Tornatore sia di parte perché i comunisti siciliani sono rappresentati più come macchiette che come eroi. L'assenza di protagonisti dal carattere forte e incisivo trasmette allo spettatore un senso di indifferenza, anche di fronte alla rievocazione di eventi tragici come l'eccidio di Portella della Ginestra. L'inquadratura dei manifestanti in lutto, che riprende un po' Pellizza da Volpedo, un po' Guttuso e un po' anche Bertolucci (arridateci Novecento!!!!!) finisce per ridursi a puro esercizio di stile, come del resto quasi tutta la prima parte, con quella Bagheria cartoonistica che sembra un brutto spaghetti-western:-( Tuttavia, il film si riprende nella seconda parte, praticamente dal momento in cui il ragazzino immagina il portico della Villa Palagonia e davanti agli occhi dello spettatore scorre una felice sequenza di CGI. I mostri ricreati dall'immaginario grottesco della Sicilia aristocratica di età barocca rievocano figure antichissime, creature deformi generate dalla fame e dalle tare ereditarie, eppure divine come il fabbro/Vulcano che costruisce la sfera di legno di cui nel finale scopriremo la vera identità.... Ma a questo punto Tornatore cede ad un impulso irrefrenabile, il realismo magico, e la sua immaginazione vola. Uno speziale condiscendente e saggio, una figura femminile oscura e premonitrice, ma anche misteriosamente consolatoria, il sortilegio delle tre rocce che una buona volta riesce ma in modo inaspettato, e infine la morte/resurrezione dell'animale più umile e spregiato, ma capace di volare. I passaggi divengono più rapidi, e in alcuni punti bellissimi. Le citazioni sono innumerevoli, ma non scontate: fra i tanti, mi sentirei di ricordare almeno Kieslowski. Non va del resto disprezzato il colossale impegno produttivo, che quanto meno permette al regista di creare innumerevoli, e a almeno volte azzeccati, scenari. Da ricordare anche il cast stellare: praticamente ci sono tutti, come per una sorta di ineludibile 'chiamata alle armi'. Consiglio di non leggere schede prima di vedere il film, perché sarà un piacere riconoscere volta per volta i famosissimi attori. Una menzione d'onore a Lina Sastri e ad Angela Molina credo sia comunque doverosa.
Non mi è piaciuto per nulla. Non capisco la candidatura all'oscar visto che a critica e pubblico non è per nulla piaciuto. Il difetto di questo film sta soprattutto nella mancanza di emozioni, oltre che in ua storia disorganizzata e a tratti incomprensibile.
film pieno di episodi diversi, che permettono al fim di non rallentare il ritmo, buone interpetrazioni, spettacolare il finale non è il migliore di tornatore ma ottimo film
Decisamente un film confusionario, che trasmette poco o nulla e che ti lascia lì sulla poltrona del cinema in trepidante attesa della fine che non giunge mai. L'Oscar ce lo sogniamo anche quest'anno.
Che confusione signor Tornatore! Tu ci avevi abituato ad altre opere suvvia, benchè, bisogna dire, ultimamente tu avessi una certa tendenza a ripeterti, evvabbè che ti piace la Sicilia di una volta, ma che fai? Ti fai prendere dalla temibile influenza "pupi avati"? La peste diffusasi nell'emilia romagna qualche anno addietro che ha devastato la mente di uno dei nostri migliori registi inducendolo a flagellarci i ******** con la bologna del dopoguerra. Ma non è di pupi avati che voglio parlare, anche perchè sarebbe noiosissimo, ma di Baarìa. Allora, il kolossal, il kolossal, il kolossal è un'altra cosa, non bastano tante comparse e la musica di ennio morricone per fare un film epico, Tornatore non è Sergio Leone, in questo film purtroppo manca una storia, questo è il problema. E' una sequela di scenette, pezzetti, che si susseguono senza avere un tema principale, una parte centrale madre. Mancano i personaggi tragici, manca la stessa tragicità. Alla fine la storia di Bagheria si riduce alla storia comune di tanti posti, senza nulla di speciale. C'è troppa carne al fuoco, e le cose che valeva la pena analizzare sono invece tralasciate. Non ci si può affezionare ai personaggi se questi scompaiono subito, se non c'è un vero protagonista, se tutto si riduce ai soliti sentimenti. Dov'è il destino che grava ineluttabile sugli eroi? Dov'è la loro grandezza? Tante macchiette, tanta ironia mal dosata (apprezzabile si, ma fino a un certo punto). Tanti ottimi caratteristi (ficarra e picone molto bravi) sprecati. Baarìa sembra solo un passatempo, tutto qua. E anche i tanto sbandierati mezzi alla fine sono usati maluccio, la regia è veramente poco accattivante, fotografia compresa. Irritante quando si lascia andare a inserti poetici/lirici/surreali di cui non è assolutamente capace.
Il miglior rimedio contro l'insonnia. Vergognosamente sponsorizzato da Berlusconi and Company un film dove succede di tutto senza mai emozionarsi di nulla. Una serie infinita di personaggi che si intersecano e di situazioni, ma alla fine cosa rimane? Scandaloso che sia stato candidato a rappresentare l'Oscar come miglior film italiano, ma chissà cosa c'è dietro........ Non certo indimenticabili le musiche di Morricone.
Film di sconcertante medicocrità e falsità a cominciare dalla esaltazione di quel partito colljuso con la mafia come gli altri che fu il defunto PCI.Storia aggrovigliata e mal recitata (l'unico attore che si salva è Beppe Fiorello) un misto di film degli antichi romani (ricopiato Il gladiatore in molte sue parti) e ambientazioni western.Dispiace, da berlusconiano accanito, che Il Silvio l'abbia trovato un capolavoro.questa volta ha toppato!
Rimango deluso ancora una volta di questo Tornatore che non riesce a rinnovarsi...qui gira il suo film piu' personale che avrebbe voluto girare a 80 anni e che per fortuna ha girato oggi...perche quando lui avra' quell'eta' probabilmente non ci sara' piu' Morricone che da una grande mano al film! "Baaria" è un puzzle pieno di pezzi che vengono affiancati uno all'altro in maniera troppo lineare...una semplice storia di vita Siciliana dove raramente entra il mondo esterno! Abbastanza valida come storia ma alla fine rimane tutto vuoto...troppo semplice,neanche un sussulto e un finale improbabile tutto da rivedere...insomma un film senz'anima! Circa 100 scene di massimo 2 minuti,50 o piu' dissolvenze...insomma anche la tecnica con cui è girato lascia a desiderare! In molte inquadrature omaggia Leone ma non basta a prendere il suo posto... Se è questo quello che l'Italia presenta agli oscar vuol dire che non abbiamo ripetuto l'annata passata... E pensare che l'anno scorso hanno bocciato "Gomorra"...
Per 60 minuti un film per me STRAORDINARIO (non sono siciliana), atmosfere, colori, musica, interpreti, tutto perfetto. Si fatica a comprendere il dialogo solo nei primi minuti, poi va via liscio. Nella mezz’ora seguente ti vengono i primi dubbi, troppe comparsate senza senso, un pò troppo politico, ci sia di mezzo Papi o meno. Il resto, fino alla fine assurda, massacra l’intero film. Se fosse finito un’ora prima sarebbe stato un ottimo Tornatore. Da ricordare: il geniale confronto generazionale e sociale tra il vecchio e il nuovo paese, il cameo da Coppa Volpi della Bellucci :-P Da dimenticare: gli scopiazzamenti plateali di Peppino ai suoi vecchi film e non solo. Parlando del vitello…
non disturba in quanto uccisione di animale, anche se atroce. Dopo lo squartamento di esseri viventi in Novecento, L’albero degli zoccoli e Apocalypse now e i vari film di Deodato, ci si fa le ossa. Però se il richiamo culturale magari rientrava in pieno nei film precedenti, qui non c’entra nulla. Scoccia parecchio che il regista abbia girato in Tunisia perché le leggi qui non permettono di uccidere un animale umanamente, cioè facendogli perdere i sensi prima di sgozzarlo. Poi la scena del vitello è totalmente inutile. Poteva usare un vitello vero sdraiato e legato ma vivo e uno zampillo di sangue finto e l’effetto sarebbe stato lo stesso. Per questo, mi sento di condannare in toto l’intero film e spero che in Usa facciano lo stesso
Tornatore ha fatto man bassa dei racconti e degli aneddoti popolari della sua terra, oltre che dei suoi ricordi personali, e li ha condensati in un film ambizioso e magniloquente, un affresco collettivo filtrato attraverso i suoi sogni e la sua immaginazione (un “Novecento” siciliano e felliniano), che racchiude pregi e difetti del suo cinema. Infatti da una parte “Baarìa” si pregia della straordinaria capacità del regista di fare di ogni episodio un’avventura, di ogni personaggio un eroe, tipica dei cantastorie; dall’altra si ha l’impressione che il film sia soffocato da un cumulo eccessivo di metafore, rimandi temporali e paradossi che tradisce un poeticismo ossessivo a cui si piegano anche le musiche di Morricone, in alcuni momenti troppo invasive. Il carosello di maschere, paesaggi e colori preso nei suoi singoli elementi diverte, affascina e, seppur attraverso l’iperbole, riesce a raccontare qualcosa della nostra cultura ma nel suo insieme è troppo pittoresco e caricaturale per assurgere pienamente a summa della nostra storia recente, e difetta di una coerenza narrativa che tenga insieme i diversi siparietti e che non faccia sembrare il tutto un collage forzato, costruito apposta per stupire. La miscela di verismo e visionarietà alle volte sembra riuscita (come nella scena che ricorda la strage di Portella della Ginestra o in quella in cui da un monte il protagonista indica al giornalista i luoghi delle uccisioni dei sindacalisti), in altre sembra confusa, alternando momenti di autentica poesia ad altri di semplice retorica; un’ambiguità che si risolve solo parzialmente nel fatto che il film è una proiezione immaginifica e in quel finale magico che trascende le dimensioni dello spazio e del tempo. Forse si è voluta mettere troppa carne al fuoco e serviva un po’ più di leggerezza però è un film che non lascia indifferenti e che secondo me vale la pena vedere.
Anche a me non frega nulla circa i soldi con cui Robert Carradine (perchè Tornatore è la fotocopia del protagonista della rivincita dei nerds con i capelli piu' corti) ha fatto il suo Baaria. Anche se faro' un appendice. Ma la penso come il commento sotto: è un film pomposo. Sara' mai possibile vedere un film sulla Sicilia che non entri nei soliti luoghi comuni? Che abbia degli attori decenti invece delle solite macchiette (oltre i due appena accettabili protagonisti Aldo Baglio, Ficarra, Piccone e chi piu' ne ha piu' ne metta)? Ma si possono buttare al vento cosi' tanti soldi? Appendice: non e' il fatto che il film sia fatto o no coi soldi di Papi ad irritare. Il cinema non è ne' di destra ne' di sinistra. Ad irritare e' tutta la pomposita', oltre che del film in se', che c'è dietro alla presentazione di Baaria. Come ha scritto qualcuno questo non e' un film che e' proposto agli spettatori, e' imposto. Capisco che dopo tutti i soldi spesi un minimo di pubblicita' debba esserci, ma questo e' un vero e proprio film dal marchio fininvest. Imposto in ogni programma televisivo (imbarazzante da vespa) a qualsiasi ora della notte, con marzullo e signora Ferrara a lodarlo manco fossero i figli di tornatore. La gente non e' scema.
Pomposo.Tutto il film è un susseguirsi di belle musiche e una fotografia mozzafiato.Ma il resto?attori buttati lì tanto per fare qualcosa, tante trame e troppi personaggi (questo punto può piacere o meno, ovviamente),così tanti che non mi ricordo quasi nulla degli avvenimenti.Poi ...poi niente, il nulla.Un film vuoto, che non ti tocca, anche se cerca in tutti i modi di colpire.Cerca di raccontare la storia di una Sicilia che non è quella vera.Basti pensare alle bellissime attrici scelte:le siciliane non erano così.Questo è solo un esempio di come questo film sia visivamente bello, ma in realtà è più vuoto del deserto del sahara. Del fatto che sono stati spesi milioni e che c'è di mezzo papino caro non m'interessa,ma questo è solo un colossal che mi ricorda le americanate.Vuole mostrare il popolo italiano come non è e,cosa più incredibile, se nei film americani su queste cose ci si passa sopra, qui è improponibile.Rivoglio i bei film cinici e con sentimenti all'italiana, non un giocattolone vuoto! Forse chi è siciliano ha avvertito qualcosa, ma io sono rimasta solo infastidita. Voto 5 solo perchè so che Tornatore non è un idiota, almeno spero.
Giuseppe Tornatore, con i soldi di Papi Papi (sarà pure di sinistra ma i soldi provengono da lì) distrugge in maniera quasi definitiva il cinema italiano. Da siciliana mi sento offesa, anzi presa in giro, per l'ennesimo film sulla mia terra scontatissimo, falso lacrimevole, pieno di luoghi comuni: insomma così brutto che più brutto non si può. Spero non vinca l'oscar, non lo merita affatto. Gli do un mezzo voto in più solamente perchè ho visto di peggio.
"Ehy, Tornatore, senti una cosa. Bisogna affossare Berlusconi, ed abbiamo pensato che il modo migliore per farlo sia fargli fallire le società. Cominciamo dalla Medusa: tu vai là, le proponi un superkolossal e ti fai dare millemilioni di soldi. Poi giri una cacata pazzesca spendendone il doppio."
Io me la immagino così. Perché l'unica spiegazione per questo film autoreferenziale, prolisso e sorprendentemente privo di trama è che sia il prodotto di un acuto piano sovversivo di quelli che tanto teme il Cavaliere. Tecnicamente inappuntabile, "Baaria" altro non è che un "Nuovo cinema paradiso" senza il cinema, senza il paradiso e tanto meno senza essere nuovo: zero approfondimenti, due protagonisti sottili come carta velina, una mafia da baraccone che rimane sempre sullo sfondo, politica da 2 lire e macchiette cabarettistiche da gettone di presenza. Imbarazzante.
Un bel film! Sono andato a vederlo con molto sospetto e un po di pregiudizio vista l'enorme pubblicità avuta e la spinta politica che lo ha supportato ma MI SONO DOVUTO RICREDERE. Bellissima la colonna sonora,stupenda la fotografia e la scenografia. Non si può non rimanere colpiti dalla bellissima ricostruzione di Bagheria fatta in nord Africa e delle tante vedute di una Sicilia che non c'è più...MA oltre tutto questo baaria ha una bella storia che se si vuole compredere può far capire come mai la Sicilia sia oggi così allo sbando. E' anche un omaggio a tutti quelli che hanno tentato di cambiarla e quasi nessuno ricorda e poi
che senso ha Faletti come dirigente settentrionale del pci o la Chiatti a fare la sessantottina?
Un plauso invece a Lo Cascio e Aldo:belli e molto caratterizzati i loro cameo. Da criticare la scena del bue e della gallina ma vi giuro che mi ha fatto molto più male vedere il confronto fra baaria e bagheria. Spero di non essere il solo e che ci sia ancora chi si schifa di come i soldi siano riusciti a rovinare quello che di straordinario ci hanno regalato i nostri predecessori chiedendoci solo di custodirlo per i nostri figli... Buona visione a tutti
Tornatore è il soggetto della sua sceneggiatura insieme alla sua famiglia ,la sua vita in Sicilia e i ricordi di un uomo non si possono discutere; cosi' come il punto di vista di un figlio di un attivista locale del PCI nel 2* Dopoguerra che vede la sua citta' attraverso gli occhi suoi e di suo padre. Fotografia e musiche ottime come la gran parte del cast assolutamente calata nel ruolo unica pecca il voler inserire tanti personaggi come Placido,Faletti,Fiorello e la Bellucci senza potergli dare una parte o almeno un cameo degno della loro fame.
Partendo dal fatto che in parte riconosco quelli che sono stati un pò elencati un pò come difetti generali dalla critica (disomogeneità,montaggio frammentato e forse una certa superficialità che non va oltre l'affresco generale, manca di grande respiro e definita costruzione drammaturgica),ma francamente dal mio punto di vista sono subordinati da una diversa idea di cinema e che regala diverse scene memorabili. Tornatore è uno dei pochi registi italiani attuali a trasmettere sullo shermo tutto un senso di stupore e meraviglia anche per le cose più semplici che per me è anche uno dei motivi di maggior apprezzamento della settima arte. Per me si sbaglierebbe nel dire che la ricerca stilistica con cui Tornatore cura i suoi film sia pura maniera,in verità il film esprime continuamente un grande senso di calore e compartecipazione. E secondo me non sbaglia neanche nel dosare i toni realizzando un film che più che un kolossal o un'epopea epica come si sarebbe potuto pensare è invece una commedia umana con un pizzico do simbolismo e atmosfere fiabesche, dotato di una leggerezza che per me diventa pregio più che difetto,ma anche enfasi e lirismo in giuste dosi sapendo ben rievocare tutto il sapore della memoria per un film che sgorga un pò come un flusso di coscienza. Comunque ci ho trovato comunque un'idea di cinema precisa,stravagante,d'autore e nazional-popolare insieme,praticamente nel bene e nel male il cinema di Tornatore.E semplicemente pur nella sua imperfezione l'ho trovato un bel film girato in maniera sentita che almeno a me è piaciuto.
Il film è bellissimo. Bellissimo per la fotografia superba, per la regia sicura e fluente, per la poesia che in sè porta la commistione fra nostalgia, disillusione amara e sconfinata passione per la terra natìa. Tornatore mostra di attingere ai maestri che hanno reso immortale il cinema italiano: veleggia tra crudezze neorealistiche alla Germi, primi piani e scansione dei particolari alla Leone, e perfino onirismi immaginifici degni del grande Federico. L'affresco che il regista riesce a mettere armoniosamente in scena evoca tutti i colori della Sicilia e dell'intero Sud, in una ricostruzione costumistica ed ambientale di rara accuratezza, coronate da musiche di Ennio Morricone destinate a rimanere immortali. Interpretazione eccellente di Scianna; conturbante, letteralmente, Margareth Madè; intense oltre ogni dire la Sastri e la Molina; bravi e simpatici perfino Ficarra e Picone. I motivi per cui non assegno il"dieci" sono più che evidenti per chi ha visto il film: la sceneggiatura debole, ovvero basata sulla storia di uno qualunque e il voluto macchiettismo con cui Tornatore liquida il fascismo, che, al contrario, fu fortemente sentito in tutto il meridione d'Italia. Infine, il cameo della Bellucci: dalla donna più bella del mondo, francamente, ci si sarebbe aspettati qualcos'altro.
Orrendo. Tolto che il costo di questo film, presentato in bell' e mostra da Bruno Vespa, Pippo Baudo e con il bene placido di Letta e Berlusconi, è uno sputo in faccia verso tutta quella gente, di cinema e non, che fa i salti mortali per portare a casa la pagnotta, Baaria è lo stereotipo del cinema che all'estero potrà piacere ad una parte, ma all'altra fa capire quanto stia cadendo in basso il prodotto cinematografico nazionale. Ma si può fare con 25 e passa milioni di euro un film sulla vita di Tornatore? Ma può interessare qualcuno. Stereotipato, nauseante, lacrimevole, ha solo una buona fotografia. Tutto qui. Volutamente dal Regime candidato all'Oscar, è un film che fa impallidire i vari Visconti, Pasolini, Fellini, Leone. Loro sì che erano registi.
Gran film di Tornatore che dimostra di essere tornato a livelli molto alti.Storia emozionante e coinvolgente,regia e fotografia straordinarie,bellissime locations e la musica del grande Ennio in un cocktail denso e mescolato alla perfezione.Davvero riuscito,le 2 ore e mezza non si sono fatte sentire
visto a venezia tra gli applausi di centinaia di vecchi borghesi(sembrava di star in un film di bunuel)...che dire,ho avuto una faccia da sconfitto per giorni..brutto film con un finale(in verità il film ha circa 4000 falsi finali)delirante,puro non sense ce neanche zulawski e lynch ubriachi avrebbero potuto partorire...qualche scena trascinante ce l'ha(e ammetto che le musiche di morricone mi abbiano fatto venire la pelle d'oca),ma il film si perde tra dolly e gagg stupide...
e anche tornatore(come tutti i registi italiani contemporanei) non riesce a guardare oltre il suo buco del ****...mi scende una lacrima
I magici colori della Sicilia, i racconti dei nostri nonni, la povertà che abbiamo vissuto, la felicità dell'animo dei siciliani anche nelle difficoltà, le tradizioni della vita di coppia, le famiglie numerose composte da tanti figli che sarebbero diventate la forza lavoro dei campi per poter tirare avanti, le scarpe rotte, i fascisti, le bombe, l'immagine dei nostri nonni nascosti nelle grotte per trovar rifugio, il linguaggio in parte scomparso, i detti strettamente siciliani, le canzoncine che le nonne ci canticchiavano mentre stavamo seduti sulle loro gambe, i comunisti, i socialisti, la mafia, "la Fuitina" , La disoccupazione, la classificazione in povero e ricco, la politica come unico spiraglio per avere una vita migliore (che tutt'ora esiste) le promesse non mantenute, il padrone che abusa il suo potere, una moglie che non deve lavorare anche se ha un'arte, dei figli che crescono, una figlia che non si inginocchia al potere del padre, un padre che ha un ideale, un figlio che ha rispetto del padre, lo ascolta, ma che non riesce a dire quello che pensa al padre, un padre che lascia andare un figlio alla ricerca di un posto migliore dell'amata Sicilia, un padre che non riesce a dire al figlio che lo ama più della sua vita , una Sicilia sommersa dall'abusivismo edilizio con le sue bellezze deturpate......Questo è il film del Sig. Tornatore, che rispetta le sue origini non le dimentica, si fa portavoce della nostra vita, umiliata dall'indifferenza degli uomini...queste sono le storie che devono essere raccontate in tutto il Mondo, qualcuno ha ragione che non è un film per tutti, ci vorrebbero tanti registi quante sono le regioni d'Italia per descrivere le nostre terre...Noi abbiamo la fortuna di avercelo!!!!Cmq non tutti i film devono avere un finale che ti faccia capire tutto, le storie sono storie e vanno viste nella loro essenza , senza nessun serial killer che viene arrestato senza un lieto fine stacca lacrime, senza un colpevole o un eroe....Soltanto tanta e tanta emozione nel vivere quella storia....Buona visione a tutti....
Buon film ma non da premi, è un album di ricordi privo di una vera e propria struttura drammatica, ad esempio la scena dell'attacco mafioso ai sindacalisti a Portella della Ginestra è poco curato dal punto di vista drammatico, non ci sono scontri prolungati.
Il solito Tornatore, che parte a razzo e si perde via via in una mediocre fotografia e nell'autobiografia poetica, dimenticandosi di scaldare a dovere gli spettatori.
Fotografia probabilmente al digitale con sfondi difettosi, immagini bruciate dal sole. Può comunque vincere a Hollywood perché la poesia del film è coinvolgente e i siciliani in america sono molto amati.
Da zelig al bagaglino; c'erano tutti...ma proprio tutti tutti. L'effetto somiglia a quegli spot natalizi in cui: "tutto il cast di canale 5 ti augura buone feste". Nei titoli di coda leggo: truccatore personale signora Monica Bellucci (30 secondi di comparsata). Francesco Scianna ha il naso storto più sexy della cinematografia, secondo solo a Adrien Brody, ma sicuramente vince il primato per i denti più bianchi di tutto il sud italia, anni 40. Le scene magiche: le uova rotte nel paniere tra le statue della villa dei mostri, tutta la famiglia sdaiata a terra per il troppo caldo e il momento balneare sul pontile. La mia attenzione si offusca quando, il nostro eroe, riesce a colpire le tre pietre con una sola pietra e poi muore (metafora delle serpi). Sempre più spesso l'happy ending dei film mi fa innervosire e compromette irribediabilmente l'opinione sul film, non sarebbe meglio lasciare spazio all'immaginazione con un'altra trovata onirca?
Devo ammettere di essere entrato al cinema con la paura di non farcela ad assistere alla proiezione di questo film. Il perché è facilmente rintracciabile nei commenti che precedono il mio, ovvero quelli in cui si parla di un film noioso, di un occasione sprecata, di poche cose salvabili che da sole non sarebbero mai bastate a fare di questo film un buon prodotto. Terrorizzato mi accomodo ed inizia la proiezione. Posso solo dire che non c'è stato minuto in cui la mia attenzione sia venuta meno, posso solo aggiungere che niente mi ha dato l'idea di mediocrità, che la fotografia è talmente curata da indurre alla vergogna tanti "miti" del cinema nostrano, che il matrimonio artistico tra Tornatore e Morricone si rivela ancora una volta vincente, che qualsiasi polemica è pura e semplice voglia di dire qualcosa. Ci tengo a precisare che non sono Siciliano e considero questa mia, una precisazione del tutto inutile. Devo dire se ne consiglio la visione? Assolutamente si.
La storia di una vita raccontata attraverso uno splendido ritratto della sicilia che fu .Un film pieno di colore, a tratti leggero e a tratti crudo con tipiche ambientazioni e personaggi pittoreschi in stile tornatore. Il film racconta la vita di un militante politico, ma, nello specifico, non parla mai di politica e si limita a ripercorrere lo scorrere della vita di un uomo. Il film è molto lungo, ma tiene sempre sulla corda e non annoia mai, grazie anche alla presenza di tantissimi volti noti e attori di ottimo calibro.
Bellissima fotografia, bellissime musiche, ottimi interpreti. Forse ci sono un pò troppi personaggi e personalmente, la storia non è riuscita ad emozionarmi più di tanto. E' un buon film, non il capolavoro che in tanti si aspettavano ma sicuramente un'opera che merita la visione. Ho la sensazione che Tornatore abbia fatto questo film più per sè stesso che non per il pubblico, per questo in molti (me compreso) non hanno sentito un grosso coinvolgimento emotivo. Detto questo, meglio un Tornatore così che cento Moretti!
Forse non è un capolavoro ma mi pare un film ben girato, con ottima fotografia e colonna sonora, buona recitazione (anche se servirebbero i sottotitoli) e con le varie comparsate di attori famosi a impreziosire la pellicola. La storia è per necessità condensata a piccoli episodi che forse possono risultare un tantino superficiali ma sono ben sviluppati, forse il finale ad effetto risulta un po' privo di senso. Ad ogni modo consiglio a tutti di vederlo al cinema per farsi la propria idea!
Francamente non capisco i commenti negativi per questo film.Un film italiano, vero,senza volgarità, parolacce, pieno di poesia forse un poco lungo, ma un film sicuramente di ottima fattura. Forse a noi critici italiani continua a piacere quel famoso filone di film vietnamiti in bianco e nero con sottotitoli neozelandesi tanto cari alla nostra intellettuale critica.......Ma amiamolo il nostro cinema se soprattutto di ottima realizzazione, e Tornatore per questo ne è un maestro. Il film è bello, poetico e indubbiamente "inquietante" (scusate il temine poco adatto), per come riesce a dimostrare la realtà quotidiana italiana, ed in particolarmente quella siciliana, nella sua regressione oramai lanciata. Andate a vederlo e non abbiate timore per requisiti poco convinti: Il film è molto bello!! p.s. belli i camei degli attori "di grido" , veramnte azzeccati e di trovata geniale
Opera fortemente autobiografica e interamente dedicata al paese natìo di Tornatore, Bagheria, un tempo antica residenza estiva dei nobili palermitani e piccolo centro agricolo alle porte della maestosa Palermo. Il vento che attraversa Bagheria in queste tre ore, è una raffica che dura tutta una vita, che si confonde tra presente e futuro. E' il vento arido dei contrasti, di una terra florida e bellissima massacrata da una mafia cieca e ingorda, devastata dalla guerra e dalla democrazia cristiana, quest'ultima che (ahimé) sfugge alla ghigliottina del regista. La vita e la morte in una danza forse un po' barocca ma che fa breccia nel cuore di qualsiasi siciliano. L'uso del dialetto fluido, divertente e naturale, in bocca a personaggi praticamente sconosciuti (ma molto noti a Bagheria) che eclissano qualsiasi microcameo dei numerosi volti noti che si succedono. un film lungo, certamente, ma di grande respiro e di scintillante bellezza. un elogio al paese di Bagheria, giungla di squallide palazzine di mano mafiosa che cingono d'assedio meravigliosi esempi di architettura sette-ottocentesca siliciana; la ripresa del duomo di Bagheria dal corso principale, un gioiello settecentesco di calcarenite dorata, stritolato da cemento e da un fiume di macchine, è forse l'immagine più straziante che sintetizza gli ultimi decenni di infame storia siciliana.
Seppur ci troviamo dinanzi ad una pellicola in parte incompiuta, perché le energie, le passioni e le idee vengono estinte dall’insistita ossessione per la “bella immagine”, da tonalità ora drammatiche ora inspiegabilmente da cabaret televisivo ma comunque marchiate da una sensibile artificiosità figlia dell’ansia di mostrare, dal tentativo di affrescare il più possibile senza mai andare in profondità, “Baaria” è comunque l’occhio di tre generazioni sull’Italia e la sua storia. Ciò solo vale il prezzo del biglietto.
Polpettone senza fine in salsa siciliana,ottima la fotografia, ma non basta per salvare un film senz'anima,senza una vera trama,troppa carne al fuoco senza mai arrivare ad una vera conclusione!Occasione davvero sprecata,si salvano quà e la alcuni attori come Ficarra e Picone,ma non bastano a salvare un film documentario davvero estenuante!Il cinema italiano,quello di un certo livello,deve e può fare di meglio!
Diciamo che essendo io siciliano, probabilmente ho delle emozioni e delle visioni che un abitante del trentino alto adige non ha..
detto questo, il film è girato magistralmente, e MAGARI FOSSERO TUTTI COSI' i film italiani.
Tornatore ci mostra da anni ed anni che il cinema italiano è troppo inferiore al resto del mondo, e lui è uno degli unici a riuscire a creare cinema che può andare fuori... (Nuovo Cinema Paradiso e La leggenda del pianista sull'Oceano su tutti).
In questo film mi ha stupito il modo in cui sono stati riadattati tutti i personaggi. Eccetto il perfetto Tony Sperandeo in un ruolo "naturale" non ho potuto fare a meno di notare il riuscito annullamento di Aldo Baglio che diventa un personaggio tutto nuovo mai visto prima (qualcuno poteva pensare ad un ruolo comico), Ficarra e Picone che pur mantenendo la loro verve "comica" non stonano ma anzi portano il giusto apporto sorridente che non doveva mancare. Una miriade di comparse di attori che altrove avrebbero fatto da protagonisti ma che qui invece danno il loro contributo solo al momento giusto e nel posto giusto, vedi Leo Gullotta, Michele Placido, Beppe Fiorello, Nino Frassica, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Luigi Lo Cascio e forse in fondo anche Monica Bellucci che mostrando solo un seno ha un cameo particolare ed insolito. Superflua invece, secondo me, la presenza di Raoul Bova e Laura Chiatti soprattutto.
Nonostante esso non abbia una trama articolata ma molto lineare e la durata di 2 ore e 40 minuti, non mi sono annoiato nemmeno un secondo, dall'inizio alla fine. Sono stato stupito dalla recitazione molto naturale soprattutto in alcuni punti, davvero in controtendenza alla teatralità dei soliti film italiani strappalacrime che mostrano dialoghi che nessuno di noi farebbe mai.
Il film non è un capolavoro o il capolavoro assoluto, ma merita di essere visto da tutti e molte sue immagini mi sono ritornate alla mente in questi giorni dopo averlo visto.
Questo vuol dire che il film ha fatto centro
P.S.: smettiamola con questa polemica sul bovino, se lo faceva Kubrick avreste urlato "Il grande maestro ci vuole dire la crudeltà degli esseri viventi mostrata come non mai!" e bla bla Probabilmente quello era un bovino che stava per essere macellato ed è stato ripreso.
Il film mi è piaciuto tantissimo e mi dispiace contraddire il parere di alcuni sedicenti "critici" cinematografici che denigrano il cinema di Tornatore... e quasi lo offendono pure....ognuno comunque ha le proprie opinioni e il diritto di esprimere la sua. In Italia non si fanno film come questo da parecchio tempo......se qualcuno poi non è di questo avviso mi dispiace.....
Il film nel complesso puo essere considerato un capolavoro, un opera, un fatica. Tuttavia, ho trovato la prima parte un po lenta e ripetitiva; penso la parte piu significaTiva del film sia quela centrale. Vengono raccolti molti temi:l amore per la famiglia, le sofferenze della guerra, i valori e i principi verso i quali gli antih erano fedeli, la realta contadina meridionale ma soprattutto l amore per la politica ("la politica è bella") vista unicamente come mezzo per sollevare le sorti della società. ottima la scelta degli attori.
Può non piacere (e lo capisco) ma NON è, NE' PUO' ESSERE un brutto film. Le due ore E MEZZA passano svelte e non annoiano grazie alle scelte di regia e montaggio. Linguaggio moderno. Regia ottima, Morricone sublime, grandi spazi e colori, sorrisi, drammi e risate, la nostalgia, la vita, la politica. Ottimo film. Bello.
Può non piacere (e lo capisco) ma per dire che è un brutto film bisogna essere davvero incompetenti o prevenuti.
Le due ore abbondantissime passano svelte e non annoiano grazie alle scelte di regia e montaggio (è tutto un susseguirsi di episodi brevi), scelta che reputo ottima per rinnovare in un linguaggio più moderno i contenuti tipicamente Tornatoreschi.
Regia ottima, Morricone sublime (as usual), molte comparse/attori sono persino sorprendentemente ispirati, grandi spazi e colori, tanti sorrisi nei drammi e pene nelle risate, il senso del tempo che comunque passa e comunque non torna, la nostalgia, la vita, ed in più una critica, (non feroce ma umana), alla politica (in generale) nella e della terra del regista.
Il Film è quello che mi aspettavo, e mi aspettavo che ciò che mi aspettavo mi annoiasse o lasciasse indifferente (già visto) ma invece ho dovuto riconoscere che è un ottimo film, probabilmente il migliore film italiano degli ultimi 10/15 anni.
Bellissimo film. A dire il vero inizialmente ero un po scettico, avevo temuto la troppa pubblicità al "solito" film di Tornatore, temevo un film molto noioso. Per fortuna non è stato cosi', le 2 ore e mezza sono letteralmente volate. Attori bravissimi (mi è piaciuta molto la scelta di far girare ad attori conosciutissimi parti non principali). Dopo tanti "pacchi" visti sul grande schermo negli ultimi anni ecco finalmente un Film con la F maiuscola. Il fatto che tutte le persone in un cinema gremito si siano lasciati andare ad applausi scroscianti e siano stati seduti fino alla fine dei titoli di coda è conferma della mia opinione. Non riesco proprio a capire i voti bassi in un momento in cui il cinema italiano, e il cinema in generale, non produce da molti anni prodotti validi.
Bellissimo film. Difficilissimo per certo versi. Labirintico ma magistralmente portato avanti da un regista che conosce molto bene se stesso e il mondo in cui è cresciuto. Della fotografia e della musica non voglio nemmeno parlare perché sono da Oscar. Gli attori tutti molto bravi. Trovo giustissima e divertente la scelta di utilizzare i volti più noti per piccoli camei. I due protagonisti sono molto bravi. Il montaggio aiuta il racconto a non diventare MAI pesante. La gente in sala era divertita, commossa e felice per aver visto un FILM dopo tanti pseudo prodotti che non sanno di nulla. Tornatore, come ho detto, è uno che si conosce molto bene e questo si evince dai film che fa, dalle sue scelte. In questa, in particolare, racconta un pò la storia della sua famiglia, del rapporto bellissimo con il padre e lo fa fino in fondo fino a fregarsene della critica. Un coraggio e forse un'incoscienza che non può non essere elogiata e stimata. Incredibile che a Venezia non abbia vinto nemmeno un premio. Ma questo è un capitolo che non mi interessa aprire. Onore al merito di questo GRANDE autore siciliano.
ma voleva anche vincere qualcosa a Venezia? ma non facciamoci ridere dietro, per favore... Un regista (Tornatore) sopravvalutatissimo, che nella sua carriera ha indovinato una sola scena (quella finale in Nuovo Cinema Paradiso). Ripetitivo e scontato, finanche "macchiato" dalla vergognosa scena dell'uccisione di quel povero animale (non metto lo spoiler perche' ne sta parlando tutta l'Italia). Se la poteva proprio risparmiare, forse anche il resto...
e quindi.... ho visto pochi film di tornatore (la sconosciuta bellissimo) e questo x certi versi mi ha un po' ricordato l'uomo delle stelle (bello!!).... volutamente kolossal italiano....ricostruzione dei particolari minuziosa...grandi attori (in qualche caso sprecati a mio modo di vedere,vedi lo verso e fiorello x dirne 2)...la mafia solo di striscio,forse perche' il film dovra' essere esportato nel mondo e quindi meno caricata.,mha! il film pero' ha grande respiro....grande regia....atmosfera.... ma nonostante cio' non colpisce al cuore...peccato!!
Non basta tirar giù dalla soffitta "nuovo cinema paradiso" e dargli una rispolverata per fare un nuovo film di successo. Baaria è un film con un cuore da fiction di lusso: bellissime le ambientazioni, i trucchi, i costumi, la scenografia ma la sceneggiatura inesistente ti porta inevitabilmente a controllare l'orologio per vedere quanto manca alla conclusione di un polpettone che sembra non finire mai. Se poi il finale del già citato "nuovo cinema paradiso" (che questo film per molti versi ricorda) è retorico ma, a suo modo, commovente in Baaria si raggiunge una vetta di "retoricismo"degna del più scontato film-tv. E si che Tornatore è bravo, La sconosciuta e Una pura formalità lo dimostrano, ma si vede che quando si trova a maneggiare tanti soldi qualcosa nella sua testa si blocca e non riesce ad andare oltre un patinato e inutile formalismo. Qualche momento intenso e di buona regia comunque c'è, peccato che viene letteralmente sommerso da una storia inutile e superficiale.
Tra un anno in 2 serate su canale 5. Questo èil suo destino.
Film deludentissimo. Costato 25 milioni di euro (in realtà sembra 40) e per cosa? Ma lo vogliamo capire che con questo genere di film il cinema italiano non si risolleverà mai? A Venezia non sono scemi e difatti Baaria non ha vinto nulla. Voglio vederlo adesso a dover incassare 120 (i soldi necessari per non tenere i bilanci in rosso) milioni di euro nel mondo. Ne incasserà 5-6 in Italia se è tanto. E questo insuccesso preannunciato se lo merita tutto.
Hanno già detto bene o male tutto ciò che c'è da dire su questo film i commenti precedenti al mio. Il solito film di Tornatore, che se ne hai visto uno li hai visti tutti. I soliti movimenti di macchina con la gru, i soliti dolly, la solita Sicilia assolata (ricostruita in Tunisia), i soliti personaggi macchietta, i soliti bambini, la solita struttura corale che sembra voler arrivare chissà dove e non arriva da nessuna parte. Il solito film senz'anima e senza pathos.
Senza senso la scelta di far comparire nel film un numero spropositato di volti noti del cinema e della tv, in gran parte siciliani, in parti brevissime o addirittura in scene di poche inquadrature, cosa che ad un certo punto, quando appare la Bellucci in una sola inquadratura che mostra molto abilmente una tetta (l'espressione attoriale che le riesce meglio) va oltre il ridicolo.
Si salvano solo la fotografia bellissima e la colonna sonora del sempreverde Morricone.
Nonostante le ottime premesse "Baaria" non rivoluzionerà il cinema italiano. Ancora una volta Tornatore sembra prigioniero del "suo" cinema e dei set cinematografici che cura con un eccessivo manierismo (l'enfatizzazione dell'immagine fino allo stupore dello spettacolo non è, checchè ne creda, un pregio di Sergio Leone) e l'intenzione di farne un affresco storico naufraga davanti all'assoluta neutralità degli eventi, anche i più drammatici, gonfiati per un kolossal che affronta drammi come il fascismo o la liberazione, la crisi economica e il boom, senza sfiorarsi, esattamente come i tanti personaggi/interpreti del film. Un gusto dell'immaginario che sembra proprio per questo denutrire l'immagine dalle sue autentiche intenzioni/emozioni. Resta tecnicamente un'opera di grande respiro, ma la collettività del set, mentre assembla attori non professionisti e volti noti in brevi comparsate (come in certi film degli anni Cinquanta) finisce per stempiarsi in figurine lievi e caricature passatiste, con l'evidenza di un cinema sempre pronto a coccolare l'evento dello stupore e della suggestione visiva. Passano in rassegna soprattutto Pietro Germi (il primo, quello di "In nome della legge" o "La città si difende"), De Santis, Zampa ma anche Matarazzo e Castellani. Restano comunque nella memoria alcune sequenze, come la fuga temporale del protagonista da piccolo in una Sicilia (finalmente verrebbe da dire) autentica nei suoi monumenti di cemento, o il felliniano sogno del ponte di Baaria attraversato da statue allegoriche di "mostri". Per questo meriterebbe un voto più alto tuttavia temo proprio che l'eredità di Sergio Leone non sarà mai accolta dal nostro regista, nonostante i pareri favorevoli di Morricone o del signor Mediaset
Se si potesse sintetizzare l'ultimo film di Tornatore in un concetto, credo che "bello senz'anima" ci si avvicina non di poco. Il film ha una confezione impeccabile, una fotografia dai colori caldi sfolgorante e sequenze ben orchestrate e molto suggestive. Rimanda alla memoria, quella personale autobiografica e quella cinematografica del cinema italiano degli anni 40 e 50 con una quantità considerevole di camei più o meno brevi che coinvolgono molti nomi noti e meno del nostro cinema attuale. Ciò che mi ha convinto di meno è la superficialità e il didascalismo nell'affrontare temi come il fascismo, la guerra e le lotte contadine contro la mafia: liquidati in poche battute per poi passare avanti senza un sufficiente approfondimento che non avrebbe per niente sfigurato, invece di perdere tempo con i soliti ammiccamenti e personaggi macchietta. Notevole l'interpretazione di Scianna, l'attore principale, capace di esprimere nell'arco della sua vita gli slanci giovanili e la disillusione della vecchiaia, di quello che poteva essere ma noin è stato.
i soliti piagnucolii all'italiana con carrellata di pseudoattori: Beppe Fiorello il raccomandato e compagnia. film tanto strombazzato quanto brutto. salvo la solita grande musica di Morricone. certo che se a Venezia presentano sempre questi film provinciali ovvio che l'Italia non vince mai...